un volto senza scrupoli e corrotto nel trarre vantaggio dalla situazione del sud.
Giolitti govern in una Italia piena di contraddizioni e frantumata a met:
- il nord del paese conobbe il decollo industriale; grazie ai prestiti delle banche
nacquero nuove grandi aziende. Il protezionismo doganale, le commesse statali e il
controllo del mercato da parte di gruppi monopolistici favorirono lo sviluppo di
complessi industriali. I progressi pi evidenti si registrarono nellindustria elettrica,
siderurgica e meccanica presente soprattutto nel triangolo industriale formato da
Torino,Milano e Genova. Nel settore automobilistico si affermarono la Fiat, la Lancia e
lAlfa Romeo. Nel settore tessile grande sviluppo ebbe lindustria del cotone.
Lagricoltura si svilupp soprattutto nella Pianura Padana e vennero migliorate le
tecniche produttive. Nellet giolittiana la produzione industriale italiana raddoppi. I
segni pi evidenti di questo straordinario sviluppo si videro nelle citt: lilluminazione, i
trasporti urbani e i servizi pubblici mutarono il modo di vivere della gente .
La rivoluzione industriale signific grandi trasformazioni, ma comport anche grandi
problemi. Gli operai, che sempre pi numerosi venivano assunti nelle industrie,presero
a protestare:
perch il loro stipendio era
troppo basso;
per il modo di lavorare, molto spesso pericoloso;
per lorario di lavoro troppo lungo.
Per questo motivo un'ondata di scioperi senza precedenti nella storia del Paese si
diffuse nelle industrie e soprattutto nelle campagne della Pianura Padana.
il sud non conobbe nessuna rivoluzione industriale e fu lasciato immerso nella sua
arretrata struttura agraria di tipo feudale e vide anzi peggiorare la propria economia a
seguito del protezionismo doganale. Ad aggravare la situazione contribu anche il
dilagare della corruzione e del clientelismo.