Parlando,
dunque,
di
una
generazione
che
avviene
fuori
siano peccati,
errori delluna o dellaltra, vale a dire effetti casuali. Alcuni ritengono che
nessun effetto sia casuale rispetto alla Natura universale ma soltanto rispetto
alla Natura particolare, cio rispetto alla forma o alla materia o a entrambe;
altri ritengono, invece, che non esistano affatto effetti casuali n rispetto alla
prima n rispetto alla seconda natura. Ma perch noi crediamo tutto il
contrario di costoro, cio, che i Mostri non siano intesi ne dalla Natura
universale, ne dalla particolare, porremo le ragioni loro, et poi le confuteremo.
(p. 118)
1) Nulla fuori dellintendimento divino: dunque la causa prima genera mostri;
2) una medesima specie non pu essere secondo la natura e, allo stesso
tempo, secondo il caso: in quanto della stessa specie, un uomo mostruoso e
uno non mostruoso non possono procedere dalla natura e dal caso;
3) essendo composti di forma e materia, i mostri sono effetti della natura e non
del caso;
4) nel mostro v una cessazione del moto (qualcosa si compie), dunque, ci
che lo precede per esso;
5) gli astrologi predicono i parti mostruosi sicch il mostro non un caso;
6) se una determinata malformazione fosse effetto del caso e non della natura,
questa la lascerebbe perire, eppure continua a nutrirla;
7) ogni strumento, in quanto mosso dallagente, non opera a caso, ma sempre
rispetto ad esso in quanto agente principale, Dio intende tutti gli effetti,
compresi quelli prodotti da agenti particolari che operano nel suo rispetto.
producano a caso in quel modo, che havemo detto, et si chiamino errori della
Natura, non perch la Natura erri mai, ma perche tal volta non consegue per le
cagioni dette il fine, chella intende; et qui sia fine a questo terzo e ultimo
capo. (p.122)