Si chiama Legge 183 del 10 dicembre 2014, ma tutti la conoscono come Jobs Act. Quindici articoli che hanno lo scopo di fornire delle linee guida da essere ampliate con Decreti Legislativi, infatti vengono dati pieni poteri al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonch in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dellattivit ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenza di cura, di vita e di lavoro. Dalle linee guida emerge chiaramente la posizione del legislatore: privare i lavoratori dei loro diritti per i quali sono state fatte tante battaglie sindacali. vero che le cose cambiano, che le esigenze degli anni 70 non sono quelle del 2015, ma il lavoro sempre lunica fonte di sostentamento dei cittadini, ancora non viene inventato un modo per non pagare il mutuo, per non pagare i libri ai figli, per non pagare le bollette e tutte le altre spese a cui ogni individuo deve far fronte. Il Jobs Act discrimina i lavoratori. Tutti coloro che vengono assunti o che perdono i lavoro oggi hanno la sfortuna di essere arrivati tardi. Tutele crescenti in base allanzianit contributiva, ammortizzatori (Naspi) in base alla storia contributiva dei lavoratori significano non essere pi possessori di diritti uguali per tutti. Larticolo 3 della Costituzione italiana viene di fatto stracciato, cos come viene stracciato larticolo 2, lo Stato ci sta privando dei diritti inviolabili: di fatto si impedisce ai lavoratori di avere una vita, di formare una famiglia, di progettare il proprio futuro. Sappiamo perfettamente che oggi non vengono concessi mutui con contratti a tempo indeterminato perch non forniscono sufficienti garanzie, figuriamoci con un nuovo contratto che in caso di perdita di lavoro o di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, dopo soli due anni, d diritto a briciole. Stessa cosa per gli ammortizzatori sociali il requisito di 13 settimane contributive negli ultimi quattro anni o di 18 giorni lavorativi nellultimo anno danno diritto a briciole. Con il Jobs Act si vuole mettere le mani anche sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Larticolo 4 non lascia spazio a dubbi poich vengono utilizzate le parole di razionalizzazione e semplificazione per gli adempimenti a carico dei cittadini e delle imprese. Losservatorio indipendente di Bologna chiude lanno con 660 infortuni mortali e se vengono contatigli incidenti stradali e in itinere si arriva a 1350. Semplificare la sicurezza, rivedere il regime di sanzioni non ha mai portato nulla di buono, lunico investimento da fare sulla prevenzione. Siamo arrivati a 10 milioni di italiani che vivono in condizioni di povert, decine e decine di italiani si sono tolti la vita perch non riescono a trovare un lavoro o perch lo hanno perso, tanti cervelli che fuggono perch qui non hanno nessuna possibilit. Con il Jobs act si finisce di affossare la dignit dei lavoratori. Siamo dei cittadini che non ci stanno, che non vogliono essere privati dei loro diritti e che non vogliono che sia tolto il futuro alle nuove generazioni. Il Jobs Act incostituzionale e se questo ancora un Paese democratico non sono i diritti dei lavoratori a dover esser stracciati, ma il Jobs Act. Lunica possibilit che abbiamo un intervento della Corte Costituzionale per tanto sindacati, partiti, devono ascoltare il nostro appello per presentare un ricorso. *Samanta Di Persio- scrittrice, L'Aquila. Autrice, tra l'altro, di "Morti bianche, Diario dal mondo del lavoro" e Imprenditori suicidi. *Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico, Firenze. Sue le denunce alla Commissione Europea per violazione delle direttive in tema di sicurezza sul lavoro, una delle quali conclusasi con l'apertura di procedura d'infrazione contro il nostro paese.