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ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN

COMMISSIONE:
SIRAGUSA.
XVI LEGISLATURA Allegato B
Seduta di mercoled 30 luglio 2008
- Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, - Per sapere - premesso che:
il 18 luglio 2008 l'Assessorato al Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia ha autorizzato, con
decreto dirigenziale, l'impiego del petcoke, come combustibile, nella cementeria Italcementi S.P.A
di isola delle Femmine;
la cementeria di Isola delle Femmine (NACE Code 26.51) opera in un contesto limitrofo a siti
sottoposti a tutela ambientale quali: un'Area Marina Protetta istituita dal Ministero dell'Ambiente
(A.M.P. Capo Gallo - Isola delle Femmine), due Riserve Naturali Orientate istituite dalla Regione
Siciliana (R.N.O. Capo Gallo ed R.N.O. Isola delle Femmine), tre Siti di Importanza Comunitaria
(S.I.C. Isola delle Femmine ITA 020005; S.I.C. Capo Gallo ITA 020006; S.I.C. Fondali di Isola
delle Femmine - Capo Gallo ITA 020047);
l'autorizzazione (Autorizzazione integrata ambientale) di cui sopra, che prescinde dall'applicazione
delle migliori tecnologie, stata data con un provvedimento stralcio dalla valutazione di impatto
ambientale del progetto di revamping, per altro gi bocciato dalla sopraintendenza ai beni culturali e
ambientali;
l'Aia indica anche nuovi limiti di emissione per lo stabilimento: il limite per gli ossidi di azoto
(N02) di 1.350 milligrammi per metro cubo (1.050 dal forno pi 300 dal molino, dove calcare e
argilla vengono sminuzzati prima di passare nel forno vero e proprio), mentre quello per gli ossidi
di zolfo (S02) di 650 milligrammi per metro cubo (350 dal forno pi 300 dal molino);
i limiti sopra citati sono, secondo Altraeconomia, pi permissivi rispetto a quelli di un qualsiasi
inceneritore vero e proprio;
il provvedimento in oggetto prevede inoltre la possibilit di impiego di altri combustibili, anche
derivati dal ciclo dei rifiuti (CDR), soluzione temuta dalle comunit locali e dai residenti;
l'utilizzo del petcoke, nel ciclo produttivo, pu essere consentito non con un semplice confronto
sull'eventuale rispetto dei limiti di legge, ma con una valutazione completa, che tenga conto della
localizzazione, delle tecnologie applicate, delle vocazioni del luogo, dello sviluppo dello stesso;
il petcoke uno scarto di lavorazione ad alto tenore di zolfo, di idrocarburi policiclici aromatici e di
metalli pesanti (nichel e vanadio);
la sua pericolosit legata non solo alle emissioni, ma anche alle operazioni di manipolazione,
stoccaggio, trasporto, carico e scarico di questo materiale pulverulento contenete sostanze, che
mettono a rischio l'ambiente, oltre che la salute dei cittadini e dei lavoratori impiegati nella
Italcementi;
anche la citt di Palermo viene esposta al rischio connesso all'attracco delle navi che trasportano
il petcoke ed al suo carico e scarico per le vie cittadine;
il porto di Palermo ubicato nei pressi del mercato ortofrutticolo della citt;
il 10 giugno 2008 l'Assessore all'Ambiente ed al territorio del Comune di Palermo, rispondendo ad
una interrogazione (prot. 409931) ha definito materiale tossico il petcoke, per il quale ritiene
opportuna una ordinanza di divieto di carico e scarico e trasporto;
il 25 luglio 2006 il T.A.R Sicilia ha respinto il ricorso presentato dalla Italcementi per l'utilizzo
del petcoke;
nella sentenza del tribunale regionale si intima alla Italcementi il ...divieto ad usare
il petcoke come combustibile ed evitare tutte le attivit di emissioni contenenti petcoke -:
se non intenda intervenire, anche attraverso una verifica, al fine di tutelare

la salute dei cittadini anche in considerazione della vicinanza degli impianti della cementeria alle
strutture sanitarie e scolastiche del comune.
(5-00287)
http://leg16.camera.it/410?idSeduta=0045&tipo=atti_indirizzo_controllo
Resoconti dell'Assemblea
Allegato B
Seduta n. 14 del 5/6/2008
SIRAGUSA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
nel territorio della provincia di Palermo presente uno stabilimento della Italcementi SpA,
comprendente un impianto per la produzione e lavorazione del clinker di cemento, posto nel
comune di Isola delle Femmine, ed una cava a cielo aperto destinata all'attivit estrattiva del calcare
localizzata nell'area di Pian dell'Aia (ricadente all'interno dei territori comunali di Torretta e
Palermo). Tale cava stata realizzata all'interno della Zona di Protezione Speciale Monte Pecoraro
e Pizzo Cirina (codice ZPS ITA 020049), del Sito di Importanza Comunitaria Raffo Rosso,
Monte Cuccio e Vallone Sagana (codice SIC ITA 020023) e della Important Bird Area Monte
Pecoraro e Pizzo Cirina (codice IBA IT 155);
la cementeria di Isola delle Femmine (NACE Code 26.51), per di pi, opera in un contesto limitrofo
a ulteriori siti sottoposti a tutela ambientale quali: un'Area Marina Protetta istituita dal Ministero
dell'Ambiente (A.M.P. Capo Gallo - Isola delle Femmine), due Riserve Naturali Orientate istituite
dalla Regione Siciliana (R.N.O. Capo Gallo ed R.N.O. Isola delle Femmine), tre Siti di Importanza
Comunitaria (S.I.C. Isola delle Femmine ITA 020005; S.I.C. Capo Gallo ITA 020006; S.I.C.
Fondali di Isola delle Femmine - Capo Gallo ITA 020047);
la direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat
naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva Habitat), all'articolo 6,
paragrafo 2, stabilisce che: Gli Stati membri adottano le opportune misure per evitare, nelle zone
speciali di conservazione, il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie nonch la
perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate. Al paragrafo 3 dello stesso articolo,
inoltre, la direttiva prevede che: Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario
alla gestione di un sito Natura 2000 ma che possa avere incidenze significative su tale sito formi
oggetto di una opportuna valutazione dell'incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di
conservazione del medesimo;
lo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine, secondo il registro europeo delle emissioni
inquinanti (EPER), emette monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto
(NOx), ossidi di zolfo (SOx), particolato - polveri sottili (PMx);
lo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine in provincia di Palermo, ricade nell'ambito di
applicazione della direttiva 96/61/CE del Consiglio, del 24 settembre 1996, sulla prevenzione e la
riduzione integrate dell'inquinamento (direttiva IPPC). Quest'ultima infatti si applica agli impianti
destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui capacit di produzione supera
500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni rotativi la cui capacit di produzione supera 50
tonnellate al giorno, o in altri tipi di forni aventi una capacit di produzione di oltre 50 tonnellate al
giorno;
a norma della direttiva IPPC, gli impianti che ricadono nel suo campo di applicazione devono
disporre, ai fini dell'esercizio, di un'autorizzazione che indichi anche i valori limite di emissione
basati sulle migliori tecniche disponibili (BAT), al fine di prevenire e, se ci non fosse possibile,
ridurre in generale le emissioni e l'impatto sull'ambiente nel suo complesso;
secondo quanto dichiarato dal commissario europeo all'ambiente Dimas in risposta
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all'interrogazione E-6057/07, gli impianti esistenti dovevano conformarsi integralmente alle


disposizioni della direttiva IPPC entro il 30 ottobre 2007;
gli impianti di produzione del cemento rientrano anche nella fattispecie indicata dall'allegato II della
direttiva 85/337/CEE, modificata, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati
progetti pubblici e privati (conosciuta anche come direttiva sulla valutazione dell'impatto
ambientale o VIA), e che pertanto a norma di questo testo si deve determinare nell'ambito di una
procedura detta di selezione o screening (sulla base dei criteri indicati nell'allegato III della
direttiva stessa) se il progetto in questione possa avere effetti significativi sull'ambiente, dovendo, in
caso affermativo, procedere a una valutazione d'impatto ambientale;
in data 5 ottobre 2007, in risposta all'interrogazione parlamentare 4-03245, l'allora Ministro
dell'ambiente dichiarava che Italcementi SpA non era in possesso delle autorizzazioni alle emissioni
in atmosfera previste dalla normativa vigente, in quanto parte delle attivit risulta difforme rispetto
a quanto prescritto nei relativi atti autorizzativi, con particolare riferimento all'utilizzo del
petcoke come combustibile -:
se il Governo non ritenga di dovere verificare come gi fatto in precedenza e come risulta dalla
risposta all'interrogazione n. 4-03245, se siano state applicate la direttiva 92/43/CEE e la direttiva
79/409/CEE a tutela dei siti SIC/ZPS che ospitano le attivit estrattive e dei siti SIC/ZPS limitrofi
allo stabilimento con particolare riferimento alla presenza o assenza di valutazioni d'incidenza e
Valutazioni d'Impatto Ambientale;
se ritenga opportuno conoscere con la massima celerit l'esito delle procedure di AIA qualora
attivate presso l'Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, anche acquisendone la
documentazione completa dei pareri espressi da tutti gli enti aventi causa;
se risponda al vero che l'azienda abbia intenzione di non utilizzare pi il deposito di combustibile
solido a cielo aperto ricadente nel territorio comunale di Isola delle Femmine; non ricorrere pi allo
scalo del porto di Palermo per il rifornimento del petcoke; non fare pi transitare per le vie dell'area
urbana di Palermo i mezzi che trasportano il petcoke; mettere in sicurezza i capannoni e gli impianti
destinati al deposito e alla manipolazione delle materie prime e del petcoke che risultano limitrofe
alla linea ferrata, agli impianti sportivi e agli insediamenti abitativi del comune di Isola delle
Femmine, avendo cura di adottare tutte le migliori tecniche disponibili (BAT) al fine di garantire la
tutela della salute e dell'ambiente da possibili rischi derivanti da inquinamento e incidenti;
se risponda al vero che l'azienda abbia richiesto lo stralcio dalle procedure per l'ottenimento
dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), attualmente in corso, del progetto di revamping che prevede la costruzione di un precalcinatore a cinque stadi, considerata la migliore tecnica
attualmente utilizzabile nel settore della produzione del cemento (BAT cemento) e consistente in
una struttura a torre di altezza di circa 100 metri dal piano di campagna: se intenda operare una
riconversione verso l'impiego di combustibili meno inquinanti;
se si possa escludere l'impiego di CDR, anche in considerazione dell'inserimento dello stabilimento
all'interno del tessuto abitativo del comune di Isola delle Femmine e in particolare alla sua
vicinanza alle scuole e agli impianti sportivi del comune tutto ci contemperando le esigenze di
salvaguardia dell'ambiente con quelle della tutela dei posti di lavoro.
(5-00090)
http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=14&resoconto=bt01&param=n5-00090#n5-00090
Resoconti dell'Assemblea Allegato B Seduta n. 248 del 17/11/2009
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta in Commissione:
SIRAGUSA.
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- Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.


- Per sapere - premesso che:
in data 4 dicembre 2008 il Sottosegretario Roberto Menia rispondeva all'atto di sindacato ispettivo
5/00090 presentato dall'interrogante;
nella risposta si affermava ...ad ogni buon fine, si rappresenta che la questione attentamente
monitorata dal Ministero dell'ambiente e dal Dipartimento delle politiche comunitarie in quanto la
Commissione europea ha aperto un caso proprio sul cementificio Isola delle femmine, chiedendo di
ricevere informazioni in merito sia alla autorizzazione all'esercizio dell'impianto ed alle misure
adottate per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera e gli scarichi idrici, sia sullo svolgimento
della valutazione di incidenza delle attivit autorizzate sui siti di interesse comunitario. Le
informazioni richieste sono state inoltrate alla Commissione europea in data 30 settembre 2008. Da
ultimo, a disposizione dell'interrogante copia dell'Autorizzazione Integrata Ambientale di cui
trattasi, fatta pervenire dalla Regione Siciliana, dove sono indicate analiticamente tutte le
prescrizioni dettate alla cementeria, le norme di legge che regolano la materia e l'elenco della
documentazione a supporto del rilascio dell'autorizzazione stessa;
l'articolo 7 del D.S.R. n. 693, relativo agli impianti di cementeria dell'Italcementi ad Isola delle
Femmine in provincia di Palermo, prevede l'installazione di due stazioni di rilevamento della
qualit dell'aria da affidare in gestione all'ARPA, con oneri a carico dell'azienda Italcementi;
sempre secondo quanto stabilito dall'articolo 7 del D.S.R. n. 693, la dotazione delle stazioni, la loro
ubicazione e le modalit tecniche di funzionamento delle centraline debbono essere oggetto di un
apposito protocollo operativo da definirsi entro 30 giorni dal rilascio dell'AIA tra Italcementi,
Servizio 3 dell'Assessorato Regionale al Territorio ed all'Ambiente (ARTA), ed enti locali
interessati;
l'amministrazione comunale di Isola delle Femmine ha convocato dei tavoli tecnici nelle date, 22
settembre 2008, 13 ottobre 2008, 15 dicembre 2008, 13 gennaio 2009, 27 gennaio 2009;
prevista l'installazione di quattro campionatori automatici sequenziali per la misura del PM10,
forniti di membrane successivamente analizzabili per la determinazione dei microinquinanti, ed un
campionatore ad alto volume per il rilievo di PCDD/F;
tali campionatori saranno posizionati come segue: tre ad Isola delle Femmine ed uno a Capaci;
a tal fine, secondo nota del comune di Isola delle Femmine prot. 3849, 26 febbraio 2009, sono stati
individuati alcuni possibili siti per la localizzazione di detti campionatori. Ne sono stati individuati
sei nel territorio di Isola delle Femmine e due nel territorio di Capaci;
l'azienda Italcementi nel verbale di sopralluogo dell'Arpa del 16 marzo 2009, dichiara di avere
provveduto all'acquisto dei campionatori sequenziali, che sono attualmente disponibili presso la
cementeria;
in data 8 aprile 2009 Arpa Sicilia con prot. 0659, richiedeva ad Italcementi di conoscere lo stato di
avanzamento delle attivit relative (al posizionamento dei campionatori automatici sequenziali), ed
in particolare se si sia predisposto, raccordandosi con il dipartimento ARPA di Palermo, il piano dei
costi relativo alle attivit che il dipartimento dovr svolgere relativamente alle attivit di
monitoraggio della qualit dell'aria ci al fine di poter predispone uno schema di convenzione;
nel corso del tavolo tecnico del 20 maggio 2009, il dottor Cutino (presidente della commissione
ambiente del consiglio comunale di isola delle Femmine ed oggi assessore al ramo) lamentava il
ritardo nella tempistica prevista dal decreto di AIA, e contesta i ritardi riscontrati
nell'approvazione del piano di monitoraggio che doveva essere propedeutico all'AIA. Inoltre
chiede al Sindaco, a tutela della cittadinanza che rappresenta, di farsi promotore verso il servizio 2
VIA-VAS dell'ARTA per verificare quanto la mancata attuazione delle prescrizioni AIA nella
tempistica prevista, possa inficiare la validit del decreto AIA e quali misure il competente il
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servizio 2 ritenga di mettere in atto al fine di garantire il rispetto di tutte le prescrizioni tecniche
programmate dal decreto AIA;
nello stesso incontro del 20 maggio 2009 il direttore dell'impianto Italcementi ribadisce
l'intenzione di installare da subito i campionatori sequenziali e chiede all'amministrazione comunale
la disponibilit dei siti individuati, il Sindaco del comune di Isola delle Femmine, in risposta che i
siti individuati il 27 gennaio 2009 erano e sono attualmente disponibili;
si rilevano dubbi sulla validit del decreto di Aia di cui al D.S.R. n. 693 del 18 luglio 2008 alla luce
del mancato posizionamento dei campionatori sequenziali;
non si conoscono allo stato attuale: quali siano le misure messe in atto dal servizio 2 dell'ARTA al
fine di garantire il rispetto di tutte le prescrizioni tecniche programmate dal decreto AIA; quali e di
chi siano le responsabilit nella mancata osservanza dei termini prescritti dall'Aia di cui al D.S.R. n.
693 del 18 luglio 2008; quali tempi siano attualmente previsti per detto posizionamento -:
se non intenda il Ministro, per quanto di sua competenza e alla luce dell'impegno assunto in risposta
all'interrogazione 5/00090, verificare cause e tempi del mancato posizionamento dei campionatori
sequenziali.
(5-02117)
http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=248&resoconto=bt58&param=n5-02117
5-00090 Siragusa: attivit di alcuni stabilimenti industriali siti in provincia di Palermo.
Il sottosegretario Roberto MENIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in
allegato(vedi allegato 2).
Alessandra SIRAGUSA (PD) replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per l'articolata
risposta fornita e prende atto positivamente del fatto che tale risposta contribuisce a fare chiarezza
sulla gravit della situazione descritta nella propria interrogazione, costituendo un monito nei
confronti della regione siciliana per le gravi inadempienze ad essa riconducibili. Deve, tuttavia,
dichiararsi insoddisfatta per il grave ritardo con cui arrivata la risposta del Governo - giunta,
peraltro, solo dopo la presentazione di altre due interrogazioni sulla vicenda -, ed anche per il fatto
che il Governo sarebbe in procinto di trasferire la delega a rispondere a queste due nuove
interrogazioni dal Ministro dell'ambiente a quello dei rapporti con le regioni. A suo giudizio, infatti,
anche in relazione all'impegno del ministero dell'ambiente a monitorare attentamente la questione in
sede comunitaria, indispensabile che il ministero dell'ambiente continui a rimanere interlocutore
del Parlamento su questa vicenda.
ALLEGATO 2
Interrogazione n. 5-00090 Siragusa: attivit di alcuni stabilimenti industriali siti in provincia di
Palermo.
TESTO DELLA RISPOSTA
Per quanto indicato nell'interrogazione n. 5-00090 presentata dall'onorevole Siragusa e riguardante
le problematiche ambientali che investono lo stabilimento Italcementi Spa nel Comune di Isola
delle Femmine, utile premettere che il rilascio dell'A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale),
cui

soggetto
il
predetto
stabilimento,

di
competenza
regionale.
Tale autorizzazione stata concessa con decreto n. 693 del 18 luglio 2008 solo per lo stabilimento
esistente, invece il Progetto di ammodernamento della cementeria stato stralciato al fine di essere

ripresentato per l'A.I.A. dopo l'acquisizione del giudizio di compatibilit ambientale, di cui si
specificher pi avanti.
Ci premesso, secondo quanto comunicato dalla Regione Sicilia, risulterebbe che i limiti alle
emissioni contenuti nell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) sono in linea con quanto
previsto dalla vigente normativa di settore e che il pet-coke classificato come combustibile
consentito dalla normativa vigente (Allegato X Disciplina dei combustibili alla Parte V del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) che, a certe condizioni, la cui puntuale verifica
assolutamente indispensabile per garantire la tutela della salute e dell'ambiente, ne autorizza
l'utilizzo.
L'impianto in questione ha avuto per decenni, e fino a quando non stata rilasciata l'Autorizzazione
Integrata Ambientale, autorizzazioni che gli permettevano di emettere in atmosfera un carico di
inquinanti che era notevolmente superiore a quello attuale. Per alcuni parametri peraltro (diossine,
metalli pesanti, IPA, eccetera), non esistevano neanche limiti e/o restrizioni. Va detto per che, gi a
partire dal 2000, la normativa vigente imponeva di adottare specifici provvedimenti finalizzati a
ridurre la pressione ambientale nelle aree industriali, in linea con i principi UE di gestione ecocompatibile e sviluppo sostenibile. Provvedimenti che la Regione era tenuta ad emanare - ma non lo
ha fatto - in attuazione di quanto previsto in questo senso dalla direttiva 96/62/CE in materia di
valutazione e di gestione della qualit dell'aria ambiente. Si fa riferimento in particolare alla
mancata adozione dei Piani e dei Programmi sulla qualit dell'aria previsti dagli articoli 7, 8 e 9, del
decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351, ed alla mancata attivazione delle forme di informazione al
pubblico previste dall'articolo 11 dello stesso decreto.
Dalle informazioni pervenute risulta che ad oggi il dipartimento sta lavorando alacremente per
adottare gli atti sopra indicati, tanto che entro l'anno prevista la definizione della bozza del Piano
d'Azione ex articolo 7 del decreto legislativo n. 351 del 1999 per la Zona di risanamento
palermitana, nella quale sono inclusi i comuni di Capaci, Isola delle Femmine, Torretta, Villabate e
Palermo. La Procura della Repubblica di Palermo si sta interessando delle omissioni degli anni
passati per l'accertamento delle connesse responsabilit penali.
Ritornando al rilascio dell'A.I.A. indicato in premessa, si evidenzia che sono state imposte
all'Italcementi specifiche restrizioni e prescrizioni per quanto riguarda le emissioni diffuse, in
ciascuna fase di manipolazione, produzione, trasporto, carico e scarico, stoccaggio di prodotti
polverulenti, nonch quelle in forma di gas o vapore derivanti dalla lavorazione, trasporto, travaso e
stoccaggio di sostanze organiche liquide. Tali prescrizioni sono in linea con i principi e le direttive
contenute nell'Allegato V della Parte V del decreto legislativo n. 152 del 2006. Per quanto riguarda
in particolare il trasporto dei materiali polverulenti e del combustibile (compresi il carbone ed il petcoke) l'A.I.A. prevede per il gestore l'obbligo tassativo di fare ricorso a procedure che impediscano
la diffusione delle polveri (di qualunque tipo), tramite l'utilizzo di idonei mezzi e/o dispositivi di
tenuta.
La cementeria non pu utilizzare combustibile da rifiuti (CDR). Nell'Autorizzazione Integrata
Ambientale citata dall'interrogante sono infatti specificati i combustibili consentiti, singolarmente o
in miscela tra loro:
carbone fossile (forno, molino crudo);
coke di petrolio (forno, molino crudo);
olio a Basso Tenore di Zolfo (caldaie, forno, molino crudo).
previsto, inoltre, che nelle fasi (critiche) di ripartenza da freddo del forno e/o del fornello del
molino crudo, al fine di garantire una migliore performance ambientale e a tutela della salute
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pubblica e dell'ambiente, sia utilizzato come combustibile esclusivamente olio a basso tenore di
zolfo (BTZ). L'A.I.A. prescrive inoltre che tutti i combustibili utilizzati nell'impianto siano
conformi alle specifiche tecniche nazionali di settore.
Sempre citando le fonti regionali, risulterebbe che (pur) la cementeria non essendo un
inceneritore di rifiuti, e non soggetta, quindi, alla medesima normativa tecnica di riferimento per le
emissioni in atmosfera, all'impianto dell'Italcementi sono stati imposti (per parametri specifici come
diossine, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, eccetera) limiti e condizioni tanto severi
da essere perfettamente compatibili con quelli che l'Unione Europea stabilisce per gli inceneritori.
La scelta dell'adozione di misure cos restrittive stata dettata proprio dall'esigenza primaria di
tutelare i cittadini e l'ambiente, visto il contesto in cui opera l'impianto in questione.
Va inoltre evidenziato, come ulteriore elemento di sicurezza e di garanzia a tutela della salute
pubblica e dell'ambiente, che stato imposto all'Italcementi s.p.a di provvedere all'acquisto di due
stazioni di monitoraggio, da affidare in gestione/manutenzione ad Arpa Sicilia, ma con oneri a
carico della stessa azienda, proprio per fare in modo che un soggetto pubblico (l'Agenzia Regionale
per la Protezione Ambientale) tenga costantemente sotto controllo la qualit dell'aria nella zona di
influenza dell'impianto, al fine di consentire all'amministrazione regionale di adottare, qualora
dovesse essere necessario, tutte le misure di contrasto ad ogni forma di inquinamento.
Per quanto riguarda le sentenze del TAR Sicilia, c' da dire che il 25 luglio 2006 la data nella
quale la Regione Siciliana con un atto formale, diffida n. 48283 del 25 luglio 2006, prende atto che
presso la cementeria il pet-coke viene utilizzato dal 1987 come combustibile del forno 3, del
mulino crudo 3 e, in miscela e fino al 1992, del forno 2 e che l'uso del pet-coke come
combustibile non mai stato comunicato, pertanto dovranno essere prese le necessarie misure volte
alla tutela dell'ambiente ed evidenzia che occorre l'aggiornamento delle autorizzazioni alle
emissioni in atmosfera, e diffida la Italcementi s.p.a. dal continuare ad utilizzare il pet-coke come
combustibile, nonch a continuare ogni attivit che dia luogo alla produzione di emissioni diffuse di
tale composto in assenza della necessaria autorizzazione ai sensi del decreto legislativo n. 152 del
2006.
Successivamente, l'azienda ha presentato ricorso al TAR Sicilia (sez. di Palermo), il 4 agosto 2006,
chiedendo la sospensiva della diffida. Il TAR ha respinto la richiesta di sospensiva con Ordinanza n.
1159 del 24 ottobre 2006 e l'azienda, in data 9 luglio 2007, ha presentato ricorso al CGA.
Va chiarito, comunque, che il pronunciamento del TAR fa riferimento alla precedente
autorizzazione alle emissioni in atmosfera della Italcementi S.p.A., e non ha alcuna relazione con
l'attuale Autorizzazione Integrata Ambientale, per il rilascio della quale ha fatto, semmai, da
elemento propulsivo.
Per quanto riguarda l'applicazione della Direttiva 85/337/CEE modificata, in materia di Valutazione
di Impatto Ambientale (V.I.A.) e della Direttiva 92/43/CEE, in materia di Valutazione di Incidenza
(V.I.), si precisa che la ditta Italcementi Spa ha gi provveduto all'attivazione delle suddette
procedure, oggi in corso di istruttoria per il Progetto di ammodernamento della cementeraa sita nel
territorio comunale di Isola delle Femmine (Palermo), rispettivamente con note del 26 luglio e 2
agosto 2007, acquisite al protocollo dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Siciliana il 26
luglio e 9 agosto 2007.
Tale progetto, inizialmente incluso nella procedura per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata
Ambientale (AIA) e che prevede la conversione tecnologica (revamping) dell'impianto con il
completo allineamento alle Migliori Tecnologie Disponibili (M.T.D.) per il settore cemento e la
realizzazione, tra l'altro, di una struttura a torre di altezza di circa 100 metri, stato successivamente
stralciato su richiesta della stessa Italcementi in sede di Conferenza dei Servizi del 31 gennaio 2008,
impegnandosi, altres, a ripresentare istanza di A.I.A. per il progetto di revamping dell'impianto

con il completo allineamento alle Migliori Tecnologie Disponibili, dopo l'acquisizione del giudizio
di compatibilit ambientale positivo su tale progetto.
L'Autorizzazione integrata Ambientale rilasciata, con prescrizioni, dall'Assessorato Ambiente con
DRS n. 693 del 18 luglio 2008 riguarda, quindi, esclusivamente l'impianto esistente cementeria di
Isola delle Femmine, come, tra l'altro, stato precisato all'articolo 2 del medesimo DRS.
Si evidenzia che il citato decreto prescrive all'Azienda proponente di procedere entro 24 mesi dalla
data del rilascio della relativa autorizzazione alla conversione tecnologica (revamping)
dell'impianto con il completo allineamento alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per
il settore cemento al fine di ottenere un sostanziale miglioramento delle prestazioni ambientali
relativamente all'abbattimento dei principali inquinanti ... e che qualora il Gestore non riesca a
realizzare la conversione tecnologica dell'impianto prevista dalla superiore prescrizione dovr
comunque adeguare l'impianto esistente alle Migliori Tecniche Disponibili attraverso i seguenti
interventi
....
Infine, tra le altre prescrizioni previste dall'A.I.A. vi l'obbligo per l'azienda di liberare la cava di
Raffo Rosso dal Pet-Coke stoccato, effettuando la bonifica e il ripristino ambientale dell'area
qualora si rendesse necessario a seguito delle attivit di caratterizzazione.
Ad ogni buon fine, si rappresenta che la questione attentamente monitorata dal Ministero
dell'ambiente e dal Dipartimento delle politiche comunitarie in quanto la Commissione europea ha
aperto un caso proprio sul cementificio Isola delle femmine, chiedendo di ricevere informazioni in
merito sia alla autorizzazione all'esercizio dell'impianto ed alle misure adottate per ridurre le
emissioni inquinanti in atmosfera e gli scarichi idrici, sia sullo svolgimento della valutazione di
incidenza delle attivit autorizzate sui siti di interesse comunitario.
Le informazioni richieste sono state inoltrate alla Commissione europea in data 30 settembre 2008.
Da ultimo, a disposizione dell'interrogante copia dell'Autorizzazione Integrata Ambientale di cui
trattasi, fatta pervenire dalla Regione Siciliana, dove sono indicate analiticamente tutte le
prescrizioni dettate alla cementeria, le norme di legge che regolano la materia e l'elenco della
documentazione a supporto del rilascio dell'autorizzazione stessa.
http://isolapulita.blogspot.it/2008/08/resoconti-dellassemblea-allegato-b.html
CAGGESE GIUSEPPE NATO A TROIA 7 APRILE 1940 ASSUNTO ALLA ITALCEMENTI IL
20 OTTOBRE 1973 CON LA QUALIFICA DI OPERAIO STIVATORE ADDETTO AL CARICO
DI SACCHETTI DI CEMENTO SUI CAMION DECEDUTO A SOLI 57 ANNI PER:
CARCINOMA POLMONARE (MICROCITOMA) CON METASTASI PANCREATICHE
SENTENZA 6-2013 R.G.L. 1/889/07 CRON 2858 TRIBUNALE DEL LAVORO DI FOGGIA
CTU GERARDO CELA VIA PIAVE 63-71100 FOGGIA AVV FRANCESCO FORMIGLIA
ANGELO TORRE VIA ROSATI 141 FOGGIA
TULLIO MINNELLA OPERAIO DEL CEMENTIFICIO DI MONSELICE MORTO PER
TUMORE.
RANDO, DIPENDENTE DELL'ITALCEMENTI MORTO DI CANCRO NEL 1999.
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A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE
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