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La preistoria di Lampedusa

La dea madre di Lampedusa

ii

La preistoria di
Lampedusa
Diego Ratti

Copyright 2015 Diego Ratti


Tutti i diritti sono riservati. Questo libro e ogni sua parte non possono essere riprodotti o utilizzati in alcuna maniera senza consenso scritto espresso dell autore.
Prima Edizione: 2015
Sito internet dell autore: www.lopadusa.com

iv

Dedica
A mia moglie Weslaine

Indice dei contenuti

Ringraziamenti

vii

Premessa dell' autore

viii

Introduzione

Capitolo 1: Un secolo di opportunit perdute

10

Capitolo 2: Lampedusa nel V millennio a.C.

20

Capitolo 3: La vita domestica

27

Capitolo 4: Rondelle neolitiche

38

Capitolo 5: Il villaggio di Cala Creta

59

Capitolo 6: Le necropoli sommerse

79

Capitolo 7: Una civilt scomparsa sotto il mare

113

Capitolo 8: Religione e culto

129

Conclusione

149

Appendice : Archeoastronomia

150

Catalogo

165

Tavole

183

Note

188

Bibliografia

189

Glossario

192

Ringraziamenti
L autore desidera ringraziare:
Mio padre Pietro per avermi portato a Lampedusa da bambino insegnandomi ad apprezzarne la bellezza, la storia e l archeologia.
I miei figli Pietro Neto e Lorenzo Jos per l aiuto e la compagnia nelle mie escursioni culturali sull isola di Lampedusa.
L Associazione Culturale Archivio Storico Lampedusa ed il suo presidente architetto Antonino Taranto per l aiuto ed il supporto, nonch per il continuo e instancabile
sforzo nel cercare di salvaguardare il patrimonio storico, archeologico e culturale dell
isola.
Il sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa Giusy Nicolini la cui battaglia a tutela dell ambiente di Lampedusa ha contribuito a salvare alcune importanti tracce della
preistoria di Lampedusa.
Il professor Sebastiano Tusa per aver dato attenzione alle mie segnalazioni sulle
tracce di reperti preistorici presenti sull isola.
Ringrazio infine tutti coloro che, condividendo lo spirito di questa iniziativa, collaboreranno alla salvaguardia dello straordinario patrimonio archeologico di Lampedusa
rispettandolo e proteggendolo.

vii

Premessa dell autore


Quando mio padre mi port a Lampedusa all et di sei anni mostrandomi per la
prima volta i cerchi di pietra non avrei mai pensato di ritrovarmi qualche decennio pi
tardi a scrivere un libro sulla preistoria di Lampedusa: un compito certamente troppo
grande per le mie capacit. Il mio rammarico scrivendo queste pagine nasce infatti dalla
consapevolezza di non possedere tutte le conoscenze scientifiche necessarie che nel
mondo dell archeologia moderna e multidisciplinare solo si acquisiscono sul campo e
che anni di studio da autodidatta, nonostante l impegno e la passione, certamente non
possono sostituire.
Iniziando a scrivere questo piccolo libro ritenevo inizialmente di dovermi porre come obiettivo quello di riuscire a risvegliare l interesse circa la preistoria di Lampedusa
nel mondo scientifico ed accademico, poi mi sono reso conto che potr ritenermi soddisfatto del mio sforzo se questo lavoro sar capace di risvegliare la passione per la
preistoria di Lampedusa anche in un solo bambino come capit a me tanti anni fa guardando i cerchi di pietra. Gli errori commessi nell ultimo secolo che hanno danneggiato il
patrimonio archeologico dell isola non saranno ripetuti solo se la nuova generazione
imparer ad apprezzarne la bellezza e l importanza.
Infine, ripensando a tante estati trascorse sull isola, sento di avere ricevuto molto in
termini di affetto ed esperienze da Lampedusa e dalla gente che qui ho incontrato, per
questo spero, scrivendo queste pagine, di fare qualcosa di buono per l isola che mi ha
ospitato per tanti anni.
Il "Codice dei beni culturali e del paesaggio" favorisce e sostiene la partecipazione
di soggetti privati alla valorizzazione del patrimonio culturale (Articolo 6 comma 3) considerandola attivit socialmente utile (Articolo 111 comma 4): la legge sancisce che
anche l impegno dei singoli soggetti privati importante per la salvaguardia del patrimonio culturale del nostro paese, facendo mio questo principio ho raccolto in questi anni
dati e documentazione fotografica ed ho effettuato studi sulla preistoria di Lampedusa
che, di seguito esposti, auspico possano essere di qualche utilit alle Soprintendenze nella loro attivit di ricerca e di tutela del patrimonio archeologico di Lampedusa, oggi in
grande pericolo. L azione dell uomo nell ultimo secolo ha infatti gravemente danneggiato i resti della cultura preistorica di Lampedusa cancellandone per sempre molte delle
tracce materiali, un intervento di tutela e conservazione da parte delle Autorit competenti quanto mai urgente.
E importante ricordare a chi legge, a chi vive sull isola e a chi ha la fortuna di visitare
Lampedusa, che ogni ritrovamento fortuito di reperti archeologici deve essere per legge
segnalato alle autorit competenti e che solo in questo modo possibile contribuire come
privati cittadini alla salvaguardia del patrimonio archeologico dell isola.
Tutti i siti presentati in questo libro che non erano gi stati pubblicati sono stati segnalati alle Autorit competenti dall autore, tutti i reperti trovati da chi scrive e descritti
in questo libro sono stati denunciati alle Autorit competenti e quindi consegnati o conservati in attesa di istruzioni specifiche al fine di garantirne la tutela e salvaguardia nella
speranza che possano presto essere ospitati dal Museo Storico delle Isole Pelagie non
appena questo sar stato restaurato e riaperto.
Sfortunatamente, ad oggi, nonostante le molte segnalazioni e denunce di ritrovamenti fortuiti fatte negli ultimi anni nessuna iniziativa concreta stata ancora presa per
studiare, salvaguardare e valorizzare la preistoria di Lampedusa, questo anche a causa
della grave mancanza di risorse economiche che affligge le autorit preposte alla tutela
del patrimonio archeologico. Anche per questo ho deciso di pubblicare questo scritto:
rendendo pubblico il grande potenziale archeologico dell isola di Lampedusa probabilmente sar pi facile trovare le risorse per studiarlo e tutelarlo.
viii

Introduzione

Il risultato delle scarse ricerche sulla preistoria di Lampedusa stata l accettazione


acritica da parte della comunit scientifica dell ipotesi che l isola abbia poco da offrire
allo studio della preistoria del Mediterraneo: al contrario, obiettivo di questo scritto
dimostrare che l isola di Lampedusa fu popolata ininterrottamente a partire dall inizio
del quinto millennio a.C. per pi di mille anni da una popolazione preistorica che ha sviluppato una cultura autonoma e che ha lasciato tracce della sua esistenza di grande valore
artistico ed interesse scientifico.

Idoletto preistorico in pietra

Capitolo 4: Rondelle neolitiche

Una delle tracce pi enigmatiche e interessanti della preistoria di Lampedusa nel


periodo neolitico rappresentata dai resti di grandi recinzioni in localit Aria Rossa a
nord ovest di Cimitero Vecchio (Figura 4.1): un area questa che secondo l analisi del
profilo magnetico dell isola effettuata negli anni 80 dall Universit di Bari di antica
antropizzazione2. Al professor Diceglie2 della medesima universit si deve la prima ed
unica segnalazione della pi interessante tra queste strutture che fu individuata attraverso
l esame di immagini aeree scattate nel 1942 dall Istituto Geografico Militare in cui si
poteva distinguere una grande struttura circolare di diametro superiore ai 40 metri
costituita da un muro perimetrale di pietre ortostatiche. Queste pietre furono
successivamente asportate (non si vedono pi nelle foto successive al 1942) per riparare i
muretti in pietra a secco delle propriet confinanti cos, quello che ne resta oggi, salvo
pochi ortostati, sono solamente dei ciottoli di pietrame minuto che segnalano il perimetro
della struttura originale.
Pu darsi che Thomas Ashby si riferisse a queste strutture quando menzionava1 la
presenza di round enclosures sul promontorio sopra Aria Rossa: dalla sua breve
descrizione si potrebbe desumere che nel 1909 queste round enclosures avessero
ancora pietre perimetrali tanto da poter sembrare dei grandi ovili circolari.
Oggi difficile osservare in loco questa struttura a causa dell asportazione delle
pietre perimetrali (che continua ancora oggi) e per le caratteristiche geologiche e
morfologiche del terreno la cui lieve pendenza verso mezzoggiorno accentua la perdita di
terreno dovuta all azione degli agenti atmosferici su un territorio gi privo di
vegetazione e particolarmente soggetto al rischio di erosione e dilavamento. Inoltre il
sito si trova su una particella di demanio pubblico accatastata come area di pascolo: il
frequente passaggio di pecore e capre nell area ha contribuito a danneggiare i resti di
queste strutture che affiorano sulla supeficie di terreno a causa della mancanza di
depositi terrosi. Senza un urgente intervento conservativo le ultime tracce di questa
struttura e delle altre simili sono destinate a scomparire.
Grazie all anello di ciottoli che segnala la posizione originale delle pietre
ortostatiche che dovevano costituire il perimetro della struttura possibile cercare di
immaginarne come questa struttura potesse apparire (Figura 4.1):
-L anello principale di ciottoli in pietra calcarea affioranti sulla nuda roccia largo
circa un metro e ha un diametro interno di circa 35 metri (Figure da 4.2 a 4.5).
-All esterno dell anello principale di ciottoli sembra di poter riconoscere un secondo anello concentrico in terra riportata largo, in alcuni punti, fino a due metri e mezzo
(forse ci che resta di un henge). Del materiale terroso originario rimangono scarse
tracce, la maggior parte di questo stato soggetto a dilavamento mentre tracce residue,
soprattutto a valle della struttura (Figura 4.9) oggi coprono appena lo strato sottostante di
nuda roccia.
-All interno dell anello principale di ciottoli, al centro della struttura, si possono
osservare i resti di un terzo anello concentrico ricavato sulla nuda roccia calcarea leggermente rialzato rispetto al terreno circostante con un diametro di circa 7 metri (Figura
4.10).
- Infine, esternamente ai due anelli principali in ciottoli e terra, sono visibili interventi di taglio sulla nuda roccia calcarea (Figura 4.8) quasi a formare un ulteriore anello
di recinzione roccioso intorno alla struttura circolare che raggiunge in questo modo un
diametro complessivo di circa 50 metri.
38

Figura 4.1: foto aerea della grande recinzione circolare con analisi grafica
Ortofoto Regione Sicilia: Regione Siciliana - http://www.sitr.regione.sicilia.it

39

Figura 4.2: anello principale in ciottoli

Figura 4.3: anello principale in ciottoli

40

Figura 4.4: anello principale in ciottoli (lato Ovest)

Figura 4.5: anello principale in ciottoli (lato Est)

41

Figura 4.6: pietre ortostatiche

42

Figura 4.7: pietre ortostatiche

43

Figura 4.8: anello intagliato nella roccia

Figura 4.9: resti dell anello in terra

44

Figura 4.10: centro della struttura

Figura 4.11: piccola struttura circolare periferica con pavimento di nuda roccia
45

Figura 4.11B: piccola struttura circolare periferica con muretto in pietre ortostatiche

Figura 4.12:frammenti ceramici superficiali presenti intorno alla struttura

46

L aspetto della struttura quello di una recinzione circolare a cerchi concentrici che per
dimensioni, orientamento e forma ricorda le circular enclosures o neolithic rondels
dell Europa preistorica continentale: in particolare quelle della regione Danubiana23 e,
per certi versi, i pi recenti henges preistorici delle isole britanniche24.
Il forte dilavamento del terreno su cui poggia questa struttura circolare di Lampedusa ha lasciato ben poche tracce superficiali relative alla frequentazioni antropiche del sito
(Figura 4.12), in aggiunta a questa circostanza la mancanza di qualsivoglia scavo o studio scientifico rende impossibile offrirne un analisi della funzione e dell orizzonte
cronologico che sia suffragata da dati certi. Gli unici ragionamenti che, allo stato attuale
delle cose, possono essere sviluppati sono basati sul confronto e le evidenti analogie con
le neolithic rondels dell Europa continentale.
Negli ultimi due decenni, successivamente alla caduta del muro di Berlino, importanti studi e ricerche sulla preistoria dell Europa centro-orientale hanno permesso di
scoprire molte neolithic rondels e ci ne ha agevolato lo studio e la ricerca tanto che
oggi esiste una ricca letteratura circa l origine e la funzione di queste grandi strutture
circolari che nel quinto millennio a.C. proliferarono seguendo a ritroso il corso del Danubio, del Reno e dell Elba ed accompagnando la diffusione del modo di produzione
agricolo e della ceramica lineare.
La pratica della costruzione delle rondelle neolitiche si diffuse in particolare nell
ambito della Cultura di Lengyel e della Cultura della ceramica decorata a punzone
(Stichbandkeramik o SBK) che fiorirono nell' Europa centrale tra il 5000 ed il 4500 a.C.:
le genti portatrici di queste culture e di questi corredi archeologici si riunivano in comunit agricole ben sviluppate sia dal punto di vista spirituale che materiale25.
I costruttori di queste strutture circolari praticavano un agricoltura avanzata, erano
in grado di coltivare diversi tipi di cereali ed allevavano diverse specie di animali domesticati. L interpretazione pi diffusa23 circa l uso di queste strutture consiste in un
loro utilizzo multifunzionale: come luogo d incontro ed assemblea oltre che come osservatorii astronomici per la definizione di un calendario agricolo attraverso l
osservazione del movimento degli astri, infine, la presenza di trincee e palizzate fa pensare che queste strutture potessero essere utilizzate anche a scopo difensivo in caso di
attacco di altri clan dall esterno. Queste grandi strutture circolari sono trattate in ambito
scientifico ed accademico come un fenomeno che interessa esclusivamente l Europa
continentale a partire dal neolitico medio: non nota ad oggi alcuna struttura di questo
tipo in ambito Mediterraneo e questo fa della struttura circolare di Lampedusa un caso
unico di grande interesse scientifico ed accademico.
Nello stesso periodo in cui venivano edificate le neolithic rondels in Austria,
Germania, Ungheria, Repubblica Ceca sappiamo che a Lampedusa fioriva un insediamento neolitico caratterizzato dalla presenza di ceramica della facies di Stentinello
(4800/4500 a.C.): sappiamo che le genti della Cultura di Stentinello erano altrettanto sviluppate, tanto dal punto di vista materiale quanto spirituale, rispetto alle coeve culture
che fiorivano nell Europa continentale e che costruivano queste strutture per tanto, su
questa base potremmo ipotizzare che le genti che abitavano Lampedusa nel quinto millennio a.C. adottarono, tra le innovazioni portate dalla rivoluzione neolitica, anche l
utilizzo di queste grandi strutture circolari come strumento per regolare il calendario
agricolo. Tanto la Cultura di Stentinello quanto la Cultura di Lengyel hanno nel neolitico antico radici comuni legate all area egeo anatolica per tanto l ipotesi che entrambe
abbiano attinto da un bagaglio di conoscenze agricole comune sviluppando strutture simili per uso e forma in grado di agevolare la comprensione e l implementazione dei
cicli agricoli non appare del tutto inverosimile.

47

Perch, in tutto il Mediterraneo, solo a Lampedusa sia rimasta traccia di queste


strutture cos diffuse nell Europa continentale, uno dei principali interrogativi a cui
dovr rispondere la ricerca archeologica nei prossimi anni: ad oggi, circostanza quasi incredibile, non solo queste strutture presenti a Lampedusa non sono mai state studiate,
ma sono anche completamente sconosciute al mondo accademico e scientifico.

Figura 4.13: Strutture circolari di epoca neolitica Circula rondels nella regione
danubiana dell Europa continentale : immagine da Podborsk23
48

Figura 4.14: Area degli insediamenti con tracce della Cultura STK e alla Cultura
di Lengyel (5000-4500 a.C.) nell Europa continentale ed insediamenti con tracce della
Cultura di Stentinello (4800 a.C) nel mediterraneo

Figura 4.15: le due principali direttrici di diffusione dell agricoltura in Europa, nel
neolitico antico l area egeo-anatolica costituisce il centro di irradiazione delle innovazioni neolitiche.
49

Una delle funzioni tipiche delle neolithic rondels era quella di osservatorio astronomico utilizzato per riconoscere i periodi dell anno pi idonei per attivit come la
semina e la mietitura. Il luogo di costruzione della grande struttura circolare di Lampedusa e l esistenza di precisi allineamenti tra il suo centro ed i cerchi di pietra nell area
circostante (Figura 4.16) in direzione di punti sulla linea dell orizzonte locale particolarmente significativi dal punto di vista dell archeo-astronomia26 sembrano avallare l
ipotesi che anche la struttura di Lampedusa potrebbe aver avuto la funzione principale di
osservatorio astronomico, una sorta di calendario di pietra per l agricoltura.

Figura 4.16: lo schema degli allineamenti tra la rondella ed alcuni cerchi di pietra
periferici (ortofoto Regione Sicilia)-Regione Siciliana - http://www.sitr.regione.sicilia.it
50

Figura 4.17: foto satellitari di Stonehenge (sopra) e Lampedusa (sotto)


Dati cartografici 2013 Google ; imagery DigitalGlobe

51

Figura 4.18: foto satellitari di Goseck (sopra) e Lampedusa (sotto)


Il cerchio di Lampedusa per forma, dimensioni ed allineamenti e funzionamento assomiglia al noto Cerchio di Goseck (Figura 4.18). Il cerchio di Goseck una struttura
neolitica (quinto millennio a.C.) i cui elementi strutturali sono costituiti da quattro anelli
concentrici27: un fossato pseudo circolare di 71 metri di diametro circondato da un anello
in terra riportata (henge) e due palizzate pseudo circolari del diametro rispettivamente
di 56 e 49 metri (queste ultime recentemente ricostruite ). Il cerchio di Goseck il me52

glio conservato e il pi studiato tra pi di 200 siti simili rinvenuti tra la Germania, l'Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia: gli archeologi considerano il cerchio di
Goseck un osservatorio solare utilizzato come calendario preistorico dalle genti della
cultura della ceramica decorata a punzone (Stichbandkeramik abbr. STK or STbK) che
era insediata in quell area tra il 4900 ed il 4500 a.C.
La funzione astronomica della struttura stata dedotta dalla posizione delle porte d
ingresso attraverso le due palizzate interne: queste infatti avevano delle porte a sud-est
ed a sud-ovest dalle quali, in occasione del solstizio d'inverno, gli osservatori situati al
centro del sito avrebbe visto il sole sorgere e tramontare. La gente appartenente alla cultura STK che costru questa struttura costituiva una delle prime comunit agricole del
nord Europa e la loro attenzione alla posizione del sole ed alle stagioni da mettere strettamente in relazione con la necessit di regolare il calendario agricolo.
Una volta descritto il cerchio di Goseck e avanzata l ipotesi che anche la grande
struttura circolare di Lampedusa avesse una funzione simile, opportuno spiegarne, almeno brevemente, la modalit di funzionamento: l anello di terra riportata (henge)
doveva avere dei tagli in alcune direzioni di osservazione per circoscrivere determinati
settori dell orizzonte, quindi il percorso circolare di ciottoli (in origine probabilmente un
anello di pietre ortostatiche) serviva all osservatore per spostarsi intorno alla struttura al
fine di trovare la posizione migliore per collimarne28 un palo posizionato al centro della
struttura con altri pali posizionati al centro dei cerchi di pietra esterni (collimatori) in
modo che risultassero allineati soltanto in una precisa data dell anno rispetto all oggetto
celeste da osservare. A conferma di questa ipotesi la posizione in cui stata costruita
questa grande struttura consente una perfetta visuale dell orizzonte nella direzione dei
cerchi esterni usati come collimatori e situati, rispetto al centro della grande struttura, su
punti dell orizzonte misurati in azimuth tali da fornire piena visibilit sulle levate del sole agli estremi solstiziali, sui lunistizi estremi, sulla levata eliaca di Sirio e sulla sua
culminazione in epoca preistorica. Una descrizione pi completa del funzionamento della grande struttura circolare come osservatorio astronomico preistorico fornita in
Appendice.

Figura 4.19: Ricostruzione 3D della grande struttura circolare interpretata come


osservatorio astronomico sul modello del cerchio di Goseck.
Dati cartografici 2013 Google ; imagery DigitalGlobe
53

La principale ragione di ordine pratico che giustificava una particolare attenzione


allosservazione dei fenomeni celesti da parte delle antiche comunit preistoriche era l
esigenza di regolare i tempi della produzione agricola. Nel caso di comunit insediate su
isole di alto mare come Lampedusa plausibile che l osservazione delle stelle fosse
praticata anche ai fini dello studio della navigazione: precise conoscenze sul movimento
e la posizione degli astri, del resto, dovevano ragionevolmente appartenere agli antichi
navigatori che colonizzarono Lampedusa cos abili nella navigazione di alto mare da
commerciare in ossidiana con Pantelleria19, attraversare il canale di Sicilia e intrattenere
scambi di natura commerciale e culturale con la vicina Malta.
A nord-ovest di localit Aria Rossa, poco distante dalla rondella neolitica appena
descritta, si trova una seconda struttura circolare in pietra di circa 40 metri di diametro
(Figura 4.20) con il caratteristico anello di ciottoli appena affioranti sul terreno ed un filare di pietre ortostatiche che dal centro della struttura punta verso nord (23 di azimuth)
in direzione della falesia a picco sul mare.

Figura 4.20: seconda struttura circolare in pietra situata a nord ovest di Aria Rossa
Ortofoto Regione Sicilina. - http://www.sitr.regione.sicilia.it
Poco pi a ovest della seconda rondella neolitica di Aria Rossa vi sono le tracce di
una terza struttura circolare (Figura 4.21) con il caratteristico anello di ciottoli e le stesse
dimensioni delle due precedentemente descritte.

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Figura 4.21:terza circolare in pietra situata a nord ovest di Aria Rossa


Ortofoto Regione Sicilina. - http://www.sitr.regione.sicilia.it

E importante sottolineare come queste strutture circolari non siano isolate ma si


trovino inserite all interno di un ampio sito caratterizzato dalla presenza di altre strutture
di origine antropica, forse uno stanziamento preistorico (Figura 4.25): intorno ad esse
infatti si trovano numerosi cerchi di pietra (Figura 4.23), un dolmen intatto (Figura 4.24),
i resti di altri dolmen le cui grandi pietre devono essere state asportate e un ipogeo (Figura 4.22) che potrebbe essere stato utilizzato a scopo di culto. Tale ipogeo, nelle immagini
I.G.M del 1942 appariva recintato da un cerchio di pietre, di questo recinto oggi non rimane traccia a causa dell asportazione recente delle pietre che lo costituivano. Pu darsi
che questo ipogeo fosse proprio quello che not Ashby all inizio del secolo scorso menzionando1 una grotta sotto una delle circular enclosures sul promontorio sopra Aria
Rossa. L ipogeo di Aria Rossa, oltre all ambiente d ingresso, possiede probabilmente
altri due ambienti sotterranei attualmente inaccessibili a causa dei depositi di terra e detriti al suo interno, esso non mai stato esplorato da archeologi nonostante possa
contenere frammenti ceramici o ossei in grado di rispondere ad alcuni degli interrogativi
sollevati in questa sede.

55

Figura 4.22: ipogeo di Aria Rossa: A-ingresso, B- foro aerea del 1942 in cui appariva
recintato da pietre, C-camera est
56

Figura 4.23: due esemplari dei numerosi cerchi di pietra che si trovano sui promontori
di Aria Rossa
57

Figura 4.24:dolmen situato a nord del grande cerchio di pietra di Aria Rossa

Figura 4.25: Aria Rossa. Ricostruzione 3D del grande cerchio di Lampedusa e dei cerchi di pietra circostanti interpretati come capanne .
Dati cartografici 2013 Google ; imagery DigitalGlobe
58

Conclusione

Le ipotesi avanzate e gli interrogativi sollevati durante la stesura di questo contributo allo studio sulla preistoria di Lampedusa mi auguro possano stimolare l inizio di studi
e ricerche fatte in modo professionale, con metodi, mezzi e strumenti scientifici che,
sfortunatamente, chi scrive, autodidatta e studioso per passione, non ha a disposizione.
E caratteristica essenziale del metodo scientifico che le ipotesi siano testate, accettate o rifiutate sulla base di esperimenti e dati certi ed oggettivi: in questo senso auspico
che tra i tanti studiosi e ricercatori di archeologia che contribuiscono alla ricerca e allo
studio del patrimonio archeologico italiano e siciliano, ci sia qualcuno che possa migliorare correggere ed ampliare quanto io ho cercato di presentare qui senza alcuna pretesa di
esaustivit ed infallibilit, senza interesse commerciale ma soltanto motivato dal desiderio di arricchire la nostra conoscenza circa il lontano passato di Lampedusa.

L autore
Diego Ratti

149

TAVOLE
Tavola I Cronologia
Tavola II Mappa Sicilia, Malta e Lampedusa nel Neolitico Medio
Tavola III Mappa Sicilia, Malta e Lampedusa nell Eneolitico Iniziale
Tavola IV Mappa Lampedusa

183

TAVOLA I
Tavola cronologica delle principali fasi riconoscibili nella preistoria di Lampedusa nel
periodo compreso tra il Neolitico Medio e l Eneolitico Medio con alcune corrispondenti
fasi della preistoria di Malta e della Sicilia che presentano contatti, sincronie e confronti
possibili con Lampedusa.

PERIODO

LAMPEDUSA

MALTA

SICILIA

4800-4400 AC

Cala Pisana:
Capanne stentinelliane
Ceramica stentinelliana
Aria Rossa:
Rondelle neolitiche
Capanne circolari

Ghar Dalam:
Ceramica
stentinelliana

Stentinello:
Villaggio
Trincerato
Ceramica
stentinelliana

4400-4100 AC

Cala Creta
Punta Parrina
Cala Uccello:
Capanne circolari
Dolmen
Grotte

Grey Skorba
Red Skorba:
Capanne
circolari

Piano Vento:
Capanne circolari
neolitiche

4100-3600 AC

Cala Creta
Punta Parrina
Cala Uccello
Capo Grecale:
Capanne circolari
Grotte
Rock cut tombs
Tabaccara:
Capanne circolari
Struttura ansata (tempio)
Rock cut tombs

Zebbug:
Ceramica incisa
Rock cut tombs

Piano Vento
Cntr. Scintilia
Cntr. Tranchina
Rock cut tombs
Ceramica incisa
Stile San ConoPiano NotaroGrotta Zubbia

3600-3300 AC

CRISI: perdita di area


Ggantija:
Templi
coltivabile, sommersione delle necropoli pi Rock cut tombs
antiche
MIGRAZIONE: mo- Inizia la fase dei
vimenti
demografici
Templi
verso Sicilia e Malta
ABBANDONO
Tarxien:
Grandi templi
Ipogei

3300-3000 AC

184

TAVOLA II
Sicilia, Lampedusa e Malta nel Neolitico Medio: siti menzionati nel testo

185

TAVOLA III
Sicilia, Lampedusa e Malta all inizio del periodo Eneolitico: siti menzionati nel testo

186

TAVOLA IV
Lampedusa: siti menzionati nel testo

Dati cartografici 2014 Google ; imagery DigitalGlobe


187

Note
-La Figura 1.3 e la Figura 1.4 sono tratte dalla pubblicazione Tracce di un insediamento neolitico
nell isola di Lampedusa G. Radi, 1973 in Atti della Societ Toscana di Scienze Naturali- Serie A - pp
197-205.Ringraziamo tanto l autrice quanto la casa editrice a cui spettano tutti i diritti sull immagine.
-Le ricostruzioni del paesaggio in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma Google Earth e
ortofoto del portale Geoportale Regione Siciliana all url - http://www.sitr.regione.sicilia.it.
-Le ricostruzioni dell orizzonte in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma SVC v.5.8.6
di Kerry Shetline, i cui algoritmi numerici si basano su Astronomical Algorithms di Jean Meeus,

188

Bibliografia
1

Lampedusa, Linosa e Lampione Thomas Ashby, 1912 in Annals of Archaelogy, Vol


IV 1911 pp11-34
2
Diceglie Telerilevamento archeologico di Lampedusa, 1994 Falsano di Bari
3
Studi sulle ossidiane italiane, IV datazione con il metodo delle tracce di fissione
Bigazzi, Bonadonna, Belluomini, Malpieri (1971) Boll. Soc. Geologica Italiana 90 (4)
469-480 Roma
4
Tracce di un insediamento neolitico nell isola di Lampedusa G. Radi, 1973 in Atti
della Societ Toscana di Scienze Naturali- Serie A - pp 197-205
5
Biogeografia delle isole Pelagie , Aldo Segre, Rendiconti dell Accademia Nazionale
delle Scienza detta dei XL , 1960 serie IV Vol XI
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Lampedusa scavi 1985-1988 A. De Miro C. Aleo Nero
7
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8
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9
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10
Holocene Paleohydrological changes in the Central Mediterranean as reflected by
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Holocene climate variability in Sicily from a discontinuous stalagmite record and the
Mesolithic to Neolithic transition Silvia Frisia, Andrea Borsato, Augusto Mangini,
Christoph Sptl, Giuliana Madonia, Ugo Sauro, , Quaternary Research, Volume 66,
Issue 3, November 2006, Pages 388-400
12
Holocene hydrological changes in south-western Mediterranean as recorded by lakelevel fluctuations at Lago Preola, a coastal lake in southern Sicily, Italy Magny et all
Quaternary Science Reviews Volume 30, Issues 1920, September 2011, Pages 2459
2475
13
Sicilia e Malta durante il Neolitico Giannitrapani, Prima Sicilia 1997
14
Holocene climate change, vegetation history and human impact in the Central
Mediterranean: evidence from the Maltese Islands Carroll, Hunt,Schembri, Bonanno in
Quaternary Science Reviews Volume 52, 2 October 2012, Pages 2440
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Tunisia) Kamel Zerai in Geomorphologie: relief, processus, environment, 2009 n.4 p
271-286 : periodo umido dal 800 al 400 a.c in Tunisia
16
Sea-level change along the Italian coast for the past 10,000 years Kurt Lambeck,
Fabrizio Antonioli, Anthony Purcell, Sergio Silenzi, , Quaternary Science Reviews,
Volume 23, Issues 1415, July 2004, Pages 1567-1598
17
"Il Tirreniano dell isola di Lampedusa: le successioni di Cala Maluk e Cala Uccello
Buccheri, Renda, Morrelae, Sorrentino : da Boll. Soc. Geol. It. 118 (1999) 361-373
18
The Pelagian islands: a new geological interpretation form sedimentological and
tectonic studiesand its bearing on the evolution of the central Mediterranean Sea
Grasso- Pedley - 1985
19
The Italian Obsidian Sources Bigazzi, Oddone, Radi - Archemetriai Muhely 2005/1
20
The provenancing of ochres from the Neolithic Temple Period in MaltaNicola
Attard Montalto, Andrew Shortland, Keith Rogers, Journal of Archaeological Science,
Volume 39, Issue 4, April 2012, Pages 1094-1102
21
The Early Mediterranean Village, John Robb, Cambridge University Press, 2007
189

22

Indagine antropologica e paleodemografica della necropoli di Paino Vento,


Francesco Mallegni in G. Castellana La necropoli Protoeneolitica di Piano Vento.
23
Podborsky, V. 1988. Tetice-Kyjovice 4. Rondel osady lidu s moravskou malovanou
keramikou (Das Rondell der Niederlassung des Volkes mit Mhrischer Bemalter
Keramik). Brno: Opera Universitatis Purkynianae Brunensis, Facultas Philosophica 277.
24
The Stonehenge people: an exploration of life in neolithic Britain .R. Castleden,
Routledge, 1992
25
More than just ceramics: The formation and development of the Bavarian group of
Stroke-ornamented ware Culture by Florian Eibl
26
Lampedusa Stonehenge Diego Ratti 2011, studi di archeo-astronomia dell autore
pubblicati sul sito www.lopadusa.com e in appendice a questo libro.
27
Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondel, Marianna Riddestad
28
Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses, Adriano Gaspani Ed. Terra
Insubre, anno 2009
29
Insularity and Isolation: Malta and Sicily in Prehistory , Bonanno, in the Hybleans
the Hybleans in Malta in Atti del Convegno Internazionale Catania 2006
30
An Archaeology of the Senses: Prehistoric Malta Robin Skeates, Oxford
University Press, USA (November 5, 2010)
31
La necropoli di contrada Tranchina di Sciacca 2008 Domenica Gull.
32
Malta Prehistory and Temples, David H. Trump Malta's living heritage Series,
2002
33
La Necropoli protoeneolitica di Piano Vento nel territorio di Palma di Montechiaro
Giuseppe Castellana, Agrigento 1995 Figura 41 Pagina 69.
34 a-b
Archeologia del Neolitico, Pessina e Tin, Carocci Editore, I edizione del 2008,
III ristampa del 2012: 34a cap. 9, 34b pag. 270.
34 c-d
Archeologia del Neolitico, Pessina e Tin, Carocci Editore, I edizione del 2008,
III ristampa del 2012: 34c pag. 263, 34d pag. 255.
35
L occupazione delle grotte in et preistorica nel territorio agrigentino, Domenica
Gulli, Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Agrigento.
36
Segreti dell antica Malta J.D. Evans,Thames and Hudson, Londra, II edizione del
1969 pagina 60.
37
La facies di San Cono - Piano Notaro Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con
l Egeo nel primo eneolitico siciliano, Claudia Speciale, in Atti della XLIII Riunione
Scientifica L et del rame in Italia, Firenze 2011..
38
Prehistoric tombs near Zebbug, Malta, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis
School at Rome , Vol. 22 (1954) pagina 15.
39
Prehistoric tombs near Zebbug, Malta, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis
School at Rome , Vol. 22 (1954) pagina 18.
40
Nuovi dati di cronologia assoluta dell et del rame: la necropoli di contrada Scintilia
di Agrigento, Domenica Gulli e Filippo Terrasi, Preistoria e protostoria, Atti dell
Incontro di Studi Universit di Verona 25/6/2013
41
L eneolitico in Italia centro-meridionale e Sicilia attraverso la prospettiva delle
nuove ricerche nel mondo egeo-balcanico, Massimo Cultraro, Storia, Preistoria e
protostoria, Atti dell Incontro di Studi Universit di Verona 25/6/2013 Vol I pag 213.
42
Domesticating Landscapes: Sicily and the Maltese Islands in the later Neolithic and
Eneolithic ages, Massimo Cultraro, Proceeding of the Conference St Julians, Malta,
2007 Interconnections in the central Mediterraean: the Maltese islands and Sicily in
history.
43
Prima Sicilia alle origini della societ siciliana a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.
II fig II.7 Regione Siciliana..

190

44

Confronta con la maschera di terracotta dalla tomba 3 della necropoli di Piano Vento a
pagina 162 di La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di
Montechiaro Giuseppe Castellana, Agrigento 1995
44b
Confronta con il capitolo Le fosse votive della necropoli e credenze religiose pagg.
67-80 di La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di
Montechiaro Giuseppe Castellana, Agrigento 1995
45
Neolithic Representations of the Human Form from the island of Malta and Gozo T.
Zammit and Charles Singer in Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol.
64 (Jan-Jun, 1924), pp. 67-100
46
Excavations in Malta in 1914, Thomas Ashby, T. Zammit and Giuseppe Despott
Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol. 16, (Feb., 1916), pp.
17-22
47
Piano di gestione Isole Pelagie POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347 Parte I
Fase Conoscitiva, sezione2.3.6, pagina 331.
48
Piano di gestione Isole Pelagie POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347 Tavola
17 Carta dei Vincoli SIC ITA040001 e ITA04002
49
Prima Sicilia alle origini della societ siciliana a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.
II fig II.7 Regione Siciliana..
50
La facies di San Cono-Piano Notaro-Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con
lEgeo nel primo Eneolitico siciliano, Claudia Speciale , XLIII Riunione Scientifica Let del rame in Italia.
51
La Sicilia nella Preistoria , Sebastiano Tusa 1999, Sellerio Ed.
52
Crocodiles in the Sahara Desert: An Update of Distribution, Habitats and Population
Status for Conservation Planning in Mauritania. Brito, Martnez-Freira, Sierra, Sillero,
Tarroso PLoS ONE 01/2011
53
A comparative study of ancient Maltese skulls, Anton Mifsud, Charles SavonaVentura, Jane Andrews
54
Prehistoric medicine in Malta, Anton Mifsud, C. Savona-Ventura, 1999 ISBN
99909-68-93-4
55
The gods of the egyptians Wallis Budge 1904 VOL I
56
Predynastic burials Alice Stevenson, 2009 UCLA Encyclopedia of Egyptology
57
Predynastic Egypt: new data from Maadi Isabella Caneva, Marcella Frangipane,
Alba Palmieri
58
The Egyptian Predynastic: A Review of the Evidence Kathryn A. Bard
Journal of Field Archaeology Vol. 21, No. 3 (Autumn, 1994), pp. 265-288
59
La civilt della Dea": Marija Gimbutas, edizione in Italiano 2012 Nuovi Equilibri
60
Underground religion: cult and culture in prehistoric Italy": Ruth Whitehouse,
University of London 1992
61
Archeologia del Neolitico": Pessina, Tin, 2008 edizioni Carocci

Appendice
a1

Adriano Gaspani Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses Ed. Terra
Insubre, anno 2009
a1
Marianna Riddestad, Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondel
a3
Laskar, J. , "Secular Terms of Classical Planetary Theories Using the Results of General Relativity"1986
a4
John J. Rogers Origins of the ancient constellations: the Mesopotamian traditions

191

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