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INTRODUZIONE

La parte speciale lunico vero diritto penale. La parte speciale quel settore del diritto penale che contiene
le definizioni delle singole fattispecie criminose e le loro sanzioni, mentre la parte generale si occupa invece
delle regole e dei principi generali capaci di applicarsi a tutte o a gran parte delle fattispecie di parte speciale.
Il libro 1 dedicato alla parte generale, mentre il 2 e 3 alla parte speciale.
Perch si dice che la parte speciale lunico vero diritto penale? Perch nella parte speciale che si trovano
elencati e descritti i delitti e le pene. Daltra parte se si guarda alla storia del diritto penale le pi antiche
legislazioni penali erano dotate della sola parte speciale es il codice Hammurabi. Solo in epoca illuministica
con il primo vero codice penale moderno, il codice penale austriaco Giuseppina del 1787, si attesta una vera
e propria parte generale. Anche la Leopoldina non la prevedeva. Il codice penale francese 1791 prevedeva
una parte generale assai scarna. Il codice napoleonico del 1810 contempl una parte generale ma si trattava
sempre di poche norme. In Italia si avvert la necessit della parte generale: si ebbe il codice Zanardelli 1889
in cui si ebbe un equilibrio tra la parte speciale e quella generale; il codice Rocco continu su quella strada.
La parte generale ha una funzione di disciplina laddove va ad integrare le norme incriminatrici della parte
speciale. La parte speciale era ritenuta sufficiente ad esaurire un codice penale, per 2 motivi: la mancanza di
codificazione che poteva far pensare che una chiara descrizione dei delitti e delle pene era sufficiente, e in
secondo luogo si riteneva che la parte generale fosse appannaggio della dottrina. Con la codificazione la
parte generale diviene sempre pi importante nel ridurre le incertezze della parte speciale e nel realizzare
appieno il principio di stretta legalit. La parte speciale lunico vero diritto penale perch in questa che
sono descritte le fattispecie incriminatrici e che sono previste le pene: insomma la parte speciale il luogo
delle scelte di politica criminale del legislatore, il luogo dove si decide con quali pene punire e se punire. In
definitiva la parte speciale quella parte del codice dove si evidenziano maggiormente gli usi e costumi della
societ ossia le norme di cultura.
PARTE SPECIALE E PARTE GENERALE
Quanto ai rapporti tra le 2 parti, dal punto di vista della materia la parte speciale comprende lo studio delle
principali fattispecie criminose previste in un sistema penale e delle sanzioni applicabili. La distinzione
ambigua perch ci sono norme di parte speciale che hanno valenza di parte generale e viceversa. Inoltre
relativa sotto il profilo della storia del diritto penale: es prima le cause di giustificazione erano inserite nella
parte speciale e cos anche la colpa, mentre oggi sono transitate nella parte generale; ma si hanno anche casi
opposti ossia un transito dalla parte generale a quella speciale come nel caso della ricettazione. Anche nelle
esperienze straniere si ha la conferma di questa relativit: es omissione di soccorso nel codice francese, dato
che non esiste un reato omissivo improprio in quale viene punito con lomissione, che fino al 94 era previsto
nella parte generale e solo con il codice del 1994 fu trasferito nella parte speciale; altro es il codice penale
spagnolo vigente fino al 1995 dove la punibilit colposa era situata nella parte speciale e con il nuovo codice
fu trasferito nella parte generale; altro es il common law in cui listigazione prevista nella parte generale
mentre in Italia nella speciale, o la cospirazione ossia lassociazione a delinquere che in Italia prevista nella
parte speciale mentre in Inghilterra nella parte generale.
LE NORME DI PARTE SPECIALE DELLA PARTE GENERALE E LE NORME DI PARTE GENERALE
DELLA PARTE SPECIALE
La parte generale si occupa di principi e regole, la speciale di incriminazioni e pene. Ma vi sono norme di
parte speciale nellambito della parte generale, e viceversa norme di parte generale nellambito della parte
speciale. La parte generale infatti ha anche talora valenza incriminatrice, mentre la parte speciale ha talora
anche la funzione di dettare regole di tipo generale e non di immediato effetto incriminatorio.

Es di norme di parte speciale nella parte generale: le norme della parte generale che estendono la punibilit
in relazione alle rispettive norme di parte speciale, come tentativo, omissione impropria, concorso di persone
e aberratio. In questi casi, in difetto di queste norme di parte generale, la parte speciale avrebbe un estensione
minore: es omissione impropria, e qui in mancanza di tale disposizione che parifica lomesso impedimento
dellevento che si aveva lobbligo di impedire alla positiva causazione dello stesso molte fattispecie di parte
speciale risulterebbero commissibili solo tramite un azione positiva e non tramite un omissione, e tra queste
lomicidio volontario che sarebbe ristretto al solo omicidio commissivo se allart 575 non si affiancasse nella
sua portata estensiva dellarea punibile lart 40. Cosicch ad es la mamma che deliberatamente non allatta il
proprio figlio uccidendolo, se non vi fosse lart 40 non sarebbe punibile per omicidio volontario. Quindi si
vede che le norme di parte generale possono anche contribuire a creare incriminazioni, dunque condividono
con la parte speciale in certi casi questa attitudine.
Quanto alle norme di parte generale nella parte speciale, la parte speciale non ha solo una funzione
immediatamente incriminatrice ma ci sono norme di parte speciale che hanno altre funzioni simili a quelle
della parte generale. Si hanno varie categorie:

Disposizioni circostanziali: lart 61 e 62 nellambito della parte generale descrivono le circostanze


aggravanti e attenuanti comuni. Ma altre circostanze si trovano nella parte speciale, ad es lart 576
che prevede le circostanze relative allomicidio, o lart 625 che prevede aggravanti per il furto.
Disposizioni derogatorie rispetto a regole sancite nella parte generale: lart 301 detta una speciale
disciplina del concorso di reati per alcuni delitti contro la personalit dello stato, o lart 609 deroga
agli art 43 e 47 in tema di dolo e errore escludendo la rilevanza dellerrore ossia dellignoranza
dellet in certi reati sessuali quando la vittima infraquattordicenne.
Disposizioni che prevedono particolari casi di non punibilit.
Disposizioni definitorie, che si distinguono in: norme equiparatorie ossia quelle che provvedono ad
estendere il significato di certi termini anche oltre il loro significato letterale, e norme interpretative
ossia quelle che hanno il compito di sostituirsi allinterprete e di fornire una sorta di interpretazione
autentica di alcuni termini ad es la nozione di pubblico ufficiale.

Si hanno interazioni tra parte generale e speciale: entrambe costituiscono un sistema completo in cui le parti
interagiscono tra loro. Luna non pu fare a meno delle altre. Es art 575 dellomicidio: chi non conoscesse la
parte generale potrebbe pensare che questa norma punisca sia gli omicidi volontari che quelli involontari;
solo con un esame integrato con la parte generale possiamo dire che lart punisce solo gli omicidi volontari,
infatti lart 42 dispone che per i delitti richiesto il dolo salvo i casi di delitto preterintenzionale o colposo
espressamente previsto dalla legge. In secondo luogo lomicidio de quo punibile solo se sia accertato un
nesso causale tra condotta ed evento, e tale nesso definito dallart 40. In terzo luogo gli omicidi commessi
dal pazzo non sono punibili dato che lart 88 esclude limputabilit in caso di infermit di mente. In quarto
luogo possibile essere puniti anche per tentato omicidio grazie allintegrazione tra art 575 e art 56 presente
nella parte generale e che disciplina il tentativo.
PARTE SPECIALE E BENE GIURIDICO
La parte speciale quella che pi da vicino rispecchia le norme di cultura, ed quindi quella nellambito
della quale maggiormente risalta la nozione di bene giuridico (oggettivit giuridica), nel senso che sono le
norme di parte speciale che descrivono le modalit delle lesioni ai beni giuridici meritevoli di tutela. Lunica
classificazione dei reati nella parte speciale quella che si fonda sui vari beni giuridici offendibili dai reati.
Quindi la sistemazione pi appagante delle fattispecie incriminatrici allinterno della parte speciale quella
fondata sul criterio del bene giuridico. Precursore della classificazione dei reati secondo oggettivit giuridica
fu Deciani. Nessuno aveva mai distinto i delitti in base allinteresse offeso. Solo nel 700 si hanno progressi
nellorganizzare la materia dei delitti secondo le tipologie delle offese arrecate. Pure Beccaria enuncia il

criterio della obiettivit giuridica: i delitti non si misurano dallintenzione di chi li commette ma dal danno
arrecato alla societ, e questa la base della moderna concezione oggettiva del reato. I codici francesi
avevano distinto i delitti in 2 titoli ossia pubblici e privati, mentre il codice austriaco aveva rinunciato a
partizioni fondate sullobiettivit giuridica. In Italia invece si intraprese la strada di elaborare varie classi di
reati a seconda delloggetto giuridico leso.
Si ha la nascita del bene giuridico di categoria. La classificazione dei reati in categorie pi o meno vaste
(titoli, capi, sezioni) stata fatta in base al criterio delloggetto giuridico ossia allinteresse leso. La categoria
maggiore (titolo) costituita in base alla pi generica considerazione dellinteresse tutelato (es delitti contro
la persona). La categoria intermedia (capo) si fonda sopra una specifica considerazione dellinteresse stesso
(es delitti contro la libert individuale). La categoria minore (sezione) si fonda sopra una pi particolare
considerazione dellinteresse (es delitti contro la libert morale). Esistono dei reati posti a tutela di pi beni
giuridici ossia i reati plurioffensivi, es la rapina la quale offende sia il patrimonio che lincolumit personale:
questi reati mettono in crisi la tesi, ma i compilatori hanno risolto il problema collocando la fattispecie sotto
il titolo il cui bene giuridico stato ritenuto prevalente rispetto agli altri.
Quali sono i beni giuridici tutelabili e quali sistemare al 2 posto. Nei codici italiani preunitari bene giuridico
primo in classifica era la religione e al 2 posto lo stato: quindi la prima categoria erano i delitti di religione e
la seconda i delitti di lesa maest. Con il codice sardo la religione retrocede al secondo posto e lo stato sale al
primo. I delitti contro i privati erano situati allultimo posto. Si aveva quindi una progressione discendente
dei beni giuridici, discendente perch discende dai beni giuridici riguardanti entit superiori come lo stato via
via verso beni giuridici pertinenti alla persona. Zanardelli e Rocco riproposero la progressione discendente.
Quindi si hanno oggi prima i delitti contro lo stato e poi quelli che hanno ad oggetto beni individuali come i
delitti contro la persona e il patrimonio. Il modello della progressione discendente in crisi: la dottrina
schierata a favore dellopposto sistema ossia quello della progressione ascendente in cui sarebbe invertito
lordine dei beni giuridici e quindi si comincerebbe con quelli di stampo individuale come lomicidio e poi i
delitti contro lo stato. Si ha il principio personalistico che pone al primo posto della gerarchia la persona. La
progressione ascendente trova riscontri in tutti i codici penali recenti.
LA DECODIFICAZIONE
Oggi molti reati non si trovano allinterno del codice ma in leggi speciali complementari. la codificazione.
Il codice allorigine era il luogo dove dovevano confluire tutti gli illeciti penali: ma col tempo la sempre pi
sovrabbondante produzione di norme ha reso impossibile il contenimento di tutti gli illeciti penali nel codice.
La decodificazione ha il suo maggiore impatto sulla parte speciale. Inoltre la parte speciale ha subito perdite
a vantaggio della legislazione speciale come nel caso dellaborto o della prostituzione che prima erano
previsti dal codice mentre ora sono stati trasferiti in leggi speciali. A volte questa codificazione da ritenersi
opportuna nel caso di materie ampie ad es il codice della strada. Non si ritenuto di includere nel codice
alcune incriminazioni tra cui quelle relative alluso di stupefacenti perch le tecniche della lotta contro questi
illeciti sono troppo legate alla contingenza dei tempi per poter essere stabilmente formalizzate in un codice.
I REATI
Il reato un illecito di modalit di lesione. In base alla modalit di lesione si distinguono i vari reati. Il reato
ha il carattere di tipicit: il fatto tipico perch il legislatore ha descritto i tipi con cui si realizza quel fatto. la
tipicit la conformit del fatto al tipo di reato previsto dal legislatore. linsieme degli elementi costitutivi
descritti dal legislatore nellambito di una disposizione incriminatrice. Si ha il principio di determinatezza e
tassativit ossia la fattispecie deve essere descritta in modo chiaro per evitare dubbi. Si ha principio di stretta
legalit. Si ha principio di frammentariet cio tutto ci che non vietato dalla legge lecito: il legislatore
nel formulare le fattispecie penali deve costruirle in termini di tipicit ossia deve individuare delle condotte
lesive e limitare ad essi la punibilit.

Si ha la normazione sintetica ossia gli elementi delle fattispecie vengono si descritti ma in modo generale e
uscendo il pi possibile dai casi concreti. Si ha la tecnica di utilizzo di definizioni, non invece la tecnica della
casistica in cui si fa riferimento a casi specifici a cui deve essere applicata la legge. Il legislatore nel tipizzare
gli illeciti deve cogliere nella realt sociale i fenomeni criminosi: il legislatore nelloperare le sue scelte non
deve allontanarsi dal comune sentire sociale e quindi il legislatore deve intervenire con il diritto penale solo
se la pubblica opinione di fronte a un certo fenomeno si schiera compatta per la sua criminalizzazione.
Si hanno varie tipologie di reato in base alla tipicit:

Sotto il profilo del bene giuridico si hanno reati di danno e reati di pericolo: i reati di danno sono
quelli in cui la tipicit richiede una lesione al bene giuridico. I reati di pericolo invece sono quelli in
cui la fattispecie si accontenta della produzione di un pericolo concreto o astratto per il bene: nei
reati di pericolo la tutela offerta dal diritto penale ai beni anticipata.
Sotto il profilo del soggetto attivo del reato si hanno reati comuni e reati propri: quelli comuni sono
quelli che possono essere commessi da tutti mentre quelli propri quelli che possono essere commessi
solo da alcune persone che rivestono una determinata qualifica o occupa una determinata posizione.
Si hanno reati monosoggettivi e reati plurisoggettivi ad es i reati associativi.
Quanto alla condotta si hanno reati commissivi e omissivi: reati commissivi sono quelli che possono
essere commessi mediante un azione positiva, reati omissivi si commettono con un omissione e si
dividono in propri quando non viene effettuata lazione e impropri o commissivi mediante omissione
quando si ha il mancato impedimento di un evento che si ha lobbligo di impedire. Si hanno i reati
formali o di pura condotta e reati materiali o di evento: i reati formali sono reati che consistono nella
semplice condotta umana senza che essa produca un risultato e unici reati senza evento sono quelli
omissivi propri. I reati materiali invece sono caratterizzati dalla presenza di un evento prodotto dalla
condotta es omicidio, e questi si dividono in reati a forma libera che sono quelli in cui il legislatore
non descrive un certo tipo di condotta che deve produrre levento e reati a forma vincolata.
Reati istantanei e reati permanenti: istantanei in cui la condotta si risolve in un unit di tempo.
Reati abituali propri, impropri e eventualmente abituali: quelli propri sono quelli per la cui tipicit
prescritta la reiterazione della condotta nel tempo ossia un solo atto non sufficiente ad integrare il
reato come nel caso di maltrattamento dove c bisogno della reiterazione dei maltrattamenti. Quelli
impropri sono quelli in cui la singola condotta costituisce reato e la reiterazione integra un diverso
reato o un aggravamento. Quelli eventualmente abituali sono quelli che postulano la punibilit anche
della singola condotta e in caso di reiterazione non si verificano altri reati.
Sotto il profilo della colpevolezza si hanno i reati dolosi, preterintenzionali, e colposi.
Sotto il profilo della punibilit si hanno reati condizionati ossia sottoposti a condizione obiettiva di
punibilit. Sotto il profilo del quantum della punibilit si hanno i reati circostanziati caratterizzati
dalla presenza di una circostanza, e reati aggravati dallevento.

LEVOLUZIONE DELLA PARTE SPECIALE DAL 1930 A OGGI


Dal 1930 a oggi la parte speciale ha subito molte modifiche legislative: modifiche della parte generale che
toccano la parte speciale, e modifiche dirette alla parte speciale. Sotto il 1 profilo si ricordano gli interventi
sulla parte generale volti ad addolcire il sistema sanzionatorio anche in relazione alle fattispecie di parte
speciale, es abolizione pena di morte, la legge che ha previsto il patteggiamento e introdotto varie sanzioni
sostitutive alla pena detentiva, e la legge che ha previsto la competenza penale del giudice di pace. Alcune
riforme poi riguardano diretti interventi sulla parte speciale: ad es il decreto con cui si sono cancellati alcuni
delitti di attentato e di offesa alla libert e allonore del capo del governo, leliminazione della causa donore,
lintroduzione dellinfanticidio, interventi per contrastare la criminalit organizzata e tutelare i minori e lo
stalking. Si hanno poi delle leggi di depenalizzazione volte a eliminare incriminazioni per fatti obsoleti. Si
ebbero prospettive di riforma della parte speciale ad es progetto Pagliaro.

CAPITOLO 1 I DELITTI CONTRO LA PERSONALITA DELLO STATO


La personalit dello stato vista come oggetto giuridico di categoria. Il libro 2 si apre con il titolo 1 dedicato
ai delitti contro la personalit dello stato: il titolo si compone a sua volta di 5 capi relativi ai delitti contro la
personalit internazionale dello stato, i delitti contro la personalit interna dello stato, i delitti contro i diritti
politici del cittadino, i delitti contro gli stati esteri i loro capi e i loro rappresentanti, e disposizioni generali.
Nei codici preunitari si aveva il concetto di delitto politico e si avevano i crimini di lesa maest con lo scopo
di reprimere il dissenso politico: si puniva lautore per il suo atteggiamento interiore o il suo modo di essere.
Con il codice Zanardelli si cerca di equilibrare il tutto. con il codice Rocco che gli interessi facenti capo a
ciascun individuo passano in secondo piano dinnanzi allaffermazione dello stato come valore meritevole di
tutela prima di ogni altro bene. Si ha quindi un nuovo oggetto di tutela ossia la personalit dello stato. Cosa
si intende per personalit dello stato, ossia quali interessi si vogliono proteggere? Nel fascismo oggetto della
tutela penale erano gli interessi riguardanti lincolumit e lautonomia dello stato e quelli riguardanti
lesistenza lintegrit e lindipendenza della persona giuridica di diritto pubblico. Oggi invece si passati da
una centralit dello stato a una centralit della persona umana: di qui il convincimento che la tutela data allo
stato in epoca fascista debba ridimensionarsi. Oggi si reputa necessario garantire i presupposti della tenuta
del sistema democratico. Meritevole di tutela non solo la sicurezza dello stato ma anche le sue istituzioni.
I DELITTI DI ATTENTATO
Nellambito dei delitti contro la personalit dello stato si rinvengono fattispecie incriminatrici riconducibili
alla categoria dei delitti di attentato: attentati contro lintegrit lindipendenza e lunit dello stato (art 241:
salvo che il fatto costituisca un pi grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il
territorio dello stato o una sua parte alla sovranit di uno stato straniero o a menomare lindipendenza o
lunit dello stato punito con reclusione superiore a 12 anni), attentati contro il Presidente della Repubblica
(276), attentati per finalit terroristiche o di eversione (280), attentati contro la costituzione dello stato (283),
attentati contro organi costituzionali e assemblee regionali. Vi sono altri modelli che pur non recando la
menzione di attentato presentano tuttavia la sua struttura tipica: es delloffesa alla libert del presidente della
repubblica (277), il cui fatto tipico consiste in un attentato.
Questi delitti sono stati sottoposti a un opera di reinterpretazione al fine di renderli compatibili con i principi
costituzionali e segnatamente con il principio di materialit e offensivit. In origine i delitti sono stati
concepiti per anticipare la soglia di tutela penale ad uno stadio addirittura antecedente rispetto al tentativo:
era richiesto solo il requisito della direzione inequivoca della condotta verso lobiettivo perseguito ossia la
univocit degli atti, mentre non era necessario il requisito dellidoneit degli atti. Si sono affermate delle
interpretazioni che sottolineano lidentit di struttura tra il tentativo e lattentato: anche il fatto di attentato
deve caratterizzarsi non solo per lunivocit degli atti ma anche per lidoneit degli atti al raggiungimento del
loro obiettivo. Quanto pi si tende a identificare la struttura dellattentato con quella del tentativo, pi si
prospetta un conflitto apparente tra norme, conflitto che va risolto applicando la disposizione che prevede la
pena pi grave. Innovazioni sono state apportate con la L 24 febbraio 2006 numero 85 (modifiche al codice
penale in materia di reati di opinione): la legge aveva provveduto ad inserire espressamente il requisito
dellidoneit degli atti e in aggiunta richiesto lestremo della violenza ossia gli atti devono essere violenti.
Sul versante delle sanzioni, le pene sono state mitigate: es la pena per il delitto previsto dallart 241 non pi
lergastolo ma la reclusione non inferiore a 12 anni.
I DELITTI ASSOCIATIVI
Il titolo 1 anticipa la tutela penale non solo mediante la previsione di fatti di attentato, ma anche mediante
una serie di delitti associativi: punendo la condotta dellassociato si tende a eliminare o almeno a contenere il
pericolo che vengano raggiunti quei risultati illeciti che lassociazione si propone e che coincidono con la
lesione di interessi oggetto di tutela penale. Sono reati a concorso necessario e si inquadrano nel concetto di

fattispecie plurisoggettiva necessaria avente natura propria essendo corresponsabili tutti i concorrenti. Si ha
la distinzione dei delitti associativi contro la personalit dello stato in 2 gruppi:
1. Nel primo gruppo rientrano le associazioni primarie. In questo gruppo si collocano le associazioni
sovversive che sono quelle dirette a sovvertire lordinamento giuridico e politico dello stato, e le
associazioni con finalit di terrorismo internazionale o di eversione dellordine democratico.
2. Nel secondo rientrano le associazioni secondarie in quanto preparatorie rispetto alla commissione di
delitti. In questo gruppo si collocano i delitti di cospirazione politica mediante associazione e i delitti
di banda armata. A volte viene trattata nellambito dei delitti di associazione anche la cospirazione
politica mediante accordo: tale disposizione una deroga rispetto alla regola generale dellart 115
secondo cui il semplice accordo per commettere un reato laddove il reato non sia avvenuto non
punibile salvo eccezioni previste dalla legge; lart 304 quindi un eccezione e qui lelemento del
delitto consiste nelladdivenire a un patto avente ad oggetto la futura realizzazione dei delitti. Quindi
la norma non esige listituzione di un vincolo stabile per raggiungere lobiettivo perch altrimenti si
avrebbe non un patto ma una societ che rileva come reato in base allart 305.
I delitti associativi contro la personalit dello stato pongono dei problemi di legittimit costituzionale. La
corte ha dichiarato illegittimo lart 273 il quale vietava senza autorizzazione del governo di promuovere
costituire organizzare o dirigere nel territorio dello stato associazioni internazionali, e lart 274 che vietava la
partecipazione a queste associazioni: le ha dichiarate illegittime in quanto le relative fattispecie incriminatrici
erano contrastanti con lart 2 dei diritti inviolabili, lart 11, e lart 18 della costituzione che prevede il diritto
dei cittadini di associarsi liberamente. La corte ha dichiarato illegittimo anche lart 271 che vietava di
promuove costituire dirigere e partecipare ad associazioni che si propongono di svolgere un attivit diretta a
distruggere o deprimere il sentimento nazionale, e fu dichiarato illegittimo anche lart 272 che vietava di fare
attivit di propaganda diretta a tale scopo. Il legislatore pu legittimamente tipizzare un delitto associativo
qualora risulti criminoso il fine perseguito, o sia illecito il mezzo utilizzato.
Il legislatore ha strutturato le fattispecie di associazione distinguendo tra i ruoli dei partecipanti. Da un lato si
hanno i soggetti che rivestono un ruolo di spicco nellorganizzazione e per loro prevista una pena elevata:
questi sono i correi principali, es coloro i quali costituiscono o organizzano o dirigono lassociazione. Da un
altro lato si ha il ruolo del mero partecipe allassociazione, che punibile per il solo fatto di aver partecipato
al sodalizio criminale, ma con una sanzione meno severa. Le condotte tipiche dei correi principali coprono
tutte le ipotesi di attivit di particolare rilievo per il funzionamento dellassociazione. Pi problematica
invece lopera di individuazione dei requisiti minimi in presenza dei quali una persona pu ritenersi partecipe
dellassociazione: necessaria laffectio societatis ossia la consapevolezza e la volont di appartenere a una
associazione, e la realizzazione di attivit materiali finalizzate alla sopravvivenza dellassociazione o al
perseguimento dei suoi scopi.
Altro problema rappresentato dai limiti entro cui pu essere ravvisata la responsabilit del singolo associato
in relazione ai delitti che rappresentano lo scopo dellassociazione stessa ossia i reati scopo: si esclude che un
soggetto pur se collocato in una posizione di vertice dellassociazione possa solo per questo essere ritenuto
compartecipe di uno specifico delitto materialmente eseguito da altri, ma necessario che abbia fornito un
contributo materiale o psichico alla realizzazione di quel crimine. Dalla partecipazione a una associazione
delittuosa non discende automaticamente la responsabilit per reati riferibili allassociazione medesima, ma
deve accertarsi la responsabilit penale personale. Si ha un distacco tra la fattispecie associativa e il reato
scopo: la prova delluno non implica la prova dellaltro, e quindi il riferimento dello specifico reato scopo
allassociazione della quale fa parte limputato non comporta lattribuzione alla sua responsabilit del reato
specifico qualora non ci siano prove di tale sua responsabilit. Parte della giurisprudenza ha affermato la
responsabilit dellassociato nel reato scopo con ampiezza molto maggiore: ad es in tema di banda armata si
ritenuto di poter imputare la compartecipazione in singoli delitti rientranti nel programma del sodalizio

anche se in mancanza di uno specifico contributo di partecipazione nel delitto materialmente eseguito da altri
componenti dellassociazione. La L 85 intervenuta anche in tema di reati associativi con linserimento nel
fatto tipico dellestremo della idoneit dellassociazione, come nel caso delle associazioni sovversive: chi nel
territorio italiano promuove costituisce organizza dirige associazioni dirette e idonee a sovvertire in modo
violento gli ordinamenti economici giuridici sociali di uno stato punito con reclusione da 5 a 10 anni.
Quanto ai requisiti dellassociazione, ci deve essere una struttura organizzata che consti di una pluralit di
persone legate da un vincolo stabile e ci deve essere uno scopo comune criminoso.
I DELITTI DI OPINIONE
Quanto ai delitti di opinione si hanno 3 tipologie: delitti di propaganda istigazione o apologia, reati che
consistono in offese a persone rivestite di particolari funzioni, e reati di vilipendio. Tutti questi modelli
criminosi pongono la questione della loro compatibilit con lart 21 della costituzione secondo cui tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione: bisogna vedere fino a che punto questi delitti sono conformi al principio di libera manifestazione
del pensiero e di libert di critica.
La condotta di propaganda implica la diffusione di idee propositi ed apprezzamenti nei confronti di un
numero indeterminato di persone in funzione del perseguimento di obiettivi criminosi. Lart 272 vietava la
propaganda nel territorio dello stato per linstaurazione violenta della dittatura di una classe sociale sulle
altre o per la soppressione violenta di una classe sociale o per il sovvertimento violento degli ordinamenti
economici sociali giuridici e politici dello stato. Lapologia consiste nellapprovazione e nella manifestata
adesione a quegli stessi fatti che vietato propagandare. Lart stato abrogato con la L 85. Nel concetto di
istigazione rientra qualsiasi scritto e discorso diretto a far nascere rafforzare o alimentare il proposito di un
altro soggetto verso la realizzazione di un certo comportamento. Queste 3 condotte presentano un nucleo
comune che consiste nella manifestazione di un pensiero, ma laddove un soggetto si limiti ad esternare delle
idee pure e semplici non pu essere punito senza che si violi lart 21: la corte ha fornito un interpretazione
dei delitti evidenziando la necessit di un qualcosa in pi rispetto alla pura e semplice manifestazione di un
pensiero, in particolare con riferimento allistigazione la quale illecita solo se concretamente pericolosa.
Quanto ai delitti che consistono in offese a persone che rivestono funzioni di rilievo costituzionale o
politicamente significative, essi trovano giustificazione in un sistema che differenzia la tutela dellonore
individuale in rapporto alla qualifica posseduta: si pensi alla pi severa pena che prevista per il delitto di
oltraggio rispetto allingiuria.
Quanto al vilipendio, esso significa manifestare disprezzo o dileggio. visto come un reato di offesa. Anche
in rapporto ai delitti di vilipendio si ha la questione della loro compatibilit con il diritto del cittadino a
manifestare liberamente il proprio pensiero: bisogna procedere a un bilanciamento degli interessi in gioco.
Lart 292 fa riferimento al vilipendio o danneggiamento alla bandiera o altro emblema dello stato: chiunque
vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale o un altro emblema dello stato punito con multa
da 1000 a 5000 , e la pena aumentata a 10000 se lo stesso fatto sia commesso in occasione di una pubblica
ricorrenza o di una cerimonia ufficiale. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, deteriora,
disperde, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello stato punito con la
reclusione fino a 2 anni. Lart 299 fa riferimento alloffesa alla bandiera o altro emblema di uno stato estero:
chiunque nel territorio dello stato vilipende con espressioni ingiuriose in luogo pubblico o aperto o esposto al
pubblico la bandiera ufficiale o altro emblema di stato estero punito con lammenda da 100 a 1000 . In
questi 2 casi la L 85 ha apportato delle modifiche ma sul piano delle sanzioni, prevedendo solamente la pena
pecuniaria in luogo della reclusione, e se vi stata condanna a pena detentiva e la legge posteriore prevede la
sola pena pecuniaria si applicher la pena pecuniaria.

MODIFICHE DEL TITOLO IN ESAME


Il titolo in esame stato oggetto in tempi recenti di molti interventi legislativi per fronteggiare il problema
del terrorismo. Si segnala lintroduzione dellart 289 bis che contempla la fattispecie del sequestro di persona
a scopo di terrorismo o di eversione, che consiste nel sequestrare una persona ossia nel privarlo della libert
personale con il dolo specifico rappresentato dal fine di terrorismo o di eversione dellordine democratico: in
caso di morte della vittima quale conseguenza non voluta del sequestro si ha reclusione di 30 anni, mentre
qualora sia cagionata con dolo la morte del sequestrato si ha lergastolo; con questo il legislatore intendeva
fornire una risposta allindomani del sequestro di Moro. Quanto invece al delitto di associazione con finalit
di terrorismo o di eversione dellordine democratico, esso stato di recente modificato in modo da estendere
la sua portata anche a fattispecie di terrorismo internazionale ossia quando gli atti di violenza sono rivolti
contro uno stato estero o un istituzione o un organizzazione internazionale: tale modifica si avuta nel 2001
in seguito agli attacchi terroristici. Sono state introdotte nuove fattispecie di delitto in materia di terrorismo:
si tratta dei delitti previsti dallart 270 ossia arruolamento con finalit di terrorismo o addestramento ad
attivit con finalit di terrorismo.
CAPITOLO 2 I DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Il titolo 2 prevede i delitti contro la pubblica amministrazione. Il titolo si divide in 3 capi: delitti dei pubblici
ufficiali contro la PA, delitti dei privati contro la PA, e disposizioni comuni. Oggetto di tutela del titolo 2 il
buon andamento della PA e limparzialit della PA. Cosa si intende per PA? lattivit amministrativa ma
anche quella legislativa e giudiziaria ossia tutte le funzioni che fanno capo allo stato o ad altro ente pubblico.
Si distingue a seconda che loffesa allinteresse provenga dallinterno della PA e quindi si hanno i delitti dei
pubblici ufficiali, o che provenga dallesterno e quindi i delitti dei privati. Ma la bipartizione non rispecchia
del tutto il contenuto dei modelli criminosi: basti pensare che certi delitti dei pubblici ufficiali possono essere
realizzati anche da altri soggetti come lincaricato di un pubblico servizio o dai privati, come ad es la
corruzione in cui di regola anche il privato punibile, fatta eccezione dei casi di corruzione impropria
susseguente ossia laddove il pubblico ufficiale riceva lindebita retribuzione dopo che latto conforme ai
doveri dufficio stato compiuto.
Denominatore comune fra i delitti del capo 1 ossia i delitti dei pubblici ufficiali la violazione dei doveri
funzionali da parte di soggetti che esercitano mansioni pubbliche. Si confronti la fattispecie di malversazione
a danno dello stato in cui il soggetto attivo deve essere per forza estraneo alla PA, e il delitto di percezione
indebita di erogazioni a danno dello stato che punisce chiunque consegue indebitamente finanziamenti mutui
agevolati contributi o altre erogazioni concessi o erogati dallo stato o da altri enti pubblici o dallUE. Spesso
ci sono delitti plurioffensivi ossia delitti in cui il fatto tipico lesivo di pi beni giuridici. Es peculato che
prevede il fatto del pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio il quale avendo per ragione del
suo ufficio o servizio il possesso di denaro o di altra cosa mobile altrui se ne appropria: oltre allinteresse
della PA viene tutelato anche quello del privato che vanta il diritto sul bene. Altro es: riceve tutela dalla
concussione chi ne vittima ossia il soggetto che viene costretto o indotto dal pubblico ufficiale o incaricato
di pubblico servizio che abusi della sua qualit o dei suoi poteri a dare o a promettere indebitamente denaro o
altra utilit allo stesso concessore o ad un terzo. Altro es il rifiuto di atti di ufficio ove si punisce il pubblico
ufficiale o lincaricato di pubblico servizio che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che deve essere
compiuto senza ritardo per ragioni di giustizia o di sicurezza o di sanit: anche qui si tutela linteresse al
buon andamento della PA e i beni giuridici finali (sanit, giustizia). Alcune fattispecie di delitto contro la PA
tutelano anche interessi delle comunit europee, come quelle fattispecie riguardanti leconomia o il mercato.
Si avuta una riforma dei delitti dei pubblici ufficiali contro la PA con la L 86 del 1990. Esigenze che hanno
spinto alla riforma sono:

La necessit di potenziare lo statuto penale della PA: si ampliato lambito delle incriminazioni.
Innanzitutto alcune fattispecie proprie che in precedenza potevano essere realizzate solo dal pubblico
ufficiale sono state estese allincaricato di un pubblico servizio: si pensi alla concussione e allabuso
di ufficio. Sono state introdotte nuove figure di reato: peculato duso, corruzione in atti giudiziari,
malversazione a danno dello stato.
La necessit di arginare il sindacato della magistratura sulle scelte penali: si aveva lobiettivo di
evitare sconfinamenti della magistratura nella sfera funzionale riservata alla PA e di porre quindi un
argine al fenomeno della supplenza giudiziaria. Cos la novella ha provveduto a eliminare le norme
incriminatrici meno chiare: si ebbe labrogazione del peculato per distrazione, dellabuso innominato
dufficio, dellinteresse privato in atti dufficio. Inoltre per mitigare le sanzioni per alcuni delitti
stata introdotta una circostanza attenuante speciale laddove il fatto sia di particolare tenuit, e inoltre
si rinunciato a comminare la pena pecuniaria in aggiunta alla detentiva.

I SOGGETTI ATTIVI: PUBBLICO UFFICIALE E INCARICATO DI UN PUBBLICO SERVIZIO


Molti dei delitti contro la PA sono reati propri i cuoi soggetti attivi devono rivestire la qualifica di pubblico
ufficiale o di incaricato di pubblico servizio. Sono pubblici ufficiali coloro che esercitano una pubblica
funzione legislativa amministrativa o giudiziaria: pubblica la funzione amministrativa disciplinata da
norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della
volont della PA o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi.
Sono incaricati di un pubblico servizio coloro i quali a qualsiasi titolo prestano pubblico servizio. Il concetto
di pubblico servizio va enucleato per esclusione, rientrando nel medesimo quelle attivit che non assurgano
al rango di pubblica funzione e che non siano di rilievo meramente marginale. Il pubblico servizio lattivit
disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri di questa,
e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e di prestazioni meramente materiali. La
qualifica di incaricato non va confusa con quella di persona esercente un servizio di pubblica necessit, che
rivestita dai privati che esercitano professioni forensi o sanitarie o che richiedono un abilitazione, e i privati
che adempiano un servizio di pubblica necessit in forza di un atto della PA.
LA REAZIONE LEGITTIMA AD ATTI ARBITRARI DEL PUBBLICO UFFICIALE
Un decreto dispone che non si applicano in presenza di determinate condizioni una serie di articoli che
prevedono delitti dei privati contro la PA: lart 336 della violenza o minaccia a pubblico ufficiale, lart 337
della resistenza a pubblico ufficiale, lart 338 della violenza o minaccia a un corpo politico amministrativo o
giudiziario, lart 339 che detta circostanze aggravanti speciali in relazione alle fattispecie precedenti, lart
341 bis delloltraggio a pubblico ufficiale, lart 342 delloltraggio a un corpo politico amministrativo o
giudiziario, e lart 343 delloltraggio a un magistrato in udienza. Qui il privato non punibile quando il
pubblico ufficiale o lincaricato di un pubblico servizio ossia il pubblico impiegato abbia dato causa al fatto
eccedendo con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni. Si ha quindi una reazione legittima ad atti arbitrari
del pubblico ufficiale, e questa vista come una causa di giustificazione che rende lecito il fatto commesso.
Larbitrariet dellatto deve essere reale ossia oggettivamente riscontrabile mentre non rilevante una mera
arbitrariet putativa.
La reazione del privato pu essere preventiva o concomitante rispetto allarbitrio del pubblico ufficiale, e qui
il privato commette uno dei fatti tipici per impedire larbitrio del pubblico ufficiale, oppure successiva
allarbitrio e qui il privato ha gi subito larbitrio e commette successivamente uno dei fatti tipici per reagire
allarbitrio subito, e questa reazione successiva rappresenta uno sfogo del privato ed vista come causa di
esclusione della colpevolezza la quale esclude la rimproverabilit del fatto ma il fatto resta sempre
antigiuridico. Si ebbe labrogazione nel 99 del delitto di oltraggio, ma poi venne ripreso seppur con qualche
variante nel 2009.

PROBLEMI E NUOVE ESIGENZE DI RIFORMA


La riforma del 1990 ha avuto degli esiti deludenti che sono stati poi corretti da ulteriori interventi da parte
del legislatore. Si pensi allabuso di ufficio che era ritenuto troppo indeterminato, e che fu riformulato nel 97.
O si pensi alla corruzione e concussione: la corruzione un accordo tra privato e soggetto fornito di qualifica
pubblicistica per cui questultimo accetta un compenso indebito in relazione ad un atto del suo ufficio; nella
concussione viceversa un soggetto di regola un privato costretto o indotto a dare o a promettere in modo
indebito denaro o altra utilit dal soggetto fornito della qualifica pubblicistica il quale commette un abuso
della qualit e dei poteri che gli sono attribuiti. Si hanno criteri per distinguere le 2 figure: il primo criterio si
basa sul soggetto che ha preso liniziativa criminosa, e qui se il pubblico ufficiale si ha concussione mentre
se il privato si ha corruzione; il secondo criterio si basa sul rapporto che si instaura tra pubblico ufficiale e
privato, e qui se si tratta di un libero accordo in posizione di parit si ha corruzione, mentre se il pubblico
ufficiale assume un ruolo di superiorit verso il privato si ha concussione. Ma questi criteri dopo la riforma
del 1990 non sono risultati idonei per via della nascita di nuove fattispecie che non sono collegate a nessuna
fattispecie tipica ma che interpretativamente sono state ricondotte ai vigenti modelli di reato: un esempio la
concussione ambientale che si ha quando il privato paga il pubblico ufficiale nel convincimento che ci sia
inevitabile perch quella la prassi, ma questa fattispecie non esiste in se per la giurisprudenza la qualifica
come una concussione per induzione perch il pubblico ufficiale si limitato ad una tacita conferma della
convinzione del soggetto. Si hanno per nuove esigenze di tutela.
CAPITOLO 3 I DELITTI CONTRO LAMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA
Si ha la separazione dei delitti contro lamministrazione della giustizia da quelli contro la PA, separazione
attuata dal codice Zanardelli: in precedenza questi delitti erano inseriti nel titolo riguardante i delitti contro la
PA. Il codice Rocco riconferma la classe dei delitti in esame ampliandola di numero, e procedeva ad alcune
suddivisioni in capi.
NOZIONE DI AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA E CORRETTEZZA DELLA SISTEMAZIONE
DI QUESTI REATI NEL TITOLO 3
Si criticata la sistemazione dei delitti, osservando che alcuni di essi non tutelerebbero lamministrazione
della giustizia in quanto esercizio della giurisdizione. Alcuni delitti contro lattivit giudiziaria (capo 1) quali
i reati di omessa denuncia verrebbero prima della fase giurisdizionale e perci non sarebbero correttamente
inquadrabili in questo titolo. Altri reati come favoreggiamento personale e simulazione di reato tutelerebbero
casomai la stessa attivit della polizia giudiziaria e solo sullo sfondo avrebbero di mira lamministrazione
della giustizia. Anche la calunnia sarebbe in sostanza un delitto contro la persona. Ancor meno appropriato
sarebbe linquadramento in questo titolo dei delitti contro lautorit delle decisioni giudiziarie (capo 2) quali
levasione e simili: anche in questo caso non si verserebbe nellambito della giurisdizione. Anche i delitti del
capo 3 della tutela arbitraria delle private ragioni (delitti di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e delitti
di duello) non tutelerebbero la giurisdizione ma sarebbero fattispecie attenuate rispetto ai corrispondenti
delitti contro le persone o il patrimonio. Tutte queste osservazioni non convincono, perch nelle varie ipotesi
ci si trova comunque nellambito della tutela del bene funzione amministrazione della giustizia, che pu
essere inteso come linsieme di attivit prodomiche coeve o successive al processo e volte a rendere giustizia
ai cittadini e a impedire che essi si facciano giustizia da se.
normale che i delitti di omessa denuncia ed altre fattispecie del capo 1 appartengano a questo titolo: senza
la denuncia da parte dei soggetti la macchina della giustizia non si metterebbe in moto. Si comprende anche
perch i reati di favoreggiamento personale e di simulazione al reato stiano a presidio dellamministrazione
della giustizia: infatti se essi direttamente colpiscono la polizia giudiziaria, indirettamente costituiscono un
pericolo anche per lamministrazione della giustizia, infatti col 1 si aiuta taluno a sfuggire alle investigazioni
dellautorit attivit questa collegata al rendere giustizia, mentre con il 2 si simula avvenuto un reato che in

realt non avvenuto cagionando il pericolo dellinizio del procedimento penale con evidente pregiudizio
allamministrazione della giustizia la quale perde tempo su fatti inventati. Il favoreggiamento reale diverso
dal favoreggiamento personale, ma anche laiutare taluno ad assicurare il prodotto o il profitto o il prezzo di
un reato pur sempre un fatto contrario alla giustizia. Quanto alla calunnia vero che tutela la persona ma
anche vero che colpisce lamministrazione della giustizia infatti essa deve mirare a condannare i colpevoli e
ad assolvere gli innocenti e non il contrario. Quanto ai reati del capo 2, ossia evasione e simili, essi attengono
alla protezione della fase esecutiva del processo. Quanto alle fattispecie del capo 3 ossia esercizio arbitrario
delle proprie ragioni, qui siamo di fronte a reati contro il patrimonio o la persona che vengono attenuati dal
fatto che chi agisce lo fa per esercitare le proprie ragioni: questa persona dovrebbe ricorrere allautorit e
invece decide di farsi giustizia da se, quindi viola anche il bene funzione dellamministrazione della giustizia
uno dei cui scopi proprio evitare che i cittadini si facciano giustizia da se; quanto invece al duello era una
forma arcaica di giustizia privata e anche qui si tratta di farsi giustizia da se e dunque vale lo stesso discorso.
Si ha quindi la sistemazione di tutti questi reati nel titolo 3. Il bene tutelato spesso complesso cosicch si
riscontrano molte ipotesi di delitti plurioffensivi: es la simulazione di reato tutela oltre che lamministrazione
della giustizia anche la tranquillit pubblica che pu essere turbata dalla falsa denuncia di un reato.
Lespressione amministrazione della giustizia pu essere intesa in senso latissimo nel quale si comprende
tutto ci che ha un riferimento allo scopo ultimo della giustizia es interessi considerati nel delitto di esercizio
arbitrario delle proprie ragioni, in senso lato comprensivo tanto della funzione giurisdizionale quanto delle
funzioni requirenti ed inquirenti ed esecutive dei giudicati ad es evasione, e in senso stretto limitato alla sola
funzione giurisdizionale es falso giuramento decisorio e frode processuale. Il bene giuridico amministrazione
della giustizia un bene giuridico positivo o bene prestazione nel senso che deve essere alimentato per essere
soddisfatto, ad es occorre adempiere a certi doveri da parte di certe persone per mettere in moto la macchina
della giustizia. un bene funzione perch qui tutelata una funzione dello stato ossia la funzione giudiziaria.
DELITTI CONTRO LAMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA NON INCLUSI NEL TITOLO
Con i reati in esame si mirato a riunire fattispecie che in precedenza erano inserite in altri titoli. Per certi
reati sono rimasti in altri titoli e quindi al di fuori di questo titolo. Nella maggior parte dei casi tali fattispecie
si trovano nel titolo 2 riguardante i delitti contro la PA: da un lato vi sono ipotesi delittuose che si adattano a
qualsiasi pubblico ufficiale e per questo anche ai magistrati e ad altri soggetti che operano nellambito della
amministrazione della giustizia, e da questo punto di vista quasi tutte le fattispecie del titolo 2 si possono
applicare anche in ambito giudiziario; ma vi sono norme che espressamente prendono in considerazione la
funzione giudiziaria o come una delle funzioni tutelate (es lart 328 che nellambito del delitto di omissione o
rifiuto di atti di ufficio menziona le ragioni di giustizia, o 338 che prevede il delitto di violenza o minaccia a
un corpo giudiziario, o 342 che sanziona loltraggio a un corpo giudiziario) o come funzione tutelata in via
esclusiva (es art 319 che contempla il delitto di corruzione in atti giudiziari). Vi sono poi altri delitti collocati
altrove che tutelano lamministrazione della giustizia: es delitti di falso che contempla la falsa dichiarazione
sulla propria identit resa da un imputato allautorit giudiziaria. I reati fallimentari sarebbero in realt reati
contro lamministrazione della giustizia, ma sono sistemati in realt al di fuori dal codice.
SVILUPPI NORMATIVI DEL TITOLO
Dopo luscita del codice di procedura penale del 1988 si avvertita la necessit di adattare il titolo, e questo
anche per la lotta alla mafia e alla criminalit organizzata che ha sollecitato un rafforzamento delle sanzioni.
Nuove ipotesi normative sono state quindi inserite fra i delitti contro lamministrazione della giustizia, e altre
sono state oggetto di modifiche e aggravamenti sanzionatori. Fra le innovazioni si avuto lintroduzione
degli art 371 bis delle false informazioni al pubblico ministero, lart 371 terzo delle false dichiarazioni al
difensore, lart 374 bis delle false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati allautorit giudiziaria, 377 bis
dellinduzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci allautorit giudiziaria, 379 bis

della rivelazione di segreti inerenti a un processo penale, 388 bis della violazione colposa dei doveri inerenti
la custodia di cose sottoposte a sequestro giudiziario o conservativo o a pignoramento, 388 ter della mancata
esecuzione dolosa di sanzioni pecuniarie. Molte sono state le modifiche che hanno portato a inasprimenti
sanzionatori e che hanno colpito diverse fattispecie tra cui la falsa testimonianza e levasione. Sul versante
opposto si registrano ipotesi di depenalizzazione: con la legge delega al governo per la depenalizzazione dei
reati minori (L 205 1999) si proceduto alla abrogazione dei delitti di duello: oggi un omicidio commesso in
regolare duello sar trattato come un semplice omicidio.
NOZIONI GENERALI DEL TITOLO
Nel titolo 3 si ha la presenza di reati di omissione propria e di reati di pericolo. Fra i reati omissivi propri si
ha il reato di omessa denuncia e il delitto di rifiuto di uffici legalmente dovuti: normale che i reati omissivi
propri caratterizzano un titolo destinato alla tutela di un bene giuridico funzione come lamministrazione
della giustizia, infatti si tratta di un bene giuridico positivo e relativo che richiede talvolta ladempimento di
obblighi positivi per non essere leso ad es se certi soggetti obbligati non inoltrano la notizia del crimine il pm
non sar messo in condizione di esercitare lazione penale e il processo non partir con conseguente danno
allamministrazione della giustizia. Quanto ai reati di pericolo, ad es la simulazione di reato e la calunnia,
anche la loro presenza non deve stupire infatti un bene funzione difficilmente viene irrimediabilmente leso
da una condotta umana ma piuttosto pu essere messo in pericolo. Inoltre non rara nel titolo 3 la presenza
di reati propri, ad es omessa denuncia dove il soggetto attivo il pubblico ufficiale o lincaricato di pubblico
servizio oppure la falsa testimonianza dove soggetto attivo il testimone oppure rifiuto di uffici legalmente
dovuti: anche questo fenomeno normale nellambito di tutela del bene in esame perch spesso la lesione di
questi beni presuppone una qualifica particolare del soggetto attivo.
Si hanno fattispecie di parte generale nel titolo 3: art 376 (ritrattazione) e art 384 (casi di non punibilit). La
ritrattazione comporta la non punibilit del colpevole di falsa testimonianza che nel processo ritratta il falso e
manifesta il vero prima che ci sia sentenza definitiva: una forma di pentimento ed una causa di non
punibilit; va appurato se essa va collocata fra le cause di non punibilit di indole soggettiva o di indole
oggettiva e laddove si concluda nel primo senso la non punibilit non si estenderebbe allistigatore mentre
nel secondo senso si estenderebbe. La ritrattazione ha carattere soggettivo e pu operare nei confronti dello
istigatore concorrente nel reato solo se questi abbia apportato un decisivo contributo alla ritrattazione. Lart
384 invece dichiara non punibili certi fatti di omessa denuncia e falsa testimonianza a favore di chi ha
commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessit di salvare se stesso o un prossimo congiunto da
un grave e inevitabile nocumento nella libert o nellonore, ad es chi dice il falso per salvare se stesso o suo
figlio colpevole dal carcere: non una causa di non punibilit ma non si configura affatto come reato.
I DELITTI COMPRESI NEL TITOLO E CENNI DI RIFORMA
I delitti contro lamministrazione della giustizia sono suddivisi in 3 capi. Il capo 1 riguarda i delitti contro
lattivit giudiziaria laddove si tutela linteresse di garantire le funzioni giudiziarie nel loro esercizio: tra i
delitti principali si hanno le omesse denunce, simulazione di reato, calunnia, delitti di falsa testimonianza, il
favoreggiamento personale e reale. Il capo 2 riguarda i delitti contro lautorit delle decisioni giudiziarie,
laddove si tutela linteresse di assicurare lesecuzione dei provvedimenti del giudice: tra i delitti principali si
hanno i delitti di evasione e di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Capo 3 riguarda
i delitti riguardanti la tutela arbitraria delle private ragioni laddove si tutela linteresse di impedire che la
violenza privata si sostituisca alla potest pubblica per realizzare pretese private o per dirimere vertenze
private: tra i delitti principali si ha lesercizio arbitrario delle proprie ragioni e quello ora abrogato di duello.
Vanno poi segnalate alcune contravvenzioni contro lamministrazione della giustizia: lart 684 e 685 che
prevedono il reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale e di indebita pubblicazione di
notizie concernenti un procedimento penale. Fra le fattispecie da abrogare si ha il delitto dellart 364 che

sanziona lomessa denuncia da parte del cittadino di alcuni gravi delitti contro la personalit dello stato: un
delitto omissivo proprio non dovrebbe essere esteso a chiunque.
CAPITOLO 4 DELITTI CONTRO IL SENTIMENTO RELIGIOSO E LA PIETA DEI DEFUNTI
Il titolo 4 presenta 2 capi: i delitti contro le confessioni religiose e i delitti contro la piet dei defunti.
I DELITTI CONTRO IL SENTIMENTO RELIGIOSO
Le costituzioni moderne hanno riconosciuto la libert di professare qualsiasi religione. Si ha un cambiamento
durante i secoli dei reati contro la religione. Nel diritto antico si puniva la bestemmia, vilipendere e profanare
sacre immagini, eresia e magia anche con pene durissime come la pena di morte. I delitti contro la religione
vennero sistemati nei codici preunitari al primo titolo perch i legislatori preunitari consideravano il bene
giuridico della religione come il pi importante. Si tutelava la religione dello stato, rispetto agli altri culti che
erano semplicemente tollerati e per i quali si avevano pene minori. Si aveva anche la repressione di vari reati
di opinione consistenti nellattaccare la religione dello stato con pubblici insegnamenti o scritti. Con il codice
penale sardo si ha la parificazione tra la religione dello stato e gli altri culti e si prevedevano le stesse pene, e
inoltre il delitto di opinione consistente nellattaccare la religione dello stato spariva. Il codice Zanardelli
rompeva con il passato: si riducevano le fattispecie criminose e spariva ogni riferimento alla religione dello
stato ma si faceva riferimento a tutti i culti ammessi nello stato. Il codice Rocco ha invece innovato in peggio
la materia, tornando indietro: es sottoponeva a sanzione penale la bestemmia solo se proferita nei confronti
della divinit o i simboli o le persone venerati nella religione dello stato, non prevista invece dal precedente
codice. Nel Rocco si coniava una ipotesi di vilipendio della religione (402) riservata alla sola tutela della
religione dello stato. Si ebbero poi altre 3 fattispecie delittuose in materia: offese alla religione dello stato
mediante vilipendio di persone (403), offese alla religione dello stato mediante vilipendio di cose (404), e il
turbamento di funzioni religiose del culto cattolico (405).
I patti lateranensi sancivano che lItalia riconosce il principio per cui la religione cattolica apostolica romana
la sola religione dello stato. La costituzione fa riferimento allart 3 del principio di uguaglianza, allart 8
secondo cui tutte le religioni sono libere davanti alla legge, e art 19 per cui tutti hanno diritto di professare
liberamente la propria fede religiosa in forma individuale o collettiva, di farne propaganda e di esercitarne in
privato o in pubblico il culto purch non si tratti di riti contrari al buon costume. Si ebbe poi una modifica del
concordato lateranense, per cui si considera non pi in vigore il principio della religione cattolica come sola
religione dello stato ma si fa riferimento a tutti i culti non proibiti dallo stato. stata poi depenalizzata la
bestemmia degradandola a illecito amministrativo. Lart 402 stato dichiaro incostituzionale, mentre sono
stati modificati lart 404 e 403. Il bene giuridico del sentimento religioso non fa riferimento a una precisa
confessione religiosa, ma si tutelava la libert individuale di professare un qualsiasi culto. un bene
giuridico individuale. Si hanno tesi a sostegno delleliminazione del capo che per non sono condivisibili.
I DELITTI CONTRO LA PIETA DEI DEFUNTI
Il capo 2 concerne i delitti contro la piet dei defunti. Tra le fattispecie contenute nel capo si ha la violazione
di sepolcro (407), il vilipendio delle tombe (408), e il vilipendio di cadavere (410). Nel codice Zanardelli
erano inseriti nel capo 1, e solo con il Rocco si opt per la previsione di un capo 2 autonomo. Il bene tutelato
la piet dei defunti ossia lamore dovuto ai morti e la loro venerazione. Oggetto di tutela lesigenza del
rispetto verso i defunti e le cose mortuarie.
CAPITOLO 5 I DELITTI CONTRO LORDINE PUBBLICO
Il titolo 5 composto da pochi articoli che si riferiscono ai delitti di istigazione a delinquere e di apologia di
delitto (414), istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico o allodio fra le classi sociali (415),
associazione a delinquere e associazione di tipo mafioso anche straniera (416 e 416 bis), scambio elettorale

politico mafioso (416 ter), devastazione e saccheggio (419), attentato ad impianti di pubblica utilit (420), e
pubblica intimidazione (421).
la legislazione preunitaria che d spessore normativo alla tematica dellordine pubblico. Il codice francese
napoleonico del 1810, esteso poi allItalia, non prevedeva un titolo con questa denominazione: esso faceva
riferimento a un titolo nominato dei delitti contro la cosa pubblica al cui interno era presente il capo 3 dei
delitti contro la pace pubblica al cui interno erano presenti i delitti di resistenza e disobbedienza alla pubblica
autorit, associazioni di malfattori, vagabondaggio, mendicit, delitti a mezzo di scritti, associazioni illecite, i
delitti di falso e i delitti dei pubblici ufficiali. Il codice delle due Sicilie faceva riferimento invece ai delitti
contro linteresse pubblico. Codice parmense faceva riferimento a un titolo nominato delitti contro linteresse
pubblico e la pubblica tranquillit. Il codice sabaudo propone per la prima volta un titolo autonomo dedicato
ai delitti contro la pubblica tranquillit. il codice toscano il primo a prevedere un titolo autonomo nominato
delitti contro lordine pubblico, che conteneva i delitti contro la pubblica tranquillit tra cui le violenze
pubbliche la ritenzione arbitraria di armi e le radunate illecite, associazioni illecite, il matrimonio tumultuoso
ossia a sorpresa, la violazione di cadavere e delle sepolture. Il codice sardo ribadisce lo schema del codice
toscano, con una modifica: infatti i primi due capi del codice toscano spariscono e vengono sostituiti da un
unico capo ossia quello della provocazione a commettere i reati, e da qui nasce listigazione a delinquere.
Il codice Zanardelli opta per la denominazione di delitti contro lordine pubblico e li prevedeva in 3 capi nel
titolo 5: considera come reato contro lordine pubblico ogni fatto che attacca il buon assetto o perturba il
regolare andamento del vivere civile. Il titolo 5 del codice Rocco non si discostava molto dallo Zanardelli: i
delitti contro lordine pubblico comprendevano quelle stesse fattispecie di istigazione, di associazione per
delinquere e di pubblica intimidazione gi contemplate dallo Zanardelli. Alcuni reati non offendono in via
indiretta ma aggrediscono direttamente lordine pubblico: questo bene in questultimo caso forma loggetto
del fatto criminoso, mentre gli altri reati minacciano o ledono lordine pubblico solo in relazione a particolari
manifestazioni. Lordine pubblico non coincide con quello pi ampio e generico a cui fa capo tutta la vita
dello stato ossia lordine pubblico generale, e neanche allordine giuridico che concetto pi ampio nel quale
rientra tutta la vita del diritto. Lordine pubblico tutelato fa parte dellordine pubblico generale ma riguarda
specificamente il buon assetto e il regolare andamento del vivere civile. Una distinzione interna al titolo era
stata prevista dai compilatori del codice Rocco, ma fu poi accantonata: il titolo era stato diviso in 2 capi, il
primo contenente i delitti contro le leggi di ordine pubblico in cui si situavano le fattispecie di istigazione di
apologia e di associazione a delinquere, mentre il secondo contenente i delitti contro la polizia di sicurezza in
cui si situavano le fattispecie di devastazione saccheggio e pubblica intimidazione; questa distinzione oggi
non c. Successivamente si attuarono delle modifiche alle norme in questione:con la L 646 del 1982 si inser
la fattispecie di associazione di tipo mafioso la quale fu poi sottoposta a molte modifiche nel 90 92 fino al
2010; poi con un'altra legge si aggiunse lart 416 ter; infine la fattispecie di cui alloriginario art 420
riguardante la pubblica intimidazione mediante materie esplosive fu spostata e al suo posto venne inserita la
fattispecie di attentato ad impianti di pubblica utilit. Inoltre lordine pubblico stato oggetto dal 70 anche di
molte leggi speciali volte ad innalzare il livello della difesa della societ dalla criminalit in espansione: si
tratta della legislazione dellemergenza. Riferimenti allordine pubblico si hanno anche nel testo unico delle
leggi di pubblica sicurezza. Dallindagine storica si vede come i codici hanno avuto difficolt nel trovare una
nozione di ordine pubblico: si passati dalla pace pubblica allinteresse pubblico alla tranquillit pubblica e
poi allordine pubblico. Sono stati molti i tipi di reato che hanno fatto parte nel corso degli anni del titolo in
esame. Nel libro 3 titolo 1 sono presenti le contravvenzioni riguardanti lordine pubblico.
NOZIONE DI ORDINE PUBBLICO
La nozione di ordine pubblico inafferrabile. Si diffusa una distinzione tra 2 modelli di intendere lordine
pubblico: si ha cos lordine pubblico materiale e lordine pubblico ideale. Lordine pubblico materiale si
ricollega alla tranquillit, pace e quiete pubblica e si risolverebbe in una condizione di pacifica convivenza

immune da disordine o violenza: a questa dimensione oggettiva corrisponde una dimensione soggettiva che
si sostanzia nellopinione della sicurezza dei cittadini. Lordine pubblico ideale ha una esclusiva rilevanza
normativa ed inteso come insieme di principi e valori. La dottrina tende a riconoscere legittimit allordine
pubblico materiale: la lesione di un siffatto bene giustificherebbe la limitazione di alcuni diritti fondamentali
come quello alla manifestazione del pensiero; si pensi al delitto di istigazione a delinquere: esso si sostanza
nella pubblica manifestazione del pensiero e un tale diritto potrebbe essere limitato solo nella prospettiva di
una lesione seria dellordine pubblico.
La corte stata pi volte chiamata a pronunciarsi su alcuni delitti previsti dal titolo 5. Si citano 2 sentenze: la
sentenza 65/1970 con cui la corte ha considerato una questione di costituzionalit dellart 414 dellapologia
del delitto in rapporto allart 21 cost e lha dichiarata infondata affermando che lapologia punibile non la
manifestazione di pensiero pura ma quella che per le sue modalit integri un comportamento idoneo a
provocare la commissione di delitti; la sentenza 108/74 che riguardava lart 415 in relazione alla fattispecie
dellistigazione allodio fra le classi sociali, e in tal caso la corte ha dichiarato lart illegittimo nella parte in
cui non specifica che listigazione allodio tra le classi sociali deve essere attuata in modo pericoloso per la
pubblica tranquillit: questa sentenza mirava a restituire offensivit anche a questo reato ed ha aggiunto un
pezzo di norma prima inesistente e quindi la sentenza vista come manipolativa e additiva. La corte ha dato
alla nozione di ordine pubblico un inquadramento di ordine pubblico costituzionale ossia conforme alla
costituzione che si sostanzia nella preservazione delle strutture giuridiche della convivenza sociale instaurate
mediante le leggi. I delitti stanno a cavallo tra prevenzione e repressione.
LE FATTISPECIE PRESENTI NEL TITOLO
I delitti contemplati nel titolo 5 sono suddivisi in 2 categorie: da un lato vi sono i delitti contro le leggi di
ordine pubblico che si sostanziano nei delitti di istigazione apologia e di associazioni a delinquere; dallaltro
i delitti contro la polizia di sicurezza che si sostanziano nei delitti di pubblica intimidazione devastazione e
saccheggio. Si hanno poi anche le contravvenzioni che sono previste nel libro 3 titolo 1 delle contravvenzioni
concernenti lordine pubblico e la tranquillit pubblica: alcuni di questi reati sono stati depenalizzati ad es art
654 che prevedeva la contravvenzione di grida e manifestazioni sediziose, lart 657 che prevedeva la
contravvenzione di grida e notizie atte a turbare la tranquillit pubblica e privata, lart 670 che prevedeva la
contravvenzione di mendicit. Un titolo per questo bene previsto anche in altri codici penali: in altri codici
si hanno anche altri delitti come delitti di pericolosa antisocialit fra i quali lubriachezza e laccattonaggio.
Si ha una maggiore attenzione per le libert costituzionali quali quella di manifestazione del pensiero, per
anche vero che lordine pubblico viene configurato quale limite ad alcune libert individuali.
CAPITOLO 6 I DELITTI CONTRO LINCOLUMITA PUBBLICA
Il titolo 6 contempla i delitti contro lincolumit pubblica, ed suddiviso in 3 capi: il capo 1 dedicato ai
delitti di comune pericolo mediante violenza, il capo 2 ai delitti di comune pericolo mediante frode, il capo 3
ai delitti colposi di comune pericolo. Con lespressione comune pericolo si fa riferimento al pericolo per la
vita lincolumit fisica e il patrimonio non gi di un soggetto determinato ma di una pluralit indistinta di
cittadini ossia il pubblico. Quanto alle condotte che espongono a pericolo la collettivit, si tratta di fatti che
di per se sarebbero riconducibili a forme di danneggiamento ma che si connotano in maniera autonoma
proprio per la potenzialit espansiva della lesione e quindi per un maggior disvalore sociale. I nostri codici
preunitari non recepivano la categoria di questi reati, ma questo non significa che mancasse la previsione di
singole fattispecie: ad es il codice del granducato di toscana prevedeva un titolo dedicato ai delitti contro gli
averi altrui come incendio sommersione e inondazione. La svolta si ha con il codice Zanardelli dove si ha
una adeguata collocazione di questi reati nel titolo 7 del libro 2. Con il codice Rocco si ha un apposito titolo
dedicato ai delitti e una pi moderna concezione degli stessi reati ristretta a fatti lesivi della vita e incolumit
delle persone: pertanto solo i fatti che possono esporre a pericolo un numero indeterminato di persone sono

presi in considerazione in questo titolo, e del danno o del pericolo alle cose si tiene conto solo in quanto da
esso possa sorgere un pericolo per la vita e lintegrit delle persone.
BENI GIURIDICI PROTETTI E TECNICHE DI TUTELA PENALE IN QUESTI DELITTI
Quanto alla struttura dei delitti, si tratta di fatti tipici che comportano un pericolo la cui gravit notevole. Il
pericolo si caratterizza per la sua capacit di espandersi ossia per la sua diffusivit. Un fatto tipico che crei
pericolo diffuso non si limita a minacciare singoli e determinati individui ma deve creare un pericolo comune
in quanto coinvolge un numero indeterminato di persone: si parla quindi anche di delitti vaghi. Questi fatti
devono essere idonei a proiettare gli effetti lesivi al di la dei singoli, mettendo a repentaglio la vita la salute e
lintegrit fisica di una cerchia ampia di persone non individuabili preventivamente. Lincolumit pubblica
un bene giuridico autonomo e diverso dalla incolumit dei singoli perch tutela linteresse della collettivit.
Quanto alle tecniche normative di tutela del bene, il legislatore ha privilegiato lo schema della fattispecie
causalmente orientata, ossia rilevano le condotte che rappresentano un antecedente necessario rispetto
allesito lesivo: es nellincendio non rileva una specifica modalit con cui lincendio viene cagionato ma una
qualsiasi condotta che rappresenti una condizione senza la quale non si pu verificare levento incendio.
Nella prospettiva dellincendio si riscontra la presenza di una pluralit di delitti autonomi che compongono
un quadro eccessivamente frammentato. Si pensi alla distinzione a seconda che loggetto materiale del fatto
di incendio sia una cosa propria o altrui, o la figura di danneggiamento seguito da incendio in cui richiesto
che il soggetto agisca appiccando lincendio al solo scopo di danneggiare la cosa altrui. La frammentazione
deriva anche da modifiche introdotte di recente per fronteggiare il fenomeno degli incendio boschivi: si ha il
delitto di incendio boschivo dellart 423 bis introdotto con decreto 2000 il quale punisce chiunque cagioni un
incendio su boschi selve o foreste o su vivai forestali destinati al rimboschimento proprio o altrui con la
reclusione da 4 a 10 anni mentre la fattispecie colposa punita con reclusione da 1 a 5 anni; sono previste
poi 2 circostanze aggravanti speciali, la prima ad effetto comune che scatta se dallincendio deriva pericolo
per edifici o danno su aree protette, e la seconda ad effetto speciale se dallincendio deriva un danno grave
esteso e persistente allambiente. Lelemento specializzante dei delitti di incendio boschivo rispetto al delitto
di incendio rappresentato da un tipo particolare di oggetto del reato ossia boschi e foreste, e trattandosi di
beni i quali rientrano nel patrimonio forestale pare corretto concludere nel senso che anche detto patrimonio
riceva tutela. Stesso discorso vale per la tutela dellambiente, laddove lincendio cagioni una vera e propria
lesione al bene giuridico ambiente.
DELITTI CONTRO LA PUBBLICA INCOLUMITA COME FATTISPECIE DI PERICOLO
Questi delitti si caratterizzano per anticipare la soglia di tutela e quindi rappresentano reati di pericolo. Il
pericolo un concetto che esprime una relazione in termini di probabilit tra una certa situazione di fatto e
un dato risultato sfavorevole: la situazione rappresenta un pericolo laddove possa ritenersi probabile che
dalla stessa scaturisca levento negativo. Sono reati di pericolo concreto quelli in cui il giudice chiamato ad
accertare se il bene giuridico protetto sia stato effettivamente esposto a pericolo, e quando la fattispecie
contempli espressamente il pericolo. Nei reati di pericolo solo astratto non si fa invece menzione espressa del
pericolo. Ci deve essere una concreta esposizione a pericolo: non vi incendio agli effetti penali qualora il
fuoco non abbia effettivamente messo in pericolo lincolumit pubblica; questa interpretazione mira a
valorizzare il principio di offensivit escludendo che ricorra un fatto tipico di incendio laddove il bene
giuridico tutelato non sia stato esposto a pericolo. In caso di pericolo diretto il soggetto agente pone in essere
una situazione concretamente e direttamente pericolosa per il bene giuridico nel senso che se il pericolo si
concretizza quel bene viene a subire danno, mentre in caso di pericolo indiretto viene ad essere incriminato il
fatto consistente nel creare il pericolo di un pericolo di lesione.

Nellambito di questi delitti si rinviene una serie di fattispecie che presentano una struttura comune: il
legislatore prevede un fatto base doloso di pericolo e un inasprimento della sanzione qualora da tale fatto
derivi come causa un evento ulteriore che non deve essere oggetto di dolo. ad es lart 424 contempla il fatto
di colui che appicca il fuoco ad una cosa propria o altrui cagionando cos il pericolo di un incendio: tale fatto,
ove sorretto dal dolo specifico rappresentato dallo scopo di danneggiare la cosa altrui, punito con una
reclusione da 6 mesi a 2 anni, mentre se segue lincendio prevista una pena pi severa. Si ha quindi un
delitto aggravato dallevento, contraddistinto dalla necessit che levento aggravante non sia voluto dal
soggetto agente altrimenti se fosse voluto questi dovrebbe rispondere di una diversa fattispecie ossia lart 423
che contempla il modello dellincendio. Ci deve essere quindi la colpa e un nesso di causalit.
CAPITOLO 7 I DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA
Il titolo 7 dedicato ai delitti contro la fede pubblica. Cosa si intende per fede pubblica? La fede pubblica
la fiducia che la societ ripone negli oggetti, segni e forme esteriori (monete, emblemi, documenti) sulla cui
genuinit deve farsi affidamento al fine di rendere certo e sollecito lo svolgimento del traffico economico e
giuridico. Il capo 1 riguarda la falsit in monete, carte di credito e valori bollati. Il capo 2 riguarda la falsit
in sigilli o strumenti o segni di autenticazione certificazione e riconoscimento. Il capo 3 riguarda la falsit in
atti. Il capo 4 riguarda la falsit personale. Elemento comune ai vari capi loggetto ossia fatti offensivi della
pubblica fede: sono ipotesi di falsit caratterizzate dalla idoneit ad ingannare il pubblico ossia un numero
indeterminato di persone. Si hanno anche falsit non comprese in questo tiolo come ad es la calunnia o la
falsa testimonianza. Il falso non risulta quasi mai fine a se stesso, ma di regola strumento per conseguire un
risultato distinto ed ulteriore: quindi la fede pubblica non un bene esclusivo che esaurisce in se loggetto
della tutela penale, ma i delitti contro la fede pubblica sono fattispecie plurioffensive e quindi non si deve
registrare soltanto un offesa alla fiducia che la generalit dei consociati ripone in determinati simboli oggetti
e documenti ma anche un attitudine offensiva ulteriore a quel distinto bene che la falsit compromette.
Falso grossolano quel falso cos evidente, cos facilmente riconoscibile da chiunque, da risultare inidoneo a
trarre in inganno chicchessia: laddove la falsit sia cos palese si considera il fatto penalmente irrilevante
proprio perch incapace di generare errore nei terzi. Per la valutazione di inoffensivit del fatto sufficiente
considerare il bene della pubblica fede senza che occorra valutare la sua idoneit a mettere in pericolo degli
interessi ulteriori. Il falso innocuo il falso che risulti inoffensivo per la sua concreta inidoneit ad aggredire
gli interessi: laddove la falsit non abbia alcuna incidenza si ha la sua irrilevanza. Il falso grossolano quello
inoffensivo rispetto al bene fede pubblica, mentre il falso innocuo si ha laddove linoffensivit emerga non
tanto in rapporto al bene fede pubblica quanto in relazione allinteresse ulteriore. Il falso innocuo rappresenta
una categoria pi estesa del falso grossolano che comprende non solo questultimo ma anche tutte le falsit
incapaci di nuocere a chicchessia. Il falso inutile invece si ha quando la falsit ha ad oggetto un documento
irrilevante o ininfluente ai fini della decisione da emettere in rapporto alla situazione giuridica in questione:
non merita punizione, stante la sua inidoneit a ledere linteresse ulteriore tutelato oltre alla fede pubblica.
Questi concetti di falso valorizzano il principio di offensivit. Si ha poi il falso in rapporto agli atti che hanno
dei vizi: penalmente rilevante il falso se latto nullo annullabile o inefficace o inesistente? Talora emerge
la tendenza a risolvere il quesito facendo riferimento alle categorie civilistiche, ad es latto inesistente privo
di rilevanza anche nella prospettiva penale. Pare tuttavia preferibile adottare un metodo di valutazione
diverso che valorizzi il concetto di bene giuridico: il criterio penalistico per misurare la rilevanza dei vizi del
documento deve comportare una verifica in concreto dellidoneit lesiva dellatto, tenuto conto del vizio, e se
tale vizio esclude lattitudine ingannevole dellatto sembra che si possa ricadere nel concetto di falso innocuo
e dunque non punibile.
Ci deve essere dolo nei delitti di falso: non si pu desumere il dolo dal solo fatto che un soggetto abbia
realizzato gli estremi di un delitto, ma necessario che lautore debba anche avere la percezione di nuocere

ad altri ossia di ledere anche solo potenzialmente interessi altrui oggetto di protezione. Il dolo escluso
qualora il soggetto agente non sia cosciente della idoneit ingannatoria del fatto realizzato.
FALSITA IN SCRITTURA PRIVATA E ATTO PUBBLICO. FALSITA IDEOLOGICA E MATERIALE
Il capo 3 concerne la falsit in atti o falsit documentali. Il documento oggetto materiale di reato. In origine
il documento si identifica con un atto scritto: il progresso tecnologico ha comportato la necessit di recepire
la nozione di documento informatico al quale si applicano le stesse disposizioni di atti pubblici e scritture.
Si ha distinzione tra atto pubblico e scrittura privata. Latto pubblico il documento redatto con le richieste
formalit da un notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove latto
formato. Latto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza del documento dal
pubblico ufficiale che lo ha formato e delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale
attesa avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. La nozione di atto pubblico che emerge dal codice civile
non coincide del tutto con il concetto penalistico di atto pubblico, il quale risulta assai pi lato: lart 493
stabilisce che le disposizioni relative alla falsit commesse dai pubblici ufficiali si applicano anche agli
impiegati dello stato o di un altro ente pubblico incaricati di un pubblico servizio relativamente agli atti che
essi redigono nellesercizio delle loro funzioni. Per contro le scritture private sono quelle residuali ossia che
non rientrano nella nozione di atto pubblico. Lart 491 dispone una equiparazione di talune tipologie di
scrittura privata allatto pubblico, ma unicamente ai limitati effetti dellindividuazione della pena applicabile:
si tratta dei testamenti olografi, cambiali e altri titoli di credito trasmissibili.
Altra distinzione quella tra falsit materiale e falsit ideologica. Si fa riferimento a criteri ontologici e a
criteri normativi. Secondo un criterio ontologico si ha falsit materiale in caso di contraffazione o alterazione
del documento: la contraffazione consiste nella formazione ex novo dellatto da parte di persona diversa da
quella che risulta come autore apparente, ad es tizio confeziona un atto notarile imitando la firma delle parti e
del notaio; si ha alterazione quando il documento gi compiutamente redatto dallautore e definitivamente
formato subisce una modificazione di qualsiasi specie ad es un aggiunta o una cancellazione ad es il notaio
redige effettivamente latto ma il giorno dopo tizio lo corregge inserendo una clausola. Il documento non
materialmente falso e quindi n contraffatto e n alterato si dice genuino. Quanto alla falsit ideologica, essa
presuppone un atto genuino ma contenente dichiarazioni mendaci. Inoltre, mentre il falso documentale sia
materiale che ideologico sia punibile solo laddove giuridicamente rilevante, nella prospettiva delle falsit
ideologiche si reputa necessario anche che lautore abbia violato un obbligo giuridico di attestare il vero e in
questo senso si afferma che latto ideologicamente falso atto non veritiero. Secondo il criterio normativo, la
falsit materiale risulta dalla assenza di condizioni che legittimano luso attuale dei poteri documentali,
mentre il falso ideologico si caratterizza per labuso dei poteri documentali che il pubblico ufficiale nella
situazione data legittimato ad esercitare. Vi sono ipotesi nelle quali uno stesso fatto pu essere qualificato
come falsit materiale o falsit ideologica: un es il rapporto tra lart 476 della falsit materiale e lart 479
della falsit ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. La distinzione tra falsit ideologica e
materiale emerge anche dalle disposizioni che recano un trattamento sanzionatorio diverso e dalle ipotesi in
cui il legislatore non accorda tutela penale pur dinanzi a falsit lesive della fede pubblica ad es non punita
la falsit ideologica in scrittura privata tranne che in rapporto a scritture private particolari come ad es il
delitto di falsit in registri e notificazioni ossia le falsit in bilancio. Diverso il caso della falsit ideologica
del privato in atto pubblico: ai sensi dellart 483 chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale in un atto
fatti dei quali latto destinato a provare la verit punito con la reclusione fino a 2 anni, e se si tratta di
false attestazioni in atti dello stato civile la reclusione non pu essere inferiore a 3 mesi. Secondo una teoria
formalistica la destinazione dellatto a provare la verit dei fatti esposti dal privato deve risultare da una
specifica previsione normativa e non da una scelta del privato: muovendo da questa teoria escluso che
possa avere rilevanza penale il fatto del privato che denunzia falsamente al pubblico ufficiale lo smarrimento
di un libretto di assegni.

IL FALSO CONSENTITO
La fede pubblica un bene indisponibile. Si nega lapplicabilit della scriminante del consenso dellavente
diritto ai fatti delittuosi contemplati dal titolo 7. In dottrina si registrano per contro delle aperture nel senso
della irrilevanza penale del falso consentito: circoscritta alle ipotesi di falsit documentale e ricorre quando
un soggetto pone in essere una contraffazione della firma altrui ma sulla base del previo consenso della
persona di cui fa le veci allatto della sottoscrizione. Si ha lirrilevanza penale del falso consentito anche
nella scrittura privata. Si ha lirrilevanza del falso consentito anche negli atti pubblici: ci che conta che
latto provenga intellettualmente da colui che apparente esserne lautore. Si ha la necessit di una riforma che
elimini leccessiva frammentazione delle attuali previsioni criminose.
CAPITOLO 8 I DELITTI CONTRO LECONOMIA PUBBLICA, LINDUSTRIA E IL COMMERCIO
Il titolo 8 dedicato ai delitti contro leconomia pubblica, lindustria e il commercio. Si compone di 3 capi: il
capo 1 si riferisce ai delitti contro leconomia pubblica, il capo 2 ai delitti contro lindustria e il commercio, e
il capo 3 prevede la pena accessoria della pubblicazione della sentenza in caso di condanna per taluni dei
reati in oggetto.
I DELITTI CONTRO LECONOMIA PUBBLICA
Il codice Zanardelli non contemplava un titolo come questo: la scelta di questo oggetto una novit del
codice Rocco alla luce dello sviluppo della moderna economia: la difesa della produzione diviene un
obiettivo primario funzionale al progresso dello stato nel campo delleconomia. Per economia pubblica si
intende linsieme delle attivit economiche, siano esse in mano pubblica che privata, che si svolgono in
ambito nazionale: lattributo di pubblica serve a rimarcare linteresse collettivo che ne deriva, e che assume
rilevanza preminente rispetto agli interessi economici individuali. Il titolo non detta una disciplina completa
delle fattispecie che fanno riferimento alleconomia pubblica: mancano ad es i reati societari e fallimentari
che sono stati collocati nel codice civile e nella legge fallimentare, e inoltre molte disposizioni incriminatrici
aventi contenuto economico si trovano nelle leggi speciali.
I delitti contro leconomia pubblica sono situati nel capo 1: si tratta di modelli che offendono leconomia in
generale. Si ha una distinzione tra i delitti di sciopero e serrata e le altre figure criminose dallart 499 al 501:
queste ultime hanno un gigantismo della fattispecie in riguardo allevento del reato il quale deve assurgere a
proposizioni smisurate ossia deve esserci un mega evento tale da arrecare un pregiudizio allintera economia
nazionale. La condotta dellart 499 (distruzione di materie prime) consiste nel distruggere materie prime o
prodotti agricoli o industriali (i mezzi di produzione) cagionando cos un grave nocumento alla produzione
nazionale, oppure facendo venire meno in misura notevole merci di largo consumo. Lart 500 (diffusione di
una malattia delle piante o degli animali) contempla il fatto di chiunque cagioni la diffusione di una malattia
alle piante o agli animali pericolosa alleconomia. Lart 501 (aggiotaggio comune) prevede il fatto di chi al
fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci pubblica o altrimenti divulga notizie false esagerate
o tendenziose o adopera altri artifici atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci.
Lart 501 bis (manovre speculative su merci) incrimina il fatto di chi nellesercizio di una attivit produttiva
o commerciale compie manovre speculative ossia occulta accaparra o incetta materie prime, alimentari di
largo consumo o prodotti di prima necessit in modo atto a determinare il rincaro sul mercato interno, e pure
il fatto di chi in presenza di fenomeni di rincaro di merci ne sottrae al consumo quantit rilevanti. Lart 514
(frodi contro le industrie nazionali) sancisce che chiunque ponendo in vendita o mettendo altrimenti in
circolazione sui mercati nazionali o esteri prodotti con nomi marchi o segni distintivi contraffati o alterati
cagiona un nocumento allindustria nazionale ed punito con reclusione da 1 a 5 anni e con multa da 516.
I delitti di sciopero e serrata hanno una oggettivit giuridica di natura politica: il bene giuridico protetto non
un interesse che nasce dalla realt sociale ma un fine che espressione dellindirizzo politico. Lart 502

che prevedeva il delitto di serrata e sciopero per fini contrattuali ossia al solo scopo di imporre al datore dei
patti diversi da quelli stabiliti o di opporsi alle modificazioni di questi patti stato abrogato. Lo sciopero
passato da una fase in cui era visto come delitto a una attuale in cui visto come un diritto: si spiega dunque
come la corte abbia dichiarato lillegittimit dellart 502 che prevedeva come reato lo sciopero o la serrata
per fini contrattuali in quanto lincriminazione di quei fatti andava contro lart 40. In dottrina diffusa la
convinzione che tutte le fattispecie in tema di sciopero e serrata avrebbero dovuto essere espunte dal sistema
penale in quanto non pi compatibili con il nuovo assetto dellordinamento, ma non stato questo lindirizzo
seguito dalla giurisprudenza, che ha preferito mantenere in vita alcune fattispecie: si consideri il delitto di
serrata e sciopero per fini non contrattuali previsto dallart 503 in cui si fa riferimento a un fine politico, e in
cui la corte intervenuta dichiarando lart illegittimo nella parte in cui puniva anche lo sciopero politico che
non era diretto a sovvertire lordinamento o ad impedire il libero esercizio dei poteri legittimi nei quali si
esprime la sovranit popolare. La sentenza 165 del 1983 ha dichiarato illegittimo lart 504 della coazione alla
pubblica autorit mediante serrata o sciopero, nella parte in cui puniva lo sciopero che si proponeva di
costringere lautorit a dare o ad omettere un provvedimento o di influire sulle deliberazioni di essa, a meno
che non sia diretto a sovvertire lordinamento. Si poi affermata la legittimit dello sciopero di solidariet o
di protesta, attuato in appoggio a rivendicazioni di carattere economico avanzate nel contesto di un altro
sciopero in via di svolgimento e ci laddove le esigenze di entrambe le agitazioni siano affini. Infine lart
506 in tema di serrata da parte di esercenti di aziende che non abbiano lavoratori dipendenti stato dichiarato
illegittimo nella parte in cui punisce la sospensione del lavoro attuata da tali soggetti. Si sono avute critiche a
questi cambiamenti: le norme salvate dalla corte costituzionale non tutelano pi leconomia ma piuttosto
lordine costituzionale.
I DELITTI CONTRO LINDUSTRIA E IL COMMERCIO
Mentre nel capo 1 leconomia pubblica viene fatta oggetto di considerazione come un tutto unitario, nel capo
2 emergono le parti che compongono linsieme. I delitti contro lindustria e il commercio recano un offesa
alleconomia pubblica nellambito di singoli settori senza ripercussioni su scala nazionale, fatta eccezione
per lart 514 che richiede il verificarsi di un macro evento consistente nel nocumento allindustria nazionale.
Resta per vero che nel capo 1 vengono repressi fatti lesivi di interessi globali del sistema economico.
Nei delitti contro lindustria e il commercio rilevano gli interessi di un numero imprecisato di soggetti: si
prenda ad es il delitto di frode in commercio dellart 515 in cui si dice che chiunque nellesercizio di una
attivit commerciale o in uno spaccio aperto al pubblico consegna allacquirente una cosa mobile per un'altra
o una cosa mobile per origine provenienza qualit o quantit diversa da quella dichiarata o pattuita punito;
la fattispecie non contempla un aggressione al patrimonio del soggetto acquirente. La frode in commercio
una figura con funzione sussidiaria e subordinata rispetto al pi grave delitto di truffa: qualora ricorrano
anche gli estremi della truffa il conflitto apparente tra le norme si risolve applicando il solo delitto contro il
patrimonio ossia il delitto di truffa, e questo in virt di una clausola di riserva presente nellart 515 ossia
qualora il fatto non costituisca un pi grave delitto.
Talora interessi di natura individuale emergono anche nel capo 2: tale fenomeno dato dalla previsione del
regime di procedibilit a querela come nel caso del delitto dellart 513 della turbata libert dellindustria o
del commercio ove si contempla il fatto di chi adopera violenza sulle cose o mezzi fraudolenti per impedire o
turbare lesercizio di una industria o di un commercio; il bene tutelato qui il libero esercizio dellindustria e
del commercio ma si protegge anche la libert privata nellesercizio di una attivit economica. Con la legge
99 del 2009 stato introdotto il delitto di fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di
propriet industriale, e il delitto di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei
prodotti agroalimentari.

CAPITOLO 9 I DELITTI CONTRO LA MORALITA PUBBLICA E IL BUON COSTUME


Il titolo 9 dedicato ai delitti contro la moralit pubblica e il buon costume. In realt il legislatore in questo
titolo ha inteso riferirsi ai reati sessuali ossia i reati che attengono in qualche modo alla sfera della sessualit.
Tutti i reati in un modo o nellaltro feriscono la moralit pubblica. Quanto ai rapporti tra diritto penale e
morale, un diritto penale non secolarizzato che confonde reato e peccato tender a pullulare di fattispecie
consistenti nella repressione di comportamenti sessuali giudicati immorali e ci a prescindere dal danno ad
altri arrecato da tali comportamenti, mentre un diritto penale laico in applicazione di una separazione tra
diritto penale e morale assoggetter a sanzione solo quelle condotte sessualmente immorali tali da cagionare
un danno ad altri: ad es un diritto penale laico non punir gli atti omosessuali di 2 adulti consenzienti. Quindi
si pu punire solo la condotta che arreca danno ad altri, e tale concezione legata al principio di offensivit.
Tale settore sempre stato al centro di dibattito, ed uno dei settori pi mutevoli della storia del diritto. Il
diritto penale di antico regime tendeva a confondere il reato con il peccato soprattutto in materia sessuale:
cos ogni comportamento sessuale non in linea con la moralit e con i precetti della religione cattolica veniva
sottoposto a sanzione penale anche in difetto di una vera dannosit del fatto. Si aveva la venere mostruosit
ossia ogni atto osceno nel quale luomo o la donna operasse in senso contrario alla naturale destinazione del
proprio sesso. Lo stesso stupro era punito un tempo anche se era consensuale.
La teoria secondo cui il diritto penale doveva essere separato dalla religione e dalla morale cominciarono a
trovare riscontro gi nelle prime codificazioni penali dell800. Il codice penale francese 1810 aveva abolito
quasi tutti i reati peccati fra cui la venere mostruosit, e lo stupro veniva punito solo se violento. Il catalogo
dei reati di questo titolo veniva collocato negli attentati ai costumi allinterno del titolo dei delitti contro la
persona. Nel codice delle due Sicilie i delitti in esame furono collocati fra i delitti contro la pace e lonore
delle famiglie. Il codice parmense segu il codice francese. Il codice sardo del 1839 suddivise la materia in 2
settori: il primo era dedicato ai reati contro il costume pubblico e contemplava i delitti sessuali diversi dalla
violenza sessuale, e il secondo era invece dedicato ai reati contro lordine della famiglia e contemplava la
violenza sessuale lincesto ladulterio e altri reati. Il codice toscano accorpava i 2 gruppi di illeciti in un
unico titolo riguardante i delitti contro il pudore e lordine delle famiglie. Il codice sardo del 1859 riconferma
la bipartizione ritoccando la terminologia: da costume pubblico a buon costume. Sotto il profilo dei contenuti
i codici preunitari italiani facevano passi avanti rispetto al diritto penale di antico regime, abolendo alcuni
reati peccati quali la venere mostruosa: lo stupro veniva estromesso dai delitti salvo qualche eccezione,
lincesto veniva punito, il delitto contro natura veniva quasi sempre pretermesso, la prostituzione veniva
repressa solo in riferimento a gravi episodi di sfruttamento e abuso, loscenit veniva sottoposta a pena. Il
codice Zanardelli non arrec drastiche svolte: i compilatori decisero di riunire in un solo titolo i reati contro
il buon costume e quelli contro lordine delle famiglie. Occorre che il legislatore non invada il campo della
morale, e per questo non fu riproposta la punibilit del delitto contro natura. I compilatori del codice Rocco,
in nome dei valori dello stato fascista, intendevano viceversa restaurare la vocazione del diritto penale a farsi
paladino della moralit: i reati sessuali venivano ridistribuiti nellambito di 2 classi di delitti ossia i delitti
contro la moralit e il buon costume e i delitti contro la famiglia; inoltre venne riproposta la punibilit delle
relazioni omosessuali, ma venne per meno durante i lavori preparatori. La versione finale del codice appare
molto pi equilibrata in materia rispetto al progetto preliminare. Il codice Rocco distinse il titolo in 3 capi: il
capo 1 riguardante i delitti contro la libert sessuale, il capo 2 riguardante le offese al pudore e allonore
sessuale, e il capo 3 recante disposizioni comuni ai capi precedenti; tra le contravvenzioni venne prevista nel
titolo 1 del libro 3 una sezione dedicata alle contravvenzioni concernenti la polizia dei costumi fra cui gli art
725 e 726 a protezione della pubblica decenza.
Pochi titoli del codice penale hanno subito perdite paragonabili a quelle subite dal titolo 9. Questi delitti
vanno verso una lenta estinzione. Gli art dal 531 al 536 riguardavano i delitti di prostituzione: essi sono stati
tutti abrogati e sostituiti dalle norme della legge Merlin 75 del 1958 con cui si abolirono le case chiuse e si

rimodell lintera materia. Lart 544 prevedeva una causa speciale di estinzione del reato, ossia il matrimonio
successivo tra lautore del reato e la persona offesa estingueva un qualsiasi delitto di cui al capo 1, oltre che
il delitto di corruzione di minorenni dellart 530: la norma per fu abrogata dalla L 442 del 1981. Ma il pi
grosso colpo al titolo 9 stato inferto ad opera della L 66 del 1996 la quale ha disciplinato ex novo tutta la
materia dei reati sessuali ricollocandoli nellambito dei delitti contro la persona: con tale riforma lintero
capo 1 stato abrogato e sono stati abrogati pure lart 530, 539 dellet della persona offesa, 541 delle pene
accessorie e 542 e 543 concernenti la querela. In sostanza del corpo normativo originale del titolo 9 rimasto
poco: il capo 1 sparito, del capo 2 restano solo gli art 527 528 e 529, e del capo 3 resta lart 540 che detta la
definizione di rapporto di parentela che per non esaurisce i suoi effetti allinterno del titolo ma produce
effetti allesterno. In sostanza quindi restano solo gli art 527 528 e 529.
I BENI GIURIDICI PROTETTI
I beni giuridici protetti sono moralit pubblica e buon costume. Il buon costume un concetto assorbente
della moralit pubblica nel senso che lunica moralit pubblica tutelata quella che fa riferimento allambito
del buon costume. Il titolo fa riferimento alla materia sessuale, e quindi il buon costume del titolo 9 concerne
il complesso delle abitudini di vita conformi alla civile convivenza nel campo della sessualit, e quindi di
conseguenza la moralit pubblica rilevante nel titolo 9 la moralit sessuale. Quindi moralit pubblica e
buon costume sono una cosa sola.
La moralit pubblica vista come bene giuridico sospetto sotto il principio di offensivit e sotto altri principi
costituzionali. Il principio di offensivit impone di sottoporre a pena solo i fatti che arrechino lesione o
mettano in pericolo un bene giuridico. Inoltre la tutela penale del bene giuridico non pu risolversi nella
limitazione ingiustificata di diritti costituzionalmente garantiti: ad es esiste un diritto costituzionalmente
garantito che si riferisce a questa materia ed la libert sessuale la quale pu essere limitata solo qualora si
risolva nella limitazione di una libert altrui, ad es lintrattenere una relazione omosessuale pu essere visto
come contrastante con la moralit pubblica, ma esiste un diritto costituzionalmente garantito che la libert
sessuale. Diversa invece la prospettiva della criminalizzazione di condotte attinenti alla sfera sessuale in
vista della protezione di libert altrui o in presenza di una dannosit sociale: si pensi allimposizione alla
vista altrui di un atto osceno, esso non appare rilevante penalmente in quanto produttivo di un danno al bene
della moralit pubblica ma piuttosto ne giustificata la punizione perch viene limitata la libert negativa di
chi ha il diritto di non vedersi imposta la visione di un simile atto.
CAPO 1 DEI DELITTI CONTRO LA LIBERTA SESSUALE E IL LORO TRASFERIMENTO
Uno dei settori in cui la riforma intervenuta quello dei reati contro la libert sessuale ossia di quelli che
vengono chiamati delitti di stupro. In origine erano contenuti nel titolo 9, ma nei decenni successivi la libert
sessuale fu vista come una libert della persona e con la L 66/1996 questi delitti sono stati definitivamente
collocati nel titolo 12 dei delitti contro la persona.
CAPO 2 DELLE OFFESE AL PUDORE E ALLONORE SESSUALE

LE OFFESE AL PUDORE

Il capo 2 a differenza del capo 1 si inserisce in questo titolo. Il pudore sessuale il tipico sentimento che
induce gli esseri umani al riserbo di tutto ci che riguarda le manifestazioni della libidine. Le fattispecie a
tutela del pudore sono quelle degli art 527 e 528 ossia gli atti osceni e le pubblicazioni e spettacoli osceni.
Nellimpianto originale del codice gli atti osceni, purch commessi in luogo pubblico, sono sottoposti a pena.
Lart 527 prevedeva poi la punibilit degli atti osceni colposi ad es la donna che si spoglia in casa non
avvedendosi colposamente della finestra aperta, ma questa ipotesi stata depenalizzata. Qualora gli atti

osceni siano compiuti allinterno o nelle vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ci
derivi il pericolo che essi vi assistano la pena aumentata da un terzo alla met.
Quanto alle pubblicazioni e spettacoli osceni (528) si tratta di una fattispecie che va a punire ogni tipo di
condotta relativa alla produzione e al commercio di oggetti osceni e alla rappresentazione di pubblici
spettacoli teatrali o cinematografici osceni, e la legge pi recente ha esteso la punibilit alle trasmissioni
radiofoniche e televisive oscene.
Lart 529 contiene la definizione di osceno: si considerano osceni gli atti e gli oggetti che secondo il comune
sentimento offendono il pudore. Si hanno 2 concezioni in merito alla definizione: il criterio storico statistico
e criterio deontologico. Secondo il criterio storico statistico si deve guardare allessere e non al dover essere:
il pudore sarebbe individuabile in quello medio riscontrabile nella collettivit in un dato momento storico; il
criterio ha un carattere relativo e non assoluto, infatti il comune senso del pudore muterebbe al mutare dei
costumi sociali ad es una donna a seno nudo in una spiaggia avrebbe suscitato scandalo fino a 30 anni fa ma
non oggi. Secondo invece il criterio deontologico si deve guardare al dover essere ossia al pudore che ogni
uomo dovrebbe avere: il criterio di tipo assoluto e non relativo, nel senso che la misura giusta del pudore
non dovrebbe variare nel tempo essendo prerogativa dellessere umano nei suoi stessi istinti o nella sua
normale razionalit, e in questa prospettiva ci che era osceno ieri dovrebbe esserlo anche oggi. Concezione
seguita quella storico statistica. Il concetto di atti osceni suscettibile di variazione a seconda dei luoghi,
oltre che dei tempi: seno nudo, se esso pu non offendere il senso del pudore in una spiaggia, sarebbe invece
offensivo in una piazza. La dottrina ha reinterpretato il bene giuridico riconsiderandolo sotto il profilo della
libert dei singoli da non desiderate ingerenze sgradite nella sfera sessuale: si comprende come la cassazione
abbia reinterpretato lart 528 pervenendo allassoluzione di un rivenditore di videocassette pornografiche che
teneva le stesse in un locale separato da quello da tutti accessibile, e in questo caso il cliente che varcava la
soglia del locale era ben consapevole di ci che andava incontro e dunque la sua era una libera scelta e di
conseguenza la sua libert non subiva lesione anzi in questo modo si darebbe risalto al diritto di auto
determinazione dei singoli anche nella sfera sessuale, e quindi il bene cos reinterpretato non sarebbe pi di
tipo superindividuale ma di tipo individuale.

LE OFFESE ALLONORE SESSUALE

Quanto allonore sessuale, esso lopinione che la generalit della popolazione professa circa i requisiti per i
quali una persona da ritenersi moralmente incensurabile sotto laspetto sessuale. Appartenevano a questo
settore i delitti degli art dal 530 al 538. Lart 530 prevedeva il delitto di corruzione di minorenni, delitto oggi
riposizionato fra i delitti contro la persona. Gli art dal 531 al 538 invece riguardavano i delitti in materia di
prostituzione: nel 1958 tutti questi delitti sono stati abrogati e sostituiti dalle norme previste dalla L Merlin
che sottopose a pena una miriade di condotte collegate allesercizio della prostituzione (reclutamento,
induzione, agevolazione, favoreggiamento, sfruttamento, locazione di mobili per esercizio). Lonore sessuale
dovrebbe far capo allindividuo e non alla societ, ma il legislatore non ha agito in tal senso ma ha previsto
una serie di reati che non si fondono sul consenso o meno delle vittime ma che tutelano lonore sessuale
come un bene di carattere pubblicistico a prescindere dalla volont delle persone coinvolte.
FUTURO DI QUESTI DELITTI
Il diritto penale non deve spingersi a punire condotte che non sono riprovate dalla coscienza sociale, ma non
vale il contrario ossia non ogni condotta riprovata dalla collettivit deve essere sottoposta a sanzione penale
ma solo quelle che recano un danno ad altri.
In un codice penale moderno non vi spazio per un simile bene giuridico. I delitti contro la moralit
pubblica e il buon costume devono scomparire, ma questo non significa che i reati che connotano questo
titolo non possono trovare posto in un altro titolo. Si visto che si tratta di un processo gi avviato, infatti il

capo 1 stato riformato e ricollocato in un altro titolo, e il capo 2 ha subito molte perdite con la legge
Merlin. Leliminazione del bene non sarebbe un innovazione, infatti nei codici riformati negli ultimi anni
simili beni sono stati abbandonati e lo stesso progetto Pagliaro tent di cancellarli.
CAPITOLO 9 BIS I DELITTI CONTRO IL SENTIMENTO PER GLI ANIMALI
Questo titolo non esisteva prima del 2004, ma stato introdotto con la L 189 del 2004. Il titolo composto di
5 articoli che contemplano 4 fattispecie. Se il legislatore ha pensato di realizzare un tale sconvolgimento del
codice doveva avere delle buone ragioni: questo uno dei casi in cui la mutata percezione sociale di certi
fatti ha determinato la progressiva emersione di un nuovo bene giuridico da proteggere o la trasformazione di
un bene giuridico gi prima esistente. Sebbene da sempre luomo vive a stretto contatto con gli animali, solo
in tempi recenti si provveduto a tutelarli penalmente di fronte a fatti di particolare gravit. Prima solo
luccisione o il danneggiamento di animali altrui era tutelato, mentre ora anche animali propri o randagi.
Si riscontrano gi nel codice sardo norme a protezione degli animali. Il codice Zanardelli prevedeva una sola
contravvenzione allart 491 sul maltrattamento di animali, e pure il Rocco. Con il progredire della sensibilit
civile verso gli animali si rese necessaria una riforma: lart 727 fu modificato con la L 473 del 1993 con cui
si introducevano nuove contravvenzioni fra cui quella della detenzione di animali in condizioni incompatibili
con la loro natura e dellabbandono di animali domestici o che abbiano acquisito le abitudini alla cattivit.
La L del 2004 oltre ad aver introdotto il nuovo titolo 9 bis ha previsto anche nuove fattispecie delittuose,
punibili con pene detentive talora piuttosto severe e non alternative ma cumulative con la pena pecuniaria: ha
inoltre mantenuto la contravvenzione dellart 727, ora limitata allabbandono di animali domestici e alla
detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Le fattispecie delittuose previste sono:
uccisione di animali (544 bis), maltrattamento di animali (544 ter), spettacoli o manifestazioni vietate (544
quarto), divieto di combattimenti tra animali (544 quinto), e art 544 sei riguarda confisca e pene accessorie.
LOGGETTO DELLA TUTELA
Qual loggetto della tutela in questo titolo? Si protegge la sensibilit degli uomini verso gli animali oppure
si protegge direttamente i diritti degli animali? Con il mutare della percezione sociale verso gli animali
cambiata anche la prospettiva della tutela, infatti si distinguono 3 fasi storiche: in una prima fase che va fino
al medioevo gli animali potevano essere autori di reati ed erano addirittura processati e puniti per i crimini
che commettevano, e inoltre si riconoscevano loro anche alcuni diritti e cos si punivano i maltrattamenti; in
una seconda fase che va sino a poco tempo fa agli animali non si riconoscevano diritti e non venivano pi
processati ma neppure venivano tutelati; in una terza fase si tende invece a riconoscere alcuni diritti, per i
diritti non sono riconosciuti direttamente agli animali ma al sentimento che gli uomini hanno per gli animali,
infatti il titolo non dei delitti contro gli animali. Quindi il legislatore non ha voluto spingersi a riconoscere
diritti in capo agli animali, perch offesa la collettivit e non lanimale. Il bene tutelato non il diritto degli
animali ma il sentimento umano di piet verso le sofferenze causate senza necessit agli animali.

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