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Viloma Pranayama................................................................
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Glossario...............................................................................
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creativit, della completezza e dellintegrit interiore, cos le cose esteriori che sono superficiali possono automaticamente diminuire.
Quando stavamo salendo le scale per venire in questa stanza,
dovevamo salire i gradini, ma non avevamo lansia di dovere lasciare
qualche cosa alle nostre spalle. Infatti i nostri piedi non erano ansiosi
perch stavamo per lasciare i gradini. Nel processo di salire le scale,
un piede doveva raggiungere un gradino e solo quando era sicuro sul
quel gradino laltro piede avrebbe lasciato il gradino inferiore per appoggiarsi su quello pi in alto. In assenza del gradino superiore proprio possibile che si diventi insicuri, che si abbia timore di essere sul
punto di cadere. Quello che sto cercando di dirvi come nella vita esteriore troviamo una fonte di sicurezza prima e dopo lavverarsi di un
cambiamento. Allo stesso modo, anche nella vita spirituale, prima c
il risultato e dopo che si raggiunto le cose inutili diminuiscono. Questo il modo in cui bisognerebbe percepire la spiritualit. un processo di progressione, raggiungimento ed evoluzione, dove per tutto il
tempo colleghiamo noi stessi con esperienze pi elevate, poich la
mente umana ha un grande potenziale per fare esperienza delle cose
che non vengono nemmeno percepite dai sensi. In questo modo cerchiamo di identificare tramite il nome, la forma e lidea. Lintero
mondo si basa su questi tre principi di nome, forma e idea. Guardiamo
qualche cosa, essa ha una forma, si pu basare su di unidea, ha un
nome, che sia un insetto o un batterio, o che sia un fatto cosmico che
accade in un lontano angolo delluniverso non ha la minima importanza. Lintera gamma delle percezioni umane gira intorno alla comprensione del nome, della forma e dellidea. Questo capita allesterno. Ma
quando abbiamo a che fare con le esperienze interiori, il linguaggio, il
concetto, la comprensione del nome, della forma e dellidea cambiano.
Dobbiamo percepire le cose sotto una luce diversa. Non comprendiamo le cose intellettualmente, ma in un modo che pu essere definito
come una capacit intuitiva. Capiamo le cose non sotto forma di un
concetto intellettuale, fatto di parole, ma di un concetto che di natura
simbolica. Non guardiamo le cose da un punto di vista lineare, ma da
un punto divista globale. Questa limpronta e lazione spirituale.
Dobbiamo passare dal karma genetico, dalla memoria genetica,
al karma culturale e alla memoria culturale e da questa al karma spiri7
tuale e alla memoria spirituale. Qui dove lo yoga arriva come un metodo che ci pu rendere consapevoli dei cambiamenti nel campo e nella forma della coscienza. E la meditazione un metodo tramite il quale possiamo fare esperienza di questi cambiamenti che avvengono
dentro di noi.
Significato della meditazione
Dobbiamo capire cosa la meditazione. La meditazione, detto con le
parole di Paramahamsaji, non fuggire dalle situazioni della vita, dalle sue condizioni per fare esperienza del senso di raggiungimento interiore, piuttosto una condizione di fuga nella vita, di fare esperienza
della ricchezza della vita. Se la meditazione fuga nella vita per fare
esperienza della sua ricchezza, potete ora avere un concetto di quale
dovrebbe essere il processo di meditazione. In questo processo la meditazione diviene latto dello sviluppare la consapevolezza totale - la
consapevolezza di ogni azione, di ogni desiderio, di ogni emozione e
larmonizzazione dei cambiamenti che lemozione porta con s, che il
desiderio porta con s, che lazione porta con s. Questo il vero processo della meditazione, essere coinvolti nellesperienza attimo per
attimo.
Anche se possiamo esprimere prima questo processo di consapevolezza, ora dobbiamo cominciare con lessere consapevoli di una
cosa. Allinizio la meditazione un allenamento, ma successivamente
diviene lespressione spontanea della personalit e della natura umana. Allinizio dobbiamo allenarci a divenire consapevoli, pi tardi saremo consapevoli. In questa consapevolezza c una visione creativa e
positiva complessiva. Questo capita in relazione al mondo esterno. Interiormente questo livello di consapevolezza ci permette una maggiore
comprensione delle relazioni personali, io come individuo con il cosmo; tutto questo noto come realizzazione del s. Ma prima di arrivare al livello della realizzazione del s, ancora prima di arrivare a capire qual la nostra realizzazione rispetto a ci che il cosmo, dobbiamo organizzare la nostra vita.
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Quando ascoltate un transistor per ventiquattro ore la batteria si esaurir, o no? Se lo spegnete, la batteria durer pi a lungo. Questa
limportanza di mouna. Nel parlare, ascoltare, pensare, camminare, sto
utilizzando la batteria. La nostra batteria lenergia pranica.
Questenergia pranica viene consumata velocemente nel parlare, nel
preoccuparsi, nelle passioni. Questa energia pranica che viene impiegata per tutte le nostre attivit dovrebbe essere conservata. La conservazione del prana la soluzione per la nostra carenza di energia. Se
potete stare in silenzio per un po di tempo, allora lenergia mentale
viene conservata. Shekh Farid ha detto:
Voi usate il sapone
ma solo per parlare in modo
profumato come il muschio.
Usando il sapone esternamente,
Il s interiore non si pulisce.
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Antar Mouna
tratto da: Swami Satyananda Saraswati, Meditations from the Tantra, ed. Bihar School of Yoga, Munger, Bihar, India.
La parola sanscrita mouna significa silenzio e antar significa interiore. Dunque il nome italiano di questa pratica silenzio interiore
ed un grande sadhana designato a rendere laspirante consapevole
del silenzio interiore cos come del rumore interiore che generalmente
gli impedisce la conoscenza del silenzio.
Nella nostra vita quotidiana la nostra mente quasi continuamente estroversa. Vediamo e ascoltiamo solo quello che ci proviene
dallesterno e abbiamo poca comprensione degli eventi che accadono
nel nostro ambiente interiore. La pratica di antar mouna designata a
invertire ci cosicch, per almeno un po di tempo, possiamo vedere il
lavorio della nostra mente e comprenderlo. In realt antar mouna
uno dei pochi sadhana permanenti che pu essere praticato spontaneamente ventiquattro ore al giorno da chiunque sia realmente determinato a conoscere se stesso. Mantenendo la consapevolezza del proprio ambiente interiore, dei pensieri, delle reazioni emozionali, ecc. l
indi-viduo pu accelerare la propria evoluzione personale fino ai livelli pi elevati. Ci gli far comprendere il lavorio della mente razionale
ed irrazionale cos come gli dar la comprensione di quello che causa
la reazione delle altre persone
La tecnica per la pratica meditativa di antar mouna il primo
gradino verso lottenimento di questo stato permanente di comprensione interiore. Anche se praticata per un massimo di unora al giorno, i suoi effetti proseguono anche dopo che la pratica finita, ed il
praticante inizier automaticamente a conoscere il proprio lato nascosto e a vedere come egli stesso reagisce alle situazioni della vita
in modo chiaro ed onesto.
La pratica di antar mouna suddivisa in un certo numero di
stadi. Il primo stadio della tecnica consiste nella consapevolezza di
tutti i suoni ed avvenimenti esterni che si avvicendano intorno a voi. Il
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secondo stadio consiste nel ritirare se stessi da tutti gli stimoli esterni
ed essere consapevoli solo del lavorio della mente: che cosa la mente
sta pensando, come reagisce e quali immagini provengono dal subconscio.
Lo stadio successivo consiste nella creazione e dissoluzione
volontaria dei pensieri. Nello stadio quattro dovete osservare i pensieri
che affiorano spontaneamente ed eliminarli volontariamente. Lo stadio cinque, lultimo stadio che si pu praticare, consiste nella soppressione o rimozione di tutti i pensieri, nella consapevolezza di shunya (il
vuoto) seguito nello stadio sei dallo stato di meditazione spontanea.
Antar mouna un completo sistema di allenamento per lo sviluppo della consapevolezza. Insegna a conoscere i processi della mente e le vie attraverso cui portarli sotto controllo. qualcosa che pu
essere praticato in ogni momento con la semplice riflessione sulla
domanda: Cosa sto pensando? Cosa avviene ora nella mia sfera mentale? Quando praticato molte volte al giorno, questo processo di testimonianza diviene un fatto automatico che continua da solo e vi mostra chi siete, che cosa state facendo qui e dove state andando. Si pu
veramente dire che in questa pratica, attraverso la consapevolezza del
rumore interiore, arriverete a conoscere la voce del silenzio, il suono
dorato che risuona di eternit.
Concentratevi sui suoni e sulle sensazioni esterne, senza considerarli per niente disturbi nella concentrazione.
Con assoluta concentrazione, con totale consapevolezza esterna fate questa pratica finch troverete un cambiamento di atmosfera nella vostra mente.
Non lottate con i vostri sensi, non combattete con le vostre espressioni ed esperienze sensoriali ma divenitene consapevoli, divenitene spettatori. Dovreste essere consapevoli.
Dovreste anche risvegliare la consapevolezza di Io sono consapevole, io sto ascoltando, io sono consapevole che sto ascoltando
listruttore che parla
In questo modo la mente ed i sensi dovrebbero essere addestrati a
non divenire disturbati dalle esperienze sensoriali.
N il suono, n il gusto, n il tatto o qualsiasi altra cosa dovrebbero
disturbarvi in nessun modo.
Nonostante il fatto che voi ascoltiate i rumori esterni o che abbiate
esperienza di differenti sensazioni nel vostro corpo fisico come
prurito, indolenza, necessit di grattarsi e cos via, non dovreste essere disturbati da esse.
Questo particolare aspetto del sadhana conosciuto come pratyahara, il quinto gradino del raja yoga.
Pratyahara vuol dire ritiro dei sensi, come ha suggerito Sri Krishna
nel secondo capitolo della Gita: Cos come la tartaruga ritira il
proprio corpo nellinvolucro del guscio, allo stesso modo i sensi
dovrebbero essere ritratti. Non con la forza ma con una tecnica i
sensi dovrebbero essere ritirati dai rispettivi oggetti dei sensi; i sensi dovrebbero essere calmati con latteggiamento di drashta o sakshi.
I sensi dovrebbero essere calmati con latteggiamento di Io sto testimoniando lesperienza di ascoltare e sono consapevole del suono
del canto degli uccelli.
Io il terzo in questo processo
Prime sono le orecchie, secondo loggetto dellesperienza, il suono, la musica degli uccelli, e terzo sono io, colui che spettatore,
colui che il testimone di questo processo di esperienze sensoriali.
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In questo modo, dovreste distintamente, profondamente e intensamente, con discernimento, sviluppare questa triplice consapevolezza nel primo stadio di antar mouna.
Il fare lesperienza, loggetto dellesperienza e losservatore di entrambi.
Il soggetto e loggetto, le orecchie ed il suono, gli occhi e la forma,
la pelle ed il tatto, la lingua ed il gusto, il naso e lolfatto.
Dovreste essere testimoni di tutto questo nel modo giusto, senza alcun senso di disturbo.
Questa lintroversione delle vostre esperienze sensoriali, e questo
dovreste fare in ogni momento, senza odiare per niente le esperienze esterne, ma guardandole con drashta bhava, lattitudine del testimone.
In pochi momenti troverete che dentro di voi c unatmosfera di
calma, tranquillit e pace, e allora sarete pronti per la meditazione.
Questo il vostro compito a casa per oggi.
Per favore, praticatelo a casa, di notte, di sera o durante il giorno;
in macchina o in rickshaw; in qualsiasi posto siate, con gli amici o
da soli.
Non aspettate la calma e il silenzio - no.
Ci sar rumore, ci saranno disturbi, il corpo sar agitato ma voi dovete sviluppare il dharma di un testimone calmo e silenzioso.
Gli stadi 2, 3, 4, e 5 di antar mouna saranno pubblicati sui prossimi numeri del
Periodico.
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Con la manipolazione del respiro che entra ed esce dal naso potete
regolare i meccanismi interiori del corpo e sviluppare un controllo
totale su tutte le attivit praniche e mentali.
Paramahamsa Satyananda
Ciascuno dei tre elementi del pranayama - puraka (inspirazione), rechaka (espirazione) e kumbhaka (ritenzione) - pu essere controllato
in vari modi. Aumentando il grado di controllo su ogni elemento del
respiro si possono ottenere maggiori benefici dalle pratiche di pranayama.
Controllo del respiro significa modificare:
1. La durata di inspirazione, espirazione o ritenzione.
2. La profondit dellinspirazione.
3. La forza di inspirazione ed espirazione.
La durata si riferisce al tempo impiegato per praticare una completa
inspirazione, espirazione o ritenzione. La profondit si riferisce al grado di espansione o compressione dei polmoni. La forza si riferisce alla
quantit di sforzo muscolare necessario applicato per produrre inspirazione ed espirazione o per mantenere la ritenzione.
Quando le tecniche di pranayama diventano pi avanzate,
necessario prolungare la durata della respirazione e della ritenzione.
necessario procedere agevolmente, senza sforzarsi o aver bisogno di
respiri intermedi. Perci, insieme con la durata dovrebbe essere aumentata la profondit del respiro per soddisfare la richiesta di ossigeno, mentre la forza del respiro dovrebbe essere parallelamente ridotta
per diminuire il consumo di ossigeno e la tensione nel corpo.
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Se desiderate, potete fare una respirazione normale tra ciascun ciclo, praticate undici cicli.
Nota: Il numero delle pause in ciascuna inspirazione o espirazione
varier normalmente da tre a cinque, possono essere concepite delle
variazioni alle tre tecniche per aumentare o ridurre il numero delle
pause. Aumentando il numero delle pause si pu ottenere un pi sottile controllo del respiro. Si pu anche aumentare la forza del respiro.
Impulsi brevi e forzati prepareranno i polmoni e la muscolatura per
pratiche come bhastrika e kapalbhati pranayama.
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Glossario
artha: bisogno di sicurezza materiale ed esteriore; uno dei quattro purushartha.
avidya: ignoranza; assenza di consapevolezza.
dharma: ruolo naturale che una persona deve condurre nella vita; azione retta; legge etica; dovere; uno dei quattro purushartha.
drashta: osservatore; consapevolezza.
kama: necessit o soddisfacimento emozionale; uno dei quattro purushartha.
grihastha: capofamiglia.
jivatma: anima individuale.
moha: infatuazione; stato di ignoranza.
mouna: silenzio.
moksha: liberazione dai cicli di nascita, morte e rinascita; libert interiore; uno dei quattro purushartha.
purushartha: quattro aspetti dellesistenza umana che devono essere
soddisfatti: kama, artha, dharma e moksha.
sakshi: aspetto della coscienza individuale che rimane il testimone
silenzioso.
tamas: uno dei tre guna; stato di inerzia, ottusit o ignoranza.
viveka: discriminazione; discernimento.
vairagya: non attaccamento.
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