usa la testa!
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Cofinanziato da EuropeAid
Questa pubblicazione stata realizzata con il contributo finanziario dellUnione europea. I contenuti sono
di responsabilit di Slow Food e non riflettono in alcun modo le opinioni ufficiali dellUnione europea.
A cura di: Jacopo Borazzo, Valeria Cometti, Martina Dotta, Serena Milano.
Con la collaborazione di: Elisa Bianco, Annalisa DOnorio, Laura Drago, Francesca Farkas,
Marina Mainardi, Arianna Marengo, Michle Mesmain, Cristiana Peano, Raffaella Ponzio, Piero Sardo.
Progetto grafico e impaginazione: Alessia Paschetta.
Illustrazioni: Alice Lotti, Annamaria Piana.
Traduzioni: John Irving.
Stampato su carta riciclata.
Sommario
pag. 4
pag. 6
pag. 9
Le uova
pag. 11
pag. 15
pag. 18
Le etichette
pag. 19
Il packaging
pag. 22
Quando facciamo la spesa, ci sono molti aspetti che influenzano le nostre scelte:
i pi comuni sono il prezzo, la pubblicit, i nostri gusti personali, gli effetti sulla
nostra salute.
Altri aspetti come gli effetti dei nostri acquisti sullambiente, sulleconomia locale,
sul paesaggio sono meno immediati, ma altrettanto importanti.
Questa breve guida ci aiuta a essere pi consapevoli delle conseguenze delle nostre
scelte quotidiane.
Per esempio, ci permette di comprendere che acquistare cibo locale aiuta
lagricoltura e leconomia del nostro territorio; oppure, che comprare solo quel che
serve e scegliere prodotti sfusi, o con packaging essenziali e riciclabili, riduce sprechi
e rifiuti.
Il nostro portafoglio, infatti, uno strumento potente: scegliere un prodotto
significa supportare unidea, il lavoro di molti produttori, unintera comunit.
A volte difficile riuscire ad avere le informazioni necessarie per fare scelte
consapevoli.
nostro dovere di cittadini responsabili voler conoscere la provenienza e la qualit di
ci che acquistiamo, ed un nostro diritto pretendere di essere informati in maniera
appropriata.
Questo vale a maggior ragione per ci che mangiamo, considerati i riflessi che
una buona o una cattiva alimentazione hanno sulla nostra salute e su quella
dellambiente.
Non dimentichiamo che produrre cibo impegna una quantit elevatissima di risorse.
Il 70% dellacqua consumata dal pianeta, per esempio, impiegata in agricoltura.
E se tutti mangiassero carne nelle quantit cui siamo abituati noi occidentali, non
basterebbe lintera superficie del pianeta per sfamare il bestiame.
Mangiare un atto agricolo.
Fare la spesa un atto politico.
Le nostre scelte hanno effetti
sul modello di agricoltura,
sulle politiche agroalimentari,
sullambiente, sulla biodiversit.
Quando facciamo la spesa
dobbiamo essere curiosi, vigili
e lungimiranti, imparando
a combinare piacere e
responsabilit.
La soluzione?
Non necessario diventare vegetariani,
basta consumare meno carne, di migliore
qualit, proveniente da allevamenti
sostenibili, se possibile di razze locali.
E poi privilegiare i tagli meno noti, per non
sprecare nulla, e favorire allevamenti
a ciclo chiuso, che riutilizzano il letame
come concime.
6
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Lallevamento intensivo
Lallevamento intensivo consuma una quantit esorbitante di acqua. Leggete
nella tabella i dati riferiti alla quantit di acqua necessaria a produrre 1 kg di cibo.
900
3000
3900
4900
15500
1 kg
1 kg
1 kg
1 kg
1 kg
litri
litri
litri
litri
litri
Cosa succede...
... allambiente
Secondo la Fao, il bestiame produce il 18% dei gas serra che intrappolano il calore
dellatmosfera e questo determina:
scioglimento dei ghiacci
innalzamento del livello del mare
calamit naturali come esondazioni e tempeste
assottigliamento dello strato di ozono
acidificazione degli oceani
costante e crescente desertificazione
possono sostituire
basare la propria dieta su alimenti vegetali che
la carne (legumi in primis)
ndo quella
consumare meno carne e di migliore qualit, evita
proveniente da allevamenti intensivi
, prediligendo carni
variare i tipi di animali e le razze che si scelgonoi) e tagli meno noti
alternative (animali da cortile, selvaggina, ovin
i spesso sono indice
fare attenzione al prezzo: prezzi troppo bass
di sfruttamento animale e/o ambientale
ioni o aziende con
preferire carni provenienti da consorzi, associaz animale, nonch
e
disciplinari rigorosi su alimentazione e benesser otto
prod
del
informazioni chiare sulla tracciabilit
i in Italia, meglio se
consumare carni di animali allevati e macellat e
locali e da piccoli allevatori di razze autocton
so, che pu essere
valutare con pi tolleranza la presenza di gras
prova di benessere animale
leggere bene le etichette
Le uova
rande.ind
d 15
comune di produzione
provincia di produzione
codice allevamento
paese di produzione
1 IT 002 PG 052
tipo di allevamento
0 = allaperto, con vegetazione, mangime biologico, 1 gallina/4mq
1 = allaperto, con vegetazione, 1 gallina/2,5mq
2 = a terra (in capannone chiuso con luci sempre accese), 9 galline/1mq
3 = in gabbia, 13 galline/1mq
codice 1
allaperto intensivo
codice 0
allaperto estensivo
10
codice 2
a terra
codice 3
in gabbia
11
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14
15
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sarago
sardina
ricciola
pagello
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pescatrice
palamita
sgombro
vongola verace
rombo chiodato
polpo
seppia
lampuga
16
estate
primavera
sugarello
sgombro
gallinella
spigola
sarago
leccia
palamita
pagello
autunno
alalunga
spigola
triglia
rombo chiodato
gallinella
lampuga
sugarello
sogliola
orata
ricciola
spigola
gallinella
sarago
sardina
alice
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cefalo
mormora
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occhiata
da non comprare!
salmone
tonno rosso
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gamberi tropicali alleva
pesce spada
datteri di mare
bianchetti
e attenzione a:
cernia bruna
merluzzo
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17
Le etichette
18
no colorato ali.
Variet: un piccolo legume simile al pisello,
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che va dalgeverde
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produsiziosemina a marzo zadiunaltitudine
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va dai 600 e i 1200 metri slm
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coltivata: ____________________
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che secondo praticheotttradizionali.
dai coltiva 0 e i 1200 metri slm
piccole produzioni di qualit, realizzate
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no, cipolla mente cotta, farla ollizione.
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cuocere finte di pane abbrusto
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Un esempio
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origine
biologico
elenco
degli ingredienti
indicazione del
valore nutritivo
fabbricante /
importatore
20
quantit
Il packaging
Per packaging si intende limballaggio con cui sono confezionati prodotti e cibi.
Ne esistono tipi diversi, ma tutti quanti hanno un forte impatto ambientale, essendo
concepiti per essere buttati una volta aperti.
Bisogna dunque riflettere sullopportunit del loro utilizzo e sulla loro qualit,
per evitare di produrre enormi quantit di rifiuti (attualmente gli imballaggi
costituiscono dal 30 al 60% dei rifiuti totali).
La prima considerazione da fare che limballaggio non inevitabile: i prodotti
freschi non ne hanno bisogno. Comprare un cavolo sfuso al mercato ci fa
risparmiare, ma significa anche non sprecare il materiale che sarebbe necessario
per confezionarlo.
Se dobbiamo comprare per forza qualcosa di confezionato, impariamo a fare
attenzione al materiale di cui composto il packaging. Cerchiamo
in tutti i modi di evitare la plastica (prodotta
da combustibili fossili, pi difficile e costosa da
riciclare, ed enormemente inquinante), preferendo
carta/cartone, vetro, alluminio e materiali in fibre
biologiche, ovvero materiali biodegradabili o riciclabili.
Oltre alla plastica, cerchiamo di riconoscere i cosiddetti
etero composti, cio gli imballaggi fatti da pi materiali
assemblati insieme come il tetrapak il cui smaltimento
pi complicato.
Evitiamo i prodotti che hanno pi strati di packaging: per
esempio le scatole di merendine o di crackers.
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Pi frutta e verdura, pi prodotti integrali, meno carne, meno zuccheri e una dieta
varia: sono queste le indicazioni principali per unalimentazione sana ed equilibrata.
Ma quali sono i criteri per scegliere i prodotti che acquistiamo ogni giorno?
Ecco un breve riepilogo degli aspetti da tenere in considerazione quando si fa
la spesa:
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