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La modulazione non altro che una traslazione di banda; nella modulazione entrano in ballo
due segnali detti modulante (Vm), a cui viene associata una frequenza fm, e portante (Vp), a cui
viene invece associata una frequenza fp, supposto inoltre fm<<fp. Con tale tecnica, in realt, non si
fa altro che adattare il canale alla trasmissione di pi segnali contemporaneamente.
Vp
Vam
M
Vm
La modulazione dampiezza AM non fa altro che sagomare lampiezza della portante a
seconda dellandamento della modulante. Supponiamo di avere due segnali generici:
Vm(t) = B*cos m t
Vp(t) = A*cos p t
Nellipotesi che A>B, fm=1KHz e fp=10MHz (fp>>fm), risulta ovvio che in un periodo di Vm ve
ne siano ben 10.000 di Vp.
Vp
Vm
A
fm=1KHz
fp=10MHz
B
Da una formula matematica risulta che il segnale modulato che vien fuori dalla modulazioni di
questi due segnali generici :
Vam(t) = [A+Ka*cos m t]*cos p t
dove Ka rappresenta la costante di modulazione il cui valore sempre 1 e pertanto supposto per
semplicit uguale a 1. In effetti il modulatore non fa altro che moltiplicare i due segnali, e ci
possibile solo se allinterno del modulatore vi sono componenti non lineari.
Landamento della Vam(t) in uscita dal modulatore risulta quindi essere il seguente:
Vam(t)
A+B
A-B
t
Come si nota dal grafico sopra riportato, il segnale Vam(t) ha la stessa frequenza della
portante ma il suo valore dampiezza dipende sia dalla portante stessa che dalla modulante.
Linviluppo, ovvero quella linea immaginaria che unisce tutti i picchi della modulata, rappresenta
proprio landamento della modulante.
Lindice di modulazione oppure profondit di modulazione si indica con m ed pari a :
m=(B/A)*Ka
dove Ka viene anche in questo caso posta uguale ad 1, B=Vmax-Vmin ed A=Vmax+Vmin. In
relazione al valore di m si possono avere tre casi limite ovvero:
1. m=0
si ha la trasmissione solo della portante poich B risulter uguale a 0 (fig.1);
2. m=1
si ha una modulazione del 100% poich A=B. Tale condizione , nonostante ci, da
evitare una minima variazione della modulante provocherebbe distorsione. Inoltre, in tal caso, i
picchi negativi dellinviluppo si toccano in un punto definito limite della distorsione (fig.2);
3. m>1
si ha la sovramodulazione il che comporta un segnale di uscita fortemente distorto
poich B>A con conseguenti nodi di informazione.
Per tali motivi si cerca di lavorare con un valore di m di circa 0.3 0.4. I grafici sotto riportati
rappresentano i tre casi appena citati, inoltre per lultimo caso si ha una distinzione tra andamento
teorico (fig.3.1) a reale (fig.3.2):
Vam(t)
Vam(t)
1
Vam(t)
2
Vam(t)
t
3.1
t
3.2
m*A/2
fm
fp-fm
fp
Bf
fp+fm
Vp(t)
fp + f
fp
fp + f
Come si pu notare dai grafici temporali sopra riportati, la Vp(t) aumenta la sua frequenza
allaumentare della Vm(t) e viceversa raggiungendo cos due valori massimi: f PM max = fp + f e
f PM min = fp - f dove f = deviazione di frequenza. Ponendo Vm(t) = B*cos(m*t) e Vp(t) =
A*cos(p*t) si ricava che la variazione di frequenza massima pari a: fmax = K*(B/2) dove K
dipende dal tipo di modulatore utilizzato; invece, fmin = - K*(B/2).
Si definisce, inoltre, mf indice di modulazione pari a fmax / fm e quindi allaumentare di
fm diminuisce il valore di mf e viceversa.
Si dimostra che:
V FM (t) = a* cos[pt+mf*senmt]
Dove V FM (t) il segnale modulato in frequenza; in base alle formule di Bessel, lo spettro in
frequenza della V FM (t) simile a quelli di seguito riportato. Le ampiezze delle varie righe pari a
Jn*A dove n aumenta man mano che ci si allontana dalla fp e si ricava, come gli stessi valori
delle J, dalle curve di Bessel (pag. 103 fig. 3.17 del libro); inoltre, le righe possono essere anche
negative, ma per semplicit di calcolo vengono spesso considerate tutte positive e la loro distanza
varia al variare della fm (se fm=cost. anche la loro distanze sono uguali).
A
Jo*A
J1*A
fp-fm
J1*A
fp
fp+fm
MODULATORI FM.
Per ottenere la V FM esiste il metodo DIRETTO (o della reattanza capacitiva o del diodo
varikap) e il metodo INDIRETTO (circuito di Amstrong). Il modulatore con diodo varikap
quello qui sotto riportato:
Il diodo varikap si comporta come un condensatore variabile al variare della tensione inversa; in
pratica se la tensione inversa aumente, la zona di svuotamento della giunzione P-N del diodo
aumenta e di consguenza la sua capacit diminuisce. Il gruppo Co-Lo rappresenta loscillatore ad
alta frequenza, mentre il condensatore C serve isolare loscillatore dalle componenti continue. Il
valore della fp pari a : fp = 1/[2**(Co*Lo)1/2] . Per il diodo varikap, maggiore la tensione
inversa, minore la capacit e quindi maggiore la frequenza delloscillatore poich la capacit del
diodo entra in gioco nella Co della formula della fp.
Se Vm (t) nulla la fp sar uguale a fp o = 1/[2**(Lo*(Cvo+Co)) ]; ma quando la Vm(t)
varia anche la Cvo e quindi :
fp = 1/[2**(Lo*(Co+Cvo+cv)) ] = fp o * [1+(cv/Co+Cvo)] -
e, applicando quindi le formule matematiche il tutto diventa:
fp = fp o * [1-1/2*(cv/Co+Cvo)].
Esiste anche un altro circuito basato sul funzionamento del diodo varikap un po pi
complicato e il circuito di Amstrong, i cui problemi sono le reti sfasatrici utilizzate.
DEMODULAZIONE FM.
Anche nella FM vi sono varie tecniche di demodulazione; la pi importante quella in grado
di convertire le f in variazioni di ampiezza in modo del tutto lineare per evitare situazioni pi
problematiche. Si passa in pratica da una demodulazione FM ad una demodulazione AM tramite
circuiti detti discriminatori formato da un blocco L-C seguito da un rilevatore di inviluppo visto
in precedenza (il tutto a volte seguito da un limitatore di ampiezza).
LIMITATORE
RILEV. DI
INVILUPPO
L-C
Matematicamente avremo:
FM = p+k*Vm(t)
V FM (t) = A*cos FM (t)
Dove FM (t) un angolo del segnale modulato rispetto ad un riferimento ben preciso;
FM (t) = FM *dt poich FM = d(t)/dt
Andando ora a sostituire:
FM (t) = p+k*Vm(t)*dt = p*dt +k*Vm(t)*dt = p*t + k*Vm(t)*dt
quindi:
V FM (t) = A*cos[p*t + k*Vm(t)*dt].
La tensione, invece, in uscita del blocco L-C risulta essere pari a :dV FM (t)/dt.
Il circuito sotto riportato un discriminatore in cui gruppo L-C serve per accordarsi in frequenza
(per tale motivo C variabile), il diodo per eliminare tutta la parte negativa ed il gruppo R-C
rappresenta il rilevatore di inviluppo visto gi nella AM e che ha comunque gli stessi problemi
(taglio diagonale):
Tale circuito si comporta in realt come un circuito risonante parallelo la cui frequenza di
Vc
Vc
f1 fp
f2
f
f di ris.
Variazioni di
frequenza
fp
f1
f2
Var. damp.
Il circuito relativo il seguente, e anche in questo caso il suo problema quello della presa centrale
del trasformatore:
Nella realt, per, i circuiti studiati fin ora che hanno solo uno scopo didattico sono sostituiti da
DISCRIMINATORI A RAPPORTO, A P.L.L., DI FOSTER-SEELY.
TRAS.
DRIVER
AMPL.
B. F.
AMPL.
di POT.
Classe C
MOD.
FM
OSCIL.
fp
TX
MOLT.
Di
FREQ.
SINTON.
AMPL.
RAD.FR.
AMPL.
B. F.
TRASD.
LIMIT.
DEMOD
FM
RX
Gli amplificatori di potenza in classe C a Bjt hanno campi di applicazione molto vasti e quindi
necessitano di una elevata tensione di eccitazione.
Il sintonizzatore un circuito di accordo, mentre la fp in tal caso compresa fra gli 88 e i
108 MHz. I circuiti che utilizzano i diodi varikap non possono provocare variazioni di frequenza
dellordine dei MHz e quindi vengono seguiti da blocchi moltiplicatori di frequenza o sostituiti da
altri componenti ( i moltiplicatori di frequenza, infatti, oltre a moltiplicare la fp moltiplicano anche
le f ).
Se il sistema viene migliorato in ricezione esso viene detto sistema supereterodina. Per
migliorare un sistema bisogna variare:
1. SENSIBILITA: capacit di fornire determinate potenze;
2. SETETTIVITA: capacit di selezionare due o pi canali molto vicini tra di loro;
3. RAPPORTO S/N: esso dipende dalla sensibilit e determina la qualit del sistema;
4. FEDELTA: capacit di riprodurre la Vm (t) in modo sempre pi perfetto.
La fedelt dipende da tutto il sistema e non da un singolo blocco, quindi dipende da una questione
del tutto economica.
Il sistema supereterodina permette di non demodulare direttamente il segnale ricevuto, ma effettua
prima una conversione frequenza-frequenza con cui la fp viene portata ad una frequenza intermedia
f i permettendo al selettore di lavorare in modo miglire. Quindi in definitiva, UN SISTEMA
SUPERETERODINA E PIU FEDELE.
Con la modulazione DSB si ha un notevole risparmio in potenza del 50% rispetto a quella AM
poich Pt = Pbls+Pbli = A2B2/4R. Nella modulazione AM il valore dellampiezza delle bande
laterali risulta pari a m*A/2, mentre in quella DSB tale valore diventa B*A/2; eguagliando le due
equazioni vien fuori che m=B. La modulazione DSB si pu associare ad un caso particolare
dellAM dove m=1 come riportato di sopra. Se la potenza si dimezza, il rendimento della
modulazione DSB risulta del 50% poich =Pbli/Pt, ma siccome Pt=2*Pbli, =1/Pbli.
MODULATORI DSB.
I modulatori DSB si dividono in passivi, che sfruttano la caratteristica principale dei diodi e
che a sua volta si dividono in modulatori a ponte e ad anello, e in attivi, che sfruttano i Bjt.
Il modulatore sotto riportato quello bilanciato passivo ( a diodi ) ad anello.
N.B.: dopo tali modulatori passivi sono quasi sempre posti filtri passa banda.
Considerando i 4 diodi presenti nel circuito di figura come ideali e lampiezza A della Vm(t) molto
maggiore dellampiezza B della Vp(t), gli stessi diodi si apriranno e chiuderanno a ritmo della
portante dando origine ai seguenti 4 casi:
Nei primi due casi si nota come, tenendo conto del verso della Vp(t) (freccia verde scuro) lavorano
solo i due diodi opposti, che la Vm(t) (freccia azzurra) viene riportata in uscita cos com.
Come si nota invece nei casi in cui la Vp(t) si inverte, la Vm(t) viene portata in uscita sempre
sfasata di 180 poich i diodi che lavorano sono quelli sui rami ad incrocio. La Vp(t), come si pu
vedere viene prodotta ma non trasmessa poich essa genera correnti opposte che si annullano
nellavvolgimento secondario del secondo trasformatore T2.
In definitiva quindi, la V DSB (t) risulta: V DSB = f(t)*Vm(t) dove la f(t) in effetti una
funzione di commutazione ovvero un onda quadra a frequenza della portante.
Nella realt per i due diodi non si comportano in modo ideale e, quindi si preferisce utilizzare
diodi integrati in uno stesso chip in modo che le loro caratteristiche siano molto simili. Inoltre, la
Vm (t), nonostante fm<fp, entra in gioco nella polarizzazione dei diodi e i trasformatori non hanno
una presa perfettamente centrale e per questo motivo si utilizzano resistenze e condensatori
addizionali per migliorare il centramento.
DEMODULATORI DSB.
La demodulazione DSB pu semplicemente essere rappresentata dal seguente schema a
blocchi:
V DSB
RIL. A
PRODOTT
P.D.
Fp+fo
fp-fo
FILT.PASS
A BASSO
Segnale demodulato
Ve
F.P.B.
Vco
Vout (fo)
Vp(t)
t
Vp(t)
In tal caso lo sfasamento aumenta tra i punti 1 e 2, si mantiene costante quando Vm(t) a regime
(tra i punti 2 e 3), si annulla dopo il terzo punto.
3. Se Vm(t) sinusoidale:
Vm(t)
Vp(t)
Questa volta lo sfasamento aumenta fino al valore massimo di Vm(t) per diminuire fino ad un
valore minimo in corrispondenza del relativo valore minimo di Vm(t).
In definitiva per passare da un segnale FM ad uno PD basta integrare lo stesso, mentre per il
passaggio contrario basta derivare.
MODULATORE PM.
I modulatori PM possono essere a banda stretta o a banda larga. Lo schema a blocchi di seguito
riporta un modulatore a banda stretta cos detto perch ha un indice di modulazione basso ovvero
minore di 1:
Vm
MOD.
BILANC.
VDSB
SOMMA
TORE
VPM
Vp
OSCILL.
QUARZ.
Siccome:
f FM = fp + (k*Vm(t)/2), per passare da V FM ad una V PM si avr:
Vp
Vm
MODUL.
FM
VPM
DERIV.
Invece, poich:
f PM = fp + [(k/2)*(dVm(t)/dt)], per passare da una V PM ad una V FM avremo:
Vp
MODUL.
PM
Vm
INTEGR.
VFM
DEMODULATORI PM.
I demodulatori PM sono gli stessi utilizzati con la tecnica FM; oltre quelli gi visti in precedenza,
per, viene utilizzato anche il rilevatore di fase analogico riportato di seguito:
t
fp-fm
fp+fm
Anche in questo caso il problema principale la ricostruzione della portante in ricezione e la
presa centrale dei trasformatori che provocano distorsioni; per eliminare parzialmente tali problemi
si utilizza la tecnica VSB (banda laterale parzialmente soppressa) con cui si trasmette una parte di
portante, unintera banda laterale ed una parte dellaltra (tramite filtri di ampiezza vestgiale).
I modulatori SSB sono principalmente due: MODULATORE CON FILTRO e
MODULAORE CON SFASAMENTO o DELLA FASE. Quello con filtro il seguente:
Vm (t)
Ampl.BF
Mod.bil.
USB
Filtro pb
VSSB(t)
LSB
Oscill.q.
Filtro pb
Il blocco modulatore lo stesso visto per la DSB e a seconda del filtro che si utilizza dopo la
modulazione si ottiene la LSB o la USB.
Questa tecnica pu essere utilizzata per segnali sia digitali che analogici con lunica differenza che
nel primo caso si utilizza la PCM (modulazione di impulsi codificati) che deriva in realt dalla
PAM (impulsi modulati in ampiezza) utilizzata per i segnali analogici. Le sottotecniche della PAM
sono la PPM (impulsi modulati in porzione) e la PWM (impulsi modulati in durata ) che per sono
poco utilizzate. La scelta tra PAM e PCM legata principalmente a costo, qualit e prestazione.
TEOREMA DI SHANNON.
Con le conoscenze attuali per trasmettere sette segnali avremo quindi il grafico di seguito
riportato. Ogni Tc viene prelevata uninformazione elementare di un determinato segnale con un
impulso della portante e durante lo stesso tempo avvengono, nel nostro caso, altri sei prelievi dei
corrispondenti segnali. Il Tc rappresenta il tempo di campionamento e quindi la frequenza della
portante sar pari a fc=1/Tc (frequenza di campionamento). Lultimo grafico rappresenta il
segnale alla fine della modulazione. Sar ora possibile ricostruire lo stesso? Per tale motivo il
numero dei campionamenti pu variare ed il tutto regolato dal Teorema di Shannon secondo cui:
Qualsiasi forma donda, funzione continua del tempo, avente frequenza pari ad fmax risulta
determinata quando si prelevano campioni con frequenza fc in istanti tn noti e separati da un
intervallo regolare di campionamento Tc solo e soltanto se verificata la condizione:fc 2fmax
Se la fmax viene confusa con la Banda Passante, la fc dovr essere maggiore-uguale di due volte la
banda.
segnale
t
portante
1
1
t
Tc
Segnale ricostruito
S (t)
S (tn) =S (t)*F(t)
X
F (t)
F (t)
GENER.
IMPULSI
t
S (tn)
Quindi, in definitiva, linviluppo del segnale modulato con tali tecniche alto alle basse frequenze e
si abbassa allaumentare della frequenza come di sotto riportato:
INVILUPPO SPETTRO
SEGNALE F (t)
INVILUPPO SPETTRO
SEGNALE CAMPIONATO
(TIPO=SenX/X)
fm
fc
2fc
3fc
2fm
2fm
SEGNALE RICOSTRUITO
fmax
fmax=B
fc-fmax
fc
fc-fmax
2fc-fmax 2fc
In tal caso utilizzando un filtro passa-basso, possibile ottenere di nuovo il segnale originario
tenendo conto che la frequenza di taglio superiore del filtro deve essere: fmax < fts < fc-fmax.
2. fc = 2fmax
(caso limite)
SEGNALE BANDA
BASE
Azione filtro
BLI
f
fmax=B
fmax=fc-fmax
SEGNALE RICOSTRUITO
BLS
fc
f
fc+fmax
In tal caso utilizzeremo un filtro passa-basso con fts > fmax; con tale filtro, per, il segnale finale
comprender anche una parte della BLI il che provoca distorsione nonostante il teorema di Shannon
verificato (questo un caso limite e solo teorico) in cui per si suppone un filtro ideale.
3. fc < 2fmax
A
(distorsione max)
SEGNALE
ORIGINARIO
BLI
fmax=B
SEGNALE
RICOSTRUITO
Azione filtro
fc-fmax< fmax fc
BLS
2fc
Se fc<fmax si ha quindi leffetto fantasma o Aliasing che, oltre alla sovrapposizione dei segnali,
provoca distorsione. Lo spettro del segnale in uscita del filtro sar infatti quello di seguito riportato.
La fc dei segnali telefonici 8KHz, la 62,5s mentre la Tc 125s; tali valori vengono
fuori da situazioni reali e dal fatto che la non pu essere ne troppo piccola ne troppo grande per
A
EFFETTO
ALIASING