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Si descrivano le caratteristiche del sistema di rating interno precisando per quali finalit viene utilizzato dalle banche,

successivamente si specifichino i seguenti aspetti: -il tipo di informazioni da cui alimentato -quale o quali misure consentono di
quantificare il rischio di insolvenza per le diverse classi di rating -quale relazioni esistono tra rating del cliente e pricing del credito.
Il procedimento del rating consente alle banche di effettuare una valutazione sul rischio di insolvenza che una controparte potrebbe
avere, rappresenta quindi la probabilit di onorare le obbligazioni contrattuali da parte della controparte. - riferito a un dato
orizzonte temporale -viene effettuato sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili - espresso mediante una
classificazione su scala ordinale Il concetto di rating stato introdotto con Basilea II e calcola il coefficiente di ponderazione da
applicare a ciascuna esposizione, le attivit ponderate per il rischio rwa devono essere coperte almeno dall 8%del patrimonio della
banca. Il calcolo del coefficiente di ponderazione dipende da: -il merito creditizio del soggetto affidato -la rischiosit delle singole
operazioni creditizie che vengono misurati da 4 componenti di rischio: -probability of default (PD): la probabilit di insolvenza
della controparte debitrice -loss given default (LGD): la perdita in caso di default -exposure at default (EAD): lesposizione della
banca al momento del default -maturity (M): la scadenza delloperazione Una quantificazione pi precisa del rischio pu essere
ottenuta tramite la perdita attesa (Expected Loss EL), cio la perdita che si manifesta in media entro un certo intervallo temporale
su ogni esposizione in portafoglio. La perdita attesa un elemento di costo del credito e dovrebbe essere assorbita ex ante in termini
di spread sul tasso del credito. Il vero elemento di rischio la perdita inattesa (Unexpected Loss UL), cio il rischio che la perdita
effettiva sia superiore a quella attesa. E su questo valore che viene definito il patrimonio di vigilanza. Un indicatore di perdita
inattesa molto utilizzato il Valore al Rischio (Value at Risk VaR) che esprime la massima perdita inattesa che si pu verificare in
un certo orizzonte temporale di riferimento con una certa probabilit di accadimento (tipicamente il 99,9%). Ci sono due tipologie di
sistemi di rating: -rating esterni: le autorit di vigilanza calcolano i coefficienti di ponderazione sulla base di rating esterni di agenzie
qualificate come Moodys, Standard & Poors e Fitch -rating interni (IRB): i coefficienti di ponderazione sono determinati dalla
banca applicando funzioni regolamentari fornite dalle autorit di vigilanza. I sistemi di rating interni devono essere validati dalla
Banca dItalia prima di poter essere utilizzati, infatti devono rispettare i requisiti minimi prudenziali.
Si descrivano i principali passaggi dellistruttoria di fido come procedura della valutazione del rischio, precisando in particolare le diverse tipologie di informazione raccolte dalla banca e il significato ad esso attribuito ai fini della valutazione -le caratteristiche
delle analisi qualitative e quantitative effettuate ne corso dellistruttoria -il concorso della relazione finale e le proposte che la sui
fini della distinzione -la funzione di eventuali clausole contrattuali o concessi.
La procedura preliminare alla concessione di un fido listruttoria di fido, unattivit di valutazione e selezione eseguita a priori,
delle eventuali controparti al fine di attenuare i risvolti negativi di una selezione avversa. Terminata lattivit di selezione, la banca
misura il rischio, attribuisce il rating e definisce il tasso dinteresse del credito, la fase successiva consiste nel monitoraggio delle
posizioni prese, si pu quindi verificare una rinegoziazione ma anche la revoca dellaffidamento. Riguardano principalmente la
dimensione e la composizione del portafoglio prestiti. Durante questa fase si producono, scambiano e elaborano informazioni sul
soggetto richiedente, lintermediario bancario emette quindi un giudizio di affidabilit utilizzando, informazioni pubbliche (bilanci),
informazioni confidenziali, risulter quindi un contratto personalizzato, difficilmente cedibile e negoziabile, questa difficile
conversione in liquidit rappresenter per la banca un rischio. Si coinvolgono le strutture periferiche della banca che raccolgono tutti
i dati di natura anagrafica e residuale necessari, consultando anche la centrale dei rischi CR gestito dalla banca dItalia. Si esegue
inoltre una fase integrativa sia qualitativa che quantitativa, laccuratezza delle analisi variano a seconda della richiesta, in generale
cresce al crescere della redditivit. -Vi sono anche analisi di previsione di insolvenza -classificazione degli impieghi in diverse classi
di rischio Listruttoria si conclude con una relazione di fido che sintetizza gli esiti della valutazione condotta su tutte le fonti
informative. Nella relazione: - contenuta la proposta della dimensione del fido accordabile - identificata la forma tecnica in
relazione al rating - individuato il tasso di interesse congruente La relazione di fido viene infine presentata agli organi decisionali
dellimpresa, che deliberano la decisione di affidamento. In seguito ci pu essere un periodo di negoziazione tra la banca e il cliente
(es. se la banca richiede garanzie accessorie).

Cosa sono ac e ec e i vari casi in cui ac<>=0 o =ec Capitale a rischio, capitale disponibile e pianificazione del capitale Il VaR
anche detto CaR (Capitale a Rischio) o Economic Capital (EC); questo di solito non coincide con il capitale disponibile presso la
banca (AC), che dato dal valore delle attivit meno il valore delle passivit presso terzi. Dunque si hanno 3 casi:
-AC>EC: il capitale disponibile non interamente utilizzato, in questo caso possibile assumere nuovi rischi o restituire il capitale
inutilizzato agli azionisti tramite dividendi straordinari o buyback -AC<EC: la banca in una condizione di disequilibrio, dunque
necessario procedere alla raccolta di nuovo capitale e/o a diminuire i rischi in essere AC=EC: una condizione apparentemente ideale, ma rigida e difficile da mantenere; preferibile avere un capitale disponibile
leggermente superiore al capitale a rischio Il problema dellintegrazione dei rischi Generalmente per ogni classe di rischi, viene
calcolato separatamente un VaR, in quanto la stima del rischio avviene utilizzando strumenti diversi e orizzonti temporali diversi
nelle varie tipologie. Lintegrazione in un unico valore dei VaR delicata per due motivi: -Prima dellintegrazione gli orizzonti
temporali devono essere resi omogenei -Nellintegrazione bisogna tener conto della correlazione imperfetta tra i rischi (sommarli
semplicemente sarebbe eccessivamente pessimistico) Il secondo problema ancora aperto e per ora le autorit di vigilanza
richiedono prudenzialmente la somma semplice dei rischi.

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