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GLI ANZIANI POSSONO TENERE Pi INFORMAZIONI IN MENTE, IL

TRUCCO E NELLASSOCIAZIONE POSITIVA


di Daiana Aufiero

ABSTRACT
La memoria la si pu definire la funzione psichica volta all'assimilazione, alla ritenzione e al
richiamo di informazioni apprese durante l'esperienza (Baddeley, 1993). Nellinvecchiamento tale
funzione cognitiva, come tutti gli aspetti biologici e funzionali dellessere umano, va incontro ad un
progressivo calo dellefficienza.
Il presente lavoro sperimentale ha lo scopo di valutare la valenza dellunione (binding) tra
informazioni neutre: parole, e informazioni emotive: volti con espressioni emotive a valenza
positiva (volti felici), negativa (volti impauriti) e neutra, in un compito di memoria di lavoro per
soggetti giovani e anziani. Le parole sono state presentate sempre associate ad un volto in una serie
di trial, alla fine dei quali i partecipanti erano tenuti a riconoscere se gli era stato mostrato o meno
solo la parola (nel caso in cui il cue era parola), solo il volto (se il cue era volto) o volto + parola (se
il cue era combinazione). Lelaborato ha preso spunto dallo studio di Mara Mather,
Invecchiamento e processi riflessivi della memoria di lavoro: Deficit di carico da Binding e Test
(2000), dal quale emerso che gli anziani hanno maggiori difficolt nei compiti che richiedono
funzione di associazione di informazioni e dallipotesi di Shafer (2011), secondo la quale le cose si
ricordano meglio se legate a elementi emotivi. I risultati hanno mostrato che lassociazione delle
informazioni agli stimoli emotivi non ha comportato buone performance mnestiche e che, piuttosto,
gli anziani risultavano sovraccaricati da tale tipo di compito; LEffetto Positivit (Charles, 2003)
atteso nelle ipotesi non stato riscontrato, tuttavia, gli individui anziani hanno riportato prestazioni
lievemente migliori

ABSTRACT 2
The memory can be defined as the psychic function for assimilation, retention and recall of
information learned during the experience (Baddeley, 1993). Cognitive function, in aold age, such
as all aspects of biological and functional human being, undergoes a gradual decline in efficiency.
This experimental work evaluate the significance of the union (binding) between neutral
information: words, and emotional information: faces with emotional expressions in positive
valence (happy faces), negative (fearful faces) and neutral, in a task working memory in young and
elderly subjects. The words were presented always associated to a face in a series of trials, the end
of which the participants were required to recognize whether or not he was shown only the word (in
the case where the cue word was), only the face (if the cue was intended) or face + word (if the cue
was combination). The paper was inspired by the study of Mara Mather, "Aging and reflective
processes of working memory: Binding and deficit load Test" (2000), which showed that older
people have more difficulty in tasks that require function Association of information and
assumption of Shafer (2011), according to which things are remembered better if tied to emotional

elements. The results showed that the association of information to emotional stimuli did not result
in good performance mnemonic and that, rather, the elderly were overloaded by this type of task;
The Positivity Effect (Charles, 2003) expected in the hypothesis has not been found, however,
elderly individuals have reported slightly better performance

Introduzione:
Il presente lavoro di ricerca si propone di valutare il binding di memoria, ossia lefficacia del
legame tra le informazioni da ricordare e altri tipi di informazioni in un compito di memoria di
lavoro per soggetti giovani e anziani. Le informazioni da ricordare consistono in liste di parole
neutre, mentre le informazioni a cui queste ultime vengono associate consistono in immagini
emotive: volti con espressione positiva (felice), volti con espressione negativa (paura) e volti neutri.
Obiettivo della ricerca di individuare le differenze nelle performance tra soggetti giovani e
soggetti anziani; come avviene, negli uni e negli altri, il riconoscimento della combinazione parola volto (binding) rispetto al riconoscimento di soli volti o di sole parole, attendendo, secondo lipotesi
di Mara Mather (Invecchiamento e processi riflessivi della memoria di lavoro: Deficit di carico da
Binding e Test, 2000), risultati peggiori nel riconoscimento della combinazione rispetto agli altri
due tipi di riconoscimento (deficit di binding), ma con lo scopo di scoprire se la valenza emotiva dei
volti (associati alle parole da ricordare) potesse favorire in qualche modo la memoria delle
combinazioni, dunque se gli anziani avessero prestazioni migliori con i volti emotivi-positivi,
piuttosto che con i volti negativi e neutri, dato che con linvecchiamento si assiste alleffetto
positivit, secondo il quale gli anziani sarebbero portati a ricordare maggiormente le informazioni
positive rispetto a quelle negative.
Metodo:
Hanno preso parte allesperimento 48 partecipanti, 24 anziani (17 femmine e 7 maschi), di et
compresa tra i 65 e 85 anni (et media = 67,34; dev st = 5,25) e 24 giovani (17 femmine e 7 maschi)
di et compresa tra i 18 e 28 anni (et media = 21,5; dev st = 2,42). La scolarit dei giovani andava
dai 13 ai 20 anni (scolarit media 14,55). La scolarit degli anziani andava dai 5 ai 18 anni (
scolarit media 10,78; dev st = 4,62) (Fig.8).
Tutti i partecipanti presentavano una vista normale o corretta da lenti ed erano in grado di vedere
bene tutti gli stimoli presentati; Erano tutti di lingua italiana e nessuno di loro ha riportato una storia
di disturbi neurologici o psichiatrici.
La maggior parte dei partecipanti giovani frequentavano luniversit G. dAnnunzio di Chieti.
Tutti, anche gli anziani, hanno partecipato allesperimento gratuitamente e nessuno di essi era a
conoscenza dello scopo dellesperimento.
Per tutti i partecipanti, sia giovani che anziani, la prima parte del compito prevedeva lutilizzo di
pre-test cartacei: il DIGIT SPAN 1 per la valutazione della memoria a breve termine (span avanti) e
della memoria di lavoro (span indietro); Il PANAS 2 (Positive Affect and Negative Affect Scales),
suddiviso in dieci item positivi e dieci negativi, per la valutazione dello stato emotivo; Solo per gli

anziani stato usato lMMSE 3 (mini mental state examination) per la valutazione dello stato
cognitivo e dei disturbi dell'efficienza.
Il digit span consiste nella memorizzazione di sequenze di item (cifre) di diversa lunghezza da
ripetere nellordine in cui sono state presentate (span in avanti) o nellordine inverso, ossia
dallultima alla prima (span indietro). Tale test aveva lobiettivo di valutare la capacit (span) della
memoria a breve termine passiva (span in avanti) e pi attiva (span indietro) e labilit di
discriminazione, e dunque testare che i partecipanti possedessero questi requisiti nella norma per
affrontare la seconda parte: lesperimento. Il panas, misura due dimensioni distinte e indipendenti:
laffetto positivo (PA) e laffetto negativo (NA).Il questionario composto da 20 aggettivi, 10 per
la scala di affetto positivo (PA) e 10 per la scala di affetto negativo (NA).
La sottoscala PA riflette il grado in cui una persona si sente entusiasta, attiva e determinata; la
sottoscala NA fa riferimento ad alcuni stati spiacevoli generali come la rabbia, la colpa e la paura. Il
soggetto deve valutare quanto si sente generalmente nel modo descritto dallaggettivo, rispondendo
su una scala Likert a 5 punti (1 = per nulla, 2 = poco, 3 = moderatamente, 4 = abbastanza, 5 =
molto). Esempi di aggettivi sono interessato, entusiasta, deciso, angosciato, ostile e
nervoso. Il Mini Mental State Examination (MMSE), sottoposto solo ai soggetti anziani
costituito da trenta item (domande), che fanno riferimento a sette aree cognitive differenti:
orientamento nel tempo, orientamento nello spazio, registrazione di parole, attenzione e calcolo,
rievocazione, linguaggio, prassia costruttiva. Il punteggio totale compreso tra un minimo di 0 ed
un massimo di 30 punti. Un punteggio uguale o inferiore a 18 indice di una grave compromissione
delle abilit cognitive; un punteggio compreso tra 18 e 24 indice di una compromissione da
moderata a lieve, un punteggio pari a 25 considerato borderline, da 26 a 30 indice di normalit
cognitiva.
Per lo svolgimento dellesperimento sono stati costruiti 96 trial: 32 trial per ogni Cue (32 per il cue
parola, 32 per il cue volto, 32 per il cue combinazione); 16 trial emotivi, di cui 8 positivi e 8
negativi e 16 trial neutri. Solo per i Cue combinazione e volto nella fase test veniva presentato il
volto. stato utilizzato un totale di 6 volti femminili.
I volti sono stati selezionati da un database di facce: FACES- database (Ebner, Riediger &
Lindenberger, 2010). Ogni volto stato morphato, mediante il programma MORPHEUS, con lo
speculare di se stesso, in modo da avere due emifacce identiche, ed stato posizionato in un
rettangolo circondato da un bordino nero che andava a tagliare i capelli, la mandibola e il collo,
quindi si vedevano solo i tratti essenziali del viso; Tali volti sono stati presentati a colori.
Inoltre, sono state utilizzate 96 parole, tutte con valenza neutra, selezionate da un database di parole
emotive sviluppato nel laboratorio di memoria e invecchiamento della nostra universit G.
dAnnunzio di Chieti e Pescara.
I partecipanti sono stati fatti accomodare in una stanza tranquilla dove non erano disturbati durante
lesecuzione del test. Tutti i partecipanti dello studio sono stati testati con la stessa macchina. Le
istruzioni per lesecuzione del compito erano fornite a voce. Prima della sperimentazione al
computer sono stati somministrati pre-test cartacei, PANAS e Digit Span per i giovani; agli anziani
oltre ai primi due stato somministrato anche un terzo test il MMSE. Subito dopo venivano fatti
accomodare davanti al computer e iniziava la fase di training volta alla familiarizzazione dei volti

dellesperimento. Tale fase prevedeva pi step: uno in cui i partecipanti vedevano i sei volti,
ognuno associato ad un nome proprio, prima in versione positiva, poi neutra e infine negativa. I
partecipanti erano qui tenuti a osservare lo stimolo presentatogli per il tempo che loro ritenevano
utile a fissare bene i particolari e ad associare il nome, dopo di che erano tenuti a premere
autonomamente la barra spaziatrice del computer per passare allo stimolo successivo. Il secondo
step del training prevedeva che i soggetti osservassero semplicemente i sei volti (ciascun volto in
tutte tre le versioni positiva-neutra-negativa) che scorrevano prima automaticamente e in modo
ordinato al computer e poi secondo una modalit random. Nel terzo step del training, invece,
venivano presentati ai partecipanti solo tre volti dei sei, uno alla volta al centro dello schermo, con
sotto elencati tutti i sei nomi propri numerati (da uno a sei) e i partecipanti erano tenuti ad associare
il nome corretto al volto presentatogli. Cos anche per i restanti tre volti dei sei complessivi. In
questa fase del training i partecipanti erano tenuti a raggiungere obbligatoriamente 7 risposte
corrette su 9 per procedere. Infine, lultima parte del training prevede il corretto riconoscimento, da
parte dei soggetti, dei volti fin ad allora visionati tra volti nuovi.
Lesperimento prevedeva la divisione del compito in blocchi di Cue e blocchi di valenza. I blocchi
di Cue erano tre, parole, volto, combinazione (parola + volto), e ogni blocco conteneva 32 trial
randomizzati. Il Cue indicava al partecipante cosa avrebbe dovuto ricordare delle slide che avrebbe
visualizzato subito dopo, nelle quali cera sempre una parola posta sotto al volto centrato nello
schermo. Anche i blocchi di valenza erano tre, in quanto allinterno di ogni Cue i volti apparivano
prima sempre positivi, poi neutri e poi negativi, secondo una modalit random.
Ogni trial iniziava con una croce di fissazione per 2000 ms. Dopo la croce di fissazione venivano
presentate tre schermate in cui vi erano, in ognuna, un volto emotivo e una parola neutra sotto;
Questi 3 stimoli della fase di codifica venivano presentati ai partecipanti per 2500ms e tra uno
stimolo e laltro vi era, invece, una schermata bianca per la durata di 200 ms.
Dopo il terzo stimolo appariva al centro dello schermo un punto interrogativo, per 1000 ms, che
indicava al partecipante che nel quarto stimolo avrebbe dovuto rispondere. Il quarto stimolo, lo
stimolo della fase test , era presentato per 2500 ms. Se il Cue era parola, nella fase test era
presentata una parola al centro dello schermo; Se il Cue era volto, era presentato un volto al
centro dello schermo e se il Cue era combinazione era riproposta la parola sotto al volto, come
nella fase di codifica.
I partecipanti dovevano rispondere premendo sulla tastiera SI (tasto z) se lo stimolo presentato
nella fase test corrispondeva ad uno stimolo visto nella fase di codifica e NO (tasto m) se non
corrispondeva. In particolare, per la condizione combinazione i soggetti dovevano risponder SI
quando la combinazione di parola e volto corrispondevano esattamente alla combinazione vista
nella fase di codifica e NO quando la parola e il volto presentati erano si presentati nella fase di
codifica ma non con lo stesso abbinamento (come nellesempio, Fig.1 in allegato).

Risultati:
Laccuratezza stata calcolata Hits-FAs, dove Hits indica la risposta corretta da parte del soggetto
(il soggetto risponde si l dove la risposta prevista era si); e FAs indica una risposta sbagliata (il

soggetto risponde si dove era prevista la risposta no). stato utilizzato un disegno sperimentale
misto con fattore Between Gruppo e fattori Within Cue e Valenza. stata eseguita unANOVA 2 4
(Gruppo: Giovani Anziani) X 3 (Cue: Combinazione Volto Parola) X 3 (Valenza: Positiva
Negativa Neutra). ANOVA 2: LAnalysis Of VAriance presuppone che i gruppi di dati
provengano da una popolazione normale in ipotesi di omoschedasticit (ossia, la varianza dei gruppi
sia la stessa di quella della popolazione).
Dallanalisi risultato un effetto principale del gruppo significativo F(1, 46) = 22.00, MSE = 2927,
p<.001, 2 = .32 per cui i giovani hanno performance migliore (M = 68.75, DS = 16.30) rispetto
agli anziani (M = 44.33, DS = 19.62).
Lanalisi ha anche mostrato un effetto principale del Cue significativo F(2, 92) = 105.23, MSE =
12.81 , p<.001, 2 = .70 con i partecipanti che risultano essere pi accorati nel riconoscimento della
parola (M = 89.67, DS = 18.21) rispetto al volto (M = 50.61, DS = 32.70) e alla combinazione (M =
29.34, DS = 29.84) e, per la precisione, pi accurati nel volto rispetto alla combinazione.
Linterazione a due vie, Cue*Gruppo, non risultata significativa, p = .09.
Entrambi i gruppi, giovani e anziani, hanno riportato punteggi migliori nel riconoscimento delle
parole e, a seguire, punteggi pi bassi nel riconoscimento dei volti e pi bassi ancora nel
riconoscimento delle combinazioni (Fig.12).
Anche leffetto principale della Valenza non risultato significativo, p = .10.
Le migliori performance si sono riscontrate nei Cue a valenza neutra .
Linterazione a due vie Cue*Valenza non risulta significativa.
Solo col Cue parola i partecipanti hanno riportato alti punteggi con tutte tre le valenze (positiva,
negativa e neutra); Per il resto, con i Cue volto e combinazione, i punteggi migliori si sino registrati
solo nella valenza neutra.
Linterazione a due vie, Valenza*Gruppo, non risultata significativa, p = .20.
Sia giovani che anziani hanno registrato le migliori performance nei Cue a valenza neutra (come gi
accennato sopra), tuttavia, si riscontrata una lieve differenza nelle prestazioni degli anziani,
rispetto a quelle dei giovani, per quanto riguarda i Cue a valenza positiva e quelli a valenza
negativa.
Come detto sopra, linterazione Valenza*Gruppo non significativa con p = .62. Dal grafico sopra
si pu notare come gli anziani abbiamo prestazioni lievemente differenti sulla base della valenza del
Cue. Per questo motivo, sono stati approfonditi i risultati con unulteriore analisi statistica effettuata
solo sul gruppo di anziani. stata condotta unAnova 3 (Cue parola, volto e combinazione) X 3
(valenza positiva, negativa e neutra) dalla quale risultato un effetto principale del Cue
significativo, p < .001 (Fig.16). Gli anziani hanno performance migliori nel cue parola rispetto al
cue volto; Mentre, riportano performance peggiori nelle combinazioni.
Dallanalisi risultato anche un effetto principale della valenza significativo con p < .05.

Da confronti pianificati risultato che gli anziani hanno performance migliori nei Cue a valenza
neutra rispetto a quelli a valenza positiva e negativa; Non stata riscontrata una differenza
significativa tra i Cue a valenza positiva e i Cue a valenza negativa come, invece, potrebbe
sembrare dal grafico.
Linterazione a due vie, Cue*Valenza non risultata significativa p < 1.

Discussioni:
Dai risultati ottenuti possibile concludere che fra i due gruppi presi in considerazione ci sono state
delle significative differenze di performance: la prestazione dei giovani risultata essere
tendenzialmente migliore rispetto a quella degli anziani; (Effetto principale di Gruppo
significativo).
Lanalisi ha mostrato che i partecipanti risultano essere tutti pi accurati nel cue parola rispetto al
cue volto e al cue combinazione e che tra questi ultimi due c comunque una lieve differenza: nel
cue volto si riscontrano performance migliori rispetto al cue combinazione; (Effetto principale di
Cue significativo).
Per quanto riguarda la valenza, le migliori prestazioni si sono riscontrate, da parte di tutti i
partecipanti, generalmente nei cui cue a valenza neutra; (Effetto principale della Valenza non
significativo). Pi specificatamente lanalisi dellinterazione a due vie, Cue*Valenza ha registrato
solo nel cue parola allincirca gli stessi punteggi per tutte tre le valenze (positiva, negativa e neutra),
per il resto, con i cue volto e combinazione, i punteggi migliori si sino registrati solo nella valenza
neutra.
Per quanto riguarda, invece, lanalisi dellinterazione a due vie, Valenza*Gruppo (anche questa
risultata non significativa) ha mostrato come sia i soggetti giovani che i soggetti anziani hanno
riportato prestazioni migliori nei trial a valenza neutra rispetto a quelli a valenza positiva e negativa,
tuttavia, si riscontrata una lieve differenza nelle prestazioni dei giovani, rispetto a quelle degli
anziani, per quanto riguarda i cue a valenza positiva e quelli a valenza negativa. Date tali differenze
stato approfondito lo studio, valutando meglio le prestazioni degli anziani; Da tale
approfondimento risultato che questi ultimi hanno performance migliori nel riconoscimento di
sole parole rispetto al riconoscimento dei volti e riportano le performance peggiori nelle
combinazioni. La differenza tra i Cue a valenza positiva e i Cue a valenza negativa non si rilevata
con una significativa differenza; Pertanto leffetto Positivit atteso non stato rilevante. Le
prestazioni migliori, gli anziani le hanno registrate perlopi nei cue a valenza neutra. Dunque, si
pu concludere che, nel presente compito sperimentale di working memory, il binding emotivo non
ha prodotto esattamente i risultati attesi, in quanto per tutti i soggetti ma in particolare per gli
anziani, latto di associare gli stimoli da ricordare a elementi emotivi pare abbia peggiorato le
performance.
Come nello Studio di Mara Mather et all, 2000, Invecchiamento e processi riflessivi della
memoria di lavoro: Deficit di carico da Binding e Test, anche nel presente lavoro sperimentale si
sono riscontrate performance di binding di memoria generalmente basse, soprattutto per gli anziani.
Tali risultati si potrebbero definire in linea con i risultati generali riscontrabili in letteratura che

vedono lidentificazione deficitaria dei volti come un declino legato allet (Bartlett et al., 1991;
DArgembeau, & Van der Linden, 2004); Potrebbe essere proprio questo declino che non permette
il corretto binding parola/volto e che compromette la successiva identificazione. Studi futuri
dovranno, pertanto, sviluppare un paradigma pi semplice e cognitivamente meno impegnativo per
ottenere prestazioni adeguate, per esempio, diminuendo il numero di volti.

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