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Nuova geografia e nuovo ruolo della citt: l'800 europeo conosce una
profonda modificazione della geografia delle citt e dei tassi di sviluppo
urbano, ma soprattutto una trasformazione del ruolo delle citt nel contesto
dello sviluppo industriale ed economico-sociale del tempo.
Il proletariato industriale: riguardo la crescita delle citt nell'et
dell'industrializzazione, si ha un modello di insediamento urbano molto diverso
da quello dell'et moderna e nuovo polo di attrazione della popolazione delle
campagne. Se in passato erano i campanili delle chiese a segnare il profilo
delle citt, ora sono le officine e i magazzini, le ciminiere delle fabbriche. Non
pi il ceto degli artigiani a segnare il volto sociale delle citt ottocentesche, ma
la presenza del proletariato industriale. Gli operai, ma anche le donne e i
bambini impegnati nel processo produttivo, sono ormai i protagonisti di una
difficile realt urbana.
Circolazione, traffico, progresso: la citt uno spazio in cui anche facile
muoversi: una rete di trasporti pubblici e un diverso uso del tempo e della
velocit permettono di spostarsi molto pi rapidamente, mentre esigenze di
tipo pubblico e di igiene, oltre che esigenze di decoro borghese, spingono alla
costruzione di nuove e larghe vie di circolazione a danno spesso delle
vecchie mura cittadine, che vengono abbattute, e dei vecchi quartieri
medievali. Anche lo sviluppo delle ferrovie contribuir al cambiamento di
molte citt europee: la costruzione delle stazioni ferroviarie, spesso dentro il
centro urbano o ai suoi margini, comporta un nuovo orientamento degli assi di
sviluppo. Il mutare della citt, dei suoi sistemi di trasporto, delle forme del
vivere comune d forza all'idea di progresso, che nel XIX secolo diventa
paradigma centrale di ogni concezione sociale. Anche le campagne europee in
questo periodo conoscono una trasformazione dei processi di produzione e dei
rapporti sociali. Pi stretto ora il rapporto citt-campagna, dovuto alla larga
penetrazione di capitali della produzione agricola, anche se permangono in
varie regioni europee aree di arretratezza economica e sociale.
UNA LETTURA DI GENERE
La figura femminile tra Medioevo e Rinascimento: dal Medioevo l'et
moderna aveva ereditato una visione, mediata dalla cultura ecclesiastica,
negativa della donna: fonte di concupiscenza e di peccato. Per, non erano
mancati nella stessa epoca medievale figure femminili di spicco, come le sante
o alcune sovrane. Con il Rinascimento, un maggiore spazio autonomo fu
riservato alla figura femminile: protagoniste della cultura e della politica; grandi
figure di sovrane; impegnate nei dibattiti religiosi; autrici significative della
letteratura italiana. Nello stesso tempo le donne divennero protagoniste di
ritratti.
"Recinti" femminili tra Riforma e Controriforma: questa stagione politica
e culturale cambi presto di segno, restringendo entro confini politici, sociali e
religiosi molto pi stretti la condizione delle donne. Escluse ora anche in linea
diretta dall'eredit e dalla gestione dei beni familiari e da ogni ruolo attivo nella
societ e nel confronto religioso, le donne furono rinchiusi all'interno delle
strutture familiari o, nei paesi cattolici, anche nelle mura dei monasteri. A
questo processo di marginalizzazione e di riduzione dei loro spazi di autonomia
concorse la svolta fatta dalla Chiesa nella repressione della stregoneria. Forme
di aperta e violenta repressione si accompagnarono a una pervasiva opera di
educazione e di disciplinamento del mondo femminile, attraverso le pratiche
devote controriformistiche nei paesi cattolici e lesercizio del controllo sociale e
dei comportamenti morali individuali nei paesi protestanti: concorrendo a
determinare il restringersi della presenza sociale della donna.
Disciplinamento della donna: la trattatistica di comportamento cinqueseicentesca, nell'et della Controriforma cattolica, sembra riflettere questo
cambiamento di ruolo e di condizione, irrigidendo la contrapposizione
uomo/donna sul piano dei rapporti sociali e nell'ambito dei rapporti familiari.
Nella trattatistica economica, che a partire dal governo della casa interpreta
la realt sociale nel suo complesso, la figura dominante quella del "padre di
famiglia", mentre una trattatistica specifica dedicata al disciplinamento della
donna sia come madre che come religiosa. Invece, nei paesi protestanti la
figura femminile assunse un profilo significativo. In Inghilterra, singole figure
o gruppi di donne ricoprirono un ruolo importante sul piano politico e religioso.
I cambiamenti della condizione femminile nel 700: nel 700 le
rappresentazioni delle identit di genere cambiano molto. Si sviluppa una
nuova trattatistica sulla condizione della donna e sulla necessit di una sua
migliore educazione. Nei paesi cattolici si allargano le offerte per la
formazione culturale delle ragazze all'interno di monasteri o di nuove
istituzioni. Nella Francia del 700 la "donna di spirito" una protagonista o
comunque una voce presente nella cultura e nella societ, partecipando alle
conversazioni dei saloni parigini. Questo modello parigino delle conversazioni
dar il tono a tutta la societ colta e mondana europea del XVIII secolo,
permettendo anche in altri paesi la presenza pubblica di donne colte. Anche in
Italia appaiono sulla scena culturale del primo 700 donne capaci di inserirsi nei
dibattiti scientifici, in piena parit con gli uomini.
Le donne della rivoluzione francese: con la Rivoluzione francese e con il
regime napoleonico le donne acquisteranno piena capacit giuridica di
ereditare, di acquistare in proprio, di vendere, e una grande autonomia.
Il matrimonio: centrale nel determinare la condizione della donna per tutti i
secoli dell'et moderna l'istituto matrimoniale. La Riforma e la
Controriforma cattolica hanno insistito molto sul matrimonio. Per i
protestanti il matrimonio non pi un sacramento: un contratto sociale e
morale molto importante perch fondamento del nucleo familiare a cui
affidata la riproduzione della societ cristiana. La Controriforma ha segnato la
destinati a svolgere poi un ruolo centrale nella vita religiosa delle colonie
spagnole.
Metodi di evangelizzazione: la Chiesa ispano-americana non present
una fisionomia univoca. Lo stesso clero regolare era diviso al suo interno da
orientamenti religiosi e da metodi di evangelizzazione tra loro molto diversi: da
una parte francescani e agostiniani, con unaccentuazione di temi e toni
apocalittici e profetici nell'opera di evangelizzazione delle popolazioni indigene;
dall'altra i domenicani, pi attenti a una conversione profonda delle
popolazioni locali, attraverso un'opera graduale di evangelizzazione.
La religiosit degli indios: le presenze missionarie diedero luogo a una
religiosit che, da una parte, ebbe la capacit di imporsi alle preesistenti
credenze, ma, dall'altra, mantenne al proprio interno valori e culti autoctoni.
Cos, si svilupparono devozioni e culti molto intensi, ma pieni di significati
ambigui. Rester comunque nell'azione della Chiesa la convinzione di una
specie di "minorit" degli indios, incapaci di una conversione piena e
responsabile.
Governo centrale e commercio con le colonie: contemporaneamente si
consolidavano strutture di governo e di amministrazione delle colonie. Nel
1503, si cre a Siviglia alla Casa de la Contratacion, che controllava il traffico
commerciale con le colonie e soprattutto il flusso dei metalli preziosi, oro e
argento, dalle colonie al porto andaluso. Nel 1524 listituzione a Madrid del
Consiglio delle Indie diede vita a un organo centrale di governo delle colonie.
L'espansione coloniale francese e inglese: se nella seconda met del 500
la Spagna consolidava il proprio impero coloniale, la Francia e lInghilterra
fecero alcune spedizioni lungo le coste settentrionali dell'America, alla ricerca
di un passaggio a Nord-Ovest del nuovo continente verso l'India. Per, queste
spedizioni non realizzarono insediamenti permanenti e significativi in terre
ricche di risorse naturali. Solo nei primi anni del 600 un primo gruppo di coloni,
guidato da Samuel de Champlain, si stabil in Acadia, l'attuale Nuova Scozia,
1nucleo della Nuova Francia.
L'avvio del colonialismo francese: si trattava comunque di iniziative
private, che negli anni 20 del 600, nei quali si form la Compagnia della
Nuova Francia (detta anche dei Cento associati), furono sottoposte a una
specie di controllo da parte della monarchia francese. Sempre negli anni 20 del
600 si rafforz la presenza francese nelle Antille, che si specializzarono nella
produzione della canna da zucchero.
Lavvio del colonialismo inglese: anche le vicende del colonialismo inglese
sembrarono seguire le linee dell'espansione coloniale francese, anche se con
maggiore determinazione. Nel 1585 sir Walter Raleigh fond sulla costa
settentrionale dell'America, ma a sud della zona gi occupata dai francesi, la
colonia della Virginia, cos chiamata in onore della regina Elisabetta. Nel
1606 si avr la formazione di 2 compagnie commerciali, una di Plymouth e
l'altra di Londra; nel 1607 la fondazione di Jamestown.
La tratta degli schiavi: intorno agli anni 20, poi, altri fattori concorsero alla
crescita dell'interesse e della presenza inglesi nel Nuovo Mondo; tra questi, il
diffondersi di un'emigrazione di dissenters religiosi, di coloro che non si
piegavano al riconoscimento della supremazia della Chiesa anglicana. Un
1gruppo, detto dei "Padri Pellegrini", sbarc sulla costa a nord di
Jamestown, nel territorio poi chiamato Nuova Inghilterra, dando vita alla citt di
New Plymouth. In questi stessi anni gruppi di puritani, cio di calvinisti, si
stabilirono pi a nord, nellattuale Massachusetts, dove nel 1630 fu fondata
Boston. A sostenere questo primo sviluppo delle colonie inglesi concorsero
l'occupazione dei territori posti lungo i principali assi fluviali, la ricerca di nuovi
spazi, nei quali dar vita a piantagioni di tabacco e la disponibilit di una
manodopera che dall'Inghilterra veniva a popolare un mondo sostanzialmente
disabitato. A formare questa manodopera erano coloni bianchi, che
provenivano dalle file dei contadini poveri, disposti ad accettare per 5 anni una
condizione servile, per poi diventare piccoli proprietari. Cos in Virginia la
crescita della produzione e del consumo del tabacco port allimpiego, nelle
piantagioni, di manodopera schiava africana, 1passo di quella tratta degli
schiavi che avr un ruolo importante nello sviluppo e nella storia delle colonie
americane.
Inglesi contro olandesi: tra queste 2 zone di espansione inglese, cio la
Nuova Inghilterra a nord e la Virginia a sud, negli stessi anni 20 e 30 del 600 si
era consolidata una forte presenza olandese, organizzata intorno alla
fortezza e al porto di Nuova Amsterdam, centro della Compagnia olandese
delle Indie occidentali. Nel 1664, durante la guerra anglo-olandese per la
preminenza commerciale, gli inglesi conquistarono l'intero territorio olandese.
La pace del 1674 riconosceva all'Inghilterra il possesso della citt di Nuova
Amsterdam, ribattezzata New York.
Inghilterra e traffici coloniali: l'espansione del dominio inglese non si
realizz senza una forte opposizione da parte delle popolazioni indigene dei
territori vicini. Gi nel 1675-76 la guerra indiana aveva messo in pericolo le
prime colonie della Nuova Inghilterra. L'esito di questo primo scontro, al di l
della riaffermazione della presenza inglese, era stato la realizzazione di un
maggior controllo sui territori e le popolazioni da parte della madrepatria, che
di fronte alla crescita economica e demografica delle colonie impose
l'applicazione di rigidi Acts of Trade e le competenze di un Board of Trade
and Plantations, che doveva esercitare il controllo sui traffici e le produzioni
dei territori.
Colonialismo francese e colonialismo inglese: negli ultimi decenni del
600, contemporanea a questa pi significativa presenza inglese nei territori