VI Indice
2.12 Diodi Schottky 2.13 Il diodo a giunzione brusca
75 76 85 85 89 93 99 102 107 112 118 122 126 132 134 137
3 Transistori bipolari.a giunzione 3.1 Il generatore ideale controllato in corre
nte 3.2 Il transistore a giunzione 3.3 Il modello di Ebers-Moll del BJT 3.4 Le c
aratteristiche a base comune (common base, CB) 3.5 La configurazione a emettitor
e comune (CE) 3.6 Modi di funzionamento in interdizione e in saturazione 3.7 Mod
elli in continua 3.8 Il BJT come interruttore 3.9 Il BJT come amplificatore 3.10
Il modello per piccoli segnali del BJT 3.11 Il BJT come diodo . 3.12 La coppia
differenziale 3.13 Limiti di funzionamento dei transistori (transistorratings) 4
Transistori a effetto di campo 4.1 Il generatore ideale di corrente controllato
in tensione 4.2 Il transistore a effetto di campo a giunzione 4.3 Caratteristic
he tensione-corrente del JFET 4.4 La caratteristica di trasferimento del JFET 4.
5 Il MESFET 4.6 Il MOSFET ad arricchimento 4.7 Caratteristiche tensione-corrente
del MOSFET ad arricchimento 4.8 Il MOSFET a svuotamento 4.9 Simboli circuitali
dei MOSFET 4.10 Analisi in continua dei FET 4.11 Il MOSFET come resistenza 4.12
Il FET come interruttore 4.13 Il FET come amplificatore 4.14 Modelli per piccoli
segnali dei FET 4.15 Dispositivi CMOS
5 Fabbricazione dei circuiti integrati 5.1 Tecnologia per circuiti integrati mon
olitici (microelettronica) 5.2 I processi planari 5.3 Fabbricazione del transist
ore bipolare 5.4 Fabbricazione dei FET 5.5 Tecnologia CMOS 5.6 Diodi monolitici
5.7 Il contatto metallo-semiconduttore 5.8 Resistenze per circuiti integrati 5.9
Condensatori integrati 5.10 Inc.apsulamento dei circuiti integrati 5.11 Caratte
ristiche dei circuiti integrati 5.12 Layout di circuiti integrati
143 143 145 148 152 153 153 156 160 161 163 166 168 172 174 180 185 185 189 195
202 205 206 208 209 214 216 217 218
Indice
VII
Parte seconda Circuiti e sistemi digitali 6 Circuiti logici (digitali) elementar
i 6.1 Il sistema binario 6.2 Algebra booleana 6.3 Le porte OR-esclusivo, NAND e
NOR 6.4 Caratteristiche delle porte logiche 6.5 L'invertitore NMOS 6.6 Ritardo d
i propagazione dell'invertitore NMOS 6.7 Porte logiche NMOS 6.8 L'invertitore CM
OS 6.9 Porte logiche CMOS 6.10 L'invertitore a BJT 6.11 La porta NAND TTL 2.12 S
tadi di uscita TTL 6.13 Famiglie logiche TTL 6.14 Circuiti logici a emettitori a
ccoppiati (ECL) 6.15 Confronto tra famiglie logiche 7 Circuiti digitali combinat
ori 7.1 Porte standard 7.2 Sommatori binari 7.3 Funzioni aritmetiche 7.4 Compara
tore digitale 7.5 Generatore-controllore di parit. 1.6 Decodificatore-demultiplex
er 7.7 Selettori di dati-multiplexer 7.8 Codificato re . 7.9 Memorie a sola lett
ura (ROM) 7.10 Indirizzamento bidimensionale di una ROM 7.11 Applicazioni delle
ROM 7.12 ROM programmabili (PROM) 7.-13 PROM cancellabili 7.14 Logica a matrice
programmabile 7.15 Matrici logiche programmabili
223 225 225 228 233 239 246 252 255 257 258 262 264 267 271 273 282 285 285 288
295 297 300 301 306 309 314 319 . 322
325 326 328 329
337 337 340 341 345 351 356 361 365
8 Circuiti e sistemi sequenziali 8.1 Memorie a 1 bit 8.2 Propriet circuitali di u
n latch bistabile 8.3 Il FLIP-FLOP SR sincrono 8.4 I FLIP-FLOP di tipo Il(, T, D
8.5 Registri a scorrimento 8.6 Contatori asincroni (ripple) 8.7 Contatori sincr
oni 8.8 Applicazioni dei contatori
~+
VIII
Indice
9 Sistemi a larghissima scala di integrazione 9.1 Registri a scorrimento dinamic
i MOS 9.2 Stadi di registri.a scorrimento non a rapporto 9.3 La logica CMOS domi
no 9.4 Mem.oriead accesso casuale (RAM) 9.5 Celle di memoria lettura-scrittura 9
.6 Celle per RAM bipolari 9.7 Dispositivi ad accoppiamento di carica (CCD) 9.8 S
trutture CCD 9.9 Logica a iniezione integrata (FL) 9.10 Microprocessori e microe
laboratori
371 372 375 378 380 385 392 396 400 404 410
Parte terza Circuiti e sistemi amplificatori
lO Configurazioni elementari di amplificatori a bassa frequenza 10.1 Forma d'ond
a di un ingresso sinusoidale 10.2 Punto di lavoro del BJT 10.3 Polarizzazione de
l BJT'nei circuiti integrati 10.4 Generatore di corrente di Widlar 10.5 Generato
ri di corrente a tre transistori 10.6 Polarizzazione di BJT nei circuiti a compo
nenti discreti. Analisi 10.7 Polarizzazione del BJT in circuiti a componenti dis
creti. Progetto 10.8 Polarizzazione del FET 10.9 Analisi di circuiti a transisto
ri in condizioni di linearit 10.10 L'amplificatore a emettitore comune 10.11 Inse
guitore di emettitore 10.12 Amplificatore a base comune 10.13 Confronto tta le c
onfigurazioni 10.14 L'amplificatore a emettitore comune con resistenza sull'emet
titore
417
419 420 424 426 430 433 435 440 444 449 450 454 457 458 459 461 466 470 472 475
479 480 486
10.15 Amplificatori ~ FET
10.16 10.17 10.18 10.19 10.20 10.21 10.22 Amplificatori a BJT in cascata Amplifi
catori a transistori composti L'amplificatore differenziale Analisi degli amplif
icatori differenziali Amplificatori differenziali a FET L'amplificatore operazio
nale Applicazioni tipiche degli amplificatori operazionali
11 Risposta in frequenza degli amplificatori 11.1 La risposta in frequenza 11.2
Risposta al gradino di un amplificatore 11.3 Guadagno di corrente in cortocircui
to per la configurazione a emettitore comune 11.4 La funzione "guadagno"
493 493 501 504 507
Indice
IX
11.5 11.6 11.7 11.8 11.9 Il.10 11.11 11.12 11.13
L'amplificatore a emettitore comune alle alte frequenze Il prodotto guadagno-ban
da L'amplificatore a source comune alle alte frequenze Gli inseguitori 'di emett
itore e di source alle alte frequenze Il metodo delle costanti di tempo per la d
eterminazione della risposta in frequenza Risposta in frequenza di pi stadi in ca
scata L'amplificatore cascode (CE-CB) L'amplificatore operazionale alle alte fre
quenze Effetti dei condensatori di accoppiamento e di bypass
510 514 515 517 523 531 538 541 543 551 552 555 559 562 569 573 576 581 589 592
597 599 602 604 608 615 615 618 620 627 631 638 642 643 645 656 663 663 665 671
678 680
12 Amplificatori reazionati 12.1 Classificazionee'rappresentazione degli amplifi
catori 12.2 Il concetto di reazione 12.3 L'amplificatore reazionato ideale 12.4
Propriet degli amplificatori con reazione negativa 12.5 Impedenza negli amplifica
tori reazionati 12.6 Propriet delle varie configurazioni di amplificatori reazion
ati 12.7 Analisi approssimata dell'amplificatore reazionato 12.8 Analisi general
izzata degli amplificatori reazionati 12.9 Approfondimenti sull'impedenza negli
amplificatori reazionati 12.10 Amplificatore a tre stadi in reazione parallelo 1
2.11 Amplificatore a due stadi con reazione parallelo-serie 12.12 Amplificatore
a due stadi con reazione serie-parallelo 12.13 Amplificatore a tre stadi in reaz
ione serie 12.14 Analisi generalizzata di amplificatori reazionati multistadio 1
2.15 Amplificatoricon reazione multipla
13 Stabilit e risposta degli amplificatori reazionati 13.1 Effetti della reazione
sulla banda 13.2 Stabilit 13.3 Criteri di stabilit 13.4 Compensazione 13.5 Rispos
ta in frequenza degli amplificatori reazionati. La funzione di trasferimento a d
ue poli 13.6 Margine di fase dell'amplificatore reazionato con due poli 13.7 Ris
posta dell'amplificatore reazionato con tre poli 13.8. Analisi approssimata degl
i amplificatori reazionati multipolo 13.9 Determinazione approssimata dei poli a
d anello aperto 13.10 Approfondimento sulle tecniche di compensazione
14 Caratteristiche degli amplificatoI;ioperazionali 14.1 Arhitettura degli amplif
icatori operazionali 14.2 Lo stadio ad alto guadagno con carico attivo 14.3 Lo s
tadio differenziale 14.4 Traslazione di livello 14.5 Stadi di uscita
X Indice
14.6 14.7 14.8 14.9 14.10 14.11 14.12 14.13
Tensioni e correnti di sbilanciamento (offset) Misura dei parametri degli amplif
icatori operazionali Risposta in frequenza e compensazione Slew rate Circuiti BI
FET e BIMOS Amplificatori operazionali a tre stadi Altri tipi di amplificatori o
perazionali Amplificatori operazionali a MOS
684 687 692 699 701 702 704 709
Parte quarta Elaborazione di segnali e acquisizione dati
715
15 Generazione ed elaborazione di forme d'onda 15.1 Oscillatori sinusoidali 15.2
L'oscillatore a,sfasamento 15.3 Oscillatore a ponte di Wien 15.4 Schema general
e di un circuito oscillatore 15.5 Oscillatore a quarzo 15.6 Multivibratori 15.7
Comparatori 15.8 Generazione di un'onda quadra da una sinusoide 15.9 Il comparat
ore rigenerativo (trigger di Schmitt) 15.10 Generatori di onda quadra e triangol
are 15.11 Generatori di impulsi 15.12 Il timer integrato 555 15.13 Generatori di
base dei tempi 15.14 Generatori di gradinata 15.15 Modulazione di un'onda quadr
a
16 Condizionamento del segnale e conversione dei dati 16.1 Segnali ed elaborazio
ne dei segnali 16.2 Sistemi di campionamento e tenuta (sample-and-hold) 16.3 Mul
tiplexer e demultiplexer analogici 16.4 Convertitori digitale-analogici (D/A) 16
.5 Convertitori analogico-digitali (AID) 16.6 .Circuiti integratori e derivatori
16.7 Calcolo elettronico analogico 16.8 Filtri attivi RC 16.9 Filtri di Butterw
orth e di Chebyshev 16.10 Celle biquadratiche a singolo amplificatore 16.11 Cell
e biquadratiche con pi AO 16.12 Filtri a condensatori commutati' 16.13 Amplifica~
ori logaritmici ed esponenziali 16.14 Moltiplicatori analogici 16.15 Raddrizzato
ri di precisione
717 717 719 721 724 726 728 734 737 738 742 748 751 753 758 760
769 769 774 776 778 782 788 792 793 797 804 814 817 823 828 831
Indice XI
Parte quinta Elettronica dei grandi segnali 17 Circuiti e sistemi di potenza 17.
1 Conversione da tensione alternata a continua (ac-dc) 17.2 Raddrizzatori 17.3 A
ltri circuiti a doppia semionda 17.4 Filtri capacitivi 17.5 Alimentatori stabili
zzati 17.6 Regolatori monolitici 17.7 Regolatore a commutazione 17.8 Altre topol
ogie dei regola tori a commutazione 17.9 Amplificatori. per grandi segnali 17.10
Distorsione armonica 17.11 Classificazione degli amplificatori 17.12 Rendimento
di un amplificatore in classe A 17.13 Amplificatori push-pull in classe B 17.14
Funzionamento in classe AB 17.15 Amplificatori di potenza a circuito integrato
17.16 Considerazioni per il progetto termico. 17.17 Transistori di potenza a eff
etto di campo (VMOS) Appendici . A Costanti e fattori di conversione B Costrutto
ri di semiconduttori e caratteristiche C Sommario di teoria delle reti
839 841 841 842 848 850 854 857 859 863 868 869 873 874 875 879 879 882 885
di alcuni dispositivi
893 895 911
1
I
Il
Prologo
Breve storia dell'elettronica
Elettronica - per la maggiorparte di noi questa parola richiama alla mente una v
ariet di oggetti,da "chip" e computer a transistori e televisione.Tuttavia, mentr
e concordiamo sugli elementi specificiche costituisconol'elettronica, la sua def
inizione sfuggente. Nei paragrafi seguenti definiamo l'elettronica come viene us
ata in questo libro, non nel senso del dizionario, ma in una maniera che tenta d
i trasmettere lo spirito e gli aspetti caratteristici della disciplina.Abbiamo s
celto la storia come veicoloper fare ci, perch sono gli sforzidegli individuiche h
anno fornito contributi in questo campo che definiscono davvero la disciplina. L
'elettronica, in senso stretto, la scienza e la tecnologia del movimento delle c
ariche in un gas, nel vuoto o in un semiconduttore. da notare Gheil movimento de
lla carica confinata in un metallo non si considera elettronica. Questa stata un
a divisione storica usata agliinizidel ventesimo secolo per separare ilgi fiorent
e campo dell'ingegneria elettrica dal nuovo ed emergente campo dell'ingegneria e
lettronica. A quel tempo l'ingegneria elettrica trattava dispositivi che dipende
vano soltanto dal movimento deglielettroni nei metalli, come i motori, i generat
ori, le lampadine e i sistemi di comunicazionemediante filo (telefono e telegraf
o). Tuttavia, all'avvicinarsidella fine del ventesimo secolo, la divisionestoric
a tra ingegneria elettrica ed elettronica non ha pi la sua funzione originale. Og
gigli ingegneri elettronici che esercitano la professione assolvono diverse funz
ioni (progetto, sviluppo, produzione, ricerca e anche insegnamento) con varie ap
plicazioni. Essi si occupano di sistemi mediante i quali noi possiamo comunicare
l'uno con l'altro in tutto il mondo, tramite i quali si elaborano grandi quanti
t di dati e tramite i quali vengono automatizzati processi industriali altamente
complessi, e degli elementi usati nella realizzazionedi tali sistemi. Il campo d
ell'ingegneria elettrica include anche i dispositivi,circuiti e sistemi usati pe
r la generazione, distribuzione e conversione dell'energia elettrica. Il gruppo
menzionato nella prima delle due precedenti elencazioni possiede la propriet comu
ne della elaborazione dell'informazione; il secondo pu essere visto come elaboraz
ione dell'energia. Questa distinzione tra elaborazione dell'informazione e dell'
energia serve a separare l'elettronica dal resto dell'ingegneria elettrica. Di c
onseguenza, vediamo che la natura della disciplina dell'elettronica comprende le
quattro C - comunicazione, calcolo, controllo e componenti. Il prologo intende
offrire un breve profilo storico dell'elettronica moderna. Il centro dell'attenz
ione focalizzato sugli sviluppie le applicazioni dei dispositivielettronici e
" Il I
Il' I
, .1
2 Prologo
sulla crescita delle industrie derivanti dalla utilizzazione di questi dispositi
vi in circuiti e sistemi reali. Questa storia si divide in due periodi di tempo
principali, cio l'era del tubo a vuoto e l'era del transistore. La prima comprend
e gli sviluppi verificatisi nella prima met del ventesimo secolo e la seconda ini
zia con l'invenzione del transistore nel 1948. La sezione conclusiva contiene un
a breve ipotesi su quello che sar il futuro dell'elettronica. Queste descrizioni
danno un quadro complessivo di riferimento in cui comprendere i particolari argo
menti tecnici trattati nel testo.
Premesse storiche
Le originidell'ingegneria elettronica si basano sulle conquiste da parte di giga
nti della scienzaqualiAmpre, Coulomb,Faraday, Gauss, Henry, Kirchhoff,Maxwelle Oh
m. Il primouso pratico del loro lavoro, nel contesto della elettronica moderna,
fu lo sviluppo dei sistemidi comunicazione.Nel 1837Samuel Morse, professore di B
elle Arti presso l'universit di New York, dimostr la validit del sistema telegrafic
o*. L'importanza della telegrafia elettrica fu l'introduzione di un metodo effic
ace di codifica dell'informazione in segnali elettrici. I punti e le linee del c
odice Morse rappresentarono il primo uso dei segnali digitali (binari). Quasi qu
aranta anni pi tardi, nel 1876, BelI invent il telefono e introdusse un metodo per
codificare l'informazione parlata come segnale elettrico continuo e quindi deci
frare questi segnali a un apparecchio ricevente. L'invenzione del fonografo fatt
a da Edison nel 1877dimostr che i segnali elettrici potevano essere immagazzinati
e successivamenterecuperati. Il disco del fonografo pu essere considerato come l
a prima memoria elettrica a sola lettura (ROM). L'introduzione della comunicazio
ne radio si basa principalmente sul contributo di James Clerk Maxwell,il quale,
nel 1865, codific precedenti ricerche in una teoria consistente dell'elettromagne
tismo, ora conosciuta come equazioni di Maxwell. La spinta in avanti pi important
e fu data dall'intuizione di Maxwell circa l'esistenza di onde elettromagnetiche
che si potevano propagare nello spazio. Ecco un caso in cui la teoria precede l
'esperimento, dal momento che soltanto ventitr anni pi tardi Hertz produsse queste
onde sperimentalmente. Marconi fu il primo a sfruttare le onde hertziane,come e
sse vennero poi chiamate. Nel 1896 Marconi riusc a trasmettere queste onde e rice
verle a due migliadi distanza. Il telegrafo senza filiebbe la sua umile origine
in questi esperimenti. L'era del tubo a vuoto L'era del tubo a vuoto abbraccia l
a prima met del ventesimo secolo; l'elettronica moderna si concretizz tecnologicam
ente in questo periodo. L'origine del termine "elettronica" si pu attribuire a H.
A. Lorentz, il quale, nel 1895,postul l'esistenza di particelle cariche, che egl
i chiam elettroni (impiegando
* Anche se l'invenzione attribuita a Morse, il primo sistema operante molto diff
uso fu sviluppato in Gran Bretagna da William Thornson, in seguito divenuto Lord
Kelvin, e da Sir Charles Wheatstone.
4 Prologo
gneri port all'invenzione di molti nuovi circuiti. Tra questi sono degni di nota
gli amplificatori in cascata, gli amplificatori a reazione positiva (Armstrong,
1912*), gli oscillatori (De Forest, 1912), l'eterodina (Armstrong, 1917) e i mul
tivibratori (EcclesJordan, 1918). L'oscillatore stato il primo sistema in grado
di generare segnali elettrici utilizzando unicamente dispositivi elettronici. La
crescita del guadagno degli amplificatori sia in cascata sia che a reazione pos
itiva, unitamente alla traslazione di frequenza consentita dall'eterodina, port a
una migliore elaborazione dei segnali e favor la rivelazione di segnali deboli.
I primi multivibratori sono stati i precursori dei moderni FLIP-FLOP e dei gener
atori di clock. Industrie elettroniche
L'amplificatore ebbe quasi subito un'applicazione commerciale nella telefonia a
grande distanza. I progressi nella tecnologia del tubo a vuoto prodotti dalle co
mpagnie telefoniche dettero impulso a una nuova importante industria - la radiod
iffusione commerciale.Nel 1920,a Pittsburgh in Pennsylvania,fu creata la stazion
e KDKA dalla Societ Elettrica Westinghouse. Soltanto quattro anni pi tardi c'erano
cinquecento stazioni negli Stati Uniti e verso il 1926la rete di radiodiffusion
e era una realt. Nello stesso tempo la radiodiffusione entr nel mondo industriale.
Le industrie elettroniche** appartengono a uno o pi dei seguenti gruppi: compone
nti, comunicazioni, controllo e calcolo. Componenti All'inizio,le industrie di c
omponenti nacquero per produrre i vari tipi di dispositivielettronici come pure
gli elementi circuitali passivi (resistenze, condensatori, induttanze, trasforma
tori ecc.). Ingegneri e scienziati di queste organizzazioni raggiunsero progress
i significativi sviluppando dispositivi nuovi e migliori. Questi includevanoil c
atodo a riscaldamento indiretto, i tetrodi e pentodi, ottenuti dal triodo introd
ucendo un quarto e poi un quinto elettrodo, e i tubi a gas come il thyratron. Co
n dispositivinuovi e migliorati furono inventati nuovi circuiti che fornivano si
ntonia a singolo accordo, controllo automatico di guadagno (AGC) e il funzioname
nto come ricevitore multibanda. Comunicazioni I segnali radio sono trasmessi pi c
onvenientemente a frequenze superiori ai 500 kHz. Poich molto spesso la frequenza
dei segnali che rappresentano l'informazione notevolmente al di sotto dei 500 k
Hz, questi segnali devono essere codificatie traslati a frequenze di trasmission
e pi alte mediante un processo chiamato modulazione. I primi sistemi di radiodiff
usione usavano la modulazione di ampiezza (AM). Per migliorare la fedelt e ridurr
e l'effetto dell'interferenza atmosferica, Armstrong*** (1930) concep e svilupp la
modulazione di frequenza (FM). La televisionein bianco e nero inizi nel 1930,bas
andosi sull'iconoscopio di Zwory* Armstrong si laure presso la Columbia Universit
y in quel periodo. ** L'attivit di molte aziende coinvolge pi di una di queste cat
egorie, spesso con consociate o divisioni che si identificano con un gruppo. ***
Le date indicano l'inizio della divulgazione e non necessariamente il pubblico
riconoscimento o il rilascio del brevetto.
6 Prologo
usato per fare calcoli per oltre quindici anni. Il primo calcolatore elettronico
fu completato nel 1946 da Eckert e Mauchly presso la Scuola Moore di Ingegneria
Elettrica nell'Universit di Pennsylvania. Esso si chiam ENIAC, un acronimo per in
tegratore numerico e calcolatore elettronico. Veniva usato per il calcolo di tab
elle balistiche per le forze armate e non era un calcolatore per uso generale. C
onteneva 18000 tubi a vuoto, era contenuto in 40 armadi e riempiva una stanza ch
e misurava circa lOmetri per 13.Von Neumann, un consulente di questo progetto, s
ugger che il computer usasse numeri binari e logica booleana e contenesse un prog
ramma memorizzato per le operazioni basilari. Nel 1946 la IBM introdusse sul mer
cato il primo piccolo calcolatore elettronico commerciale,il modello 603. Due an
ni dopo, usc il primo calcolatore digitale per uso generale, l'IBM 604, di cui fu
rono venduti in dodici anni oltre 4000 esemplari. Per questo motivo, il 1948si c
onsidera l'anno di inizio dell'industria del calcolatori (per caso il transistor
e fu inventato in quello stesso anno). In questo periodo, molte istituzioni, inc
luse le Universit di Harvard, Princeton, Pennsylvania, il Massachusetts Institute
of Technology (MIT), il Courant Institute dell'Universit di New York e l'lnstitu
te for Advanced Studies, si occuparono di ricerca nel campo dei calcolatori. Fin
anziati da vari enti governativi,questi ingegneri e scienziati svilupparono i co
ncetti hardware e software che vennero usati successivamente nei calcolatori com
merciali di uso generale. L'IBM 650, considerato il cavallo di battaglia dell'in
dustria, venne introdotto nel 1954. Questa e altre macchine a tubi a vuoto vendu
te da altre compagnie sono conosciute come calcolatoridigitali della prima gener
azione. Durante l'ultima parte dell'era del tubo a vuoto furono sviluppati anche
i calcolatori analogici.Tali macchine, usate per risolvere grandi sistemi di eq
uazioni differenziali, si basano sulla costruzione di circuiti elettronici il cu
i comportamento governato da un insieme di equazioni analoghe a quelle da risolv
ere.L'analizzatore differenziale, sviluppato da Bush al MIT, stato il primo calc
olatore analogico elettromeccanico. Le versioni elettroniche divennero una realt
con l'invenzione degli amplificatori operazionali*.
Controlli Le industrie elettroniche di controlli affondano le loro origini nella
"elettronica industriale", che pu essere definita come "l'uso dei dispositivi el
ettronici nel controllo di macchine (piuttosto che nelle comunicazioni e nei cal
colatori)". I Thyratron, i diodi a gas, i raddrizza tori a vapore di mercurio e
i tubi per alta tensione e alta potenza furono i dispositivi utilizzati. Questi
dispositivi furono usati in circuiti per la conversione (raddrizzamento) da alte
rnata a continua (convertitori ac-dc) ad alta tensione e alta potenza, in conver
titori dc-ac (inverter) e in trasmettitori ad alta tensione. Le applicazioni com
prendevano i controlli di velocit per motori elettrici, i regolatori di tensione,
i riscalda tori a induzione e a radio frequenza e una grande variet di controlli
di processo industriale. In quel periodo fu inoltre introdotto l'uso di calcola
tori (analogici) nei sistemi di controllo.
Analisi e teoria Oltre allo sviluppo industriale si ebbe un importante progresso
in campo analiticoe teorico. Quello che segue un breve cenno alla serie delle c
onquiste fatte. L'analisicircuitale e le tecniche di sintesi furono sviluppate,
in modo notevole, da
* Il termine "amplificatore operazionale" venne coniato da J.R. Ragazzini, un co
llega di Millman alla Columbia University e pi tardi uno dei professori di Grabel
alla New York University.
8 Prologo
non venivano usati e i filamenti si bruciavano, rendendo necessaria la sostituzi
one del tubo. M. J. Kelly, allora direttore della ricerca e in seguito president
e dei Laboratori Bell, cap che una rete telefonica pi vasta e affidabile avrebbe r
ichiesto commutatori elettronici piuttosto che elettromeccanici e amplificatori
migliori. Egli form un gruppo di ricerca sui componenti allo stato solido compren
dente fisici teorici e sperimentali, un ingegnere elettronico e un chimico fisic
o, il quale lavorava nel laboratorio insieme agli esperti di metallurgia. La cit
azione seguente tratta dall'autorizzazione al lavoro di questo gruppo: "La ricer
ca compiuta in questo caso ha come scopo quello di ottenere una nuova conoscenza
che possa essere utilizzata nello sviluppo di componenti e di elementi dei sist
emi di comunicazione completamente nuovi e perfezionati". Uno dei pi importanti t
raguardi fu il tentativo di sviluppare un amplificatore allo stato solido in gra
do di eliminare i difetti del tubo a vuoto. Scoperta del transistore bipolare a
giunzione
Nel dicembre del 1947fu realizzato un esperimento nel quale due sonde di filo d'
oro poste l'una vicinoall'altra erano pressate sulla superficie di un cristallo
di germanio. Si osservche la tensione di uscita alla sonda "collettore", rispetto
alla "base" di germanio, era maggioredella tensione di entrata alla sonda "emet
titore". Brattain e Bardeen si resero conto che questo era l'effetto che avevano
sperato di trovare e che era nato* l'amplificatore allo stato solido nella form
a del transistore a punto di contatto**. Le prestazioni dei primi transistori er
ano molto scarse Essi avevano un guadagno e un'ampiezza di banda bassi,erano rum
orosi e le loro caratteristiche variavano molto da dispositivoa dispositivo.Shoc
kley,ilcapo gruppo, cap che le difficoltnascevano dalle punte di contatto. Egli pr
opose il transistore a giunzione e svilupp quasi immediatamente la teoria del suo
funzionamento. I nuovi dispositivi facevano affidamento su portatori di carica
di entrambe le polarit; per questo erano dispositivibipolari. I due portatori era
no i famosi elettroni e altre "particelle strane". L'esistenza di queste partice
lle strane si poteva spiegare soltanto con la meccanica quantistica; inoltre si
comportavano come se avessero carica positiva. Esse vennero chiamate "lacune" po
ich rappresentavano zone nel cristallo in cui mancavano gli elettroni. La teoria
di Shockleyprevedeva che si potevano raggiungere densit di corrente elevate appli
cando piccolipotenziali.Fu subito evidente la possibilit di ottenere importanti d
ispositivi di uso pratico senzafilamenti riscaldati. Le propriet elettriche dei t
ransistori si basavano su un contenuto specifico di impurezze attentamente contr
ollato (nell'ordine di 1 atomo di impurezza per 100 milionidi atomi di germanio)
. Di consegunza, non si potevano fabbricare dispositivi affidabilise non avendo a
disposizione cristalli eccezionalmente puri a cui aggiungere le necessarie impu
rezze. Teal, nei Laboratori Bell (1950), realizz la crescita di monocristallidi g
ermanio aventi un contenuto di impurezze minore di una parte per miliardo. Quest
o risultato port alla fabbricazione dei primi transistori a giunzione accresciuta
a cui, un anno dopo, seguirono i transistori a giunzione di lega. Cos, nel
. L'invenzione fu annunciata
.. l.R.
durante una conferenza stampa il 30 giugno 1948 e fu relegata nelle ultime pagin
e dei pochi giornali che riportano la notizia. Pierce, in seguito direttore dei
primi progetti di comunicazioni via satellite, coni il termine "transistor" come
contrazione di transfer e resistor.
lO Prologo
interconnessioni tra i componenti del circuito, facendo depositare metallo evapo
rato attraverso aperture praticate in uno strato di ossido. La vera chiave per l
a fabbricazione dei circuiti integrati fu l'introduzione del transistore planare
e la produzione di massa. Il processo planare usava transistori in cui le regio
ni di base e di emettitore erano diffuse nel collettore. I primi transistori dif
fusi vennero sviluppati da Hoerni alla Fairchild (1958). Un p(i.SSO importante p
er una produzione soddisfacente fu la passivazione delle giunzioni per mezzo di
uno strato superficiale di ossido. Le tecniche di fabbricazione usate furono la
litografia e la diffusione, sviluppate in precedenza da Noyce e Moore. La produz
ione di massa consisteva nel realizzare molti "chip", come si definivano colloqu
ialmente i circuiti integrati, su una sola fetta di silicio. Verso il 1961 sia l
a Fairchild sia la Texas Instruments producevano commercialmente circuiti integr
ati, seguite poco tempo dopo da altre aziende.
Le industrie microelettroniche
Oggi,oltre ai singolicircuiti, si possono fabbricare sottosistemi e perfino inte
ri sistemi contenenti migliaiadi componenti su un solo chip di silicio.Il termin
e "microelettronica" designa il progetto e la fabbricazione di questi circuiti i
ntegrati ad alta densit di componenti. Nel 1964 Moore* not che il numero dei compo
nenti su un chip era raddoppiato ogni anno dal 1959,quando venne presentato il t
ransistore planare. Egli predisse giustamente che questo andamento sarebbe conti
nuato. Un grosso chip ha un'area di 3 per 5 mm2soltanto e uno spessore di 0.3 mm
(circa tre volte lo spessore di un capello umano). Verso il 1984tali chip potev
ano contenere pi di 400 000 componenti, corrispondenti. a 30000 componenti per mi
llimetro quadrato. Non facile giustificare tali dati, in particolare perch i circ
uiti integrati vengono prodotti in uno stabilimento industriale e non in condizi
oni di laboratorio. Le seguenti date danno un'indicazione approssimativa dell'au
mento dei componenti per chip:
1951 - componenti discreti;
1960- integrazione su piccola scala (SSI), meno di 100 componenti; 1966- integra
zione su media scala (MSI), da 100 fino a 1000componenti; 1969- integrazione su
larga scala (LSI), da 1000fino a lO000 componenti; 1975- integrazione su larghis
sima scala (VLSI)**, oltre lO000 componenti. Le industrie elettroniche si posson
o dividere in produttrici di chip e utilizzatrici di chip. Le produttrici di cir
cuiti integrati costituiscono il settore pi importante delle industrie di compone
nti, mentre le utilizzatricidi chip sono molto spesso le aziende che producono a
pparecchiature per comunicazioni, di controllo e calcolatori. Dall'invenzione de
i circuiti integrati, molte innovazioni hanno contribuito alla crescita della mi
croelettronica. Parecchie di queste sono descritte nella parte rimanente di ques
to paragrafo.
* Moore era allora direttore della ricerca presso la Fairchild e in seguito fu u
n fondatore e presidente della Intel. ** Intorno al 1984 moltissimi chip VLSI co
ntenevano 100000 o pi componenti.
f" I
12 Prologo
digitali degli anni '80. Molto probabilmente la tecnologia CMOS avr la meglio su
quella NMOS verso il 1990. proprio nelle memorie a semiconduttore che i MOSFET s
i dimosttano superiori. Le memorie ad accesso casuale (RAM), in grado sia di imm
agazzinare sia di restituire i dati (scrivere e leggere, rispettivamente), venne
ro prima sviluppate usando transistori bipolari e poste in commercio nel 1970. Q
ueste prime RAM immagazzinavano circa 1000 bit d'informazione. Con l'uso della t
ecnologia MOS, nel 1973 erano disponibili RAM a 16000 bit, nel 1978chip a 64000
bit e nel 1982RAM a 288 000 bit. Nel 1986
erano disponibili chip da 1 000 000 di bit. Le memorie a sola lettura (ROM), usa
te per tabelle di ricerca nei calcolatori (per esempio, per memorizzare i valori
di sinx),vennero introdotte la prima volta nel 1967. Sviluppi successivi inclus
ero ROM programmabili (PROM) e PRO M cancellabili (EPROM), in cui si potevano ri
muovere (cancenare) i dati immagazzinatie immagazzinarne altri. Oltre la met dei
circuiti integrati MOS prodotti nel 1970fu usata nella fabbricazione dei calcola
tori.Nel tentativo di standardizzare ilprogetto dei chip pur mantenendo i circui
tibrevettati richiesti dai clienti, parecchi produttori di circuitiintegrati pro
posero la segmentazione dell'architettura del calcolatore nelle sue funzioni cir
cuitali. Questo concetto port al microprocessore,sviluppato per primo da M.E. Hof
f della Intel (1969).Microprocessori a quattro bit vennero introdotti dalla Inte
l (1971), seguiti un anno dopo da un dispositivo a 8 bit. Presto, anche altri co
struttori produssero microprocessori e, verso la fine del 1970,furono disponibil
i unit a 16bit. Lo sviluppo del microprocessoreport al "computer su singolo chip".
A Cochran e Boone della Texas Instruments ottennero un brevetto, registrato nel
1971, per un microcomputer a singolochip, sebbene 1'8048della Intel sia stato i
l primo prodotto disponibile commercialmente. Un altro sviluppo che nasce dalla
tecnologia dei MOS il dispositivoad accoppiamento di carica (CCD). Il CCD, inven
tato da Boyle e Smith presso i laboratori Bell (1970),consiste in un dispositivo
MOS in cui si forma una lunga catena di gate molto vicinil'uno all'altro tra il
drain e il source. Le cariche introdotte nel canale sotto i gate, possono esser
e trasferite da un gate al successivoapplicando tensioni di gate appropriate. Ta
li dispositivisono stati usati per memorie e registri con una RAM da 64 000 bit
fabbricata nel 1977. Recentemente, i CCD hanno trovato applicazione nell'industr
ia delle telecamere, nella elaborazione dell'immagine e nelle comunicazioni.
~
Circuitianalogici Il primo sviluppo importante nei circuiti integrati analogiciv
enne nel 1964quando Widlar, allora appartenente alla Fairchild Semiconductor, sv
ilupp il primo amplificatoreoperazionale(il /-LA709). Da allora l'amplificatore o
perazionale divenutoilcavallodi battaglia nell'elaborazione del segnale analogic
o. Successivamente, sono stati sviluppati altri circuiti e sottosistemi quali mo
ltiplicatori analogici, convertitori digitale-analogico(D/A) e analogico-digital
e (AID) e filtri attivi. La maggior parte diquesti circuitiimpiega transistori b
ipolari, ma dalla fine degli anni '70 sono stati usati anche i dispositivi MOS.
Tecniche di fabbricazione L'aumento della densit di componenti deve molto a color
o i quali migliorarono i processi di fabbricazione. Questi progressi includono l
a crescitaepitassiale (1960),la produzione delle maschere con fascio elettronico
(1969)e l'impiantazioneionica (1971).La larghezzaminima delle geometrie realizz
ate sui chip,
14 Prologo
latori dedicati. L'automazione dei processi industriali venne resa possibile dai
grandi calcolatori elettronici. L'introduzione dei microprocessori, dei microco
mputer e di altri circuiti integrati digitali ha portato agli strumenti "intelli
genti" e a una variet in continuo aumento di sistemi digitali di controllo. Con l
a microelettronica, i calcolatori sono diventati componenti integranti dei siste
mi di controllo. L'industria dei calcolatori
La conseguenzapi sensazionale della crescita della microelettronica stata la vera
e propria creazione di un'industria completamente nuova - la moderna industria
dei calcolatori. Mentre originariamente il calcolatore elettronico si basava sul
tubo a vuoto, l'impatto della tecnologia a semiconduttore fu sentito immediatam
ente. II primo calcolatore transistorizzato, per applicazionispecifiche,venne re
alizzato da Cray*(1956).II calcolatore 709017094 della IBM (1959) fu il primo ca
lcolatore di uso generale della seconda generazione, cio una macchina transistori
zzata. I circuiti integrati ibridi (molti componenti discreti su di un unico sub
strato) caratterizzarono i calcolatoridella terza generazione (IBM 360 del 1964)
.Nello stesso tempo, anche altri produttori, inclusi Burroughs, Control Data e U
nivac, introdussero medi e grandi calcolatoricontenenti circuiti integrati. Le m
emorie a semiconduttore vennero utilizzate successivamentenelle macchine della t
erza generazione (IBM 370 del 1970). Nel 1965ebbe inizio un'altra rivoluzione ne
ll'industria dei calcolatori, quando la Digital Equipment Corporation present il
suo minicalcolatore PDP8, la prima macchina con un costo inferiore ai 20 000 dol
lari. Da allora, il minicalcolatore ha conquistato un ruolo di primaria importan
za nell'industria, che ha coinvolto molte aziende di tutto il mondo. Negli anni
'80, si sviluppato ed entrata in commercio la quarta generazione di macchine. Qu
esti calcolatori impiegano chip VLSI sia per l'elaborazione sia per la memoria.
Oggi, i calcolatori elettronici sono disponibili in una variet di dimensioni che
vanno dal microprocessore pi semplice ai supercalcolatori in grado di eseguire de
cine di milioni di istruzioni al secondo. Molte innovazioni hanno permesso di ot
tenere velocit pi elevate, una maggiore capacit di calcolo e una elaborazione pi fle
ssibile. Oltre a chip ad alta densit pi rapidi, queste includono l'elaborazione pa
rallela, il pipelining e nuove idee per i compilatori e gli assemblatori. Inoltr
e, l'uso in suddivisione di tempo e il calcolo distribuito hanno avuto un effett
o importante sull'utilizzazione del calcolatore. L'impatto della microelettronic
avenne espresso in modo assai efficace da Noycenel 1977:"Il microcalcolatoredi o
ggi, che costa circa 300dollari, ha una capacit di calcolo maggioredel primo gros
socalcolatore elettronico, l'ENIAC. Esso 20volte pi veloce, ha una memoria pi gran
de, migliaia di volte pi affidabile, consuma la potenza di una lampadina anzich qu
ella di un locomotore, occupa 1/30000 del volume e costa 10000volte meno. dispon
ibile su ordinazione per corrispondenza o presso il vostro negozio di hobbystica
".
* Cray un fondatore della Control Data Corporation in seguito fond la Cray Comput
ers, costruttrice dei pi veloci "super calcolatori" attualmente disponibili.
16 Prologo
1985 Vendite di sistemi elettronici Vendite di circuiti integrati 215 11
1990 400 35
Queste proiezioni indicano che la creativit e l'ingegnosit degli ingegneri e scien
ziati del passato saranno il trampolino per il talento dell'ingegneria del futur
o. Bibliografia
1. Fiftieth AnniversaryIssue: Electronics,VoI. 53, n. 9, April1980. 2. Fiftieth
AnniversaryIssue: Proceedingsof the IRE, VoI. 50, n. 5, May 1962. 3. Special Iss
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