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nostri soldi). Appena i giornali hanno riportato che era stato visto assorto in preghiera
davanti alla cripta di san Marziano protettore di Tortona e dispensatore di grazie,
stato immediatamente assolto dal suo delfino Paolo Filippi e dal segretario DS
Federico Fornaro, mentre nessun avversario politico ha fatto lavvoltoio.
Naturalmente per noi ambientalisti, assetati di vendetta, cannibali secondo Filippi, in
questo caso invece vige la presunzione di colpevolezza fino a sentenza definitiva (di
colpevolezza).
Anche a Palenzona la lussuosa pergamena, accompagnata da un gadget della
Procura di Milano, sar consegnata in cerimonia pubblica e solenne durante la quale
verr letta la motivazione del premio: Per essersi sempre guardato allo specchio
prima di trovare lispirazione per definire asini raglianti gli ambientalisti No
Tav TerzoValico, cani gli anti Tav Valle Susa e maiali i giudici dellinchiesta
Unipol-BNL.
Quando lo fecero presidente dell'Aiscat, dieci anni fa, l'ex leader del Pd Pier Luigi Bersani
comment sobriamente: Hanno preso Maradona. Subito dopo Maradona support Gianpiero
Fiorani nella sfortunata scalata all'Antonveneta. Lo port da Cossiga, non riusc a portarlo da
Romano Prodi. Tifava da buon cattolico contro la massoneria internazionale. Quando i magistrati
milanesi stoppano Fiorani sequestrandogli le azioni Antonveneta, Palenzona sbotta: Quante azioni
hanno sequestrato i maiali?. Fiorani ha detto di essersi sdebitato su conti esteri, Palenzona nega,
per ancora sotto processo per la ricettazione di 800 mila euro.
Un grande virtuoso del conflitto dinteressi
Due mesi fa, all'interno della stessa dichiarazione, riuscito a dire come presidente degli Aeroporti
che non c'era margine per ristrutturare il debito di Alitalia (101 milioni verso Adr), poi come
vicepresidente di Unicredit che invece s, quando c' un buon progetto le banche fanno la loro
parte. Un vero acrobata del conflitto d'interessi. La sua storia disegna il suo network. Sindaco di
Tortona negli anni '80, poi presidente della provincia di Alessandria, negli anni '90 intuisce che le
nascenti fondazioni bancarie saranno un cardine del potere nella seconda Repubblica, cavalca quella
della Cassa di Risparmio di Torino, che entra nella grande aggregazione di Unicredit, regalando
proprio a lui, il camionista di Tortona, la vicepresidenza del colosso di Alessandro Profumo.
Diventa un protagonista dei salotti finanziari milanesi, ma non perde di vista il business vero, quello
con il suo amico e concittadino Marcellino Gavio, di cui socio nel consorzio di autotrasporto
Unitra. Gavio cresce anche nelle costruzioni e nelle autostrade. Palenzona sempre al suo fianco. E
quando il mondo delle autostrade risulta dominato da due soggetti, i Benetton (ai quali i governi
ulivisti negli anni '90 hanno semiregalato la Societ Autostrade) e lo stesso Gavio, viene quasi
naturale consegnare la presidenza dell'Aiscat proprio a Palenzona, battagliero sindacalista degli
autotrasportatori.
Gilberto Benetton e Gavio dovrebbero essere concorrenti, in teoria. Ma le autostrade sono monopoli
naturali, e quindi naturale anche la alleanza tra i gestori per ottenere generosi aumenti di pedaggi.
Benetton e Gavio si fidano di Palenzona. Il primo gli consegna la presidenza degli Aeroporti di
Roma, il secondo la presidenza di Impregilo, colosso delle costruzioni, che per sar rapidamente
scippato dalla Salini.
Il ciccione non mai un comprimario
Palenzona si racconta con i risultati, come un goleador. Gli viene attribuito un ruolo decisivo nella
cacciata di Profumo da Unicredit e un peso ancora rilevante nelle strategie di Mediobanca (di cui
Unicredit il primo azionista), che senza Palenzona sarebbe poca cosa, sentenzia Geronzi.
Bisignani, la mente, chiama Palenzona il ciccione e gli indica la strategia. Ma il ciccione, secondo
Geronzi, non mai un comprimario. Ottiene che Profumo sia sostituito da una squadra sbiadita
che non ostacoli le sue incursioni di potere. Poi corre per la presidenza della banca, ma non ce la fa.
I migliori gol li ha segnati con la lobby delle autostrade. Nel 2001 c'erano 5593 chilometri a
pedaggio; auto e tir vi hanno percorso 73 miliardi di chilometri, versando nella casse delle
concessionarie 4,1 miliardi di euro. Nel 2012 i chilometri di rete erano 5714, i chilometri percorsi
sono stati 76,4 miliardi e i pedaggi pagati 6,5 miliardi. Il capolavoro tutto qui. Ha aiutato i
signori delle autostrade a far passare l'idea che i pedaggi dovessero crescere per finanziare le
nuove autostrade di cui tutti, e in particolar modo i camionisti, avevano bisogno. La Spagna ha 6
metri di autostrada a pedaggio per chilometro quadrato, la Francia 13, lItalia 19: s, c il piccolo
problema che non sappiamo pi dove metterle. Infatti nel 2001 erano in programma 615 chilometri
di nuove autostrade, le abbiamo finanziate con pedaggi stellari e il risultato che nel 2012
risultavano realizzati solo 120 chilometri. E tutti quei soldi dove sono finiti? Palenzona lo sa, i
comuni mortali no, visto che l'algebra dei piani finanziari delle concessionarie e degli aumenti
tariffari tenuta gelosamente segreta: neppure il Parlamento ha diritto di conoscere i dettagli.
Palenzona intreccia gli interessi come solidi cestini di vimini. L'ex numero uno di Intesa Sanpaolo,
Passera, una tessera fondamentale del mosaico. Quando divent ministro delle Infrastrutture, a
fine 2011, il suo primo atto fu il mega finanziamento per il Terzo valico, la nuova ferrovia ad alta
velocit che dovr collegare Genova a Tortona. Gi, proprio Tortona, pensa un po', poi da l i
container potranno raggiungere l'Europa anche a piedi, che importa. Il Terzo valico feudo
affaristico dei Gavio dal 1991, anno zero dell'Alta velocit. Gi negli appunti del mitico faccendiere
Chicchi Pacini Battaglia, a proposito di quel ramo ferroviario giudicato inutile dallo stesso
numero uno delle Fs, Mauro Moretti, compariva il nome Pallenzona: quasi omonimia o semplice
refuso?
La seconda mossa di Passera ministro fu naturalmente lo sblocco degli aumenti dei pedaggi per le
autostrade ( l'appuntamento fisso di Capodanno), accompagnato per dalla promessa di 170
milioni di sconto ai camionisti, pagato dallo Stato. Quest'anno gi aperta la discussione tra 130 e
200 milioni di sconto. Funziona cos: Palenzona autostradale porta a casa l'aumento dei pedaggi,
Palenzona autotrasportatore corre ai ripari. Il suo sodale Paolo Ugg (ex sottosegretario con
Berlusconi, presidente di Conftrasporto, i camionisti di Confcommercio), che Dario Di Vico sul
Corriere della Sera definisce figura di collegamento tra sindacato dei trasportatori e le
concessionarie autostradali, tiene buona la categoria facendo spuntare lo sconto statale sui pedaggi.
Quindi gli automobilisti normali si beccano l'aumento e gli autotrasportatori ottengono lo sconto a
spese della fiscalit generale, il che anche giusto visto che i pedaggi sono una zavorra terrificante
per l'economia. E le concessionarie ingrassano.
Il caso Brebemi: limportante costruire
Il ruolo di Palenzona e Passera stato decisivo per dare forza alla lobby delle autostrade.
L'aspirante leader politico ha pilotato Intesa Sanpaolo verso il settore, facendone la locomotiva del
gigantesco imbroglio logico chiamato project financing. Lo schema noto: siccome lo Stato al
verde, il mitico privato investe nella costruzione di un'autostrada e vedr il suo capitale ripagato dai
pedaggi. Il caso esemplare quello della Brebemi, la nuova Brescia-Bergamo-Milano parallela alla
vecchia A4. Chi sono gli azionisti principali? Ovviamente Intesa e Gavio. La singolare opera, che
parte da Brescia e arriva a 25 chilometri da Milano, finanziata per 820 milioni dalla Cassa
Depositi e Prestiti (banca pubblica) e per 700 milioni dalla Bei (Banca europea degli investimenti,
pubblica). E se la Brebemi non mantiene le promesse e non in grado di restituire i 1520 milioni?
Semplice: per Cdp, che degli italiani, paga Pantalone, per la Bei che europea c' una garanzia
della Sace (che pubblica). S, tutti credono che la Sace sia la societ che assicura i contratti per
l'export, aiutando le aziende italiane a lavorare sui mercati mondiali. Invece qualcuno ha avuto la
bella idea di farle fornire anche garanzie a chi investe sulle infrastrutture strategiche.
Ma l'importante costruire, e soprattutto costruire su terreni agricoli vergini, cos si fanno tanti
espropri. Si fanno le opere per valorizzare i terreni, ha denunciato recentemente lo stesso
amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci. Colpisce che a presiedere
la Brebemi sia stato chiamato il presidente della Confagricoltura lombarda, il bresciano Franco
Bettoni.
Ma il mondo di Palenzona un'elegante costruzione di delicati equilibri. Come quello che dovrebbe
portarlo alla prescrizione nel processo per ricettazione a Lodi, che sarebbe in corso ma con
appuntamenti rinviati di sei mesi in sei mesi, per carenza di organico. Prossima udienza il 7 luglio.
Twitter @giorgiomelett