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LEZIONE 4

4.1. Operazioni elementari di riga.


Abbiamo visto, nella precedente lezione, quanto sia semplice risolvere sistemi di equazioni lineari aventi matrice incompleta fortemente ridotta per righe. Si osservi, per`
o, che
dato un sistema di equazioni lineari, in generale, la sua matrice non sar`a fortemente ridotta
per righe, o anche solo ridotta per righe. Per esempio la matrice completa del sistema

x+y+z =1
(4.1.1)
x y + 2z = 3
a coefficienti in k = R, C `e

1
1



1 1
2 3

1
1

che non `e ridotta per righe.


Un possibile metodo di soluzione `e quello di trasformare il Sistema (4.1.1) in un nuovo
sistema con le stesse soluzioni e che abbia una matrice fortemente ridotta per righe e
risolvere questultimo invece di quello di partenza.
Per esempio, se nel Sistema (4.1.1) si sostituisce alla seconda equazione la somma delle
due equazioni, si ottiene il nuovo sistema

x+y+z =1
(4.1.2)
2x + 3z = 2
la cui matrice completa `e


1
2



1 1
3 2

1
0

che `e ridotta per righe. Chiaramente se t ( x0 y0 z0 ) `e soluzione del Sistema (4.1.1) si


ha
x0 + y0 + z0 1 = 0, x0 y0 + 2z0 + 3 = 0,
dunque
x0 + y0 + z0 1 = 0,

2x0 + 3z0 + 2 = (x0 + y0 + z0 1) + (x0 y0 + 2z0 + 3) = 0,

sicche t ( x0 y0 z0 ) `e anche soluzione del Sistema (4.1.2): concludiamo che linsieme


delle soluzioni del Sistema (4.1.1) `e contenuto in quello del Sistema (4.1.2).
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4.1. OPERAZIONI ELEMENTARI DI RIGA

Poiche, viceversa, il Sistema (4.1.1) si pu`o ottenere dal Sistema (4.1.2) sostituendo alla
sua seconda equazione la seconda equazione meno la prima anche linsieme delle soluzioni
del Sistema (4.1.2) `e contenuto in quello del Sistema (4.1.1),dunque tali insiemi coincidono,
cio`e i due Sistemi (4.1.1) e (4.1.2) hanno le stesse soluzioni, ovvero sono equivalenti nel
senso della seguente
Definizione 4.1.3. Due sistemi di equazioni (non necessariamente lineari) si dicono equivalenti se hanno lo stesso insieme di soluzioni.
Proseguendo con il Sistema (4.1.2), dividendo la seconda equazione per 2 otteniamo il
sistema

x+y+z =1
(4.1.4)
x + 3z/2 = 1
la cui matrice completa `e



1 1 1
1
.
1
0 3 1
` facile osservare che il Sistema (4.1.4) `e ancora equivalente al Sistema (4.1.1) di partenza.
E
Sottraendo, infine, alla prima equazione del sistema cos` ottenuto la seconda otteniamo

y z/2 = 2
(4.1.5)
x + 3z/2 = 1
la cui matrice completa `e



0
1 1/2 2
1
0
3 1
che `e fortemente ridotta per righe. Ragionando analogamente a quanto fatto prima
osserviamo che il Sistema (4.1.5) `e equivalente al Sistema (4.1.2), dunque al Sistema (4.1.1).
Risolvendo il Sistema (4.1.5) come spiegato nellEsempio 3.2.1, otteniamo che la soluzione
generale del Sistema (4.1.5) e, perci`o, del Sistema (4.1.1) `e
t

( 1 3z/2 2 + z/2 z ) | z k .
Si noti che ogni operazione fatta sulle equazioni del sistema corrisponde ad unanaloga
operazione fra le righe della matrice completa del sistema stesso: questa `e la tecnica
generale per risolvere un qualsiasi sistema di equazioni lineari. Per enunciare il risultato
generale introduciamo la definizione di operazioni elementari di riga.
Definizione 4.1.6. Sia A k m,n , k = R, C. Le operazioni elementari di riga su A sono:
(E1) sommare ad una riga di A un multiplo di unaltra riga di A (se si somma alla riga
di indice i la riga di indice i0 6= i moltiplicata per k tale operazione viene
spesso indicata con Ri Ri + Ri0 );
(E2) moltiplicare una riga di A per una costante non nulla k (se si moltiplica la riga
di indice i per tale operazione viene spesso indicata con Ri Ri );
(E3) scambiare due righe di A (se si scambiano le riga di indici i e i0 tale operazione
viene spesso indicata con Ri Ri0 ).
Il risultato fondamentale di questo paragrafo `e il seguente.

LEZIONE 4

Proposizione 4.1.7. Sia A k m,n , k = R, C. Allora esiste una successione finita di


operazioni elementari di riga che trasforma A in una matrice A0 k m,n (fortemente)
ridotta per righe.
Dimostrazione. Supponiamo che A = (ai,j ) 1im . Supponiamo che A 6= 0m,n (altrimenti
1jn

non c`e nulla da dimostrare). Sia i0 il pi`


u piccolo indice per cui esiste ai0 ,j0 6= 0.
1
Moltiplicando la riga di indice i0 per ai0 ,j0 (cio`e Ri0 Ri0 /ai0 ,j0 ) trasformiamo la matrice
A in una nuova matrice A0 avente lentrata 1 in posizione (i0 , j0 ).
Per ogni i 6= i0 si sostituisca la riga di indice i con la sua somma alla riga di indice i0
moltiplicata per ai,j0 (cio`e Ri Ri ai,j0 Ri0 ). In questo modo trasformiamo la matrice
A0 in una nuova matrice A00 = (a00i,j ) 1im la cui colonna di indice j0 contiene ununica
1jn

entrata non nulla che vale 1 in posizione (i0 , j0 ).


A questo punto si presentano due possibilit`a. Nel primo caso tutte le righe di indice
i 6= i0 sono nulle: scambiando la riga di indice i0 con la riga di indice 1 (cio`e R1 Ri0 )
trasformiamo A00 in una nuova matrice A000 = (a000
i,j ) 1im la cui colonna di indice j0
1jn

contiene ununica entrata non nulla che vale 1 in posizione (1, j0 ) e tale che a000
i,j = 0 per
000
ogni i > 1. Quindi A `e fortemente ridotta per righe. Nel secondo caso ripetiamo lo stesso
procedimento con il pi`
u piccolo indice i1 > i0 per cui esiste a00i1 ,j1 6= 0. Poiche a00i,j0 = 0 per
i 6= i0 segue che j1 6= j0 .
In questo modo dopo al pi`
u m passi (uno per ogni riga) otteniamo una matrice fortemente ridotta per righe. 

Esempio 4.1.8. Si consideri la matrice


1
1
A=
2
1

1
3
4
1

1 1 1
2 1 2
1 2 3
2 5 7

Allora
1 1
1 1
2 3 0
R2 R2 R1 0
A

2 4 1 2
1 1 2 5

1
1
1 1 1
R3 R3 R2

2 3 0 1 R4 R4 +R2 0

2 3 0 1
0
2 1 4 6
0

1
0

0
0

1
R R 2R
1 R34 R34 R11

3
7
1
2
0
0

1
3
0
2

1
0
0
4

1
1
b:
=A
0
7

4.2. RANGO DI UNA MATRICE

tale matrice `e ridotta per righe. Proseguendo

1 1
1
1
1
R2 R2 +3R4 /2
1/2 R
0 1 3/2 0
1 R1 R4

0 0
0
0
0
0 0
1
2 7/2

1 0 0 6
37/4
3
9/2
3 19/4 R1 R1 R2 0 1 0 3 19/4 R3 R4

0 0 0 0
0
0
0
0 0 1 2 7/2
2 7/2

1
0
0
6
37/4
0
1
0 3 19/4
= A0 ,

1 2 7/2
0
0
0
0
0
0
0

b
A

R2 R2 /2
R4 R4 /2

1 1 0
0 1 0

0 0 0
0 0 1

che `e fortemente ridotta per righe.

4.2. Rango di una matrice.


` chiaro che da ogni matrice A, con operazioni elementari di riga, si potranno ottenere
E
varie matrici ridotte per righe, anche molto diverse: infatti, ad ogni passo, bisogna fare
una scelta del pivot. Si pu`o, per`o, dimostrare che
Proposizione 4.2.1. Sia A k m,n , k = R, C, e siano A0 ed A00 due matrici ridotte per
righe ottenute da A con una successione finita di operazioni elementari di riga. Allora i
numeri di righe di A0 e di A00 contenenti entrate non nulle coincidono.
Dimostrazione. Omettiamo la dimostrazione. Vedremo pi`
u avanti, nel corso delle prossime
lezioni, che tale numero dipende solo da A (coincide con un numero chiamato dimensione
dello spazio riga di A) e non dalla riduzione operata. 
Si comprende che tale numero riveste unimportanza particolare nellalgebra delle matrici, pertanto merita un nome particolare.
Definizione 4.2.2. Sia A k m,n , k = R, C, e sia A0 una matrice ridotta per righe
ottenuta da A con una successione finita di operazioni elementari di riga. Il numeri di
righe di A0 contenenti entrate non nulle viene detto rango di A ed indicato con il simbolo
rk(A).
In particolare rk(A) m per definizione. Inoltre rk(A) coincide con il numero di pivot
di una forma ridotta per righe di A: ognuno di essi si trova necessariamente in una colonna
diversa, quindi si ha anche rk(A) n. Abbiamo perci`o dimostrato che
Proposizione 4.2.3. Sia A k m,n , k = R, C. Allora rk(A) min{ m, n }.

LEZIONE 4

Esempio 4.2.4. Si consideri la matrice


1
1
A=
2
1

1
3
4
1

1 1 1
2 1 2
.
1 2 3
2 5 7

Poiche con operazioni elementari di riga A pu`o essere trasformata in una delle due matrici
1
0
b=
A

0
0

1
2
0
0

1
3
0
2

1 1
0 1
,
0 0
4 7

1
0
A0 =
0
0

0
1
0
0

0
0
1
0

6
3
2
0

37/4
19/4
,
7/2
0

b = rk(A0 ) = 3.
segue che rk(A) = rk(A)
Osservazione 4.2.5. Oltre alla notazione rk(A), per indicare il rango della matrice A si
utilizzano anche altri simboli. Per esempio %(A) e N (A), per citare solo i pi`
u diffusi.

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