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ULTIMI SVILUPPI

• Turchia – Commercio estero (gennaio-


novembre 2009). Italia quarto partner
commerciale. Secondo i dati statistici forniti dal TUIK e rielaborati
da ICE Istanbul, nel periodo gennaio-novembre 2009 l'interscambio della
Turchia con il resto del mondo e' ammontato a 217,7 miliardi di dollari (-
30,9% rispetto allo stesso periodo del 2008). L'import e' ammontato a 125,6
miliardi di dollari (-34,1% '09/'08), mentre l'export e' risultato pari a 92,1
miliardi di dollari (-25,9% '09/'08). Il saldo e' dunque negativo per 33,5
miliardi di dollari, contro i 66,3 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2008
(-49,5% '09/'08). L'andamento negativo della bilancia commerciale e' peraltro
fortemente rappresentativo della difficile fase congiunturale in atto nel paese,
con un PIL che si e' contratto dell'8,4% nei primi nove mesi del 2009. Nel
solo mese di novembre il deficit commerciale ha raggiunto i 3.71 miliardi di
dollari. Le esportazioni, nel solo mese di novembre, sono calate del 5,2%,
sempre su base annuale, mentre le importazioni sono aumentate del 4,5%. I
paesi europei, tradizionalmente i migliori clienti della Turchia, continuano ad
avere un ruolo preminente nel commercio estero del Paese, pur
ridimensionato dalla crisi economica internazionale. Infatti, nonostante la
domanda di beni turchi sia leggermente diminuita, il 57,4% delle esportazioni
totali turche, nel periodo gennaio-novembre 2009, e’ stata indirizzata verso il
mercato europeo, mentre la quota di tutti i paesi europei sul totale delle
importazioni turche equivale al 58,7%. Più specificamente, i paesi membri
dell’Unione europea rappresentano il 46,1% delle esportazioni e il 40% delle

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importazioni turche. La Germania e' il primo partner commerciale con un
interscambio di 21,4 miliardi di dollari, seguita dalla Russia con 20,6 miliardi
di dollari, dalla Cina con 12,6 miliardi di dollari e dall'Italia con 12,1 miliardi di
dollari; la Francia, pur facendo registrare un interscambio in calo, mostra
interessanti segnali di effervescenza nelle relazioni commerciali bilaterali
insidiando ormai l'Italia molto da vicino con un interscambio pari a 11,9
miliardi di dollari. Il nostro Paese e' il quarto partner commerciale con 12,1
miliardi di dollari (-31,5% '09/'08), derivanti da esportazioni pari a 6,8 miliardi
di dollari (-34,7% '09/'08) ed importazioni per 5,3 miliardi di dollari (-28,4%
'09/'08). Il saldo e' attivo per l'Italia per 1,5 miliardi di dollari. La quota di
mercato dell'Italia, sul totale delle importazioni della Turchia dal mondo, e'
pari al 5,4% (l'Italia e' il quinto paese fornitore della Turchia dopo la Russia,
fornitrice di oltre il 65% del fabbisogno energetico turco, Germania, Cina ed
USA). Inoltre il nostro Paese e' per la Turchia il terzo mercato di sbocco alle
spalle di Germania e Francia. Si segnala che svariati prodotti turchi esportati
verso l'Italia, come ad esempio autoveicoli e beni di abbigliamento, sono
fabbricati in Turchia dalle oltre 750 imprese italiane presenti a vario titolo nel
paese. Anche nei confronti dei paesi limitrofi o dove si e' rivolto il c.d.
"riorientamento" commerciale della Turchia negli ultimi anni (Centro-asia,
Medio oriente, Paesi del golfo arabico ed Africa), si è assistito ad una
generalizzata contrazione dell'interscambio con punte negative verso
l'Ucraina, l'Arabia Saudita, il Kazakistan, il Qatar, Israele e la Georgia. Ottime
performance hanno fatto registrare invece le esportazioni turche verso Iraq,
Egitto, Siria e Turkmenistan. (Fonte ICE)

• Interesse dell’italiana “Autostrade” alla


privatizzazione delle autostrade turche. Una
delle imprese leader europee nella gestione delle autostrade, l’impresa
italiana “Autostrade” sarebbe interessata, secondo gli analisti di settore, ai
programmi di privatizzazione della rete autostradale turca. “Autostrade”
appartiene al gruppo Atlantia ed è quotata presso la Borsa di Roma. Il
gruppo è proprietario di 3.413 chilometri di autostrade in Italia, che vengono
utilizzate da 4 milioni di italiani quotidianamente. La società gestisce inoltre le
autostrade in Polonia, Cile e Stati Uniti. Il 38% delle azioni di Atlantia
appartiene alla società di investimento del gruppo Benetton.

• Gli industriali turchi guardano oltre il 2009.


Gli industriali turchi considerano l’anno appena trascorso un’occasione persa
per l’economia turca a causa delle ripercussioni che la crisi finanziaria
internazionale ha avuto sul sistema economico locale, augurandosi di poter
cogliere le opportunità che si schiuderanno nel 2010. Selahattin Hakman,
direttore generale della società Enerji SA, nel prevedere un aumento del 4%
della domanda di elettricità nel 2010, ha affermato: “I passi compiuti nella
direzione di una maggiore liberalizzazione del settore energetico hanno
creato un clima di fiducia per gli investitori. Tuttavia, sarà necessario
verificare la presenza di un mercato trasparente nel 2010, anche ai fini

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dell’attrazione degli investimenti esteri”. Gli esponenti dei settori più colpiti
dalla crisi, come Ahmet Nakkaş, presidente dell’Associazione dei produttori
di abbigliamento, ricordano come saranno necessari diversi anni prima di
raggiungere nuovamente i livelli esportativi del 2008. Nakkaş ha aggiunto
parlando al Turkish Daily News (quotidiano in lingua inglese diffuso in
Turchia) che “i produttori dovrebbero concentrarsi ora su ricerca e sviluppo
per fare la differenza. Solo così facendo potranno garantirsi un posto nei
mercati europei e americani. La nanotecnologia ed il design rappresentano
due punti chiave del tessile oggigiorno”. Ferit Sünneli, a capo
dell’Associazione degli esportatori di autoveicoli di Uludag, prevede un
volume di esportazioni pari a 17 miliardi di dollari nel 2010. Nel 2008,
ricordava Sünneli, le vendite di autoveicoli avevano raggiunto le 150.000
unità, mentre nel 2009 il volume totale esportato si e’ ridotto del 30%.
Nell’elogiare la politica dei tagli al tasso di interesse attuata dalla Banca
Centrale turca nel 2009, Gündüz Findikçioğlu, capo economista presso la
Banca per lo Sviluppo Industriale turca, ha ricordato come i non-performing
loans creeranno serie difficoltà nel 2010. Secondo le previsioni di Tevfik
Belgin, alla guida dell’Agenzia per la supervisione e la regolamentazione del
settore bancario, i non-performing loans potrebbero crescere del 7/8% sul
totale dei prestiti nel 2010 (a novembre 2009 rappresentavano il 5,2% del
totale). Il mercato farmaceutico turco, con un giro d’affari di circa 10 miliardi
di dollari, ha attraversato un 2009 tumultuoso a causa delle misure
governative per l’abbassamento del prezzo dei farmaci. Erhan Baş, titolare
dell’impresa farmaceutica turca Bilim Ilaç, ha ricordato come il settore abbia
necessità di investimenti, specialmente in ricerca e sviluppo. “Il Governo
dovrebbe sviluppare strategie per promuovere i marchi farmaceutici turchi
come marchi famosi. Per raggiungere questo scopo la Turchia ha bisogno di
costruire un’immagine che ispiri fiducia, anche attraverso progetti di natura
strategica. La posizione geografica della Turchia rappresenta in questo
senso un asset vista la nostra possibilità di esportare in molti paesi vicini. Se
gli investimenti stranieri aumenteranno nel settore, la Turchia potrebbe
diventare una forza regionale nel settore farmaceutico”, ha dichiarato Erhan
Baş.

• Borsa di Istanbul in netta ripresa. Il principale indice


borsistico turco è raddoppiato nel 2009, facendo registrare i profitti più
consistenti dal 1999 grazie agli introiti del settore bancario, avvantaggiato dai
tagli al tasso di interesse applicati dalla Banca Centrale. L’indice di
riferimento della Borsa di Istanbul ISE-100 ha raggiunto 53.000 punti l’ultimo
giorno del 2009 (dopo aver guadagnato 1.250 punti grazie alle voci di un
prossimo accordo con il FMI). L’indice ha guadagnato il 96% nel 2009, 6° fra
91 indici di riferimento nel mondo scrutinati da Bloomberg. I 13 tagli
consecutivi effettuati dalla Banca Centrale hanno permesso all’economia
turca di passare da un PIL al -14,7% nel primo trimestre dell’anno scorso a
+3,3% nel terzo trimestre.

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• Calo del 35% delle esportazioni turche di
autoveicoli. Le esportazioni di autoveicoli nel 2009 sono calate del
35% in confronto al 2008. L’Associazione degli Esportatori del settore ha
rilasciato nel dicembre 2009 un rapporto concernente l’industria
dell’automotivo sulla base di dati forniti dall’Associazione degli Esportatori di
Uludag (UIB) e dell’Associazione degli Esportatori Centro Anatolici (OAIB).
Secondo quanto dichiarato nel rapporto, le esportazioni del comparto nel suo
complesso sono infatti calate del 35% tra il 2008 e il 2009, mentre le
esportazioni nel settore automobilistico sono diminuite del 19%. In
controtendenza invece le esportazioni delle automobili nel dicembre 2009 in
confronto al mese precedente, con ricavi pari a 1.4 miliardi di dollari ed un
incremento complessivo del 10%.

• Nei primi 11 mesi del 2009, 26 milioni di


turisti hanno visitato la Turchia. Nel periodo che va
da gennaio a novembre 2009, tedeschi, russi e inglesi sono i primi della lista
ad aver scelto la Turchia come meta delle loro vacanze. Citta’ preferite
Antalya, Muğla e Istanbul). Un totale di 26 milioni di turisti ha visitato l’intero
Paese, facendo registrare un aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo
del 2008. Fra questi, 4.2 milioni sono stati tedeschi, 2.6 milioni russi e 2.3
milioni inglesi. Degno di nota il cospicuo aumento dei turisti provenienti
dall’Iran e dall’intero Medio Oriente (140.000 di turisti iraniani nel periodo di
riferimento e 1.000.000 di visitatori del Medio Oriente). Il 70,3% dei turisti ha
raggiunto la Turchia per via aerea, mentre ben 21,6% dei visitatori ha
preferito il trasporto terrestre.

• Dopo un anno di relativo silenzio fusioni e


acquisizioni torneranno alla ribalta nel 2010.
Secondo un rapporto prodotto dalla Deloitte, le fusioni e le acquisizioni in
Turchia nel 2009, 102 transazioni in tutto, hanno generato reddito per un
totale di 5,8 miliardi di dollari. Nell’anno in corso la Deloitte si aspetta che la
Turchia raggiunga i 10 miliardi di dollari in fusioni e acquisizioni, con un
maggiore numero di privatizzazioni, a partire dal settore della distribuzione
elettrica. Il volume dei ricavi riportati nel rapporto configura un calo annuale
per il 2009 del 64% e del 40% sul piano del numero di fusioni e acquisizioni
realizzate. Inoltre, la meta’ del valore prodotto dalle transazioni si e’
realizzato nel corso dell’ultimo trimestre del 2009, grazie principalmente alle
privatizzazioni, che hanno generato il 31% del valore delle transazioni. La
quota degli investimenti stranieri sul totale delle fusioni e acquisizioni e’
calata del 38% nel 2009. Anche il volume delle transazioni che coinvolgono
stranieri è diminuito dell’85%, se confrontato con il dato del 2008. Le società
turche, d’altra parte, hanno vinto quattro delle più importanti gare d’appalto
relative ad altrettante privatizzazioni, totalizzando il 30% delle volume di
transazioni realizzato nel 2009. In generale le società locali hanno realizzato
il 62% del volume delle transazioni nel 2009, facendo registrare un vero e

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proprio balzo in termini di partecipazione nazionale (fino a qualche anno fa la
quota delle transazioni realizzate da società turche non superava il 25%).
Infine, le fusioni e acquisizioni portate a termine nel 2009 sono state di
“media grandezza”, afferma il Rapporto Deloitte, tranne una che ha superato
i 500 milioni di dollari di valore. Il valore medio della transazione è stato infatti
di 55 milioni di dollari, mentre nel 2008 quest’ultimo valore aveva raggiunto i
100 milioni di dollari.
• Successo di una joint venture italo – turca in
Piemonte. La seconda edizione del Premio Greenfield, promosso da
CEIPiemonte ( Centro Estero per l'Internazionalizzazione del Piemonte) e
riservato ad una impresa a partecipazione estera, che abbia realizzato un
nuovo investimento in Piemonte con particolari elementi di innovazione e
progettualità, e' stato assegnato ad una joint venture italo-turca, "Filidea",
operante nel settore tessile nella provincia di Biella. Filidea è un’azienda
attiva in un settore tradizionale, il tessile, caratterizzato in Piemonte da forti
competenze e da una conoscenza diffusa maturata in anni di esperienza. La
valorizzazione dei settori tradizionali, componente fondamentale per il
rilancio dell’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro, passa attraverso
la crescita dell’innovazione e dell’internazionalizzazione e proprio la capacità
di Filidea di generare valore in questo senso è stata una delle ragioni che
hanno indotto la giuria a indicarla come vincitrice del Premio Greenfield.
Filidea, infatti, è una nuova impresa di eccellenza del settore tessile
avanzato, frutto della joint venture tra uno dei maggiori gruppi industriali
turchi a controllo privato, che fa capo alla CSA (Cafer Sadik Abalioglu)
Holding, e un importante player industriale, Marchi & Fildi Spa.
La sinergia avviata tra il gruppo Abalioglu e la Marchi & Fildi è volta a favorire
lo sviluppo di nuovi prodotti e processi esclusivi, con ricadute sul livello di
competitività delle rispettive produzioni e sul posizionamento sui rispettivi
mercati.

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

• Andamenti del tasso di inflazione in Turchia.


L’Istituto Statistico turco (TUIK) ha annunciato i dati sull’inflazione per l’anno
2009: 6,53% in termini di prezzi al consumo e 5,93% in termini di prezzi
all’ingrosso, il più basso livello di inflazione annuale da 39 anni a questa
parte. Nel 2008, il tasso di inflazione aveva raggiunto il 10,06% in termini di
prezzi al consumo e l’8,11% in termini di prezzi all’ingrosso. Secondo quanto
recentemente dichiarato dalla TUIK, i prezzi al consumo a dicembre 2009,
rispetto al mese precedente, sono aumentati dello 0,53% mentre quelli
all’ingrosso dello 0,66% su base annuale. Infine, a dicembre 2009,
l’inflazione annuale e’ ammontata a 6,25% in termini di prezzi al consumo e
1,23% in termini di prezzi all’ingrosso.

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• Possibili rialzi del tasso di interesse causati
dalle aspettative sull’inflazione. L’inflazione in Turchia
ha toccato a dicembre 2009 il livello più alto da nove mesi, rafforzando le
motivazioni che hanno portato la Banca Centrale ad interrompere una seria
consecutiva di tagli al costo del denaro nel Paese. Come anticipato, il tasso
di inflazione ha raggiunto il 6,53% nell’ultimo mese del 2009. La Banca
Centrale ha reso note le proprie aspettative per un’accelerazione
dell’inflazione nella prima metà del 2010 quando verrà fatto il raffronto con
l’anno precedente, che aveva visto abbassarsi i prezzi a causa delle
ripercussioni della crisi finanziaria internazionale e di una conseguente
diminuzione della domanda interna. In tale contesto, la Banca Centrale ha
deciso di tenere il livello del tasso di interesse al minimo storico di 6,5% a
dicembre 2009. Tale livello rimarrà tale per “lungo tempo”, affermano alla
Banca Centrale, vista la persistente debolezza della domanda interna. “Gli
effetti di base della crisi continueranno a influenzare al rialzo il livello dei
prezzi, fino all’8% ad aprile o maggio”, afferma Christian Keller, economista
per l’Europa emergente alla Barclays Capital. “A quel punto il ruolo più
importante della Banca Centrale sarà di contrastare le aspettative
inflazionistiche”. Il sorprendente balzo dei prezzi ha spinto gli analisti a
rivedere le loro aspettative; la JP Morgan Chase prevede un’inflazione di fine
anno al 5,8%, al di sopra della precedenti previsioni a causa, fra l’altro,
dell’aumento delle tasse governative sul tabacco e sugli alcolici. Il
Governatore della Banca Centrale turca, Durmuş Yilmaz prevede un livello di
inflazione per fine 2010 al 6,5% (più basso rispetto alle previsioni per fine
2009 - +7,5%). Il prossimo incontro per decidere sul livello dei tassi di
interesse è previsto per il 14 gennaio.

• Lo stock di debito estero netto della Turchia


ha raggiunto i 145,8 miliardi di dollari nel
terzo trimestre del 2009. Secondo il Ministero del Tesoro,
lo stock di debito estero netto della Turchia ha raggiunto i 145.8 miliardi di
dollari nel terzo trimestre del 2009. Per quanto riguarda lo stock lordo di
debito estero questo ha toccato i 273.5 miliardi di dollari nello stesso periodo
di riferimento, mentre nel secondo trimestre si era registrato un valore
complessivo di 268.6 miliardi di dollari Lo stock di debito estero accumulato a
fine 2008 ammontava a 151.5 miliardi di dollari.

• L’output industriale decresce a novembre


2009. Mentre ad ottobre la Turchia registrava il primo aumento nella
produzione industriale, il mese di novembre ha visto calare, nuovamente, la
produzione, pari a un - 8,6% rispetto al mese precedente. L’output e’ sceso
dello 0,6% nel settore minerario, 2,8% in quello manifatturiero e 1,1% nel
comparto elettrico.

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ENERGIA

• La Turchia si prepara a lanciare una nuova


gara per la costruzione della prima centrale
nucleare turca. Diverse grandi imprese di settore di provenienza
statunitense, sud coreana, francese e cinese, così come imprese giapponesi
e canadesi, hanno già manifestato interesse a partecipare alla prossima gara
per la costruzione della prima centrale nucleare. Come noto, la Turkish
Electricity Trading and Contracting Company (TETAŞ) aveva lanciato
analoga gara nel settembre del 2008. Un consorzio russo turco, unico
offerente, aveva successivamente ottenuto l’appalto. Tuttavia, il Consiglio di
Stato turco aveva cancellato la gara per questioni fondamentalmente legate
al prezzo dell’energia offerto dal consorzio e all’assenza di pre-requisiti
tecnico-amministrativi. A seguito di questa decisione il Ministro dell’Energia,
Taner Yildiz, aveva annunciato l’intenzione di portare avanti comunque la
propria politica di diversificazione energetica, anche grazie alla costruzione di
centrali nucleari nel Paese, e che nel marzo del 2010 si sarebbe ri-aperta la
relativa gara d’appalto. Il gigante americano General Electric (GE) è stato il
primo a dimostrare interesse, in occasione della visita del Premier Erdoğan
negli Stati Uniti, durante la quale i rappresentanti dell’impresa informarono
del proprio interesse le autorità turche. La società turca GAMA, partner della
GE, presenterà un’offerta in consorzio con la società americana ed ha già
iniziato operazioni di lobbying presso l’esecutivo. Analogo interesse e’ stato
manifestato dall’azienda sud coreana KEPCO. Un’altra società sud coreana,
la SK, che si è già distinta nel Paese per aver vinto il Marmaray Project
(tunnel ferroviario sotto il Bosforo ad Istanbul), ha intenzione di partecipare
alla gara, come fatto presente durante la recente visita del Vice Presidente
Seok Jaes Seo. Le società francesi sono state sostanzialmente escluse dalle
relative gare a causa della nota opposizione del Presidente francese Srakozy
all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Le società giapponesi Itochu
e Toshiba parteciperanno con molta probabilità alla gara (il 2010 è l’anno del
Giappone in Turchia e il Ministro degli Esteri si è recato in visita in Turchia ad
inizio gennaio). Un altro gigante mondiale del settore è la China Nuclear
Power Corporstion, che aveva inizialmente manifestato interesse nella prima
gara senza tuttavia presentare un’offerta ufficiale. Per quanto riguarda i russi,
non è ancora chiaro se la società vincitrice della prima gara, la
Atomstroyexport, parteciperà anche alla seconda, ma il gigante del gas
russo, Gazprom, segue da vicino gli sviluppi della vicenda. Fra le società che
hanno partecipato alla gara presentando solo offerte “vuote” figurano anche
la canadese Atomic Energy of Canada Limited (AECL), il consorzio franco-
belga Suez Tractebel, l’olandese Unit Investment NV e la tedesca RWE.
Queste ultime seguono anche la seconda gara e sono in contatto con le
società turche Zorlu, Ak Enerji, Sabanci Holding, Koç Holding, Sanko, Alsim

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Alarko, Park Teknik e il gruppo Çalik per valutare la possibilità di
consorziarsi.

INDICATORI MACROECONOMICI
• Crescita del PIL: La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1,1%. Il primo
trimestre del 2009 ha fatto registrare un preoccupante calo per l’economia
turca, pari al 14,3%, seguito da un -7% nel secondo trimestre, il quinto
peggiore in ambito OSCE. Il primo semestre del 2009 ha fatto registrare un –
10.5%. La crescita attesa per il 2009, secondo le stime del governo, segna il
record negativo per il Paese con un - 6%.
• Inflazione annua: La forte contrazione dell’attività economica ha
determinato un calo sensibile dell’inflazione anche in Turchia. A dicembre
2009 l’inflazione ha toccato il 6,25%.
• Interscambio con l’Italia nel 2008 e nei primi unidici mesi del 2009:
18,8 miliardi di dollari. Nel 2008, l’Italia si è confermata terzo partner
commerciale della Turchia, con una crescita dell’interscambio del 7,5%
(‘08/’07). Le esportazioni italiane verso la Turchia sono ammontate a 11
miliardi di dollari, registrando un aumento del +10,4% rispetto al 2007; le
importazioni sono cresciute del 4,4%, raggiungendo la cifra di 7,8 miliardi di
dollari. Il saldo è da considerarsi un record per l’Italia: 3,2 miliardi di dollari
(+28% rispetto al 2007). La quota di mercato dell’Italia, sul totale generale
importato dalla Turchia dal mondo, è stata del 5,5%. Per quanto riguarda il
periodo gennaio-novembre 2009, l'Italia e' il quarto partner commerciale con
12,1 miliardi di dollari (-31,5% '09/'08) derivanti da esportazioni pari a 6,8
miliardi di dollari (-34,7% '09/'08) ed importazioni per 5,3 miliardi di dollari (-
28,4% '09/'08). Il saldo e' attivo per l'Italia per 1,5 miliardi di dollari. La quota
di mercato dell'Italia, sul totale delle importazioni della Turchia dal mondo, e'
pari al 5,4% (l'Italia e' il quinto paese fornitore della Turchia dopo Russia,
fornitrice come noto di oltre il 65% del fabbisogno energetico turco,
Germania, Cina ed USA). Inoltre l'Italia e' per la Turchia il terzo mercato di
sbocco dopo Germania e Francia (si segnala però che svariati prodotti turchi
esportati verso l'Italia (p.e. autoveicoli ed abbigliamento) sono fabbricati in
Turchia dalle oltre 750 imprese italiane presenti a vario titolo nel paese).

BORSA DI ISTANBUL
Borsa di Istanbul (IMBK-100) 54798 punti al 11.01.2010

CAMBIO
• 1 Euro = TL 2.102
• 1 USD = TL 1. 467

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A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico e
Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in
Turchia
Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul

Redazione: Andrea Perugini Collaboratore Economico e Finanziario


Ufficio Commerciale
Ambasciata d’Italia in Turchia

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