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GIORNALE PARROCCHIALE
Sempre aggiornato e ricco di notizie
consultabile anche online al sito
www.basilicacateriniana.com
il Ponte
il Ponte
Leditoriale del Parroco
TRE CORONE E UNA STELLA
Cari Parrocchiani, se Paolo Silenziario definiva lEpifania mistica festa di Dio nel
mese delle vesti dorate , la festa dellepifania in Germania nel linguaggio popolare
conosciuta come giorno dei tre Re .Ecco il motivo per cui ho titolato questo
editoriale Tre corone e una stella . Il colore fiabesco di questa festivit col suo
fastoso corteo dei tre Magi, cantati su sontuosi cammelli che con passo ondulatorio
emergono gravi da dune dorate, per seguire la stella tra paesaggi incantati, cede il
passo alla realt teologica. La piena manifestazione di Dio in Cristo Ges. I Magi,
diceva il Cardinal Martini, simboleggiano il pellegrinaggio dellumanit verso
lincontro col Signore, sono il simbolo di quel grande pellegrinaggio globale, di quella
carovana di generazioni e di culture che cercano di decifrare gli ardui confini
dellesistenza. Vedete, suggestivo considerare la grande gioia dei tre Re, al vedere
la stella, gioia che fa seguito a tante ansie, oscurit paure, fatiche, lotte. Uomini
forti, che si lasciano guidare nel buio della notte, da un segno messianico, la stella e
la parola di Dio, fino ad arrivare a riconoscere e ad adorare il Salvatore del mondo.
Se il vescovo, colui che incoraggia e stimola i cammini di coloro che cercano Dio
nel buio della notte del mondo, quanto pi un parroco! Allora cari Parrocchiani,
anche a ciascuno di noi richiesto un gesto di abbandono in Dio, affidarci e affidare
la nostra vita a Dio alla sua Parola, ai sacramenti e saperlo riconoscere vivo,
presente, palpitante per noi, soprattutto nella Santa Eucarestia! Rivestiti dalle vesti
dorate di opere buone, come i tre Re, restiamo uniti nel notturno cammino e
partecipiamo pieni di gioia alla mistica festa di Dio.
Tutti benedico di cuore con affetto
P. Alfredo Parroco
IL SACRAMENTO DELLA
CONFESSIONE
uro 2.200
Nel prossimo numero di Febbraio saranno pubblicate le destinazioni del ricavato.
3 gennaio 2015
Oggetto: PARROCCHIA SAN DOMENICO SIENA
Caro Padre Alfredo,
in occasione della recente peregrinazione delle Reliquie di San Giovanni Paolo II, provenienti dal
nostro Policlinico Universitario, la Parrocchia di San Domenico ha voluto donare 200 euro da
destinare all'AIGOC (Associazione Italiana Ginecologi e Ostetriche Cattolici).
L'Associazione canonicamente riconosciuta, si pone come scopo quello di tutelare la vita nascente
attraverso programmi di ricerca e di sostegno alla Madre e al bambino. Grato per il cortese e
generoso gesto, porgo a te alla tua comunit i ringraziamenti dell'intera Associazione AIGOC e i
miei personali.
Con viva cordialit.
Franca Piccini
Dopo il Sinodo
Sinodo, papa, Chiesa
di Luigi Bettazzi
Il Sinodo sulla famiglia, svoltosi in Vaticano, dal 5 al 19 ottobre, ha destato molte reazioni. I pi
tradizionalisti come vengono indicati quelli che vorrebbero nulla si mutasse di quanto s
stabilito un tempo, che costituirebbe la tradizione contestano la stessa istituzione di un sinodo in
cui, accanto ai vescovi, siedono e parlano anche non vescovi, addirittura laici e coppie famigliari.
Altri son chiamati progressisti, perch indicano la tradizione come una trasmissione (tradere in
latino vuol dire trasmettere) da una generazione allaltra, con la possibilit di nuove
comprensioni dei dati rivelati: pi dunque che mutazioni sarebbero migliori interpretazioni.
da premettere comunque che il Sinodo di questanno lintroduzione di un anno sinodale, in cui
la Chiesa intera, dispersa nel mondo, analizzer e commenter quanto s detto in questa prima
assemblea, per giungere nellautunno prossimo al vero Sinodo, che concluder il cammino della
Chiesa intera. Quanto al fatto di una discussione ampia sui temi della fede, che coinvolga tutti i
membri della Chiesa, questo rappresenta un principio che banalmente esprimo come il compito
che nella Chiesa la gerarchia ha, quello dell ultima parola, che necessaria e indispensabile, ma
che l ultima se prima ce ne sono state altre.
Nella storia della Chiesa si nota infatti che tutte le iniziative (dagli Ordini religiosi ai Movimenti)
nascono normalmente allinterno del popolo di Dio, e verranno poi valutate e istituzionalizzate
dalla gerarchia, ma dopo essersi formate e consolidate, per cos dire, alla base. Ci manifesta la
libert dazione dello Spirito Santo, che lavora come vuole e di solito fa partire dalle persone e
dalle realt pi piccole anche le iniziative pi grandi e pi fruttuose. Un dato significativo che mi
sembra utile rilevare che la stessa infallibilit papale, definita nel Concilio Vaticano I: lo come
viene affermato nella stessa definizione perch esprime linfallibilit della Chiesa, cio del popolo
di Dio nel suo insieme. Tant vero che Pio XII defin lAssunzione in cielo di Maria SS. dopo aver
consultato tutta la Chiesa ed essersi reso conto che creduta da tutti i cristiani, ma non pot
precisare se essa avvenne prima o dopo la morte della Madonna perch su questo vi erano solo
opinioni, anche se con maggioranze, e dovette limitarsi a dire che Maria, giunta al termine della
sua vita, era stata assunta in cielo.
La seconda osservazione che vorrei fare che alle volte, pi che di vere mutazioni, si tratta
appunto di nuove comprensioni. Penso ai giudizi drastici dati dai papi dellOttocento circa la
democrazia o la libert religiosa (definita satanica), poi esaltata dai papi del 900 (ad esempio Pio
XII per la democrazia) o dal Concilio (sulla libert religiosa). Analisi e valutazioni possono portare a
giudizi che sono, pi che di contrasto, di sviluppo. Mi viene da rilevare che accanto alle definizioni
dogmatiche, irreformabili, vi sono indicazioni, anche autorevoli, che sono al servizio del cammino
del popolo di Dio, e che quindi in situazioni diverse e per mentalit in evoluzione possono venire
vissute in modo diverso. Limportante che si mantenga lo spirito di comunione (cos san Paolo
esorta i forti nella fede a tener conto dei deboli della fede nella vita della comunit 1 Cor 8,713 e gli antichi ammonivano: Unit nei temi fondamentali, libert nelle opinabili, ma sempre
carit: in necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas). Una pi ponderata e serena
riflessione pu quindi portare a posizioni pi mature. Ricordo in Concilio come un alto prelato
dellallora Santo Uffizio (oggi Congregazione per la Dottrina della Fede), fortemente contrario
alla collegialit (in Vaticano giudicata come un attentato al primato del papa), ne divenne poi un
propugnatore dopo averne considerato le radici nella Bibbia e nella vita della Chiesa primitiva e il
suo vero volto di aiuto per un migliore esercizio del compito pontificio.
Cos penso a come pu cambiare limpatto con i problemi della famiglia se, dalla tradizionale
valutazione fondamentalmente negativa del sesso, influenzata da un certo platonismo che
esaltava lo spirito e deprimeva la materia, si passa ad una valutazione positiva di integralit dei
vari aspetti dellumanit, (che viene confermata dallIncarnazione, che divinizza, con lumanit,
tutto il mondo creato, il quale deriva da Cristo ed a Lui finalizzato, come dice S. Paolo in Col
1,16), e ci fa vedere il sesso come costitutivo dellessere umano, anche nella diversit dei generi
(lessere umano immagine e somiglianza di Dio nel suo essere maschio e femmina, come dice
Gen 1,27), come espressione e strumento dellamore essenziale dellessere umano.
cos che il Concilio stesso ci dice che il primo fine del matrimonio lamore (GS 49), e che la
generazione una sua conseguenza specifica, sollecitandoci a riflettere se il fine primario alle volte
non possa condizionare una finalit che solo conseguente. Le antiche (forse un po troppo
approssimative) rimembranze filosofiche, mi fanno anche dubitare della nozione di natura, che
condiziona tante nostre affermazioni. Il dubbio che il termine natura derivi dallidealismo
tedesco (direi soprattutto da Schelling), che contrapponeva la natura allo spirito. A pensarci bene
(direi tanto pi per noi cristiani, discepoli di Ges Cristo, che ha assunto una vera natura umana
che include ovviamente anche lo spirito), se la natura non soltanto quella materiale o fisiologica,
ma include anche lo spirito, ovviamente questa dimensione dovr divenire predominante. Non
vero che per lo sviluppo dello spirito si mortificava (oggi un po meno) la carne? Non vero che
per la salvaguardia dello spirito e delle sue finalit si pu rinunciare totalmente anche alla natura
fisiologica, alla vita materiale? Non ha fatto cos la nobilissima ragazza iraniana, che, avendo ucciso
il suo violentatore, ha preferito poi morire per una sentenza faziosa piuttosto che mentire sulla
verit del fatto?
V dunque una serie di riflessioni, tutte da discutere, che non solo giustificano lo stile di questo
inizio di Sinodo, con le sue diverse anche contrapposte posizioni, ma richiamano la coscienza dei
vescovi e di tutti i membri del Sinodo, ed anche di ogni battezzato adulto, perch sentano la
responsabilit di fronte al progresso della fede, di quella che gli antichi chiamavano la fede con
cui si crede (fides qua creditur) per giungere con pi chiarezza alla fede che si crede (fides quae
creditur). una conferma della prospettiva di Chiesa offerta dal Concilio e motivo di speranza per
le famiglie e per tutte le persone di buona volont.
*Vescovo emerito di Ivrea (To); larticolo, inviatoci dallautore, pubblicato anche sul numero di
novembre di Mosaico di Pace.
IL PRESEPE 2014
Il presepe di questanno si ispira a San Paolo e Santa Caterina.
La capanna, totalmente aperta, evidenzia la capacit di accogliere tutti perch
dice San Paolo agli Efesini: Cristo la nostra pace e Lui ha abbattuto ogni muro
di separazione che era tra noi e Dio.
Santa Caterina dice: Cristo, assumendo la nostra umanit si fatto Ponte
perch ogni uomo abbia finalmente libero accesso a Dio.
OMAGGIO AL PRESEPE
Mercoled 17 dicembre scorso tutti i ragazzi che frequentano il catechismo a san
Domenico si sono ritrovati davanti al presepe dei bambini allestito come ormai
tradizione in basilica per un momento di preghiera in attesa del Natale.
Dopo la recita corale del Padre nostro, si sono alternate piccole riflessioni e spunti di
preghiera da parte di ogni classe, dai pi piccoli delle scuole elementari ai pi grandi,
di 3media, che si accingono a ricevere il sacramento della Cresima.
Padre Alfredo, dopo la benedizione finale, ha intonato il canto Tu scendi dalle
stelle e mentre si alzavano gioiose le voci i nostri bambini si disponevano davanti al
presepe per una bella foto a ricordo di un pomeriggio sereno e ricco di pace.
Giuliana
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Dalla Terra Santa Quello che nulla, Dio lo ha scelto (1 Cor 1, 28)
Carissimi, in questo numero vi offro una mia personale testimonianza vocazionale. Come avete
visto nel numero di Settembre ho appena vissuto la mia consacrazione eremitica perpetua il 15
Giugno scorso come eremita della Chiesa di Gerusalemme. La mia vocazione quella delleremita,
pi precisamente quella dell eremita diocesano; si chiama cos perch si tratta di una figura di
consacrato che non appartiene a un ordine religioso, ma professa i consigli evangelici di castit,
povert e obbedienza nelle mani del vescovo della propria diocesi, il quale anche il suo superiore
e punto di riferimento. Leremita ha una regola di vita che il vescovo approva e di solito
accompagnato spiritualmente da un sacerdote. Assomiglia un p alla vocazione dellOrdo
Virginum, cio una donna consacrata che vive la consacrazione nella sua chiesa diocesana, ma in
modo individuale. Nella vita delleremita si cerca di vivere sempre alla presenza di Dio, nella
preghiera incessante, per cercare la perla preziosa del Regno di Dio. E una vita caratterizzata dalla
solitudine (che non vista in modo negativo, ma come una opportunit per una pi profonda
comunione con Dio), dalla penitenza, dal lavoro, di solito un semplice lavoro manuale che si pu
svolgere alleremo (io faccio dei rosari e delle icone incollate, un p di orto). La giornata ritmata
dalla preghiera liturgica, la Liturgia delle ore, la S. Messa, a cui partecipo nel vicino monastero dei
Trappisti, la lectio divina, ladorazione eucaristica (agli eremiti viene di solito concesso di avere una
cappella con il Santissimo nel proprio eremo), le letture spirituali ecc...Vivo in un eremo, intitolato
alla Santissima Trinit, che mi hanno affidato i monaci Trappisti dellAbbazia di Latrun, a circa 25
km da Gerusalemme, sulle pendici di una collina alla cui sommit i crociati nel XII sec. costruirono
un castello chiamato Toron des Chevaliers. Questo luogo fu anche identificato con la patria del
buon Ladrone che mor sulla Croce accanto a Ges. Siamo vicini a Modiin, la patria dei Maccabei,
dove si svolsero alcuni episodi del libro dei Maccabei; vicino a Ramle, patria di S. Giuseppe di
Arimatea; vicino a Lod (la biblica Lidda), dove S. Pietro risuscit un uomo di nome Enea. Latrun si
trova nella valle di Ayalon, luogo nominato nel miracolo del sole del libro di Giosu, quando il
sole e la luna si fermarono, e grazie a questo prolungamento miracoloso del giorno, gli Israeliti,
guidati da Giosu, sconfissero gli Amorrei. Al calar del sole, i due discepoli di Emmaus non fecero
come Giosu, chiedendo al sole di fermarsi, ma invitarono a cena il Maestro e i loro occhi si
aprirono e lo riconobbero allo spezzare del pane. A circa due km da Latrun, infatti, c proprio uno
dei luoghi identificati con la evangelica Emmaus, dove ogni luned di Pasqua si celebra una S.
Messa facendo memoria di questa splendida pagina evangelica. Ges ci ha dato lesempio di
questo genere di vita eremitica con il suo ritiro di quaranta giorni nel deserto, con il suo salire sul
monte a pregare. Ges il modello per leremita, particolarmente in questo suo ritirarsi per stare
nel colloquio con il Padre. Ciascuno di noi, se vuole essere un buon cristiano, ha un eremo che
deve vivere, uno spazio che deve essere riservato a Dio solo durante la giornata. Leremita nella
Chiesa un segno dei beni futuri, quando la vocazione di tutti sar di essere sempre con il Signore,
un richiamo a dare a Lui, ai Sacramenti, alla preghiera, allapprofondimento della nostra fede e
della Parola di Dio, qualcosa di pi delle briciole del nostro tempo.
Filippo eremita
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INTERSTELLAR
GENERE: Fantascienza
ANNO: 2014
REGIA: Christopher Nolan
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La Rubrica
dei bambini
dallisola che non c al Chiostro di San Domenico
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AVVISI
Appuntamenti del mese di GENNAIO
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