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Indice

Yoga e Salute Totale


Yoga Oggi
Il Mantra
Yoga Sutra di Patanjali
Terapia Yogica delle Malattie Comuni:
Il Raffreddore
Kaya Sthairyam
Kapalbhati Pranayama

Yoga e Salute Totale


Intervento di Swami Niranjanananda Saraswati al meeting di Aixles-Bains del 24 - 27 aprile 1997.

Ho pensato a lungo al motivo per cui la gente si ammala e sono arrivato alla conclusione che la malattia il risultato di problemi personali irrisolti. Quando si incapaci di risolvere i problemi che
sincontrano, siano essi di origine ambientale, sociale, personale o
familiare, leffetto di questi problemi irrisolti si manifesta sotto forma di malattia. Possiamo anche affermare che il paziente o il malato
non la vittima di malformazioni naturali o di uno stile di vita poco
sano, e neppure dellinquinamento, ma vittima o paziente colui che
soffre a causa dei suoi problemi irrisolti.
Dobbiamo imparare a gestire e affrontare questi problemi a diversi
livelli della nostra personalit. Non sufficiente essere consapevoli del
fatto che si sta soffrendo di una malattia, un disturbo o un malessere e
che ci si deve curare fisicamente o psicologicamente, in quanto tutti gli
esseri umani sono influenzabili da circostanze, eventi, ambienti.
invece necessario sviluppare la consapevolezza della nostra interazione e reazione nei confronti di eventi, circostanze e situazioni.
importante considerare che ognuno di noi, in ogni momento reagisce, e non c mai, invece, una vera e propria azione, unazione
spontanea e autentica. Per tutta la vita reagiamo continuamente; reagiamo nei confronti delle persone, verso quello che dicono; reagiamo
ai nostri piaceri, ai dolori e alle sofferenze. La nostra vita passa da una
fase allaltra attraverso un processo continuo di reazioni. Non c mai
azione, azione autentica e spontanea nella vita. Questi eventi e situazioni devono essere interpretati per comprendere il loro significato.
Solo quando si capaci di interpretare un evento o una condizione in
modo appropriato se ne pu capire il senso pi profondo, e
quellevento acquister un significato. Questo un punto importante
da ricordare e rappresenta linizio di un processo di riallineamento del
proprio corpo con la propria natura, con la mente e con la coscienza;
ed il primo passo nel raggiungimento della salute completa.

Lo yoga afferma che ci sono due cose nella vita: la forma e il contenuto. Per esempio, il corpo una forma, ma dentro la forma del
corpo c anche un contenuto, o piuttosto ci sono molti contenuti
diversi: le emozioni, la razionalit, la logica, i pensieri, le ambizioni,
i desideri e i sentimenti. Questi sono i contenuti che percepiamo nella
forma del corpo e li vediamo come esperienze, condizioni, eventi che
cambiano continuamente e alterano la nostra percezione, attitudine e
visione, ma dobbiamo ricordarci che il contenuto del corpo, della
forma fisica, che deve essere armonizzato per conoscere la salute, la
felicit, lappagamento e la soddisfazione.
Un buon esempio il pittore. Un pittore usa le tele e i colori per
creare unimmagine, un quadro. Il quadro il prodotto finale del
concetto o dellimmagine presente nella mente del pittore. Le tele e i
colori rappresentano soltanto il mezzo attraverso il quale viene espressa unimmagine gi esistente nella mente del pittore.
Allo stesso modo c un legame tra il corpo, inteso come personalit umana che si manifesta nel presente, e la coscienza, che invisibile, non manifesta e sottile. La coscienza si manifesta attraverso il
corpo; ora, possiamo immaginare la coscienza sotto forma di onde
radio e il corpo come la radio stessa. Quando il corpo sintonizzato
con la coscienza, le proiezioni della coscienza nel corpo saranno in
armonia. Quando il corpo non in sintonia con la coscienza i segnali
da recepire non potranno essere sentiti o visti. Deve esserci sintonia
tra il corpo, la personalit che si manifesta, e la coscienza che immanifesta.
Per esempio, abbiamo diversi canali televisivi e se desideriamo
vederne uno dobbiamo sintonizzarci su quel canale, se vogliamo vederne un altro dobbiamo cambiare canale. Immaginiamo per un momento che cosa accadrebbe se vedessimo tutti i canali contemporaneamente su un solo canale. Saremmo capaci di decifrare ci che apparirebbe sullo schermo? Sarebbe molto difficile. Non ci sarebbe sintonia; tutte le immagini e le frequenze apparirebbero su un unico canale. Non vi sarebbe chiarezza, ma un insieme di immagini, di suoni e
di impressioni privi di significato. Ci simile a quello che accade
quando la nostra coscienza interagisce con il corpo in modo disturbato, distratto e dissipato.
Dobbiamo fare uno sforzo per sintonizzare adeguatamente ogni

frequenza a un diverso canale, cos da avere immagini e suoni perfettamente chiari, distinti e comprensibili. Quando la coscienza si manifesta nel corpo senza unadeguata sintonia, il corpo reagisce e questo
segna linizio di una malattia. Sto dicendo questo per sottolineare il
fatto che la malattia non una condizione soltanto fisica, ma piuttosto uno stato di disarmonia, di squilibrio tra la coscienza e il corpo.
Lo yoga perci dice che se vuoi essere sano e sentirti bene devi
avvicinarti alla tua natura da angolature diverse. Lavoriamo contemporaneamente sul corpo, sulla mente e sulle espressioni della coscienza che attraversano entrambi. La coscienza ha tre principali aree
di espressione: unarea dove la manifestazione della coscienza intellettuale, unaltra emozionale e infine una istintiva.
Quella intellettuale rappresentata dalla testa: comprensione, razionalit, analisi di una situazione, di una condizione o di un evento,
e il vivere in armonia con laspetto intellettuale della coscienza.
Unaltra area emotiva: il cuore, i sentimenti, le espressioni emotive
e la sensibilit. Quando larea del cuore non in armonia, le emozioni e i sentimenti vengono soppressi. Questa soppressione innaturale
rispetto allo stato normale del corpo e della mente e porta alla sofferenza. Perci lallentamento dei blocchi a livello del centro del cuore
favorisce la salute. La terza area quella degli istinti: reagiamo istintivamente a molte condizioni nella vita.
Per dare qualche indicazione su come lo yoga considera queste tre
diverse espressioni della coscienza nella nostra vita e nel nostro corpo, porter lattenzione sul concetto di chakra del kundalini yoga. I
chakra sono centri nel corpo dove la coscienza e lenergia si manifestano in una forma particolare; chi ha studiato lo yoga sapr che ci
sono sette centri psichici, o chakra, nel nostro corpo.
Il primo, muladhara, si trova alla base della colonna vertebrale,
nellarea conosciuta come area coccigea; il secondo, swadhisthana,
conosciuto come il centro sacrale; il terzo, manipura, dietro
lombelico, nella colonna vertebrale, conosciuto come plesso solare. Questi primi tre chakra, o centri, rappresentano la dimensione
istintiva della nostra personalit: la paura, linsicurezza, la sessualit,
la vitalit, le motivazioni, il potere. Anahata, conosciuto come il centro del cuore, e vishuddhi, conosciuto come il centro della gola, rappresentano gli aspetti emozionali della natura umana: i sentimenti.

Agya chakra, al centro tra le sopracciglia, rappresenta la mente pi


elevata.
Se osservate questa descrizione dei chakra vedrete emergere un
interessante modello: i primi centri, che sono in relazione con
listinto, muladhara, swadhisthana e manipura, sono tre; quelli centrali, che sono in relazione con le emozioni, sono due; quello superiore, in rapporto con la mente pi elevata uno. In totale sono sei. Poi
troviamo il pi elevato, alla sommit della testa, il centro di comando
per tutti questi centri di coscienza e di energia.
La concentrazione maggiore della coscienza che altera, cambia,
dirige, guida e influenza la nostra natura fisica, si trova al livello pi
basso dove sono attivi i primi tre centri. Nellarea centrale, dove la
coscienza interagisce con il regno delle emozioni e dei sentimenti,
abbiamo due centri. Lintensit della coscienza che interagisce a questi livelli minore. Al livello pi alto c un solo centro e quindi
lintensit della coscienza che interagisce con la mente superiore
molto bassa.
Questo si discosta leggermente dalla normale convinzione di essere prevalentemente intellettuali. Siamo, senza dubbio, intellettuali;
abbiamo sviluppato le nostre scienze e le nostre convinzioni ad alti
livelli, ma anche quello sviluppo della conoscenza nella societ e nel
mondo non lindicazione finale della conoscenza che viene filtrata
dalla coscienza nella nostra vita. Molti sostengono che lavoriamo con
la testa, pensiamo di aver accesso alle informazioni e a molte cose
differenti con le quali possiamo migliorare la nostra vita, ma tutta la
conoscenza e la comprensione che abbiamo della nostra vita, per
quanto logica, precisa e chiara, associata e collegata con i primi tre
centri psichici, che sono istintivi. Possiamo quindi notare che tutto
ci che abbiamo raggiunto nella vita dovuto alla ricerca
dellappagamento, della soddisfazione e del piacere.
La scienza ha manipolato la natura, ci ha provato. Cercate di capire, non sono contro la scienza, anzi la sostengo, vorrei solo chiarire
che la scienza ha manipolato la natura per renderla pi confortevole
per lindividuo, per rendere la nostra vita pi comoda e piacevole,
per darci un senso di soddisfazione, gioia, felicit, piacere e sicurezza, che sono espressioni della coscienza nei centri pi bassi.
Abbiamo ignorato gli aspetti centrali dei sentimenti e delle emo-

zioni, pensando che la razionalit fosse superiore a questi. Nei primi


tempi scienziati e pensatori affermavano che ogni espressione della
vita deriva dalla mente, dai centri superiori. Anni dopo, gli stessi,
affermavano che tutte le espressioni e le manifestazioni delluomo
derivavano dal centro del cuore, da ci che si sentiva e si credeva e
che determinava le azioni e il modo di vivere.
Recentemente, con lo sviluppo della psicoterapia, persone come
Freud e altri eminenti psicanalisti, affermarono che tutto ci che ci
succede deriva dai centri pi bassi, ed Einstein, quando apparve sulla
scena, afferm che tutto relativo! Il punto da considerare, adesso
che abbiamo bisogno di raggiungere un equilibrio tra la nostra natura
istintiva, emozionale e intellettuale; quando lo avremo raggiunto,
allora le trasmissioni dalla coscienza al corpo saranno armoniose,
equilibrate e integrate.
Il corpo una parte della coscienza che si manifesta esternamente;
ununit della coscienza, la coscienza cosmica, universale che pervade tutto. Il corpo non contiene in s la coscienza, piuttosto la
coscienza che si esprime attraverso il corpo a diversi livelli. Perci si
pu dire che il corpo non mai malato o sano, ma semplicemente
rispecchia ci che viene filtrato dal livello pi alto, dalla coscienza.
Se il passaggio che arriva al centro della testa disturbato, andremo
incontro a disturbi mentali o mal di testa. Se il passaggio che arriva
fino ai centri mediali disturbato, soffriremo di problemi al cuore.
Infine, se quello che arriva ai centri inferiori disturbato andremo
incontro a frustrazioni, aggressivit, ansia, paura e insicurezza. Sono
questi stati mentali che, con il tempo, alterano e influenzano il funzionamento del corpo, manifestandosi in forma di malattia.
In che modo lo yoga tenta di liberare i passaggi di trasmissione, i
trasmettitori della coscienza nel corpo? In precedenza ho parlato di
asana (posture), pranayama (tecniche di respirazione) e tecniche di
rilassamento per indurre stati di flessibilit, benessere e comfort nel
sistema muscolare, endocrino e respiratorio; ma la terapia non deve
fermarsi qui, deve continuare a livello pi profondo, pi sottile.
La migliore forma di terapia, se cos si pu chiamare, la terapia
della coscienza. Unindicazione di questa terapia che libera le trasmissioni e i canali attraverso i quali la coscienza trasmette al livello
fisico, pu essere vista nelle pratiche di pratyahara. Pratyahara il

quinto stadio del raja yoga: linizio dellintrospezione, della riflessione, dellesperienza del silenzio, dellandare verso linterno e trovare la stabilit, il centro. La pratica di pratyahara suddivisa in vari
segmenti e gruppi.
Com possibile percepire ci che avviene nella dimensione interiore, ad un livello cos sottile come quello della coscienza? Se dobbiamo cogliere il frutto dal ramo pi alto dellalbero, dobbiamo iniziare a scalarlo dal ramo pi basso. Questa scalata, dal livello pi
basso a quello pi alto, inizia con la consapevolezza dei sensi. Ci
devessere unestensione della consapevolezza alla percezione dei
sensi, nel campo sensoriale, per conoscere in che modo le percezioni
sensoriali influiscono e alterano la mente e la coscienza. Quindi,
prima vi unestensione della coscienza ai sensi cui segue una focalizzazione della coscienza dopo che sappiamo esattamente ci che
traspare a livello sensoriale.
Il secondo stadio di pratyahara lestensione della consapevolezza alla mente per sapere come interagisce con le situazioni, condizioni ed eventi che influenzano la nostra vita; poi focalizziamo questa
consapevolezza.
Il terzo stadio lestensione della consapevolezza nel campo delle
emozioni, dei sentimenti, la sensibilit; poi c la focalizzazione.
Il quarto stadio lestensione della consapevolezza nel campo istintivo; infine, di nuovo la focalizzazione.
In questo modo possibile allenarsi gradualmente a osservare e
analizzare come rispondiamo e reagiamo alle diverse situazioni che
generano squilibri nella nostra personalit. Dopo aver osservato
linterazione della coscienza con i sensi e con gli aspetti intellettuali,
emozionali e istintivi, ci muoviamo verso il successivo stadio di introspezione conosciuto come dharana. Dharana significa mantenere
la stabilit della coscienza e identificarsi con la tranquillit della coscienza. Solo quando saremo capaci di fare ci, potr avere inizio la
meditazione, dhyana.
Questi processi di auto-osservazione e di conoscenza di se stessi
portano al conseguimento della salute ottimale e al benessere. La
terapia yoga non un metodo per curare una malattia, n ha per scopo leliminazione dei sintomi di cui siamo divenuti consapevoli, piuttosto un metodo per trattare la persona che soffre, rendendola con-

sapevole della propria personalit e del suo modo di reagire con


lambiente a livello esteriore e con la coscienza a livello interiore.
Quando siamo in grado di fare questo, vediamo che anche le nostre abitudini, lo stile di vita, gli atteggiamenti, le prospettive e il
modo di vedere cambiano e si prova un sentimento di completezza e
integrit. Il viaggio nello yoga inizia da questo senso di completezza
che rappresenta uno stimolo a proseguire e fare esperienza della vita
che si schiude, cresce ed evolve.
Come cambiano le abitudini? Vi far un esempio. Alcuni anni fa
ebbi lopportunit di arrivare alle sorgenti del Gange, sullHimalaya.
Nevic per tutto il viaggio, sulla strada cerano piccoli villaggi dove
le persone potevano fermarsi a riposare e prepararsi per il viaggio.
Una sera, mentre ero in uno di questi piccoli villaggi, dopo che aveva
nevicato abbondantemente, decisi di fare una passeggiata. Incontrai
un invalido con una gamba di legno che camminava con difficolt,
zoppicando e cercando di mantenersi in equilibrio sulla neve e sul
ghiaccio. Io ero dietro di lui e non gli prestavo molta attenzione. A
un certo punto capii che voleva attraversare la strada, ma aveva paura
di scivolare sul ghiaccio. Gli chiesi se voleva il mio aiuto per attraversare la strada. Mi rispose che aveva paura di cadere e di farsi male. Cos gli domandai se voleva una soluzione definitiva alla sua paura oppure un aiuto per attraversare la strada. Lui disse: Entrambi!.
Lo pregai di seguire le mie istruzioni, presi il mio dhoti, gli bendai
gli occhi e lo feci girare cinque o sei volte su se stesso per fargli perdere lorientamento. Tenendolo per mano lo guidai su un terreno
asciutto e privo di neve o ghiaccio. Gli dissi, invece, che stava camminando sulla neve e sul ghiaccio e che doveva continuare a camminare, affidandosi alla mia mano, senza preoccuparsi. Cos fece. Appena vidi che la sua camminata diventava pi sicura, gli feci attraversare la strada.
Quando arriv dallaltra parte gli tolsi la benda e gli spiegai tutto
ci che aveva fatto: aveva camminato per venti minuti sul terreno
sicuro, senza ghiaccio e quando lavevo visto pi sicuro, lavevo
portato sul ghiaccio per attraversare la strada, senza che scivolasse.
Occorre superare le paure, sviluppare sicurezza e consapevolezza di
ci che accade e solo allora si potr andare dovunque. Si potranno
anche scalare le montagne senza paura di scivolare o cadere.

Non considero questa cosa che ho fatto una buona azione; ho


semplicemente applicato i principi dello yoga. Se gli avessi detto di
poterlo accompagnare dallaltro lato della strada, avrebbe esitato e
guardato continuamente dove posava i piedi. Ma bendato e fatto girare su se stesso per perdere il senso dellorientamento, cos da non
capire ci che stava facendo, gli ha permesso di camminare acquistando fiducia, prima sul terreno asciutto e privo di ostacoli, quindi
sul ghiaccio. Questo era un principio yoga applicato a un individuo
per aiutarlo a superare le sue paure, a sviluppare fiducia in se stesso,
ad entrare in contatto con la sua natura, che non paura, n mancanza di sicurezza. Una volta entrati in contatto con la propria natura
possibile superare le difficolt facilmente e felicemente.
Lo yoga ci ha dato molti suggerimenti e molte idee su come gestire la propria vita. Dipende da noi applicare queste idee, diventare
consapevoli di questi suggerimenti per migliorare la qualit del corpo, della mente e delle nostre interazioni nella vita. E migliorare la
qualit del corpo e della mente costituisce, secondo me, la salute nel
senso pi completo.

Yoga Oggi
Di Swami Satyananda Paramahansa.
LUmanit arrivata in una nuova dimensione di tempo e le cose
sono completamente diverse da come erano un secolo fa.
Uomini, donne, bambini e il modo di vivere sono completamente
nuovi. Circa cento o duecento anni fa gli imperatori o i cardinali ci
dicevano di seguire la religione di un determinato paese e tutti lo
facevano. Oggi la situazione cambiata completamente, lo stato non
si occupa delle religioni delluomo. Oggi gli individui devono scoprire la strada da se stessi. Come pu un re o un imperatore dire quale
via prendere? Solo voi potete decidere.
La via spirituale una via di evoluzione, miglioramento e progresso in ogni aspetto dellesistenza. Nel processo di evoluzione la
prima fase quella di prendersi cura della nostra esistenza materiale.
La vita umana come un iceberg, una piccola parte sopra il livello
dellacqua, il resto sta sotto. Una buona parte della nostra personalit
radicata nel corpo, nelle mente e nei sensi, e perci dobbiamo vivere in questo mondo.
C una ragione per cui siamo nati. Abbiamo un destino definitivo, ed per questo che siamo qui come esseri umani. Luomo il
legame tra lanimale e il divino. Quindi siamo una parte importante
della grande evoluzione. Questa evoluzione non avviene solo sul
piano fisico e mentale, ma anche sul piano spirituale. Negli ultimi
secoli eravamo completamente alloscuro di questo fatto. Luomo era
impegnato in costruzioni grandiose, nelledificazione di industrie e
nella cura del proprio corpo. Ma abbiamo raggiunto lo zenit, dobbiamo ritornare al punto di partenza. Perci, non solo nel nostro s
individuale, ma ovunque nel mondo, il risveglio individuale si sta
avvicinando. Qualche decennio fa, quando i giovani di sedici, diciotto, ventanni mi parlavano di coscienza spirituale pensavo che la gente stesse impazzendo. Ma ora non sono sorpreso quando molta gente
che incontro vuole trovare lo scopo e loggetto della vita.
Ovunque nel mondo lo yoga riceve molta attenzione ed ognuno

in grado di capirlo rapidamente e bene. Perfino i fanatici religiosi


non hanno problemi con lo yoga. La filosofia dello yoga cos semplice che anche scettici, atei e coloro che sono profondamente ancorati alla vita sensuale non hanno difficolt nel capirlo.
Lo yoga non inizia con la promessa del paradiso, ma con la teoria
del corpo. Chiunque capisce il corpo. Perci lo yoga inizia con il
sistema nervoso, energia, emozioni, intelletto, cervello, ghiandole e
ormoni. Chiunque stato a scuola pu capire e nessuno pu dissentire.
Se parlo del paradiso, met di noi pu accettarlo e laltra met dir
uffa. Ma il messaggio dello yoga ha le sue radici nella vita pratica,
che tutti possono capire, quindi la gente non ha difficolt ad accettarlo. Lo yoga parla della mente, dei sogni, del sonno profondo, di manifestazioni sensoriali, di profondit psicologiche, conflitti, depressioni, visioni. Tutti hanno sperimentato queste cose, quindi possono
capire lo yoga molto bene.
Infine lo yoga parla della coscienza interiore, della chiaroveggenza, chiarudienza, telepatia e parapsicologia.
Lo yoga stato capito da tutti perch il suo linguaggio il linguaggio delluomo. Le religioni sono diventare oscure perch non
capiamo cosa dicono. Quando ero bambino, di solito chiedevo al mio
sacerdote: Quanto grande la casa di Dio e chi il ministro e segretario del suo regno? Usavo fare queste strane domande e il sacerdote
era molto sconcertato. Disse solo: Sei solo un bambino e capirai
quando sarai pi grande. Se fate una domanda a un insegnante di
yoga circa lo yoga vi dar, su molte domande, almeno una risposta
che potrete capire. Non vi dir: Prima dovete raggiungere la laurea e
poi vi spiegher.
La pace della mente un aspetto universale. Sia che siate un contadino, sia che siate un intellettuale, un ricco o un povero, di buona
famiglia o di una famiglia di brutta reputazione, sapete che la vostra
mente non equilibrata. Questo lelemento che sta alla base della
fondazione di un ashram.
Un ashram non un posto dove si impara come diventare pigri,
non un posto per la passivit. Non la dimora di tamoguna,
lenergia addormentata. Un ashram un posto dove canalizzare il
proprio dinamismo per la generazione della forza interiore. Perci un

ashram un posto rilevante per la cultura di oggi. Il numero di ashram cresciuto gradualmente affinch pi gente possa raggiungerli
e partecipare alle attivit creative e benefiche. La cultura dellashram
necessaria per equilibrare la razza umana. perch ci sono cos
pochi ashram nella nostra cultura che la razza umana ha deviato.
Gli ashram non dovrebbero essere troppo grossi, altrimenti richiederebbero un complicato sistema di organizzazione. Dove c una
vasta organizzazione, il contatto non pu essere mai diretto. Perci
lashram non dovrebbe estendersi fino al punto in cui la relazione tra
guru e discepolo diventa indiretta. Non aspirate a un palazzo. Non
siate orgogliosi dicendo: Avete visto il mio ashram, cos grosso!.
Io sono fiero di un ashram in cui la gente pu venire a vedermi,
non in qualunque momento, ma di tanto in tanto. Questo il tipo di
ashram che ho creato quasi ovunque nel mondo.
Con il tempo lashram diverr il cuore delle attivit culturali e spirituali della societ.
In molti paesi la gente chiede: Pratica lo yoga?, io dico S e la
persona risponde ma lo yoga orientale e noi siamo occidentali.
Allora ho due risposte. La prima Come fece la cristianit ad adattarsi alloccidente? La cristianit occidentale o orientale?.
La seconda che la scienza non n occidentale n orientale.
Quando la tecnologia giunse in India, abbiamo detto: Viene
dallOccidente, ma ok. Possiamo prendere una macchina da qualunque parte.
Una scienza universale. La scienza tecnologica universale e la
scienza yogica anchessa universale.
La biologia, la chimica e la botanica non sono delle scienze occidentali, sono solo scienze. Lo yoga non una filosofia orientale,
una filosofia. cos che dobbiamo accettare lo yoga, ovunque ci troviamo.
La cultura tecnologica loperato delluomo esteriore, essa ha
creato il comfort e il lusso per i sensi esteriori. Ma con lo sviluppo
della tecnologia, i bisogni delluomo interiore sono stati ignorati. In
India il modo di vita sempre stato stabilito per lo sviluppo
delluomo interiore, mentre le necessit delluomo esteriore sono
state ignorate. Perci sia in Oriente sia in Occidente il modo di vita
stato squilibrato. Lo sviluppo non stato integrale. Ora lOccidente

deve imparare come sviluppare linteriorit, cio come ravvicinare le


due cultura e rimuovere la distanza tra di esse.
Sfortunatamente c stato un grande vuoto nella storia
dellumanit e questo avvenuto nel periodo in cui la spiritualit
stata forzata e lo yoga stato messo da parte. Quando la spiritualit
viene imposta alla gente diventa una religione o un credo sociopolitico che non pi basato sulla spiritualit.
Durante gli ultimi decenni il mondo stato beneficiato da alcuni
grandi pensatori, inclusi gli scienziati che hanno lanciato un giusto
appello allumanit per evolvere la propria vita spirituale.
La societ non pu costringere i suoi membri a diventare spirituali; ogni individuo deve scoprire le proprie necessit e sviluppare la
propria vita spirituale volontariamente. Non pu essere fatto per dovere. Se avete bisogno dello yoga praticatelo. Lo yoga non una
legge di stato e se una persona non sceglie di seguirlo, nessuno vi
punisce per questo.
Se pensate di non avere bisogno delle asana, allora, per favore,
non fatele. Se pensate che la tranquillit non vi necessaria, allora,
per favore, non praticate yoga nidra. Perci il processo deve essere
volontario ed il nostro cammino spirituale deve essere il risultato
della nostra scoperta. Quando ho deciso di diventare uno swami, lo
Stato non mi ha costretto. Oggi, se desidero lasciare il sannyasin,
nessuno mi pu fermare; non ho bisogno del permesso di nessuno.
Questa una delle cose pi belle in India, ognuno libero di scegliere la propria vita e questo lo spirito che sta crescendo nei paesi occidentali. Negli ultimi decenni ci sono stati dei grossi cambiamenti
ed per questo che lo yoga con noi oggi.

Il Mantra
Tratto da: Swami Satyananda Saraswati, Il Mantra, ed. Satyananda
Ashram Italia.

Per recitare e ripetere un mantra dovete sapere che mantra dovete


ripetere, perch ognuno di voi differente poich siete nati in diversi
anni, giorni e momenti; avete un vostro segno zodiacale, avete il vostro ascendente personale e la vostra natura pu essere di etere, fuoco, acqua, aria e terra. Ora, voi dovete avere un vostro mantra, secondo la vostra natura fondamentale.
Gli individui che appartengono a un particolare segno zodiacale,
appartengono anche a un particolare elemento o tattwa.
Il vostro elemento pu essere fuoco, terra o unaltra cosa secondo
il momento in cui siete nati. Perci il mantra per voi deve essere in
grado di aiutarvi a evolvere verso il risveglio della kundalini.
Altro punto importante che tutti voi dovete ricordare: ci sono tre
modi fondamentali per accostarvi al risveglio della kundalini:
Un modo la totale concentrazione della mente e il samadhi.
Quando siete in meditazione nessun pensiero, nessun pensiero, nessun pensiero: completo vuoto mentale.
Il secondo sistema fondamentale consiste in devozione, emozione,
fede, credo. Il che vuol dire che anche se non siete in grado di concentrare totalmente la vostra mente, se avete fede, credo, devozione
ed emozione, potrete risvegliare la kundalini. Allora, questa fede,
emozione e devozione vi lasciano in stato di trance.
Il terzo avviamento fondamentale il mantra. Non necessaria alcuna fede, non essenziale alcuna devozione e non neppure necessario concentrare la mente; ripetere il mantra migliaia e migliaia di
volte, questo produrr il risveglio.
Questi sono i tre approcci fondamentali.

Yoga Sutra di Patanjali


Tratto da: Swami Satyananda Saraswati, Four Chapters on Freedom
- Commentary on Yoga Sutras of Patanjali, ed. Yoga Publications
Trust, Munger, Bihar, India.

Struttura del testo


Gli Yoga Sutra compongono un testo formato da 196 sutra (versetti) scritto dal saggio Patanjali. In italiano il titolo pu essere tradotto
con Versetti sullo Yoga, ma in realt la parola sutra significa filo. Questa parola indica che alla base del testo scritto sta un pensiero consequenziale; i vari concetti sono connessi tra di loro come i
grani di un mala per formare una filosofia completa.
Il testo anche denominato Yoga Darshana, che generalmente
viene tradotto con Filosofia dello Yoga, ma in realt la parola
darshana ha un significato molto pi profondo. Letteralmente significa vedere. Il termine deriva da drish ossia vedere ed
collegato alla parola drastha, colui che vede. Darshana il procedimento del vedere. Dunque yoga darshana significa un procedimento per vedere attraverso lo yoga, ma non significa vedere con
gli occhi o con qualsiasi altro senso nel mondo esterno. Significa
vedere qualcosa oltre i sensi e oltre la mente. un procedimento per
vedere con gli occhi e gli altri sensi chiusi e con la mente sotto completo controllo. Yoga Darshana un metodo di percezione pi elevato, vuol dire vedere linvisibile o vedere con la vista spirituale.
Gli otto stadi
Patanjali d una vasta gamma di tecniche che lentamente armonizzano la mente e gradualmente inducono a una percezione pi sottile.
Comunque il percorso principale di Patanjali contenuto in otto stadi
fondamentali. I primi cinque sono:
1. yama (codice sociale)
2. niyama (codice personale)
3. asana (posizione seduta)

4. pranayama (controllo del prana)


5. pratyahara (ritiro dei sensi)
Questi primi cinque stadi sono le pratiche di yoga essoteriche o
bahiranga (esterne). Preparano progressivamente il sistema corpomente agli ultimi stadi:
6. dharana (concentrazione)
7. dhyana (meditazione)
8. samadhi (supercoscienza)
Questi ultimi tre stadi sono le pratiche di yoga esoteriche o antaranga (interne). I primi cinque stadi annullano la coscienza, mentre
gli ultimi tre stadi espandono la coscienza. Gli stadi pi avanzati possono essere praticati con pieno successo solo dopo la pratica preliminare degli stadi preparatori precedenti. Gli stadi fino a pratyahara
rimuovono gradualmente le distrazioni esterne, mentre le pratiche da
dharana in avanti sradicano i pensieri disturbanti e le manifestazioni
psichiche cosicch la mente sospende le sue funzioni. Ida (il mondo
interiore) bilanciata con pingala (il mondo esteriore) in modo tale
che sushumna (il mondo trascendentale) cominci a operare in samadhi.
Gli otto stadi progressivamente rafforzano i cinque kosha (strati)
delluomo: annamaya (lo strato fisico), pranamaya (lo strato pranico
o bioplasmico), manomaya (lo strato mentale), vijanamaya (lo strato
intuitivo) e anandamaya (lo strato di beatitudine). Alla fine lo scopo
quello di trascendere le limitazioni di questi strati. Il movimento
dal grossolano al pi sottile. Esaminiamo brevemente gli otto stadi
uno alla volta.
Yama e niyama - I cinque yama sono satya (la sincerit), ahimsa (il
sentimento di non violenza verso tutte le cose: uomo, animale o qualsiasi altra cosa), asteya (lonest), brahmacharya (il controllo sessuale o astinenza) e aparigraha (il non essere possessivi). Anche i niyama sono cinque: shaucha (la pulizia), santosha (lappagamento),
tapah (lausterit), swadhyaya (lo studio di se stessi) e ishwarapranidhana (labbandonarsi alla volont cosmica). Gli yama sono volti
ad armonizzare i rapporti sociali e i niyama servono ad armonizzare
la sensibilit interiore. Sono tutti precetti, yama e niyama, volti a

ridurre lattrito tra le azioni esteriori e gli atteggiamenti interiori.


Abbiamo una relazione a due sensi: la mente stimola le azioni esteriori e le azioni esteriori stimolano la mente. Se le azioni esteriori
non sono armoniose, allora la mente sar disturbata. Viceversa, una
mente disturbata tender a produrre atti disarmonici. un circolo
vizioso dove lagitazione interiore porta ad unagitazione esterna e
dove, a sua volta, lagitazione esterna porta ad unulteriore agitazione
interiore. Gli yama e niyama mirano a interrompere questo circolo
vizioso e cos a calmare la mente con azioni e atteggiamenti consapevoli verso se stessi, verso la propria vita e verso ci che ci circonda.
Sebbene yama e niyama consistano in soli dieci precetti, comprendono una vasta gamma di attivit umane. Affrontano il problema
del disordine mentale a partire dai margini esterni, dalla periferia, ma
ci un via per cambiamenti pi radicali che possono emergere
dallesplorazione pi profonda della mente. Le regole non sono facili
da applicare, ma anche unapplicazione limitata pu condurre a una
maggiore pace mentale. La perfetta applicazione pu risultare solo
con lautorealizzazione.
Asana - Asana definita da Patanjali come una posizione seduta
stabile e confortevole. In teoria pu includere molte delle asana dello
hatha yoga, ma in pratica ne contempla solo un piccolo numero come
padmasana, siddhasana, ecc. Lo scopo di unasana nello yoga di Patanjali quello di equilibrare i differenti impulsi nervosi, le sensazioni di dolore e piacere, di caldo e freddo e le altre sensazioni opposte.
Pranayama - Pranayama praticato per concentrare tutte le forze
praniche dellorganismo umano. Questo porta al controllo e alla concentrazione.
Pratyahara - Pratyahara vuol dire raccogliere allinterno. La pratica riguarda il controllo e il dominio della tendenza della mente a
divagare in modo tale che la consapevolezza possa essere rivolta
allinterno. impossibile esplorare i reami interiori della mente se si
condizionati, disturbati e distratti dalle esperienze sensoriali esterne. Quindi le esperienze sensoriali come il suono, lodore, ecc. ven-

gono tagliate fuori. Tutte le tecniche meditative come antar mouna,


ajapa japa, trataka, ecc. riguardano inizialmente linduzione di questo
stadio di pratyahara. Pratyahara, in senso pi alto, include anche
lesclusione delle sensazioni psichiche e mentali.
Dharana - Dharana vuol dire concentrazione della mente. il gradino prima della meditazione e riguarda il mantenere la consapevolezza su un unico oggetto con lesclusione di tutti gli altri. Se si raggiunto lo stato di pratyahara tutti i disturbi esterni dovrebbero essere
stati eliminati, tuttavia la mente ancora piena di rumore sotto forma
di memorie del passato e proiezioni del futuro. La mente pensa e
cerca di rivivere le esperienze piacevoli del passato, ossessionata
dalle esperienze spiacevoli e pianifica o teme il futuro. Si possono
usare vari metodi per indurre la mente a concentrarsi. Le religioni
generalmente cercano di indurla con i rituali, i servizi ecclesiastici, le
puja (azioni di culto), i canti, i kirtan, le preghiere e cos via. Lo yoga
di Patanjali utilizza un simbolo psichico come punto focale per la
concentrazione interiore. Pu essere il proprio guru, una divinit, un
mantra, una domanda; pu essere pressoch ogni cosa, anche il proprio alluce. Deve essere qualcosa che attrae spontaneamente lattenzione dellindividuo e deve essere scelto per soddisfare la natura intrinseca della mente e della personalit. Il simbolo psichico, proiettato di fronte agli occhi chiusi, deve essere cos soverchiante che
lintero essere consumato e assorbito in esso. Deve esserci
unattrazione spontanea, altrimenti la psiche dellindividuo rimarr
dissipata. Dharana necessita una pratica regolare e continua. Gradualmente si percepiranno gli aspetti pi profondi del simbolo; la sua
natura archetipica si riveler da sola. Spontaneamente si passer a
dhyana.
Dhyana - Dhyana semplicemente unestensione di dharana. Emerge quando si capaci di mantenere un tranquillo, calmo flusso di
concentrazione verso il simbolo interiore per un certo periodo di
tempo. La mente si plasma attorno ad un modello nella forma del
simbolo psichico. Il flusso della consapevolezza spesso paragonato
a un tranquillo flusso di olio. Successivamente questo porta
alleliminazione della dualit; losservatore, loggetto osservato e

losservare si fondono in ununit e lessere si fonde nello stato di


samadhi.
Samadhi - Patanjali elenca differenti livelli di samadhi, tuttavia una
buona definizione la seguente: Quando i cinque sensi di percezione insieme alla mente sono quieti, quando anche lintelletto ha sospeso la sua attivit, questo, dicono i saggi, lo stato supremo.
Katha Upanishad III:10
Questo lo stato in cui c una completa assenza delle modificazioni
mentali esterne e interne; tutto ci che rimane consapevolezza. Il
Samadhi porta allautorealizzazione. La Bhagavad Gita afferma:
Quando lintelletto, dopo che stato disorientato dallascolto delle
parole delle scritture, rimarr immobile in samadhi, allora otterrai
lautorealizzazione.
cap. 2, 53
Una delle spiegazioni e definizioni di samadhi : Dodici (cicli prolungati) di pranayama portano a pratyahara. Dodici (periodi protratti
di) pratyahara portano a dharana. Dodici siffatti dharana portano a
dhyana e dodici siffatti dhyana si risolvono nel samadhi.
Yoga Chudamani Upanishad v. III-113

I Capitolo: Samadhi Pada


Sutra 1: Introduzione allo Yoga
Atha yoganushasanam
Atha: ora dunque; yoga: (sullo) yoga; anushasanam: complete istruzioni.
Ora dunque complete istruzioni sullo yoga
Atha: dobbiamo soffermarci per cercare di capire come mai lautore
abbia usato la parola atha. Avrebbe potuto dire atra yoganushasanam che vuol dire qui ci sono istruzioni sullo yoga; invece ha
usato la parola atha. Atha significa ora dunque che vuol dire che

queste istruzioni sullo yoga sono collegate ad altre istruzioni precedenti. La parola atha qui usata per indicare che dopo essersi purificati con il karma yoga e aver reso uniformi le tendenze della mente
con il bhakti yoga, siniziano a dare le istruzioni sullo yoga agli aspiranti. Con questo si vuol dire che le istruzioni sullo yoga che seguono
diverranno comprensibili, fruttuose e anche apprezzabili per coloro il
cui cuore puro e la cui mente calma, non altrimenti. Coloro che
hanno una mente impura e incline allirrequietezza non saranno in
grado di praticare ci che viene insegnato in questo shastra. Dunque
la parola atha usata allo scopo di mettere in rilievo la necessit di
acquisire le qualit che derivano dal karma yoga, dal bhakti yoga e
da altri sistemi preparatori.
Yoga: il significato di yoga segue nel sutra successivo.
Anushasanam: la parola effettiva shasanam, poich anu un prefisso per mettere in evidenza il senso di completezza. Shasan una
parola che vuol dire dare una regola, un ordine, una disposizione,
unistruzione. La parola shastra deriva dalla parola shasan. Letteralmente shastra non vuol dire scrittura, ma significa un sistema di istruzioni e regole. Dalla stessa parola si evoluta unaltra parola Ishwara - che vuol dire un regolatore, un governatore, un comandante, ed comunemente usata per Dio.
Cos si pu capire che anushasanam vuol dire istruzioni. possibile che abbiate letto qualche altro commentario degli Yoga Sutra
in cui la parola anushasanam tradotta come riaffermazione, esposizione, spiegazione. Se si analizza in modo appropriato la parola, si
trover che queste traduzioni sono del tutto scorrette. Non sono per
niente consone al testo perch gli Yoga Sutra sono di per se stessi
cos semplici, concisi, stringati nelluso dei termini, che non possono
essere n una spiegazione n una esposizione; possono essere solamente istruzioni. Lo yoga questo; questo il modo di praticare lo
yoga; queste sono le condizioni della mente; questo il modo in cui
lindividuo ne fa esperienza; questa la posizione di Dio nello yoga questi e altri argomenti simili sono trattati in questo libro. Naturalmente ci sono esposizioni, brevi note, spiegazioni, commentari, scritti critici, ecc. sullo yoga redatti da grandi studiosi come Vyasa, Bhoja, Vigyan Bhikshu e altri. Cos, in definitiva, possiamo considerare
che la parola anushasanam vuol dire complete istruzioni.

Terapia Yogica delle Malattie Comuni:


il Raffreddore
Tratto da: Swami Karmananda Saraswati, Yogic Management of
Common Diseases, ed. Yoga Publications Trust, Munger, Bihar,
India.
Il raffreddore, o corizza acuta, un disturbo abbastanza lieve e di
breve durata. Nella sua forma pi grave chiamato influenza. una
condizione molto contagiosa e gli attacchi producono unimmunit
solo temporanea, specialmente quando il livello generale della resistenza del corpo bassa.
Il raffreddore viene frequentemente dopo unesposizione a condizioni di freddo improvviso, dopo essersi bagnati sotto la pioggia o al
cambiamento di stagione, specialmente allinizio della primavera,
dellinverno e dei monsoni, quando il termostato interno del corpo si
sta adattando ad improvvisi cambiamenti ambientali. Dobbiamo ricordare che la tendenza naturale di un corpo sano quella di eliminare periodicamente le tossine in eccesso, e il raffreddore una delle
forme pi usuali di pulizia e riadattamento. Sintomi come la tosse, lo
starnutire, il naso che cola, la febbre e il sudare sono tutti segni di
eliminazione.
Altri fattori che contribuiscono ad aggravare un raffreddore sono:
dieta inadeguata, digestione lenta, vita sedentaria, mancanza di esercizio, tono muscolare ridotto e circolazione pigra.
Caratteristiche cliniche
Linsorgere di un raffreddore di solito improvviso, con una sensazione di pizzicore nel naso e nel retro della gola accompagnata da
starnuti. La gola spesso secca e infiammata e frequentemente presente anche la tosse. La testa sembra ovattata, gli occhi sono lucidi
e c unabbondante fuoriuscita di liquido dal naso. Allinizio, solitamente, si prova una sensazione di freddo, seguita da una leggera
febbre. La pelle pu diventare calda e asciutta e il paziente ha sete,
secchezza in bocca e perdita dellappetito. Lurina pu scurirsi e diminuire di volume e si pu avere una costipazione temporanea.

Nei casi pi gravi ci possono essere dolori variabili alla schiena e


agli arti. La mucosa del naso si gonfia e il paziente obbligato a respirare attraverso la bocca. Una secrezione sottile e irritante fluisce
dal naso, rendendo i bordi delle narici delicate e infiammate per il
costante bisogno di pulire il naso. I dotti e le ghiandole lacrimali si
gonfiano cos che gli occhi lacrimano e le congiuntive sono infiammate ed arrossate. Il senso dellolfatto e del gusto normalmente si
perdono, e se coinvolta la faringe, la voce diventa rauca e si sviluppa uninfiammazione della gola. Spesso linfiammazione si estende
alle trombe dEustachio causando anche una diminuzione delludito.
Di solito entro due o tre giorni la secrezione nasale diviene pi
abbondante e diminuisce il gonfiore della mucosa nasale, procurando
del sollievo. Il paziente in grado di respirare nuovamente attraverso
le narici e in quattro o cinque giorni i sintomi scompaiono. Tuttavia,
nei casi pi gravi, c irritazione bronchiale e tosse man mano che
linfiammazione discende lungo lalbero bronchiale verso il tratto
respiratorio inferiore.
Complicazioni del raffreddore acuto
Raramente si hanno effetti gravi per un semplice attacco di raffreddore, purch vengano adottate adeguate misure preventive e terapeutiche, ma quando la resistenza bassa o la salute generale mediocre
possono verificarsi delle complicazioni quando linfezione si diffonde in altre parti del corpo. Si sa che gravi epidemie di influenza possono essere letali, specialmente per i bambini piccoli e gli anziani. Le
pi comuni complicazioni del raffreddore sono:
1. Infezioni batteriche secondarie, quando le secrezioni diventano
dense e purulente.
2. Sinusiti, infezione nei seni che porta a gonfiore, congestione, ostruzione ed emissione densa e purulenta (gialla).
3. Infezione dellorecchio medio (otite media), che causa febbre, sordit e dolore allorecchio quando linfezione batterica si diffonde
dalla zona naso-faringea su per le trombe dEustachio.
4. Infezione del tratto respiratorio inferiore, che pu portare a tracheiti (infiammazione della trachea), laringiti (laringe), bronchiti
(bronchi) e polmonite lobulare, quando linfezione batterica secondaria discende lungo lalbero bronchiale allinterno dei polmoni stessi.

Terapia yogica del raffreddore acuto


La scienza medica non ha concepito una cura per il raffreddore o per
linfluenza e perci fa affidamento a rimedi sintomatici, con gli antibiotici appropriati per prevenire complicanze da infezioni batteriche
secondarie. Tuttavia il raffreddore un disturbo che pu essere definitivamente evitato con mezzi naturali quando lenergia pranica o la
resistenza vitale del corpo alta e le funzioni fisiologiche sono in
equilibrio.
Mangiare eccessivamente (specialmente i cibi sbagliati) spesso fa
precipitare o peggiora un raffreddore. Un breve digiuno, daltra parte, spesso sufficiente per evitare un raffreddore imminente. Al primo segno di raffreddore o mal di gola, che rappresentano un leggero
squilibrio pranico, bisognerebbe saltare un pasto, praticare neti e
kunjal kriya, e qualche pranayama che stimoli lenergia. Quindi
prendere una tazza di t bollente con spezie riscaldanti (zenzero, pepe, cannella) e riposare tranquillamente, magari praticando mouna
(silenzio) per ridurre al minimo la dispersione di energia col parlare.
Quasi certamente il raffreddore non si svilupper. Bisogna anche
ricordare che il raffreddore molto contagioso durante le fasi iniziali,
specialmente quando prevalgono gli starnuti. Lisolamento volontario ed il riposo del paziente durante questo periodo sono un passo
importante.
Se, tuttavia, viene consumato il solito pasto pesante e il lavoro
continua, il prana sar ulteriormente impoverito. Continuando con le
attivit normali, senza alcuna considerazione per il raffreddore incipiente, prendendo forse solo unaspirina, quasi certamente il giorno
successivo ci porter ad una completa esplosione del raffreddore che
pu continuare implacabile per cinque o pi giorni.
Molti casi di raffreddore sono cos leggeri, tuttavia, che il paziente
continua la sua attivit quotidiana come al solito. In questo caso praticare kunjal quotidianamente e neti una, o due o persino tre volte al
giorno, dovrebbe eliminare costipazione, tosse e disturbi. Asana e
pranayama dovrebbero essere diminuiti ma la meditazione pu essere
continuata. Tuttavia, se si hanno febbre e disturbi costituzionali, bisognerebbe mettersi immediatamente a letto prendendo sei o pi bicchieri di acqua calda con succo di limone durante il giorno. Se c
febbre non bisogna praticare kunjal e neti e il sadhana yoga del pa-

ziente dovrebbe essere limitata alla pratica di yoga nidra e antar


mouna solamente.
Ulteriori raccomandazioni
1. consigliata una dieta naturale e leggera con molta frutta; per
pazienti indeboliti meglio una dieta liquida. Possono essere preparate minestre calde con verdure di stagione, per esempio carote, spinaci, pomodori, aromatizzati con foglie di coriandolo, peperoncino e
zenzero. Sono utili cibi ricchi di vitamina C e A.
2. Nei casi di congestione e ostruzione nasale sono consigliabili inalazioni di vapore per dieci minuti. Questo pulisce la testa e facilita il
respiro. In caso di tosse e gola dolente e infiammata, utile fare gargarismi con acqua salata tiepida.
3. Fumare irritante per la mucosa nasale e dovrebbe essere sospeso.
4. La pratica regolare di surya namaskara, secondo le proprie capacit, potenzia la resistenza a tosse e raffreddore.

Kaya Sthairyam
Tratto da: Paramahamsa Niranjanananda, Dharana Darshan, ed.
Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India.

Kaya sthairyam la prima pratica di dharana. una pratica fondamentale di concentrazione sulla stabilit del corpo. Il termine sanscrito kaya significa corpo e sthairyam significa stabilit. A causa
della correlazione fra corpo e mente, quando il corpo diventa calmo e
stabile la mente fa lo stesso. Per questo ogni pratica di dharana deve
iniziare con cinque o dieci minuti di kaya sthairyam. La pratica effettiva di dharana dovrebbe iniziare solo quando il corpo assolutamente stabile e immobile.
anche importante notare che la mente rimane focalizzata soltanto finch il corpo immobile. Non appena una parte del corpo si
muove, anche la mente si muove. Cos si interrompe la concentrazione e una volta interrotta non pu essere ripresa nella stessa seduta.
Durante le pratiche di pratyahara potete muovere il corpo, cambiare
la posizione, potete persino alzarvi e poi ritornare alla pratica. Invece
in dharana non potete muovere nemmeno un dito, n muovere una
palpebra, addirittura non potete nemmeno inghiottire senza interrompere la concentrazione.
Prima di affrontare le seguenti pratiche di dharana, kaya sthairyam
deve essere perfezionata. Dovete essere in grado di restare seduti
senza muovere alcuna parte del corpo per almeno mezzora, allora
sarete pronti a iniziare gli esercizi di dharana. Nello stadio iniziale di
kaya sthairyam il corpo deve trovarsi a suo agio e rilassato nella posizione meditativa. In seguito, quando si sviluppa limmobilit, cesser gradualmente la consapevolezza fisica mano a mano che aumenta la consapevolezza dellimmobilit. In quel momento la concentrazione viene spostata dal corpo al respiro naturale in modo che la
mente abbia ancora un punto di focalizzazione. Alla fine sparir anche la consapevolezza del respiro e ci sar soltanto consapevolezza.
A quel punto siete pronti per iniziare dharana.
Con quella consapevolezza che stabile e immobile e che non

ostacolata dal corpo dovete incominciare a concentrarvi sulloggetto


della meditazione. Se provate a praticare dharana con il corpo instabile e la mente che fluttua, non ne ricaverete alcun beneficio, anche
se praticaste per cento anni. Gli unici risultati sarebbero tensione,
frustrazione e una mente debole. Perci allinizio fate attenzione alle
pratiche preparatorie. Perfezionate kaya sthairyam, allora sarete in
grado di procedere senza ostacoli con le pratiche di dharana.

Tecnica
Primo stadio - preparazione
Sedetevi in una comoda posizione meditativa, preferibilmente siddhasana o padmasana. Sistemate la posizione in modo da non dover
muovere alcuna parte del corpo durante la pratica. Accertatevi che la
colonna vertebrale sia eretta. La testa, il collo e le spalle devono essere leggermente indietro. Ponete le mani sulle ginocchia in chin
(gesto delle mani che rappresenta la consapevolezza) o gyana mudra
(gesto di conoscenza intuitiva o saggezza). Chiudete gli occhi. Divenite consapevoli del respiro lento e profondo e contate mentalmente
cinque respiri.
Secondo stadio - posizione del corpo
Portate la consapevolezza sul corpo. Concentratevi sulla vostra posizione meditativa. Percepite la vostra colonna vertebrale che dal pavimento si estende verso lalto sostenendo la testa. Siate consapevoli
della posizione simmetrica e bilanciata delle braccia e delle gambe.
Totale consapevolezza di tutto il corpo.
Terzo stadio - visualizzazione del corpo
Visualizzate esteriormente il vostro corpo come se lo vedeste in un
grande specchio. Osservate il vostro corpo in posizione meditativa di
fronte a voi, da dietro, dal lato destro, dal sinistro, dallalto. Osservate il corpo da tutti i lati contemporaneamente
Quarto stadio - il corpo come albero
Siate consapevoli di tutto il corpo. Sentitevi radicati al pavimento.

Immaginate che il corpo stia crescendo come un albero dal pavimento. Il torso il tronco, le braccia e la testa sono i rami e le gambe
sono le radici. Il vostro corpo radicato al suolo e non si muover.
Quinto stadio - sensazioni corporee
Siate consapevoli di ogni sensazione fisica: caldo, freddo, prurito,
dolore, scomodit, tensione, rigidit. Dirigete la vostra consapevolezza a queste sensazioni, fatene il centro focale della vostra mente.
Se questa inizia a vagare riportatela alle sensazioni corporee.
Sesto stadio - parti del corpo
Dirigete la consapevolezza verso la testa. Siate consapevoli della
testa e di nientaltro. Percepite qualsiasi sensazione nella testa, visualizzatela. Portate ora la consapevolezza sul collo, avvertitene le sensazioni. Continuate a essere consapevoli. Con lo stesso procedimento, portate la consapevolezza sulle spalle, sul braccio destro, sul
braccio sinistro, su tutta il dorso, sul torace, sulladdome, sulla gamba destra, sulla gamba sinistra e infine su tutto il corpo. Siate consapevoli di tutto il corpo nel suo insieme. Intensificate la consapevolezza del corpo. Fate un altro giro mantenendo la piena consapevolezza.
Settimo stadio - immobilit del corpo
Esprimete questo proposito: Per tutta la durata della pratica manterr il corpo immobile. Il mio corpo rester immobile, privo di agitazione. Rimarr stabile e immobile come una statua. Anche se avvertite limpulso di muovere un dito della mano o del piede, di sistemare
il vostro abito o di grattarvi, cercate di superare questo bisogno.
Quando avvertite il bisogno di muovervi dite a voi stessi: No, manterr immobile ogni parte del corpo fino al termine della pratica.
Ottavo stadio - stabilit e immobilit
Siate consapevoli del vostro corpo fisico, della posizione meditativa
e di nullaltro. Dovete avere una consapevolezza totale e ininterrotta
di tutto il corpo. Il corpo perfettamente stabile e immobile. Sviluppate la sensazione di stabilit. Siate consapevoli del vostro corpo e

della sua stabilit. Siate consapevoli del vostro corpo e della sua immobilit. Il vostro corpo completamente stabile e immobile. Siate
consapevoli della stabilit. Siate consapevoli del vostro corpo fisico.
Non c movimento, non c disagio, c soltanto stabilit e immobilit.
Nono stadio - rigidit psichica
Sentite la stabilit e limmobilit del corpo. Gradualmente Il vostro
corpo diventer rigido come una statua, come se tutti i muscoli fossero congelati. Il corpo diventa cos rigido che non riuscireste a muoverne nessuna parte anche se provaste. Totale consapevolezza del
corpo, dellimmobilit, della rigidit psichica. Sentite la posizione
bloccata del corpo. Siate consapevoli del corpo e dellimmobilit.
Decimo stadio - consapevolezza del respiro
Man mano che il corpo diventa rigido inizierete a perdere la consapevolezza fisica. A questo punto rivolgete lattenzione al respiro.
Divenite consapevoli del respiro naturale, senza modificarlo o alterarlo in alcun modo. Osservate semplicemente il respiro che si muove dentro e fuori dal corpo. Il respiro si sposta dentro e fuori con un
flusso ritmico. Con la consapevolezza seguite ogni movimento del
respiro.
Contemporaneamente siate consapevoli del corpo. Alternate la consapevolezza dal respiro al corpo e dal corpo al respiro. Man mano
che il corpo diviene sempre pi rigido, la consapevolezza si sposter
automaticamente sempre pi verso il respiro. Non necessario sforzarsi. Quando il corpo sar assolutamente calmo e immobile, il respiro diventer sempre pi sottile finch sembrer che non respiriate
affatto.
Undicesimo stadio - stato di concentrazione
Mentre il respiro diventa sempre pi impercettibile, inizierete a fare
esperienza della pura consapevolezza che agisce nella mente che non
fluttua. Il respiro responsabile dei movimenti del corpo e della
mente; quando diviene molto sottile la mente diventa unidirezionale
e calma. Questo lo stato in cui praticare dharana.

Dodicesimo stadio - conclusione


Preparatevi a completare la pratica. Gradualmente divenite consapevoli del corpo fisico, della posizione meditativa. Sentite il peso del
corpo sul pavimento. Siate consapevoli delle mani che posano sulle
ginocchia. Siate consapevoli di tutto il corpo fisico. Siate consapevoli
del respiro. Osservate il respiro che entra e che esce. Inspirate profondamente e ripetete Om per tre volte.

Kapalbhati Pranayama
Tratto da: Swami Niranjanananda Saraswati, Prana, Pranayama,
Prana Vidya ed. Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India.

Kapal il cranio. Bhati significa luce, splendore, percezione o conoscenza. Questo pranayama rinvigorisce l'intero cervello e i centri
responsabili della percezione e dell'intuito pi sottile.
Kapal anche la fronte, e kapalbhati perci considerato come uno
shatkarma, la tecnica di pulizia dellarea frontale del cervello.
Sebbene kapalbhati sia simile a bhastrika, ci sono alcune importanti
differenze. Bhastrika usa la forza sia con linspirazione sia con l'espirazione, espandendo e contraendo l'area toracica oltre e al di sotto del
suo volume basale o di riposo. Kapalbhati, invece, usa solo l'espirazione forzata, riducendo il volume toracico, mentre l'inspirazione
un ritorno passivo al volume basale. Mentre nella respirazione normale l'inspirazione attiva e l'espirazione passiva, kapalbhati inverte
questo procedimento, facendo dell'espirazione un processo attivo e
dell'inspirazione un ritorno passivo. Con la pratica di queste tecniche
i centri cerebrali che controllano la normale funzione respiratoria
vengono perci allenati a diventare pi versatili.
Dal punto di vista dei pancha vayu, sembra come se le caratteristiche
di prana vayu (l'inspirazione attiva) e apana vayu (l'espirazione passiva) si invertano, riducendo samana vayu che, a livello mentale significa una riduzione nell'attivit delle vritti, o oscillazioni mentali.
Di questo si pu fare esperienza durante kapalbhati. Nello stesso
tempo il potente flusso verso l'alto creato dall'intero atteggiamento
respiratorio stimola udana vayu nella testa e nel collo, e da qui nasce
il significato del nome kapalbhati.

Posizione
Poich richiesta una posizione stabile, sono da preferirsi padmasana, siddhasana, o siddha yoni asana. Le mani dovrebbero essere sulle
ginocchia in chin mudra per stabilizzare ulteriormente lasana.
Stadi della pratica
Ci sono quattro stadi della pratica, e ogni stadio dovrebbe essere
compreso chiaramente e praticato senza sforzo prima di procedere al
successivo. Di seguito vedremo il primo e secondo stadio.

Tecnica
Stadio 1: metodo di kapalbhati
Sedete nella vostra asana - rendete il corpo e il respiro stabili - occhi
chiusi - lasciate che ci sia un fluire libero del respiro nei passaggi
respiratori - cominciate kapalbhati, lasciando che l'inspirazione avvenga spontaneamente - praticate sia l'inspirazione che l'espirazione
attraverso le narici - praticate alla velocit di circa un respiro al secondo, per dieci respiri.
Al termine dei respiri sedete tranquillamente e respirate normalmente
per circa un minuto - quindi iniziate il ciclo successivo - eseguite
fino a cinque cicli - quando questo pu essere fatto agevolmente praticate fino a 20 respiri.
Stadio 2: Kapalbhati con antar kumbhaka
Praticate venti respiri in kapalbhati come nello stadio 1 - al termine
dell'ultima espirazione inspirate completamente - trattenete il respiro
all'interno per quanto vi comodo - quindi espirate completamente
dalle narici - dopo alcuni respiri normali cominciate il ciclo successivo - praticate cinque cicli.
Benefici
Kapalbhati purifica tutto il corpo facendo volare via l'anidride carbonica dal sangue e dai tessuti. Allo stesso tempo c' un aumento di
ossigenazione nel sangue. L'effetto globale di ripulire e di aumenta-

re il metabolismo dell'organismo.
L'accrescimento del tasso metabolico e il rifornimento di ossigeno al
cervello hanno un effetto di risveglio sul cervello mentre contemporaneamente vengono eliminati i pensieri in eccesso. utile per chi
soffre di asma, enfisema, bronchite e tubercolosi.
Limiti
Non dovrebbe essere praticato da chi soffre di ipertensione, vertigini
o ernia. Se durante la pratica si provano vertigini o senso di svenimento, fate controllare la vostra pratica da un insegnante esperto.

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