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8

IL
RUMORE
ELETTRONICI
8.1
8.2
8.3

8.4
8.5
8.6
8.7
8.8

NEI

CIRCUITI

Introduzione al rumore nei circuiti elettronici


Caratterizzazione del rumore
8.2.1 Distribuzione gaussiana del rumore
8.2.2 Spettro del rumore
Sorgenti di rumore in un circuito
8.3.1 Rumore di un resistore
8.3.2 Rumore di canale di un MOSFET
8.3.3 Rumore di giunzione di un bipolare
Trasferimento della densit spettrale di rumore
8.4.1 Applicazione di un generatore di segnale nel tempo
8.4.2 Applicazione di un generatore di densit spettrale
Trasferimento della densit spettrale di rumore in presenza di
elementi capacitivi
Calcolo del valore RMS del rumore in uscita
8.6.1 Banda equivalente per il rumore
Considerazioni conclusive sul rapporto S/N
Contributi di rumore dominanti negli stadi base
8.8.1 Stadio amplificatore Source a massa
8.8.2 Stadio amplificatore Source a massa con resistenza di
degenerazione
8.8.3 Stadio buffer del tipo Source follower

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

8.1
INTRODUZIONE
ELETTRONICI

AL

RUMORE

NEI

CIRCUITI

Se prendiamo un qualsiasi circuito elettronico ed andiamo ad analizzare il valore di


una grandezza elettrica (tensione o corrente) in un punto, vediamo che non stabile
e pulito nel tempo ma fluttua attorno al valore aspettato s(t).
La fluttuazione casuale attorno al segnale aspettato s(t) chiamata RUMORE
e la indichiamo con n(t).
Nel caso ad esempio della tensione V(t) alluscita di un circuito, possiamo
considerare V(t) come la somma:
V(t) = s(t) + n(t) + d(t)
Nel seguito non considereremo i disturbi d(t), intesi come fluttuazioni del segnale
certamente indesiderate ma riconducibili a cause precise (induzioni, interferenze) e
quindi in linea di principio eliminabili con una attenta realizzazione o schermatura
del sistema elettronico.
Il rumore n(t), rendendo lidentificazione del segnale meno nitida, ci porta a
commettere un errore pi o meno grande nella misura di s(t), ed in alcuni casi pu
addirittura rendere impossibile il riconoscimento di un segnale.
Per capire il rumore ed i suoi effetti nei sistemi elettronici, andiamo ad analizzare
quindi:
- quali sono le modalit di rappresentazione del rumore e quali sono i
parametri che ne quantificano lentit;
- quali sono, in un circuito elettronico, le sorgenti fisiche di rumore;
- come il rumore, generato localmente da un componente, si propaga verso
luscita del circuito aggiungendosi al segnale;
- come poterne ridurre lentit.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

8.2

CARATTERIZZAZIONE DEL RUMORE

Il rumore NON caratterizzato dal suo andamento nel tempo perch per sua natura
n(t) diverso da una osservazione allaltra e perch non predicibile, cio non
possiamo predire quale ne sar il valore n(t+dt) allistante successivo
allosservazione.
Essendo una grandezza casuale, il rumore potr essere unicamente caratterizzato
da grandezze che ne sintetizzano la sua distribuzione statistica. In particolare,
costruendo la distribuzione delle ampiezze delle fluttuazioni, si potr ricavarne il
valore medio ed il valore quadratico medio.
8.2.1

Distribuzione gaussiana del rumore

Nella grande maggioranza dei casi, la distribuzione delle ampiezze delle


fluttuazioni (rumore) ha una forma ben approssimabile ad una gaussiana centrata
proprio sul livello di segnale idealmente presente in quel punto se non ci fosse
rumore (Fig.8.1). Questo equivalente a dire che il valore medio del rumore
nullo.
Lentit delle fluttuazioni (in gergo indicata come lampiezza della fascia o
barba di rumore) viene caratterizzata dalla deviazione standard () della
distribuzione, la cui dimensione il Volt [V] se si st misurando un segnale di
tensione o lAmpre [A] se si sta misurando un segnale di corrente. Essa
calcolata facendo il quadrato degli scostamenti introdotti dal rumore rispetto alla
linea di segnale s(t), mediandoli tutti (si ottiene cos il valore quadratico medio,
2

n 2 (t ) , del rumore, che una grandezza che ha le dimensioni di V oppure di A ) e

poi estraendone la radice

[V(t)]
V(t)

Valore
aspettato
s(t)

Valor medio s(t)

oppure RMS
0

Fig. 8.1

Distribuzione delle
ampiezze delle fluttuazioni
V(t)
(fascia di rumore)

p[V]

Rappresentazione nel tempo di un segnale rumoroso e, a


destra, distribuzione delle ampiezze dopo il gradino.

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n 2 (t )
Il risultato un numero che ha proprio le stesse dimensioni del segnale (V oppure
A, come detto) grazie al quale semplice ed immediato fare un confronto diretto
della ampiezza del rumore con lampiezza del segnale.

Per come ottenuto, la deviazione standard anche indicata come valore


RMS del rumore, dove RMS significa Root Mean Square, cio appunto Radice
quadrata del valore Quadratico Medio.
Si ricordi che in una distribuzione Gaussiana circa il 63% delle fluttuazioni totali
contenuto in .
Si noti che il valore quadratico medio del rumore, che ricordiamoci ha le
dimensioni di [V2] o [A2], ci d la potenza trasportata dal rumore stesso (Potenza
di rumore).
8.2.2

Spettro del rumore

Come ogni segnale elettrico, anche il rumore n(t) pu essere pensato come somma
di onde sinusoidali generatrici.
Per estrarre ognuna di queste componenti armoniche del rumore, in particolare
quella alla frequenza f , si pu pensare di prendere il rumore n(t) e di farlo passare
in un circuito passa banda centrato proprio alla frequenza f ed avente una piccola
larghezza di banda f come schematizzato nella Fig.8.2, ad esempio f=1Hz.
Alluscita avr solo sinusoidi nf(t) di frequenza compresa tra (f-f/2) e (f+f/2).
Poich il rumore n(t) allingresso, come pi volte sottolineato, ha un andamento
temporale casuale in ampiezza, cos sar per le singole sinusoidi nf(t) in uscita dal

T
n(t)

Filtro passa-banda

nf(t)

1
f

f
f

Fig. 8.2

Lampiezza (e la fase)
variano casualmente
nel tempo

Schematizzazione dellestrazione della densit spettrale di


potenza alla frequenza f da un segnale n(t) attraverso un
filtro passa-banda stretto f=1Hz.

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filtro. Esse quindi potranno essere caratterizzate dal valore medio della loro
ampiezza (che sar ovviamente zero essendo le onde sinusoidali) e dal valore
quadratico medio della loro ampiezza, n 2f (t ) .
Se misuro il valore quadratico medio dellinsieme delle sinusoidi che escono dal
filtro passabanda e lo divido per la larghezza f del filtro, ottengo il valore
quadratico medio del pacchetto di sinusoidi che differiscono al pi di 1Hz in
frequenza. Coerentemente con ci, questa grandezza chiamata densit spettrale
di potenza del rumore alla frequenza f, ha le dimensioni di [V2/Hz] o [A2/Hz] e la
indichiamo con
S ( f ) n 2f (t ) f

(8.1)

Ripetendo il procedimento variando la frequenza centrale f del filtro, si pu


ottenere la densit spettrale di potenza del rumore a tutte le frequenze. Esso
costituisce lo spettro di potenza del rumore.
Lo spettro di potenza del rumore pu avere un andamento in linea di principio
qualsivoglia (Fig.8.3a). Se lo spettro piatto (Fig.8.3b), cio se il valore quadratico
medio di ogni componente in frequenza del rumore uguale alle altre, si dice che
lo spettro bianco. Se lo spettro non bianco, in gergo si dice che colorato. Ad
esempio, se sono pi ampie le frequenze basse (Fig.8.3c) si dice che il rumore
rosa, in analogia con leffetto che si avrebbe se le onde sinusoidali fossero onde di
luce visibile
E intuitivo pensare che la potenza del rumore totale n(t) (cio il suo valore
quadratico medio, n 2 (t ) ) sia la somma delle potenze trasportate dalle singole
componenti sinusoidali, cio che

n 2 ( t ) S(f )df

(8.2)

Se si estrae la radice quadrata dellespressione (8.2), si ottiene il valore RMS del

S(f)

S(f)

(a)

Fig. 8.3

S(f)

(b)

(c)

Esempi di spettri di potenza di rumore che si possono


trovare in un punto di un circuito elettronico.

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rumore introdotto allinizio:

RMS n 2 ( t )

S(f )df

(8.3)

Dagli estremi di integrazione si nota che se la banda di frequenze fosse veramente


infinita, facilmente si avrebbe una barba di rumore di ampiezza spropositata.
Fortunatamente, gli elementi capacitivi presenti nel circuito definiscono una banda
finita di frequenze in cui lintegrazione si attua cos da fornire un valore finito di
rumore, come effettivamente avviene nella pratica e che vedremo meglio in
seguito.
Verifica analitica che il valore quadratico medio della somma di
sinusoidi uguale alla somma dei valori quadratici medi delle singole
sinusoidi.
Si consideri la somma di due sinusoidi : U(t) = A sin 1t + B sin 2t
Il valore quadratico medio della somma :
u 2 (t ) ( A sin 1t ) 2 ( B sin 2t ) 2 2 AB(sin 1t sin 2t )

A2 B 2

0
2
2

Il risultato appunto la somma dei valori quadratici medi delle singole


sinusoidi.

8.3

SORGENTI DI RUMORE IN UN CIRCUITO

Per quantificare lentit del rumore presente in un punto di un circuito bisogna


innanzitutto conoscere il rumore prodotto da ogni elemento che compone il circuito
stesso. Linformazione di interesse che descrive completamente un elemento
elettronico (resistore, transistore, ecc.) dal punto di vista del rumore il suo spettro
di potenza di rumore.
8.3.1

Rumore di un resistore

La causa fisica del rumore elettronico in un resistore il moto casuale nelle 3


direzioni dello spazio dei portatori di carica (elettroni e/o lacune) nel dispositivo,
detto moto browniano. In conseguenza di ci, la differenza di potenziale tra i
morsetti di un resistore a vuoto (cio non collegato) non sempre rigorosamente
nulla ma fluttua attorno al valore V=0V: ad un certo istante infatti pu accadere che
nel loro moto casuale, gli elettroni si trovino pi numerosi in prossimit di un
morsetto piuttosto che dell'altro, determinando in quellistante una differenza di

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potenziale non nulla tra i morsetti. Queste fluttuazioni della tensione tra i morsetti
di un resistore scollegato le chiamiamo rumore.
Poich la tensione ai morsetti di un resistore a vuoto fluttua, naturale pensare di
rappresentare il resistore reale come un resistore ideale privo di rumore con in serie
un generatore di tensione variabile. La tensione erogata da questo generatore avr
valore medio nullo ma valore quadratico medio NON nullo.
Se si misurasse il valore quadratico medio frequenza per frequenza (cio lo spettro)
del rumore di tensione di una resistenza di valore R, si troverebbe che esso in
buona approssimazione uno spettro bianco con densit spettrale
SV(f) = 4 kT R

[V2/Hz]

(8.4)

Questo risultato ci dice che il rumore di tensione di un resistore tanto maggiore


quanto maggiore la temperatura T di funzionamento e quanto maggiore il suo
valore R. Il fattore di proporzionalit k la costante di Boltzmann.
Ricordando che kT/q=Vth=25mV a T=300K, il valore di SV(f) pu essere espresso
dividendo e moltiplicando per q=1.6.10-19C pi facile di k=1.38.10-23J/K come:

S V (f ) 4

kT
q R 0.1 q R
q

[V2/Hz].

Il rumore di una resistenza chiamato rumore termico o anche rumore Johnson


dal nome dello scienziato che per primo lo ha misurato negli anni 20.
Il rumore termico presente con lo stesso valore della (8.4) non solo quando il
componente a vuoto (o cortocircuitato, vedi riquadro seguente) ma anche quando
il resistore in altre condizioni di polarizzazione e percorso da una generica
corrente. Ci dovuto al fatto che il moto browniano ben maggiore, in termini di
velocit delle cariche, della piccola modifica al loro moto apportata dalla tensione
esterna per produrre la corrente netta misurata. Pertanto il rumore termico non ha
motivo di scomparire cambiando la connessione circuitale del componente. Lunica
cautela da adottare nel caso pi generale quella di utilizzare il valore appropriato
per la temperatura T : se il componente si riscalda a causa della dissipazione di
potenza, T deve essere quanto meno la temperatura assoluta del componente (si
sappia che, a rigore, T deve essere un valore rappresentativo dellenergia cinetica
media, E=3kT/2, delle cariche accelerate dai campi elettrici di polarizzazione e
quindi pu anche essere superiore alla temperatura assoluta del componente).

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CIRCUITO EQUIVALENTE DI UN RESISTORE RUMOROSO


Resistore in un circuito aperto:

Fluttuazione di corrente :

SV(f)= 4kTR
R

NULLA, data lassenza di


una maglia.

Fluttuazione di tensione tra A e B :

S V(f)= 4kTR

B
Se il resistore viene cortocircuitato:

A
Fluttuazione di corrente :

4kTR
R

(ricordarsi che la densit spettrale


una grandezza quadratica, per
cui la legge di Ohm va applicata al
quadrato)

SI (f )

SV (f ) 4kTR 4kT

R2
R2
R

Fluttuazione di tensione tra A e B : NULLA, dato il cortocircuito

B
A

Da questultimo caso si pu ricavare il circuito


equivalente NORTON di una resistenza rumorosa:

SI ( f )

4kT
R

R
B

Il resistore rumoroso pu quindi essere rappresentato indifferentemente con luno (Thevenin) o con
laltro (Norton) dei due circuiti equivalenti, a seconda della convenienza

8.3.2

Rumore di canale di un MOSFET

Anche il canale di un MOSFET un resistore, avente una resistenza pari a 1/gm.


Esso effettivamente genera un rumore termico. Per come viene normalmente usato
il transistore, comodo visualizzare il suo rumore con un generatore di corrente di
rumore posto in parallelo al canale ed avente densit spettrale a media frequenza
pari a :
SI ( f )

4kT 2
1 gm 3

(8.5)

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Il piccolo fattore correttivo, normalmente pari a 2/3, deriva dal fatto che il canale
un resistore con resistenza non omogenea lungo tutto il canale: infatti vicino al
source c un maggior accumulo di portatori (e quindi la resistenza di quel tratto di
canale pi piccola) mentre vicino al punto di pinch-off la densit di portatori
diventa piccola (e quindi la resistenza locale aumenta).
Lo spettro di rumore di canale del MOSFET
S(f)
ben rappresentabile come rumore bianco a
medie ed alte frequenze. A bassa frequenza
invece, a causa dellintrappolamento e
rilascio dei portatori da parte di trappole
inevitabilmente presenti allinterfaccia tra
ossido e canale, il rumore tende ad essere
pi grande ed a crescere al decrescere della frequenza: esso detto rumore 1/f.

CIRCUITO EQUIVALENTE DI UN MOSFET RUMOROSO

SI ( f )

4kT 2
1 3
gm

pMOSFET

8.3.4

SI ( f )

4kT 2
1 3
gm

nMOSFET

Rumore di giunzione di un bipolare

La fluttuazione della corrente che scorre tra emettitore e collettore di un transistore


bipolare origina dal fatto che le cariche elettriche in moto (elettroni o lacune)
devono attraversare delle regioni svuotate di portatori (le cosiddette regioni di
carica spaziale a cavallo delle giunzioni metallurgiche) in cui non sono presenti
cariche libere mobili se non quelle degli stessi portatori in transito. In questa
situazione ogni portatore si muove nella zona svuotata del cristallo in modo del
tutto indipendente (scorrelato) dagli altri portatori. Essi quindi poi escono da tale
zona in istanti di tempo del tutto casuali e NON correlati uno rispetto allaltro.
Il numero medio di cariche in uscita nellunit di tempo costituisce la corrente
media, IC, circolante nel transistore, mentre il fatto che le cariche arrivino non con
perfetta regolarit temporale determina delle fluttuazioni su tempi brevi del citato
valore medio. Se si misurasse lo spettro delle fluttuazioni di questa corrente si

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troverebbe che esso in buona approssimazione uno spettro bianco con densit
spettrale
[A2/Hz]

SIc(f)=2qIC

(8.6)

cio pari al doppio del prodotto tra la carica dellelettrone (q=1.6x10-19C) e la


corrente media circolante. Questo genere di rumore chiamato spesso rumore
shot associato alla corrente IC, dove il termine shot sembra voler richiamare
larrivo a colpi casuali dei portatori.
Un BJT rumoroso quindi rappresentabile dal simbolo ideale con in parallelo al
collegamento tra emettitore e collettore un generatore di corrente di valore medio
nullo e di valore quadratico medio dato da SIc(f).
Poich nel bipolare presente anche un flusso di portatori (di segno
opposto rispetto a quelli che scorrono da emettitore a collettore) che scorre dalla
base allemettitore e che attraversa la corrispondente regione svuotata, anche la
corrente di base fluttua attorno al suo valor medio, IB, con una densit spettrale pari
a
SIb(f)=2qIB

[A2/Hz]

(8.7)

Poich i due moti sono correlati rispetto al valor medio (=IC/IB) ma


sostanzialmente non correlati per quanto riguarda le microscopiche fluttuazioni di
moto di ogni singolo portatore, i generatori di corrente di rumore SIc(f) e SIb(f)
possono essere con buona approssimazione considerati indipendenti uno rispetto
allaltro.
CIRCUITO EQUIVALENTE DI UN BJT RUMOROSO

SIb (f ) 2qI B
SIc (f ) 2qI C
SIc (f ) 2qI C
SIb (f ) 2qI B

pnp

npn

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8.4
TRASFERIMENTO DELLA DENSITA SPETTRALE DI
RUMORE
Vediamo ora come calcolare la densit spettrale di potenza di rumore in un punto
del circuito dovuta alle sorgenti di rumore presenti nel circuito stesso (di solito ci si
preoccupa di calcolare il rumore allingresso o alluscita di un circuito, per poterne
confrontare lentit con quella del segnale l presente). Per comodit e semplicit i
calcoli vengono svolti supponendo la rete lineare.
A titolo di esempio partiamo dal semplice circuito riportato nella Fig.8.4.
Si supponga, per semplicit, che solo la resistenza R2 generi rumore e poniamoci
lobiettivo di calcolare lentit del rumore in uscita in termini di densit spettrale
SVu(f) delle fluttuazioni della tensione Vu(t).
Ci sono 2 possibili modalit di calcolo, alternative tra di loro, che conducono allo
stesso risultato. Vediamole entrambe.
8.4.1

Applicazione di un generatore di segnale nel tempo

- Associo al componente rumoroso il suo generatore di rumore (tensione o


corrente a seconda della causa fisica o della comodit di calcolo), identificandolo
come generatore che produce un segnale nel tempo ad una frequenza specifica f.
Questo impulso va inteso come una delle infinite sinusoidi di cui si pu pensare
scomposto il rumore in un dato istante.
- Calcolo il trasferimento del generatore verso l'uscita in modo del tutto analogo a
+ 5V

+ 5V

R1

R1
Vu

R2

inR2

R1

Vu

Vu

R2

R2
(a)

Fig. 8.4

+
VnR2
-

+ 5V

(b)

InR2
(c)

(a) Schema circuitale di cui si voglia calcolare la densit


spettrale in uscita dovuta alla sola R2. (b) Applicazione di
un segnale nel tempo di tensione che simuli il rumore.
(c) Applicazione di un segnale nel tempo di corrente che
simuli il rumore.

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quello che farei se fosse un semplice generatore di segnale, operando nel dominio
di Laplace
Nellesempio della Fig.8.4(b) in cui scelgo un generatore di tensione avrei che la
corrente nella maglia inR2 (t )

vn R 2
R1 R2

Si faccia attenzione che bench il segno di v n R 2 ( t ) sia arbitrario, il verso della


corrente gli deve essere congruente.
La tensione in uscita

v u ( t ) i n ( t ) R1 v n R 2 ( t )

R1
R1 R 2

(8.8)

oppure, indifferentemente,

v u (t ) v n R 2 (t ) i n (t ) R 2 v n R 2 (t ) v n R 2 (t )

R2
R1
.
v n R 2 (t)
R1 R 2
R1 R 2

- Converto il "segnale" in densit spettrale, facendo il valore quadratico medio


dell'espressione.
In pratica noi non conosciamo landamento nel tempo del rumore VnR2 nella (8.8)
ma solo la sua densit spettrale di potenza, cio il suo valore quadratico medio,

VnR2 (t ) 2 SnR2 (f ) . Calcoliamo pertanto il valore quadratico medio della (8.8):


2

R1

(8.9)
Vu ( t ) VnR 2 ( t ) .
R1 R 2
da cui si ottiene il legame per ogni frequenza f tra la densit spettrale di potenza del
rumore della resistenza R2 ( Sn R 2 ( f ) ) e la densit spettrale della tensione di uscita
2

(SVu):
SVu (f ) Sn R 2 (f )

R 12
R 12

4
kT
R

2
(R 1 R 2 ) 2
(R 1 R 2 ) 2

(8.10)

Allo stesso risultato si giunge se si scegliesse in partenza un generatore di corrente


per simulare il rumore, come nella Fig. 8.4(c). Infatti avremmo lequivalente della
(8.8) nella forma:

vu (t ) inR2 (t )

R1 R2
R1 R2

il cui valore quadratico medio assume la forma

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RR
Vu (t ) I nR2 (t ) . 1 2
R1 R2
2

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Sostituendo leffettiva densit spettrale di rumore in corrente del resistore, pari a


4kT/R2 , si ottiene il risultato della (8.10).
8.4.2

Applicazione di un generatore di densit spettrale

In alternativa alla modalit appena illustrata si pu procedere nel modo seguente.


- Associo al componente il suo generatore di rumore (tensione o corrente a
seconda della causa fisica o della comodit di calcolo), identificandolo come
generatore che produce una densit spettrale di potenza come nellesempio della
Fig.8.5.
- Calcolo il trasferimento del generatore sull'uscita, ricordando che devo
considerare il quadrato della funzione di trasferimento perch la densit spettrale
una grandezza quadratica e quindi la legge di Ohm va applicata al quadrato. Nel
caso della scelta di un generatore di tensione come nella Fig.8.5(b) si ottiene
direttamente il risultato :

S u ( f ) S nR 2 ( f )

+ 5V

+ 5V

R1

R1
Vu

R2

+
SVR2(f)
-

+ 5V
inR2

R1

Vu

Vu

R2

R2
(a)

Fig. 8.5

R12
R12

4
kTR

2
( R1 R2 ) 2
( R1 R2 ) 2

(b)

SIR2(f)
(c)

(a) Schema circuitale di cui si voglia calcolare la densit


spettrale in uscita dovuta alla sola R2. (b) Applicazione di
un generatore di densit spettrale di tensione che simuli il
rumore. (c) Applicazione di un generatore di densit
spettrale di corrente che simuli il rumore.

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La strada proposta con questa seconda modalit sembra pi semplice ed immediata


della prima, ma va seguita con cautela perch ha i seguenti "svantaggi":
-

Non permette di considerare le correlazioni tra i segnali. Per esempio, nel caso
in esame si perde la correlazione tra il generatore di tensione Sn R 2 (f ) e la
corrente di rumore attivata nella maglia. Per cui, risulta impossibile calcolare
Su(f) come "somma" di Sn R 2 (f ) e della caduta di tensione ai capi di R2.

Se nel circuito sono presenti degli elementi conservativi (capacit ed


induttanze), il calcolo pu essere pi complicato e generare dubbi.

Da ultimo si tenga presente che, nel caso di pi sorgenti fisiche di rumore, i


generatori rappresentano fluttuazioni aventi cause fisiche differenti e indipendenti.
I rumori quindi possono essere calcolati indipendentemente per ogni causa fisica e
poi sommati nelle loro densit spettrali.

E 8.1

Calcolare la densit spettrale del rumore in uscita all'amplificatore


seguente dovuto a RL ed al canale del MOSFET (VT=0.5V, VA=,
k=4mA/V2).
+3V
RL

1k

vu

vin
-1V

Confrontare i vari contributi ed evidenziare la sorgente di rumore pi


importante.
Rumore di RL: associo ad RL un generatore di segnale, ad esempio di corrente.
Poich limpedenza di Drain del MOSFET infinita, la corrente di rumore si
chiude tutta su RL fornendo in uscita un segnale Vu I RL RL .
Facendone il valore quadratico medio si ottiene la densit spettrale in uscita

SU ( f )

4kT 2
RL . Ricordando che 4kT/q=100mV, si ottiene una densit
RL

spettrale in uscita dovuta a RL di SU(f)=16.10-18 V2/Hz. Spesso si usa indicarne la

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sua radice quadrata per comodit in quanto avrebbe le stesse dimensioni del
segnale e quindi pi intuitiva da analizzare e forse anche da ricordare. Nel nostro
caso si ha

S u (f ) 4

nV
Hz

Rumore del MOSFET: associo al MOSFET il generatore di corrente tra Source e


Drain. Limpulso di corrente di rumore non pu ricircolare allinterno dello
stesso MOSFET perch la tensione Vgs non pu variare. Pertanto scorrer tutto
in RL fornendo un segnale in uscita pari a Vu I MOS RL . Facendone il valore
quadratico
medio
si
ottiene
la
densit
spettrale
in
uscita
nV
2 4kT
S U (f )
R 2L ,.pari a 42.10-18 V2/Hz ( 6.5
).
3 1/ g m
Hz
La densit totale di rumore in uscita quindi la somma delle due densit trovate,
nV
58.10-18 V2/Hz equivalenti a 7.6
.
Hz
Basta che il guadagno del circuito sia maggiore di 1 (R L>1/gm) perch il rumore
della resistenza di carico sia trascurabile rispetto al rumore del MOSFET.

E 8.2

Calcolare la densit spettrale del rumore in uscita all'amplificatore della


figura (VT=0.6V, k=4mA/V2), dovuto a tutti i componenti che lo
costituiscono
+ 5V

Req
1k

vin

R1
390k
C=
R2
110k

RL
2.5k

+2.5V

1 mA

Confrontare i vari contributi ed evidenziare la sorgente di rumore pi


importante. Indicare le precauzioni da prendere in fase di progetto
dell'amplificatore in modo da avere la densit spettrale di rumore pi
piccola possibile.
Evidenziando ad uno ad uno i generatori di rumore dei vari componenti circuitali
si ottiene lespressione della densit spettrale totale :

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S u (f ) 4kTR1
4kTR eq

R eq R 2 2
(R 1 R eq R 2 )

R 1 R 2 2
(R eq R 1 R 2 )

g 2m
2

R 2L

g 2m R 2L

4kTR 2

R eq R 1 2
(R 2 R eq R 1 ) 2

16

g 2m R 2L

4kT 2 2
R L 4kTR L
1/ gm 3

- Confrontiamo i primi 3 addendi, che si riferiscono alle resistenze in ingresso


R1, R2 e Req. Come ben sappiamo (in base a motivi di ottimizzazione del
trasferimento di segnale da vin a vgs, di minimizzazione della potenza dissipata
stazionaria e altro), siamo portati a volere Req piccola e R1 ed R2 grandi, come
effettivamente nel circuito. Cos facendo anche il rumore viene ridotto al
minimo !
Infatti, i primi 3 termini, quando Req<<R1 e R2, diventano:
2
2
R eq

R eq
V2
4kT

R eq g 2m R 2L 4kT R eq g 2m R 2L 1.6 10 15
R1

R2
Hz

dove si vede che se le resistenze di polarizzazione, R1 e R2, sono di valore


elevato, il loro rumore si scarica sulla bassa impedenza Req dello stadio di
pilotaggio e non danno contributi significativi all'uscita: pi piccola Req
(resistenza di uscita dello stadio di pilotaggio) meglio per il rumore !
Quindi il rumore totale in uscita sostanzialmente pari a :
4kT 2 2
S u (f ) 4kT R eq g 2m R 2L
R L 4kT R L
1/ g m 3
- Confrontando di nuovo gli addendi, ed in particolare i primi due, si vede che
prevalente il primo od il secondo termine a secondo che sia pi grande Req o
1/gm. Come pi volte visto in varie altre occasioni e per altri motivi, polarizzare il
transistore con alte correnti (e quindi transconduttanze elevate) vantaggioso
anche dal punto di vista del rumore ! (ma non dimenticare che cos facendo si
preleva pi potenza dalle alimentazioni). Nel nostro caso il primo termine
maggiore di circa 5 volte rispetto al secondo.
- L'ultimo termine difficilmente introduce un contributo di rumore prevalente;
basta infatti che il guadagno sia maggiore di 1 (nel nostro caso gm.RL=10) perch
esso sia trascurabile. Complessivamente il rumore totale in uscita dato
nV
prevalentemente dalla resistenza Req e pari circa a 1.9.10-15 V2/Hz ( 140
).
Hz

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

E 8.3

17

Si consideri il generatore di corrente qui sotto. Valutare l'entit del


rumore presente nella corrente IU prodotta al drain, identificando i
singoli contributi dati da ogni componente.
+ 3.3 V
R1
170k

Iu
R2
160k

.
Il circuito molto simile a quello dell'esercizio precedente e l'espressione della
densit spettrale della corrente di uscita ricavata in maniera analoga, ottenendo

R 22

R 12

4kT 2

1/ gm 3
(R 1 R 2 )
(R 1 R 2 )
Le conseguenze della mancanza di Req sono pero' enormi. Ora le due resistenze
R1 ed R2 producono un gran rumore che non trova pi modo di scaricarsi in Req
e viene pertanto riproposto in uscita, diventando la fonte di rumore prevalente !
Si potrebbe scegliere R1 ed R2 molto piccole, ed avere cos una bassa densit
spettrale di rumore, a scapito per di un elevato consumo di potenza elettrica
statica al circuito. Una migliore soluzione verr analizzata in un esercizio
successivo.
S u (f ) 4kTR1

E 8.4

g 2m 4kTR 2

g 2m

Come cambia il rumore quando si aggiunge al generatore di corrente


appena visto una resistenza di degenerazione tra il Source e massa ?
Aumenta o diminuisce e perch ? .

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18

8.5
TRASFERIMENTO DELLA DENSITA SPETTRALE DI
RUMORE IN PRESENZA DI ELEMENTI CAPACITIVI
Se nel trasferimento del rumore dallelemento che lo genera al nodo di interesse si
incontrano lungo il circuito degli elementi conservativi (capacit e/o induttanze),
questi devono essere considerati nello stesso modo in cui li si considera nel
trasferimento di un segnale. Da qui la comodit della modalit descritta in 8.4.1 che
permette di calcolare senza dubbi la funzione di trasferimento lineare e poi di farne
il valore quadratico medio.
Nel caso ad esempio del semplice amplificatore Source a massa con carico
capacitivo della Fig.8.6, in cui si voglia valutare come si riflette il rumore del
MOSFET alluscita, si otterrebbe:
RL
Vout (s) i nMOS (s)
1 sR L C
dove si individua la nota funzione di trasferimento T(s)=RL/(1+sRLC) tra la
corrente di Drain del MOSFET e la tensione ai capi del carico, responsabile ora
anche del trasferimento di ogni componente del rumore generato dal MOSFET.
Questa funzione di trasferimento riportata nella Fig.8.6 ed indicata con (a).
Facendo il valore quadratico medio di ognuno degli impulsi sinusoidali in cui
+3V
RL

vu
In

vin
-1V
|T(j)|

dB

|T(j)|2

-3dB

-20dB/dec
0

1
R LC

Fig. 8.6

Log()

-6dB
2 4kT 2
R
3 1 gm L

-40dB/dec

(a)
0

Sout (f)

-6dB

(b)

1
R LC

Log()

-40dB/dec

(c)
1
2p R L C

Trasferimento del rumore di canale di un MOSFET in un


amplificatore Source a massa con carico capacitivo e
corrispondenti Funzioni di Trasferimento per (a) il
segnale di rumore, (b) il suo valore quadratico medio e
(c) leffettiva densit spettrale.

Log(f)

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

19

penso scomposto il rumore, si ottiene


2

Vu i nMOS

RL

.
1 sR L C

che fornisce il modulo della desiderata densit spettrale di rumore in uscita


allamplificatore:
S u (f ) S I ( f )

R 2L
1 2 R 2L C 2

Questa funzione di trasferimento, che vale quindi solo per la densit spettrale di
rumore, riportata nella Fig.8.6(b).
Posto SI(f)=(2/3)4kT/(1/gm), costante nell'intervallo di frequenze di nostro
interesse, l'andamento dello spettro del rumore che si rileverebbe ai morsetti del
condensatore quello riportato schematicamente nella Fig.8.6 (c). Il valore di Su(f)
a bassa frequenza pari a SI(F).RL2, mentre le componenti armoniche del rumore a
pi alta frequenza sono attenuate per il filtraggio determinato dal condensatore.
Si tenga presente che la funzione di trasferimento trovata specifica di
quella sorgente di rumore e di quel nodo di uscita. Per unaltra sorgente di rumore
la funziona di trasferimento verso lo stesso punto sar in generale diversa,
nonostante che il circuito rimanga invariato. Pertanto in generale una singola
capacit in un circuito produce effetti diversi a seconda della posizione delle
singole sorgenti di rumore prese in esame.

E 8.5

Si consideri il seguente amplificatore di tensione, in cui siano presenti


due capacit. Calcolare la densit spettrale in uscita della resistenza di
sorgente R e del MOSFET.

RL

CL

vout

R
vin1

C1

Notare come le due funzioni di trasferimento siano diverse..

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

8.6

20

CALCOLO DEL VALORE RMS DEL RUMORE IN USCITA.

Data la densit spettrale di potenza del rumore in un dato punto del circuito, ed in
particolare alluscita, Su(f), si pu ottenere la potenza complessiva (cio il valore
quadratico medio totale) del rumore sommando (cio integrando) tutti i suddetti
singoli contributi alle diverse frequenze come visto nella (8.2):

vu2 S u ( f )df
0

Bench lintegrale sia calcolato su uno spettro idealmente infinito di frequenze,


tuttavia le capacit inevitabilmente presenti nel circuito renderanno Su(f)
evanescente ad alte frequenze, facendo convergere il valore dellintegrale ad un
valore finito.
Come abbiamo visto allinizio di questo capitolo, la radice quadrata del valore
trovato (RMS significa Root Mean Square, cio radice del valore quadratico
medio) fornisce l'ampiezza della fascia di rumore che si vede in quel punto del
circuito guardandone levoluzione nel tempo con un oscilloscopio:

RMS rumore vu2

(8.11)

Questa la grandezza da confrontarsi eventualmente con il segnale (hanno infatti le

Su(f)

Su(f)

2 4kT 2
RL
3 1 gm

-40dB/dec
1
2p R L C

Fig. 8.7

Log(f)

2 4kT 2
RL
3 1 gm

-40dB/dec

1
4R L C

Log(f)

Rappresentazione grafica (a sinistra) della (8.12) in cui si


evidenzia larea sottesa dalla densit spettrale; (a destra)
rettangolo di area equivalente, che definisce la Banda
Equivalente di rumore di un circuito a singolo polo.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

21

stesse dimensioni) per calcolare il rapporto del segnale sul rumore (S/N).
Se riprendiamo il risultato della densit di rumore alluscita dellamplificatore con
il Source a massa dovuta al solo rumore generato dal MOSFET precedentemente
calcolata, si otterrebbe un valore quadratico medio del rumore di tensione ai capi
del condensatore pari a:

Vu2

S u (f )df

2
3

4kT
1

R 2L

gm

1 R
2

2 2
LC

d
2p

(8.12)

In forma grafica, loperazione di integrale equivale a calcolare larea sottesa dalla


densit spettrale di rumore Su(f) nella Fig.8.7 a sinistra. Per risolvere lintegrale, si
ricordi che

dx

1 b x
2

1 R
2

1
arctg(bx ) cos da ottenere :
b

2 2
LC

d 1 1
arctg(R L C 0 1

2p 2p R L C
4R L C

Da cui:

Vu2 Su (f )df
0

2
3

4kT
1

gm

R 2L

1
4R L C

(8.13)

Come evidenziato nella (8.11) la radice quadrata di questa espressione fornisce


lampiezza della barba di rumore presente alluscita del circuito con cui il segnale
l presente si confronta.
8.6.1

Banda equivalente per il rumore

Il calcolo della (8.13) ci dice che larea sottesa dalla curva di Su(f) equivalente
allarea sottesa dal rettangolo tratteggiato nella Fig.8.7 a destra, la cui quota la
densit spettrale di rumore quando la capacit non interviene e la cui estensione in
frequenza pari a f=1/(4RLC), un poco maggiore della frequenza del polo
f=1/(2pRLC) della funzione di trasferimento per il segnale in modo da compensare
larea persa dalla parte destra della curva.
Il fattore 1/(4RC) ha le dimensioni di una frequenza e rappresenta quindi la banda
su cui si deve considerare lo spettro costante e pari al valore in continua per avere il
valore quadratico medio esatto del rumore. Essa detta banda equivalente ai fini
del rumore della rete a singolo polo.
Il valore 1/(4RC) la banda equivalente ai fini del rumore per un sistema a
singolo polo forzato da generatori di rumore a spettro costante. Se i generatori non
sono bianchi o se la funzione di trasferimento non a singolo polo, il risultato
precedente viene un po modificato ed a rigore il valore quadratico medio dovrebbe

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

22

essere ottenuto svolgendo il calcolo dellintegrale dei diversi contributi allo spettro
di rumore.
Si faccia attenzione, quando si vuole confrontare il valore della barba di rumore
prevista dai calcoli di progetto con quella misurata sperimentalmente sul prototipo
del circuito, che la banda passante sia la stessa nei due casi. Pu succedere infatti
che lo strumento di misura (o di visualizzazione dell'andamento nel tempo della
tensione di uscita, tipicamente l'oscilloscopio) abbia una banda passante inferiore a
quella del circuito e che quindi sia esso a limitare lintegrazione del rumore alla sua
stessa banda, facendo apparire una barba di rumore minore che nella realt.

8.7

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SUL RAPPORTO S/N

Quanto visto ci permette di calcolare, in un circuito comunque complesso, l'entit


del rumore complessivo che si manifesta in un punto di interesse (ad esempio al
morsetto di uscita) dovuto ai singoli componenti rumorosi presenti nel circuito.
L'importanza di questo calcolo risiede nella considerazione che quando
applichiamo un segnale al circuito, affinch esso sia rilevabile all'uscita
necessario che sia riconoscibile rispetto alle fluttuazioni statistiche presenti nello
stesso punto e dovute al rumore. Questa affermazione pu essere tradotta in termini
quantitativi facendo riferimento al rapporto S/N tra l'ampiezza del segnale, S (in V
o A a seconda della situazione), ed il valore RMS della fascia di rumore ad esso
sovrapposto, N, nella stessa unit di misura del segnale:

S Ampiezza segnale V, A

N
RMS rumore V, A
Il rapporto S/N quindi un numero adimensionale.
Il minimo segnale misurabile convenzionalmente e per semplicit definito come
il segnale la cui ampiezza eguaglia il valore RMS delle fluttuazioni (S/N=1).
Lespressione (8.13) di vu2 ci fa intuire che per avere un circuito poco rumoroso
bisogna limitarne la banda, in modo da sommare le potenze di rumore di un
limitato numero di componenti in frequenza. Naturalmente bisogna
contemporaneamente consentire al segnale di essere trasmesso alluscita, per cui la
banda non pu essere ristretta pi di quanto il segnale non conceda. Sintetizzando,
si potrebbe dire che non bisogna mai fare circuiti con banda maggiore di quanto
richiesto dal segnale: tutta la banda in pi porta solo rumore senza apportare alcun
vantaggio al segnale e pertanto non pu che peggiorare le prestazioni del circuito in
termini di rapporto S/N.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

23

8.8
CONTRIBUTI DI RUMORE DOMINANTI NEGLI STADI
BASE
Come riassunto di tutti gli aspetti visti fino ad ora, analizziamo i pi comuni stadi
circuitali a singoli transistori.
8.8.1

Stadio amplificatore Source a massa.

La densit spettrale di rumore alluscita dellamplificatore contiene i due termini


legati ai rumori prodotti dal MOSFET e dalla resistenza di carico:
S u (f )

4kT 2 2
4kT 2
RL
RL
1/ g m 3
RL

Come gi accennato prima, basta che il guadagno sia maggiore di 1 (RL>1/gm)


perch il rumore della resistenza di carico sia trascurabile rispetto al rumore del
MOSFET. Pertanto in un amplificatore con source a massa idealmente pilotato, il
rumore in uscita sostanzialmente dato da
S u (f )

4kT 2 2
RL
1/ g m 3

Poich lampiezza del segnale disponibile alluscita pari a Vout=-VingmRL, il


rapporto tra il segnale ed il rumore in uscita su una definita banda avr la forma:

Fig. 8.8

Contributi di rumore dominanti in uno stadio Source a


massa.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

Vin g 2m R 2L

4kT 2 2
R L BANDA
1/ g m 3

24

Vin
1 2
4kT
BANDA
gm 3

Poich siamo interessati a massimizzare tale rapporto, il risultato evidenzia quanto


sia importante polarizzare il transistore con tanta corrente in modo da avere alta
transconduttanza. Ci sottolinea ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora
bisogno, che le alte prestazioni di un circuito vengono spesso pagate con una
elevata dissipazione di potenza !
8.8.2

Stadio amplificatore Source a massa con resistenza di degenerazione.

Come mostrato nella Fig.8.9, la densit spettrale di rumore in uscita


allamplificatore contiene i tre termini legati al rumore prodotto dal MOSFET,
dalla resistenza di degenerazione e dalla resistenza di carico secondo la seguente
relazione:
S u (f )

4kT
1/ g m

1 g m 2
R S2
4kT
4kT 2
2
2

R 2L
RL

L
2
2
3
R
RL
(R S 1 g m )
(R S 1 g m )
S

Poich il segnale disponibile alluscita pari a

Vout Vin

RL
RS 1 / g m

il rapporto tra il segnale in uscita ed il rumore in uscita su una definita banda avr

Fig. 8.9

Contributi di rumore dominanti in uno stadio Source a


massa con resistenza di degenerazione.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

25

la forma:

Vin2

R 2L

R S 1 g m 2

R 2L
R 2L
1 2

4
kT

4
kT

R
4kT
BANDA
S
L
2
2
g m 3 R S 1 g m

R S 1 g m

Che assume la seguente forma :

Vin2

1 2
RS 1 g m


BANDA
4
kT

S 1
RL



g m 3

Come gi accennato prima, basta che il guadagno sia maggiore di 1 (RL>(1/gm+Rs))


perch il rumore della resistenza di carico possa essere trascurabile rispetto al
rumore del MOSFET e della resistenza di degenerazione. Confrontando questi
ultimi due termini, si possono trarre le seguenti considerazioni:
- il S/N massimo lo si ha per Rs=0. La degenerazione quindi comunque
introduce rumore in pi, sostanzialmente perch introduciamo un ulteriore
dispositivo che a sua volta genera rumore !
- Ho sempre vantaggio ad avere la transconduttanza gm alta !
- Ho vantaggio a tenere (1/gm+Rs) globalmente piccoli !
- Se Rs>>1/gm, il rumore in uscita determinato da Rs e non dal MOSFET
(come nel caso di Rs=0). Questo pu essere un bene a basse frequenze
dove Rs produce rumore bianco a differenza del MOSFET che produce
anche rumore 1/f.
8.8.3

Stadio buffer del tipo Source follower.

Come mostrato nella Fig.8.10, la densit spettrale di rumore in uscita al buffer


contiene i due termini legati al rumore prodotto dal MOSFET e dalla resistenza di
degenerazione secondo la seguente relazione:

1 g m R 2 4kT 1 g m R 2
4kT 2
Su ( f )

S
S
1 / g m 3 ( RS 1 g m ) 2
RS ( RS 1 g m ) 2
2

Poich il segnale disponibile alluscita pari a

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

Vout Vin

26

RS
RS 1 / g m

il rapporto tra il segnale in uscita ed il rumore in uscita su una definita banda avr
la forma:

Vin2

R S2

R S 1 g m
S

2
2
N

RS
1 2
4kT 1 g m R S2
4
kT

BANDA
g m 3 R S 1 g m 2
R S R S 1 g m 2

Vin2

1 2 1 g m 2

4
kT

gm 3
RS

BANDA

Da questo risultato possiamo trarre utili informazioni di progetto:


- Poich in generale Rs>>(1/gm), il rumore della resistenza di degenerazione
non conta !
- Il rumore di un follower in pratica pari a tutto quello del MOSFET che si
chiude su se stesso e produce un corrispondente rumore di tensione Vgs che
si mostra tutto alluscita essendo il gate a potenziale fisso.
- Quindi, pi corrente faccio scorrere (transconduttanza gm alta) migliore
sar S/N !
- In generale, per i motivi citati, il follower difficilmente introduce un
rumore apprezzabile in un circuito. Ricordando che il follower

Fig. 8.10

Contributi di rumore dominanti in uno stadio Buffer del


tipo Source follower.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

27

difficilmente introduce non-linearit nel circuito, possiamo concludere che


un buon follower un circuito trasparente che non peggiora quanto gi
ottenuto dalle altre parti del circuito.
E 8.6

Considerare il circuito seguente in cui i MOSFET abbiano VT=0.8V,


k=CoxW/L=1.6mA/V2 e curve caratteristiche ideali (VA=). Inoltre si
consideri presente la capacit Cgd=10pF del solo transistore T1. (Please
consider the circuit shown on the right whose MOSFETs have VT=0.8V,
k=CoxW/L=1.6mA/V2 and ideal characteristic curves (VA=).
Transistor T1 has also a Cgd=10pF)
+ 3.3V
T2

T3

R1
4k
T1

vout

R2
13250

vin
Cgd=10pF

- 3.3V

(a)
Calcolare il valore stazionario delluscita Vout. (Find Vout when no
signal is applied )
(b)
Calcolare quale resistenza, tra R1 ed R2, produce una densit
spettrale di rumore a bassa frequenza maggiore all'uscita. (Find which
resistor, between R1 and R2, produces a larger noise spectral density at
the output at low frequency)
(c)
Supponendo che il rumore in uscita sia prodotto solo dalla
resistenza R1, calcolare il rapporto segnale/rumore (S/N) all'uscita
quando in ingresso viene applicato un segnale in banda ampio 3mV
(Find the value of S/N at the output when only resistor R1 generates noise
and an input voltage of 3mV within the bandwidth is applied to the input).
(a) Vout=+1.3V
(b) Il rumore di tensione di R1 si trasferisce con guadagno unitario alluscita:

S out

R1

4kTR1 6.4 10

17

V 2 nV
8

Hz Hz

La componente di rumore di corrente di R2 assorbita da T3 viene specchiata e si


manifesta in uscita come

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

S out

4kT R2
R2
R2 R2 g1m 3

28

1
V2
pV

4.5 10 19
670

g
Hz
Hz

m1

(c) Il valore rms del rumore di R1 alluscita vale 20V per cui S/N=150.

E 8.7

Considerare il seguente circuito, gi visto in E 7.4, in cui T1: VT=0.6V,


k=1mA/V2 e VA= e T2: VT=0.5V, k=500A/V2 e VA= .
+ 12V
R1
2.14M
C=

vin

R2
260k

RD
14.5k
T1 VB

R3
6k
T2

vu

RS
1k

- 12V

(a) Calcolare la densit spettrale di rumore in uscita dovuto alle


resistenze di polarizzazione dellingresso, R1 ed R2.
(b) Calcolare la densit spettrale di rumore in uscita dovuto allo stadio
amplificante centrale, in particolare alle resistenze RS, RD ed T1.
(c) Calcolare la densit spettrale di rumore in uscita dovuto allultimo
stadio a Source follower, in particolare R3 e T2.
(d) Confrontare i 3 risultati ottenuti e convincersi del termine dominante.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

E 8.8

29

Si consideri il generatore di corrente della figura accanto, in cui stato


usato un MOSFET avente k=CoxW/L=2.5mA/V2 e VT=1V.
a)
Determinare la densit spettrale di rumore bianco in uscita,
commentando i contributi dei singoli elementi del circuito.
b)
Calcolare il valore rms del rumore della corrente di uscita entro
la banda di misura di 10MHz.
c)
Apportare le opportune modifiche al circuito affinch il valore
rms del rumore della corrente di uscita sia inferiore a 5nA entro la banda
di misura di 10MHz.

.
La polarizzazione porta ad una corrente fornita dal generatore di 100A fintanto
che la tensione di uscita del generatore (equivalente alla tensione sul drain del
MOSFET) superiore a 2.2V cos da polarizzare il transistore in saturazione. Ne
consegue che gm=1mA/V.
a)
Indicando con R12=R1||R2=1.15M il parallelo delle resistenze di
polarizzazione, si ricava la densit spettrale del rumore della corrente di uscita

2 1
1

S I ( f ) 4kT R12 RS
2
3 gm 1

RS
gm

corrispondenti ai seguenti contributi costanti a tutte le frequenze:


del partitore :

S R12 4kTR12

1
1

RS
gm

42 10 24

A2
Hz

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30

del resistore di degenerazione :

S Rs 4kTRS

24

A2
Hz

0.7 10
2
1

RS
gm

2
2 1
1
24 A
del MOSFET : S MOS 4kT

0
.
03

10
2
3 gm 1
Hz

RS
gm

Il partitore di polarizzazione di gran lunga lelemento che introduce pi


rumore.
S(f) 42 1024 A2 / V
0.7 1024 A2 / V
0.03 1024 A2 / V

10MHz f

Banda dello strumento di misura


b)
Se non ci fossero elementi capacitivi nel circuito e la banda fosse solo
limitata dallo strumento di misura a 10MHz, il valore quadratico medio del
rumore di corrente sarebbe dato dallintegrazione dei vari contributi fino a
f=1/4 = 15.6MHz (con =1/(2p10MHz)=16ns):

2I S R12 S Rs S MOS df
0

S R12 S Rs S MOS

4
4
4

i cui singoli contributi sarebbero:

S MOS
656 10 18 A 2 R12 25nA
4
S
2Rs Rs 11 10 18 A 2 Rs 3.3nA
4
S
2MOS MOS 0.5 10 18 A 2 MOS 0.7nA
4
2R12

Se cos fosse, il rumore totale sarebbe pari a =26nA.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

31

5V
carico

R1

iu

C
R2

c)
Per rientrare nelle specifiche (valore massimo accettato di 5nA) dunque
indispensabile ridurre il contributo dovuto alle resistenze di polarizzazione. Per
fare ci si pu, ad esempio, filtrarlo in frequenza mediante laggiunta di una
capacit al nodo di gate verso massa che impedisca alle componenti ad alta
frequenza del rumore di R12 di trasmettersi alluscita, riducendone la banda
equivalente di integrazione a f=1/4R12C.
Si noti che laggiunta della capacit C influenza solo il rumore di R 12. Infatti solo
la funzione di trasferimento per SR12(f) viene modificata dalla presenza della
capacit :

S(f)

42 1024 A2 / V

0.7 1024 A2 / V

0.03 1024 A2 / V

10MHz f

310kHz

S R12 ( f ) 4kTR12

1
1
2 2
2
1 C R12 1

RS
gm

Per trovare il valore di C che assicura di stare entro le specifiche di rumore


bisogner pertanto risolvere la seguente equazione:

S R12
2
2
2
5nA 3.3nA 0.7nA
4 R12C
da cui si ricava una C=0.7pF, a cui corrisponde una banda equivalente di 310kHz
(con un polo a circa 200kHz). Notare che il grafico ha sullasse verticale una
grandezza al quadrato e pertanto la sua pendenza di 40dB/decade.

Appunti del corso di Elettronica Analogica- Prof. Marco Sampietro POLIMI

E 8.9

32

Si consideri il circuito della figura accanto, in cui i MOSFET abbiano


VT=0.5V e k=2.7mA/V2
aCalcolare la densit spettrale del rumore alluscita Vu dovuta ai
soli 3 transistori (trascurando quindi i contributi dati da tutte le
resistenze).
bCalcolare lampiezza del segnale di ingresso per avere un
rapporto Segnale/Disturbo uguale ad uno (S/N=1) alla stessa uscita Vu.
Calcolare il contributo alla densit spettrale di uscita dovuto alla sola
resistenza R2.

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