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POESIE DI VITA
Piovano Alessandro
Mondov (CN), Parco Europa 13
tel.: 3932619729
mail: agpiovano@alice.it
I
In un cielo terso di color zaffiro, caldo si pavoneggia a mezzogiorno il sole di
giugno. Fra i colli variopinti, arranca in salita sul suo ferreo cammino un lungo
convoglio, lasciandosi alle spalle il vaporoso segno della sua fatica ed
inoltrandosi timoroso in unalta pineta; al rumore del suo vivace sferragliare
fanno eco i campanacci delle greggi al pascolo e il fumo della sbuffante
locomotiva si confonde fra i profumi degli alberi da frutta ancora in fiore.
Attraverso le tendine dei finestrini, filtra tenue ed intermittente nella carrozza la
luce solare, rivelando per pochi istanti il volto addormentato di un giovane dai
capelli castani di media lunghezza, abbandonati a naturali ondulazioni dietro la
testa e acconciati, invece, in un ciuffo sulla fronte. Il chiarore irregolare dello
scompartimento scivola dolcemente sulle sue gote glabre, rimarcando di tanto
in tanto i suoi zigomi pronunciati con lievi e momentanei coni dombra, che,
per, si dissolvono in un istante per poi ricomparire sempre nuovi a causa del
diverso rifrangersi della luce nel vetro.
Sebastian, cos si chiama il ragazzo, per riuscire ad addormentarsi ha dovuto
assumere una posizione molto complicata, il cui equilibrio precario pare
vacillare ad ogni rollio del treno: la testa mollemente abbandonata su un lato,
appoggiata da una parte allo schienale e dallaltra al finestrino, fra le braccia
conserte tiene stretto a s uno zaino e i piedi sono appoggiati su unalta valigia
posta non proprio esattamente in asse col corpo.
Uno scossone pi forte del solito gli fa battere violentemente la testa contro il
vetro ed egli subito si desta di soprassalto. Ci mancava solo questa, pensa
massaggiandosi la fronte dolorante; chiss come ha fatto a convincersi ad
affrontare un viaggio simile E per cosa? Per andare a fare il bibliotecario in
un anonimo paesino di montagna? Lui, un affermato ricercatore universitario?
Sicuramente se, poco pi di una settimana fa, qualcuno gli avesse predetto che
adesso si sarebbe ritrovato su un treno spoglio e traballante, diretto verso una
borgata sperduta fra i monti per trascorrervi tutta lestate, lontano dallabituale
ambiente universitario, non gli avrebbe creduto minimamente; ora, invece,
questa assurdit si realizzata, principalmente in seguito ad un discorso con un
suo ex-docente. Ovviamente, per, quando andato a parlare al professor
Manfredi Lucchini, non poteva immaginare quanto quellincontro avrebbe
sconvolto i suoi progetti estivi.
Quellormai lontano giorno di maggio doveva consegnare al docente la
trattazione che aveva appena finito di scrivere sullevoluzione della sintassi
nella letteratura dal Trecento fino al giorno doggi, un lavoro rigoroso e
metodico, in cui approfondisce con distaccata professionalit ogni sfaccettatura
del tema, persino gli aneddoti ed altri aspetti secondari.
II
Dopo ore di interminabile attesa, il viaggio, superate le borgate di Pagolato e di
Petranova, volge finalmente al termine: i freni del convoglio stridono
aspramente mentre il treno costeggia lunica banchina della stazione di Poggio
Gelato, un pontile in legno largo circa due metri, costruito per agevolare gli
spostamenti dei passeggeri. Sebastian scende esausto gli ultimi gradini che
separano la sua carrozza dalla terraferma, notando con una certa perplessit di
essere uno dei pochissimi passeggeri ad aver proseguito il viaggio sul treno fino
al capolinea; tuttavia, nonostante lesiguit del numero dei nuovi arrivati, una
folla festante giunta ad accoglierli. Sebastian scoprir in seguito che, poich
solo una volta alla settimana arriva in stazione un treno proveniente dalla
lontana citt, tale arrivo visto dagli abitanti del posto come un evento
sensazionale, in cui uno degli emblemi della civilt moderna viene a far visita a
quelle terre solitarie, portando con s alcuni visitatori o autoctoni che si erano
allontanati e vagoni pieni di mercanzia di ogni genere, per lo pi destinata
allunico grande emporio del paese.
Stretti a s i pesanti bagagli, Sebastian si defila attraverso la sala daspetto, in
modo da evitare lo sguardo curioso dei presenti, che paiono non aver mai visto
un giovane forestiero trasferirsi in quella zona; un orologio digitale che pende
dal soffitto dellatrio indica che mancano solo venti minuti alle quattro del
pomeriggio, ma ci non molto indicativo per Sebastian circa la puntualit o
meno del treno, dato che la compagnia ferroviaria non si era nemmeno degnata
di scrivere la durata della corsa vista leccezionalit della tratta.
Esce di corsa dal portone principale, ma, appena fuori, si ferma impietrito ad
osservare sconsolato il paesaggio che gli si prospetta davanti: che fine hanno
fatto i grattacieli, i palazzi con ampie vetrate e gli edifici signorili alla cui vista
tanto abituato? Immerso in una cornice fiabesca, fatta di boschi color
smeraldo e di vette innevate che scintillano riflettendo la luce del sole, il paese
consta solamente di una settantina di case al massimo, tra villette e cascine,
tutte evidentemente unifamiliari, disposte ordinatamente lungo le vie principali,
che si diramano tutte dalla piazza centrale. Sebastian estrae dalla tasca un
biglietto su cui si appuntato le indicazioni del professor Lucchini: deve
raggiungere il signor Franco Cucchia in Via del Libeccio al numero 5, per
consegnargli una lettera da parte dellinsegnante e per chiedergli dove
sistemarsi. Tuttavia, per non disturbarlo nel pieno del pomeriggio, il giovane
decide di fare prima un giretto per il villaggio, soprattutto per vedere il luogo
dove dovr lavorare per i prossimi tre mesi; raggiunta lampia Piazza Maggiore,
caratteristica per la sua forma romboidale, si sofferma alcuni istanti per
ammirare la raffinata decorazione del pavimento: fra i tanti mattoncini purpurei
in porfido ve ne sono incastonati alcuni marmorei, in modo da formare la
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III
Questa sera Sebastian agitato proprio come lo era alla vigilia di ogni colloquio
desame ai tempi delluniversit; qui un po diverso, non deve dimostrare n
delle particolari capacit n delle specifiche conoscenze in vista di una
valutazione oggettiva, bens deve semplicemente presentarsi ai familiari di
Franco, tuttavia il giovane ci tiene ad impressionarli positivamente e, quindi,
nel breve tempo a sua disposizione dal momento in cui accasato, ha preparato
lincontro nei minimi dettagli.
Infine, indossato un elegante maglioncino verde scuro, dopo essersi dato
unultima pettinata di fronte allo specchio, esce dalla sua nuova abitazione,
attraversa il cortile osservando con ammirazione le aiuole, ricoperte da uno
strato sottilissimo di erba tanto uniforme da sembrare finto e impreziosite qua e
l da piccoli arbusti in fiore, e poi bussa al portone. Un lieve, ma incessante
tremolio delle mani lascia trapelare il suo nervosismo, perfettamente celato,
invece, dallespressione sicura di s del volto.
Cigolando appena appena la porta si apre, rivelando un atrio ristretto, ma
accogliente, sul quale si affacciano alcune stanze e che termina in una invitante
scala a chiocciola; ad accogliere il ragazzo una signora anziana, abbastanza alta,
coi capelli bianchi, gli occhi azzurri e la faccia sorridente e cordiale, per nulla
guastata dai segni del tempo che scorre inesorabile. Tu sei Sebastian, vero?
chiede con voce mielata la donna Franco mi ha parlato molto di te! Io sono
Teresa, sua sorella.
Sebastian le risponde con cortesia che per lui un vero piacere fare la
conoscenza sua e di tutti gli altri componenti della famiglia e le protende la
mano; lei, per, finge di non aver notato quel gesto troppo formale e distaccato
e, abbracciato calorosamente il giovane, gli d un bacio sulla fronte, quasi fosse
un figlio che torna a casa dopo esser stato lontano tanto tempo. Da ultimo, lo
accompagna al piano di sopra, guidandolo, attraverso un confortevole salotto,
fin sulla terrazza, dove tutto il resto della famiglia li attende attorno ad
unampia tavola imbandita. Un artigianale tetto di paglia ripara lambiente dalla
canicola estiva, mentre dai tre lati non riparati possibile godere di una vista
spettacolare su tutto il circondario di Poggio Gelato; fissate con dello spago alle
ringhiere in corrispondenza dei quattro angoli del terrazzo, quattro fiaccole
attendono di essere accese per illuminare il locale una volta che il sole fosse
definitivamente eclissato al di l delle cime montuose allorizzonte.
Appena Sebastian e la sua guida arrivano, tutti si alzano in piedi festanti e
Franco in particolar modo viene loro incontro: Ciao Sebastian! Allora? Come
ti trovi nella tua nuova sistemazione? Benissimo, grazie infinite! farfuglia il
giovane, ancora confuso per tutta quella premura nei suoi confronti.
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Forza, vieni che ti presento il resto della famiglia! lo esorta Franco entusiasta
Lui Mattia, mio nipote, figlio di Teresa e di Giovanni Vignolo, un
granduomo morto giovanissimo in guerra, prima ancora di poter vedere
nascere Mattia. Lei, invece, Livia, sua moglie Sebastian scopre cos tutte
le sfortunate vicende di una famiglia umile e generosa, che ha saputo affrontare
le avversit con coraggio e spirito di sacrificio. Infine il turno dei due
pargoletti dei giovani coniugi, Federica, di sette anni, e Giovanni, di quattro. E
non dimentichiamo Cangala! aggiunge questultimo, quasi offeso per la
mancata presentazione del suo inseparabile amico; Sebastian un po stupito
per questultima affermazione, poich sei sono le persone l presenti oltre a lui e
sei sono le persone che ha conosciuto. Chi questo Cangala? Sicuramente un
compagno di giochi di Giovanni che questa sera non presente al banchetto, ma
che viene talmente spesso a trovarlo da essere considerato come un fratello
acquisito, pensa razionalmente Sebastian. Lui nero, tutto nero continua
Giovanni sempre pi euforico nella presentazione dellamico e ha una moto
nera e tanti animali e vive in garage; a questo punto Sebastian, sempre pi
stupito, lancia unocchiata disperata a Franco, che sorride divertito e gli spiega
sottovoce che Cangala un amico immaginario di Giovanni, nato non si sa
come n di preciso quando nella mente fantasiosa del bambino. Perch non gli
stringi la mano? Guarda che buono: noi andiamo sempre a caccia insieme
insiste Giovanni e Sebastian, alzando gli occhi al cielo con rassegnazione, mima
il movimento di una stretta di mano; finalmente soddisfatto, Giovanni torna a
sedersi al suo posto e Sebastian ne approfitta per approfondire il discorso con
Franco: Scusa se mi permetto, ma non sconveniente dare corda a simili
immaginazioni? Secondo me, non mai troppo presto per imparare che la realt
spesso ben diversa da come la vorremmo, ma il vecchio ribatte con serenit:
Io credo, invece, che non sia mai troppo tardi per sognare. Poi, ridacchiando
fra s, aggiunge: Lunico problema stato capire di cosa stesse parlando
Giovanni, le prime volte in cui tirava fuori questa storia: sai, a te lho spiegato
io, ma noialtri siamo dovuti arrivare da soli a capire chi fosse Cangala e non
stato cos facile. Per ti confesso che sono felice che questa vicenda sia andata
cos, perch stata ed tuttora per noi unoccasione preziosa per liberarci dai
rigidi vincoli della razionalit e lasciarci guidare da Giovanni nellillusione,
effimera s, ma piacevolissima, che il mondo sia davvero come lo desideriamo e
che la realt non debba per forza essere quella che vediamo, bens possa essere
quella che vogliamo vedere.
Sebastian fa un leggero cenno di consenso col capo, anche se dallespressione
ancora dubbiosa del suo viso risulta lampante che queste parole, nonostante
siano state pronunciate con tanta convinzione e passionalit, dovranno ancora
sedimentare a lungo nellanimo del giovane prima che riescano a persuadere il
suo spirito razionalista dellimportanza della gaia spensieratezza.
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IV
Anche questa sera Sebastian stato invitato a mangiare cena a casa della
famiglia Cucchia-Vignolo; Voi mi viziate! ha risposto questa mattina il
giovane a Franco, un po imbarazzato per tutte le premure che in appena due
giorni, da quando si sono incontrati la prima volta, stanno mostrando nei suoi
confronti. solo per aiutarti ad ambientarti stata la risposta del vecchio
Pi avanti dovrai cavartela da solo; per il momento, per, lascia che noi ti
diamo una mano!
E che mano gli stanno dando! Questa mattina, ad esempio, Franco gli ha
addirittura portato la colazione in camera; in un primo momento, tuttavia,
Sebastian non ha apprezzato cos tanto il gentile gesto, anzi si lamentato
leggermente per essere stato svegliato alle sei meno venti: Ma prestissimo!
Non posso dormire ancora un po?
Franco, per, gli ha risposto con tono perentorio ed ironico al tempo stesso: Il
mattino ha loro in bocca! Eh eh, devi dimenticarti i ritmi condiscendenti dei
signorotti cittadini: quass bisogna lavorare duramente! Dai, che ti aspetta la
tua prima entusiasmante giornata lavorativa! e poi, senza dar modo a Sebastian
di replicare, se ne tornato a casa sua.
Cos, dopo unintensa attivit in biblioteca, che lo ha tenuto impegnato dal
mattino presto fino a sera inoltrata, Sebastian tornato nella sua abitazione
giusto in tempo per posare lelegante completo e vestirsi in maniera un po
meno formale e pi alla buona, poi si subito precipitato a casa dei suoi vicini.
Stavolta hanno apparecchiato in una sala al chiuso, preoccupati da alcune
minacciose nuvole in cielo; in ogni caso, latmosfera la stessa di ieri sera, tra
risate, cibi gustosi e piacevoli conversazioni. Sebastian in particolare
impaziente di raccontare a tutti del suo nuovo lavoro: Mi piace il mio
incarico esordisce mentre Teresa riempie il suo piatto di fumanti ravioli al
burro e salvia Catalogare i libri, fare recensioni e curare i testi pi antichi sono
attivit davvero entusiasmanti. Si avverte che fra le proprie dita scorre la cultura
di secoli di storia locale. Inoltre dalla finestra del mio ufficio c una vista
spettacolare: i monti sullo sfondo e in primo piano alcune cascatelle del torrente
Strgoso, prima che questo venga inghiottito nei canali che scorrono sotto il
paese.
Franco sorride: La pronuncia corretta sarebbe Strigso da un dotto come te
non mi sarei mai aspettato un errore del genere! lo schernisce amichevolmente
il nome infatti deriva etimologicamente da strega, perch da quando sono
state costruite le prime case che si crede sia un corso dacqua magico, in cui
vivono misteriosi spiriti maligni.
Dai, zio Franco, racconta la leggenda! Piace molto anche a Cangala si
intromette il piccolo Giovanni; subito anche Federica si protende verso lo zio
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per ascoltare per la centesima volta quella storia misteriosa, che ogni volta si
arricchisce di nuovi particolari.
Cera una volta una incomincia Franco, ma viene subito interrotto dal
nipotino: No, zio, non cos! Raccontala bene, come fai sempre!
Franco, allora, lanciata unocchiata di sommessa rassegnazione a Sebastian, si
alza da tavola, raggiunge linterruttore della luce e la disattiva, in modo che ad
illuminare sinistramente la stanza rimanga soltanto pi la tremante fiammella di
una candela. Un silenzio quasi innaturale cala fra i commensali e solo dopo
alcuni minuti di trepidante attesa Franco riprende il racconto; adesso, per, la
sua voce pare molto pi profonda, quasi cavernosa e Sebastian, pur cercando di
celare ogni infantile emozione dietro ad una maschera di insensibile
indifferenza, sente un brivido scorrergli nelle vene e avverte lineluttabile
formarsi della pelle doca lungo tutto il corpo.
Cera una volta una coppia di giovani sposini originari di Pagolato, che
dovevano scollinare al di l delle montagne per raggiungere terre lontane, meta
della loro luna di miele. A quel tempo Poggio Gelato ancora non esisteva:
cerano soltanto alcuni bivacchi estivi, abitati dai pastori quando portavano
pecore e mucche in alta montagna a pascolare.
Era il mattino del 30 aprile, uninfausta data secondo la mitologia celtica,
poich, dato che le giornate cupe volgono al termine e iniziano a fiorire i colori
della primavera, le streghe si radunano per celebrare con riti occulti e con ogni
sorta di malefatta linizio del loro letargo. Si risveglieranno solo in autunno,
precisamente la notte fra il 31 ottobre e il primo giorno di novembre, quella
notte che stata battezzata col nome inglese di Halloween da una tradizione
popolare che ha mischiato credenze pagane e dogmi cristiani.
Era una giornata buia, pioveva ininterrottamente, un vento gagliardo percuoteva
con violenza inaudita le fronde degli alberi e il calesse su cui viaggiavano i due
giovani arrancava disorientato nel fango; giunti in prossimit del fiume
Strigoso, lo superarono passando su un ponte murato che, stranamente, non era
segnalato sulla cartina topografica della zona. Proseguirono lungo la strada per
ore, ma il colle sembrava sempre pi lontano, quasi si allontanasse man mano
che loro si avvicinavano: i loro familiari avevano assicurato che era pi che
fattibile scollinare in un solo giorno, ma vista lora tarda preferirono tornare
indietro fino agli accampamenti dei pastori, per riposarsi e ripartire di buona
lena il d seguente.
Ripercorsero pedestremente il cammino seguito allandata; stavolta, per, il
paesaggio circostante era molto pi inquietante: improvvisi movimenti nelle
foreste intorno a loro facevano presagire oscure presenze nelle vicinanze. Sono
solo innocue bestie selvatiche si dicevano vicendevolmente per rincuorarsi, ma
intanto incitavano il cavallo a trottare pi velocemente ad ogni rumore sospetto.
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V
Un altro giorno sta volgendo al termine: il sole inizia a dipingere di un caldo
rosso fuoco il cielo dietro ai monti di occidente e per le vie di Poggio Gelato
riecheggiano i rintocchi di una campana, che annuncia ai paesani che sono le
sette di sera. Per Sebastian sta per concludersi la seconda giornata lavorativa:
oggi ha aggiustato alcuni vecchi scaffali e riordinato la sezione dedicata alla
saggistica storica e filosofica; gli restano solo pi pochi libri da catalogare e poi
libero di tornarsene a casa.
Improvvisamente il sonaglio, che lui stesso ha installato sopra la porta
dingresso il giorno prima, lo avverte di una visita, lunica di tutta la giornata;
prontamente si presenta al bancone nel caso ci fosse bisogno del suo aiuto.
Unincantevole visione si mostra ai suoi occhi: una giovane, alta e magra, dalla
pelle chiara e morbida come la seta, dagli occhi da cerbiatto di un intenso blu
penetrante e con gli sciolti capelli biondi che, elegantemente arruffati, le
cascano sulle spalle, sta aspettando con alcuni libri in mano di essere servita da
lui. Indossa un lungo abito nero, che, retto da due spalline, le fascia tutto il
corpo fino a terminare in una gonna poco sopra le ginocchia, esaltando la sua
bella figura.
Sebastian ancora immobile in contemplazione quando la sua voce suadente lo
richiama alla realt: Dovrei consegnare questi volumi dice con un po di
titubanza; poi aggiunge in tono pi allegro: Ma tu sei il ragazzo nuovo venuto
dalla citt? In questi giorni in paese non si parla daltro se non di te! vero che
sei un erudito uomo di lettere?
Con un leggero imbarazzo, Sebastian annuisce e le porge la mano Piacere,
Salviano. Divertita dal comportamento cos formale del ragazzo a occhio e
croce di pochi anni pi grande di lei, scherza: Quanta formalit! Hai anche un
nome? O sei talmente abituato a presentarti come un codice fiscale che non te lo
ricordi pi? Io sono Aurora e, abbracciatolo calorosamente, esclama:
Benvenuto a Poggio Gelato!
In quellabbraccio Sebastian si sentito sciogliere e, per nulla indispettito dalla
giocosa presa in giro, le racconta che stato mandato in quel paesino di
montagna dal suo docente universitario affinch rimettesse in sesto la biblioteca
civica, ricca di testi pregiati e da troppo tempo trascurata.
Aurora, riconsegnati i trattati di pittura, riesce a convincere Sebastian, peraltro
senza dover insistere pi di tanto, a sospendere la sua attivit e a lasciarsi
accompagnare in giro per la borgata.
Qui la vita prosegue normalmente, tutti sono ancora freneticamente indaffarati
dalle proprie occupazioni e nessuno bada ai due giovani che camminano
spensierati per Via del Grecale, attraversano Piazza Maggiore e si siedono in
mezzo alla piazzetta discendente a forma di conchiglia che si trova davanti alla
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chiesa di San Luigi Gonzaga. A Sebastian sembra di stare sotto una campana di
vetro, in cui il tempo pare essersi fermato e dalla quale pu osservare con
distacco quella vita lavorativa che, invece, sempre lo aveva visto protagonista.
Completamente indifferenti a cosa succede intorno a loro, i due parlano
ininterrottamente per quasi unora: i loro discorsi spaziano dalle vicende
personali alla letteratura, dallarte e dalla filosofia alle loro vicende personali;
Sebastian solitamente chiuso di carattere, quasi meravigliato di se stesso per la
voglia di comunicare con quellangelica creatura che ha subito saputo far
breccia nel suo animo.
Purtroppo otto inclementi e gravi rintocchi di campana irrompono
prepotentemente, infrangendo tristemente quellatmosfera onirica: Accidenti!
Si fatto davvero tardi! esclama Aurora, controllando per sicurezza sul
proprio orologio da polso Devo assolutamente tornare subito a casa! Ciao,
Sebastian! Spero di rincontrarti presto! e rapida corre via, come una foglia che,
dopo una vita spesa su un ramo, improvvisamente se ne allontana, sospinta dal
gelido vento dellautunno.
Tornato a casa, incrociando Franco nel cortile, gli racconta della sua nuova
conoscenza; Oh, s, conosco Aurora! Da diversi anni trascorre il periodo estivo
qui a Poggio Gelato, ospite della signora Giuseppina De Brasi, che la sorella
di suo padre spiega Franco Studia, se non erro, allAccademia delle Belle
Arti: una pittrice in erba e passa gran parte delle sue giornate a dipingere
quadri paesaggistici
E, per curiosit, dove abita la signora De Brasi? si informa Sebastian,
cercando maldestramente di nascondere il suo interesse. Ridacchiando Franco
gli risponde: Mi spiace per te, ma rispetto a qui si trova dalla parte opposta del
paese; non che sia tanto grande in verit, a piedi riesci ad arrivarci in pochi
minuti. Precisamente abitano in Via ai Monti, ma non ricordo pi se al numero
11 o al numero 13.
Sebastian lo ringrazia e si congeda gentilmente; in seguito, appena entrato nella
sua abitazione, prima ancora di togliersi le scarpe per infilarsi le pantofole o di
preparare tavola per la cena, si precipita alla scrivania in camera da letto per
esprimere per scritto le emozioni che si affollano nella sua testa. Subito gli
balena lidea che potrebbe finalmente iniziare a curare un diario personale,
tuttavia, oltre a non sembrargli una proposta molto originale, capisce subito che
sarebbe un impegno troppo restrittivo e ripetitivo. Matura cos il proposito di
far fruttare le proprie conoscenze letterarie e linguistiche, riportando i suoi stati
danimo in poesie, che, magari, in seguito avrebbe raccolto in unantologia.
Ovviamente una persona colta come lui non pu esimersi dal comporre liriche
belle non solo dal punto di vista contenutistico, ma anche da quello stilistico;
decide perci di cimentarsi in componimenti dallo schema metrico ben preciso.
Allinizio non per niente facile: i primi versi scritti, invece di avere
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VI
Anche oggi per Sebastian il risveglio stato traumatico: Franco molto gentile,
gli ha persino portato la colazione in casa, ma non pu pretendere che si svegli
cos presto la mattina; chiss se e quando si abituer ad alzarsi alle 5.30, unora
completamente inconcepibile per un ragazzo di citt. Oltretutto egli non
vincolato da un ferreo orario lavorativo, quindi potrebbe benissimo dormire
ancora un po.
Pensa quante belle esperienze puoi fare nel tempo che sottrai al sonno! E
ricorda che finch si giovani ogni minuto preziosissimo, ma il giusto valore
lo si capisce solo da vecchi, quando ormai non c pi tutto questo tempo a
disposizione gli ha confidato Franco, sorridente mentre lo scuoteva lievemente
per destarlo.
Adagio consuma la genuina colazione offertagli, una tazza di latte fresco e una
fetta abbastanza sostanziosa della squisita torta ai cereali cucinata da Teresa,
poi con la dovuta cura indossa il solito completo beige e si annoda intorno al
collo una raffinata cravatta azzurra; prima di avviarsi verso la biblioteca, rilegge
compiaciuto la poesia composta la sera prima, per poi riporla in un cassetto
della scrivania, certo del fatto che non rimarr a lungo da sola: ormai sta via via
prendendo forma nella sua mente lidea di scrivere altre liriche, tutte
rigorosamente conformi a particolari schemi metrici, e di antologizzarle in una
raccolta organica, che sar il racconto completo della sua esperienza di vita qui
a Poggio Gelato.
Entusiasta per il progetto concepito, strappa dallagenda la pagina vuota di un
giorno ormai passato e, armato della sua solita penna stilografica, compone di
getto quella che sar la prefazione alla sua opera, una prefazione anchessa in
versi, seppure senza alcuna ristrettezza metrica, in cui si rivolge direttamente al
bel paese di montagna e ai suoi abitanti, personificandoli nellunica figura di
una giovane donna.
Perch scrivo poesie?2
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dover confessare alcune colpe celate per anni, di dover sistemare alcune
faccende lasciate in sospeso o di aver bisogno della benedizione da parte di un
sacerdote lui no: con una purezza di cuore straordinaria disse che avrebbe
continuato a giocare. Ti rendi conto? incredibile pensare a una simile
tranquillit, dovuta allaver trascorso tutta la propria esistenza senza rimorsi o
peccati scomodi sulla coscienza.
Sebastian, ti conosco da pochissimo, ma non difficile intuire che tu sei una di
quelle persone che si dedicano totalmente al lavoro; per fai attenzione! Non
c solo la carriera, anzi sono ben altre le cose che ti possono gratificare
veramente non sciupare la tua giovinezza dietro sogni vuoti. Mi sovviene in
mente quel consiglio dei poeti classici, che tu sicuramente hai letto tante volte,
ma forse non hai mai del tutto compreso nella sua profondit: vivi ogni giorno
della tua vita come se fosse lultimo. Precisamente questa frase di Seneca,
vero?
Sebastian annuisce emozionato con un appena percettibile movimento del capo,
gli occhi lucidi per la commozione fissi sul volto raggiante e sereno di lei:
nessuno prima dora aveva mai scavato cos a fondo nel suo cuore, nessuno si
era mai interessato cos sinceramente alla sua felicit.
Aurora continua sempre pi emozionata dalle sue stesse parole Ovviamente
non facile, la pigra tentazione di rimandare a domani certe attivit o la paura
di fallire a volte prendono il sopravvento, per se ce la fai a cancellare ogni
preconcetto e ad agire seguendo le intenzioni istintive che ti suggerisce il cuore,
ne ricaverai una gratificazione immensa!
Pensa che persino in pi passi dellAntico Testamento si mostra che la ricetta
per la felicit consiste proprio nelladerire alla legge del Signore, che insita
nella natura di ciascuno di noi. Capisci? Significa che ogni uomo pu essere
felice semplicemente essendo se stesso, senza doversi sforzare per adeguarsi a
dei canoni architettati artificialmente! Non trovi che tutto questo sia
straordinario e che valga proprio la pena di provarci?
Poi, cambiando discorso, propone allegramente a Sebastian di visitare linterno
della chiesa, dove, nella nicchia dietro laltare maggiore si pu ammirare il
capolavoro di un artista locale, un dittico dipinto con colori sgargianti e dalle
figure vibranti, raffigurante da una parte la vicenda di San Luigi Gonzaga
raccontata da Aurora e, dallaltra, il passo del Vangelo di Marco in cui Ges
pronuncia la celebre frase Lasciate che i bambini vengano a me per mostrare
ai suoi discepoli come la spontaneit e la felicit siano indispensabili per entrare
nel Regno dei cieli.
Sebastian rimarrebbe ad ascoltarla per ore, ma il suo incarico incalza e si vede
costretto a declinare linvito ad unaltra volta; Non hai afferrato molto del mio
discorso, eh? scherza Aurora Pazienza! Vedrai che, tempo un mese, riuscir a
distrarti dal tuo lavoro e a farti apprezzare le gioie della vita frugale una
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VII
Aurora fantastica, pensa fra s Sebastian mentre, seduto dietro al bancone
della biblioteca, consuma il panino che si portato da casa; incredibile il
modo in cui ella riesce ad entrare subito in sintonia con tutti, senza pregiudizi e
con grandissima gentilezza.
Quanto piacerebbe a Sebastian poterla vedere sorridere solo per lui; invece
sicuro che lei, per la sua dolcezza di natura, ricolma della stessa premurosa
attenzione chiunque, dallamico di lunga data al forestiero, cercando in tutti il
buono che arde nel loro cuore e prodigandosi perch riescano a correggere ci
che non va nel loro carattere.
Nella mente del giovane bibliotecario balena lidea di comunicare alla fanciulla
queste sue riflessioni, anche se in cuor suo sa gi che non sar mai in grado di
farle un discorso simile, poich ogni volta che la incontra sente un groppo in
gola che gli impedisce di parlare e resta, cos, muto ad ascoltarla ammaliato.
Decide allora di affidare i suoi pensieri ad una nuova poesia, celandoli per
dietro ad unelaborata metafora: prendendo come modello unintramontabile
lirica del poeta Giacomo Leopardi, si rivolge ad unentit celeste, nella quale
Sebastian identifica lamata, la quale influisce benignamente sulla vita terrena
degli uomini, ma si mantiene pura ed incontaminata, come se la bassezza
umana non la riguardasse pienamente.
Il ragazzo pensa di rimarcare il suo intento emulativo nei confronti dellillustre
vate dellOttocento, giocando allusivamente nel titolo ed inserendo come verso
conclusivo proprio un verso del componimento scelto ad esempio.
Preghiera mattutina del figlio di un pastore3
Chiara risplendi, Aurora mattutina,
e benigna illumini la stanca
terra. Gi al campo il lento bue arranca,
gi dal fiore sen va la fredda brina.
Ogni d ad ogni uomo ti mostri pari,
ma ognun ti vede per s e per s solo:
come laquila daltro augello il volo
invidia, per tutti son pani amari
le spighe del vicino, che ora doro
paiono, favorite dal tuo splendore.
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VIII
Questo sabato mattina Sebastian ha deciso di non recarsi in biblioteca per
dedicarsi allarredamento della casa: non che Franco non avesse gi dato una
sistemata ai locali prima del suo arrivo, per Sebastian vuole ridisporre la
masserizia secondo le sue esigenze e abitudini, rimettere in sesto alcuni mobili
accatastati nella cantina e, soprattutto, allestire una piccola palestra per
lesercizio fisico nello stanzone al pianterreno, che un tempo era sicuramente
adibito a stalla per gli animali e che ora appare inutilizzato e trascurato.
Sulla mensola, che dalla porta dingresso della sua camera si estende fin quasi a
sopra il letto, espone diverse foto della sua famiglia, alla quale molto
affezionato, sebbene nessuno abbia mai compreso veramente la sua ambiziosa
passione per il mondo universitario ed egli sia stato costretto, da quando aveva
appena ventanni, a vivere da solo in citt, lontano da casa, usufruendo
dellospitalit dei collegi per studenti meritevoli e pagandosi tutto ci di cui
aveva bisogno grazie alle borse di studio vinte di anno in anno. In alto, a met
delle due pareti laterali, appende le vecchie casse di un computer, alle quali,
tramite un rudimentale impianto elettrico, pu collegare un lettore cd o mp3, e
sposta la scrivania, posizionata da Franco sotto allabbaino, sul lato adiacente,
in modo da avere libero accesso alla finestra e da non ricevere la luce
direttamente in faccia mentre studia.
Infine, dopo aver asportato le quattro rotelle da un pattino da bambini spaiato
rinvenuto per puro caso la sera prima in un cassonetto della spazzatura, le fissa
con delle viti sufficientemente lunghe e robuste alle gambe di una sedia, in
modo da potersi spostare liberamente dal tavolo di lavoro alla libreria,
rimanendo sempre comodamente seduto.
Soddisfatto per i piccoli accorgimenti funzionali apportati, scende al piano di
sotto per pianificare la struttura della sua artigianale palestra, portando con s i
dischi di varia larghezza e (cosa pi importante) massa, che finora ha custodito
gelosamente nel doppiofondo della sua valigia pi resistente; inizia ad operare
con i pochi mezzi a disposizione, riciclando una vecchia asse da stiro,
opportunamente montata sopra ad un basamento resistente, come panca piana,
costruendo un complicato sistema di carrucole utile per esercizi di vario tipo per
braccia e gambe e trasformando lo spesso e resistente manico di una zappa in
un bilanciere, a cui aggiungere i pesi infilzandoli attraverso i buchi centrali. Ora
tuttavia ha bisogno di due funi metalliche, una per issare i carichi attraverso il
sistema di carrucole appena ultimato e laltra come misura di sicurezza per
quando avrebbe usato il bilanciere libero.
Su consiglio di Mattia, Sebastian si reca nellemporio che si affaccia su Piazza
Maggiore, dove a detta di tutti i paesani possibile trovare qualunque
mercanzia; la porta del negozio socchiusa e Sebastian, dopo aver bussato,
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entra titubante e si guarda intorno con circospezione: hanno ragione gli abitanti
di Poggio Gelato, pensa, fra gli scaffali davvero esposto ogni genere di merce,
dalle piccole apparecchiature elettroniche ai prodotti per la casa, dai cibi in
scatola agli arnesi da giardinaggio. E tutto apparentemente senza un ordine
logico: un set di coltelli da cucina fa bella mostra di s accanto ad alcune
confezioni di pile alcaline su una mensola vicina allingresso, un tappeto con
ricami indiani appoggiato, arrotolato, ad un macchinario per la duplicazione
delle chiavi e sparsi qua e l sul pavimento giacciono scatoloni contenenti o
riviste e giornali pi o meno aggiornati o sementi ortofrutticole.
Improvvisamente Sebastian sobbalza vedendo sbucare inaspettatamente da una
botola un ragazzo dai capelli cespugliosi e dalla voce squillante: Piacere, sono
Emiliano! In cosa posso esserti utile?
Salve, mi sono trasferito a Poggio Gelato da appena una settimana e devo fare
alcuni lavori di ristrutturazione in casa Ha mica delle funi dacciaio?
risponde Sebastian, ma il giovane venditore pare prestare poca attenzione alla
richiesta, molto pi interessato a conoscere pi a fondo il nuovo arrivato: Ah,
tu sei Sebastiano Salviano, giusto? Sebastian lo corregge lui, irritato da
tutto questo interessamento alla sua persona. Se egli fosse un negoziante
sicuramente non perderebbe tempo assillando di domande i clienti, ma farebbe
di tutto per soddisfare le loro esigenze nel minor tempo e col massimo
guadagno possibili; costui, invece, sembra essersi del tutto dimenticato del suo
ruolo di negoziante e prosegue imperterrito nel suo discorso di benvenuto,
conquistando pian piano la simpatia del giovane letterato, che inizia a
sciogliersi e a dialogare con crescente interesse, accettando definitivamente il
fatto che in questo paese non vale il suo preconcetto per cui lattivit lavorativa
debba essere anteposta a tutto il resto.
Dopo diversi minuti di racconti appassionati, Sebastian rimane spiazzato dalla
repentina domanda di Emiliano: Ti servivano delle funi, vero? Di che tipo?,
ma, incoraggiato dallallegro occhiolino del nuovo amico, supera subito lo
sbigottimento e inizia la sua spiegazione: Sto allestendo una piccola sala pesi
personale per tenermi in forma e, quindi, mi serve una fune da inserire in un
sistema di carrucole e unaltra, possibilmente pi robusta, per legare il
bilanciere principale ad una trave del soffitto, in modo da non rimanere
schiacciato nel caso mi scivolasse di mano.
Non ti preoccupare esclama propositivo Emiliano I cavi che vendo i
contadini locali li usano per trainare carri di qualunque peso e dimensione,
reggeranno senza problemi i tuoi pesetti! Io, visto che sabato, per oggi, ho
praticamente finito qua in negozio: prendo gli attrezzi e vengo a darti una mano
ad installare lintero impianto! Ti confesso che ho una certa curiosit di vedere
questa tua palestra!
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IX
Il giorno seguente Sebastian, tornato a casa dopo la messa delle 8.30, si prepara
per andare a correre con Emiliano: ritira in un cassetto labito elegante della
domenica e cerca fra il vestiario sportivo qualcosa di adatto per loccasione;
dopo aver sommerso il letto di magliette, pantaloncini e calzettoni scartati
perch considerati inadatti, finalmente degli indumenti a lui congeniali, una
paio di calze leggere e traspiranti, imbottite solamente nelle zone di particolare
contatto fra il piede e la scarpa, un paio di pantaloncini cosciali neri con alcune
righe oblique arancioni e una canottiera colorata traforata in poliestere, gialla
con due bande nere sul retro che dalle spalle scendono fino a unirsi in fondo alla
schiena. Infine, infilati gli occhiali da sole e legate ben strette le scarpe da
ginnastica blu e grigie, si dirige in tutta fretta in Piazza Maggiore, dove
Emiliano lo sta aspettando, cos crede Sebastian. In realt, quando giunge nel
piazzale, il posto deserto ed egli si siede su una panchina ad aspettare lamico,
continuamente guardandosi nervosamente intorno, un po imbarazzato per
mostrarsi ai passanti vestito in maniera cos sportiva e sgargiante, in netto
contrasto con la momentanea attivit sedentaria.
Solo dopo diversi minuti, Emiliano sopraggiunge trafelato, scusandosi per il
ritardo, dovuto ad un contrattempo imprevisto; veste un paio di pantaloncini
beige e una maglietta verde chiaro, su cui compaiono gi alcuni aloni pi scuri
di sudore, dovuti al tanto faticoso quanto vano tentativo di arrivare puntuale
allappuntamento.
Forza! Cosa stiamo aspettando? Andiamo! esorta ironico Emiliano, ben
consapevole del fatto che proprio lui che Sebastian stava aspettando fino a
poco fa; con andatura sostenuta, percorrono tutta Via del Grecale, finch questa,
dopo poco pi di un chilometro, si ramifica in diversi sentieri sterrati e i due
imboccano il primo sulla sinistra. Intanto, Emiliano, senza fermarsi, inizia a
parlare ansimando al compagno: Complimenti per labbigliamento: sei un
figurino! Dovresti vestirti pi spesso in questo modo, piuttosto che indossare
uno dei tuoi soliti completi eleganti che ti fanno apparire ventanni pi
vecchio e, fingendo umoristicamente di atteggiarsi a divo, aggiunge Vedi,
io, ovviamente, ho un certo fascino sulle ragazze, per, cos facendo, tu potresti
quasi diventare un mio degno rivale.
I due ridacchiano un po insieme, con quel filo di fiato che la corsa ancora
concede loro, finch, avvertendo il borbottante avvicinarsi di un trattore,
Emiliano propone entusiasta: Quello Roberto Viberti, ha ventisei anni come
me e vive da queste parti, in una cascina nei dintorni di Poggio Gelato, dove la
sua famiglia ha da decenni un bel possedimento agricolo e un allevamento di
bovini; un po uno zuccone, ma ha un cuore doro. Quasi tutti i giorni gira da
queste parti sul suo trattore, anche se non sempre per andare a lavorare i campi
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sfiniti corridori; Sebastian, sdraiato per terra, vede la figura massiccia del
giovane contadino stagliarsi amichevolmente in contro luce: da sotto un berretto
estivo con la visiera girata di lato spuntano ciocche arruffate di capelli castano
scuri, due ridenti occhi verdi sfavillano appena nascosti dalle folte sopracciglia
e dalle guance grossocce e coperte da una leggera barbetta e un naso
pronunciato sovrasta la bocca sorridente.
Mentre Roberto porge le possenti mani ai due ragazzi per aiutarli a rialzarsi,
Emiliano ribatte sarcastico alla lamentela: Senti chi parla, quello che fa fare
tutta la fatica al motore del suo trattore noi almeno abbiamo sudato la nostra
vittoria!, poi, con fare da presentatore televisivo, si esibisce nelle ridondanti
vicendevoli presentazioni.
I tre chiacchierano per diversi minuti, rievocando con toni epici la gara appena
conclusa, finch Roberto, avvertendo il piagnucoloso brontolare del suo
stomaco, si affretta a concludere: Tutte queste emozioni mi hanno messo
appetito; io torno a casa, oltretutto proprio ora di pranzo! A presto! e,
manovrando con incredibile bravura lingombrante mezzo sulla via
relativamente stretta, inverte il senso di marcia e si dirige verso la sua fattoria.
Anche Sebastian ed Emiliano si avviano molto lentamente lungo Via ai Monti
per poi tornare alle loro abitazioni, barcollando per la stanchezza e reggendosi a
stento lun laltro; giunti in Piazza Maggiore, salutatisi, si separano: Emiliano
raggiunge il suo furgoncino parcheggiato in Via dello Scirocco e Sebastian si
immette in Via del Libeccio per tornare alla sua dolce dimora, dove lo attende il
frugale pasto che si preparato prima di uscire.
Sulla via del ritorno, Sebastian ripensa ai suoi nuovi amici e ad Emiliano in
particolare: stato tutto merito del giovane negoziante se ora hanno instaurato
un legame cos forte, fosse dipeso soltanto da lui tutto si sarebbe risolto in una
sbrigativa e distaccata compravendita e a questora sarebbe rinchiuso in casa a
sollevare pesi senza alcuna compagnia. E pensare che in quel momento
linteressamento di Emiliano alla sua persona lo scocciava pure! Se non avesse
insistito con le sue domande, se non si fosse intromesso gentilmente negli affari
di Sebastian o se non si fosse offerto di aiutarlo nel suo lavoro, chiss se
Sebastian avrebbe avuto loccasione (o, cosa ancor pi improbabile, avrebbe
cercato di crearla) di rincontrarlo e condividere con lui unesperienza cos bella
come quella di oggi.
Tutto innegabilmente scaturito da Emiliano, che ha saputo mettersi a
disposizione del nuovo arrivato, fidandosi subito con splendida ingenuit di una
persona per lui ancora sconosciuta, senza pretendere nulla da lei, ma solo per il
piacere di servirla. Sebastian si ricorder sempre di questo fantastico aiuto
gratuito4.
4
METRO: sonetto caudato, versi endecasillabi e settenari, ABBA ABBA CDC DCD dEE eFF
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X
Che giornata! Entusiasta Sebastian attraversa il cortile per tornare nella sua
abitazione dopo una luculliana cena insieme alla famiglia di Franco, raggiunge
velocemente la sua camera e si abbandona sognante sul letto.
Una fitta immediata al ginocchio lo risveglia dal suo stato di estasi: nonostante
la medicazione provvidenziale di Aurora, ci vorranno ancora alcuni giorni
prima che la ferita si rimargini. stato un po stupido a cadere in quel modo
dalla scala a pioli in biblioteca: stava sistemando alcuni libri sui ripiani pi alti
di uno scaffale, quando entrata la fanciulla, per prendere in prestito un libro di
narrativa che, combinazione, era collocato solo qualche scansia pi a sinistra
rispetto alla scala su cui era salito Sebastian; egli, allora, un po per pigrizia, un
po per mostrare alla ragazza la sua destrezza, invece di scendere, spostare la
scala e risalirvi sopra, confidando nelle rotelle poste ai piedi della scala e
facendo leva con le mani su una mensola, ha dato uno strattone coi piedi in
modo da far scorrere lateralmente la scala. Tuttavia le ruote logorate dal tempo
e non ancora aggiustate non hanno risposto positivamente allimpulso,
rimanendo completamente ferme, e il piolo su cui era appoggiato Sebastian,
sottoposto a uneccessiva tensione, ha ceduto facendo precipitare a terra il
ragazzo, che, oltretutto, cadendo ha sfregato il ginocchio contro il legno,
strappando i pantaloni e ferendosi superficialmente. Sebastian rimasto alcuni
istanti in silenzio a terra, imprecando fra s contro la sua insensata azione,
afflitto non tanto per il dolore fisico quanto per essersi reso ridicolo di fronte ad
Aurora. Questultima, invece, si subito preoccupata delle condizioni
dellamico e, recuperati da un armadio alcuni cerotti e una boccetta di acqua
ossigenata, ignorando le rassicurazioni imbarazzate di Sebastian, ha iniziato a
medicare amorevolmente la ferita. Sebastian lha guardata ammaliato mentre
ripuliva con delicatezza e precisione la ferita dalle schegge e la disinfettava con
estrema cura, sussurrando allamico parole di conforto per distoglierlo dal
bruciore causato dallacqua ossigenata a contatto con la pelle.
Ora, rivivendo col pensiero quei momenti, Sebastian , tutto sommato, contento
di esser caduto in quel modo, perch cos ha avuto loccasione di essere
soccorso da Aurora, di sentirla vicina, di essere al centro della sua attenzione.
Sarebbe pronto a subire decine di altri incidenti come quello per poi potersi
affidare totalmente alle premurose cure di lei; che tristezza, per, pensare che
mostrarsi quasi falsamente bisognoso di un urgente aiuto materiale sia lunico
modo per farle capire quanto sia importante la sua presenza nella propria vita!
Sebastian sorride allidea che per lui Aurora come una delle dee della
classicit, tanto cantate da poeti e aedi, presenze fisiche nella quotidianit delle
persone, dispensatrici di doni, ma inarrivabili per i comuni mortali. Quasi per
gioco si propone, allora, di comporre una lirica dai toni aulici e ricca di
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XI
Ormai il ginocchio di Sebastian guarito perfettamente, e il ragazzo decide,
allora, di andare a ringraziare lamica che lo ha curato prontamente; terminata
prima del previsto la catalogazione dei saggi scientifici e tecnici relativi
allagricoltura, verso lora di pranzo esce dal signorile ed imponente edificio e
si incammina lungo Via ai Monti, seguendo le indicazioni un po incerte di
Franco. Per sicurezza Sebastian controlla tutte le targhette delle abitazioni di
questa via, finch, dopo aver percorso circa duecento metri, in corrispondenza
del numero civico 11, legge con entusiasmo il tanto sospirato cognome. Si
tratta di un bel villino a due piani, circondato da un grazioso giardino inglese,
attraversato da un vialetto in ghiaia; sul muro rivolto verso la strada dipinta
unelaborata meridiana, il cui complicato meccanismo sormontato dalla scritta
Ristorati allombra del tempo ed inserito in un pi ampio affresco,
raffigurante un giovane pastore che riposa, con un agnellino fra le braccia,
appoggiato ad un grande masso, sul quale paiono incise le ore del giorno e dalla
cui sommit spicca lo gnomone.
Con mano tremante, Sebastian suona il campanello e, pochi istanti dopo,
unanziana signora si affaccia da una finestra; il giovane bibliotecario si
presenta e chiede se Aurora sia in casa, ma la donna gli risponde: Mi spiace,
giovanotto, uscita stamattina e non torner prima di sera; oltretutto, ha persino
dimenticato il telefonino in camera sua, quindi non c modo di contattarla. Se
vuoi, puoi raggiungerla sul litorale del Grande Lago Bianco, dove sta lavorando
ad un quadro. Se no, quando torna, le dico che sei venuto e poi vedete quando
incontrarvi. davvero gentilissima! la ringrazia il ragazzo Ma non si
preoccupi: ora provo a raggiungerla vicino al lago, altrimenti non importa,
ripasser in unaltra occasione. Arrivederci!
Un po impensierito, non tanto per la lunga camminata che lo aspetta quanto per
lincertezza di riuscire davvero a trovare Aurora e a parlarle, Sebastian si avvia
di buona lena verso il bacino idrico, attraversando lintero paese e percorrendo
una stradina in terra battuta; il sentiero costeggia diversi campi coltivati, senza,
per, mai offrire ai viandanti un ombroso riparo alla canicola di mezzogiorno,
perci Sebastian non si stupisce affatto di essere lunico ad avventurarsi su quel
cammino a quellora cocente. Nel raggio di centinaia di metri non si vede anima
viva, persino gli animali preferiscono rimanere rintanati nei loro nascondigli
aspettando laria fresca delle ore pi tarde.
Dopo una camminata che a Sebastian parsa interminabile, con la fronte tutta
sudata e il respiro affannato, finalmente giunto in prossimit del lago; sebbene
laltitudine non sia ancora particolarmente elevata, il bacino ha la tipica
conformazione dei laghetti di montagna: la sua portata varia col susseguirsi
delle stagioni, raggiungendo il massimo con lo scioglimento dei nevai in
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Giunti di fronte al cancelletto di casa, Aurora ringrazia Sebastian per laiuto nel
trasporto del pesante oggetto e, soprattutto, per la gradevole compagnia;
Figurati, stato un vero piacere! le risponde il giovane, pensando in cuor suo
che, in fin dei conti, molto pi quello che egli stesso deve allamica di quanto
lei debba a lui. Egli sempre disponibile a dare una mano, a fornire un aiuto
concreto, ma niente pu equiparare quello che Aurora gli ha dato in appena
poche settimane: lo ha liberato dal preconcetto per cui il lavoro viene prima di
tutto e gli ha trasmesso un po della sua travolgente voglia di vivere,
insegnandogli inoltre la vitale importanza che ha, per ogni uomo, lo stringere
con gli altri legami sinceri di rispetto reciproco e di affetto.
Tornato in biblioteca, approfitta della consueta assenza di visitatori per
cimentarsi in un nuovo componimento poetico, col quale desidera cantare la
propria lode alla dolce fanciulla; in esso sceglie di paragonare la ventata di
novit che ella ha portato nella sua vita alla neve che scende dinverno,
coprendo amorevolmente la terra spoglia e aiutando le sementi a resistere al
rigore del freddo per poi germogliare rigogliose in primavera.
Inondato dal tuo amore6
Dolce mi hai inondato col tuo amore
e con grande stupore
lanimo mio ho visto tornar bambino
e il vivere acquistar nuovo sapore;
da oggi un nuovo vigore
saldo mi guida sullarduo cammino.
Come alliroso il placare il livore
fonte di clamore,
cos, per me, poter starti vicino
e udire la tua gioia parlarmi al cuore
e scoprire il tuo ardore
di vivere appieno, un dono divino.
Vienmi come nevosa apparizione,
che, con soave emozione,
dal firmamento scende gi copiosa,
candida e vaporosa,
e sui brulli campi lieve si pone,
METRO: sonetto rinterzato, versi endecasillabi e settenari, AaBAaB AaBAaB CcDdC DdCcD
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XII
Finalmente arrivato il momento tanto atteso da Sebastian: da quando Aurora
ha accettato il suo invito a fare un giro in bicicletta insieme a lui non trascorso
solo un giorno senza che lui sognasse ad occhi aperti, fantasticando avventure
fra i boschi sempre nuove, tutte, tuttavia, culminanti nel coronamento del suo
sogno damore.
Convincerla non stato facile, il giovane aveva ormai perso il conto delle
iniziative andate a vuoto per seccanti imprevisti o per la timida ritrosia di lei e
con esso aveva perso anche la speranza. Finch una mattina, passeggiando
nervosamente fra gli scaffali della biblioteca, gli venuta unilluminazione:
avrebbe lasciato scegliere ad Aurora la data dellescursione, ma, per assicurarsi
che lei non trascurasse la proposta, le avrebbe presentato linvito nel modo pi
originale e coinvolgente possibile. E in quale altro modo avrebbe potuto fare ci
se non grazie alla poesia, sola arte in cui riteneva di avere una certa abilit?
Cos ha iniziato di buona lena a scarabocchiare su alcuni foglietti per appuntarsi
le idee per il suo nuovo componimento, che, a differenza dei precedenti,
avrebbe avuto un tono molto pi giovanile e scherzoso, per non insospettirla
circa la sua travolgente passione per lei; in men che non si dica il
componimento, molto pi simile ad una filastrocca che ad una lirica, ma
comunque piacevole, era pronto e subito Sebastian ha trascritto linvito7 sul
cellulare per inviarlo come sms ad Aurora.
Ciao! Come procede la calda estate?
Per me bene, anche se troppo in fretta!
Non provi pure tu la voltotate
di fare un bel giro in bicicletta?
Fra i selvaggi boschi potremmo andare,
vedrai che esperienza, dammi retta;
della fatica non ti preoccupare:
se sarai stanca, indietro torneremo.
Or dimmi quando lo potremo fare,
Gi io penso a quanto ci divertiremo!
Io son libero fino ad Agosto,
almeno una volta ci incontreremo.
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Cigola il portone dingresso chiudendosi alle sue spalle, sigillando per sempre
la sensazione unica di pura gioia provata quel pomeriggio.
Senza fretta Sebastian si allontana, supera la biblioteca e, costeggiata Piazza
Maggiore, si sofferma a meditare su una panchina nella piazzetta antistante alla
chiesa di San Luigi Gonzaga, sulla cui facciata il sole, tramontando, proietta
una dolce e malinconica luce violacea.
Improvvisamente sente il bisogno irrefrenabile di affidare alla poesia la
memoria imperitura di quella giornata speciale, in cui si sentito in piena
sintonia con Aurora, sebbene ella ignori la sua passione per lei, una giornata in
cui ogni cosa appariva in unottica diversa, pi soave, quasi che ogni passo
compiuto sul sentiero verso la meta, li avesse condotti anche sempre pi verso il
centro del suo cuore.
Vedendo il sagrestano uscire dalla chiesa per tornare a casa, gli corre incontro
elemosinando una matita e un pezzetto di carta; questi, superato un primo
istante di perplessit, si prodiga per accontentare linsolita richiesta, regalando
infine al giovane una biro rossa e alcuni volantini, ormai scaduti, relativi a degli
incontri di preghiera a livello diocesano.
Per Sebastian raccogliere le idee per quella nuova composizione tuttaltro che
facile: come spesso accade, gi dopo pochissimo tempo il ricordo di una cos
bella esperienza non pi tanto nitido, bens sfumato e sfaccettato in mille
diverse speranze ed emozioni, che suscitano il bruciante desiderio di vivere
nuovamente una simile esperienza.
Dopo mezzora di intenso lavoro, una nuova poesia risalta smagliante su uno
dei depliant, fra le grigie tabelle degli orari degli appuntamenti; lappassionato
racconto di un duplice viaggio8.
sera. Si offuscano ormai i pensieri
spensierati di unaurora brillata
sol per me, tra i boschi, sui sentieri,
pur in una data di nubi ombrata.
Io e lei, lei ed io, accompagnati dal vento
soltanto, giunti al cuor della natura
e al mio, ignorando Ella il sentimento
mio, vivemmo unintesa duratura.
Ma or non m concessa rimembranza,
se non ci chella gentil lasci in cuore:
lardente desiderio e la speranza
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XIII
Questa mattina Sebastian si offerto di aiutare Emiliano a portare in gita due
tende, alcuni sacchi a pelo e tutta lattrezzatura necessaria per il pernottamento
in quota. Per fortuna il furgoncino fa loro risparmiare la fatica fin oltre il
Grande Lago Bianco, mentre i loro compagni escursionisti si sono incamminati
alcune ore prima direttamente da Poggio Gelato; quando, per, il percorso
diventa troppo impervio per lautocarro, i due sono costretti a parcheggiarlo in
uno spiazzo a bordo strada e a proseguire a piedi, sobbarcandosi, seppure per
pochi chilometri ancora, il peso immane di tutto loccorrente per campeggiare
allaperto: man mano che salgono, sentono i muscoli delle gambe sempre pi
indolenziti, le spalle danno segni di cedimento e il fiato lentamente viene a
mancare, forse perch laria in altitudine pi rarefatta o forse solamente per
autosuggestione.
Attraversano una mandria di mucche al pascolo sotto lo sguardo vigile del cane
pastore dal folto pelo nero e dagli arti possenti, educatamente mansueto nei
confronti dei passanti, ma pronto ad intervenire in caso di pericolo per il
bestiame a lui affidato. Sebastian avverte lirritante sensazione che i bovini, che
stanno pascolando rilassati, chi eretto sulle zampe chi sdraiato a terra, si
divertano ad osservare i due giovani mentre faticano, oppressi sotto un fardello
che per quelle bestie, invece, sarebbe una bazzecola da portare.
Proseguono poi nel loro cammino, superando un modesto ponte, fatto solo di
assi di legno, posto sopra un ruscello in corrispondenza di una cascatella, i cui
vivaci zampilli, trafitti dalla luce dorata del mattino, la rifrangono pitturando
con i sette colori dellarcobaleno i massi e le piante circostanti; infine, dopo
essersi lasciati alle spalle una buia galleria artificiale, scavata grezzamente nella
nuda pietra in tempo di guerra per nascondere i movimenti delle truppe,
giungono in un ampio pianoro in fiore ai piedi del Dente del Lupo, un
massiccio isolato alle cui pendici giace perennemente un piccolo nevaio.
Qui i loro compagni stanno gi allestendo il campo per il gioco del pomeriggio,
segnando le aree con la calce e costruendo due canestri, ciascuno ottenuto
montando in orizzontale fra due paletti, alti circa un metro e mezzo e distanti fra
loro quaranta centimetri, un anello confezionato intrecciando due vimini e
incurvandoli fino a formare un cerchio.
Emiliano ha spiegato, strada facendo, le semplicissime regole a Sebastian: in
pratica come giocare a pallacanestro, con le uniche differenze che la palla
usata pi piccola e leggera, che chi ha la palla in mano non pu muoversi e
deve, perci, passarla a un compagno e che si pu tirare a canestro solo se non
si sorpassa una certa linea posta a semicerchio a tre metri dallanello; inoltre,
fra il campo di gioco comune e il canestro interposta unarea molto ristretta in
cui possono stare soltanto al massimo due giocatori della squadra in difesa.
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i suoi compagni Eleonora, con scarsi risultati: Luca piagnucola paranoico che
lazione disastrosa di prima stata solo colpa sua, che lo sport non fa per lui e
che gli dispiace di essere un peso per la squadra, invece Sebastian sbuffa:
Calmati, solo una partita! Come va, va. Eleonora lo guarda torva, ma poi
preferisce far finta di nulla e ricominciare a giocare; purtroppo anche questa
manche ripete analogamente le dinamiche della precedente, con lunica
differenza che questa volta Roberto non sbaglia e assegna il primo punto alla
sua squadra, ed Emiliano approfitta del cambio di campo per punzecchiare
amichevolmente il giovane bibliotecario, che, per, mal digerisce tali
canzonature, che vanno ad aggiungersi alla mole gi consistente di cose che non
vanno questoggi.
Eleonora accenna appena a un nuovo incitamento, ma desiste non appena vede
lo sguardo vacuo dei suoi compagni e rimette la palla in gioco senza altri
indugi, cambiando per strategia, spostando, cio, subito il gioco su Luca, che,
nonostante la scarsa manualit, riceve senza problemi il pallone servitogli con
precisione millimetrica e lo rilancia in profondit in direzione di Sebastian,
marcato stretto da Roberto. Inaspettatamente, con un guizzo felino Eleonora
anticipa i due ragazzi, colpendo al volo la palla che, quasi fosse
radiocomandata, scavalca per pochi centimetri le dita di Emiliano mentre salta
sulla linea di difesa e cade mollemente nel pieno centro del canestro.
Tuttavia, in seguito la squadra avversaria non si lascia pi sorprendere dai suoi
virtuosismi e, anzi, cambia lo schema di marcatura, affidando ad Emiliano il
compito di ostacolarla nel gioco, mentre Aurora tiene sotto controllo Luca e
Roberto Sebastian; la nuova tattica cos efficace che solo in pochissime
occasioni Eleonora e compagni riescono a superare la linea di met campo,
oltretutto sempre vanificando la riuscita con tiri a canestro affrettati ed
imprecisi.
Dallaltro lato, invece, il movimento di palla fluido e coinvolge abilmente tutti
i componenti della squadra, che, in prossimit dellarea di tiro possono
addirittura permettersi di dare luogo ad uno spettacolare fraseggio veloce e
ravvicinato, in modo da portare al tiro ogni volta un giocatore diverso. Sebbene
la percentuale di realizzazione sia poco pi che sufficiente, riescono facilmente
a tenere in pugno le redini della partita, portandosi a quattro punti di vantaggio,
lultimo siglato da Emiliano sullo scadere del primo tempo, grazie al passaggio
lunghissimo effettuato rapidamente da Roberto non appena il pallone
scivolato di mano a Sebastian mentre era in fase dattacco insieme alla sua
squadra.
Sono le quattro passate: direi che possiamo fare un quarto dora di pausa per
riposarci afferma Emiliano guardando il display dellorologio digitale; poi,
compiaciuto, propone sarcastico di considerare conclusa quella partita e di
cominciarne unaltra, dopo aver formato nuove squadre pi equilibrate, ma
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angosciato per avere fra le mani una palla cos importante, subito la declina
tremante a Aurora e lei, pur non avendo ancora messo a segno alcun punto,
ignora le grida di Emiliano che la invitano a passargliela e, incalzata dallo
scorrere inesorabile dei secondi e incentivata dalla posizione favorevole, tira a
canestro.
Sebastian sopraggiunge di corsa e balza in aria per evitare che gli avversari
segnino il punto del definitivo pareggio: finalmente ha loccasione per
vendicare il fatto che Aurora abbia preferito Emiliano a lui, finalmente pu
sfogare il rancore che prima ha ingiustamente manifestato contro i suoi
compagni e che ha continuato a serbare in cuor suo per tutta la durata della
partita. Se, al momento di decidere le squadre, i sentimenti non contavano nulla
e tutto era calcolato nellottica di gioco, perch adesso dovrebbe cedere alla
compassione? Ognuno gioca per vincere, non c motivo per cui debba esimersi
dallintervenire drasticamente nellazione avversaria, bench questo
comporterebbe sicuramente una grandissima delusione per Aurora, con
improbabili, ma non impossibili, ripercussioni sul loro rapporto damicizia.
Bloccare il tiro che lei stessa ha appena effettuato e che ora sta guidando con lo
sguardo trepidante, sarebbe infliggerle un duro colpo, pienamente, per,
giustificato dal fatto che nemmeno lei si preoccupata pi di tanto delle
possibili reazioni alla sua selezione.
Allunga, perci, pi che pu il braccio, ma uninconscia forza interna lo blocca
un istante, uno soltanto, che per pi che sufficiente perch le sue dita
raggiungano con un minimo ritardo laltezza del pallone, quando questultimo
gi passato oltre, incontrastato nel suo volo verso il canestro e verso la
conquista del pareggio; ormai chiaro: qualunque cosa combini Aurora,
Sebastian non in grado di opporsi a lei a lungo e inevitabilmente il suo umore,
per quanto gelido sia, sempre si scioglier al calore del sorriso di lei, il destino
lo ha relegato in quella schiavit damore tanto cantata dai poeti classici, e,
anche se dapprincipio non voleva accettarla, adesso sta iniziando a capire
quanto possa essere gratificante. Ricevere un torto, malgrado sia in realt
insignificante, dalla persona amata una delle cose che pi ferisce in assoluto,
ma saperla perdonare prima ancora che lei ammetta il suo errore e chieda scusa
per questo e dimostrarglielo concretamente arricchisce il proprio spirito di una
gioia incommensurabile e rende pi bella e autentica ogni futura esperienza
insieme, in quanto essa sar il frutto di una difficolt superata. Sebastian
ruzzola cos a terra molto pi sollevato di quando aveva spiccato il salto ed
esulta con sincerit insieme agli altri per la fine dellemozionante partita.
Mentre tutti si dirigono verso gli zaini per sgranocchiare qualche pasticcino
offerto da Aurora e per allestire la cena, Sebastian si attarda sul campo da
gioco, beatamente sdraiato in appoggio sui gomiti sullerba; Eleonora gli si
avvicina con sguardo corrucciato, le palpebre socchiuse a lasciare solo una
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possibile; proprio grazie a questa speciale genuinit che subito entrata con
lui in perfetta sintonia9.
S come una radio subitamente
crepita, ma poi pian piano ogni vizio
si corregge e dalla mano paziente
la danza ha inizio,
cos inattesa pu nascer, dallirto
incontro di due anime, larmonia,
quasi le guidasse un solo spirto
sullunica via.
Perci le tue mani io or vedo operare
secondo il mio intento a tutti segreto,
nel tuo petto forte sento pulsare
il cuor mio lieto;
si specchia in te ci che pi m gradito
e ogni mio pensiero a te destinato:
mai il nostro affetto, vinto il primo attrito,
sar spezzato.
METRO: sequenza di strofe saffiche, quartine in cui i primi tre versi sono endecasillabi e lultimo quinario, ABAB CDCD EFEF GHGH
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XIV
Dopo essersi dilungati parecchio nella cena, non tanto per la quantit di cibo a
disposizione, sebbene tutto di ottima qualit, quanto per il gran numero di temi
di discussione, si preparano per la nottata astronomica, montando le tende per
quelli che, vinti dalla stanchezza, decideranno di andare a dormire e stendendo
sullerba alcuni grossi teli su cui sdraiarsi per scrutare comodamente il cielo
stellato.
Appena unora dopo il crepuscolo, la vallata viene completamente avvolta
dalloscurit, favorita anche dalla recente luna nuova, e, in queste condizioni
ideali, il firmamento esibisce orgoglioso il suo manto magnificamente
trapuntato di stelle. Subito scatta la gara a chi riconosce pi costellazioni:
Sebastian aveva studiato a lungo la disposizione degli astri su stellari ed
enciclopedie, soffermandosi anche sui miti eziologici abbinati allastronomia,
ma a causa dello smog cittadino non aveva mai potuto mettere alla prova le sue
conoscenze ed ora si trova un po in difficolt. Al contrario, gli altri ragazzi
mostrano fin dallinizio una strabiliante praticit nellorientarsi fra le stelle, sia
per la loro abitudine ad un cielo cos terso sia perch, nel mondo campagnolo,
seguire correttamente i movimenti celesti non solo un passatempo, bens
unutilit pratica nella vita di tutti i giorni.
Finalmente, verso le dieci di sera, sorge allorizzonte, verso est, la figura
maestosa e complessa dellAcquario, che, composta di ben quindici stelle,
rappresenta un uomo in piedi nellatto di versare per terra dellacqua da
unanfora; tale costellazione stata scelta, per questo breve periodo, dagli
astronomi come punto di riferimento per chi volesse vedere le stelle cadenti,
che prendono proprio il nome di Aquaridi in riferimento alla porzione di cielo
da cui hanno origine.
Intanto Emiliano e Roberto, preso un filo derba a testa e piegatolo con
precisione, lo stringono fra i due pollici e soffiano su di esso, divertendosi a
produrre suoni pernacchiosi ed intensi, che riescono abilmente a modulare
muovendo le altre dita; allora, mentre Eleonora, per dimostrare di non essere da
meno, disposte le mani in modo da formare una cavit chiusa, soffia nella
fenditura lasciata fra i due dando vita ad un fischio grave ed uniforme, molto
simile al verso di un gufo, tutti gli altri, prendendo posto sulle coperte,
rimangono in silenzio ad ascoltare i tre musicisti improvvisati, alla cui melodia
risponde puntuale il coro delle cicale.
Sebastian si siede trepidante accanto ad Aurora e cerca di attirare la sua
attenzione, sfoggiando la sua sterminata cultura in uno sproloquio sullorigine
scientifica delle stelle cadenti e sulle interpretazioni che luomo ha dato a
questo affascinante fenomeno nel corso della storia. Lei, tuttavia, dopo averlo
ascoltato divertita per alcuni minuti, lo interrompe sorridendo gentilmente:
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Queste cose sono davvero interessanti, per, secondo me, questo non il
modo migliore per godersi lo spettacolo. Prova a dimenticarti di tutto ed a
emozionarti con la stessa beata ingenuit di un bambino; vivi quello che
speriamo di vedere questa sera come qualcosa di nuovo, perch, effettivamente,
ogni volta appare diversamente dalla volta precedente e sembra volerci
comunicare qualcosa di speciale, sempre nuovo a seconda del nostro stato
danimo.
Non ha ancora finito di parlare che la prima stella cadente balena nel cielo,
anche se Sebastian ancora rivolto verso la fanciulla e non riuscito a
scorgerla; poco importa, per, perch egli ha potuto vedere gli occhi di lei
brillare per la meraviglia, il suo volto farsi ancora pi radioso, quasi
trasfigurandosi in una creatura angelica che, scesa sulla terra per redimere il
cuore degli uomini, infine riesce nuovamente a raggiungere limmensit del
cielo.
Sebastian sente che potrebbe rimanere ore a guardarla rapito, ignorando
completamente qualunque cosa accada intorno a loro, ma lei, accortasi dello
sguardo trasognato dellamico, arrossendo timidamente, lo esorta
scherzosamente: Ehil! Ti sei incantato? Dai, voltati che adesso inizia lo
spettacolo!
Sebastian obbedisce prontamente allamichevole suggerimento, appena in
tempo per essere piacevolmente travolto da un bagliore sfolgorante ed effimero,
che, dopo aver solcato il firmamento, si dissolve nel nulla ancor prima di
perdersi allorizzonte. Poco dopo, altre esplosioni di luce si susseguono nel
cielo, raccogliendo i desideri e le speranze delle persone di tutto il mondo e
portandoli con s al cuore delluniverso; ogni tanto, invece, qualche puntino
meno luminoso si accende per un istante e si spegne per sempre nel buio,
lasciando nellosservatore estasiato laffascinante incertezza fra laver visto
veramente una stella cadente e laverla semplicemente sognata.
Proprio come gli aveva predetto Franco, sempre pi Sebastian si sta accorgendo
di quanto sia talvolta indefinito il confine fra la realt e la fantasia e, soprattutto,
di quanto questa indeterminatezza sia gradevole, persino per un ragazzo cos
razionale come egli era sempre stato.
Man mano che la notte avanza, tutti i ragazzi cedono al sonno e si ritirano nelle
tende; solo Sebastian resiste imperterrito, stregato da un fenomeno di cui tanto
aveva sentito parlare, ma che mai aveva visto dal vivo. Sente di essersi ormai
assuefatto alla situazione e di aver definitivamente superato ogni torpore, cos,
anche quando, soddisfatto, smette di scrutare la volta celeste, piuttosto che
andare a dormire, preferisce estrarre dallo zaino una biro e un pezzetto di carta e
immortalare con le parole questa notte magica. Cos, facendosi luce solamente
grazie ad un flebile led di colore rosso, inizia a comporre un verso dopo laltro,
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XV
Questa mattina Sebastian arrivato in biblioteca un po imbronciato per essere
stato nuovamente svegliato da Franco, anche se, in fondo, non tanto irritato
col vecchio per il brusco risveglio, quanto adirato con se stesso per non aver
ancora saputo adattarsi ad uno stile di vita cos mattiniero, facendo cos la
figura del debole e viziato cittadinotto; fortunatamente, per, in quelledificio
riesce sempre a ritrovare fra le pagine ingiallite dei libri il buonumore.
Cos, dopo essersi nascosto dietro lo scaffale dei testi di narrativa per adulti, si
immerso nella lettura di un volume dedicato a episodi di guerra accaduti
sessantanni orsono fra i monti intorno a Poggio Gelato. In particolare lo
affascina la vicenda del maggiore Edmond Dubois, un uomo sulla cinquantina,
astuto e coraggioso, straniero di origine, ma compatriota nel cuore da quando
poco pi che ventenne ha sposato una giovane ed avvenente di Petranova: a
quei tempi, tutta questa regione era stata occupata militarmente da eserciti
invasori e Edmond era impegnato attivamente in alcune organizzazioni di
resistenza armata, tanto da essere stato posto a capo di una piccola unit di
combattimento.
Dimenticandosi del lavoro da svolgere, totalmente indifferente a quanto
potrebbe accadere nel frattempo in biblioteca, Sebastian si sente
sorprendentemente catapultato tra le lande ancora incolte corrispondenti agli
attuali campi intorno a Poggio Gelato, nei panni di un giovane ed inesperto
militare al servizio del leggendario maggiore Dubois; tutti vestiti con tute
mimetiche confezionate alla belle meglio dai loro familiari lontani, armati di
baionette e di coltelli ed equipaggiati con zaini contenenti tutto lindispensabile
per sopravvivere in un ambiente ostile ed impervio come la montagna, siedono
in cerchio, nascosti nella boscaglia, per decidere il da farsi. Hanno una missione
da compiere, impedire che allimminente scontro campale fra le forze
volontarie di liberazione e le truppe nemiche possano intervenire rinforzi
stranieri, e hanno gi pianificato lo stratagemma per riuscire nellimpresa:
faranno saltare in aria il ponte in pietra che si trova sul fiume Florio, che in
questi giorni impossibile da guadare a causa dello scioglimento estivo di un
nevaio.
Appena lartificiere del gruppo ha finito di preparare lordigno esplosivo, il
gruppo si mette in marcia; ma a met strada, mentre fiancheggiano alcune umili
cascine, il rumore sospetto di una persona in avvicinamento li mette in allerta e
subito ciascuno si dispone in assetto da combattimento, persino Sebastian vede
incredulo le proprie braccia alzare un fucile e puntarlo con mano ferma e
sangue freddo verso la figura che si fa sempre pi vicina. Dopo alcuni istanti i
soldati capiscono che si tratta di un povero contadino, ma non abbassano la
guardia, notando con preoccupazione che costui brandisce minacciosamente un
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soltanto a tratti alcuni spicchi importanti della vita, svanendo in pochi istanti
per poi riportare immediatamente alla luce immagini differenti e sempre nuove.
Piove umido il fragore:
risuona la pineta,
sallegra la palude,
la rosa si disseta
e la terra, rude
e riarsa, trae vigore.
Scroscian liete risate:
si muovon per la piova
gaie corse di garzoni,
duna rondine nuova
libere evoluzioni
nellalbe incantate.
bellissima! strilla euforica Eleonora Grazie mille! Senza la tua
supervisione non sarei mai stata in grado di comporre una poesia simile: ne
terr sicuramente una copia nel portafoglio, in modo da ricordarmi sempre di
questo momento memorabile, in cui ho scoperto (o, meglio, in cui tu mi hai
fatto scoprire) che la poesia non qualcosa di difficile e lontano, che pu essere
compreso solamente studiando sui libri, ma vive dentro di noi e basta un attimo
di riflessione per farla sgorgare dal cuore, sincera e raffinata.
E dopo aver delicatamente infilato in tasca il foglietto col testo segnato sopra,
ringrazia frettolosamente il giovane bibliotecario con un bacio sulla guancia
tanto inaspettato quanto gradito e si dirige speditamente verso casa, dove i suoi
genitori saranno sicuramente in pensiero per lei.
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XVI
Sono le 8 del mattino e Sebastian ha da poco iniziato la sua attivit quotidiana
fra gli scaffali della biblioteca, quando Emiliano irrompe di corsa; Sebastian
non lo ha mai visto cos affannato e non riesce ad immaginare cosa possa essere
successo.
Sebastian! esordisce il giovane commerciante tutto trafelato Devo darti una
brutta notizia: il nonno di Eleonora, che abita a Pagolato, sta molto male ed
stato trasferito in un lontano ospedale, non so di preciso dove. Stasera,
probabilmente, parte coi suoi genitori per andare ad assisterlo in quelli che
potrebbero essere i suoi ultimi giorni.
Accidenti! Ma cosha avuto? chiede Sebastian preoccupato, senza per
ricevere una risposta, perch nel passaparola cittadino molte informazioni sono
andate perdute.
So che tu sei molto impegnato qui in biblioteca, ma mi chiedevo, visto che sei
cos bravo nel trovare le parole giuste in tutte le situazioni, se potessi scrivere
un pensierino per lei io in negozio ho della bellissima carta da lettere su cui
potremmo copiarla in bella grafia, ma preferisco non cimentarmi nella scrittura
perch sono un po una frana nel comporre frasi che richiedano una certa
delicatezza. Che ne dici? Sebastian accetta senza alcuna esitazione, anche se
non sar facile esprimere in poche righe la loro partecipazione al suo dolore,
sente che importante dire a Eleonora che le sono tutti vicini, adesso che ne ha
bisogno pi ancora del solito.
I due si danno appuntamento allora di pranzo, in Piazza Maggiore, poi
Emiliano lo ringrazia e se ne va un po pi sollevato.
Per Sebastian, invece, le preoccupazioni sono appena iniziate: cosa scriverle? I
minuti scorrono inesorabili nellindecisione, pi ci pensa e pi gli sembra di
non avere alcuna idea; ad un tratto un grido acuto, proveniente dal cielo lontano
fuori dalla finestra richiama la sua attenzione: unombra volteggia maestosa su
Poggio Gelato, poi si allontana planando su un cucuzzolo l vicino, infine
rispiega le sue imponenti ali al vento. Una scena davvero curiosa, pensa
Sebastian: probabilmente quelluccello rapace, apparentemente forte ed
inattaccabile nel cielo, ha dovuto tornare sulla povera terra per soccorrere o per
portare del cibo ai suoi piccoli, abbandonando il suo habitat ideale pur di andare
da chi ama. Sorride meditando che anche Eleonora si comporta in un modo
analogo: qui, fra i monti, sembra invulnerabile, sempre a suo agio, ma adesso
costretta dallamore che nutre verso suo nonno ad andare in un luogo a lei
ostile, a soffrire le stesse piaghe dellamato parente. E come lei anche un falco o
unaquila, una volta scesi a terra, soffrono sentendosi fragili, manca loro il
respiro, ma basta unocchiata verso lalto per vedere di nuovo il cielo, sempre lo
stesso, ovunque si trovino, assaporando nuovamente, cos, la libert.
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METRO: sequenza di strofe saffiche, quartine in cui i primi tre versi sono endecasillabi e lultimo quinario, ABAB CDCD EFEF GHGH
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recano a casa di Aurora, celebre in paese per la sua calligrafia, per chiederle di
trascrivere la lirica sul foglio prescelto; lei non soltanto esaudisce la loro
richiesta, ma, galvanizzata dalliniziativa, si offre volontaria per raccogliere le
firme di tutti i ragazzi della vallata, cosicch Eleonora possa sentire stringersi
intorno a s labbraccio dellintera collettivit. Inforcata la bicicletta, senza
quasi dare il tempo ai due di replicare alla sua proposta e senza badare
allesortazione della zia Peppina di finire prima il pranzo, si avvia lungo la
Strada Statale per raggiungere i suoi coetanei di Petranova e di Pagolato.
Aurora non vuole omettere la firma di nessuno, ma cos facendo la ricerca si
prospetta molto lunga e quando nel cielo del pomeriggio inizia ad accendersi il
rossore del tramonto il biglietto non ancora pronto. Emiliano e Sebastian,
vedendo la famiglia di Eleonora in procinto di partire, vanno loro incontro e
cercano di trattenerli, senza esplicitare il motivo del loro tergiversare. Il tempo
incalza e, purtroppo, bench Aurora non appaia ancora allorizzonte, i genitori
decidono che giunta lora di partire. Grazie di cuore! mormora emozionata
Eleonora Anche se non ho potuto ricevere adesso quello che voi avete
preparato per me, ve ne sono immensamente grata! e, baciati entrambi sulle
guance, conclude allegramente Mi raccomando: conservate con cura il mio
regalo, ch lo accetter pi che volentieri al mio ritorno.
Sprofondando su una panchina, i due guardano lautomobile color blu ardesia
scomparire al di l della Porta dellAngelo, palesemente delusi per non aver
potuto consegnare a Eleonora il frutto del loro lavoro. Chiss che fine ha fatto
Aurora?! Avesse almeno avuto il telefonino dietro potevamo sapere a che punto
era, se meritava aspettarla oppure no! commentano risentiti pazzesco! Non
ci si comporta in questo modo, se si fa un accordo bisogna rispettarlo: avevamo
detto che ci saremmo trovati qui alle sei del pomeriggio e qui doveva arrivare,
anche a costo di lasciar perdere la firma di qualcuno. Daltronde, se siamo stati
gli unici ad attivarci per regalare a Eleonora un segno di amicizia, forse
significa che gli altri non sono poi tanto interessati alla sua situazione S,
hai ragione: a pensarci bene non sarebbe nemmeno stato molto corretto se gli
altri si fossero assunti in parte il merito di un lavoro che, invece, stato soltanto
nostro.
Proseguono con questi ragionamenti per quasi un quarto dora, quando, dalla
stessa soglia da cui se n andata Eleonora, ecco arrivare tranquillamente
Aurora, raggiante sulla sua bicicletta; loro, accecati dal rancore, la ignorano,
facendo finta di non essersi accorti di lei. Nel momento in cui, per, Aurora li
saluta disinvoltamente, non riescono pi a trattenersi. Che insolenza: il loro
progetto andato in fumo perch lei, volendo strafare, non ha assolto il suo
dovere e non li ha nemmeno avvertiti, e adesso si presenta a loro come se niente
fosse.
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Suvvia, cosa sono quei musi lunghi? esordisce lei ironica Non potete
neanche immaginare la fatica che ho fatto a raggiungere tutti i ragazzi del
circondario Ma alla fine ce lho fatta!
E a cosa ci serve? Non vedi le tapparelle abbassate, il garage vuoto, il portone
sprangato? Eleonora e i suoi genitori sono gi partiti ribattono seccati, ma
Aurora non si lascia turbare dal loro tono accusatorio e continua concitata il suo
racconto: Ovviamente sono gi partiti, ormai sarebbe decisamente tardi per
mettersi in cammino. Comunque, vi stavo per spiegare, prima della vostra
sciocca interruzione, questa frase, volutamente provocatoria e pronunciata
con una fastidiosa nota di saccenteria, fa salire i nervi a fior di pelle ai due
giovani, che, tuttavia, riescono a trattenersi dal replicare e la lasciano procedere
nel discorso: che ho incrociato Eleonora lungo la strada, poco prima di
Petranova, e ho potuto cos consegnarle il biglietto: era felicissima, avreste
dovuto vedere la commozione che le ricopriva il volto mentre leggeva ad alta
voce le toccanti parole di Sebastian. E ha anche apprezzato moltissimo la tua
carta, Emiliano, non potevate sceglierne una pi bella.
Sorpresi, Sebastian e Emiliano non sanno se ringraziarla perch ha portato a
compimento il loro piano o se continuare ad essere offesi con lei perch, come
lei stessa ha sottolineato, non hanno potuto assistere alla consegna e ricevere
direttamente la gratificazione per il loro operato.
Intuendo il loro duplice dubbio, Aurora li rimprovera amorevolmente: Voi
oggi avete fatto una grande cosa, avete acceso in Eleonora una scintilla di
felicit in un momento particolarmente doloroso e triste della sua vita; tuttavia
il vostro gesto appare notevolmente sminuito se, invece di agire per donare
gratuitamente, siete stati animati soltanto dalla prospettiva di una possibile
ricompensa. Io vi conosco come due ragazzi generosi, sarebbe davvero
spiacevole scoprire che sotto ogni vostro slancio di altruismo si nasconda la
bramosia di una retribuzione: non ci credo, secondo me siete molto migliori, ma
sta a voi giudicarvi, poich solo voi sapete veramente cosa c nel vostro
cuore. E dopo aver aggiunto: Adesso devo proprio scappare: zia Peppina sar
in pensiero! se ne va a passo spedito, trascinando a mano la propria bici.
Che faccia tosta! Dopo tutto quello che ha combinato oggi, come si permette
di dirci certe cose! Insomma, il progetto partito da noi due, ma a sentire lei
pare che siamo noi quelli che rovinano tutto con smanie di protagonismo si
lamenta Emiliano, ma viene prontamente interrotto da Sebastian: No,
Emiliano, mi spiace ammetterlo, per ha ragione lei: avremmo dovuto
accontentarci di sapere Eleonora felice, anche se non labbiamo vista con i
nostri occhi, perch, se lidea di regalarle quel biglietto nata spontaneamente
senza lambizione di alcun compenso, cos anche dopo non avremmo neanche
dovuto sperare in un premio per il nostro bel gesto. La nostra gioia consiste
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XVII
Ancora stenta a crederci Sebastian stesso, ma alla fine ha accettato linvito di
Emiliano e ora, finito di mangiar cena, sta aspettando appena fuori dal paese,
appoggiato con la schiena alla Porta dellAngelo, che lamico venga a prenderlo
col suo scassatissimo, ma immancabile furgoncino. Un polverone in lontananza
annuncia il suo arrivo, accompagnato anche dal chiassoso borbottio del motore,
che ogni tanto perde qualche colpo.
Forza, salta su! lo esorta Emiliano, superando appena con la voce il rumore
stridente dei freni. Sebastian obbedisce e, sedutosi accanto al guidatore, gli
legge la scaletta della serata, attento ad ogni commento o spiegazione
dellamico, nascondendo sotto una maschera di entusiasmo la sua
preoccupazione per un programma che si protende fino a notte inoltrata.
Finalmente giungono a Pagolato: tutto il profilo della chiesa principale stato
rimarcato con luci gialle e verdi, che ne esaltano larchitettura neogotica, e nei
giardinetti rialzati antistanti stato montato un enorme tendone per coprire
unarea adibita al ristoro e, quindi, attrezzata con tavolini e distributori di bibite,
un piccolo palcoscenico, per le esibizioni di alcuni gruppi musicali folkloristici
locali, e unampia pista da ballo.
Posteggiato il furgoncino in un campo incolto adibito a parcheggio dal comune,
i due si dirigono verso langolo della ristorazione: Sebastian offre al compagno
una lattina di t freddo al limone per sdebitarsi del passaggio, Emiliano, per,
non ci fa caso e gli risponde distrattamente, molto pi attratto dalla vista di tre
graziose ragazze che, sole, stanno confabulando tra di loro intorno ad un
tavolino. Uniamoci a loro! esclama entusiasta; Le conosci? Certo che no!
Fare conoscenza proprio lobiettivo della serata. Per te in particolare e,
avvicinandosi al gruppetto femminile, cerca di attaccar bottone indicando due
sedie vuote l vicino: Buonasera ladies, sono occupati quei posti?
Lespressione del suo viso quella di chi ha disperatamente bisogno di una
seggiola su cui sedersi e questo fa sogghignare Sebastian, soprattutto per la
presenza di decine di altri posti liberi nei paraggi. Tuttavia, per quanto
maldestro, lapproccio stato indubbiamente efficace, visto che subito le tre
fanciulle si prodigano per far posto a loro due. Non vi ho mai viste prima
dora siete nuove di queste parti? esordisce Emiliano; divertite da quel
comportamento piacevolmente invadente, dopo essersi presentate, spiegano di
provenire da Cavallerago, una cittadina che si trova allimboccatura di unaltra
vallata di quella regione, a unottantina di chilometri da Pagolato, e di essere l
quella sera perch nel pomeriggio hanno partecipato alla sfilata insieme alla
loro banda comunale. Sebastian, che stato taciturno per i primi minuti, si
interessa: Siete delle musiciste? Che strumenti suonate? Quella che aveva
detto di chiamarsi Marilena, prende la parola: Le musiciste sono loro due:
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che da Pagolato conduce a Poggio Gelato. Forse potrebbe fare lautostop alle
prime persone che iniziano ad allontanarsi dalla zona a bordo dei loro mezzi
motorizzati, ma ogni volta che una vettura gli sfreccia vicino, Sebastian
contiene limpulso ad agitare la mano col pollice alzato con fare supplichevole,
impensierito dalla reazione che potrebbe avere Emiliano se lo abbandonasse
cos, senza alcun avvertimento e, apparentemente, senza pure alcuna
spiegazione.
Decide allora di dirigersi verso il furgoncino e di attendere l il ritorno
dellamico, che, per fortuna, non chiude mai a chiave il suo veicolo. Accende la
lucina posta sopra il sedile del passeggero, in modo da illuminare linterno e da
segnalare la sua presenza, e, rovistando fra le cianfrusaglie ammassate nel
cassetto sotto il cruscotto, trova un foglio di carta stropicciato, su cui sono
appuntati appena leggibili alcuni promemoria, e un mozzicone di matita: due
oggetti semplici, dallo straordinario potere di riempire Sebastian di nuove
speranze e ambizioni in qualunque situazione, di dargli nuovo ossigeno anche
nei momenti pi difficili.
Di cose da scrivere adesso ne avrebbe tantissime, tuttavia preferisce evitare di
dare libero sfogo ai suoi sentimenti, perch la sua momentanea alterazione non
lo induca ad esagerare nel descrivere con toni drammatici una serata non troppo
piacevole, ma neppure completamente rovinata e, soprattutto, molto
probabilmente anche a causa sua; oltretutto, quando ieri ha accettato linvito di
Emiliano, sapeva precisamente a cosa sarebbe andato incontro e sarebbe,
dunque, ingiusto imputare allamico la colpa del suo attuale disagio: Emiliano
ha agito in buona fede, sperava che conoscendo un po di gente nuova e, in
particolare, un po di nuove ragazze, Sebastian avrebbe in parte ridimensionato
la figura di Aurora, vero e proprio chiodo fisso nella sua mente. Non poteva
certo sapere che la passione per la giovane pittrice cos forte da vanificare
ogni tentativo di soppiantarla, da impedire ogni attrazione per unaltra fanciulla
e da svilire ogni esperienza vissuta senza di lei; ecco, allora, cosa pu narrare
Sebastian: quanto sia stato sciocco a credere di poter ricominciare come se non
avesse mai incontrato Aurora o, almeno, come se lei non avesse fatto breccia
nel suo cuore.
La punta della matita scorre leggera e veloce sul retro del foglio, incidendovi
indelebilmente la confessione di un uomo che non pu pi gioire per la tenue
luce del crepuscolo, dopo esser stato soavemente accecato dal sole13 del
meriggio:
Come un veliero, che abbia conquistato
lorizzonte, non mira
pi al porto usato;
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METRO: sonetto, i versi interni delle strofe sono settenari, quelli esterni endecasillabi, ABAB CDCD EFG GFE
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XVIII
Stranamente questa mattina il vecchio Franco non venuto a dare la sveglia con
la solita predica contro i ritmi da signorino di citt, pensa Sebastian
rigirandosi nel letto dopo una colossale dormita ristoratrice. Adesso s che
pronto ad affrontare tutte le sorprese che il nuovo giorno ha in serbo per lui.
Mentre inizia a cambiarsi ormai fresco e riposato, una rapida pressione delle
dita fa illuminare lo schermo digitale della sua sveglia: le 5.15! Non possibile,
gi in piedi a quellora e senza neppure avvertire il peso delle ore sottratte al
sonno.
Lentamente, quasi incredulo, si avvicina alla finestra: ancora il sole non si vede,
ma gi i suoi raggi pi alti accendono di un cremisi vibrante le creste rocciose
dei monti che cingono il versante occidentale della vallata. Gradualmente si
dissolvono gli spettri della notte, il paesaggio trasfigurato dalla fantasia dei
bambini suggestionabili e dalle leggende tenebrose degli anziani riacquisisce il
suo aspetto consueto; Sebastian riesce gi a distinguere le case del paese e
segue divertito la corsa furtiva di due ombre nel cortile, probabilmente una
coppia di ghiri, prima che queste scompaiano tra le fenditure del portone della
rimessa.
Respira a pieni polmoni laria di una situazione irreale, imperturbabile ed
eterea, che pare creata proprio per poter essere ammirata da lui, appagando cos
il suo spirito e rendendolo libero di confrontarsi sinceramente con se stesso.
Dopo due mesi a Poggio Gelato si sente diverso, pi aperto verso gli altri e
meno imbrigliato dalle consuetudini, molto rigorose nella forma, ma povere di
sostanza, dellalta societ cittadina. Anche le persone intorno a lui si stanno
accorgendo del suo cambiamento, ne sicuro, sebbene resti sempre il ragazzo
perbene con cui quasi nessuno si lascia mai andare in particolari dimostrazioni
di affetto.
Pian piano gli occhi iniziano a diventare lucidi nel ricordo di una sera della
settimana precedente, quando il piccolo paese era addobbato a festa per il
ritorno di Eleonora e dei suoi genitori, che erano partiti quindici giorni prima
per andare ad assistere il nonno paterno gravemente malato, ora fortunatamente
fuori pericolo. Tutti i suoi amici le erano andati incontro e lei aveva abbracciato
ciascuno di loro per ringraziarli per averli sentiti vicini nei momenti di
maggiore difficolt e di sconforto. Giunto il turno di Sebastian, dopo un eterno
attimo di titubanza, Eleonora balbetta un po imbarazzata Grazie infinite.
Sicuramente lei si aspettava che fosse Sebastian a rompere quel gelido muro di
ghiaccio che si era costruito intorno mantenendo sempre tutti o quasi a distanza
di sicurezza; dal canto suo, Sebastian anelava a quellabbraccio, ma non
riusciva a vincere quel blocco interiore che da sempre gli ha impedito di
lasciarsi andare a particolari dimostrazioni daffetto, confidando piuttosto nel
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fatto che Eleonora, presa dalla ripetitivit del gesto e dalleuforia del momento,
avrebbe buttato le braccia intorno al suo collo esattamente come aveva fatto con
tutti gli altri, quasi senza pensarci. Solo ora Sebastian si rende conto che
quellabbraccio non era solamente un gesto formale, da ripetere quasi
distrattamente, bens era un qualcosa di veramente profondo, che richiedeva la
piena adesione di entrambi.
Adesso vorrebbe cambiare, iniziare anche lui ad avere rapporti umani pi
spontanei e sinceri, ma come fare? Pu forse di punto in bianco andare per le
strade ad abbracciare e dare baci alla gente? Ma, in fondo, perch no?
Perch chiss cosa penserebbero i compaesani se lo vedessero comportarsi in
maniera cos differente dal solito ma in tutto questo cosa ci sarebbe di male?
Sa bene qual la risposta a questultima domanda, sa bene che con una scelta
radicale di quel tipo rischierebbe il niente che vale la sua vita attuale per
ottenere la pienezza di ci che dentro di s ha sempre desiderato.
Ci fosse qualcuno che si prendesse cura di lui, che lo ponesse sotto la propria
ala protettrice e lo guidasse nelle scelte quotidiane, forse ora non si sentirebbe
cos solo sul bordo di un baratro: tutte le sue certezze del passato stanno
irrimediabilmente crollando (e probabilmente questa una fortuna perch non
lo avrebbero potuto condurre a una gioia autentica) e lui non si sente ancora
pronto per un cos drastico cambiamento di direzione. Indubbiamente il
professor Manfredi Lucchini gli stato di grande aiuto perch gli ha permesso
di scoprire questamara verit prima che fosse troppo tardi, ma adesso avrebbe
davvero bisogno di unaltra figura di riferimento che gli desse la sicurezza di
non inciampare nel nuovo cammino.
Prima che il sole incominci a scandire il ritmo di una nuova giornata a Poggio
Gelato, Sebastian decide di affidare le riflessioni di quella mattina ad una
poesia, La vanit della vita14, forse nella speranza che qualcuno, leggendola,
si commuova e venga in suo soccorso, forse come promemoria personale della
necessit per lui ormai impellente di iniziare un nuovo modo di vivere.
Da che la vita? Tutto crudelmente
tace. Anelo a risposte chiare,
ma io, indurito, manco so domandare
e nello sguardo vuoto della gente
scorro senza alcuna traccia lasciare.
Ospite non voluto del presente,
si oblia irrimediabilmente
ogni mio sogno e io non so pi sperare.
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Federica fa la sua comparsa nel cortile e, dopo aver origliato con indomabile
curiosit la conversazione degli altri due, si rivolge con tono da saputella al
fratellino: Giovanni! Quante volte devo dirtelo? Campala non esiste!; offeso
da questa secca affermazione, Giovanni si oppone: Non vero! Tu non lo vedi
perch lui furbo e non si fa vedere da te, che sei cattiva. E poi, si chiama
Cangala, non Campala, ed esiste realmente! Vero, Sebastian?
Il giovane rimane subito un po spiazzato dallessere stato chiamato in causa in
questa controversia, ma, per non deludere il piccolo Giovanni, si lascia andare
ad una entusiasta spiegazione in difesa dellesistenza di Cangala.
Sopraggiunge intanto Aurora, che, passando in Via del Libeccio per compiere
alcune commissioni per conto di sua zia, ha pensato di venire a salutare
Sebastian; notando il trambusto, per, ha preferito rimanere in disparte,
appoggiata al cancello dingresso, per osservare inosservata linsolita scena.
Sebastian (o, almeno, uno che fisicamente gli assomiglia parecchio) sta
difendendo a spada tratta una fantasticheria infantile, incurante di fare la figura
del credulone di fronte ad una bambina di sette anni pur di non vanificare i
sogni di un bambino.
Poi, quando Giovanni e Federica, pur senza aver trovato un accordo, corrono
insieme in casa al dolce richiamo di Livia, lentamente si fa avanti verso
lamico, che ancora non si accorto della sua presenza; Ma che fine ha fatto il
vecchio Sebastian? domanda lei ironica e, mentre Sebastian si volta di scatto,
aggiunge: Comunque questo nuovo Sebastian mi piace molto di pi! e gli
stampa un bacione sulla fronte.
Sebastian non sa cosa rispondere, prova a balbettare qualche sillaba
sconclusionata, finch la fanciulla taglia corto: Sono solo passata a salutarti
adesso devo andare a comprare della verdura per mia zia. Volevo avvisarti del
fatto che questa settimana vado in citt per seguire un seminario
interessantissimo sul rapporto fra la fotografia e la rappresentazione artistica;
ma non ti preoccupare, tra cinque giorni torno. Ci vediamo presto! e,
trotterellando torna sulla strada, scomparendo allorizzonte con la stessa
leggerezza con cui prima arrivata.
Sebastian avverte che uneccitazione febbrile gli pervade piacevolmente tutto il
corpo: finalmente la sua vita giunta alla svolta che da alcuni giorni tanto stava
attendendo.
Ancora euforico, corre in camera, si siede alla scrivania e, buttato nel cassetto la
pagina con su scritto il sonetto composto appena unora prima, ma ormai troppo
distante dalla sua condizione attuale, dispiega davanti a s un nuovo foglio,
pronto a raccogliere la testimonianza scritta delle sue nuove emozioni.
Questa volta, per, Sebastian decide di celebrare la gioia del momento con
qualcosa di diverso rispetto alla solita poesiola, vuole gridare il suo inno alla
vita, che, specialmente negli ultimi tempi, stata particolarmente munifica nei
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unattivit che la vita non fa mai, unattivit il cui nome deve iniziare
necessariamente per d, ricordando quanto aveva meditato prima di iniziare
lardua composizione, prova ad affermare che la vita mai divide; pu
sembrare unaffermazione esagerata, tuttavia Sebastian crede sia la verit: non
importa se il destino avverso allontana (a volte, purtroppo, per sempre) le
persone care, poich, finch c vita, perdura il ricordo, che pi potente della
lontananza e della morte, e in qualsiasi istante possiamo sentire dal profondo
del nostro animo la voce di chi amiamo farci coraggio nelle avversit e gioire
con noi anche nelle pi piccole vittorie.
Con immenso piacere, quasi incredulo, Sebastian scopre che cos riuscito a
completare definitivamente la sua opera, la sua nuova piccola, ma raffinata
poesia, intitolata Felicit15:
la vita: mai divide
ed, ivi, d amati vale.
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XIX
Son gi trascorsi quasi dieci giorni da quando Aurora tornata a Poggio Gelato
dal seminario nella lontana citt, ma Sebastian non ha ancora avuto loccasione
per rivederla e trascorrere un po di tempo con lei, fatta eccezione per alcuni
sporadici e frettolosi incontri per la strada. E dire che di occasioni il giovane
bibliotecario ha provato a crearne parecchie: da quando lei si ripresentata in
paese, non ha fatto altro che tempestarla di messaggi per invitarla alle varie
attivit che di volta in volta progettava.
Un d le ha chiesto di venire con lui, Eleonora ed Emiliano alla sagra di
Cavallerago, dove avrebbe suonato la banda delle tre ragazze conosciute da
Sebastian e da Emiliano alla festa a Pagolato; oltre allesibizione magistrale
della banda, il comune aveva messo a disposizione dei visitatori alcune giostre e
cerano persino bancarelle in cui i commercianti locali offrivano piccoli assaggi
dei loro prodotti tipici. Aurora, tuttavia, aveva declinato linvito perch,
essendo tornata a casa solo la sera precedente, era ancora tanto stanca e voleva
riposarsi; per Sebastian la sua assenza stata come un velo di fronte agli occhi,
che non gli ha permesso di apprezzare pienamente le attrazioni dellevento,
anche se si sforzato di fingersi molto divertito per non far impensierire i suoi
amici e rovinare loro la serata.
Mi spiace, combinazione x oggi avevo gi preso limpegno di aiutare mia zia
nellorto. Ma se ci vai 1 altra volta kiamami ke vengo! Grazie lo stesso stata,
invece, lsms di risposta di Aurora la volta che Sebastian le aveva proposto di
ripetere lesperienza del giro in bicicletta, non pi verso la cappella della
Madonna della Guardia, bens verso i ruderi di un fortino di guerra, che
Sebastian ha scoperto per puro caso seguendo un irto sentiero, ormai
seminascosto dallerba alta, che si diparte da Via del Libeccio e che,
costeggiato per qualche chilometro il fiume Florio, lo supera inerpicandosi
verso i monti a occidente. In famiglia solo Franco sapeva dellesistenza di
quelle rovine, poich vi si era imbattuto da giovane, quando, una mattina, era
andato in cerca di funghi insieme allamico Lucchini.
Fosse, per, almeno stata sincera mentre dichiarava la sua disponibilit futura
per unaltra simile escursione ciclistica! Per ben due volte Sebastian le ha
riproposto lattivit, ma ha sempre ottenuto la stessa immancabile
comunicazione di rinuncia a causa di lavori arretrati o di faccende da sbrigare
per conto di sua zia.
E non ha avuto maggior fortuna liniziativa, promossa da Roberto, di fare
merenda nei prati intorno ai campi di sua propriet; dopo unintera giornata
passata a chiamarla per telefono e a farle degli squilli per avvisarla del progetto
senza ottenere alcuna risposta, il cellulare di Sebastian ha annunciato squillando
larrivo di un nuovo sms da parte di Aurora, con cui lo informava del fatto che
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Solo pi trenta minuti lo separano dal coronamento del suo sogno e Sebastian,
sfruttando la momentanea assenza di clienti, si sta gi cambiando dabito,
preferendo al completo elegantissimo che indossa ogni d in biblioteca un
abbigliamento decisamente pi comodo e sportivo, quando suona minaccioso il
telefono; Sebastian sente dentro di s un fortissimo tuffo al cuore nel momento
in cui il display digitale gli mostra il numero telefonico di Aurora: chiss cosa
vuole? Devessere qualcosa di veramente urgente, visto che altrimenti di l a
poco si sarebbero incontrati faccia a faccia. Significher forse che lei vuole
disertare lappuntamento? No, non possibile, sarebbe davvero troppo crudele
illuderlo cos e poi vanificare tanto brutalmente ogni sua fiduciosa aspettativa.
In ogni caso, per sicurezza Sebastian prova a giocare danticipo: Oh, ciao,
Aurora! Stavo giusto pensando a te: finalmente tra poco ci rivediamo! Non
vedo lora! Purtroppo una voce tremante e un po imbarazzata conferma le
disastrose supposizioni di Sebastian: Senti, mi spiace tantissimo, ci tenevo
davvero ad uscire un po con te, ma poco fa mi ha telefonato un professore
dellaccademia per dirmi che sarebbe opportuno che io consegnassi i miei lavori
gi dopodomani dopodomani, ti rendi conto? Ma come faccio? Cos mi
toccher lavorare come una dannata in questi due giorni per finire il dipinto e il
relativo commento critico! S, ti capisco prova a mostrarsi comprensivo
Sebastian, anche se il tono della voce non riesce a nascondere la sua delusione
Sono abituato ai ritmi universitari: per un certo periodo ti sembra di essere al
passo con le scadenze e di non avere nulla di urgente da fare, poi allimprovviso
arriva una comunicazione che sconvolge ogni equilibrio e ti ritrovi con lacqua
alla gola. Aurora lo ringrazia felice: Sapevo di poter contare su di te: sei
proprio un ragazzo doro! Ti prometto che appena sar meno indaffarata ti
chiamo io per andare a fare due passi insieme! A presto, un bacio!
Sebastian ha appena la forza per sussurrare Ciao!, mentre si lascia
sprofondare mollemente su una poltroncina della biblioteca; il gelo sembra
essere calato nel suo animo e si sente tradito dalla vita stessa. Non giusto!
Possibile che ogni imprevisto capiti sempre a lui? Sar vero che Aurora dovr
consegnare la sua opera ultimata al suo insegnante? O, forse, ha solo inventato
una scusa molto verosimile per non uscire con lui perch non ne aveva voglia;
ma allora perch accettare dapprima il suo invito? Quanto beffardo il fato:
illude le persone di aver raggiunto i propri obiettivi, fa gi pregustare loro il
sapore squisito della vittoria e poi annienta brutalmente ogni speranza lasciando
lamara consapevolezza della propria fragilit.
Con uno scatto fulmineo e violento della mano colpisce il portamatite che si
trova sul bancone, rovesciando per terra tutto il suo contenuto; le biro vibrano
tintinnanti a contatto con le dure piastrelle e in quel suono Sebastian riconosce
linfrangersi del suo pi grande sogno. Per nulla appagato da quello sfogo
rabbioso, raccoglie una penna dal pavimento e inizia a trascrivere le impetuose
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emozioni del momento sul primo foglio che gli capitato a tiro, senza prestare
la minima attenzione alleventuale importanza di quel pezzo di carta. Scrivere
in versi una delle pochissime attivit che riescono a isolarlo dalla realt
esterna, a distoglierlo da qualsiasi cruccio e a concentrare ogni sua energia;
cos, mentre lo spirito si distende leggermente, la mano lavora con dedizione e
temperanza, finch, dopo poco pi di venti minuti, i tanti segni confusi di
inchiostro blu che coprono lintera pagina raccontano malinconici il dolore di
un giovane che ha perso la fiducia nel futuro e che si sente schiavo del passato,
domandandosi se potr mai venire un tempo per ricominciare da zero.
tempo di rinascita?16
Profuma il ciel destate.
Al saccheggio tremendo
del forte temporale
subentra rilucendo
il sereno cordiale;
gi le acque paion placate.
Ma or basta sogni vani!
Inutile il tremore
per miti passeggeri,
per un grande amore
che non ci fu mai ieri
n ci sar domani.
Ormai il vero ho colto:
su di me si proietta
un lampo falso eccome,
che, da una pozza gretta
che langue senza nome,
gioca a schernirmi il volto.
In silenzio il giovane bibliotecario trascorre una mezzoretta rileggendo fra s il
componimento e singhiozzando debolmente, finch, incurante del disordine
lasciato per terra, si ricambia dabito e si accinge a pranzare, stendendo sopra al
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bancone una tovaglietta verde acqua cucita per lui da Teresa ed estraendo della
zaino un sacchettino con dentro un panino al prosciutto e due mele regalategli
dallamico Roberto. Tuttavia sente di avere lo stomaco chiuso per la delusione e
riesce a malapena a mandar gi mezzo panino e un frutto, poi lentamente
raccoglie le matite sparse sul pavimento ed infine si addormenta con la testa
appoggiata sul tavolo.
Solo qualche ora pi tardi viene svegliato di soprassalto dallormai consueto
suono del sonaglio installato sopra al portone dingresso; apatico, col volto
rigato dai segni lasciati dalle pieghe dellinsolito ed irregolare cuscino, solleva
il capo per vedere chi sia linaspettato visitatore: si tratta di Emiliano, al quale
basta unocchiata per squadrare lumore affranto dellamico. Che brutta cera!
prova ad avviare la conversazione avvicinandosi baldanzoso Cosa ti
successo?, ma lunica risposta che riesce ad ottenere uno sbuffo sommesso.
Tuttavia Emiliano non demorde e continua a parlare con tono scherzoso: Non
hai nemmeno mangiato tutto il panino che ti eri preparato di la verit: faceva
schifo, vero? Guarda che se non sai cucinare non un problema, basta che me
lo dici ed io, per un modico compenso, ti porto qui un pranzo come si deve!
Si tratta di Aurora ribatte laconico Sebastian, dibattuto fra la ritrosia a
spiegare agli altri i propri sentimenti e il piacere daver trovato qualcuno
seriamente interessato a lui e alle sue vicende. Fingendosi seccato per il suo
tentennamento, Emiliano lo incita a proseguire: Devo proprio tirarti fuori di
bocca una parola alla volta con le tenaglie? Se preferisci crogiolarti nel tuo
dolore, fai pure; se invece hai voglia di discuterne insieme, cosicch, magari,
riusciamo anche a trovare una soluzione al tuo problema, devi parlarmi
chiaramente! Quasi intimorito dal tono severo di queste parole, ma contento
del sostegno gratuito offertogli dallamico, Sebastian inizia a spiegargli che si
sente trascurato da Aurora, narrando con crescente concitazione tutti gli
innumerevoli episodi in cui la ragazza ha rifiutato, per un motivo o per laltro,
le attivit da lui organizzate e proposte; lo sguardo serio e comprensivo
dellamico fa dimenticare a Sebastian ogni timidezza, che illustra il suo
tormento con dovizia di particolari.
Quando Sebastian termina di parlare, Emiliano rimane ancora qualche minuto
in silenzio per meditare le frasi giuste da dire allamico: da un lato, infatti, non
ritiene cos irrispettoso ed egoista il comportamento di Aurora, che per ogni
appuntamento saltato ha presentato giustificazioni plausibili e tuttaltro che
irrilevanti, ma dallaltro non vuole ferire ulteriormente Sebastian dicendogli che
la situazione non veramente cos grave e che risulta tale soltanto ai suoi occhi,
distorti dalla consapevolezza di un amore di cui Aurora invece tenuta
alloscuro.
Prova quindi a consolarlo, alimentando in Sebastian il sospetto che tutta questa
ritrosia da parte della fanciulla sia dovuta al fatto che pure lei attratta dal
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giovane, ma ancora non sicura dei suoi sentimenti e preferisce non esporsi
troppo; Sebastian, per, reagisce con eccessivo entusiasmo a questa
supposizione, rivisitando in questottica ogni istante del loro rapporto,
scoprendo come nella loro storia sembri sussistere un filo logico che raccoglie
ogni episodio dal loro primo incontro fino al futuro compimento della loro
reciproca passione e sentendosi gi praticamente fidanzato con lamata.
Preoccupato dalle deliranti asserzioni dellamico, Emiliano, per evitargli una
crisi emotiva ancora maggiore nel caso che la realt vanificasse ogni idilliaca
speranza, prova a frenare la sua galoppante fantasia ritrattando leggermente le
sue affermazioni: Adesso, per, datti una calmata: meglio non farsi troppe
illusioni! Perch se poi scoprissi che la verit unaltra, sarebbe una botta
tremenda La cosa pi conveniente da fare aspettare con pazienza, poich
mentre la fretta notoriamente una pessima consigliera, dalla temperanza che
nascono i risultati migliori e, incalzato dalle domande del bibliotecario circa il
metodo pi adatto per indagare sui sentimenti di Aurora, aggiunge: Il modo
per metterla alla prova semplicissimo, sebbene per te rischi di apparire
particolarmente infelice: devi ignorarla per qualche tempo, evitare di
comunicare con lei e mostrarti interessato a faccende che non la riguardano. Se
davvero lei ha bisogno di te, e non semplicemente come bibliotecario o come
letterato, bens come Sebastian, nel giro di pochi giorni non sopporter pi
questo isolamento forzato e sar costretta ad esporsi nei tuoi confronti pur di
non perderti.
Ma se, al contrario, io non fossi importante per lei, cosa ne ricaverei?
Rischierei solamente di complicare ancora di pi la mia situazione cerca di
obiettare con un filo di voce Sebastian, ma prontamente Emiliano ribatte:
inutile fasciarsi la testa gi adesso: prova a seguire il mio consiglio e poi mi
racconti cosa succede! Se Aurora si dimostrer veramente innamorata di te sarai
a cavallo, altrimenti questesperienza ti sar comunque servita per capire la
vanit dei tuoi sogni damore e per incentivarti ad ampliare i tuoi orizzonti.
Va bene, far come dici tu bisbiglia rassegnato Sebastian, subito corretto da
Emiliano: Guarda che non sei mica obbligato, il mio solo un consiglio per
cercare di tirarti un po su il morale.
S, lo so approva Sebastian Per hai ragione, non posso continuare in questo
modo! Volendo, unaltra soluzione ci sarebbe: vai da Aurora e le dichiari
apertamente quello che provi lo stuzzica ironicamente il giovane negoziante
In questa maniera, oltretutto, non ci sarebbe nemmeno il problema di
interpretare la sua risposta, ma Sebastian, non avendo molta voglia di
scherzare, taglia corto: Anche se sicuramente questa sarebbe la tattica
migliore, non me la sento. Penso proprio che prover a tagliare i ponti con lei
per un po.
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Contento desser stato utile allamico, Emiliano, dopo avergli augurato buona
fortuna, esce saltellando dalla biblioteca, lasciandolo a riflettere su quanto si
sono appena detti.
Sebastian non sa quanto tempo trascorso dalla visita dellamico, quando
improvvisamente il cellulare, custodito gelosamente nella tasca dei pantaloni,
inizia a vibrare, facendo sobbalzare il giovane mentre assorto in meditazione
su una delle sedie in stile Impero della biblioteca; nonostante la promessa fatta
a Emiliano e, soprattutto, a se stesso di non considerare pi degni di attenzione i
messaggi di Aurora e, anzi, di troncare temporaneamente ogni contatto con lei,
appena riconosce il numero telefonico dellamata, sente avvampare dentro di s
la stessa irrefrenabile passione che lo ha accompagnato per tutta lestate, dal
giorno in cui ha conosciuto la giovane e avvenente pittrice.
La cosa che pi lo rende felice il fatto che questa volta addirittura lei a
cercare lui e non, come al solito, viceversa.
Con sguardo trepidante fa scorrere il testo sullo schermo del telefonino:
Ciao, scusa il disturbo t ricordi quel libro ke ho riconsegnato 1 po di tempo
fa? Quello su Renato Raoul Perazzi dovrei darci ancora 1 occhiata: riesci x
caso a portarmelo in giornata? Grazie 1000.
Non proprio il genere di messaggi che Sebastian si sarebbe aspettato, in fondo
lei non ha veramente bisogno di lui, bens solamente di un libro, ma forse
questa richiesta di aiuto materiale solo un pretesto per incontrarlo e potergli
parlare a quattrocchi.
Decisamente sollevato, Sebastian si precipita per le scale al piano superiore,
fino a raggiungere il reparto Arte & Musica, dove conservato il volume
cercato, facilmente rintracciabile perch classificato, insieme a tutti gli altri
testi, secondo un rigoroso ordine alfabetico per autore. Prima di infilare il
prezioso libro in una sacca di tela, Sebastian osserva meravigliato la copertina
in cartoncino bianco, un po ingiallita dal passare del tempo: domina la scena
un disegno a matita dellartista, in cui, sullo sfondo appena abbozzato di una
piazza di una cittadina di provincia, raffigurato un ufficiale militare, che,
vestito con abiti finemente rifiniti tipici del Settecento, a cavallo passa in
rassegna i suoi fanti schierati sullattenti. Il modo in cui tratteggiato lanimale
al trotto sbalorditivo, precise sfumature di graffite esaltano la muscolatura
possente e le comunicano un reale senso di vibrazione dovuto alla tensione del
movimento; nellespressione del muso del cavallo si riflette la stessa fierezza
imperturbabile del nobile cavaliere, cui si oppone latteggiamento sottomesso e
piatto dei tanti soldati a piedi, che rimangono impettiti in riga privi di
personalit e indistinguibili gli uni dagli altri, quasi a significare il loro destino
di anonimi strumenti di una guerra imposta dallalto e non sentita come propria.
Poi, tornato in s, Sebastian affigge al portone lavviso della sua momentanea
assenza e si incammina lungo Via ai Monti; questoggi il cielo coperto da una
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coltre di nuvole e una brezza fresca scende a valle dai monti nord-occidentali,
portando un po di sollievo nella calura estiva.
Dopo aver suonato al campanello di casa De Brasi, Aurora lo accoglie sorpresa
dalla sua celerit e lo ringrazia quasi imbarazzata: Grazie infinite! Quanta
celerit, non cera bisogno che me lo portassi subito non vorrei averti
arrecato troppo disturbo, ma egli la tranquillizza prontamente: Figurati, tanto
la biblioteca era deserta e non avevo particolari compiti da sbrigare. Ho pensato
che, magari, ti avrebbe fatto piacere avere in fretta questo volume.
Non puoi immaginare quanto tu mi abbia resa felice continua entusiasta
Aurora Questo libro per me di vitale importanza: devo cimentarmi in alcuni
quadri paesaggisti e credo proprio di poter trovare in Perazzi il miglior modello
possibile, poich sia nei disegni a penna sia nelle pitture ad acquerello ha saputo
rendere con incredibile immediatezza ed impulsivit lintricato rapporto
delluomo con la natura e con il suo spirito; nei suoi tratti decisi e quasi
violenti, si percepisce tutto il dramma dellesistenza, dibattuta fra volont e
necessit.
Sebastian rimane immobile ad ascoltarla, rapito dallo sguardo appassionato
della ragazza mentre elogia la capacit creativa dellartista, sperando in cuor
suo di essere invitato ad entrare in casa per discorrere un po serenamente fra di
loro. Invece, terminata la spiegazione tecnica e manifestata ancora una volta la
sua gratitudine, Aurora lo congeda dicendo di non voler rubargli troppo tempo e
di essere parecchio indietro coi lavori prefissati. Allegramente attraversa il
vialetto di casa e sparisce dietro luscio, trascinando inconsapevolmente con s
le ultime speranze di felicit del giovane innamorato, che mesto si avvia verso
la biblioteca; il suo passo melanconico e stanco, come se una forza oscura
avesse prosciugato tutta la sua vitalit ed ora egli si muovesse solamente sulla
spinta sferzante del vento, al pari dei rametti e delle foglie secche che corrono
sulla strada incapaci di scegliere da s la propria rotta. Finalmente raggiunge
ledificio della biblioteca, dove si rinchiude in solitudine, evitando volutamente
di levare il cartello indicante la sua assenza per non essere disturbato.
Appoggiato al davanzale di una finestra, osserva amaramente le zampillanti
cascatelle che formano il torrente Strigoso: a nulla possono i grandi massi che
una frana ha portato anni fa sul tragitto del corso dacqua, che continua a
scorrere superando con beffarda vivacit ogni ostacolo che si presenta sul suo
cammino. Cos anche la vita, pensa Sebastian, sentendosi come uno di quei
rami caduti nel fiume ed incastrati fra le pietre, che paiono avere da un lato la
presunzione di voler bloccare il flusso delle cose e dallaltro la paura di lasciarsi
trasportare fino al cuore dellesistenza.
Questo sempre stato latteggiamento del giovane bibliotecario, sebbene
ultimamente si fosse illuso di essere cambiato, diventando pi spontaneo e
naturale nei rapporti umani.
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Questa mattina Sebastian si svegliato ancora di cattivo umore a causa delle
ultime vicende; senza nemmeno fare colazione, si veste ed esce di casa per
andare a lavorare. Un angolino di carta sporgente dalla buca delle lettere
solitamente vuota attira la sua attenzione: Sebastian estrae incuriosito la busta
dalla cassetta, scoprendo con piacevole sorpresa che si tratta di una lettera che
gli ha scritto Emilio Fortis, un talentuoso compagno di universit a cui si era
particolarmente legato.
Impaziente di scoprire cosa voglia comunicargli il caro amico, inizia a leggere il
testo mentre sta ancora camminando per raggiungere la biblioteca.
Caro Sebastian,
quanto tempo passato dallultima volta che ci siamo sentiti e quante cose
sono successe nel frattempo! La settimana scorsa sono venuto a cercarti in
universit, ma mi han detto che non ti si vede da quelle parti da alcuni mesi;
non avrai mica deciso di abbandonare il mondo degli studi?
Fortunatamente in segreteria avevano registrato il tuo nuovo domicilio, cos,
anche se per i troppi impegni lavorativi non riesco a venire a trovarti
personalmente, posso scriverti questa lettera, sperando che ti arrivi. Una
domanda, per, sorge spontanea: cosa sei andato a fare in un paesino di
montagna come Poggio Gelato, lontano dai grandi centri culturali?
In attesa di avere tue notizie, ti racconto un po della mia vita, che ultimamente
ha avuto una svolta non indifferente.
Ti ricordi quella ricerca sulla relazione fra la musica popolare e gli eventi storici
a cui stavo lavorando? Ha avuto molto pi successo di quel che speravo: oltre a
permettermi di vincere una sostanziosa borsa di studio per approfondire
largomento, stata anche presentata in Regione, dove stata apprezzata
dallassessore ai beni culturali, lesimio dottor Flavio Briangino, il quale mi ha
offerto un posto di lavoro stabile nel suo ufficio.
In questi giorni, ad esempio, proprio prendendo spunto dal mio operato, stiamo
organizzando alcune conferenze, in cui diversi storici ripercorrono i momenti
salienti della nostra storia regionale, dal Medioevo fino ai giorni nostri,
attraverso le parole e le melodie dei canti popolari, che abbiamo rinvenuto e che
stiamo scrupolosamente tentando di catalogare.
Parallelamente mi stato affidato il compito di pianificare un ciclo di iniziative
rivolte alle scuole medie in modo da avvicinare fin da ragazzini gli alunni ad
uno studio critico della storia, che non deve essere vista come una noiosa
cronologia di vicende, bens come la spiegazione concreta del nostro stato
attuale; ti confesso che avrei preferito dover presentare un simile tema ad un
pubblico pi adulto, perch gli studenti delle scuole medie sono troppo piccoli
per affrontare il discorso tramite lezioni particolarmente elaborate, ma
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METRO: sonetto caudato, versi endecasillabi e un settenario, ABBA ABBA CDC DCD dEE
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Mi rincresce sapere che un talento come il tuo venga sprecato per fare il
bibliotecario in un paesino di montagna; tuttavia, se tu mi assicuri di essere
felice e di non avere rimpianti pensando al passato, io rispetter la tua
decisione.
Con affetto,
Emilio.
Queste parole risuonano come un uragano nellanimo di Sebastian, che si sente
come sopraffatto da una verit tanto evidente quanto impensabile fino a qualche
istante prima; come ha potuto essere cos cieco di fronte alla realt? Come ha
potuto essere cos ingenuo da rischiare di accantonare per sempre gli ideali per
cui ha sempre lavorato duramente, soltanto per inseguire un sogno irrealizzabile
di schietta felicit?
Determinato a porre fine a questo errore, si siede alla scrivania, raccoglie per
lultima volta le idee e, sempre pi convinto di dover tornare sui propri passi,
comincia a scrivere ad Emilio per ringraziarlo di averlo fatto rinsavire.
Caro Emilio,
ho riflettuto a lungo su quanto mi hai scritto nellultima lettera; ti ringrazio
perch mi hai riaperto gli occhi sul vero stato delle cose.
A forza di vivere fra la gente del posto, persone semplici, di poche ambizioni e
per lo pi poco acculturate, stavo perdendo di vista gli alti obiettivi a cui dei
giovani diligenti e capaci come noi dovrebbero aspirare; il mio sguardo stato
obnubilato da illusorie promesse di felicit e da proposte apparentemente
spontanee e sincere di amicizia.
Tuttavia, in soli pochi mesi, laffidarmi un po pi profondamente agli altri ha
gi comportato per me alcune dolorose delusioni; forse avevi ragione quando
dicevi che noi due eravamo diversi dagli altri ragazzi, avevamo ambizioni ed
interessi diversi dai nostri coetanei e difficilmente avremmo potuto unirci a
loro: nessuno pu capire fino in fondo il nostro desiderio di distinguerci, di
eccellere.
Finalmente inizio ad interrogarmi sul senso della mia permanenza quass in
montagna e sto prendendo in seria considerazione lidea di tornarmene in citt.
Il professor Lucchini mi ha promesso di riuscire a controllare una mia ricerca
sullevoluzione della sintassi nella letteratura entro la fine di questo mese la
pubblicazione di un simile saggio sarebbe loccasione ideale per tornare ad
essere qualcuno nellambiente universitario.
Il mio soggiorno qui a Poggio Gelato solo uninutile pausa nel mio percorso
di studi ed solo grazie a te se ho capito quanto questo misero incarico di
bibliotecario stia tarpando le ali alla carriera che sia io sia tu tanto sognavamo.
Sentirai presto parlare di nuovo di me in citt, puoi starne certo!
Stammi bene,
tuo affezionato Sebastian.
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I sordi rintocchi della campana della chiesa ricordano a Sebastian e agli altri
abitanti di Poggio Gelato che sono gi le quattro del pomeriggio.
Per il giovane bibliotecario la giornata trascorsa nella normalit, con la solita
scarsissima affluenza di visitatori e con gli abituali lavoretti di accurata
manutenzione da svolgere; non che la cosa gli sia dispiaciuta, anzi, gli ha
permesso di riflettere con serenit in solitudine sullimpostazione che vuole
dare alla sua esistenza, anche se, nonostante il gran tempo a disposizione,
ancora non riuscito a prendere una decisione, poich si sente dibattuto fra le
vecchie ambizioni di fama e di ricchezza e le nuove allettanti prospettive di
allegra genuinit.
Ad un tratto, il sonaglio appeso sopra al portone trilla per annunciare lingresso
di una nuova persona: Aurora. Chiss di cosa ha bisogno stavolta? il primo
pensiero che affiora alla mente del ragazzo, che ancora imbronciato per il
comportamento schivo e, a suo avviso, opportunista tenuto ultimamente dalla
fanciulla; tuttavia, ogni volta che la vede, Sebastian non riesce a non perdonarle
qualsiasi offesa, gioendo nel profondo del cuore per la sola vicinanza di lei.
Oggi in particolare gli pare bellissima, vestita con una maglietta finissima di
seta azzurra e con un paio di jeans rossi, sorridente come sempre, con una
ciocca dei capelli sciolti che le casca incantevolmente fin sopra gli occhi,
formando una specie di velo semitrasparente al magnetico sguardo turchino.
Ciao Sebastian lo saluta allegramente la ragazza Sono passata a vedere
come stai, perch nei giorni scorsi, quando ti incontravo per la strada, mi hai
sempre dato limpressione di essere un po gi di corda Com? Tutto a
posto? Magari, per, solo una mia sensazione Io spero sia solo una mia
sensazione: mi spiacerebbe saperti in difficolt, ma se cos fosse, vorrei provare
a darti una mano.
Ah, grazie! No, non c niente che non va, non preoccuparti! le risponde
Sebastian, decisamente spiazzato, ma contentissimo di sapersi ancora al centro
dellattenzione di lei. Finalmente ho finito tutti i lavori che mi erano stati
commissionati, cos ora ho pi tempo da dedicare alla cosa a cui tengo di pi, i
miei amici prosegue Aurora, per giustificarsi della scarsa disponibilit verso le
richieste degli altri nei giorni scorsi Anche se devo ammettere che ve la state
tutti cavando abbastanza bene anche senza di me Ma non vi sono mancata
neanche un pochino in questo periodo?
Sebastian le sorride lievemente, non sapendo come ribatterle a parole:
ovviamente la ragazza nelle ultime due settimane mancata moltissimo a tutti e
a lui in particolare, ma come pu dirglielo senza tradire la sua bruciante
passione per lei? Ripensa a tutto il rancore che ha serbato nel cuore per lei e alle
amare delusioni subite: in un istante, grazie a quel gesto semplice, quasi
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uomo che un tempo riteneva amico, ma che ora non riconosce pi; alle sue
spalle il portone cigola sinistramente fino a chiudersi con grande fragore, un
rumore secco e violento che risuona nella mente di Sebastian come lenergico
schiaffo in faccia che non ha ricevuto, ma sa di meritarsi.
Sebastian rimane alcuni secondi impietrito a fissare il vuoto, poi con uno scatto
rabbioso si volta sferrando un pugno contro lanta massiccia dellarmadio: il
legno si incrina sofferente in seguito a quellinsulso sfogo autopunitivo dira,
mentre il ragazzo urla la sua disperazione, il volto contratto in una smorfia di
dolore (pi interiore che fisico) e la mano lacerata da tante piccole ferite in
corrispondenza delle nocche, che si colorano di un intenso rosso vermiglio.
Ritmicamente Sebastian sente il sangue pulsare nei tagli e fluire caldo sulla
cute, fino a macchiare i pantaloni azzurri e il pavimento piastrellato, e sente
dentro di s che questa acuta pulsazione si propaga sferzante per tutto il corpo,
fino a scuotere il suo cuore in un brivido di amarezza. Infine, sedutosi su una
sedia, reggendo fra le mani la testa che pare troppo pesante e prossima a
scoppiare, si abbandona ad un pianto disperato.
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XXII
In seguito, al calar della sera, dopo aver messo in ordine la cucina senza
nemmeno aver cenato, Sebastian, trascinando mollemente i piedi sul pavimento,
raggiunge il letto, dove sprofonda fra il cuscino e le coperte; il giovane
palesemente sconvolto in viso, con lo sguardo vacuo e le guance rigate da rivoli
di lacrime, ed il suo corpo disteso supino sembra esanime.
Con gli occhi fissi sulle travi del soffitto, riflette sulle ultime disastrose vicende:
che cosa ha combinato?!? bastata una sera per distruggere tutti i sogni
costruiti pian piano nellintero arco dellestate: lincapacit di manifestare i suoi
veri sentimenti e la sciocca preoccupazione del giudizio altrui han fatto s che
ogni suo desiderio pi profondo venisse brutalmente frainteso. Ed inutile
prendersela col destino beffardo, che lha illuso di aver raggiunto la felicit per
sempre, o con Aurora perch non avrebbe dovuto leggere fra le sue lettere,
scoprendo cos il suo misero doppio gioco il problema dentro di lui, nella
sua insistente ipocrisia. Perch cos difficile per lui vivere in maniera
autentica, lasciare da parte i finti ideali borghesi e seguire i dettami del suo
cuore?
Un brivido gelido scorre dalle mani ferite e dai piedi tremanti fino al capo, la
paura di unesistenza insoddisfacente (ma, al tempo stesso, anche
tirannicamente opprimente) si impadronisce della sua mente e subito esplode
dal profondo dell animo un singulto convulso ed inarrestabile.
facile pentirsi delle proprie colpe dopo essere stato travolto violentemente
dalle conseguenze nefaste: se quella sera non fosse successo, forse non avrebbe
mai capito davvero quanto fosse sbagliata limpostazione che stava dando alla
sua vita. Purtroppo si comprende il reale valore delle cose di cui si dispone solo
nel momento in cui le si perde; se potesse avere unaltra possibilit, sicuro che
agirebbe diversamente e che non si lascerebbe pi sfuggire la vera felicit solo
per andare dietro alle convenzioni, tuttavia perch qualcuno dovrebbe fidarsi
ancora di lui e dargli una seconda opportunit? Sebastian non sa se sarebbe
stato in grado di perdonare un tradimento cos doloroso se fosse stato al posto di
Aurora; perch mai lei dovrebbe essere clemente nei suoi confronti?
Decide di affidare queste tristi riflessioni alla poesia: chiss, magari gli far
bene esteriorizzare dei pensieri che non ha il coraggio di esprimere
diversamente.
Non facile, la mano trema, quasi avesse timore di descrivere una sofferenza
tanto grande, e dagli occhi impuri scorrono lente lungo il viso lacrime
purificatrici.
Adagio prende forma sulla carta il suo pentimento19:
19
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XXIII
Il trillo ripetitivo ed incalzante della sveglia annuncia linizio di un nuovo
giorno. Sebastian si sveglia, il volto rigato da lacrime di pentimento e nel cuore
la speranza di aver solamente vissuto un incubo. Invece, purtroppo, stato tutto
vero: in poco pi di un giorno ha distrutto quanto di bello aveva costruito negli
ultimi mesi, scoprendosi cos incapace di coltivare dei rapporti umani autentici
e non malati di egoismo. Con la sua arrogante presunzione di valere pi degli
altri ha provato la sua pochezza, dimostrando di non meritarsi la fiducia di
nessuno. Quanta ipocrisia ha da sempre portato in seno! E adesso, come un
castello di carta deve arrendersi di fronte alla potenza del vento, crollano tutte le
sue fraudolente macchinazioni, investite dal potere travolgente della verit.
E se fino a pochi giorni prima Sebastian credeva di godere di una
considerazione speciale da parte di Aurora e di poter aspirare a stringere con lei
un legame pi forte di una semplice amicizia, ora il suo un amore
contrastato20, osteggiato non dalla competizione con chiss chi altro, bens dal
suo stesso peccato, che lo ha ridimensionato agli occhi dellamata,
allontanandolo terribilmente da lei.
Deluso il cuore amante:
ora i miei sogni han le ali spezzate.
Come il vento sferzante
spazza via il profumo dellestate,
come schiaccia i sospiri incantati
il boato di un vulcano,
come svilisce i marmi levigati
un taglio sulla mano,
come un sapore di fuoco piccante
brucia le prelibate
dolcezze o come la nebbia angustiante
e incontrastabile cela pian piano
gli aurei monti elevati,
cos ormai io sempre ti cercher invano.
Sebastian ha, quindi, bisogno di fare due passi e di sfogarsi, cos scende
titubante le scale di casa e si avvia verso il portone.
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Oggi pomeriggio non sono in paese perch vado a Pagolato a comprare dei
nuovi colori per i miei quadri e alcuni medicinali per mia zia.
Tra tre giorni, invece, il compleanno di Emiliano e pensavamo quindi di
festeggiare la ricorrenza facendo un picnic in una radura che si trova poco oltre
il Grande Lago Bianco. Tu verrai, vero? Partiremo dopo pranzo e si torner
tardi perch, tempo permettendo, ci fermeremo un po a guardare il tramonto e
lo spuntare delle prime stelle della notte. Te ne avrei parlato ieri, ma successo
quel che successo Spero sia ormai davvero tutto concluso e che ciascuno
riesca a metterci una bella pietra sopra!
A presto,
Aurora
P.S.: dovremmo pensare anche a un regalo per Emiliano tu hai qualche
idea?
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XIV
Piove: il tintinnio martellante della pioggia sulla grondaia stuzzica
fastidiosamente lumore gi teso di Sebastian. Ha passato tutta la notte in
bianco, preoccupato per limminente momento della sua confessione di colpa a
Franco e alla sua famiglia ed ora quel momento arrivato; non pu pi tirarsi
indietro, lo ha promesso ad Aurora e soprattutto a se stesso: tacere oggi
significherebbe accettare una vita vile, fondata sullipocrisia e sulla codardia.
Nelle ultime ore non ha fatto altro che studiare come comportarsi, cosa dire, con
quale tempistica e con quale tono, nulla lasciato al caso perch, se vero che
il suo un bisogno sincero di ammettere il proprio peccato, certamente non
vuole rischiare di rovinare inutilmente il rapporto con quelle persone care, che,
in fondo, potrebbero tranquillamente continuare a vivere nellignoranza di
quello che stato il lato oscuro di Sebastian.
Indossata una mantellina e nascosta sotto il maglione una poesia scritta nel
pomeriggio e accuratamente incorniciata per poterla regalare ai suoi ospiti,
attraversa di corsa il cortiletto interno fino a ripararsi sotto la tettoia dingresso
di casa Vignolo; esita un attimo assaporando lumido profumo dellaria che sale
su dai campi, il pugno gi levato contro il portone, infine, stringendo i denti per
farsi coraggio, bussa.
Allegramente Mattia gli apre la porta e, preoccupato per il suo aspetto bagnato
fradicio, si prodiga affinch possa scaldarsi e asciugarsi. Sebastian davvero
imbarazzato per la premura con cui tutti lo trattano, specialmente in rapporto a
quanto sta per confessare; ricordandosi del suo programma, gli chiede dove
possa trovare Franco, ma Mattia, dispiaciuto, gli rivela che lo zio andato a
trovare un suo vecchio amico a Petranova e che non sarebbe tornato prima di
sera. Questo un problema: Sebastian aveva pianificato di parlare prima con
Franco, perch fra loro due c sempre stato un rapporto speciale, e solo in
seguito con gli altri, magari con la sua autorevole mediazione. Pazienza, cambia
il programma, ma la sua intenzione resta salda, e cos, preso a due mani tutto il
suo coraggio, accomodatosi in salotto insieme a Mattia soltanto, inizia a
parlargli, lasciando che le parole sgorghino direttamente dal cuore: Mattia, io
devo confessare una cosa molto grave a te e a tutti quanti, una colpa, di cui io
mi sono macchiato, che ha rischiato di rovinare tutto quello che abbiamo
costruito insieme in questi mesi.
Sebastian, Sebastian! Vuoi venire a giocare in camera mia? Io e Cangala
stiamo curando tutti i miei animali che hanno preso il raffreddore per la
pioggia irrompe improvvisamente Giovanni. Il pap cerca di spiegargli che
quello non il momento perch stanno facendo un discorso serio, una cosa da
adulti, ma sono parole buttate al vento. Intanto Sebastian, rovistando nelle
tasche, estrae uno scintillante bullone di ottone che aveva trovato la sera prima
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termini) quanto fosse stato scorretto il mio comportamento, nei confronti suoi e
di tutte le persone, come te e i tuoi familiari, che mi hanno accolto
spontaneamente e mi hanno subito voluto bene quasi fossi uno di casa.
incredibile: riuscito a dire tutto, non ha avuto esitazioni, non ha omesso n
nascosto nulla, sicuramente facilitato dallespressione comprensiva e affettuosa
dipinta sul volto di Mattia, che dopo un attimo di pausa gli confida sorridendo:
Quello che hai appena fatto una grande cosa, ti aiuter certamente a
diventare un vero uomo; non credo proprio che un ragazzo meschino come tu
stesso ti sei descritto avrebbe mai potuto pronunciare simili parole, se noi ora
siamo qui a parlarne significa che tu sei davvero cambiato, diventando proprio
quella persona gentile e sincera che abbiamo sempre creduto tu fossi e che,
quindi, abbiamo sempre amato!
E che sempre continueremo ad amare! aggiunge Livia avvicinandosi; chiss
da quanto tempo si trovava l appoggiata alla porta, chiss quanto ha ascoltato
del discorso, chiss cosa ha pensato di lui, chiss non ha importanza! Adesso
possono di nuovo tornare ad essere una sola grande famiglia ed questo tutto
ci che conta.
Sebastian, schiaritosi con alcuni colpi di tosse la voce strozzata dalla
commozione, gli occhi ancora rilucenti di gioia, ringrazia i coniugi Vignolo e
mostra loro il quadretto che aveva confezionato per loro il giorno precedente:
Questa poesia lho scritta pensando alla vostra esemplare famiglia, in cui ogni
componente esprime al meglio la bellezza del periodo di vita che sta
attraversando, consapevole delle proprie responsabilit, ma anche del sicuro
appoggio degli altri. Io ve la regalo, anche se questo niente in confronto a
quello che voi mi avete dato: grazie a voi se ora io voglio vivere la mia
esistenza con la stessa genuinit che ho descritto a parole
Le et della vita21
Tenero, il bambino vuol sciogliere
lo stupore al mondo, un po timoroso;
ma nulla ostacolo, nulla nemico,
nulla pu oscurar lanimo candido;
la vita un gioco, la vita unire
la nuova realt e il dolce sogno.
La giovinezza or cala come un sogno:
spensieratamente al vento sciogliere
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XXV
Irradia la luna attraverso il vetro dellabbaino una luce eterea nella camera
spenta di Sebastian; mezzanotte gi passata da quasi mezzora, ma il giovane,
con addosso i pantaloni del pigiama e a torso nudo, di dormire non ne vuole
sapere. Ripensa alla giornata appena trascorsa, al picnic organizzato da Roberto
e Aurora per festeggiare il compleanno di Emiliano, evento a cui hanno
partecipato anche Eleonora, Luca e alcuni amici di Emiliano che, come lui,
abitano a Petranova: oggi stata la prima volta che Sebastian ha rincontrato
Aurora dal giorno in cui hanno litigato, sebbene si fossero gi riappacificati
grazie ad un breve, ma intenso, scambio di lettere e si fossero sentiti alcune
volte per telefono.
Questa mattina era agitatissimo in previsione del fatidico incontro, aveva paura
di scoprire con che occhi lei lo avrebbe guardato e come lui stesso si sarebbe
sentito al rivederla. Dopo ore trascorse di fronte ad uno specchio per provare e
riprovare la maniera migliore per salutarla, in modo da non apparire n
superficiale n troppo artificioso, ha mangiato in fretta unintera barretta di
cioccolato fondente per pranzo, pi per farsi coraggio che spinto dalla fame, e
poi si avviato verso il punto di ritrovo allimbocco di Via del Maestrale. L
cerano gi diversi ragazzi che Sebastian non conosceva ed Eleonora, che lo ha
salutato allegramente non appena lo ha visto; indossava una maglietta a
maniche corte gialla e un paio di pantaloni larghi felpati blu, che rispecchiavano
perfettamente la sua personalit dinamica e spensierata. Allappuntamento
mancava, quindi, soltanto pi Aurora, visto che Emiliano sarebbe arrivato
direttamente nel luogo prescelto per il picnic insieme ai cugini Viberti, a bordo
del loro trattore, portando i viveri, le bevande e le coperte su cui sedersi. Dopo
nemmeno un minuto di attesa anche la giovane pittrice ha fatto la sua comparsa,
vestita con unelegante camicetta bianca a righe argentee, alla quale era
abbinata una leggera gonna verde a balze che scendeva fin sotto le ginocchia;
come sempre, lespressione del suo viso era dolce e affettuosa, con le sue
guance rosee, con i suoi occhi limpidi e con limmancabile sorriso sincero e
amorevole stampato sulla bocca.
In un istante si sono affollati nella mente di Sebastian mille pensieri: non
ricordava nulla di ci che aveva preparato meticolosamente, sentiva le gambe
tremargli per lemozione, non sapeva cosa dire. Perch aveva accettato linvito
per quella scampagnata? Non era ancora pronto per incontrare nuovamente
Aurora; quanto avrebbe voluto poter sparire, nascondersi, fuggire via, ma non
era possibile: doveva affrontare questa sfida che gli lanciava il destino. Si
avvicinato timidamente alla ragazza, che, impegnata a salutare Eleonora, ancora
non si era accorta della sua presenza; Ciao! prova a borbottare e subito lei si
gira e lo saluta entusiasta Ciao, Sebastian! Scusa, non ti avevo visto; come
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XXVI
I primi tiepidi raggi del sole stanno appena incominciando a filtrare nella
camera di Sebastian attraverso le fenditure delle persiane della finestra, quando
Franco fa il suo ingresso nella stanza reggendo un vassoio con la colazione; il
giovane seduto sul letto, gi cambiato dabito e pronto ad affrontare una
nuova giornata. Aspettava con ansia di incontrare Franco e di discutere con lui,
cos appena questi varca la porta della camera, subito lo invita ad accomodarsi
su una sedia posizionata apposta di fronte al letto; Franco, ho bisogno di
parlarti della vicenda del mio increscioso scambio epistolare col mio excompagno di universit Smettila di preoccuparti: noi tutti ti abbiamo
perdonato, ormai acqua passata! tenta di tranquillizzarlo il vecchio, con la
sua solita vocina, briosa nonostante il raschiamento di gola dovuto alla tosse e
allet avanzata, ma Sebastian persiste nel suo intento: Siete stati tutti
gentilissimi nei miei confronti e ve ne sono immensamente grato; non so quante
altre persone, dopo essersi comportate meschinamente come me, abbiamo avuto
la mia stessa fortuna di essere perdonate con tanta benevola semplicit.
Tuttavia, ogni volta che provo a parlare con qualcuno riaffiora in me il doloroso
ricordo della mia colpa: mi sento frenato, non riesco a parlare con disinvoltura
con gli altri e ad esprimere pienamente le mie opinioni, mi sembra di dover
continuamente fare attenzione a cosa dire, per non compromettere ulteriormente
una situazione appena ristabilita e, comunque, precaria.
Eh, lo so che difficile allinizio, ma dovrai abituarti. In ogni caso, questa tua
difficolt dimostra proprio la sincerit del tuo pentimento: solo chi avverte
veramente il peso delle proprie responsabilit, tormentato dai sensi di colpa;
noi, per, ti aiuteremo a superarli!, ma Sebastian ribatte amaramente:
inutile, non ce la faccio E cosa conti di fare? lo incalza preoccupato
Franco; il ragazzo, nei cui occhi si legge chiaramente un insostenibile sconforto,
dopo aver fissato lamico senza fiatare per alcuni secondi, conclude gemendo:
Partire!
A malincuore, vedendo la risolutezza del giovane, Franco accetta la sua
decisione, ricordandogli per che loro saranno sempre pronti ad accoglierlo,
qualora cambi idea; infine, senza pi voltarsi indietro, esce dalla casa, con la
dolorosa sensazione di essere appena stato saccheggiato nel profondo del cuore.
Cos, mentre Sebastian inizia di buona lena a raccogliere le proprie cose e a
preparare le valigie per il viaggio, Franco cerca disperatamente un modo per
distrarsi e non pensare allincontenibile delusione da poco ricevuta: dopo aver
marciato avanti e indietro senza sosta per il cortile, proprio come unanima in
pena, lo sguardo basso e la fronte corrucciata, decide di andare a buttare la
spazzatura nel cassonetto che c allinizio di Via del Libeccio, in modo da fare
una passeggiata liberatoria e da cambiare un po daria. Lungo la strada incrocia
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Emiliano mentre alla guida del suo solito furgoncino blu e gli fa cenno di
accostare; Scusa, sei impegnato in questo momento? Stavo andando a
recuperare della merce per il negozio, ma non ho particolarmente fretta. Perch?
successo qualcosa? Riguarda Sebastian So che voi due siete molto amici,
perci mi chiedevo se tu potessi aiutarmi: Sebastian ha deciso di andarsene da
Poggio Gelato perch dice di sentirsi troppo oppresso dalla gravit di alcuni
sbagli commessi; io non voglio che parta, ormai mi sono affezionato a lui, ma
non posso costringerlo a rimanere. Ti prego, prova a convincerlo a non partire!
Emiliano accetta lincarico senza farselo ripetere due volte: anche lui tanto
legato a Sebastian e gli rincrescerebbe moltissimo non vederlo pi. Prima di
avviarsi verso labitazione dellamico, si fa raccontare da Franco tutti i dettagli
del presunto peccato, in modo da avere una panoramica completa della
situazione.
Poco dopo, salutato Franco, Emiliano gi sotto casa di Sebastian, il quale,
per, troppo impegnato nelle sue faccende, non si accorge delle insistenti
scampanellate dellamico; Sebastian non avrebbe mai immaginato che sarebbe
stato cos difficile riordinare le sue cose: man mano che sistema oggetti nei
bagagli, ognuno di questi rievoca nella sua mente una particolare e quasi
sempre piacevole esperienza vissuta in questi mesi a Poggio Gelato, cos che
lidea di partire risulta ogni istante pi dolorosa.
Ciao Sebastian risuona improvvisamente la voce di Emiliano dalle scale Ho
provato a suonare, ma evidentemente non sentivi, cos, visto che la porta era
solo socchiusa sono entrato.
Sebastian risponde flemmatico allamico, mentre questi compare allingresso
della camera Hai fatto bene! Scusa il disordine, sto radunando le mie cose
Allora vero che parti! Perch? Non si pu fare proprio nulla per
convincerti?
Triste, Sebastian gli confida che deve metterlo al corrente di alcuni avvenimenti
disdicevoli, a causa dei quali probabile che persino Emiliano stesso non lo
voglia pi in paese; Se ti riferisci alla lettera che hai mandato al tuo compagno
di universit, so gi tutto lo interrompe Emiliano E non me ne frega nulla! In
fondo hai anche ragione a dire che noi non siamo delle cime n dei pozzi di
scienza, non credo che nessuno di noi possa offendersi se viene definito un
sempliciotto, perch quello che siamo. Se poi, dopo averne discusso con
Aurora e averci riflettuto su per conto tuo, adesso hai imparato ad apprezzare
quello che di buono c a Poggio Gelato, perch vuoi andartene? Se hai capito
che ci vuoi davvero bene e che ti senti a tuo agio a vivere con uno stile di vita
genuino come il nostro, perch scappare? Non posso pi vivere serenamente
in mezzo a voi, senza sentire continuamente il peso di come vi ho trattati
spiega con gli occhi lucidi Sebastian, ma lamico non vuole sentire ragione: Ti
posso assicurare che non ci sar una sola persona in paese che, dopo essere stata
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informata della situazione, non sia pronta a perdonarti seduta stante e a proporti
di ricominciare da quellerrore ormai superato un nuovo legame di fiducia e di
amicizia, pi forte ancora del precedente!
Non vorrei che la vostra bont nei miei confronti fosse per me una scusa per il
mio atteggiamento altezzoso ribatte dimesso Sebastian, nuovamente incalzato
da Emiliano Non prendere la nostra propensione per te come una scusa, bens
come uno stimolo a migliorare: se ti trovi in difficolt, non ti conviene fuggire
da tutti e da te stesso, ma affronta i tuoi limiti e impegnati per superarli; non
detto che ci riuscirai, ma il tentativo che conta. Pensaci! Se vuoi cambiare
veramente, devi metterti completamente in gioco. Magari, se proprio vuoi, puoi
anche isolarti per qualche giorno, per poi se vuoi vivere davvero, devi tornare
sui tuoi passi e porti in discussione!
In silenzio, Emiliano muove qualche passo per la stanza, scrutando
curiosamente gli scatoloni lasciati alla rinfusa sul pavimento, pieni di indumenti
e di strumenti che fino a qualche giorno prima occupavano i ripiani
dellarmadio; passando di fianco alla scrivania, si sofferma a leggere un
biglietto scritto in bella grafia da Sebastian: si tratta di una lettera di commiato
molto passionale, dedicata ad una ragazza non esplicitata. per Aurora?
chiede, pur essendo gi sicuro della risposta, che giunge poco dopo con un
fiacco movimento dassenso della testa. Sebastian, infatti, ha scritta quella
lettera proprio per spiegare alla fanciulla amata il motivo per cui si sente
costretto ad andarsene da Poggio Gelato, per mostrarle tutto il suo pentimento,
per chiederle perdono e, soprattutto, per dirle Addio23:
Povera pulzella, piccola principessa, primizia passionale, primavera
personificata,
perch piangi? perch porti pena?
Perdonami: peccai per pazzia,
poi per, pentito, proseguii per pregarti perdono.
Promettimi piet, prometto pura passione;
per piacere, provaci!
Piaceremmi poter permanerti prossimo
per portarti protezione, per privarti paure,
provando piacere pei pur piccolissimi patteggiamenti,
portando pazienza pei pur pungenti punzecchiamenti.
Purtroppo preferisco perpetuamente punirmi:
piloterommi per posti poco prossimi,
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XXVII
Purtroppo anche stamattina il sole comincia pallidamente a far capolino da
dietro ai monti, rischiarando con luce eterea tutta la vallata di Poggio Gelato e
sancendo cos linizio di una nuova giornata, una giornata che Sebastian ha
pregato tutta la notte di non sorgere mai; in cuor suo, infatti, egli avrebbe
preferito vivere il resto dei suoi giorni nelloscurit, ma vicino al calore delle
persone care, piuttosto che godere della vuota luminosit del successo
lavorativo, mettendo, per, a tacere tutti i suoi sentimenti pi intimi. Ma, allora,
perch partire? Chi o cosa lo costringe ad allontanarsi dai luoghi che ama? In
verit, nessuno: lui stesso che, sforzandosi di ignorare la voce della sua
coscienza, si imposto la partenza; si sente oppresso dal peso insopportabile di
una colpa che potr espiare solo isolandosi per un lungo periodo o, almeno,
questo ci che sta cercando di far credere a se stesso, per nascondere, in
realt, la paura di assumersi le proprie responsabilit e di mettere tutto se stesso
in discussione pur di inseguire le sue vere passioni. In fondo, non ha ancora
imparato a scegliere con fermezza e coerenza fra le illusioni aristocratiche che
coltiva da ragazzo e le promesse di vita genuina che in questi mesi gli si sono
proiettate innanzi; sicuramente il professor Lucchini aveva capito questa
ingenua fragilit caratteriale del giovane e, molto probabilmente, per questo
che lo ha inviato in quel paesino di montagna, intuendo che gli occorresse
unesperienza forte di felicit autentica per imparare a discernere correttamente
nella sua vita.
Ora che, per, questa esperienza Sebastian lha vissuta, perch non cambiato
abbastanza per prendere una decisione cos radicale e totalizzante come quella
di fermarsi stabilmente a Poggio Gelato? La risposta ovvia e Sebastian ne
perfettamente consapevole, anche se non vuole ammetterlo: per fare il salto di
qualit dallapprezzare un modo di vivere alladerirvi attivamente non bastano
gli spunti provenienti dallesterno, per quanto numerosi e significativi essi
siano, bens necessario fare ricorso ad una forza interiore, che, purtroppo,
Sebastian sente troppo debole in s.
Cos, tristemente scende dal letto; sul comodino Teresa gli ha lasciato, quando
ancora dormiva, la colazione, una tazza ancora fumante di latte e miele e una
fetta abbondante di torta alle nocciole, squisitezze che tuttavia non riescono ad
addolcire il boccone amaro della partenza, una partenza che pare la codarda
ritirata da una battaglia alle prime avvisaglie di possibile sconfitta.
Per viaggiare comodo, decide di abbandonare il suo tipico abbigliamento
elegante e di indossare invece un maglione verde scuro e i pantaloni felpati di
una vecchia tuta sportiva, poi, sollevate le valigie preparate nei giorni scorsi,
scende le scale, esce dalledificio e con gran sofferenza, infilata la chiave nella
serratura, chiude inesorabilmente la porta di casa e, parallelamente, quella del
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suo cuore. Nel cortile lo sta aspettando tutta la famiglia di Franco al completo
ed egli li stringe tutti a s, uno per uno, lasciandosi finalmente andare in un
abbraccio vero e appassionato, avvertendo che le loro anime stanno fondendosi
luna nellaltra, per creare un legame speciale e indissolubile. Lultimo ad
essere abbracciato da Sebastian Franco, nei cui piccoli occhi incavati
tremolano contemporaneamente una grandissima commozione per i
cambiamenti che il ragazzo ha compiuto in cos pochi mesi e una tristezza
lacerante per lallontanamento di una persona che ormai considera come quel
figlio che tanto aveva desiderato, ma che non ha mai avuto la gioia di avere.
La nostra casa sar sempre aperta per te, non scordarlo mai! In qualsiasi
momento, saremo felici di correrti incontro alla stazione e di riaccoglierti in
famiglia! sussurra singhiozzando Franco allorecchio del giovane, che poco
dopo si avvia lentamente sulla strada; al grido daddio del giovane fa eco, nella
via ancora deserta, la pronta correzione di Mattia: Arrivederci!
Trascinando stancamente i bagagli, Sebastian percorre Via del Grecale,
soffermandosi qualche istante davanti alla sua biblioteca per rievocare tutti i bei
momenti vissuti e per nascondere temporaneamente le valigie, poich non vuole
che, nelleventualit di incontrare Aurora, lei scopra la sua irrevocabile
decisione di partire. Poi raggiunge furtivo labitazione della sua amata e pone
delicatamente il biglietto daddio nella buca delle lettere: lacrime amare
scorrono sul viso, bagnando il freddo ed imperturbabile lastricato del vialetto
dingresso, finch, assalito da dolorosi rimorsi, scappa via di corsa.
Pochi minuti pi tardi, recuperate le borse, Sebastian ha gi finito di costeggiare
Piazza Maggiore, ma, appena imbocca Via della Stazione, un disco giallo e
verde sfreccia pericolosamente davanti al suo naso, fluttuando a mezzaria.
Accidenti! Mi spiace, ho sbagliato a lanciare il frisbee si giustifica una
voce che Sebastian identifica subito come quella di Eleonora, mentre la ginnica
e sinuosa sagoma della ragazza si avvicina di corsa; Sebastian, raccolto da terra
il giocattolo, la rassicura mentre glielo restituisce: Non ti preoccupare: c
mancato poco, ma non mi hai colpito. Appunto! commenta lei ironicamente
Speravo che dandoti una bella botta in testa tu potessi rinsavire Mannaggia!
A giudicare dalle valigie, direi che ormai persino inutile chiederti se vero
che sei in partenza; non possiamo fare proprio nulla per convincerti a restare?
Ma tu come fai a sapere della mia partenza? Chi che ne ha parlato in giro?
stato Emiliano a diffondere la notizia? prova a sviare il discorso Sebastian,
fingendosi offeso per la gran pubblicizzazione della sua scelta, ma Eleonora
ribatte con tono perentorio, che non ammette repliche: Non hai risposto alla
mia domanda perch te ne vai?
Ho tradito tutti quanti voi e, al tempo stesso, ho tradito i miei sentimenti per
lincapacit di staccarmi definitivamente dalla vecchia mentalit borghese che
avevo prima di trasferirmi qui confessa Sebastian e, sospinto dalla silente
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San Luigi Gonzaga, che ha saputo vivere con gioia e semplicit ogni istante
della sua esistenza, senza mai portarsi dietro rimorsi nella coscienza.
Intanto si fa man mano pi nitido davanti a lui il profilo rinascimentale della
stazione, la cui pianta si protende in avanti grazie a due strutture laterali,
contenenti luna alcuni uffici e laltra la biglietteria ed un punto ristoro, che
paiono due braccia aperte per accogliere tutte le persone in partenza.
Sovrasta la facciata un enorme orologio di forma ottagonale, le cui ore sono
elegantemente segnate in numeri romani di color cremisi, esattamente come le
due lancette, sullo sfondo del quadrante color avorio; pi in basso, alcune
composizioni floreali completano, con la loro variopinta geometria,
larchitettura raffinatamente equilibrata del breve colonnato che precede il
portone dingresso.
Dopo aver ammirato per alcuni secondi ledificio, Sebastian varca tristemente la
soglia e va ad accomodarsi su una delle tante polverose poltroncine di velluto
purpureo della fredda sala; ormai solo, seduto in silenzio, pronto a raggiungere
il binario non appena si fosse udito lo sferragliare del treno in avvicinamento,
con lo zaino gi sulle spalle e la pesante valigia nascosta fra le gambe,
Sebastian assalito da dubbi: star facendo la cosa giusta? Lasciare il luogo
dove ha scoperto la gioia della genuinit per andare dove?
Il verso di una poesia gli balena in mente, Ed io non so chi va e chi resta;
dovrebbe essere il verso conclusivo della poesia La casa dei doganieri di
Eugenio Montale, ma non ne sicuro. Comunque questo ha poca importanza.
Ci che conta davvero il messaggio che quelle parole trasmettono: sebbene
siano state scritte in un contesto diverso e, quindi, con una diversa sfumatura di
significato, a Sebastian sembrano pronunciate proprio per lui, per far chiarezza
nella sua vita in quel momento cos difficile. Sta per prendere un treno, per
partire, ma solo nella banale apparenza; in realt non ha il coraggio di lasciarsi
veramente andare e di intraprendere quel viaggio meraviglioso che la vita
umana nelle relazioni con le altre persone e con la natura circostante.
Improvvisamente ritornano in mente e si fanno comprensibili anche gli
insegnamenti di un filosofo come Nietzsche, che proponeva come unica via per
la felicit e per la libert la piena adesione al grande ciclo dellesistenza,
adesione che si traduceva nella fedelt alla terra e nella rinuncia ai fatui sogni di
un successo illusorio. Addirittura il pensatore tedesco giunto a proporre una
radicale trasvalutazione di tutti i consueti valori della morale e della societ, che
egli considerava antivitali, per dare forma allentusiastica affermazione della
volont di potenza, che il divenire stesso della vita.
Animato da queste riflessioni e dallamara consapevolezza della propria
incapacit di cambiare, dopo aver rovistato qualche minuto nella tasca anteriore
dello zaino, estrae la sua solita penna stilografica e un foglietto di carta mezzo
stropicciato e inizia a scrivere, linchiostro blu scorre come un fiume in piena
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METRO: ABABCDCD EFEFGDGD HIHILDLD , tutti i versi sono endecasillabi tranne i versi conclusivi di ogni strofa che sono
settenari (i versi finali sono tutti uguali fra di loro, fatta eccezione per la variatio della preposizione)
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quasi voglia rimanere ancorato sul pavimento della stazione di Poggio Gelato
per impedirgli di partire. Ad ogni passo sempre pi convinto di non voler
partire e proprio quando manca solo un metro alla porta del vagone viene come
pietrificato da una visione: un bambino di colore poco lontano sta guardando
con gli occhi lucidi la partenza del treno. Cangala, pensa immediatamente
Sebastian, il desiderio di libera irrazionalit e di spensieratezza insito in ogni
uomo! Ed l proprio per lui, perch non si abbandoni alla rigidit delle
convenzioni, ma scelga la bellezza e la genuinit dellimprevedibile.
Tuttavia il fischio del capostazione lo richiama brutalmente alla realt e, nella
frenesia di un istante, decide ancora una volta di rifugiarsi nelle vecchie
certezze, nei sogni di uno stile di vita tanto prestigioso quanto vuoto.
Subito dopo il suo passaggio, secche si chiudono le porte scorrevoli, recidendo
ogni legame affettivo col recente passato; dal finestrino Sebastian guarda la
banchina ferroviaria e scopre che il bimbo se ne andato: Cangala sparito di
nuovo, si dovuto arrendere di fronte alla fredda razionalit, non c pi spazio
per le emozioni e tutto torna a ridursi a un distaccato rapporto di interessi.
Unaccelerazione improvvisa del treno fa perdere lequilibrio a Sebastian, che
viene catapultato su uno dei sedili posteriori, strappando cos agli occhi la
possibilit di un ultimo fugace sguardo a Poggio Gelato e al paesaggio
circostante. Sebastian porta nel cuore un vuoto incolmabile e si sente sempre
pi rapito, da se stesso e dal flusso incontrastabile degli eventi, in balia di un
futuro che non gli appartiene veramente. Tutto finisce, il passato ritorna
opprimente, lestate trascorsa inutilmente.
Ma proprio quando il convoglio si allontana ormai solitario fra le colline,
abbandonando alle spalle le ultime immagini di un sogno che si dissolve alle
prime luci del mattino, stridono lievi le rotaie in lontananza, in pronta risposta
ad una chiamata del freno demergenza
Forse qualcosa veramente cambiato.
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RINGRAZIAMENTI
Nella speranza che la storia sia stata di vostro gradimento e vi abbia permesso
per qualche ora di dimenticare la frenesia della quotidianit e di scoprire
insieme a Sebastian la serenit della vita genuina, giunto il momento di fare
alcuni doverosi ringraziamenti.
Confesso che nella stesura dellintero romanzo non sono mai stato tanto
insicuro come in questo momento, perch non vorrei che, ringraziando alcune
persone, altre si possano ritenere offese per non essere state citate; daltro canto,
non posso esimermi dal manifestare la mia gratitudine ad alcune persone in
particolare, senza le quali forse questo libro sarebbe rimasto per sempre un
sogno irrealizzato.
Ringrazio i tanti insegnanti di Italiano che ho avuto nel corso dei miei studi, che
mi hanno avvicinato alla letteratura ed hanno contribuito preziosamente allo
sviluppo del mio stile personale di scrittura: la maestra elementare Rossana
Baudino, le professoresse delle scuole medie Anna Maria Pennacino e Rosa
Rita Giacchino, la professoressa Paola Badano (seconda superiore), la
professoressa Teresa Cavallero (responsabile del giornalino distituto cui ho
preso parte anchio) il professor Osvaldo Massiglia e la professoressa Isabella
Donato, con la quale ho tuttora un intenso rapporto epistolare e alla quale ho
affidato la correzione di tutte le mie poesie. Mi spiace omettere i docenti delle
altre materie, che comunque sono stati fondamentali per la mia formazione
culturale e umana e che porter sempre nel cuore, ma non posso dilungarmi
troppo, perch non avrebbe senso scrivere pi pagine di note che di trama vera e
propria. Ho scelto di nominare solo gli insegnanti di italiano per la stretta
correlazione fra la loro materia e questo mio lavoro, tuttavia non mi sarei mai
potuto sentire completo se non avessi ricevuto ottimi insegnamenti di tante altre
discipline, dalla matematica alla musica, dal latino allinglese, dallo sport alla
filosofia, dalla storia allarte e alle scienze naturali.
Ringrazio la mia ex-compagna di liceo Marta Regis, che mi ha aiutato a
maturare molte delle convinzioni e degli insegnamenti morali che ho poi
cercato di trascrivere sulla carta, e tutti coloro che con la loro vita mi hanno
fatto capire cosa sia veramente lamicizia e quanto sia gratificante e al tempo
stesso difficile mantenere un rapporto leale e sincero, dai compagni di scuola a
quelli di oratorio e di pallavolo.
Ringrazio tutti i parenti che hanno sempre riposto in me grande fiducia e, in
particolare, ringrazio mio padrino Carlo, che, durante le lunghissime camminate
fatte insieme quando ero ancora un bambino, mi ha raccontato uninfinit di
storie, incentivandomi spesso ad inventarne io stesso di nuove; ancora oggi
condividiamo lo stesso piacere dello scrivere e del sentire il magico ticchettio
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dei tasti (del mio personal computer e della sua macchina da scrivere) che
accompagna la stesura di ogni nuovo testo.
Ringrazio mia sorella Elisa, la prima a scoprire questo mio progetto, anche se,
forse, senza comprenderlo nella sua interezza, la quale stata per me uno
stimolo fondamentale ad andare avanti anche quando il lavoro sembrava troppo
grande rispetto alle mie capacit.
Ringrazio infine i miei genitori, mamma Erminia e pap Giorgio, che mi hanno
spinto a leggere molto fin da piccolo e che ora sono i primi appassionati lettori
di ogni mia opera; a loro devo anche chiedere scusa per aver celato per tanto
tempo questo mio sogno in costruzione, forse per evitare che si preoccupassero
troppo per me, visto quanto hanno a cuore il mio futuro.
Grazie.