Sebastiano Floridia
ACCIAIO
Progettazione strutturale
www.progettoarchimede.it
Secondo modulo
Tipologie strutturali e verifiche degli elementi;
Terzo modulo:
Saldature, bulloni e Collegamenti nelle strutture in acciaio
Quarto Modulo:
Normativa UNI sulla rappresentazione;
Tecniche di Zincatura.
Quinto Modulo:
Esempi di Calcolo secondo la nuova normativa:
1)
capannone industriale
2) Edificio civile.
Riferimenti Bibliografici
Progetto di strutture in acciaio Scibilia Dario Flaccovio Editore
Teoria e pratica delle strutture in acciaio Nunziata - Dario Flaccovio Editore
Progettare Costruzioni in acciaio- Ballio Bernuzzi - Hoepli;
Le strutture di legno in zona sismica - Ceccotti, Follesa, Lauriola Ed. CLUT Torino;
Guida alla progettazione e verifica strutture in acciaio Enexsys . DEI Roma
Atlante dellAcciaio UTET;
Collana I progetti Acciaio UTET;
Appunti Seminario Ordine Ing. Siracusa Prof. R.Ramasco
Edifici Monopiano in acciaio ad uso industriale DallAsta, Landolfo, Salvatore DF
MODULO 1
Quadro
normativo;
Sisma
Dinamica
delle strutture
1909
1975
1981-84
Proposta 1998
Riferimenti normativi
Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 Primi elementi in materia di criteri generali
per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le
costruzioni in zona sismica
Ordinanza PCM n. 3316 del Modifiche ed integrazioni allordinanza PCM n. 3274
Ordinanza PCM n. 3333 del 23/01/2004 Disposizioni urgenti di protezione civile
Decreto PCM del 2/10/2003 Disposizioni attuative dellord. PCM n. 3274
Decreti e disposizioni delle Regioni in tema di zonizzazione e classificazione edifici e
strutture strategiche o rilevanti ai fini di un eventuale collasso.
Il 13 settembre 2004 sono state trasmesse alla Regione Abruzzo (capofila delle Regioni in materia di
Protezione Civile) le "modifiche alla normativa tecnica contenute nell'ordinanza". La Regione Abruzzo
ha inoltrato le modifiche a tutte le altre regioni per una valutazione preventiva.
D.M. 14 Settembre 2005
D.M. 14 Gennaio 2008
Circolare 2 Febbraio 2009, n.617 C.S.LL.PP
D.M. LL. PP. 14.02.92
D.M. LL. PP. 20.11.87
D.M. LL. PP. 11.03.88
D.M. LL. PP. 16.01.96
Circ. LL. PP. 10.04.97
E definito il rapporto fra laccelerazione di picco del terremoto che porta al crollo la
struttura e laccelerazione di picco che porta la struttura al raggiungimento del limite
elastico.
SISMICI:
- SLU
- SLD
NON SISMICI:
- SLU
- SLE (rare, frequenti, quasi permanenti)
TIPI DI COSTRUZIONE
10
50
100
Nelle previsioni progettuali dunque, se le condizioni ambientali e duso sono rimaste nei limiti previsti,
non prima della fine di detto periodo saranno necessari interventi di manutenzione straordinaria per
ripristinare le capacit di durata della costruzione.
Di fatto, la grande maggioranza delle costruzioni ha avuto ed ha, anche attraverso successivi interventi
di ripristino manutentivo, una durata effettiva molto maggiore della vita nominale quantificata nelle NTC.
Le verifiche sismiche di opere provvisorie o strutture in fase costruttiva possono omettersi quando le
relative VN previste in progetto siano inferiori a 2 anni.
STATO LIMITE DI OPERATIVITA (S.L.O.) - A seguito del terremoto la costruzione nel suo
complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua
funzione, non deve subire danni ed interruzioni d'uso significativi.
STATO LIMITE DI DANNO (S.L.D.) - A seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso,
includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione,
subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la
capacit di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi
immediatamente utilizzabile pur nellinterruzione duso di parte delle apparecchiature.
STATI LIMITE ULTIMI (Comportamento strutturale dissipativo)
AZIONE SISMICA
Categorie di suolo di fondazione
A Formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi. Caratterizzati da valori di Vs30 superiori ad 800
m/sec, comprendenti eventuali strati di AZIONE SISMICA alterazione superficiale di spessore massimo pari a
5 m;
B Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti. Con spessori di diverse
decine di metri , caratterizzati da un graduale miglioramento delle propriet meccaniche con la profondit a da
valori di Vs30 compresi fra 360 m/sec ed 800 m/sec (ovvero resistenza penetrometrica Nspt > 50 , o coesione
non drenata Cu > 250 kPa.
C Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o di argille di media consistenza. Con
spessori variabili da diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori di Vs30 compresi fra 180 e
360 m/asec (ovvero 15 < Nspt < 50 oppure 70 < Cu < 250 kPa)
D Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a
mediamente consistenti. Caratterizzati da valori Vs30 < 180 m/sec (Nspt < 15 oppure Cu < 70 kPa)
E Profili di terreni costituiti da strati superficiali alluvionali. Con valori Vs30 simili a quelli dei tipi C e
D e spessori compresi fra i 5 ed i 20 metri, giacenti su un substrato di materiale
pi rigido con Vs30 > 800 m/sec.
AZIONE SISMICA
Spettro di progetto SLU
AZIONE SISMICA
Combinazioni con altre azioni
LNTC 2008 al punto 3.2.4 dice che la verifica allo stato limite ultimo (SLU)
o di danno (SLD) deve essere effettuata per la seguente combinazione
degli effetti della azione sismica con le altre azioni.
G1 G2 P E 2 j Qkj
E
dove:
Gk
P
2i
2i
( SLU )
0i (SLD)
Qkj
Qi
Qi
AZIONE SISMICA
Combinazioni con altre azioni
Gli effetti dellazione sismica saranno valutati tenendo conto delle
masse associate ai seguenti carichi gravitazionali:
G1 G2 2 j Qkj
dove:
2j
2j
AZIONE SISMICA
Sistemi costruttivi ammessi per le strutture in acciaio
a)
Strutture intelaiate: composte da telai che resistono alle forze orizzontali con un comportamento prevalentemente
flessionale. In queste strutture le zone dissipative sono principalmente collocate alle estremit delle travi in prossimit
dei collegamenti trave-colonna, dove si possono formare le cerniere plastiche e lenergia viene dissipata per mezzo
della flessione ciclica plastica.
b)
Strutture con controventi concentrici: nei quali le forze orizzontali sono assorbite principalmente da membrature
soggette a forze assiali. In queste strutture le zone dissipative sono principalmente collocate nelle diagonali tese.
Pertanto possono essere considerati in questa tipologia solo quei controventi per cui lo snervamento delle diagonali
tese precede il raggiungimento della resistenza delle aste strettamente necessarie ad equilibrare i carichi esterni. I
controventi reticolari concentrici possono essere distinti nelle seguenti tre categorie:
b1) controventi con diagonale tesa attiva, in cui la resistenza alle forze orizzontali e le capacit dissipative sono
affidate alle aste diagonali soggette a trazione.
b2) controventi a V, in cui le forze orizzontali devono essere assorbite considerando sia le diagonali tese che quelle
compresse. Il punto dintersezione di queste diagonali giace su di una membratura orizzontale che deve essere
continua.
b3) controventi a K, in cui il punto dintersezione delle diagonali giace su una colonna. Questa categoria non deve
essere considerata dissipativa in quanto il meccanismo di collasso coinvolge la colonna.
c)
Strutture con controventi eccentrici: nei quali le forze orizzontali sono principalmente assorbite da membrature
caricate assialmente, ma la presenza di eccentricit di schema permette la dissipazione di energia nei traversi per
mezzo del comportamento ciclico a flessione e/o taglio. I controventi eccentrici possono essere classificati come
dissipativi quando la plasticizzazione dei traversi dovuta alla flessione e/o al taglio precede il raggiungimento della
resistenza ultima delle altre parti strutturali.
d)
strutture a mensola o a pendolo inverso: costituite da membrature pressoinflesse in cui le zone dissipative sono
collocate alla base.
e)
Strutture intelaiate con controventi concentrici: nelle quali le azioni orizzontali sono assorbite sia da telai che da
controventi agenti nel medesimo piano.
f)
Strutture intelaiate con tamponature: costituite da tamponature in muratura o calcestruzzo non collegate ma in
contatto con le strutture intelaiate.
AZIONE SISMICA
Sistemi costruttivi ammessi
AZIONE SISMICA
Sistemi costruttivi ammessi
Fattori di struttura
Edifici con struttura in acciaio
q R qo
q0 = fattore di struttura di riferimento
R = parametro funzione della regolarit delledificio
Tipologia Edificio
q0
au/a1
CD B
CD A
Edifici a un piano
1.1
a) Strutture intelaiate
b) Strutture con controventi eccentrici
4.0
5 au/a1
1.2
1.3
4.0
2.0
4.0
2.5
1.2
1.0
2.0
2.0 au/a1
KR
4.0
4.0 au/a1
Tipologia Strutturale
1.0
2.0
2.0
0.8
Tipologia Strutturale
AZIONE SISMICA
Regole di progetto
AZIONE SISMICA
AZIONE SISMICA
AZIONE SISMICA
AZIONE SISMICA
AZIONE SISMICA
Metodi di analisi
AZIONE SISMICA
Calcolo statico
Pu
AZIONE SISMICA
Analisi dinamica modale
Lanalisi modale, associata allo spettro di risposta di progetto, da considerarsi
il metodo di analisi normale per la definizione delle sollecitazioni di progetto e
va applicata ad un modello tridimensionale delledificio.
AZIONE SISMICA
Analisi statica non lineare
Lanalisi statica non lineare consiste nellapplicare alledifico i carichi
gravitazionali ed un sistema di forze orizzontali monotonamente crescenti fino
al raggiungimento delle condizioni ultime.
Consiste nel costruire una curva taglio complessivo applicato alla base spostamento
orizzontale di un punto di controllo (push over) al crescere di una distribuzione di forze
orizzontali affine a quella prodotta dalle azioni sismiche. Il modello della struttura deve
descrivere al meglio il comportamento elastoplastico delle sezioni critiche degli elementi
che lo costituiscono.
Al crescere delle forze orizzontali si formano via via nuove cerniere plastiche ed
aumentano le rotazioni plastiche delle cerniere gi formate in precedenza fino a che non
si raggiunge in una di esse la massima rotazione plastica sopportabile dalla sezione cio
la rotazione ultima. Questo punto segna la capacit disponibile della struttura, a meno
che non si sia formato precedentemente un numero di cerniere plastiche tale da rendere
labile la struttura; in tale caso la capacit disponibile individuata da questa condizione.
AZIONE SISMICA
Analisi Dinamica non lineare
La
Sa = a x S x (3 x ( 1 + Z/H) / ( (1+(1-Te/T1)2)-0.5)
a:
S : il coefficiente che tiene conto della categoria del suolo e della topografia;
Z : laltezza del baricentro dellelemento;
H : laltezza max della costruzione;
Ta : il primo periodo di oscillazione dellelemento;
T1 : il primo periodo di oscillazione della struttura.
Impianti
Gli elementi degli impianti il cui peso ecceda il 30% del carico permanente
del solaio su cui poggia ovvero il 10% del carico permanenti totale
dellintera struttura, non ricadono nelle prescrizioni seguenti.
Gli elementi dellimpianto possono essere collegati alledificio con dispositivi
di vincolo rigidi o flessibili. Sia gli elementi che i dispositivi devono essere
verificati sotto lazione di forze orizzontali applicate nei baricentri dei singoli
elementi, calcolate con le prescrizioni valide per gli elementi non strutturali.
Gli impianti a gas dimensionati per una portata superiore ai 50 mc/h devono
essere dotati di una valvola per linterruzione automatica della distribuzione
in caso di terremoto. Le tubazioni di adduzione del gas, al passaggio dal
terreno alledificio, dovranno essere progettati per sopportare senza rotture
i massimi spostamenti relativi edificio terreno dovuti allazione sismica di
progetto.
I corpi illuminanti devono essere dotati di dispositivi di sostegno che ne
impediscano il distacco in caso di terremoto; se montati su controsoffitti
sospesi devono essere efficacemente ancorati ai sostegni longitudinali e
trasversali del controsoffitto e non direttamente ad esso.
AZIONE TERMICHE
Nel caso in cui la temperatura non costituisca azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza
funzionale della struttura consentito tener conto, per gli edifici, della sola componente DTu, ricavandola
direttamente dalla tabella seguente.
Nel caso in cui la temperatura costituisca, invece, azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza
funzionale della struttura, landamento della temperatura T nelle sezioni degli elementi strutturali deve
essere valutato pi approfonditamente studiando il problema della trasmissione del calore.
DTu
15 C
10 C
25 C
15 C
Qualora lanalisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con lausilio di codici di calcolo automatico, il
progettista dovr controllare laffidabilit dei codici utilizzati e verificare lattendibilit dei risultati ottenuti,
curando nel contempo che la presentazione dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilit, la corretta
interpretazione e la riproducibilit. In particolare nella Relazione di calcolo si devono fornire le seguenti
indicazioni:
- Tipo di analisi svolta (statica, dinamica, lineare, non lineare, )
- Origine e caratteristiche del codice di calcolo (titolo, autore, distributore, versione, licenza duso, )
- Affidabilit dei codici utilizzati (documentazione sulla metodologia di calcolo e sulla sua traduzione numerica)
- Validazione dei codici (i calcoli pi importanti devono essere eseguiti nuovamente da soggetto diverso da
quello originario mediante programmi di calcolo diversi da quelli usati originariamente)
- Modalit di presentazione dei risultati di calcolo (completezza dei risultati, presenza di grafici e diagrammi, )
- Informazioni generali sullelaborazione (informazioni sullelaboratore utilizzato, controlli svolti sui risultati, )
- Giudizio motivato di accettabilit dei risultati (valutazione dellaffidabilit dei risultati tramite calcoli
semplificati, verifiche parziali, )
Il numero dei gradi di libert di un sistema meccanico il numero di coordinate indipendenti che
determina la posizione nello spazio di tutte le masse del sistema in qualsiasi istante del suo
movimento. Una qualsiasi costruzione reale ha le masse distribuite per i volumi dei suoi elementi e si
rappresenta perci come un sistema con un numero infinito di masse elementari
II
II
m1
EI
EI
m1
EI
EI
EI
mx*dx
dx
In molti casi nei calcoli strutturali, ammettendo un certo errore, possibile sostituire un sistema con
un numero infinitamente grande di gradi di libert, con un sistema avente un numero finito di masse
concentrate in certi punti specifici. I tratti del sistema rimasti senza le masse, vengono considerati
come scheletro del sistema senza inerzia che conserva, per, le propriet deformanti della
costruzione calcolata. Tali sistemi semplificati sono sistemi con un numero finito di gradi di libert.
mn
m1
mk
m1
SISTEMI CON
INFINITI GRADI DI LIBERTA'