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(risposta orale)
N. 123 - Azioni a tutela della qualit dellaria in Sicilia (V.nota) con particolare riferimento
al polo industriale della provincia di Siracusa.
Al Presidente della Regione e allAssessore per il territorio e lambiente, premesso che la Sicilia,
in presenza dei numerosi impianti petrolchimici e termoelettrici attivi nel proprio territorio, si
piazza ai primissimi posti nella poco onorevole classifica delle emissioni pi ingenti e
inquinanti di PM10 e di idrocarburi non metanici e che in alcune zone, come quelle del
siracusano, riscontra un conclamato aumento delle patologie tumorali e delle ipospadie;
rilevato che:
limpianto cloro-soda di Priolo stato chiuso solo alla fine del 2005 e che in questi giorni si
sta celebrando il processo giudiziario per i danni sanitari subiti dai relativi lavoratori;
per
il polo di Gela, la Commissione per lAutorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ha
concluso i lavori a met dicembre e si ancora in attesa del provvedimento definitivo che, entro
24 mesi, dovrebbe ridurre le emissioni di SO2 dagli attuali 900 mg/mc a 400 mg/mc;
le navi che approdano nei porti industriali hanno lobbligo di cambiare lalimentazione di motori e
apparati ausiliari solo allinterno delle rade e in prossimit dellormeggio ai pontili e che dunque il
contributo delle navi ai fini dellinquinamento notevole, nonostante gli stringenti vincoli
imposti dallUE allutilizzo di combustibili ad alto contenuto di zolfo allinterno dei porti,
nelle aree limitrofe e nelle zone speciali;
considerato che la qualit dellaria delle citt prossime alla zona industriale non migliorata e
che ripetuti blackout e il fermo di numerosi impianti industriali, soprattutto nellarea di
Siracusa, hanno iproposto la carenza di trasparenza e informazioni verso le amministrazioni
comunali e i cittadini oltre che luso mproprio delle torce come primo rimedio (e non come
estremo, quale dovrebbe essere) per fronteggiare lemergenza e smaltire i gas;
visto che la Regione non si ancora dotata del prescritto Piano di tutela dellAria, il polo
petrolchimico di Gela attende il provvedimento definitivo dellAIA mentre gli impianti
della Versalis di Priolo non sono ancora in possesso di tale autorizzazione;
per sapere:
se non ritengano opportuno procedere alla revisione dei provvedimenti AIA finora concessi
per verificare la prescrizione e la reale adozione delle migliori tecnologie disponibili (BAT),
anche in ordine alla realizzazione di sistemi tali da recuperare in tutto o in massima parte gli
off-gas per evitarne linvio alle torce, anche in ordine:
alladeguamento dellimpianto IAS di Priolo per azzerare le sue emissioni; al controllo e alla
revisione degli impianti di desolforazione, nonch al divieto di utilizzo della H2S nei forni, alla
verifica straordinaria di tutti i serbatoi e delle condutture al fine di evitare fughe di gas
incontrollate;
quali misure intendano adottare per rendere pi stringente il controllo sulle navi mercantili e sui
terminali petroliferi, in particolare dove sussistono, per di pi, aree di rispetto e tutela
ambientale o di particolare pregio archeologico;
nonch per censire le attivit di bonifica con azoto presso i depositi, gli impianti, le linee e le navi
gasiere e petroliere e per valutarne le emissioni e per garantire costantemente laccesso e la
diffusione delle informazioni alla popolazione relative alla qualit dellaria ambiente, cos
come previsto dal decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, e pubblicando i report giornalieri
sui siti istituzionali dei comuni e dellArpa;
se non ritengano di dovere accelerare lapprontamento e il varo del Piano di Tutela della
Qualit dellAria per la Sicilia.
(Linterrogante chiede lo svolgimento con urgenza) (10 gennaio 2013)
CIRONE DI MARCO
Con nota prot. n. 15012/IN.16 del 21 marzo 2013 il Presidente della Regione ha delegato
lAssessore per il territorio.
Attuale
24 gen 2013 Trasmissione governo
Storico
10 gen 2013 Presentazione
16 gen 2013 Annuncio Aula Seduta n. 14 AULA
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=4
XVI Legislatura ARS
INTERROGAZIONE (risposta scritta)
N 51 - Iniziative per ladozione del Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualit
dellaria ambientale specificatamente predisposto per il territorio siciliano.
Al Presidente della Regione e all Assessore per il territorio e lambiente, visti:
la direttiva 1996/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualit dellaria ambiente;
le direttive 1999/30/CE, 2000/69/CE, 2002/3/CE, 2004/107/CE in materia di valori limite di
qualit dellaria per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto ed altri
agenti climalteranti, nonch la quantit di ozono presente nellaria;
la direttiva 2008/50/CE rubricata Qualit dellaria ambiente e per unaria pi pulita in
Europa;
il D.lgs. 155/2010 di attuazione della direttiva 2008/50/CE, il cui art. 3, comma secondo, dispone
a carico delle Regioni e delle Province autonome lobbligo di zonizzazione sulla base dei
criteri di cui allappendice I del decreto in parola;
il D.A. n. 176/Gab del 2007, cos come modificato dal D.A. nr. 43/Gab del 2008, di approvazione
del Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualit dellaria ambiente;
considerato che:
il 21.11.2007, Legambiente Sicilia denunciava la palese identit documentale tra il Piano in parola
e quello approvato dalla Regione Veneto, verificabile tra laltro - dalle correzioni apportate
dal citato D.A. nr. 43/Gab del 2008;
sebbene lAssessore regionale - Avv. Rossana Interlandi - abbia nominato una
commissione dinchiesta per gli accertamenti del caso e delle responsabilit, la stessa non
ha prodotto alcun risultato o provvedimento in relazione alla vexata quaestio;
sottovalutando la valenza nazionale ed europea dello strumento programmatorio in parola, la
Regione siciliana ad oggi non ha ancora provveduto a sostituire detto Piano con uno
specificatamente realizzato per il territorio dellIsola;
alla luce dellattuale situazione stato avviato un procedimento penale per laccertamento di
eventuali responsabilit;
per sapere quali iniziative ritengano necessarie al fine di porre termine al quadro attuale che, allo
della trasmissione satirica Striscia la notizia che vi dedicava un esilarante servizio, nel corso
del quale il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Pietro Tolomeo, per giustificare
labnormit dei fatti, arrivava a definirli frutto di pochi refusi , tuttavia lasciandosi scappare che
nel copiare pu succedere;
lAssessore Interlandi nominava una commissione dinchiesta per gli accertamenti del caso e
delle responsabilit, ma la commissione, di fronte allimbarazzante situazione, si
trincerava dietro unenigmatica astensione dal rilasciare una qualsiasi relazione;
a distanza di circa 4 mesi lAssessore Interlandi, con il decreto n. 43/Gab del 12 marzo
2008, riteneva di sanare le abnormit con la semplice eliminazione dal testo del Piano
dei quali persino di scarsa attinenza e molti altri anche temporalmente superati (basti
considerare che il Piano della Regione Veneto risaliva allanno 2000 ed era stato bocciato dalla
Comunit europea), tutto pu definirsi fuorch un documento di programmazione e
pianificazione in materia di tutela e risanamento della qualit dellaria;
nessun provvedimento risulta essere stato intrapreso nei confronti dei
responsabili della redazione del Piano copiato;
detto Piano continua inspiegabilmente e poco decorosamente a risultare un documento
ufficiale della Regione siciliana e ad essere inserito nel sito istituzionale dellAssessorato
Territorio, senza che i vertici politici dellAssessorato, quelli burocratici del Dipartimento
avere mai adottato un vero Piano di risanamento della qualit dellaria, nonostante fossero
a conoscenza dei dati allarmanti sulla qualit dellaria, gli ex Presidenti della Regione,
Tot Cuffaro e Raffaele Lombardo, assieme agli assessori pro tempore dellAssessorato al
Territorio e Ambiente, Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e Roberto
Di Mauro, ed il processo si aprir il prossimo 3 giugno;
per conoscere:
quali iniziative ritengano di voler adottare, ed in che tempi (dopo quasi 6 anni) per la
revoca immediata del Piano copiato;
come intendano procedere per fare emergere le responsabilit degli autori e le coperture di
cui gli stessi hanno potuto godere nel corso di questi anni, anche come segnale forte di
abbandono di un deleterio modus operandi;
per quali motivi il Piano copiato abbia continuato fino ad ora a fare bella mostra sul sito
istituzionale dellAssessorato Territorio senza che nessuno sia intervenuto al riguardo
nonostante a conoscenza della copiatura e quindi della non conformit, il tutto ancor
pi aggravato dallintervenuta condanna penale a carico del responsabile della
redazione della copiatura del Piano;
per quali motivi siano rimaste senza risposta, a distanza di oltre 4 mesi, le richieste di ritiro
del Piano inoltrate allattuale assessore al territorio da parte di Legambiente e della
CGIL, ulteriormente sollecitate, anche con formale diffida, dalle associazioni Comitato
Cittadino Isola Pulita, AugustAmbiente, Italia Nostra, WWF Palermo, disattendendo le
norme sui procedimenti e sulla trasparenza amministrativa di cui alla L.R. 5/2011;
se siano stati intrapresi provvedimenti nei confronti del dott. Salvatore Anz a seguito
della sua condanna e se il Governo intenda costituirsi parte civile nel processo contro
gli ex Presidenti della Regione, Tot Cuffaro e Raffaele Lombardo, e gli ex Assessori
per il territorio, Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e Roberto
Di Mauro, che si aprir il 3 giugno prossimo presso il Tribunale di Palermo;
**** - Con nota prot. n. 27896/INTERP.16 del 4 giugno 2013, il Presidente della Regione ha
delegato lAssessore per il territorio e lambiente.
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