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Stati generali della montagna

Udine, 06 febbraio 2015

Introduzione
Gli Stati generali della montagna sono lappuntamento che lAmministrazione regionale si data per presentare
indirizzi e azioni per le politiche di sviluppo della montagna della legislatura in corso. A questo proposito sono
stati organizzati quattro incontri ai quali sono stati invitati gli amministratori locali, i rappresentanti delle parti
sociali, i rappresentanti delle Universit, i rappresentanti di enti ed associazioni interessati ai temi affrontati.
I temi, come ricorderete, sono stati ricondotti per semplificazione allinterno di quattro macro ambiti, pur nella
consapevolezza che molte tematiche sono trasversali a cominciare per esempio, dai temi dellinnovazione e della
formazione:
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sviluppo delle filiere e dei sistemi produttivi in montagna (Amaro, 25 settembre 2014)
cura e tutela del paesaggio (Tarcento, 9 ottobre 2014)
miglioramento dei servizi (Montereale Valcellina, 21 ottobre 2014)
turismo sostenibile (Artegna, 7 novembre 2014)

A conclusione di questo processo partecipativo debbo ringraziare tutti i partecipanti ed in modo particolare tutti
quelli che hanno fatto pervenire al Servizio coordinamento politiche per la montagna osservazioni, proposte e
memorie.
Prima di soffermarmi sulle azioni concrete fatte e da realizzare, non possiamo dimenticare che ci sono tre
importanti novit che sono intervenute sul piano normativo-organizzativo.
La prima riguarda la recente approvazione della legge regionale 26/2014 che oltre a prevedere listituzione delle
Unioni intercomunali, promuove processi di fusione dei Comuni finalizzati a superare i problemi connessi a una
dimensione organizzativa , territoriale, demografica e sociale eccessivamente ridotta.
La Giunta Regionale ha approvato in questi giorni la proposta di Piano di riordino territoriale, contenente la
delimitazione geografica delle Unioni territoriali intercomunali e lelenco dei Comuni che le costituiscono.
Ladesione alle Unioni obbligatoria per i Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e fino a 3.000 abitanti se
appartenenti o appartenuti a Comunit montane, mentre per i Comuni con popolazione superiore la
partecipazione , invece, facoltativa, ma la non adesione comporta una riduzione del 30 % delle risorse destinate
annualmente dalla Regione al finanziamento del loro bilancio.
La Giunta regionale ha deliberato di suddividere il territorio regionale in 17 Unioni intercomunali.
Entro 60 giorni dalla pubblicazione della predetta deliberazione giuntale, i Comuni, con deliberazione consiliare
motivata, possono chiedere ladesione ad unaggregazione diversa ovvero comunicare la decisione di non aderire
ad alcuna aggregazione, qualora essi dispongano dei parametri demografici suddetti.
La seconda novit riguarda lapprovazione della Strategia per le Aree interne, da parte statale, rivolta allo sviluppo
delle aree pi marginali del Paese. Per quanto riguarda il percorso regionale, il 27 gennaio 2015 il Ministero dello
Sviluppo Economico ha validato la richiesta di adesione della Regione alla Strategia nazionale per le aree interne
del Paese, valutando positivamente listruttoria svolta attorno alle candidature delle tre aree montane che
avevano le caratteristiche idonee richieste per poter essere inserite in questo progetto finalizzato a contrastare la
marginalit di queste zone. Su queste aree si interverr per realizzare in ognuna progetti darea multisettoriali,
caratterizzati da due classi di azioni:
1. Interventi a sostegno dei sistemi socio-economici locali;
2. Adeguamento dei servizi essenziali: istruzione, salute e mobilit.

Le tre aree individuate assieme allo Stato con lultimo confronto tra Regione e Comitato nazionale per le aree
interne sono:
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Alta Carnia (Arta Terme, Cercivento, Comeglians, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Ligosullo,
Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Treppo
Carnico e Zuglio)

Friuli Occidentale (Arba, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Fanna, Frisanco, Maniago,
Meduno, Sequals, Tramonti di Sotto, Tramonti di Sopra, Vajont e Vivaro)

Canal del Ferro-Val Canale (Chiusaforte, Dogna, Malborghetto-Valbruna, Moggio Udinese, Pontebba, Resia,
Resiutta, Tarvisio)

Saranno coinvolti 42 Comuni, una popolazione di circa 58.000 abitanti.


I progetti saranno attuati utilizzando:
-

per il miglioramento dei servizi, specifici fondi statali (3,74 milioni di euro per ogni area);
per gli interventi sui sistemi socio-economici, i fondi dei programmi regionali della programmazione
comunitaria 2014-2020:
a) POR FESR: 6,34 milioni di euro
b) POR FSE: 5 milioni di euro
c) PSR: 4 milioni di euro

In totale: 26,56 milioni di euro.


I progetti darea saranno definiti con il coinvolgimento dei Comuni. E richiesta come requisito lappartenenza dei
Comuni delle singole aree a ununica forma associativa, individuata nellunione territoriale intercomunale della
legge regionale 26/2014.
Gli altri Comuni, non rientranti nella delimitazione delle Aree interne, beneficeranno invece delle altre misure della
programmazione.
La terza novit con la quale ci troviamo ad operare il passaggio tra vecchia e nuova programmazione
comunitaria. Si stanno infatti concludendo le diverse linee contributive finanziate dalla programmazione
2007/2013 mentre sono gi stati approvati i Programmi Operativi Regionali per i tre fondi strutturali. Di questi il
Por relativo al Fondo S.E. gi stato approvato dalla Commissione Europea mentre per i fondi Feasr e Fesr,
parimenti a quanto avviene anche per altre Regioni italiane, sono in corso le necessarie interlocuzioni con la
Commissione in ragione delle quali si potr avere lapprovazione. Per quanto concerne in particolare il PSR
attualmente in corso il negoziato con la Commissione.
Con riguardo alla programmazione europea, ricordo che lAmministrazione regionale ha altres elaborato una
Strategia per la Montagna, con la previsione di specifiche risorse espressamente dedicate alla montagna per
ciascun Fondo (Fesr, Psr e Fse), che in concreto significa una riserva finanziaria di risorse per larea montana a
valere dei singoli bandi.
Anche i programmi di cooperazione territoriale europea possono concorrere alla realizzazione di una coerente
strategia regionale per lo sviluppo dei territori montani, attraverso le azioni in esse previste. Ricordiamo, tra i
programmi approvati, per la specifica finalit di sviluppo del territorio montano il Programma Spazio Alpino
2014-2020 che prevede azioni per linnovazione, anche nellerogazione dei servizi pubblici, per la riduzione delle
emissioni di carbonio, per la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, anche con finalit turistiche, e per
la tutela e conservazione dellambiente.

1. Sviluppo delle filiere e sistemi produttivi in montagna


Le filiere produttive in montagna che lAmministrazione Regionale intende valorizzare sono quelle della filiera
foresta-legno, dellagro-alimentare e della pietra ornamentale.
Filiera foresta legno
La filiera foresta legno richiede, in primo luogo, unadeguata viabilit forestale. LAmministrazione Regionale ha
attivato misure atte a destinare risorse importanti su questo settore, in particolare per ladeguamento funzionale
della viabilit forestale esistente e per la nuova viabilit dedicata ai piazzali di lavorazione del legname. Sulla
viabilit forestale sono stati investite le risorse PAR FSC per 4.500.000, per le piazzole di stoccaggio sono invece
stati investiti fondi regionali per 360.000. Le domande sono in corso di istruttoria e a breve saranno approvate
le relative graduatorie. Peraltro sulla viabilit forestale sono gi state adottate le misure volte a semplificare gli
aspetti autorizzativi preventivi alla costruzione di viabilit.
In questa direzione sono gi state approvate le modifiche alla legge forestale regionale, che incentiva le iniziative
dei Comuni dirette alla concessione pluriennale dei loro boschi, attraverso la definizione di un unico piano di
taglio dei diversi lotti di propriet. In tal modo si semplificano le procedure contrattuali in capo ai Comuni che,
anzich indire gare per singoli lotti, possono invece mettere a gara lintero piano di taglio con affidamento
pluriennale; dallaltro si favorisce la crescita delle nostre aziende boschive che possono contare sulleffettiva
disponibilit di lotti adeguati per pi anni.
In ogni caso, tenuto conto anche dei punti di debolezza segnalati dagli operatori del settore, riteniamo di dover
concentrare le prossime azioni sui seguenti punti:
- aiuti alle imprese boschive e a quelle di prima/seconda lavorazione del legno, per gli investimenti in impianti,
macchinari e attrezzature privilegiando lapproccio di filiera (concentrazione degli incentivi a favore di
beneficiari coinvolti in progettualit di filiera) formalizzato con contratti di rete o altre forme di aggregazione
di impresa;
- creazione di un logo identificativo della filiera locale (filiera corta);
- indirizzi regionali in relazione allimpiego di legno in opere pubbliche e nelledilizia privata per incentivare luso
di legno certificato e lavorato nella filiere corte regionali;
- promozione da parte della Regione della risorsa legno;
- formazione di figure professionali della filiera.
Anche nella Legge regionale Rilancimpresa FVG approvata il 5 febbraio, contente disposizioni per il rilancio delle
nostre imprese, si privilegia lottica di filiera con la concessione di specifici contributi per tutti i settori.
Per una fattiva crescita del settore lAmministrazione Regionale auspica la semplificazione della fase di
intermediazione nella filiera foresta legno, che pu comportare benefici per lintero settore con levidente realizzo
di economie di scala.
Per quanto riguarda la promozione della risorsa legno, si tratter di indirizzare in tal senso le attivit promozionali
che lAmministrazione regionale gi svolge attraverso le sue strutture e i suoi enti strumentali, utilizzando anche
gli appuntamenti fieristici e coinvolgendo i centri di ricerca e innovazione tecnologica in cui la Regione presente.
A tal fine, si dovr definire un piano di azione condiviso con gli enti locali e le parti sociali.
Infine, per la formazione degli operatori del settore rinvio alla proposta della Scuola dei mestieri della montagna.
Filiera agro alimentare
Con il PSR 2014-2020 abbiamo gi incentivato limprenditoria giovanile e innovativa e alle filiere agro alimentari,
foresta legno, foresta energia e no food, sostenendo il ricambio generazionale, la formazione, le progettualit di
alto livello e gli investimenti aziendali a pi elevato contenuto innovativo.

Il PSR 2014-2020 prevede inoltre per le produzioni tipiche locali lapproccio della filiera corta che si distingue da
passate esperienze di vendita diretta al pubblico dei prodotti da parte delle aziende agricole produttrici per
includere nel sistema altri operatori, anche del segmento di filiera rappresentato dallintermediazione
commerciale. Ci dovrebbe favorire la collaborazione tra operatori ed ampliare le opportunit di vendita dei
prodotti e dovrebbe costituire un elemento di un sistema produttivo territoriale, di tipo locale, che possa
sfruttare le sinergie intersettoriali.
Lapproccio integrato di filiera privileger la costituzione di nuove associazioni/organizzazioni di produttori, lavvio
di nuove filiere di qualit o certificate (Denominazione di Origine Controllata, Denominazione di Origine Protetta,
Indicazione Geografica Protetta, Specialit Tradizionale Garantita, certificazioni ambientali, di prodotto, di
processo), lo sviluppo di strategie commerciali e di marketing coordinate, integrate, mirate ed efficaci,
diversificando i canali commerciali ove possibile incrementando quello rivolto alle esportazioni, sviluppando la
multifunzionalit e favorendo progetti sostenibili anche da un punto di vista ambientale.
In particolare nell agroalimentare individuiamo la filiera lattiero casearia con l eccellenza dei prodotti di malga, la
filiera legata alla produzione, lavorazione e conservazione della frutta nonch quella delle produzioni agricole di
qualit e tipiche dellarea montana, quali, a titolo esemplificativo, laglio di Resia, la cipolla di Cavasso Nuovo e la
rapa di Verzegnis.
Di fondamentale importanza il sostegno alla zootecnia sia per gli effetti positivi che lallevamento comporta sul
territorio e sullambiente, consentendo il mantenimento di superfici prative con evidenti ricadute sul piano
dellattrattivit turistica, sia per la produzione di materia prima (carne e latte) alla base di quei prodotti
trasformati (prodotti caseari in primis) in grado di garantire valore aggiunto agli agricoltori e di promuovere,
evidenziandone lorigine, limmagine del territorio di provenienza.
Azioni chiave in questo senso sono quelle tradizionalmente previste dal programma di sviluppo rurale
(mantenimento dei pascoli, indennit compensativa) e quelle recentemente approvate nellambito dellattuazione
del primo pilastro della politica agricola comunitaria (aiuti diretti agli agricoltori) dove, a livello nazionale ed in
coordinamento con le altre Regioni alpine, la nostra Regione ha ottenuto che vengano erogati aiuti specifici per le
vacche da latte allevate nelle zone montane.
Unulteriore azione che proprio in questi giorni si sta negoziando con la Commissione europea quella che
permetter lerogazione di premi specifici per i capi di bestiame portati in malga, con lobiettivo di favorire il
mantenimento e possibilmente lo sviluppo di una pratica tradizionale tipica dellambiente alpino.
Anche nei Progetti integrati di filiera prevista lattivazione di azioni finalizzate alla formazione continua degli
operatori nonch ad affiancare gli stessi nelle fasi di avvio, organizzazione e gestione delle imprese e della filiera
nel suo insieme.
Tali strumenti permettono di indirizzare e coordinare a livello locale gli investimenti assistiti da finanziamento
pubblico. In particolare, si dovr puntare a un rapporto pi stretto tra produzioni agro-alimentari tipiche e settore
turistico (ristorazione, esercizi alberghieri) pensando sia a forme di collaborazione commerciale sia a forme di
promozione congiunta (men, ricettari, scuola di cucina, ecc.).
La natura locale della filiera non deve, infine, essere confusa con lidea di una commercializzazione locale. Infatti,
si ritiene che non sia affatto precluso laccesso dei prodotti tipici locali a mercati lontani, di dimensioni non
locali. Perci, il sostegno regionale dovr prevedere anche questo aspetto della commercializzazione, la quale
per, in tale caso, opportuno sia assistita da linee-guida orientative che potrebbero essere redatte dallERSA.
Parco agroalimentare, ERSA ed Universit in particolare attraverso il Centro per linnovazione tecnologica in
agricoltura (CRITA) supporteranno dal punto di vista dellassistenza tecnica le iniziative proposte.
Sempre con riferimento alle caratteristiche dellarea montana, allinterno della Legge Regionale n.4/2014, stata
prevista la rivisitazione dellattivit vivaistica forestale, ora non pi strategica, utilizzando risorse e professionalit
esistenti per indirizzarle proprio per limplementazione della produzioni tipiche (aglio di Resia, cipolla di Cavasso
Nuovo e la Rapa di Verzegnis) la cui quantit assolutamente limitata, come le produzioni tipiche che venivano
ricordate pocanzi.
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Filiera pietra ornamentale


La Giunta, con delibera di generalit n. 1829 del 3 ottobre 2014, ha esaminato la situazione delle cave di pietra
ornamentale presenti nel territorio regionale, che sono distribuite nelle province di Trieste e di Udine, e ha fornito
agli uffici gli indirizzi per esplorare le possibilit di semplificazione dellattivit amministrativa. Sul punto anche
stata sentita la categoria degli operatori del settore.
In particolare, preso atto delle indicazioni avute dalla categoria, si reputa che le principali azioni da intraprendere
siano le seguenti:
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larmonizzazione delle procedure autorizzative, che devono essere il pi possibile compattate;


il processo di individuazione delle aree di cava, che opportunamente dovrebbe nascere con un percorso di
condivisione tra i Comuni e le imprese, sotto la supervisione ambientale della Regione;
la semplificazione delliter relativo alle varianti, alle proroghe o ai rinnovi, con lo scopo di evitare per quanto
possibile linterruzione delle attivit di cava in pendenza delle procedure amministrative;
una calibrazione del regime degli oneri fideiussori, che vanno attentamente contemperati sia con le esigenze
ambientali che con lentit delle attivit di cava.

2. Cura e tutela del paesaggio


Partiamo con una serie di iniziative che lAmministrazione Regionale ha gi messo in campo e alle quali si vuole
dare continuit.
Interventi straordinari per la sistemazione delle infrastrutture viarie di accesso alle malghe
A causa dei forti accumuli nevosi e dei conseguenti fenomeni di scivolamento degli stessi gran parte della
viabilit delle quote alte risulta danneggiata. Con lassestamento di bilancio sono stati stanziati 500.000 per gli
interventi di ripristino e messa in sicurezza. La fase di progettazione degli stessi stata ultimata e sono in corso le
procedure per gli affidamenti.
Gelicidio
Le eccezionali nevicate dello scorso inverno hanno causato gravi danni ai boschi delle quote pi basse. Con una
apposita modifica alla legge sul fondo emergenze in agricoltura stata prevista la possibilit di intervenire con le
risorse del fondo anche nel settore forestale, fatto questo che non ha riscontri nel resto dItalia. Con la legge di
assestamento sono stati stanziati 350.000 per implementare il fondo e permettere ai proprietari forestali e alle
imprese di settore di provvedere al recupero delle ingenti quantit di legname proveniente dai boschi danneggiati
dal gelicidio e dalla neve. Sono state presentate circa 60 domande che presentano un fabbisogno complessivo di
610.000. Pertanto lo stanziamento stato incrementato di ulteriori 200.000. Listruttoria in via di
conclusione e a breve sar quindi approvata la graduatoria dei progetti ammessi a contributo.
Inoltre sempre in finanziaria sono stati ulteriormente stanziati 250.000 per interventi nelle Valli del Natisone
comprendenti anche manutenzioni straordinarie sulla viabilit. Il beneficiario la Comunit Montana delle Valli
del Natisone, che deve presentare domanda di contributo entro i primi giorni di marzo.
Sul gelicidio gi sono stati illustrati i dati dellimpegno regionale. Preme ricordare che al fine di arrivare al positivo
risultato della corresponsione dellindennizzo per i danni subiti stata creata una forte sinergia con le
Amministrazioni Locali e con le imprese boschive del territorio. Le prime si sono adoperate di concerto con gli
uffici regionali per il rinvenimento delle propriet, che com noto la questione pi difficile in area montana per
la parcellizzazione dei fondi e per la difficolt fisica di individuare i proprietari, mentre le imprese boschive si sono
adoperate per avere delega dai proprietari per lottenimento del contributo e per lesecuzione dei lavori.
Recupero dei terreni incolti nelle zone montane
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Con alcune correzioni alla L.R. 10/2010 sui terreni incolti sono state meglio definite le priorit negli interventi di
recupero, soprattutto al fine di garantire che la gestione nel tempo delle aree recuperate sia garantita
dallazienda agricola che dai prati montani trae il foraggio necessario per lallevamento zootecnico. In particolare
si vuole che le aree pi prossime ai paesi riacquistino quel valore paesaggistico e di cura che il primo biglietto da
visita di una comunit per i suoi ospiti. Importante la cifra stanziata con lassestamento di bilancio per gli
interventi di recupero: 1.233.000. Inoltre con la legge finanziaria 2015, il capitolo stato rimpinguato con
ulteriori 250.000. La somma copre le istanze dei 15 Comuni che hanno presentato apposita domanda sulla
linea contributiva. Anche per questa linea contributiva siamo quasi alla graduatoria.
Convenzioni per la distribuzione di gas combustibili per i Comuni delle aree montane
Le due convenzioni con Comergas hanno consentito di portare gas combustibili, tra il 1990 ed il 2002, ai comuni
montani che ne erano sprovvisti, attraverso fondi in parte regionali ed in parte di Comergas.
I comuni interessati sono Villa Santina, Enemonzo, Socchieve, Preone, Raveo, Paularo, Forni di Sopra, Forni di
Sotto, Cimolais, Claut, Barcis, Andreis, Ampezzo, Ovaro, Comeglians, Ravascletto, Cercivento, Sutrio, Paluzza (Z.I.),
San Leonardo, Pulfero.
La rete di distribuzione di gas metano gestita da Italgas, ad esclusione di 7 Comuni (Paularo, Forni di Sopra,
Forni di Sotto, Cimolais, Claut, Barcis, Andreis) nei quali gestita da Eni. Per questi ultimi il costo del gas molto
elevato rispetto agli altri, in quanto essi sono ancora serviti da GPL o Aria Propanata (i prezzi a partire dal 2000
sono fissati dall AEEGSI a livello italiano e la Regione non pu garantire il medesimo prezzo del metano). Si
stanno valutando opzioni che consentano di distribuire gas metano anche ai 7 comuni svantaggiati.
Convenzione per gli interventi di emergenza sulle linee elettriche in caso di eventi atmosferici avversi
La D.C. ambiente ed energia ha preparato nellautunno 2014 una bozza di convenzione per il coordinamento
delle attivit di monitoraggio delle situazioni a rischio di caduta alberature in presenza di fenomeni metereologici
avversi e di primo intervento di messa in sicurezza degli elettrodotti facenti parte delle reti di trasmissione e di
distribuzione. Non si ancora addivenuti ad un testo condiviso con le societ gestrici delle linee elettriche.
Elementi sullidroelettrico
La regione Friuli Venezia Giulia deve tener conto della Strategia Energetica Nazionale (SEN) prevede una
diminuzione nella produzione di energia da idroelettrico a fronte di una significativa crescita nellutilizzo della
produzione di energia elettrica da biomassa legnosa e da fotovoltaico che, al 2030, viene dato come seconda
fonte energetica rinnovabile in regione, non distante dalla produzione di energia idroelettrica. Con riguardo agli
impianti idroelettrici i principali effetti territoriali sono unalterazione del regime idrologico naturale e il
conseguente impoverimento dellecosistema fluviale. Per tali impianti servono siti geologicamente adatti e non
se ne trovano quasi pi. Vi do solo dei numeri. Nel territorio montano ci sono 176 prese attive (cio opere di
derivazione realizzate e funzionanti). Altre 125 sono le prese oggetto di domanda di concessione e quindi non
ancora realizzate. La Regione sta impostando il Piano Energetico Regionale che non potr non tener conto delle
riflessioni fatte e di un evento accaduto a dicembre, che ha riguardato la richiesta di chiarimenti pervenuta
dallUnione Europea e allinvito a ridurre la produzione di energia da idroelettrico.
Difesa del suolo
Per dare un contributo fondamentale ad una concezione di governo del territorio regionale che assuma, quali
priorit assolute, la difesa e luso legittimo del territorio e delle sue risorse, nonch la salvaguardia della sicurezza
della popolazione e la preservazione dei beni, in discussione il disegno di legge recante "Disciplina organica in
materia di difesa del suolo e di utilizzazione delle acque", all'esame del Consiglio per le Autonomie locali. Il testo
normativo introduce un nuovo modello organizzativo, sia delle competenze relative allattuazione degli interventi
di difesa del suolo che interessano la rete idrografica, basato sulla gerarchizzazione della rete idrografica e sulla
classificazione delle opere idrauliche, che vede la ripartizione delle funzioni tra la Regione, i comuni e i consorzi di
bonifica, sia di quelle relative alla gestione dei dissesti franosi. Inoltre, il testo normativo prevede misure di
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semplificazione in materia di manutenzione degli alvei dei corsi dacqua mediante gli interventi di sghiaiamento e
di taglio di piante.
Interventi idraulici
Sono numerosi gli interventi in questo ambito affidati dalla fine dellanno 2014:
1. intervento di manutenzione e di ripristino dell'argine in sinistra del torrente But e della sponda erosa in destra
del torrente Pontaiba nei comuni di Cercivento e Paluzza;
2. sistemazione e manutenzione idraulica del fiume Fella e affluenti nei comuni di Chiusaforte-DognaMalborghetto-Valbruna, Moggio Udinese., Pontebba, Resia, Resiutta e Tarvisio;
3. conclusi i lavori di pulizia alveo e sfalcio della vegetazione nociva e sistemazione degli argini del Torrente
Chiars;
Attualmente sono in corso di completamento i lavori per:
1. intervento di manutenzione e di ripristino dell'argine in sinistra del torrente But e della sponda erosa in 1.
consolidamento dei pennelli esistenti in sponda sinistra del Torrente But, in localit Cadunea e Tolmezzo, che
rientrano nella gestione del Commissario per il rischio idrogeologico, ruolo che ricoperto dal Presidente
della regione. Lintervento mirato alla conservazione delle opere di regimazione e di difesa, in quanto il
collasso di dette opere in condizioni di piena, comporterebbe gravi danni agli abitati ed alle infrastrutture
limitrofe al Torrente But in localit Cadunea, nel Comune di Tolmezzo.
2. in comune di Pontebba si attuato con lo sghiaiamento del rio degli Uccelli, intervento richiesto dalla
comunit locale, per ripristinare la funzionalit di opere idrauliche (briglie) che sono adibite alla correzione
del torrente con il consolidamento dellalveo ed la riduzione del trasporto solido;
3. affidati gli interventi di manutenzione straordinaria nei comuni di Arba (torrente Colvera), Forni Avoltri
(torrenti Degano e Acqualena) e Sutrio (briglia sul torrente But).
Dissesti idrogeologici
Sul piano degli interventi a difesa del rischio idrogeologico, la Regione ha recentemente stanziato 4,8 milioni di
euro per la realizzazione di opere di difesa da dissesti di natura idrogeologica, di cui in zona montana:
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Comune di Drenchia: intervento di consolidamento lungo il torrente Rieca (300.000,00);


Comune di Forni di Sopra: messa in sicurezza della parte alta del bacino del Rio Comis (700.000,00);
Comune di Pontebba: opere paramassi/paravalanghe in frazione Aupa-Frattis (150.000,00);
Comune di Tarcento: interventi nelle frazioni di Sedilis e Coia (893.938,00);
Comune di Tolmezzo: messa in sicurezza del versante in localit Caneva (600.000,00);
Comune di Treppo Carnico: movimento franoso lungo via Gosper (300.000,00);
Comunit Montana del Gemonese: interventi lungo la ciclovia Alpe Adria (450.000,00);
Comune di Villa Santina: messa in sicurezza della piazza Savorgnan e Col Santino (200.000,00);
Comune di Venzone: messa in sicurezza del versante in localit San Giacomo (350.000,00).

Proposte
Un nuovo intervento che stiamo valutando di inserire nella legislazione regionale listituzione di una Banca
della Terra. Con questo istituto si provvede di fatto allinventario completo e aggiornato dei terreni e delle
aziende agricole di propriet pubblica e privata che possono essere messi a disposizione di terzi, tramite
operazioni di affitto o di concessione. In tal modo si rende nota al pubblico la disponibilit di terreni per lattivit
agricola in montagna, favorendo in primis il recupero di tali territori, con levidenza che la messa a coltura
concorre ad una serie di finalit diverse, ma tutte di pari dignit per chi ha il governo del territorio.

3. Miglioramento dei servizi


Nellesposizione di questo tema, si tenuto conto dei servizi di istruzione, di sanit, di trasporto pubblico locale,
banda larga e lavoro, che particolarmente ci sono stati segnalati dal territorio.
Istruzione
1. Dimensionamento. LAmministrazione regionale intervenuta nella programmazione della rete scolastica e
dellofferta formativa del sistema scolastico statale, definendo la costituzione e la modifica delle autonomie
scolastiche e dei relativi plessi, nonch la loro offerta formativa. Nella costituzione dellautonomia scolastica,
le disposizioni statali impongono parametri numerici pi bassi per le aree montane (400 alunni rispetto a
600) e per il mantenimento dei plessi scolastici ( ad es 20 bambini nella scuola dellinfanzia rispetto a 30). La
Regione ha introdotto ulteriore deroghe ai parametri numerici di cui sopra in presenza di scarsa densit
demografica del bacino territoriale di riferimento o di condizioni particolari di isolamento. Ci ha consentito
di tutelare le sette autonomie scolastiche sottodimensionate ricadenti nelle aree montane.
2. Finanziamento POF: il Piano di interventi per lo sviluppo dellofferta formativa delle istituzioni scolastiche
statali e paritarie (cosiddetto Piano POF), approvato annualmente dalla Giunta regionale, sostiene
larricchimento dellofferta formativa delle istituzioni scolastiche e lintegrazione di queste ultime con i
soggetti del territorio. La dotazione complessiva per lanno 2014 stata di 2.900.000,00 sui quali abbiamo
introdotto la percentuale di riserva in favore delle scuole di montagna pari all8% e per lanno 2015 si prevede
un innalzamento della percentuale. Tale dotazione destinata a finanziare gli spazi nel tempo pomeridiano
per tutoring e attivit didattiche alternative e a promuovere il modello didattico dellalternanza scuola lavoro,
nonch a valorizzare il collegamento tra la scuola e il mondo del lavoro e imprenditoriale.
3. Per il Trasporto scolastico dir successivamente nellambito del TPL
4. Progetto FIXO: nellambito degli interventi volti a promuovere il collegamento tra la scuola e limpresa, il
progetto FIXO anno 2015, in fase di definizione, che si affianca al programma Garanzia Giovani FVG, prevede
il sostegno alle scuole per lavvio di tirocini extracurricolari e attivit di orientamento a favore dei giovani
neodiplomati. A tal fine si disporr una riserva di risorse per le scuole ricadenti nel territorio montano.
5. Scuola superiore dei mestieri di montagna: si tratta di una idea progettuale in fase embrionale, caratterizzata
dalla valorizzazione di alcuni mestieri tradizionali reinterpretati in chiave innovativa nellambito delle filiere
foresta-legno-arredo o foresta-legno-energia, larea dellagroalimentare, la lavorazione della pietra, il settore
del turismo. Gli interventi formativi rientranti allinterno della Scuola superiore dei mestieri sono collocabili
nelle aree proprie della programmazione regionale quali lIstruzione e Formazione Professionale, lIstruzione e
Formazione Tecnica Superiore, lIstruzione Tecnica Superiore e la qualificazione professionale per adulti.
Sono previsti altres interventi riconducibili allalta formazione e in particolare il sostegno attraverso incentivi
del contratto di alto apprendistato e di ricerca sulla base dellAccordo del 31 luglio 2014 sottoscritto tra la
Regione e gli Atenei regionali, da realizzarsi presso imprese presenti in area montana ovvero su ambiti
economici di interesse per la montagna.
Sanit
Dando per acquisita la parte ospedaliera, cos come riorganizzata dalla riforma sanitaria recentemente approvata,
in questo contesto ritengo necessario soffermarmi sui servizi di prossimit cos come richiesti soprattutto in area
montana.
1. Lazione pi importante sicuramente quella del Potenziamento dei Centri di Cure Primarie sul territorio: i
Centri di Cure Primarie sono diffusi capillarmente sul territorio montano e sono gi sedi di servizi sanitari e
sociali. Il potenziamento dei Centri consentir un incremento delle forme associative dei MMG, che in
particolare saranno sostenuti nella gestione degli assistiti affetti da patologie croniche (diabete, scompenso
cardiaco e BPCO, fibrillazione atriale in trattamento anticoagulante, ) sia da parte degli specialisti
(supporto diretto al MMG con confronti, forme di telemedicina, consulenze) che da altri operatori sanitari. Il
monitoraggio si giover di strumentazione portatile: possibilit di effettuare ECG, spirometrie, test rapido per
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5.

INR e le attivit diagnostiche dei medici potrebbero esser potenziate tramite la possibilit di effettuare
ecografie con eventuale supporto diagnostico a distanza. Nei Centri stiamo studiando la possibilit di
organizzare unassistenza per patologie degenerative cerebrali per fornire alla persona e ai suoi familiari le
indicazioni pi appropriate a seconda della fase della malattia, azioni a sostegno della genitorialit e delle
famiglie in situazioni di particolare fragilit, delle situazioni di disabilit
Sperimentazione numero unico della continuit assistenziale: allo studio la possibilit di sperimentare nelle
aree montane della Regione un nuovo numero unico di continuit assistenziale al fine di favorire
lintegrazione fra i servizi e la riconoscibilit della rete dei servizi territoriali da parte della popolazione.
Listituzione di un numero unico facilitato quale porta unica di accesso per i servizi territoriali si ritiene possa
contribuire ad aumentare sensibilmente leffettiva continuit fra i servizi e la percezione di tale continuit da
parte della popolazione. A tale numero unico potrebbero essere gradualmente associati servizi quali la
Continuit Assistenziale (guardia medica), il Punto Unico di Accesso (PUDA), il Servizio Infermieristico e
riabilitativo domiciliare, anche la prenotazione degli accessi ambulatoriali per i Medici di Medicina Generale
in forma singola o associata - che risultassero interessati in perfetta integrazione con i Centri di Cure
Primarie. In tal senso si prevede linstallazione di strumenti automatici (casse di riscossione) per facilitare il
pagamento delle prestazione. Per ora tale possibilit sar sviluppata in cinque 5 sedi.
Emergenza: Dopo aver distribuito omogeneamente i mezzi di soccorso in modo da rispettare criteri
organizzativi stabiliti secondo quanto definito nel Piano Emergenza regionale, che stiamo aggiornando, verr
attivato un progetto formativo avanzato (starter e di mantenimento) per gli operatori che coinvolga medici di
medicina generale, medici della continuit assistenziale, farmacisti, infermieri domiciliari e di comunit,
volontari..
Nella stesura del piano regionale dellemergenza uno specifico capitolo sar dedicato alla gestione delle
emergenze in territorio montano, tenendo conto degli elementi e delle opportunit sopra descritte.
Collaborazione con le farmacie territoriali: le piccole farmacie nei luoghi scarsamente abitati necessitano di
varie forme di sostegno per rimanere presenti sul territorio. A fine luglio lAmministrazione regionale ha
sottoscritto un accordo con le farmacie, con lobiettivo di potenziare l'integrazione di queste nell'ambito del
Sistema Sanitario Regionale (SSR), riconoscendo loro il ruolo di "farmacia di servizi" sia per l'erogazione dei
medicinali sia per attivit a carattere sanitario e sociosanitario. L'Accordo intervenuto sulla "Distribuzione
Per Conto" dei medicinali (DPC); sull'assistenza integrativa ed erogazione a carico del SSR dei dispositivi a
favore dei pazienti diabetici; sul servizio di prenotazione CUP; sull'attivit di prevenzione oncologica;
sull'integrazione delle farmacie nell'assistenza e presa in carico dei pazienti (informazione prevenzione
compliance aderenza, farmacovigilanza). Su questi ultimi settori sicuramente lavvio della ricetta
dematerializzata potr dare dei contributi importanti. In tale accordo si voluto dare evidenza
dellimportanza delle piccole farmacie in virt del ruolo che svolgono e possono svolgere nei piccoli comuni ,
soprattutto in area montana
Finanziamento per assistenza domiciliare nelle zone montane. Nelle linee di gestione approvate dalle GR la
scorsa settimana stato previsto il raddoppio della quota pro capite (prima 42, ora 84 euro) destinata alle
aziende sanitarie per lassistenza domiciliare nelle aree montane. In tal modo potr essere ulteriormente
sviluppata lassistenza domiciliare a tutto beneficio delle famiglie residenti in montagna nel cui nucleo vi
sono effettive necessit di assistenza.

Trasporto pubblico locale


Il nuovo bando per il TPL su gomma imposta un Servizio a misura di territorio puntando alla soluzione di problemi
quali la mancanza di attrattivit, la rigidit nella struttura dei servizi di TPL e le carenze nei collegamenti con
importanti poli attrattori.
Nel nuovo Bando (valore complessivo a base dasta 130 MEuro/anno) laffidatario tenuto a definire ed attivare,
entro 18 mesi dalla sottoscrizione del contratto servizi flessibili in territorio montano e in altre aree a domanda
debole (compresi servizi a chiamata) in sostituzione/integrazione a servizi di linea al fine di rendere il TPL
maggiormente attrattivo e coerente con le esigenze del territorio.
I nuovi servizi flessibili, definiti nel dettaglio attraverso un costante confronto con il territorio, saranno soggetti a
monitoraggio per verificarne lattrattivit e definire eventuali ulteriori modifiche.
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Il Bando di gara del TPL prevede inoltre limpegno del nuovo affidatario alla modifica di almeno il 2% dei servizi
programmati annualmente, a parit di costo. Questa clausola render possibile costanti variazioni ai servizi di
linea in aderenza alla domanda di trasporto espressa dalle comunit.
Allinterno del medesimo bando di gara sono stabilizzati i 110.000 km di Servizi automobilistici oggi svolti in area
montana, nelle province di Pordenone e Udine, come servizi aggiuntivi con i fondi ex art. 15 della legge regionale
13/2001.
Ulteriori nuove agevolazioni ipotizzate nel bando di gara sono:
- titolo di abbonamento mensile o annuale utilizzabile da tutti i componenti di un nucleo familiare;
- titolo di abbonamento mensile o annuale utilizzabile alternativamente dai componenti di un nucleo familiare;
- carta under 26 che consenta di acquistare biglietti ed abbonamenti con sconto min. 30%;
- validit abbonamenti scolastici 10 mesi sia settembre-giugno che ottobre-luglio;
- pagamento rateale dellabbonamento annuale e di quello scolastico su 3 rate da corrispondere allazienda nei
primi tre mesi di validit del titolo;
- ampliamento delle agevolazioni rivolte agli studenti iscritti ai corsi di istruzione superiore attivati dalle
Universit, dagli Istituti superiori di grado universitario, dalle Istituzioni di alta formazione artistica e musicale.
Una volta definito lesito del bando di gara valuteremo con il concessionario possibili ulteriori forme di
agevolazioni rivolte agli studenti residenti in montagna e che utilizzano i servizi di trasporto pubblico locale.
Abbattimento costi per Comuni del trasporto studenti interregionale
Tutte le corse della linea di trasporto studenti Claut-Longarone (Belluno) gestite da ATAP sono state inserite nel
nuovo bando di gara in corso di svolgimento senza la necessit di alcun cofinanziamento da parte dei Comuni di
Claut, Cimolais, Erto e Casso. Tale previsione operativa gi da questanno.
Viabilit
Nel settore viabilit 2.000.000 sono stati stanziati per manutenzioni straordinarie e nuove opere di FVG Strade
con priorit per interventi di messa in sicurezza di punti neri in area montana ed stato consegnato ed avviato il
cantiere per la messa in sicurezza della Valcellina con lintervento di l'innalzamento della strada regionale (SR)
251 in corrispondenza dei torrenti Varma e Cellina.
Trasporto Ferroviario
Lo studio per la riattivazione della Sacile - Gemona, realizzato da FUC, su mandato della Regione, delle Comunit
Montane e con il contributo della Fondazione CRUP avr lobiettivo di capire quali potrebbero essere i costi di
ripristino e quelli successivi di gestione, nonch ipotizzare la possibile utenza, sia in termini di passeggeri che di
transito merci.
Non ci si vuole limitare ad una fotografia e a quantificare gli importi necessari per riattivare il servizio, ma
realizzare un vero e proprio piano industriale che ci possa fornire tutti gli elementi necessari anche per una
valutazione anche sulla fattibilit, per la Regione, attraverso FUC, di gestire questa linea.
Trenitalia e RFI si sono impegnate alla messa in esercizio anche sulla Linea 15 Tarvisio-Udine-Trieste, nel giugno
2015, dei nuovi elettrotreni CAF acquistati dalla Regione FVG con il miglioramento della qualit dei servizi
ferroviari e dellopportunit di valorizzare ulteriormente lattrattivit turistica dellarea montana anche in
connessione con la Ciclovia Alpe Adria.
Proseguir anche nei prossimi anni il servizio MiCoTra di collegamento ferroviario sulla direttrice Udine-Villach
(investimento annuo 1.500.000 ).
Servizi per il lavoro
Il 2015 vedr una profonda riforma del sistema dei servizi per il lavoro con la costituzione dellAgenzia regionale
per il lavoro. In tal senso e con riferimento alle aree montane si svilupperanno modalit di funzionamento dei
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servizi per il lavoro che favoriscano la prossimit al cittadino, valorizzando lintegrazione tra i servizi pubblici ed i
servizi privati per il lavoro e lutilizzo dellICT e consolidando lattivit di orientamento scolastico, formativo e
professionale con particolare riguardo alla popolazione giovanile; inoltre si rafforzeranno e saranno messe a
regime modalit operative che assicureranno leffettivo ed efficace dialogo fra i servizi per il lavoro ed il mondo
delle imprese, ai fini dellincrocio fra la domanda e lofferta di lavoro, anche avvalendosi delle buone prassi
derivanti dalle sperimentazioni in atto con Garanzia Giovani.
Azioni per la creazione di impresa
Viene data continuit al progetto IMPRENDERO relativa alla creazione di impresa nei settori corrispondenti alle
vocazioni dellarea montana. Ci sia per quanto riguarda mestieri di carattere tradizionale, pur nel contesto di
innovazione gi evocato che riguarda anche la nuova impresa, sia per quanto riguarda processi di creazione di
imprese innovative, anchessi riconducibili al prossimo IMPRENDERO attraverso le attivit degli incubatori
certificati di impresa ( facenti capo ai parchi tecnologici regionali).
Casa: il riuso del patrimonio edilizio
La Regione ha stanziato 12.000.000 per l'erogazione dei contributi a favore di interventi di recupero,
riqualificazione o riuso del patrimonio immobiliare privato in stato di abbandono o sottoutilizzato. Il bando verr
pubblicato entro la fine del mese.
Il Regolamento stabilisce che sono finanziabili gli interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione
straordinaria, restauro e risanamento conservativo volti al recupero, riqualificazione e riuso del patrimonio
immobiliare privato, all'interno delle zone classificate "A" e "B0" o su singoli edifici a queste equiparati (Es. stavoli
di montagna).
Case Ater
Il numero degli alloggi ATER in territori montani pari a 2012 di cui 100 con richiesta di interventi di
manutenzione/ristrutturazione. La domanda delle liste dattesa di circa 628 persone/famiglie.
Per le manutenzioni ordinarie e straordinarie e la realizzazione di nuovi alloggi nel 2015 e 2016 sono impegnati
3.228.000 di fondi delle ATER, che saranno implementati da altri 2.300.000 stanziati con la Finanziaria 2015 e
dal Programma Nazionale di recupero di immobili ed alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica che vale 13.000.000
, di cui circa 1.300.000 per il territorio montano.
Banda Larga
Il 2015 vedr il completamento dei lavori relativi alla dorsale regionale nellarea montana. Attualmente sono attivi
sulla nuova rete 149 comuni di cui 71 montani. Per gli ultimi 20 comuni montani i lavori sono in corso di
definizione.
La fibra in eccesso rispetto gli utilizzi della Pubblica Amministrazione verr messa a disposizione degli operatori
perch questi eroghino servizi a cittadini ed imprese del territorio. La cessione agli operatori cominciata con i
comuni delle valli del Natisone e ha riscontrato un notevole successo con cinque manifestazioni dinteresse
pervenute e che verranno vagliate nelle prossime settimane.
Prosegue inoltre lo sviluppo della rete wi-fi regionale che in 20 mesi passata da 30 access point attivati (fine
aprile 2013) ai 340 attivi ad oggi su tutto il territorio regionale.
Esercizi commerciali
Diverse sono stati gli interventi in favore dei piccoli esercizi commerciali, che rappresentano per chi vive in
montagna un elemento essenziale per la permanenza nelle zone. La risposta regionale la conferma di una linea
contributiva a sostegno degli esercizi commerciali delle aree pi svantaggiate del territorio, vale a dire le aree B e
C. Lo stanziamento definito in finanziaria stato pari a 150.000, che si aggiunge allo stanziamento gi disposto
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nel 2014 per complessive 300.000. Lo stanziamento in finanziaria stato assegnato alle CC.MM mentre per
quello in finanziaria la domanda delle CC:MM andr presentata entro i primi di marzo
Nella finanziaria per lanno 2015, LR 27/2014, stata attivata a questo riguardo anche una forma di sostegno
nuova per gli esercizi commerciali che si dotino di attrezzature tecnologiche da mettere al servizio della comunit.
Si pensi ad un servizio fax, ad una internet point che possono garantire un, forse piccolo, ma concreto aiuto alle
popolazioni di montagna. Anche per questa linea contributiva le risorse accantonate sono state pari a 150.000.
Le domande delle CC.MM vanno presentate entro i primi giorni del mese di marzo.

4. Turismo sostenibile
Cos come indicato dal piano strategico recentemente approvato dalla Giunta per incrementare lattivit turistica
del territorio regionale, e in maniera pi specifica della montagna, necessario focalizzare con precisione quale
sia il prodotto turistico che vogliamo vendere sui mercati interni e internazionali. I consorzi turistici nascono e si
sviluppano proprio con questa funzione: costruire promuovere e vendere il prodotto. Negli anni hanno modificato
via via le loro funzioni iniziando a gestire direttamente servizi turistici che, non bilanciati dalle vendite e dai
finanziamenti pubblici, hanno sovente creato problemi di natura gestionale. Siamo dunque di fronte ad una
situazione di parcellizzazione del territorio, di sovrapposizione di compiti e di difficolt nella creazione di un
prodotto turistico riconoscibile dal mercato turistico.
Il nostro obiettivo nel 2015 quello di portare a compimento una revisione complessiva della governance del
turismo in montagna. I consorzi devono cambiare pelle anche per adeguarsi a quelle normative europee che
prevedono finanziamenti indirizzati, in via esclusiva, ai GEIE (gruppi europei di interesse economico) ovvero a
raggruppamenti di operatori in grado di coinvolgere soggetti di diversa nazionalit (Austria e Slovenia in primis).
Lindirizzo che viene dallEuropa e che condividiamo quello di sviluppare filiere di prodotto puntando su prodotti
turistici che devono anche diventare transregionali e transnazionali.
Per raggiungere questo obiettivo abbiamo avviato e concluso, a margine della presentazione del Piano Strategico
Regionale 2014/2018, una fase di confronto e partecipazione con gli operatori del territorio individuando e
condividendo il piano prodotti. Durante i 10 incontri di confronto e nella fase partecipativa del piano strategico e
del piano operativo, sono state formulate decine di osservazioni di cui la Regione ha tenuto conto recependole
nei documenti definitivi che ora sono disponibili online.
Turismo Fvg, oltre ai compiti propri di promozione turistica, ha iniziato a lavorare sulla realizzazione di alcuni club
di prodotto (circa 14 per il 2015) che sono una forma di raggruppamento di operatori con requisiti qualitativi alti
in grado di soddisfare il bisogno del turista e che operano su un prodotto specifico. Sono (nella forma attuale)
uno strumento senza natura giuridica che rappresentano lembrione di quelle reti dimpresa che intendiamo
creare e rafforzare. Una volta completato questo step e raggruppati gli operatori, Turismo Fvg li aiuter a
diventare gruppi europei di interesse economico (GEIE).
In questa operazione quale ruolo spetta ai consorzi? I consorzi per noi rappresentano una forma importantissima
di collaborazione perch sono gli enti pi radicati a livello territoriale; chiediamo loro di predisporsi a quel
cambiamento (non solo dal punto di vista amministrativo ma anche e soprattutto mentale) per poter essere i
protagonisti della valorizzazione del territorio: la loro esperienza la loro storia e il loro radicamento sul territorio
fondamentale. Nel quadro complessivo del progetto strategico Regionale ai consorzi, ai quali chiediamo uno
sforzo aggregativo, spetter il compito di gestire i servizi e la commercializzazione del prodotto.
Turismo fvg si far carico dellaffiancamento formativo ai consorzi per favorire la costruzione del prodotto e delle
aggregazioni dimpresa. Inoltre gi dal mese di marzo la nostra agenzia (Turismo FVG) inizier ad affiancare le
aggregazioni di operatori nella progettazione europea avendo gi chiare, nel piano strategico e in quello
operativo, le linee di sviluppo del turismo regionale. La formazione relativa alla gestione quotidiana delle attivit
dei singoli gestori verr migliorata personalizzandola.

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Laltro aspetto da migliorare con decisione laccoglienza territoriale. Per fare questo abbiamo dato il via ad un
piano di riorganizzare degli info point turistici che vede le sue linee gi individuate nei documenti che abbiamo
presentato nei mesi scorsi. Oggi fondamentale posizionare online i punti di informazione e di accoglienza
turistica. I vari uffici sparsi sul territorio e gestiti da diversi soggetti locali hanno un impatto limitato e
presuppongono un cospicuo intervento economico per garantire la loro apertura. Partendo dai circa 700.000 euro
che investiamo oggi, nei nostri piani abbiamo indicato e condiviso con i territori la proposta di razionalizzare
questa rete. Implementeremo e miglioreremo da un lato il servizio reso dai punti di informazione e accoglienza
gestiti direttamente da Turismo Fvg come centri di accoglienza del turista e dallaltro svilupperemo i servizi per i
punti satellite definendone nel dettaglio le funzioni.
Il Piano strategico regionale del turismo indica, per il marketing, il passaggio da un modello turistico di
destinazione ad uno di motivazione ed esperienza. Per il turismo montano, la proposta di una montagna
attiva, con obiettivi diversi per la stagione estiva e quella invernale, ma con lindicazione di prodotti turistici non
collegati alla stagionalit e a una particolare area geografica (terme e wellness, ad esempio).
A livello locale per ambiti turistici montani c anche necessit di coordinare lofferta di servizi per il turista,
unificando attraverso ununica carta servizi la concessione di permessi o autorizzazioni per attivit
regolamentate come la raccolta dei funghi e la pesca sportiva, laccesso a musei, luso di mezzi di trasporto
pubblico e lofferta commerciale. A tal fine, si dovranno rivedere le disposizioni regionali sulle attivit
regolamentate.
La variet delle condizioni che concorrono a definire un insieme di prodotti turistici tale da suggerire
lenucleazione di alcune linee principali dintervento da parte della Regione.
Per il prodotto bike appare necessario completare la rete delle piste ciclabili, intervenendo prioritariamente sulle
piste che di tale rete rappresentano le dorsali che la collegano alla maggiori ciclovie nazionali e internazionali.
Perci, si dar priorit alla realizzazione del tratto Resiutta-Carnia (Venzone) dell Alpe Adria e della pista ciclabile
che colleghi lAlpe Adria alla pedemontana pordenonese con lobiettivo di connettere lAlpe Adria stessa alla
dorsale cicloturistica Torino - Venezia 632 km sfruttando i percorsi ciclabili realizzati nella Destra Tagliamento. E
un programma che trova gi una parziale copertura finanziaria con risorse regionali e con risorse statali del
programma regionale FSC 2007-2013 (per il completamento dellAlpe Adria nellarea montana). Un segno
positivo in questa direzione il recente riconoscimento che la ciclovia Alpe Adria ha conseguito vincendo il
premio di pista ciclabile dellanno nella fiera della vacanza attiva di Amsterdam, una delle pi importanti a livello
europeo.
In relazione alle pratiche sportive, si tratter di sostenere le iniziative di nicchia che riguardano attivit che si sono
sviluppate in alcune parti del territorio montano in maniera spontanea attirando tuttavia un interesse crescente
e che ora potrebbero richiedere un intervento pianificato, comportante anche investimenti in strutture: volo
libero, canoa, arrampicata su palestre di roccia, equitazione.
Per i prodotti montagna attiva e trekking e avventura, unopportunit da cogliere senzaltro costituita
dallinclusione dei massicci dolomitici friulani nel patrimonio UNESCO con il sostegno di attivit escursionistiche
orientate alla conoscenza e allesperienza di questo particolare ambiente montano. Inoltre, va sostenuta lattivit
dei due parchi regionali, puntando su un turismo interessato alla natura (flora e fauna) e organizzato per target
specifici (scolastico, sociale).
Ristrutturazione e ammodernamento delle strutture ricettive alberghiere
Il programma regionale per il Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 prevede, nella linea dazione 4.1.1
(Sviluppo delle filiere produttive in area montana), aiuti finanziari alle imprese del settore alberghiero per
ristrutturare e ammodernare le strutture ricettive, con lo scopo di migliorare lofferta ricettiva della montagna.
Nel novembre 2014 stata approvata la graduatoria delle domande ammissibili a finanziamento. Le domande
sono 22 per un importo di euro 1.403.600 di contributi concedibili. Al momento sono stati ammesse a
finanziamento 10 domande, nel limite delle risorse disponibili, pari a 900.000 euro. La Giunta regionale ha
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approvato una modifica della linea dazione 4.1.1 con lintento di coprire lintero fabbisogno finanziario della
graduatoria, per finanziare tutte le domande.
Inoltre, sempre con risorse della linea dazione 4.1.1 del programma FSC si provveduto a finanziare 14 domande
di imprese alberghiere della montagna che erano state presentate nel 2013 alle camere di commercio ai sensi
della legge regionale 2/2002 e che non erano state finanziate in prima battuta per mancanza di risorse. In tal
modo risultano finanziate le domande ammissibili di tutte le imprese della montagna, con un importo di euro
812.144.
Alberghi diffusi
Sul tema degli alberghi diffusi la Regione intende cambiare la governance, utilizzando gli uffici di accoglienza del
turista, anche quali sedi di riferimento per lerogazione di servizi aggiuntivi sia alle comunit locali (similmente alla
linea esercizi commerciali) sia al turista.

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