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Vademecum del visitatore di mostre darte: saper scegliere

L'arte vi spaventa perch non la capite. Musei e Gallerie sono a voi sconosciute. Vorreste
approfondire le vostre conoscenze in materia artistica, ma non sapete da dove cominciare. Nessun
problema, ci sono qui io, il vostro cicerone dell'andar per mostre. Non sono un critico o uno
studioso d'arte, sono uno che si trovato a doversene occupare. E la cosa non mi affatto
dispiaciuta. Confesso che stata dura. Molto. Avessi avuto un manuale o una guida, tutto sarebbe
stato pi semplice. Da qui, l'idea: creare un vademecum che non insegni l'arte, ma che spieghi
invece come gustarsela al meglio.
Tutti noi abbiamo visitato una mostra di opere classiche almeno una volta nella vita. Una gita
scolastica a Firenze, Milano o Roma, per ammirare le meraviglie racchiuse nei loro innumerevoli
musei e gallerie, un classico. Ma con l'arte moderna e contemporanea, non la stessa cosa.
L'approccio deve essere pi graduale. Ci vuole una buona dose di apertura mentale.
Il mio primo contatto personale con l'arte contemporanea, avvenuta alla biennale di Venezia di
qualche edizione passata.Grosso errore per un dilettante.
Se non avete abbastanza dimestichezza e familiarit con l'arte contemporanea, potreste uscirne
veramente provati. Rischiereste addirittura di non volerne pi saper nulla.
Fortuna per me, ero in compagnia di Raflesia, la mia esperta d'arte personale. Lei sempre con me.
E' lei l'artista che da anni mi guida per mano, lungo le intricate strade dell'arte.
Ma non tutti possono permettersi un'artista personale. E soprattutto, gli artisti sono artisti. Loro
possono aiutarci descrivendo, estrapolando un concetto, illustrando un'opera o una tecnica. Da qui
ad entrare in un museo, per, ce ne corre di strada.
Ci troviamo gi di fronte a due problemi. Uno, da dove cominciare e due, come arrivarci. Sembra
uno scherzo, ma non lo affatto.
La scelta della mostra da visitare essenziale. Volete iniziare a conoscere l'arte ed entrare nel suo
mondo, quindi cominceremo dall'inizio. Purtroppo non sono molti i musei che possiedano quadri o
sculture del periodo preistorico. Anche se fosse, non sarebbero adatti al nostro scopo, quindi
partiamo da un'epoca a noi pi prossima.
Come prima uscita consiglierei qualcosa di classico. Se conoscete poco l'ambiente, non buttatevi a
pesce su mostre d'arte contemporanea. Damien Hirst, Lucio Fontana, Vanessa Beecroft per citarne
alcuni, potrebbero risultare incomprensibili. Ma non impossibili da capire. Ogni cosa, per a suo
tempo.
La scelta della destinazione quindi il primo passo di questa guida. Vogliamo andare sul sicuro,
non viaggiare troppo ed avere un piano b di riserva. Quindi Italia centrale, citt antica, ricca di
storia, di arte e di musei. Penso che Roma sia la risposta al nostro primo quesito. Non si pu certo
obiettare quando si parla della Citt Eterna.
La citt labbiamo, ci manca una destinazione. Attivate menti, dita e fatemi proposte. Mi
raccomando qualcosa di classico e non troppo impegnativo. Io intanto che aspetto, me ne vado alla
ricerca di qualche altra dritta per voi. A presto.

Vademecum del visitatore di mostre darte: il viaggio


Eccoci giunti alla seconda puntata del nostro intricato viaggio alla ricerca dellarte da visitare. Tra i
mille dubbi e perplessit, una cosa chiara ora labbiamo: la prima meta. Siamo diretti a Roma e pi
precisamente alla Galleria Borghese, giacch il Louvre troppo dispersivo e distante.
Non era questa la galleria cui avevate pensato? Pazienza, vorr dire che dovrete fidarvi ancora di
me. Non sto ad elencarvi le meraviglie che trovano posto all'interno della villa romana. Tutte le
opere, o almeno la maggior parte di esse, incantano il visitatore, cos come la struttura stessa che le
racchiude. Ma per riuscire a vederle, dobbiamo prima raggiungere la Villa e poi, entrare al suo
interno.
Procediamo per gradi. Cerchiamo in rete notizie sulla galleria per ottenere tutte le informazioni di
cui avremo poi bisogno: ubicazione del sito, giorni e orari di apertura, mezzi pubblici per
raggiungerla. Studiarsi un percorso pedonale da una stazione ferroviaria, sarebbe un'interessante
alternativa. Fortuna per noi, la Galleria Borghese ben presente sul web e possiamo trovare tutte le
notizie di cui abbiamo bisogno.
Decidiamo ora il mezzo di trasporto pi adatto. Considerando la meta finale, suggerirei luso dei
mezzi pubblici, e questo per svariate ragioni. Il traffico prima e il parcheggio poi, dovrebbero gi
portarci in questa direzione. Se consideriamo anche il non dover stare attenti alla guida, e la
possibilit di aver tempo per riflettere su ci che si appena veduto, il mezzo pubblico diventa la
nostra scelta finale. Pi precisamente viaggeremo in treno.
Tranne rare eccezioni dovute a problemi logistici o di praticit, i miei spostamenti verso musei o
gallerie darte, sono sempre avvenuti su rotaia. Amato e odiato treno. Ogni volta che ritorno da un
viaggio, mi riprometto di non prenderlo mai pi. Promesse che si dissolvono prontamente al
prospettarsi di nuovi viaggi. E via, di nuovo a fare i biglietti. Mi raccomando, guardate bene gli
orari e le coincidenze dei treni, e ricordatevi che la prenotazione obbligatoria presente in molti
convogli e tratte.
Sappiamo dove arrivare e come muoverci. Abbiamo pure i biglietti del treno quindi, una data di
partenza. Verificate tutte le informazioni, ci premuriamo di scaricare dal web una cartina
topografica della zona, che ci faccia da riferimento nei nostri spostamenti. Villa Borghese
facilmente raggiungibile anche a piedi dalla stazione ferroviaria. Una passeggiata di 35/40 minuti e
saremo in vista dei giardini della villa. Ci sono anche autobus che servono benissimo la zona, ma
perch non ammirare con calma tutta larte che Roma in grado di offrirci, con una bella
passeggiata.
Non c che limbarazzo della scelta. Anche seguendo il tragitto pi breve, incappiamo
immancabilmente in un palazzo storico, una scultura, un museo. Teniamo a mente la loro
collocazione, non si sa mai. Dritti alla nostra meta, eccoci quindi arrivati, sempre che non siate
andati verso Palazzo Borghese. A volte pu capitare di fare sviste del genere, specie se a tracciar
percorsi Raflesia
Siamo arrivati ai giardini. Davanti a noi Villa Borghese e un po di tempo per rilassarci. Se siete
arrivati in anticipo rispetto gli orari, qui avrete modo di rilassarvi e trovare ci di cui avete bisogno.
Rifocillati, rinfrescati e rinfrancati dal viaggio, siam pronti al nostro primo museo.
Avanti allora, entriamo!

Vademecum del visitatore di mostre darte: la prima galleria


Frementi per lattesa e ansiosi di soddisfare la nostra fame darte, eccoci alfine giunti alla Villa
Borghese, la nostra prima meta. E qui che potremo visitare l'omonima Galleria. Il luogo degno
delle aspettative. Una sala accogliente e moderna al piano seminterrato funge da base di partenza
verso il nostro viaggio.
Se avete oggetti nelle sacche da cui non vi volete separare, lasciateli a casa. Cos come accade in
tanti altri musei al Mondo, qui non si pu entrare armati di: foto/video camere, cellulari, borse,
borsette, sacche e forse anche tasche troppo grandi.
Appena acquistato il biglietto, ci dirigiamo quindi sicuri e spavaldi, verso il guardaroba. Cinque
minuti di fila e passa la paura. Per ogni bisogno, qui non manca nulla. Ancora qualche minuto di
attesa e poi, finalmente, entriamo e cominciamo a perderci in mezzo alle meraviglie che ci
circondano.
Tutto relativo a questo Mondo, ma l'arte lo di pi. Soprattutto per chi, l'arte, non la conosce
ancora bene. Impossibile quindi, come in ogni altro tempio dellarte, soffermarsi su una singola
opera. I nostri occhi sono rapiti dalle centinaia dimmagini e dallincantevole bellezza delle
sculture. Tele, legni, marmi e bronzi, assumono forme incantevoli, tali da sorprendere ed
affascinare qualsiasi visitatore. Mi soffermo solo su un particolare. In ogni mostra che ho visitato,
c sempre stato qualcosa che pi mi ha colpito sopra le altre. Mi aiuta a ricordare il resto.
Il ratto di Proserpina, statua del Bernini scultore. Un colosso di marmo bianco che prende vita sotto
gli occhi increduli degli astanti. Pochi parlano, molti invece sono quelli che si esprimono con
monosillabi di stupore. La scena sembra essere in un perpetuo movimento. Girare attorno ad essa
poi, le conferisce ancor pi dinamicit. Osservate infine la mano del dio Plutone che cinge la coscia
di Proserpina. Senza parole.
Oltre alla permanente, la Galleria ospita anche altre mostre temporanee. Se avete scelto con perizia
il momento in cui andare o se avete avuto semplicemente fortuna, potrebbe capitarvi di vedere
qualcosa in pi. Ricordatevi di informarvi sempre su qualsiasi cosa.
La persona che ha conoscenza sempre un passo avanti.
Tutto il giro avr la durata di circa un'ora, poi toccher al turno successivo. La galleria molto
frequentata e quindi lingresso avviene a gruppi di visitatori, cadenzati a intervalli regolari.
Naturalmente occorre prenotare in anticipo. Non ditemi che non lo avete letto. Occorre prenotare la
propria visita, per non correre il rischio di rimanere fuori. Veramente non l'avete letto? Se cos e
siete rimasti fuori, allora passiamo al punto successivo: l'improvvisazione.
Siete a Roma, il problema solo la scelta...
Ma questa un'altra lezione. A presto.

Vademecum del visitatore di mostre darte: limprovvisazione


Abbiamo programmato tutto e siamo giunti alla nostra meta. La visita alla Galleria Borghese ci ha
lasciato esterrefatti, sconcertati, stupiti. Sfiniti. E impegnativa, per un non conoscitore darte, la
visita ad una tal galleria.
Tutto sembra ugualmente magnifico e ci si trova a vagare in mezzo alle opere, cos come lo sguardo
di un bimbo scorre da una vetrina di giocattoli allaltra. Arrivati a tre quarti del giro, ci chiediamo
pure se qualcuna delle opere che abbiamo osservato, non sia uguale ad unaltra gi vista. O
addirittura si pu dubitare di essere in una nuova stanza. Ma no, quella statua l non labbiamo vista.
E quel santo? Lhanno messo adesso?
Usciamo dal tour un po intontiti da tanta grazia, ma anche confusi. Era poi tutto cos bello e
magnifico come ci parso? Quante sono le opere che ci ricordiamo ancora, dopo mezzora che
siamo usciti? Chiedo lumi a Raflesia. La sua risposta breve e concisa chiarificatrice.
Semplicemente mi dice se sono a conoscenza di quante gallerie e musei esistano al Mondo.
Cosaltro dire? Se si contassero i musei che esistono solo a Roma e si moltiplicasse questa somma
per il numero medio di opere che ospitano, ci troveremmo di fronte ad una bella cifra. Impossibile
pensare che siano tutte dei capolavori. Immersi nei nostri pensieri e nel bellambiente dei giardini
della villa, passiamo qualche decina di minuti in tranquillit e siam pronti a ripartire.
Dobbiamo cercare risposte, dobbiamo capire cosa distingua unopera da unaltra. Azzardiamo.
Siamo carichi di arte classica. Siamo pronti e preparati. O almeno ne abbiamo lillusione. La
Galleria Nazionale di Arte Moderna dallaltra parte del parco, ma noi stiam divagando per arte,
quindi andiamo dove ci porta il caso.
Tiriamo fuori i nostri appunti e cerchiamo qualcosa di diverso. Scendendo lungo via Vittorio
Veneto, diamo uno sguardo alla cartina che abbiamo trovato e stampato da un apposito sito. A
meno di un chilometro da noi c il Palazzo Delle Esposizioni. Basta arrivare in via Nazionale e
raggiungere il numero 194. Questo splendente edificio costruito verso la fine del 1800, ospita ed ha
ospitato innumerevoli mostre, tra le quali la Quadriennale dArte di Roma. E noi vogliamo vederla.
I diecimila metri quadrati delledificio, divisi su tre piani, sono luminosissimi e ricchi di lucenti
marmi. Lingresso qui molto pi agevole e immediato. Due minuti di fila e ancor meno al
guardaroba. Anche in questa galleria, avere nulla con s, dobbligo.
La nostra sicurezza effimera comincia a svanire gi dal primo passo. Davanti a noi una colossale
scultura di marmo dalle ciclopiche dimensioni. E un omaggio a Luciano Fabro a un anno esatto
dalla sua scomparsa. Marmi scolpiti ne abbiamo visti alla Villa. Ma non cos. Ci che
maggiormente salta allocchio, lassenza di braccia, gambe, dita, busti. Insomma, non ci sono
figure umane. Un enorme blocco di marmo, perfettamente scolpito e lucidato. Altri blocchi, scolpiti
in altre forme, sono accostati al primo in modo armonico. Woow, che lavorone! Ma cosa significa
veramente, lo posso intuire solo dal titolo: Autunno.
Girando per le altre sale, quel po di sicurezza che ci restava, svanisce come il sapore di un
chewing-gum masticato a lungo. Lo stesso materiale con cui stato realizzato, da Maurizio Savini,
un orso in scala uno a uno mentre sta guardando dallo spioncino di una porta.
Il giro della mostra, dura molto pi di unora. Ci ritroviamo a contemplare opere, alla ricerca del
come, del cosa e del perch. Se riusciamo a trovare il nome dellartista e dellopera, a volte ben
celati in angoli inaspettati, ci si pu trovar di fronte ad un vero libretto distruzioni. Io,
personalmente, evito di solito di leggerle. Preferisco lasciare che lopera mi parli da se. Ci
accorgiamo del tempo che passa grazie alle nostre gambe, le quali reclamano una tregua. Al piano

interrato una attrezzatissima caffetteria, in grado di ristorare anche le persone pi esigenti. La


libreria con accesso autonomo dallesterno attigua. Ma ora rilassiamoci godendo di quanto visto.
Visto, ma non pi visibile. Ora, per chi passasse di l fino allotto marzo 2009, una bella mostra di
opere Etrusche lo accoglierebbe.

Vademecum del visitatore di mostre darte: divagazioni


Seduti davanti a un tavolo, sorseggiamo una birra mentre diamo unocchiata al catalogo della
mostra appena visitata. Il volume contiene molto di pi di ci che esposto al pubblico.
Sfogliandone le pagine, la nostra discussione non pu fare a meno di dirigersi verso i significati e le
intenzioni delle opere. Inizia il gioco di chi ne ha indovinate di pi.
Larte moderna e contemporanea ci hanno un po confusi. Queste opere, ben diverse da quelle
figurative cui siamo stati abituati gi dai libri di storia, ci interessano, attirano il nostro sguardo e la
nostra curiosit. Che le capiamo o meno.
Ma si sa che il compito dellarte di suscitare emozioni. Belle o brutte che siano. Del resto, come
ho gi detto in precedenza, tutto relativo a questo Mondo, ma l'arte lo di pi.
Spinto dalle ultime emozioni suscitate in me da questi artisti contemporanei, chiedo a Raflesia come
sia possibile vedere quello che il panorama artistico del momento. Bella domanda. La sua risposta
un attimo complessa. Forse.
Larte, come molte altre cose, segue le mode e gli eventi. Le opere classiche rappresentano spesso
storie di vita, gesta di santi e di eroi, momenti biblici, miti e leggende. Questo era quello che
desideravano i committenti di allora. Magari cera anche qualcuno che rappresentava altro. Ma sar
arduo venirne a conoscenza.
Ci che passa per gallerie, oggi, ci che i committenti odierni desiderano. Si potrebbe quasi
affermare allora che una persona sidentifichi con larte che acquista. O no? Raflesia mi da un
pugno in testa. Credo di non aver capito bene il perch. Ma forse ha ragione lei.

Vademecum del visitatore di mostre darte: la fiera


Vuoi avere unidea di quello che il panorama artistico del momento? Vuoi vedere quali sono le
opere che sono maggiormente proposte dai galleristi? Allora andiamo allArtefiera.
Questa la risposta definitiva che ho ricevuto da Raflesia. Poche parole, zaino in spalla e si parte.
Le premesse le conosciamo gi, quindi appena pronti, andiamo.
Bologna ben servita da mezzi pubblici e la zona fiera facilmente raggiunta. Se non volete
sorbirvi lonere del biglietto, come ad ogni fiera, c sempre qualcuno che ha degli inviti omaggio
in pi Il mezzo pubblico amplia le conoscenze e favorisce i rapporti interpersonali. Chi ha voglia
di chiacchierare e trova un interlocutore attento, solitamente ben disponibile ad omaggiarlo con un
invito residuo.
La fiera e rimarr sempre una fiera. Grandi e spaziose biglietterie, molteplici ingressi con file agili
e snelle, vasti e luminosi ambienti. Latmosfera non quella di un museo o di una galleria. Le opere
ci sono, ma si percepiscono in modo diverso. Sar forse perch in alcune di queste c il prezzo. E
non sono noccioline.
Le pi grandi e importanti gallerie italiane e non, si confrontano e mettono in mostra i loro migliori
artisti. Solitamente, parlando di migliori, ci si riferisce a quegli artisti che vanno pi di moda.
Ovvero i pi acquistati. Sicuramente quelli di cui si parla maggiormente e che si vedono con pi
frequenza nelle gallerie pubbliche.
Si vaga liberamente per i tre padiglioni aperti, cercando di vedere quanti pi artisti possibili. La
bellezza di un evento di tal portata, quella di poter ammirare unenorme quantit di opere e di
poterle addirittura fotografare! Non ci credete? Eppure cos. Siamo in una fiera in fondo, qui si fa
pubblicit e si firmano contratti. Ci si mette in mostra al fine di ottenere ci di cui tutti, alfine,
abbiamo necessit. Il pane.
Ma a noi torna comodo tutto questo e ce ne usciamo sfiniti, ma contenti di tutta larte che siamo
riusciti ad assorbire. Quello che ricordiamo uninstallazione di Daniel Glaser e Magdalena Kunz,
nella quale la fusione tra scultura e tecniche multimediali, da vita a unopera che ci parla e sembra
essere viva quanto lo siamo noi.

Larte italiana a spasso per il Mondo


Una scarpa lunga due metri. Lavessi vista in fotografia, collocata su uno sfondo bianco anonimo,
sarebbe potuta essere una normale scarpa in cuoio. Anche se normale non il termine adatto.
Ma facciamo un passo indietro. Passando davanti al laboratorio Folets arte e cuoio, dove trovo
allopera lartista Andrea Traina, mi trattengo per scambiare qualche parola. Vengo da lui a
conoscenza di un progetto tutto italiano a firma del fotografo Oliviero Toscani.
Il consorzio italiano del cuoio a concia vegetale si pubblicizza per mezzo degli scatti del grande
fotografo. Una serie di vere e proprie opere darte realizzate da artisti italiani e presentate al
pubblico attraverso gli occhi di un altro artista. Larte nellarte.
Torniamo alla scarpa. E enorme. Di fianco a lei, mi sento come Alice nel paese delle meraviglie.
Interamente in cuoio spesso quattro millimetri tagliato e cucito a mano. Una vera scarpa. Lunga due
metri. Potrei dormirci dentro Sarebbe una bella performance.
Dove finir quella scarpa? Per ora girer il Mondo sotto forma di fotografia, ma forse c dellaltro.
Andrea non si sbilancia. Nella sua consueta umilt e franchezza, mi dice che un inizio, poi si
vedr.
Intanto, per cominciare, dal 23 al 28 febbraio 2009 le foto di Oliviero Toscani saranno in mostra
allOpen House Gallery di New York. La tourne proseguir passando per Tokyo e Seoul. Chiss
poi che le opere, quelle materiche, non si ritrovino al M.O.M.A. per essere celebrate dal vivo. Tutto
possibile a questo mondo. Non mancher di aggiornarvi.

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