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La preistoria di Lampedusa

La dea madre di Lampedusa

ii

La preistoria di
Lampedusa
Diego Ratti

Copyright 2015 Diego Ratti


Tutti i diritti sono riservati. Questo libro e ogni sua parte non possono essere riprodotti o utilizzati in alcuna maniera senza consenso scritto espresso dell autore.
Prima Edizione: 2015
Sito internet dell autore: www.lopadusa.com

iv

Dedica
A mia moglie Weslaine

Indice dei contenuti

Ringraziamenti

vii

Premessa dell' autore

viii

Introduzione

Capitolo 1: Un secolo di opportunit perdute

10

Capitolo 2: Lampedusa nel V millennio a.C.

20

Capitolo 3: La vita domestica

27

Capitolo 4: Rondelle neolitiche

38

Capitolo 5: Il villaggio di Cala Creta

59

Capitolo 6: Le necropoli sommerse

79

Capitolo 7: Una civilt scomparsa sotto il mare

113

Capitolo 8: Religione e culto

129

Conclusione

149

Appendice : Archeoastronomia

150

Catalogo

165

Tavole

183

Note

188

Bibliografia

189

Glossario

192

Ringraziamenti
L autore desidera ringraziare:
Mio padre Pietro per avermi portato a Lampedusa da bambino insegnandomi ad apprezzarne la bellezza, la storia e l archeologia.
I miei figli Pietro Neto e Lorenzo Jos per l aiuto e la compagnia nelle mie escursioni culturali sull isola di Lampedusa.
L Associazione Culturale Archivio Storico Lampedusa ed il suo presidente architetto Antonino Taranto per l aiuto ed il supporto, nonch per il continuo e instancabile
sforzo nel cercare di salvaguardare il patrimonio storico, archeologico e culturale dell
isola.
Il sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa Giusy Nicolini la cui battaglia a tutela dell ambiente di Lampedusa ha contribuito a salvare alcune importanti tracce della
preistoria di Lampedusa.
Il professor Sebastiano Tusa per aver dato attenzione alle mie segnalazioni sulle
tracce di reperti preistorici presenti sull isola.
Ringrazio infine tutti coloro che, condividendo lo spirito di questa iniziativa, collaboreranno alla salvaguardia dello straordinario patrimonio archeologico di Lampedusa
rispettandolo e proteggendolo.

vii

Premessa dell autore


Quando mio padre mi port a Lampedusa all et di sei anni mostrandomi per la
prima volta i cerchi di pietra non avrei mai pensato di ritrovarmi qualche decennio pi
tardi a scrivere un libro sulla preistoria di Lampedusa: un compito certamente troppo
grande per le mie capacit. Il mio rammarico scrivendo queste pagine nasce infatti dalla
consapevolezza di non possedere tutte le conoscenze scientifiche necessarie che nel
mondo dell archeologia moderna e multidisciplinare solo si acquisiscono sul campo e
che anni di studio da autodidatta, nonostante l impegno e la passione, certamente non
possono sostituire.
Iniziando a scrivere questo piccolo libro ritenevo inizialmente di dovermi porre come obiettivo quello di riuscire a risvegliare l interesse circa la preistoria di Lampedusa
nel mondo scientifico ed accademico, poi mi sono reso conto che potr ritenermi soddisfatto del mio sforzo se questo lavoro sar capace di risvegliare la passione per la
preistoria di Lampedusa anche in un solo bambino come capit a me tanti anni fa guardando i cerchi di pietra. Gli errori commessi nell ultimo secolo che hanno danneggiato il
patrimonio archeologico dell isola non saranno ripetuti solo se la nuova generazione
imparer ad apprezzarne la bellezza e l importanza.
Infine, ripensando a tante estati trascorse sull isola, sento di avere ricevuto molto in
termini di affetto ed esperienze da Lampedusa e dalla gente che qui ho incontrato, per
questo spero, scrivendo queste pagine, di fare qualcosa di buono per l isola che mi ha
ospitato per tanti anni.
Il "Codice dei beni culturali e del paesaggio" favorisce e sostiene la partecipazione
di soggetti privati alla valorizzazione del patrimonio culturale (Articolo 6 comma 3) considerandola attivit socialmente utile (Articolo 111 comma 4): la legge sancisce che
anche l impegno dei singoli soggetti privati importante per la salvaguardia del patrimonio culturale del nostro paese, facendo mio questo principio ho raccolto in questi anni
dati e documentazione fotografica ed ho effettuato studi sulla preistoria di Lampedusa
che, di seguito esposti, auspico possano essere di qualche utilit alle Soprintendenze nella loro attivit di ricerca e di tutela del patrimonio archeologico di Lampedusa, oggi in
grande pericolo. L azione dell uomo nell ultimo secolo ha infatti gravemente danneggiato i resti della cultura preistorica di Lampedusa cancellandone per sempre molte delle
tracce materiali, un intervento di tutela e conservazione da parte delle Autorit competenti quanto mai urgente.
E importante ricordare a chi legge, a chi vive sull isola e a chi ha la fortuna di visitare
Lampedusa, che ogni ritrovamento fortuito di reperti archeologici deve essere per legge
segnalato alle autorit competenti e che solo in questo modo possibile contribuire come
privati cittadini alla salvaguardia del patrimonio archeologico dell isola.
Tutti i siti presentati in questo libro che non erano gi stati pubblicati sono stati segnalati alle Autorit competenti dall autore, tutti i reperti trovati da chi scrive e descritti
in questo libro sono stati denunciati alle Autorit competenti e quindi consegnati o conservati in attesa di istruzioni specifiche al fine di garantirne la tutela e salvaguardia nella
speranza che possano presto essere ospitati dal Museo Storico delle Isole Pelagie non
appena questo sar stato restaurato e riaperto.
Sfortunatamente, ad oggi, nonostante le molte segnalazioni e denunce di ritrovamenti fortuiti fatte negli ultimi anni nessuna iniziativa concreta stata ancora presa per
studiare, salvaguardare e valorizzare la preistoria di Lampedusa, questo anche a causa
della grave mancanza di risorse economiche che affligge le autorit preposte alla tutela
del patrimonio archeologico. Anche per questo ho deciso di pubblicare questo scritto:
rendendo pubblico il grande potenziale archeologico dell isola di Lampedusa probabilmente sar pi facile trovare le risorse per studiarlo e tutelarlo.
viii

Introduzione

Il risultato delle scarse ricerche sulla preistoria di Lampedusa stata l accettazione


acritica da parte della comunit scientifica dell ipotesi che l isola abbia poco da offrire
allo studio della preistoria del Mediterraneo: al contrario, obiettivo di questo scritto
dimostrare che l isola di Lampedusa fu popolata ininterrottamente a partire dall inizio
del quinto millennio a.C. per pi di mille anni da una popolazione preistorica che ha sviluppato una cultura autonoma e che ha lasciato tracce della sua esistenza di grande valore
artistico ed interesse scientifico.

Idoletto preistorico in pietra

Capitolo 2: Lampedusa nel V millennio a.C.

Ad oggi l unico dato archeologico certo per quanto riguarda lo studio della preistoria di Lampedusa il ritrovamento di Cala Pisana4 e da questo si deve partire. I pochi
frammenti ceramici ritrovati negli anni 70 a Cala Pisana ci permettono infatti di fornire
un inquadramento cronologico sufficientemente preciso per il primo insediamento preistorico di Lampedusa circa il quale si ha notizia: la decorazione di questi frammenti
tipica della facies di Stentinello, una facies a ceramica impressa che si diffuse a partire
dall inizio del quinto millennio a.C. in tutta la Sicilia centrale, orientale e nella Calabria
meridionale. I frammenti ceramici di Cala Pisana, secondo Tusa9, ricordano quelli dei livelli stentinelliani della Grotta dell Uzzo che si collocano cronologicamente intorno al
4800 a.C. quindi nello stesso periodo della fase di Ghar Dalam nella vicina Malta32 in cui
altri coloni portatrici della medesima cultura erano appena sbarcati dalle coste siciliane.

Figura 2.1: Sequenza stratigrafica e datazioni dalla grotta dell Uzzo (in Tusa9)
20

Al tempo della sua prima colonizzazione nel neolitico (circa 4800 a.C.), Lampedusa godeva di un clima pi umido10 rispetto ad oggi con maggiori precipitazioni e condizioni
idonee allo sviluppo di una comunit agricola. Non essendo mai stato effettuato uno studio sul paleo-clima di Lampedusa per comprendere come potesse apparire l isola ai suoi
primi abitanti possiamo basarci sugli studi e sulle osservazioni della moderna ricerca archeologica multidisciplinare compiuti in Sicilia, nella vicina Malta e in Nord Africa.
A nord di Lampedusa, gli studi paleoclimatici relativi alla Sicilia si basano principalmente su dati petrografici e geochimici dalla grotta di Carburangeli11 e su dati
ricavati dai sedimenti lacustri del lago Preola e del lago Pergusa12: questi studi confermano che la Sicilia godesse di un clima molto pi umido e fresco di quello attuale con
maggiori livelli di precipitazioni e quindi una maggiore ricchezza di flora e fauna nella
prima parte dell Olocene con un picco nel livello di precipitazioni, di profondit dei laghi e di velocit di accrescimento delle stalagmiti nel periodo compreso tra 8500 e 7500
anni fa.
Risulta interessante notare come il periodo transizionale dal Mesolitico al Neolitico,
nella stratigrafia della Grotta dell Uzzo9 coincida proprio con questo picco di umidit:
dal 5700 a.C. (circa 7700 anni fa) nella sequenza della Grotta dell Uzzo cominciano ad
apparire tracce di animali da allevamento associati a materiali litici tipicamente neolitici
e alla prima ceramica impressa siciliana. Con la diffusione della rivoluzione neolitica in
Sicilia inizia a diminuire il livello di precipitazioni ed il clima inizia a trasformarsi gradualmente tendendo a divenire progressivamente pi secco pur rimanendo comunque pi
umido e freddo di quello attuale: fino a 4500 anni fa (2500 a.C.) infatti il livello dei laghi
siciliani continua ad essere significativamente pi alto di quello attuale. L inaridimento
della Sicilia ed il raggiungimento di un clima simile a quello attuale sembrerebbe un fenomeno che riguarda il terzo millennio a.C.
Facendo lipotesi che il paleo-clima di Lampedusa non dovesse discostarsi molto da
quello della Sicilia possiamo immaginare che i primi coloni giunti sull isola intorno al
4800 a.C. dovessero trovare una Lampedusa ben diversa dall arido tavolato calcareo che
conosciamo oggi: potremmo a ben ragione parlare di una Lampedusa verde con una
ricca macchia mediterranea, abbondanti piogge invernali ed un periodo estivo pi fresco
con buone riserve idriche sotterranee e ampie opportunit di raccolta dell acqua piovana, condizioni ideali per la fondazione di una colonia agricola.
L arrivo dei coloni e la necessit di piantare le prime coltivazioni agricole molto
probabilmente deve essere stato associato ad un iniziale intervento di disboscamento in
alcune zone dell isola per ottenere spazi coltivabili e per accumulare legna come combustibile per il riscaldamento domestico e per la produzione di ceramica: un giorno
indagini sui campioni palinologici potrebbero fornire un quadro cronologico preciso per
questi avvenimenti, in attesa che ci avvenga possiamo rifarci all esperienza Maltese.
Nella vicina Malta i primi coloni del neolitico portarono insieme all agricoltura anche corredi ceramici associabili alla facies di Stentinello13 : ci dimostra che le due
isole, Malta e Lampedusa, devono essere state colonizzate da genti appartenenti al medesimo contesto culturale siciliano e nello stesso orizzonte cronologico, per questo i
risultati delle ricerche archeologiche multidisciplinari14 svolte a Malta possono aiutarci a
comprendere in buona approssimazione la sequenza di eventi associati alla prima colonizzazione di Lampedusa in attesa che ricerche scientifiche vengano fatte anche sulla
nostra isola.
I dati palinologici di Malta indicano come l influenza delle attivit agricole umane
sull isola risalga all inizio del quinto millennio a.C. con le prime tracce di interventi di
disboscamento della macchia mediterranea, la formazione di macchie di prateria e tracce
di coltivazione di cereali.

21

Figura 2.2: questa immagine di Lampedusa verde dopo le piogge invernali aiuta ad
immaginare il paesaggio dell isola al momento della prima colonizzazione (foto di Fabio Giovanetti)

Anche a sud di Lampedusa la stratigrafia ottenuta in diversi siti Capsiani della Tunisia (la Cultura Capsiana era una cultura diffusa in Tunisia , Algeria e Libia durante la
transizione tra Mesolitico e Neolitico) confermano l esistenza di un clima umido caratterizzato da maggiori precipitazioni nel periodo della colonizzazione di Lampedusa.
Spostandosi ancora pi a sud all interno della Tunisia i depositi di paleo-suolo (presso il
sito capsiano di Sbeitla Wadi15) indicano tra 8000 e 7000 anni la presenza di un abbondante idrografia risultante da condizioni climatiche pi fresche e bagnate.
I dati per la Sicilia, Malta e la Tunisia sono omogenei e consentono di estendere a
Lampedusa l esistenza di condizioni climatiche favorevoli all insediamento di una colonia agricola: i primi agricoltori che colonizzarono Lampedusa dovettero portare con s
piante, semi ed i primi animali da allevamento. Considerando la distanza di Lampedusa
dalla Sicilia, la difficolt dell attraversata via mare ed il tipo di imbarcazioni utilizzate
nel 4800 a.C (grandi zattere e piroghe spinte a remi ricavate da tronchi) la
colonizzazione deve essere stata pianificata e non il risultato di sbarchi fortuiti, inoltre
devono esserci stati periodici contatti con la madrepatria per introdurre nuovi capi di
bestiame, nuovi semi, nuovi coloni, materie prime assenti a Lampedusa come l
ossidiana ed altri generi e prodotti necessari alla fondazione di una colonia almeno
durante la prima fase della colonizzazione fino al raggiungimento della piena autonomia.
Per sostenere una decina di famiglie possiamo ipotizzare che i primissimi coloni
debbano aver trasportato con s almeno una dozzina di capre, pecore, maiali ed almeno
una tonnellata di scorte di grano per i primi mesi. I materiali faunistici recuperati dal
fondo di capanna neolitica di Cala Pisana4 comprendono resti di caprini domestici

22

e di cinghiali addomesticati confermando la presenza di un attivit di allevamento di


animali fin dall inizio della colonizzazione.
Per trasportare il primo nucleo di coloni con le scorte e gli animali dobbiamo
necessariamente pensare ad una piccola flotta di almeno 10 o 15 rudimentali
imbarcazioni a remi ottenute con tronchi e rami che, a pieno carico, per sfruttare il
periodo pi adatto a questo tipo di attraversata, doveva essere pronta per salpare dalla
costa meridionale della Sicilia nei nei mesi estivi (probabilmente negli anni intorno al
4800 a.C.).
L attraversata di cento miglia nautiche dalle coste dell agrigentino a Lampedusa
con imbarcazioni preistoriche a pieno carico poteva richiedere almeno due giorni oltre
che un bagaglio considerevole di conoscenze teoriche sulla navigazione di alto mare con
astri e sole come unici punti di riferimento.
Per quanto riguarda invece le risorse locali che Lampedusa poteva offrire ai coloni,
oltre alla ricca fauna terrestre ed ittica che deve essere stata necessariamente inclusa
nella dieta iniziale dei primi coloni, troviamo la selce, l argilla ovviamente, sale,
conchiglie e spugne marine, legna e pietra da costruzione.

Figura 2.3: questa immagine di Lampedusa verde dopo le piogge invernali aiuta ad
immaginare il paesaggio dell isola al momento della prima colonizzazione (foto di Fabio Giovanetti)
Un altra importante osservazione sull aspetto della Lampedusa neolitica riguarda
la superficie coltivabile che doveva essere pi vasta di quella attuale a causa del livello
del mare pi basso che lasciava scoperte estese aree in prossimit della linea di costa sud
e sud-orientale dell isola dove la batimetria attuale ha un profilo che decresce in misura
graduale: in particolare possibile ipotizzare che intorno al 4800 a.C. la linea di costa
potesse essere circa da 10 a 15 metri pi bassa di quella attuale.

23

Questa stima del livello del mare ricavata utilizzando i dati del modello16 isostatico-eustatico del team di ricercatori composto da Antonioli, Lubeck, Purcell e Silenzi che
si basa sull analisi dei rilievi di campioni biologici, sedimentologici, erosionali e archeologici in diverse localit costiere tra cui, di nostro interesse, Djerba in Tunisia,
Marettimo, San Vito Lo Capo e Taormina in Sicilia, Capo Caccia e Orosei in Sardegna. I
pi recenti studi sulla geologia di Lampedusa portano ad escludere l esistenza di movimenti neotettonici17, ci implica la prevalenza18 della componente eustatica nella
determinazione della paleo-idrografia dell isola e quindi la possibilit di escludere scostamenti dovuti a fattori locali rispetto alle stime del modello.

Figura 2.4: Curva di crescita del livello del mare stimata con il modello16 di
Antonioli et al.: livello del mare in metri sulla scala verticale e millenni a.C. sull asse
orizzontale.

24

Figura 2.5: Il Canale di Sicilia e le curve corrispondenti al livello del mare stimato
nel 6000 a.C. La linea tratteggiata che passa nelle vicinanze di Lampedusa indica un livello del mare stimato di 18 metri inferiore ad oggi

25

Figura 2.6: Il Canale di Sicilia e le curve corrispondenti al livello del mare stimato
nel 4000 a.C. La linea tratteggiata che passa nelle vicinanze di Lampedusa indica un livello del mare stimato di 8 metri inferiore ad oggi

26

Conclusione

Le ipotesi avanzate e gli interrogativi sollevati durante la stesura di questo contributo allo studio sulla preistoria di Lampedusa mi auguro possano stimolare l inizio di studi
e ricerche fatte in modo professionale, con metodi, mezzi e strumenti scientifici che,
sfortunatamente, chi scrive, autodidatta e studioso per passione, non ha a disposizione.
E caratteristica essenziale del metodo scientifico che le ipotesi siano testate, accettate o rifiutate sulla base di esperimenti e dati certi ed oggettivi: in questo senso auspico
che tra i tanti studiosi e ricercatori di archeologia che contribuiscono alla ricerca e allo
studio del patrimonio archeologico italiano e siciliano, ci sia qualcuno che possa migliorare correggere ed ampliare quanto io ho cercato di presentare qui senza alcuna pretesa di
esaustivit ed infallibilit, senza interesse commerciale ma soltanto motivato dal desiderio di arricchire la nostra conoscenza circa il lontano passato di Lampedusa.

L autore
Diego Ratti

149

TAVOLE
Tavola I Cronologia
Tavola II Mappa Sicilia, Malta e Lampedusa nel Neolitico Medio
Tavola III Mappa Sicilia, Malta e Lampedusa nell Eneolitico Iniziale
Tavola IV Mappa Lampedusa

183

TAVOLA I
Tavola cronologica delle principali fasi riconoscibili nella preistoria di Lampedusa nel
periodo compreso tra il Neolitico Medio e l Eneolitico Medio con alcune corrispondenti
fasi della preistoria di Malta e della Sicilia che presentano contatti, sincronie e confronti
possibili con Lampedusa.

PERIODO

LAMPEDUSA

MALTA

SICILIA

4800-4400 AC

Cala Pisana:
Capanne stentinelliane
Ceramica stentinelliana
Aria Rossa:
Rondelle neolitiche
Capanne circolari

Ghar Dalam:
Ceramica
stentinelliana

Stentinello:
Villaggio
Trincerato
Ceramica
stentinelliana

4400-4100 AC

Cala Creta
Punta Parrina
Cala Uccello:
Capanne circolari
Dolmen
Grotte

Grey Skorba
Red Skorba:
Capanne
circolari

Piano Vento:
Capanne circolari
neolitiche

4100-3600 AC

Cala Creta
Punta Parrina
Cala Uccello
Capo Grecale:
Capanne circolari
Grotte
Rock cut tombs
Tabaccara:
Capanne circolari
Struttura ansata (tempio)
Rock cut tombs

Zebbug:
Ceramica incisa
Rock cut tombs

Piano Vento
Cntr. Scintilia
Cntr. Tranchina
Rock cut tombs
Ceramica incisa
Stile San ConoPiano NotaroGrotta Zubbia

3600-3300 AC

CRISI: perdita di area


Ggantija:
Templi
coltivabile, sommersione delle necropoli pi Rock cut tombs
antiche
MIGRAZIONE: mo- Inizia la fase dei
vimenti
demografici
Templi
verso Sicilia e Malta
ABBANDONO
Tarxien:
Grandi templi
Ipogei

3300-3000 AC

184

TAVOLA II
Sicilia, Lampedusa e Malta nel Neolitico Medio: siti menzionati nel testo

185

TAVOLA III
Sicilia, Lampedusa e Malta all inizio del periodo Eneolitico: siti menzionati nel testo

186

TAVOLA IV
Lampedusa: siti menzionati nel testo

Dati cartografici 2014 Google ; imagery DigitalGlobe


187

Note
-La Figura 1.3 e la Figura 1.4 sono tratte dalla pubblicazione Tracce di un insediamento neolitico
nell isola di Lampedusa G. Radi, 1973 in Atti della Societ Toscana di Scienze Naturali- Serie A - pp
197-205.Ringraziamo tanto l autrice quanto la casa editrice a cui spettano tutti i diritti sull immagine.
-Le ricostruzioni del paesaggio in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma Google Earth e
ortofoto del portale Geoportale Regione Siciliana all url - http://www.sitr.regione.sicilia.it.
-Le ricostruzioni dell orizzonte in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma SVC v.5.8.6
di Kerry Shetline, i cui algoritmi numerici si basano su Astronomical Algorithms di Jean Meeus,

188

Bibliografia
1

Lampedusa, Linosa e Lampione Thomas Ashby, 1912 in Annals of Archaelogy, Vol


IV 1911 pp11-34
2
Diceglie Telerilevamento archeologico di Lampedusa, 1994 Falsano di Bari
3
Studi sulle ossidiane italiane, IV datazione con il metodo delle tracce di fissione
Bigazzi, Bonadonna, Belluomini, Malpieri (1971) Boll. Soc. Geologica Italiana 90 (4)
469-480 Roma
4
Tracce di un insediamento neolitico nell isola di Lampedusa G. Radi, 1973 in Atti
della Societ Toscana di Scienze Naturali- Serie A - pp 197-205
5
Biogeografia delle isole Pelagie , Aldo Segre, Rendiconti dell Accademia Nazionale
delle Scienza detta dei XL , 1960 serie IV Vol XI
6
Lampedusa scavi 1985-1988 A. De Miro C. Aleo Nero
7
Le Strutture curvilinee di Lampedusa: proposta di interpretazione Armida De Miro,
in Quaderni dell Istituto Archeologia, Universit di Messina, n. 9 , year 1994.
8
La Necropoli protoeneolitica di Piano Vento nel territorio di Palma di Montechiaro
Giuseppe Castellana, Agrigento 1995
9
La Sicilia nella Preistoria by Sebastiano Tusa 1999, Sellerio Ed.
10
Holocene Paleohydrological changes in the Central Mediterranean as reflected by
Lake-level fluctations Magny, Vannire, Peyron, Millet, March 2011, University of
Franche-Comt Besancon FR
11
Holocene climate variability in Sicily from a discontinuous stalagmite record and the
Mesolithic to Neolithic transition Silvia Frisia, Andrea Borsato, Augusto Mangini,
Christoph Sptl, Giuliana Madonia, Ugo Sauro, , Quaternary Research, Volume 66,
Issue 3, November 2006, Pages 388-400
12
Holocene hydrological changes in south-western Mediterranean as recorded by lakelevel fluctuations at Lago Preola, a coastal lake in southern Sicily, Italy Magny et all
Quaternary Science Reviews Volume 30, Issues 1920, September 2011, Pages 2459
2475
13
Sicilia e Malta durante il Neolitico Giannitrapani, Prima Sicilia 1997
14
Holocene climate change, vegetation history and human impact in the Central
Mediterranean: evidence from the Maltese Islands Carroll, Hunt,Schembri, Bonanno in
Quaternary Science Reviews Volume 52, 2 October 2012, Pages 2440
15
Chronostratigraphy of Holocene alluvial archives in Wdi Sbeitla basin (central
Tunisia) Kamel Zerai in Geomorphologie: relief, processus, environment, 2009 n.4 p
271-286 : periodo umido dal 800 al 400 a.c in Tunisia
16
Sea-level change along the Italian coast for the past 10,000 years Kurt Lambeck,
Fabrizio Antonioli, Anthony Purcell, Sergio Silenzi, , Quaternary Science Reviews,
Volume 23, Issues 1415, July 2004, Pages 1567-1598
17
"Il Tirreniano dell isola di Lampedusa: le successioni di Cala Maluk e Cala Uccello
Buccheri, Renda, Morrelae, Sorrentino : da Boll. Soc. Geol. It. 118 (1999) 361-373
18
The Pelagian islands: a new geological interpretation form sedimentological and
tectonic studiesand its bearing on the evolution of the central Mediterranean Sea
Grasso- Pedley - 1985
19
The Italian Obsidian Sources Bigazzi, Oddone, Radi - Archemetriai Muhely 2005/1
20
The provenancing of ochres from the Neolithic Temple Period in MaltaNicola
Attard Montalto, Andrew Shortland, Keith Rogers, Journal of Archaeological Science,
Volume 39, Issue 4, April 2012, Pages 1094-1102
21
The Early Mediterranean Village, John Robb, Cambridge University Press, 2007
189

22

Indagine antropologica e paleodemografica della necropoli di Paino Vento,


Francesco Mallegni in G. Castellana La necropoli Protoeneolitica di Piano Vento.
23
Podborsky, V. 1988. Tetice-Kyjovice 4. Rondel osady lidu s moravskou malovanou
keramikou (Das Rondell der Niederlassung des Volkes mit Mhrischer Bemalter
Keramik). Brno: Opera Universitatis Purkynianae Brunensis, Facultas Philosophica 277.
24
The Stonehenge people: an exploration of life in neolithic Britain .R. Castleden,
Routledge, 1992
25
More than just ceramics: The formation and development of the Bavarian group of
Stroke-ornamented ware Culture by Florian Eibl
26
Lampedusa Stonehenge Diego Ratti 2011, studi di archeo-astronomia dell autore
pubblicati sul sito www.lopadusa.com e in appendice a questo libro.
27
Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondel, Marianna Riddestad
28
Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses, Adriano Gaspani Ed. Terra
Insubre, anno 2009
29
Insularity and Isolation: Malta and Sicily in Prehistory , Bonanno, in the Hybleans
the Hybleans in Malta in Atti del Convegno Internazionale Catania 2006
30
An Archaeology of the Senses: Prehistoric Malta Robin Skeates, Oxford
University Press, USA (November 5, 2010)
31
La necropoli di contrada Tranchina di Sciacca 2008 Domenica Gull.
32
Malta Prehistory and Temples, David H. Trump Malta's living heritage Series,
2002
33
La Necropoli protoeneolitica di Piano Vento nel territorio di Palma di Montechiaro
Giuseppe Castellana, Agrigento 1995 Figura 41 Pagina 69.
34 a-b
Archeologia del Neolitico, Pessina e Tin, Carocci Editore, I edizione del 2008,
III ristampa del 2012: 34a cap. 9, 34b pag. 270.
34 c-d
Archeologia del Neolitico, Pessina e Tin, Carocci Editore, I edizione del 2008,
III ristampa del 2012: 34c pag. 263, 34d pag. 255.
35
L occupazione delle grotte in et preistorica nel territorio agrigentino, Domenica
Gulli, Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Agrigento.
36
Segreti dell antica Malta J.D. Evans,Thames and Hudson, Londra, II edizione del
1969 pagina 60.
37
La facies di San Cono - Piano Notaro Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con
l Egeo nel primo eneolitico siciliano, Claudia Speciale, in Atti della XLIII Riunione
Scientifica L et del rame in Italia, Firenze 2011..
38
Prehistoric tombs near Zebbug, Malta, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis
School at Rome , Vol. 22 (1954) pagina 15.
39
Prehistoric tombs near Zebbug, Malta, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis
School at Rome , Vol. 22 (1954) pagina 18.
40
Nuovi dati di cronologia assoluta dell et del rame: la necropoli di contrada Scintilia
di Agrigento, Domenica Gulli e Filippo Terrasi, Preistoria e protostoria, Atti dell
Incontro di Studi Universit di Verona 25/6/2013
41
L eneolitico in Italia centro-meridionale e Sicilia attraverso la prospettiva delle
nuove ricerche nel mondo egeo-balcanico, Massimo Cultraro, Storia, Preistoria e
protostoria, Atti dell Incontro di Studi Universit di Verona 25/6/2013 Vol I pag 213.
42
Domesticating Landscapes: Sicily and the Maltese Islands in the later Neolithic and
Eneolithic ages, Massimo Cultraro, Proceeding of the Conference St Julians, Malta,
2007 Interconnections in the central Mediterraean: the Maltese islands and Sicily in
history.
43
Prima Sicilia alle origini della societ siciliana a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.
II fig II.7 Regione Siciliana..

190

44

Confronta con la maschera di terracotta dalla tomba 3 della necropoli di Piano Vento a
pagina 162 di La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di
Montechiaro Giuseppe Castellana, Agrigento 1995
44b
Confronta con il capitolo Le fosse votive della necropoli e credenze religiose pagg.
67-80 di La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di
Montechiaro Giuseppe Castellana, Agrigento 1995
45
Neolithic Representations of the Human Form from the island of Malta and Gozo T.
Zammit and Charles Singer in Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol.
64 (Jan-Jun, 1924), pp. 67-100
46
Excavations in Malta in 1914, Thomas Ashby, T. Zammit and Giuseppe Despott
Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol. 16, (Feb., 1916), pp.
17-22
47
Piano di gestione Isole Pelagie POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347 Parte I
Fase Conoscitiva, sezione2.3.6, pagina 331.
48
Piano di gestione Isole Pelagie POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347 Tavola
17 Carta dei Vincoli SIC ITA040001 e ITA04002
49
Prima Sicilia alle origini della societ siciliana a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.
II fig II.7 Regione Siciliana..
50
La facies di San Cono-Piano Notaro-Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con
lEgeo nel primo Eneolitico siciliano, Claudia Speciale , XLIII Riunione Scientifica Let del rame in Italia.
51
La Sicilia nella Preistoria , Sebastiano Tusa 1999, Sellerio Ed.
52
Crocodiles in the Sahara Desert: An Update of Distribution, Habitats and Population
Status for Conservation Planning in Mauritania. Brito, Martnez-Freira, Sierra, Sillero,
Tarroso PLoS ONE 01/2011
53
A comparative study of ancient Maltese skulls, Anton Mifsud, Charles SavonaVentura, Jane Andrews
54
Prehistoric medicine in Malta, Anton Mifsud, C. Savona-Ventura, 1999 ISBN
99909-68-93-4
55
The gods of the egyptians Wallis Budge 1904 VOL I
56
Predynastic burials Alice Stevenson, 2009 UCLA Encyclopedia of Egyptology
57
Predynastic Egypt: new data from Maadi Isabella Caneva, Marcella Frangipane,
Alba Palmieri
58
The Egyptian Predynastic: A Review of the Evidence Kathryn A. Bard
Journal of Field Archaeology Vol. 21, No. 3 (Autumn, 1994), pp. 265-288
59
La civilt della Dea": Marija Gimbutas, edizione in Italiano 2012 Nuovi Equilibri
60
Underground religion: cult and culture in prehistoric Italy": Ruth Whitehouse,
University of London 1992
61
Archeologia del Neolitico": Pessina, Tin, 2008 edizioni Carocci

Appendice
a1

Adriano Gaspani Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses Ed. Terra
Insubre, anno 2009
a1
Marianna Riddestad, Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondel
a3
Laskar, J. , "Secular Terms of Classical Planetary Theories Using the Results of General Relativity"1986
a4
John J. Rogers Origins of the ancient constellations: the Mesopotamian traditions

191

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