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REGIONE, L'AFFAIRE IMMOBILI FINISCE IN PROCURA: ECCO IL DOSSIER

SEGRETO DI CROCETTA
Trentasei pagine in cui si ricostruisce la cessione del patrimonio che ipotizzano l'esistenza di una
associazione a delinquere
di ANTONIO FRASCHILLA

"Un disegno predatorio che ha spogliato Palazzo d'Orleans dei suoi beni" e il sospetto che dietro vi
siano state scelte tali da configurare l'associazione a delinquere. Un danno per la Regione "da
centinaia di milioni di euro", che continua tuttora. Ecco la relazione segreta che il governatore
Rosario Crocetta ha consegnato venerd scorso al procuratore di Palermo Franco Lo Voi, chiedendo
di verificare se ci siano gli estremi per avviare un'indagine penale.

Trentasei pagine che ricostruiscono il grande affare della cessione degli immobili, dalla costituzione
della "Sicilia patrimonio immobiliare" (Spi) al riaffitto di beni a canoni "fuori mercato" passando
per il mega censimento costato gi 80 milioni di euro, come scoperto da Repubblica nel 2010 e sul
quale pende un arbitrato da altri 80 milioni. Una relazione durissima, scritta in gran parte dal
presidente del Consiglio di sorveglianza di Spi, l'avvocato catanese Antonio Fiumefreddo, nominato
assessore ai Beni culturali dal governatore e poi dimessosi per le polemiche sulle sue iniziative ai
tempi della guida del Teatro Massimo Bellini di Catania.

Nella relazione si ricostruisce innanzitutto la vicenda della costituzione di Spi che, "cos come
stata intesa e praticata, lungi dall'essere un'operazione di ingegneria finanziaria, ha rappresentato
soprattutto un vulnus inaudito alla sovranit regionale". Nella relazione sul tavolo di Lo Voi si
ricostruisce quindi l'avvio durante il governo Cuffaro della partnership con Ezio Bigotti. Socio della
Spi e autore del censimento degli immobili milionario, l'imprenditore torinese "entrato in societ
con la Regione attraverso una controllata dalla lussemburghese Lady Mary II, schermata da due
fiduciari del Granducato".

Il censimento dal 2007 al 2009 costato 80 milioni e subito dopo, nel 2010, quando Repubblica
sollev il caso, l'allora assessore all'Economia Gaetano Armao, che in passato era stato consulente
di Bigotti, da un lato blocc i pagamenti, ma dall'altro avvi un arbitrato. Aprendo quindi il fianco a
risarcimenti a Bigotti: secondo una prima decisione degli arbitri la Regione sarebbe soccombente
per 12 milioni di euro, ma intanto la cifra del contenzioso salita a 80 milioni. Altra parte cospicua
del dossier riguarda la cessione dei 33 immobili, con gara pubblica, al fondo guidato allora dalla
Pirelli Re.

Qui si fa riferimento in gran parte alla relazione della sezione controllo della Corte dei conti
dell'ottobre 2008. Il fondo era composto dalla societ Trinacria Capital, Sicily Investment e Sicily
development. Le prime due sono "societ partecipate congiuntamente per il 60 per cento dal fondo
Rreef global opportunities Fund II, amministrato dalla Deutsche Bank e per il 40 per cento dalla
Pirelli Re". Anche qui non mancano i legami con societ in paradisi fiscali: almeno questo sostiene
l'Espresso in una lunga inchiesta dello scorso novembre: "I consulenti di Pwc - scrive l'Espresso si sono occupati anche di un affare che ha per protagonisti la Deutsche Bank, il pi grande istituto
di credito tedesco, e la Regione Sicilia dell'allora governatore Cuffaro. L'operazione, che ha preso le
mosse nel 2007, ruota attorno al fondo Global Opportunities, gestito da Deutsche Bank attraverso
una piramide societaria che parte dallo Stato americano del Delaware, transita da Malta e infine
approda in Lussemburgo. Polemiche anche sulla selezione dei soci privati: accanto a big del livello
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di Prelios (all'epoca controllata da Pirelli), compare anche un immobiliarista di Pinerolo, Ezio


Bigotti".
Dalla cessione di questi 33 immobili, la Regione incass allora subito 200 milioni di euro, salvo poi
riaffittarli il giorno dopo a un canone annuo di circa 20 milioni di euro. La Corte dei conti segnalava
come la cessione sia stata fatta a prezzi fuori mercato, pari a 1.088 euro al metro quadro. Ma c' di
pi. Nel dossier si sottolinea come i 200 milioni di euro incassati allora dalla Regione siano serviti
al "ripianamento del deficit strutturale della sanit".

Il governatore Crocetta punta quindi a far avviare un'indagine penale su questa vicenda, dopo quella
gi aperta dalla Corte dei conti che ha messo in mora per la storia del censimento milionario l'ex
ragioniere generale Enzo Emanuele, l'ex governatore Cuffaro e 12 ex assessori: Giovanni La Via,
Nicola Leanza, Guido Lo Porto, Nino Beninati, Paolo Colianni, Giovanna Candura, Agata Consoli,
Santi Formica, Mario Torrisi, Roberto Lagalla, Rossana Interlandi e Dore Misuraca.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/01/11/news/regione_l_affaire_immobili_finisce_in_procu
ra_ecco_il_dossier_segreto_di_crocetta-104691053/
CROCETTA NOMINA FIUMEFREDDO NEL VERTICE DI SICILIA PATRIMONIO
IMMOBILIARE. IL PD INSORGE: "SCELTA INOPPORTUNA"
Stamani l'assemblea dei soci della Spi ha indicato l'ex assessore ai Beni culturali rimasto in carica
un solo giorno e dimessosi dopo le polemiche sulla sua gestione passata del Teatro Massimo Bellini
di Catania. Il segretario del Pd attacca: "Nomina inopportuna, conferma il modo di governare la
cosa pubblica da parte del presidente della Regione". Cartabellotta nominato a capo del
dipartimento Lavoro.
di ANTONIO FRASCHILLA
Si era dimesso dopo un solo giorno da assessore regionale ai Beni culturali travolto dalle polemiche
per la gestione del Teatro Bellini di Catania. Ma adesso torna nella galassia di Palazzo d'Orleans:
stamani l'assemblea dei soci ha indicato l'avvocato catanese Antonio Fiumefreddo alla guida del
Consiglio di sorveglianza della Sicilia patrimonio immobiliare. Affiancher il presidente del
Consiglio di gestione, Salvatore Giglione, attuale dirigente generale dei Beni culturali. E sempre in
tema di dirigenti generali, Crocetta ha affidato l'interim del Lavoro all'ex assessore all'Agricoltura
Dario Cartabellotta, dirigente di lungo corso dell'era cuffariana poi nominato da Crocetta in giunta
in quota Udc, e attualmente a capo del dipartimento Pesca. Lucio Oieni, individuato in un primo
tempo dal governatore, non ha potuto insediarsi a causa di una sua partecipazione in un ente di
formazione.
La nomina di Fiumefreddo non piace al segretario del Partito democratico, Fausto Raciti: "E'
l'ennesima scelta inopportuna di un governatore che d poltrone a figure che non hanno nulla a che
fare con il nuovo - dice Raciti - se non andava bene da assessore ai Beni culturali, perch adesso lo
indica alla Spi? La risposta sta solo nelle convenienze politiche del momento".
ARCHIVIO / Spese pazze e polemiche, il caso Fiumefreddo
La societ nel'ultimo scorcio del governo Lombardo sembrava avviata a un binario morto anche per
i rapporti tesi con il socio privato, l'imprenditore piemontese Bigotti che con la sua societ ha
condotto il censimento degli immobili regionali costato 80 milioni di euro e sul quale pende ancora
un contenzioso da altri 60 milioni di euro. Nella Finanziaria 2012 non era stata nemmeno inserita
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tra la spa strategiche di Palazzo d'Orleans. Con Crocetta il cambio di direzione: lo scorso gennaio la
societ, che al momento si occupa soltanto dell'aggiornamento catastale dei beni regionali, stata
rilanciata: stato rinnovato il contratto a una ventina di dipendenti. Fiumefreddo succede
all'avvocato Carmelita Volpe, che si era dimessa nei giorni scorsi.
La nomina di Fiumefreddo molto gradita al deputato Marco Forzese, che negli scorsi mesi proprio
per la dimissioni dell'avvocato catanese da assessore ai Beni culturali e la mancata difesa da parte di
pezzi della maggioranza aveva rotto con il movimento di Salvatore Cardinale, i Democratici
riformisti. A scatenare le polemiche sulla scelta di Fiumefreddo per l'assessorato ai Beni culturali
era stato in particolare un appalto dato a una ditta di trasporti legata al boss Ercolano di cui era
anche legale, fatto reso noto da una inchiesta di Repubblica. Fiumfreddo ha presentato una
denuncia perch a suo dire l'atto di affidamento dell'appalto portava un timbro falso e non una sua
firma.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/09/18/news/crocetta_nomina_fiumefreddo_alla_guida_de
l_consiglio_di_sorveglianza_di_sicilia_patrimonio_immobiliare-96061894/
LA VENDITA DEGLI IMMOBILI DELLA REGIONE NELLO SCANDALO DEL
LUSSEMBURGO, M5S: "CROCETTA RIFERISCA ALL'ARS"
L'operazione effettuata durante il governo Cuffaro potrebbe aver causato danni alle casse
pubbliche
Il Movimento Cinque Stelle all'Assemblea regionale siciliana vuole vederci chiaro sugli accordi tra
autorit lussemburghesi e trecento societ di tutto il mondo, in cui sarebbe stata coinvolta anche la
Regione siciliana durante il governo Cuffaro. I parlamentari siciliani hanno presentato
un'interrogazione a Sala d'Ercole per chiedere in merito ulteriori spiegazioni all'esecutivo Crocetta.
L'operazione per la quale il Movimento attende delucidazioni relativa ad una maxi vendita di beni
immobili della Regione durante l'era Cuffaro, che si sarebbe tradotta in grosse perdite per le casse
regionali. La Regione avrebbe portato a termine la cessione di 34 importanti immobili, poi ripresi in
affitto, per un'operazione che alla fine si sarebbe rivelata a saldo negativo (circa 100 milioni di
euro) nonostante la perdita delle propriet per la Regione. Non solo. Per portare a termine la maxi
vendita, la Regione ha dovuto ricorrere ad un censimento del suo patrimonio, costato circa 80
milioni di euro.
"Il presidente Crocetta - afferma Claudia La Rocca, prima firmataria dell'interrogazione - ha
affermato che da tempo la Regione sta portando avanti verifiche sulla cessione degli immobili.
Noi chiediamo chiarimenti sul lavoro svolto finora. Poi, quando la Regione avr pronta l'intera
documentazione, il presidente venga a riferire in commissione Bilancio". Sempre in tema di
patrimonio immobiliare il M5S chiede a Crocetta di sollecitare il governo nazionale a sbloccare
l'iter per il trasferimento di 96 immobili di pregio, dallo Stato alla Regione.
"La cessione - dice La Rocca - stata gi decisa. Si aspetta solo l'emanazione del decreto". Tra gli
immobili da trasferire figura anche l'ex Palazzo delle Finanze di Palermo, lasciato da anni in un
totale stato di abbandono e di degrado, alla merc di vandali e saccheggi. "Per il suo recupero afferma La Rocca - pare siano necessari 20 milioni di euro. In quel palazzo potrebbero essere
trasferite ed unificate le due sedi della Corte dei Conti, cosa che permetterebbe di risparmiare le
somme degli attuali affitti, circa 1 milione e 700 mila euro l'anno. I soldi non spesi potrebbero
essere utilizzati per ammortizzare il capitale occorrente per il recupero dell'immobile. Gi mesi fa
abbiamo presentato diversi atti parlamentari in tal senso".

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/11/10/news/la_vendita_degli_immobili_della_regione_ne
llo_scandalo_del_lussemburgo_m5s_crocetta_riferisca_all_ars-100227939/
PER CENSIRE I SUOI IMMOBILI LA REGIONE SPENDE 80 MILIONI
Un fiume di denaro che parte dall'assessorato al Bilancio in via Notarbartolo e arriva fino a una
societ in Lussemburgo. Ben 80 milioni di euro versati tra il 2006 e il 2009 dalla Regione alla Psp,
Partners Sicily properties, con sede a Pinerolo, in provincia di Torino: questa la cifra fino a oggi
uscita dalle disastrate casse regionali per censire il patrimonio immobiliare della Regione
di ANTONIO FRASCHILLA
Un fiume di denaro che parte dall'assessorato al Bilancio in via Notarbartolo e arriva fino a una
societ anonima in Lussemburgo. Ben 80 milioni di euro versati tra il 2006 e il 2009 dalla Regione
alla Psp, Partners Sicily properties, con sede a Pinerolo, in provincia di Torino: questa la cifra a
oggi uscita dalle disastrate casse regionali per censire il patrimonio immobiliare, e non, della
Regione. Il tutto in base a un contratto firmato nel 2006 tra i dirigenti del Bilancio e un
imprenditore piemontese, alla vigilia del grande lancio dei tre mega fondi immobiliari della
Regione, che avrebbero fatto fare affari d'oro a Palazzo d'Orleans: in realt dei tre fondi solo uno
andato in porto, quello rilevato da Pirelli Re, e comunque si rilevato un flop.
Il motivo? A fronte di 202 milioni di entrate reali ad oggi dalla Regione sono stati gi pagati affitti
sugli stessi palazzi per 100 milioni di euro: perch in quel fondo da 34 beni acquistati da Pirelli Re
ci sono praticamente tutti gli assessorati e quindi di fatto l'amministrazione ha dovuto riaffittare gli
immobili, a un canone pari all'8 per cento del valore stimato (il doppio rispetto a quello del mercato
privato).
Ma perch la Regione arrivata a spendere per il censimento 80 milioni, cifra tra l'altro al momento
nemmeno definitiva? Chi e come ha incassato questi soldi? E, soprattutto, quanto ci ha perso e
continuer a perdere Palazzo d'Orleans, tra vendite degli immobili a prezzi ribassati e canoni di
locazione fissati a livelli altissimi?
Per rispondere a queste domande occorre fare un passo indietro, e tornare alla mattina del primo
marzo del 2006. Al terzo piano dell'assessorato al Bilancio, nella stanza della ragioneria generale,
seduti attorno a un tavolo ci sono il direttore Enzo Emanuele, il dirigente Marcello Giacone ed Ezio
Bigotti, amministratore della Sti, la societ di Pinerolo capogruppo della cordata che ha appena
vinto la gara per la "valorizzazione del patrimonio immobiliare e non della Regione" e che si
chiama Psp s. c. r. l. Il contratto firmato in poche ore, e prevede per "l'attivit di creazione del
censimento informatizzato del patrimonio" un compenso di 13,3 milioni di euro. Peccato che tra
parentesi venga specificato che questo compenso "presunto".
La Regione infatti al momento della firma dell'accordo non sa con precisione i volumi dei beni che
ha. A pagina 16 del contratto viene per ribadito che il pagamento alla Psp deve avvenire in base a
un tariffario preciso: 6,6 euro a metro quadro per ogni fabbricato censito (che diventano 0,05 euro
se si tratta di terreni e 0,002 euro se si tratta di boschi). La Psp si mette subito al lavoro, censisce di
tutto e nel giro di pochi mesi arriva a raccogliere dati, poi inseriti in un sistema informatico, su 239
palazzi, 273 terreni e 939 tra boschi e aree verdi. La Regione paga. Quanto? In base alla fatture,
adesso raccolte dalla commissione Bilancio dell'Ars guidata da Riccardo Savona, per la sola
"attivit di censimento", sono state firmate fatture per 20,9 milioni di euro nel 2006, per 19,9
milioni nel 2007, per 18,7 milioni nel 2008 e per 20 milioni nel 2009. Si arriva cos alla cifra di
80.141.656,63 euro. "E ancora non abbiamo i dettagli di tutte le altre fatture", dice il presidente
Savona, che a breve su questa vicenda convocher all'Ars tutti i protagonisti.
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Il fiume di denaro comunque arrivato nelle casse della Psp (adesso societ della Regione della
Sicilia patrimonio immobiliare). Ma da chi composta la cordata che si aggiudicata la gara per
questo censimento milionario? Capofila, come detto, la Sti, societ con sede a Pinerolo. Della
cordata fanno poi parte altre tre societ con sede a Pinerolo (la Ge. fi intermediazioni, l'Areas e la
Exitone), tre con sede a Roma (G. f studio, Grs consulting e la Ge. fi romana) e infine Banca
Nuova, che ha una piccola partecipazione. Di fatto il 75 per cento della Psp fa capo alla F. B,
acronimo che sta per "Finanziaria Bigotti", amministrata da Ezio Bigotti, noto in Friuli per
operazioni immobiliari fatte con enti pubblici, e che all'epoca aveva ottimi rapporti con il segretario
Udc Saverio Romano e con lo stesso governatore Salvatore Cuffaro. Ma si arriva in Lussemburgo,
perch qui che ha sede una societ anonima, la Lady Mary II, che detiene il 45,45 per cento della
capogruppo Bigotti.
Ma c' di pi. La cifra pagata per il censimento non nemmeno definitiva: perch scorrendo i
rendiconti dei bilanci della Regione tra il 2007 e il 2009, nei capitoli di spesa che riguardano
"valorizzazione del patrimonio immobiliare", i numeri sono pi elevati. Questa grande operazione,
comunque, era finalizzata alla cessione a fondi d'investimento di gran parte del patrimonio, e
doveva fruttare oltre un miliardo di euro. In realt, l'unico fondo andato in porto quello acquistato
da Pirelli Re, che al netto ha versato nelle casse regionali 202 milioni. Secondo la Corte dei conti
pochi, considerando i prezzi di mercato, visto che alla fine la Regione ha incassato appena mille
euro a metro quadrato per i palazzi ceduti (tra cui le sedi di Bilancio, Turismo e Sanit). In
compenso per questi stessi beni ha pagato un canone dell'8 per cento sul valore di base, cio 20
milioni di euro all'anno dal 2007, a oggi oltre cento milioni. Conti alla mano, sono gi andati in
fumo tutti i soldi incassati dalla Regione per tutta questa fallimentare avventura.
(05 febbraio 2011)

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/02/05/news/per_censire_i_suoi_immobili_la_regione_spe
nde_80_milioni-12080710/

Formazione, nuove regole niente gettoni ai corsisti stop a contratti e


consulenze
ANTONIO FRASCHILLA

MENTRE bagarre sulla nomina del direttore che deve sostituire la superburocrate Anna Rosa
Corsello al dipartimento Lavoro, con il governatore Rosario Crocetta che ha deciso di revocare
l'incarico a Lucio Oieni per una sua vecchia partecipazione in un ente di formazione, la giunta
approva una delibera che fissa le regole per i corsi di formazione dell'annualit 2014-2015 che
dovrebbero partire entro ottobre.
Previsti alcuni paletti. I corsisti non riceveranno pi il gettone da 4 euro al giorno: Sono state
introdotte ulteriori misure di razionalizzazione e ristrutturazione del sistema, quali la gratuit della
partecipazione da parte degli utenti ai percorsi formativi si legge nella delibera ma anche
l'utilizzo di immobili pubblici per lo svolgimento delle attivit, la riduzione dei costi di gestione al
18 per cento, il divieto per gli enti di nuove assunzioni di personale e di nuovi incarichi di
consulenza e l'obbligo per gli enti di effettuare gli acquisti sulla base di procedure trasparenti.
Prevista l'istituzione del catalogo regionale dell'offerta formativa e del libretto formativo.
Quest'ultimo consentir all'amministrazione di sapere, per ogni allievo, tutti i corsi frequentati in
precedenza.
Gli enti, in sintesi, potranno utilizzare soltanto personale assunto prima del dicembre 2008, e non
sar consentito il ricorso a consulenze e collaborazioni. Inoltre non si potranno utilizzare immobili
privati se non in casi eccezionali: questo paletto mira a bloccare il giro d'affari che si nasconde
dietro l'affitto di sedi di propriet di amici e parenti degli stessi titolari o amministratori degli enti.
Nella delibera si accenna anche a un passaggio che non piacer certo ai vertici degli enti. La
possibilit cio di ridurre il parametro del cosiddetto costo standard: oggi la Regione paga 129 euro
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ogni ora di corso, mentre l'obiettivo dell'assessore Nelli Scilabra quello di ridurlo a 115. Grazie a
queste due mosse, il taglio del bonus per gli allievi e la riduzione del costo standard,
l'amministrazione conta di garantire i corsi con una spesa di 120 milioni di euro, anche se nella
delibera si fissa il tetto a 150 milioni. Rispetto allo scorso anno, si tratterebbe di un risparmio
superiore ai 50 milioni.
Ma in ogni caso quale sar la fonte di finanziamento per il carrozzone Formazione? Sar il Piano
giovani, che oltre al click day prevede anche quasi 200 milioni per attivit formative. La delibera
garantisce il futuro del settore per almeno un anno, ma il problema riguarda anche il presente. Da
mesi gli enti non ricevono i fondi e quindi non versano gli stipendi ai dipendenti. Il motivo di
questo blocco dei trasferimenti regionali legato al patto di stabilit: al momento il dipartimento
Formazione ha gi raggiunto il tetto di spesa consentito e senza una deroga non pu spendere altre
somme. Ma per avere una deroga occorre che il governo trovi una nuova intesa con lo Stato: il
problema riguarda infatti tutti i dipartimenti, per una spesa congelata di oltre 600 milioni di euro.
Intanto bagarre sulla nomina del successore della superburocrate Anna Rosa Corsello al
dipartimento Lavoro. La scelta, avallata dall'assessore renziano Giuseppe Bruno, era caduta su
Lucio Oieni. Ma per il governatore Rosario Crocetta l'attuale capo di gabinetto dell'assessorato al
Lavoro sarebbe incompatibile perch ex socio di un ente di formazione che ha ricevuto a vario titolo
fondi dalla Regione. Ho revocato la sua nomina perch, dopo averla deliberata, ha dichiarato di
non avere partecipazione azionarie, ma invece ci sarebbe quella in questo ente di formazione, dice
Crocetta.
Tra gli altri provvedimenti approvati in giunta e resi noti con un comunicato della Presidenza, lo
schema di avviso pubblico e criteri per la manifestazione di interesse alla concessione, da parte
della Regione, di un sostegno economico sotto forma di contributo a enti, fondazioni e associazioni.
Fissati anche i criteri e le modalit per l'individuazione di comitati, commissioni, consigli, collegi
operanti all'interno dell'amministrazione regionale ritenuti non indispensabili si legge nella nota
entro 15 giorni gli assessori dovranno far pervenire un elenco ricognitivo completo, ciascuno per
il proprio ramo di amministrazione prevedendo, contestualmente, l'individuazione degli organismi
per i quali si propone la soppressione, la riduzione o eliminazione dei costi.
Via libera anche alla rimodulazione degli assetti organizzativi di alcuni dipartimenti regionali.
Revocata la nomina di Oieni a dirigente del Lavoro: in passato era stato socio di un ente che
riceveva fondi regionali
17 SETTEMBRE 2014

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/09/17/formazione-nuove-regoleniente-gettoni-ai-corsisti-stop-a-contratti-e-consulenzePalermo02.html

SPESE PAZZE, POLEMICHE, CAMPAGNE ONLINE: IL CASO FIUMEFREDDO CHE


IMBARAZZA CROCETTA
Lo scontro con lex assessore Marino sui termovalorizzatori e la causa contro la Regione in cui
tutela gli interessi dellIrsap
di ANTONIO FRASCHILLA e EMANUELE LAURIA

La fattura la numero 668 del 2008. La firma quella di Antonio Fiumefreddo. Lallora
sovrintendente del teatro Massimo Bellini, che era pure avvocato del boss Giuseppe Ercolano,
liquidava alla Geotrans, societ della famiglia Ercolano, un compenso di 3.900 euro per il trasporto
del materiale scenico da Fano a Catania e quindi ancora a Fano. La Geotrans la stessa societ che,
meno di un mese fa, stata confiscata assieme ad altre aziende dallautorit giudiziaria. E
Fiumefreddo lo stesso avvocato che, venerd scorso, stato nominato assessore dal governatore
Rosario Crocetta. Quale delega? Beni culturali, in forza dellesperienza accumulata da Fiumefreddo
proprio al Massimo Bellini.
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Unesperienza che si conclusa con 3,2 milioni di euro di debiti fuori bilancio, accertati dalla
societ di revisione contabile Kpmg, frutto di unallegra gestione denunciata in una denunciaquerela dei sindacati. La stessa che contiene dieci pagine di sprechi perpetrati durante la gestione
Fiumefreddo, ex sodale di Lombardo sbalzato di sella dopo la lite con il governatore poi condannato
per mafia: nella relazione, che contiene una sfilza di allegati, viene citato un contratto senza
copertura finanziaria, per 200 mila euro, con il musicista Michel Nyman, che ha comportato una
condanna della Corte di Londra. Nellelenco c la realizzazione di un Gran ballo carnascialesco
"del tutto estraneo agli scopi dellente" costato 8 mila euro solo per i cachet di Alessandro Preziosi
e Danny Mendez. C, ancora, la realizzazione di una "cappella arredata con inginocchiatoi e statue
di santi nei locali del teatro Sangiorgio. Ci sono i 58 mila euro sborsati per la festa barocca di
Capodanno 2008 e i 110 mila euro per la via Crucis del successivo aprile, c la partecipazione del
teatro Massimo Bellini allExpo bimbo.
E poi, in rapida successione, i 6 mila euro per un catering per il raduno dellAssociazione finanzieri,
i 12.600 euro per un rinfresco a favore della Corte di appello, i 30 mila euro con cui il Teatro ha
finanziato lattivit della Polisportiva Libertas nel campionato 2007/2008. Fino allacquisto di
gioielli presso la gioielleria Fecarotta. Una spesa, questultima, che il 28 agosto del 2013 aveva fatto
sobbalzare il governatore Crocetta: "Zuppiere, vassoi in ceramica, orecchini di corallo. Ma davvero
dobbiamo avere gestioni di teatri di questo tipo?", disse in conferenza stampa il presidente.
Riferendosi, pare senza saperlo, alla gestione Fiumefreddo. Il quale, per inciso, rispose cos: "Ho
pagato i gioielli di tasca mia, quereler chiunque abbia dato queste informazioni in pasto ai media".
E daltronde, in quel periodo, lex lombardiano Fiumefreddo aveva avuto unaltra delle sue
conversioni: era diventato crocettiano dopo essere stato molto pi che critico nei confronti del
presidente della rivoluzione.
E s, perch Sudpress, il portale di informazione di cui "fondatore, ideatore e animatore" il
neoassessore di Rosario Crocetta, nel dicembre del 2012 si lanci in una feroce campagna sui
rapporti fra lex sindaco di Gela e il mafioso Emanuele Celona. Con la pubblicazione di una lunga
intervista in tre puntate a un ex ambientalista, Saverio Di Blasi, che non risparmiava particolari
anche intimi sul governatore. E quando Crocetta defin "larva" il giornalista di Sudpress che gli
chiedeva conto e ragione di quelle accuse, il sito riconducibile a Fiumefreddo comment cos: "Ci
chiediamo se il Presidente Crocetta un autentico presidio di legalit contro la mafia, o se invece le
cose stiano diversamente".
Ora Fiumefreddo e Crocetta vanno a braccetto. Fra le polemiche sollevate anzitutto dallex
assessore Nicol Marino che ha ricordato come Fiumefreddo sia il legale dellIrsap, la societ che
ha preso il posto dei consorzi Asi, nel ricorso contro la Regione per la mancata realizzazione dei
termovalorizzatori. Un contenzioso del valore fra i 500 mila e il milione di euro che Palazzo
dOrleans affronterebbe in posizione pi debole proprio per la presenza in giunta di Fiumefreddo.
In questi giorni caldi. I cuperliani hanno chiesto a Crocetta di rimuovere lavvocato dalle tante
facce. Ieri, per pronta risposta, su Sudpress sono comparsi due articoli-dossier su Marino e sul
rapporto dei carabinieri nei confronti del cuperliano Crisafulli. Solo una coincidenza, ovviamente.
15 APRILE 2014

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/04/15/news/spese_pazze_polemiche_campagne_online_il
_caso_fiumefreddo_che_imbarazza_crocetta-83616309/

L'APPALTO ALLA SOCIET DEI BOSS FIUMEFREDDO LASCIA L'INCARICO DI


ASSESSORE AI BENI CULTURALI AL SUO POSTO LA FURNARI
L'avvocato catanese si dimette con una lettera a Crocetta, dopo la bufera nata dall'inchiesta di
Repubblica sull'appalto dato a un'azienda degli Ercolano quando era sovrintendente del Massimo
Bellini.
16 APRILE 2014
di ANTONIO FRASCHILLA ED EMANUELE LAURIA

Si dimesso con una lettera in cui parla di un "crescendo inarrestabile di aggressioni". Alla fine,
Antonio Fiumefreddo non ha resistito alla bufera nata dopol'inchiesta di Repubblica che, ieri
mattina, ha raccontato delle allegre spese deliberate quando era alla guida del teatro Massimo
Bellini, fra cui quella per un appalto concesso alla societ riconducibile al boss Ercolano, di cui lo
stesso Fiumefreddo era legale. Il governatore, Rosario Crocetta, ieri lo aveva liquidato dicendo:
"L'assessore non l'ho scelto io, ma mi stato indicato dai Drs. E' un uomo intelligente, sa cosa fare".
E cos, dopo una giornata a nervi tesi - in cui aveva addirittura accusato Repubblica di utilizzare il
metodo Boffo - e una notte di riflessione, Fiumefreddo ha deciso di lasciare l'incarico. O meglio di
non accettarlo neppure, visto che formalmente non gli era ancora stata attribuita la delega di
assessore ai Beni culturali. Crocetta nel pomeriggio si presenter in aula con una squadra diversa da
quella annunciata: al posto di Fiumefreddo i Drs indicano la docente universitaria messinese Giusy
Furnari, che il governatore avrebbe gi voluto, nella primavera del 2013, come candidato sindaco
del centrosinistra a Messina.
Il Pd siciliano, in particolar modo con il segretario Fausto Raciti e con il presidente della
commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici, sin dal primo momento aveva contestato la
nomina di Fiumefreddo. Ponendo la sua rimozione come pregiudiziale prima di una ripresa di
qualsiasi forma di dialogo. Le polemiche rimangono sullo sfondo. Salvatore Cardinale, presidente
onorario dei Drs, gi ieri aveva preso le distanze da Fiumefreddo, ricordando che lui portava avanti
un'altra candidatura per la giunta e facendo sapere di essersi infine affidato alla scelta dei deputati,
di Marco Forzese in particolare. Sullo sfondo sospetti nati anche dal fatto che la figlia di Cardinale,
la deputata Daniela Cardinale, ha preso la laurea alla Link university di cui Fiumefreddo
prorettore. "Quando Daniela si laureata, dieci anni fa e con il massimo dei voti, Fiumefreddo non
era ancora alla Link", precisa Salvatore Cardinale. "Mi sento offeso - dice il fondatore dei Drs - da
questo accostamento indebito".

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/04/16/news/fiumefreddo_si_dimette_da_asses
sore-83738602/
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/01/regione-laffaire-immobili-finiscein.html
IL GOVERNO CROCETTA? UN PERICOLO TUTTI I "ROVINATI" DAL
GOVERNATORE
GENNAIO 2015 - 06:00 DI ACCURSIO SABELLA
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Assessori "bruciati" sull'altare della realpolitik o che si sono


arresi di fronte all'impossibilit di cambiare qualcosa. Ma

anche consulenti e amministratori voluti e poi dimenticati.


Ecco i loro nomi e le loro storie.

PALERMO - La storia di Piergiorgio Gerratana ricorda un po'


quello spot. Quello della signora reduce da un meraviglioso viaggio ai
Caraibi, costretta a ricercare le emozioni di quel mare nella propria
angusta vasca da bagno. Dalla giunta della rivoluzione al consiglio
comunale di Rosolini, l'effetto sar forse molto simile. Anche perch
l'avventura del giovane politico renziano ebbe la durata, appunto, di
una vacanza. Un'escursione nell'alta politica che per poco non
scatenava una guerra aretusea, con tanto di promessa (o meglio,
annunciata promessa) di una denuncia per voto di scambio nei
confronti di Crocetta. Tutto rientrato, ovviamente. Come rientrato
Gerratana, tra gli scranni del Consiglio. Spremuto per un mese, e via.
Rovinato dal presidente. E "marchiato" da un'esperienza
politica finora tutt'altro che esaltante. Gerratana, come tanti altri.
Ultima, solo in ordine di tempo, Marcella Castronovo. Motivi personali,
per l'ormai ex assessore alla Funzione pubblica. Questa la vulgata
ufficiale. Ma probabilmente c' di pi. Fonti vicine all'Udc parlano
anche del malumore dell'ex vicesegretario di Palazzo Chigi
sull'andazzo del governo. Un malumore, del resto, evidenziato gi in
passato da un altro assessore giunto da Roma. Luca Bianchi era
venuto per sistemare i conti. Ma alla fine, anche lui ha dovuto alzare
le braccia. Arrendersi e andare via. Il motivo formale, stavolta, da
ritrovare negli ostacoli sorti nei confronti del cosiddetto
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salvaimprese: il mutuo da un miliardo per ripianare i debiti


soprattuto nei confronti delle aziende sanitarie. Ma dalle carte
dell'inchiesta sulle assunzioni a Sicilia e-Servizi emerge altro. Proprio
Bianchi, insieme al collega Nicol Marino, ha descritto ai giudici
contabili quel modus operandi assai originale: giunte convocate
all'ultimo momento, delibere consegnate all'ultimo secondo e sale di
Palazzo d'Orleans popolate da personalit non legittimate a stare l. E
cos, anche Bianchi si scottato ed tornato a casa. Nico Torrisi,
invece, non l'ha presa affatto bene. Ed difficile dargli torto. Dal
vertice di Ferderalberghi viveva il ruolo di imprenditore con quella
discreta dose di visibilit che non fa mai male. Chi gli sta vicino
racconta di quanto fosse resto ad accettare, inizialmente, la proposta
dell'Udc di entrare nel Crocetta bis. L'ok giunse solo dopo le
rassicurazioni di un impegno serio e duraturo al governo. E invece,
cinque mesi e via. Tanti saluti anche anche a lui. E l'impressione che
la giunta della rottura col passato si tramuti in una semplice
rottura.
Rovinati col paracadute
Ne sa qualcosa Ester Bonafede. Per lei, cuffariana convertita alla
missione dellanti-Cuffaro, la necessit di lasciare (dopo qualche
mese, a dire il vero, di imbarazzante coabitazione) la poltrona di
Sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Poi,
come detto, il nuovo governo e tanti saluti sia al ruolo di assessore
che di sovrintendente. Rovinata. Al punto da pensare gi a qualche
possibile paracadute (il ritorno alla Foss o addirittura un clamoroso
rientro in giunta?). Del resto, il rientro dalla finestra, dopo l'uscita
dalla porta, pratica gi conosciuta. Mariella Lo Bello infatti tra le ex
rovinate, poi salvate dal governatore. Basta saltare un giro, insomma.
La Lo Bello era nel primo governo ed rientrata nel terzo: quello
dell'azzeramento col passato. E paracadutini si sono aperti anche
per altri scottati dalle necessit imposte dalla realpolitik: Nelli
Scilabra va a fare la segretaria in attesa di un nuovo incarico che non
richieda la laurea, l'ex responsabile dell'Economia Agnello, che verr
ricordato per aver firmato insieme a Crocetta la rinuncia a contenziosi
per oltre 4 miliardi in cambio di mezzo miliardo necessario
all'ennesima manovra finanziaria, si accontentato di una consulenza
elargita dall'assessore Borsellino. La rovina, in questo caso, solo
parziale,
quindi.
Anzi,
qualcuno
obietter
che
prima
di
quell'esperienza, alcuni assessori non che avessero granch da
perdere.
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Dai grandi nomi alle segretarie


A bruciarsi davvero dopo aver detto s a Crocetta, invece, sono i due
frontman della giunta del cambiamento. Quella che festeggiava in
piazza Politeama brindando alla nuova era per la Sicilia. Franco
Battiato e Antonino Zichichi erano i fiori all'occhiello, l'orgoglio e la
facciata buona da servire ai media. Fino a un certo punto,
ovviamente. Bastano pochi mesi, una gaffe del cantante e qualche
viaggio ginevrino di troppo dello scienziato, per rinnegare quella scelte
(quelle di un artista dagli innumerevoli interessi e di un luminare
affascinato anche dalla tv di Michele Guard) e per sostituire quei nomi
altisonanti con sagome pi affidabili: l'ex candidata del Megafono
Sgarlata e soprattutto l'ex segretaria particolare Stancheris. Rovinata
anche lei. Due volte. Perch prima chiamata al sacrificio di una
candidatura alle Europee dagli esiti assai deludenti, poi cacciata anche
dal governo, con tanto di strascichi polemici. Ma un paracadute
potrebbe aprirsi, molto presto, anche in questo caso. Come
accaduto per Antonio Fiumefreddo, assessore per poche ore. Il tempo
di raccogliere le proteste di mezza maggioranza e di costringere l'ex
sovrintendente all'accorato passo indietro: Dietro la macchina del
fango che stata messa in moto per farmi rinunciare allincarico di
assessore disse in quei giorni Fiumefreddo - ci sono delle forze ben
precise, e non sono politiche. E il riferimento divenne pi chiaro
quando auspic l'intervento addirittura della commissione Antimafia.
Per lui, ecco un incarico alla Societ patrimonio immobiliare. Per
mettere pulizia, ovviamente. In una societ che Crocetta aveva
annunciato di chiudere e che ha magicamente tenuto in piedi (un po'
come accadde per Sicilia e-Servizi, dove l'impresa di pulizia fu
affidata a Ingroia).
I rovinati del sottogoverno
Ma anche fuori dalle giunte, in tanti hanno toccato i fili dell'esperienza
Crocetta, subendo una scossa. il caso di Stefano Polizzotto, per
lungo tempo vero braccio destro e factotum del presidente, via via
esautorato a causa delle 'forze centripete di Palazzo e anche da
qualche guaio giudiziario. Ed il caso di Marco Lupo, dirigente
generale con Lombardo e col nuovo governatore. Uno dei tre esterni
superstiti (insieme a Palma e Monterosso). Anche per lui, dopo mesi
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ruggenti nella gestione delle emergenze discariche, addio al ruolo di


capodipartimento ai rifiuti. Lucia Di Salvo, invece, ha deciso di
abbandonare Riscossione Sicilia proprio in queste ore. Doveva essere
la garanzia che l'unico gabelliere d'Italia in perdita si mettesse in
riga. Niente da fare. Ci ha rinunciato anche lei. E a proposito di conti,
emblematico il caso dell'ex ragioniere generale Mariano Pisciotta:
qualche no di troppo e addio all'incarico-chiave. Mentre nella Sanit
Crocetta prima nomina e poi si accorge che era il caso di revocare gli
incarichi a una serie di manager come Zappia, Cantaro e Pellican:
che per mesi si erano sottoposti a una serie di prove selettive per
ricoprire quei ruoli. E poi c' il caso di Lucio Oieni. Finito nel caos del
click day e nel mezzo della lite tra Nelli Scilabra e Anna Rosa
Corsello, il dirigente viene chiamato (suo malgrado) a ricoprire il ruolo
di capodipartimento del Lavoro. Scelta avventata. Perch poche
settimane dopo era gi chiaro che Crocetta avrebbe richiamato Anna
Rosa Corsello. Cos, ecco saltare fuori per Oieni il marchio di infamia:
possedere circa l'1% di una societ che forse dieci anni prima aveva
preso soldi per fare Formazione professionale. Tirato dentro e buttato
fuori, senza che l'avesse mai chiesto. Cos come Valeria Grasso,
chiamata a guidare la Foss, nonostante non avessi alcuna
competenza musicale., racconter lei candidamente. E dimenticata
da Crocetta. Hanno fatto scadere il mio contratto dopo pochi mesi e
non mi hanno pi chiamata, nemmeno al telefono. Grasso che cola (a
picco) anche nel caso dell'uomo simbolo dell'antiracket Tano Grasso.
Annunciato da Crocetta come il nuovo dirigente dei dirigenti, quello
che si sarebbe occupato di appalti e affidamenti, vera garanzia di
pulizia e antimafia, alla fine, non verr mai ufficialmente nominato.
Sto ancora attendendo, dir pochi mesi dopo. Ma a rileggere le
avventure di chi stato nominato davvero, chiss se gli dispiacer
davvero.
http://livesicilia.it/2015/01/03/il-governo-crocetta-un-pericolo-tutti-irovinati-dal-governatore_582766/
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/01/blog-post_6.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/01/regione-laffaire-immobili-finisce-in.html

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