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importazioni turche. La Germania e' il primo partner commerciale con un
interscambio di 21,4 miliardi di dollari, seguita dalla Russia con 20,6 miliardi
di dollari, dalla Cina con 12,6 miliardi di dollari e dall'Italia con 12,1 miliardi di
dollari; la Francia, pur facendo registrare un interscambio in calo, mostra
interessanti segnali di effervescenza nelle relazioni commerciali bilaterali
insidiando ormai l'Italia molto da vicino con un interscambio pari a 11,9
miliardi di dollari. Il nostro Paese e' il quarto partner commerciale con 12,1
miliardi di dollari (-31,5% '09/'08), derivanti da esportazioni pari a 6,8 miliardi
di dollari (-34,7% '09/'08) ed importazioni per 5,3 miliardi di dollari (-28,4%
'09/'08). Il saldo e' attivo per l'Italia per 1,5 miliardi di dollari. La quota di
mercato dell'Italia, sul totale delle importazioni della Turchia dal mondo, e'
pari al 5,4% (l'Italia e' il quinto paese fornitore della Turchia dopo la Russia,
fornitrice di oltre il 65% del fabbisogno energetico turco, Germania, Cina ed
USA). Inoltre il nostro Paese e' per la Turchia il terzo mercato di sbocco alle
spalle di Germania e Francia. Si segnala che svariati prodotti turchi esportati
verso l'Italia, come ad esempio autoveicoli e beni di abbigliamento, sono
fabbricati in Turchia dalle oltre 750 imprese italiane presenti a vario titolo nel
paese. Anche nei confronti dei paesi limitrofi o dove si e' rivolto il c.d.
"riorientamento" commerciale della Turchia negli ultimi anni (Centro-asia,
Medio oriente, Paesi del golfo arabico ed Africa), si è assistito ad una
generalizzata contrazione dell'interscambio con punte negative verso
l'Ucraina, l'Arabia Saudita, il Kazakistan, il Qatar, Israele e la Georgia. Ottime
performance hanno fatto registrare invece le esportazioni turche verso Iraq,
Egitto, Siria e Turkmenistan. (Fonte ICE)
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dell’attrazione degli investimenti esteri”. Gli esponenti dei settori più colpiti
dalla crisi, come Ahmet Nakkaş, presidente dell’Associazione dei produttori
di abbigliamento, ricordano come saranno necessari diversi anni prima di
raggiungere nuovamente i livelli esportativi del 2008. Nakkaş ha aggiunto
parlando al Turkish Daily News (quotidiano in lingua inglese diffuso in
Turchia) che “i produttori dovrebbero concentrarsi ora su ricerca e sviluppo
per fare la differenza. Solo così facendo potranno garantirsi un posto nei
mercati europei e americani. La nanotecnologia ed il design rappresentano
due punti chiave del tessile oggigiorno”. Ferit Sünneli, a capo
dell’Associazione degli esportatori di autoveicoli di Uludag, prevede un
volume di esportazioni pari a 17 miliardi di dollari nel 2010. Nel 2008,
ricordava Sünneli, le vendite di autoveicoli avevano raggiunto le 150.000
unità, mentre nel 2009 il volume totale esportato si e’ ridotto del 30%.
Nell’elogiare la politica dei tagli al tasso di interesse attuata dalla Banca
Centrale turca nel 2009, Gündüz Findikçioğlu, capo economista presso la
Banca per lo Sviluppo Industriale turca, ha ricordato come i non-performing
loans creeranno serie difficoltà nel 2010. Secondo le previsioni di Tevfik
Belgin, alla guida dell’Agenzia per la supervisione e la regolamentazione del
settore bancario, i non-performing loans potrebbero crescere del 7/8% sul
totale dei prestiti nel 2010 (a novembre 2009 rappresentavano il 5,2% del
totale). Il mercato farmaceutico turco, con un giro d’affari di circa 10 miliardi
di dollari, ha attraversato un 2009 tumultuoso a causa delle misure
governative per l’abbassamento del prezzo dei farmaci. Erhan Baş, titolare
dell’impresa farmaceutica turca Bilim Ilaç, ha ricordato come il settore abbia
necessità di investimenti, specialmente in ricerca e sviluppo. “Il Governo
dovrebbe sviluppare strategie per promuovere i marchi farmaceutici turchi
come marchi famosi. Per raggiungere questo scopo la Turchia ha bisogno di
costruire un’immagine che ispiri fiducia, anche attraverso progetti di natura
strategica. La posizione geografica della Turchia rappresenta in questo
senso un asset vista la nostra possibilità di esportare in molti paesi vicini. Se
gli investimenti stranieri aumenteranno nel settore, la Turchia potrebbe
diventare una forza regionale nel settore farmaceutico”, ha dichiarato Erhan
Baş.
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• Calo del 35% delle esportazioni turche di
autoveicoli. Le esportazioni di autoveicoli nel 2009 sono calate del
35% in confronto al 2008. L’Associazione degli Esportatori del settore ha
rilasciato nel dicembre 2009 un rapporto concernente l’industria
dell’automotivo sulla base di dati forniti dall’Associazione degli Esportatori di
Uludag (UIB) e dell’Associazione degli Esportatori Centro Anatolici (OAIB).
Secondo quanto dichiarato nel rapporto, le esportazioni del comparto nel suo
complesso sono infatti calate del 35% tra il 2008 e il 2009, mentre le
esportazioni nel settore automobilistico sono diminuite del 19%. In
controtendenza invece le esportazioni delle automobili nel dicembre 2009 in
confronto al mese precedente, con ricavi pari a 1.4 miliardi di dollari ed un
incremento complessivo del 10%.
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proprio balzo in termini di partecipazione nazionale (fino a qualche anno fa la
quota delle transazioni realizzate da società turche non superava il 25%).
Infine, le fusioni e acquisizioni portate a termine nel 2009 sono state di
“media grandezza”, afferma il Rapporto Deloitte, tranne una che ha superato
i 500 milioni di dollari di valore. Il valore medio della transazione è stato infatti
di 55 milioni di dollari, mentre nel 2008 quest’ultimo valore aveva raggiunto i
100 milioni di dollari.
• Successo di una joint venture italo – turca in
Piemonte. La seconda edizione del Premio Greenfield, promosso da
CEIPiemonte ( Centro Estero per l'Internazionalizzazione del Piemonte) e
riservato ad una impresa a partecipazione estera, che abbia realizzato un
nuovo investimento in Piemonte con particolari elementi di innovazione e
progettualità, e' stato assegnato ad una joint venture italo-turca, "Filidea",
operante nel settore tessile nella provincia di Biella. Filidea è un’azienda
attiva in un settore tradizionale, il tessile, caratterizzato in Piemonte da forti
competenze e da una conoscenza diffusa maturata in anni di esperienza. La
valorizzazione dei settori tradizionali, componente fondamentale per il
rilancio dell’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro, passa attraverso
la crescita dell’innovazione e dell’internazionalizzazione e proprio la capacità
di Filidea di generare valore in questo senso è stata una delle ragioni che
hanno indotto la giuria a indicarla come vincitrice del Premio Greenfield.
Filidea, infatti, è una nuova impresa di eccellenza del settore tessile
avanzato, frutto della joint venture tra uno dei maggiori gruppi industriali
turchi a controllo privato, che fa capo alla CSA (Cafer Sadik Abalioglu)
Holding, e un importante player industriale, Marchi & Fildi Spa.
La sinergia avviata tra il gruppo Abalioglu e la Marchi & Fildi è volta a favorire
lo sviluppo di nuovi prodotti e processi esclusivi, con ricadute sul livello di
competitività delle rispettive produzioni e sul posizionamento sui rispettivi
mercati.
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• Possibili rialzi del tasso di interesse causati
dalle aspettative sull’inflazione. L’inflazione in Turchia
ha toccato a dicembre 2009 il livello più alto da nove mesi, rafforzando le
motivazioni che hanno portato la Banca Centrale ad interrompere una seria
consecutiva di tagli al costo del denaro nel Paese. Come anticipato, il tasso
di inflazione ha raggiunto il 6,53% nell’ultimo mese del 2009. La Banca
Centrale ha reso note le proprie aspettative per un’accelerazione
dell’inflazione nella prima metà del 2010 quando verrà fatto il raffronto con
l’anno precedente, che aveva visto abbassarsi i prezzi a causa delle
ripercussioni della crisi finanziaria internazionale e di una conseguente
diminuzione della domanda interna. In tale contesto, la Banca Centrale ha
deciso di tenere il livello del tasso di interesse al minimo storico di 6,5% a
dicembre 2009. Tale livello rimarrà tale per “lungo tempo”, affermano alla
Banca Centrale, vista la persistente debolezza della domanda interna. “Gli
effetti di base della crisi continueranno a influenzare al rialzo il livello dei
prezzi, fino all’8% ad aprile o maggio”, afferma Christian Keller, economista
per l’Europa emergente alla Barclays Capital. “A quel punto il ruolo più
importante della Banca Centrale sarà di contrastare le aspettative
inflazionistiche”. Il sorprendente balzo dei prezzi ha spinto gli analisti a
rivedere le loro aspettative; la JP Morgan Chase prevede un’inflazione di fine
anno al 5,8%, al di sopra della precedenti previsioni a causa, fra l’altro,
dell’aumento delle tasse governative sul tabacco e sugli alcolici. Il
Governatore della Banca Centrale turca, Durmuş Yilmaz prevede un livello di
inflazione per fine 2010 al 6,5% (più basso rispetto alle previsioni per fine
2009 - +7,5%). Il prossimo incontro per decidere sul livello dei tassi di
interesse è previsto per il 14 gennaio.
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ENERGIA
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Alarko, Park Teknik e il gruppo Çalik per valutare la possibilità di
consorziarsi.
INDICATORI MACROECONOMICI
• Crescita del PIL: La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1,1%. Il primo
trimestre del 2009 ha fatto registrare un preoccupante calo per l’economia
turca, pari al 14,3%, seguito da un -7% nel secondo trimestre, il quinto
peggiore in ambito OSCE. Il primo semestre del 2009 ha fatto registrare un –
10.5%. La crescita attesa per il 2009, secondo le stime del governo, segna il
record negativo per il Paese con un - 6%.
• Inflazione annua: La forte contrazione dell’attività economica ha
determinato un calo sensibile dell’inflazione anche in Turchia. A dicembre
2009 l’inflazione ha toccato il 6,25%.
• Interscambio con l’Italia nel 2008 e nei primi unidici mesi del 2009:
18,8 miliardi di dollari. Nel 2008, l’Italia si è confermata terzo partner
commerciale della Turchia, con una crescita dell’interscambio del 7,5%
(‘08/’07). Le esportazioni italiane verso la Turchia sono ammontate a 11
miliardi di dollari, registrando un aumento del +10,4% rispetto al 2007; le
importazioni sono cresciute del 4,4%, raggiungendo la cifra di 7,8 miliardi di
dollari. Il saldo è da considerarsi un record per l’Italia: 3,2 miliardi di dollari
(+28% rispetto al 2007). La quota di mercato dell’Italia, sul totale generale
importato dalla Turchia dal mondo, è stata del 5,5%. Per quanto riguarda il
periodo gennaio-novembre 2009, l'Italia e' il quarto partner commerciale con
12,1 miliardi di dollari (-31,5% '09/'08) derivanti da esportazioni pari a 6,8
miliardi di dollari (-34,7% '09/'08) ed importazioni per 5,3 miliardi di dollari (-
28,4% '09/'08). Il saldo e' attivo per l'Italia per 1,5 miliardi di dollari. La quota
di mercato dell'Italia, sul totale delle importazioni della Turchia dal mondo, e'
pari al 5,4% (l'Italia e' il quinto paese fornitore della Turchia dopo Russia,
fornitrice come noto di oltre il 65% del fabbisogno energetico turco,
Germania, Cina ed USA). Inoltre l'Italia e' per la Turchia il terzo mercato di
sbocco dopo Germania e Francia (si segnala però che svariati prodotti turchi
esportati verso l'Italia (p.e. autoveicoli ed abbigliamento) sono fabbricati in
Turchia dalle oltre 750 imprese italiane presenti a vario titolo nel paese).
BORSA DI ISTANBUL
Borsa di Istanbul (IMBK-100) 54798 punti al 11.01.2010
CAMBIO
• 1 Euro = TL 2.102
• 1 USD = TL 1. 467
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A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico e
Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in
Turchia
Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul