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tii,;)^
I-I
^AP>(ill\
0'^(
CARLO PISACANE
LA VITA, LE OPERE, L'AZIONE RIVOLUZIONARIA
Cenni
storici di
LUIUI FABBRI
ROMA-FIRENZE
F.
SERANTONI,
1904
Editore
BIBLIOGRAFIA
Carlo Pisacane
Carlo Pisacane
Testamento
Saggi
> Ancona,
Politico.
storici,
politici,
1880.
militari sulVItalia,
-J
Genova, 59-60,
Milano,
Carlo Pisacane
Stab, Tip,
**
Saggio
Giovanni Nicotera
te
!
Milano, 1878.
sulla rivoluzione.
VniGILIO
1876.
Via Lambro, 12
Bologna, 1894,
Milano IGOT
<?^
^ <g^g^g^g>l^'^
CARLO PISACANE
e del pensiero
occupa un po-
sto che non gli spetta nella storia contemporanea, almeno in quella storia conosciuta per tale dai pi, illu-
strata
Hugo
disse pi simpatico
ancora di Garibaldi, ha dettato ai poeti romantici e patriottici versi gentili ed a qualcuno ha fatto anche tentare il poema la sua figura stata idealizzata, n que;
sto
facili
e leggiadri versi
del Mercantini?
Dagli
Un
ocelli
giovili
il
bel capitano
camminava
azzurri
la
dai
in
capelli
mezzo a
d'oro
loro.,.
nube dell'idealismo
patriottico,
d'Italia,
ai
una delle
tempi
nostri
completamente
il
non appaga
pi:
brare tutte
piazze ed
i
trivi del bel Paese con statue
bene o male, prepararono ad essi la cuccagna del potere, che questi uomini, dico, di Carlo Pisacane hanno taciuto quanto pi era loro possibile, e
le
erette a quanti,
ai hivoratori del
imperituro
La
il
monumento
del
il
suo pensiero.
tempo sempre
futuri.
uomo perdo
col l'andar
poesia, che
servano imperitura
siasmo dinanzi
sol
patto con-
ai posteri,
cammino
un
la
e la vita
che ha guidato
l'eroe sul
suo
umane hanno dato una base ed un conCome italiani dobbiamo essergli ricono-
tenuto positivo.
sotto-
ed
libert integrale
di tutti^
idea, ci
dettava
fin
da
allora le prime
Guardiamo dunque
a Carlo Pisacane,
come
a Maestro
il
1),
Nunziatella. Quivi
svep-liato,
Ancora
pre di costumi morigerati ed alteri. Nell'anno 1839, dopo aver superati splendidamente gli esami, usc di collegio.
Fra
Aveva
i
21 anni.
manza come
ed
il
una
certa rino-
governo
lo
gli Abruzzi,
tava derubarlo. Guarito, ebbe dal capitano Gonzales incarico di andare a dirigere la costruzione di
airAnti'^inano.
una
stracca
Intanto,
da qualche tempo
richiamata
sugali
succedendo; e
avvenimenti
la sua
Il
suo tempe-
i;amento, la educazione
si
era andata
ed istruzione che
non tardarono a
se stesso,
farp-li
Fu
il
guito,
regime
paterno
come sempre
si
rinunci
suo impiego ed
al
al
l'S
dei Borboni.
dimostr in
se-
febbraio 1847
Londra,
Prima
dellesilio
dobbiamo accennare
alla
parte
120
13 anni,
intima
firn
ed
dall'et
in collegio, s'era
il
diviso dalla
sta a lasciare
remo
certo
il
come
in
si
combinavano
matrimoni
la
nell'avversa
fortuna, sua
consolatrice.
nostro
le-
Dopo
per Parigi,
minava
le
delle armi
duopo
Entrato Pisacane nella legione straniera come sottoil 5 dicembre 1847 fu mandato in
Africa a com-
tenente,
battere contro
suo valore
gli
Arabi.
e coraggio,
quivi
quando
lo richiamarono in patria.
era insorta, e
E
Il
si
distingueva pel
avvenimenti d'Italia
12 gennaio 1848 Palermo
gli
febbraio susseguente
il Borbone era.
popolo la Costituzione. Tutta l'I-^
talia era in fiamme -^ anzi tutta Europa
e Carlo Pisacane non poteva certo rimanere in Africa ad azzuffarsi
1'
1 1
costretto a largire al
fin
dei conti
combattevano an-
Ottenuto il congedo, egli torn in Italia mentre si preparava, la guerra contro l'Austria. Corse a Milano, e su-
bito
si
arruol fra
Milano
quali combatt poi valorosamente nel Tirolo.
conobbe Carlo Cattaneo e gli altri animosi eroi delle
in quel
scrisse
Momentaneo ordinamento
mostr
184.8, in cui
e fu per incarico
Cinque Giornate;
neo ch'egli
fin
tempo
da allora
la
l'estensione e la pro-
Ma
intanto a Napoli
luttuosi del 14 e 15
le
in
Milano
narono
citori
la cui
il
resistenza ultima
moderati
reame con
in Calabria e
tembre
Sicilia,
fu soffocato in tutto
giugno
stragi del
il
maggio
set-
fu vinta.
de monarchici
tor-
ma
vin-
Qui
per la prima volta egli vide e conobbe Giuseppe Mazzini, che gli pose subito grande stiffa, malgrado il disaccordo evidente ^\ metodi e di idee fra i due uomini.
Desideroso di moto e di lotta sul campo dell'azione,
sulla fine del 1848 Pisacane entr in Piemonte per arruolarsi nell'esercito sardo, che doveva continuare la
era bandito. Carlo Pisacane
guerra
si
rifugi in Svizzera.
allAustria
Ma non appena
dal fe])l:rnio
si
Roma
Roma a
.'849, egli
l'aiuto del
suo polso
membro
della
fu che diede
luzionarie di
unire l'azione
perso'nia cri
rarmi
alla
non gFimped
nemico.
Giuseppe Mazzini
gli
colonnello.
portuno
riferire
il
Guai
elei
egli
volon-
diceva
vato facile la strada del conseguimento dei suoi disegni dappoich il pensare fatica dalla quale rifug;
gono
le
Vinta
Ed
egli se ne
and
in
dato
col,
svolse le sue idee contro gli eserciti assoldati e permanenti, e sui fatti di
Dopo
tre
Londra;
Roma
mesi di permanenza
e fu
appunto a Londra
in
che, datosi
sociali,
con maggior
approforid
le
la diffe-
triotti
italiani.
'
Svizzera, e
iS^S-^g.
}iel
la
sua
ano
mmon
In' q\ie-
10
ed antiautoritarie si
determinano ancor pi
in esse dice che non bisogrna
avere alcuna fiducia nei principi e nella diplomazia per
:
trionfo della libert, e combatte il principio della disciplina che suole essere imposta ai militari. Fedele ai
suoi principi razionalisti e socialisti, sostiene che a la
i!
che
non
si
salvano
del cattolicismo
progresso dell'umanit
despota*
le
che
opponga
al
si diede con
maggiore entusiasmo allo studio indefesso dei problemi
politici e sociali, che gli erano prediletti e non aveva
mai abbandonati. Per essere anzi pi tranquillo si ritir
ad abitare
1851,
scritta
l'editore
una specie di
Pavesi gli
G.
La
a Lugano,
guerra
i8^f.8-^fg.
con queste
non
arrest,
al di fuori
Quando
ma
la
man-
della propria
famiglia.
non volle
l'ambito
una
Fu
prova
la coerenza
figlia dei
diritti
suoi
civili.
Il
scrisse
Vltalia,
Saggi
I" Cenni
Cenni storici-militari. 3'' La rivoluzione. 4:
Ordinamento dell'esercito italiano. II libro non trov
storici.
si
2""
quando
l'eroica
mor-
libro, e l'altro
accen-
minore im-
uno
libert,
Roma
nel
scritto per
famiglia di Murat
al
combattere
ed un
pretensioni della
le
trono di Napoli,
Murat
Murat e
Italia e
altro scritto
Borboni
non rimaneva
Genova,
IL
Prima
al
l'altare
della
libert'
all'ultimo martirio,
un istante a considerare
la
arrestiamoci
filosofo.
12
pochi mesi, tutta la sua energia la dette all'azione, fedele al suo principio che la miglior predicazione si fa
con l'esempio, che la miglior propaganda quella che
s'.
fa col fatto.
egli scriveva
appunto che
la sola
al paese,
quella di cooperare
crificio.
il
da noi sopra
Italia nel
184.8-4.^),
Di queste due
pensiero.
citate
i
Ed
il
pensiero suo
Saggi
La
lui
guerra combattuta in
ad
accettar
s,
egli nimicissimo
la
Ma
la
13
1?
socialisnno e
di emancipazione del
cera ancora
Ripassn V Alpe
momento
il
principio di nazionalit
il
da
riaffermare.
e tornereni fratelli!
e l'altro di
paura
il
gridava fra un
buon Manzoni.
si
do come
si
Queste
ed
idee, sparse
articoli di giornali,
in
le
una
Italia
attingerne idee
tato
come
il
e;
metodi di
(i)
di
moderne
adombrate ed
non
sia
ugualmente
Questa parte
dei
Saggi
altre
verit
nel
lotta,
Non
che una
del
non ne
14
Ma
me sembra
scienti-^
tanea alla indole del nostro ingegno, tradotta e debitamente condensata e ridotta in pillole dal di fuori,
quando
in
*
* *
le
idee
da
lui
in parte esposte
poco prima nel suo compendio del Capitale di Marx, il primo compendio dell'opera del pensatore tedesco che
Infatti,
il
sia
si
fatto in Italia.
massima importan-
Marx
e dei
modo
marxisti.
se
libri
L'interpretazione
di Carlo
materialistica
non
ma-
momento
da Pisacane
tempo
in
fa, e
pagine
della miseria
che,
afferma
il
15
della
della
Bakounine
aspramente
le
le
critic
dottrine del
Maestro
idee religiose ed
me-
todi autoritari.
infine, -^ continua a
Napoleone Colaianni nella prefazione succitata
considerare
mitazione tra
zione di tutti
propugnare
la
diritti di
tutti e legittima la
li-
soddisfa-
formula: Libert
e Associazione,
da
so-
stituirsi
Di mettere
che,
cit.,
rivoluzionari
i-
in
il
(i)
Prefazione di N. Colajanni
al
Saggio
sulla rivoluzione,
16
Domenico Spadoni
erro),
Milano
Critica Sociale di
in
di
tori,
all'estero.
Manca
come
Tale studio
ci
come
eroe.
come
il
Eg^li
infatti,
Max
dossali di
del
privilegio
di
propriet
individuale, che
coonest
da quella economica,
disse
non potervi
e
pa-
servi di pochi.
Un
meno
sono chiamati da se
tutti, e
stessi scientifici.
il
non trascur a
Pi
dopo
si
scientifico di
pensiero contemporaneo
il
suo va-
profitto di
molto
e che
lato politico, e
il
la pi
non inceppata da
dividuale,
associato.
iniquit
la
di
tutte le
religioni, e soprattuto
La Rivoluzione intende
a demolire
l'i-
il
come quello
non
nep-
Da
Bchner.
afferma a
ff
Chi ha creato
la pi
buon
positivista egli
priori. Sentite
mondo?
il
K! ol so.
Di
tutte le ipotesi
creato
del
del tutto.
Sviscerando
la
storia
tirannie e di tutti
fluenza
perniciosa
aeli ultimi
interrogandone la hlosofia,
le
privilegi,
moderni studi
altres la
e,
preludendo
nega
smentendone
di tutte le religioni,
beneficio
all'umanit,
libertaria
ed egualitaria.
v'
stata,
le dottrine dei
moderni so2
18
cialisti,
per pregare e
soffrire,
scendere in cielo,
ma
non
quella di a-
La
differen-
Come
il
difende a spada
tratta.
non sottintende
dichiara ed
si
La
sua
la
socialismo
ancora, nel
il
guerra
il
la propriet,
la pi potente,
sociale.
se
prima
di
cio...
modo
pi severo,
La
scientifico.
il
ma
La
buono,
ma non
(i)
una
Ecco
il
Lm guerra combattuta
La
bor-
regna, e
demagoga ove
serva.
ecc.).
19
canza di principii.
sacane precorre
modo
In qualche
si
venturo
il
quali
modo
pi moderno, seguendo
nella
proletariato
triplice
fase
della
proclamando
la
en combattant,
il
O
()
Affermando che
tra-
pugnando
l'Italia
si
morr.
non ha
265) Carlo Pisacane si augurava che sorgesse anche nel nostro paese un partito
socialista,
popolo
si
il
anarchico.
Gi, ne
La
iS^8-^fg, egli
anni
nuova verso
cui ci
l'era
negli
il
popolo
ed
so
ottenere
non
altro
compenso che
idee.
Ed
fi
sopraffarlo;
in cui in
libert
la
ogni
uomo
il
o soffocare
contro
dettati di questa,
l'uomo m,a-
Or
(Saggio
2).
chici odierni?
Con
cordo, per esempio, nella critica al matrimonio ed all'attuale organizzazione della famiglia.
Tutte
dipendenze che
le leggi,
la violen-
matrimonio
risult
dai
ratti,
il
che
pi forti fecero
godimento.
sessi alla
La
natura,
sola legge
siasi,
inter-
prostituzione...
sessi.
il
congiungi{Saggio sulla rivoluzione^ ed. cit.,
pag. 241).
Cosi,
comune
chici
ha
zione,
la
il
comune
ha
la
siie teo-
cogli anar-
al
suffragio
universale (che
chiama
21
amara
dehision), al parlamentarismo
ed
al costituzio-
combattono
sti,
il
propugnano
...i
forme da
il
me-
compia
le
le ri-
Mos.
re-
ma
formalismo,
il
la rivoluzione,
ed attenda
ecc.).
Chiama
strano
ed assurdo argomento quello dei dottrinari che sostengono che bisogna educarsi al vivere libero, ottenere
libert per gradi e
la
mezana
migliore avvenire.
cit.,
pag. 93).
non per
come sgabello
libert
ed accettare una
all'intera,
come pegno
La
salti,
libert
non ammette
di
ediz.
restrizioni
di
per gustarla
essa
il
Insomma,
libri del
il
il
sociologo.
il
non si tratta di idee utopistiche fondate sul sentimento pi che sulla ragione; non si tratta di concezioni
astratte d'un immaginoso e generoso riformatore di uomini, come potevano essere i Moro, i Campanella, i
Saint-Simon, i Fourier, gli Owen, i Cabet, ecc., ma di
22
tutta
una
illazioni
serie di osservazioni, di
argomentazioni
il
di
lettore,
ma meno
dopo
chio
il
fama
di
ampliate
nalate per
lui
le vie
da
le diverse
condizioni politiche dell'Italia di allora e per l'assenza
di un partito socialista, e sopratutto per l'assenza
del
proletariato come classe militante. Ci spiega le con-
non
Ma
mano
le
le
Carlo Pisacane fu
l'elemento principale
proletariato, e su cui
il
mancava
Eppoi
si
ed
non vagarono
in
Ma
programma? E'
lecito dubitarne.
:^3
tin
Monte Sacro
il
necessit, e
a sognare
il
si ritir
socialismo e
non
rivoluzionari
ad
aspettare che
social isticamente.
italiani
politici
com-
perci sul
Egli
perch
modo da
d'oggi come
ai socialisti
si
III.
Hi
Ritornato
Albaro
in
campare la vita. Insegnava privatamente matenon erano molto numerose le lezioni trovate,
tanto che dovette, si pu dire, soffrire letteralmente la
rare per
matiche, e
il
una
Fu
stabilito che
in azione, e cor-
Carlo Pisacane,
le
sue cognizioni
24
il
mise subito all'opera, recandosi clandestinamente a Napoli, dove si abbocc con gli
spedizione. Egli infatti
si
amico di Bakounine; e
quali
gli
tutti
futuro internazionalista
il
da una insurrezione
come questa
Come
generale.
fiss
partenopei per
lidi
il
la
Vedremo poi
partenza della
giorno 13 giugno
Ma un
contrattempo fece rimandare di qualche giorno la partenza dei volontari; Rosolino Pilo, Teroe della rivolu1857.
si
da una tempesta,
si
rifiut
armi,
di
e costretto a gettare
il
pre-
da Genova. Dopo
di prender parte
passaporto di quegli ritorn daccapo a Napoli per concertarsi meglio, e non far avvenire un moto fuori tempo.
Ne
ritorn,
tutte le precauzioni
spedizione,
il
da Genova
altri di partire
di
Napoli.
credere
il
il
24,
Carlo Pisacane
sociazione, sia
il
il
e forse dell'Europa.
solo avvenire
il
neppure
26
credeva pi dannoso
Van
Le
ziativa
fatti,
rivoluzionaria
Ma
ci incontestabile.
e
poniamo
il
la rivoluzione
caso che
il
se tutti dicessero
una
cui io sono
che
la
mia
com^pio,
gante
(i).
aspettassero
parte
dee farla
infinitesimale
sarebbe
il
paese di
ma
ho an-
da compiere, e
immediatamente
Scerebbe riuscita,
paese senza
il
rivoluzione
la
paese;
la rivoluzione
il
tutti
deve farla
la
gi-
la spedizione
il
(i)
all'Italia
infinit
di
sembra
inutile
in
Italia
ripubblicarlo
tro-
cuore
di
ed conosciutissimo.
intero.
Esso
stato
Perci
mi
inserito
in
26
stata sempre
lei
Finalmente, il 25 giugno 1857, Carlo Pisacane, Giovanni Nicotera, Battistino Falcone ed altri ventidue
s'imbarcarono in Genova sul piroscafo Cagliari, diretto
in Tunisia,
tocando
Ohetichella,
l'un l'altro.
convenuto
li
si
la
Sardegna; e
si
imbarcarono alla
li
rinchiusero sotto
piroscafo,
il
finch s'imbatt
nella sua barca un piroscafo del governo sardo, Vlshniisa, che la cattur. I congiurati in alto mare, capit
che non v'era pi da sperare su quell'aiuto, vollero pro-
seguire lo stesso
Pisacane
Impareranno
moderati
disse
ini-
che,
pugnale soltanto.
navigando verso Ponza,
schioppi
da
caccia
diretti
a un armaiuolo di Tunisi.
da
allora,
non
si
il
viag-
fucili, che,
come
naturalmente, cre-
diritto di guerra.
27
Ma
amici.
Questi, giunti nella rada di
Ponza, con un'astuzia attirarono a bordo ed imprigionarono
il capitano di porte e qualcne altra autorit
del luogo pi ingenua. Quindi in quattordici scesero
a terra, assaltarono e
marono
disar-
inferiorit di numero,
arresero
si
libe-
ratori. Si
tenuti a
aveva gi
conde-
tutti in-
boniche.
Intanto, nella notte,
il piroscafo Cagliari
con i rivolufaceva strada verso il continente, e vi
giunse
innanzi che il giorno sorgesse. Carlo
Pisacane ed i
zionari
suoi'
26
e nessuno rispose al loro appello di libert. Venuto
il
giorno, g-li abitanti in cui si imbattevano fuggivano*
spaventati, e dopo aver aspettato tutta la giornata
del
28 pernottarono a Sapri, donde partirono l'indomani in-
rita
30 giugno,
si
nascose,
la
cosa
si
ripet
come fossero
la
arrivati
briganti, tanta
il
loro feticcio
Contemporaneamente
la
dintorni
si
arm con-
prigioni tutti
Abbiamo detto della guardia urbana; ma non si creda che questa fosse qualche cosa come la guardia civica o nazionale, che si istituiva durante le rivoluzioni
del 1848 nelle varie citt d'Italia. Era essa una guardia civica a rovescio, composta di tutti gli oziosi e le
canaglie de' vari luoghi, assoldati dalla polizia in ser-
Era gente brutale, manesca, analfabeta, ignorante, quasi sempre rea di delitti comuni,
attaccata ai borboni come l'ostrica allo scoglio. Circa
21
guardie e
gendarmi borbonici
P-^-^n ins a
ui
nrocuiarsi.
;,,
cS
Mancava
Th^
loro
i^
^^
Malfar Hn
P^""*^
..
t J'T
pane ed am,,:, ^
^
venivano ad essi
'
sotfot,7:?br
''
Te
dtrnH a Garibaldi.
cavanti
"t MPer giudicare dell'entit
provviso sugli
insorti.,
Pagma Napoletana
MMe
si
'.-ominiosamente
ctscL
componeva
..loTZlT^
e duecento soldati
regolar, e
fucili
rima
da
tron
LZ
cartL^l"'^'r
carono
le cartuccie
una risoluzione
coX
bene armati,
tanti eran
poveri
il
=.&":
tra
'ftS
manad
pensare
disperata. O internarsi
ancora nei monti,
o morire battendosi
alla meglio fino all'ultimo.
Carlo
Pisacane era del secondo
parere, ma Nicotera lo
dissuase, persuadendolo
invece a battere in ritirata
e ripiegare con gli altri verso
il Cilento. Cos
cominci la
dolorosa ritirata
il
Calvario! Nell'attraversare Pa-
dula
il
volgo
si
gettando sul loro capo pietre e masserizie dalle finestre, uccidendone alcuni, altri facendone
prigionieri, e assassinando anche cinque di questi. Il
manipolo di generosi, assottigliato gi nei precedenti
fianco, a tergo,
in
Percorsero insieme,
internandosi ancora,
la pianura,
montagne di Buonabitacolo.
Ahi! che non fu abitacolo buono per quei generosi!
Stanchi, digiuni, assetati, tutti negavano loro asilo, acqua, pane. Smarriti, non sapevano ove andare e solo
un pastore si offerse loro di guidarli verso il villaggio
:
Pisacane alla
lo
Vltalia! Viva la
doveva loro
toccare.
popolaccio del luogo, mentre gli altri si nascondevano, tutt'altro che seguirli, si scagli pur esso furiIl
Non
rimasero che in dodici attorno a Pisacane, NicoLa strage continu su loro. Falcone
tera e Falcone.
circondato
colpito
gH^^Jandarono sopra
Cosi l'eroe
fini la
finendolo a colpi di
forche e
-**
raccogliere e trascinar
v.a
.1
quando
cadavere dx
stava
r^.
Jaca^e
in^e.e a,H
a.tr. e trascinato
""
"h? u^oLT'"'
f
'.\?."'"-"'''
t^aUdo^r^l^S'
^^"" P^-- =^ Salerno
^ "-'te le condanne pi
teroa.
feroci Ciov
Giovanni Nicotera si
port valentemente
in quel
processo; con l'astuzia
salv dalla condanna
i po^^iTh
;Xe
a capo
UoTell-IM'"""
dell Italia una,
raia
rr^^' t
t":r :
cambi siffattamente di
pensiero
""^^"^^^ ^ ""^ commissior;;;!
'"'""" ^""^
-d ' fanciulli
^--
si
del
Primo
rese d'av
a-
gmngere
influenza pervertitrice
e corruttrice del poterei
La compagna
tempo
primo che and, bene ricord4rlo, ad annunziarle che il padre della figlia sua era
stato ucciso, fu un giudice del governo sardo, recatosi
dopo
Il
casa insieme al vice console del governo borbonico al quale, con atto di poliziesca deferenza, fu fatta prender visione di tutte le carte rimaste
a perquisirne
la
si
dica
anzi,
il
pagna
la
nome
sua com-
e la figlia.
Or
l'iniquit dei
mini
affratellati di tutte le