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LE BOMBOLE SUBACQUEE

Le bombole sono da sempre croce e delizia del subacqueo. Pesano,


hanno costi esorbitanti, richiedono unaccurata manutenzione,
montano diversi tipi di rubinetto e cambiano in continuazione,
colorazione e normative per i collaudi
Tantissime sono le domande che ci sono state rivolte su questa
fondamentale parte dellattrezzatura subacquea. Fondamentale, Si!
Perch senza unadeguata scorta di miscela respiratoria al seguito o
senza essere collegati per mezzo di un ombelicale con la superficie,
non potremmo proprio immergerci. Ecco quindi la necessit di un
vademecum dinformazioni per capire ed orientarsi nella scelta e
nelluso delle bombole subacquee. Scelta che deve essere, a mio
parere, sempre in funzione del tipo dimmersione che si vuole
effettuare.
Iniziamo subito partendo dallanalisi dei materiali con cui sono costruite. Attualmente esistono
due principali tipi di materiali per la produzione di bombole per apparati dimmersione
denominati SCUBA (Self Contained Underwater Breathing Apparatus). Questi sono: Acciaio e
Alluminio, anche se, in entrambi i tipi sono usati in realt delle leghe metalliche (acciaio al
cromo-molibdeno per le bombole dacciaio e una lega dalluminio con magnesio, fosforo, silicio
e manganese per quelle in alluminio). Tra i materiali utilizzati per la produzione di bombole per
SCUBA esiste anche il cosiddetto materiale Composito (si tratta di una bombola a strati di
Alluminio, Carbonio e Kevlar), questultimo trova per maggiore impiego per luso con
autorespiratori di superficie che sottacqua. Ad ognuno di questi materiali corrispondono
ovviamente vantaggi e svantaggi, dei quali il subacqueo deve tenere conto operando la sua
scelta. Esistono anche situazioni in cui alcuni potenziali svantaggi possono trasformarsi in
vantaggi. Ad esempio, il peso di una bombola dacciaio (potenziale svantaggio) potrebbe
permettere una parziale riduzione della zavorra (vantaggio) da parte del subacqueo.
ACCIAO o ALLUMINIO?
Rispondere a questa domanda sarebbe come rispondere alla domanda: luniverso finito o
infinito? In ogni caso ognuno pu rispondere personalmente dopo aver preso nota delle
differenze e dei problemi che questi due diversi tipi di materiale presentano:
Il problema dellossidazione Per le bombole dacciaio, il processo chimico dellossidazione,
nel tempo, pressoch inevitabile. In una bombola dacciaio, infatti, per quanto protetta da
sofisticati processi di verniciatura, lossidazione trover sempre un suo punto dinnesco che nel
tempo non mancher di mostrare i suoi effetti (ruggine). Per aumentare la vita di una bombola
di acciaio non sufficiente per preservarne solo lesterno, ma vanno effettuate costanti
ispezioni anche nellinterno. E qui che condensa e umidit aiutate da una buona quantit di
ossigeno (bombola carica) riescono pi facilmente ad intaccare il metallo. Uno dei punti
nevralgici delle bombole di acciaio inoltre rappresentato dalla base sferica, che racchiusa nel
fondello di gomma, necessario per tenerla in piedi, costituisce uno dei punti di maggior
ristagno per lacqua. Nel tempo il ristagno dellacqua pu intaccare la vernice e dare inizio
allossidazione del metallo in una zona difficilmente visibile della bombola. Lossidazione delle
bombole in alluminio pur essendo molto rapida rispetto a quella dellacciaio costituisce invece
una protezione del metallo stesso. Lossido di alluminio infatti, essendo impermeabile
allossigeno, una volta formatosi, protegge il materiale sottostante aumentandone la durata.
Tale fenomeno di ossidazione dellalluminio detto: passivazione. E quindi giusto
affermare che per ambienti molto umidi, come imbarcazioni da crociera o per usi molto
frequenti come quelli che se ne fanno nei Diving Center delle aree tropicali, dove le stesse
bombole entrano in acqua anche tre o quattro volte al giorno per circa otto mesi lanno,
preferibile lutilizzo di bombole in alluminio.

La Corrosione Galvanica E quel particolare fenomeno, denominato anche elettrolisi, che


causa la parziale dissoluzione di uno dei due metalli che vengono a contatto attraverso una
soluzione elettrolitica (acqua marina). Nel nostro caso i metalli in contatto sono quello della
bombola (acciaio o alluminio) e quello della rubinetteria (generalmente ottone cromato).
Questo fenomeno porta alla possibilit che vi sia nel tempo un deterioramento del metallo della
bombola con formazione di piccole cavit o scomparsa di parte dei filetti della bombola stessa.
Il fenomeno pu essere riscontrato pi facilmente nelle bombole in alluminio che in quelle in
acciaio. Fortunatamente la cromatura delle rubinetterie in ottone ed il rivestimento protettivo
delle bombole stesse, insieme ad un adeguato e periodico trattamento, impediscono nella
maggior parte dei casi linstaurarsi di questo fenomeno.
Pesi e Dimensioni E certamente a tutti nota la differenza di peso tra acciaio ed alluminio,
questultimo infatti notevolmente pi leggero rispetto al primo (Acciaio Ps=7,85 kg/dm3
Alluminio Ps=2,60 kg/dm3). Unaltra differenza sta nella diversa resistenza dei due metalli
(durezza) ci fa s che per bombole in alluminio a parit di pressione di esercizio siano
necessari spessori di metallo maggiori (Acciaio spessore 5 mm, Alluminio spessore da 12
a 18 mm). Tutto ci porta a due osservazioni: le bombole in acciaio a parit di capacit
risulteranno leggermente meno pesanti (a terra) di quelle in alluminio, per via del maggior
spessore di metallo di queste ultime, mentre le bombole in alluminio, pur pesando di pi,
risulteranno avere una galleggiabilit maggiore di quelle in acciaio. Possiamo dire quindi che:
chi simmerge utilizzando bombole in acciaio pu considerare il peso della bombola scarica
(senza quindi il peso della miscela respiratoria) come parte integrante della zavorra necessaria
a scendere, mentre chi simmerge con bombole in alluminio dovr, oltre che compensare la
diminuzione di peso dovuta alla diminuzione della miscela respirata durante limmersione (cosa
che necessaria anche con le bombole in acciaio) anche compensare la galleggiabilit offerta
dalle bombole in alluminio stesse. E questo uno dei motivi per i quali molti subacquei tecnici
preferiscono utilizzare come bombole da fase delle bombole in alluminio. Queste, infatti,
leggermente zavorrate, finiscono per offrire una galleggiabilit neutra che non disturber la
galleggiabilit del subacqueo quando questo dovesse avere necessit di separarsene.
LA CAPACITA
Per quanto riguarda la capacit delle bombole subacquee attualmente possiamo affermare che
c solo limbarazzo della scelta. Troviamo infatti bombole da 5, 10, 12, 15 e 18 litri e non
difficile reperire anche tagli intermedi come 3, 7 o 9 litri sia in alluminio sia in acciaio. Va per
sottolineata, a parit di dimensioni esterne, la differenza di capacit tra bombole in alluminio e
bombole in acciaio. Questultime, a parit di dimensioni, presentano una maggiore capacit.
Lacciaio infatti, come gi detto, avendo una durezza maggiore dellalluminio necessit di
spessori pi sottili, il tutto a vantaggio del volume interno della bombola, che risulter
maggiore.
Tabella Capacit, Pesi e Misure delle bombole
pi utilizzate
Capacit e
materiale

Diametro
in mm

Lunghezza
in mm

Peso
in Kg

10 litri
acciaio

178

570

10.08

12 litri
acciaio

203

510

12.08

15 litri
acciaio

203

620

16.09

18 litri
acciaio

208

650

19.07

10 litri
alluminio

176

655

12,7

12 litri
alluminio

191

670

15,7

LE PUNZONATURE DELLA BOMBOLA E I COLLAUDI


Ogni bombola porta con se un suo passaporto. Si tratta di tutte quelle informazioni che si
trovano punzonate sulla sua ogiva. importante conoscerne il significato al fine di non
commettere errori in fase di assemblaggio del rubinetto o di ricarica che potrebbero provocare
spiacevoli incidenti. Di seguito riportiamo lelenco delle punzonature che secondo lattuale
direttiva europea (97/23/EC Pressure Equipment Directive) devono trovarsi sullogiva
della nostra bombola.
M25x2 = tipo di filetto della rubinetteria
EN 1964-1 IT FABER 02/1301/024 = numero di matricole assegnato della bombola
CE 0062 UT = identificativo dellorganismo che collauda, UT sta per controllo ad ultrasuoni
3,8 MM = spessore minimo di progetto
010 KG = peso della bombola
V15,0 L = capacit della bombola
PS 200 BAR AT 15 C = pressione di esercizio in bar
PS 318 BAR TS -50+65 C = pressione di prova idraulica in bar (collaudo)
X = punzone del collaudatore
2004/01 = anno e mese di collaudo
BREATHING APPARATUS 1002 AIR/ARIA = tipo di gas
XXXXXXX XXXXXXX = punzonatura opzionale richiesta al produttore dal rivenditore
Per quanto riguarda il collaudo della bombola (test idrostatico) questo attualmente previsto
trascorsi 4 anni dalla data del primo (quello effettuato dal produttore). I collaudi successivi
dovranno effettuarsi invece con cadenza biennale dalla data dellultimo collaudo punzonata
sullogiva.
OCCHIO AL FILETTO
Da anni si sentiva la necessit di uniformare il filetto delle bombole subacquee ad un unico
passo al fine di evitare errori nellassemblaggio dei rubinetti. Questo finalmente accaduto,
grazie ad una precisa normativa comunitaria (UNI EN 144-1:2000) che non ha per risolto il
vecchio problema. Nel passato, infatti il filetto generalmente utilizzato per le bombole
subacquee era il noto GAS, progressivamente sostituito dallattuale M25x2. Il problema sta
nel fatto che mentre il vecchio GAS non pu essere avvitato su una bombola con filetto
M25x2 possibile riuscire a fare il contrario. Com facile intuire montando un rubinetto
M25x2 su di una bombola con passo GAS si ottiene un apparente buon assemblaggio tra i
due, anche se, per arrivare al fine corsa del filetto della rubinetteria necessario fare forza con
un mazzuolo (cosa che pu sembrare normale a chi ha poca esperienza con le bombole) a
danno dello stesso filetto della rubinetteria. Ovvio che alla prima carica il rubinetto, che non
presenta unidonea tenuta dei filetti, potrebbe essere espulso dalla pressione, causando
spiacevoli inconvenienti. Il problema dovrebbe comunque risolversi nel tempo. La norma
comunitaria introdotta prevede infatti, la totale scomparsa delle bombole con il vecchio filetto
GAS in un periodo definito di transizione che non pu andare oltre il 2010.
CODICI COLORE PER LE BOMBOLE
Il subacqueo moderno si trova non di rado a trafficare con gas quali Ossigeno, Argon ed Elio,
oltre ovviamente alla vecchia, ma sempre amata Aria, per la preparazione di miscele
respiratorie adatte al proprio profilo dimmersione. La ricarica fai da te di miscele binarie
(Nitrox) e Ternarie (Trimix) infatti sempre pi utilizzata, non solo da chi effettua immersioni
tecniche, ma anche da chi semplicemente desidera aumentare i propri margini di sicurezza in
immersione (immersioni ricreative utilizzando nitrox). Le bombole contenenti gas, sia per uso

respiratorio che industriale, riportano una punzonatura sullogiva che ne identifica il contenuto.
il contenuto inoltre indicato mediante un preciso codice colore riportato sullogiva della
bombola stessa.
Con Decreto 7 gennaio 1999 il Ministero dei Trasporti, ravvisando l'opportunit di uniformare le
colorazioni distintive delle bombole nei Paesi CE, ha disposto l'applicazione della nuova norma
UNI EN 1089-3 che prevede un sistema di identificazione delle bombole con codici di colore
delle ogive e che differisce da quello attualmente usato in Italia. Il nuovo sistema di
identificazione divenuto obbligatorio per le bombole nuove dal 10 agosto 1999, ma fino al 30
giugno del 2006 ammesso luso del vecchio sistema di colorazione ancora in circolazione. La
codifica dei colori riguarda solo l'ogiva delle bombole, in generale il corpo della bombola pu
essere dipinto di qualsiasi colore che non comporti il pericolo di erronee interpretazioni.
Da notare che per luso subacqueo vale la colorazione per le miscele ad uso respiratorio
(ricordiamo che laria comunque considerata una miscela di azoto/ossigeno). Attenzione
per, mentre per le miscele binarie elio/ossigeno (Eliox) prevista una specifica colorazione
nulla sancito per le miscele respiratorie ternarie (Trimix). Ricordiamo comunque che ogni
bombola contenente miscele diverse dallaria va sempre contrassegnata in modo da indicarne il
contenuto e la quota (profondit massima o minima) alla quale la miscela contenuta pu
essere respirata senza causare problemi.
Fonte: Giuseppe Carriera

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