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BARILLA CENTER FOR FOOD & NUTRITION

Proposta di testi per brochure istituzionale


27 febbraio 2009

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Senza titolo
Sottotitolo: “Se non possiamo fermare la continua evoluzione
del Pianeta, abbiamo però il dovere morale di suggerire
indirizzi e proposte per interagire in modo responsabile con
essa”

È definitivamente tramontata l’idea di uno sviluppo infinito, di una


crescita illimitata, della capacità del mercato di regolarsi e riequilibrarsi
in modo autonomo. L’imprevedibile è, oggi più che mai, il dato che più
influisce nella costruzione del nostro futuro. Gli scenari sono
caratterizzati dalla drammaticità di fenomeni legati alle dinamiche
demografiche, alla cultura vissuta come un’estensione dei mercati,
all’incertezza sulle riserve petrolifere, alla scarsa disponibilità di acqua, al
riscaldamento globale… Tuttavia le crisi accelerano i processi di
cambiamento e le discontinuità possono creare opportunità. Il concetto
stesso di «sostenibilità», trasformatosi negli anni da idea élitaria per
sognatori o catastrofisti, è diventato oggi un modo obbligato di operare,
in tutti i campi, che vede la crescita finalizzata primariamente al bene
delle persone. Se non possiamo infatti fermare la continua evoluzione del
Pianeta, abbiamo però il dovere morale di suggerire indirizzi e proposte
per interagire in modo responsabile con essa.
In quanto imprenditori e azienda leader, il nostro senso di responsabilità,
così come i nostri valori, le nostre competenze e la nostra volontà ci
spingono ad attivarci con serenità, ma anche con senso di urgenza, a
mobilitare risorse, per dare un contributo nel rispondere a queste
istanze; in quanto azienda alimentare siamo consapevoli del ruolo chiave
che l’alimentazione e la nutrizione giocano, e sempre più giocheranno,
per le generazioni future. Per questo abbiamo fortemente voluto il Barilla
Center for Food & Nutrition: un centro di pensiero e di cambiamento che
ha l’obiettivo di raccogliere le migliori conoscenze presenti a livello
mondiale sulle tematiche legate al mondo dell’alimentazione e della
nutrizione, in relazione a persone, ambiente, scienza ed economia, di
analizzarle e proporre soluzioni per affrontare le sfide alimentari del
prossimo futuro. Per interrogarci sulle aspirazioni, i bisogni e le necessità
delle persone, cercando di intuire il futuro, per vivere meglio il presente.

Guido Barilla
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Titolo: COSA FARE? IL BARILLA CENTER FOR FOOD &


NUTRITION

Sottotitolo: Un centro di pensiero e proposte dall’approccio


multidisciplinare

Il Barilla Center for Food & Nutrition è un centro di pensiero e proposte


dall’approccio multidisciplinare, nato con l’obiettivo di:

 dare ascolto alle esigenze attuali ed emergenti della società sui


grandi temi legati al mondo della nutrizione e dell’alimentazione;
 individuare le tematiche fondamentali in relazione a persone,
ambiente, scienza ed economia;
 raccogliere e analizzare le esperienze così come le conoscenze e le
competenze più avanzate e a oggi disponibili a livello mondiale;
 sviluppare e rendere disponibili a tutti i maggiori opinion e decision
maker proposte e raccomandazioni sul mondo dell’alimentazione e
della nutrizione, al fine di favorire una vita migliore e un benessere
diffuso e sostenibile per tutte le persone.
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Titolo: COSA STA SUCCEDENDO? LO SCENARIO AGRO-


ALIMENTARE

Senza sottotitolo

“Der Mensch ist was er isst” (l’uomo è ciò che mangia) così affermava
Ludwig Feuerbach nella sua famosa opera del 1862. Ancora oggi,
centocinquanta anni dopo, questo celebre aforisma mantiene inalterata
la sua pregnante significatività. Il cibo è vita. E’ nutrirsi, stare bene,
condividere. Ma anche coltivare, produrre, dare linfa all’economia,
impiegare forza lavoro, consumare energia e risorse. Centocinquanta
anni fa si poteva ragionevolmente prevedere che nel nostro millennio il
settore agroalimentare sarebbe diventato un mercato banale, senza
problematiche complesse; una scienza sulla quale non sarebbe stato più
necessario impegnarsi, in termini di ricerca e di innovazione.
Invece, proprio oggi, in un’epoca in cui i principi dell’economia di
sussistenza sono stati profondamente trasformati e innovati, la struttura
della filiera alimentare, le logiche di produzione e approvvigionamento si
fanno sempre più complicate. Aumentano gli attori coinvolti, le azioni da
parte delle diverse lobby si fanno più pressanti, e le variabili del sistema
di cui tenere conto si moltiplicano. Aumentano i dubbi e le incertezze
sullo scenario futuro, soprattutto se si tiene conto della inarrestabile
crescita della popolazione mondiale, destinata secondo la FAO a passare
dai 6,6 miliardi attuali ai 9,2 miliardi del 2050, la maggior parte dei quali
(circa 7,7 miliardi) vivrà nei cosiddetti “paesi in via di sviluppo.”
I persistenti squilibri alimentari determinano effetti tra di loro opposti: da
un lato cresce il numero delle persone che soffrono la fame (oggi sono
850 milioni: il 9% in più rispetto al 1990), e aumentano le vittime della
cosiddetta “fame nascosta”, ossia l’alimentazione povera di vitamine e
sali minerali indispensabili (sono oltre 2 miliardi secondo la FAO).
Dall’altro lato, l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che nel
2015 nel mondo ci saranno ben 2,3 miliardi di persone adulte in
sovrappeso, e più di 700 milioni di veri e propri obesi, con gravi
conseguenze per il loro stato di salute e per la spesa sanitaria dei paesi
in cui vivono.
L’agricoltura è sempre più in difficoltà a causa dei mutamenti climatici:
basti pensare che durante gli ultimi cento anni la temperatura media
della superficie terrestre è cresciuta di 0,6 gradi e si stima che alla fine di
questo secolo l’aumento varierà da 1,4 a 5,8 gradi. Siccità e
avanzamento dei deserti riducono la capacità produttiva dei terreni e
delle coltivazioni, influendo non solo sui volumi prodotti ma anche sul
prezzo delle materie prime.
Affrontare concretamente questa realtà, in tutti i suoi elementi, richiede
una metodologia diversa e nuova: occorre essere capaci di interpretare
la complessità dei fenomeni superando i confini delle diverse discipline.
Energia, ambiente, scienze naturali, clima e alimentazione costituiscono
campi di ricerca tra di loro strettamente correlati: perché solo dalla
comprensione delle connessioni tra i diversi elementi del problema è
possibile individuare le priorità e immaginare le possibili soluzioni.
Da qui nasce la necessità di un progetto interdisciplinare che offra un
serio contributo al dibattito in corso attraverso proposte e riflessioni
originali e concrete, che sappiano tenere desta l’attenzione di tutti su un
obiettivo comune: trovarci, un domani, a vivere in un mondo più equo ed
equilibrato.
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Titolo: FOOD FOR SUSTAINABLE GROWTH

Sottotitolo: “Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto,


l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi
accorgerete che non si può mangiare il denaro.” Seattle, Capo
indiano

Così nel 1854 il capo indiano Seattle scriveva al presidente degli Stati
Uniti. Incurante dell’antico monito dei Pellerossa, per lungo tempo l’uomo
ha considerato illimitate le risorse naturali, senza valutare in alcun modo
l’impatto che un loro uso inefficiente avrebbe avuto sulla disponibilità e
la qualità, non solo delle risorse stesse ma anche del territorio che le
ospita.
E’ oggi invece evidente non solo che tali risorse sono destinate ad
esaurirsi, ma anche che il loro utilizzo è strettamente legato alla
disponibilità di cibo ed energia.
Secondo le Nazioni Unite l’erosione e l’impoverimento dei terreni, dovuti
al cambiamento climatico, potrebbero causare, da oggi al 2025, una
riduzione del 5-25% delle superfici coltivabili. Inoltre, un utilizzo non
efficiente delle risorse idriche e il loro inquinamento provocheranno
ulteriori conseguenze sulla disponibilità d’acqua per la popolazione
mondiale.
Attualmente, la percentuale utilizzata del totale di acqua dolce
disponibile in fiumi, laghi e falde acquifere accessibili è stimata nel 54%.
Tale dato è destinato però ad aumentare del 50% nei paesi in via di
sviluppo e del 18% nei paesi sviluppati entro il 2025, quando 1,8 miliardi
di persone dovranno confrontarsi con condizioni di scarsità d’acqua.
Il tema deve essere affrontato su più fronti e congiuntamente dalla
società e dalle Istituzioni di tutto il mondo con l’obiettivo di creare un
equilibrio stabile tra sviluppo economico, protezione dell’ambiente e
coesione sociale.
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Titolo: FOOD FOR HEALTH

Sottotitolo: “La salute è una condizione di completo benessere


fisico, mentale e sociale dell’individuo.” Organizzazione
Mondiale della Sanità

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sancisce come la salute e


l’alimentazione (entrambi diritti fondamentali dell’uomo) siano tra loro
strettamente correlati. In altre parole, lo stato di salute delle popolazioni
del pianeta, indipendentemente dal loro tenore di vita, è fortemente
influenzato da quanto e da come si nutrono. E il problema non riguarda
solo i paesi poveri, anzi. Grazie al progressivo allungarsi della vita media,
si rende sempre più necessario trovare modalità per garantire una
(lunga) esistenza sana a tutti gli individui: è ovvio d’altra parte che senza
una buona salute è difficile ottenere una soddisfacente qualità di vita. E
la (buona) salute non dipende solo dalla medicina, ma soprattutto
dall’adozione di migliori modalità di prevenzione: uno stile di vita
equilibrato, e quindi un’alimentazione corretta, hanno un ruolo centrale
nel causare, rallentare o evitare lo sviluppo di malattie.
La validità della tradizione alimentare dei paesi mediterranei è
universalmente riconosciuta: una dieta ricca di alimenti freschi e basata
sul consumo di frutta, verdura, pesce, cereali e loro derivati, previene
l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Basterebbe questo, secondo
l’OMS, a salvare ogni anno quasi tre milioni di vite.
Purtroppo, il processo di globalizzazione e il cambiamento dei ritmi di vita
hanno facilitato l’introduzione, anche nei paesi mediterranei, di stili
alimentari molto meno equilibrati, che moltiplicano i rischi di insorgenza
per le principali patologie croniche.
In questa ottica, la ricerca, l’informazione e la comunicazione giocano un
ruolo fondamentale nel generare una nuova “cultura della prevenzione”,
che sia parte integrante della vita di ognuno di noi.
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Titolo: FOOD FOR ALL

Sottotitolo: “La vera sfida è definire nuove regole per quei


mercati che non possono essere governati da logiche e
strumenti mutuati direttamente dai mercati finanziari e dei
capitali.” Fondo Monetario Internazionale

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la recente volatilità dei


mercati agroalimentari ha determinato un aumento dei prezzi dei beni di
prima necessità che ha creato 100 milioni di nuovi poveri. L’aumento
della popolazione mondiale, l’affacciarsi al mercato dei consumi da parte
di popolazioni che sino ad ora ne sono state escluse, il permanere di
contrasti strutturali nella distribuzione mondiale dei redditi, portano in
primo piano la necessità di individuare concrete modalità di azione per
garantire l’alimentazione per tutti.
Ma accanto a questi trend di medio-lungo periodo, che riflettono i
mutamenti sociali e ambientali in atto, l’accesso al cibo è determinato
anche dalla contrattazione sui mercati dei prezzi delle materie prime, che
ha reso evidente l’esistenza di profonde problematiche nel
funzionamento dei meccanismi di accesso alle risorse alimentari, naturali
ed energetiche. Dal luglio 2005 al luglio 2008 il Commodity Food Price
Index è cresciuto del 75%, per poi ridursi del 33% nei cinque mesi
successivi, mentre le quotazioni del prezzo dei cereali hanno fatto
registrare un’impennata del 128% dal luglio 2005 all’agosto 2008, per
poi ridursi del 33% nei quattro mesi successivi.
L’obiettivo è quello di regolamentare e garantire l’accesso a risorse
necessarie, ma scarse, a una popolazione che sta lentamente
convergendo su nuovi e più alti livelli di reddito, di bisogno e di
domanda.
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Titolo: FOOD FOR CULTURE

Sottotitolo: Il cibo è fonte di piacere, fattore di condivisione,


strumento di comunicazione... Indagare queste dimensioni,
comprenderne i nessi e le implicazioni, non solo è un esercizio
affascinante ma consente di conoscere l’umano nel profondo

Non è un caso se il termine “cultura”, di origine latina, proviene dal verbo


"coltivare". Coltivare la terra per poi trasformare i prodotti in alimenti è
uno dei gesti che meglio rappresentano la capacità dell’uomo di
intervenire positivamente sulla realtà, trasformandola. La produzione
agricola, la trasformazione alimentare e l’alimentazione non vanno quindi
considerate solo come attività fondamentali per la sopravvivenza della
nostra specie, perché le valenze simboliche e culturali ad essa legate
sono molteplici e altrettanto importanti. Il cibo è fonte di piacere, fattore
di condivisione, strumento di comunicazione, scelta religiosa,
testimonianza di credo ideologico o conseguenza di scelte etiche, segno
di appartenenza, esperienza di scoperta. Indagare queste dimensioni,
analizzarne i nessi e le implicazioni, non solo è un esercizio affascinante
ma consente di conoscere l’umano nel profondo, al fine di comprenderne
i desideri, le aspirazioni, i sogni.
Individuare nel cibo uno dei caratteri distintivi della società e delle
diverse culture rende l’alimentazione uno degli snodi intorno ai quali è
possibile giocare il processo di integrazione. In un’epoca in cui la
globalizzazione mette sempre più in contatto e a confronto culture e
tradizioni, la dimensione alimentare diventa uno dei fattori abilitanti per
la reciproca conoscenza dei popoli.
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Titolo: L’ADVISORY BOARD

Senza sottotitolo

L’Advisory Board è un organismo che si pone come garante del lavoro


del Barilla Center for Food & Nutrition, identificando i temi di interesse,
elaborando contenuti distintivi e scientificamente validi, avanzando
raccomandazioni e proposte.
L’Advisory Board è presieduto da un Comitato Scientifico che vede la
presenza di sei esperti dal background professionale diverso, ma
sinergico, con competenze relative all’economia, alla medicina, alla
nutrizione, alla sociologia, all’ambiente.
Inoltre, a seconda degli specifici temi oggetto di riflessione e confronto,
l’Advisory Board assicurerà che tutte le migliori conoscenze e
professionalità disponibili possano offrire il loro contributo ai lavori del
Barilla Center for Food & Nutrition.

L’Advisory Board opera secondo principi di:

• Indipendenza: è autonomo nelle sue analisi e riflessioni;


• Condivisione: è motore di un processo di confronto il più possibile
allargato a chiunque abbia il desiderio di contribuire con idee e
proposte, sia esso Governo, istituzione pubblica o privata, senza
distinzioni di nazionalità, scelta ideologica o politica;
• Eccellenza: è centro di incontro delle migliori espressioni
internazionali riconosciute nei campi di conoscenza sociale, medico-
scientifica, ambientale ed economica.
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• BARBARA BUCHNER

Barbara Buchner è ricercatrice presso l’International Energy Agency di


Parigi (IEA), dove è impegnata nell’analisi del protocollo di Kyoto e nello
studio dell’effetto serra, con l’obiettivo di analizzare quali conseguenze
generino le diverse politiche energetiche.
All’interno della Divisione Energy Efficiency & Environment è
responsabile dei progetti relativi al cambiamento climatico e
all’economia ambientale, occupandosi anche di studiare il ruolo della
carbon finance come motore di investimenti in tecnologie a elevata
efficienza e basse emissioni.
Fino al 2006 si è occupata di cambiamento climatico, sviluppo sostenibile
e sviluppo pulito presso la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) di
Venezia dove è stata Senior Researcher.
E’ stata anche visiting scholar presso il Massachusetts Institute of
Technology (MIT), nel programma Global Change & Centre for Energy &
Environmental Policy Research (CEEPR).
A seguito delle sue ricerche ha all’attivo numerose pubblicazioni e ha
preso parte a convegni e workshop internazionali.

• MARIO MONTI

Mario Monti è Presidente dell’Università Bocconi di Milano, della quale è


stato rettore dal 1989 al 2004, e Presidente onorario di Bruegel, think
tank sostenuto da 16 Stati membri e 28 multinazionali nato a Bruxelles
nel 2005, di cui è stato il primo Presidente.
E’ membro del Gruppo di riflessione Europa 2020 - 2030, istituito dal
Consiglio Europeo e presieduto da Felipe Gonzalez. Ha fatto parte della
Commission pour la libération de la croissance française istituita dal
Presidente della repubblica francese Nicolas Sarkozy e presieduta da
Jacques Attali (2007 - 2008).
E’ stato membro della Commissione Europea per dieci anni, prima come
responsabile del Mercato unico, servizi finanziari e fiscalità (1995 - 1999)
e poi della Concorrenza (1999 - 2004). Come Coordinatore dell’Unione
Europea per il progetto transeuropeo di interconnessione elettrica tra
Francia e Spagna (2007 – 2008) ha permesso ai due Governi di
raggiungere un accordo dopo una paralisi ventennale.
E’ autore di numerose pubblicazioni su temi di economia monetaria e
finanziaria, politica fiscale, integrazione europea e concorrenza.
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• GABRIELE RICCARDI

Medico e nutrizionista, Gabriele Riccardi è professore di Endocrinologia e


Malattie del Metabolismo presso l’Università degli Studi di Napoli
Federico II, dove dal 2008 è anche Presidente del Corso di laurea in
Nutrizione Umana.
Nel 2008 è stato nominato Presidente eletto della Società Italiana di
Diabetologia – SID e membro del comitato guida del Council on Nutrition,
Physical Activity and Metabolism dell’American Hearth Association.
Dal 2002 al 2005 è stato Direttore del gruppo Body weight regulation,
insulin sensitivity and diabetes risk per il programma d’azione della
Comunità Europea sul Process for the Assessment of Scientific support
for Claims on Foods.
Dal 1997 al 2003, inoltre, è stato membro del Comitato Scientifico sulla
Nutrizione presso l’International Life Science Institute – ILSI di Bruxelles,
e fino al 2002 è stato membro del Comitato Educativo della Società
Italiana di Endocrinologia
Nel corso della sua carriera ha collaborato con prestigiosi gruppi di
ricerca europei e americani e ha fatto parte della redazione di numerose
riviste scientifiche
I risultati delle sue ricerche sono stati pubblicati sulle principali riviste
scientifiche internazionali di Nutrizione e di Diabetologia e Metabolismo.

• CAMILLO RICORDI

Riconosciuto nel settore come uno dei migliori scienziati a livello


mondiale nel campo dei trapianti cellulari, Ricordi ha inventato il
processo che ha reso possibile isolare le cellule produttrici di insulina nel
pancreas umano e ha eseguito la prima serie di trapianti clinici di isole
pancreatiche che ha avuto successo nel trattamento del diabete.
Camillo Ricordi è Professore di Chirurgia, Medicina, Ingegneria
Biomedica, Microbiologia e Immunologia presso l’Università di Miami. E’
inoltre Capo della Divisione di Trapianti Cellulari, del Dipartimento di
Chirurgia, Direttore Scientifico e Chief Academic Officer dell’Istituto di
Ricerca sul Diabete presso la Scuola di Medicina dell’Università di Miami.
Dal 2007, inoltre, Camillo Ricordi collabora in qualità di Adjunct Professor
presso l’Institute for Regenerative Medicine della Wake Forest University
School of Medicine e presso il Karolinska Institutet di Stoccolma.
Il Professor Ricordi è stato presidente della Cell Transplant Society (1992-
94), co-fondatore della National Diabetes Research Coalition (Presidente
nel 1997) e Presidente dell’International Association for Pancreas & Islet
Transplantation – IPITA (1999-2001); attualmente è membro degli
organismi più importanti a livello mondiale nel suo ambito di attività.
Durante la sua carriera ha ricevuto numerosi premi ed onorificenze in
tutto il mondo. Inoltre, ha fatto parte della redazione di varie riviste
scientifiche ed è autore di oltre 500 pubblicazioni. In qualità di inventore
ha ottenuto sette brevetti.
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• JOSEPH SASSOON

Joseph Sassoon è fondatore e Presidente di Alphabet, istituto


specializzato nella ricerca qualitativa e nell’analisi della comunicazione e
l’immagine a livello internazionale.
E’ stato per molti anni docente di Sociologia della Comunicazione presso
l’Università degli Studi di Milano.
In precedenza è stato responsabile del Settore Ricerche sulla
Comunicazione della CRA, istituto di ricerca ad hoc del gruppo Nielsen.
Ha iniziato ad occuparsi di semiotica applicata alla ricerca di marketing
nel 1985 (tra i primi in Italia), e nella sua ventennale attività come
ricercatore di mercato ha svolto indagini per le maggiori aziende italiane
e per le più importanti agenzie di pubblicità. Lavora anche per clienti
internazionali, sia in Italia sia in altri paesi europei, negli Stati Uniti e in
Asia.
Oltre a condurre analisi delle molteplici forme di comunicazione
aziendale ed istituzionale, opera nel campo degli studi previsivi sulle
tendenze socio-culturali a medio e lungo termine.
È membro dell’Esomar e dell’Association for Qualitative Research.
Nell’ambito della sua attività accademica ha pubblicato molti saggi di
economia e sociologia della comunicazione.

• UMBERTO VERONESI

Medico e scienziato da sempre impegnato nella lotta contro il cancro,


Umberto Veronesi è Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di
Oncologia di Milano.
È esperto del Consiglio Superiore di Sanità, Presidente dell’International
Sentinel Node Society (ISNS), Presidente della Commissione Oncologica
Nazionale del Ministero della Salute e membro del Comitato di
Comunicazione Ambientale del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio.
È, inoltre, Presidente del Breast Surgery International (BSI),
dell’International Society of Cancer Chemoprevention e della Committee
of Cancer Experts della Commissione Europea.
È Direttore della Scuola Italiana di Senologia (SIS), fondatore della
European Society of Mastology (EUSOMA), della European School of
Oncolgy (ESO) e della European Society of Surgical Oncology.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, tra cui dieci
lauree honoris causa. È inoltre membro della Royal Society of Medicine di
Londra e della American Association for Cancer Research.
Nel 2003 è stata istituita la Fondazione Umberto Veronesi, che si propone
di diffondere la cultura scientifica a tutti i livelli con l’intento di creare
una coscienza collettiva riguardo i problemi e le scelte connessi alla
ricerca.
Umberto Veronesi, che dall’aprile 2000 al giugno 2001 è stato Ministro
della Sanità della Repubblica Italiana, è autore di oltre 700 pubblicazioni
tra lavori scientifici e trattati di oncologia.

• La Direzione Operativa del Barilla Center for Food & Nutrition si


avvale del supporto scientifico di Valerio De Molli, Managing Partner
di The European House-Ambrosetti.
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Barilla Center For Food & Nutrition


via Mantova 166
43100 Parma ITALY
info.barillacenter@barilla.it
www.barillaCFN.com

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