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POESIE DI VITA

Piovano Alessandro
Mondov (CN), Parco Europa 13
tel.: 3932619729
mail: agpiovano@alice.it

I
In un cielo terso di color zaffiro, caldo si pavoneggia a mezzogiorno il sole di
giugno. Fra i colli variopinti, arranca in salita sul suo ferreo cammino un lungo
convoglio, lasciandosi alle spalle il vaporoso segno della sua fatica ed
inoltrandosi timoroso in unalta pineta; al rumore del suo vivace sferragliare
fanno eco i campanacci delle greggi al pascolo e il fumo della sbuffante
locomotiva si confonde fra i profumi degli alberi da frutta ancora in fiore.
Attraverso le tendine dei finestrini, filtra tenue ed intermittente nella carrozza la
luce solare, rivelando per pochi istanti il volto addormentato di un giovane dai
capelli castani di media lunghezza, abbandonati a naturali ondulazioni dietro la
testa e acconciati, invece, in un ciuffo sulla fronte. Il chiarore irregolare dello
scompartimento scivola dolcemente sulle sue gote glabre, rimarcando di tanto
in tanto i suoi zigomi pronunciati con lievi e momentanei coni dombra, che,
per, si dissolvono in un istante per poi ricomparire sempre nuovi a causa del
diverso rifrangersi della luce nel vetro.
Sebastian, cos si chiama il ragazzo, per riuscire ad addormentarsi ha dovuto
assumere una posizione molto complicata, il cui equilibrio precario pare
vacillare ad ogni rollio del treno: la testa mollemente abbandonata su un lato,
appoggiata da una parte allo schienale e dallaltra al finestrino, fra le braccia
conserte tiene stretto a s uno zaino e i piedi sono appoggiati su unalta valigia
posta non proprio esattamente in asse col corpo.
Uno scossone pi forte del solito gli fa battere violentemente la testa contro il
vetro ed egli subito si desta di soprassalto. Ci mancava solo questa, pensa
massaggiandosi la fronte dolorante; chiss come ha fatto a convincersi ad
affrontare un viaggio simile E per cosa? Per andare a fare il bibliotecario in
un anonimo paesino di montagna? Lui, un affermato ricercatore universitario?
Sicuramente se, poco pi di una settimana fa, qualcuno gli avesse predetto che
adesso si sarebbe ritrovato su un treno spoglio e traballante, diretto verso una
borgata sperduta fra i monti per trascorrervi tutta lestate, lontano dallabituale
ambiente universitario, non gli avrebbe creduto minimamente; ora, invece,
questa assurdit si realizzata, principalmente in seguito ad un discorso con un
suo ex-docente. Ovviamente, per, quando andato a parlare al professor
Manfredi Lucchini, non poteva immaginare quanto quellincontro avrebbe
sconvolto i suoi progetti estivi.
Quellormai lontano giorno di maggio doveva consegnare al docente la
trattazione che aveva appena finito di scrivere sullevoluzione della sintassi
nella letteratura dal Trecento fino al giorno doggi, un lavoro rigoroso e
metodico, in cui approfondisce con distaccata professionalit ogni sfaccettatura
del tema, persino gli aneddoti ed altri aspetti secondari.

Lappuntamento era stato fissato per lora di pranzo, ma Sebastian ha preferito


presentarsi in universit con largo anticipo, in modo da ascoltare una parte
dellultima lezione della giornata del professore. Attraversato il corridoio che
porta allaula magna, salito su per la scala a chiocciola che conduce agli ultimi
posti a sedere della sala in pendenza; quelledificio gli aveva sempre ispirato
grande ammirazione, per la ben architettata struttura neoclassica che unisce
eleganza e funzionalit e per limponente mezzobusto marmoreo di Galileo
Galilei, che, posto su di una mensola al di sopra delle lavagne, domina la scena.
Laula, infatti, era stata dedicata al celeberrimo scienziato Toscano del CinqueSeicento, un uomo dalla mente eclettica che, oltre ad aver insegnato allumanit
intera il giusto metodo per analizzare la natura e ad aver dato un impulso
fondamentale alla nascita dellastronomia ed allo studio della caduta dei gravi,
ha composto alcuni saggi di critica letteraria sugli scrittori a lui precedenti ed ha
divulgato le sue teorie scientifiche presentandole in testi estremamente
piacevoli alla lettura, grazie a dialoghi dinamici ed effervescenti e a brani di
intensa liricit.
Per non disturbare gli altri studenti, Sebastian ha deciso di rimanere in piedi,
appoggiando la schiena ad una colonna vicina alla porta dingresso; il professor
Lucchini stava parlando di Luigi Pirandello, uno dei suoi scrittori preferiti e,
sebbene Sebastian avesse gi sentito diverse volte quella spiegazione, stato
subito rapito dalla parlata fluida e quasi teatrale dellinsegnante. Il giovane
laureato riusciva addirittura a prevedere con sicurezza gli sviluppi del discorso,
che il professore ripete ogni anno a sempre nuove generazioni di studenti, con
lo stesso entusiasmo di quando, circa quarantanni orsono, aveva proposto per
la prima volta questo argomento ad un gruppo di scolari indisciplinati di una
scuola di provincia. Eppure, a Sebastian sembrava che ogni frase avesse
qualcosa di nuovo da dirgli, che in ogni parola si dischiudesse un particolare
segreto che fino a quel momento non aveva notato, la cui conoscenza o meno
non avrebbe influenzato diametralmente lidea generale, ma lavrebbe
sicuramente impreziosita di qualcosa di unico.
Luomo moderno stava insegnando il professore , secondo Pirandello,
tormentato dalla consapevolezza della precariet della sua condizione e per
questo motivo incapace di agire. Questa concezione dellincertezza della vita
attuale, in netta contrapposizione col quieto vivere degli antichi, viene
rappresentato allegoricamente da Pirandello nellopera narrativa Il fu Mattia
Pascal nel celeberrimo episodio dello strappo nel cielo di carta, una vicenda
che lanziano teosofo Anselmo Paleari racconta al protagonista del romanzo: vi
si narra, infatti, che durante una rappresentazione di marionette, mentre leroe
greco Oreste procedeva sicuro nel suo piano di vendetta per la morte del padre
Agamennone, quando il telo cartaceo blu cobalto che fungeva da sfondo stato
accidentalmente squarciato e il personaggio, vedendo crollare le proprie

certezze, dallirremovibile e audace condottiero qual era, subito si trasformato


nellindeciso e dubbioso eroe shakespeariano di Amleto. Capite? La nostra
personalit una costruzione fittizia, non ha sostanza, e persino la realt esterna
altro non se non una comoda proiezione della nostra soggettivit: basta un
imprevisto, per quanto insignificante, per mettere in crisi ogni nostra certezza.
Spesso questo evento inatteso e sconvolgente non causato da chiss quale
agente esterno, bens avviene dentro di noi, quando improvvisamente ci
scopriamo diversi da come abbiamo sempre creduto di essere. Non so quale
autore stiate studiando con la professoressa di letteratura inglese Prettydeeds,
ma vi anticipo che questo tema della scoperta interiore, che distrugge ogni
nostra sicurezza e ci fa sentire fragili e in balia di un destino beffardo, stato
presentato anche dallo scrittore James Joyce, il quale ha addirittura coniato
lespressione di evento epifanico per indicare questa apparizione straordinaria
e drammatica che scombussola la vita interiore e sociale degli uomini
La spiegazione proseguita cos per pi di unora, finch lo squillante suono
della campanella non ha decretato la fine delle lezioni e quasi tutti gli studenti si
sono precipitati verso luscita, dileguandosi in men che non si dica; solo
qualche alunno un po pi curioso degli altri, si fermato ancora qualche
minuto per riferire i propri dubbi al professore, che, sfoggiando una
disponibilit straordinaria, risolveva ogni dilemma rivolgendosi con
atteggiamento quasi paterno ai suoi ragazzi.
Terminate le spiegazioni supplementari, il professore, ritirati in una valigetta il
materiale didattico utilizzato in quella lezione, stava per andarsene, quando una
voce lo ha fatto voltare di scatto: Buongiorno, professore! Sono un po in
anticipo la disturbo? Carissimo Salviano, no, si figuri, sono ben felice di
incontrarla ha esclamato lillustre docente, riconoscendo il giovane che lo
aveva appena interpellato, Come procedono i suoi studi?
Mentre formulava questa domanda, i suoi occhi azzurri rilucevano commossi
attraverso le ampie lenti degli occhiali al rivedere dopo tanto tempo uno degli
studenti a cui pi si era affezionato, ormai divenuto un validissimo ricercatore
con una sfolgorante carriera universitaria spianata di fronte.
Benissimo professore, grazie! ha replicato Sebastian Ho appena ultimato di
scrivere il saggio levoluzione della sintassi nella letteratura: dal Trecento fino
al giorno doggi che la casa editrice dellUniversit mi aveva commissionato.
Volevo chiederle se gentilmente potesse correggere questo mio lavoro.
Lo sguardo del ragazzo era fisso sul volto del vecchio maestro, ammaliato da
una figura cos inarrivabile, ma al tempo stesso affabile e gentile, che sapeva
tenere testa ai massimi esperti in campo letterario e che si abbassava al livello
degli studenti per permettere loro di apprendere al meglio le sue spiegazioni. E
questa peculiarit straordinaria del suo carattere si rispecchiava in ogni dettaglio
dellaspetto, dai folti capelli bianchi, apparentemente arruffati su tutto il capo,

ma elegantemente pettinati sulla fronte in una frangia rivolta a sinistra,


allespressione seria e bonaria del viso imberbe e allabbigliamento sobrio, ma
mai trascurato; quel giorno, ad esempio, indossava un elegante gilet blu scuro
sopra la camicia bianca, sopra al quale risaltava un leggero e setoso foulard
azzurro.
Come era prevedibile vista la buona predisposizione nei confronti di tutti gli
alunni ed in particolare di quelli pi talentuosi, la risposta dellinsegnante
stata positiva, anche se ha poi dovuto precisare che non avrebbe potuto
cimentarsi immediatamente in questo compito a causa di altri impegni gi
intrapresi; Sebastian, allora, lo ha rassicurato del fatto che in ogni caso non
avrebbe avuto bisogno di consegnare il trattato prima dei primi giorni di ottobre
a causa della pausa estiva delle rotative.
E questestate cosa conta di fare? si informato il docente, che, approfittando
dellassenza di progetti da parte dellarguto ricercatore, gli ha poi proposto un
incarico non troppo impegnativo in un paesino di montagna: Un mio caro
amico di giovent che vive a Poggio Gelato, lultima borgata che si incontra
risalendo la vallata del fiume Florio, mi ha confidato che la biblioteca cittadina
rimasta senza custode da pi di un anno ed parecchio trascurata; un vero
peccato perch io lavevo visitata diversi anni fa e ne ero rimasto affascinato.
Salviano, se la sentirebbe di prendersene cura? Solo per due o tre mesi, giusto il
tempo di rimetterla un po in sesto
Il giovane ha accettato volentieri e, consegnato al maestro il voluminoso testo
della sua ricerca e ricevute le necessarie istruzioni per la trasferta estiva, stava
per andarsene quando la voce calma e suadente del professore lo ha richiamato
per lultima volta: Ah, Salviano, dimenticavo: la zona intorno a Poggio Gelato
incantevole Non trascorrere tutta lestate al chiuso fra gli scaffali della
biblioteca, ma, senza trascurare il tuo lavoro, guardati intorno e lasciati
catturare dallo stile di vita ameno e genuino degli abitanti del luogo!

II
Dopo ore di interminabile attesa, il viaggio, superate le borgate di Pagolato e di
Petranova, volge finalmente al termine: i freni del convoglio stridono
aspramente mentre il treno costeggia lunica banchina della stazione di Poggio
Gelato, un pontile in legno largo circa due metri, costruito per agevolare gli
spostamenti dei passeggeri. Sebastian scende esausto gli ultimi gradini che
separano la sua carrozza dalla terraferma, notando con una certa perplessit di
essere uno dei pochissimi passeggeri ad aver proseguito il viaggio sul treno fino
al capolinea; tuttavia, nonostante lesiguit del numero dei nuovi arrivati, una
folla festante giunta ad accoglierli. Sebastian scoprir in seguito che, poich
solo una volta alla settimana arriva in stazione un treno proveniente dalla
lontana citt, tale arrivo visto dagli abitanti del posto come un evento
sensazionale, in cui uno degli emblemi della civilt moderna viene a far visita a
quelle terre solitarie, portando con s alcuni visitatori o autoctoni che si erano
allontanati e vagoni pieni di mercanzia di ogni genere, per lo pi destinata
allunico grande emporio del paese.
Stretti a s i pesanti bagagli, Sebastian si defila attraverso la sala daspetto, in
modo da evitare lo sguardo curioso dei presenti, che paiono non aver mai visto
un giovane forestiero trasferirsi in quella zona; un orologio digitale che pende
dal soffitto dellatrio indica che mancano solo venti minuti alle quattro del
pomeriggio, ma ci non molto indicativo per Sebastian circa la puntualit o
meno del treno, dato che la compagnia ferroviaria non si era nemmeno degnata
di scrivere la durata della corsa vista leccezionalit della tratta.
Esce di corsa dal portone principale, ma, appena fuori, si ferma impietrito ad
osservare sconsolato il paesaggio che gli si prospetta davanti: che fine hanno
fatto i grattacieli, i palazzi con ampie vetrate e gli edifici signorili alla cui vista
tanto abituato? Immerso in una cornice fiabesca, fatta di boschi color
smeraldo e di vette innevate che scintillano riflettendo la luce del sole, il paese
consta solamente di una settantina di case al massimo, tra villette e cascine,
tutte evidentemente unifamiliari, disposte ordinatamente lungo le vie principali,
che si diramano tutte dalla piazza centrale. Sebastian estrae dalla tasca un
biglietto su cui si appuntato le indicazioni del professor Lucchini: deve
raggiungere il signor Franco Cucchia in Via del Libeccio al numero 5, per
consegnargli una lettera da parte dellinsegnante e per chiedergli dove
sistemarsi. Tuttavia, per non disturbarlo nel pieno del pomeriggio, il giovane
decide di fare prima un giretto per il villaggio, soprattutto per vedere il luogo
dove dovr lavorare per i prossimi tre mesi; raggiunta lampia Piazza Maggiore,
caratteristica per la sua forma romboidale, si sofferma alcuni istanti per
ammirare la raffinata decorazione del pavimento: fra i tanti mattoncini purpurei
in porfido ve ne sono incastonati alcuni marmorei, in modo da formare la

maestosa figura di unelaborata rosa dei venti. Proprio in corrispondenza della


direzione da cui provengono il libeccio, lo scirocco, il grecale e il maestrale si
dipartono dal punto medio dei lati del rombo le quattro strade omonime. Invece,
mentre i vertici volti a est e a ovest del quadrilatero sono circondati da
abitazioni e negozi, in corrispondenza degli angoli posti a nord e a sud,
precedute da un elegante viale alberato, si ergono luna in fronte allaltra la
stazione e la chiesa del paese.
Sebastian, su suggerimento di un passante, imbocca Via del Grecale fino
allincrocio con Via ai Monti, trovandosi cos di fronte allimponente edificio,
in stile rinascimentale, della biblioteca civica, che fa angolo fra le due strade; il
portone dingresso si trova sul lato delledificio che volge a mezzogiorno, al
numero 3 di Via del Grecale, ma il maggior colpo docchio si ha senzaltro
osservando la struttura dal crocevia, poich da l si possono ammirare le due ali
delledificio confluire da destra e da sinistra in una graziosa torretta cilindrica
che fa angolo; questultima alta quattro piani (uno in pi rispetto al resto della
costruzione), presenta ad ognuno di essi un raffinato balconcino protetto da
quattro esili colonnine, attorno alle quali, a causa dellincuria, si arrampica
rigogliosa una pianta dedera, e termina in una terrazza da cui Sebastian
immagina che la visuale sia mozzafiato. Ovviamente, per, a giudicare dalla
ruggine sulla maniglia del portone e da una finestra rotta al secondo piano, ci
sar molto da lavorare per riportare la sede della biblioteca al suo antico
splendore.
Finalmente, soddisfatto della sua prima perlustrazione del luogo, Sebastian si
risolve per incamminarsi verso labitazione del signor Cucchia, anche perch
non vuole rischiare di dover girare per il circondario al buio nella tarda serata
per trovarsi una sistemazione.
Percorre scrutandosi intorno con circospezione Via del Libeccio, finch non si
ritrova davanti ad un cancello in ferro cromato, che immette in un vasto cortile
asfaltato con aiuola, su cui si affacciano due case, entrambe tinteggiate
recentemente di giallo canarino. Mentre quella di destra pare un normale stabile
squadrato, con circa due o tre stanze per piano, quella di sinistra ha
unarchitettura decisamente pi complessa: la pianta a L si sviluppa su due
piani, al primo piano da un lato c lingresso alla rimessa per auto e piccoli
mezzi agricoli e dallaltro quello che a prima vista si direbbe un appartamentino
a s stante, invece al secondo piano si estende un signorile alloggio, con tanto di
ampio terrazzo.
Sul citofono posto accanto al cancello risulta che in questo minuto complesso
residenziale dimorino le famiglie Cucchia e Vignolo, anche se una terza
targhetta vuota fa presupporre a Sebastian che un tempo vi vivesse pure una
terza famiglia. Timidamente il giovane prova a premere il pulsante e subito
riecheggia dallinterno dellabitazione di sinistra il trillo grave lamentoso del

campanello automatico; dopo qualche istante di snervante attesa, appare


alluscio di casa un vecchio, glabro sulla fronte, con solo una cerchia di capelli
grigio chiari a cingergli il capo, le orecchie a punta, la bocca sorridente, che
priva di alcuni denti trasmette ancor pi simpatia e tenerezza, una leggera
barbetta a coprirgli le guance e profonde rughe scavate sul viso, le quali per
non riescono a guastare il senso di beatitudine interiore che comunicano i suoi
piccoli e vispi occhi marroni.
Salve! Ha bisogno di qualcosa? chiede gentilmente e Sebastian un po
emozionato gli risponde: Buonasera! Sono Sebastian Salviano, un allievo del
professor Manfredi Lucchini. lei il signor Cucchia Franco? S! Il
professore mi ha detto di consegnarle questa afferma Sebastian porgendo a
Franco la busta ancora sigillata; questi la accetta ringraziando il giovane con un
lieve segno del capo, poi in commosso silenzio legge quanto gli ha scritto il suo
caro compagno di giovent.
Caro Franco,
passato tanto tempo, forse troppo, dalla mia ultima visita. Purtroppo gli
impegni universitari mi tengono lontano dalla bella vallata di Poggio Gelato e
cos non posso fare altro che respirare il profumo degli alberi in fiore e ascoltare
il vispo cinguettio delle rondini impressi nella memoria e rievocati da ogni
fotografia della nostra infanzia.
Non mi lamento della mia vita passata e presente, ho sempre ottenuto quello
che volevo, ho avuto una carriera brillante e adesso godo della stima di tutti i
miei colleghi. Tuttavia sento che mi manca qualcosa, sento di non essere
pienamente realizzato, sebbene non abbia pi, ormai, sogni nel cassetto. Mi
manca qualcosa che sono sicuro tu sia riuscito ad avere abbandonando le strade
di successo lavorativo che ti si prospettavano innanzi e rimanendo fedele alla
nostra terra natale. Magari tu non sei nemmeno cos tanto consapevole del dono
immenso che hai ricevuto dal destino, ma ricordo chiaramente di aver visto
brillare nei tuoi occhi una rara gioia di vivere, sicuramente rinvigorita dalla
soddisfazione unica di avere due nipotini straordinari come Federica e
Giovanni.
Ti scrivo perch desidero affidarti questo giovane neolaureato, Sebastian
Salviano, uno dei migliori allievi che io abbia mai avuto, molto dotato nel
giocare con le parole; nel suo cuore arde la stessa ambizione che mi ha spinto a
diventare quel che sono, un uomo decisamente appagato dal punto di vista
professionale, ma umanamente incompleto. Non glielho mai detto, ma mi sono
davvero affezionato a lui: lho visto crescere, maturare, e adesso mi sento in
dovere di intervenire nella sua formazione come persona, quasi fosse un mio
parente. Ti prego di prenderti cura di lui, in modo da non lasciare che commetta
il mio stesso errore di perdere di vista ci che veramente rende la vita piena e

gioiosa: lamenit stessa dellambiente intorno a Poggio Gelato giover al suo


spirito, assuefatto alla frenesia della grande citt.
Ufficialmente il motivo del suo soggiorno a Poggio Gelato lincarico di
curatore della biblioteca civica, che a quanto mi risulta parecchio trascurata; ti
prego, per, di controllare che questo incarico apparentemente semplice non
diventi per lui unossessione, rendendolo cieco di fronte alla gaia vita di paese.
Se la memoria non mi inganna, possiedi una vecchia casa adiacente alla tua
attuale dimora: ti sarei infinitamente grato se sistemassi l Sebastian, perch in
questo modo, pur rimanendo indipendente, avr la fortuna di avere vicino una
persona di riferimento. Non difficile immaginare che un ragazzo, abituato a
vivere fra le comodit logistiche delle grandi citt, si possa sentire un po sperso
in un paesino di montagna; col tempo, invece, si adatter alla sua nuova
(seppure solo temporanea) situazione, legher con le altre persone del posto e
non avr pi bisogno di una guida costantemente al suo fianco.
Nella speranza di poter contraccambiare il favore quando i tuoi nipotini avranno
la necessit di trasferirsi in citt per studiare, ti ringrazio per la disponibilit
(vedrai comunque che la compagnia di Sebastian decisamente piacevole,
perch sveglio e ben educato) e rinnovo le mie felicitazioni per la tua
invidiabile condotta di vita.
A presto,
Manfredi Lucchini
Franco, con gli occhi ancora lucidi nel ricordo del passato trascorso insieme
allamico, piegato il biglietto e ripostolo in tasca, invita Sebastian ad
accomodarsi in salotto e a raccontargli un po di lui e della sua vita, ma
Sebastian, con voce tremante per il timore di sembrare scortese, declina linvito:
La ringrazio moltissimo, ma preferirei andare a cercare una sistemazione
prima che il sole tramonti A proposito, lei pu, per caso, consigliarmi una
pensione o un bilocale in affitto ad un modico prezzo?
Franco, per, col viso corrucciato in una smorfia di contrita seriet, sostiene di
non saper consigliargli nulla di simile; quando per Sebastian fa per andarsene,
sorridendo gli domanda: Ma dove stai andando? A cercarmi una casa,
signore! Non essere sciocco: quella la tua casa! esclama Franco
indicandogli allegramente ledificio a destra del cortile Un tempo fungeva da
magazzino, poi labbiamo ristrutturato e adibito ad abitazione, ma in realt
nessuno vi ha mai vissuto. Credevi davvero che ti avrei lasciato andare cos,
tutto solo in un paese che non conosci? Vieni! Sarai mio graditissimo ospite per
questi mesi estivi.
Sebastian, ancora frastornato per la sorpresa, riesce a malapena a farfugliare:
Grazie infinite, signor Cucchia! Lei un angelo, mi d un aiuto immenso ed io
non so davvero come ringraziarla! Potresti iniziare smettendola di darmi del

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lei e chiamandomi semplicemente Franco suggerisce scherzosamente il


vecchio Ormai sei una persona di casa, non ha pi senso continuare a dar
seguito a certi formalismi
Infine, avvicinandosi ad un vaso di fiori posto vicino al portone dingresso della
nuova abitazione di Sebastian, rovista un po fra le piante finch, estraendo
esultante un mazzo di chiavi nascosto nel terriccio, lo porge al giovane: Queste
sono le chiavi di casa: tieni! Adesso vai pure a sistemarti, poi questa sera vieni a
cena da noi cos ti presento il resto della famiglia e, afferrata una valigia,
aggiunge: La stanza da letto al secondo piano; ti do una mano a portare su i
bagagli, ma quella, pesante come un macigno, non si sposta di un millimetro
per quanto Franco si sforzi.
Sebastian allora, preoccupato per la salute del suo nuovo padrone di casa, si
affretta a congedarlo: Non si non ti preoccupare! La porto io che sono
abituato a certi pesi; grazie ancora per tutto! A pi tardi!

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III
Questa sera Sebastian agitato proprio come lo era alla vigilia di ogni colloquio
desame ai tempi delluniversit; qui un po diverso, non deve dimostrare n
delle particolari capacit n delle specifiche conoscenze in vista di una
valutazione oggettiva, bens deve semplicemente presentarsi ai familiari di
Franco, tuttavia il giovane ci tiene ad impressionarli positivamente e, quindi,
nel breve tempo a sua disposizione dal momento in cui accasato, ha preparato
lincontro nei minimi dettagli.
Infine, indossato un elegante maglioncino verde scuro, dopo essersi dato
unultima pettinata di fronte allo specchio, esce dalla sua nuova abitazione,
attraversa il cortile osservando con ammirazione le aiuole, ricoperte da uno
strato sottilissimo di erba tanto uniforme da sembrare finto e impreziosite qua e
l da piccoli arbusti in fiore, e poi bussa al portone. Un lieve, ma incessante
tremolio delle mani lascia trapelare il suo nervosismo, perfettamente celato,
invece, dallespressione sicura di s del volto.
Cigolando appena appena la porta si apre, rivelando un atrio ristretto, ma
accogliente, sul quale si affacciano alcune stanze e che termina in una invitante
scala a chiocciola; ad accogliere il ragazzo una signora anziana, abbastanza alta,
coi capelli bianchi, gli occhi azzurri e la faccia sorridente e cordiale, per nulla
guastata dai segni del tempo che scorre inesorabile. Tu sei Sebastian, vero?
chiede con voce mielata la donna Franco mi ha parlato molto di te! Io sono
Teresa, sua sorella.
Sebastian le risponde con cortesia che per lui un vero piacere fare la
conoscenza sua e di tutti gli altri componenti della famiglia e le protende la
mano; lei, per, finge di non aver notato quel gesto troppo formale e distaccato
e, abbracciato calorosamente il giovane, gli d un bacio sulla fronte, quasi fosse
un figlio che torna a casa dopo esser stato lontano tanto tempo. Da ultimo, lo
accompagna al piano di sopra, guidandolo, attraverso un confortevole salotto,
fin sulla terrazza, dove tutto il resto della famiglia li attende attorno ad
unampia tavola imbandita. Un artigianale tetto di paglia ripara lambiente dalla
canicola estiva, mentre dai tre lati non riparati possibile godere di una vista
spettacolare su tutto il circondario di Poggio Gelato; fissate con dello spago alle
ringhiere in corrispondenza dei quattro angoli del terrazzo, quattro fiaccole
attendono di essere accese per illuminare il locale una volta che il sole fosse
definitivamente eclissato al di l delle cime montuose allorizzonte.
Appena Sebastian e la sua guida arrivano, tutti si alzano in piedi festanti e
Franco in particolar modo viene loro incontro: Ciao Sebastian! Allora? Come
ti trovi nella tua nuova sistemazione? Benissimo, grazie infinite! farfuglia il
giovane, ancora confuso per tutta quella premura nei suoi confronti.

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Forza, vieni che ti presento il resto della famiglia! lo esorta Franco entusiasta
Lui Mattia, mio nipote, figlio di Teresa e di Giovanni Vignolo, un
granduomo morto giovanissimo in guerra, prima ancora di poter vedere
nascere Mattia. Lei, invece, Livia, sua moglie Sebastian scopre cos tutte
le sfortunate vicende di una famiglia umile e generosa, che ha saputo affrontare
le avversit con coraggio e spirito di sacrificio. Infine il turno dei due
pargoletti dei giovani coniugi, Federica, di sette anni, e Giovanni, di quattro. E
non dimentichiamo Cangala! aggiunge questultimo, quasi offeso per la
mancata presentazione del suo inseparabile amico; Sebastian un po stupito
per questultima affermazione, poich sei sono le persone l presenti oltre a lui e
sei sono le persone che ha conosciuto. Chi questo Cangala? Sicuramente un
compagno di giochi di Giovanni che questa sera non presente al banchetto, ma
che viene talmente spesso a trovarlo da essere considerato come un fratello
acquisito, pensa razionalmente Sebastian. Lui nero, tutto nero continua
Giovanni sempre pi euforico nella presentazione dellamico e ha una moto
nera e tanti animali e vive in garage; a questo punto Sebastian, sempre pi
stupito, lancia unocchiata disperata a Franco, che sorride divertito e gli spiega
sottovoce che Cangala un amico immaginario di Giovanni, nato non si sa
come n di preciso quando nella mente fantasiosa del bambino. Perch non gli
stringi la mano? Guarda che buono: noi andiamo sempre a caccia insieme
insiste Giovanni e Sebastian, alzando gli occhi al cielo con rassegnazione, mima
il movimento di una stretta di mano; finalmente soddisfatto, Giovanni torna a
sedersi al suo posto e Sebastian ne approfitta per approfondire il discorso con
Franco: Scusa se mi permetto, ma non sconveniente dare corda a simili
immaginazioni? Secondo me, non mai troppo presto per imparare che la realt
spesso ben diversa da come la vorremmo, ma il vecchio ribatte con serenit:
Io credo, invece, che non sia mai troppo tardi per sognare. Poi, ridacchiando
fra s, aggiunge: Lunico problema stato capire di cosa stesse parlando
Giovanni, le prime volte in cui tirava fuori questa storia: sai, a te lho spiegato
io, ma noialtri siamo dovuti arrivare da soli a capire chi fosse Cangala e non
stato cos facile. Per ti confesso che sono felice che questa vicenda sia andata
cos, perch stata ed tuttora per noi unoccasione preziosa per liberarci dai
rigidi vincoli della razionalit e lasciarci guidare da Giovanni nellillusione,
effimera s, ma piacevolissima, che il mondo sia davvero come lo desideriamo e
che la realt non debba per forza essere quella che vediamo, bens possa essere
quella che vogliamo vedere.
Sebastian fa un leggero cenno di consenso col capo, anche se dallespressione
ancora dubbiosa del suo viso risulta lampante che queste parole, nonostante
siano state pronunciate con tanta convinzione e passionalit, dovranno ancora
sedimentare a lungo nellanimo del giovane prima che riescano a persuadere il
suo spirito razionalista dellimportanza della gaia spensieratezza.

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In ogni caso, Livia, richiamando intorno al tavolo tutti i commensali perch il


primo pronto, pone fine alla discussione; durante la cena, Sebastian al centro
di ogni discorso: tutti sono incuriositi dal loro ospite, che risponde con
gentilezza e disponibilit ad ogni domanda. Come mai sei venuto quass, a
Poggio Gelato? gli chiede ad un certo punto Mattia e Sebastian prontamente
gli spiega: stato il mio docente di letteratura italiana, il professor Manfredi
Lucchini, ad inviarmi in questo paese, affinch io mi occupi, nellarco delle
vacanze estive, della biblioteca comunale, che, a quanto pare, un po
trasandata. Nel frattempo egli si impegnato a correggere un mio saggio
sullevoluzione della sintassi nella lingua, scritto che spero di pubblicare al mio
rientro in citt.
Accidenti, un argomento pi semplice non cera? commenta ironico Mattia
Mi sa che dovrai abituarti a fare discorsi un po meno complessi qui da noi, se
no chi riesce a starti dietro?! Non siamo proprio degli eruditi Per siamo
molto ospitali e affabili interviene Livia, fingendosi offesa al sentire il marito
screditare loro stessi e tutti i loro compaesani, Sono sicura che ti troverai
benissimo! S aggiunge Mattia oltretutto cera proprio bisogno che venisse
qualcuno a prendersi cura della nostra biblioteca: sicuramente la pi vasta del
circondario, ma poco frequentata e mal tenuta. In fin dei conti, forse, la
soluzione migliore sarebbe quella di cedere tutti i volumi alla biblioteca di
Pagolato, una cittadina a valle molto pi popolata, dove sarebbero certamente
apprezzati maggiormente; tuttavia, nel frattempo, davvero necessario evitare
che quei libri, alcuni dei quali hanno anche un valore non indifferente, si
deteriorino.
Le portate si susseguono una pi appetitosa dellaltra mentre i quattro adulti
continuano a discorrere amichevolmente sullimportanza di promuovere la
cultura anche in un paesino di montagna come Poggio Gelato e sul lavorone che
si prospetta per Sebastian; infine, dopo aver gustato la sontuosa torta al
cioccolato che Teresa ha sfornato per la gioia dei due nipotini e di tutti i
presenti e dopo essersi intrattenuti a parlare ancora per una ventina di minuti,
Sebastian si congeda dai suoi ospiti, immensamente grato per quanto hanno
fatto per lui, e torna nella sua nuova dimora, dove, una volta indossato il
pigiama e coricatosi sul letto, si lascia prendere dal sonno, sognando il futuro
che lo attende in quel piccolo villaggio alpino.

14

IV
Anche questa sera Sebastian stato invitato a mangiare cena a casa della
famiglia Cucchia-Vignolo; Voi mi viziate! ha risposto questa mattina il
giovane a Franco, un po imbarazzato per tutte le premure che in appena due
giorni, da quando si sono incontrati la prima volta, stanno mostrando nei suoi
confronti. solo per aiutarti ad ambientarti stata la risposta del vecchio
Pi avanti dovrai cavartela da solo; per il momento, per, lascia che noi ti
diamo una mano!
E che mano gli stanno dando! Questa mattina, ad esempio, Franco gli ha
addirittura portato la colazione in camera; in un primo momento, tuttavia,
Sebastian non ha apprezzato cos tanto il gentile gesto, anzi si lamentato
leggermente per essere stato svegliato alle sei meno venti: Ma prestissimo!
Non posso dormire ancora un po?
Franco, per, gli ha risposto con tono perentorio ed ironico al tempo stesso: Il
mattino ha loro in bocca! Eh eh, devi dimenticarti i ritmi condiscendenti dei
signorotti cittadini: quass bisogna lavorare duramente! Dai, che ti aspetta la
tua prima entusiasmante giornata lavorativa! e poi, senza dar modo a Sebastian
di replicare, se ne tornato a casa sua.
Cos, dopo unintensa attivit in biblioteca, che lo ha tenuto impegnato dal
mattino presto fino a sera inoltrata, Sebastian tornato nella sua abitazione
giusto in tempo per posare lelegante completo e vestirsi in maniera un po
meno formale e pi alla buona, poi si subito precipitato a casa dei suoi vicini.
Stavolta hanno apparecchiato in una sala al chiuso, preoccupati da alcune
minacciose nuvole in cielo; in ogni caso, latmosfera la stessa di ieri sera, tra
risate, cibi gustosi e piacevoli conversazioni. Sebastian in particolare
impaziente di raccontare a tutti del suo nuovo lavoro: Mi piace il mio
incarico esordisce mentre Teresa riempie il suo piatto di fumanti ravioli al
burro e salvia Catalogare i libri, fare recensioni e curare i testi pi antichi sono
attivit davvero entusiasmanti. Si avverte che fra le proprie dita scorre la cultura
di secoli di storia locale. Inoltre dalla finestra del mio ufficio c una vista
spettacolare: i monti sullo sfondo e in primo piano alcune cascatelle del torrente
Strgoso, prima che questo venga inghiottito nei canali che scorrono sotto il
paese.
Franco sorride: La pronuncia corretta sarebbe Strigso da un dotto come te
non mi sarei mai aspettato un errore del genere! lo schernisce amichevolmente
il nome infatti deriva etimologicamente da strega, perch da quando sono
state costruite le prime case che si crede sia un corso dacqua magico, in cui
vivono misteriosi spiriti maligni.
Dai, zio Franco, racconta la leggenda! Piace molto anche a Cangala si
intromette il piccolo Giovanni; subito anche Federica si protende verso lo zio

15

per ascoltare per la centesima volta quella storia misteriosa, che ogni volta si
arricchisce di nuovi particolari.
Cera una volta una incomincia Franco, ma viene subito interrotto dal
nipotino: No, zio, non cos! Raccontala bene, come fai sempre!
Franco, allora, lanciata unocchiata di sommessa rassegnazione a Sebastian, si
alza da tavola, raggiunge linterruttore della luce e la disattiva, in modo che ad
illuminare sinistramente la stanza rimanga soltanto pi la tremante fiammella di
una candela. Un silenzio quasi innaturale cala fra i commensali e solo dopo
alcuni minuti di trepidante attesa Franco riprende il racconto; adesso, per, la
sua voce pare molto pi profonda, quasi cavernosa e Sebastian, pur cercando di
celare ogni infantile emozione dietro ad una maschera di insensibile
indifferenza, sente un brivido scorrergli nelle vene e avverte lineluttabile
formarsi della pelle doca lungo tutto il corpo.
Cera una volta una coppia di giovani sposini originari di Pagolato, che
dovevano scollinare al di l delle montagne per raggiungere terre lontane, meta
della loro luna di miele. A quel tempo Poggio Gelato ancora non esisteva:
cerano soltanto alcuni bivacchi estivi, abitati dai pastori quando portavano
pecore e mucche in alta montagna a pascolare.
Era il mattino del 30 aprile, uninfausta data secondo la mitologia celtica,
poich, dato che le giornate cupe volgono al termine e iniziano a fiorire i colori
della primavera, le streghe si radunano per celebrare con riti occulti e con ogni
sorta di malefatta linizio del loro letargo. Si risveglieranno solo in autunno,
precisamente la notte fra il 31 ottobre e il primo giorno di novembre, quella
notte che stata battezzata col nome inglese di Halloween da una tradizione
popolare che ha mischiato credenze pagane e dogmi cristiani.
Era una giornata buia, pioveva ininterrottamente, un vento gagliardo percuoteva
con violenza inaudita le fronde degli alberi e il calesse su cui viaggiavano i due
giovani arrancava disorientato nel fango; giunti in prossimit del fiume
Strigoso, lo superarono passando su un ponte murato che, stranamente, non era
segnalato sulla cartina topografica della zona. Proseguirono lungo la strada per
ore, ma il colle sembrava sempre pi lontano, quasi si allontanasse man mano
che loro si avvicinavano: i loro familiari avevano assicurato che era pi che
fattibile scollinare in un solo giorno, ma vista lora tarda preferirono tornare
indietro fino agli accampamenti dei pastori, per riposarsi e ripartire di buona
lena il d seguente.
Ripercorsero pedestremente il cammino seguito allandata; stavolta, per, il
paesaggio circostante era molto pi inquietante: improvvisi movimenti nelle
foreste intorno a loro facevano presagire oscure presenze nelle vicinanze. Sono
solo innocue bestie selvatiche si dicevano vicendevolmente per rincuorarsi, ma
intanto incitavano il cavallo a trottare pi velocemente ad ogni rumore sospetto.

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Finalmente iniziarono a sentire lo scrosciare del fiume attraversato quella


mattina, cos si diressero di corsa verso il ponte.
Tuttavia, mentre vi passavano sopra, esso si dissolse, privando di ogni appoggio
gli zoccoli del destriero e le ruote del calesse, e tutti precipitarono nelle gelide
acque del torrente. Il cavallo mor annegato, ma fortunatamente i due sposini si
salvarono grazie al tempestivo intervento dei pastori, che, accampati l vicino,
sono stati destati dalle loro grida disperate e sono subito accorsi in loro aiuto.
Siete stati davvero imprudenti a voler guadare il torrente in piena, oltretutto di
notte! li rimproverarono i soccorritori. Ancora tremanti per il freddo e per lo
spavento i due spiegarono che la loro intenzione non era assolutamente quella,
che avrebbero voluto utilizzare il ponte di cui avevano usufruito quel mattino,
ma che, evidentemente, qualcosa doveva essere andato storto. Forse il cavallo si
era inciampato, forse era scivolato gi dal viadotto, forse il collegamento era
crollato proprio mentre passavano loro, forse
I pastori li guardarono stupiti e spaventati: non cera mai stato un ponte da
quelle parti.
Dopo un attimo di distensione, Sebastian commenta: Affascinante leggenda,
ma viene prontamente contraddetto da Giovanni, che sostiene con ostinazione la
veridicit di quella storia. Sebastian sorpreso da questo intervento credulone,
ma non vuole offendere Giovanni, perch, in fondo, solo un bambino, e,
quindi, ammette, con aria di superiorit, di aver sbagliato.
Non essere cos scettico! interviene Livia, con tono amorevole, ma al tempo
stesso fermo e risoluto, In ogni leggenda c sempre un fondo di verit: tutti in
paese conoscono questa storia, esistono dei discendenti dei due sposini anche
loro vivono a Pagolato e nellatrio del comune sono persino conservati alcuni
pezzi del calesse, ritrovati qua e l lungo le sponde del torrente Strigoso.
Sebastian cerca di giustificarsi, un po spazientito: Non escludo il fatto che due
giovani, magari un po immaturi, inesperti del luogo ed impressionati dal
paesaggio sinistro abbiano rischiato di annegare nella corrente, ma
scientificamente impossibile che un ponte in muratura si sia materializzato dal
nulla e poi per magia sia scomparso nuovamente e cerca disperatamente con lo
sguardo il sostegno di Franco. Questi, per, sorridendo gli confida: Vivendo
qui a Poggio Gelato, fra questi monti maestosi e questi boschi incantevoli,
imparerai che non sempre c una linea di demarcazione cos netta fra realt e
fantasia.

17

V
Un altro giorno sta volgendo al termine: il sole inizia a dipingere di un caldo
rosso fuoco il cielo dietro ai monti di occidente e per le vie di Poggio Gelato
riecheggiano i rintocchi di una campana, che annuncia ai paesani che sono le
sette di sera. Per Sebastian sta per concludersi la seconda giornata lavorativa:
oggi ha aggiustato alcuni vecchi scaffali e riordinato la sezione dedicata alla
saggistica storica e filosofica; gli restano solo pi pochi libri da catalogare e poi
libero di tornarsene a casa.
Improvvisamente il sonaglio, che lui stesso ha installato sopra la porta
dingresso il giorno prima, lo avverte di una visita, lunica di tutta la giornata;
prontamente si presenta al bancone nel caso ci fosse bisogno del suo aiuto.
Unincantevole visione si mostra ai suoi occhi: una giovane, alta e magra, dalla
pelle chiara e morbida come la seta, dagli occhi da cerbiatto di un intenso blu
penetrante e con gli sciolti capelli biondi che, elegantemente arruffati, le
cascano sulle spalle, sta aspettando con alcuni libri in mano di essere servita da
lui. Indossa un lungo abito nero, che, retto da due spalline, le fascia tutto il
corpo fino a terminare in una gonna poco sopra le ginocchia, esaltando la sua
bella figura.
Sebastian ancora immobile in contemplazione quando la sua voce suadente lo
richiama alla realt: Dovrei consegnare questi volumi dice con un po di
titubanza; poi aggiunge in tono pi allegro: Ma tu sei il ragazzo nuovo venuto
dalla citt? In questi giorni in paese non si parla daltro se non di te! vero che
sei un erudito uomo di lettere?
Con un leggero imbarazzo, Sebastian annuisce e le porge la mano Piacere,
Salviano. Divertita dal comportamento cos formale del ragazzo a occhio e
croce di pochi anni pi grande di lei, scherza: Quanta formalit! Hai anche un
nome? O sei talmente abituato a presentarti come un codice fiscale che non te lo
ricordi pi? Io sono Aurora e, abbracciatolo calorosamente, esclama:
Benvenuto a Poggio Gelato!
In quellabbraccio Sebastian si sentito sciogliere e, per nulla indispettito dalla
giocosa presa in giro, le racconta che stato mandato in quel paesino di
montagna dal suo docente universitario affinch rimettesse in sesto la biblioteca
civica, ricca di testi pregiati e da troppo tempo trascurata.
Aurora, riconsegnati i trattati di pittura, riesce a convincere Sebastian, peraltro
senza dover insistere pi di tanto, a sospendere la sua attivit e a lasciarsi
accompagnare in giro per la borgata.
Qui la vita prosegue normalmente, tutti sono ancora freneticamente indaffarati
dalle proprie occupazioni e nessuno bada ai due giovani che camminano
spensierati per Via del Grecale, attraversano Piazza Maggiore e si siedono in
mezzo alla piazzetta discendente a forma di conchiglia che si trova davanti alla

18

chiesa di San Luigi Gonzaga. A Sebastian sembra di stare sotto una campana di
vetro, in cui il tempo pare essersi fermato e dalla quale pu osservare con
distacco quella vita lavorativa che, invece, sempre lo aveva visto protagonista.
Completamente indifferenti a cosa succede intorno a loro, i due parlano
ininterrottamente per quasi unora: i loro discorsi spaziano dalle vicende
personali alla letteratura, dallarte e dalla filosofia alle loro vicende personali;
Sebastian solitamente chiuso di carattere, quasi meravigliato di se stesso per la
voglia di comunicare con quellangelica creatura che ha subito saputo far
breccia nel suo animo.
Purtroppo otto inclementi e gravi rintocchi di campana irrompono
prepotentemente, infrangendo tristemente quellatmosfera onirica: Accidenti!
Si fatto davvero tardi! esclama Aurora, controllando per sicurezza sul
proprio orologio da polso Devo assolutamente tornare subito a casa! Ciao,
Sebastian! Spero di rincontrarti presto! e rapida corre via, come una foglia che,
dopo una vita spesa su un ramo, improvvisamente se ne allontana, sospinta dal
gelido vento dellautunno.
Tornato a casa, incrociando Franco nel cortile, gli racconta della sua nuova
conoscenza; Oh, s, conosco Aurora! Da diversi anni trascorre il periodo estivo
qui a Poggio Gelato, ospite della signora Giuseppina De Brasi, che la sorella
di suo padre spiega Franco Studia, se non erro, allAccademia delle Belle
Arti: una pittrice in erba e passa gran parte delle sue giornate a dipingere
quadri paesaggistici
E, per curiosit, dove abita la signora De Brasi? si informa Sebastian,
cercando maldestramente di nascondere il suo interesse. Ridacchiando Franco
gli risponde: Mi spiace per te, ma rispetto a qui si trova dalla parte opposta del
paese; non che sia tanto grande in verit, a piedi riesci ad arrivarci in pochi
minuti. Precisamente abitano in Via ai Monti, ma non ricordo pi se al numero
11 o al numero 13.
Sebastian lo ringrazia e si congeda gentilmente; in seguito, appena entrato nella
sua abitazione, prima ancora di togliersi le scarpe per infilarsi le pantofole o di
preparare tavola per la cena, si precipita alla scrivania in camera da letto per
esprimere per scritto le emozioni che si affollano nella sua testa. Subito gli
balena lidea che potrebbe finalmente iniziare a curare un diario personale,
tuttavia, oltre a non sembrargli una proposta molto originale, capisce subito che
sarebbe un impegno troppo restrittivo e ripetitivo. Matura cos il proposito di
far fruttare le proprie conoscenze letterarie e linguistiche, riportando i suoi stati
danimo in poesie, che, magari, in seguito avrebbe raccolto in unantologia.
Ovviamente una persona colta come lui non pu esimersi dal comporre liriche
belle non solo dal punto di vista contenutistico, ma anche da quello stilistico;
decide perci di cimentarsi in componimenti dallo schema metrico ben preciso.
Allinizio non per niente facile: i primi versi scritti, invece di avere

19

esattamente undici sillabe, ne hanno una in pi o una in meno ed un vero


dilemma correggere questi piccoli sbagli, perch occorre sacrificare delle parole
che, per, suonerebbero benissimo allinterno della frase oppure aggiungere
vocaboli superflui per allungare i versi troppo corti.
La sfida ardua, ma Sebastian non si arrende e, dimenticandosi di non aver
ancora cenato e persino di avere ancora le scarpe ai piedi, dopo quasi due ore di
lavoro intenso riesce a terminare la sua prima poesia, che decide di intitolare
Quando Tu mi hai chiamato per nome1:
Divine a me paiono le tue parole,
dolci riflessi del celeste amore:
come nettarea goccia in acqua suole,
inebrianti diffondono nel cuore
quando pronunziar le odo. Linfa viva
il suon tuo nellanima inaridita:
in ogni notte buia e di luna priva
il suo ricordo sar cosa ambita.
Io, ammaliato, proprio non so come
possa evocar Tu, in me, un soave concerto
sol con la voce. Ma so ch sbocciata
davvero una gemma preziosa e grata,
primo seme di unoasi nel deserto,
allor che Tu m hai chiamato per nome.
Poi, stravolto dalla stanchezza, ma davvero soddisfatto, si corica sul letto e si
lascia teneramente prendere dal sonno.

METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABAB CDCD EFG GFE

20

VI
Anche oggi per Sebastian il risveglio stato traumatico: Franco molto gentile,
gli ha persino portato la colazione in casa, ma non pu pretendere che si svegli
cos presto la mattina; chiss se e quando si abituer ad alzarsi alle 5.30, unora
completamente inconcepibile per un ragazzo di citt. Oltretutto egli non
vincolato da un ferreo orario lavorativo, quindi potrebbe benissimo dormire
ancora un po.
Pensa quante belle esperienze puoi fare nel tempo che sottrai al sonno! E
ricorda che finch si giovani ogni minuto preziosissimo, ma il giusto valore
lo si capisce solo da vecchi, quando ormai non c pi tutto questo tempo a
disposizione gli ha confidato Franco, sorridente mentre lo scuoteva lievemente
per destarlo.
Adagio consuma la genuina colazione offertagli, una tazza di latte fresco e una
fetta abbastanza sostanziosa della squisita torta ai cereali cucinata da Teresa,
poi con la dovuta cura indossa il solito completo beige e si annoda intorno al
collo una raffinata cravatta azzurra; prima di avviarsi verso la biblioteca, rilegge
compiaciuto la poesia composta la sera prima, per poi riporla in un cassetto
della scrivania, certo del fatto che non rimarr a lungo da sola: ormai sta via via
prendendo forma nella sua mente lidea di scrivere altre liriche, tutte
rigorosamente conformi a particolari schemi metrici, e di antologizzarle in una
raccolta organica, che sar il racconto completo della sua esperienza di vita qui
a Poggio Gelato.
Entusiasta per il progetto concepito, strappa dallagenda la pagina vuota di un
giorno ormai passato e, armato della sua solita penna stilografica, compone di
getto quella che sar la prefazione alla sua opera, una prefazione anchessa in
versi, seppure senza alcuna ristrettezza metrica, in cui si rivolge direttamente al
bel paese di montagna e ai suoi abitanti, personificandoli nellunica figura di
una giovane donna.
Perch scrivo poesie?2

N lapprovazione degli uomini dotti


n la compassione di donne gentili
Io cerco.
Desidero soltanto
essere quellumile goccia di pioggia
2

METRO: versi liberi

21

che, piacevolmente trafitta


dalla tua radiosa voglia di vivere,
agli altri la tratteggia
nelliride celeste.
Infine, dopo aver aggiunto questa poesia alla sua ancora minima collezione,
esce di casa per andare a lavorare.
Mentre sta attraversando Piazza Maggiore, per, decide di soffermarsi di nuovo
alcuni istanti davanti alla chiesa, per rivivere nella mente quei fantastici
momenti del giorno precedente. Preferisce sedersi su una panchina, sarebbe un
po imbarazzante stare da solo in mezzo alla piazzetta ancora deserta, oltretutto
per terra, rischiando cos di sporcare il vestito.
Mentre Sebastian, ancora assonnato, vaga smarrito nei meandri della sua mente,
impercettibile il suo sogno si materializza di fianco a lui: Aurora si seduta
sulla stessa panchina e lo guarda divertita. Sebastian sobbalza piacevolmente
sorpreso al vederla accanto e, dopo averla salutata, vergognandosi un pochino
nel confessarle che stava proprio pensando a lei, svia il discorso
sullarchitettura locale: molto bella questa chiesa: semplice, ma per niente
trascurata, non ha decorazioni eccessive, ma nemmeno completamente
spoglia. Mi puoi solo spiegare chi rappresenta quella statua nelledicola centrale
della facciata?
Il delicato viso di Aurora si fa ancora pi radioso, come se non stesse
aspettando altro che quella domanda, come se stesse morendo dalla voglia di
svelare al suo brillante interlocutore una grande verit: Quelluomo San
Luigi Gonzaga, il santo cui intitolata la chiesa, un giovane gesuita del
Cinquecento che, dopo aver dedicato tutta la vita al servizio degli altri, mor
allet di 23 anni dopo aver prestato soccorso a un appestato; primogenito del
marchese Ferrante Gonzaga, che sognava per lui una brillante carriera militare,
a 17 anni entr contro la volont paterna nel noviziato della Compagnia di
Ges. Ed stato proprio un missionario gesuita a portare il culto del santo qui
da noi, quando ancora si stava formando la comunit che avrebbe dato vita a
Poggio Gelato.
A mio parere non esiste una figura religiosa che meglio possa calzare il ruolo di
protettore di questo paese il racconto di Aurora si fa sempre pi appassionato e
Sebastian pienamente rapito dalla partecipazione emotiva con cui ella gli
parla, dalla gioiosa gratuit che la anima e la induce a condividere e dalla
facilit con cui riuscita ad entrare subito in perfetta sintonia con lui; Egli
infatti fu un fulgido esempio di limpida sincerit verso se stesso e verso gli altri
e di vera adesione alla vita. Pensa che si narra che un giorno, mentre San Luigi
stava giocando allegramente con dei suoi amici, qualcuno gli abbia domandato
Cosa faresti se sapessi che tra poco devi morire?; chiunque risponderebbe di

22

dover confessare alcune colpe celate per anni, di dover sistemare alcune
faccende lasciate in sospeso o di aver bisogno della benedizione da parte di un
sacerdote lui no: con una purezza di cuore straordinaria disse che avrebbe
continuato a giocare. Ti rendi conto? incredibile pensare a una simile
tranquillit, dovuta allaver trascorso tutta la propria esistenza senza rimorsi o
peccati scomodi sulla coscienza.
Sebastian, ti conosco da pochissimo, ma non difficile intuire che tu sei una di
quelle persone che si dedicano totalmente al lavoro; per fai attenzione! Non
c solo la carriera, anzi sono ben altre le cose che ti possono gratificare
veramente non sciupare la tua giovinezza dietro sogni vuoti. Mi sovviene in
mente quel consiglio dei poeti classici, che tu sicuramente hai letto tante volte,
ma forse non hai mai del tutto compreso nella sua profondit: vivi ogni giorno
della tua vita come se fosse lultimo. Precisamente questa frase di Seneca,
vero?
Sebastian annuisce emozionato con un appena percettibile movimento del capo,
gli occhi lucidi per la commozione fissi sul volto raggiante e sereno di lei:
nessuno prima dora aveva mai scavato cos a fondo nel suo cuore, nessuno si
era mai interessato cos sinceramente alla sua felicit.
Aurora continua sempre pi emozionata dalle sue stesse parole Ovviamente
non facile, la pigra tentazione di rimandare a domani certe attivit o la paura
di fallire a volte prendono il sopravvento, per se ce la fai a cancellare ogni
preconcetto e ad agire seguendo le intenzioni istintive che ti suggerisce il cuore,
ne ricaverai una gratificazione immensa!
Pensa che persino in pi passi dellAntico Testamento si mostra che la ricetta
per la felicit consiste proprio nelladerire alla legge del Signore, che insita
nella natura di ciascuno di noi. Capisci? Significa che ogni uomo pu essere
felice semplicemente essendo se stesso, senza doversi sforzare per adeguarsi a
dei canoni architettati artificialmente! Non trovi che tutto questo sia
straordinario e che valga proprio la pena di provarci?
Poi, cambiando discorso, propone allegramente a Sebastian di visitare linterno
della chiesa, dove, nella nicchia dietro laltare maggiore si pu ammirare il
capolavoro di un artista locale, un dittico dipinto con colori sgargianti e dalle
figure vibranti, raffigurante da una parte la vicenda di San Luigi Gonzaga
raccontata da Aurora e, dallaltra, il passo del Vangelo di Marco in cui Ges
pronuncia la celebre frase Lasciate che i bambini vengano a me per mostrare
ai suoi discepoli come la spontaneit e la felicit siano indispensabili per entrare
nel Regno dei cieli.
Sebastian rimarrebbe ad ascoltarla per ore, ma il suo incarico incalza e si vede
costretto a declinare linvito ad unaltra volta; Non hai afferrato molto del mio
discorso, eh? scherza Aurora Pazienza! Vedrai che, tempo un mese, riuscir a
distrarti dal tuo lavoro e a farti apprezzare le gioie della vita frugale una

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promessa! Ci conto! le risponde lui congedandosi; infine, con sguardo


trasognante, raggiunge la biblioteca e inizia la sua attivit quotidiana in
unottica nuova, meno tassativa e meccanica e decisamente pi serena ed
appassionata.

24

VII
Aurora fantastica, pensa fra s Sebastian mentre, seduto dietro al bancone
della biblioteca, consuma il panino che si portato da casa; incredibile il
modo in cui ella riesce ad entrare subito in sintonia con tutti, senza pregiudizi e
con grandissima gentilezza.
Quanto piacerebbe a Sebastian poterla vedere sorridere solo per lui; invece
sicuro che lei, per la sua dolcezza di natura, ricolma della stessa premurosa
attenzione chiunque, dallamico di lunga data al forestiero, cercando in tutti il
buono che arde nel loro cuore e prodigandosi perch riescano a correggere ci
che non va nel loro carattere.
Nella mente del giovane bibliotecario balena lidea di comunicare alla fanciulla
queste sue riflessioni, anche se in cuor suo sa gi che non sar mai in grado di
farle un discorso simile, poich ogni volta che la incontra sente un groppo in
gola che gli impedisce di parlare e resta, cos, muto ad ascoltarla ammaliato.
Decide allora di affidare i suoi pensieri ad una nuova poesia, celandoli per
dietro ad unelaborata metafora: prendendo come modello unintramontabile
lirica del poeta Giacomo Leopardi, si rivolge ad unentit celeste, nella quale
Sebastian identifica lamata, la quale influisce benignamente sulla vita terrena
degli uomini, ma si mantiene pura ed incontaminata, come se la bassezza
umana non la riguardasse pienamente.
Il ragazzo pensa di rimarcare il suo intento emulativo nei confronti dellillustre
vate dellOttocento, giocando allusivamente nel titolo ed inserendo come verso
conclusivo proprio un verso del componimento scelto ad esempio.
Preghiera mattutina del figlio di un pastore3
Chiara risplendi, Aurora mattutina,
e benigna illumini la stanca
terra. Gi al campo il lento bue arranca,
gi dal fiore sen va la fredda brina.
Ogni d ad ogni uomo ti mostri pari,
ma ognun ti vede per s e per s solo:
come laquila daltro augello il volo
invidia, per tutti son pani amari
le spighe del vicino, che ora doro
paiono, favorite dal tuo splendore.
3

METRO: sonetto, endecasillabi, ABBA CDDC EFG EFG

25

Poich sol con te il buio mai pi massale,


per concorrere al tuo sguardo io lavoro,
anche se lunge sei dal mio ardore
e forse del mio dir poco ti cale.

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VIII
Questo sabato mattina Sebastian ha deciso di non recarsi in biblioteca per
dedicarsi allarredamento della casa: non che Franco non avesse gi dato una
sistemata ai locali prima del suo arrivo, per Sebastian vuole ridisporre la
masserizia secondo le sue esigenze e abitudini, rimettere in sesto alcuni mobili
accatastati nella cantina e, soprattutto, allestire una piccola palestra per
lesercizio fisico nello stanzone al pianterreno, che un tempo era sicuramente
adibito a stalla per gli animali e che ora appare inutilizzato e trascurato.
Sulla mensola, che dalla porta dingresso della sua camera si estende fin quasi a
sopra il letto, espone diverse foto della sua famiglia, alla quale molto
affezionato, sebbene nessuno abbia mai compreso veramente la sua ambiziosa
passione per il mondo universitario ed egli sia stato costretto, da quando aveva
appena ventanni, a vivere da solo in citt, lontano da casa, usufruendo
dellospitalit dei collegi per studenti meritevoli e pagandosi tutto ci di cui
aveva bisogno grazie alle borse di studio vinte di anno in anno. In alto, a met
delle due pareti laterali, appende le vecchie casse di un computer, alle quali,
tramite un rudimentale impianto elettrico, pu collegare un lettore cd o mp3, e
sposta la scrivania, posizionata da Franco sotto allabbaino, sul lato adiacente,
in modo da avere libero accesso alla finestra e da non ricevere la luce
direttamente in faccia mentre studia.
Infine, dopo aver asportato le quattro rotelle da un pattino da bambini spaiato
rinvenuto per puro caso la sera prima in un cassonetto della spazzatura, le fissa
con delle viti sufficientemente lunghe e robuste alle gambe di una sedia, in
modo da potersi spostare liberamente dal tavolo di lavoro alla libreria,
rimanendo sempre comodamente seduto.
Soddisfatto per i piccoli accorgimenti funzionali apportati, scende al piano di
sotto per pianificare la struttura della sua artigianale palestra, portando con s i
dischi di varia larghezza e (cosa pi importante) massa, che finora ha custodito
gelosamente nel doppiofondo della sua valigia pi resistente; inizia ad operare
con i pochi mezzi a disposizione, riciclando una vecchia asse da stiro,
opportunamente montata sopra ad un basamento resistente, come panca piana,
costruendo un complicato sistema di carrucole utile per esercizi di vario tipo per
braccia e gambe e trasformando lo spesso e resistente manico di una zappa in
un bilanciere, a cui aggiungere i pesi infilzandoli attraverso i buchi centrali. Ora
tuttavia ha bisogno di due funi metalliche, una per issare i carichi attraverso il
sistema di carrucole appena ultimato e laltra come misura di sicurezza per
quando avrebbe usato il bilanciere libero.
Su consiglio di Mattia, Sebastian si reca nellemporio che si affaccia su Piazza
Maggiore, dove a detta di tutti i paesani possibile trovare qualunque
mercanzia; la porta del negozio socchiusa e Sebastian, dopo aver bussato,

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entra titubante e si guarda intorno con circospezione: hanno ragione gli abitanti
di Poggio Gelato, pensa, fra gli scaffali davvero esposto ogni genere di merce,
dalle piccole apparecchiature elettroniche ai prodotti per la casa, dai cibi in
scatola agli arnesi da giardinaggio. E tutto apparentemente senza un ordine
logico: un set di coltelli da cucina fa bella mostra di s accanto ad alcune
confezioni di pile alcaline su una mensola vicina allingresso, un tappeto con
ricami indiani appoggiato, arrotolato, ad un macchinario per la duplicazione
delle chiavi e sparsi qua e l sul pavimento giacciono scatoloni contenenti o
riviste e giornali pi o meno aggiornati o sementi ortofrutticole.
Improvvisamente Sebastian sobbalza vedendo sbucare inaspettatamente da una
botola un ragazzo dai capelli cespugliosi e dalla voce squillante: Piacere, sono
Emiliano! In cosa posso esserti utile?
Salve, mi sono trasferito a Poggio Gelato da appena una settimana e devo fare
alcuni lavori di ristrutturazione in casa Ha mica delle funi dacciaio?
risponde Sebastian, ma il giovane venditore pare prestare poca attenzione alla
richiesta, molto pi interessato a conoscere pi a fondo il nuovo arrivato: Ah,
tu sei Sebastiano Salviano, giusto? Sebastian lo corregge lui, irritato da
tutto questo interessamento alla sua persona. Se egli fosse un negoziante
sicuramente non perderebbe tempo assillando di domande i clienti, ma farebbe
di tutto per soddisfare le loro esigenze nel minor tempo e col massimo
guadagno possibili; costui, invece, sembra essersi del tutto dimenticato del suo
ruolo di negoziante e prosegue imperterrito nel suo discorso di benvenuto,
conquistando pian piano la simpatia del giovane letterato, che inizia a
sciogliersi e a dialogare con crescente interesse, accettando definitivamente il
fatto che in questo paese non vale il suo preconcetto per cui lattivit lavorativa
debba essere anteposta a tutto il resto.
Dopo diversi minuti di racconti appassionati, Sebastian rimane spiazzato dalla
repentina domanda di Emiliano: Ti servivano delle funi, vero? Di che tipo?,
ma, incoraggiato dallallegro occhiolino del nuovo amico, supera subito lo
sbigottimento e inizia la sua spiegazione: Sto allestendo una piccola sala pesi
personale per tenermi in forma e, quindi, mi serve una fune da inserire in un
sistema di carrucole e unaltra, possibilmente pi robusta, per legare il
bilanciere principale ad una trave del soffitto, in modo da non rimanere
schiacciato nel caso mi scivolasse di mano.
Non ti preoccupare esclama propositivo Emiliano I cavi che vendo i
contadini locali li usano per trainare carri di qualunque peso e dimensione,
reggeranno senza problemi i tuoi pesetti! Io, visto che sabato, per oggi, ho
praticamente finito qua in negozio: prendo gli attrezzi e vengo a darti una mano
ad installare lintero impianto! Ti confesso che ho una certa curiosit di vedere
questa tua palestra!

28

Dopo aver caricato nel bagagliaio dellantiquato furgoncino blu di Emiliano


diverse tipologie di funi e alcuni strumenti fra cui un trapano, delle cesoie e una
saldatrice, si dirigono insieme a bordo del mezzo fino a casa di Sebastian. Dopo
aver parcheggiato nel cortiletto interno, entrano nella futura sala pesi e iniziano
a lavorare: salendo su una scala, riescono a far passare un cavo al di sopra di
una massiccia trave a vista del soffitto, poi legano con un nodo provvisorio le
due estremit penzolanti ai due lati dellasta e cercano di misurare quanti
chilogrammi riesce a sostenere la struttura. Ripetono lesperimento diverse
volte, cambiando il tipo di fune, la quantit di pesi applicata e simulando
proprio una caduta improvvisa; infine, scelta la condizione ideale, Emiliano
taglia il cavo prescelto alla lunghezza prestabilita e salda le estremit al
bilanciere, in modo che i nodi non possano sfilarsi accidentalmente. Appoggiati
luno allaltro guardano soddisfatti il loro ottimo lavoro: se a chiunque stia
sollevando pesi da sdraiato sulla panca piana scivolasse di mano il bilanciere, la
caduta di questo verrebbe automaticamente bloccata, lasciandolo sospeso in aria
a circa dieci centimetri dal petto dellatleta; In ogni caso ti consiglio di non
farti scappare di mano troppe volte il bilanciere commenta Emiliano con
nemmeno tanta ironia, prontamente rassicurato da Sebastian: Non ti
preoccupare, a me piace fare esercizio fisico, ma con moderazione e in tutta
sicurezza! Se hai ancora un attimo di tempo, montiamo anche laltro
marchingegno Ti posso assicurare che a fare questo ci metteremo molto
meno. Infatti, in nemmeno un quarto dora hanno gi finito di saldare la fune
prescelta da un lato ad un bastone pendente dallalto e dallaltro ad un
contenitore metallico in cui si pu porre la quantit di pesi desiderata e che
viene perci sollevata tirando verso il basso il bastone. Simpatico questo
macchinario! Per non ho ben capito a cosa serva di preciso esprime il suo
parere Emiliano e, puntuale, arriva il chiarimento di Sebastian circa quel
particolare attrezzo ginnico chiamato lat machine: si effettuano ripetute
trazioni della sbarra verso il basso, trascinandola gi almeno fino allaltezza
delle spalle; esistono due tipologie di trazioni, una termina davanti al petto e
laltra dietro alla nuca, ma entrambe servono a stimolare il gran dorsale, ossia il
principale muscolo della schiena. Mentre, per, nella trazione posteriore
lavora soprattutto la parte laterale ed inferiore del muscolo continua
saccentemente a spiegare, durante quella anteriore la tensione viene esercitata
principalmente dalla porzione ascellare, che, tanto per capirci, quella che
conferisce alla schiena la tanto apprezzata conformazione a V.
Davvero interessante: mi hanno sempre incuriosito quei macchinari strani che
si vedono nelle palestre! conclude Emiliano Tuttavia, se vuoi un mio
consiglio, non perdere troppo tempo chiuso qui dentro: puoi benissimo curare il
fisico allaperto, in armonia con la natura e in compagnia di qualche amico! Ad
esempio, che ne dici di venire a correre con me domattina?

29

Volentieri! risponde Sebastian, bloccando prontamente Emiliano, che, dopo


aver dato una pacca sulla spalla allamico, si sta dirigendo verso luscita: Dove
credi di andare? Non mi hai detto quanto ti devo per le funi e per il lavoro,
ma Emiliano afferma sorridente Lascia stare! Consideralo un regalo di
benvenuto da luned, per, non ti aspettare alcun altro sconto nel mio
emporio, eh?! e trotterellando allegramente se ne va.

30

IX
Il giorno seguente Sebastian, tornato a casa dopo la messa delle 8.30, si prepara
per andare a correre con Emiliano: ritira in un cassetto labito elegante della
domenica e cerca fra il vestiario sportivo qualcosa di adatto per loccasione;
dopo aver sommerso il letto di magliette, pantaloncini e calzettoni scartati
perch considerati inadatti, finalmente degli indumenti a lui congeniali, una
paio di calze leggere e traspiranti, imbottite solamente nelle zone di particolare
contatto fra il piede e la scarpa, un paio di pantaloncini cosciali neri con alcune
righe oblique arancioni e una canottiera colorata traforata in poliestere, gialla
con due bande nere sul retro che dalle spalle scendono fino a unirsi in fondo alla
schiena. Infine, infilati gli occhiali da sole e legate ben strette le scarpe da
ginnastica blu e grigie, si dirige in tutta fretta in Piazza Maggiore, dove
Emiliano lo sta aspettando, cos crede Sebastian. In realt, quando giunge nel
piazzale, il posto deserto ed egli si siede su una panchina ad aspettare lamico,
continuamente guardandosi nervosamente intorno, un po imbarazzato per
mostrarsi ai passanti vestito in maniera cos sportiva e sgargiante, in netto
contrasto con la momentanea attivit sedentaria.
Solo dopo diversi minuti, Emiliano sopraggiunge trafelato, scusandosi per il
ritardo, dovuto ad un contrattempo imprevisto; veste un paio di pantaloncini
beige e una maglietta verde chiaro, su cui compaiono gi alcuni aloni pi scuri
di sudore, dovuti al tanto faticoso quanto vano tentativo di arrivare puntuale
allappuntamento.
Forza! Cosa stiamo aspettando? Andiamo! esorta ironico Emiliano, ben
consapevole del fatto che proprio lui che Sebastian stava aspettando fino a
poco fa; con andatura sostenuta, percorrono tutta Via del Grecale, finch questa,
dopo poco pi di un chilometro, si ramifica in diversi sentieri sterrati e i due
imboccano il primo sulla sinistra. Intanto, Emiliano, senza fermarsi, inizia a
parlare ansimando al compagno: Complimenti per labbigliamento: sei un
figurino! Dovresti vestirti pi spesso in questo modo, piuttosto che indossare
uno dei tuoi soliti completi eleganti che ti fanno apparire ventanni pi
vecchio e, fingendo umoristicamente di atteggiarsi a divo, aggiunge Vedi,
io, ovviamente, ho un certo fascino sulle ragazze, per, cos facendo, tu potresti
quasi diventare un mio degno rivale.
I due ridacchiano un po insieme, con quel filo di fiato che la corsa ancora
concede loro, finch, avvertendo il borbottante avvicinarsi di un trattore,
Emiliano propone entusiasta: Quello Roberto Viberti, ha ventisei anni come
me e vive da queste parti, in una cascina nei dintorni di Poggio Gelato, dove la
sua famiglia ha da decenni un bel possedimento agricolo e un allevamento di
bovini; un po uno zuccone, ma ha un cuore doro. Quasi tutti i giorni gira da
queste parti sul suo trattore, anche se non sempre per andare a lavorare i campi

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di famiglia a volte vuole semplicemente staccare la spina, liberare la mente e


vagare senza tanti pensieri per la testa. Secondo te ce la facciamo ad arrivare al
raccordo con Via ai Monti prima di lui? una domanda? chiede dubbioso
Sebastian, ma lamico gli risponde ammiccante: una sfida! e subito i due
accelerano il passo. Anche Roberto, per, evidentemente abituato a questo tipo
di competizione, preme con pi foga il pedale dellacceleratore, facendo
scoppiettare con maggiore intensit il motore del suo mezzo, che sfreccia cos
sul sentiero alla sua massima velocit possibile, sobbalzando pericolosamente
ad ogni solco del terreno.
Sebastian, pur avendo una preparazione atletica superiore rispetto allamico, fa
fatica a reggere il ritmo di Emiliano, che molto pi abituato a correre su
percorsi accidentati: mentre Sebastian presta molta attenzione ad ogni
irregolarit del suolo, cercando di evitare le pietre sporgenti e rallentando sui
tratti ghiaiosi per non scivolare per mancanza di attrito sufficiente, Emiliano
non ha ridotto minimamente la falcata, procedendo con sicurezza su qualunque
superficie e assecondando leggiadramente col piede ogni anomalia del suolo in
modo da trarne la maggiore propulsione possibile.
Vi prendo, vi prendo! sentono i due corridori gridare appena percettibilmente
alle loro spalle; man mano che il loro traguardo, la strada asfaltata, si prospetta
pi vicino, il rumore del trattore diventa sempre pi incalzante, segno del suo
continuo avvicinamento.
Tranquillo, non ci prender! afferma sicuro Emiliano per incitare lamico a
non cedere alla stanchezza e a lasciarsi andare in una corsa pi sciolta e meno
titubante Lo diceva anche quellantico filosofo greco, no? Per quanto il veloce
Achille dimezzi sempre la distanza che c fra lui e la tartaruga che lo precede,
egli non riuscir mai a raggiungerla!
Sebastian prova ad obiettare: S, quello il famoso paradosso di Zenone.
Tuttavia il moderno calcolo infinitesimale ha dimostrato la sua inesattezza
Non c niente da fare: manca ancora troppa strada, Roberto ci raggiunger
prima della linea darrivo, ma Emiliano non vuole sentire ragioni e ribatte:
No, se noi tagliamo di qua! deviando bruscamente in mezzo al campo di
grano. Sebastian si sente frenato dal suo integerrimo senso civico, non si pu
attraversare cos, senza alcun permesso, un terreno altrui (per giunta coltivato);
a nulla, per, valgono i tentativi di resistenza della sua coscienza e quindi,
spronato dallimplacabile sopraggiungere del loro rivale, anche Sebastian si
lancia a capofitto fra le spighe, ormai incurante dellaccidentalit del suolo e,
anzi, interessato solamente a vincere la gara.
Pochi secondi di concitata corsa dopo, il paradosso diventa realt, la tartaruga
riesce a sfuggire definitivamente al suo inarrestabile inseguitore e i due giovani
possono festeggiare il successo della loro impresa podistica; Non vale, avete
preso una scorciatoia! si lamenta Roberto, accostando il trattore vicino ai due

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sfiniti corridori; Sebastian, sdraiato per terra, vede la figura massiccia del
giovane contadino stagliarsi amichevolmente in contro luce: da sotto un berretto
estivo con la visiera girata di lato spuntano ciocche arruffate di capelli castano
scuri, due ridenti occhi verdi sfavillano appena nascosti dalle folte sopracciglia
e dalle guance grossocce e coperte da una leggera barbetta e un naso
pronunciato sovrasta la bocca sorridente.
Mentre Roberto porge le possenti mani ai due ragazzi per aiutarli a rialzarsi,
Emiliano ribatte sarcastico alla lamentela: Senti chi parla, quello che fa fare
tutta la fatica al motore del suo trattore noi almeno abbiamo sudato la nostra
vittoria!, poi, con fare da presentatore televisivo, si esibisce nelle ridondanti
vicendevoli presentazioni.
I tre chiacchierano per diversi minuti, rievocando con toni epici la gara appena
conclusa, finch Roberto, avvertendo il piagnucoloso brontolare del suo
stomaco, si affretta a concludere: Tutte queste emozioni mi hanno messo
appetito; io torno a casa, oltretutto proprio ora di pranzo! A presto! e,
manovrando con incredibile bravura lingombrante mezzo sulla via
relativamente stretta, inverte il senso di marcia e si dirige verso la sua fattoria.
Anche Sebastian ed Emiliano si avviano molto lentamente lungo Via ai Monti
per poi tornare alle loro abitazioni, barcollando per la stanchezza e reggendosi a
stento lun laltro; giunti in Piazza Maggiore, salutatisi, si separano: Emiliano
raggiunge il suo furgoncino parcheggiato in Via dello Scirocco e Sebastian si
immette in Via del Libeccio per tornare alla sua dolce dimora, dove lo attende il
frugale pasto che si preparato prima di uscire.
Sulla via del ritorno, Sebastian ripensa ai suoi nuovi amici e ad Emiliano in
particolare: stato tutto merito del giovane negoziante se ora hanno instaurato
un legame cos forte, fosse dipeso soltanto da lui tutto si sarebbe risolto in una
sbrigativa e distaccata compravendita e a questora sarebbe rinchiuso in casa a
sollevare pesi senza alcuna compagnia. E pensare che in quel momento
linteressamento di Emiliano alla sua persona lo scocciava pure! Se non avesse
insistito con le sue domande, se non si fosse intromesso gentilmente negli affari
di Sebastian o se non si fosse offerto di aiutarlo nel suo lavoro, chiss se
Sebastian avrebbe avuto loccasione (o, cosa ancor pi improbabile, avrebbe
cercato di crearla) di rincontrarlo e condividere con lui unesperienza cos bella
come quella di oggi.
Tutto innegabilmente scaturito da Emiliano, che ha saputo mettersi a
disposizione del nuovo arrivato, fidandosi subito con splendida ingenuit di una
persona per lui ancora sconosciuta, senza pretendere nulla da lei, ma solo per il
piacere di servirla. Sebastian si ricorder sempre di questo fantastico aiuto
gratuito4.
4

METRO: sonetto caudato, versi endecasillabi e settenari, ABBA ABBA CDC DCD dEE eFF

33

Brilla un fal fra la tenebra oscura


dei monti: porta le gioie e le cantate
speranze alle stelle in cielo levate
e scalda il cuor di chi, smarrito, ha paura;
fulgido segno egli di imperitura
amicizia, alle anime desolate
offre aiuto e, acceso da briose risate
soltanto, vince ogni buia sventura.
Tu sei stato un fal nella mia vita,
al mio tempo hai ridato sapore:
non cera per me cosa pi gradita.
Languivo io come brace senza ardore,
quando una scintilla s dipartita
da te a me, e io ne ho tratto nuovo vigore.
Chi non ascolta il cuore
e vive ogni cosa in periferia,
non sa quanto grande il tuo dono sia,
il quale soddisfa, pria
di quel che richiesto a parole,
ci che lalma segretamente vuole.

34

X
Che giornata! Entusiasta Sebastian attraversa il cortile per tornare nella sua
abitazione dopo una luculliana cena insieme alla famiglia di Franco, raggiunge
velocemente la sua camera e si abbandona sognante sul letto.
Una fitta immediata al ginocchio lo risveglia dal suo stato di estasi: nonostante
la medicazione provvidenziale di Aurora, ci vorranno ancora alcuni giorni
prima che la ferita si rimargini. stato un po stupido a cadere in quel modo
dalla scala a pioli in biblioteca: stava sistemando alcuni libri sui ripiani pi alti
di uno scaffale, quando entrata la fanciulla, per prendere in prestito un libro di
narrativa che, combinazione, era collocato solo qualche scansia pi a sinistra
rispetto alla scala su cui era salito Sebastian; egli, allora, un po per pigrizia, un
po per mostrare alla ragazza la sua destrezza, invece di scendere, spostare la
scala e risalirvi sopra, confidando nelle rotelle poste ai piedi della scala e
facendo leva con le mani su una mensola, ha dato uno strattone coi piedi in
modo da far scorrere lateralmente la scala. Tuttavia le ruote logorate dal tempo
e non ancora aggiustate non hanno risposto positivamente allimpulso,
rimanendo completamente ferme, e il piolo su cui era appoggiato Sebastian,
sottoposto a uneccessiva tensione, ha ceduto facendo precipitare a terra il
ragazzo, che, oltretutto, cadendo ha sfregato il ginocchio contro il legno,
strappando i pantaloni e ferendosi superficialmente. Sebastian rimasto alcuni
istanti in silenzio a terra, imprecando fra s contro la sua insensata azione,
afflitto non tanto per il dolore fisico quanto per essersi reso ridicolo di fronte ad
Aurora. Questultima, invece, si subito preoccupata delle condizioni
dellamico e, recuperati da un armadio alcuni cerotti e una boccetta di acqua
ossigenata, ignorando le rassicurazioni imbarazzate di Sebastian, ha iniziato a
medicare amorevolmente la ferita. Sebastian lha guardata ammaliato mentre
ripuliva con delicatezza e precisione la ferita dalle schegge e la disinfettava con
estrema cura, sussurrando allamico parole di conforto per distoglierlo dal
bruciore causato dallacqua ossigenata a contatto con la pelle.
Ora, rivivendo col pensiero quei momenti, Sebastian , tutto sommato, contento
di esser caduto in quel modo, perch cos ha avuto loccasione di essere
soccorso da Aurora, di sentirla vicina, di essere al centro della sua attenzione.
Sarebbe pronto a subire decine di altri incidenti come quello per poi potersi
affidare totalmente alle premurose cure di lei; che tristezza, per, pensare che
mostrarsi quasi falsamente bisognoso di un urgente aiuto materiale sia lunico
modo per farle capire quanto sia importante la sua presenza nella propria vita!
Sebastian sorride allidea che per lui Aurora come una delle dee della
classicit, tanto cantate da poeti e aedi, presenze fisiche nella quotidianit delle
persone, dispensatrici di doni, ma inarrivabili per i comuni mortali. Quasi per
gioco si propone, allora, di comporre una lirica dai toni aulici e ricca di

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elementi mitologici, in cui lamata fanciulla viene paragonata a unantica dea


della medicina.
Prima di iniziare a scrivere, decide di farsi consigliare la divinit pi idonea a
ricoprire il ruolo di curatrice immaginato per quella poesia da Rodolfo Furneri,
un suo compagno di studi alluniversit, molto appassionato di storia e di
letteratura. Dopo pochi minuti, il cellulare squilla per annunciare larrivo della
tempestiva e pi che soddisfacente risposta: Ti suggerisco Panacea, una
divinit minore della mitologia greca, Figlia di Asclepio (il dio della medicina)
e di Lampezia e sorellastra di Igea (la dea della salute). Si pensava fosse la
personificazione della cura per ogni male; purtroppo pochissime notizie a
riguardo sono giunte fino a noi.
Ma certo! Come ha fatto a non pensarci subito?! Oltretutto quel nome stato
assunto dallo stesso vocabolario italiano col significato di rimedio universale,
estendendone il valore anche al di l dellambito medico.
Di buona lena inizia a scrivere una parola dietro laltra, legandole fra di loro
con un rigido schema metrico e, al tempo stesso, con una fluida musicalit, per
tessere cos lelogio alla sua amata, celata sotto il nome di Panacea5.
Guariscici! Salza lumile grido
delle umane genti, nel mondo erranti
come pulcini caduti dal nido,
prede inermi di forze devastanti.
A te porgono piaghe di violenza,
tristi segni di unafflitta vita,
certi che, per la tua benevolenza,
tu accetti di placar ogni ferita.
Con me, per, non puoi far altrettanto:
guarisci, s, ogni piccolo dolore
esteriore con grazia sempre nuova,
ma non puoi nemmeno immaginar quanto
tu, involontaria, laceri il mio cuore,
che a dir non riesce quel che per te prova.

METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABAB CDCD EFG EFG

36

XI
Ormai il ginocchio di Sebastian guarito perfettamente, e il ragazzo decide,
allora, di andare a ringraziare lamica che lo ha curato prontamente; terminata
prima del previsto la catalogazione dei saggi scientifici e tecnici relativi
allagricoltura, verso lora di pranzo esce dal signorile ed imponente edificio e
si incammina lungo Via ai Monti, seguendo le indicazioni un po incerte di
Franco. Per sicurezza Sebastian controlla tutte le targhette delle abitazioni di
questa via, finch, dopo aver percorso circa duecento metri, in corrispondenza
del numero civico 11, legge con entusiasmo il tanto sospirato cognome. Si
tratta di un bel villino a due piani, circondato da un grazioso giardino inglese,
attraversato da un vialetto in ghiaia; sul muro rivolto verso la strada dipinta
unelaborata meridiana, il cui complicato meccanismo sormontato dalla scritta
Ristorati allombra del tempo ed inserito in un pi ampio affresco,
raffigurante un giovane pastore che riposa, con un agnellino fra le braccia,
appoggiato ad un grande masso, sul quale paiono incise le ore del giorno e dalla
cui sommit spicca lo gnomone.
Con mano tremante, Sebastian suona il campanello e, pochi istanti dopo,
unanziana signora si affaccia da una finestra; il giovane bibliotecario si
presenta e chiede se Aurora sia in casa, ma la donna gli risponde: Mi spiace,
giovanotto, uscita stamattina e non torner prima di sera; oltretutto, ha persino
dimenticato il telefonino in camera sua, quindi non c modo di contattarla. Se
vuoi, puoi raggiungerla sul litorale del Grande Lago Bianco, dove sta lavorando
ad un quadro. Se no, quando torna, le dico che sei venuto e poi vedete quando
incontrarvi. davvero gentilissima! la ringrazia il ragazzo Ma non si
preoccupi: ora provo a raggiungerla vicino al lago, altrimenti non importa,
ripasser in unaltra occasione. Arrivederci!
Un po impensierito, non tanto per la lunga camminata che lo aspetta quanto per
lincertezza di riuscire davvero a trovare Aurora e a parlarle, Sebastian si avvia
di buona lena verso il bacino idrico, attraversando lintero paese e percorrendo
una stradina in terra battuta; il sentiero costeggia diversi campi coltivati, senza,
per, mai offrire ai viandanti un ombroso riparo alla canicola di mezzogiorno,
perci Sebastian non si stupisce affatto di essere lunico ad avventurarsi su quel
cammino a quellora cocente. Nel raggio di centinaia di metri non si vede anima
viva, persino gli animali preferiscono rimanere rintanati nei loro nascondigli
aspettando laria fresca delle ore pi tarde.
Dopo una camminata che a Sebastian parsa interminabile, con la fronte tutta
sudata e il respiro affannato, finalmente giunto in prossimit del lago; sebbene
laltitudine non sia ancora particolarmente elevata, il bacino ha la tipica
conformazione dei laghetti di montagna: la sua portata varia col susseguirsi
delle stagioni, raggiungendo il massimo con lo scioglimento dei nevai in

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primavera e prosciugandosi lentamente per tutta lestate fino allavvento delle


grandi piogge autunnali, e lacqua, di colore blu intenso, perfettamente liscia
su tutta la superficie, poich il lago si trova in una conca le cui ripide pareti,
oltretutto ornate con pini e abeti, impediscono al vento di scendere allinterno
fino ad incresparne la superficie.
Teoricamente, ormai, la maggior parte della fatica stata compiuta, tuttavia
resta ancora da trovare la fanciulla e la ricerca non si preannuncia affatto
semplice viste le numerose anse del litorale e gli enormi macigni rotolati gi dai
monti in tempi remoti, che impediscono una visione completa della costa.
Fortunatamente Sebastian viene attratto da un abbagliante riflesso della luce
solare originato da un indistinguibile oggetto metallico nascosto fra le fronde
poco pi in l, oggetto che Sebastian scoprir fra poco essere il cavalletto usato
da Aurora per tenere sollevate le tele mentre dipinge.
Sebastian si avvicina timidamente, finch non sente improvvisamente la voce di
Aurora accoglierlo festosamente: Sebastian, che piacere vederti! Come stai?
Cosa ci fai da queste parti? Passavo di qua per caso, per pura combinazione ti
ho vista e ho pensato di venire a salutarti risponde ironico il ragazzo, che
poi, con tono decisamente pi serio, le spiega di essere andato a cercarla a casa
sua per ringraziarla delle cure dellaltro giorno e, dopo aver parlato con la zia
Giuseppina, di aver deciso di venirla a trovare nel suo luogo di lavoro. Mi
piace moltissimo venire quass a dipingere chiarisce Aurora, manifestamente
contenta di poter parlare con qualcuno, dopo ore trascorse in silenzio,
ascoltando la voce fievole e armoniosa della natura, In particolare, da questa
angolatura si possono ammirare dei riflessi spettacolari sulla superficie del lago,
riflessi che, oltretutto, mutano continuamente al variare della luce durante il
giorno; ad esempio, ora che il sole allo zenit, la superficie blu cobalto sembra
tempestata di brillanti e sulle chiome degli alberi qui intorno prendono forma le
sempre nuove proiezioni dei raggi luminosi che riverberano sullacqua. Se,
invece, tu venissi qui al mattino presto o verso sera, vedresti uno scenario
completamente diverso: la luce filtra intermittente fra le fronde dei boschi,
scivolando leggera sulla superficie ondulata e disegnando fedelmente su di essa
il riflesso dei monti circostanti. Il mio obiettivo, forse un po ambizioso,
quello di condensare in un unico quadro queste diverse sensazioni. Infine,
porgendo allamico il dipinto non ancora ultimato, gli chiede un parere sincero
e spassionato; si tratta di unopera decisamente singolare, in cui ad un disegno
preciso e ricco di particolari si contrappone un uso innaturale dei colori, che
non devono pi riprodurre fedelmente la realt, bens comunicare con forza
visiva lemozione che quella ha suscitato nella pittrice.
Domina la scena la distesa dacqua, irradiata da una debole luce color ocra,
sufficiente per a frammentarsi fra le onde in mille esplosioni sfavillanti; sul
pelo dellacqua si specchia il massiccio innevato del Dente dellOrso, su cui la

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luce si rifrange nei cristalli ghiacciati, scomponendosi nei sette colori


dellarcobaleno. Fa da cornice unalta pineta, solo attraverso la quale
losservatore pu affacciarsi sul lago, rappresentata minuziosamente e pitturata
con tinte cupe, come se il sole non potesse raggiungerla coi suoi raggi salvifici:
si ha cos limpressione di essere un vagabondo perso nelle tenebre, che dopo
aver tanto camminato, finalmente intravede uno spiraglio di paradiso.
bellissimo! commenta Sebastian senza distogliere lo sguardo dal
capolavoro che tiene avidamente fra le mani Hai sicuramente tante possibilit
di sfondare nel campo dellarte!
Arrossendo compiaciuta per il complimento, Aurora cerca di sminuirsi con
grande modestia, ammettendo che i paesaggi sono dei soggetti tutto sommato
facili da dipingere, mentre ha ancora molto da imparare, ad esempio, nelle
tecniche per i ritratti. Pu darsi la consola Sebastian Per, secondo me, non
necessario saper fare tutto alla perfezione; non ci sarebbe nulla di male se tu ti
specializzassi nelle pitture paesaggiste: dopotutto, sono molto richieste e tu hai
un vero talento in questo ambito! poi, riconsegnatale la tela, aggiunge: Come
hai talento nel medicare le persone: guarda, il ginocchio guarito
perfettamente!
Quasi imbarazzata da tutti quegli elogi, Aurora prova a sviare il discorso:
gi luna! Io adesso mangerei un bocconcino tu hai gi fatto pranzo? Questa
domanda spiazza completamente Sebastian: in realt non ha ancora pranzato,
ma non ci avrebbe mai pi pensato se lei non glielo avesse chiesto, perch si
sentiva pienamente appagato standole vicino e nulla, nemmeno la fame, poteva
distoglierlo da quello stato di beatitudine dovuto allaffinit che prova verso
quella ragazza. Le spiega allora di essere uscito dalla biblioteca con lintenzione
di andarla a ringraziare per le cure al ginocchio ferito e, quindi, di rientrare nel
giro di una mezzoretta al massimo; perci da colazione che non tocca cibo e
non ha nemmeno portato un panino con s. Ma non ne sento la mancanza, sto
bene cos si affretta ad aggiungere per non impensierirla e rovinare quel
magico momento; lei, per, sorridendo, ribatte: Dai, non essere sciocco, non
puoi andare avanti senza mettere nulla sotto ai denti, hai bisogno di energia! e
gli offre met del tramezzino che le ha preparato zia Giuseppina. Sebastian lo
accetta ringraziandola infinitamente: ora s che si sente in piena comunione con
lei, avvertendo che le loro vite si stanno intrecciando indissolubilmente.
Passano diverse ore in riva al lago, scherzando, giocando a spruzzarsi addosso
un po dellacqua gelida del bacino raccolta con le mani e parlando dei loro
sogni e progetti futuri. Infine, quando oramai il disco solare inizia a dileguarsi
al di l delle cime montuose, si incamminano sulla via del ritorno: Sebastian si
offre gentilmente di portare il pesante cavalletto di metallo, mentre Aurora tiene
innanzi a s il suo dipinto, contemplando le parti venute meglio e pensando a
cosa ancora le rimane da rifinire.

39

Giunti di fronte al cancelletto di casa, Aurora ringrazia Sebastian per laiuto nel
trasporto del pesante oggetto e, soprattutto, per la gradevole compagnia;
Figurati, stato un vero piacere! le risponde il giovane, pensando in cuor suo
che, in fin dei conti, molto pi quello che egli stesso deve allamica di quanto
lei debba a lui. Egli sempre disponibile a dare una mano, a fornire un aiuto
concreto, ma niente pu equiparare quello che Aurora gli ha dato in appena
poche settimane: lo ha liberato dal preconcetto per cui il lavoro viene prima di
tutto e gli ha trasmesso un po della sua travolgente voglia di vivere,
insegnandogli inoltre la vitale importanza che ha, per ogni uomo, lo stringere
con gli altri legami sinceri di rispetto reciproco e di affetto.
Tornato in biblioteca, approfitta della consueta assenza di visitatori per
cimentarsi in un nuovo componimento poetico, col quale desidera cantare la
propria lode alla dolce fanciulla; in esso sceglie di paragonare la ventata di
novit che ella ha portato nella sua vita alla neve che scende dinverno,
coprendo amorevolmente la terra spoglia e aiutando le sementi a resistere al
rigore del freddo per poi germogliare rigogliose in primavera.
Inondato dal tuo amore6
Dolce mi hai inondato col tuo amore
e con grande stupore
lanimo mio ho visto tornar bambino
e il vivere acquistar nuovo sapore;
da oggi un nuovo vigore
saldo mi guida sullarduo cammino.
Come alliroso il placare il livore
fonte di clamore,
cos, per me, poter starti vicino
e udire la tua gioia parlarmi al cuore
e scoprire il tuo ardore
di vivere appieno, un dono divino.
Vienmi come nevosa apparizione,
che, con soave emozione,
dal firmamento scende gi copiosa,
candida e vaporosa,
e sui brulli campi lieve si pone,

METRO: sonetto rinterzato, versi endecasillabi e settenari, AaBAaB AaBAaB CcDdC DdCcD

40

bianca veste che il cielo posa


sulla terra, sua sposa
fedele, a segno della sua passione,
e per la loro unione
nasce la vita e gioisce ogni cosa.

41

XII
Finalmente arrivato il momento tanto atteso da Sebastian: da quando Aurora
ha accettato il suo invito a fare un giro in bicicletta insieme a lui non trascorso
solo un giorno senza che lui sognasse ad occhi aperti, fantasticando avventure
fra i boschi sempre nuove, tutte, tuttavia, culminanti nel coronamento del suo
sogno damore.
Convincerla non stato facile, il giovane aveva ormai perso il conto delle
iniziative andate a vuoto per seccanti imprevisti o per la timida ritrosia di lei e
con esso aveva perso anche la speranza. Finch una mattina, passeggiando
nervosamente fra gli scaffali della biblioteca, gli venuta unilluminazione:
avrebbe lasciato scegliere ad Aurora la data dellescursione, ma, per assicurarsi
che lei non trascurasse la proposta, le avrebbe presentato linvito nel modo pi
originale e coinvolgente possibile. E in quale altro modo avrebbe potuto fare ci
se non grazie alla poesia, sola arte in cui riteneva di avere una certa abilit?
Cos ha iniziato di buona lena a scarabocchiare su alcuni foglietti per appuntarsi
le idee per il suo nuovo componimento, che, a differenza dei precedenti,
avrebbe avuto un tono molto pi giovanile e scherzoso, per non insospettirla
circa la sua travolgente passione per lei; in men che non si dica il
componimento, molto pi simile ad una filastrocca che ad una lirica, ma
comunque piacevole, era pronto e subito Sebastian ha trascritto linvito7 sul
cellulare per inviarlo come sms ad Aurora.
Ciao! Come procede la calda estate?
Per me bene, anche se troppo in fretta!
Non provi pure tu la voltotate
di fare un bel giro in bicicletta?
Fra i selvaggi boschi potremmo andare,
vedrai che esperienza, dammi retta;
della fatica non ti preoccupare:
se sarai stanca, indietro torneremo.
Or dimmi quando lo potremo fare,
Gi io penso a quanto ci divertiremo!
Io son libero fino ad Agosto,
almeno una volta ci incontreremo.

METRO: terzine, versi endecasillabi, ABA BCB CDC DED EAE

42

Svelta, ti prego, prenota un posto!


Non tenermi su spine acuminate:
non voglio rifiuti a nessun costo.
Poi, selezionato il numero telefonico della ragazza dalla rubrica, stava per
inoltrare il messaggio, quando, fortunatamente, una frazione di secondo prima
di premere il pulsante dellinvio, ha deciso di fermarsi a controllare di non aver
commesso imprecisioni ortografiche; ha cos avuto modo di scoprire che il T9
del suo telefonino, non riconoscendo la sequenza di tasti da lui digitata per
comporre la desueta parola voluntate (terzo verso), laveva decodificata con
un altro termine privo di senso. Sorridendo fra s per questo accidentale errore,
causato da una mancanza linguistica del cellulare, e dopo averlo corretto, ha
infine inviato lsms, nella speranza di convincere Aurora ad uscire con lui.
Questoggi quella speranza si sta finalmente realizzando, questoggi, ne
convinto, ogni cosa andr per il verso giusto.
Salito in sella alla mountain bike color verde acqua imprestatagli dal signor
Vignolo, attraversa tutto eccitato Via del Libeccio e Piazza Maggiore e imbocca
la stradina dove abita Aurora; lei lo sta gi aspettando davanti alluscio di casa,
elegantemente appoggiata alla sua bicicletta rossa fiammante: indossa una
sgargiante camicetta senza maniche decorata a motivi floreali e dei fuseaux blu
elettrico lunghi fino alle ginocchia ed cinta in vita da un pratico e raffinato
marsupio verde smeraldo. Lo sguardo di Sebastian, per, subito rapito dal
sorriso radioso che si dipinto sul volto di lei al suo arrivo.
Dopo un rapido scambio di convenevoli, proseguono lungo Via ai Monti per
qualche centinaio di metri per poi deviare a destra, su un sentiero sterrato
appena fuori dal paese, solcato principalmente dai trattori dei contadini diretti
verso i propri campi coltivati. Questo, dopo un primo tratto pianeggiante, in cui
costeggia le stalle della famiglia Viberti e attraversa un frutteto formando un
signorile corridoio fra i fichi ancora in fiore, si inerpica su per una collina,
seguendo il percorso scavato da una frana pi di cinquantanni prima; procede
poi lungo la cresta dellaltura fino a precipitarsi gi dal versante opposto. La
discesa molto emozionante e solo grazie ad una miracolosa prontezza di
riflessi Sebastian, lanciato a folle velocit, riesce a mantenere lequilibrio
seguendo limprovvisa sterzatura di Aurora, che agevolmente ha imboccato una
deviazione sulla sinistra completamente nascosta dallerba alta. Scosso per lo
spavento, Sebastian accenna qualche protesta, tranquillamente ignorata da
Aurora, e, ammaliato dalla voce di lei che lo incita a non fermarsi, accetta
felicemente di assecondare ogni sua scelta, per quanto bizzarra ed inaspettata.
Poco pi avanti il tracciato termina in una verde radura, racchiusa e protetta fra
alti alberi sempreverdi, dove sorge la medievale cappella dedicata alla Madonna
della Guardia, un edificio massiccio, in stile romanico, con copertura a salienti e

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preceduto da un modesto loggiato; alcune scrostature nel bianco intonaco


rivelano il vermiglio dei mattoni sottostanti e paiono cos delle dolorose ferite
inferte dallinesorabile incedere del tempo. In una nicchia sulla facciata prega in
ginocchio una statua di Maria Vergine, scolpita anni orsono da un artista locale
in un tronco dabete: la graziosa signora, avvolta in un lungo mantello, ha i
lineamenti di una fanciulla e lo sguardo caritatevole e puro; solo due piccole
incrinature del legno in corrispondenza delle guance perfettamente levigate
esprimono il suo rammarico per unUmanit incapace di vivere in armonia con
la natura circostante e con se stessa.
Poco pi in basso, un cartiglio reca uninvocazione tratta da un canto popolare
montanaro:
Filo diretto col Paradiso,
dona ai malati un conforto, un sorriso;
prega tuo Figlio, digli che noi
siamo Cristiani e siam figli tuoi.
Aurora si sdraia leggiadra in quelloasi di pace, lerba pare farsi ancora pi
soffice per accogliere il suo bel corpo come un cuscino e una leggerissima
brezza le accarezza i capelli e le porta in dono gli inebrianti profumi dei fiori
vicini; ridendo si rivolge ironica a Sebastian, che la guarda incantato ancora in
sella alla sua bicicletta: Guarda che stare in piedi o coricato costa uguale!
Divertito Sebastian le si siede accanto. una sensazione strana: di solito ha
sempre qualcosa da fare o da dire e non pu mai permettersi di perdere tempo
utile per lo studio o per lattivit fisica; in quella circostanza, invece, nulla
sembra avere pi importanza dellessere l in quel momento, assaporando ogni
istante trascorso nella dolce inerzia e sentendosi pienamente immersi nel flusso
vitale delluniverso. Sebastian, ascolta! sussurra soavemente Aurora
allorecchio del suo compagno Lo senti? Credo sia il canto di un cuculo.
Sebastian tende le orecchie: riecheggia, appena percettibile, fra le fronde il
verso inconfondibile delluccello. Gli anziani dicono che quel canto abbia
speciali propriet profetiche e che possa, ad esempio, propiziare o allontanare il
giorno del matrimonio per un ragazzo se questi, nel momento in cui sente il
suono, ha o meno del denaro con s io credo di avere alcune monete nel
marsupio, tu hai qualcosa in tasca? S, qualche spicciolo. Per solo una
credenza popolare, non penso sia veramente indicativa. Magari fosse vera! Se
fosse una persona superstiziosa, quello sembrerebbe senzaltro un segno del
destino; in ogni caso, poteva essere una buona occasione per iniziare quel
discorso che tante volte si immaginato, quella confessione che da mesi porta
nel cuore. Poteva, ma cos non stato: ancora Sebastian non si sente pronto, la
paura di rovinare quel legame unico di amicizia ha tuttora il sopravvento;
perci, un po intristito si distende supino e, appoggiato il capo sulla radice
affiorante di un giovane pino, scruta il cielo, come se cercasse fra le nuvole quel

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genio maligno che sempre aleggia su di lui e lo immobilizza nellincapacit di


dare una svolta alla sua vita.
Qualcosa non va? si interessa Aurora, accortasi del cambiamento di
espressione nel volto di Sebastian; Tutto bene, grazie! Non ti preoccupare!
risponde lui, laconico, e subito si sforza per apparire nuovamente allegro e
spensierato. Non che questo richieda per lui un grande sforzo: sentirla cos
vicina infonde in lui una gioia immensa e vederla sorridere cos
aggraziatamente gli fa dimenticare ogni pensiero negativo. Scorrono veloci i
minuti guardando il cielo che si specchia negli occhi di lei, coccolati dal manto
erboso, che languidamente ondeggia sospinto dal vento.
Lentamente, ma inesorabilmente, le ombre iniziano ad allungarsi verso oriente e
vani sono tutti i tentativi di Sebastian di nascondere il crudele fluire del tempo,
poich puntuale arriva linevitabile esclamazione di Aurora: Si fatto tardi!
ora di tornare a casa!
Sulla via del ritorno incontrano una famigliola di contadini intenta a raccogliere
fascine di legnetti e, poco pi avanti, scorgono una figura maestosa aggirarsi in
lontananza fra le piante e poi sparire nel nulla; giurerebbero che si fosse trattato
di un cervo, ma non escludono che quella apparizione cos misteriosa ed
effimera fosse stata soltanto il frutto della loro suggestione, dovuta alla magia
del momento. proprio questo il bello della vita nei boschi: sensazioni vere e
fantasie si confondono e non c pi demarcazione fra sogni e realt.
Dopo, mentre si dissolvono alle spalle le chiome scure degli alberi, si fa via via
pi nitido il profilo degli edifici di Poggio Gelato, primo fra tutti il campanile
della chiesa. In pochi minuti i due giovani si ritrovano davanti al cancelletto
della dimora di lei: giunto purtroppo il momento di congedarsi. Aurora
appoggia delicatamente la sua bicicletta alla ringhiera di cinta e si avvicina a
Sebastian, per un interminabile istante egli si sente avvolto dal suo inebriante
profumo e si abbandona alla profondit del magnetico sguardo blu cobalto di
lei.
Protendendosi lievemente in avanti, Aurora gli sussurra: Grazie per la
compagnia! e inaspettatamente lo bacia sulla guancia. Unesplosione
improvvisa di emozioni pervade lanimo di Sebastian, che, quasi pietrificato per
la dolce meraviglia, riesce a malapena a balbettare stato un piacere anche
per me mentre Aurora percorre leggiadra il vialetto di casa sua. La ragazza si
volta ancora una volta per gridare allamico: Ah, dimenticavo: stiamo
organizzando per gioved prossimo una gita in montagna. In televisione hanno
detto che quella sera potrebbe vedersi in cielo un gran numero di stelle cadenti,
le Aquaridi, cos noi pensavamo di stare tutto il giorno in una radura sopra il
Grande Lago Bianco e di fermarci l a dormire in tenda. Mi raccomando, non
puoi mancare! e infine scompare dentro ledificio.

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Cigola il portone dingresso chiudendosi alle sue spalle, sigillando per sempre
la sensazione unica di pura gioia provata quel pomeriggio.
Senza fretta Sebastian si allontana, supera la biblioteca e, costeggiata Piazza
Maggiore, si sofferma a meditare su una panchina nella piazzetta antistante alla
chiesa di San Luigi Gonzaga, sulla cui facciata il sole, tramontando, proietta
una dolce e malinconica luce violacea.
Improvvisamente sente il bisogno irrefrenabile di affidare alla poesia la
memoria imperitura di quella giornata speciale, in cui si sentito in piena
sintonia con Aurora, sebbene ella ignori la sua passione per lei, una giornata in
cui ogni cosa appariva in unottica diversa, pi soave, quasi che ogni passo
compiuto sul sentiero verso la meta, li avesse condotti anche sempre pi verso il
centro del suo cuore.
Vedendo il sagrestano uscire dalla chiesa per tornare a casa, gli corre incontro
elemosinando una matita e un pezzetto di carta; questi, superato un primo
istante di perplessit, si prodiga per accontentare linsolita richiesta, regalando
infine al giovane una biro rossa e alcuni volantini, ormai scaduti, relativi a degli
incontri di preghiera a livello diocesano.
Per Sebastian raccogliere le idee per quella nuova composizione tuttaltro che
facile: come spesso accade, gi dopo pochissimo tempo il ricordo di una cos
bella esperienza non pi tanto nitido, bens sfumato e sfaccettato in mille
diverse speranze ed emozioni, che suscitano il bruciante desiderio di vivere
nuovamente una simile esperienza.
Dopo mezzora di intenso lavoro, una nuova poesia risalta smagliante su uno
dei depliant, fra le grigie tabelle degli orari degli appuntamenti; lappassionato
racconto di un duplice viaggio8.
sera. Si offuscano ormai i pensieri
spensierati di unaurora brillata
sol per me, tra i boschi, sui sentieri,
pur in una data di nubi ombrata.
Io e lei, lei ed io, accompagnati dal vento
soltanto, giunti al cuor della natura
e al mio, ignorando Ella il sentimento
mio, vivemmo unintesa duratura.
Ma or non m concessa rimembranza,
se non ci chella gentil lasci in cuore:
lardente desiderio e la speranza
8

METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABAB CDCD EFE EFE

46

che possa io con la perseveranza


raggiunger la meta ch ha nome Amore,
superando la dolorosa erranza.

47

XIII
Questa mattina Sebastian si offerto di aiutare Emiliano a portare in gita due
tende, alcuni sacchi a pelo e tutta lattrezzatura necessaria per il pernottamento
in quota. Per fortuna il furgoncino fa loro risparmiare la fatica fin oltre il
Grande Lago Bianco, mentre i loro compagni escursionisti si sono incamminati
alcune ore prima direttamente da Poggio Gelato; quando, per, il percorso
diventa troppo impervio per lautocarro, i due sono costretti a parcheggiarlo in
uno spiazzo a bordo strada e a proseguire a piedi, sobbarcandosi, seppure per
pochi chilometri ancora, il peso immane di tutto loccorrente per campeggiare
allaperto: man mano che salgono, sentono i muscoli delle gambe sempre pi
indolenziti, le spalle danno segni di cedimento e il fiato lentamente viene a
mancare, forse perch laria in altitudine pi rarefatta o forse solamente per
autosuggestione.
Attraversano una mandria di mucche al pascolo sotto lo sguardo vigile del cane
pastore dal folto pelo nero e dagli arti possenti, educatamente mansueto nei
confronti dei passanti, ma pronto ad intervenire in caso di pericolo per il
bestiame a lui affidato. Sebastian avverte lirritante sensazione che i bovini, che
stanno pascolando rilassati, chi eretto sulle zampe chi sdraiato a terra, si
divertano ad osservare i due giovani mentre faticano, oppressi sotto un fardello
che per quelle bestie, invece, sarebbe una bazzecola da portare.
Proseguono poi nel loro cammino, superando un modesto ponte, fatto solo di
assi di legno, posto sopra un ruscello in corrispondenza di una cascatella, i cui
vivaci zampilli, trafitti dalla luce dorata del mattino, la rifrangono pitturando
con i sette colori dellarcobaleno i massi e le piante circostanti; infine, dopo
essersi lasciati alle spalle una buia galleria artificiale, scavata grezzamente nella
nuda pietra in tempo di guerra per nascondere i movimenti delle truppe,
giungono in un ampio pianoro in fiore ai piedi del Dente del Lupo, un
massiccio isolato alle cui pendici giace perennemente un piccolo nevaio.
Qui i loro compagni stanno gi allestendo il campo per il gioco del pomeriggio,
segnando le aree con la calce e costruendo due canestri, ciascuno ottenuto
montando in orizzontale fra due paletti, alti circa un metro e mezzo e distanti fra
loro quaranta centimetri, un anello confezionato intrecciando due vimini e
incurvandoli fino a formare un cerchio.
Emiliano ha spiegato, strada facendo, le semplicissime regole a Sebastian: in
pratica come giocare a pallacanestro, con le uniche differenze che la palla
usata pi piccola e leggera, che chi ha la palla in mano non pu muoversi e
deve, perci, passarla a un compagno e che si pu tirare a canestro solo se non
si sorpassa una certa linea posta a semicerchio a tre metri dallanello; inoltre,
fra il campo di gioco comune e il canestro interposta unarea molto ristretta in
cui possono stare soltanto al massimo due giocatori della squadra in difesa.

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Quando qualcuno riesce a fare canestro ottiene un punto, la palla viene


consegnata a chi ha subito lazione e le due squadre si invertono, in modo che
nessuna delle due possa trarre vantaggio da particolari ed imprevedibili
irregolarit del terreno. Da ultimo, occorre sapere che se un giocatore ha la palla
in mano, la sua squadra viene considerata in attacco e che se la palla cade per
terra per qualunque motivo, sia che gli attaccanti abbiano sbagliato un
passaggio sia che sia intervenuto un avversario, indipendentemente da chi abbia
toccato per ultimo la palla, questa viene consegnata alla squadra in difesa.
Sebastian ancora meditabondo circa il gioco del pomeriggio, quando Emiliano
richiama tutti allordine: quasi luna: direi che possiamo prepararci a
mangiare, poi con calma ritiriamo quello che non serve e si inizia a giocare!
Tutti daccordo?
Tutti annuiscono e si danno da fare per allestire il pranzo, Aurora estrae dal suo
zaino un plaid rosso e blu che distende sullerba insieme ad unaltra ragazza,
che Sebastian ha solo incrociato qualche volta per le vie di Poggio Gelato; di
media statura, porta i capelli bruni raccolti in una lunga coda di cavallo, che le
conferisce laria briosa e spensierata di unadolescente, e il suo viso ha i
lineamenti delicati di una bambina, ma nei grandi occhioni castano scuri,
appena ombreggiati fascinosamente da due lievissime occhiaie, si legge tutta la
maturit di una donna gi formata. Indossa una vecchia divisa da gioco,
probabilmente un tempo giocava a pallavolo o a calcio, bianca, con una mezza
manica gialla e laltra rossa e il colletto di colore blu scuro; il numero stampato
sul retro ormai cancellato dal tempo, ma sopra ancora si legge il soprannome
Leo; la maglietta, ormai decisamente attillata, esalta notevolmente il suo
fisico perfetto.
Si chiama Eleonora la presenta Emiliano allamico, accorgendosi del suo
sguardo rapito, Vive nella tua stessa citt, dove studia Scienze Motorie
allUniversit, ma appena pu torna a Poggio Gelato dove abitano i suoi
genitori e tutti i vari parenti.
Nel frattempo Roberto mostra orgoglioso un contenitore cilindrico in legno, dal
quale tira fuori alcune forme di tomini, dalla pasta bianca e spalmabile e dal
sapore gradevolmente acido, e diverse fette di fontina e di gruviera, tutti
alimenti prodotti nel fiorente caseificio della sua famiglia; Luca, un cugino di
Roberto da parte di padre che risiede a Pagolato, poi completa il rancio
abbinando ad ogni pezzo di formaggio due fette di pane e una di salame di
maiale aromatizzato al vino, preparato in casa da sua nonna.
Dopo aver gustato il banchetto offerto dai cugini Viberti, Emiliano propone di
eleggere come capitani, per decidere le squadre, le uniche due ragazze del
gruppo; Eleonora sembra leggermente contrariata dallidea perch presuppone
che le femmine siano necessariamente pi scarse dei maschi e che, quindi, per
equilibrare le squadre occorra dividerle equamente, per accetta di buon grado

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il compito, concedendo ad Aurora il vantaggio di iniziare per prima a scegliere i


compagni. Sebastian spera ardentemente che lei lo selezioni, in modo da poter
mostrare alla sua amata tutto il suo valore anche al di l dellambito
strettamente scolastico; finalmente sta per arrivare loccasione per poter
gareggiare fianco a fianco con lei, per aiutarla nei momenti di difficolt e per
esultare o rammaricarsi insieme. Adesso deve solamente pi decidere con che
tono rispondere alla chiamata: non vuole mostrarsi troppo euforico per non
tradire i suoi sentimenti, ma nemmeno far finta che la cosa non lo interessi
minimamente, opta quindi per ostentare una piacevole sorpresa in risposta ad
una scelta per lui scontata. Eccomi replica distrattamente al suono calmo e
suadente della voce di Aurora, mentre chiama: Emiliano. Lincredulit dei
presenti al suo intempestivo intervento non niente in confronto a quella che
prova Sebastian un attimo dopo, appena si reso conto di quel che successo;
Scusate, stata una frase istintiva cerca di giustificarsi, mentre unimmensa
delusione si dipinge sul volto gi rosso per la vergogna.
Probabilmente questa scelta dovuta al fatto che Emiliano, praticando gi da
tempo questo gioco sportivo, in teoria dovrebbe dare pi sicurezze unicamente
ai fini della partita, cerca di rassicurarsi Sebastian, quasi disperato da quando il
mondo gli crollato via da sotto i piedi a causa di un nome sbagliato; Non
significa nulla! ripete fra s, sommessamente, ma incessantemente, mentre si
dirige abbacchiato verso Eleonora, che lo ha appena reclutato.
Nonostante la non esplicitata, ma comunque evidente, disapprovazione di
Sebastian, dopo nemmeno due minuti di discussioni le squadre si fronteggiano
sul campo da gioco, da un lato Eleonora con Sebastian e Luca e, dallaltro,
Aurora con Emiliano e Roberto.
Il lancio di una moneta stabilisce che il possesso iniziale della palla della
squadra di Eleonora, che, concentratissima, si posiziona a centro campo e d
inizio alla partita passando la palla a Sebastian; questi, palesemente svogliato, la
lancia in direzione di Luca, che sta avanzando sulla fascia correndo quanto pi
velocemente possibile gli consentono le gambe cicciottelle. Il ragazzo, per,
dopo aver palleggiato maldestramente nel vano tentativo di afferrare saldamente
la palla, non riesce ad evitare che Emiliano la intercetti con un guizzo felino,
mentre gli sta scivolando dalle mani paffute. Sebastian, dopo aver osservato il
compagno di squadra con aria di sufficienza e senza essersi impegnato pi di
tanto per soccorrerlo, arretra in difesa, dove gi Eleonora sta tentando da sola di
tenere testa ai due ragazzi avversari, mentre si avvicinano pericolosamente
allarea di tiro; il suo intervento, per, tuttaltro che positivo, visto che si
lascia facilmente sorprendere dallassist ad effetto di Emiliano, che mette
Roberto in condizione di provare indisturbato il tiro a canestro, sebbene questo
termini sfortunatamente fuori, dopo che la palla ha effettuato ben due rimbalzi
sullanello di vimini. Forza, ragazzi! Diamoci una svegliata! prova a spronare

50

i suoi compagni Eleonora, con scarsi risultati: Luca piagnucola paranoico che
lazione disastrosa di prima stata solo colpa sua, che lo sport non fa per lui e
che gli dispiace di essere un peso per la squadra, invece Sebastian sbuffa:
Calmati, solo una partita! Come va, va. Eleonora lo guarda torva, ma poi
preferisce far finta di nulla e ricominciare a giocare; purtroppo anche questa
manche ripete analogamente le dinamiche della precedente, con lunica
differenza che questa volta Roberto non sbaglia e assegna il primo punto alla
sua squadra, ed Emiliano approfitta del cambio di campo per punzecchiare
amichevolmente il giovane bibliotecario, che, per, mal digerisce tali
canzonature, che vanno ad aggiungersi alla mole gi consistente di cose che non
vanno questoggi.
Eleonora accenna appena a un nuovo incitamento, ma desiste non appena vede
lo sguardo vacuo dei suoi compagni e rimette la palla in gioco senza altri
indugi, cambiando per strategia, spostando, cio, subito il gioco su Luca, che,
nonostante la scarsa manualit, riceve senza problemi il pallone servitogli con
precisione millimetrica e lo rilancia in profondit in direzione di Sebastian,
marcato stretto da Roberto. Inaspettatamente, con un guizzo felino Eleonora
anticipa i due ragazzi, colpendo al volo la palla che, quasi fosse
radiocomandata, scavalca per pochi centimetri le dita di Emiliano mentre salta
sulla linea di difesa e cade mollemente nel pieno centro del canestro.
Tuttavia, in seguito la squadra avversaria non si lascia pi sorprendere dai suoi
virtuosismi e, anzi, cambia lo schema di marcatura, affidando ad Emiliano il
compito di ostacolarla nel gioco, mentre Aurora tiene sotto controllo Luca e
Roberto Sebastian; la nuova tattica cos efficace che solo in pochissime
occasioni Eleonora e compagni riescono a superare la linea di met campo,
oltretutto sempre vanificando la riuscita con tiri a canestro affrettati ed
imprecisi.
Dallaltro lato, invece, il movimento di palla fluido e coinvolge abilmente tutti
i componenti della squadra, che, in prossimit dellarea di tiro possono
addirittura permettersi di dare luogo ad uno spettacolare fraseggio veloce e
ravvicinato, in modo da portare al tiro ogni volta un giocatore diverso. Sebbene
la percentuale di realizzazione sia poco pi che sufficiente, riescono facilmente
a tenere in pugno le redini della partita, portandosi a quattro punti di vantaggio,
lultimo siglato da Emiliano sullo scadere del primo tempo, grazie al passaggio
lunghissimo effettuato rapidamente da Roberto non appena il pallone
scivolato di mano a Sebastian mentre era in fase dattacco insieme alla sua
squadra.
Sono le quattro passate: direi che possiamo fare un quarto dora di pausa per
riposarci afferma Emiliano guardando il display dellorologio digitale; poi,
compiaciuto, propone sarcastico di considerare conclusa quella partita e di
cominciarne unaltra, dopo aver formato nuove squadre pi equilibrate, ma

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Eleonora lo zittisce seccamente e, chiamato Sebastian in disparte, inizia a


parlargli del suo modo di giocare deludente, sforzandosi di essere pi gentile
possibile nonostante limpulso istintivo di strozzarlo; pochi secondi dopo, per,
esplode, innervosita dallo sguardo distratto e disinteressato di lui: Guardami
negli occhi, quando ti parlo! O forse non ne hai il coraggio, visto che sai
benissimo quanto ti stai comportando male nei confronti miei e di Luca? Solo
perch ho mancato qualche pallone prova a mentire Sebastian, interrotto
brutalmente dalla compagna: Sii almeno sincero, con te stesso e con noi!
stato evidente fin da subito che non volevi giocare nella mia squadra: lavessi
detto subito che ti facevo cos schifo non ti avrei scelto No, non quello
Tu e Luca non avete assolutamente niente che non va che non so come
spiegarti ma ormai sei con noi prosegue Eleonora senza badare alle
frasi che Sebastian riesce a malapena a balbettare e con noi devi giocare!
Secondo me, se vuoi davvero vendicarti per essere stato scartato, dovresti
impegnarti al massimo per far mangiare loro la polvere e non dare una cos
lampante prova della correttezza della loro scelta; che ne dici? Ti ho un po
convinto? O, almeno, ti va di tornare in campo con una vera grinta, se non altro
per rispetto verso di me e di Luca che, nei nostri limiti, ce la mettiamo tutta?
Commosso da questo discorso, cos travolgente nella gentilezza in cui glielo ha
formulato, e dispiaciuto per il comportamento scorretto di cui solo ora si sta
rendendo conto, annuisce, promettendo di dare il massimo al servizio dei suoi
compagni, nonostante lesito finale dellincontro sia ormai gi segnato, anche e
soprattutto a causa sua. Eleonora gli d un buffetto sulla guancia e sorridendo
gli confida: Nulla impossibile se ci credi! e, dopo avergli fatto
simpaticamente locchiolino, si avvicina baldanzosa al campo di gioco, dove
stanno incominciando a riformarsi le due squadre.
Il possesso iniziale della palla spetta di diritto alla squadra in svantaggio, la
quale, per, mostra fin da subito uno stile di gioco completamente nuovo,
dinamico e preciso; persino Luca, galvanizzato dagli scambi acrobatici con cui
Eleonora e Sebastian hanno eluso la marcatura di Emiliano, si propone a
Sebastian per una triangolazione in movimento, grazie alla quale questultimo si
ritrova solo davanti al canestro e segna il primo punto del secondo parziale.
Ansimante per lo scatto appena effettuato, Luca si propone per rimanere in una
posizione pi arretrata rispetto ai due compagni, adottando come scusa quella di
essere pronto a difendere in qualsiasi momento, di non essere adatto alle
frenetiche azioni offensive e di poter offrire ai compagni un sicuro punto di
riferimento nelle situazioni complicate, ricevendo gli eventuali retropassaggi e
smistando il gioco in altre zone del campo. Sebastian ed Eleonora rimangono
cos da soli a dover gestire la fase dattacco, ma la cosa si rivela presto tuttaltro
che difficile: lei, infatti, gareggia in maniera strepitosa, ha la totale percezione
di tutto ci che avviene sul campo di gioco e riesce ad attuare degli schemi con

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strabiliante automaticit, come se giocassero insieme da una vita; non deve


nemmeno guardarlo, inspiegabilmente sa sempre dove si trova e qual il
sistema migliore per passargli la palla in modo che possa tirare agevolmente a
canestro. E tra tante azioni nel ruolo di playmaker, di perno della squadra,
capisce alla perfezione quando il momento di affondare con uninaspettata e
fulminante iniziativa personale e, dopo aver simulato un ulteriore passaggio al
compagno, mira direttamente al canestro, sorprendendo gli avversari e
centrando lobiettivo per ben due volte.
La seconda fase di gioco , dunque, palesemente ad appannaggio della squadra
di Sebastian, che, grazie a due precisi ed imparabili tiri a canestro, riporta il
punteggio in parit, dopo che Emiliano aveva allungato di una distanza,
segnando in uno dei rari momenti di distrazione di Luca, che in moltissime altre
occasioni si dimostrato un difensore micidiale.
Ed proprio Luca che, invece, alcune azioni dopo, saltando con tutte le forze
che ha in corpo, riesce a impedire ad Aurora di intercettare il lancio un po
impreciso di Sebastian e dare cos vita ad un pericolosissimo contropiede,
sebbene la palla, impattata grossolanamente, stia per toccare terra, sancendo
ugualmente il cambio del possesso. Pochi decimetri separano ormai la sfera dal
suolo, quando il polso elastico ed energico di Eleonora si interpone dolcemente,
assecondando persino la curvatura del pallone per avere maggior controllo; mai,
finora, Sebastian ha visto un simile gesto atletico: tuffandosi in avanti con la
potenza e lagilit di un puma, ha proteso tutto il corpo verso il pallone
inarcando flessuosamente la schiena, ogni muscolo rilucente in tensione, dai
polpacci forti e longilinei ai dorsali magnificamente scolpiti da anni e anni di
esercizio fisico, e, dopo aver anticipato per un soffio la caduta della palla, che
rimbalzata in direzione di Sebastian, scivolata leggiadramente fra lerba,
ammortizzando con lucidit e sicurezza latterraggio con le braccia. stata
unazione decisamente pericolosa, le bastava pochissimo per farsi male, per
appoggiare male un piede o una mano e procurarsi una distorsione o peggio, ma
in quel momento sembrava che nulla potesse turbarla e che, anzi, il prato stesso
favorisse quel movimento, effettuato con tanta naturalezza, conformando la
superficie in modo da accogliere premurosamente il corpo slanciato di lei.
Infine Sebastian approfitta dello sbigottimento generale per tirare a canestro
indisturbato, finalizzando cos lo strepitoso gesto di Eleonora con un punto che
vale il vantaggio nel conteggio, a pochi minuti dalla fine della partita.
Dopo il consueto cambio di campo, incomincia dalle mani di Roberto lultima
azione, che vede subito Emiliano scattare sulla fascia destra, ancora scioccato
per quanto successo prima e determinato a raggiungere almeno il pareggio in
un incontro che alla fine del primo tempo credeva, invece, di poter dominare
senza problemi; la sua strada, tuttavia, viene prontamente bloccata da Luca ed
Eleonora ed costretto a passare allindietro la palla a Roberto. Questi,

53

angosciato per avere fra le mani una palla cos importante, subito la declina
tremante a Aurora e lei, pur non avendo ancora messo a segno alcun punto,
ignora le grida di Emiliano che la invitano a passargliela e, incalzata dallo
scorrere inesorabile dei secondi e incentivata dalla posizione favorevole, tira a
canestro.
Sebastian sopraggiunge di corsa e balza in aria per evitare che gli avversari
segnino il punto del definitivo pareggio: finalmente ha loccasione per
vendicare il fatto che Aurora abbia preferito Emiliano a lui, finalmente pu
sfogare il rancore che prima ha ingiustamente manifestato contro i suoi
compagni e che ha continuato a serbare in cuor suo per tutta la durata della
partita. Se, al momento di decidere le squadre, i sentimenti non contavano nulla
e tutto era calcolato nellottica di gioco, perch adesso dovrebbe cedere alla
compassione? Ognuno gioca per vincere, non c motivo per cui debba esimersi
dallintervenire drasticamente nellazione avversaria, bench questo
comporterebbe sicuramente una grandissima delusione per Aurora, con
improbabili, ma non impossibili, ripercussioni sul loro rapporto damicizia.
Bloccare il tiro che lei stessa ha appena effettuato e che ora sta guidando con lo
sguardo trepidante, sarebbe infliggerle un duro colpo, pienamente, per,
giustificato dal fatto che nemmeno lei si preoccupata pi di tanto delle
possibili reazioni alla sua selezione.
Allunga, perci, pi che pu il braccio, ma uninconscia forza interna lo blocca
un istante, uno soltanto, che per pi che sufficiente perch le sue dita
raggiungano con un minimo ritardo laltezza del pallone, quando questultimo
gi passato oltre, incontrastato nel suo volo verso il canestro e verso la
conquista del pareggio; ormai chiaro: qualunque cosa combini Aurora,
Sebastian non in grado di opporsi a lei a lungo e inevitabilmente il suo umore,
per quanto gelido sia, sempre si scioglier al calore del sorriso di lei, il destino
lo ha relegato in quella schiavit damore tanto cantata dai poeti classici, e,
anche se dapprincipio non voleva accettarla, adesso sta iniziando a capire
quanto possa essere gratificante. Ricevere un torto, malgrado sia in realt
insignificante, dalla persona amata una delle cose che pi ferisce in assoluto,
ma saperla perdonare prima ancora che lei ammetta il suo errore e chieda scusa
per questo e dimostrarglielo concretamente arricchisce il proprio spirito di una
gioia incommensurabile e rende pi bella e autentica ogni futura esperienza
insieme, in quanto essa sar il frutto di una difficolt superata. Sebastian
ruzzola cos a terra molto pi sollevato di quando aveva spiccato il salto ed
esulta con sincerit insieme agli altri per la fine dellemozionante partita.
Mentre tutti si dirigono verso gli zaini per sgranocchiare qualche pasticcino
offerto da Aurora e per allestire la cena, Sebastian si attarda sul campo da
gioco, beatamente sdraiato in appoggio sui gomiti sullerba; Eleonora gli si
avvicina con sguardo corrucciato, le palpebre socchiuse a lasciare solo una

54

sottile fenditura per gli occhi indagatori, ed egli, un po imbarazzato per il


mancato intervento in fase di gioco, si giustifica: Mi spiace, ho provato a
bloccare quel pallone, ma proprio non ce lho fatta, ma lei, fissandolo
sospettosa, lo mette alle strette: Secondo me, se ti fossi sforzato al cento per
cento, saresti riuscito a salvare il risultato, anche solo deviando leggermente il
tiro
Sebastian si sente in colpa, perch, pur di risparmiare una delusione ad Aurora,
che in quel momento era ufficialmente una sua avversaria, non si preoccupato
minimamente del dispiacere che avrebbe procurato ai suoi compagni, ormai
certi della vittoria, e, abbassando lo sguardo, balbetta: S, effettivamente,
forse, avrei potuto intercettare quella palla, ma successo che non sono riuscito
a saltare con la necessaria energia e determinazione bastato un piccolo
ripensamento per perdere loccasione giusta la mano di Eleonora si
appoggia delicatamente al suo mento, inducendolo ad alzare lo sguardo: i suoi
occhi sono aperti e radiosi mentre sorridente gli confida: Ho capito benissimo
cosa successo e credo che labbia capito e apprezzato anche lei! No, no, non
far finta di niente aggiunge divertita per lespressione forzatamente perplessa
di lui, quasi non riuscisse a comprendere il suo discorso Entrambi sappiamo
perfettamente a chi mi sto riferendo certe cose noi donne le intendiamo al
volo!
Sebastian la ringrazia di cuore per quella confidenza cos vera e gentile,
manifestandole anche il proprio stupore per questo suo atteggiamento cos
comprensivo nei confronti di una mossa cos controproducente ai fini della
partita, e ridacchiando lei gli risponde: Non essere sciocco! Io prima mi ero
arrabbiata con te non tanto perch stavamo perdendo, bens perch stavi
giocando totalmente senza impegno: limportante partecipare, disse De
Coubertin, ma in quel momento tu non stavi neppure partecipando, sembrava
volessi soltanto rovinare il nostro gioco. Non credere che io non ci tenga a
vincere, sono molto ambiziosa e detesto ammettere che qualcuno sia in gamba
quanto me se non addirittura di pi. Tuttavia ho imparato a distinguere in base
al contesto limportanza da attribuire alla competizione: se quella di oggi fosse
stata una partita di un campionato ufficiale, ti avrei massacrato se non fossimo
riusciti a rimanere in vantaggio fino alla fine per colpa tua, per questa era una
partita organizzata solo per passare il tempo e, perci, grazie a te non ha vinto
questo o quel gruppo, ma lamicizia, che la cosa pi importante!
Quanta verit in cos poche parole! Eleonora eccezionale: meglio di chiunque
altro riuscita in breve tempo a sondare in profondit il cuore di Sebastian,
comprendendo con lucidit e delicatezza anche i suoi sentimenti pi nascosti e
aiutandolo ad accettarli e a farli emergere nel modo pi spontaneo e gratificante

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possibile; proprio grazie a questa speciale genuinit che subito entrata con
lui in perfetta sintonia9.
S come una radio subitamente
crepita, ma poi pian piano ogni vizio
si corregge e dalla mano paziente
la danza ha inizio,
cos inattesa pu nascer, dallirto
incontro di due anime, larmonia,
quasi le guidasse un solo spirto
sullunica via.
Perci le tue mani io or vedo operare
secondo il mio intento a tutti segreto,
nel tuo petto forte sento pulsare
il cuor mio lieto;
si specchia in te ci che pi m gradito
e ogni mio pensiero a te destinato:
mai il nostro affetto, vinto il primo attrito,
sar spezzato.

METRO: sequenza di strofe saffiche, quartine in cui i primi tre versi sono endecasillabi e lultimo quinario, ABAB CDCD EFEF GHGH

56

XIV
Dopo essersi dilungati parecchio nella cena, non tanto per la quantit di cibo a
disposizione, sebbene tutto di ottima qualit, quanto per il gran numero di temi
di discussione, si preparano per la nottata astronomica, montando le tende per
quelli che, vinti dalla stanchezza, decideranno di andare a dormire e stendendo
sullerba alcuni grossi teli su cui sdraiarsi per scrutare comodamente il cielo
stellato.
Appena unora dopo il crepuscolo, la vallata viene completamente avvolta
dalloscurit, favorita anche dalla recente luna nuova, e, in queste condizioni
ideali, il firmamento esibisce orgoglioso il suo manto magnificamente
trapuntato di stelle. Subito scatta la gara a chi riconosce pi costellazioni:
Sebastian aveva studiato a lungo la disposizione degli astri su stellari ed
enciclopedie, soffermandosi anche sui miti eziologici abbinati allastronomia,
ma a causa dello smog cittadino non aveva mai potuto mettere alla prova le sue
conoscenze ed ora si trova un po in difficolt. Al contrario, gli altri ragazzi
mostrano fin dallinizio una strabiliante praticit nellorientarsi fra le stelle, sia
per la loro abitudine ad un cielo cos terso sia perch, nel mondo campagnolo,
seguire correttamente i movimenti celesti non solo un passatempo, bens
unutilit pratica nella vita di tutti i giorni.
Finalmente, verso le dieci di sera, sorge allorizzonte, verso est, la figura
maestosa e complessa dellAcquario, che, composta di ben quindici stelle,
rappresenta un uomo in piedi nellatto di versare per terra dellacqua da
unanfora; tale costellazione stata scelta, per questo breve periodo, dagli
astronomi come punto di riferimento per chi volesse vedere le stelle cadenti,
che prendono proprio il nome di Aquaridi in riferimento alla porzione di cielo
da cui hanno origine.
Intanto Emiliano e Roberto, preso un filo derba a testa e piegatolo con
precisione, lo stringono fra i due pollici e soffiano su di esso, divertendosi a
produrre suoni pernacchiosi ed intensi, che riescono abilmente a modulare
muovendo le altre dita; allora, mentre Eleonora, per dimostrare di non essere da
meno, disposte le mani in modo da formare una cavit chiusa, soffia nella
fenditura lasciata fra i due dando vita ad un fischio grave ed uniforme, molto
simile al verso di un gufo, tutti gli altri, prendendo posto sulle coperte,
rimangono in silenzio ad ascoltare i tre musicisti improvvisati, alla cui melodia
risponde puntuale il coro delle cicale.
Sebastian si siede trepidante accanto ad Aurora e cerca di attirare la sua
attenzione, sfoggiando la sua sterminata cultura in uno sproloquio sullorigine
scientifica delle stelle cadenti e sulle interpretazioni che luomo ha dato a
questo affascinante fenomeno nel corso della storia. Lei, tuttavia, dopo averlo
ascoltato divertita per alcuni minuti, lo interrompe sorridendo gentilmente:

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Queste cose sono davvero interessanti, per, secondo me, questo non il
modo migliore per godersi lo spettacolo. Prova a dimenticarti di tutto ed a
emozionarti con la stessa beata ingenuit di un bambino; vivi quello che
speriamo di vedere questa sera come qualcosa di nuovo, perch, effettivamente,
ogni volta appare diversamente dalla volta precedente e sembra volerci
comunicare qualcosa di speciale, sempre nuovo a seconda del nostro stato
danimo.
Non ha ancora finito di parlare che la prima stella cadente balena nel cielo,
anche se Sebastian ancora rivolto verso la fanciulla e non riuscito a
scorgerla; poco importa, per, perch egli ha potuto vedere gli occhi di lei
brillare per la meraviglia, il suo volto farsi ancora pi radioso, quasi
trasfigurandosi in una creatura angelica che, scesa sulla terra per redimere il
cuore degli uomini, infine riesce nuovamente a raggiungere limmensit del
cielo.
Sebastian sente che potrebbe rimanere ore a guardarla rapito, ignorando
completamente qualunque cosa accada intorno a loro, ma lei, accortasi dello
sguardo trasognato dellamico, arrossendo timidamente, lo esorta
scherzosamente: Ehil! Ti sei incantato? Dai, voltati che adesso inizia lo
spettacolo!
Sebastian obbedisce prontamente allamichevole suggerimento, appena in
tempo per essere piacevolmente travolto da un bagliore sfolgorante ed effimero,
che, dopo aver solcato il firmamento, si dissolve nel nulla ancor prima di
perdersi allorizzonte. Poco dopo, altre esplosioni di luce si susseguono nel
cielo, raccogliendo i desideri e le speranze delle persone di tutto il mondo e
portandoli con s al cuore delluniverso; ogni tanto, invece, qualche puntino
meno luminoso si accende per un istante e si spegne per sempre nel buio,
lasciando nellosservatore estasiato laffascinante incertezza fra laver visto
veramente una stella cadente e laverla semplicemente sognata.
Proprio come gli aveva predetto Franco, sempre pi Sebastian si sta accorgendo
di quanto sia talvolta indefinito il confine fra la realt e la fantasia e, soprattutto,
di quanto questa indeterminatezza sia gradevole, persino per un ragazzo cos
razionale come egli era sempre stato.
Man mano che la notte avanza, tutti i ragazzi cedono al sonno e si ritirano nelle
tende; solo Sebastian resiste imperterrito, stregato da un fenomeno di cui tanto
aveva sentito parlare, ma che mai aveva visto dal vivo. Sente di essersi ormai
assuefatto alla situazione e di aver definitivamente superato ogni torpore, cos,
anche quando, soddisfatto, smette di scrutare la volta celeste, piuttosto che
andare a dormire, preferisce estrarre dallo zaino una biro e un pezzetto di carta e
immortalare con le parole questa notte magica. Cos, facendosi luce solamente
grazie ad un flebile led di colore rosso, inizia a comporre un verso dopo laltro,

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seguendo unispirazione irrefrenabile, finch, poco pi tardi, la lirica, breve ma


preziosa, proprio come ogni stella cadente, ultimata:
stella cadente10
Il baglior di un istante
ci annuncia leterno.
Orna il ciel circostante
come la neve il verno,
dietro a me le ombre cupe
del passato allontana;
ma or va oltre una rupe:
la magia gi lontana.
Rapace torna il buiore,
che attanaglia chi geme
ed ogni paura induce.
Ormai, per, nel cuore
vive salda la speme
di una nuova luce.
Infine, lieto per la speciale giornata vissuta, adagiandosi nuovamente supino
sulla coperta, si addormenta allaria aperta, avvertendo la rasserenante
sensazione di essere in piena armonia con la natura circostante.

10

METRO: sonetto, versi settenari, ABAB CDCD EFG EFG

59

XV
Questa mattina Sebastian arrivato in biblioteca un po imbronciato per essere
stato nuovamente svegliato da Franco, anche se, in fondo, non tanto irritato
col vecchio per il brusco risveglio, quanto adirato con se stesso per non aver
ancora saputo adattarsi ad uno stile di vita cos mattiniero, facendo cos la
figura del debole e viziato cittadinotto; fortunatamente, per, in quelledificio
riesce sempre a ritrovare fra le pagine ingiallite dei libri il buonumore.
Cos, dopo essersi nascosto dietro lo scaffale dei testi di narrativa per adulti, si
immerso nella lettura di un volume dedicato a episodi di guerra accaduti
sessantanni orsono fra i monti intorno a Poggio Gelato. In particolare lo
affascina la vicenda del maggiore Edmond Dubois, un uomo sulla cinquantina,
astuto e coraggioso, straniero di origine, ma compatriota nel cuore da quando
poco pi che ventenne ha sposato una giovane ed avvenente di Petranova: a
quei tempi, tutta questa regione era stata occupata militarmente da eserciti
invasori e Edmond era impegnato attivamente in alcune organizzazioni di
resistenza armata, tanto da essere stato posto a capo di una piccola unit di
combattimento.
Dimenticandosi del lavoro da svolgere, totalmente indifferente a quanto
potrebbe accadere nel frattempo in biblioteca, Sebastian si sente
sorprendentemente catapultato tra le lande ancora incolte corrispondenti agli
attuali campi intorno a Poggio Gelato, nei panni di un giovane ed inesperto
militare al servizio del leggendario maggiore Dubois; tutti vestiti con tute
mimetiche confezionate alla belle meglio dai loro familiari lontani, armati di
baionette e di coltelli ed equipaggiati con zaini contenenti tutto lindispensabile
per sopravvivere in un ambiente ostile ed impervio come la montagna, siedono
in cerchio, nascosti nella boscaglia, per decidere il da farsi. Hanno una missione
da compiere, impedire che allimminente scontro campale fra le forze
volontarie di liberazione e le truppe nemiche possano intervenire rinforzi
stranieri, e hanno gi pianificato lo stratagemma per riuscire nellimpresa:
faranno saltare in aria il ponte in pietra che si trova sul fiume Florio, che in
questi giorni impossibile da guadare a causa dello scioglimento estivo di un
nevaio.
Appena lartificiere del gruppo ha finito di preparare lordigno esplosivo, il
gruppo si mette in marcia; ma a met strada, mentre fiancheggiano alcune umili
cascine, il rumore sospetto di una persona in avvicinamento li mette in allerta e
subito ciascuno si dispone in assetto da combattimento, persino Sebastian vede
incredulo le proprie braccia alzare un fucile e puntarlo con mano ferma e
sangue freddo verso la figura che si fa sempre pi vicina. Dopo alcuni istanti i
soldati capiscono che si tratta di un povero contadino, ma non abbassano la
guardia, notando con preoccupazione che costui brandisce minacciosamente un

60

forcone ed inveisce contro di loro con lo sguardo scavato dalla disperazione:


Andatevene! Andatevene subito! Cosa credete di fare? Ci condannerete tutti a
morte certa se distruggerete quel ponte: lesercito invasore accuser noi del
sabotaggio e ci massacrer fra atroci torture!. Edmond, cos il maggiore ha
sempre voluto che lo chiamassero i suoi subordinati, con voce calma, cerca di
convincere luomo: Se noi riusciamo a bloccare i rinforzi che stanno
giungendo dalla loro madre patria, il nostro esercito avr ottime possibilit di
vincere lo scontro decisivo di domattina e di liberare queste terre, ma il
contadino, accecato dallegoismo, non vuole sentire ragioni; Volete forse
vivere da sudditi tutta la vostra esistenza? prova a farlo riflettere Edmond,
ottenendo per come sola risposta un grido isterico: Noi vogliamo vivere!
Capito?! Al diavolo le vostre illusioni di salvezza e di libert, qui c poco da
sperare, bisogna essere realisti e cercare di sopravvivere il pi a lungo
possibile e, dimenando pericolosamente il pesante arnese, ribadisce:
Andatevene subito, o vi uccideremo noi stessi!
Prontamente i militari lo atterrano e gli puntano al petto le armi da fuoco, lo
stesso Sebastian sente lodio per quella persona scorrergli dal cuore lungo le
vene fino alle dita della mano, che incurvandosi appena si appoggiano
risolutamente sul grilletto; com possibile che quel campagnolo non capisca
quanto sia importante la loro missione e che loro stanno rischiando da mesi la
vita anche per la libert sua e dei suoi figli? Non esistono pi valori come la
riconoscenza o laltruismo?
Non sparate! ordina severo Edmond e, mentre tutti abbassano le armi,
prosegue: Non dimentichiamoci mai che noi stiamo combattendo per questa
gente: che senso avrebbe ucciderla perch non ci intralci nel nostro tentativo di
proteggerla? guardando con disprezzo luomo inerme ai suoi piedi
Evidentemente costoro sono di vedute ristrette, non capiscono che con la
volont si pu veramente piegare il destino, tuttavia noi non possiamo imporre
loro di aderire al nostro progetto, subendo le eventuali conseguenze in caso di
sconfitta. Daltro canto, non possiamo neppure rinunciare alla nostra missione,
condannando ad una sicura disfatta i nostri compagni che domani
fronteggeranno in campo aperto lesercito nemico; agiremo, perci, in questo
modo: voi tutti dovrete evacuare il villaggio e condurre al sicuro la popolazione
e il bestiame nel nostro accampamento segreto fra i monti, li scorterete e
dovrete essere pronti a sacrificarvi perch nessuno di loro venga ucciso o fatto
prigioniero. Io, invece, porter lordigno esplosivo sul ponte e poi vi coprir la
fuga, attirando su di me, a valle, i loro tentativi di vendetta. Messi in
soggezione dal tono grave della sua voce, nessuno ha osato interromperlo, ma
una volta che ha finito di parlare, iniziano le prime timide obiezioni: in tanti si
propongono per compiere quel gesto cos eroico e suicida al posto del proprio
comandante, altri provano a formulare piani alternativi perch nessuno debba

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mettersi cos in pericolo. Repentinamente, per, ritorna il silenzio non appena


Edmond urla autoritario: Zitti! Cos ho deciso: chi si rifiuta di obbedire verr
seduta stante radiato dal nostro reggimento per insubordinazione; gli altri,
invece, cosa fanno ancora qui? Non vi ho appena dato un comando ben preciso?
Muovetevi! Ogni secondo prezioso in circostanze come questa.
Nessuno si oppone e Sebastian, accodandosi agli altri, corre verso i casolari per
preparare la carovana che avrebbe poi dovuto attraversare le insidie della
foresta prima di approdare al sicuro nellaccampamento. Nel suo cuore, per,
Sebastian sente limpulso irrefrenabile di seguire il suo comandante, che per lui
molto di pi di un semplice superiore, una guida e un fratello maggiore e
non pu assolutamente abbandonarlo in balia di una tragica sorte: passando
vicino ad una stalla decide di nascondersi fra il fieno e, appena vede il gruppo
dei compagni allontanarsi senza accorgersi della sua assenza, si avvia di
soppiatto verso il ponte.
Edmond, nel frattempo, ha gi appiccato il fuoco ai prati al di l del corso
dacqua, in modo che i nemici non possano avvicinarsi troppo rapidamente a lui
durante la lunga operazione di attivazione dellordigno e che i cecchini, a causa
del fumo, non riescano ad individuarlo a distanza; gi si sente leco delle truppe
in avvicinamento, un rumore minacciosamente in crescendo, che avrebbe
paralizzato dal terrore chiunque, chiunque tranne Sebastian, che in questo
momento prova pi paura per Edmond che per se stesso.
Con grande orrore vede il suo comandante, messo alle strette dallavanzata
avversaria, far saltare in aria il ponte senza preoccuparsi di mettersi al riparo,
precipitando cos fra le scintille dellesplosione nel buio vorticoso dellacqua
del fiume; con una precisione che mai avrebbe creduto di possedere spara dalla
sua postazione nascosta ai due cavalieri che subito si sono lanciati al galoppo
lungo le sponde del fiume per catturare il nefasto sabotatore, uccidendoli
allistante.
In un attimo intuisce la pericolosit di rimanere in quel luogo e, sfruttando un
sentiero, scoperto poco prima, nascosto in una depressione del terreno, si
dilegua giungendo fino a valle, sempre seguendo il corso del Florio alla
disperata ricerca di Edmond. Finalmente intravede fra i giunchi il corpo privo di
sensi che riconosce immediatamente essere quello di Edmond, si avvicina, a
fatica lo trascina fuori dallacqua stagnante e inizia a medicare le sue ferite ed
ustioni, pregando Dio che non sia troppo tardi.
Nellaria aleggia un silenzio irreale, turbato solamente dal pianto sommesso di
Sebastian, come se persino lambiente stesse assistendo attonito alla
disavventura del maggiore Dubois; improvvisamente si sente in lontananza,
come se giungesse da unaltra dimensione, il trillo squillante di un sonaglio: il
campanello installato sopra al portone dingresso della biblioteca che cerca
insistentemente di richiamare Sebastian alla realt, ma egli, reprimendo il suo

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normalmente ineccepibile senso del dovere, si sforza di ignorare il suono pur di


vedere la conclusione della missione del maggiore Dubois.
I secondi scorrono implacabili e veloci, mentre fra le sue dita, smaniose di
conoscere, la storia di Edmond volge lentamente al termine.
Miracolosamente Edmond apre gli occhi e, nonostante ad ogni respiro
percepisca il doloroso strofinio delle costole spezzatesi durante lesplosione, si
sforza di sussurrare a Sebastian, che gli tiene delicatamente il capo sanguinante
fra le mani: Luciano, mi hai disubbidito te ne sar grato in eterno! Mi hai
salvato la vita! E domani vinceremo la guerra e saremo liberi. Ti prego, fai in
modo che la nostra vicenda non venga mai dimenticata, perch tutti sappiano
che da un legame cos semplice e al tempo stesso straordinario come
lamicizia che si originano le grandi imprese! intenerito, Luciano gli promette
singhiozzando: S, te lo giuro: scriver un libro, cosicch i nostri discendenti
potranno vivere con noi queste situazioni difficili e capire lenorme prezzo che
costata la loro felicit!
Con ancora gli occhi lucidi per la commozione, Sebastian chiude di colpo il
libro e, ritiratolo frettolosamente in una collocazione che allincirca pu essere
la sua, si avvia a passo svelto verso il bancone e, senza nemmeno sapere se c
ancora linaspettato visitatore, cerca di scusarsi, non proprio mentendo, bens
reinterpretando i fatti dal suo punto di vista: Mi spiace tantissimo: stavo
riordinando dei testi molto importanti e delicati nellaltra stanza e anche se mi
era parso di sentir tintinnare il sonaglio non potevo trascurare il mio compito
impellente da quelle parti Interrompe improvvisamente il discorso
appassionato in sua difesa trovandosi sorprendentemente faccia a faccia con
Eleonora, raggiante nel seppur timido sorriso, apparso sul suo grazioso volto al
vedere Sebastian.
Ciao! Hai bisogno di qualche libro? Qui c davvero di tutto: dai grandi
classici della letteratura ai trattati di biologia o filosofia, dalle letture devasione
ai manuali per agricoltori! propone Sebastian, ma lei ribatte scherzosa In
effetti io stavo cercando il nuovo inserviente tuttofare dicono che sia
preparato e simpatico! e, divertita per il leggero arrossimento di lui, prosegue:
solo luna e mezza: non vorrai gi ricominciare a lavorare? Hai almeno fatto
pranzo? S, non ti preoccupare! Ho appena finito di mangiare i due panini che
mi sono portato da casa; e poi il mio non certamente un incarico gravoso o
stancante, quindi, per me, non assolutamente un peso non fare praticamente
alcuna interruzione per pranzo, fermo restando che in qualsiasi momento posso
lasciare un cartello di avviso allingresso e staccare un attimo.
Dunque, adesso potresti interrompere una mezzoretta? chiede Eleonora con
una voce gioviale che non ammette rifiuti; Volendo, s, potrei perch?
cerca di tergiversare Sebastian, anche se, dal tono della voce, Eleonora intuisce
subito che il suo invito sarebbe andato a buon fine. Avevo voglia di fare una

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passeggiata e ho pensato che, magari, a te avrebbe fatto piacere allontanarti


dalla polvere asfissiante di questa biblioteca e respirare, invece, un po di aria
pura fra i prati qui intorno spiega lei, alzando teneramente le spallucce e
ammiccando in maniera appena percettibile con locchiolino, e a Sebastian non
resta che accettare felicemente la proposta, sebbene alcuni nuvoloni in cielo
facciano presagire un clima tuttaltro che sereno.
Oltrepassata Piazza Maggiore, i due imboccano Via del Maestrale, voltando
infine verso il Ponte della Temperanza e, quindi, i campi aperti; nellaria si
espande linebriante profumo dellerba appena tagliata, un odore intenso, fresco
e rilassante, e dai cespugli si elevano improvvisamente, come per incanto, in
volo alcune nidiate di faraone e di fagiani, spaventate dal rumore allegro delle
risate dei due giovani, per poi scomparire nuovamente fra gli arbusti. Giungono
raccontandosi reciprocamente tutte le loro vicende fino al distrutto Ponte del
Coraggio, cos chiamato, come ha da poco scoperto Sebastian, proprio in onore
del maggiore Edmond Dubois e del suo subalterno Luciano; Eleonora, dotata
della tipica curiosit femminile cortesemente indiscreta, incalza Sebastian con
domande personali, per cercare di conoscere a fondo i suoi pensieri e
sentimenti, e Sebastian, cosa che stupisce persino lui stesso, risponde
serenamente anche alle questioni pi delicate.
incredibile, proprio lui che solitamente molto riservato, geloso delle sue
emozioni, apre senza alcuna difficolt o ritrosia le porte del suo cuore a una
ragazza che conosce soltanto da pochi giorni, superando persino il nodo in gola
che era solito bloccarlo ogni qual volta si trovava in presenza di unavvenente
fanciulla come Eleonora, dagli occhi magnetici e dal corpo ginnico e
aggraziatamente sinuoso.
Sicuramente, suppone Sebastian, la passione per Aurora a renderlo un uomo
migliore, molto pi disinvolto nei confronti delle altre persone, una passione
che va infinitamente al di l della semplice attrazione fisica, configurandosi, di
conseguenza, come il cardine su cui fondare ogni rapporto umano: se prima,
infatti, aveva il timore che le sue parole potessero essere fraintese o che il tono
della voce potesse smascherare sentimenti pi o meno veri nei riguardi
dellinterlocutore (e, in particolare, dellinterlocutrice) del momento, ormai sa
che il suo cuore votato ad una ragazza ben precisa e non deve pi celare
impressioni che nemmeno lui sapeva quanto fossero realmente profonde.
Per circa venti minuti Eleonora e Sebastian si riposano fra le rovine del vecchio
ponte, ascoltando il rumore calmo e distensivo del lento fluire del Florio e
osservando il ritmico oscillare dei pini in lontananza, che d limpressione che
lintero pendio, su cui essi sono radicati, stia fremendo nella speranza che un
breve scroscio di pioggia scenda a dar sollievo a un terreno inaridito. Ad un
tratto si ode il flebile riecheggiare di un tuono lontano: mentre Sebastian si

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mostra subito preoccupato per questa prima avvisaglia di perturbazione


atmosferica, Eleonora pare non farci particolarmente caso.
Appena le prime goccioline sberluccicano in controluce, Sebastian incita la
compagna ad accelerare il passo prima che inizi il temporale vero e proprio, ma
non ancora riuscito a vincere la pigra reticenza di lei che gi la pioggia
comincia a cadere copiosa. Se solo lei avesse collaborato un minimo, a
questora avrebbero sicuramente gi trovato un comodo riparo, invece adesso si
trovano in balia del mal tempo.
un problema, bisogna correre per non tornare a casa fradici, ma anche
correndo difficilmente potrebbero riuscire a rimanere asciutti; un pasticcio,
perch gli scombussola tutti i programmi della giornata (visto che, oltretutto,
deve ancora andare a recuperare un ombrello prima di ripresentarsi in
biblioteca); terribile, rischiano di prendere freddo e, quindi, di ammalarsi;
solo acqua! lo tranquillizza Eleonora, tre semplici parole che infondono in lui
una serenit interiore prodigiosa, un calore quasi magico che lo pervade per
tutto il corpo ed immobilizza tutte le sue ansie.
Si avviano quindi senza alcuna fretta sulla strada del ritorno; Sebastian presta
molta attenzione a non calpestare le pozzanghere che vanno via via formandosi,
Eleonora, invece, abbandona alla pioggia i capelli ora sciolti ed ogni pensiero,
rivolge al cielo il viso gioioso, quasi ad implorare che quella benedizione possa
non finire mai, e distende le braccia girando verso lalto i palmi delle mani,
perch nessuna goccia di quella manna vitale vada perduta. Normalmente
Sebastian avrebbe considerato infantile ed irragionevole un simile
comportamento, ma in questo momento gli sembra la cosa pi naturale e
genuina e sente crescere in lui il desiderio di imitarla; e la cosa pi stupefacente
di tutte che la pioggia pare rispondere ai gesti dei due giovani, scivolando
leggera sui loro corpi, purificando il loro spirito e inondandoli in uno stato di
estasi mai provato prima dora. Lo sguardo di Sebastian filtra attraverso
lacquazzone, riscoprendo in unottica nuova, pi genuina, la realt cui ormai si
abituato: il paesaggio pare rinascere, come se fosse attraversato da un
irresistibile flusso vitale, gli animali e le piante accolgono festanti questo
momento di sollievo dopo diversi giorni di calura e i bambini invadono le
strade deserte alla giocosa ricerca di pozze in cui inzupparsi.
Finalmente, dopo aver camminato a lungo, indifferenti, quasi estranei, allo
scorrere dei minuti, arrivano davanti alla biblioteca e, mentre gi Eleonora
accenna a congedarsi, Sebastian la invita ad entrare per riscaldarsi ancora un
po insieme; oggi lei ha condiviso con lui il suo universo, che laperta
montagna e la natura circostante, ed ora egli vuole fare altrettanto con lei,
facendola partecipe del suo mondo, costituito invece da sillabe, parole e frasi.
Sicuro del fatto che tanto nessuno sarebbe venuto a disturbarli vista la scarsa
affluenza di persone in quelledificio e visto che il tempo attuale non induce

65

certamente ad uscire di casa, la fa accomodare vicino a una stufetta elettrica su


una delle eleganti sedie in stile Impero, scolpite in legno debano e foderate in
velluto color porpora, che nei giorni scorsi ha rinvenuto nel magazzino
sotterraneo delledificio, spolverato e rimesso in sesto, e, porgendole un foglio
di carta e una matita, le propone, non senza qualche esitazione dovuta al lieve
imbarazzo: Sai spesso io mi diletto a fissare per scritto la memoria di alcune
esperienze particolarmente belle o significative e mi piace soprattutto farlo sotto
forma di brevi poesie, scandite da un rigoroso schema metrico. Se non hai altre
attivit in programma, che ne diresti se costruissimo insieme il ricordo di questa
giornata?
Eleonora sorride, ammette di non avere nulla di pianificato da fare quel
pomeriggio e che lofferta la attira parecchio, ma poi sostiene che non ha alcuna
preparazione poetica e che, quindi, dubitando di essere in grado di dare vita ad
un componimento, costretta a rinunciare. Dal tono della voce, per, Sebastian
capisce che vuole semplicemente fare la preziosa e farsi pregare e, perci, certo
di aver ormai ottenuto il suo favore, insiste: Non ti preoccupare, non
difficile! Ti guider nei vari passaggi, sebbene ovviamente nemmeno io possa
affermare di padroneggiare agevolmente larte poetica e senza nemmeno
attendere una sua esplicita risposta, ma soltanto leggendole negli occhi
lapprovazione, continua: Prima di tutto occorre selezionare alcune immagini
importanti e simboliche, realmente viste o facilmente assimilabili dalla mente
alle emozioni vissute; direi che, per facilitare il nostro lavoro, potremmo
limitarci a raccontare un episodio specifico S, sono daccordo! Che ne dici
di parlare di quando ha iniziato a piovere? Mi sento gi ispirata! esclama
entusiasta Eleonora e a Sebastian non resta che accettare il suggerimento
dellamica, cosa che non gli costa assolutamente alcun sacrificio dato che era
pure fra le sue intenzioni.
Perfetto! Adesso, ognuno per conto proprio, scriviamo ci che vorremmo poi
riportare nella poesia le spiega benevolmente e subito i due amici si isolano in
angoli diversi del salone e iniziano a scribacchiare quello che passa loro per la
mente. Dopo cinque minuti appena, si ritrovano luno di fronte allaltra intorno
al bancone e confrontano i loro operati: Allora? Com andata? Hai elaborato
qualcosa? chiede Sebastian ed Eleonora gli risponde, fingendosi ironicamente
offesa: Puoi scommetterci! Ascolta queste frasi: camminiamo nella pioggia
liberi, come il volo duna rondine al mattino, la terra rinasce, si disseta la
rosa e ancora scrosciano liete risate; dimmi sinceramente: c qualcosa che
si pu salvare o tutto da buttare? Perch io non ho mai provato a scrivere una
poesia, non so bene che linguaggio adottare. Scherzi? la rassicura Sebastian
Hai formulato delle espressioni davvero niente male! Alcune mie sono molto
simili, parlano dellallegria che la pioggia trasmette al paesaggio naturale; poi
ho anche descritto le gaie corse dei bambini e il fatto che le gocce scivolano sui

66

corpi, purificandoli da ogni sporcizia e riportandoli alla loro essenza pi


genuina, spontanea e istintiva.
Innanzitutto io adotterei una tecnica molto usata nella letteratura del Novecento
che consiste nellimpersonalit tipicamente pascoliana dellio poetico, che
induce i lettori non tanto a ricevere passivamente le sensazioni dallesterno,
bens ad interiorizzarle e a farle proprie. Questa tecnica, in pratica, consente di
esprimere le proprie emozioni direttamente tramite quelle impressioni
universali che certe immagini comunicano, cosicch il testo non risulta pi il
racconto di unesperienza dellautore, ma si configura come unesperienza
presente e viva per qualsiasi lettore; ad esempio, dovremmo cercare di
eliminare quel noi camminiamo che tu hai usato, perch a questo punto non
esiste pi un noi, bens una realt globale.
Inoltre, importante che ora scegliamo lo schema metrico di riferimento! Oh,
decidi pure tu! Io non me ne intendo molto, ma mi fido di te! lo asseconda
Eleonora ed egli prosegue imperterrito nella sua spiegazione: Poich la nostra
sar, quindi, una poesia impressionistica, io direi di utilizzare uno schema tipico
di questo filone lirico, come la sequenza di ballate minime: un verso anticipa
una breve strofa di cinque versi, che termina proprio in rima col verso isolato;
per di pi, sarebbe bello riuscire a scrivere tutti i versi settenari, perch cos il
componimento risulta breve ed immediato, proprio come la pioggia che cade
allimprovviso.
Urca! Sembra complicato per mi piace! commenta la ragazza e subito si
cimentano nella divertente impresa di combinare fra di loro i vari spunti;
Potremmo scrivere una prima strofa in cui raccogliamo tutti gli effetti che la
pioggia causa sul paesaggio propone lei e Sebastian, accogliendo il suo
progetto, conclude per lei il discorso: e una seconda in cui mostriamo la
reazione umana al cambiamento climatico, magari fondendo insieme
limmagine dei bambini che corrono, che ho pensato io, con la metafora del
volo libero della rondine, che invece hai suggerito tu.
Poi concludiamo con unultima strofa in cui riuniamo tutti i concetti ancora
non espressi? chiede Eleonora, che, per, viene presto contraddetta: Meglio
di no: stilisticamente pi elegante limitarsi a due sole strofe analoghe per
struttura, ma antitetiche nel contenuto, come se fossero le due facce della stessa
medaglia.
Accidenti! esclama improvvisamente lei, dopo un attimo di meditazione,
Ma cos facendo, non riusciamo ad inserire quella tua bella immagine delle
gocce dacqua che purificano ci che bagnano mi dispiace! Grato per questo
spontaneo intervento in favore di una sua espressione, Sebastian le risponde che
abbastanza normale, quando si compone una poesia (e in modo particolare
quando si sceglie di seguire una metrica ferrea), abbandonare qualche idea, per
quanto brillante, perch non si riesce ad accordarla col resto del discorso; E

67

non c niente di male in questo aggiunge il nostro, infatti, sar un


componimento breve, ma incisivo: non serve che noi descriviamo tutto,
limportante che le nostre parole riescano ad imprimersi nella mente dei lettori
e a calarli nella situazione in maniera cos efficace da provare da s anche le
sensazioni che noi non abbiamo esposto. Per usare un paragone esplicativo, si
potrebbe dire che la nostra poesia sar simile ad un quadretto artistico: esso, a
differenza dei grandi affreschi che rappresentano ampie scene senza tralasciare
nulla, ma non sempre rifiniscono ogni dettaglio, raffigura con grande minuzia
un piccolo squarcio di realt, suggerendo allosservatore il piacevole compito di
immaginare lambiente che c intorno.
Pienamente convinta dalla spiegazione e affascinata dalla competenza letteraria
di lui, Eleonora scarabocchia alcune bozze su un foglio nuovo, separando le
immagini della prima strofa da quelle della seconda e provando a scrivere tutti i
versi non pi lunghi di sette sillabe; Sebastian, intanto, le consiglia alcune
soluzioni per attenersi fedelmente alla metrica senza trascurare il contenuto,
sostituendo, talvolta, alcuni vocaboli con dei sinonimi pi lunghi o pi corti o
cambiando lordine delle parole (in modo che quelle che iniziano per vocale
possano valere ununit in meno grazie alla figura metrica della sinalefe).
Devono inoltre spremersi le meningi per far s che i versi rispettino lo schema
prefissato delle rime, aggiungendo nuove frasi o modificando quelle gi
esistenti; per esempio, ricorrono, per rimare col verbo si disseta, alla figura
classica della pineta, che risuona dolcemente come unarpa pizzicata dalle
dita virtuose della pioggia e del vento, e, analogamente, avendo bisogno di una
parola che abbia la stessa uscita di palude, adottano come aggettivo per la
terra inaridita il termine rude, assumendone unaccezione poco usata.
Qualche minuto pi tardi Sebastian esordisce eccitato: Ho unidea! Per
evidenziare ancora di pi questa dicotomia fra uomo e natura, potremmo
contrapporre al verso iniziale della seconda strofa Scroscian liete risate un
verso sempre incentrato sui rumori tipici dei giorni di pioggia, il cui soggetto,
per, in questo caso, un elemento naturale come il tuono. Cosa te ne pare di
Piove lumido fragore? Suona bene, ma contiene una sillaba di troppo!
obietta lamica e subito lui si corregge, anticipando laggettivo rispetto
allarticolo, per risparmiare quella sillaba in eccesso grazie allormai abituale
fenomeno della sinalefe.
Dopo pi di mezzora di tentativi e correzioni, finalmente possono ammirare il
frutto ultimato del loro lavoro, disteso maestosamente sul bancone della
biblioteca: sotto il titolo a caratteri cubitali, epigrafato Sotto la pioggia11, si
dirama, fra i segni grigi della matita e le scie lasciate dalla gomma durante le
varie cancellazioni, il nuovo componimento, simile ad un faro che illumina
11

METRO: sequenza di due ballate minime, versi settenari, X ABABX - Y CDCDY

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soltanto a tratti alcuni spicchi importanti della vita, svanendo in pochi istanti
per poi riportare immediatamente alla luce immagini differenti e sempre nuove.
Piove umido il fragore:
risuona la pineta,
sallegra la palude,
la rosa si disseta
e la terra, rude
e riarsa, trae vigore.
Scroscian liete risate:
si muovon per la piova
gaie corse di garzoni,
duna rondine nuova
libere evoluzioni
nellalbe incantate.
bellissima! strilla euforica Eleonora Grazie mille! Senza la tua
supervisione non sarei mai stata in grado di comporre una poesia simile: ne
terr sicuramente una copia nel portafoglio, in modo da ricordarmi sempre di
questo momento memorabile, in cui ho scoperto (o, meglio, in cui tu mi hai
fatto scoprire) che la poesia non qualcosa di difficile e lontano, che pu essere
compreso solamente studiando sui libri, ma vive dentro di noi e basta un attimo
di riflessione per farla sgorgare dal cuore, sincera e raffinata.
E dopo aver delicatamente infilato in tasca il foglietto col testo segnato sopra,
ringrazia frettolosamente il giovane bibliotecario con un bacio sulla guancia
tanto inaspettato quanto gradito e si dirige speditamente verso casa, dove i suoi
genitori saranno sicuramente in pensiero per lei.

69

XVI
Sono le 8 del mattino e Sebastian ha da poco iniziato la sua attivit quotidiana
fra gli scaffali della biblioteca, quando Emiliano irrompe di corsa; Sebastian
non lo ha mai visto cos affannato e non riesce ad immaginare cosa possa essere
successo.
Sebastian! esordisce il giovane commerciante tutto trafelato Devo darti una
brutta notizia: il nonno di Eleonora, che abita a Pagolato, sta molto male ed
stato trasferito in un lontano ospedale, non so di preciso dove. Stasera,
probabilmente, parte coi suoi genitori per andare ad assisterlo in quelli che
potrebbero essere i suoi ultimi giorni.
Accidenti! Ma cosha avuto? chiede Sebastian preoccupato, senza per
ricevere una risposta, perch nel passaparola cittadino molte informazioni sono
andate perdute.
So che tu sei molto impegnato qui in biblioteca, ma mi chiedevo, visto che sei
cos bravo nel trovare le parole giuste in tutte le situazioni, se potessi scrivere
un pensierino per lei io in negozio ho della bellissima carta da lettere su cui
potremmo copiarla in bella grafia, ma preferisco non cimentarmi nella scrittura
perch sono un po una frana nel comporre frasi che richiedano una certa
delicatezza. Che ne dici? Sebastian accetta senza alcuna esitazione, anche se
non sar facile esprimere in poche righe la loro partecipazione al suo dolore,
sente che importante dire a Eleonora che le sono tutti vicini, adesso che ne ha
bisogno pi ancora del solito.
I due si danno appuntamento allora di pranzo, in Piazza Maggiore, poi
Emiliano lo ringrazia e se ne va un po pi sollevato.
Per Sebastian, invece, le preoccupazioni sono appena iniziate: cosa scriverle? I
minuti scorrono inesorabili nellindecisione, pi ci pensa e pi gli sembra di
non avere alcuna idea; ad un tratto un grido acuto, proveniente dal cielo lontano
fuori dalla finestra richiama la sua attenzione: unombra volteggia maestosa su
Poggio Gelato, poi si allontana planando su un cucuzzolo l vicino, infine
rispiega le sue imponenti ali al vento. Una scena davvero curiosa, pensa
Sebastian: probabilmente quelluccello rapace, apparentemente forte ed
inattaccabile nel cielo, ha dovuto tornare sulla povera terra per soccorrere o per
portare del cibo ai suoi piccoli, abbandonando il suo habitat ideale pur di andare
da chi ama. Sorride meditando che anche Eleonora si comporta in un modo
analogo: qui, fra i monti, sembra invulnerabile, sempre a suo agio, ma adesso
costretta dallamore che nutre verso suo nonno ad andare in un luogo a lei
ostile, a soffrire le stesse piaghe dellamato parente. E come lei anche un falco o
unaquila, una volta scesi a terra, soffrono sentendosi fragili, manca loro il
respiro, ma basta unocchiata verso lalto per vedere di nuovo il cielo, sempre lo
stesso, ovunque si trovino, assaporando nuovamente, cos, la libert.

70

Infrangendo tutte le regole comportamentali da lui stesso istituite, non avendo


un pezzo di carta a portata di mano e non volendo assolutamente allontanarsi
dalla finestra per non perdere lispirazione, appunta con la matita sul legno del
davanzale tutte le riflessioni che si affollano in mente, in modo da visualizzarle
meglio, riordinarle ed organizzarle in un testo stilisticamente curato. Quasi con
schizofrenica frenesia inizia ad imbrattare tutto il mobilio circostante con frasi,
correzioni, asterischi e rime, seguendo un impulso irrefrenabile ed impetuoso,
tanto che in poco pi di mezzora il nuovo componimento, intitolato Amici
sempre12, pronto:
Da noi il cielo tha voluta lontana,
ma proprio lunico ciel che ci unisce;
la nostra unamicizia forte e sana
che mai finisce.
Ascolta: non disperar nel presente,
sempre un caro sostegno avrai accanto,
nessuno ti sar mai indifferente
nel triste pianto.
Or vai, al debole da consolazione,
dagli tutta te stessa e vedrai, allora,
qual gioia nella gratuita compassione
dolce dimora.
Tu sei come laquila che a curare
il nido troppo fragile e solo
umilmente scende, per poi spiccare
ancora il volo.
Una rapida occhiata allorologio gli ricorda lappuntamento con Emiliano e,
dunque, dopo aver promesso a se stesso che avrebbe lavato via dalla stanza ogni
segno della sua incontenibile vena poetica il prima possibile, si precipita fuori
dalla biblioteca e raggiunge lamico, che lo sta aspettando beatamente adagiato
su una panchina in Piazza Maggiore.
Emiliano legge commosso la poesia, poi mostra a Sebastian alcuni tipi di carta
presenti in emporio e insieme scelgono quello pi adatto per il biglietto di
Eleonora: un foglio color verde speranza, con il bordo ornato da piccoli gigli
stilizzati e con un abete finemente disegnato in filigrana al centro. Quindi, si
12

METRO: sequenza di strofe saffiche, quartine in cui i primi tre versi sono endecasillabi e lultimo quinario, ABAB CDCD EFEF GHGH

71

recano a casa di Aurora, celebre in paese per la sua calligrafia, per chiederle di
trascrivere la lirica sul foglio prescelto; lei non soltanto esaudisce la loro
richiesta, ma, galvanizzata dalliniziativa, si offre volontaria per raccogliere le
firme di tutti i ragazzi della vallata, cosicch Eleonora possa sentire stringersi
intorno a s labbraccio dellintera collettivit. Inforcata la bicicletta, senza
quasi dare il tempo ai due di replicare alla sua proposta e senza badare
allesortazione della zia Peppina di finire prima il pranzo, si avvia lungo la
Strada Statale per raggiungere i suoi coetanei di Petranova e di Pagolato.
Aurora non vuole omettere la firma di nessuno, ma cos facendo la ricerca si
prospetta molto lunga e quando nel cielo del pomeriggio inizia ad accendersi il
rossore del tramonto il biglietto non ancora pronto. Emiliano e Sebastian,
vedendo la famiglia di Eleonora in procinto di partire, vanno loro incontro e
cercano di trattenerli, senza esplicitare il motivo del loro tergiversare. Il tempo
incalza e, purtroppo, bench Aurora non appaia ancora allorizzonte, i genitori
decidono che giunta lora di partire. Grazie di cuore! mormora emozionata
Eleonora Anche se non ho potuto ricevere adesso quello che voi avete
preparato per me, ve ne sono immensamente grata! e, baciati entrambi sulle
guance, conclude allegramente Mi raccomando: conservate con cura il mio
regalo, ch lo accetter pi che volentieri al mio ritorno.
Sprofondando su una panchina, i due guardano lautomobile color blu ardesia
scomparire al di l della Porta dellAngelo, palesemente delusi per non aver
potuto consegnare a Eleonora il frutto del loro lavoro. Chiss che fine ha fatto
Aurora?! Avesse almeno avuto il telefonino dietro potevamo sapere a che punto
era, se meritava aspettarla oppure no! commentano risentiti pazzesco! Non
ci si comporta in questo modo, se si fa un accordo bisogna rispettarlo: avevamo
detto che ci saremmo trovati qui alle sei del pomeriggio e qui doveva arrivare,
anche a costo di lasciar perdere la firma di qualcuno. Daltronde, se siamo stati
gli unici ad attivarci per regalare a Eleonora un segno di amicizia, forse
significa che gli altri non sono poi tanto interessati alla sua situazione S,
hai ragione: a pensarci bene non sarebbe nemmeno stato molto corretto se gli
altri si fossero assunti in parte il merito di un lavoro che, invece, stato soltanto
nostro.
Proseguono con questi ragionamenti per quasi un quarto dora, quando, dalla
stessa soglia da cui se n andata Eleonora, ecco arrivare tranquillamente
Aurora, raggiante sulla sua bicicletta; loro, accecati dal rancore, la ignorano,
facendo finta di non essersi accorti di lei. Nel momento in cui, per, Aurora li
saluta disinvoltamente, non riescono pi a trattenersi. Che insolenza: il loro
progetto andato in fumo perch lei, volendo strafare, non ha assolto il suo
dovere e non li ha nemmeno avvertiti, e adesso si presenta a loro come se niente
fosse.

72

Suvvia, cosa sono quei musi lunghi? esordisce lei ironica Non potete
neanche immaginare la fatica che ho fatto a raggiungere tutti i ragazzi del
circondario Ma alla fine ce lho fatta!
E a cosa ci serve? Non vedi le tapparelle abbassate, il garage vuoto, il portone
sprangato? Eleonora e i suoi genitori sono gi partiti ribattono seccati, ma
Aurora non si lascia turbare dal loro tono accusatorio e continua concitata il suo
racconto: Ovviamente sono gi partiti, ormai sarebbe decisamente tardi per
mettersi in cammino. Comunque, vi stavo per spiegare, prima della vostra
sciocca interruzione, questa frase, volutamente provocatoria e pronunciata
con una fastidiosa nota di saccenteria, fa salire i nervi a fior di pelle ai due
giovani, che, tuttavia, riescono a trattenersi dal replicare e la lasciano procedere
nel discorso: che ho incrociato Eleonora lungo la strada, poco prima di
Petranova, e ho potuto cos consegnarle il biglietto: era felicissima, avreste
dovuto vedere la commozione che le ricopriva il volto mentre leggeva ad alta
voce le toccanti parole di Sebastian. E ha anche apprezzato moltissimo la tua
carta, Emiliano, non potevate sceglierne una pi bella.
Sorpresi, Sebastian e Emiliano non sanno se ringraziarla perch ha portato a
compimento il loro piano o se continuare ad essere offesi con lei perch, come
lei stessa ha sottolineato, non hanno potuto assistere alla consegna e ricevere
direttamente la gratificazione per il loro operato.
Intuendo il loro duplice dubbio, Aurora li rimprovera amorevolmente: Voi
oggi avete fatto una grande cosa, avete acceso in Eleonora una scintilla di
felicit in un momento particolarmente doloroso e triste della sua vita; tuttavia
il vostro gesto appare notevolmente sminuito se, invece di agire per donare
gratuitamente, siete stati animati soltanto dalla prospettiva di una possibile
ricompensa. Io vi conosco come due ragazzi generosi, sarebbe davvero
spiacevole scoprire che sotto ogni vostro slancio di altruismo si nasconda la
bramosia di una retribuzione: non ci credo, secondo me siete molto migliori, ma
sta a voi giudicarvi, poich solo voi sapete veramente cosa c nel vostro
cuore. E dopo aver aggiunto: Adesso devo proprio scappare: zia Peppina sar
in pensiero! se ne va a passo spedito, trascinando a mano la propria bici.
Che faccia tosta! Dopo tutto quello che ha combinato oggi, come si permette
di dirci certe cose! Insomma, il progetto partito da noi due, ma a sentire lei
pare che siamo noi quelli che rovinano tutto con smanie di protagonismo si
lamenta Emiliano, ma viene prontamente interrotto da Sebastian: No,
Emiliano, mi spiace ammetterlo, per ha ragione lei: avremmo dovuto
accontentarci di sapere Eleonora felice, anche se non labbiamo vista con i
nostri occhi, perch, se lidea di regalarle quel biglietto nata spontaneamente
senza lambizione di alcun compenso, cos anche dopo non avremmo neanche
dovuto sperare in un premio per il nostro bel gesto. La nostra gioia consiste

73

nella consapevolezza di aver portato un po di conforto a unamica che


soffriva.
Emiliano, non del tutto convinto, obietta: Non credo ci sia niente di male nel
voler vedere di persona i frutti del proprio operato! Secondo me, tu ti lasci
troppo influenzare da Aurora, che, in fondo, stava solo cercando un modo per
non sentirsi in colpa per il suo comportamento innegabilmente scorretto
Sebastian prova a controbattere, ma viene ammutolito da un cenno amichevole
e, al tempo stesso, autoritario Si vede lontano un miglio che ti sei preso una
bella cotta per Aurora, ma non devi pendere ciecamente dalle sue labbra, anche
lei ha i suoi difetti, non addossarti le colpe di tutto solo per mantenere
unimmagine immacolata di lei. Sbagliare umano, il fatto che pure lei abbia
dei vizi non la rende certamente meno affascinante, anzi ti aiuta a sentirla pi
vicina a te. Poi, con uno sguardo complice, conclude: Che ne diresti di venire
con me alla sagra di Pagolato dopodomani sera? Potresti scoprire che non esiste
solo Aurora

74

XVII
Ancora stenta a crederci Sebastian stesso, ma alla fine ha accettato linvito di
Emiliano e ora, finito di mangiar cena, sta aspettando appena fuori dal paese,
appoggiato con la schiena alla Porta dellAngelo, che lamico venga a prenderlo
col suo scassatissimo, ma immancabile furgoncino. Un polverone in lontananza
annuncia il suo arrivo, accompagnato anche dal chiassoso borbottio del motore,
che ogni tanto perde qualche colpo.
Forza, salta su! lo esorta Emiliano, superando appena con la voce il rumore
stridente dei freni. Sebastian obbedisce e, sedutosi accanto al guidatore, gli
legge la scaletta della serata, attento ad ogni commento o spiegazione
dellamico, nascondendo sotto una maschera di entusiasmo la sua
preoccupazione per un programma che si protende fino a notte inoltrata.
Finalmente giungono a Pagolato: tutto il profilo della chiesa principale stato
rimarcato con luci gialle e verdi, che ne esaltano larchitettura neogotica, e nei
giardinetti rialzati antistanti stato montato un enorme tendone per coprire
unarea adibita al ristoro e, quindi, attrezzata con tavolini e distributori di bibite,
un piccolo palcoscenico, per le esibizioni di alcuni gruppi musicali folkloristici
locali, e unampia pista da ballo.
Posteggiato il furgoncino in un campo incolto adibito a parcheggio dal comune,
i due si dirigono verso langolo della ristorazione: Sebastian offre al compagno
una lattina di t freddo al limone per sdebitarsi del passaggio, Emiliano, per,
non ci fa caso e gli risponde distrattamente, molto pi attratto dalla vista di tre
graziose ragazze che, sole, stanno confabulando tra di loro intorno ad un
tavolino. Uniamoci a loro! esclama entusiasta; Le conosci? Certo che no!
Fare conoscenza proprio lobiettivo della serata. Per te in particolare e,
avvicinandosi al gruppetto femminile, cerca di attaccar bottone indicando due
sedie vuote l vicino: Buonasera ladies, sono occupati quei posti?
Lespressione del suo viso quella di chi ha disperatamente bisogno di una
seggiola su cui sedersi e questo fa sogghignare Sebastian, soprattutto per la
presenza di decine di altri posti liberi nei paraggi. Tuttavia, per quanto
maldestro, lapproccio stato indubbiamente efficace, visto che subito le tre
fanciulle si prodigano per far posto a loro due. Non vi ho mai viste prima
dora siete nuove di queste parti? esordisce Emiliano; divertite da quel
comportamento piacevolmente invadente, dopo essersi presentate, spiegano di
provenire da Cavallerago, una cittadina che si trova allimboccatura di unaltra
vallata di quella regione, a unottantina di chilometri da Pagolato, e di essere l
quella sera perch nel pomeriggio hanno partecipato alla sfilata insieme alla
loro banda comunale. Sebastian, che stato taciturno per i primi minuti, si
interessa: Siete delle musiciste? Che strumenti suonate? Quella che aveva
detto di chiamarsi Marilena, prende la parola: Le musiciste sono loro due:

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Rossana suona il clarinetto, Pinuccia i piatti; io, invece, faccio solamente


laccompagnatrice Dai, non sminuirti! Guarda che sei davvero importante
per il nostro gruppo! intervengono le altre due, che poi, rivolte verso
Sebastian, chiariscono il discorso: Lei la nostra manager-tuttofare: ci procura
gli ingaggi in giro per la regione, pianifica le trasferte, risolve personalmente la
maggior parte dei problemi pratici e, durante gli spettacoli statici, intrattiene il
pubblico nelle interruzioni tecniche con spirito da vera cabarettista!
Mentre il discorso musicale prosegue, spaziando dalla realt della banda cui
appartengono le tre ragazze alla musica classica e alle ultimissime canzoni
trasmesse in radio, Emiliano guarda compiaciuto il suo amico: finalmente
riuscito a fargli capire che non esiste solo Aurora nella vita e che, perci,
sbagliato continuare a tormentarsi con la smania di assecondarla in tutto pur di
non perderla, poich una rottura del rapporto affettivo che c fra i due non
detto che faccia pi male a lei che a lui e che quindi sia proprio lei a dover
tornare sui propri passi per non perdere un legame cos prezioso.
Dopo pi di unora di chiacchierata, Marilena, Pinuccia e Rossana si alzano per
sgranchire le gambe e andare a comprare un bicchiere di aranciata e Sebastian,
un po assonnato, ne approfitta per sibilare a Emiliano: quasi mezzanotte,
direi che possiamo quasi tornare a casa a dormire, ma questi risponde allibito:
Stai scherzando?! Vorresti andartene senza nemmeno aver fatto un salto sulla
pista da ballo? Proprio adesso che suonano i Three Occitan Brothers?; una
nuova band, infatti, appena salita sul palcoscenico, accompagnata da un
fragoroso applauso: tre ragazzi, poco pi che ventenni, ognuno vestito con una
camicia bianca e con una salopette color nocciola, dopo aver fatto un profondo
inchino con atteggiamento quasi solenne, si siedono su alcuni sgabelli
sfoggiando strumenti molto particolari. Sebastian riesce a riconoscere solo
lorganetto del musicista dai capelli fulvi seduto a destra; a sinistra, invece,
quello che sembra essere il pi vecchio del gruppo, fa tintinnare grazie a due
martelletti i tasti di una specie di xilofono, montato allinterno di una cassa
armonica piatta e piriforme, come quella di una cetra, tenuta a tracolla. Si
chiama sistro interviene Emiliano con tono saccente, accorgendosi dello
stupore dellamico Si dice che si debba la sua invenzione agli antichi Egizi,
che nelle cerimonie sacre erano soliti scuotere con mazzi di papiri delle barrette
metalliche conficcate in un supporto a forma di ferro di cavallo. Utilizzato
anche saltuariamente dai Romani, il sistro stato poi ripreso nel Medioevo,
dimenticato nei secoli successivi e, infine, definitivamente recuperato dalla
tradizione popolare montanara, grazie soprattutto alle bande musicali degli
alpini: queste, difatti, avevano bisogno di uno strumento che chiarisse con
suono squillante la melodia dei vari brani, che fosse comodo da portare
marciando nelle parate e che ricordasse emblematicamente lo spirito epico e
goliardico del loro corpo militare.

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E quellaltro strumento, invece, che cos? chiede Sebastian con curiosit


crescente additando il marchingegno imbracciato dal ragazzo, dagli occhi vispi
e dai voluminosi e arruffati capelli castani, che siede al centro; Oh, quella
una ghironda! molto diffusa nelle nostre montagne: forse persino io ne ho
una, ormai completamente scordata, appartenuta al mio bisnonno, nascosta da
qualche parte in soffitta o in cantina. Sebastian la guarda ammirato, non
ricorda di aver mai visto nulla di simile: il musicista mentre fa girare
ritmicamente una manovella con la mano sinistra, con la destra compone il
motivetto grazie ad una tastiera, applicata sopra a una cassa armonica simile a
quella di una chitarra. Emiliano gli spiega che alla base del funzionamento c
un cerchio di legno, racchiuso allinterno della cassa, coperto di pece e
collegato alla manovella esterna, che ruotando su se stesso sfrega i diversi tipi
di corda che gli vengono accostati a seconda dei tasti premuti; le diverse
tonalit che lo strumento pu raggiungere dipendono proprio dal diametro e
dalla tensione delle singole corde che vengono poste a contatto col cerchio
ruotante. Infine, ci sono alcune corde, chiamate bordoni, che rimangono fisse
per tutta lesecuzione di un brano, di cui costituiscono la nota dominante: ne
risulta, quindi, un suono continuo e ronzante, sul quale si intreccia la melodia
specifica del pezzo. Oltre alla grande capacit di creare una musica ininterrotta
ed incalzante, la ghironda possiede una presenza scenica non irrilevante, poich
limponente struttura in legno chiaro di noce finemente intarsiata con
complementi pi scuri, in legno di castagno, rossastri, in legno di ciliegio, e pi
pallidi, in legno di pioppo e poich la paletta, contenente le chiavi per tendere o
smorzare le corde, si presenta come una vera e propria opera darte, scolpita in
modo da riprodurre abbastanza fedelmente una testa daquila.
Intanto, muovendosi leggiadre a ritmo di musica, le tre amiche si riuniscono a
Sebastian ed Emiliano, che, reclinando lievemente il capo e porgendo la mano
distesa e aperta, le invita molto cavallerescamente a ballare; fa anche un
occhiolino a Sebastian per coinvolgerlo, ma questi declina linvito adducendo
come scusa la stanchezza. In realt non particolarmente fiacco, per non si
trova mai del tutto a suo agio sulle piste da ballo, si sente goffo, non conosce i
passi giusti e ha paura di scoprire cosa penserebbero gli altri se non seguisse
correttamente il tempo col movimento; certo, non gli spiacerebbe lasciarsi
andare ogni tanto e seguire ciecamente listinto, tuttavia il timore del giudizio
altrui ancora pi forte della propria voglia di libert e la moltitudine di
persone presenti questa sera a Pagolato lo dissuade dal lanciarsi nelle danze. Un
po deluso, Emiliano lo rassicura: Non ti preoccupare, non ci staremo molto!
Se vuoi, puoi fare un giro qui intorno, cos, magari, conosci altra gente.
Sedutosi su uno sgabello, Sebastian ammira un po invidioso i suoi compagni
mentre volteggiano sulla pista, eseguendo intricate e decisamente coreografiche
figure coralmente con le altre persone presenti: alcuni ballerini allenati, vestiti

77

con abiti tradizionali, mostrano i passi prontamente imitati dagli altri,


scandiscono il tempo e accompagnano chi un po impacciato nei gesti,
rallegrando latmosfera e facendo sentire ciascuno perfettamente integrato nel
gruppo, secondo il vero spirito dei balli tradizionali.
I primi minuti di voluto isolamento scorrono come se niente fosse per
Sebastian, allietato dalla musica squillante, continua e trascinante e rapito
dallaffascinante visione del movimento frenetico e cadenzato di decine di
gambe, dellincessante avvicendarsi delle coppie e delle gioiose espressioni
impresse sul volto dei partecipanti; dopo un po di tempo, per, la ripetitivit di
movenze e melodie, indispensabile perch potesse prendervi parte il maggior
numero di persone, comincia a far apparire noioso lo spettacolo ed ecco che la
solitudine inizia ad essere insopportabile. Tuttavia invano Sebastian lancia
occhiate disperate a Emiliano, che, beatamente trascinato dalla magia del
momento, non nota il disagio del compagno e non accenna minimamente a
staccarsi dalla danza, in cui si inserito senza alcun problema insieme alle tre
nuove amiche: ridono, rispondendo col corpo ad ogni gentile comando
impartito dai valenti musicisti per mezzo dei loro strumenti e sfidandosi
vicendevolmente nel creare nuovi piccoli gesti che meglio si accordino col
motivetto del brano.
Intorno a Sebastian gruppi di ragazzi festanti, con bicchieri colmi di bevande in
mano e sorrisi stampati sui volti, scherzano additando chi si muove pi
maldestramente sulla pista, senza, per, fare commenti malevoli, tanto che alle
loro risate si uniscono quelle autoironiche dei ballerini ancora in erba. In un
clima cos festoso e sbrigliato, nessuno presta attenzione allatteggiamento
malinconico di Sebastian, che fra cos tante persone si sente ancora pi solo e
dimenticato, fino a confondersi col mobilio circostante.
Ha bisogno di una boccata daria pura e si avvia, quindi, verso il cancelletto
delluscita, mostrando un sorriso tanto aperto quanto falso ogni qual volta si
imbatte in un conoscente; unamarezza incontenibile lo assale: perch Emiliano
si scordato di lui? Perch nessuno si interessato al suo stato danimo?
Poi per, ripensandoci, capisce che forse chi pi di tutti lo ha trascurato questa
sera stato lui stesso: lui stesso, infatti, che ha represso ogni desiderio di
spensierato divertimento con inutili preoccupazioni circa la sua nomea di
persona austera da mantenere. Ormai troppo tardi per cambiare, sar per
unaltra volta; si pone intanto il problema di cosa fare ora: non ha assolutamente
voglia di tornare nella festosa bolgia sotto il tendone, sia perch sente ormai
estranea a s tutta quellallegria che si respira nellaria sia perch nel profondo
del suo orgoglio si sente ancora stupidamente offeso dai suoi compagni che se
la stanno spassando incuranti della sua condizione, ma nemmeno ha il coraggio
(o forse sarebbe meglio usare il termine incoscienza) di cedere alla tentazione
di scappare e di incamminarsi verso casa lungo la buia, tortuosa ed eterna strada

78

che da Pagolato conduce a Poggio Gelato. Forse potrebbe fare lautostop alle
prime persone che iniziano ad allontanarsi dalla zona a bordo dei loro mezzi
motorizzati, ma ogni volta che una vettura gli sfreccia vicino, Sebastian
contiene limpulso ad agitare la mano col pollice alzato con fare supplichevole,
impensierito dalla reazione che potrebbe avere Emiliano se lo abbandonasse
cos, senza alcun avvertimento e, apparentemente, senza pure alcuna
spiegazione.
Decide allora di dirigersi verso il furgoncino e di attendere l il ritorno
dellamico, che, per fortuna, non chiude mai a chiave il suo veicolo. Accende la
lucina posta sopra il sedile del passeggero, in modo da illuminare linterno e da
segnalare la sua presenza, e, rovistando fra le cianfrusaglie ammassate nel
cassetto sotto il cruscotto, trova un foglio di carta stropicciato, su cui sono
appuntati appena leggibili alcuni promemoria, e un mozzicone di matita: due
oggetti semplici, dallo straordinario potere di riempire Sebastian di nuove
speranze e ambizioni in qualunque situazione, di dargli nuovo ossigeno anche
nei momenti pi difficili.
Di cose da scrivere adesso ne avrebbe tantissime, tuttavia preferisce evitare di
dare libero sfogo ai suoi sentimenti, perch la sua momentanea alterazione non
lo induca ad esagerare nel descrivere con toni drammatici una serata non troppo
piacevole, ma neppure completamente rovinata e, soprattutto, molto
probabilmente anche a causa sua; oltretutto, quando ieri ha accettato linvito di
Emiliano, sapeva precisamente a cosa sarebbe andato incontro e sarebbe,
dunque, ingiusto imputare allamico la colpa del suo attuale disagio: Emiliano
ha agito in buona fede, sperava che conoscendo un po di gente nuova e, in
particolare, un po di nuove ragazze, Sebastian avrebbe in parte ridimensionato
la figura di Aurora, vero e proprio chiodo fisso nella sua mente. Non poteva
certo sapere che la passione per la giovane pittrice cos forte da vanificare
ogni tentativo di soppiantarla, da impedire ogni attrazione per unaltra fanciulla
e da svilire ogni esperienza vissuta senza di lei; ecco, allora, cosa pu narrare
Sebastian: quanto sia stato sciocco a credere di poter ricominciare come se non
avesse mai incontrato Aurora o, almeno, come se lei non avesse fatto breccia
nel suo cuore.
La punta della matita scorre leggera e veloce sul retro del foglio, incidendovi
indelebilmente la confessione di un uomo che non pu pi gioire per la tenue
luce del crepuscolo, dopo esser stato soavemente accecato dal sole13 del
meriggio:
Come un veliero, che abbia conquistato
lorizzonte, non mira
pi al porto usato;
13

METRO: sonetto, i versi interni delle strofe sono settenari, quelli esterni endecasillabi, ABAB CDCD EFG GFE

79

come un levriero i passi pi non gira


allusuale cuccia, amata spiaggia,
dopo aver percepito
la libert selvaggia;
come un poeta, lodato linfinito,
pi non sa cantar la terra a parole;
s ancor laffaticato
mio sguardo potr contemplare
la vista duna candela brillare,
dopo che fu accecato
dal bagliore senza uguali del sole?
Sebastian ha appena terminato di comporre la poesia, quando Emiliano giunge
con passo stanco e vacillante al furgoncino: Ciao! Sei gi qui? Marilena,
Rossana e Pinuccia ti stavano cercando per salutarti prima di mettersi in viaggio
per tornare a casa a Cavallerago, ma ormai credo che siano gi partite.
Sebastian cerca di giustificarsi, adducendo al sonno la causa del suo prematuro
rintanarsi sul piccolo autocarro; Emiliano, per rallegrarlo, aggiunge entusiasta:
Comunque non ti preoccupare: mi sono segnato i loro numeri di telefono e i
loro indirizzi di posta elettronica, cos se vogliamo sentirci ogni tanto, magari
per organizzare qualcosa insieme, possiamo farlo! e si trascina trasognante
verso il posto di guida.
Viene per fermato da Sebastian, che impensierito dalla condizione esausta
dellamico, gli propone di guidare lui sulla strada del ritorno; Emiliano
acconsente senza farselo ripetere due volte e subito si fionda sul sedile del
passeggero, crollando in un torpore profondo.
Il nuovo pilota, invece, esita ancora un attimo prima di accendere il motore,
rigirando fra le dita il suo ultimo componimento, poi lentamente si avvia verso
Poggio Gelato, il suo paese, il paese di Aurora.

80

XVIII
Stranamente questa mattina il vecchio Franco non venuto a dare la sveglia con
la solita predica contro i ritmi da signorino di citt, pensa Sebastian
rigirandosi nel letto dopo una colossale dormita ristoratrice. Adesso s che
pronto ad affrontare tutte le sorprese che il nuovo giorno ha in serbo per lui.
Mentre inizia a cambiarsi ormai fresco e riposato, una rapida pressione delle
dita fa illuminare lo schermo digitale della sua sveglia: le 5.15! Non possibile,
gi in piedi a quellora e senza neppure avvertire il peso delle ore sottratte al
sonno.
Lentamente, quasi incredulo, si avvicina alla finestra: ancora il sole non si vede,
ma gi i suoi raggi pi alti accendono di un cremisi vibrante le creste rocciose
dei monti che cingono il versante occidentale della vallata. Gradualmente si
dissolvono gli spettri della notte, il paesaggio trasfigurato dalla fantasia dei
bambini suggestionabili e dalle leggende tenebrose degli anziani riacquisisce il
suo aspetto consueto; Sebastian riesce gi a distinguere le case del paese e
segue divertito la corsa furtiva di due ombre nel cortile, probabilmente una
coppia di ghiri, prima che queste scompaiano tra le fenditure del portone della
rimessa.
Respira a pieni polmoni laria di una situazione irreale, imperturbabile ed
eterea, che pare creata proprio per poter essere ammirata da lui, appagando cos
il suo spirito e rendendolo libero di confrontarsi sinceramente con se stesso.
Dopo due mesi a Poggio Gelato si sente diverso, pi aperto verso gli altri e
meno imbrigliato dalle consuetudini, molto rigorose nella forma, ma povere di
sostanza, dellalta societ cittadina. Anche le persone intorno a lui si stanno
accorgendo del suo cambiamento, ne sicuro, sebbene resti sempre il ragazzo
perbene con cui quasi nessuno si lascia mai andare in particolari dimostrazioni
di affetto.
Pian piano gli occhi iniziano a diventare lucidi nel ricordo di una sera della
settimana precedente, quando il piccolo paese era addobbato a festa per il
ritorno di Eleonora e dei suoi genitori, che erano partiti quindici giorni prima
per andare ad assistere il nonno paterno gravemente malato, ora fortunatamente
fuori pericolo. Tutti i suoi amici le erano andati incontro e lei aveva abbracciato
ciascuno di loro per ringraziarli per averli sentiti vicini nei momenti di
maggiore difficolt e di sconforto. Giunto il turno di Sebastian, dopo un eterno
attimo di titubanza, Eleonora balbetta un po imbarazzata Grazie infinite.
Sicuramente lei si aspettava che fosse Sebastian a rompere quel gelido muro di
ghiaccio che si era costruito intorno mantenendo sempre tutti o quasi a distanza
di sicurezza; dal canto suo, Sebastian anelava a quellabbraccio, ma non
riusciva a vincere quel blocco interiore che da sempre gli ha impedito di
lasciarsi andare a particolari dimostrazioni daffetto, confidando piuttosto nel

81

fatto che Eleonora, presa dalla ripetitivit del gesto e dalleuforia del momento,
avrebbe buttato le braccia intorno al suo collo esattamente come aveva fatto con
tutti gli altri, quasi senza pensarci. Solo ora Sebastian si rende conto che
quellabbraccio non era solamente un gesto formale, da ripetere quasi
distrattamente, bens era un qualcosa di veramente profondo, che richiedeva la
piena adesione di entrambi.
Adesso vorrebbe cambiare, iniziare anche lui ad avere rapporti umani pi
spontanei e sinceri, ma come fare? Pu forse di punto in bianco andare per le
strade ad abbracciare e dare baci alla gente? Ma, in fondo, perch no?
Perch chiss cosa penserebbero i compaesani se lo vedessero comportarsi in
maniera cos differente dal solito ma in tutto questo cosa ci sarebbe di male?
Sa bene qual la risposta a questultima domanda, sa bene che con una scelta
radicale di quel tipo rischierebbe il niente che vale la sua vita attuale per
ottenere la pienezza di ci che dentro di s ha sempre desiderato.
Ci fosse qualcuno che si prendesse cura di lui, che lo ponesse sotto la propria
ala protettrice e lo guidasse nelle scelte quotidiane, forse ora non si sentirebbe
cos solo sul bordo di un baratro: tutte le sue certezze del passato stanno
irrimediabilmente crollando (e probabilmente questa una fortuna perch non
lo avrebbero potuto condurre a una gioia autentica) e lui non si sente ancora
pronto per un cos drastico cambiamento di direzione. Indubbiamente il
professor Manfredi Lucchini gli stato di grande aiuto perch gli ha permesso
di scoprire questamara verit prima che fosse troppo tardi, ma adesso avrebbe
davvero bisogno di unaltra figura di riferimento che gli desse la sicurezza di
non inciampare nel nuovo cammino.
Prima che il sole incominci a scandire il ritmo di una nuova giornata a Poggio
Gelato, Sebastian decide di affidare le riflessioni di quella mattina ad una
poesia, La vanit della vita14, forse nella speranza che qualcuno, leggendola,
si commuova e venga in suo soccorso, forse come promemoria personale della
necessit per lui ormai impellente di iniziare un nuovo modo di vivere.
Da che la vita? Tutto crudelmente
tace. Anelo a risposte chiare,
ma io, indurito, manco so domandare
e nello sguardo vuoto della gente
scorro senza alcuna traccia lasciare.
Ospite non voluto del presente,
si oblia irrimediabilmente
ogni mio sogno e io non so pi sperare.
14

METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABBA BAAB CDC DCD

82

Piano ormai si perde ogni ambizione;


corre un cane al margine della via,
solo e fradicio, senza direzione.
Un pianto strozzato la vita mia,
consunta nella buia desolazione:
nemmeno lombra m di compagnia.
Infine, infilatosi il foglietto con il suo ultimo componimento in tasca, esce di
casa per sgranchirsi un po le gambe; nel cortile incontra Giovanni, che lo
saluta allegramente e gli dice che sta andando in garage a trovare Cangala.
Normalmente la prima reazione di Sebastian sarebbe stata quella di biasimarlo
perch si perde dietro a queste frivolezze immaginarie, perch ancora non ha
capito che il mondo fatto di dura concretezza e non di illusoria fantasia, ma
questa mattina, proprio quando sta per rispondere distrattamente Certo, certo
con un tono che nulla cela della sua disapprovazione, sente lo spigolo della
piegatura del foglietto pungergli la coscienza attraverso i pantaloni: questa
loccasione che stava aspettando! Come ha fatto a non accorgersene subito? Se
vuole cambiare, aderire ad uno stile di vita semplice, beatamente ingenuo, deve
agire ora, a partire dalle piccole cose, come, ad esempio, proprio limparare a
dialogare coi bambini ed entrare nel loro mondo di favole e immaginazione.
Cos, fermato Giovanni, prova a spiegargli di aver appena incontrato Cangala; il
volto del bambino si illumina di entusiasmo e Sebastian, incoraggiato dalla
meraviglia manifestata dal piccolo, prosegue nella narrazione del suo incontro,
rispondendo con crescente disinvoltura alla tempesta di domande a cui lo
sottopone Giovanni. Gli racconta quindi che Cangala gli ha fatto un regalo
strabiliante, ma anche segretissimo, e che poi ha dovuto scappare in sella alla
sua moto nera come la notte per andare a catturare alcuni dinosauri che sono
stati avvistati sulle boscose montagne intorno a Poggio Gelato.
Giovanni lo interrompe ridendo: Ma non possibile: lo sanno tutti che i
dinosauri non ci sono pi!; Sebastian sorride al pensiero di essere appena stato
corretto da un bambino per la troppa immaginazione, proprio lui che fino a
qualche tempo prima era uno dei massimi cultori della razionalit, adesso si
ritrova a fare la figura del credulone davanti ad un bimbo di soli quattro anni.
Eppure decide di stare al gioco, ascoltando con attenzione lappassionata
spiegazione di Giovanni su tutte le belve feroci che abitano quella vallata e che
Cangala va a cacciare tutte le mattine; seduti sul gradino di cemento che cinge
laiuola della nonna Teresa, si soffermano per quasi un quarto dora a
fantasticare dei viaggi sbalorditivi che Cangala ha compiuto in giro per il
mondo, sempre a cavallo della sua immancabile moto. Ad un certo punto

83

Federica fa la sua comparsa nel cortile e, dopo aver origliato con indomabile
curiosit la conversazione degli altri due, si rivolge con tono da saputella al
fratellino: Giovanni! Quante volte devo dirtelo? Campala non esiste!; offeso
da questa secca affermazione, Giovanni si oppone: Non vero! Tu non lo vedi
perch lui furbo e non si fa vedere da te, che sei cattiva. E poi, si chiama
Cangala, non Campala, ed esiste realmente! Vero, Sebastian?
Il giovane rimane subito un po spiazzato dallessere stato chiamato in causa in
questa controversia, ma, per non deludere il piccolo Giovanni, si lascia andare
ad una entusiasta spiegazione in difesa dellesistenza di Cangala.
Sopraggiunge intanto Aurora, che, passando in Via del Libeccio per compiere
alcune commissioni per conto di sua zia, ha pensato di venire a salutare
Sebastian; notando il trambusto, per, ha preferito rimanere in disparte,
appoggiata al cancello dingresso, per osservare inosservata linsolita scena.
Sebastian (o, almeno, uno che fisicamente gli assomiglia parecchio) sta
difendendo a spada tratta una fantasticheria infantile, incurante di fare la figura
del credulone di fronte ad una bambina di sette anni pur di non vanificare i
sogni di un bambino.
Poi, quando Giovanni e Federica, pur senza aver trovato un accordo, corrono
insieme in casa al dolce richiamo di Livia, lentamente si fa avanti verso
lamico, che ancora non si accorto della sua presenza; Ma che fine ha fatto il
vecchio Sebastian? domanda lei ironica e, mentre Sebastian si volta di scatto,
aggiunge: Comunque questo nuovo Sebastian mi piace molto di pi! e gli
stampa un bacione sulla fronte.
Sebastian non sa cosa rispondere, prova a balbettare qualche sillaba
sconclusionata, finch la fanciulla taglia corto: Sono solo passata a salutarti
adesso devo andare a comprare della verdura per mia zia. Volevo avvisarti del
fatto che questa settimana vado in citt per seguire un seminario
interessantissimo sul rapporto fra la fotografia e la rappresentazione artistica;
ma non ti preoccupare, tra cinque giorni torno. Ci vediamo presto! e,
trotterellando torna sulla strada, scomparendo allorizzonte con la stessa
leggerezza con cui prima arrivata.
Sebastian avverte che uneccitazione febbrile gli pervade piacevolmente tutto il
corpo: finalmente la sua vita giunta alla svolta che da alcuni giorni tanto stava
attendendo.
Ancora euforico, corre in camera, si siede alla scrivania e, buttato nel cassetto la
pagina con su scritto il sonetto composto appena unora prima, ma ormai troppo
distante dalla sua condizione attuale, dispiega davanti a s un nuovo foglio,
pronto a raccogliere la testimonianza scritta delle sue nuove emozioni.
Questa volta, per, Sebastian decide di celebrare la gioia del momento con
qualcosa di diverso rispetto alla solita poesiola, vuole gridare il suo inno alla
vita, che, specialmente negli ultimi tempi, stata particolarmente munifica nei

84

suoi confronti, mettendogli a fianco delle persone meravigliose e


permettendogli di sentirle vicine in qualunque momento. Quando un legame
umano autentico e saldo, non serve rinforzarlo ogni giorno con la vicinanza
fisica perch in qualsiasi istante si pu sentire nel proprio cuore la presenza
amica di ogni persona cara.
Per rimarcare la straordinariet del vivere, Sebastian ha dunque stabilito di
cimentarsi in una composizione letteraria altrettanto rara e preziosa: la frase
palindroma.
Questa consiste nel presentare una o pi proposizioni in cui lordine delle
lettere non varia se, invece di leggere normalmente da sinistra verso destra, si
legge al contrario; ovviamente, la punteggiatura, gli spazi fra le parole e gli
accenti non contano in questo tipo di gioco linguistico, altrimenti lunica
possibilit di scrivere una frase palindroma sarebbe di usare tutti vocaboli
palindromi.
la prima volta che Sebastian prova a fare una cosa del genere e non immagina
la difficolt che persino un letterato come lui incontra nellattenersi ad una
simile tecnica; per avere un metodo di lavoro e non affidarsi totalmente al caso,
si impone di riportare in fondo alla pagina le stesse lettere delle parole gi
scritte in cima al foglio, invertendone per la sequenza, in modo da poter
controllare lo sviluppo parallelo dei due fronti opposti della frase.
Prova ad esordire con la vita, ma subito premette una e, senza ancora
decidere se accentata o meno, accorgendosi del fatto che cos facendo si forma
la parola finale vale, preceduta da tre caratteri che possono essere combinati
in diverso modo: o tutti uniti a formare la desinenza -ati o separando la a
(lettera conclusiva di unaltra parola ancora ignota) dal pronome personale ti.
Inizialmente opta per questa seconda possibilit, pensando di indirizzare la
scritta ad un tu generico; resta quindi da capire cosa valga la vita per questa
persona idealizzata tanta felicit? Soddisfatto prova ad aggiungere il
termine felicit in fondo alla proposizione notando con piacere che combacia
perfettamente con la a che rimaneva isolata, poi annota dopo lincipit le
nuove lettere, rovesciandole e provando a dividerle in sillabe: e la vita ti ci le
f. Purtroppo, anche ipotizzando che lultimo carattere faccia parte di una nuova
parola, la sequenza centrale non lo convince: appare troppo forzata lidea di
voler indicare unazione che la vita fa nei confronti di tutti (di te, di noi e di
lei), perci si risolve di tornare sui propri passi, provando a studiare una
possibile evoluzione a partire dalla desinenza -ati, la quale ad esempio pu far
pensare ai giorni amati, ossia felici, che la vita permette di vivere. In questa
maniera nella parte iniziale della frase si compone automaticamente la parola
mai, seguita per da una stringa incomprensibile di lettere (nroig) dovuta al
ribaltamento del termine giorni, alla quale, per, Sebastian riesce facilmente a
porre rimedio introducendo il sinonimo d. Riflettendo a questo punto su

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unattivit che la vita non fa mai, unattivit il cui nome deve iniziare
necessariamente per d, ricordando quanto aveva meditato prima di iniziare
lardua composizione, prova ad affermare che la vita mai divide; pu
sembrare unaffermazione esagerata, tuttavia Sebastian crede sia la verit: non
importa se il destino avverso allontana (a volte, purtroppo, per sempre) le
persone care, poich, finch c vita, perdura il ricordo, che pi potente della
lontananza e della morte, e in qualsiasi istante possiamo sentire dal profondo
del nostro animo la voce di chi amiamo farci coraggio nelle avversit e gioire
con noi anche nelle pi piccole vittorie.
Con immenso piacere, quasi incredulo, Sebastian scopre che cos riuscito a
completare definitivamente la sua opera, la sua nuova piccola, ma raffinata
poesia, intitolata Felicit15:
la vita: mai divide
ed, ivi, d amati vale.

15

METRO: frase palindroma, versi liberi

86

XIX
Son gi trascorsi quasi dieci giorni da quando Aurora tornata a Poggio Gelato
dal seminario nella lontana citt, ma Sebastian non ha ancora avuto loccasione
per rivederla e trascorrere un po di tempo con lei, fatta eccezione per alcuni
sporadici e frettolosi incontri per la strada. E dire che di occasioni il giovane
bibliotecario ha provato a crearne parecchie: da quando lei si ripresentata in
paese, non ha fatto altro che tempestarla di messaggi per invitarla alle varie
attivit che di volta in volta progettava.
Un d le ha chiesto di venire con lui, Eleonora ed Emiliano alla sagra di
Cavallerago, dove avrebbe suonato la banda delle tre ragazze conosciute da
Sebastian e da Emiliano alla festa a Pagolato; oltre allesibizione magistrale
della banda, il comune aveva messo a disposizione dei visitatori alcune giostre e
cerano persino bancarelle in cui i commercianti locali offrivano piccoli assaggi
dei loro prodotti tipici. Aurora, tuttavia, aveva declinato linvito perch,
essendo tornata a casa solo la sera precedente, era ancora tanto stanca e voleva
riposarsi; per Sebastian la sua assenza stata come un velo di fronte agli occhi,
che non gli ha permesso di apprezzare pienamente le attrazioni dellevento,
anche se si sforzato di fingersi molto divertito per non far impensierire i suoi
amici e rovinare loro la serata.
Mi spiace, combinazione x oggi avevo gi preso limpegno di aiutare mia zia
nellorto. Ma se ci vai 1 altra volta kiamami ke vengo! Grazie lo stesso stata,
invece, lsms di risposta di Aurora la volta che Sebastian le aveva proposto di
ripetere lesperienza del giro in bicicletta, non pi verso la cappella della
Madonna della Guardia, bens verso i ruderi di un fortino di guerra, che
Sebastian ha scoperto per puro caso seguendo un irto sentiero, ormai
seminascosto dallerba alta, che si diparte da Via del Libeccio e che,
costeggiato per qualche chilometro il fiume Florio, lo supera inerpicandosi
verso i monti a occidente. In famiglia solo Franco sapeva dellesistenza di
quelle rovine, poich vi si era imbattuto da giovane, quando, una mattina, era
andato in cerca di funghi insieme allamico Lucchini.
Fosse, per, almeno stata sincera mentre dichiarava la sua disponibilit futura
per unaltra simile escursione ciclistica! Per ben due volte Sebastian le ha
riproposto lattivit, ma ha sempre ottenuto la stessa immancabile
comunicazione di rinuncia a causa di lavori arretrati o di faccende da sbrigare
per conto di sua zia.
E non ha avuto maggior fortuna liniziativa, promossa da Roberto, di fare
merenda nei prati intorno ai campi di sua propriet; dopo unintera giornata
passata a chiamarla per telefono e a farle degli squilli per avvisarla del progetto
senza ottenere alcuna risposta, il cellulare di Sebastian ha annunciato squillando
larrivo di un nuovo sms da parte di Aurora, con cui lo informava del fatto che

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si era dimenticata di accendere il telefonino e che, quindi, aveva saputo di


quellattivit troppo tardi, quando ormai questa volgeva al termine.
Saperla cos vicina, nemmeno due chilometri separano le loro abitazioni, ma al
tempo stesso cos irraggiungibile, per Sebastian una sensazione frustrante: pi
volte gli balenata in mente lidea di lasciarla perdere definitivamente o, al
contrario, di piombarle a sorpresa in casa e vedere se in questo modo lei
avrebbe accettato la sua compagnia o lo avrebbe comunque cacciato con
qualche scusa.
Tuttavia ieri sera ha voluto fare un ultimo vano tentativo; sdraiato supino sul
letto ha composto il numero di telefono di Aurora aspettando senza tante
speranze che lei rispondesse. Per pi di quaranta secondi il telefono ha suonato
a vuoto, evidentemente Aurora ha preferito fingere di non accorgersi della
chiamata piuttosto che inventare un ulteriore pretesto per non uscire; cera da
immaginarselo, ha subito pensato Sebastian buttando rabbiosamente il cellulare
sulla scrivania. Il coperchio della batteria si staccato e pochi istanti dopo lo
schermo si illuminato e lintero apparecchio ha iniziato a vibrare; Fantastico!
Ho anche distrutto il telefonino! ha esclamato seccato il giovane ad alta voce,
ma, avvicinandosi per raccogliere i vari cocci, ha poi scoperto che la vibrazione
era dovuta non a un guasto, bens alla chiamata in corso da parte di Aurora.
Ancora sbalordito, ha premuto il tasto per accettare la conversazione e subito ha
sentito la suadente voce fluire dal cellulare: Ciao! Ho sentito suonare il
telefono, ma non potevo rispondere perch ero in una fase delicata per un
quadro a olio Mi hai cercata? Sebastian, dopo aver deglutito per digerire
lemozione improvvisa e per farsi coraggio, le ha spiegato con voce tremante
che voleva semplicemente proporle una tranquilla passeggiata lungo il ridente
fiume Florio, in direzione del Grande Lago Bianco.
Oh, s, unottima idea! ha dichiarato la fanciulla entusiasta Sono giorni
che lavoro a questo quadro e ho proprio bisogno di prendermi un momento di
pausa! Ti aspetto davanti alla chiesa verso le 11, va bene?
Sebastian ha subito accettato euforico e la sua euforia non si minimamente
affievolita nella notte, anzi questa mattina si svegliato galvanizzato da sogni
fantastici circa la giornata ventura; allalba era gi in piedi, scattante e allegro,
negli occhi brillava il desiderio che il tempo accelerasse magicamente, in modo
da raggiungere il prima possibile lora fatidica, lora che forse avrebbe dato una
svolta alla sua esistenza.
Oggi Sebastian vede in ogni cosa che lo circonda e in ogni persona che incontra
per la strada la conferma del fatto che qualcosa sta cambiando fuori e dentro di
lui, lavviso che si sta addentrando sempre pi nel mistero meraviglioso e
travolgente della vita. Nulla pu scalfire il suo buonumore: con gli occhi fissi
sullorologio, adempie con zelo agli impegni lavorativi, ordinando con estrema
cura i libri sugli scaffali e servendo i rari visitatori con incredibile gentilezza.

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Solo pi trenta minuti lo separano dal coronamento del suo sogno e Sebastian,
sfruttando la momentanea assenza di clienti, si sta gi cambiando dabito,
preferendo al completo elegantissimo che indossa ogni d in biblioteca un
abbigliamento decisamente pi comodo e sportivo, quando suona minaccioso il
telefono; Sebastian sente dentro di s un fortissimo tuffo al cuore nel momento
in cui il display digitale gli mostra il numero telefonico di Aurora: chiss cosa
vuole? Devessere qualcosa di veramente urgente, visto che altrimenti di l a
poco si sarebbero incontrati faccia a faccia. Significher forse che lei vuole
disertare lappuntamento? No, non possibile, sarebbe davvero troppo crudele
illuderlo cos e poi vanificare tanto brutalmente ogni sua fiduciosa aspettativa.
In ogni caso, per sicurezza Sebastian prova a giocare danticipo: Oh, ciao,
Aurora! Stavo giusto pensando a te: finalmente tra poco ci rivediamo! Non
vedo lora! Purtroppo una voce tremante e un po imbarazzata conferma le
disastrose supposizioni di Sebastian: Senti, mi spiace tantissimo, ci tenevo
davvero ad uscire un po con te, ma poco fa mi ha telefonato un professore
dellaccademia per dirmi che sarebbe opportuno che io consegnassi i miei lavori
gi dopodomani dopodomani, ti rendi conto? Ma come faccio? Cos mi
toccher lavorare come una dannata in questi due giorni per finire il dipinto e il
relativo commento critico! S, ti capisco prova a mostrarsi comprensivo
Sebastian, anche se il tono della voce non riesce a nascondere la sua delusione
Sono abituato ai ritmi universitari: per un certo periodo ti sembra di essere al
passo con le scadenze e di non avere nulla di urgente da fare, poi allimprovviso
arriva una comunicazione che sconvolge ogni equilibrio e ti ritrovi con lacqua
alla gola. Aurora lo ringrazia felice: Sapevo di poter contare su di te: sei
proprio un ragazzo doro! Ti prometto che appena sar meno indaffarata ti
chiamo io per andare a fare due passi insieme! A presto, un bacio!
Sebastian ha appena la forza per sussurrare Ciao!, mentre si lascia
sprofondare mollemente su una poltroncina della biblioteca; il gelo sembra
essere calato nel suo animo e si sente tradito dalla vita stessa. Non giusto!
Possibile che ogni imprevisto capiti sempre a lui? Sar vero che Aurora dovr
consegnare la sua opera ultimata al suo insegnante? O, forse, ha solo inventato
una scusa molto verosimile per non uscire con lui perch non ne aveva voglia;
ma allora perch accettare dapprima il suo invito? Quanto beffardo il fato:
illude le persone di aver raggiunto i propri obiettivi, fa gi pregustare loro il
sapore squisito della vittoria e poi annienta brutalmente ogni speranza lasciando
lamara consapevolezza della propria fragilit.
Con uno scatto fulmineo e violento della mano colpisce il portamatite che si
trova sul bancone, rovesciando per terra tutto il suo contenuto; le biro vibrano
tintinnanti a contatto con le dure piastrelle e in quel suono Sebastian riconosce
linfrangersi del suo pi grande sogno. Per nulla appagato da quello sfogo
rabbioso, raccoglie una penna dal pavimento e inizia a trascrivere le impetuose

89

emozioni del momento sul primo foglio che gli capitato a tiro, senza prestare
la minima attenzione alleventuale importanza di quel pezzo di carta. Scrivere
in versi una delle pochissime attivit che riescono a isolarlo dalla realt
esterna, a distoglierlo da qualsiasi cruccio e a concentrare ogni sua energia;
cos, mentre lo spirito si distende leggermente, la mano lavora con dedizione e
temperanza, finch, dopo poco pi di venti minuti, i tanti segni confusi di
inchiostro blu che coprono lintera pagina raccontano malinconici il dolore di
un giovane che ha perso la fiducia nel futuro e che si sente schiavo del passato,
domandandosi se potr mai venire un tempo per ricominciare da zero.
tempo di rinascita?16
Profuma il ciel destate.
Al saccheggio tremendo
del forte temporale
subentra rilucendo
il sereno cordiale;
gi le acque paion placate.
Ma or basta sogni vani!
Inutile il tremore
per miti passeggeri,
per un grande amore
che non ci fu mai ieri
n ci sar domani.
Ormai il vero ho colto:
su di me si proietta
un lampo falso eccome,
che, da una pozza gretta
che langue senza nome,
gioca a schernirmi il volto.
In silenzio il giovane bibliotecario trascorre una mezzoretta rileggendo fra s il
componimento e singhiozzando debolmente, finch, incurante del disordine
lasciato per terra, si ricambia dabito e si accinge a pranzare, stendendo sopra al
16

METRO: sequenza di ballate minime, versi settenari, X ABABX Y CDCDY Z EFEFZ

90

bancone una tovaglietta verde acqua cucita per lui da Teresa ed estraendo della
zaino un sacchettino con dentro un panino al prosciutto e due mele regalategli
dallamico Roberto. Tuttavia sente di avere lo stomaco chiuso per la delusione e
riesce a malapena a mandar gi mezzo panino e un frutto, poi lentamente
raccoglie le matite sparse sul pavimento ed infine si addormenta con la testa
appoggiata sul tavolo.
Solo qualche ora pi tardi viene svegliato di soprassalto dallormai consueto
suono del sonaglio installato sopra al portone dingresso; apatico, col volto
rigato dai segni lasciati dalle pieghe dellinsolito ed irregolare cuscino, solleva
il capo per vedere chi sia linaspettato visitatore: si tratta di Emiliano, al quale
basta unocchiata per squadrare lumore affranto dellamico. Che brutta cera!
prova ad avviare la conversazione avvicinandosi baldanzoso Cosa ti
successo?, ma lunica risposta che riesce ad ottenere uno sbuffo sommesso.
Tuttavia Emiliano non demorde e continua a parlare con tono scherzoso: Non
hai nemmeno mangiato tutto il panino che ti eri preparato di la verit: faceva
schifo, vero? Guarda che se non sai cucinare non un problema, basta che me
lo dici ed io, per un modico compenso, ti porto qui un pranzo come si deve!
Si tratta di Aurora ribatte laconico Sebastian, dibattuto fra la ritrosia a
spiegare agli altri i propri sentimenti e il piacere daver trovato qualcuno
seriamente interessato a lui e alle sue vicende. Fingendosi seccato per il suo
tentennamento, Emiliano lo incita a proseguire: Devo proprio tirarti fuori di
bocca una parola alla volta con le tenaglie? Se preferisci crogiolarti nel tuo
dolore, fai pure; se invece hai voglia di discuterne insieme, cosicch, magari,
riusciamo anche a trovare una soluzione al tuo problema, devi parlarmi
chiaramente! Quasi intimorito dal tono severo di queste parole, ma contento
del sostegno gratuito offertogli dallamico, Sebastian inizia a spiegargli che si
sente trascurato da Aurora, narrando con crescente concitazione tutti gli
innumerevoli episodi in cui la ragazza ha rifiutato, per un motivo o per laltro,
le attivit da lui organizzate e proposte; lo sguardo serio e comprensivo
dellamico fa dimenticare a Sebastian ogni timidezza, che illustra il suo
tormento con dovizia di particolari.
Quando Sebastian termina di parlare, Emiliano rimane ancora qualche minuto
in silenzio per meditare le frasi giuste da dire allamico: da un lato, infatti, non
ritiene cos irrispettoso ed egoista il comportamento di Aurora, che per ogni
appuntamento saltato ha presentato giustificazioni plausibili e tuttaltro che
irrilevanti, ma dallaltro non vuole ferire ulteriormente Sebastian dicendogli che
la situazione non veramente cos grave e che risulta tale soltanto ai suoi occhi,
distorti dalla consapevolezza di un amore di cui Aurora invece tenuta
alloscuro.
Prova quindi a consolarlo, alimentando in Sebastian il sospetto che tutta questa
ritrosia da parte della fanciulla sia dovuta al fatto che pure lei attratta dal

91

giovane, ma ancora non sicura dei suoi sentimenti e preferisce non esporsi
troppo; Sebastian, per, reagisce con eccessivo entusiasmo a questa
supposizione, rivisitando in questottica ogni istante del loro rapporto,
scoprendo come nella loro storia sembri sussistere un filo logico che raccoglie
ogni episodio dal loro primo incontro fino al futuro compimento della loro
reciproca passione e sentendosi gi praticamente fidanzato con lamata.
Preoccupato dalle deliranti asserzioni dellamico, Emiliano, per evitargli una
crisi emotiva ancora maggiore nel caso che la realt vanificasse ogni idilliaca
speranza, prova a frenare la sua galoppante fantasia ritrattando leggermente le
sue affermazioni: Adesso, per, datti una calmata: meglio non farsi troppe
illusioni! Perch se poi scoprissi che la verit unaltra, sarebbe una botta
tremenda La cosa pi conveniente da fare aspettare con pazienza, poich
mentre la fretta notoriamente una pessima consigliera, dalla temperanza che
nascono i risultati migliori e, incalzato dalle domande del bibliotecario circa il
metodo pi adatto per indagare sui sentimenti di Aurora, aggiunge: Il modo
per metterla alla prova semplicissimo, sebbene per te rischi di apparire
particolarmente infelice: devi ignorarla per qualche tempo, evitare di
comunicare con lei e mostrarti interessato a faccende che non la riguardano. Se
davvero lei ha bisogno di te, e non semplicemente come bibliotecario o come
letterato, bens come Sebastian, nel giro di pochi giorni non sopporter pi
questo isolamento forzato e sar costretta ad esporsi nei tuoi confronti pur di
non perderti.
Ma se, al contrario, io non fossi importante per lei, cosa ne ricaverei?
Rischierei solamente di complicare ancora di pi la mia situazione cerca di
obiettare con un filo di voce Sebastian, ma prontamente Emiliano ribatte:
inutile fasciarsi la testa gi adesso: prova a seguire il mio consiglio e poi mi
racconti cosa succede! Se Aurora si dimostrer veramente innamorata di te sarai
a cavallo, altrimenti questesperienza ti sar comunque servita per capire la
vanit dei tuoi sogni damore e per incentivarti ad ampliare i tuoi orizzonti.
Va bene, far come dici tu bisbiglia rassegnato Sebastian, subito corretto da
Emiliano: Guarda che non sei mica obbligato, il mio solo un consiglio per
cercare di tirarti un po su il morale.
S, lo so approva Sebastian Per hai ragione, non posso continuare in questo
modo! Volendo, unaltra soluzione ci sarebbe: vai da Aurora e le dichiari
apertamente quello che provi lo stuzzica ironicamente il giovane negoziante
In questa maniera, oltretutto, non ci sarebbe nemmeno il problema di
interpretare la sua risposta, ma Sebastian, non avendo molta voglia di
scherzare, taglia corto: Anche se sicuramente questa sarebbe la tattica
migliore, non me la sento. Penso proprio che prover a tagliare i ponti con lei
per un po.

92

Contento desser stato utile allamico, Emiliano, dopo avergli augurato buona
fortuna, esce saltellando dalla biblioteca, lasciandolo a riflettere su quanto si
sono appena detti.
Sebastian non sa quanto tempo trascorso dalla visita dellamico, quando
improvvisamente il cellulare, custodito gelosamente nella tasca dei pantaloni,
inizia a vibrare, facendo sobbalzare il giovane mentre assorto in meditazione
su una delle sedie in stile Impero della biblioteca; nonostante la promessa fatta
a Emiliano e, soprattutto, a se stesso di non considerare pi degni di attenzione i
messaggi di Aurora e, anzi, di troncare temporaneamente ogni contatto con lei,
appena riconosce il numero telefonico dellamata, sente avvampare dentro di s
la stessa irrefrenabile passione che lo ha accompagnato per tutta lestate, dal
giorno in cui ha conosciuto la giovane e avvenente pittrice.
La cosa che pi lo rende felice il fatto che questa volta addirittura lei a
cercare lui e non, come al solito, viceversa.
Con sguardo trepidante fa scorrere il testo sullo schermo del telefonino:
Ciao, scusa il disturbo t ricordi quel libro ke ho riconsegnato 1 po di tempo
fa? Quello su Renato Raoul Perazzi dovrei darci ancora 1 occhiata: riesci x
caso a portarmelo in giornata? Grazie 1000.
Non proprio il genere di messaggi che Sebastian si sarebbe aspettato, in fondo
lei non ha veramente bisogno di lui, bens solamente di un libro, ma forse
questa richiesta di aiuto materiale solo un pretesto per incontrarlo e potergli
parlare a quattrocchi.
Decisamente sollevato, Sebastian si precipita per le scale al piano superiore,
fino a raggiungere il reparto Arte & Musica, dove conservato il volume
cercato, facilmente rintracciabile perch classificato, insieme a tutti gli altri
testi, secondo un rigoroso ordine alfabetico per autore. Prima di infilare il
prezioso libro in una sacca di tela, Sebastian osserva meravigliato la copertina
in cartoncino bianco, un po ingiallita dal passare del tempo: domina la scena
un disegno a matita dellartista, in cui, sullo sfondo appena abbozzato di una
piazza di una cittadina di provincia, raffigurato un ufficiale militare, che,
vestito con abiti finemente rifiniti tipici del Settecento, a cavallo passa in
rassegna i suoi fanti schierati sullattenti. Il modo in cui tratteggiato lanimale
al trotto sbalorditivo, precise sfumature di graffite esaltano la muscolatura
possente e le comunicano un reale senso di vibrazione dovuto alla tensione del
movimento; nellespressione del muso del cavallo si riflette la stessa fierezza
imperturbabile del nobile cavaliere, cui si oppone latteggiamento sottomesso e
piatto dei tanti soldati a piedi, che rimangono impettiti in riga privi di
personalit e indistinguibili gli uni dagli altri, quasi a significare il loro destino
di anonimi strumenti di una guerra imposta dallalto e non sentita come propria.
Poi, tornato in s, Sebastian affigge al portone lavviso della sua momentanea
assenza e si incammina lungo Via ai Monti; questoggi il cielo coperto da una

93

coltre di nuvole e una brezza fresca scende a valle dai monti nord-occidentali,
portando un po di sollievo nella calura estiva.
Dopo aver suonato al campanello di casa De Brasi, Aurora lo accoglie sorpresa
dalla sua celerit e lo ringrazia quasi imbarazzata: Grazie infinite! Quanta
celerit, non cera bisogno che me lo portassi subito non vorrei averti
arrecato troppo disturbo, ma egli la tranquillizza prontamente: Figurati, tanto
la biblioteca era deserta e non avevo particolari compiti da sbrigare. Ho pensato
che, magari, ti avrebbe fatto piacere avere in fretta questo volume.
Non puoi immaginare quanto tu mi abbia resa felice continua entusiasta
Aurora Questo libro per me di vitale importanza: devo cimentarmi in alcuni
quadri paesaggisti e credo proprio di poter trovare in Perazzi il miglior modello
possibile, poich sia nei disegni a penna sia nelle pitture ad acquerello ha saputo
rendere con incredibile immediatezza ed impulsivit lintricato rapporto
delluomo con la natura e con il suo spirito; nei suoi tratti decisi e quasi
violenti, si percepisce tutto il dramma dellesistenza, dibattuta fra volont e
necessit.
Sebastian rimane immobile ad ascoltarla, rapito dallo sguardo appassionato
della ragazza mentre elogia la capacit creativa dellartista, sperando in cuor
suo di essere invitato ad entrare in casa per discorrere un po serenamente fra di
loro. Invece, terminata la spiegazione tecnica e manifestata ancora una volta la
sua gratitudine, Aurora lo congeda dicendo di non voler rubargli troppo tempo e
di essere parecchio indietro coi lavori prefissati. Allegramente attraversa il
vialetto di casa e sparisce dietro luscio, trascinando inconsapevolmente con s
le ultime speranze di felicit del giovane innamorato, che mesto si avvia verso
la biblioteca; il suo passo melanconico e stanco, come se una forza oscura
avesse prosciugato tutta la sua vitalit ed ora egli si muovesse solamente sulla
spinta sferzante del vento, al pari dei rametti e delle foglie secche che corrono
sulla strada incapaci di scegliere da s la propria rotta. Finalmente raggiunge
ledificio della biblioteca, dove si rinchiude in solitudine, evitando volutamente
di levare il cartello indicante la sua assenza per non essere disturbato.
Appoggiato al davanzale di una finestra, osserva amaramente le zampillanti
cascatelle che formano il torrente Strigoso: a nulla possono i grandi massi che
una frana ha portato anni fa sul tragitto del corso dacqua, che continua a
scorrere superando con beffarda vivacit ogni ostacolo che si presenta sul suo
cammino. Cos anche la vita, pensa Sebastian, sentendosi come uno di quei
rami caduti nel fiume ed incastrati fra le pietre, che paiono avere da un lato la
presunzione di voler bloccare il flusso delle cose e dallaltro la paura di lasciarsi
trasportare fino al cuore dellesistenza.
Questo sempre stato latteggiamento del giovane bibliotecario, sebbene
ultimamente si fosse illuso di essere cambiato, diventando pi spontaneo e
naturale nei rapporti umani.

94

Riesce ad essere molto gentile e disponibile per le cose pi materiali, ma,


quando si tratta di mettersi veramente in gioco, si tira subito indietro. Forse,
confuso dalle parole di Emiliano, che impietosito dalla struggente passione
dellamico gli aveva confidato che dagli sguardi si poteva intuire che anche
Aurora aveva un debole per lui, si aspettava che Aurora capisse la sua
situazione emotiva e si facesse lei stessa avanti. In fondo, nemmeno la ragazza
stata molto corretta nei confronti di Sebastian, visto che lo ha chiamato
solamente nel momento del bisogno, ma in cuor suo sa di non poter adirarsi con
lei. Dopotutto gli amici servono proprio a questo, a fornire un appoggio sicuro
nelle difficolt; se lui, invece, vuole aspirare ad essere qualcosa di pi di un
semplice amico, deve dimostrarlo concretamente, senza alcun timore a
manifestare i propri sentimenti.
Come ha potuto essere cos stupido da credere che bastasse un po di cortesia di
facciata per commuovere il cuore della gente? Che, vedendolo l con quel libro,
Aurora cadesse magicamente da sola fra le sue braccia? Queste sono
fantasticherie che funzionano solo nei film o in certe opere letterarie oltremodo
sdolcinate e fiabesche, tuttavia nella realt, com giusto che sia, costruire un
legame autentico e profondo richiede tempo, dedizione e sacrificio, sacrificio di
se stessi, del proprio orgoglio e delle proprie manie. Il premio grande, nulla
pi gratificante di vivere insieme alla persona amata una vera relazione, bisogna
per volerlo con tutto se stessi.
Cosa serve, allora, scrivere tante poesie se poi non si ha il coraggio di
comunicare apertamente i propri sentimenti? E cantare un amore che
probabilmente non si realizzer mai?
Sebastian distrutto, non ne pu pi; basta, pensa, basta illusioni17.
Mai pi da te io avr inganno, Aonia Diva,
n dai versi, recitati al cielo
dai tuoi profeti, lillusione priva
dogni uman riscontro, che cieco velo
al reale per gli occhi innamorati.
La fantasia mi fa dir ci che vuole
il cuore, mi fa creder ben fondati
i dolci sospetti damor, che suole
suggerirmi linnocente malizia
di amici. Misero chi in unocchiata
un fugace invito vede e crede
17

METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABAB CDCD EFG GFE

95

che offra il cuore chi aiuto chiede.


La dolce lode di unignara amata
lepopea di unimpresa fittizia.

96

XX
Questa mattina Sebastian si svegliato ancora di cattivo umore a causa delle
ultime vicende; senza nemmeno fare colazione, si veste ed esce di casa per
andare a lavorare. Un angolino di carta sporgente dalla buca delle lettere
solitamente vuota attira la sua attenzione: Sebastian estrae incuriosito la busta
dalla cassetta, scoprendo con piacevole sorpresa che si tratta di una lettera che
gli ha scritto Emilio Fortis, un talentuoso compagno di universit a cui si era
particolarmente legato.
Impaziente di scoprire cosa voglia comunicargli il caro amico, inizia a leggere il
testo mentre sta ancora camminando per raggiungere la biblioteca.
Caro Sebastian,
quanto tempo passato dallultima volta che ci siamo sentiti e quante cose
sono successe nel frattempo! La settimana scorsa sono venuto a cercarti in
universit, ma mi han detto che non ti si vede da quelle parti da alcuni mesi;
non avrai mica deciso di abbandonare il mondo degli studi?
Fortunatamente in segreteria avevano registrato il tuo nuovo domicilio, cos,
anche se per i troppi impegni lavorativi non riesco a venire a trovarti
personalmente, posso scriverti questa lettera, sperando che ti arrivi. Una
domanda, per, sorge spontanea: cosa sei andato a fare in un paesino di
montagna come Poggio Gelato, lontano dai grandi centri culturali?
In attesa di avere tue notizie, ti racconto un po della mia vita, che ultimamente
ha avuto una svolta non indifferente.
Ti ricordi quella ricerca sulla relazione fra la musica popolare e gli eventi storici
a cui stavo lavorando? Ha avuto molto pi successo di quel che speravo: oltre a
permettermi di vincere una sostanziosa borsa di studio per approfondire
largomento, stata anche presentata in Regione, dove stata apprezzata
dallassessore ai beni culturali, lesimio dottor Flavio Briangino, il quale mi ha
offerto un posto di lavoro stabile nel suo ufficio.
In questi giorni, ad esempio, proprio prendendo spunto dal mio operato, stiamo
organizzando alcune conferenze, in cui diversi storici ripercorrono i momenti
salienti della nostra storia regionale, dal Medioevo fino ai giorni nostri,
attraverso le parole e le melodie dei canti popolari, che abbiamo rinvenuto e che
stiamo scrupolosamente tentando di catalogare.
Parallelamente mi stato affidato il compito di pianificare un ciclo di iniziative
rivolte alle scuole medie in modo da avvicinare fin da ragazzini gli alunni ad
uno studio critico della storia, che non deve essere vista come una noiosa
cronologia di vicende, bens come la spiegazione concreta del nostro stato
attuale; ti confesso che avrei preferito dover presentare un simile tema ad un
pubblico pi adulto, perch gli studenti delle scuole medie sono troppo piccoli
per affrontare il discorso tramite lezioni particolarmente elaborate, ma

97

nemmeno si pu pensare di spiegare sempre tutto in maniera scherzosa, visto


che ormai hanno let per capire la gravit di certi argomenti. Comunque non
mi preoccupo troppo: sicuramente mi inventer qualcosa, anche se per il
momento le idee scarseggiano.
Domani, invece, dovr presenziare, al posto del dottor Briangino (che a letto
con linfluenza), allinaugurazione di una mostra di pitture patriottiche del
periodo dellunit dItalia; non ho ancora terminato di prepararmi il discorso,
perci forse meglio che interrompa qui la lettera e mi dedichi allimpegno
impellente.
Spero di ricevere presto tue notizie,
Emilio Fortis.
Sebastian, notevolmente impressionato dalla sfolgorante carriera dellamico,
dopo aver aperto al pubblico la biblioteca adempiendo al suo incarico, sceglie di
rispondergli subito, in modo da esprimergli le sue felicitazioni e raccontargli gli
avvenimenti che hanno sconvolto la sua vita negli ultimi tre mesi.
Gli narra, cos, del colloquio col professor Lucchini, del trasferimento a Poggio
Gelato e delle difficolt ad adeguarsi allo stile di vita genuino e tranquillo del
luogo, delle nuove conoscenze e delle sue riflessioni sullimportanza di saper
mettere da parte i preconcetti razionali per vivere felicemente seguendo
lispirazione del momento; infine, per manifestare ulteriormente al vecchio
compagno di universit tutta la propria ammirazione per la sua ambiziosa
caparbiet, che lo ha portato, dopo anni di duro lavoro, a realizzare molti dei
suoi sogni pi grandi e che continuamente lo spinge a non accontentarsi, ma a
migliorarsi di giorno in giorno, Sebastian decide di dedicargli una nuova poesia:
Proteso alla vittoria18.
Vive nei tuoi occhi il grande gladiatore,
sospeso, nella contesa furente,
sul filo di lama fra il tutto e il niente,
fra il silente oblio ed il gaio clamore.
Ha sete di vittoria e di onore,
ma pi ne ottien pi lassenza ne sente.
Cos anche tu non fermarti al presente,
ma, anzi, guarda al futuro con ardore:
Lambizione sar la tua energia,
la solerzia ti uguaglier agli eroi,
sol la paura ti far compagnia.
18

METRO: sonetto caudato, versi endecasillabi e un settenario, ABBA ABBA CDC DCD dEE

98

Chiedi a te stesso pi di quel che puoi


e non cedere mai alla pigra abulia:
la vera gloria oltre i limiti tuoi.
E ogni giorno, se lo vuoi,
c una nuova sfida da affrontare,
lansia di fallire e la gioia di osare.
trascorsa, ormai, circa una settimana da quel breve scambio epistolare,
durante la quale pi volte Sebastian si fermato a pensare con un po di invidia
alla fortunata condizione di Emilio; hanno cominciato a frequentare luniversit
insieme, coltivando gli stessi sogni e sostenendosi luno laltro nelle difficolt,
ma poi allimprovviso le loro vite si sono separate, a causa del cambiamento
radicale che Sebastian ha accettato trasferendosi quass a Poggio Gelato, ed
ora, mentre egli si bea del suo modo di vivere sereno e naturale, legato ad una
modesta professione, il suo compagno raccoglie i preziosi frutti di tanti anni di
sacrifici e si sta costruendo una posizione di rilievo nel panorama culturale
regionale.
Una mattina, mentre Sebastian nuovamente immerso in queste meditazioni,
sente qualcuno bussare al suo portone di casa: il neoassunto postino, il quale,
visto che oggi il suo primo giorno lavorativo, ha voluto per gentilezza
consegnare personalmente la posta agli abitanti della borgata. Il giovane
bibliotecario lo ringrazia, accettando stupito unaltra lettera rivolta a lui; si tratta
ancora di Emilio, che, dopo avergli riferito con poche euforiche parole il buon
esito che hanno avuto alcuni dei progetti organizzati in Regione, si rivolge a
Sebastian con tono confidenziale:
ho apprezzato molto il tuo componimento poetico, sia per leleganza
stilistica sia, soprattutto, perch mi sono proprio riconosciuto nella persona ivi
descritta; fino a qualche tempo fa avrei giurato che pure tu ti ci saresti
specchiato perfettamente, ma, a giudicare da quanto mi hai scritto nellultima
lettera, si direbbe che sei cambiato, che non arde pi in te il desiderio di
emergere e di diventare qualcuno. Ci sarebbe un vero peccato, poich, come
hai dimostrato nel comporre una simile poesia, tu hai un grande talento in
campo letterario e sarebbe triste pensare che tu non voglia pi sfruttarlo,
preferendo vivere ai margini della societ che conta, dedito ad unumile
occupazione che non si addice alle tue capacit.
Se stato qualcosa di spiacevole ad indurti a cambiare rotta, la delusione per un
lavoro non apprezzato fino in fondo o lo sconforto per una meta troppo difficile
da raggiungere, non devi abbatterti: io posso aiutarti, grazie anche alle
conoscenze altolocate che ora possiedo.

99

Mi rincresce sapere che un talento come il tuo venga sprecato per fare il
bibliotecario in un paesino di montagna; tuttavia, se tu mi assicuri di essere
felice e di non avere rimpianti pensando al passato, io rispetter la tua
decisione.
Con affetto,
Emilio.
Queste parole risuonano come un uragano nellanimo di Sebastian, che si sente
come sopraffatto da una verit tanto evidente quanto impensabile fino a qualche
istante prima; come ha potuto essere cos cieco di fronte alla realt? Come ha
potuto essere cos ingenuo da rischiare di accantonare per sempre gli ideali per
cui ha sempre lavorato duramente, soltanto per inseguire un sogno irrealizzabile
di schietta felicit?
Determinato a porre fine a questo errore, si siede alla scrivania, raccoglie per
lultima volta le idee e, sempre pi convinto di dover tornare sui propri passi,
comincia a scrivere ad Emilio per ringraziarlo di averlo fatto rinsavire.
Caro Emilio,
ho riflettuto a lungo su quanto mi hai scritto nellultima lettera; ti ringrazio
perch mi hai riaperto gli occhi sul vero stato delle cose.
A forza di vivere fra la gente del posto, persone semplici, di poche ambizioni e
per lo pi poco acculturate, stavo perdendo di vista gli alti obiettivi a cui dei
giovani diligenti e capaci come noi dovrebbero aspirare; il mio sguardo stato
obnubilato da illusorie promesse di felicit e da proposte apparentemente
spontanee e sincere di amicizia.
Tuttavia, in soli pochi mesi, laffidarmi un po pi profondamente agli altri ha
gi comportato per me alcune dolorose delusioni; forse avevi ragione quando
dicevi che noi due eravamo diversi dagli altri ragazzi, avevamo ambizioni ed
interessi diversi dai nostri coetanei e difficilmente avremmo potuto unirci a
loro: nessuno pu capire fino in fondo il nostro desiderio di distinguerci, di
eccellere.
Finalmente inizio ad interrogarmi sul senso della mia permanenza quass in
montagna e sto prendendo in seria considerazione lidea di tornarmene in citt.
Il professor Lucchini mi ha promesso di riuscire a controllare una mia ricerca
sullevoluzione della sintassi nella letteratura entro la fine di questo mese la
pubblicazione di un simile saggio sarebbe loccasione ideale per tornare ad
essere qualcuno nellambiente universitario.
Il mio soggiorno qui a Poggio Gelato solo uninutile pausa nel mio percorso
di studi ed solo grazie a te se ho capito quanto questo misero incarico di
bibliotecario stia tarpando le ali alla carriera che sia io sia tu tanto sognavamo.
Sentirai presto parlare di nuovo di me in citt, puoi starne certo!
Stammi bene,
tuo affezionato Sebastian.

100

Appena Sebastian ha terminato di comporre la lettera, la sua attenzione viene


attirata da alcuni gioiosi schiamazzi fuori dalla finestra; si affaccia allora
dallabbaino e vede nel cortile Franco che sta giocando insieme al piccolo
Giovanni. Sebastian rimane affascinato dallespressione lieta dipinta sul volto
del vecchio, mentre finge di inseguire il nipotino, il quale, per, aiutato da
Cangala, riesce sempre a sfuggirgli. Sebastian rimane immobile ed in silenzio
per quasi dieci minuti ad osservarli, nascosto nella penombra della sua camera.
Poi, lentamente socchiude le persiane della finestra e torna al tavolo di lavoro,
sul quale ancora disteso il foglio col testo della sua lettera; lo prende in mano
e lo rilegge con attenzione, scoprendo che le parole che prima aveva scritto con
tanta foga ora gli sembrano vuote e prive di significato.
confuso, non sa pi cosa vuole veramente dalla vita n quale debba essere il
suo posto nel mondo; preferisce quindi aspettare a decidere cosa fare di quella
lettera e, abbandonatala distrattamente sulla scrivania, si dirige con sguardo
pensieroso verso la biblioteca.

101

XXI
I sordi rintocchi della campana della chiesa ricordano a Sebastian e agli altri
abitanti di Poggio Gelato che sono gi le quattro del pomeriggio.
Per il giovane bibliotecario la giornata trascorsa nella normalit, con la solita
scarsissima affluenza di visitatori e con gli abituali lavoretti di accurata
manutenzione da svolgere; non che la cosa gli sia dispiaciuta, anzi, gli ha
permesso di riflettere con serenit in solitudine sullimpostazione che vuole
dare alla sua esistenza, anche se, nonostante il gran tempo a disposizione,
ancora non riuscito a prendere una decisione, poich si sente dibattuto fra le
vecchie ambizioni di fama e di ricchezza e le nuove allettanti prospettive di
allegra genuinit.
Ad un tratto, il sonaglio appeso sopra al portone trilla per annunciare lingresso
di una nuova persona: Aurora. Chiss di cosa ha bisogno stavolta? il primo
pensiero che affiora alla mente del ragazzo, che ancora imbronciato per il
comportamento schivo e, a suo avviso, opportunista tenuto ultimamente dalla
fanciulla; tuttavia, ogni volta che la vede, Sebastian non riesce a non perdonarle
qualsiasi offesa, gioendo nel profondo del cuore per la sola vicinanza di lei.
Oggi in particolare gli pare bellissima, vestita con una maglietta finissima di
seta azzurra e con un paio di jeans rossi, sorridente come sempre, con una
ciocca dei capelli sciolti che le casca incantevolmente fin sopra gli occhi,
formando una specie di velo semitrasparente al magnetico sguardo turchino.
Ciao Sebastian lo saluta allegramente la ragazza Sono passata a vedere
come stai, perch nei giorni scorsi, quando ti incontravo per la strada, mi hai
sempre dato limpressione di essere un po gi di corda Com? Tutto a
posto? Magari, per, solo una mia sensazione Io spero sia solo una mia
sensazione: mi spiacerebbe saperti in difficolt, ma se cos fosse, vorrei provare
a darti una mano.
Ah, grazie! No, non c niente che non va, non preoccuparti! le risponde
Sebastian, decisamente spiazzato, ma contentissimo di sapersi ancora al centro
dellattenzione di lei. Finalmente ho finito tutti i lavori che mi erano stati
commissionati, cos ora ho pi tempo da dedicare alla cosa a cui tengo di pi, i
miei amici prosegue Aurora, per giustificarsi della scarsa disponibilit verso le
richieste degli altri nei giorni scorsi Anche se devo ammettere che ve la state
tutti cavando abbastanza bene anche senza di me Ma non vi sono mancata
neanche un pochino in questo periodo?
Sebastian le sorride lievemente, non sapendo come ribatterle a parole:
ovviamente la ragazza nelle ultime due settimane mancata moltissimo a tutti e
a lui in particolare, ma come pu dirglielo senza tradire la sua bruciante
passione per lei? Ripensa a tutto il rancore che ha serbato nel cuore per lei e alle
amare delusioni subite: in un istante, grazie a quel gesto semplice, quasi

102

ingenuo, di venirgli incontro e di interessarsi al suo stato danimo, tutto


svanisce e rimane soltanto pi limmensa gioia del sentirsi nuovamente amato;
in un secondo, Sebastian capisce che ogni offesa ricevuta dalla dolce fanciulla
stata tale solamente nella sua testa e che lei era davvero sincera quando si
giustificava per non poter uscire con lui o quando, per ringraziarlo di qualche
favore, gli diceva che lui era per lei un amico prezioso.
Nel frattempo il giorno volge al tramonto e si avvicina velocemente lorario di
chiusura; con grande sorpresa di Sebastian, Aurora si offre di accompagnarlo
fino a casa, motivando con voce soave la sua inaspettata proposta: Devo pur
cercare di recuperare il tempo perso, no?
Lungo la strada i due camminano il pi lentamente possibile, in modo da avere
pi tempo a disposizione per parlare. Dai, raccontami un po quel che avete
combinato in questo periodo! ha esordito Aurora e Sebastian le ha
pazientemente raccontato tutte le ultime vicende sue e degli altri ragazzi di
Poggio Gelato, dal concerto di alto livello delle sue amiche alla sagra di
Cavallerago alle corse fatte insieme a Emiliano per i campi del circondario, dal
pic-nic organizzato da Roberto ad un torneo di pallavolo tenutosi a Pagolato a
cui ha partecipato Eleonora e durante il quale tutti sono andati a tifare per lei.
Cavolo! Come mi sarebbe piaciuto essere pi presente nelle settimane scorse e
condividere con voi tutti quei bei momenti! esclama Aurora non appena
Sebastian ha terminato lelenco delle cose che sono avvenute durante la sua
assenza. Per anchio ho avuto le mie belle soddisfazioni ha poi aggiunto lei
entusiasta Il mio docente di pittura allaccademia ha apprezzato moltissimo i
miei quadri, tanto che li ha selezionati quasi tutti per esporli a ottobre alla
galleria dinizio anno allestita dalluniversit. Per fortuna i miei duri sacrifici
sono stati ripagati: pensa che negli ultimi giorni prima della scadenza per la
consegna mi toccava dipingere persino di notte, col rischio di abbioccarmi e
rovinare tutto con qualche rigaccia causata dal sonno e dalla stanchezza.
Adesso, per, ho finalmente alcune settimane di vera vacanza!
Mentre continuano a chiacchierare, pensando alle avventure passate e facendo
progetti per il futuro, giungono infine nel cortile di Sebastian e si fermano a
salutarsi davanti al portone di casa. Mi ha fatto molto piacere parlare di nuovo
un po con te! A presto! si congeda Aurora e Sebastian, sentendosi
improvvisamente avvampare di gioia, riesce a malapena ad annuire col capo e a
sussurrarle: Ciao!, prima di avviarsi trasognante verso la camera da letto.
Non ha ancora avuto il tempo di togliersi le scarpe che sente la voce dellamata
chiamarlo e subito si fionda alla finestra; Sebastian! grida la ragazza dal
cortile Mettendo le mani in tasca mi sono accorta di essermi dimenticata di
darti il volantino di quella mostra darte di cui ti parlavo; c tempo,
lesposizione sar solo ad ottobre, per, se vuoi, ti porto su un attimo il
depliant S, volentieri! Vieni pure, la porta aperta! le risponde Sebastian

103

entusiasta allidea di prolungare ancora il loro incontro; la fanciulla sale


saltellando leggiadramente per le scale e, dopo aver bussato garbatamente sullo
stipite della porta lasciata volutamente spalancata dallamico, entra nella
camera. Grazie mille! esclama Sebastian accogliendola e accettando da lei il
foglietto variopinto; mentre il ragazzo legge con interesse il volantino, Aurora
si guarda intorno con ingenua curiosit: la sua attenzione viene presto catturata
da una pagina manoscritta dallamico in bella grafia e lasciata dispiegata sulla
scrivania.
Vinta dalla desiderio di sapere cosabbia scritto Sebastian e approfittando della
sua distrazione, la ragazza solleva fra le mani il foglio di carta e scorre
rapidamente il testo, scoprendo con crescente rancore le altezzose ed
indisponenti confidenze segrete del ragazzo che fino a pochi istanti fa riteneva
un suo caro amico. Davvero molto interessante commenta intanto Sebastian,
ancora intento a studiare nei minimi dettagli il volantino Le mie pi sentite
congratulazioni alla tua accademia: bello sapere che ci sono in giro
organizzazioni che si impegnano per incoraggiare i giovani talenti!
Alzando per gli occhi verso la compagna e vedendola con la sua lettera in
mano, sente subito un macigno cadergli violentemente sullo stomaco.
Sebastian finge di non aver notato la cosa e prova a sviare il discorso tornando a
parlare, per lo pi con vuote frasi fatte, dellaccademia artistica dellamica, ma
la voce tremante tradisce la sua ben fondata preoccupazione.
Si pu sapere cos questa lettera? chiede seccamente Aurora, agitando con
la mano il foglio raccolto dalla scrivania; Beh, proprio una lettera, no? Che
altro dovrebbe essere? risponde Sebastian con un umorismo decisamente fuori
luogo, nella vana speranza di stemperare la tensione. Purtroppo per lui leffetto
che ottiene lesatto opposto: Non prendermi in giro! ribatte, infatti,
duramente Aurora Mi prendi per stupida? Oh, forse s, visto quanto hai scritto
al tuo amichetto cervellone! Aurora, non come credi prova a
giustificarsi Sebastian, subito interrotto dalla ragazza, che pare oramai una furia
incontenibile Perch quando sei con noi dai a vedere di trovarti bene qui a
Poggio Gelato, poi alla prima occasione, appena credi che nessuno possa sentire
le tue parole, sparli liberamente di questo posto e di noi, suoi abitanti? Nessuno
ti trattiene, tornatene in citt e riprenditi la tua vita da accanito studioso, se
questo che vuoi!
Imbarazzato, consapevole della mostruosit del suo errore, il giovane cerca
disperatamente di dare una giustificazione plausibile al suo comportamento
sbagliato: Ti posso assicurare, non la penso veramente come ho scritto in
quella lettera, tant vero che non lho neppure inviata. Quelle frasi, di cui ora
mi vergogno pienamente, le ho scritte in un momento di scoraggiamento e di
confusione, in cui da un lato mi sentivo un po abbandonato dai miei amici e

104

dallaltro mi erano appena state fatte tornare in mente le belle soddisfazioni


legate al mondo delluniversit e della ricerca.
Con un secco movimento del capo, scosta il ciuffo di capelli dagli occhi e
subito Sebastian si sente trafitto dal penetrante sguardo di ghiaccio della
ragazza, che, con tono calmo ma deciso, ribatte: Senti, Sebastian, noi siamo
sempre stati sinceri con te, io sono sempre stata sincera con te, e non mi sembra
di averti mai abbandonato. Ovviamente non possiamo vivere tutti soltanto per
te, non sei al centro del mondo, con un minimo di razionale umilt dovresti
capire che se ti diciamo no una volta non significa no per sempre; capita
che qualcuno abbia anche altro da fare e non possa badare a te in una certa
situazione, in un certo momento, ma questo non significa assolutamente che a
lui non interessi nulla di te poi, dopo un eterno istante di silenzio, aggiunge
gravemente: Tu, invece, non sei stato sincero con noi Perch non hai mai
provato a dirci di non sentirti abbastanza apprezzato? Perch quando sono
venuta a chiederti se cera qualcosa che non andava, e sottolineo il fatto che
sono venuta da te in biblioteca appositamente per questo, tu hai fatto finta che
tutto proseguisse per il meglio? Perch non mi hai detto come stavano
realmente le cose dal tuo punto di vista, preferendo invece confessare tutte le
tue sensazioni ad unaltra persona, completamente estranea a queste vicende?
Perch gi, perch? Chiede fra s e s Sebastian. Dopo la lucida ed accurata
analisi della situazione da parte di Aurora, ogni azione che ha compiuto in
questo periodo ed ogni pensiero formulato gli appaiono illogici ed infantili;
chiss perch in quei giorni, invece, gli sembravano cos normali. E ancora:
perch non le ha confessato il suo vero stato danimo quando lei venuta a
parlargli? Forse perch, una volta scoperto di essersi sbagliato su Aurora e di
essere sul serio importante per lei, credeva di potersi accontentare,
semplicemente tacendo e dimenticando le difficolt che ci sono state, in modo
da non turbare la ristabilita serenit con la fanciulla a cui tanto affezionato.
Solo ora si rende conto che per poter instaurare un rapporto umano autentico
non si pu sorvolare sugli ostacoli, bens occorre affrontarli e partire da l per
costruire un legame duraturo e, soprattutto, necessario che si faccia questo
insieme.
Sono mortificato balbetta Sebastian Non posso dire che non volevo scrivere
quelle cose perch mentirei: in quel momento, accecato dallegoismo e dal
rancore pensavo davvero quelle cose; ti giuro, per, che sono pentito, che vorrei
poter tornare indietro e cambiare. Io mi trovo veramente bene qui, in mezzo a
voi; sono stato un ingrato, il mio comportamento meschino non ammette
scusanti. Ti prego, dammi unaltra possibilit!
Lei, per, con gli occhi lucidi e la voce strozzata dallamarezza, gli risponde
Non so se riuscir ancora a crederti, Sebastian, mi dispiace! e, trattenendo a
fatica il pianto, si volta ed esce velocemente dalla casa, come fuggendo da un

105

uomo che un tempo riteneva amico, ma che ora non riconosce pi; alle sue
spalle il portone cigola sinistramente fino a chiudersi con grande fragore, un
rumore secco e violento che risuona nella mente di Sebastian come lenergico
schiaffo in faccia che non ha ricevuto, ma sa di meritarsi.
Sebastian rimane alcuni secondi impietrito a fissare il vuoto, poi con uno scatto
rabbioso si volta sferrando un pugno contro lanta massiccia dellarmadio: il
legno si incrina sofferente in seguito a quellinsulso sfogo autopunitivo dira,
mentre il ragazzo urla la sua disperazione, il volto contratto in una smorfia di
dolore (pi interiore che fisico) e la mano lacerata da tante piccole ferite in
corrispondenza delle nocche, che si colorano di un intenso rosso vermiglio.
Ritmicamente Sebastian sente il sangue pulsare nei tagli e fluire caldo sulla
cute, fino a macchiare i pantaloni azzurri e il pavimento piastrellato, e sente
dentro di s che questa acuta pulsazione si propaga sferzante per tutto il corpo,
fino a scuotere il suo cuore in un brivido di amarezza. Infine, sedutosi su una
sedia, reggendo fra le mani la testa che pare troppo pesante e prossima a
scoppiare, si abbandona ad un pianto disperato.

106

XXII
In seguito, al calar della sera, dopo aver messo in ordine la cucina senza
nemmeno aver cenato, Sebastian, trascinando mollemente i piedi sul pavimento,
raggiunge il letto, dove sprofonda fra il cuscino e le coperte; il giovane
palesemente sconvolto in viso, con lo sguardo vacuo e le guance rigate da rivoli
di lacrime, ed il suo corpo disteso supino sembra esanime.
Con gli occhi fissi sulle travi del soffitto, riflette sulle ultime disastrose vicende:
che cosa ha combinato?!? bastata una sera per distruggere tutti i sogni
costruiti pian piano nellintero arco dellestate: lincapacit di manifestare i suoi
veri sentimenti e la sciocca preoccupazione del giudizio altrui han fatto s che
ogni suo desiderio pi profondo venisse brutalmente frainteso. Ed inutile
prendersela col destino beffardo, che lha illuso di aver raggiunto la felicit per
sempre, o con Aurora perch non avrebbe dovuto leggere fra le sue lettere,
scoprendo cos il suo misero doppio gioco il problema dentro di lui, nella
sua insistente ipocrisia. Perch cos difficile per lui vivere in maniera
autentica, lasciare da parte i finti ideali borghesi e seguire i dettami del suo
cuore?
Un brivido gelido scorre dalle mani ferite e dai piedi tremanti fino al capo, la
paura di unesistenza insoddisfacente (ma, al tempo stesso, anche
tirannicamente opprimente) si impadronisce della sua mente e subito esplode
dal profondo dell animo un singulto convulso ed inarrestabile.
facile pentirsi delle proprie colpe dopo essere stato travolto violentemente
dalle conseguenze nefaste: se quella sera non fosse successo, forse non avrebbe
mai capito davvero quanto fosse sbagliata limpostazione che stava dando alla
sua vita. Purtroppo si comprende il reale valore delle cose di cui si dispone solo
nel momento in cui le si perde; se potesse avere unaltra possibilit, sicuro che
agirebbe diversamente e che non si lascerebbe pi sfuggire la vera felicit solo
per andare dietro alle convenzioni, tuttavia perch qualcuno dovrebbe fidarsi
ancora di lui e dargli una seconda opportunit? Sebastian non sa se sarebbe
stato in grado di perdonare un tradimento cos doloroso se fosse stato al posto di
Aurora; perch mai lei dovrebbe essere clemente nei suoi confronti?
Decide di affidare queste tristi riflessioni alla poesia: chiss, magari gli far
bene esteriorizzare dei pensieri che non ha il coraggio di esprimere
diversamente.
Non facile, la mano trema, quasi avesse timore di descrivere una sofferenza
tanto grande, e dagli occhi impuri scorrono lente lungo il viso lacrime
purificatrici.
Adagio prende forma sulla carta il suo pentimento19:
19

METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABAB CDCD EFE FEF

107

Davvero la volpe furtiva tanto


pentita, se vien dalla tagliola stretta?
Pu una serpe provare rimpianto
se non da un mortal grave costretta?
La mia colpa stata da me capita?
S, giuro! Il mio cuor distrutto pare,
non sol per la giusta pena impartita;
ma da solo io non riesco a rimediare.
Il peso del mio peccato impera
su di me, che troppo debole sono;
senza di te ogni speranza sazzera.
Ecco allor da quel che in me c di buono
un sospiro, una voce, una preghiera,
il senso del mio esistere: perdono!
Poi, nascosto il foglio sotto il cuscino, quasi temesse che, nel sonno, le parole
del suo ravvedimento potessero scivolare via dalla pagina e dal suo cuore, lascia
che la fatica prenda il sopravvento, nella vana speranza che quella giornata
possa sparire per sempre in un oblio onirico.

108

XXIII
Il trillo ripetitivo ed incalzante della sveglia annuncia linizio di un nuovo
giorno. Sebastian si sveglia, il volto rigato da lacrime di pentimento e nel cuore
la speranza di aver solamente vissuto un incubo. Invece, purtroppo, stato tutto
vero: in poco pi di un giorno ha distrutto quanto di bello aveva costruito negli
ultimi mesi, scoprendosi cos incapace di coltivare dei rapporti umani autentici
e non malati di egoismo. Con la sua arrogante presunzione di valere pi degli
altri ha provato la sua pochezza, dimostrando di non meritarsi la fiducia di
nessuno. Quanta ipocrisia ha da sempre portato in seno! E adesso, come un
castello di carta deve arrendersi di fronte alla potenza del vento, crollano tutte le
sue fraudolente macchinazioni, investite dal potere travolgente della verit.
E se fino a pochi giorni prima Sebastian credeva di godere di una
considerazione speciale da parte di Aurora e di poter aspirare a stringere con lei
un legame pi forte di una semplice amicizia, ora il suo un amore
contrastato20, osteggiato non dalla competizione con chiss chi altro, bens dal
suo stesso peccato, che lo ha ridimensionato agli occhi dellamata,
allontanandolo terribilmente da lei.
Deluso il cuore amante:
ora i miei sogni han le ali spezzate.
Come il vento sferzante
spazza via il profumo dellestate,
come schiaccia i sospiri incantati
il boato di un vulcano,
come svilisce i marmi levigati
un taglio sulla mano,
come un sapore di fuoco piccante
brucia le prelibate
dolcezze o come la nebbia angustiante
e incontrastabile cela pian piano
gli aurei monti elevati,
cos ormai io sempre ti cercher invano.
Sebastian ha, quindi, bisogno di fare due passi e di sfogarsi, cos scende
titubante le scale di casa e si avvia verso il portone.
20

METRO: sonetto, versi settenari ed endecasillabi, aBaB CdCd AbA DcD

109

Per terra giace una lettera indirizzata a lui. di Aurora, ne certo,


riconoscerebbe quella scrittura fra mille altre:
Ciao Sebastian!
Ti scrivo per dirti che sei stato davvero scorretto nei confronti miei, del nostro
gruppo di amici, di Franco e di tutti i paesani. Non mi sono mai sentita cos
ferita, pensavo di conoscerti e invece ti sei comportato in maniera infantile e
meschina.
Tu sei molto attento a curare i discorsi, ligio nel rispettare le regole, ma questo
non basta: bisogna andare al di l dellapparenza e della forma per creare
qualcosa di vero e forte. importante imparare a dire sempre quello che si
pensa, anche se non sono cose proprio piacevoli... la discussione fa crescere e la
sincerit il fondamento di ogni rapporto che meriti veramente questo nome.
Profondamente colpito da queste parole, Sebastian si propone subito di andare a
parlare con gli altri: anche se ormai ha estirpato dal cuore quella credenza vile,
non pu far finta che non sia mai esistita. Se si vuole oltrepassare un ostacolo il
modo migliore affrontarlo e non cercare di aggirarlo; per superare una paura
bisogna prima imparare a chiamarla per nome, accettarla come tale senza
mascherarla dietro comode menzogne.
Non sar facile, ne consapevole: confessare la sua colpa alle persone pi care
potr anche essere doloroso, ma sar come ricevere lo schiaffo in faccia di un
genitore, uno schiaffo assolutamente non fine a se stesso, ma dato con
lintenzione di aiutare a capire i propri sbagli, per non ripeterli in futuro.
Continua poi la lettera:
Devo, tuttavia, chiederti scusa anchio perch sono sicura di aver esagerato
ieri: a volte mi lascio andare, parlo a ruota libera, completamente senza argini, e
divento persino cattiva. Non era mia intenzione essere cos pungente e ti chiedo
pertanto di perdonare il mio impeto eccessivo, dovuto al dispiacere che sentivo
dentro.
No, non cattiva fantastica pensa Sebastian la sua sincerit
disarmante ed in pi ha la capacit strabiliante di essere autocritica anche
quando sa di aver ragione.
Adesso, per, dopo esserci chiariti una volta per tutte sono molto pi serena:
mi conosci, non mi piace serbare rancore. Per me torna tutto come prima, il
nostro legame damicizia lo stesso di quando ci siamo conosciuti, se anche tu
ci tieni ancora!
Tutto torna come prima: pu sembrare semplice, ma per Sebastian un sogno
che non si pu realizzare. Ora conosce il suo errore, vero, ed sinceramente
pentito, tuttavia come pu reinstaurare un vero rapporto di amicizia dopo tutto
quello che ha combinato? La sua meschinit non merita un simile perdono, non
cos facilmente. Deve rifletterci su, maturare e crescere prima di poter accettare
un dono cos grande.

110

Oggi pomeriggio non sono in paese perch vado a Pagolato a comprare dei
nuovi colori per i miei quadri e alcuni medicinali per mia zia.
Tra tre giorni, invece, il compleanno di Emiliano e pensavamo quindi di
festeggiare la ricorrenza facendo un picnic in una radura che si trova poco oltre
il Grande Lago Bianco. Tu verrai, vero? Partiremo dopo pranzo e si torner
tardi perch, tempo permettendo, ci fermeremo un po a guardare il tramonto e
lo spuntare delle prime stelle della notte. Te ne avrei parlato ieri, ma successo
quel che successo Spero sia ormai davvero tutto concluso e che ciascuno
riesca a metterci una bella pietra sopra!
A presto,
Aurora
P.S.: dovremmo pensare anche a un regalo per Emiliano tu hai qualche
idea?

111

XIV
Piove: il tintinnio martellante della pioggia sulla grondaia stuzzica
fastidiosamente lumore gi teso di Sebastian. Ha passato tutta la notte in
bianco, preoccupato per limminente momento della sua confessione di colpa a
Franco e alla sua famiglia ed ora quel momento arrivato; non pu pi tirarsi
indietro, lo ha promesso ad Aurora e soprattutto a se stesso: tacere oggi
significherebbe accettare una vita vile, fondata sullipocrisia e sulla codardia.
Nelle ultime ore non ha fatto altro che studiare come comportarsi, cosa dire, con
quale tempistica e con quale tono, nulla lasciato al caso perch, se vero che
il suo un bisogno sincero di ammettere il proprio peccato, certamente non
vuole rischiare di rovinare inutilmente il rapporto con quelle persone care, che,
in fondo, potrebbero tranquillamente continuare a vivere nellignoranza di
quello che stato il lato oscuro di Sebastian.
Indossata una mantellina e nascosta sotto il maglione una poesia scritta nel
pomeriggio e accuratamente incorniciata per poterla regalare ai suoi ospiti,
attraversa di corsa il cortiletto interno fino a ripararsi sotto la tettoia dingresso
di casa Vignolo; esita un attimo assaporando lumido profumo dellaria che sale
su dai campi, il pugno gi levato contro il portone, infine, stringendo i denti per
farsi coraggio, bussa.
Allegramente Mattia gli apre la porta e, preoccupato per il suo aspetto bagnato
fradicio, si prodiga affinch possa scaldarsi e asciugarsi. Sebastian davvero
imbarazzato per la premura con cui tutti lo trattano, specialmente in rapporto a
quanto sta per confessare; ricordandosi del suo programma, gli chiede dove
possa trovare Franco, ma Mattia, dispiaciuto, gli rivela che lo zio andato a
trovare un suo vecchio amico a Petranova e che non sarebbe tornato prima di
sera. Questo un problema: Sebastian aveva pianificato di parlare prima con
Franco, perch fra loro due c sempre stato un rapporto speciale, e solo in
seguito con gli altri, magari con la sua autorevole mediazione. Pazienza, cambia
il programma, ma la sua intenzione resta salda, e cos, preso a due mani tutto il
suo coraggio, accomodatosi in salotto insieme a Mattia soltanto, inizia a
parlargli, lasciando che le parole sgorghino direttamente dal cuore: Mattia, io
devo confessare una cosa molto grave a te e a tutti quanti, una colpa, di cui io
mi sono macchiato, che ha rischiato di rovinare tutto quello che abbiamo
costruito insieme in questi mesi.
Sebastian, Sebastian! Vuoi venire a giocare in camera mia? Io e Cangala
stiamo curando tutti i miei animali che hanno preso il raffreddore per la
pioggia irrompe improvvisamente Giovanni. Il pap cerca di spiegargli che
quello non il momento perch stanno facendo un discorso serio, una cosa da
adulti, ma sono parole buttate al vento. Intanto Sebastian, rovistando nelle
tasche, estrae uno scintillante bullone di ottone che aveva trovato la sera prima

112

in un cassetto e, porgendolo a Giovanni, gli dice: Laltro giorno Cangala mi ha


confidato di avere molto bisogno di questo oggetto speciale per la sua moto:
sembra un normale bullone, ma serve a potenziare il motore fino ad andare alla
velocit della luce. Per piacere puoi andare a portarglielo? E non dimenticarti di
aiutarlo a montarlo nel modo corretto, bisogna fare un lavoro preciso, se no non
funziona. Poi tra unoretta vengo a vedere se avete finito. Entusiasta, Giovanni
lo ringrazia e corre in camera sua, esibendo il pezzetto di metallo come fosse un
preziosissimo trofeo.
Mattia sorride, divertito dalla scena e ammirato dallingegnosit di Sebastian:
Complimenti! Cominciavo a temere che non se ne sarebbe pi andato.
proprio tanto legato a te, ti segue come un maestro: qualunque cosa dici, per lui
legge, quello che fai leggenda!
Sebastian sente quelle spontanee parole di elogio pesargli fortemente
involontariamente sulla coscienza: come ha potuto essere cos stupido? Perch
mai ha preferito la stima distaccata dellaltezzosa borghesia cittadina allamore
vero ed incondizionato dei semplici e franchi abitanti di Poggio Gelato?
Adesso ti spiego cos successo; anche se questo sicuramente potr incrinare i
nostri rapporti, voglio che voi sappiate chi sono veramente io, perch non vi
facciate troppe illusioni sul mio conto.
La settimana scorsa ho ricevuto una lettera da un mio ex-compagno di
universit, che attualmente fa il ricercatore storico, in cui mi raccontava il suo
nuovo prestigioso incarico lavorativo allUfficio Regionale per i Beni Culturali,
enfatizzandolo notevolmente. Io, allora, gli ho risposto per congratularmi con
lui e, mentre gli spiegavo la mia presente condizione qui a Poggio Gelato, un
po riduttiva sotto il profilo professionale, si riaccesa in me quella fuorviante
ambizione che tiranneggiava su di me fino a qualche mese fa; cos gli ho
chiesto se poteva raccomandarmi per una collocazione pi importante, ch
curare unanonima biblioteca di montagna, per giunta poco frequentata, non era
assolutamente degno del mio livello intellettuale. Non so se tu puoi capirmi
non voglio nel modo pi assoluto cercare di giustificarmi per per ragazzi
come noi, abituati a coltivare sogni di grandezza e a frequentare personaggi
illustri del panorama culturale nazionale, pu sembrare svilente andare a vivere
in un modesto contesto provinciale, fra persone generalmente poco erudite,
sebbene di una ricchezza morale unica.
Ti giuro che oramai ho estirpato dal mio animo questi stupidi pregiudizi, ma,
forse in maniera ancora pi vile, scrivendo a quel mio ex-compagno ho fatto
finta di crederci ancora, per non sembrare un fallito che ha abbandonato ogni
prospettiva di successo per correre dietro a sciocchi sentimentalismi.
E la cosa pi grave che non ho avuto la lucidit di comprendere da me lo
sbaglio enorme che stavo facendo: stata Aurora che, scoprendo questa mia
corrispondenza epistolare, mi ha fatto capire (senza nemmeno tanti mezzi

113

termini) quanto fosse stato scorretto il mio comportamento, nei confronti suoi e
di tutte le persone, come te e i tuoi familiari, che mi hanno accolto
spontaneamente e mi hanno subito voluto bene quasi fossi uno di casa.
incredibile: riuscito a dire tutto, non ha avuto esitazioni, non ha omesso n
nascosto nulla, sicuramente facilitato dallespressione comprensiva e affettuosa
dipinta sul volto di Mattia, che dopo un attimo di pausa gli confida sorridendo:
Quello che hai appena fatto una grande cosa, ti aiuter certamente a
diventare un vero uomo; non credo proprio che un ragazzo meschino come tu
stesso ti sei descritto avrebbe mai potuto pronunciare simili parole, se noi ora
siamo qui a parlarne significa che tu sei davvero cambiato, diventando proprio
quella persona gentile e sincera che abbiamo sempre creduto tu fossi e che,
quindi, abbiamo sempre amato!
E che sempre continueremo ad amare! aggiunge Livia avvicinandosi; chiss
da quanto tempo si trovava l appoggiata alla porta, chiss quanto ha ascoltato
del discorso, chiss cosa ha pensato di lui, chiss non ha importanza! Adesso
possono di nuovo tornare ad essere una sola grande famiglia ed questo tutto
ci che conta.
Sebastian, schiaritosi con alcuni colpi di tosse la voce strozzata dalla
commozione, gli occhi ancora rilucenti di gioia, ringrazia i coniugi Vignolo e
mostra loro il quadretto che aveva confezionato per loro il giorno precedente:
Questa poesia lho scritta pensando alla vostra esemplare famiglia, in cui ogni
componente esprime al meglio la bellezza del periodo di vita che sta
attraversando, consapevole delle proprie responsabilit, ma anche del sicuro
appoggio degli altri. Io ve la regalo, anche se questo niente in confronto a
quello che voi mi avete dato: grazie a voi se ora io voglio vivere la mia
esistenza con la stessa genuinit che ho descritto a parole
Le et della vita21
Tenero, il bambino vuol sciogliere
lo stupore al mondo, un po timoroso;
ma nulla ostacolo, nulla nemico,
nulla pu oscurar lanimo candido;
la vita un gioco, la vita unire
la nuova realt e il dolce sogno.
La giovinezza or cala come un sogno:
spensieratamente al vento sciogliere
21

METRO: sestina, versi endecasillabi, ABCDEF FAEBDC CFDABE ECBFAD

114

arruffati pensieri, a cui unire


notturno il desiderio timoroso
di un amore autentico e candido;
il passar del tempo il solo nemico.
Da adulto, si mostra il vero nemico:
lillusion che la vita rese un sogno,
un incanto ingenuo e candido;
adesso s che si devon sciogliere
le virt e levar lesser timoroso,
per diletto e utile a fatica unire.
Oramai non resta che unire
i ricordi tolti alloblio nemico:
saran dinsegnamento a un timoroso
bimbo, or ch giunta la fine del sogno,
ma mai in lacrime si potr sciogliere
quel vecchio arzillo, dal volto candido.

115

XXV
Irradia la luna attraverso il vetro dellabbaino una luce eterea nella camera
spenta di Sebastian; mezzanotte gi passata da quasi mezzora, ma il giovane,
con addosso i pantaloni del pigiama e a torso nudo, di dormire non ne vuole
sapere. Ripensa alla giornata appena trascorsa, al picnic organizzato da Roberto
e Aurora per festeggiare il compleanno di Emiliano, evento a cui hanno
partecipato anche Eleonora, Luca e alcuni amici di Emiliano che, come lui,
abitano a Petranova: oggi stata la prima volta che Sebastian ha rincontrato
Aurora dal giorno in cui hanno litigato, sebbene si fossero gi riappacificati
grazie ad un breve, ma intenso, scambio di lettere e si fossero sentiti alcune
volte per telefono.
Questa mattina era agitatissimo in previsione del fatidico incontro, aveva paura
di scoprire con che occhi lei lo avrebbe guardato e come lui stesso si sarebbe
sentito al rivederla. Dopo ore trascorse di fronte ad uno specchio per provare e
riprovare la maniera migliore per salutarla, in modo da non apparire n
superficiale n troppo artificioso, ha mangiato in fretta unintera barretta di
cioccolato fondente per pranzo, pi per farsi coraggio che spinto dalla fame, e
poi si avviato verso il punto di ritrovo allimbocco di Via del Maestrale. L
cerano gi diversi ragazzi che Sebastian non conosceva ed Eleonora, che lo ha
salutato allegramente non appena lo ha visto; indossava una maglietta a
maniche corte gialla e un paio di pantaloni larghi felpati blu, che rispecchiavano
perfettamente la sua personalit dinamica e spensierata. Allappuntamento
mancava, quindi, soltanto pi Aurora, visto che Emiliano sarebbe arrivato
direttamente nel luogo prescelto per il picnic insieme ai cugini Viberti, a bordo
del loro trattore, portando i viveri, le bevande e le coperte su cui sedersi. Dopo
nemmeno un minuto di attesa anche la giovane pittrice ha fatto la sua comparsa,
vestita con unelegante camicetta bianca a righe argentee, alla quale era
abbinata una leggera gonna verde a balze che scendeva fin sotto le ginocchia;
come sempre, lespressione del suo viso era dolce e affettuosa, con le sue
guance rosee, con i suoi occhi limpidi e con limmancabile sorriso sincero e
amorevole stampato sulla bocca.
In un istante si sono affollati nella mente di Sebastian mille pensieri: non
ricordava nulla di ci che aveva preparato meticolosamente, sentiva le gambe
tremargli per lemozione, non sapeva cosa dire. Perch aveva accettato linvito
per quella scampagnata? Non era ancora pronto per incontrare nuovamente
Aurora; quanto avrebbe voluto poter sparire, nascondersi, fuggire via, ma non
era possibile: doveva affrontare questa sfida che gli lanciava il destino. Si
avvicinato timidamente alla ragazza, che, impegnata a salutare Eleonora, ancora
non si era accorta della sua presenza; Ciao! prova a borbottare e subito lei si
gira e lo saluta entusiasta Ciao, Sebastian! Scusa, non ti avevo visto; come

116

stai? Bene, grazie risponde il giovane Ho pensato a lungo a quello che


successo e volevo dirti che, ma viene subito interrotto dalla ragazza:
Lascia stare! Non solo colpa tua; anche io potevo essere un po meno
categorica e severa nel giudicare Per favore, per, non pensiamoci pi! Oggi
un giorno di festa: divertiamoci e ricominciamo da qui la nostra amicizia! Ti
va?
Quasi paralizzato dalla felicit, Sebastian ha accettato la benevola proposta
facendo oscillare lievemente su e gi il capo; il fatto che Aurora mostrasse
chiaramente di non essere pi adirata con lui e, anzi, di aver perdonato il suo
gesto meschino, colmava il suo cuore di gioia, sebbene, ogni volta che provava
ad avviare un discorso con lei, si sentisse irrimediabilmente bloccato da un
nodo in gola, risolvendosi cos a desistere dal tentativo di dialogo.
Per tutto il giorno il ragazzo si sentito diviso fra la voglia di stare vicino ad
Aurora e limbarazzo nel passare oltre ad una colpa tanto grande troppo in
fretta: in qualunque momento, lungo la passeggiata, durante la merenda o nel
corso dei diversi giochi collettivi, Sebastian si sentito frenato dal peso degli
errori del passato e non ha saputo assumere, soprattutto a causa della presenza
di Aurora, quellatteggiamento spontaneo che, invece, proprio lei vorrebbe che
egli adottasse.
Ormai, qui a Poggio Gelato, si prospetta per Sebastian una vita difficile,
lacerata in due fra la paura di ripetere gli sbagli gi commessi e il bruciante
desiderio di ottenere qualcosa che, purtroppo, ancora fuori dalla sua portata.
Si sente come un seme, che porta in s molti sogni ed ideali, ma che ancora non
pronto per germogliare; nascosto sotto terra, teme laria aperta, teme di
mettersi in gioco troppo presto e di fallire, convinto di dover aspettare un
momento pi propizio per mostrarsi al mondo e fantastica in cuor suo che la sua
venuta venga accolta con esultanza dagli altri. Non sa, tuttavia, che tutto scorre
senza badare a lui e alla sua piccolezza e che quando, se, riuscir a emergere
sar ormai troppo tardi e nessuno, nemmeno i pochi che inizialmente si sono
presi cura di lui, saranno ancora l ad aspettarlo.
Seme di speranza22
Lacrima il cielo, la terra tace;
celato un seme nella zolla nera
e, attendendo i germogli in primavera,
sotto la coltre trepidante giace.
Tra i sassi osserva la vita vera,
22

METRO: sonetto, versi endecasillabi, ABBA BAAB CDC DCD

117

ma soltanto unocchiata fugace:


ora duscir non ancora capace,
facile preda com duna fiera
passione. Gi suole per sognare
un futuro e rigoglioso splendore,
che il mondo intero sapr strabiliare.
Ma presto scoprir con gran malore
che per leterna realt il suo sbocciare
sar un troppo tardo annunzio damore.
Sebastian preoccupato per questa infausta prospettiva: ora che ha finalmente
imparato a dare il giusto valore alle cose, vuole dare una svolta alla sua
esistenza; tuttavia come potr sentire di essere un uomo nuovo se ogni casa,
ogni muro ed ogni persona rievocano in lui gli spettri del passato? Ha bisogno
di cambiare, ma non solo caratterialmente: deve andare a cercare altrove ci che
a Poggio Gelato ormai non pu pi conseguire.
Matura cos in lui lidea di lasciare questo paesino di montagna e tornare in
citt, nel suo mondo di studi e ricerche, per vivervi, per, non pi in maniera
stressantemente vincolata al lavoro, bens secondo gli ideali acquisiti durante
lestate di spensieratezza e di felicit.
Sono quasi le due di notte e le palpebre iniziano a farsi pesanti come il piombo;
Sebastian decide, allora, di lasciarsi prendere teneramente dal sonno, dato che,
oltretutto, sicuramente domattina presto arriver Franco a svegliarlo. Franco
ecco la persona pi adatta a cui confidare il suo progetto di partire: domattina
prover a spiegargli le sue ragioni e, certamente, per il giovane sar molto utile
confrontarsi con qualcuno che abbia pi esperienza di vita di lui.

118

XXVI
I primi tiepidi raggi del sole stanno appena incominciando a filtrare nella
camera di Sebastian attraverso le fenditure delle persiane della finestra, quando
Franco fa il suo ingresso nella stanza reggendo un vassoio con la colazione; il
giovane seduto sul letto, gi cambiato dabito e pronto ad affrontare una
nuova giornata. Aspettava con ansia di incontrare Franco e di discutere con lui,
cos appena questi varca la porta della camera, subito lo invita ad accomodarsi
su una sedia posizionata apposta di fronte al letto; Franco, ho bisogno di
parlarti della vicenda del mio increscioso scambio epistolare col mio excompagno di universit Smettila di preoccuparti: noi tutti ti abbiamo
perdonato, ormai acqua passata! tenta di tranquillizzarlo il vecchio, con la
sua solita vocina, briosa nonostante il raschiamento di gola dovuto alla tosse e
allet avanzata, ma Sebastian persiste nel suo intento: Siete stati tutti
gentilissimi nei miei confronti e ve ne sono immensamente grato; non so quante
altre persone, dopo essersi comportate meschinamente come me, abbiamo avuto
la mia stessa fortuna di essere perdonate con tanta benevola semplicit.
Tuttavia, ogni volta che provo a parlare con qualcuno riaffiora in me il doloroso
ricordo della mia colpa: mi sento frenato, non riesco a parlare con disinvoltura
con gli altri e ad esprimere pienamente le mie opinioni, mi sembra di dover
continuamente fare attenzione a cosa dire, per non compromettere ulteriormente
una situazione appena ristabilita e, comunque, precaria.
Eh, lo so che difficile allinizio, ma dovrai abituarti. In ogni caso, questa tua
difficolt dimostra proprio la sincerit del tuo pentimento: solo chi avverte
veramente il peso delle proprie responsabilit, tormentato dai sensi di colpa;
noi, per, ti aiuteremo a superarli!, ma Sebastian ribatte amaramente:
inutile, non ce la faccio E cosa conti di fare? lo incalza preoccupato
Franco; il ragazzo, nei cui occhi si legge chiaramente un insostenibile sconforto,
dopo aver fissato lamico senza fiatare per alcuni secondi, conclude gemendo:
Partire!
A malincuore, vedendo la risolutezza del giovane, Franco accetta la sua
decisione, ricordandogli per che loro saranno sempre pronti ad accoglierlo,
qualora cambi idea; infine, senza pi voltarsi indietro, esce dalla casa, con la
dolorosa sensazione di essere appena stato saccheggiato nel profondo del cuore.
Cos, mentre Sebastian inizia di buona lena a raccogliere le proprie cose e a
preparare le valigie per il viaggio, Franco cerca disperatamente un modo per
distrarsi e non pensare allincontenibile delusione da poco ricevuta: dopo aver
marciato avanti e indietro senza sosta per il cortile, proprio come unanima in
pena, lo sguardo basso e la fronte corrucciata, decide di andare a buttare la
spazzatura nel cassonetto che c allinizio di Via del Libeccio, in modo da fare
una passeggiata liberatoria e da cambiare un po daria. Lungo la strada incrocia

119

Emiliano mentre alla guida del suo solito furgoncino blu e gli fa cenno di
accostare; Scusa, sei impegnato in questo momento? Stavo andando a
recuperare della merce per il negozio, ma non ho particolarmente fretta. Perch?
successo qualcosa? Riguarda Sebastian So che voi due siete molto amici,
perci mi chiedevo se tu potessi aiutarmi: Sebastian ha deciso di andarsene da
Poggio Gelato perch dice di sentirsi troppo oppresso dalla gravit di alcuni
sbagli commessi; io non voglio che parta, ormai mi sono affezionato a lui, ma
non posso costringerlo a rimanere. Ti prego, prova a convincerlo a non partire!
Emiliano accetta lincarico senza farselo ripetere due volte: anche lui tanto
legato a Sebastian e gli rincrescerebbe moltissimo non vederlo pi. Prima di
avviarsi verso labitazione dellamico, si fa raccontare da Franco tutti i dettagli
del presunto peccato, in modo da avere una panoramica completa della
situazione.
Poco dopo, salutato Franco, Emiliano gi sotto casa di Sebastian, il quale,
per, troppo impegnato nelle sue faccende, non si accorge delle insistenti
scampanellate dellamico; Sebastian non avrebbe mai immaginato che sarebbe
stato cos difficile riordinare le sue cose: man mano che sistema oggetti nei
bagagli, ognuno di questi rievoca nella sua mente una particolare e quasi
sempre piacevole esperienza vissuta in questi mesi a Poggio Gelato, cos che
lidea di partire risulta ogni istante pi dolorosa.
Ciao Sebastian risuona improvvisamente la voce di Emiliano dalle scale Ho
provato a suonare, ma evidentemente non sentivi, cos, visto che la porta era
solo socchiusa sono entrato.
Sebastian risponde flemmatico allamico, mentre questi compare allingresso
della camera Hai fatto bene! Scusa il disordine, sto radunando le mie cose
Allora vero che parti! Perch? Non si pu fare proprio nulla per
convincerti?
Triste, Sebastian gli confida che deve metterlo al corrente di alcuni avvenimenti
disdicevoli, a causa dei quali probabile che persino Emiliano stesso non lo
voglia pi in paese; Se ti riferisci alla lettera che hai mandato al tuo compagno
di universit, so gi tutto lo interrompe Emiliano E non me ne frega nulla! In
fondo hai anche ragione a dire che noi non siamo delle cime n dei pozzi di
scienza, non credo che nessuno di noi possa offendersi se viene definito un
sempliciotto, perch quello che siamo. Se poi, dopo averne discusso con
Aurora e averci riflettuto su per conto tuo, adesso hai imparato ad apprezzare
quello che di buono c a Poggio Gelato, perch vuoi andartene? Se hai capito
che ci vuoi davvero bene e che ti senti a tuo agio a vivere con uno stile di vita
genuino come il nostro, perch scappare? Non posso pi vivere serenamente
in mezzo a voi, senza sentire continuamente il peso di come vi ho trattati
spiega con gli occhi lucidi Sebastian, ma lamico non vuole sentire ragione: Ti
posso assicurare che non ci sar una sola persona in paese che, dopo essere stata

120

informata della situazione, non sia pronta a perdonarti seduta stante e a proporti
di ricominciare da quellerrore ormai superato un nuovo legame di fiducia e di
amicizia, pi forte ancora del precedente!
Non vorrei che la vostra bont nei miei confronti fosse per me una scusa per il
mio atteggiamento altezzoso ribatte dimesso Sebastian, nuovamente incalzato
da Emiliano Non prendere la nostra propensione per te come una scusa, bens
come uno stimolo a migliorare: se ti trovi in difficolt, non ti conviene fuggire
da tutti e da te stesso, ma affronta i tuoi limiti e impegnati per superarli; non
detto che ci riuscirai, ma il tentativo che conta. Pensaci! Se vuoi cambiare
veramente, devi metterti completamente in gioco. Magari, se proprio vuoi, puoi
anche isolarti per qualche giorno, per poi se vuoi vivere davvero, devi tornare
sui tuoi passi e porti in discussione!
In silenzio, Emiliano muove qualche passo per la stanza, scrutando
curiosamente gli scatoloni lasciati alla rinfusa sul pavimento, pieni di indumenti
e di strumenti che fino a qualche giorno prima occupavano i ripiani
dellarmadio; passando di fianco alla scrivania, si sofferma a leggere un
biglietto scritto in bella grafia da Sebastian: si tratta di una lettera di commiato
molto passionale, dedicata ad una ragazza non esplicitata. per Aurora?
chiede, pur essendo gi sicuro della risposta, che giunge poco dopo con un
fiacco movimento dassenso della testa. Sebastian, infatti, ha scritta quella
lettera proprio per spiegare alla fanciulla amata il motivo per cui si sente
costretto ad andarsene da Poggio Gelato, per mostrarle tutto il suo pentimento,
per chiederle perdono e, soprattutto, per dirle Addio23:
Povera pulzella, piccola principessa, primizia passionale, primavera
personificata,
perch piangi? perch porti pena?
Perdonami: peccai per pazzia,
poi per, pentito, proseguii per pregarti perdono.
Promettimi piet, prometto pura passione;
per piacere, provaci!
Piaceremmi poter permanerti prossimo
per portarti protezione, per privarti paure,
provando piacere pei pur piccolissimi patteggiamenti,
portando pazienza pei pur pungenti punzecchiamenti.
Purtroppo preferisco perpetuamente punirmi:
piloterommi per posti poco prossimi,
23

METRO: tautogramma in P, versi liberi

121

percorrer percorsi pericolosi,


perderotti poveramente.
Perci, perennemente pensandoti, parto:
pensami!
Questa scrittura particolare si chiama tautogramma spiega il giovane letterato
allamico, che ancora intento ad osservare scioccato la bizzarra composizione
In pratica, come puoi notare, si possono utilizzare solo le parole inizianti per
una determinata lettera; un ottimo esercizio linguistico perch costringe ad
ampliare il proprio vocabolario personale e ad ingegnarsi per superare con una
perifrasi un termine mancante.
Forte! E, a mio modesto parere, il testo cos prodotto ha anche una musicalit
piacevole ed incalzante. Ma come mai hai scelto proprio la lettera P? c
qualche significato nascosto o lhai presa a caso?
Sebastian gli risponde con tono sarcastico: Prova a Pensare quante Parole con
la P Puoi Pronunciare in un Piccolo Periodo Parecchie Potrei
Presupporre!, commenta brillantemente Emiliano, che, appagato dalla
delucidazione tecnica, indaga sugli aspetti pi personali legati a quel biglietto:
Hai gi pensato al momento in cui le darai questo foglietto? Ti sei gi
preparato un discorso? Sicuramente vorr delle spiegazioni; daltronde tu non le
hai mai detto nulla di quello che provi per lei, non puoi certo supporre che lei
rimanga indifferente se la persona che lha cos tanto amata segretamente,
nellattimo stesso in cui le si dichiara, la abbandona, ma Sebastian taglia
corto, confessando di aver progettato di lasciarle il messaggio nella cassetta
delle lettere il mattino stesso in cui sarebbe partito, evitando cos
quellimbarazzante situazione appena illustratagli dallamico.

122

XXVII
Purtroppo anche stamattina il sole comincia pallidamente a far capolino da
dietro ai monti, rischiarando con luce eterea tutta la vallata di Poggio Gelato e
sancendo cos linizio di una nuova giornata, una giornata che Sebastian ha
pregato tutta la notte di non sorgere mai; in cuor suo, infatti, egli avrebbe
preferito vivere il resto dei suoi giorni nelloscurit, ma vicino al calore delle
persone care, piuttosto che godere della vuota luminosit del successo
lavorativo, mettendo, per, a tacere tutti i suoi sentimenti pi intimi. Ma, allora,
perch partire? Chi o cosa lo costringe ad allontanarsi dai luoghi che ama? In
verit, nessuno: lui stesso che, sforzandosi di ignorare la voce della sua
coscienza, si imposto la partenza; si sente oppresso dal peso insopportabile di
una colpa che potr espiare solo isolandosi per un lungo periodo o, almeno,
questo ci che sta cercando di far credere a se stesso, per nascondere, in
realt, la paura di assumersi le proprie responsabilit e di mettere tutto se stesso
in discussione pur di inseguire le sue vere passioni. In fondo, non ha ancora
imparato a scegliere con fermezza e coerenza fra le illusioni aristocratiche che
coltiva da ragazzo e le promesse di vita genuina che in questi mesi gli si sono
proiettate innanzi; sicuramente il professor Lucchini aveva capito questa
ingenua fragilit caratteriale del giovane e, molto probabilmente, per questo
che lo ha inviato in quel paesino di montagna, intuendo che gli occorresse
unesperienza forte di felicit autentica per imparare a discernere correttamente
nella sua vita.
Ora che, per, questa esperienza Sebastian lha vissuta, perch non cambiato
abbastanza per prendere una decisione cos radicale e totalizzante come quella
di fermarsi stabilmente a Poggio Gelato? La risposta ovvia e Sebastian ne
perfettamente consapevole, anche se non vuole ammetterlo: per fare il salto di
qualit dallapprezzare un modo di vivere alladerirvi attivamente non bastano
gli spunti provenienti dallesterno, per quanto numerosi e significativi essi
siano, bens necessario fare ricorso ad una forza interiore, che, purtroppo,
Sebastian sente troppo debole in s.
Cos, tristemente scende dal letto; sul comodino Teresa gli ha lasciato, quando
ancora dormiva, la colazione, una tazza ancora fumante di latte e miele e una
fetta abbondante di torta alle nocciole, squisitezze che tuttavia non riescono ad
addolcire il boccone amaro della partenza, una partenza che pare la codarda
ritirata da una battaglia alle prime avvisaglie di possibile sconfitta.
Per viaggiare comodo, decide di abbandonare il suo tipico abbigliamento
elegante e di indossare invece un maglione verde scuro e i pantaloni felpati di
una vecchia tuta sportiva, poi, sollevate le valigie preparate nei giorni scorsi,
scende le scale, esce dalledificio e con gran sofferenza, infilata la chiave nella
serratura, chiude inesorabilmente la porta di casa e, parallelamente, quella del

123

suo cuore. Nel cortile lo sta aspettando tutta la famiglia di Franco al completo
ed egli li stringe tutti a s, uno per uno, lasciandosi finalmente andare in un
abbraccio vero e appassionato, avvertendo che le loro anime stanno fondendosi
luna nellaltra, per creare un legame speciale e indissolubile. Lultimo ad
essere abbracciato da Sebastian Franco, nei cui piccoli occhi incavati
tremolano contemporaneamente una grandissima commozione per i
cambiamenti che il ragazzo ha compiuto in cos pochi mesi e una tristezza
lacerante per lallontanamento di una persona che ormai considera come quel
figlio che tanto aveva desiderato, ma che non ha mai avuto la gioia di avere.
La nostra casa sar sempre aperta per te, non scordarlo mai! In qualsiasi
momento, saremo felici di correrti incontro alla stazione e di riaccoglierti in
famiglia! sussurra singhiozzando Franco allorecchio del giovane, che poco
dopo si avvia lentamente sulla strada; al grido daddio del giovane fa eco, nella
via ancora deserta, la pronta correzione di Mattia: Arrivederci!
Trascinando stancamente i bagagli, Sebastian percorre Via del Grecale,
soffermandosi qualche istante davanti alla sua biblioteca per rievocare tutti i bei
momenti vissuti e per nascondere temporaneamente le valigie, poich non vuole
che, nelleventualit di incontrare Aurora, lei scopra la sua irrevocabile
decisione di partire. Poi raggiunge furtivo labitazione della sua amata e pone
delicatamente il biglietto daddio nella buca delle lettere: lacrime amare
scorrono sul viso, bagnando il freddo ed imperturbabile lastricato del vialetto
dingresso, finch, assalito da dolorosi rimorsi, scappa via di corsa.
Pochi minuti pi tardi, recuperate le borse, Sebastian ha gi finito di costeggiare
Piazza Maggiore, ma, appena imbocca Via della Stazione, un disco giallo e
verde sfreccia pericolosamente davanti al suo naso, fluttuando a mezzaria.
Accidenti! Mi spiace, ho sbagliato a lanciare il frisbee si giustifica una
voce che Sebastian identifica subito come quella di Eleonora, mentre la ginnica
e sinuosa sagoma della ragazza si avvicina di corsa; Sebastian, raccolto da terra
il giocattolo, la rassicura mentre glielo restituisce: Non ti preoccupare: c
mancato poco, ma non mi hai colpito. Appunto! commenta lei ironicamente
Speravo che dandoti una bella botta in testa tu potessi rinsavire Mannaggia!
A giudicare dalle valigie, direi che ormai persino inutile chiederti se vero
che sei in partenza; non possiamo fare proprio nulla per convincerti a restare?
Ma tu come fai a sapere della mia partenza? Chi che ne ha parlato in giro?
stato Emiliano a diffondere la notizia? prova a sviare il discorso Sebastian,
fingendosi offeso per la gran pubblicizzazione della sua scelta, ma Eleonora
ribatte con tono perentorio, che non ammette repliche: Non hai risposto alla
mia domanda perch te ne vai?
Ho tradito tutti quanti voi e, al tempo stesso, ho tradito i miei sentimenti per
lincapacit di staccarmi definitivamente dalla vecchia mentalit borghese che
avevo prima di trasferirmi qui confessa Sebastian e, sospinto dalla silente

124

disponibilit di lei, continua, anche se per la concitazione il racconto si fa


sempre pi confuso: Un mio ex-compagno universitario mi ha scritto del suo
nuovo incarico negli uffici regionali ed io ho sentito linvidia per una carriera
cos eclatante bruciarmi il cuore. Ho dimenticato tutto quello che avevo
imparato in questi mesi, improvvisamente mi sono sentito spaesato, non capivo
pi cosa ci facessi qui, cos lontano dai poli culturali, tra tanta gente che pu
vantare solamente un basso grado di istruzione Ho risposto a Emilio, cos si
chiama quel mio collega, rivelandogli tutta la mia ammirazione per lui, il mio
biasimo per questi luoghi e il mio desiderio repentino di tornarmene in citt. Poi
Aurora venuta a trovarmi e ha visto la copia di brutta che avevo appena
buttato frettolosamente nel cestino; gi nel momento stesso in cui lho scorta
sulla soglia di casa mia, sono tornato in me e mi sono vergognato di quanto
avevo fatto, ma, invece di ammettere spontaneamente la mia colpa, ho cercato
di nasconderle tutto, dissimulando e mentendo. Lei, per, ha scoperto tutto ed io
mi son sentito travolgere da una furia incontenibile, il mondo mi caduto
addosso; non sapevo pi cosa fare e non lo so tuttora.
Eleonora prova gentilmente ad intromettersi: Sicuramente tu hai sbagliato, ma
se ora lo hai capito e sei sinceramente pentito, non devi andartene! Se ti va, io
potrei parlare ad Aurora e provare a convincerla a perdonarti, ma Sebastian
le spiega con tono grave: Aurora mi ha gi perdonato, me lo ha detto lei stessa;
lei sostiene di essere pronta a dimenticare questa cosa e a ricominciare come se
nulla fosse successo, ma non giusto! Non posso abusare cos della sua bont,
anzi della vostra bont, visto che io ho offeso tutti voi e che tutti voi vi siete
mostrati pronti a perdonarmi. Non riesco a restare qui, ad ogni angolo sento il
peso del mio peccato farsi ancora pi opprimente; devo andarmene, se voglio
davvero dimenticare Ma tu non devi dimenticare il tuo errore lo corregge
Eleonora devi superarlo, il che ben diverso, per farlo devi rimanere qui!
Sebastian non sa bene cosa risponderle ed Eleonora approfitta della sua
esitazione per concludere: Io volevo assolutamente dirti queste cose. Da
adesso, per, tutto nelle tue mani: questa una partita che devi giocare da
solo, noialtri possiamo solo fare il tifo per te, sperando che possa darti una
mano. Per scaramanzia non ti dico Arrivederci a presto, ma certamente non ti
aspettare che ti dica Addio e, dopo averlo abbracciato cos forte da poter
sentire i loro cuori palpitare allunisono luno accanto allaltro, gli volta le
spalle e si allontana, camminando risoluta per celare il dispiacere per il triste
commiato.
Sebastian, invece, procede verso la stazione voltandosi in continuazione a
guardare il paesaggio alle sue spalle, per imprimere indelebilmente nella
memoria ogni particolare dellameno paese che ha deciso di abbandonare; fra i
tetti delle case svetta gagliardo il campanile della chiesa, che invita i paesani
ora al lavoro, ora alla preghiera, sempre, per, seguendo il prezioso esempio di

125

San Luigi Gonzaga, che ha saputo vivere con gioia e semplicit ogni istante
della sua esistenza, senza mai portarsi dietro rimorsi nella coscienza.
Intanto si fa man mano pi nitido davanti a lui il profilo rinascimentale della
stazione, la cui pianta si protende in avanti grazie a due strutture laterali,
contenenti luna alcuni uffici e laltra la biglietteria ed un punto ristoro, che
paiono due braccia aperte per accogliere tutte le persone in partenza.
Sovrasta la facciata un enorme orologio di forma ottagonale, le cui ore sono
elegantemente segnate in numeri romani di color cremisi, esattamente come le
due lancette, sullo sfondo del quadrante color avorio; pi in basso, alcune
composizioni floreali completano, con la loro variopinta geometria,
larchitettura raffinatamente equilibrata del breve colonnato che precede il
portone dingresso.
Dopo aver ammirato per alcuni secondi ledificio, Sebastian varca tristemente la
soglia e va ad accomodarsi su una delle tante polverose poltroncine di velluto
purpureo della fredda sala; ormai solo, seduto in silenzio, pronto a raggiungere
il binario non appena si fosse udito lo sferragliare del treno in avvicinamento,
con lo zaino gi sulle spalle e la pesante valigia nascosta fra le gambe,
Sebastian assalito da dubbi: star facendo la cosa giusta? Lasciare il luogo
dove ha scoperto la gioia della genuinit per andare dove?
Il verso di una poesia gli balena in mente, Ed io non so chi va e chi resta;
dovrebbe essere il verso conclusivo della poesia La casa dei doganieri di
Eugenio Montale, ma non ne sicuro. Comunque questo ha poca importanza.
Ci che conta davvero il messaggio che quelle parole trasmettono: sebbene
siano state scritte in un contesto diverso e, quindi, con una diversa sfumatura di
significato, a Sebastian sembrano pronunciate proprio per lui, per far chiarezza
nella sua vita in quel momento cos difficile. Sta per prendere un treno, per
partire, ma solo nella banale apparenza; in realt non ha il coraggio di lasciarsi
veramente andare e di intraprendere quel viaggio meraviglioso che la vita
umana nelle relazioni con le altre persone e con la natura circostante.
Improvvisamente ritornano in mente e si fanno comprensibili anche gli
insegnamenti di un filosofo come Nietzsche, che proponeva come unica via per
la felicit e per la libert la piena adesione al grande ciclo dellesistenza,
adesione che si traduceva nella fedelt alla terra e nella rinuncia ai fatui sogni di
un successo illusorio. Addirittura il pensatore tedesco giunto a proporre una
radicale trasvalutazione di tutti i consueti valori della morale e della societ, che
egli considerava antivitali, per dare forma allentusiastica affermazione della
volont di potenza, che il divenire stesso della vita.
Animato da queste riflessioni e dallamara consapevolezza della propria
incapacit di cambiare, dopo aver rovistato qualche minuto nella tasca anteriore
dello zaino, estrae la sua solita penna stilografica e un foglietto di carta mezzo
stropicciato e inizia a scrivere, linchiostro blu scorre come un fiume in piena

126

sulla carta e, in poco pi di una ventina di minuti, la lirica, composta quasi in


apnea, conclusa.
Sebastian ammira soddisfatto la sua nuova poesia, intitolata Il treno della
vita24, che si snoda nel foglio fra mille cancellature, asterischi e rimandi:
Lento partito nella commozione
duno sguardo il giovenil percorso:
limmenso ignoto la destinazione,
tante le ambizioni e nessun rimorso.
I ricordi, come gocce sul vetro
infrante, come sabbia fra le dita,
non lascian che uneffimera scia dietro
al treno della vita.
Come un fior, reciso dal suo giardino
e affidato alle onde, verso la valle
segue la corrente, cos il destino
dognun si move per un ferreo calle.
Non c respiro e non si fan fermate,
la strada errabonda avanza infinita,
ma ancor lungi paion le mete agognate
pel treno della vita.
Eccomi: un passegger che cambiare
non vede i tanti compagni di viaggio
(poco pi che misere ombre ignare
appena apparse sul grigio tendaggio)
e che, stanco dellassiduo cammino
e con lantica speme svigorita,
saddormenta accanto ad un finestrino
sul treno della vita.

Finalmente una voce femminile preregistrata annuncia la partenza del convoglio


ferroviario: Sebastian nasconde la penna nello zaino ed infila la sua nuova
opera nella tasca anteriore dei pantaloni, in modo da poterla osservare con
maggiore attenzione una volta salito sul treno. Afferra con la mano sinistra la
valigia e si avvia al binario; stranamente il suo bagaglio pare pesantissimo,
24

METRO: ABABCDCD EFEFGDGD HIHILDLD , tutti i versi sono endecasillabi tranne i versi conclusivi di ogni strofa che sono
settenari (i versi finali sono tutti uguali fra di loro, fatta eccezione per la variatio della preposizione)

127

quasi voglia rimanere ancorato sul pavimento della stazione di Poggio Gelato
per impedirgli di partire. Ad ogni passo sempre pi convinto di non voler
partire e proprio quando manca solo un metro alla porta del vagone viene come
pietrificato da una visione: un bambino di colore poco lontano sta guardando
con gli occhi lucidi la partenza del treno. Cangala, pensa immediatamente
Sebastian, il desiderio di libera irrazionalit e di spensieratezza insito in ogni
uomo! Ed l proprio per lui, perch non si abbandoni alla rigidit delle
convenzioni, ma scelga la bellezza e la genuinit dellimprevedibile.
Tuttavia il fischio del capostazione lo richiama brutalmente alla realt e, nella
frenesia di un istante, decide ancora una volta di rifugiarsi nelle vecchie
certezze, nei sogni di uno stile di vita tanto prestigioso quanto vuoto.
Subito dopo il suo passaggio, secche si chiudono le porte scorrevoli, recidendo
ogni legame affettivo col recente passato; dal finestrino Sebastian guarda la
banchina ferroviaria e scopre che il bimbo se ne andato: Cangala sparito di
nuovo, si dovuto arrendere di fronte alla fredda razionalit, non c pi spazio
per le emozioni e tutto torna a ridursi a un distaccato rapporto di interessi.
Unaccelerazione improvvisa del treno fa perdere lequilibrio a Sebastian, che
viene catapultato su uno dei sedili posteriori, strappando cos agli occhi la
possibilit di un ultimo fugace sguardo a Poggio Gelato e al paesaggio
circostante. Sebastian porta nel cuore un vuoto incolmabile e si sente sempre
pi rapito, da se stesso e dal flusso incontrastabile degli eventi, in balia di un
futuro che non gli appartiene veramente. Tutto finisce, il passato ritorna
opprimente, lestate trascorsa inutilmente.
Ma proprio quando il convoglio si allontana ormai solitario fra le colline,
abbandonando alle spalle le ultime immagini di un sogno che si dissolve alle
prime luci del mattino, stridono lievi le rotaie in lontananza, in pronta risposta
ad una chiamata del freno demergenza
Forse qualcosa veramente cambiato.

128

129

RINGRAZIAMENTI
Nella speranza che la storia sia stata di vostro gradimento e vi abbia permesso
per qualche ora di dimenticare la frenesia della quotidianit e di scoprire
insieme a Sebastian la serenit della vita genuina, giunto il momento di fare
alcuni doverosi ringraziamenti.
Confesso che nella stesura dellintero romanzo non sono mai stato tanto
insicuro come in questo momento, perch non vorrei che, ringraziando alcune
persone, altre si possano ritenere offese per non essere state citate; daltro canto,
non posso esimermi dal manifestare la mia gratitudine ad alcune persone in
particolare, senza le quali forse questo libro sarebbe rimasto per sempre un
sogno irrealizzato.
Ringrazio i tanti insegnanti di Italiano che ho avuto nel corso dei miei studi, che
mi hanno avvicinato alla letteratura ed hanno contribuito preziosamente allo
sviluppo del mio stile personale di scrittura: la maestra elementare Rossana
Baudino, le professoresse delle scuole medie Anna Maria Pennacino e Rosa
Rita Giacchino, la professoressa Paola Badano (seconda superiore), la
professoressa Teresa Cavallero (responsabile del giornalino distituto cui ho
preso parte anchio) il professor Osvaldo Massiglia e la professoressa Isabella
Donato, con la quale ho tuttora un intenso rapporto epistolare e alla quale ho
affidato la correzione di tutte le mie poesie. Mi spiace omettere i docenti delle
altre materie, che comunque sono stati fondamentali per la mia formazione
culturale e umana e che porter sempre nel cuore, ma non posso dilungarmi
troppo, perch non avrebbe senso scrivere pi pagine di note che di trama vera e
propria. Ho scelto di nominare solo gli insegnanti di italiano per la stretta
correlazione fra la loro materia e questo mio lavoro, tuttavia non mi sarei mai
potuto sentire completo se non avessi ricevuto ottimi insegnamenti di tante altre
discipline, dalla matematica alla musica, dal latino allinglese, dallo sport alla
filosofia, dalla storia allarte e alle scienze naturali.
Ringrazio la mia ex-compagna di liceo Marta Regis, che mi ha aiutato a
maturare molte delle convinzioni e degli insegnamenti morali che ho poi
cercato di trascrivere sulla carta, e tutti coloro che con la loro vita mi hanno
fatto capire cosa sia veramente lamicizia e quanto sia gratificante e al tempo
stesso difficile mantenere un rapporto leale e sincero, dai compagni di scuola a
quelli di oratorio e di pallavolo.
Ringrazio tutti i parenti che hanno sempre riposto in me grande fiducia e, in
particolare, ringrazio mio padrino Carlo, che, durante le lunghissime camminate
fatte insieme quando ero ancora un bambino, mi ha raccontato uninfinit di
storie, incentivandomi spesso ad inventarne io stesso di nuove; ancora oggi
condividiamo lo stesso piacere dello scrivere e del sentire il magico ticchettio

130

dei tasti (del mio personal computer e della sua macchina da scrivere) che
accompagna la stesura di ogni nuovo testo.
Ringrazio mia sorella Elisa, la prima a scoprire questo mio progetto, anche se,
forse, senza comprenderlo nella sua interezza, la quale stata per me uno
stimolo fondamentale ad andare avanti anche quando il lavoro sembrava troppo
grande rispetto alle mie capacit.
Ringrazio infine i miei genitori, mamma Erminia e pap Giorgio, che mi hanno
spinto a leggere molto fin da piccolo e che ora sono i primi appassionati lettori
di ogni mia opera; a loro devo anche chiedere scusa per aver celato per tanto
tempo questo mio sogno in costruzione, forse per evitare che si preoccupassero
troppo per me, visto quanto hanno a cuore il mio futuro.
Grazie.

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