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Siracusa 12 Ottobre 2012

Sebastiano Floridia

ACCIAIO
Progettazione strutturale

www.progettoarchimede.it

Programma della giornata


La giornata si articola in 5 moduli:
Primo modulo
Quadro normativo, sisma e dinamica delle strutture;

Secondo modulo
Tipologie strutturali e verifiche degli elementi;

Terzo modulo:
Saldature, bulloni e Collegamenti nelle strutture in acciaio

Quarto Modulo:
Normativa UNI sulla rappresentazione;
Tecniche di Zincatura.

Quinto Modulo:
Esempi di Calcolo secondo la nuova normativa:
1)

capannone industriale
2) Edificio civile.

Riferimenti Bibliografici
Progetto di strutture in acciaio Scibilia Dario Flaccovio Editore
Teoria e pratica delle strutture in acciaio Nunziata - Dario Flaccovio Editore
Progettare Costruzioni in acciaio- Ballio Bernuzzi - Hoepli;
Le strutture di legno in zona sismica - Ceccotti, Follesa, Lauriola Ed. CLUT Torino;
Guida alla progettazione e verifica strutture in acciaio Enexsys . DEI Roma
Atlante dellAcciaio UTET;
Collana I progetti Acciaio UTET;
Appunti Seminario Ordine Ing. Siracusa Prof. R.Ramasco
Edifici Monopiano in acciaio ad uso industriale DallAsta, Landolfo, Salvatore DF

MODULO 1
Quadro

normativo;

Sisma
Dinamica

delle strutture

Il sisma: un nemico in agguato

Evoluzione Classificazione Sismica

1909

1975

1981-84

Proposta 1998

Servizio Sismico nazionale

Classificazione sismica NTC2008

Mappa Sismica 2008 Reticolo di riferimento

Cosa prevedono le NTC 2008 in merito alle precedenti


normative

In tutto il territorio nazionale le strutture devono essere verificate in condizioni


sismiche
Il metodo di verifica alle Tensioni ammissibili viene sostituito dal metodo agli
Stati Limite ad eccezione delle costruzioni di classe duso I e II ricadenti in
zona 4 e degli edifici semplici in muratura
Sono utilizzabili gli Eurocodici Strutturali pubblicati dal CEN se non in contrasto
con analoghe indicazioni delle Norme Tecniche, indicazioni che in ogni caso
prevalgono

Riferimenti normativi

Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 Primi elementi in materia di criteri generali
per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le
costruzioni in zona sismica
Ordinanza PCM n. 3316 del Modifiche ed integrazioni allordinanza PCM n. 3274
Ordinanza PCM n. 3333 del 23/01/2004 Disposizioni urgenti di protezione civile
Decreto PCM del 2/10/2003 Disposizioni attuative dellord. PCM n. 3274
Decreti e disposizioni delle Regioni in tema di zonizzazione e classificazione edifici e
strutture strategiche o rilevanti ai fini di un eventuale collasso.
Il 13 settembre 2004 sono state trasmesse alla Regione Abruzzo (capofila delle Regioni in materia di
Protezione Civile) le "modifiche alla normativa tecnica contenute nell'ordinanza". La Regione Abruzzo
ha inoltrato le modifiche a tutte le altre regioni per una valutazione preventiva.
D.M. 14 Settembre 2005
D.M. 14 Gennaio 2008
Circolare 2 Febbraio 2009, n.617 C.S.LL.PP
D.M. LL. PP. 14.02.92
D.M. LL. PP. 20.11.87
D.M. LL. PP. 11.03.88
D.M. LL. PP. 16.01.96
Circ. LL. PP. 10.04.97

Danni per effetto del sisma

Danni per effetto del sisma

Abitazioni nel territorio

Distr. fabbricati in zona sismica

Principi del D.M. 14 Gennaio 2008

Le nuove norme sono Prestazionali;


Tutto il territorio Nazionale a rischio
sismico. Nascita della Zona 4;
Una struttura sottoposta ad un terremoto ad
alta intensit, non deve resistere
comportandosi elasticamente, ma potr
subire danni rilevanti, che non causino per
il crollo delledificio
La regolarit un obiettivo che deve
essere perseguito il pi possibile.
Se la struttura regolare la progettazione
agevolata e si ha anche un risparmio
economico di costruzione.
Concetto nuovo della Gerarchia delle
resistenze (Capacity Design)
TRAVI: Momento sollecitante da calcolo;
Sollecitazione a taglio opportunamente
maggiorata.
PILASTRI: Momento sollecitante superiore al
momento resistente sulle travi.
FONDAZIONI: Momento sollecitante
superiore al momento resistente dei pilastri;

Principio del D.M. 14 Gennaio 2008

LIntensit delle forze sismiche da utilizzare per dimensionare un edificio sono


funzione anche dalle caratteristiche delledificio in questione
q: Fattore di struttura (Behaviour factor)

E definito il rapporto fra laccelerazione di picco del terremoto che porta al crollo la
struttura e laccelerazione di picco che porta la struttura al raggiungimento del limite
elastico.

Pi una struttura riesce a reagire mettendo in gioco la sua duttilit globale,


pi tale strutture viene premiata attribuendole delle Azioni Sismiche di
Intensit inferiore.

Principio del D.M. 14 Gennaio 2008


possibile progettare le strutture in modo che rimangano in campo
elastico?

Azioni orizzontali paragonabili alle azioni verticali;


Laccelerazione massima del suolo, per terremoti con elevato periodo di
ritorno, molto forte. Pari a 0.35 g nel caso di zone ad elevato rischio
sismico;
Le sollecitazioni provocate dalle azioni orizzontali sono molto forti;
Non economicamente conveniente progettare la struttura in modo
che rimanga in campo elastico.

Principio del D.M. 14 Gennaio 2008


Viene sancito (quasi) labbandono delle verifiche alle Tensioni
Ammissibili
Definizione di diversi Stati Limite:

SISMICI:
- SLU
- SLD

NON SISMICI:
- SLU
- SLE (rare, frequenti, quasi permanenti)

Principi del D.M. 14 Gennaio 2008


Il territorio Nazionale con lNTC 2008 stato nuovamente riclassificato
utilizzando, non piu le 4 zone, ma con punti di un reticolo geografico
individuati ciascuno dalla sua longitudine e latitudine e con le corrispondenti
ag.

ag= Accellerazione max al suolo;


Fo = Valore max del fattore di
amplificazione dello spettro in acc.
Orizz.
Tc* = periodo di inizio del tratto a
velocit costante dello spettro in
acc. Orizz.

VITA NOMINALE DELLE STRUTTURE


La VITA NOMINALE di unopera strutturale VN intesa come il numero di anni nel quale la struttura,
purch soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale
destinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere deve essere precisata nei documenti di progetto.

TIPI DI COSTRUZIONE

Vita Nominale VN (anni)

Opere provvisorie, opere provvisionali e strutture in fase costruttiva

10

Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o


di importanza normale

50

Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di


importanza strategica

100

Nelle previsioni progettuali dunque, se le condizioni ambientali e duso sono rimaste nei limiti previsti,
non prima della fine di detto periodo saranno necessari interventi di manutenzione straordinaria per
ripristinare le capacit di durata della costruzione.
Di fatto, la grande maggioranza delle costruzioni ha avuto ed ha, anche attraverso successivi interventi
di ripristino manutentivo, una durata effettiva molto maggiore della vita nominale quantificata nelle NTC.
Le verifiche sismiche di opere provvisorie o strutture in fase costruttiva possono omettersi quando le
relative VN previste in progetto siano inferiori a 2 anni.

CLASSI DUSO DELLE STRUTTURE


Classe I: Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli.
Classe II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per
lambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attivit non pericolose
per lambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe duso III o in
Classe duso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emergenza.
Dighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti.
Classe III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attivit
pericolose per lambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe duso IV. Ponti e reti
ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per le
conseguenze di un loro eventuale collasso.
Classe IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento
alla gestione della protezione civile in caso di calamit. Industrie con attivit particolarmente
pericolose per lambiente. Reti viarie di tipo A o B, di cui al D.M. 5 novembre 2001, n. 6792,
Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, e di tipo C quando
appartenenti ad itinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non altres serviti da
strade di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il
mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe
connesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica.

VERIFICHE STRUTTURALI AGLI STATI LIMTE


STATI LIMITE DI ESERCIZIO (Comportamento strutturale non dissipativo)

STATO LIMITE DI OPERATIVITA (S.L.O.) - A seguito del terremoto la costruzione nel suo
complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua
funzione, non deve subire danni ed interruzioni d'uso significativi.

STATO LIMITE DI DANNO (S.L.D.) - A seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso,
includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione,
subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la
capacit di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi
immediatamente utilizzabile pur nellinterruzione duso di parte delle apparecchiature.
STATI LIMITE ULTIMI (Comportamento strutturale dissipativo)

STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA (S.L.V.) - A seguito del terremoto la


costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei
componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni
orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un
margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali;

STATO LIMITE DI PREVENZIONE DEL COLLASSO (S.L.C.) - A seguito del terremoto la


costruzione subisce gravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto
gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni
verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.

PARAMETRI DI PERICOLOSITA SISMICA

PARAMETRI DI PERICOLOSITA SISMICA

AZIONE SISMICA
Categorie di suolo di fondazione
A Formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi. Caratterizzati da valori di Vs30 superiori ad 800
m/sec, comprendenti eventuali strati di AZIONE SISMICA alterazione superficiale di spessore massimo pari a
5 m;
B Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti. Con spessori di diverse
decine di metri , caratterizzati da un graduale miglioramento delle propriet meccaniche con la profondit a da
valori di Vs30 compresi fra 360 m/sec ed 800 m/sec (ovvero resistenza penetrometrica Nspt > 50 , o coesione
non drenata Cu > 250 kPa.
C Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o di argille di media consistenza. Con
spessori variabili da diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori di Vs30 compresi fra 180 e
360 m/asec (ovvero 15 < Nspt < 50 oppure 70 < Cu < 250 kPa)
D Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a
mediamente consistenti. Caratterizzati da valori Vs30 < 180 m/sec (Nspt < 15 oppure Cu < 70 kPa)
E Profili di terreni costituiti da strati superficiali alluvionali. Con valori Vs30 simili a quelli dei tipi C e
D e spessori compresi fra i 5 ed i 20 metri, giacenti su un substrato di materiale
pi rigido con Vs30 > 800 m/sec.

AZIONE SISMICA
Spettro di progetto SLU

AZIONE SISMICA
Combinazioni con altre azioni
LNTC 2008 al punto 3.2.4 dice che la verifica allo stato limite ultimo (SLU)
o di danno (SLD) deve essere effettuata per la seguente combinazione
degli effetti della azione sismica con le altre azioni.

G1 G2 P E 2 j Qkj

azione sismica per lo stato limite in esame;

E
dove:

carichi permanenti al loro valore caratteristico;

Gk
P

valore caratteristico dellazione di precompressione, a cadute di tensione avvenute

2i

2i

( SLU )

0i (SLD)

Qkj

Qi
Qi

coefficiente di combinazione che fornisce il valore quasi-permanente della azione variabile

coefficiente di combinazione che fornisce il valore raro della azione variabile

valore caratteristico dellazione variabile.

AZIONE SISMICA
Combinazioni con altre azioni
Gli effetti dellazione sismica saranno valutati tenendo conto delle
masse associate ai seguenti carichi gravitazionali:

G1 G2 2 j Qkj

dove:

2j

coefficiente di combinazione dellazione variabile Qkj

I valori dei coefficienti


.

2j

sono riportati nella tabella 2.5.I di seguito riportata.

AZIONE SISMICA
Sistemi costruttivi ammessi per le strutture in acciaio
a)

Strutture intelaiate: composte da telai che resistono alle forze orizzontali con un comportamento prevalentemente
flessionale. In queste strutture le zone dissipative sono principalmente collocate alle estremit delle travi in prossimit
dei collegamenti trave-colonna, dove si possono formare le cerniere plastiche e lenergia viene dissipata per mezzo
della flessione ciclica plastica.

b)

Strutture con controventi concentrici: nei quali le forze orizzontali sono assorbite principalmente da membrature
soggette a forze assiali. In queste strutture le zone dissipative sono principalmente collocate nelle diagonali tese.
Pertanto possono essere considerati in questa tipologia solo quei controventi per cui lo snervamento delle diagonali
tese precede il raggiungimento della resistenza delle aste strettamente necessarie ad equilibrare i carichi esterni. I
controventi reticolari concentrici possono essere distinti nelle seguenti tre categorie:
b1) controventi con diagonale tesa attiva, in cui la resistenza alle forze orizzontali e le capacit dissipative sono
affidate alle aste diagonali soggette a trazione.
b2) controventi a V, in cui le forze orizzontali devono essere assorbite considerando sia le diagonali tese che quelle
compresse. Il punto dintersezione di queste diagonali giace su di una membratura orizzontale che deve essere
continua.
b3) controventi a K, in cui il punto dintersezione delle diagonali giace su una colonna. Questa categoria non deve
essere considerata dissipativa in quanto il meccanismo di collasso coinvolge la colonna.

c)

Strutture con controventi eccentrici: nei quali le forze orizzontali sono principalmente assorbite da membrature
caricate assialmente, ma la presenza di eccentricit di schema permette la dissipazione di energia nei traversi per
mezzo del comportamento ciclico a flessione e/o taglio. I controventi eccentrici possono essere classificati come
dissipativi quando la plasticizzazione dei traversi dovuta alla flessione e/o al taglio precede il raggiungimento della
resistenza ultima delle altre parti strutturali.

d)

strutture a mensola o a pendolo inverso: costituite da membrature pressoinflesse in cui le zone dissipative sono
collocate alla base.

e)

Strutture intelaiate con controventi concentrici: nelle quali le azioni orizzontali sono assorbite sia da telai che da
controventi agenti nel medesimo piano.

f)

Strutture intelaiate con tamponature: costituite da tamponature in muratura o calcestruzzo non collegate ma in
contatto con le strutture intelaiate.

AZIONE SISMICA
Sistemi costruttivi ammessi

AZIONE SISMICA
Sistemi costruttivi ammessi

Fattori di struttura
Edifici con struttura in acciaio
q R qo
q0 = fattore di struttura di riferimento
R = parametro funzione della regolarit delledificio

Tipologia Edificio

q0

au/a1

CD B

CD A

Edifici a un piano

1.1

a) Strutture intelaiate
b) Strutture con controventi eccentrici

4.0

5 au/a1

Edifici a telaio multipiano ad una campata

1.2

Edifici a telaio multipiano a pi campate

1.3

b1) Controventi concentrici a diagonale tesa attiva


b2) Controventi concentrici a V

4.0
2.0

4.0
2.5

Edifici con controventi eccentrici a pi piani

1.2

Edifici con strutture a mensola o a pendolo inverso

1.0

d) Strutture a mensola o a pendolo inverso

2.0

2.0 au/a1

KR

4.0

4.0 au/a1

Tipologia Strutturale

e) Strutture intelaiate con controventi concentrici

1.0

Edifici Regolari in Altezza

f) Strutture intelaiate con tamponature in muratura

2.0

2.0

0.8

Edifici Non Regolari in Altezza

Tipologia Strutturale

AZIONE SISMICA

Caratteristiche generali degli edifici

Gli edifici devono possedere per quanto possibile


caratteristiche di semplicit, simmetria, iperstaticit e
regolarit. Si definisce regolare un edificio che soddisfa
sia i criteri di regolarit in pianta che quelli in elevazione.
Gli edifici non regolari sono penalizzati in termini di
entit delle azioni sismiche orizzontali.

Regole di progetto

Le strutture con zone dissipative devono essere progettate in modo


tale che queste zone si sviluppino in quelle parti delle strutture in cui la
plasticizzazione o linstabilit locale o altri fenomeni di degrado dovuti
al comportamento isteretico non influenzino la stabilit globale della
struttura.
Le parti strutturali delle zone dissipative deve avere adeguata
resistenza e duttilit;
La resistenza deve essere verificata in accordo con la normativa
vigente;
Le parti non dissipative ed i collegamenti delle parti dissipative al resto
della struttura devono possedere una sufficiente sovraresistenza per
consentire lo sviluppo della plasticizzazione ciclica delle parti
dissipative.

AZIONE SISMICA

Caratteristiche generali degli edifici

Criteri di regolarit in pianta


- Configurazione in pianta compatta ed
approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni
ortogonali;
- Configurazione in pianta inscritta in un rettangolo con
rapporto fra i lati inferiore a 4;
- Rientri e sporgenze di lunghezza non superiore al 25%
della dimensione nella stessa direzione;
- I solai possono essere considerati infinitamente rigidi nel
proprio piano.

AZIONE SISMICA

Caratteristiche generali degli edifici

Criteri di regolarit in elevazione


- Tutti i sistemi resistenti verticali delledificio (telai, pareti) si
estendono per lintera altezza delledificio;
- Masse e rigidezze rimangono costanti o si riducono
progressivamente dalla base alla cima con variazioni non
superiori al 20% fra un piano e laltro;
- Rapporti fra le resistenze effettiva e quelle richieste, fra un
piano e laltro, non possono differire pi del 20%;
- Restringimenti progressivi delledificio con laltezza. Ad ogni
piano il rientro non deve superare il 30% della corrispondente
dimensione al piano terra ed il 10% della corrispondente
dimensione del piano immediatamente inferiore.

AZIONE SISMICA

Caratteristiche generali degli edifici


Alcuni elementi strutturali possono essere definiti
come secondari e pertanto lanalisi strutturale pu
essere condotta ignorando per essi rigidezza e
resistenza. Tali elementi devono essere in grado di
assorbire le deformazioni della struttura sotto gli
spostamenti calcolati nella condizione di SLU
conservando la capacit portante nei confronti dei
carichi verticali.

AZIONE SISMICA

Caratteristiche generali degli edifici

Gli edifici regolari possono essere analizzati considerando


due modelli piani separati, uno per ciascuna direzione
principale.
Dovr essere considerata una eccentricit accidentale,
spostando il baricentro delle masse di ogni piano, in ogni
direzione considerata, di una distanza pari al 5% della
dimensione massima delledificio in direzione ortogonale.
Nel caso di edifici in cemento armato, acciaio-calcestruzzo
e muratura la rigidezza degli elementi pu essere valutata
considerando gli effetti della fessurazione, adottando la
rigidezza secante in condizioni di snervamento. In assenza
di specifiche valutazioni tale rigidezza pu essere assunta
pari al 50% di quella a sezione interamente reagente.

AZIONE SISMICA
Metodi di analisi

a) Analisi statica lineare;


(costruzioni regolari in pianta, introduzione degli effetti torsionali)
b) Analisi dinamica modale;
(da considerare come metodo base per la verifica sismica)
c) Analisi statica non lineare;
- Valutare i rapporti di sovraresistenza au/a1
- Verificare leffettiva distribuzione della domanda inelastica in edifici
progettati con il fattore di riduzione q
- Progettare gli edifici di nuova costruzione (in sostituzione dei metodi
di analisi lineare)
- Valutare la capacit di edifici esistenti
d) Analisi dinamica non lineare
(richiede luso di accelerogrammi)

AZIONE SISMICA
Calcolo statico
Pu

essere effettuato solo per strutture


regolari in pianta, a condizione che sia:
T =< 2.50 Tc ( 1.00 2.00 sec)
Lanalisi statica consiste nellapplicazione di
un sistema di forze orizzontali distribuite
lungo laltezza delledificio, assumendo una
distribuzione lineare degli spostamenti.

AZIONE SISMICA
Analisi dinamica modale
Lanalisi modale, associata allo spettro di risposta di progetto, da considerarsi
il metodo di analisi normale per la definizione delle sollecitazioni di progetto e
va applicata ad un modello tridimensionale delledificio.

Devono essere considerati tutti i modi con massa partecipante superiore al 5%


della massa complessiva delledificio, ovvero un numero di modi tale che la
massa partecipante complessiva sia superiore all85 %.
La combinazione SRSS ammessa solo se il periodo di oscillazione dei modi
utilizzati differisce di almeno il 10% da quelli adiacenti. Diversamente deve
essere applicata la CQC.
Gli effetti torsionali accidentali possono essere valutati come indicato nel caso
di analisi statica.

AZIONE SISMICA
Analisi statica non lineare
Lanalisi statica non lineare consiste nellapplicare alledifico i carichi
gravitazionali ed un sistema di forze orizzontali monotonamente crescenti fino
al raggiungimento delle condizioni ultime.

Consiste nel costruire una curva taglio complessivo applicato alla base spostamento
orizzontale di un punto di controllo (push over) al crescere di una distribuzione di forze
orizzontali affine a quella prodotta dalle azioni sismiche. Il modello della struttura deve
descrivere al meglio il comportamento elastoplastico delle sezioni critiche degli elementi
che lo costituiscono.
Al crescere delle forze orizzontali si formano via via nuove cerniere plastiche ed
aumentano le rotazioni plastiche delle cerniere gi formate in precedenza fino a che non
si raggiunge in una di esse la massima rotazione plastica sopportabile dalla sezione cio
la rotazione ultima. Questo punto segna la capacit disponibile della struttura, a meno
che non si sia formato precedentemente un numero di cerniere plastiche tale da rendere
labile la struttura; in tale caso la capacit disponibile individuata da questa condizione.

AZIONE SISMICA
Analisi Dinamica non lineare
La

risposta sismica della struttura pu


essere calcolata mediante integrazione delle
equazioni di moto, utilizzando un modello
tridimensionale delledificio e richiede luso
di accelerogrammi

Sisma: SLD ed SLU


L NTC 2008 stabilisce che debbano essere eseguite due verifiche:
1. La sicurezza nei confronti della stabilit (SLU)
2. La protezione nei confronti del danno (SLD)

Perch queste due verifiche?


- I terremoti possono essere di alta intensit (elevato periodo di ritorno,
probabilit del 10% in 50 anni con ritorno di 475 anni)
- I terremoti possono essere di bassa intensit (ridotto periodo di ritorno,
probabilit del 50% in 50 anni)

Sisma: SLD ed SLU


Obiettivi per i due stati limite:

- SLU: La struttura pu subire danni irreparabili, ma non deve crollare.


- SLD: La struttura, gli elementi non strutturali e le apparecchiature
rilevanti alla funzione delledificio, non devono subire danni gravi ed
interruzioni duso.

Verifiche per i due stati limite:


- SLU: E lo stato limite di progetto, la struttura deve avere una resistenza
maggiore delle sollecitazioni di progetto.
- SLD: Il controllo avviene unicamente sugli spostamenti nodali.

Sisma: SLD ed SLU


SLU e SLD e Strutture Rigide o Flessibili:
- Progettazione struttura rigida:
Forze sismiche elevate. Una volta progettata la struttura allo SLU, lo
SLD quasi sicuramente soddisfatto. Comanda la verifica SLU.
- Progettazione struttura deformabile:
Forze sismiche basse. Elementi progettati agli SLU di dimensione
ridotta. Lo SLD pu dare problemi di eccessivi spostamenti.
Comanda la verifica SLD.

Azione sismica per gli elementi


non strutturali

Tutti gli elementi costruttivi non strutturali, il cui danneggiamento pu


provocare danni a persone, devono essere verificati allazione sismica. La forza
orizzontale Fe, da considerare applicata al baricentro dellelemento, vale:
Fe= Wa x Sa / qa
dove:
We: il peso dellelemento;
qa : il fattore di riduzione dellelemento pari ad 1 per elementi aggettanti
(camini, parapetti) e pari a 2 negli altri casi;
Sa : il fattore di amplificazione, di seguito riportato:

Sa = a x S x (3 x ( 1 + Z/H) / ( (1+(1-Te/T1)2)-0.5)

Azione sismica per gli elementi


non strutturali
Sa = a x S x (3 x ( 1 + Z/H) / ( (1+(1-Te/T1)2)-0.5)

a:

rapporto tra laccelerazione dello stato di riferimento e g;

S : il coefficiente che tiene conto della categoria del suolo e della topografia;
Z : laltezza del baricentro dellelemento;
H : laltezza max della costruzione;
Ta : il primo periodo di oscillazione dellelemento;
T1 : il primo periodo di oscillazione della struttura.

Impianti

Gli elementi degli impianti il cui peso ecceda il 30% del carico permanente
del solaio su cui poggia ovvero il 10% del carico permanenti totale
dellintera struttura, non ricadono nelle prescrizioni seguenti.
Gli elementi dellimpianto possono essere collegati alledificio con dispositivi
di vincolo rigidi o flessibili. Sia gli elementi che i dispositivi devono essere
verificati sotto lazione di forze orizzontali applicate nei baricentri dei singoli
elementi, calcolate con le prescrizioni valide per gli elementi non strutturali.
Gli impianti a gas dimensionati per una portata superiore ai 50 mc/h devono
essere dotati di una valvola per linterruzione automatica della distribuzione
in caso di terremoto. Le tubazioni di adduzione del gas, al passaggio dal
terreno alledificio, dovranno essere progettati per sopportare senza rotture
i massimi spostamenti relativi edificio terreno dovuti allazione sismica di
progetto.
I corpi illuminanti devono essere dotati di dispositivi di sostegno che ne
impediscano il distacco in caso di terremoto; se montati su controsoffitti
sospesi devono essere efficacemente ancorati ai sostegni longitudinali e
trasversali del controsoffitto e non direttamente ad esso.

AZIONE DEL VENTO - Cap. 3.3 N.T.C. 2008


Il vento, la cui direzione si considera generalmente orizzontale, esercita sulle costruzioni azioni che
variano nel tempo e nello spazio provocando, in generale, effetti dinamici.
Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte alle azioni statiche
equivalenti. Peraltro, per le costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o
lunghezza, o di rilevante snellezza e leggerezza, o di notevole flessibilit e ridotte capacit
dissipative, il vento pu dare luogo ad effetti la cui valutazione richiede luso di metodologie di calcolo
e sperimentali adeguate allo stato dellarte e che tengano conto della dinamica del sistema.

AZIONE DELLA NEVE - Cap. 3.4 N.T.C. 2008


Il carico neve al suolo dipende dalle condizioni locali di clima e di esposizione, considerata la
variabilit delle precipitazioni nevose da zona a zona.
In mancanza di adeguate indagini statistiche e specifici studi locali, che tengano conto sia
dellaltezza del manto nevoso che della sua densit, il carico di riferimento neve al suolo, per localit
poste a quota inferiore a 1500 m sul livello del mare, non dovr essere assunto minore di quello
calcolato in base alle espressioni riportate nelle N.T.C. 2008, cui corrispondono valori associati ad un
periodo di ritorno pari a 50 anni (vedi figura).
Laltitudine di riferimento as la quota del suolo sul livello del mare nel sito di realizzazione
delledificio.

AZIONE TERMICHE
Nel caso in cui la temperatura non costituisca azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza
funzionale della struttura consentito tener conto, per gli edifici, della sola componente DTu, ricavandola
direttamente dalla tabella seguente.
Nel caso in cui la temperatura costituisca, invece, azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza
funzionale della struttura, landamento della temperatura T nelle sezioni degli elementi strutturali deve
essere valutato pi approfonditamente studiando il problema della trasmissione del calore.

Cap. 3.5 N.T.C. 2008


TIPO DI STRUTTURA

DTu

Strutture in c.a. esposte

15 C

Strutture in c.a. protette

10 C

Strutture in acciaio esposte

25 C

Strutture in acciaio protette

15 C

NORME PER LA REDAZIONE DEI PROGETTI


ESECUTIVI
LA RELAZIONE DI CALCOLO
I progetti esecutivi riguardanti le strutture devono essere informati a caratteri di chiarezza espositiva
e di completezza nei contenuti e devono inoltre definire compiutamente lintervento da realizzare.
Restano esclusi i piani operativi di cantiere ed i piani di approvvigionamento.
Il progetto deve comprendere i seguenti elaborati:
- Relazione di calcolo strutturale, comprensiva di una descrizione generale dellopera e dei criteri
generali di analisi e verifica;
- Relazione sui materiali;
- Elaborati grafici, particolari costruttivi;
- Piano di manutenzione della parte strutturale dellopera;
- Relazione sui risultati sperimentali corrispondenti alle indagini specialistiche ritenute necessarie alla
realizzazione dellopera.
Particolare cura andr posta nello sviluppare le relazioni di calcolo, con riferimento alle analisi svolte
con lausilio del calcolo automatico, sia ai fini di facilitare linterpretazione e la verifica dei calcoli, sia
ai fini di consentire elaborazioni indipendenti da parte di soggetti diversi dal redattore del documento.
II progettista resta comunque responsabile dellintera progettazione strutturale.
Nel caso di analisi e verifica svolte con lausilio di codici di calcolo, oltre a quanto sopra specificato, e
in particolare oltre alla Relazione generale strutturale, si dovranno seguire le indicazioni fornite in
10.2.

NORME PER LA REDAZIONE DEI PROGETTI


ESECUTIVI
IMPIEGO DI SOFTWARE DI CALCOLO

Qualora lanalisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con lausilio di codici di calcolo automatico, il
progettista dovr controllare laffidabilit dei codici utilizzati e verificare lattendibilit dei risultati ottenuti,
curando nel contempo che la presentazione dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilit, la corretta
interpretazione e la riproducibilit. In particolare nella Relazione di calcolo si devono fornire le seguenti
indicazioni:
- Tipo di analisi svolta (statica, dinamica, lineare, non lineare, )

- Origine e caratteristiche del codice di calcolo (titolo, autore, distributore, versione, licenza duso, )
- Affidabilit dei codici utilizzati (documentazione sulla metodologia di calcolo e sulla sua traduzione numerica)
- Validazione dei codici (i calcoli pi importanti devono essere eseguiti nuovamente da soggetto diverso da
quello originario mediante programmi di calcolo diversi da quelli usati originariamente)
- Modalit di presentazione dei risultati di calcolo (completezza dei risultati, presenza di grafici e diagrammi, )
- Informazioni generali sullelaborazione (informazioni sullelaboratore utilizzato, controlli svolti sui risultati, )
- Giudizio motivato di accettabilit dei risultati (valutazione dellaffidabilit dei risultati tramite calcoli
semplificati, verifiche parziali, )

Concetti base di Analisi Sismica

Il numero dei gradi di libert di un sistema meccanico il numero di coordinate indipendenti che
determina la posizione nello spazio di tutte le masse del sistema in qualsiasi istante del suo
movimento. Una qualsiasi costruzione reale ha le masse distribuite per i volumi dei suoi elementi e si
rappresenta perci come un sistema con un numero infinito di masse elementari

II

II

m1

EI

EI

m1

EI

SISTEMI CON UN GRADO DI LIBERTA'

EI

EI

Concetti base di Analisi Sismica

mx*dx

dx

In molti casi nei calcoli strutturali, ammettendo un certo errore, possibile sostituire un sistema con
un numero infinitamente grande di gradi di libert, con un sistema avente un numero finito di masse
concentrate in certi punti specifici. I tratti del sistema rimasti senza le masse, vengono considerati
come scheletro del sistema senza inerzia che conserva, per, le propriet deformanti della
costruzione calcolata. Tali sistemi semplificati sono sistemi con un numero finito di gradi di libert.

mn
m1
mk

m1

SISTEMI CON
INFINITI GRADI DI LIBERTA'

SISTEMI CON NUMERO


FINITO DI GRADI DI LIBERTA'

Concetti base di Analisi Sismica


F = m x Am
Quanto vale Am?
In pratica le funzioni che hanno lo scopo di tradurre le
accelerazioni del terreno in accelerazioni delle masse
e che consentono di definire le forze inerziali sono
date dagli SPETTRI DI RISPOSTA

Se la struttura regolare possibile applicare nelle due direzioni


delle
forze statiche equivalenti crescenti lungo laltezza che simulano il primo
modo di vibrare della struttura. (Analisi statica equivalente)
Se la struttura non regolare obbligatoria una analisi sismica
dinamica. Il tipo di analisi dinamica da considerare in pratica
lanalisi modale con spettro di risposta.

Concetti base di Analisi Sismica


Sistema con pi gradi di libert

Concetti base di Analisi Sismica

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