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Ho pensato a lungo al motivo per cui la gente si ammala e sono arrivato alla conclusione che la malattia il risultato di problemi personali irrisolti. Quando si incapaci di risolvere i problemi che
sincontrano, siano essi di origine ambientale, sociale, personale o
familiare, leffetto di questi problemi irrisolti si manifesta sotto forma di malattia. Possiamo anche affermare che il paziente o il malato
non la vittima di malformazioni naturali o di uno stile di vita poco
sano, e neppure dellinquinamento, ma vittima o paziente colui che
soffre a causa dei suoi problemi irrisolti.
Dobbiamo imparare a gestire e affrontare questi problemi a diversi
livelli della nostra personalit. Non sufficiente essere consapevoli del
fatto che si sta soffrendo di una malattia, un disturbo o un malessere e
che ci si deve curare fisicamente o psicologicamente, in quanto tutti gli
esseri umani sono influenzabili da circostanze, eventi, ambienti.
invece necessario sviluppare la consapevolezza della nostra interazione e reazione nei confronti di eventi, circostanze e situazioni.
importante considerare che ognuno di noi, in ogni momento reagisce, e non c mai, invece, una vera e propria azione, unazione
spontanea e autentica. Per tutta la vita reagiamo continuamente; reagiamo nei confronti delle persone, verso quello che dicono; reagiamo
ai nostri piaceri, ai dolori e alle sofferenze. La nostra vita passa da una
fase allaltra attraverso un processo continuo di reazioni. Non c mai
azione, azione autentica e spontanea nella vita. Questi eventi e situazioni devono essere interpretati per comprendere il loro significato.
Solo quando si capaci di interpretare un evento o una condizione in
modo appropriato se ne pu capire il senso pi profondo, e
quellevento acquister un significato. Questo un punto importante
da ricordare e rappresenta linizio di un processo di riallineamento del
proprio corpo con la propria natura, con la mente e con la coscienza;
ed il primo passo nel raggiungimento della salute completa.
Lo yoga afferma che ci sono due cose nella vita: la forma e il contenuto. Per esempio, il corpo una forma, ma dentro la forma del
corpo c anche un contenuto, o piuttosto ci sono molti contenuti
diversi: le emozioni, la razionalit, la logica, i pensieri, le ambizioni,
i desideri e i sentimenti. Questi sono i contenuti che percepiamo nella
forma del corpo e li vediamo come esperienze, condizioni, eventi che
cambiano continuamente e alterano la nostra percezione, attitudine e
visione, ma dobbiamo ricordarci che il contenuto del corpo, della
forma fisica, che deve essere armonizzato per conoscere la salute, la
felicit, lappagamento e la soddisfazione.
Un buon esempio il pittore. Un pittore usa le tele e i colori per
creare unimmagine, un quadro. Il quadro il prodotto finale del
concetto o dellimmagine presente nella mente del pittore. Le tele e i
colori rappresentano soltanto il mezzo attraverso il quale viene espressa unimmagine gi esistente nella mente del pittore.
Allo stesso modo c un legame tra il corpo, inteso come personalit umana che si manifesta nel presente, e la coscienza, che invisibile, non manifesta e sottile. La coscienza si manifesta attraverso il
corpo; ora, possiamo immaginare la coscienza sotto forma di onde
radio e il corpo come la radio stessa. Quando il corpo sintonizzato
con la coscienza, le proiezioni della coscienza nel corpo saranno in
armonia. Quando il corpo non in sintonia con la coscienza i segnali
da recepire non potranno essere sentiti o visti. Deve esserci sintonia
tra il corpo, la personalit che si manifesta, e la coscienza che immanifesta.
Per esempio, abbiamo diversi canali televisivi e se desideriamo
vederne uno dobbiamo sintonizzarci su quel canale, se vogliamo vederne un altro dobbiamo cambiare canale. Immaginiamo per un momento che cosa accadrebbe se vedessimo tutti i canali contemporaneamente su un solo canale. Saremmo capaci di decifrare ci che apparirebbe sullo schermo? Sarebbe molto difficile. Non ci sarebbe sintonia; tutte le immagini e le frequenze apparirebbero su un unico canale. Non vi sarebbe chiarezza, ma un insieme di immagini, di suoni e
di impressioni privi di significato. Ci simile a quello che accade
quando la nostra coscienza interagisce con il corpo in modo disturbato, distratto e dissipato.
Dobbiamo fare uno sforzo per sintonizzare adeguatamente ogni
frequenza a un diverso canale, cos da avere immagini e suoni perfettamente chiari, distinti e comprensibili. Quando la coscienza si manifesta nel corpo senza unadeguata sintonia, il corpo reagisce e questo
segna linizio di una malattia. Sto dicendo questo per sottolineare il
fatto che la malattia non una condizione soltanto fisica, ma piuttosto uno stato di disarmonia, di squilibrio tra la coscienza e il corpo.
Lo yoga perci dice che se vuoi essere sano e sentirti bene devi
avvicinarti alla tua natura da angolature diverse. Lavoriamo contemporaneamente sul corpo, sulla mente e sulle espressioni della coscienza che attraversano entrambi. La coscienza ha tre principali aree
di espressione: unarea dove la manifestazione della coscienza intellettuale, unaltra emozionale e infine una istintiva.
Quella intellettuale rappresentata dalla testa: comprensione, razionalit, analisi di una situazione, di una condizione o di un evento,
e il vivere in armonia con laspetto intellettuale della coscienza.
Unaltra area emotiva: il cuore, i sentimenti, le espressioni emotive
e la sensibilit. Quando larea del cuore non in armonia, le emozioni e i sentimenti vengono soppressi. Questa soppressione innaturale
rispetto allo stato normale del corpo e della mente e porta alla sofferenza. Perci lallentamento dei blocchi a livello del centro del cuore
favorisce la salute. La terza area quella degli istinti: reagiamo istintivamente a molte condizioni nella vita.
Per dare qualche indicazione su come lo yoga considera queste tre
diverse espressioni della coscienza nella nostra vita e nel nostro corpo, porter lattenzione sul concetto di chakra del kundalini yoga. I
chakra sono centri nel corpo dove la coscienza e lenergia si manifestano in una forma particolare; chi ha studiato lo yoga sapr che ci
sono sette centri psichici, o chakra, nel nostro corpo.
Il primo, muladhara, si trova alla base della colonna vertebrale,
nellarea conosciuta come area coccigea; il secondo, swadhisthana,
conosciuto come il centro sacrale; il terzo, manipura, dietro
lombelico, nella colonna vertebrale, conosciuto come plesso solare. Questi primi tre chakra, o centri, rappresentano la dimensione
istintiva della nostra personalit: la paura, linsicurezza, la sessualit,
la vitalit, le motivazioni, il potere. Anahata, conosciuto come il centro del cuore, e vishuddhi, conosciuto come il centro della gola, rappresentano gli aspetti emozionali della natura umana: i sentimenti.
quinto stadio del raja yoga: linizio dellintrospezione, della riflessione, dellesperienza del silenzio, dellandare verso linterno e trovare la stabilit, il centro. La pratica di pratyahara suddivisa in vari
segmenti e gruppi.
Com possibile percepire ci che avviene nella dimensione interiore, ad un livello cos sottile come quello della coscienza? Se dobbiamo cogliere il frutto dal ramo pi alto dellalbero, dobbiamo iniziare a scalarlo dal ramo pi basso. Questa scalata, dal livello pi
basso a quello pi alto, inizia con la consapevolezza dei sensi. Ci
devessere unestensione della consapevolezza alla percezione dei
sensi, nel campo sensoriale, per conoscere in che modo le percezioni
sensoriali influiscono e alterano la mente e la coscienza. Quindi,
prima vi unestensione della coscienza ai sensi cui segue una focalizzazione della coscienza dopo che sappiamo esattamente ci che
traspare a livello sensoriale.
Il secondo stadio di pratyahara lestensione della consapevolezza alla mente per sapere come interagisce con le situazioni, condizioni ed eventi che influenzano la nostra vita; poi focalizziamo questa
consapevolezza.
Il terzo stadio lestensione della consapevolezza nel campo delle
emozioni, dei sentimenti, la sensibilit; poi c la focalizzazione.
Il quarto stadio lestensione della consapevolezza nel campo istintivo; infine, di nuovo la focalizzazione.
In questo modo possibile allenarsi gradualmente a osservare e
analizzare come rispondiamo e reagiamo alle diverse situazioni che
generano squilibri nella nostra personalit. Dopo aver osservato
linterazione della coscienza con i sensi e con gli aspetti intellettuali,
emozionali e istintivi, ci muoviamo verso il successivo stadio di introspezione conosciuto come dharana. Dharana significa mantenere
la stabilit della coscienza e identificarsi con la tranquillit della coscienza. Solo quando saremo capaci di fare ci, potr avere inizio la
meditazione, dhyana.
Questi processi di auto-osservazione e di conoscenza di se stessi
portano al conseguimento della salute ottimale e al benessere. La
terapia yoga non un metodo per curare una malattia, n ha per scopo leliminazione dei sintomi di cui siamo divenuti consapevoli, piuttosto un metodo per trattare la persona che soffre, rendendola con-
Yoga Oggi
Di Swami Satyananda Paramahansa.
LUmanit arrivata in una nuova dimensione di tempo e le cose
sono completamente diverse da come erano un secolo fa.
Uomini, donne, bambini e il modo di vivere sono completamente
nuovi. Circa cento o duecento anni fa gli imperatori o i cardinali ci
dicevano di seguire la religione di un determinato paese e tutti lo
facevano. Oggi la situazione cambiata completamente, lo stato non
si occupa delle religioni delluomo. Oggi gli individui devono scoprire la strada da se stessi. Come pu un re o un imperatore dire quale
via prendere? Solo voi potete decidere.
La via spirituale una via di evoluzione, miglioramento e progresso in ogni aspetto dellesistenza. Nel processo di evoluzione la
prima fase quella di prendersi cura della nostra esistenza materiale.
La vita umana come un iceberg, una piccola parte sopra il livello
dellacqua, il resto sta sotto. Una buona parte della nostra personalit
radicata nel corpo, nelle mente e nei sensi, e perci dobbiamo vivere in questo mondo.
C una ragione per cui siamo nati. Abbiamo un destino definitivo, ed per questo che siamo qui come esseri umani. Luomo il
legame tra lanimale e il divino. Quindi siamo una parte importante
della grande evoluzione. Questa evoluzione non avviene solo sul
piano fisico e mentale, ma anche sul piano spirituale. Negli ultimi
secoli eravamo completamente alloscuro di questo fatto. Luomo era
impegnato in costruzioni grandiose, nelledificazione di industrie e
nella cura del proprio corpo. Ma abbiamo raggiunto lo zenit, dobbiamo ritornare al punto di partenza. Perci, non solo nel nostro s
individuale, ma ovunque nel mondo, il risveglio individuale si sta
avvicinando. Qualche decennio fa, quando i giovani di sedici, diciotto, ventanni mi parlavano di coscienza spirituale pensavo che la gente stesse impazzendo. Ma ora non sono sorpreso quando molta gente
che incontro vuole trovare lo scopo e loggetto della vita.
Ovunque nel mondo lo yoga riceve molta attenzione ed ognuno
ashram un posto rilevante per la cultura di oggi. Il numero di ashram cresciuto gradualmente affinch pi gente possa raggiungerli
e partecipare alle attivit creative e benefiche. La cultura dellashram
necessaria per equilibrare la razza umana. perch ci sono cos
pochi ashram nella nostra cultura che la razza umana ha deviato.
Gli ashram non dovrebbero essere troppo grossi, altrimenti richiederebbero un complicato sistema di organizzazione. Dove c una
vasta organizzazione, il contatto non pu essere mai diretto. Perci
lashram non dovrebbe estendersi fino al punto in cui la relazione tra
guru e discepolo diventa indiretta. Non aspirate a un palazzo. Non
siate orgogliosi dicendo: Avete visto il mio ashram, cos grosso!.
Io sono fiero di un ashram in cui la gente pu venire a vedermi,
non in qualunque momento, ma di tanto in tanto. Questo il tipo di
ashram che ho creato quasi ovunque nel mondo.
Con il tempo lashram diverr il cuore delle attivit culturali e spirituali della societ.
In molti paesi la gente chiede: Pratica lo yoga?, io dico S e la
persona risponde ma lo yoga orientale e noi siamo occidentali.
Allora ho due risposte. La prima Come fece la cristianit ad adattarsi alloccidente? La cristianit occidentale o orientale?.
La seconda che la scienza non n occidentale n orientale.
Quando la tecnologia giunse in India, abbiamo detto: Viene
dallOccidente, ma ok. Possiamo prendere una macchina da qualunque parte.
Una scienza universale. La scienza tecnologica universale e la
scienza yogica anchessa universale.
La biologia, la chimica e la botanica non sono delle scienze occidentali, sono solo scienze. Lo yoga non una filosofia orientale,
una filosofia. cos che dobbiamo accettare lo yoga, ovunque ci troviamo.
La cultura tecnologica loperato delluomo esteriore, essa ha
creato il comfort e il lusso per i sensi esteriori. Ma con lo sviluppo
della tecnologia, i bisogni delluomo interiore sono stati ignorati. In
India il modo di vita sempre stato stabilito per lo sviluppo
delluomo interiore, mentre le necessit delluomo esteriore sono
state ignorate. Perci sia in Oriente sia in Occidente il modo di vita
stato squilibrato. Lo sviluppo non stato integrale. Ora lOccidente
Il Mantra
Tratto da: Swami Satyananda Saraswati, Il Mantra, ed. Satyananda
Ashram Italia.
queste istruzioni sullo yoga sono collegate ad altre istruzioni precedenti. La parola atha qui usata per indicare che dopo essersi purificati con il karma yoga e aver reso uniformi le tendenze della mente
con il bhakti yoga, siniziano a dare le istruzioni sullo yoga agli aspiranti. Con questo si vuol dire che le istruzioni sullo yoga che seguono
diverranno comprensibili, fruttuose e anche apprezzabili per coloro il
cui cuore puro e la cui mente calma, non altrimenti. Coloro che
hanno una mente impura e incline allirrequietezza non saranno in
grado di praticare ci che viene insegnato in questo shastra. Dunque
la parola atha usata allo scopo di mettere in rilievo la necessit di
acquisire le qualit che derivano dal karma yoga, dal bhakti yoga e
da altri sistemi preparatori.
Yoga: il significato di yoga segue nel sutra successivo.
Anushasanam: la parola effettiva shasanam, poich anu un prefisso per mettere in evidenza il senso di completezza. Shasan una
parola che vuol dire dare una regola, un ordine, una disposizione,
unistruzione. La parola shastra deriva dalla parola shasan. Letteralmente shastra non vuol dire scrittura, ma significa un sistema di istruzioni e regole. Dalla stessa parola si evoluta unaltra parola Ishwara - che vuol dire un regolatore, un governatore, un comandante, ed comunemente usata per Dio.
Cos si pu capire che anushasanam vuol dire istruzioni. possibile che abbiate letto qualche altro commentario degli Yoga Sutra
in cui la parola anushasanam tradotta come riaffermazione, esposizione, spiegazione. Se si analizza in modo appropriato la parola, si
trover che queste traduzioni sono del tutto scorrette. Non sono per
niente consone al testo perch gli Yoga Sutra sono di per se stessi
cos semplici, concisi, stringati nelluso dei termini, che non possono
essere n una spiegazione n una esposizione; possono essere solamente istruzioni. Lo yoga questo; questo il modo di praticare lo
yoga; queste sono le condizioni della mente; questo il modo in cui
lindividuo ne fa esperienza; questa la posizione di Dio nello yoga questi e altri argomenti simili sono trattati in questo libro. Naturalmente ci sono esposizioni, brevi note, spiegazioni, commentari, scritti critici, ecc. sullo yoga redatti da grandi studiosi come Vyasa, Bhoja, Vigyan Bhikshu e altri. Cos, in definitiva, possiamo considerare
che la parola anushasanam vuol dire complete istruzioni.
Kaya Sthairyam
Tratto da: Paramahamsa Niranjanananda, Dharana Darshan, ed.
Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India.
Kaya sthairyam la prima pratica di dharana. una pratica fondamentale di concentrazione sulla stabilit del corpo. Il termine sanscrito kaya significa corpo e sthairyam significa stabilit. A causa
della correlazione fra corpo e mente, quando il corpo diventa calmo e
stabile la mente fa lo stesso. Per questo ogni pratica di dharana deve
iniziare con cinque o dieci minuti di kaya sthairyam. La pratica effettiva di dharana dovrebbe iniziare solo quando il corpo assolutamente stabile e immobile.
anche importante notare che la mente rimane focalizzata soltanto finch il corpo immobile. Non appena una parte del corpo si
muove, anche la mente si muove. Cos si interrompe la concentrazione e una volta interrotta non pu essere ripresa nella stessa seduta.
Durante le pratiche di pratyahara potete muovere il corpo, cambiare
la posizione, potete persino alzarvi e poi ritornare alla pratica. Invece
in dharana non potete muovere nemmeno un dito, n muovere una
palpebra, addirittura non potete nemmeno inghiottire senza interrompere la concentrazione.
Prima di affrontare le seguenti pratiche di dharana, kaya sthairyam
deve essere perfezionata. Dovete essere in grado di restare seduti
senza muovere alcuna parte del corpo per almeno mezzora, allora
sarete pronti a iniziare gli esercizi di dharana. Nello stadio iniziale di
kaya sthairyam il corpo deve trovarsi a suo agio e rilassato nella posizione meditativa. In seguito, quando si sviluppa limmobilit, cesser gradualmente la consapevolezza fisica mano a mano che aumenta la consapevolezza dellimmobilit. In quel momento la concentrazione viene spostata dal corpo al respiro naturale in modo che la
mente abbia ancora un punto di focalizzazione. Alla fine sparir anche la consapevolezza del respiro e ci sar soltanto consapevolezza.
A quel punto siete pronti per iniziare dharana.
Con quella consapevolezza che stabile e immobile e che non
Tecnica
Primo stadio - preparazione
Sedetevi in una comoda posizione meditativa, preferibilmente siddhasana o padmasana. Sistemate la posizione in modo da non dover
muovere alcuna parte del corpo durante la pratica. Accertatevi che la
colonna vertebrale sia eretta. La testa, il collo e le spalle devono essere leggermente indietro. Ponete le mani sulle ginocchia in chin
(gesto delle mani che rappresenta la consapevolezza) o gyana mudra
(gesto di conoscenza intuitiva o saggezza). Chiudete gli occhi. Divenite consapevoli del respiro lento e profondo e contate mentalmente
cinque respiri.
Secondo stadio - posizione del corpo
Portate la consapevolezza sul corpo. Concentratevi sulla vostra posizione meditativa. Percepite la vostra colonna vertebrale che dal pavimento si estende verso lalto sostenendo la testa. Siate consapevoli
della posizione simmetrica e bilanciata delle braccia e delle gambe.
Totale consapevolezza di tutto il corpo.
Terzo stadio - visualizzazione del corpo
Visualizzate esteriormente il vostro corpo come se lo vedeste in un
grande specchio. Osservate il vostro corpo in posizione meditativa di
fronte a voi, da dietro, dal lato destro, dal sinistro, dallalto. Osservate il corpo da tutti i lati contemporaneamente
Quarto stadio - il corpo come albero
Siate consapevoli di tutto il corpo. Sentitevi radicati al pavimento.
Immaginate che il corpo stia crescendo come un albero dal pavimento. Il torso il tronco, le braccia e la testa sono i rami e le gambe
sono le radici. Il vostro corpo radicato al suolo e non si muover.
Quinto stadio - sensazioni corporee
Siate consapevoli di ogni sensazione fisica: caldo, freddo, prurito,
dolore, scomodit, tensione, rigidit. Dirigete la vostra consapevolezza a queste sensazioni, fatene il centro focale della vostra mente.
Se questa inizia a vagare riportatela alle sensazioni corporee.
Sesto stadio - parti del corpo
Dirigete la consapevolezza verso la testa. Siate consapevoli della
testa e di nientaltro. Percepite qualsiasi sensazione nella testa, visualizzatela. Portate ora la consapevolezza sul collo, avvertitene le sensazioni. Continuate a essere consapevoli. Con lo stesso procedimento, portate la consapevolezza sulle spalle, sul braccio destro, sul
braccio sinistro, su tutta il dorso, sul torace, sulladdome, sulla gamba destra, sulla gamba sinistra e infine su tutto il corpo. Siate consapevoli di tutto il corpo nel suo insieme. Intensificate la consapevolezza del corpo. Fate un altro giro mantenendo la piena consapevolezza.
Settimo stadio - immobilit del corpo
Esprimete questo proposito: Per tutta la durata della pratica manterr il corpo immobile. Il mio corpo rester immobile, privo di agitazione. Rimarr stabile e immobile come una statua. Anche se avvertite limpulso di muovere un dito della mano o del piede, di sistemare
il vostro abito o di grattarvi, cercate di superare questo bisogno.
Quando avvertite il bisogno di muovervi dite a voi stessi: No, manterr immobile ogni parte del corpo fino al termine della pratica.
Ottavo stadio - stabilit e immobilit
Siate consapevoli del vostro corpo fisico, della posizione meditativa
e di nullaltro. Dovete avere una consapevolezza totale e ininterrotta
di tutto il corpo. Il corpo perfettamente stabile e immobile. Sviluppate la sensazione di stabilit. Siate consapevoli del vostro corpo e
della sua stabilit. Siate consapevoli del vostro corpo e della sua immobilit. Il vostro corpo completamente stabile e immobile. Siate
consapevoli della stabilit. Siate consapevoli del vostro corpo fisico.
Non c movimento, non c disagio, c soltanto stabilit e immobilit.
Nono stadio - rigidit psichica
Sentite la stabilit e limmobilit del corpo. Gradualmente Il vostro
corpo diventer rigido come una statua, come se tutti i muscoli fossero congelati. Il corpo diventa cos rigido che non riuscireste a muoverne nessuna parte anche se provaste. Totale consapevolezza del
corpo, dellimmobilit, della rigidit psichica. Sentite la posizione
bloccata del corpo. Siate consapevoli del corpo e dellimmobilit.
Decimo stadio - consapevolezza del respiro
Man mano che il corpo diventa rigido inizierete a perdere la consapevolezza fisica. A questo punto rivolgete lattenzione al respiro.
Divenite consapevoli del respiro naturale, senza modificarlo o alterarlo in alcun modo. Osservate semplicemente il respiro che si muove dentro e fuori dal corpo. Il respiro si sposta dentro e fuori con un
flusso ritmico. Con la consapevolezza seguite ogni movimento del
respiro.
Contemporaneamente siate consapevoli del corpo. Alternate la consapevolezza dal respiro al corpo e dal corpo al respiro. Man mano
che il corpo diviene sempre pi rigido, la consapevolezza si sposter
automaticamente sempre pi verso il respiro. Non necessario sforzarsi. Quando il corpo sar assolutamente calmo e immobile, il respiro diventer sempre pi sottile finch sembrer che non respiriate
affatto.
Undicesimo stadio - stato di concentrazione
Mentre il respiro diventa sempre pi impercettibile, inizierete a fare
esperienza della pura consapevolezza che agisce nella mente che non
fluttua. Il respiro responsabile dei movimenti del corpo e della
mente; quando diviene molto sottile la mente diventa unidirezionale
e calma. Questo lo stato in cui praticare dharana.
Kapalbhati Pranayama
Tratto da: Swami Niranjanananda Saraswati, Prana, Pranayama,
Prana Vidya ed. Yoga Publications Trust, Munger, Bihar, India.
Kapal il cranio. Bhati significa luce, splendore, percezione o conoscenza. Questo pranayama rinvigorisce l'intero cervello e i centri
responsabili della percezione e dell'intuito pi sottile.
Kapal anche la fronte, e kapalbhati perci considerato come uno
shatkarma, la tecnica di pulizia dellarea frontale del cervello.
Sebbene kapalbhati sia simile a bhastrika, ci sono alcune importanti
differenze. Bhastrika usa la forza sia con linspirazione sia con l'espirazione, espandendo e contraendo l'area toracica oltre e al di sotto del
suo volume basale o di riposo. Kapalbhati, invece, usa solo l'espirazione forzata, riducendo il volume toracico, mentre l'inspirazione
un ritorno passivo al volume basale. Mentre nella respirazione normale l'inspirazione attiva e l'espirazione passiva, kapalbhati inverte
questo procedimento, facendo dell'espirazione un processo attivo e
dell'inspirazione un ritorno passivo. Con la pratica di queste tecniche
i centri cerebrali che controllano la normale funzione respiratoria
vengono perci allenati a diventare pi versatili.
Dal punto di vista dei pancha vayu, sembra come se le caratteristiche
di prana vayu (l'inspirazione attiva) e apana vayu (l'espirazione passiva) si invertano, riducendo samana vayu che, a livello mentale significa una riduzione nell'attivit delle vritti, o oscillazioni mentali.
Di questo si pu fare esperienza durante kapalbhati. Nello stesso
tempo il potente flusso verso l'alto creato dall'intero atteggiamento
respiratorio stimola udana vayu nella testa e nel collo, e da qui nasce
il significato del nome kapalbhati.
Posizione
Poich richiesta una posizione stabile, sono da preferirsi padmasana, siddhasana, o siddha yoni asana. Le mani dovrebbero essere sulle
ginocchia in chin mudra per stabilizzare ulteriormente lasana.
Stadi della pratica
Ci sono quattro stadi della pratica, e ogni stadio dovrebbe essere
compreso chiaramente e praticato senza sforzo prima di procedere al
successivo. Di seguito vedremo il primo e secondo stadio.
Tecnica
Stadio 1: metodo di kapalbhati
Sedete nella vostra asana - rendete il corpo e il respiro stabili - occhi
chiusi - lasciate che ci sia un fluire libero del respiro nei passaggi
respiratori - cominciate kapalbhati, lasciando che l'inspirazione avvenga spontaneamente - praticate sia l'inspirazione che l'espirazione
attraverso le narici - praticate alla velocit di circa un respiro al secondo, per dieci respiri.
Al termine dei respiri sedete tranquillamente e respirate normalmente
per circa un minuto - quindi iniziate il ciclo successivo - eseguite
fino a cinque cicli - quando questo pu essere fatto agevolmente praticate fino a 20 respiri.
Stadio 2: Kapalbhati con antar kumbhaka
Praticate venti respiri in kapalbhati come nello stadio 1 - al termine
dell'ultima espirazione inspirate completamente - trattenete il respiro
all'interno per quanto vi comodo - quindi espirate completamente
dalle narici - dopo alcuni respiri normali cominciate il ciclo successivo - praticate cinque cicli.
Benefici
Kapalbhati purifica tutto il corpo facendo volare via l'anidride carbonica dal sangue e dai tessuti. Allo stesso tempo c' un aumento di
ossigenazione nel sangue. L'effetto globale di ripulire e di aumenta-
re il metabolismo dell'organismo.
L'accrescimento del tasso metabolico e il rifornimento di ossigeno al
cervello hanno un effetto di risveglio sul cervello mentre contemporaneamente vengono eliminati i pensieri in eccesso. utile per chi
soffre di asma, enfisema, bronchite e tubercolosi.
Limiti
Non dovrebbe essere praticato da chi soffre di ipertensione, vertigini
o ernia. Se durante la pratica si provano vertigini o senso di svenimento, fate controllare la vostra pratica da un insegnante esperto.