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e coscienza trasparente
nelle simulazioni mentali
G. B.
Premesse-Disclaimer
Questo testo rappresenta l'insieme di alcune considerazioni PERSONALI ed
HOBBISTICHE sull'interessante campo delle simulazioni mentali e sulle tecniche
sviluppate dal Dottor Corrado Malanga riguardo al suo studio sul fenomeno
"abduction".
Quanto affermato in questo documento non attinge da una preparazione accademica
e/o titolata in materia alcuna e non rappresenta verit alcuna se non in riferimen
to al
valore personale che ognuno di noi attribuisce alle proprie idee.
Infine, si fa presente che non si ha alcuna volont in tale testo di sostenere o c
onfutare
gli studi sul fenomeno abduction del Dottor Corrado Malanga a cui ci si riferisc
e solo
analizzando alcuni aspetti reputati personalmente interessanti.
Per un approfondimento sugli studi del Dottor Malanga si invita il lettore a leg
gere la
grande quantit di materiale disponibile gratuitamente al sito internet
www.ufomachine.org.
Per un approfondimento sul percorso A.T.TO.R.E a cui tale documento fa riferimen
to
consultate il materiale presente al sito internet www.attore.altervista.org o sc
aricate il
PDF omonimo all'interno dei due siti internet sopra indicati.
2 - 34
sono nella stanza, non vado avanti finch non ho fissato la stanza, la stanza deve
diventare in
qualche modo reale da qualche parte, per fare diventare reale una cosa dobbiamo
percepirla,
interferire con essa e sentirla..
Un volta creata la stanza.. la percepisco a livello sensoriale, immagino di star
ci dentro e cammino
dentro la stanza.. la guardo tutta.. mi avvicino ad una parete e voglio vedere c
om' fatta, mentre a
distanza vedevo la parete come una cosa bianca e senza dettagli mi avvicino ad e
ssa e posso notare
particolari che prima non avevo notato, noto che la parete ha una trama.. noto a
nche la superficie
della parete, la tocco ed immagino di toccarla
Ma in che modo possiamo percepire la parete? Oltre a vedere possiamo dunque
provare la sensazione di tatto all'interno della simulazione mentale?
La risposta palesemente affermativa a questa domanda motivata dai meccanismi
della memoria sensitiva del soggetto che sta svolgendo il S.I.M.B.A.D., in accor
do a
quanto affermava Stanislavskij, Scognamiglio parlando del problema di difficolt
dell'addotto ad interagire con gli oggetti della stanza afferma:
questo problema si risolve se si fa lavorare meno la fantasia e ci si lascia tra
sportare
dall'inconscio, da quello che si sente.. senza controllare troppo razionalmente
... di sicuro almeno
una volta .. anzi centinaia di volte nella nostra vita abbiamo toccato una paret
e e memorizzato
come si sente al tatto la parete a secondo del tipo di manifattura... ecco che s
e nel SIMBAD mi
avvicino ad una parete bianca con l'intonaco e la tocco con le dita.. scorro con
le dita, con il
palmo della mano, provo la sensazione di tatto dentro il SIMBAD.... questo lo fa
ccio con tutti sensi
L'uso di tutti i sensi favorisce anche la percezione visiva, cos, banalmente, se
tocco
la parete la vedo meglio.
L'insieme dei canali percettivi (visivo, auditivo, cenestetico), cooperano ad au
mentare
un "flusso" di concentrazione, che ci porta ad uno stato che possiamo definire d
i
simil-trance o "autoipnosi" (cos come afferma Scognamiglio) dove lo stato
inconscio si esprime liberamente senza blocchi creati dallo stato conscio della
persona, il cui ultimo si ritrova in una condizione di serenit, di tranquillit est
rema, e
di osservazione.
dunque lo stato conscio ad osservare in modo sereno l'espressivit
dell'inconscio, supportando lo sviluppo dell'azione mentale in uno stato di simi
ltrance (autoipnosi) all'interno di simulazioni mentali compiute SENZA interventi
di persone che guidano la simulazione.
4 - 34
la coltivazione un'attivit psichica resa possibile soltanto dal fatto che gli ess
eri
umani sono capaci di focalizzare in modo selettivo la loro attenzione per il
conseguimento di mete. Poich l'attenzione il mezzo tramite il quale gli atti
intenzionali possono essere adempiuti, conveniente pensare ad essa come ad una "
energia psichica" . [...] L'energia psichica non lo stesso concetto reso familia
re
nei pi recenti scritti di Freud. Da una prospettiva psicoanalitica, essa si rifer
isce ad
un serbatoio inconscio di tensioni libidiche, ad una forza vitale che si manifes
ta in
desideri, i quali conferiscono motivazione e direzione alla vita conscia. L'uso
del
tutto differente, pi in linea con le precedenti formulazioni dello stesso Freud,
in cui
egli identificava l'energia psichica con l'attenzione mobile [attenzione fluttua
nte].
L'attivit psichica consiste di intenzioni che dirigono l'attenzione, attraverso l
a quale
l'informazione viene selezionata e tramutata in consapevolezza. Quando noi ci
occupiamo di qualcosa, lo facciamo per realizzare una qualche intenzione (1986,
pp.
20-21).
La fase di coltivazione che si realizza durante una ipnosi o una simulazione men
tale
(quale F.M.S.) guidata da un operatore si differenzia leggermente dalla fase di
coltivazione delle simulazioni mentali non guidate in quanto, il soggetto stesso
deve
nel secondo caso auto-veicolarsi e indirizzare l'intera sua mente verso l'obiett
ivo
assumendo dunque un auto controllo.
Con l'ausilio di un operatore la condizione di stato di flusso pi facile da
raggiungere ma si pu giungere paradossalmente ad uno stato di flusso incosciente,
(se l'operatore non molto abile) ovvero uno stato di flusso in cui la persona no
n
riesce ad analizzare e in qualche modo metabolizzare l'esperienza del flusso ste
sso;
utilizzando sempre la similitudine del fiume, si ottengono delle ripide in cui n
avigare
davvero difficile e il livello dell'acqua troppo alto.
Nello stato di flusso incosciente si perde l'osservatore , ovvero si perde quell
a parte
della persona che veicola il tutto tramite la sua volont, si ottiene una manifest
azione
della volont che non attraversa tutti gli strati della persona ma solo il lato pi
profondo. Detto ci si capisce per cui quasi sempre le persone non ricordano cosa
hanno visto-percepito durante una seduta di ipnosi regressiva, l'osservatore (ch
e la
parte conscia) si addormentato. l'operatore che in questo caso fa la differenza
e
rimette tutto in equilibrio applicando un contino processo di controllo.
Stuzzicare l'atto di volont dalla profondit della persona ha i suoi vantaggi, per
cui
sicuramente si in grado di dialogare con l'io pi profondo (come la parte animica)
che manifesta il suo volere.
Tuttavia questa condizione pu provocare un gap, un vero e proprio scalino tra la
creare dei veri e propri traumi, dei contrasti tra la parte razionale e l'irrazi
onale.
Il lato conscio deve raggiungere quello stato di equilibrio con l'inconscio, in
cui
l'attenzione e la concentrazione (flusso) bilanciata da una riflessivit
(consapevolezza).
Questa condizione mentale raggiunta dagli attori veri e dagli atleti di competiz
ioni
sportive di un certo livello e in cui si coscienti all'interno di una attivit fis
ica o un
ruolo interpretativo.
Nell'ambito della formazione attoriale, il lavoro sull'attenzione da un lato ric
hiede
l'uso dell'immedesimazione, del processo di analisi del personaggio, della
personificazione, della memorizzazione e comprensione dei processi corporei tram
ite
tecniche fisiche che favoriscono l'uso dell'istinto mimico; dall'altro invece si
richiede
un allargamento dello stato di coscienza in cui, in modo paradossale, l'attenzio
ne non
si fissa in modo fermo su nessuno degli aspetti precedentemente elencati.
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ppato in s la
capacit di percepire, apprezzare ed esprimere uno spettro di emozioni, dalle pi ba
sse alle pi
elevate. Un attore deve sviluppare la sua conoscenza, e in seguito la sua capaci
t di comprensione,
fino al punto in cui la sua mente entra in gioco nella maniera pi vigile, per app
rezzare il valore di
ci che sta facendo (Brook, 1988, p. 212).
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in cui l'attore, NODO B, che ha una identit ben conosciuta, ovvero che si conosce
bene , pu per cos dire "divenire" in scena chi gli pare. Se dunque l'attore deve
divenire da essere B a essere C egli deve riuscire prima a "dimenticare se stess
o",
ovvero l'imprinting del suo carattere, giungere ad una posizione neutra ( NODO A
,
stato di coscienza, il sentirsi "io sono" e basta, senza condizionamenti alcuni
) e da
l andare dove gli pare.
14 - 34
Ecco che allora, quando l'addotto lavora per riscoprire il proprio io nella riso
luzione
del problema abduction, tramite ad esempio la pratica del S.I.M.B.A.D., sta
costruendo un legame verso la posizione neutra (dove ci trova la coscienza) e da
cui
potr in seguito giungere alla sua identit personale (giungere al nodo B) diventand
o
quello che vuole.
Durante il percorso di liberazione si sviluppa una capacit di navigazione tra i n
odi
dell'albero e la presenza dell'alieno come un nodo magnete che attrae verso di s
e e
cerca di condizionare l'attraversamento degli archi dei nodi. Pi si ha capacit di
navigazione e pi si riesce a contrastare l'imprinting dell'alieno e, dopo la libe
razione,
a rimodellare se stessi. Quando si identifica in modo completo un alieno, ecco c
he
l'addotto individua nello schema precedente un "nodo di imprinting" che pu in
seguito riuscire ad eliminare (pruning del grafo).
Secondo quest'ottica, in realt, sviluppare anche questa capacit di navigazione
aumenta la velocit di liberazione dell'addotto, in quanto l'alieno comincia a per
dere
la propria capacit di condizionamento sulla persona.
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ed
quale
grazie alle
un
Adattamento e controllo
Sviluppare la capacit di navigazione porta anche a sviluppare una certa capacit di
adattamento e reazione dinamica ai problemi reali.
Nei soggetti che hanno una forte capacit di navigazione, si manifesta un forte
tendenza ad assumere il controllo delle simulazioni mentali, riuscendo con una
facilit superiore alla media a rispondere mentalmente alle varie situazioni che
possono ad esempio svilupparsi dentro un S.IM.B.A.D. o dentro le successive ed
autonome applicazioni del TCTD (ovvero le applicazioni del TCTD dopo
l'applicazione guidata dall'operatore). Anche nelle simulazioni mentali guidate
da
altri si manifesta questa tendenza al controllo; ovviamente ci pu essere un intral
cio
alla simulazione mentale stessa ma un operatore che sa il fatto suo non dovrebbe
avere difficolt.
In questo senso si pu portare avanti, secondo le mie idee, un approccio alle
simulazioni mentali auto-guidate che aiuti ad assumere il controllo alle persone
che hanno difficolt pratica nell'utilizzare simulazioni mentali quali il
S.I.M.B.A.D. Quello che serve fare sviluppare in tali soggetti la capacit di
navigazione.
LA NASCITA DI A.T.TO.R.E.
Sull'energia e sull'equilibrio cominciai a notare come un semplice esercizio qua
le
quello di mimare una pianta ha mille impieghi. Il maestro di recitazione ci face
va
mimare spesso la pianta durante gli esercizi di laboratorio, favorendo in noi l'
idea di
"rinascere" sul palco per divenire il personaggio, e/o per favorire un respiro p
i
profondo. Modificai ogni esercizio in ogni particolare, facendo attenzione alla
tensione muscolare delle gambe. Mi guardai anche un video accelerato che
riprendeva i punti salienti della crescita di una piantina, cercando di traslare
il
processo visto nei movimenti del corpo. Molto semplicemente i piedi erano le rad
ici,
le gambe erano il fusto della pianta e cos via, dal basso all'alto per tutto il r
esto fino
alle dita che erano le foglie (o i frutti) .
Scelto l'esercizio, notavo come nella sua esecuzione si manifestavano tratti del
mio
stato d'animo e non solo, facevo il paragone con gli altri membri del gruppo di
teatro
che, anche se semplicemente mimavano la pianta senza tutte le indicazioni che io
mi
davo, rappresentavano un dato nell'esecuzione.
Notai come un compagno di teatro, mimava la pianta come qualcosa di poco vivo,
aveva difficolt a rendere nei suoi movimenti un senso "di vita", i suoi gesti era
no
quasi un po' tetri, l'espressione del volto mentre la pianta cresceva manifestav
ano
quasi un dolore e le braccia che dovevano rappresentare i rami della pianta, era
no
sempre bassi, non si innalzavano mai di molto oltre lo sguardo. Analogamente le
mani erano completamente "afflosciate", quella pianta mimata era spoglia sia di
foglie che di frutti.
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ico equilibrio". Il
vostro corpo rilassato eppure voi siete in piedi. Chiudete gli occhi mante
nendo il pi
possibile il vostro rilassamento. facendo attenzione a minimizzare i movim
enti di
equilibramento necessario per mantenervi in piedi. Quando giungete ad una
posizione di
equilibrio ad occhi chiusi allora cercando sempre di ascoltare il pi possib
ile le sensazioni
del vostro corpo abbassate il capo lentamente fino ad abbassarlo completam
ente e procedete
sempre nel modo pi rilassato possibile a curvarvi su voi stessi fino a port
are le braccia, che
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sono completamente rilassate, nel punto pi basso che vi possibile. Dovete "
arrotolare" il
busto su voi stessi. Quando vi sarete abituati a questa posizione ( POSIZI
ONE DEL
SEME), cambierete il vostro movimento e la vostra immobilit si tramuter in u
na lenta
progressione verso la mobilit.
Mantenendo una respirazione ciclica pensate di riempirvi di energia e di r
iprendere molto
lentamente la posizione eretta. La progressione di risalita deve seguire i
l grado di energia
che state acquisendo. Il movimento di risalita deve essere l'esatto contra
rio del precedente
movimento di discesa. Le gambe saranno tese e la direzione che indicano sa
r seguita dal
movimento di "srotolamento".
Ritornando alla posizione eretta continuate ad alzare le braccia fino a "g
ermogliare" come
una pianta usando le mani e le dita per manifestare tale processo. Quando
le braccia sono
alzate alla loro massima estensione fate un respiro profondo e poi lentame
nte riabbassate le
braccia buttando in modo naturale tutta l'aria. Sempre ad occhi chiusi, ri
prendendo a
respirare pensate di essere in quel luogo che avete pensato prima.
Era evidente che un cambiamento del modo di eseguire un esercizio del genere
era solo possibile grazie ad un cambiamento interiore di se stessi o una capacit
di cambiamento in tal senso.
Notai ad esempio come "la quercia" si addiceva perfettamente allo stato d'animo
della mia interpretazione di "Peppino Impastato", mentre, quando paradossalmente
provavo ad interpretare Ofelia, se subito dopo eseguivo l'esercizio ecco che mim
avo
una pianta allungata, dalla crescita leggiadra, delicata, dai frutti preziosi ma
che era
anche "indifesa", un forte vento poteva spazzarla via e portarsela in cielo. Riu
scivo
ad andare con questi due personaggi ai lati opposti del mio essere forte e misur
avo
questa mia capacit tramite l'esercizio in questione.
Viceversa, il forzarmi ad eseguire l'esercizio della pianta in un modo o nell'al
tro
favoriva di molto la mia performance interpretativa del personaggio corrispettiv
o.
La pianta divenne uno strumento per verificare il mio stato interiore ma anche a
gire
su di esso a mio piacimento, con la pianta "mi trasportavo" anche dentro le
simulazioni mentali, compiendo la pianta in riferimento ad un accaduto reale del
passato oppure semplicemente immaginato, "nascendo" nello spazio della
simulazione mentale introducevo all'interno di essa in modo saldo le mie percezi
oni
sensoriali riuscendo ad esempio a ricostruire l'accaduto passato (un p come una
super-ancora molto agganciata) o in genere a spadroneggiare all'interno della
simulazione mentale mantenendo uno stato di concentrazione profonda e
straordinariamente serena, cristallina.
Non vi erano indicazioni precise riguardo alle performance singole degli attori
se non
il fatto di stare a piedi uniti ed il punto della musica nel quale spiccare il v
olo, vi era
comunque un certo ruolo di gruppo con frasi scritte a caso che riecheggiavano co
me
stormi, vi era una autoanalisi di gruppo ragionato sulla scelta di aquile madri
che
osservavano gli altri, uno spettacolo di impatto evidente dove gli attori andava
no in
stato di trance e gli spettatori rimasero a dir poco a bocca aperta.
Durante l'esecuzione del "volo di gruppo", mi capit accidentalmente di toccare le
mani di altri attori affiancati a me durante la fase del volo, nella mia mente m
i voltai
verso chi avevo urtato e li vidi come altre aquile che volavano. La stessa cosa
accadde a molti altri attori quella sera. A causa del forte impatto emotivo molt
i attori,
soprattutto coloro che personificavano le aquile madri piansero durante l'esecuz
ione.
Lo spettacolo fu davvero incredibile, una esplosione di emozioni e sensazioni.
Finito lo stage, una notte sognai di volare cos come nella performance dello stag
e,
ma "COMPLETAMENTE SOLO" per andare dove risiedeva la mia coscienza.
Ecco che presi direttamente il volo dell'aquila e lo riformulai totalmente, ne p
resi la
pura idea del volo DA AQUILA (molto pi di impatto del volo del gabbiano a cui
prima io pensavo) e della scelta musicale particolarmente azzeccata. Pensando in
oltre
al video "Learning to Fly" formulai esattamente il tutto. Sia nel video musicale
che
nel lavoro dello stage mancava comunque, oltre alle motivazioni, la meta del vol
o.
Decisi quindi di inserire una meta ben precisa, un'isola, circondata da un mare,
dentro
cui ci sarebbe stato il punto di accesso per entrare in contatto verso la coscie
nza.
Avendo fatto dei SIMBAD immaginati in una spiaggia l'idea stessa di un'isola and
ava
bene, io vedevo un isola caraibica e approdavo in una spiaggia perlacea, dove so
rgeva
un enorme schermo bianco o uno specchio dentro cui potevo entrare per arrivare a
d
incontrare la mia coscienza.
Scrissi quindi di getto l'ultimo esercizio finale, vi introdussi la pianta come
inizio
dell'esercizio per pompare maggiore energia, e nel volo discendente dall'alto de
lla
montagna verso l'isola dove risiede la coscienza vi era una discesa mentale simi
le alla
discesa di un ascensore ma dettata dalla musica. Considerai di usare
momentaneamente la musica utilizzata nello stage, ovvero la colonna sonora
dell'ultimo dei moicani, ma speravo poi in una composizione su misura di un
musicista che avevo conosciuto da un p, personaggio che annoto con le sue inizial
i:
G.P.
Fatto questo presi tutti gli esercizi che avevo scritto prima, e li adattai in f
unzione
dell'ultimo esercizio finale, introdussi maggiore enfasi negli esercizi sul fare
provare
forza, coraggio, crescita di energia. Nel giro di una settimana avevo tutto pron
to.
Scegliendo come musiche provvisorie, oltre a quella dell'esercizio finale, alcun
e
composizioni di Vivaldi perse da "le quattro stagioni", qualche composizione di
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Bethooven, il semplice rumore del mare, del fuoco, del vento e combinazioni. Ave
vo
tutto pronto ed aspettavo G.P che mi ripeteva che aveva concluso il suo studio e
che
era li per consegnarmelo e da li poi che avrebbe composto le musiche.
Riporto il testo dell'ultimo esercizio:
Quando la musica tende a diminuire l'isola sempre pi vicina fino a che atterrare
e
ritornate uomini, quando giunge il silenzo ecco che appare fronte a voi un enore
me
schermo di colore bianco, voi prima toccate lo schermo con la mano e poi vi entr
ate
introducendovi dentro una stanza che contiene quello che stavate cercando.
Adesso facendovi sempre guidare dalla musica pensate alla vostra essenza (Anima)
e
visualizzatela allungando le mani fronte a voi come per concentrare voi stessi
(esercizio 4.3). Adesso individualmente comincerete il simbad. Potete mimare
fisicamente voi stessi nella stanza del simbad. Per visualizzare la parte animic
a
allungate il braccio sinistro (destro se siete prevalentemente mancini) in accor
do
all'esecuzione dell'esercizio 4.3.
Per visualizzare Mente inspirare e sollevate il capo, la testa insieme al collo
come
un altro vostro arto e tramite essa manovrate la vostra mente. Analogamente in
accordo con l'esercizio 4.3 con l'altro braccio visualizzerete Spirito. Per unir
e la triade
giungete le mani intrecciando le dita e portatele a toccare il vostro naso.
Al richiamo del ritornello potete decidere di espandere la triade (Anima in
particolare) dentro di voi, evidenziando, con un movimento di apertura delle bra
ccia
verso l'esterno, la vostra espansione di energia che ingloba tutto il vostro cor
po.
Il musicista s
parito
Pass un mese e mezzo ed io non ricevetti nessun studio da parte di G.P che
continuava a rimandare, tra le motivazioni mi fu detto che gli avevano rubato in
ufficio e che doveva ricominciare daccapo. Io ero preoccupato, volevo le musiche
,
dovevo provarle su di me e poi volevo farle provare su altre persone, anche se g
li
esercizi di tutto il percorso sono esercizi di teatro per cui i dati erano esatt
amente le
esperienze mie e degli altri attori del laboratorio teatrale, io volevo le cose
fatte
ancora pi serie, volevo portare avanti un campionario particolarmente esteso e
mirato su quanto avevo costruito. Alla fine mi stufai, il G.P in questione spar
totalmente ed io presi la decisione di rendere definitivo quanto avevo scritto
arrangiandomi con le musiche che avevo scelto. Mi accingevo all'esecuzione del d
el
tutto in un atto teatrale di volont.
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Certo, non era una vera e propria analisi statistica comparata perch i dati racco
lti
erano della serie che le persone mi scrivevano soprattutto nelle chat dicendomi
cosa
avevano fatto ed io gli rispondevo, sarebbe stato meglio realizzare un database
e
raccogliere tutto. Compresi che questo era impossibile da fare online, servirebb
e un
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3.7: Il pendolo
Difficolt in base alle persone nell'oscillare in modo controllato senza perdere
l'equilibrio. Come per il 3.6, le persone estroverse sentono il porsi in avanti
come un
movimento pi naturale. Viceversa per le persone introverse.
3.8: La pianta che cresce
Sensazioni simili al 3.5 ma con evidenti difficolt a mantenere l'equilibrio in
condizioni di immobilit ad occhi chiusi in base al proprio equilibrio psicofisico
.
3.9: La stanza divisa
Varie difficolt nel sentirsi in modo distinto nelle parti della stanza che si man
ifesta
con una non fluidit nei movimenti. Dal gruppo di teatro le persone tendono a
schematizzare i movimenti in base alla loro posizione e seguendo spesso moviment
i
ciclici.
Esercizio 4.1.1 ascoltare una spiaggia
Senso di benessere e rilassamento muscolare. Dal suono del mare che si infrange
sulla riva il soggetto tende ad immaginare il luogo. Il visivo tende ad identifi
care
tramite il suono un "movimento" dell'acqua nella sua immagine mentale, riuscendo
a
descrivere anche la forma della riva dove si infrangono le onde. Il cenestesico
associa al suono anche sensazioni corporali tipiche, come l'odore e la sensazion
e di
una brezza sulla pelle che segue il movimento del mare. Tutti i soggetti attingo
no
dalla propria memoria sensitiva in accordo alla propria capacit sensoriale.
Esercizio 4.2: Aprire le braccia: il presente spaziale
Quasi tutti hanno avuto difficolt nel comprendere l'esercizio spiegato a voce. Al
le
seguenti parole "Cominciate adesso (tramite l'esercizio 3.1) a pensare ad un fil
o infinito che,
nella posizione in cui eravate prima di spostarvi, si estende al vostro orizzont
e e che sia sospeso in
aria ad una altezza pari al vostro sguardo quando voi siete in piedi. Quando vi
sentite pronti
alzatevi in piedi e posizionatevi dove pensate ci sia il filo, in modo che il fi
lo passi attraverso il
vostro profilo." il soggetto erroneamente immagina il filo infinito non disteso
orizzontalmente ma longitudinalmente, come la linea di divisione di corsia di un
a
lunga strada infinita. Compresa la reale disposizione voluta ho riscontrato in t
utte le
persone addotte l'incapacit di identificare con il loro busto e sguardo il concet
to di
"tempo presente". Le persone che invece non hanno avuto difficolt, (ovvero oltre
me solo un altra persona) dovrebbero essere persone che in seguito, con una
modifica di tale esercizio riescono con facilit a compiere LGO. (ci fu valido per
me e per l'altra persona ma sono solo 2 valori).
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Questi sono i pochissimi dati puramente indicativi e ben lontani da una raccolta
statistica precisa.
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31 - 34
Ci si rende
immediata e
a ha
l'obiettivo
e di
liberazione
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Conclusio
ni
Anche agli occhi dei pi scettici, supponendo che le teorie di Malanga riguardo al
fenomeno abduction siano solo un grande e colossale abbaglio (davvero poco
probabile) rimane obbiettivamente interessante l'utilizzo delle metodologie svil
uppate
nell'ambito delle simulazioni mentali e delle tecniche meditative. Se tutto foss
e la
descrizione di una psicosi collettiva ci si ritrova ad avere degli strumenti per
stilare
profili precisi di tali disturbi e per mettere appunto tecniche meditative che t
engono
conto di queste informazioni.
In quest'ottica, quanto formulato in A.T.TO.R.E e in questo documento, lo si pu
considerare uno studio PERSONALE su tecniche meditative simili ad uno yoga o
altro.
In riferimento allo psicodramma di Levy Moreno credo PERSONALMENTE che
quanto esposto in questo documento dovrebbe rendere chiara l'idea che prima l'an
alisi
(ed autoanalisi), ovvero la comprensione, e in seguito la modifica delle perform
ance
di semplici esercizi di teatro permettono una presa di coscienza, uno sviluppo n
elle
persone della capacit di superare le proprie difficolt, e un cambiamento radicale
del
proprio io.
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Biblio
grafia
L'attore transpersonale Il training sull'attenzione/consapevolezza nel teatro
di ricerca
Informazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria" n. 34 http://www.in-psicot
erapia.com
Per un teatro povero di Jerzy Grotowski, Bulzoni Editore 1970.
A.T.TO.R.E. : Artistic Technique TO Resolve Emotions http://www.attore.altervi
sta.org
Alien Cicatrix www.ufomachine.org
Simulazioni mentali www.ufomachine.org
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