Antonio Renzi
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Lambiente competitivo
9.
12. Operativit del sistema, elasticit e leva operativa
13. La matrice di sviluppo
14. Sistema finanziario e sistema impresa
15. Assetti patrimoniali e finanziari: struttura finanziaria, capitale allocato
e margine discrezionale
16. Struttura finanziaria e redditivit
17. Intrinsic business risk, leve aziendali e volatilit della redditivit
18. Lequilibrio finanziario
Libri di testo
GOLINELLI G.M. (2012), L'approccio sistemico al governo dell'impresa.
L'impresa sistema vitale, vol. I, seconda ed., Cedam, Padova - Capitoli: 2, 3,
6, 8, 9,10.
GOLINELLI G.M. (2011), L'approccio sistemico al governo dell'impresa. Verso la
scientificazione dellazione di governo, vol. II, , seconda ed., Cedam, Padova Capitoli: 5, 8, 9.
RENZI A. (2012), Slack organizzativo, rischio e opzioni reali. La ricerca del tradeoff tra razionamento e sviluppo delle risorse, Cedam, Padova Capitoli: 1,2, e
4.
Letture di approfondimento
Materiale didattico disponibile sito web del Dipartimento di
Management
RENZI A. (2008), Lequilibrio finanziario, Dispensa
Slides relative allanno accademico 2014/2015
2 appello
Sessione Invernale
26/01/2015
23/02/2015
Appello straordinario
4/05/2015
Sessione Estiva
22/06/2015
Sessione Autunnale
16/09/2015
Appello straordinario
6/10/2015
20/07/2015
Ricevimento
Mercoled h. 14,30
Dipartimento di Management (Ala A IV piano)
antonio.renzi@uniroma1.it
Argomenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
I gruppi industriali
Le imprese si qualificano come unit sia produttive che decisionali.
Lattivit dimpresa, infatti, si fonda sul processo di trasformazione di
beni in altri beni. Al contempo le imprese sono giuridicamente e
finanziariamente autonome.
Lautonomia finanziaria e giuridica produce effetti sia interni che esterni
alle imprese.
Nelle economie di mercato limpresa decide: cosa produrre e vendere,
quanto, quando e dove vendere, come organizzarsi, come relazionarsi
con acquirenti e fornitori ecc.
11
In generale, il concetto di impresa come unit decisionale deve
essere contestualizzato rispetto al sistema economico:
Sistema economico
totalmente
decentralizzato
Sistema economico
Misto (parzialmente
decentralizzato)
Sistema economico
totalmente
centralizzato
Massima autonomia
decisionale delle imprese
Ridotta autonomia
decisionale delle imprese
(specie nel campo
delle public utilities)
Minima autonomia
decisionale delle imprese
12
Le unit produttive/decisionali possono essere persone fisiche o
giuridiche come nel caso di societ per azioni e societ a
responsabilit limitata.
13
Le unit decisionali possono articolarsi in forma gerarchica, ossia
includere sub-unit.
La sub-unit decisionale ha un margine discrezionale che viene
delimitato dallunit decisionale al momento della delega.
Nelle grandi imprese questo processo di delega genera le c.d. unit
strategiche daffari (quasi imprese).
14
Distinzione giuridica tra impresa e azienda
In realt nel linguaggio economico non si tiene conto della distinzione
giuridica tra azienda e impresa: i due termini sono considerati come
sinonimi.
Dal punto di vista economico, infatti, limpresa viene anche definita
come:
combinazione di fattori produttivi che in parte sono fattori fissi e in
parte variabili;
soggetto economico le cui decisioni producono effetti sul sistema
mercato (mercato degli approvvigionamenti e mercato di sbocco);
organizzazione di attivit e passivit
16
2.
Impresa industriale e impresa artigianale
Dal punto di vista economico limpresa industriale tende ad una
maggiore efficienza in termini di minimizzazione dei costi medi.
Costi medi
Ammortamenti / Quantit prodotte
Salari / Quantit prodotte
Materie prime / Quantit prodotte
Spese amministrative / Quantit prodotte
Impresa
artigiana
bassa
alta
alta
alta
Impresa
industriale
alta
bassa
bassa
bassa
18
Lo sviluppo negli ultimi tre secoli dellimpresa industriale non ha
decretato la fine dellimpresa artigiana.
19
La distinzione tra impresa artigiana e industriale non implica
necessariamente una distinzione di tipo merceologico. In alcuni settori
coesistono realt industriali e artigiane
20
3.
Limpresa e limprenditore nella concezione
neoclassica
- Le imprese operano in un mercato di concorrenza perfetta, quindi efficiente e
caratterizzato dallassenza di asimmetrie informative.
- Limprenditore conosce un solo modo di produrre e non in grado di
modificarlo mediante processi di innovazione.
-Linnovazione di prodotto e di processo ha natura esogena.
- Limprenditore dotato di razionalit economica e, quindi, persegue come
unico obiettivo la massimizzazione del profitto.
- Limpresa e i suoi concorrenti tendono verso una dimensione costantemente
piccola.
21
4.
La dimensione delle imprese
Nellipotesi di concorrenza perfetta, quindi, la dimensione dimpresa
un
decisionale.
Tuttavia, a partire dai primi del 900 la dimensione dimpresa stata
considerata, sia a livello teorico che operativo, un aspetto fondamentale.
22
Imprese micro
Imprese piccole
95% in Italia
Imprese medie
Imprese grandi
La dimensione dellimpresa si riflette:
-sulle strategia adottabili dallimpresa;
-sulla operativit dellimpresa;
- sulla forza contrattuale dellimpresa rispetto a fornitori ed acquirenti;
- sulla capacit dellimpresa di reperire capitale (di credito e di rischio)
23
Il prevalere di una dimensione (micro, piccola, media, grande)
dimpresa in un dato sistema economico dipende sia da fattori soggettivi
(legati agli imprenditori) che oggettivi (legati al contesto):
- dal livello di cultura manageriale degli imprenditori;
- dalla propensione al rischio degli imprenditori;
- dalle reali opportunit di crescita;
- dalla propensione del sistema finanziario a sostenere la crescita delle
imprese.
24
Criteri quali/quantitativi di classificazione della dimensione dimpresa
Classificazione dimensionale delle imprese nellUnione Europea
Imprese
micro
Imprese
piccole
Imprese
medie
Imprese
grande
Dimensione
organizzativa
Dimensione
economica
N addetti < 10
10 N addetti < 50
26
I limiti della classificazione in base agli addetti
Dimensione tecnico/strutturale: dimensione ex ante e dimensione ex post
28
Classificazione secondo un approccio organizzativo/amministrativo
Grandi
Piccole
Capacit dei manager di autoperpetuarsi (ad es. i manager reclutano i Scarso potere dei manager forte
propri successori)
potere dellimprenditore
29
Il problema della globalit dimensionale e il ricorso a criteri parziali
31
Altri fattori che si riflettono sulla dimensione dimpresa:
32
5.
Soggetto giuridico e soggetto economico
Nel momento in cui si progetta la nascita di una nuova impresa occorre
definirne:
-la struttura organizzativa;
- la forma giuridica;
- la composizione finanziaria.
In particolare. esiste una stretta relazione tra forma giuridica e capitale
sociale.
Nel caso in cui venga costituita una S.p.A. il capitale sociale si articola
in:
- capitale di comando, posseduto dagli azionisti che sono interessati alla
gestione di impresa e che detengono la maggioranza delle azioni;
- capitale controllato, in parte detenuto
34
In una S.p.A, gli azionisti di comando si qualificano come soggetti
economici, cio detentori del potere di indirizzare limpresa.
35
Nelle piccole imprese, costituite ad es. sotto forma di S.r.l., il soggetto
economico una persona fisica (limprenditore) che normalmente
assume la duplice veste di proprietario finanziatore e gestore dellattivit
economica.
36
Forma
giuridica
Dimensione e
composizione del
capitale sociale
Soggetto economico
=
proprietario (o proprietari)
Soggetto economico
proprietario (o proprietari)
37
6.
Le macro unit decisionali: i gruppi
nellindustria
Si parla di gruppo industriale nel caso in cui un soggetto economico
estende il suo controllo su diverse unit produttive/decisionali.
I gruppi non sono un semplice insieme statistico di imprese, ma un
insieme dimprese sistemico. Il gruppo, cio, un integratore di pi
imprese.
legami
che
derivano
dalla
societ
madre
sono
39
Holding pura:
societ che svolge esclusivamente la funzione di capogruppo
Holding mista:
societ che, oltre a svolgere una funzione di capogruppo,
si qualifica anche come societ operativa
40
I legami strutturali allinterno del gruppo
41
Le ragioni dei gruppi industriali
42
43
Argomenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
44
1
Nozione di sistema
In generale, il termine sistema identifica unentit complessa,
caratterizzata da interrelazioni tra le parti. Ci determina la c.d.
globalit: lintero maggiore della somma delle parti.
Accolta di Elementi
Sistemi di Elementi
Una prima classificazione generale dei sistemi distingue tra:
46
1.1.
Classificazione dei sistemi in base al livello
di complessit
La classificazione di Bertalanffy:
- strutture statiche;
- sistemi dinamici con movimenti prevedibili;
- sistemi a circuito chiuso;
- sistemi omeostatici come la cellula vivente;
- la pianta vegetale;
- lanimale;
- luomo;
- le organizzazioni umane;
- i sistemi trascendenti.
Prof. A. Renzi Economia e Gestione delle Imprese Parte seconda
47
1.2.
Peculiarit dei sistemi aperti
La classificazione di Litterer:
-entrate come flussi di energia che provengono dallambiente e uscite
come flussi di energia trasferiti verso lambiente;
- trasformazione;
- scomponibilit (i sistemi aperti complessi possono essere scomposti
in sistemi aperti pi semplici);
- entropia negativa;
- differenziazione;
- equifinalit (possibilit per il sistema di pervenire a determinati
traguardi seguendo percorsi alternativi).
48
2.
Limpresa come sistema
Limpresa si configura come un sistema aperto costituito da un insieme
combinato di risorse ed attori.
Limpresa non scaturisce, quindi, dalla semplice somma di beni ma dalle
loro combinazioni (funzionali, reddituali, finanziarie, strategiche,
relazionali ecc.) in un determinato contesto ambientale.
49
2.1.
Patrimonio genetico e patrimonio strategico
del sistema impresa
Sistema
impresa
Patrimonio genetico
Spinta
imprenditoriale
Risorse
disponibili
Relazioni
Patrimonio strategico
Visione
e missione
Strategia
competitiva
Modello di sviluppo
e utilizzazione delle
risorse
50
3.
Alcune concettualizzazioni dellimpresa
come sistema
Per concettualizzare limpresa come sistema la teoria economica ed
aziendalistica utilizza delle metafore che si rifanno ad altre discipline
(ingegneria, biologia, fisica, informatica ecc.).
51
-Limpresa come sistema meccanico: il sistema impresa visto come una
macchina formata un insieme di ingranaggi tra loro combinati.
- Limpresa come sistema organico: il sistema impresa visto come un
essere vivente che interagisce con il proprio ambiente di riferimento.
- Limpresa come sistema cibernetico: il sistema impresa visto come una
entit capace di autoregolazione.
- Limpresa come sistema autopoietico: il sistema impresa visto come una
entit autonoma rispetto allambiente in cui opera.
- Limpresa come sistema cognitivo: il sistema impresa visto come
generatore e diffusore della conoscenza.
52
53
3.1.
Limpresa come sistema meccanico
Il concetto di impresa come sistema meccanico si afferma nellambito di
approcci riduzionistici con i quali si ipotizza, secondo una logica
funzionale,
54
Caratteristiche della logica meccanicistica:
-sistema tendenzialmente chiuso;
- forte determinismo;
- funzionamento determinato
Vantaggi della logica meccanicistica:
-facilit di rappresentazione;
- possibilit di ottimizzazione
Svantaggi della logica meccanicistica:
- scarsa adattabilit a forti mutamenti di contesto;
- assenza di una visione olistica dellimpresa e del suo contesto
55
La rappresentazione dellimpresa come sistema meccanico trova la sua
massima espressione nella teoria (scientific management) di Taylor,
che si concentra, soprattutto, sul tema dellefficienza della manodopera.
Efficienza che richiede una iperspecializzazione del lavoro nelle
fabbriche.
56
Nella logica meccanicistica ogni addetto alla produzione deve svolgere,
in modo ripetitivo, una funzione semplice e ben delimitata, al fine di:
-minimizzare gli errori umani;
-minimizzare gli sprechi;
- massimizzare la produttivit;
- ridurre il costo medio di produzione attraverso lo sfruttamento
delle economie di scala.
57
Ne consegue che:
- gli obiettivi di efficienza (massimo risultato con il minimo sforzo)
prevalgono sugli obiettivi di efficacia (ad es: in termini di
soddisfazione di diversi segmenti di mercato);
- i beni tangibili (ad es: macchinari) assumono maggiore importanza
rispetto a quelli intangibili (ad es.: variet conoscenze possedute
dallimpresa).
- sussiste unelevata incidenza dei costi fissi sui costi totali
58
Produttivit
Economie di scala
Crescente
sfruttamento
della domanda
Contenimento dei
prezzi di vendita
Massimizzazione
del profitto
Prof. A. Renzi Economia e Gestione delle Imprese Parte seconda
59
Costo
medio fisso
(CF/q)
Quantit
prodotte (q)
60
Lintroduzione della catena di montaggio Tayloristica nelle grandi
fabbriche dei primi del 900 ha provocato una forte riduzione dei prezzi
di vendita dei beni di largo consumo.
61
Lapplicazione dei principi di Taylor determina la produzione
standardizzata di massa, nella quale emerge il c.d. orientamento alla
produzione: la funzione di trasformazione si qualifica come funzione
primaria; le altre funzioni (marketing, finanza, amministrazione ecc.)
sono considerate come di supporto.
62
Lorganizzazione scientifica del lavoro proposta da Taylor si afferma
nei primi decenni del 900. Periodo caratterizzato da:
63
Dal punto di vista teorico il taylorismo fortemente influenzato dalle
teorie economiche neoclassiche fondate su diverse ipotesi restrittive, tra
le quali:
64
La logica tayloristica, determina un sistema fortemente rigido,
incapace di adattarsi rapidamente a nuove condizioni di contesto.
Tale logica, quindi, entra in crisi a seguito di maggiore instabilit di
contesto dovuta a fattori quali:
-stagnazione o decrescita dei mercati dei beni di largo consumo;
- eccedenza dellofferta rispetto alla domanda con conseguente
maggiore intensit della concorrenza;
- crescente forza contrattuale dei consumatori rispetto alle
imprese;
65
-crescente forza sindacale dei lavoratori rispetto alle imprese;
- forti spinte allinnovazione tecnologica;
- instabilit dei mercati finanziari.
66
Lintensificarsi della concorrenza e la riduzione della domanda rispetto
allofferta hanno provocato uno spostamento del focus strategico
dellimprese.
Orientamento
al mercato
Intensit
della
concorrenza
Orientamento
al cliente
Orientamento
alla vendita
Orientamento
al prodotto
67
3.2.
Limpresa come sistema organico
Il concetto di impresa come sistema organico trae spunto dalla biologia
Limpresa vista alla stregua di un essere vivente che come tale:
- evolve secondo un ciclo vitale articolato nelle fasi di concepimento,
nascita, sviluppo, stabilizzazione, declino e morte;
- si adatta biologicamente allambiente, nel senso che gli organi di cui
dispone reagiscono alle sollecitudini ambientali modificandosi nel tempo;
- capace di risolvere i problemi attuali facendo leva sulle esperienze
passate (routine organizzative);
- possiede la capacit di ri-generarsi attraverso la distruzione delle routine
esistenti e la creazione di nuove routine.
68
69
Ladeguatezza del funzionamento organizzativo rispetto ai traguardi
economici prefissati, tuttavia, non rappresenta una costante ma muta nel
tempo in ragione delle dinamiche competitive
Lesigenza di ricercare nuove routine emerge allorquando quelle in
essere non permettono, causa variazioni intervenute nellambiente,
un comportamento soddisfacente.
Nel cotesto descritto, quindi, la selezione ambientale diviene inclusiva
delle imprese capaci di modificare le routine al momento giusto ed
esclusiva di quelle incapaci di abbandonare la propria memoria
organizzativa.
70
3.3.
Limpresa come sistema cibernetico
I sistemi cibernetici sono in grado di auto-regolarsi.
Il concetto di impresa come sistema cibernetico si afferma come
conseguenza dellinnovazioni intervenute nel campo dellinformatica.
Limpresa
persegue
propri
obiettivi
mediante
processi
di
71
Il governo dellimpresa come sistema cibernetico finalizzato a:
3.4.
Limpresa come sistema autopoietico
I sistemi autopoietici sono caratterizzati da chiusura operazionale,
individualit, autonomia, mancanza di finalismo.
73
3.5.
Limpresa come sistema cognitivo
Limpresa come sistema cognitivo si qualifica come generatore e
diffusore della conoscenza.
dalla sua
74
4.
La teoria degli stakeholders
Gli attori interni al sistema impresa interagiscono con attori esterni al
sistema impresa. Ciascun attore portatore di un interesse autonomo.
Il sistema impresa, dunque, evolve in ragione di forze che si
condizionano reciprocamente.
Gli attori deputati al governo dellimpresa si trovano nella difficile
condizione di dover soddisfare le istanze dei diversi stakeholders.
75
4.1.
Prima classificazione generale degli
stakeholders
- Stakeholders primari: persone o gruppi di persone che sono vitali
per limpresa. Gli stakeholders primari: hanno transazioni,
solitamente continue, con limpresa; influiscono in modo diretto
sulla dinamica evolutiva dellimpresa nel medio e lungo termine.
4.2.
Classificazione degli stakeholders per
categorie
Le principali macro categorie di stakeholders:
la propriet (azionisti)
Stakeholders finanziari
i creditori finanziari
la P.A.
i manager e i dipendenti
Stakeholders interni
77
4.3.
Soddisfazione degli stakeholders e
evoluzione dellimpresa
Fine
dellimpresa
Equilibrio
economico
Incremento del
patrimonio delle
risorse
Miglioramento
della capacit di
utilizzazione delle
risorse
Mantenimento delle
condizioni per soddisfare
gli obiettivi dei singoli
stakeholders
Evoluzione
dellimpresa
78
Le tre condizioni (equilibrio economico, incremento delle risorse e
miglioramento della capacit di sfruttamento delle stesse), necessarie a
comporre le istanze dei singoli stakeholder, tendono nel medio-lungo
termine ad essere convergenti; nel breve termine tendono, invece, ad
essere divergenti.
79
5.
La teoria delle contingenze
Nella teoria delle contingenze il governo dellimpresa visto in
funzione di fenomeni ambientali emergenti
La sopravvivenza dellimpresa dipende dalla sue capacit adattive e
reattive a tali fenomeni.
standardizzate
per
raggiungere
determinati
obiettivi
Secondo tale teoria il governo dellimpresa si fonda:
81
6.
La teoria della dipendenza dalle risorse
La teoria della dipendenza dalle risorse si fonda sul presupposto che
limpresa necessita di risorse onerose, scarse e contese.
82
Secondo la teoria della dipendenza dalle risorse il successo
dellimpresa dipende dalla sua capacit di:
83
84
Argomenti
1.
Definizione di struttura
2.
3.
Le modificazioni strutturali
4.
85
1.
Definizione di struttura
Per struttura si intende un insieme di elementi;
A ciascun elemento sono attribuiti ruoli, attivit e compiti nel
rispetto di vincoli e regole;
La relazione tra gli elementi consente la progettazione del sistema
impresa finalizzata al raggiungimento di un fine comune.
86
1.1
Relazioni e interazioni della struttura
La relazione una connessione logica o fisica tra componenti della
struttura.
Linterazione consiste nellattivazione della connessione logica o
fisica
87
2.
La matrice concettuale - Dallidea
imprenditoriale alla struttura
Idea
imprenditoriale
Disegno strategico
Schema organ.di
massima
Input trasformazione output
Insieme di
componenti fisiche
(capacit interne)
Relazioni tra capacit
Struttura
interne e tra queste e le
ampliata capacit sistemiche esterne
Schema
organizzativo
definito
Struttura Insieme di capacit
specifica disponibili, sia interne
sia esterne
Prof. A. Renzi Economia e Gestione delle Imprese Parte terza
88
2.1
Lidea imprenditoriale
Lidea imprenditoriale:
- definisce le future vie imprenditoriali che il decisore intende
percorrere per ottenere vantaggio competitivo;
- fortemente influenzata dalla storia dellimpresa e dalla storia del
decisore;
-si qualifica come spinta alla nascita e al cambiamento dellimpresa;
-muta nel tempo per effetto delle performance raggiunte, di
cambiamenti di contesto, ecc.
89
Ad esempio:
Idea imprenditoriale iniziale (1):
produzione di un dato prodotto
destinato a un mercato domestico
Performance
(1)
Nuove opportunit
emergenti da uno
o pi mercati esteri
Performance
(2)
90
2.2
Lo schema organizzativo di massima
Lo schema organizzativo di massima descrive il ciclo produttivo:
Input trasformazione output
che caratterizza limpresa in un certo arco temporale.
Le scelte inerenti lo schema organizzativo di massima derivano:
- dallidea imprenditoriale;
- dal patrimonio conoscitivo;
- dalla lungimiranza del decisore;
- dalle caratteristiche di contesto.
91
92
93
Gli elementi che caratterizzano lo schema organizzativo di massima
sono:
Input i-esimo (Ri)
Processo i-esimo (Pi)
Lattivit i-esima (Ai) sottesa a Pi
Output i-esimo (Oi)
94
Idea imprenditoriale
Schema organizzativo di massima
R1
R2
P1
P2
Rn
Pn
A1
A2
O1
O2
An
95
Idea imprenditoriale: produzione di pelati
Schema organizzativo di massima che si ritiene di dover implementare
Input
Processi
Output
Altre materie prime
Processo di supporto
Imballaggi
Contenitori
Servizi
Risorse finanziarie
Produzione
di pelati
Pelati in scatola
Logistica in uscita
Processo di governo
Acquisti e logistica in
entrata
Attivit
Lavaggio
e cernita
Pelatura
.
96
2.3.
La struttura logica
La struttura logica:
individua un insieme di componenti logiche che rappresentano le
unit organizzative deputate a svolgere i processi e le attivit
a questi sottese;
la sua progettazione sta alla base del futuro sistema impresa;
il ruolo attribuito ad ogni componente logica deve essere progettato
in funzione delle regole e delle relazioni con altre componenti.
97
Insieme di input che pu
o deve ricevere
Ruolo
di una componente
C-esima
Criteri di trattamento
degli input
98
Insieme materie prime che pu
o deve ricevere
Unit organizzativa
produzione
Criteri di
produzione
99
SL =
C1
C2
C3
C4
C5
C6
C1 C2 C3
r1,2 r1,3
r2,1 r2,3
r3,1 r3,2
C4 C5
r1,4
r2,4 r2,5
r3,4
r4,1 r4,2 r4,3 r4,5
r5,2 r5,4
r6,1 r6,4 r6,5
C6
r1,6
r4,6
r5,6
SL = struttura logica
C = componente della struttura logica
r = relazione tra componenti
= assenza di relazioni
100
Unit organizzative
Produzione
r1,2
r1,3
r1,4
r2,1
r2,3
r2,4
Amministrazione
r3,1
r3,2
r3,4
r3,5
r3,6
Finanza
r4,1
r4,2
r4,3
r4,5
r4,6
R&S
r5,1
r5,3
r5,4
r5,6
Marketing
r6,1
r6,3
r6,4
r6,5
r1,5
r1,6
101
2.4.
La struttura fisica
La struttura fisica:
definisce limpresa come insieme di componenti fisiche (capacit) poste
a supporto delle componenti logiche e, quindi, dei processi progettati a
livello di schema organizzativo di massima;
ogni componente fisica va analizzata in relazione alle altre componenti
fisiche.
102
Classificazione generale delle componenti fisiche:
- capacit tecniche (ad esempio: macchinari posti al servizio della
produzione)
- capacit umane (ad esempio: capacit relazioni del personale)
- capacit finanziarie (capitale spendibile attuale o potenziale)
- altre capacit
103
SF =
c1
c2
c3
c4
c5
c6
c1 c2 c3
r1,2 r1,3
r2,1 r2,3
r3,1 r3,2
c4 c5
r1,4
r2,4 r2,5
r3,4
r4,1 r4,2 r4,3 r4,5
r5,2 r5,4
r6,1 r6,4 r6,5
c6
r1,6
r4,6
r5,6
SF = struttura fisica
c1 = componente della struttura fisica deputata a supportare
la componente logica C1
r = relazione tra componenti
= assenza di relazioni
Prof. A. Renzi Economia e Gestione delle Imprese Parte terza
104
2.5.
La struttura ampliata
La struttura ampliata:
espressione della capacit del sistema impresa
di relazionarsi con lambiente, capacit
che si concretizza nelle relazioni tra componenti fisiche dellimpresa
e tra queste e le entit sistemiche esterne
105
Gli elementi della struttura ampliata sono:
ci(n) (componente fisica i-esima deputata a supportare la
componente logica n-esima)
Ei (entit sistemica esterna i-esima)
ck(Ei) (componente logica k-esima sottesa a Ei)
106
107
Entit
sistemica esterna
Componente
logica
Fornitore di semilavorati - E2
Banca - E4
Investitori istituzionali - E5
Azionista - E6
Azionista- ck+5(E6)
108
S* =
c1
c2
cj
cn
cn + 1
cn + 2
cn + k
c1
r1,n + 1
r1,n + 2
r1,n + k
c2
r2,1
r2,n
r2,n + 1
r2,n + 2
r2,n + k
ci
ri,1
rj,n
ri,n + k
cn
S* = struttura ampliata
109
E1
E2
E3
c4
ck(E1)
Ufficio
vendite
Ufficio
contabilit
Ufficio
vendite
for.1
Ufficio
vendite
for. 2
Ufficio
fidi
della
banca
r1,2
r1,4
r1,k
r1,k + 1
r2,1
r2,3
r2,k
r2,k + 1
c3
Ufficio
vendite
r3,2
r3,4
c4
Ufficio
contabilit
r4,1
r4,3
r4,k
r4,k + 1
r4,k + 2
c1
c2
c1
c2
Ufficio
acq.
Ufficio
pianifica
zione
della
prod.
Ufficio
acquisti
Ufficio
pianificazi
one della
prod.
c3
ck + 1(E2) ck + 2(E3)
110
2.6
Lo schema organizzativo definito
Mappa delle possibili interrelazioni tra le componenti della
struttura ampliata
111
2.7.
La struttura specifica
La struttura specifica
costituisce linsieme di capacit disponibili, interne ed
esterne, che consente la messa in opera dei processi
delineati a livello di schema organizzativo di massima.
112
2.7.1.
Struttura ampliata e strutture
specifiche attivabili
Struttura ampliata
S*1
Struttura specifica
S2
Struttura specifica
S1
113
2.7.2.
Stati di funzionamento della struttura
Stati di S1
specifica
Struttura specifica
S1
s1,n
Stato di funzionamento di S1
s2,1
s2,2
Struttura specifica
S2
s2,n
s1,2
s1,1
Stato di funzionamento di S2
114
2.7.4.
La dimensione contabile della
struttura specifica
Capacit disponibili Costi di struttura
Utilizzo delle capacit Costi di utilizzo
115
I costi di struttura (CS):
- sono connessi allinsieme delle capacit incorporate nel sistema
attivate e attivabili;
- in primo luogo, dipendono dalla struttura fisica (costi del
personale, ammortamenti di immobilizzazioni, oneri finanziari
dovuti allindebitamento durevole ecc.);
- in secondo luogo, dipendono da relazioni intense e stabili con entit
sistemiche esterne;
-assumono unelevata valenza strategica
116
Orientamento
strategico
Acquisizione
e/o generazione per via
interna di capacit.
Contenimento di
di capacit.
(+/-)
Costi di
struttura
117
I costi di utilizzo (CU):
- sono connessi allutilizzo delle capacit incorporata nel sistema
impresa;
- in primo luogo, dipendono dallo sfruttamento delle capacit
presenti nella struttura fisica (ad esempio: sfruttamento della
capacit produttiva di un impianto);
- in secondo luogo, dipendono dallo sfruttamento delle capacit
presenti in entit sistemiche esterne (ad esempio: sfruttamento della
capacit produttiva di un fornitore).
118
Esempio:
Macchinario Ammortamento, personale addetto, oneri finanziari, ecc.
(costi di struttura)
Grado di sfruttamento del macchinario Acquisto materie prime,
consumo di energia, pagamento straordinari, ecc. (costi di utilizzo).
119
3.
La modificazioni strutturali
Stati di S1
120
3.1.
Gli adeguamenti
121
Sul piano economico gli adeguamenti si riflettono sul differenziale tra prezzo
unitario di vendita e il costo unitario di utilizzo.
Adeguamenti migliorativi:
adeguamenti che incrementano la differenza tra il prezzo unitario di vendita e il
costo unitario di utilizzo.
Adeguamenti peggiorativi:
adeguamenti che riducono la differenza tra il prezzo unitario di vendita e il costo
unitario di utilizzo.
122
3.2.
Le trasformazioni
Le trasformazioni derivano da decisioni strategiche assunte
dallorgano di governo.
In alcuni casi le trasformazioni si realizzano in costanza della
struttura ampliata; in altri, determinano una cambiamento della
struttura ampliata.
Comportano sempre effetti (positivi o negativi) sui costi di struttura.
123
Trasformazione in costanza
della struttura ampliata
s1,1
s1,2
Struttura ampliata
S*1
Struttura specifica
S1
Variazione
della struttura
specifica
da s1,1 a s2,1
s1,n
Aumento o
riduzione dellinsieme di capacit
nel sistema impresa, a parit di
relazioni sistemiche esistenti
s2,1
s2,2
Struttura specifica
S2
s2,n
124
Trasformazione con variazione
della struttura ampliata
s1,1
s1,2
Struttura ampliata
S*1
Variazione
della struttura ampliata
da S*1 a S*2(variazione
quali/quantitativa
delle relazioni
sistemiche)
Struttura specifica
S1
Aumento o
riduzione
dellinsieme
di capacit
Variazione
della struttura
specifica
da s1,1 a s2,1
s1,n
s2,1
s2,2
Struttura ampliata
S*2
Struttura specifica
S2
s2,n
125
3.2.
Evoluzioni della struttura specifica e
dinamica di CS e CU
s1,1
s1,2
Struttura specifica
S1
Aumento o
riduzione
dellinsieme +/- CS
di capacit
Struttura specifica
S2
CS = 0
s1,n
s2,1
s2,2
CS = 0
s2,n
126
4
Dalla struttura al sistema vitale
Il sistema vitale:
-
unito;
127
La dimensione strutturale consente una lettura statica dellimpresa,
permette cio di osservare le connessioni tra elementi cos come si
manifestano in un dato momento.