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Sommario

Introduzione

ONG
Pagina 2

Un progetto orientato alla pratica ..........................................................

Lislamofobia, una piaga europea ..............................................................

Il progetto IMAN

Pagina 7

Metodologia e azioni sul campo .............................................................

Vittime

Pagina 11

Cos lislamofobia? .......................................................................................

11

Empowerment .................................................................................................. 20
Le cifre la dicono lunga .................................................................................. 23
Il diritto di agire Piccola guida per far valere i propri diritti ................................................ 25
Quizz - Conoscete i vostri diritti? ........................................................... 28

Professionisti

Pagina 31

Identificare/qualificare lIslamofobia ......................................................... 31


Come organizzarsi per arginare il fenomeno? ........................................ 35

Pagina 38

Identificare lislamofobia come una forma


specifica di razzismo

........................................ 38

Identificare gli attori locali e nazionali per


costruire dei partenariati efficaci

........................................

43

La rete IMAN

Pagina 49

Legal Analysis - Italia

Pagina 54

Legal overviews

Pagina 61

Introduzione

Un progetto orientato alla pratica


NETWORK...
Creazione di una rete paneuropea di organizzazioni che
lottano contro lislamofobia

Assenza di una rete europea di


lotta contro lislamofobia

ISLAMOPHOBIA
MONITORING and
ACTION NETWORK

MONITORAGGIO....
Implementazione di una metodologia
comune di raccolta dei dati +
creazione di una piattaforma di
rassegna degli atti islamofobi

Nessun dato sull


islamofobia in Europa

ISLAMOFOBIA...

l progetto IMAN trae origine dalla societ civile. stato immaginato, lanciato
e condotto dal CCIF in Francia (Collettivo Contro lIslamofobia in Francia) e il FEMYSO in Belgio (Forum delle Organizzazioni degli studenti Musulmani dEuropa)..
Lanciato nel gennaio 2013, il progetto coinvolge 8 stati europei Francia, Belgio,
Germania, Svezia, Paesi Bassi, Italia, Ungheria e Inghilterra e riunisce quindici organizzazioni partner.
IMAN la prima iniziativa europea di lotta contro lislamofobia, e il primo progetto
di lotta contro lislamofobia a ricevere un sostegno finanziario da parte della Commissione Europea.
IMAN ha per obiettivo di sopperire ad alcune lacune importanti, riscontrate sia a
livello nazionale che europeo, nellambito della lotta contro lislamofobia.

Sviluppo delle strutture di


accoglienza e di accompagnamento delle vittime dislamofobia

Vittime abbandonate a
s stesse, sostegno giuridico
scarso o assente

AZIONE...
Tutto da construire
nellambito della lotta contro
lislamofobia in Europa

Creazione di una rete europea, metodologia comune, ricerca di fondi,


formazione di ONG, interscambio di
pratiche efficaci, lavoro collaborativo

Lislamofobia, una piaga europea


Una definizione
Lislamofobia linsieme degli atti di discriminazione, di violenza o di rigetto verso una persona o unistituzione in ragione della sua appartenenza reale o supposta
allIslam.
Questa concerne sia latmosfera che il clima politico-mediatico tendente a stigmatizzare sistematicamente i musulmani, attivando e incoraggiando in tal modo
questi atti di discriminazione e violenza commessi nei confronti di cittadini/e di
confessione musulmana.

Alcune cifre

In Germania la situazione ugualmente molto preoccupante. Ricordiamo che la nazione stata scossa nellestate 2009 da un fatto di
cronaca atroce, che stato qualificato da alcuni media come il primo
crimine islamofobo del paese. Marwa El Sherbini, una donna egiziana
incinta, stata assassinata in pieno tribunale da un tedesco apertamente xenofobo e islamofobo.
I media nazionali mettono regolarmente in luce le discriminazioni di cui i cittadini
tedeschi di confessione musulmana in particolare i cittadini dorigine turca sono
vittime.
Nel 2013, unassociazione turca di Berlino1 ha aperto un forum sul proprio sito Internet, allo scopo di raccogliere le denunce di fatti discriminatori. In una settimana, il
sito ha ricevuto circa 1800 denunce.
Alcuni sondaggi mettono in evidenza che il 50 % dei tedeschi dicono di mal sopportare limmigrazione di origine musulmana.
Eppure, lislamofobia non ancora riconosciuta dalle autorit tedesche come una
forma specifica di razzismo.

Secondo il rapporto annuale di Muslim Rights Belgium (associazione


di lotta contro lislamofobia, basata a Bruxelles), la situazione in Belgio
preoccupante dal momento che si registra un aumento di pi del 25%
degli atti islamofobi tra 2012 e 2013.
http://www.mrb-online.be/rapportannuel2013.pdf

Rapporto annuale del Collectif Contre lIslamophobie en France (ONG


basata a Parigi)
http://www.islamophobie.net/sites/default/files/CCIF-RAPPORT-2014.
pdf
(English) http://www.islamophobie.net/sites/default/files/CCIF-AnnualReport-2014.pdf
Per lanno 2013, il CCIF ha recensito 691 atti di islamofobia, ripartiti in 640 atti commessi contro gli individui e 51 atti commessi contro le istituzioni. Questo rappresenta un aumento globale del 47% rispetto allanno 2012.

LInghilterra regolarmente teatro di fatti di cronaca violenti, di cui


persone di confessione musulmana o istituzioni islamiche sono le vittime.
Dal 2012 sono state incendiate molte moschee. Pi recentemente una
giovane studente saudita che portava il velo stata accoltellata a morte
mentre si recava alluniversit.
Le organizzazione riferiscono di un aumento significativo degli atti e soprattutto di
una violenza sempre pi esacerbata. La East London Mosque, una delle pi grandi
moschee dEuropa, situata a Londra, nel quartiere di White Chapel, consacra regolarmente una parte della propria rivista alla piaga dellislamofobia.
Le vittime non hanno ancora il riflesso di riportare sistematicamente gli atti che
subiscono e le risposte politiche e mediatiche restano timide davanti alla gravit
del fenomeno.

Nel 2013, almeno unistituzione a settimana (moschea, scuola, cimitero) ne stata


vittima. 482 atti islamofobi si sono tradotti in fatti discriminatori e il 56% di queste
discriminazioni si sono verificate nellambito dei servizi pubblici.
Lanno 2013 stato segnato da un passaggio allazione sempre pi violento con un
aumento molto preoccupante delle aggressioni fisiche. Il CCIF ne conta 27 solamente sugli ultimi 8 mesi dellanno.
Ogni giorno in Francia almeno un individuo (in media) vittima dislamofobia.

1 - Fonte Zaman France http://www.zamanfrance.fr/article/allemagne-discrimination-turcsne-recule-pas-5422.html

Il progetto IMAN
Metodologia e azioni sul campo

Il manuale IMAN stato concepito come un manuale di formazione e come una


fonte dinformazione preziosa relativa alla lotta contro lislamofobia.
Tutte le informazioni che esso contiene provengono dallesperienza acquisita sul
terreno e dalla nostra competenza giuridica, cos come dal lavoro fornito durante
poco meno di due anni (gennaio 2013 dicembre 2014), in partenariato con le quindici organizzazioni, provenienti da otto paesi europei, che compongono la rete
IMAN.
Questo manuale costituisce un supporto attraverso lEuropa per le formazioni IMAN,
formazioni che sono indirizzate alle vittime, ai professionisti e alle organizzazioni
che intendono lottare contro il razzismo e lislamofobia.
Il manuale dunque destinato a tre tipi di pubblico principali:
Le vittime dislamofobia: i cittadini e le cittadine di confessione musulmana che
devono confrontarsi con degli atti di discriminazione e di violenza in ragione delle
loro convinzioni religiose.
Il manuale ha lobiettivo di apportare a queste persone delle conoscenze giuridiche di base (una sinopsi delle quali disponibile in allegato). Esso permette anche
loro di prendere conoscenza delle strutture locali e nazionali che lottano contro
il razzismo e lislamofobia, e che possono sostenerle e accompagnarle nelle loro
azioni.
I professionisti (agenti di polizia, avvocati, rappresentanti dello Stato, etc.) :
Comprendere meglio il fenomeno dellislamofobia al fine di gestire in modo pi efficace le vittime, punire gli autori degli atti dislamofobia, e prendere delle misure
per arginare il fenomeno.
Le ONG: Comprendere luniversalit dellislamofobia per concepire luniversalit della lotta contro lislamofobia. Il manuale offre delle piste e degli strumenti di
mobilizzazione al fine di incoraggiare le ONG a creare delle relazioni con i diversi
attori sul campo.

IMAN, o restituire il proprio posto alle vittime

l miglioramento della condizione delle vittime e lempowerment della comunit musulmana in Europa sono sempre stati i due obiettivi faro del progetto IMAN2.
Per 23 mesi, dal Gennaio 2013 al Dicembre 2014, stato fatto il massimo per realizzare questi obiettivi, e sono stati creati numerosi strumenti.

IMANET
IMANET costituisce uno strumento innovativo, al centro del progetto. Si tratta di
una piattaforma di registrazione e gestione dei casi (delitti/crimini di odio) case
management system che produce automaticamente dei dati sia quantitativi (statistici) che qualitativi, a partire dalle informazione registrate.
Questa piattaforma stata creata dallo staff IMAN ed utilizzata in condivisione da
tutte le organizzazioni partner del progetto (su 8 paesi europei).
IMANET per il momento specializzato sullislamofobia, il che significa che la piattaforma serve a raccogliere tutti i dati riguardanti lislamofobia, queste informazioni
sono riportate direttamente dalle persone o dai media alle organizzazioni partner.
I dati corrispondono agli atti islamofobi, quali le aggressioni fisiche e verbali, le discriminazioni, i discorsi di odio, le degradazioni dei luoghi di culto, etc.
Essi comprendono ugualmente tutte le richieste dinformazione, corrispondenti alle
persone di confessione musulmana che anticipano eventuali difficolt illegittime
in ragione delle loro convinzioni religiose, e che cercano dunque di informarsi sui
propri diritti.

2 - Disponibile in allegato Quantificazione del pregiudizio, documento che descrive con


precisione la metodologia e il prisma di analisi adottati dal progetto IMAN.

I dati
-

forniscono informazioni su tre punti essenziali :


Quale forma ha lislamofobia (tipi di atti)
Quali sono gli autori degli atti islamofobi
Quali sono le conseguenze per le vittime

Questi dati sono essenziali per descrivere, analizzare e comprendere il fenomeno


dellislamofobia. Allo stesso modo, sono capitali poich permettono di produrre
delle cifre sullislamofobia.

Le formazioni IMAN
Al fine di soddisfare gli obiettivi faro di IMAN, unattivit essenziale durante questi
23 mesi di lavoro stata la formazione delle ONG partner.
Le formazioni, erogate dalla Project Manager, hanno toccato dei temi al tempo
stesso vari e precisi, necessari per una lotta efficace tanto sul campo che presso le
istituzioni.

Collaborazione
nazionale e europea
delle ONG partner

Campagne di
sensibilizzazione

Utilizzazione di IMANET,
metodologia comune di
raccolta dei dati

Gestione dei casi e


supporto alle vittime

Strategie pratiche,
networking e lobbying

Ricerca di fondi,
rinforzare i team e
le strutture

La piattaforma IMANET serve non solamente a enumerare dei casi e a produrre


delle cifre. Essa stata concepita anche per permettere una gestione ottimale di
questi casi. In tal modo, IMANET permette a giuristi, avvocati o semplici volontari
che gestiscono le vittime, di avere una vista dinsieme su ogni caso e di avere accesso a tutte le informazioni necessarie per trattare la pratica e supportare la vittime nelle azioni volte a far valere i propri diritti.

Il panorama giuridico
Il progetto IMAN intende apportare, tra laltro, delle conoscenze giuridiche di
base riguardo delitti e crimini di odio in Europa.
In effetti, per informare e supportare i cittadini/e di confessione musulmana nellambito della lotta contro lislamofobia, necessario per le ONG cos come per le istituzioni e i professionisti in relazione con le vittime (avvocati, giuristi, consulenti, forze
dellordine, etc.) conoscere bene la legislazione nazionale in vigore riguardo i delitti
e crimini di odio.
Il team IMAN, composto da giuristi specializzati nei diritti dellUomo, ha pertanto
tracciato un panorama giuridico per ciascuno degli 8 paesi partner di IMAN3.

3 - Disponibile in allegato il panorama giuridico del vostro paese

Vittime

IMAN, un progetto davvenire


In poco meno di due anni, il progetto IMAN ha costruito delle fondamenta e dei
muri laddove non esisteva che un terreno vergine.
Come anticipato nellintroduzione di questo manuale, il progetto IMAN stato elaborato per rispondere a delle lacune evidenti tanto a livello locale che nazionale ed
europeo, in termini di lotta contro lislamofobia, un fenomeno che non fa che aggravarsi da una decina danni a questa parte.
Se il fenomeno si aggrava proprio perch le risposte politiche, giudiziarie e mediatiche sono ancora troppo timide rispetto alla gravit della situazione.
Perci diventa fondamentale che le associazioni sul campo svolgano un lavoro di
fondo e migliorino le proprie azioni, per raddoppiarne lefficacia e permettere alle
vittime dellislamofobia di trovare sostegno e assistenza.
Il progetto IMAN ha ricevuto una sovvenzione dalla Commissione Europea DG Justice che si terminer nel Dicembre 2014.
Ma IMAN una piattaforma di lotta contro lislamofobia che si iscrive nellavvenire e
che sar portata a svilupparsi e a diffondersi, tanto a livello locale e nazionale, che
a livello europeo.
Pertanto, il 2015 e il 2016 saranno degli anni di consolidamento di quello che stato
acquisito, ma anche di raccolta intensa di dati sugli atti islamofobi e di creazione di
strutture daccoglienza e accompagnamento delle vittime di islamofobia attraverso
lEuropa.

Cos lislamofobia?

islamofobia non unopinione. un delitto. E talvolta addirittura un cri-

mine.

Ma purtroppo lo si scorda troppo spesso. In effetti, la maggioranza dei cittadini/e


ha una conoscenza molto ristretta dei propri diritti e si ritrova talvolta confrontata
ad alcune situazioni di ingiustizia senza sapere che subisce, in realt, una discriminazione illegale.
Conoscere i vostri diritti pi elementari e magari sforzarvi di conoscere la legislazione del vostro paese in materia religiosa, vi permetter di sapere in quali circostanze si pu o no limitarvi nella vostra libert religiosa.
Cominciamo identificando lislamofobia in concreto. Quali sono gli atti islamofobi
che si ripetono pi spesso, ai quali siete forse gi stati confrontati, o ai quali potreste esserlo?

La raccolta dei dati dovr sfociare a fine 2015 sulla produzione di un rapporto sullislamofobia in Europa, rapporto che conterr sia dei dati in cifre che unanalisi precisa del fenomeno.

Essere una vittima, cosa vuol dire?

Nel 2015-2016, IMAN metter ugualmente laccento sul proprio lavoro di advocacy
presso le istituzioni nazionali e europee, allo scopo di accertarsi che le autorit
abbiano le piena misura del fenomeno e soprattutto che prendano delle misure
concrete per arginarlo.

e si consulta il dizionario, si possono trovare due definizione della parola vittima. Si tratta di
una persona che ha subito un male, un danno. Ma anche di una persona che patisce gli effetti
di una situazione, di eventi, di cose nefaste.

CI SUPPORTANO

La parola vittima rinvia troppo spesso, purtroppo, a lidea che ci si fa di una persona debole,
impotente o che passa il proprio tempo a lamentarsi.

Eppure, quando si subisce una discriminazione o un atto di violenza si di fatto una vittima.
Quando si affrontano degli insulti, quando si deve far fronte a degli sguardi malintenzionati o
quando si vive in generale in una societ dal clima ostile, si di fatto una vittima.
Negare il proprio statuto di vittima non vi render pi forti n pi stimati. Vi render invisibili.
Prendere coscienza del vostro statuto di vittima, denunciandolo e mobilizzandovi per far rispettare i vostri diritti e quelli della vostra comunit, questo vi render il potere civico che
vi dovuto.

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Discriminazione allassunzione
Si tratta di una forma purtroppo molto frequente di islamofobia. In Europa, i segni religiosi nel mondo del lavoro sono, in modo generale, sempre pi malvisti. In
particolare quando si tratta di segni religiosi musulmani.
I datori di lavoro invocano regolarmente limmagine dellimpresa, la relazione con
i clienti e la capacit dellimpiegato/a musulmano di integrarsi con i propri colleghi.
In tal modo, una persona la cui appartenenza reale o supposta allislam, indubitabile per il datore di lavoro, potrebbe ricevere un trattamento differenziato.

Esempi

n uomo dal fisico e dal patronimico magrebino. Durante il colloquio per un posto da commerciale, si vede chiedere se prega 5 volte al giorno, se mangia halal e se ha labitudine di recarsi
alla moschea.
Si tratta chiaramente di domande illegali in termini di diritto nella maggior parte dei paesi
europei. La pratica religiosa di una persona appartiene alla vita privata e non deve essere abbordata durante un colloquio. Per la stessa ragione non permesso di chiedere a una giovane
donna se prevede di fare dei figli.

na donna che porta il velo si presenta per un colloquio di assunzione. Ancora prima di iniziare
il colloquio le viene comunicato che il velo non compatibile con il posto per il quel si candidata, poich sar portata a rappresentare lazienda di fronte ai clienti e ai potenziali partner. Le
si lascia la scelta : o lo toglie e pu fare il colloquio, o decide di tenerlo e dovr quindi ritornare
a casa.
Per cominciare, sappiate che chiedervi di togliervi il velo per effettuare un colloquio illegale.
Lambito di un colloquio un ambito specifico: non vi presentate come membro della struttura,
ma come semplice candidato/a, esterno/a alla struttura. La libert di coscienza, libert fondamentale, si applica dunque in questo caso.
Invece, il caso in s stesso pi delicato visto che dipende dalla legislazione relativa al diritto del
lavoro in vigore nel vostro paese. In Francia, per esempio, un datore di lavoro pu giustificare il
rifiuto di una candidata che porta il velo se il relativo posto di lavoro comprende una dimensione pubblica, il che significa che la persona sar portata a rappresentare lazienda di fronte a
un pubblico. Ma dovete assolutamente informarvi sulla legge in vigore nel vostro paese al fine di
sapere se la vostra libert di coscienza pu essere ristretta o no nel mondo del lavoro.

Laccesso allimpiego un diritto che il cittadino possiede, poich il lavoro


gli assicura una sussistenza. Questo diritto non pu essergli rifiutato in ragione
del colore della pelle, del sesso o della religione. Certo, possibile che la sua
libert religiosa sia ristretta nellambito professionale, ma ci devessere motivato da testi legali, e non alla semplice discrezione del datore di lavoro.
Informatevi sui vostri diritti a monte di un colloquio affinch questi non
siano lesi.

ne donna si candida per un posto di ingegnere informatico. un posto per il quale non sar
in contatto di nessun tipo di clientela. perfettamente qualificata per il posto (laurea + esperienza). Alla fine del colloquio, i responsabili sembrano molto soddisfatti e concludono il colloquio
con il classico: la richiameremo in settimana per comunicarle la risposta definitiva. Tre giorni
pi tardi, limpresa richiama la candidata per comunicarle che non stata scelta. In effetti, il suo
velo problematico e non sinscrive nei valori dellimpresa. Rischierebbe di urtare la sensibilit
degli altri impiegati.
Rifiutare un posto a una persona, unicamente in ragione delle sue convinzioni religiose, discriminatorio. E a maggior ragione se largomento principale consiste nel dire che le convinzioni
personali di questa persona sono in contraddizione con lo spirito dellazienda. Immaginate se
si dicesse la stessa cosa riguardo al colore della pelle. E che si dica che un impiegato nero rischierebbe di urtare la sensibilit degli altri impiegati (o dei clienti)? Si tratta evidentemente di
una discriminazione ed illegale (rispetto alla legge della maggioranza dei paesi europei).

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Discriminazione sul posto di lavoro


Le persone di confessione musulmana incontrano talvolta delle difficolt sul lavoro. Si tratta inoltre di una forma di discriminazione islamofoba molto diffusa.
Qui ancora, applicare un trattamento differenziato ai propri impiegati in funzione
del colore della pelle, del sesso o della religione discriminatorio e illegale.

n tecnico dazienda, di confessione musulmana, desidera approfittare delle proprie pause


legali durante la giornata (20,30 minuti al giorno, al di fuori della pausa pranzo) per fare le
proprie preghiere. Il datore di lavoro rifiuta.
In Europa, gli orari di lavoro sono regolamentati in modo relativamente rigido. Limpiegato,
come il datore di lavoro, sono tenuti a rispettare questi orari. Quello che fa limpiegato durante
le proprie pause riguarda solo lui, fintanto che non fa nulla di illegale o di dannoso per gli altri.
Perci, se una persona desidera approfittare delle pause per pregare, ha il diritto di farlo.

Esempi

Dallaltro lato, la persona non pu impedire il lavoro dei propri colleghi o andare oltre il tempo
di pausa. Allo stesso modo, non pu occupare lo spazio di lavoro nel fare la preghiera.

necessario informarsi sul diritto in vigore nel vostro paese per per sapere se siete in diritto di
reclamare uno spazio confessionale al lavoro. Nella maggior parte dei casi, il datore di lavoro
non tenuto allobbligo di fornire uno spazio confessionale per i propri impiegati. Ma non pu
impedirvi di utilizzare la vostra pausa come volete. Sar necessario dunque trovare un luogo
discreto per fare la vostra preghiera senza impedire il funzionamento dellimpresa.

n uomo di confessione musulmana si occupa delle consegne in unazienda. Decide di lasciar


crescere la propria barba. Dopo qualche settimana, il datore di lavoro lo convoca e gli chiede di
rasare la barba poich questo nuoce allimmagine dellimpresa. Luomo rifiuta, il datore minaccia di licenziarlo.
A seguito di questo episodio, il datore di lavoro fa di tutto per licenziare limpiegato. Minacce,
mobbing, rifiuto di ferie, etc.
Evidentemente, maltrattare un impiegato perch non se ne gradisce lapparenza fisica, discriminatorio e illegale.
Una barba non considerata dalla legge come un segno di ostentazione religiosa, il datore di
lavoro dovr dunque provare in modo concreto e circostanziato che la barba dellimpiegato
dannosa per limmagine dellazienda o impedisce lesercizio delle funzioni lavorative.

nUnimpiegata pubblica di confessione musulmana chiede una mutazione da anni. molto


ben posizionata in graduatoria ed una lavoratrice esemplare. Il suo solo torto di essere musulmana. Non porta il velo, ma mangia halal, non beve alcol durante gli aperitivi tra colleghi
e si assenta talvolta per le feste religiose (due o tre giorni allanno al massimo, e beninteso nel
rispetto della regolamentazione delle ferie).
Per questo motivo la gerarchia la mette in disparte, ossia in ragione delle sue convinzioni personali. Le sue richieste di mutazione sono sistematicamente rifiutate, le sue richieste di ferie sono
allo stesso modo regolarmente rifiutate.
Questo un trattamento differenziato, discriminatorio e illegale.

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Discriminazione negli studi


In Europa, la libert di coscienza e la libert di culto sono due libert fondamentali protette sia dal diritto nazionale che dal diritto europeo.
Purtroppo, lEuropa incancrenita, da qualche anno a questa parte, da unislamofobia insidiosa e ormai dichiarata che ha guadagnato terreno nelle istituzioni internazionali. cos che alcuni paesi hanno legiferato al fine di restringere la libert di
coscienza, in particolare nellambito degli studi.
I cittadini di confessione musulmana sono chiaramente presi di mira. In Francia per
esempio, il velo vietato nelle scuole dalle elementari alle superiori. Il Belgio, nella
regione fiamminga, lo vieta ugualmente nelle scuole pubbliche.
Ma, in modo generale, la pratica religiosa non dovrebbe costituire un freno agli studi. Nellinsegnamento superiore, la libert di coscienza una libert fondamentale
che permette agli studenti di conciliare liberamente le proprie convinzioni religiose
con i propri studi.
Ogni impedimento o pressione esercitata contro uno/a studente/ssa a causa delle
sue convinzioni religiose costituisce un comportamento discriminatorio e illegale.

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Rifiuto di servizio
Si tratta in questo caso di una forma di discriminazione estremamente grave, per
due ragioni.
La prima che illustra a che punto lislamofobia si sia banalizzata nello spazio pubblico. La seconda che si tratta di una forma molto violenta di esclusione dei cittadini di confessione musulmana.

Esempi

ai discorsi di odio e di incitamento allodio sempre pi numerosi, non ha fatto altro


che incoraggiare il fenomeno.
Perci, i discorsi e le dimostrazioni orali di islamofobia devono essere combattuti
con la stessa fermezza di una discriminazione o unaggressione fisica. Le vittime
sono le prime interessate da questa battaglia. denunciando i discorsi di odio e
portandoli fino a davanti i tribunali quando necessario che, da una parte, si mantiene la propria dignit e, dallaltra, si partecipa alla lotta contro lislamofobia e al
suo riconoscimento politico e giuridico in quanto forma specifica di razzismo,
allo stesso titolo che lantisemitismo.
Ma, concretamente, cos un discorso di odio? Cos unespressione islamofoba?
Si tratta di qualsiasi contenuto parola, suono, video, immagine che stigmatizza
la comunit musulmana nel suo insieme, o un membro in particolare, chiamando
allo stesso tempo allodio dei musulmani.

na donna col velo entra in una pizzeria con unamica. Una volta sedutasi a tavola, il responsabile del locale viene a chiedere loro di andarsene, affermando di non servire le donne col velo.
Si tratta chiaramente di una discriminazione odiosa e illegale. In questo caso preciso, bisogna
immediatamente andare a sporgere denuncia

Una giovane donna desidera iscriversi in una palestra. La persona della reception le precisa che
non potr fare sport con il velo per delle ragioni di sicurezza e perch i copricapo sono vietato
dal regolamento interno.
chiaro che quando ci si iscrive in un club sportivo qualunque, questultimo ha il dovere di
vegliare alla sicurezza. Perci, se portate un velo molto lungo o un jilbeb, accettabile che la
palestra richieda di adattare la vostra tenuta per evitare qualsiasi incidente.

Questo contenuto pu essere privato ( in seno a unazienda, tenuto da un medico


durante una visita, da un professore, etc.) o pubblico (reti sociali, discorsi politici,
propositi tenuti durante una trasmissione televisiva, etc.)

Esempio di un discorso politico che incita allodio:


Marine le Pen (Francia, presidente del Fronte Nazionale) compara il blocco (legale) di alcune vie in Francia, realizzato per permettere ai fedeli musulmani di pregare (per mancanza di posti sufficienti nelle moschee), alloccupazione nazi4.

Stigmatizzazione della comunit musulmana nel suo insieme

Detto questo, non vi si pu in alcun caso proibire di coprirvi.


Se vi si rifiuta categoricamente laccesso alla palestra, bisogna sporgere denuncia.

Il rifiuto di un servizio a un beneficiario in ragione della sua appartenenza

religiosa discriminatoria e illegale. Si tratta addirittura di un delitto passibile


di pene dalla multa alla libert condizionale. Ecco perch si rende necessario
andare a denunciare laccaduto.

Discorso/espressione
Si tratta forse della forma primaria di islamofobia, da dove tutto cominciato.
I discorsi sono diventati sempre pi senza scrupolo e si sono radicalizzati allinizio
degli anni 2000. Lincredibile mancanza di risposte giudiziarie e politiche di fronte

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4 - Il Collettivo Contro lIslamofobia in Francia (CCIF) ha sporto denuncia contro M. Le Pen e


ha ottenuto, nel Luglio 2013, il ritiro dellimmunit parlamentare. Sar dunque giudicata per i
discorsi tenuti.

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Esempio di contenuti islamofobi su Facebook:

strada o in ambito privato, per insultarvi a causa della vostra appartenenza religiosa. Questa persona non alza le mani su di voi (altrimenti si tratterebbe di unaggressione fisica), non attenta alla vostra integrit fisica, ma alla vostra integrit
morale.

Esempi di aggressione verbale:


Sul binario della metropolitana, un uomo inveisce contro una passeggera che
porta il velo : Razza di deficiente con il tuo velo!
Il vostro vicino vi incrocia nellatrio del palazzo e vi apostrofa Sozza musulmana,
ne ammazzerei di velate come te. In questo esempio preciso, laggressione verbale accompagnata anche da una minaccia di morte.
Come necessario denunciare e segnalare discorsi e modi di esprimersi islamofobi,
molto importante sporgere denuncia quando subite unaggressione verbale, affinch lautore sia punito e che gli passi la voglia di recidiva, o di andare addirittura
oltre.

Aggressione fisica
A partire dal momento in cui una persona attenta alla vostra integrit fisica
toccandovi, qualunque sia il gesto (una semplice gomitata, o pi grave ancora),
questo costituisce unaggressione fisica.
Il Ramadan, questo strano rito per cui alcuni si privano di mangiare e di bere durante il
giorno col rischio di ammalarsi per rimpinzarsi per 4 una volta calata la notte...cosa che
non per nulla ipocrita.

Esempi di propositi islamofobi verso una persona in particolare:

Dalle pi leggere alle pi gravi, le aggressioni fisiche dimostrano che lislamofobia


ha evoluto verso un passaggio allatto pi violento e virulento.
certo indispensabile sporgere denuncia dal momento in cui si attenta alla vostra
integrit fisica, in particolare al fine di fare costatare le vostre eventuali sequele
fisiche e psicologiche.

Durante una riunione, il responsabile di una giovane donna (che non porta il velo
al lavoro ma che lo porta allesterno e mangia halal) esclama davanti a tutti i suoi
colleghi :
Chiederemo a Fatima (che non il nome della ragazza) di fare le pulizie e portarci
i caff, con la sua burqa, da brava donna sottomessa qual!

La denuncia deve comunque essere sistematica quando di tratta di atti islamofobi.

Tutti questi propositi sono certo condannabili e meritano di essere denunciati.

Questa categoria pu riguardare unistituzione (moschea, cimitero,etc.) o uno


spazio privato (veicolo di un privato, porta di unabitazione, etc.).

Aggressione verbale
Questa categoria assomiglia certo a quella del discorso, che abbiamo appena
analizzato, ma con un grado di violenza maggiore. In effetti, un discorso, anche
quando incita allodio non obbligatoriamente un insulto e non sar punito dalla
legge nella stessa maniera.
Si verifica unaggressione verbale islamofoba, quando qualcuno vi interpella, per

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Profanazione/degradazione

Si tratta dei casi in cui un bene che identificato come appartenente a un musulmano o alla comunit musulmana subisce degradazioni in modo chiaramente
islamofobo.

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non impediscono la libert e la sicurezza altrui.

Esempi:
Una moschea con un tag islam fuori dallEuropa
Une mamma (di confessione musulmana, velata) lascia come al solito il passeggino nellatrio del suo palazzo. Il giorno dopo ritrova appoggiata sopra una testa di
maiale.
Un cimitero profanato, delle svastiche sono tracciate sulle tombe.

Empowerment

rima di tutto, dovete comprendere e integrare una cosa essenziale : lislamofobia, non una vostra colpa. I pregiudizi, le stigmatizzazioni, la discriminazione
e la violenza non sono causati da voi, ma al contrario da quelli che per ideologia o
indottrinamento nutrono un odio malsano verso le persone di confessione musulmana, e cercano quindi di danneggiarle. Lislamofobia, come lantisemitismo, lomofobia o ancora la negrofobia, un delitto grave e passibile di sanzioni penali.

In tal modo, quando si cerca di negoziare con la vostra libert, non cedete ! Siate
fermi poich siete nel vostro diritto. Non si toglie il proprio velo per un colloquio,
per accedere a un ristorante o ancora per passare il controllo di sicurezza di un
aeroporto. Non si obbligati a interrompere il digiuno di Ramadan perch il vostro
datore di lavoro ve lo impone. E cos via

Dialogare
vero che esiste una parte di ignoranza nellislamofobia. La scarsa conoscenza
della religione e dei suoi adepti, accompagnata di immagini stigmatizzanti e violente diffuse dai media, porta a una forma di razzismo e di intolleranza.
Quando siete confrontati/e allislamofobia, che si tratti di discorsi, di atti di discriminazione e di violenza, importante DIALOGARE con la persona che vi maltratta.
se un dialogo , beninteso, possibile.
Talvolta, una buona comunicazione realizza un lavoro di mediazione e di educazione delle persone che discriminano, permettendo in tal modo di evitare le recidive.
Il dialogo pu ugualmente evitare delle situazioni discriminatorie.

Quando si vittime, ci si sente talvolta colpevoli. Essere coscienti della propria


identit, e agire per proteggerla, prendere il potere!

Esempio
I 4 poteri
Non cedere mai sulle proprie connvinzioni/valori
Dialogare
Conoscere i propri diritti
Agire in caso di pregiudizio

Non cedere mai sulle vostre convinzioni e sui vostri


valori
Le vostre convinzioni personali fanno parte della vostra identit, allo stesso titolo
che il vostro colore della pelle e il vostro genere.
Cos come non potreste fare concessioni sul vostro colore della pelle o sul vostro
genere, nulla vi obbliga a negligere una fetta dei vostri valori e delle vostre convinzioni che sono parte integrante di voi.
Chi pu impedirvi di pensare e di credere? Chi avrebbe il diritto di dettare la vostra
tenuta vestimentaria o le vostre abitudini alimentari? In uno stato di diritto, il cittadino e la cittadina sono liberi di pensare e di vivere come preferiscono fintantoch

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na ragazza si candida presso unagenzia di baby-sitting. Al momento del colloquio di assunzione non porta il velo. Qualche giorno pi tardi lagenzia le trova una famiglia con due bambini
a cui badare. La ragazza incontra i genitori e firma un contratto.
Prima di cominciare la propria missione, la ragazza decide di portare il velo. Ha paura che
questo disturbi la coppia di genitori tanto da rescindere il contratto.
In buona fede, ne parla allagenzia che fa da intermediario tra lei e la famiglia. Lagenzia le
controbatte che non ha il diritto di portare il velo durante il baby-sitting e le indica che vuole
rompere il contratto. Cosa che illegale.
La ragazza, dopo aver cercato consiglio presso unassociazione di lotta contro lislamofobia, decide di dialogare direttamente con i genitori, spiegando loro la sua decisione di portare il velo,
rassicurandoli sul fatto che questo non avr alcuna conseguenza sul proprio lavoro.
I genitori, apprezzando molto la franchezza della ragazza, decidono di mantenere il contratto.

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Le cifre la dicono lunga

Conoscere i propri diritti


Prendere conoscenza e informarsi sui propri diritti essenziale. Da una parte,
questo vi permetter di sapere in quale momento essi sono lesi, e dallaltra vi permetter di apportare argomenti e difendervi se bisogno.
Maggiore conoscenza avrete dei vostri diritti, meno rischierete di farvi prendere in
giro e di essere danneggiati.

AGIRE. Riportare, denunciare, farsi aiutare


Come abbiamo visto, lislamofobia pu prendere delle forme molto varie. Tutte
queste forme sono condannabili, apportano un pregiudizio alla vostra vita di tutti i
giorni, prevaricando talvolta i vostri diritti.
Lislamofobia non deve quindi rimanere impunita in alcun caso. La prima cosa da
fare di riportare i fatti alle autorit competenti.
Informare la gerarchia, effettuare una denuncia, allertare i media: si tratta di gesti
che permettono di lottare quotidianamente contro lislamofobia, nel quotidiano.
anche vero che non proprio facilissimo, per un/a semplice cittadino/a, occuparsi
di tutto ci.

per voi estremamente importante riportare gli atti di violenza e di discriminazione di cui siete vittime. Si tratta in effetti del modo migliore per andare oltre
il vostro statuto di vittime (che interamente legittimo) e riprendere in mano la
vostra situazione.
Ma anche primordiale per gli altri. Per la comunit. Per la societ in modo generale.
Perch?

Per gli altri


Prendiamo un esempio concreto

Ecco perch necessario che delle strutture di tipo associativo e ONG esistano per
assistere le vittime di islamofobia e realizzare il prezioso lavoro di sensibilizzazione
nelle strade e nelle istituzioni5.

l ristorante Memphis a Marsiglia (France) rifiutava sistematicamente, e ormai da qualche tempo, lentrata nel proprio locale alle donne velate, con pretesto di un regolamento interno che
proibiva i copricapo. Parecchie donne si sono viste rifiutare in questo modo lentrata, umiliate e
messe in disparte in ragione delle proprie convinzioni personali. Ma nessuna ha mai sporto denuncia, il ristorante ha dunque continuato a discriminarle durante diversi mesi.

Prendete contatto con queste organizzazioni, che sono specializzate nella lotta
contro lislamofobia e che potranno assistervi in modo personalizzato ed efficace.
Esse potranno ugualmente orientarvi verso un avvocato se necessario.

Alla fine, due giovani ragazze musulmane con il velo, avendo sentito parlare di questo affare,
hanno deciso di effettuare un test, cio di andare apposta nel ristorante, munite di un apparecchio per registrare, al fine di verificare cosa accadesse veramente e poter agire se bisogno.

Il progetto IMAN riunisce infatti delle organizzazioni di questo tipo in 8 paesi in


Europa6. Nellambito dellIMAN, le ONG partner sono state formate a una metodologia comune al fine di realizzare delle campagne di sensibilizzazione sul campo, di
accompagnare moralmente e giuridicamente le vittime, e di fare lobbying istituzionale.

Come le altre, si sono viste rifiutare lentrata. Loro per hanno registrato tutta la conversazione
con il cameriere e con il responsabile del ristorante, i quali hanno espresso chiaramente che non
accettavano nel loro ristorante le donne col velo.

Queste ONG mettono a disposizione un sistema in linea e/o una permanenza telefonica per darvi la possibilit di riferire, in modo semplice e rapido, un atto islamofobo
di cui potreste essere vittime o testimoni.

Grazie a questa semplice azione di due giovani donne, stata sporta denuncia e ne derivata
unimportante mobilizzazione pubblica. Numerosi media nazionali hanno diffuso linformazione
e il ristorante si quindi trovato in grande difficolt. Delle azioni giudiziarie sono state intraprese
e il ristorante ha soppresso il suo regolamento interno e cambiato i propri modi di fare.

Ecco perch indispensabile denunciare lislamofobia. Questo permette di


ottenere giustizia e soprattutto di impedire che altre persone siano discriminate o subiscano violenze della stessa maniera.

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5 - Riportatevi alla lista delle organizzazioni membro dellIMAN fornita in Allegato.


6 - Vd. Allegato

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Per la comunit
La comunit musulmana in Europa rappresenta pi del 6% della popolazione europea. particolarmente presente in Francia e in Inghilterra. numericamente importante, culturalmente diversificata, coltivata e economicamente molto presente.
Eppure, la comunit musulmana pena a farsi rispettare sia politicamente che dai
media. C ancora un gran lavoro da realizzare sul campo per incitare i musulmani
a impegnarsi nella vita pubblica e a prendere pi spesso la parola.
Uno dei compiti che potete assolvere, giustamente di denunciare le ingiustizie
di cui siete vittime e, per estensione, di cui vittima la comunit e incitare le
persone intorno a voi a fare lo stesso. Per effetto di mimetismo e di imitazione naturale, la gente denuncer pi facilmente i fatti se ha gi visto qualcuno farlo con
determinazione e successo.

Il vivere insieme

uesta espressione cos gettonata dai politici di tutte le sponde, rinvia prima di tutto a una
missione che incombe loro e che incombe alle istituzioni. Ma in questo campo, lattualit prova
che non svolgono il proprio lavoro e approfittano del fatto che un fenomeno non reso in cifre non
nella pratica legittimo. Allorch la violenza subita e il sentimento delle vittime sono ben
reali, e le tensioni e frustrazioni che ne derivano degradano profondamente la coesione sociale.
Segnalando il proprio caso, si pone una prima pietra alledificio, rifiutando la frattura sociale che
ci imposta e ristabilendo per quel poco che sia la giustizia e lequit tra i cittadini.

Da notare che, inseguito allepisodio del Memphis Restaurant in Francia, sono state
registrate numerose segnalazioni relative a casi simili discriminazione.
Dallempowerment individuale deriva lempowerment comunitario. E viceversa. quello che chiamato community organizing. Il vostro interesse personale (non essere discriminati e ottenere una vittoria giuridica) legato a
quello della comunit.

Per la societ tutta intera


Quando denunciate e riportate (alle autorit cos come a unassociazione) gli atti
di islamofobia di cui siete stati vittima o testimone, questo permette ugualmente di
produrre delle cifre.
Produrre delle cifre, delle statistiche, delle tendenze, ecco unazione essenziale del
progetto IMAN.
In effetti le cifre sono estremamente potenti e efficaci per fare lobbying, poich si
tratta di elementi matematici che forniscono una visione obiettiva del fenomeno.
Nel caso dellislamofobia, ci permette di quantificare e di qualificare il fenomeno
per denunciarlo meglio. Quante vittime? Quali tipi di atto? Chi ne responsabile? In
quale contesto si verificano tali episodi?
Produrre delle cifre permette di legittimare il fenomeno e di realizzare un lavoro
strutturato e organizzato di lobbying presso le istituzioni, chiedendo loro di prendere immediatamente delle misure per arginare il fenomeno.
Queste cifre, non possiamo inventarle ne indovinarle. Abbiamo bisogno delle vostre
segnalazioni e delle vostre testimonianze per produrle.

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Il diritto di agire

Piccola guida per far valere i propri diritti

uando siete vittima dellislamofobia, ecco gli strumenti di cui disponete


per far valere i vostri diritti.

Riferire alla polizia


Anche se non avete una fiducia illimitata nella polizia, molto importante di sporgere denuncia quando subite una discriminazione, o una violenza, in ragione delle
vostre convinzioni religiose.
In effetti, una denuncia alla polizia permette lapertura di uninchiesta, la messa a
disposizione di un avvocato e delle conseguenze giuridiche per la persona che vi
ha danneggiato. Questo permette allo stesso modo di evitare che questa persona
ripeta il suo atto.
Daltro canto, riportare i fatti alla polizia significa rompere la spirale del silenzio
che impedisce allislamofobia di arretrare. Significa permettere alle autorit di produrre delle cifre sui delitti e sui crimini perpetrati contro i musulmani.

Riferire alle ONG/associazioni


Come precedentemente labbiamo visto, importante riportare gli atti di cui

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siete vittime o testimoni alle associazione e ONG specializzate nella lotta contro il
razzismo e lislamofobia.
Da una parte, infatti, cos che queste strutture potranno produrre delle cifre sullislamofobia in modo autonomo, al fine di misurare il fenomeno di effettuare un
lobbying politico e mediatico. Le cifre hanno potenza di persuasione enorme sulle
istituzioni, ecco perch non bisogna tralasciarne limportanza.
Al di l delle cifre, queste strutture potranno anche sostenervi e accompagnarvi
nelle vostre azioni. Potranno, se necessario, mettervi in relazione con un avvocato o
un esperto del diritto che porter la vostra pratica fino in fondo.

Sensibilizzare intorno a s
Per finire, vostra responsabilit informare ed educare le persone che vi circondano per incoraggiarle ad agire della stessa maniera, a denunciare le ingiustizie di cui sono vittima e a far valere i propri diritti.
Una dinamica di gruppo e di comunit spesso molto pi efficace e duratura che
una dinamica individuale.

Lavoro di mediazione
Lislamofobia principalmente caratterizzata da atti di discriminazione. Nella
pi parte dei casi arrivare fino al processo non obbligatorio. Un lavoro di mediazione tra colui che discrimina e quello che discriminato pu essere effettuato da
un/a esperto/a di diritto competente o anche da voi stessi, se siete sostenuti/e e
consigliati/e da una struttura competente.
Il lavoro di mediazione consiste generalmente a riferirsi ufficialmente alle gerarchie
competenti al fine di segnalare i casi di discriminazione e di esigere che il comportamento discriminatorio cessi. Pu anche trattarsi semplicemente di richiamare
allordine rispetto alla legge coloro che discriminano, perch mettano fine alle loro
azioni e affinch il pregiudizio che avete subito sia riparato.
Quando il lavoro di mediazione fallisce, allora il vostro esperto di diritto/avvocato vi
accompagner - se lo desiderate - fino al processo, affinch la Giustizia si pronunci.

Recuperare i propri diritti


Quando si stati discriminati e si ottiene una vittoria giuridica, questa costituisce
la ricompensa per tutte le azioni che avete intrapreso. Si tratta inoltre di una doppia ricompensa, poich grazie alle vostre azioni evitate ad altre persone di essere
discriminate della stessa maniera.

Success Stories

n agente aeroportuale sospeso dalle proprie funzioni per aver detto salam alaykoum
a un collega di lavoro. Il Prefetto stima che si tratta di un segno di radicalizzazione religiosa..

Il giovane uomo ha immediatamente sollecitato il Collettivo Contro lIslamofobia in Francia che


gli ha indicato un avvocato. Lavvocato ha sporto una denuncia per violazione della libert
presso il Tribunale Amministrativo e ha vinto a due riprese (poich la Prefettura ha fatto appello
alla prima decisione della Giustizia).
Il giovane uomo ha quindi reintegrato il proprio posto di lavoro e la Prefettura ha non ha pi
potuto discriminarlo in ragione delle sue convinzioni.
Una studentessa ha passato brillantemente il concorso per entrare in una Facolt di Economia
e Commercio molto prestigiosa, ma in seguito le viene rifiutato laccesso alla scuola a causa del
suo velo. Largomento fornito che i copricapo - ivi compreso il velo -sono vietati allinterno
della scuola. Non potendo il velo essere considerato come un copricapo e garantendo la legge la
libert di coscienza, questo regolamento risulta chiaramente illegale.
La studentessa sollecita quindi il direttore della scuola, sostenuta da unesperta di diritto che le
fornisce tutti gli strumenti necessari per produrre gli argomenti contro il regolamento discriminante della scuola.
Grazie ai suoi argomenti legali, il direttore si trova a dover modificare il regolamento interno e
la giovane donna pu frequentare la scuola senza problemi.

Quando avete subito unaggressione, larresto e la conseguente sentenza di pena


per il vostro aggressore sono essenziali per ricostruirvi e riprendere il controllo
sulla vostra identit, la vostra dignit e la vostra cittadinanza.
Tutto questo non pu realizzarsi che intraprendendo delle azioni volte a far valere
i vostri diritti.
Il torto non risiede nel fatto di essere di confessione musulmana. Il torto dal lato
della persona che ha infranto la legge ledendo i vostri diritti.

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27

QUIZZ

Risposte

Conoscete i vostri diritti?

1 - Durante un colloquio di lavoro vi viene chiesto se effettuate regolarmente la vostra preghiera. Questo perfettamente legale.

Vero / Falso

1. Falso Durante un colloquio di lavoro illegale porre domande a carattere discriminatorio al candidato, infatti le domande che riguardano la religione e la sessualit, il genere o le pratiche culturali sono proibite.
2. Falso Un velo islamico classico non copre il viso interamente e lascia scoperti
gli occhi. Anche il niqab non considerato come un elemento che pu disturbare la
guida. Perci lispettore della patente non pu esigere che togliate il velo. Per maggiori precisazioni informatevi sulle leggi in vigore nel vostro paese.

2 - Lispettore della patente vi chiede di togliere il velo durante lesame, poich stima che questo affetti il vostro campo visivo. Dovete quindi toglierlo.

Vero / Falso

3 - Una persona vi insulta per strada e vi da una spinta trattandovi di sozzo musulmano di merda. Non serve a nulla
sporgere denuncia, visto che non si tratta di un delitto.

Vero / Falso

4 - assolutamente legale portare un segno di ostentazione


religiosa alluniversit e nellinsegnamento superiore.

Vero / Falso

5 - Un medico libero di rifiutare di ricevervi se si sente a


disagio o disapprova la vostra tenuta (velo, jilbeb).

Vero / Falso

6 - Un regolamento che stipula linterdizione di portare un


copricapo o un segno religioso in una palestra o in un ristorante illegale.

Vero / Falso

7 - Per ragioni di sicurezza dovete togliere il vero durante


il controllo di routine allaeroporto, se lagente ve lo chiede.

Vero / Falso

8 - Il vostro datore di lavoro ha il diritto di chiedervi di rasare la barba poich si tratta di un segno di ostentazione
religiosa.

Vero / Falso

6. Vero Ogni rifiuto di erogare un servizio o di accedervi in ragione dellappartenenza religiosa, illegale e passibile di pena.

9 - In qualit di impiegato, avete il diritto di esigere una


stanza o uno spazio in seno alla vostra impresa per poter
effettuare le preghiere.

Vero / Falso

10 - Durante un colloquio, il datore di lavoro ha la possibilit


di interrompere il colloquio se rifiutate di togliervi il velo.

Vero / Falso

7. Falso Per ragioni di sicurezza unagente aeroportuale pu eventualmente procedere a una perquisizione pi approfondita e chiedervi di togliere alcune parti dei
vestiti, come il velo o il jilbeb. Detto questo, avete il diritto di chiedere che lagente
che effettua la perquisizione sia una donna e che lazione si svolga in una stanza
isolata e chiusa. Non si pu esigere da voi che lo togliate davanti a tutti davanti alle
porte di sicurezza. Tra laltro, questo vale per tutti gli utenti.

11 - Su internet le espressioni islamofobe e/o razziste non


sono condannabili perch concernenti la libert despressione.

Vero / Falso

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3. Questo dipende dalla legislazione del vostro paese. In alcuni paesi, come lInghilterra, linsulto non considerato un delitto, quando altri paesi lo classificano come
un delitto passibile di conseguenze penali e, a maggior ragione, se linsulto aggravato da un carattere razzista. Informatevi e non lasciate mai impuniti tali atti di
violenza!
4. Vero Nellinsegnamento superiore la libert di coscienza prevale, questo permette la libert despressione della propria religione fintantoch non ci si dedica al
proselitismo attivo (cercare di convertire i propri compagni).
5. Falso Un dottore non pu rifiutare di curarvi col solo pretesto che la vostra
tenuta vestimentaria non gli piace o che non ama i musulmani in modo generale.
Si tratta di una discriminazione e di una mancato rispetto delletica medica. Dovete denunciare i fatti allOrdine dei Medici (o la gerarchia competente nel vostro
paese) al fine di segnalare e di denunciare il comportamento del dottore.

8. Falso La barba non in alcun caso considerata - agli occhi della legge - come
un segno religioso si tratta di una caratteristica estetica che, nellintimit, avete il
diritto di assimilare a una pratica religiosa. Il vostro datore di lavoro non pu legalmente esigere che vi rasiate la barba per questa ragione.
9. Questo dipende dalla legislazione in vigore nel vostro paese. In Francia, per
esempio, non potete esigere da parte del vostro datore di lavoro una stanza o uno
spazio specifico per la preghiera. Ma in alcuni paesi europei possibile. Informatevi
dunque al fine di conoscere bene i vostri diritti sul lavoro.

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Professionisti

10. Falso Rifiutare un colloquio o subordinarne lo svolgimento al ritiro di un segno


religioso discriminatorio passibile di pene legali.
11. Falso nella maggior parte dei casi. Ancora una volta questo dipende dalla
legislazione in vigore nel vostro paese, ma in modo generale i discorsi di odio e
che incitano allodio nei confronti di una popolazione mirata, sono passibili di pene
legali. Essere vigilanti su internet molto importante al fine di evitare la proliferazione di discorsi di odio e incitanti alla violenza.

Identificare/qualificare lIslamofobia

islamofobia una forma di crimine/delitto di odio che non riconosciuta


in modo ufficiale nella maggiore parte dei paesi europei.
LInghilterra la riconosce in parte poich il Metropolitan Police di Londra ha adottato - grazie al lavoro sul campo delle ONG - la categoria islamofobia per qualificare i delitti e i crimini di odio commessi nei confronti dei cittadini di confessione
musulmana.
Riconosciuta o meno, lIslamofobia non meno pregnante nella societ e non meno
rappresentativa di un fenomeno di grande ampiezza, che porta a numerosi delitti
e crimini, cos come a delle situazioni di tensione sociale.
La mancanza di informazioni e di formazioni dei rappresentanti dello Stato, in particolare dei funzionari di polizia e della Giustizia, ha come conseguenza una cattiva
gestione degli atti e delle vittime.
In tal modo non solo il fenomeno viene sottostimato - ossia le cifre prodotte dai
governi, quando sono prodotte, si rivelano ampiamente al di sotto della realt - ma
le vittime sono abbandonate a s stesse e esitano troppo spesso a intraprendere
delle azioni volte a far valere i propri diritti.
Il Collettivo Contro lIslamofobia in Francia, che raccoglie dei dati sugli atti di islamofobia e supporta le vittime da 10 anni, nota che gli atti che registra sono molto
pi numerosi che le cifre fornite dal Ministero dellInterno, e che solamente il 30 per
cento circa delle vittime fa appello alla polizia e sporge denuncia7.
Questa situazione ha come conseguenza da una parte di conferire un sentimento
di impunit agli autori degli atti islamofobi, che li spinge a passare allatto o addirittura a ripetersi, e daltra parte di suscitare delle tensioni tra cittadini e rappresentanti dello Stato.
Numerose discriminazioni potrebbe per esempio essere evitate, o almeno punite
allaltezza della loro gravit, se i funzionari dello Stato (giustizia, servizi pubblici,
polizia) fossero sensibilizzati e formati su fenomeno dellislamofobia.

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7 - Collettiivo Contro lIslamofobia in Francia, website http://www.islamophobie.net/rapportannuel

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Esiste dunque un reale lavoro da effettuare da parte delle istituzioni nazionali e


europee, ma anche da parte delle ONG per realizzare delle campagne di sensibilizzazione in seno ai servizi pubblici affinch i cittadini e le cittadine di confessione
musulmana abbiano infine il posto che spetta loro nella societ.

Quali tipi di atto?


Dalla discriminazione allaggressione, passando dallinsulto o ancora dallincitamento allodio, lislamofobia prende delle forme diverse e si trova praticamente
sempre a infrangere la legge. In effetti, discriminare o fare violenza (oralmente o
fisicamente) su qualcuno in ragione della sua appartenenza etnica o religiosa un
delitto o un crimine punito dalla legge.
Da qualche anno a questa parte, attraverso lEuropa, lislamofobia - con il razzismo
anti-Rom - divenuta la forma pi presente pi violenta di razzismo. Gli atti si
moltiplicano e si radicalizzano con un passaggio allazione sempre pi violento. Le
risposte politiche, giudiziarie e istituzionali troppo deboli e ancora troppo timide,
generano un sentimento di impunit che rinforza e incoraggia la violenza, e il passaggio allatto islamofobo.
Si vedono apparire degli atti sempre pi scioccanti e sintomatici, quali il rifiuto di
erogare un servizio a causa dellappartenenza religiosa ( donne a cui rifiutata
lentrata in palestra, nei parchi-giochi o nei ristoranti), la discriminazione sistematica allassunzione, i discorsi e le espressioni di odio islamofobo nella sfera politica
(media, reti sociali, etc.) e le aggressioni violente contro le donne musulman8.

Lislamofobia uccide

arwa El Sherbini 1 Luglio 2009 (31 anni, incinta), assassinata davanti al marito e al figlio di
3 anni da un islamofobo (Germania)
Bambino di Leila 13 Giugno 2013, Leila violentemente aggredita per strada da un gruppo di
uomini che la massacrano di colpi. Perde il bambino a seguito dellaggressione (Francia)

Chi sono le vittime?


Non ci si deve sbagliare. Lislamofobia non prende di mira unetnia o una cultura
in particolare. Essa prende di mira le persone in funzione delle loro convinzioni religiose, soprattutto quando queste sono visivamente riconoscibili.
Come lantisemitismo - riconosciuto come una forma specifica di delitto e crimine
di odio lislamofobia non fa distinzione di colore o di origine. Cos come la kippa
un segno distintivo, che ha purtroppo permesso ad alcuni aggressori antisemiti
di attaccare delle persone di confessione ebrea, la tenuta vestimentaria di alcune
donne musulmane (velo, jilbeb, jellaba, etc.) porta degli individui a prenderle di
mira per aggredirle.
Le donne rappresentano in effetti la vasta maggioranza delle vittime dislamofobia
(una media dell80% delle vittime e la quasi totalit delle vittime di aggressione fisica9), questo, contrariamente allantisemitismo, ne fa una forma molto particolare
di sessismo. La visione ridotta e riduttiva di quello che deve essere una donna nelle
societ europea (dellEuropa occidentale) detta moderna, esclude di fatto e coscientemente le donne musulmane.

Di cosa ha bisogno una vittima islamofobia?

he si riconosca il carattere islamofobo dellatto di cui stata la vittima.


primordiale, come per le vittime di violenza sessuale. La vittima in maniera generale ha un
sentimento di colpa, ma rimette anche in questione in modo estremamente violento e doloroso,
la propria identit. In effetti, stata attaccata a causa della sua identit, delle sue convinzioni
personali.
La vittima penser spontaneamente che lunica soluzione per evitare laggressione o la discriminazione sarebbe stata di... essere qualcun altro.
Ha dunque bisogno che il carattere di odio dellatto che ha subito sia riconosciuto dalle autorit
e sia giudicato come tale. In questo modo, il fatto di mettere in causa lautore dellatto e non la
vittima, le permetter una migliore ripresa fisica e psicologica.

Studentessa saudita - 19 Giugno 2014, assassinata in modo selvaggio sulla strada per luniversit.
Portavo una abaya e un velo. La polizia propende subito per un crimine di islamofobia (Inghilterra)

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8 - Fonte : rapporto annuale del CCIF http://www.islamophobie.net/rapport-annuel, constatazioni delle ONG sul campo, fatti di cronaca particolarmente violenti in Francia e in Inghilterra
nel 2013 e nel 2014

9 - Cifre 2013 del Collettivo Contro lIslamofobia in Francia, confermate dalle constatazioni
delle ONG partner di IMAN. Ad oggi, tutte le vittime di aggressioni fisiche violente a carattere
islamofobo sono delle donne che portano il velo. Una delle pi drammatiche e simboliche
stata quella di Marwa El Sherbini, giovane donna incinta assassinata il primo Luglio 2009 in
Germania da un islamofobo.

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Chi sono gli autori?


Come per il profilo delle vittime dislamofobia, non bisogna sbagliarsi sul profilo
degli autori degli atti di islamofobia. Non si tratta solamente di persone che vengono da gruppi di estrema destra. Questi sono addirittura minoritari. Si tratta in
realt di cittadini e cittadine qualunque, di tutte le sponde politiche, in provenienza
dalle classi popolari, medie o alte.
In Francia il Collettivo Contro lIslamofobia recensisce da 10 anni a questa parte gli
atti islamofobia riportati delle vittime, sempre pi numerosi ogni anno10. Da 10 anni il
CCIF costatata che lislamofobia lontana dallessere una prerogativa dei militanti
di estrema destra, ma che al contrario, distillata dai discorsi politici che stigmatizzano e incitano allodio contro i musulmani, discorsi che arrivano da ogni angolo
dello scacchiere politico.
La banalizzazione di questi discorsi ha causato una banalizzazione degli atti anti-musulmani nella pratica, in particolare allinterno delle istituzioni. In effetti le
cifre del CCIF provano che la grande maggioranza delle discriminazioni si verifica
nellambito delle istituzioni ed opera dei dipendenti dello Stato11.
Per quanto riguarda le aggressioni, il passaggio allatto violento facilitato da un
clima generale deleterio e molto ostile ai musulmani, in particolare alle musulmane
che portano il velo, che diventano quindi lobiettivo principale degli aggressori. Non
esiste un profilo tipico di aggressore, si tratta di uomini e donne di ogni et, livello
culturale e estrazione sociale. Il loro unico punto in comune quello di aver sviluppato un odio e una collera profondi contro i loro concittadini musulmani. Questodio
alimentato dai discorsi politici e dei media, che stigmatizzano i musulmani.

Comprendere e riportare le motivazioni dei delinquenti

estremamente importante, in particolare per polizia e avvocati, porre delle domande sulle
motivazioni dellautore dellatto dislamofobia. In effetti, comprendere i motivi di un passaggio
allatto violento, comprendere i motivi di una discriminazione o del rifiuto di un servizio, permette di analizzare meglio il fenomeno dellislamofobia. Permette anche e soprattutto di trasmettere le informazioni raccolte alle istituzioni interessate, affinch queste prendano le misure
necessarie per arginare il fenomeno.
Per esempio, il fatto che lislamofobia sia sempre pi presa in considerazione dallautorit in
Inghilterra, dovuta in parte al fatto che le forze di polizia registrano gli atti di carattere islamofobo e trasmettono le loro cifre al governo.
Questo lavoro primordiale per mirare a una diminuzione effettiva di questi atti.

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10 - Collettivo Contro lIslamofobia in Francia http://www.islamophobie.net/rapport-annuel


11 - Secondo le cifre del CCIF, il 56% delle discriminazioni islamofobe si verifica in seno alle
istituzioni (servizi pubblici, pubblica amministrazione)

Delle conseguenze drammatiche sul vivere insieme


La banalizzazione del islamofobia, laumento crescente degli episodi, la non
considerazione del fenomeno da parte delle autorit competenti inducono di fatto
delle conseguenze nefaste sul vivere insieme, cos caro alle democrazie e alle repubbliche europee.
La crisi economica, che affligge lEuropa da qualche anno a questa parte, non
facile da vivere per i cittadini europei, il cui morale gi a terra. Disoccupazione,
perdita di reddito, difficolt dinserimento nel mondo del lavoro, difficolt di alloggio A questo si aggiunge molto spesso una recrudescenza delle ideologie fasciste
e xenofobe in tutta lEuropa, sostenute a scopo elettorale da violenti discorsi di uomini e donne della politica.
Attraverso lEuropa, le organizzazioni antirazziste sembrano sempre pi preoccupate dallaumento dei crimini a sfondo di odio contro non solo gli immigrati e i residenti stranieri, ma anche contro i cittadini il cui colore della pelle o la cui religione
sistematicamente additata dallintellighenzia nazionale.
Una tensione palpabile sinstalla perci nella societ e un clima deleterio si fa sentire. Aggressioni, insulti, minacce, discorsi di odio sul web, i cittadini sfogano le loro
frustrazioni su un pubblico mirato. Questo pubblico , nella maggior parte dei casi,
musulmano. (I Rom dEuropa soffrono anchessi enormemente di questo clima).
Si possono enumerare molti incidenti tra le forze di polizia e i cittadini. Numerosi
e tragici fatti di cronaca, durante i quali i cittadini si sono fatti giustizia da soli.
Sempre pi attacchi contro le persone. Divisioni in seno alle scuole (giovani ragazze musulmane perseguitate e messe in disparte).
Un tale clima spinge naturalmente la gente a rinchiudersi in seno alle proprie comunit rispettive per ritrovare in esse sostegno e sicurezza.
E il vivere-insieme ne prende un colpo.

Come organizzarsi per arginare il fenomeno?


Un lavoro di squadra
Quando si parla della lotta contro il razzismo e i diritti e crimini di odio, la nozione
di lavoro di squadra si impone. infatti necessaria una collaborazione aperta e efficace tra le autorit (e i rappresentanti dello Stato) e gli attori sul campo.
Come ricordato in precedenza per Londra a proposito della London Metropolitan
Police, sono le associazioni musulmani londinesi, in particolare iENGAGED (diventata MEND) che, avendo stabilito delle solide relazioni con le forze di polizia, hanno
ottenuto lapplicazione di una categoria specifica di qualifica dei delitti e crimini di
odio, lislamofobia.

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Allo stesso modo, in Francia, il collettivo Stop al controllo di Facies (controllo di


polizia legato allapparenza fisica esteriore) non ha mai smesso di lavorare in collaborazione con i sindacati di polizia per trovare insieme la soluzione migliore per
lottare contro i controlli legati alle apparenze fisiche. Un servizio giuridico stato
inoltre attivato in collaborazione con degli avvocati, al fine di raccogliere le segnalazioni delle persone controllate in modo abusivo e accompagnarle davanti alla
giustizia per far valere i propri diritti.
pertanto primordiale che, da un lato come dallaltro, si stabilisca un contatto e
che si organizzino regolarmente delle riunioni di lavoro e delle formazioni, con le
autorit e gli attori sul campo. Si tratta tra laltro di uno degli obiettivi faro del progetto IMAN, quello cio di organizzare delle sessioni di formazione destinate alle
associazioni/ONG e ai professionisti che sono in relazione con le vittime dei delitti
e crimini di odio.

Le discriminazioni- Rifiuto di servizio


Distribuire dei pamphlet per sensibilizzare il pubblico (sulla
scia delle campagne di sensibilizzazione sulla violenza domestica per esempio)
Recarsi sui luoghi in cui i fatti di discriminazione sono pi ricorrenti
Multare i locali quando i regolamenti sono discriminatori (senza attendere che la discriminazione si concretizzi)

Le discriminazioni - Nelle Istituzioni


Formazioni costanti per i dipendenti pubblici sulla sensibilizzazione alle discriminazioni

I partner
Le associazioni sul campo
Buona conoscenza pratica della realt e legittimit presso il
pubblico obiettivo
Apprezzamento dellesperienza vissuta e dei sentimenti delle
vittime
Miglior profiling degli autori degli atti razzisti

I leader comunitari
Imam
Responsabili dei centri educativi e/o religiosi

Lequilibrio tra prevenzione e repressione


La lotta contro i delitti e crimini di odio quali islamofobia non necessita solamente
di punire gli autori degli atti islamofobia. Si tratta anche di intraprendere un lavoro
di fondo, a monte, per prevenire lapparizione sistematica e sempre pi frequente
di atti islamofobia ricorrenti. La punizione legale resta comunque fondamentale per
il suo effetto dissuasivo e simbolico sulla societ intera.

36

Aggiornamento regolare in ambito religioso (scuole, comuni,


prefetture, servizi pubblici)
Circolare diffusa delle autorit competenti12 quando necessario
Guide e pamphlet di sensibilizzazione distribuiti ai dipendenti
pubblici

Le discriminazioni - Nel mondo del Lavoro


Far intervenire degli avvocati specializzati per sensibilizzare direttamente in seno alle aziende private (piccole, medie
o grandi)
Spot di sensibilizzazione (reti sociali, media, TV)

Aggressioni
Caccia ai discorsi di odio su internet e nei media
Migliore considerazione delle vittime
Inchieste minuziose e report delle informazioni al governo

Contenuti di odio e razzisti sul net


Attivazione di un servizio di vigilanza cos come stato fatto
per la pedofilia

12 - Un centro di formazione (GRETA) in Mosella (Francia) ha diffuso nel Giugno 2014 una circolare ufficiale in seno allistituzione per ricordare che il fatto di portare il velo autorizzato,
in seguito al comportamento discriminatorio di pi professori volto a escludere dalla loro
formazione le donne velate.

37

ONG
Identificare lislamofobia come una forma specifica
di razzismo

uella allislamofobia non devessere una lotta circoscritta ai musulmani.


Al contrario. Essa infatti concerne una moltitudine di individui, indipendentemente
dalle origini etniche e culturali, dallestrazione sociale e dalle convinzioni politiche.
Pertanto, questa deve tradursi in una lotta convergente per le differenti associazioni anti-razzismo e loccasione di implementare la Cross community action.

Luniversalit dell islamofobia

Lislamofobia una forma di sessismo

e donne rappresentano la maggioranza delle vittime di islamofobia (da 70 a 80 % in media)


e la quasi totalit delle vittime daggressione.
Si ricorda luccisione di Marwa El-Sherbini (donna velata, incinta, di 31 anni) in Germania nel
2009 in pieno tribunale.
Si ricorda la serie di aggressione violente dellestate 2013 in regione parigina, contro delle giovani
donne velate. Una di queste perder il bambino che aspettava in seguito allaggressione.
Si ricorda lassassinio, in Inghilterra nel 2014, di una studentessa saudita che portava, anche lei, il
velo.
Questi tragici e emblematici esempi mostrano a che punto la donna rappresenti sistematicamente lobiettivo delle violenze e dellodio di quelli che disprezzano e detestano la loro religione
e il loro velo.
Le donne, in modo generale, quando sono vittime di violenza, lo sono sempre perch ci si attacca
la loro personalit. Velata o con una gonna, vittima della stessa violenza sessista.
Da qui limportanza del fatto che la lotta contro islamofobia converga verso delle lotte femministe.

Come dimostrato e spiegato in questo manuale, lislamofobia non pu in alcun


caso essere riassunta a del razzismo anti-arabo.
Da una parte bisogna tener conto dellincredibile diversit della comunit musulmana. Se in Francia le persone di origine araba e magrebina sono senza dubbio maggioritarie in seno alla comunit, questo non per esempio il caso dellInghilterra, in
cui gli asiatici sono largamente rappresentati.

Costruire una dinamica reale

Dallaltra, lislamofobia una forma di razzismo che si attacca in primis allappartenenza religiosa della persona. LEuropa conta sempre pi musulmani convertiti, che
hanno un aspetto europeo e che sono, malgrado tutto, vittime di discriminazioni
e di violenze.

Arabi

Donne

Neri

Quando si musulmani, si accumulano generalmente gli handicap. Per esempio,


una donna nera, musulmane e velata, sar tanto pi discriminata e rifiutata. Per un
uomo arabo e musulmano vale la stessa cosa.
Di fronte alluniversalit dellislamofobia dunque necessario realizzare una lotta
universale, che riunisca diversi attori in questo ambito e differenti associazioni.
Il fatto che esistano delle associazioni specializzate nella lotta contro lislamofobia
una buona cosa. Questo permette di stabilire un focus organizzato e efficace sul fenomeno. Non per questo, le associazioni pi generiche o comunitarie devono essere
escluse: al contrario, esse devono impegnarsi e partecipare alla lotta apportando le
proprie esperienze e competenze.
grazie a una dinamica comune ai differenti tipi di attori e grazie alla convergenza
di interessi specifici, che una lotta pu arrivare a dei progressi concreti.

38

Ebrei
Musulmani

Giovani

Quartieri
sensibili

Cultura
Politica

39

Lislamofobia anche una problematica che raggruppa una moltitudine di temi.

- Il campo associativo
- Il campo istituzionale
- Il campo pubblico e mediatico

Discriminazione
lavoro

Violenze
perpetrate
contro le
donne

La lotta deve avanzare su tre campi incrociati

Discriminazione
scuola/
educazione

Quando comunicate, questi tre campi devono costituire il vostro obiettivo.

Campo associativo

Campo istituzionale

Sessismo
Disuguaglianze

Interpellare lo Stato i suoi


rappresentanti
Esigere delle misure

Spiegare cos lislamofobia


e luniversalit della lotta

Vivere
insieme

Ambito
religioso

Campo pubblico
e mediatico

Spetta a voi identificare gli attori locali e nazionali e di vedere in quale misura potete collaborare con loro, su certi temi, nellambito della lotta contro islamofobia.
certo essenziale collaborare ugualmente con gli attori politici e istituzionali, punto
che tratteremo nella seconda sottosezione.

Sensibilizzare il pubblico, suscitare empatia e emozioni (indignazione).


Assicurarsi che il discorso anti-islamofobia sia pi
Rappresentato nei media che il discorso islamofobo

Organizzare delle campagne di sensibilizzazione


Se necessario costruire dei ponti con le associazioni militanti, con cui possibile collaborare, ugualmente primordiale comunicare.
Comunicare per informare, comunicare per sensibilizzare.

40

Lislamofobia un fenomeno grave e largamente diffuso, eppure il suo riconoscimento pubblico e politico non si rivela allaltezza delle conseguenze nefaste che
esso ha sulla societ. Pertanto, le campagne di sensibilizzazione devo essere di
maggiore impatto e devono avere lobiettivo di rendere lislamofobia visibile e le
sue vittime legittimate.

41

Uningiustizia resa invisibile la forma di ingiustizia pi pericolosa.


Sistematicamente, la non legittimazione della lotta contro islamofobia porta la
disumanizzazione delle vittime, che soffrono di conseguenza il doppio. Soffrono per
la discriminazione o la violenza e soffrono al tempo stesso a causa della negazione
del loro dolore da parte della Giustizia e dei media.
Le campagne di sensibilizzazione permettono giustamente di rendere legittima la
lotta e di assegnare alle vittime lo statuto che esse meritano.
Lontano dalla vittimizzazione, invece proprio quando le vittime sono al loro
giusto posto che possono ritrovare la fiducia, acquisire gli strumenti per difendersi
e risollevare il capo.
Le campagne di sensibilizzazione hanno anche un impatto estremamente importante : rendono la vostra organizzazione visibile.
Se ben organizzata, una campagna di sensibilizzazione permetter alla vostra organizzazione di guadagnare visibilit e legittimit presso i tre campi incrociati sopra citati.

Campo associativo

Campo istituzionale

Identificare gli attori locali e nazionali per costruire


dei partenariati efficaci

ome labbiamo precedentemente visto, necessario costruire dei partenariati solidi e basati sulla fiducia, con diversi attori locali e nazionali, per far avanzare la lotta ed essere efficaci su tutti i piani.
In apparenza questi diversi attori posso non avere niente in comune o trovarsi addirittura in opposizione su alcuni soggetti.
Eppure dovrete sollecitarli sulla base di un tema comune, che lislamofobia. E li
solleciterete ognuno sulla base dei suoi interessi specifici.

I community leader
Attori sul campo di cui non si pu fare a meno, si tratta delle prime persone che
dovrete sollecitare nellambito della lotta contro islamofobia.
Questi community leader hanno una buona conoscenza della propria realt e un
buon contatto con il loro pubblico. Vi faciliteranno in questo modo il lavoro.
Si tratta di persone che dirigono una certa comunit o che comunque occupano
un posto preponderante, con una legittimit affermata in seno a questa stessa comunit.

Legittimit e visibilit
Maggioro possibilit di partnership

Legittimit e visibilit
Maggior ascolto da parte dei
rappresentanti dello Stato

Campo pubblico
e mediatico

Legittimit: fiducia del pubblico


Le vittime si sentono rappresentate, possono quindi sollecitarvi per un sostegno
Visibilit : maggiore presenza sul campo
I media vi sollecitano sempre di pi e il vostro discorso presente nella loro comunicazione

42

I leader religiosi
Le moschea, o il centro culturale islamico, sono dei luoghi privilegiati di socializzazione e di frequentazione da parte dei musulmani/e. Il lavoro di sensibilizzazione
deve cominciare in questo luogo strategico propizio agli scambi e al dialogo. Gli
imam o i responsabili culturali a cui vi indirizzerete saranno i vostri migliori alleati.
Vi permetteranno di prendere la parola o di distribuire della documentazione prima
o dopo la preghiera o il sermone del venerd, e vi permetteranno anche di mettere
i documenti disposizione del pubblico nella moschea e nel centro.
Potranno inoltre mettervi in relazione con degli attori associativi e delle persone
che sono investite localmente.
Infine, attraverso la loro intermediazione, potrete raccogliere dei doni e trovare dei
volontari.
I responsabili delle moschee sono anche ben al corrente dei soggetti che preoccupano i fedeli. Saranno quindi molto probabilmente sensibili al problema dellislamofobia, che riscontrano quasi quotidianamente i cittadini/e di confessione musulmana.

43

La comunit musulmane in Europa molto varia, ed frequente che i suoi membri


si raggruppino - in modo formale o informale - secondo le origini etniche o culturali.
Instaurare delle buone relazioni con i diversi leader religiosi, provenienti dalle diverse comunit etniche e culturali, vi permetter di toccare un pubblico pi grande
e di non restare rilegati a un solo gruppo della comunit.
Per tutte queste ragioni necessario integrare questi community leader nelle vostre
attivit sul campo, poich sono gli intermediari tra voi e il pubblico a cui vi indirizzate. In pi, potranno effettuare, in parallelo al vostro, un lavoro di sensibilizzazione
presso il pubblico prescelto, cose che non far che rinforzare lefficacia delle vostre
azioni.

Che interesse hanno a sostenervi a partecipare alla vostra lotta ?


Linteresse dei leader religiosi la coesione della loro comunit. Ora, la coesione rinforzata dal momento in cui membri della comunit si impegnano intorno ad uno stesso tema, e si rendono conto che vivono la stessa cosa. Se la
comunit musulmana estremamente eterogenea, lislamofobia invece universale, cosa che di fatto un problema comune a tutti i musulmani.
I fedeli sollecitano molto i leader religiosi su soggetti molteplici, ivi compresa
la questione del razzismo e dellislamofobia.
Il fatto di avere altre persone formate e qualificate, in misura di supportarli e di
sostenere i fedeli quando sono vittima di discriminazione e violenza non pu essere che un vantaggio per loro.
Infine, non bisogna dimenticare che i leader religiosi, cos come le istituzioni
che rappresentano e di cui hanno la responsabilit (mosche, scuole, cimiteri, etc.)
sono, come gli altri musulmani, degli obiettivi potenziali di attacchi islamofobi.
A titolo di esempio, in Francia nel 2013, in media unistituzione a settimana stata
presa di mira da attacchi islamofobi, quali graffiti, teste di maiale lasciate allentrata, tombe oggetto di atti vandalici
Cos lislamofobia, e la lotta contro questa forma di odio, una preoccupazione
certa dei leader religiosi.

Le forze di polizia
Le relazioni polizia-cittadino, in alcuni paesi europei, non sono sempre serene.
Controlli sulla base allapparenza fisica, accuse di razzismo, sbavature In alcuni
quartieri il legame molto facilmente rotto dalle forze dellordine e i cittadini/e.

Nel caso dellislamofobia, le vittime hanno generalmente un passivo con la polizia e


non hanno fiducia in questultima.
Il fatto che lislamofobia non sia riconosciuta come una forma specifica di razzismo
- nella maggior parte dei paesi europei - accresce questo sentimento di diffidenza
e porta le vittime a non riportare gli atti subiti e quindi molto spesso a non intraprendere delle azioni legali.
I poliziotti dunque non hanno che una conoscenza molto ridotta del fenomeno e lo
sottostimano largamente.

n alcuni casi di discriminazione, quali un rifiuto di erogazione di servizio, la polizia rifiuta


talvolta di prendere la denuncia, poich non capisce/non riconosce il carattere discriminatorio aggravante dellincidente. Succede ugualmente che deve aggressioni violente conto delle
persone di confessione musulmana, siano minimizzate in semplici sbavature quando le vittime sono state prese evidentemente di mira in funzione della loro appartenenza religiosa.

In qualit di associazione di lotta contro il razzismo e lislamofobia, la polizia deve,


volente o nolente, diventare uno dei vostri partner del lavoro sul campo.
Il vostro obiettivo in effetti che la polizia locale, e nazionale poi, riconosca lislamofobia come una forma specifica di delitto e crimine di odio, e che prenda cos in
conto lo statuto delle vittime.
Il riconoscimento dellislamofobia da parte della polizia permetter una migliore
gestione delle vittime (ne deriver un maggior numero di denunce) e delle inchieste
pi approfondite.

Che interesse hanno a collaborare?


Collaborare con voi offrir loro una migliore conoscenza del contesto, delle violenze che subisce la gente, e della maniera in cui possono canalizzare le violenze nella vita reale.
La vostra collaborazione pu ugualmente permettere loro di realizzare delle inchieste in
modo pi facile, in particolare presso il vicinato.
Essere in contatto con delle associazioni anti-razzismo, una legittimazione per la polizia
tanto a livello pratico, che a livello istituzionale.
Questo permette di prevenire gli atti recidivi e i drammi, in particolare quando i cittadini si
fanno giustizia da soli13.

Molte associazioni operano per ristabilire un legame e per lottare contro i comportamenti abusivi che rinforzano, da un lato come nellaltro, la collera e i rancori.

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13 - Il 13 Giugno in Francia, nella periferia parigina, un giovane Rom di 16 anni linciato e lasciato in fin di vita per avere rubato qualche bijou in un appartamento. I giovani del quartiere
hanno fatto giustizia da soli, persuasi che la polizia non sarebbe intervenuta e accecati dal loro
odio e dalla loro collera.

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I leader associativi
Come visto nella prima sottosezione, la collaborazione con altre associazioni di
lotta anti-razzismo essenziale.
I vostri primi obiettivi devono dunque essere i leader associativi che hanno una
buona influenza sul terreno che intrattengono dei buoni contatti con il pubblico
obiettivo.

Esempio di collaborazione effettiva


CCIF (Collettivo Contro lIslamofobia in Francia) e MTE
(Mamme Tutte Uguali)

LA MTE fa un lavoro sul campo sensibilizzando i genitori degli allievi, i professori al


fine di costituire dei collettivi di sostegno. Il collettivo incoraggia ugualmente tutte
le madri discriminate a protestare e a difendere i propri diritti. La MTE organizza
delle manifestazioni e pubblica regolarmente dei tribune e dei comunicati stampa.
Il CCIF e la MTE lavorano in comune sul terreno mediatico adottando una strategia
comune di comunicazione e di sensibilizzazione del pubblico e dei politici

Lavorare con le altre comunit


Come abbiamo visto, la lotta contro lislamofobia una lotta universale. Essa riunisce molteplici attori della dimensione pratica e attori istituzionali.
Tutti i metodi pratici che abbiamo descritto in questo manuale che sono stati utilizzati da altre comunit, in particolare la comunit ebrea, che si organizzata molto
prima che la comunit musulmana cominci essa stessa a organizzarsi.
Sotto molti aspetti, la lotta contro lislamofobia riunisce e raggiunge la lotta contro
lantisemitismo in Europa. Ecco perch interessante e arricchente costruire dei
ponti e dei partenariati con delle associazioni che lottano contro altre forme di razzismo, al fine di condividere delle buone pratiche, dei contatti e delle esperienze
per fare avanzare la propria lotta.
Il progetto IMAN ha, per esempio stabilito delle relazioni di lavoro con il CEJI, organismo ebreo laico europeo basato a Bruxelles, che combatte ugualmente il razzismo e i crimini di odio in Europa.
CEJI ha condotto il progetto Facing Facts!, la cui metodologia e i cui obiettivi si
avvicinano a quelli dellIMAN.

Problema identificato:
Sempre pi mamme di confessione musulmana e che portano il velo, sono escluse dalle uscite scolastiche, e non possono pi partecipare alla vista scolastica dei
propri figli.

CEJI - Una Contribuzione ebrea per un Europa inclusiva


Telefono: + 32 (0)2 - 344 34 44
Fax : + 32 (0)2 - 344 67 35
Sito internet: www.ceji.org

Il CCIF sempre pi sollecitato da madri in situazione di disagio e deve pertanto


in parallelo al suo lavoro giuridico organizzare un lavoro sul campo. Ma per questo
c bisogno di rinforzi, e ha bisogno di mamme che si mobilizzino.

Facing Facts ! project - http://www.ceji.org/facingfacts/

MTE un collettivo di mamme che si mobilizzano e che provengono da citt differenti (in regione Ile-de-France), collettivo che si formato giustamente per denunciare lesclusione delle mamme velate.
Partenariato:
Il CCIF lavora sullaspetto giuridico sollecitando il Rettorato, preparando le pratiche per presentare il caso davanti ai tribunali. Inoltre recensisce tutti i casi di discriminazione di questo tipo che gli sono segnalati.

46

47

La rete IMAN
http://iman-project.org/fr/network/organisations-partenaires/

Svezia

Musulmani per la Pace e la Giustizia


http://muslimerforfred.org

iman-project.org
Centro Contro il Razzismo
www.centrummotrasism.nu

Contatto
Elsa Ray Project Manager
Elsa.ray@iman-project.org

Italia

CAIM - Coordinamento Associazioni Islamiche


di Milano e Monza e Brianza

Questo progetto ha ricevuto il sostegno finanziario de la Commissione Europea DG giustizia

Le idee e opinioni espresse in questa pubblicazione riguardano esclusivamente i loro autori e non
riflettono necessariamente quelle della Commissione Europea, o di altre parti.

48

GMI Giovani Musulmani dItalia


http://www.giovanimusulmani.it/GMI

49

Germania

France

CCIF - Collettivo Contro lIslamofobia in Francia


www.islamophobie.net

Federation against Injustice and Racism FAIR


info@fair-int.de

EMF Studenti musulmani di Francia


www.emf-asso.com

Inghilterra

Federation of Student Islamic Societies


www.fosis.org.uk

Ungheria

1963 - 2013

Mend ex iENGAGE
www.iengage.org.uk

Organization of Muslims in Hungary


http://iszlam.com

Muslim Council of Britain


http://www.mcb.org.uk

50

51

Belgio

Forum Europens des Organisations


Etudiantes Musulmanes
http://www.femyso.org

Kif Kif (organisation flamande)


http://www.kifkif.be

Collectif Contre lIslamophobie


en Belgique
http://www.islamophobia.be

52

Legal Analysis

Italia
Introduzione

articolo 3 della Costituzione del 1948 riconosce pari dignit e uguaglianza


di fronte alla legge senza distinzione, tra gli altri, in campo religioso. Esso stabilisce
ugualmente (Articolo 8, sezione 1) che Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge., e (Articolo 19) che Tutti hanno diritto di professare
liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di
farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purch non si
tratti di riti contrari al buon costume.
La prima promulgazione di una legge avanzata contro la discriminazione ha avuto
luogo con il Decreto sullImmigrazione del 1998. Questa legge fornisce una serie di
rimedi contro la discriminazione razziale etnica e religiosa.
LArticolo 44 del Decreto Legislativo 286/1998 contiene unazione civile mirata
contro la discriminazione basata su razza, colore della pelle, discendenza, origine
nazionale o etnica e confessione religiosa, in ogni situazione in cui unentit privata
o unistituzione pubblica siano allorigine di tale discriminazione.
Convenzioni Internazionali
LItalia ha sottoscritto i maggiori trattati e convezioni internazionali, comprese
la Convenzione sullEliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale, la
Convenzione ILO No. 111 sulla Discriminazione, che sono state trasposte in leggi domestiche.

Servizzi
Il Decreto sullImmigrazione del 1998 proibisce la discriminazione nellaccesso ai
servizi sociali, come la sanit, lalloggio e lassistenza sociale, sulla base della religione.
Esso si applica ugualmente ai casi di discriminazione sulla base della religione nella

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fornitura di beni e servizi.


Un caso risolto nel 2013, Muhammadiah v. Comune di Brescia, ha visto Muhammadiah, unassociazione musulmana di Brescia, fare appello contro un Piano di Governo Locale adottato dal Comune della citt sostenendo che questo ignorasse i
bisogni di tutte le comunit religiose, ad esclusione di quella cattolica. Il Tribunale
Amministrativo Regionale ha concluso che il Comune di Brescia avesse il dovere di
organizzare il servizio pubblico prendendo in conto le comunit religiose presenti
sul territorio. Il TAR ha dunque ordinato la modifica del contenuto del Piano.

Educazione
Il Decreto sullImmigrazione del 1998 concerne la discriminazione basata sula
religione. E applicabile per tutte le scuole che vogliono fornire dei titoli riconosciuti
dallo Stato.

Lavoro
Larticolo 15 dello Statuto dei Lavoratori del 1970 tratta degli atti discriminatori,
a sfondo religioso, nei confronti dei lavoratori. Questa legge si applica ai settori
dellimpiego sia pubblico che privato.
La legge italiana non ha implementato un dovere di fornire un ambito favorevole,
nei limiti del possibile, alla pratica di religioni e credenze, quindi, i datori di lavori
non hanno nessun dovere legale di prendere delle misure ragionevoli per assicurare
il godimento effettivo del diritto di manifestare o praticare la propria religione o
credenza.
Riguardo le sanzioni, la legge riconosce con i danni, linvalidit di ogni atto discriminatorio cos come di ogni misura di licenziamento illegale (prevedendo la reintegrazione obbligatoria sul posto di lavoro).

Eccezioni
Eventuali differenze di trattamento che siano basate sulla religione o sulle credenze e che siano attuate allinterno di chiese e di altre organizzazioni private o pubbliche, non costituiscono un atto di discriminazione laddove, a causa della natura
dellattivit lavorativa in questione , essere un seguace di una particolare religione
o credenza un requisito lavorativo genuino, legittimo e giustificato. (Decreto Legislativo 216/2013, art 3 comma 5).
La legge 108/1990 limita i rimedi a disposizione in caso di licenziamento abusivo di
un dipendente da parte di un datore di lavoro che abbia carattere non imprenditoriale, che eserciti attivit politiche, sindacali, di educazione culturale, religiosa o

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cultuale. Un lavoratore abusivamente licenziato da unorganizzazione considerate


dallatto del 1990, avr diritto al solo risarcimento danni e non alla reintegrazione su
ordine del giudice, come nei casi ordinari.

Delitti penali / Crimini di odio


L Atto del 1993 stabilisce che un aumento delle pene applicabili dal diritto pu verificarsi per affrontare un aumento di violenza razzista, intolleranza e xenofobia.
Lincitamento a commettere, e commettere, atti violenti o provocazioni a sfondo
razziale, etnico, nazionale o religioso sono proibiti dall Atto 122/1993, sezione 3(1)
(b).

Incitamento alla violenza


Associazioni, organizzazioni, gruppi o movimenti, il cui scopo di incitare alla
discriminazione razziale o allodio sono proibiti alla sezione 3(2) dellAtto del 1993.
E proibito parteciparvi o fornire assistenza a tali associazioni o organizzazioni. Le
pene sono maggiori per quelli che promuovono o agiscono come leader di tali organizzazioni e gruppi.
Diffondere delle idee radicate nellodio o nella superiorit razziale proibito alla
sezione 3(1)(b) dellAtto del 1993.

Vittimizzazione
L Articolo 4-bis, del decreto 216/2003 protegge dalla vittimizzazione (vedere introduzione).

Come intraprendere unazione legale?


Larticolo 28 del Decreto Legislativo 150/2011 applica il Procedimento Sommario
di Cognizione (introdotto dallarticolo 702-bis del Codice di Procedura Civile) per le
controversie in materia di discriminazione.
In virt del Procedimento Sommario di Cognizione, la vittima di discriminazione
pu rivolgersi , anche personalmente (cio senza lassistenza di un avvocato), al
giudice in una corte civile ordinaria con giurisdizione sul proprio luogo di residenza.
Il giudice pu emettere una sentenza che ordini la cessazione dellattivit discriminatoria cos come il risarcimento danni (inclusi i danni morali, di norma esclusi nei

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casi civili). Il giudice pu richiedere che sia tracciato.


Nel caso di una discriminazione collettiva, il giudice decide se un piano antidiscriminatorio sia necessario dopo aver ascoltato le opinioni delle associazioni che hanno
sporto la denuncia. Si pu fare appello alla Corte dAppello (in seconda istanza)
entro 30 giorni; la decisione in Appello pu essere contestata davanti alla Corte Suprema (in terza istanza). Una mediazione pre-processuale ora obbligatoria nelle
controversie antidiscriminatorie.
In casi eccezionalmente urgenti, il giudice pu emettere un ordine ad interim, la
violazione del quale costituisce un delitto penale. Il giudice pu chiedere la creazione di un piano per la rettificazione della discriminazione.
I limiti temporali sono gli stessi che sono applicabili per la responsabilit aquiliana,
cio cinque anni (Articolo 2947 del Codice Civile).

Comparizione in giudizio
Nei casi riguardanti la religione e le credenze e altri campi di discriminazione,
lArt 5 del Decreto Legislativo 216/2003 autorizza i sindacati, le associazioni e le
persone morali ad agire a supporto o per conto delle vittime di discriminazione,
senza nessun protocollo particolare.
Il Decreto permette alle associazioni di intraprendere le procedure civili e amministrative. E possibile per queste di comparire in processi di casi di crimine al fine
di richiedere delle pene pecuniarie: i rappresentanti possono comparire se sono le
vittime o a supporto delle vittime del crimine.
Le entit che compaiono in giudizio devono avere lautorizzazione di difesa fornita
dalla vittima in forma scritta (con sigillo). Le associazioni che compaiono al processo possono portare un caso in tribunale nelleventualit di una discriminazione
collettiva, in cui le vittime non possono essere direttamente e immediatamente
individuate.
Nelle controversie sul lavoro, i Sindacati hanno il diritto legale di comparire per
conto o a supporto della vittima di discriminazione (Articolo 43, paragrafo 10, Decreto Legislativo 1998/286; Articolo 18, Decreto Legislativo 1970/300).

Lonere della prova


L Articolo 28 del Decreto Legislativo 150/2011 stabilisce che, una volta che laccusa fornisce una prova che pu stabilire in modo preciso e coerente una presunzione
dellesistenza di atti, decisioni o comportamenti discriminatori, star alla persona
accusata di discriminazione di giustificare con elementi oggettivi i propri atti.

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Chi contattare?
Organizzazioni Ufficiali
LUNAR fornisce assistenza alle vittime di discriminazione offre consulenze legali e pu contattare laccusato per accertarsi che un termine possa essere messo
alla discriminazione senza azioni ulteriori. Tuttavia, lUNAR non abilitata a comparire in giudizio per conto delle vittime di discriminazione, e pu solamente fornire
unassistenza esterna prima e durante la controversia.
Pu essere sollecitata tramite tre centri di contatto che dispongono di numeri gratuiti e di operatori telefonici che parlano diverse lingue (italiano, inglese, francese,
arabo, etc.).
LUNAR organizza inoltre attivit di diffusione e formazione per avvocati e ONG. Le
informazioni legali (insieme ad un manuale per i professionisti) sono disponibili sul
sito internet dellassociazione.
LOSCAD raccoglie i report degli atti discriminatori relativi allattivit della polizia
e di altri corpi responsabili della sicurezza pubblica, istituzioni, associazioni professionali e sindacati, privati, al fine di monitorare la discriminazione. Essa organizza
inoltre dei moduli di formazione per gli agenti di polizia nellambito della conduzione di attivit antidiscriminatorie e partecipa ai programmi di formazione con
istituti pubblici e privati. Assicura in pi la messa in opera di misure appropriate di
prevenzione e lotta contro la discriminazione.
ONG:
La Co-operation for the Development of Emerging Countries una ONG che fornisce formazioni antirazzismo.
Partner dellIMAN
CAIM - CoordinamentoAssociazioniIslamiche
di Milano e Monza e Brianza
Viale Monza 50, 20127
Milano - Italia
Tel.: (+39) 0287187624
Fax: (+39) 0287163937
Email: info@cai-milano.it

GMI Giovani Musulmani dItalia


http://www.giovanimusulmani.it/GMI/
Viale Monza,50 - Mlano 20127

58

59

LEGAL
OVERVIEWS

60

61

1. Introduction
2. France
The bans on discrimination in the Labour Code
Prohibition of the discriminations in the Penal Code
Direct discrimination
Hate speech
Criminal offences: attacks on property or individuals
Physical attacks
Property crimes
Verbal assault
Indirect discrimination: French prohibitive legislation towards Muslim women citizens.
How to defend yourself against discrimination?
Contacts

3. The United Kingdom

Discrimination in Provision of Services


Employment
Education
Associations
Political Parties
Public sector equality duty
Criminal Offences
Who to contact?

4. Germany
Services
Employment
Indirect discrimination
Direct discrimination
Positive duty
Exceptions
Education
Hate crimes
Who to contact?

5. Belgium

62

Services
Employment
Recruitment and dismissal
Working conditions
Harassment
Positive discrimination
Exceptions
How to complain

Education
Associations
Hate crimes
Interferences in religious practice
Hate speech
Harassment
Who to contact?

6. The Netherlands

Services
Employment
Education
Associations
Political Parties
Criminal Offences
Who to contact?

7. Sweden
Services
Employment
Education
Financial Aid
Positive duty
Hate crimes
Where to get help?

8. Hungary
Introduction: the Fundamental Law
Services
Employment
Education
Criminal Offences
How to get a legal protection?
Access to counselling and/or legal assistance
Who to contact?

9. Italy
Introduction
Services
Education
Employment
Criminal offences / Hate crimes
How to undertake a legal action?
Who to contact?

63

Introduction
Islamophobia, noun, /zlamfb/: any act of discrimination or act of violence,
verbal or physical, concerning individuals (or institutions) due to their supposed
membership to Islam.

ince 9/11, Muslims towards the world have witnessed an increase of islamophobia which got even more alarming in the European continent in the last
couple of years. Far right parties are achieving scores records and assaults against
Muslims have become commonplace. Also, many persons (either public or private)
abuse their position to discriminate against the citizens, often breaching their national law when doing so.
On the other hand, many NGOs have been created to fight against this dangerous
wave and with the help of partners from eight different European countries, the
IMAN project was born at this aim. We noticed that because of recurring islamophobic speeches from public figures, the Muslim citizens often tend to believe that they
have less right than they actually do and this is the reason why we believed that
these legal overviews can be really helpful. Knowing what is written in your legislation about discrimination can help you defend yourself against discrimination at
work, in the provision of services and even for your access to education. Knowledge
is a weapon especially when it comes to your rights and this documentation will
introduce you to the basic information.

Victimization
It is where you feel you have been treated unfairly because you have brought a
discrimination claim previously.
The key sources of legislative protection in the EU are the Council Directive 2000/43/
EC of 29 June 2000 implementing the principle of equal treatment between persons irrespective of racial or ethnic origin1 and on a higher level the article 9 of the
European Convention of Human Rights which also bounds the EU.
Article 9 of the ECHR reads as follows:
1. Everyone has the right to freedom of thought, conscience and religion; this right
includes freedom to change his religion or belief and freedom, either alone or in
community with others and in public or private, and to manifest his religion or belief, in worship, teaching, practice and observance.
2. Freedom to manifest ones religion or beliefs shall be subject only to such limitations as are prescribed by law and are necessary in a democratic society in the
interests of public safety, for the protection of public order, health or morals, or for
the protection of the rights and freedoms of others.
As we tried to sum up the most important legal sources and the clearest ones, these
legal overviews may not be exhaustive; but the institutions and organisations that
can help you to know more about your rights are numerous and we tried to gather
a maximum of contacts. Do not hesitate to contact them if you have any doubt.

As all the IMAN partner countries are members of the EU, many pieces of legislation
are from European sources and are similar in that sense. For example, we notice
that in every country, the definition of discrimination is multi-faceted, there are different forms of discrimination and all of them are forbidden:
Direct Discrimination:
A person suffers direct discrimination when he or she is treated less favourably than
someone else is treated, has been treated or would have been treated in a comparable situation, if this disadvantaging is associated with sex, transgender identity
or expression, ethnicity, religion or other belief, disability, sexual orientation or age.
Indirect Discrimination
It occurs wheresomeone is disadvantaged by the application of a provision, a criterion or a procedure that appears neutral but that may put people of a certain
religion or belief at a particular disadvantage.
Harassment
Harassment is conduct that violates a persons dignity and that is associated with
one of the grounds of discrimination, including having a certain religion or other
belief.

64

1 - http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32000L0043:en:HTML

65

France

he Act of 1st July 1972 dealing with the fight against racism introduced into
our legal system the repression of racially-motivated offences and other racist behaviours. This legal arsenal has been reinforced and completed on a regular basis
by new legislative reforms over the years.
This framework consists in two parts: offences specifically related to racism and offences committed with the aggravating circumstance of having a racist motivation,
thus making the penal sanction stricter.

Prohibition of the discriminations in the Penal Code


Offences specific to islamophobic acts referred to and penalized in the Penal
Code are twofold: on one hand, press offences committed because of peoples affiliation or non-affiliation to a particular religion; and on the other hand, discriminations because of the same motives.

Direct discriminations
The following acts of discrimination based on the actual or assumed membership
or lack of membership of a particular religion are punished to three years of prison
and by a fine of 45 000 euros (articles 225-1 and 225-2 of the PenalCode) :
Refusing to supply goods or services (access to a restaurant, to a sports club,
to a bank),
Restricting the exercise of an economic activity,
Refusing to hire, sanction, dismissal,
Subordinating the supplying of a good or a service,
Subordinating an offer of employment, an internship application or a training
period (e. g., subordinating access to a traineeship to the removal of the hijab).
Refusing to accept someone in one of the internships provided for in the
2nd paragraph of the article L.412-8 in the Social Security Code (internships
carried out by pupils and/or students of the secondary, technical and higher
education),
Discriminatory refusal to supply a good or a service committed in a public
space (restaurant, sports club, bowling) or aiming at prohibiting its access, is
punished by imprisonment of 5 years and a fine of 75.000 .

Concerning the fight against islamophobia, we will focus on the offences specific
to anti-Muslim acts and on the offences committed with the aggravating circumstance of targeting people because of their religion.

The bans on discrimination in the Labour Code


In the field of employment, there also exists a legislation which protects individuals against islamophobic behaviours through provisions which both guarantee
the religious expression within the company subject to certain limitations, and
prohibit an penalize discriminatory acts.
Article L1121-1 and articleL1133-1 of the Labour Code provide that only the differences
in treatment and the restrictions on the right justified by the nature of the work and
proportional to the aim sought are valid.
Article L1132-1 deals with the prohibition of discriminations in recruitment and in
hiring, but also the prohibition of sanctions, dismissals and any other discriminatory measure whether it is direct or indirect and lastly discriminations within your
career development.

Some discriminatory acts based on the actual or assumed membership or lack of


membership of a particular religion committed by representatives of the public
authority or in charge of a public service mission committed in the performance of
their official duties are punished by imprisonment of five years and a fine of 75.000
.

Article L1132-3 specifies that no employee can be sanctioned, dismissed or subject


of a discriminatory measure for having reported discriminatory acts or for having
recounted them.
Article L1321-3 recalls that the internal rules of companies or institutions cannot
contain provisions that contradict laws and regulations in force; neither can they
contradict conventions and collective labour agreements applicable in the undertaking or establishment or any other obstacle to the individual freedoms as protected
by the French law.

66

67

The prohibition against hate speech by the Act of 29 July 1881


Abuses of freedom of expression at the expense of a religious group forbidden by
the Penal Code are as followed:

Offence
Incitement
to
discrimination,
to
hatred or to
violence

Penalty

Not-Public

Public

Not-Public

Insult
Public

Imprisonment of one
year and/or a fine of
45.000

Article R.625-7 of the


Penal code

Article 24 paragraph 8
of the Act of 29 July 1881

A fine of 750

Article R.624-4 of the


Penal code

Article 33 paragraph 3
of the Act of 29 July 1881

Not-Public

Imprisonment of one
year and/or a fine of
45.000

Article 32 paragraph 2
of the Act of 29 July 1881

Public

A fine of 750

Article R.624-3 of the


Penal code

Defamation

Criminal offences: attacks on property or individuals


The offences enumerated in the Penal code, where they are committed with the
aggravating circumstance of targeting one or several persons on ground of their
assumed or actual affiliation or non-affiliation to a specific religion have their penalties increased.

68

Offence

Penalty

Manslaughter

Life imprisonment instead of 30 years

Torture and acts of barbarity

Imprisonment of 20 years instead of 15


years

Assault and battery involuntarily resulting in death

Imprisonment of 20 years instead of 15


years

Acts of violence resulting in mutilation


or permanent disability

Imprisonment of 15 years instead of 10


years and a fine of 150.000 instead
of 75.000

Acts of violence resulting in a complete work disability of more than 8


days

Imprisonment of 5 years and a fine


of 75.000 instead of 3 years and
45.000

Acts of violence resulting in a complete work disability of less than or


equal to 8 days

Imprisonment of 3 years and a fine of


45.000 instead of 1.500

Legislation

Imprisonment of one
year and/or a fine of
45.000

Imprisonment of 6
months and/or a fine of
22.500

Physical attacks

Property crimes

Criminal damage to
private property

Imprisonment of 3 years instead of 2


years and a fine of 45.000 instead
of 30.000

Criminal damage to a place


of worship

The penalty is increased to imprisonment of 5 years and a fine of 75.000

69

Verbal assault

How to defend yourself against discrimination?

Threats of committing a crime


against people

Imprisonment of 2 years instead of 6


months and a fine of 3.000 instead
of 7.500

Deaththreats

Imprisonment of 5 years instead of 3


years and a fine of 75.000 instead
of 45.000

Threats of committing a crime with


the order to satisfy a condition

Imprisonment of 5 years instead of 3


years and a fine of 75.000 instead
of 45.000

Death threats with the obligation


to satisfy a condition

Imprisonment of 7 years instead of 5


years and a fine of 100.000 instead
of 75.000

When someone gets discriminated against, they have to communicate the facts
which suggest the existence of a direct or indirect discrimination, as defined in the
1st article of theAct of 27 May 20084. Then, the person accused of discrimination will
have to prove with objective elements that their decision was justified.

Contacts
In case of discrimination experienced in the working environment, whether
you are a candidate, in a training period, an employee or an intern, you may turn to:
- Trade union organisations,
- Associations regularly constituted for at least five years aiming at
fighting discriminations.
The Humanrights defender :

For more information, please refer to the detailed articles on Legifrance website2.

Indirect discrimination: French prohibitive legislation


towards Muslim women citizens
The Act of 15 March 2004 governing, in pursuance to the principle of secularism
(lacit), the wearing of symbols or clothing denoting a religious belonging in primary and secondary schools, which came into force in September 2004.

www.defenseurdesdroits.fr/contacter-votre-delegue
7 rue Saint-Florentin
75409 Paris Cedex 08
09 69 39 00 00
IMAN organisations

The Act of 11 October 2010 prohibiting the concealment of the face in public space,
which came into force on 11 April 2011.

CCIF - Collectif contre lislamophobie en France


www.islamophobie.net
BP 70233
75 463 Paris Cedex 10
09.54.80.25.93
contact@islamophobie.net

The Chatel circular of 27 March 2012 concerning the guidelines and instructions for
the preparation of the back-to-school season 2012 which contains a recommendation to prohibit the wearing of religious signs for the chaperoning parents and
which can be viewed on the website of the Ministry of National Education3. It has no
intrinsic legislative value and only serves as a recommendation to the primary and
secondary public education staff.

EMF Etudiants musulmans de France


www.emf-asso.com
www.emf-asso.com/index.php/contact-us

These three texts were written following polemics about the Islamic veil and clearly target Muslim women citizens.

70

2 - http://www.legifrance.gouv.fr/affichCode.do?idArticle=LEGIARTI000006417561&idSectionTA=LEGISC
TA000006165276&cidTexte=LEGITEXT000006070719&dateTexte=20100209
3 - http://www.education.gouv.fr/pid25535/bulletin_officiel.html?cid_bo=59726

4 - http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000018877783

71

The United Kingdom

t is mainly covered under the Equality Act (2010) which prohibits discrimination based on religion or belief5.
The law prohibits different types of discrimination, including:
Direct discrimination6 or harassment7
Indirect discrimination8
Victimisation9

Discrimination in Provision of Services


It is illegal for a person to refuse to provide a service to you when you require
that service, because you are of a particular religion or appear to be of a particular
religion. It is also illegal for them to give the service to you on different terms than
another person, or to terminate the service, because of your religion10. It includes
the case of housing and protects people from possible acts of discrimination from
their lessor.
It also protects employees from discriminations from part of their employers with
regards of the terms of their employment contract and the arrangements they
make for deciding who to offer employment to for instance (for further information,
please visit: http://www.legislation.gov.uk/ukpga/2010/15/section/39).

Employment
It is also prohibited for your employer to instruct, cause or induce another person to discriminate against, harass or victimise you in your employment, based on
your religion or belief11. Moreover, during your employment, your employer has a
duty to take reasonable steps to prevent colleague, client, or other third party from
harassing you, as long as the employer has knowledge of the occurrence of previous harassment on at least two occasions (either by the same person or different
people)12. Such acts may make your employer liable.

72

5- Section 4 of the Act enlists protected characteristics, which include race and religion. Section 9 and
10 define race and religion or belief.
6 - Section 13 of the Equality Act 2010.
7 - Section 26 of the Act.
8 - Section 19 of the Act.
9 - Section 27 of the Act.
10 - Section 29 and 30 of the Act (extending to immigration control).
11 - Section 111 of the Act.
12 - Section 40 of the Act.

In addition, an employer must not discriminate, victimise or harass an employee in


relation to an occupational pension scheme (unless they have the power to make
the necessary alterations).13

Exceptions
A person does not contravene the above provisions that apply to employment
if they require employees to be of a particular religion due to the nature of the
work or the employment is for the purpose of an organised religion (e.g. a church
requires that a priest must be Christian), as long as the application of this requirement is a proportionate means of achieving a legitimateaim or the requirement is
applied so as to avoid conflicting with the strongly held religious convictions of a
significant number of the religions followers.

Education
The responsible body of a school to which this section applies must not discriminate against or victimise a pupil or even an applicant in the way they choose to
admit a person as a pupil14.
Also, they must not harass a pupil or a person applying to be admitted as a pupil
and these people must not be victimised for the acts of parents or siblings15. The
same prohibitions apply for students in higher education.

Associations16
An association is prohibited from discriminating against or victimising you when
applying for membership:
- when deciding on the arrangements for choosing who to admit to the
association,
- when deciding the terms of whether to accept you as a member, or
- by deciding not to admit you as a member17.

13 - Sections 61 and 62 of the Act.


14 - Sections 85(2) and 85(5) of the Act.&Sections 85(1) and 85(4) of the Act. School includes state
schools and independent schools (section 85(8)).
15 - Section 85(3) of the Act.&Section 86 of the Act.
16 - The definition of association is an association of persons with at least 25 members section 107.
17 - Section 101 of the Act.

73

If you are a member of an association, it is prohibited from discriminating against


or victimising you18:
- in the way it gives you access, or by not giving you access, to a benefit,
facility or service;
- by depriving you of membership or varying your terms of membership;
- by subjecting you to any other detriment19.

Political parties
A political party must not refuse membership to you, or grant membership to you
on less favourable terms (e.g. charging you a higher membership rate), because of
your religion or belief.
A political party must not offer membership terms, benefits and services that are
discriminatory (e.g. if the party imposed a condition on you which is harder for you
to comply with because of your religion or belief, for example, compelling you to
attend a set number of meetings taking place during the time of Friday prayer, this
would be indirect discrimination unless the party can show that the condition is
objectively justified).
Political parties must not discriminate in allowing members to participate in their
activities e.g. if the political party tells a member who is Muslim that the party
does not want them to campaign on its behalf by knocking on doors gathering
peoples views, this would probably be direct discrimination20.

Public sector equality duty


Public authorities and individuals exercising public functions have a duty to take
steps to advance equality21. Advancing equality means taking steps to remove or
minimise disadvantages suffered by persons who share a protected characteristic,
to meet the needs of these persons and to encourage them to participate in public
life or in any other activity in which participation by such persons is disproportionately low.

Criminal offences
Physical or verbal abuse because of religion or belief:
Its a criminal offence to attack you because of your religion or belief, or because
of your lack of religion. This includes both physical and verbal abuse.
A religiously aggravated hate crime is a criminal offense committed against persons or property that is motivated, in whole or in part, by the offenders hostility to
the victims religion or perceived religion22.
An offence is religiously aggravated if:
(a) at the time of committing the offence, or immediately before or after doing so,
the offender demonstrates towards the victim of the offence hostility based on the
victims membership (or presumed membership) of a religious group; or
(b) the offence is motivated (wholly or partly) by hostility towards members of a
religious group based on their membership of that group.
In addition to standard physical violent attacks, these offences can be considered
as aggravated offences:
Threatening behaviour (including verbal or written threats or abuse
abusive or threatening emails, leaflets, text messages, mass mailings, posters), hoax bombs, etc.
Harassment and stalking
Causing fear of violence or distress
Property damage
Stirring up religious hatred23
The Racial and Religious Hatred Act, 2006 lists a number of acts that are prohibited
where the person has the intention to stir up religious hatred.
Please note there are exceptions for criticism of religious beliefs or sexual conduct.
For more details about the content of the Equality act (2010), please visit:
http://www.legislation.gov.uk/ukpga/2010/15/contents

Who to Contact?
If you think you have suffered discrimination or hate crime, we recommend you
to contact one of the following:

74

18 - Sections 101(2) and (6) of the Act.


Please visit http://www.legislation.gov.uk/ukpga/2010/15/part/7/crossheading/membership-etc for further information about association membership
19 - Sections 101(2) and (6) of the Act.
20 - The law applies to parties at a national, regional, constituency and local level and to people working for them or taking decisions regarding the partys membership and activities. Please visit http://
www.equalityhumanrights.com/your-rights/employment/guidance-workers for further information.
21 - Part 11, section 149.

22 - Religious group is defined in Section 28(5) of the Crime and Disorder Act 1998.
23 - Racial and Religious Hatred Act, 2006.

75

Equality Advisory Support Service:


0808 800 0082
http://www.equalityadvisoryservice.com

Germany

rotection against discrimination in Germany is mainly provided under the


Basic Rights, General Law on Equal Treatment and the Work Constitution Act.
Citizens Advice Bureau
http://www.citizensadvice.org.uk

Inter Faith Network:


Promoting good relations between people of different
faiths.
www.interfaith.org.uk
Telephone: 020 7931 7766
Fax: 020 7931 7722
Email: ifnet@interfaith.org.uk
IMAN organisations

1963 - 2013

Federation Of Student Islamic Societies:


www.fosis.org.uk
38 Mapesbury Road
London
NW2 4JD
02084524493
info@fosis.org.uk

Services
It is prohibited to discriminate on the basis of religion:
in the provision of public services by public authorities25.
in the provision of goods or services by public authorities, such as water,
electricity, gas or transport through private companies.
in all provision of goods and services to the public involving legal transactions, such as restaurants, shops, transport, etc26.
(However, this prohibition does not apply to legal relations of a personal kind or if there is a special
relation of confidence between the parties concerned27.)

in providing social advantages and protection, including social welfare


benefits and health care28.
in transactions involving housing either by public or private bodies.
(However, this does not apply to landlords or landladies who rent out fewer than 50 flats29.)

Mend UK:
www.iengage.org.uk
http://iengage.uk.net/contact-us
info@mend.org.uk

Muslim Council of Britain:


http://www.mcb.org.uk
The Muslim Council of Britain
PO Box 57330, London E1 2WJ, United Kingdom
0845 26 26 786 | E: admin@mcb.org.uk

76

All individuals have the right to equality before the law, regardless of religious belief, and the right to freedom of discrimination on the basis of religion or presumed
religion24.

Exceptions
Differences in treatment in housing is permissible where it is necessary in order
to create and maintain socially stable structures of inhabitants and balanced structures of settlement and balanced economic, social and cultural relations.
Difference in treatment on the ground of religion in the provision of private insurance is admissible if it is based on acknowledged principles of calculations adequate to the risks, especially on actuarial evaluation based on statistical data30.
24 - Basic Law (Grundgesetz), Article 3.1, Article 3.3.
25 - Basic Law (Grundgesetz), Article 3.1, Article 3.3.
26 - General Law on Equal Treatment, Section 19.1(1).
27 - General Law on Equal Treatment, Section 19.5(1).
28 - Social Code I (Sozialgesetzbuch I), Section 33c.&General Law on Equal Treatment, Article 1 Part 1 2
29 - General Law on Equal Treatment, Section 19.5(3)
30 - General Law on Equal Treatment, Section 19.3 and Section 20.2.

77

Employment
The prohibition on discrimination applies to all sectors of employment, including
private sector, public sector, civil service and self- employment.

Indirect Discrimination
Employers have to pay due consideration to the fundamental right to freedom
of religion for example, an employer should allow employees a break for prayers,
unless it would cause disruption to the process of production31.
However, if an employer dismisses an employee because of his or her refusal to
handle alcoholic beverages on grounds of religious convictions, this might be justified if the employee cannot be usefully occupied in other tasks without great difficulties32.

Direct Discrimination
It is prohibited to:
discriminate on the basis of religion in the provision of access to employment, including job advertisements, application procedures, job interviews, selection criteria and conditions of recruitment33.
discriminate on the basis of religion when negotiating employment
contracts terms and conditions (of employment and working conditions,
earnings, fringe benefits, social security benefits).
discriminate on the basis of religion in connection with questions of career advancement, including promotion, transfer to another post for a
longer period of time or assignment of new functions within the same job.
dismiss an employee based on his religion or religious practice34.
discriminate in access to civil service employment on the grounds of
religion35.
discriminate in access to membership of, and involvement in, an organisation of workers or employers, or any organisation whose members
carry on a particular profession, including the benefits provided for by
such organisations36.
discriminate in access to and the terms of occupational pension schemes.

78

31 - Land Labour Court (Landesarbeitsgericht) Hamm, 18 January 2002, 5 Sa 1782/01.


32 - Federal Labour Court (Bundesarbeitsgericht), BAG 2 AZR 636/09.
33 - General Law on Equal Treatment, Section 11.
34 - Law on Protection against Dismissal (Kndigungsschutzgesetz).
35 - Section 9 Federal Law on the Civil Service (Bundesbeamtengesetz), Section 67 Federal Employee
Representation Law.
36 - General Law on Equal Treatment, Section 18.2.

Positive Duty to Protect against Discrimination


Employers37, work councils38 and executives39 must ensure that all employees are
treated in conformity with the principles of law and fairness, and in particular that
nobody is discriminated against because of religion.
Employers have the duty to take the appropriate measures to protect employees
against discrimination by third parties.They are also under a duty to provide appropriate measures of protection against and prevention of discrimination. They
have to educate employees as to principles of non-discrimination40.

Exceptions
Discrimination may be justified on the basis of the avoiding of dangers, the prevention of damage, or protection of the intimate sphere or personal security.
Discrimination may be justifiable where, by reason of the nature of the particular
occupational activities concerned or of the context in which they are carried out, a
characteristic constitutes a genuine and determining occupational requirement
e.g. a church requires that a priest must be Christian (provided that the objective
is legitimate and the requirement is proportionate)41.

Education
It is prohibited to discriminate on the basis of religion in the provision of education42, both for public education and education provided on the basis of a private
contract.

Vocational Education and Training


It is prohibited to discriminate on the grounds of religion in giving benefits concerning the access to all forms and levels of vocational guidance, vocational training,
vocational advanced training, vocational retraining including practical work experience43.

37 - Section 67 Federal Employee Representation Law (Bundespersonalvertretungsgesetz).


38 - Section 75.1 Work Constitution Act (Betriebsverfassungsgesetz).
39 - Section 27.1 Law on Bodies of Executives (Sprecherausschussgesetz).
40 - General Law on Equal Treatment, Section 12.4, Section 12.1 &Section 12.5
41 - General Law on Equal Treatment, Section 20.1, Sections 8 and 9.
42 - General Law on Equal Treatment, Section 2.1(7).
43 - Social Code IV (Sozialgesetzbuch IV), Section 19a.

79

Prayer in Schools
A school may legally refuse to provide a prayer space for pupils where it feels doing so may constitute a breach of the peace of the school, where religious
conflicts have previously been the consequence of the prayer of the pupil44.

Hate crimes
When criminal offense committed against persons or property are motivated, in
whole or in part, by the offenders hostility to the victims religion or perceived religion then the degree of penalty might increase.

Criminal Offence

Penalty

Disseminate written materials which incite hatred


against segments of the population or a religious
group, which call for violent or arbitrary measures
against them, or which assault the human dignity
of others by insulting, maliciously maligning or
defaming segments of the population or a
religious group.

3 months to
5 years

Disseminate such written materials, publicly


display, post, present, or otherwise make them
accessible, offer, supply or make them accessible
to a person under eighteen years; or produce,
announce, commend or undertake to import or
export them, in order to use them or copies
obtained from them or facilitate such use by
another.

Legal Source

German Criminal Code,


Chapter 7, Section 130 Agitation of the People
3 years or a
fine

Disseminate a presentation of such materials


by radio, media services, or telecommunication
services.

Criminal Offence

Penalty

Legal Source

Destroy objects of veneration of a


religious society existing in the state or
property dedicated to religious service,
or tombstones.

3 years or a
fine

German Criminal Code,


Chapter 27, Section 304

Intentionally and in a gross manner disturb


a religious service or an act of a religious service
of a religious society located in Germany.

3 years or a
fine

Commit insulting mischief at a place


dedicated to the religious services of a
religious society located in Germany.

3 years or a
fine

Steal property that is used in religious


services or for religious veneration from
a building or space used for the practice of
religion.

3 months to
10 years

Publicly or through dissemination of writings


insult the content of others religious faith or
faith related to a philosophy of life in a manner
that is capable of disturbing the public peace.

3 years or a
fine

GermanCriminal Code,
Chapter 11, Section 166

Who to Contact ?
German Criminal Code,
Chapter 11, Section 167
If you experience discrimination or harassment in your workplace, contact the
competent body within your enterprise, or a trade union representative. Please
note there is a time limit of two months for claiming damages in labour or civil law
so you should contact them promptly after any incident of discrimination.
German Criminal Code,
Chapter 11, Section 243 4

For legal advice, counselling and information you can contact the Federal AntiDiscrimination Agency. This service is not subject to any prior conditions, fees, or
time limits. People affected by discrimination can contact the agency by telephone,
e-mail, letter or fax.
It is also possible to arrange a private meeting with counsellors.
Phone: 030185551865
https://www.antidiskriminierungsstelle.de/DE/Service/Kontakt/beratungsformular_node.html

80

44 - Federal Administrative Court (Bundesverwaltungsgericht), 6 C 20.10, 30.11.2011.

81

Belgium

IMAN organisations

IslamischeGemeinschaftMilliGrs, Rechtsabteilung
Tel.: (0049) 0221/ 9422400,
Fax: (0049) 0221/942240119
Address: Merheimerstr. 229, 50733 Kln
Email: recht@igmg.de
Federation against Injustice and Racism FAIR e.V.
Address: Luxemburger Str. 19, 50674 Kln
Email: baltas@fair-int.de, info@fair-int.de

s Belgium is a federalist state, the legal framework for non-discrimination


is divided between federal laws and a variety of laws enacted by Belgiums territorial Regions and linguistic Communities.
Article 11 of the Belgian Constitution sets out a general principle of non-discrimination. Protection against discrimination under Belgian law is mainly set out in three
Acts adopted on 10 May 2007. First, the Federal Act amending the Act of 30 July
1981 (the Racial Equality Federal Act), the Federal Act pertaining to fighting certain forms of discrimination, (the General Anti-discrimination Federal Act) and
the Law Against Racism and Xenophobia 1981 (Moureaux Law) amended in 1994.
The General Anti-Discrimination Law forbids discrimination on the basis of faith or
personal belief45.

Religious Dress in Public Spaces


The Act of 23 July 2011 prohibits covering the forehead, the cheeks, the eyes, the
ears, the nose and the chin in public. Consequently, the niqab or burka is forbidden.
The penalty ranges from a fine to up to seven days imprisonment.

Services
Provision of Goods or Services
It is prohibited for any person to discriminate on the basis of religion or belief in
the provision of goods or services available to the public46.
It is also prohibited to discriminate on the basis of religion or belief:
in the provision of housing.
in the provision of health care, social security and social benefits.
in access to participation in economic, social, cultural, or political activities open to the public47.

82

45 - Article 3, General Anti-Discrimination Law.


46 - General Anti-Discrimination Law.
47 - General Anti-Discrimination Law.

83

In the Walloon region, discrimination in the areas of vocational guidance, socio-professional integration, the placement of workers, the allocation of aid for the promotion of employment and vocational training in both the public and the private sectors is forbidden48. For example, a caf that refused to serve a customer because
she was wearing a headscarf was found guilty of discrimination49.
In the region of Brussels-capital, its required that both public employment offices
and private employment agencies respect a general requirement of non-discrimination50.

Employment
The following are prohibited under Belgian federal law, in both the private and
the public sectors:

direct discrimination
indirect discrimination
harassment or intimidation
an instruction to discriminate.51

Recruitment & Dismissal


It is prohibited for an employer to discriminate on the basis of religion or belief
during the recruitment process.
An employer is prohibited from dismissing an employee on the grounds of religion
or belief. An employer cannot dismiss an employee or unilaterally change his or her
working conditions on the basis that he or she has filed a complaint, or appeared
in Court (either in person or as a witness) in relation to a claim of discrimination
under the Anti-Discrimination Acts (unless the termination or unilateral change is
unrelated to the complaint or court action).

The City of Charleroi has banned teachers from wearing visible religious, political
or philosophical symbols including Islamic headscarves on school property on the
grounds that it violates the principle of neutrality towards religion and impeded
pupils freedom of thought. The Council of State ruled that this did not constitute
discrimination.

Harrassment
Victims of harassment must have recourse to the Act of August 4 1996, which covers the welfare of employees while undertaking their professional activity.

Positive discrimination
Affirmative action is permitted if the following conditions are fulfilled:
there must be an apparent inequality;
the abandonment of this inequality must be the objective of the affirmative action;
the positive action must be temporary and must stop when the objective (i.e. equality) is reached;
the positive action must not harm another individuals rights.

Exceptions
Organisations based on religion or belief can make a distinction on the ground
of religion or belief if that is necessary in regard to the context or the nature of the
activity.

How to complain
Working Conditions

Employees may file a complaint with the Social Inspection Services or the Center
for the Equal Opportunities and Opposition to Racism.

It is prohibited for an employer to discriminate with respect to promotion opportunities or working conditions.
The Labor Court of Tongres held that a woman who had been dismissed by the
Hema store in Flanders after customers complained about her headscarf had been
discriminated against. The court awarded her six months salary in compensation.

84

48 - Decree of 27 May 2004 on Equal Treatment in Employment and Professional Training.


49 - Brussels Court, 25.01.11.
50 - Ordinance on the Joint Management of the Labour Market in the Region of Brussels-Capital26/06/2003.
51 - General Anti-Discrimination Law.

Education
It is illegal to discriminate in the provision of primary or secondary education
based on religion or belief. It is also illegal to discriminate in the provision of access
to all types and to all levels of vocational guidance, vocational training, advanced
vocational training and retraining, including practical work experience.

85

In public schools in Flanders, teachers of Islam in religious classes may wear the
headscarf during class and also outside the classroom as long as they are exercising their function of religion teacher.

Associations
It is prohibited to discriminate on the basis of religion or belief with regards tomembership of or other involvement in a trade union, federation of employers or
other organization based on professional status, including the benefits offered by
such organizations.

Hate crimes
Physical violence
Where the following acts of violence against persons or property are perpetuated with the motivation, by the offenders hostility to the victims religious convictions, judges are permitted to either double the minimum penalty or add two years
of prison time:52

indecent assault
rape
murder
manslaughter
intentional injury
non-assistance to a person in danger
violation of the personal liberty and of the inviolability of private property
harassment
violation of tombs or burial
arson
destruction of personal possessions or property.

Interference in Religious Practice


It is prohibited to interfere in religious practice through violence, threats, property destruction, or other disruptions53. The punishment is a fine or up to 3 months
imprisonment. If the offense causes serious physical harm, up to 5 years imprisonment.

86

52 - Anti-Discrimination Law, arts. 33-42 (Belgium, 2007).


53 - Criminal Code, art. 142 (Belgium, 1867).

Hate Speech
Incitement to discrimination, segregation, hatred or violence against a person
or group on account of his or her religion is prohibited54. It applies to speech or
conduct that occurs in a public meeting or place, or in the presence of several
people, or in a non-public place where people are entitled to meet, in the presence
of an offended person and before witnesses, or in documents that have been displayed, distributed or disseminated to several people.
There must be an intention to stir up hatred, discrimination or segregation and the
speech has to have a disdainful or hateful range55.

Harassment
Harassment - unwanted conduct related to a protected criterion, taking place
with the purpose or effect of violating the dignity of a person and of creating an intimidating environment - is a criminal offence56. Complaints can only be prosecuted
if lodged by the person claiming to be the victim.
It is a criminal offence to participate in organisations that promote and incite to
racial discrimination57. The member of the association or group advocating for racial discrimination has to know that the activity of the association or group is to
advocate for racial discrimination, and has to have the will to participate in those
activities58.

Who to contact?
Walloon Region and French Community
The Centre for Equal Opportunities and Opposition to Racism is a public institution that aims to promote equality of opportunity and to combat all forms of discrimination, exclusion, restriction or preferential treatment.
The Centre receives discrimination complaints, provides information and support
to victims of discrimination; provides advice to organizations or individuals upon
request, and monitors and reports on discrimination issues. It can file a civil or criminal complaint against the alleged offender, with the consent of the alleged victim.

54 - Criminal Code, art. 444 (Belgium, 1867).


55 - Decision no. 17/2009, para. B.74.5; decision no. 40/2009, para. B.70.2.
56 - Art. 442bis penal code (inserted 1998).
57 - Article 22, Racial Equality Federal Act.
58 - Decision no. 17/2009, para. B.82.7; decision no; 40/2009, para. B.44.3.

87

The Netherlands

You can also find 13 Equal Treatment Offices in the larger cities of Flanders.
Website: http://www.diversiteit.be/?setLanguage=3
Phone: +32 (0)2/212 30 00
IMAN organisations
KIF KIF
http://www.kifkif.be
Algemeen secretariaat Kif Kif
TIMMERWERFSTRAAT 40
2000 ANTWERPEN
Tel: 03/667.69.33
Mail: info@kifkif.be
Bank: 001-3569457-30
FEMYSO
Forum of European Muslim Youth and Student Organisations
Rue Archimde 50, 1000 Bruxelles, Belgium
Tel: +32 2 280 69 21
http://www.femyso.org/

rotection against discrimination under Dutch law is mainly provided under the General Equal Treatment Act of 2 March 1994 (GETA)59 which guarantees
Equal treatment of persons irrespective of their religion, belief, political opinion,
race, sex, nationality, [] 60. Discrimination under the Act includes direct and indirect discrimination61.
In addition, the new Dutch Constitution adopted in 1983 states that All persons in
the Netherlands shall be treated equally in all circumstances. Discrimination on the
grounds of religion, belief, political opinion, race, or sex or on any other grounds
whatsoever shall not be permitted.62

Services
It is unlawful to discriminate in offering goods or services, in concluding, implementing or terminating agreements relating to provision of goods or services, and
in providing educational or careers guidance if such acts of discrimination are committed:
a. in the course of carrying on a business or practising a profession;
b. by the public sector;
c. by institutions which are active in the fields of housing, social services,
health care, cultural affairs or education, or
d. by private persons not engaged in carrying on a business or practising
a profession, insofar as the offer is made publicly63.

Employment
Section 5 of the General Equal Treatment Act 1994Act states that it is unlawful to
discriminate in or with regards to:
a. advertisements for job vacancies and procedures leading to the filling
of vacancies;
b. job placement;
c. the commencement or termination of an employment relationship;
d. the appointment and dismissal of civil servants;

88

59 - As amended in 2004.
60 - Chapter 1 of GETA.
61 - Section 1a of GETA.
62 - Article 1 of the Dutch Criminal Code.
63 - Section 6 of GETA.

89

e. terms and conditions of employment;


f. permitting staff to receive education or training during or prior to employment;
g. promotion;
h. working conditions.
If an employer terminates an employees contract of employment in contravention
of section 5 of GETA or on the grounds that the employee has invoked section 5, the
termination may be void.
The right of an employee to void the termination of employment lapses two months
after the termination of the employment relationship and the right to institute legal
proceedings in connection with voidance lapses six months after the date on which
the employment relationship was terminated64.
Employers also have a positive obligation to prevent and combat discrimination65.
Employment under the various Acts must be understood broadly: it covers both
public and private sector employment; it ranges from the recruitment stage to dismissal and covers self-employment.

Education
It is unlawful to discriminate in or with regard to the conditions for and access to
the professions and opportunities to pursue such professions or for development
within them66.

Associations
It is unlawful to discriminate with regard to membership of or involvement in an
employers organisation or trade union, or a professional association, or with regard to the benefits which arise fromsuch membership or involvement67.
There are some exceptions to this prohibition such as the freedom of an organisation or association founded on religious or ideological principles to impose requirements which, having regard to its purpose, are necessary to meet its founding
principles; and the freedom of an organisation or association founded on political
principles to impose requirements which, having regard to its purpose, are necessary to meet its founding principles68. Such requirements may not however lead to
discrimination on the sole ground of race, sex, nationality, heterosexual or homosexual orientation or civil status.

90

64 - Section 8(1) of GETA.


65 - The Act on Working Conditions (Arbeidsomstandighedenwet).
66 - Section 6 of GETA.
67 - Section 6a(1) of GETA.
68 - Section 6a(2) of GETA.

Political parties
Whilst in general, the law on anti-discrimination prevents discrimination on the
ground of political opinion, requirements governing political opinion may reasonably be imposed in connection with appointments to administrative or advisory
bodies69. Requirements governing political opinion may also reasonably be imposed
in connection with appointments to confidential posts70.

Criminal offences
Penalty
Criminal Offence

Imprisonment

Other

Preventing by violence or by threat


of violence either a lawful public gathering
intended to profess a religion or a belief,
or a lawful ceremony for the professing of
a religion or a belief, or a lawful funeral
service from taking place.

Up to
one
year

(or a) fine
of the 3rd
category

Incitement against a communitypublicly,


orally or in writing or image.
Violence against person or property on the
grounds of their race, religion or beliefs []

Up to
one
year

(or a) fine
of the 3rd
category

When making it their profession or habit.


Where two or more people act in asso
ciation.

Up to 2
years

(or a)fine
of 4th
category

Publicly, verbally or in writing or image,


deliberately expressing oneself in a way
insulting of a group of people because of
their race, their religion or belief []

Up to
one
year

(or a) fine
of the 3rd
category

When making it their profession or habit


Where two or more people act in asso
ciation

Up to 2
years

(or a) fine
of 4th
category

69 - Section 5(4) of GETA.


70 - Section 5(5) of GETA.

Legal Source

Article 145 of
the Dutch Penal
Code

Article 137(c) of
the Dutch Penal
Code

Article 137(c) of
the Dutch Penal
Code

91

Sweden

Who to contact?
In the event that you feel you have been subject to discrimination, you should
write to the Netherlands Institute for Human Rights which is responsible for examining cases of direct and indirect discrimination in employment, education and
the provision of goods and services (and working hours in employment). It may, in
response to a request in writing, conduct an investigation to determine whether
discrimination has taken or is taking place71.
Postal address: Kleinesingel 1-3, 3572 CG Utrecht, The Netherlands
Telephone: +31 (0) 30 888 38 88
General email address: info@mensenrechten.nl
Website: http://www.mensenrechten.nl
There are also 35 local anti-discrimination bureaus (ADBs) in Dutch cities which focus on racial discrimination.
The Dutch National Bureau against Racism (LBR)

he main source of legal protection against religious discrimination is the


Discrimination Act (SFS 2008:567), which prohibits discrimination related to a persons actual or presumed religion or other belief, or related to a persons association with persons of a particular religion or belief. Different forms of discrimination
are prohibited:
Direct Discrimination
Indirect Discrimination
Harassment
Victimization (It is prohibited to undertake any act, statement or omission to act, based on an individuals religion or belief, which leads to a
damage or a sense of discomfort for that individual.)72

IMAN organisations
Moslimvrouwenorganisatie AL NISA
http://www.alnisa.nl
Postbus 9
3500 AA Utrecht
Telefoon: 06-26 23 29 88
info@alnisa.nl
EMCEMO
www.emcemo.nl
EersteWeteringplantsoen 2c
1017 SJ
Amsterdam
info@emcemo.nl
0031 (0)20-4288825
0031 (0)20 463 62 22
SPIOR
Stichting Platform Islamitische Organisaties Rijnmond
http://www.spior.nl
Teilingerstraat 122
3032 AW Rotterdam
010 466 6989
info@spior.nl

92

71 - Section 12(1), (2) of GETA.

Services
It is prohibited for anyone (individual, company, association, etc.), whether public
or private, who supplies goods, services or housing to the general public (outside
the private and family sphere) to discriminate against a person on grounds of that
persons religious belief by not dealing with that person under the terms and conditions normally applied by the person in the course of his or her business with other
persons.
This includes health, medical care, housing, social insurance, unemployment insurance, social services, public transport, leisure facilities and state financial aid for
studies73.
In the case of a private business or public administration, it is a criminal offence to
treat customers unfavourably because of their religion74.
However, a private person can lawfully discriminate in the provision of services as
long as the provision stays within a small group of people.
For example, where an individual is selling an apartment and they have two possible buyers, the seller can chose the lower bid for religious reasons. As long as it is
the sellers decision and the real estate agent treats both buyers equally, there is no
unlawful discrimination under Swedish law.

72 - Discrimination Act, Chapter 2, Sections 18 and 19.


73 - Discrimination Act, Chapter 2, Sections 12, 13 and 14.
74 - Swedish Penal Code. Chapter 16, Section 9.

93

It is prohibited for any organiser of a public gathering, or any collaborator of such


an organiser, to discriminate against a person on grounds of his or her religious
belief by refusing him or her access to the public assembly or gathering under the
terms and conditions normally applied to other persons75.

Employment
Employers are prohibited from discriminating against, victimizing or harassing
an employee based on his or her religion or belief76. A general rule which has a
particularly negative impact on employees from a specific religion or belief may
constitute indirect discrimination. For example, if the headscarf is prohibited in the
work environment by a general health and safety rule, it may be indirect discrimination - a proportionality test will be applied to determine whether this restriction
is justified or not.

Positive Duties of Employers


Employers have a duty to actively promote equal rights and opportunities in working life regardless of religion or other belief77.
Employers have a duty to implement measures to ensure that working conditions
are suitable for all employees regardless of religion or other belief78.
However, there is no specific requirement for an employer to provide reasonable
accommodation in relation to religion or belief e.g. no law requires an employer
to accomodate a group of Muslims who ask for a place to pray in their workplace.
An employer who has knowledge of the fact that an employee feels that she or
he has suffered harassment related to their religion or belief, has the duty to investigate the matter and, where appropriate, to take action to prevent such harassment from continuing79. Employees who are subjected to victimization shall be
given speedy access to help or support. Employers have a duty to establish special
mechanisms for this80.
They also have a duty to work to ensure that people have the opportunity to apply
for vacant positions regardless of their religion or other belief81.

Discrimination or harassment by colleagues is not prohibited. However, your employer may be liable if he or she has been negligent by, for example, not taking action promptly when they are informed of harassment or by giving authority to the
colleague to undertake such conduct.

Professional associations and trade unions


It is prohibited to discriminate against an employee based on his or her religion
or belief in relation to membership or participation in an association of employees
(i.e. a labour union), an association of employers or a professional organisation, and
the benefits awarded by such organisations to their members82.

Self-Employed
Professional organisations are prohibited from discriminating against the selfemployed as well as the employed83. Public authorities are prohibited from discriminating against the self-employed in the provision of permits, approvals certification and financial support.

Exceptions
Treating religious groups differently may be justified if for reasons of the nature
of the work or the context in which the work is carried out or if religion is a genuine
and determining occupational requirement that has a legitimate purpose and the
requirement is appropriate and necessary to achieve that purpose. For example, a
Muslim organisation has the right to demand that an imam be of Muslim faith, but
has no right to insist that a cleaner be Muslim.

Education
Education providers are prohibited from discriminating against, victimizing or
harassing a pupil or student based on his or her religion or belief.
This prohibition applies to all sorts of education providers from day care, schools to
universities and vocational training institutions.

94

75 - Discrimination Act, Chapter 2, Section 12.


76 - Discrimination Act, Chapter 2, Section 1.
77 - Swedish Code of Statutes, Discrimination Act, Chapter 3.
78 - Subject to their resources and other circumstances - Swedish Code of Statutes, Discrimination Act,
Chapter 3, section 4.
79 - Swedish Code of Statutes, Discrimination Act, Chapter 3, section 6.
80 - Ordinance of the Swedish National Board of Occupational Safety and Health containing Provisions
on measures against Victimization at Work the Adopted 21st September 1993, section 6.
81 Swedish Code of Statutes, Discrimination Act, Chapter 3, section 7.

82 - Discrimination Act, Chapter 2, Section 11.


83 - Discrimination Act, Chapter 2, Section 11.

95

An education provider has the duty to take measures to prevent any child, pupil or
student who is participating in or applying for its activities from being subjected to
harassment associated with religion or other belief84. If the educational institution
has knowledge of the fact that a student feels that she or he has suffered harassment related to any protected ground, it has a duty to investigate the matter and,
when appropriate, to take action to prevent such harassment from continuing.

Financial Aid
It is prohibited for the state to discriminate against a person on grounds of that
persons religious belief in providing state financial aid for studies85.

Offence

Penalty
Imprisonment

Assault: inflicting bodily injury,


illness or pain upon another or
renders him or her powerless or in
a similar helpless state

Up to 2 years

if the crime is petty,

Up to 6
months

However, there is no specific requirement for an education provider to provide


reasonable accommodation in relation to religion or belief e.g. no law requires
a school to accommodate a group of Muslims who ask for a place to pray in that
school.
An education provider has the duty to draw up a plan each year containing an
overview of the measures needed to promote equal rights and opportunities for the
children, pupils or students participating in or applying for its activities, regardless
of religion or other belief. An account of how the measures planned have been implemented is to be included in the following years plan87.

Hate crimes

Legal Source

The Swedish
Penal Code; PART 2;
Chapter 3; Section 5
(Law 1998:393)
Or a fine

The Swedish
Penal Code; PART 2;
Chapter 3;
Section 6
(Law 1998:393)

if the assault is considered gross

From 1 year
to 10 years

Threatening or hateful statements

Up to 2 years

A fine
(if the crime
is petty)

Section 8, Law
1988:835

Defacing Graves or Corpses

Up to 6
months

Or a fine

Section 10, Law


1993:207

Insulting behaviour

Up to 6
months

Or a fine

Swedish Penal Code,


chapter 5, section 3

Positive Duty
An education provider conducting education or other activities under the Education Act has the duty to take steps to actively promote equal rights and opportunities for the children, pupils or students participating in or applying for its activities,
regardless of religion or other belief86.

Other

Where to get Help?


At work
If you are a member of a trade union and you think you have suffered discrimination, harassment or victimisation at work, speak to your trade union representative.
Equality Ombudsman(DO)

Where the motive for the crime is to aggrieve a person, ethnic group or some
other similar group of people by reason of religious belief, this can make the punishment for the offender more serious88.

It is a government agency that seeks to combat discrimination and promote


equal rights and opportunities. You can file a complaint with the Ombudsman by
filling in one of the claim forms that can be downloaded from www.do.se
The Equality Ombudsman will investigate the claim. The person or institution that
has been reported is given the opportunity to give their version of the events. The
Equality Ombudsman will then assess if and how the case should be pursued. This
does not cost you anything, and the Equality Ombudsman must cover the costs
even if the case is lost.

96

84 - Discrimination Act, Chapter 3, Section 15.


85 - Discrimination Act, Chapter 2, Section 14.
86 - Discrimination Act, Chapter 3, Section 14.
87 - Discrimination Act, Chapter 3, Section 16.
88 - Law 1994:306.

97

Hungary

Parliamentary Ombudsmen (Riksdagensombudsmn)


A complaint to the Parliamentary Ombudsman (Riksdagensombudsmn) can
be made by anybody who feels that he or she or someone else has been treated
wrongly or unjustly by a public authority or an official employed by the civil service
or local government. It is not necessary for you to be a Swedish citizen. Your complaint does not have to be about something that has affected you personally.

The Fundamental Law

IMAN organisations

ccording to article 22, the following shall not constitute a violation of the
requirement of equal treatment:
a) if the discrimination is proportional, justified by the characteristics
or nature of the work and is based on all relevant and lawful terms and
conditions considered during the employment, or
MUSLIMER FOR FRED (SMFR)
http://muslimerforfred.org
+4676 065 07 89
kanslichef@muslimerforfred.org

Besksadress:
Dalslandsgatan 2,
118 58 Stockholm
Postadress:
PO Box 11158,
10061 Stockholm

b) if the discrimination is based on religious or other ideological convictions, or national or ethnic origin, which stem directly from the intellectual
underpinnings that fundamentally shape the organisations character, if
the discrimination is justified on the basis of the substance or nature of
the given position, and if it is proportional and based on genuine work
requirements.

Services
CENTRUM MOT RASISM(CMR)
www.centrummotrasism.nu
08-661 14 64
info@cmr.nu
Hallonbergsplan 5
174 52 Sundbyberg

(e.g. in shops, hotels, hospitals, restaurants, etc.)

The Equal Treatment and Promotion of Equal Opportunities


Act in December 2003
According to articles 4 and 5:
The principle of equal treatment shall be observed by:
organisations performing public services,
persons and institutions providing social care and child protection services, and child welfare service,
those who make a proposal to persons not previously selected to enter
into contract or invite such persons for tender,
those who provide services or sell goods at their premises open to customers.

98

99

Article 30
It is forbidden to neglect or deny the provision of services or sale of goods or not
selling the goods of the same quality as those normally available at the particular
premises where premises are open to customers, particularly in catering, commercial, cultural and entertainment establishments based on your religion or belief.

Act on Health Care No. CLIV of 1997


According to 7 of the Act every patient is entitled - within the boundaries defined by law - to health care services, that is warranted by the state of health, appropriate, accessible continuously and without any discrimination.

Employment
The Equal Treatment and Promotion of Equal Opportunities Act in December
2003 enacts in its article XII the right for everyone to freely choose their work, occupation and to engage in entrepreneurial activities and the obligation of the state
to strive to create the conditions ensuring that everyone who is able and willing to
work has the opportunity to do so.

Act I of 2012 on the Labor Code (Adopted by Parliament on 13 December


2011)
Section 231
(1) In accordance with the conditions prescribed by law, employees and
employers shall have the right to establish together with others, without
any form of discrimination whatsoever, interest representation organizations for the promotion and protection of their economic and social interests, and, at their discretion, to join or not to join an organization of their
choice, depending exclusively on the regulations of such organization.
(2) Interest representation organizations shall be entitled to establish associations or to join such, including international federations as well.
(3) Employees shall be entitled to set up trade unions at their place of
employment.
Trade union shall be entitled to set up organs at the employers, and to
involve their members in the operation of such.

100

Education
THE FUNDAMENTAL LAW OF HUNGARY 25 April 2011; Article XI
(1) Every Hungarian citizen shall have the right to education.
(2) Hungary shall ensure this right by extending and generalising public
education, by providing free and compulsory primary education, free and
generally accessible secondary education, and higher education accessible to everyone according to his or her abilities, and by providing financial support as provided for by an Act to those receiving education.

Criminal offences
Criminal offence

Penalty
Imprisonment

Other

Legal Source

Violation of the Freedom of


Conscience and Religion

Up to 3 years

Section 174/A; Act IV


of 1978; Criminal Code

Violence Against a Member


of a National, Ethnic, Racial or
Religious Group

Up to 5 years.
From 2 years to
8 years in particular situations

Section 174/B;
Act IV of 1978;
Criminal Code

Incitement against a community

Up to 3 years

Section 269; Act IV of


1978; Criminal Code

Deterioration:
graves, burial sites or objects placed
in memory of the dead in cemeteries
and other burial sites

From 1 to 10
years

if it causes smaller damage

Up to 1 year

if it causes especially great


damage

2 to 8 years

if it results in particularly
substantial damage

5 to 10 years

Commitment of a homicide

5 to 15 years

Homicide committed for a base,


reason or purpose

10 to 20 years,
or life
imprisonment

Labour in the
public interest,
or fine

Section 324
Deterioration;
Act IV of 1978;
Criminal Code

Article 166, Section 1


& 2c; Act IV of 1978; of
the Criminal Code

101

How to get a legal protection?


In a case of discrimination, depending partly on the field where discrimination
has occurred, victims can turn to:
the civil court;
the labour court (if discrimination occurs in connection with employment);
the Equal Treatment Authority (since 1 February 2005);
the administrative bodies authorized to sanction discrimination in their
specific fields (e.g. the Consumer Protection Inspectorate in the field of
access to goods and services or the Labour Inspectorate in the field of
employment);
to the local notary (in order to initiate a petty offence procedure in a
number of fields, such as health care or employment).

Act IV of 1959 on the Civil Code of the Republic of Hungary; Section 84


(1) A person whose inherent rights have been violated may have the following options under civil law, depending on the circumstances of the
case:
a) demand a court declaration of the occurrence of the infringement,
b) demand to have the infringement discontinued and the perpetrator restrained from further infringement;
c) demand that the perpetrator make restitution in a statement or
by some other suitable means and, if necessary, that the perpetrator,
at his own expense, make an appropriate public disclosure for restitution;
d) demand the termination of the injurious situation and the restoration of the previous state by and at the expense of the perpetrator
and, furthermore, to have the effects of the infringement nullified or
deprived of their injurious nature;
e) file charges for punitive damages in accordance with the liability
regulations under civil law.
(2) If the amount of punitive damages that can be imposed is insufficient
to mitigate the gravity of the actionable conduct, the court shall also be
entitled to penalize the perpetrator by ordering him to pay a fine to be
used for public purposes.

Decision of indictment

In Hungary, the initial decision-makers on the legal classification of the offence


are police officers. Once the police finish the investigation, they decide based on
the information, data and facts collected whether the case is suitable for indictment. After [that], the prosecutor examining the case decides whether to bring
charges or discontinue the case. The final decision on the indictment of the defendant is within the discretion of the prosecutor, but according to an analyst, he/she
usually follows the polices determination of the nature of the criminal offence in
question. (Amnesty International)

Access to counselling and/or legal assistance


The Equal Treatment Authority (ETA) conducts proceedings if the principle of
equal treatment might have been violated either at the request of the injured party or upon its own motion (ex officio) in cases set forth by law in order establish
whether any discrimination occurred.
The Hungarian Civil Liberties Union (HCLU) is a non-profit human rights watchdog
NGO established in 1994. It is a law reform and legal defence public interest NGO
in Hungary. HCLUs aim is to promote the case of fundamental rights and principles laid down by the Constitution of the Republic of Hungary and by international
conventions.
Also, The Hungarian Helsinki Committee (HHC) has been monitoring whether rights
that are assured by domestic law can be effectively exercised, and whether Hungarian legislation guarantees the rights that it should under either international
treaties or the general principles of human rights since its establishment in 1989. It
offers legal assistance.
According to AI: The law in Hungary (Act on Crime Victim Support and State Compensation) provides for legal aid to individuals who are acknowledged as victims
by the victims support service and who apply for such service within six months of
the date of the crime. Legal aid is provided free of charge to those whose income
falls below 480.
The aid involves legal advice and assistance to help the victim to get the remedy
for the crime . Although lets note that it is not easily accessible.

(3) The above provisions shall also apply if the infringement occurred
through the publication of an illegal advertisement.

102

103

Italy

Who to contact?
IMAN organisations
Organization of Muslims in Hungary
http://iszlam.com
Budapest Mosque
1119, Fehrvri 41st
Tel: + 36-1-208-4040
E-mail: mmehungary@gmail.com

Introduction

rticle 3 of the 1948 Constitution recognises equal dignity and equality under the law without distinction on the grounds of religion among others. It also
establishes (Article 8, section 1) that All religious beliefs are equally free before
the law, and (Article 19) that [all] shall be entitled to profess their religious beliefs
freely in any form, individually or in association with others, to promote them, and
to celebrate their rites in public or in private, provided that they are not offensive
to public morality.
The first enactment of advanced anti-discrimination rules took place with the 1998
Immigration Decree. This law provides a set of remedies against racial, ethnic and
religious discrimination.
Article 44 of Legislative Decree 286/1998 contains a specific civil action against discrimination based on race, colour, descent, national or ethnic origin and religious
belief in all instances where either a private entity or a public body has caused
discrimination.
International Conventions
Italy is party to the major international treaties and conventions against discrimination, including the Convention on the Elimination of All Forms of Racial Discrimination, ILO Convention No. 111 on Discrimination, which have all been transposed
into domestic law.

Services
The 1998 Immigration Decree prohibits discrimination in the provision of social
services, such as health care, housing and social security, on the basis of religion.
It also applies to discrimination on the basis of religion in the provision of goods and
services.

104

A case decided in 2013, Muhammadiah v. Comune di Brescia, Muhammadiah, an


Islamic association based in Brescia appealed against a Plan of Local Governance
adopted by the Brescia Municipality, which it argued disregarded the needs of reli-

105

gious communities other than the Catholic community. The Regional Administrative
Tribunal of Lombardia concluded that the Brescia Municipality has a duty to plan
the citys public services taking into account the religious communities based in the
area. The Tribunal ordered the amendment of its content.

Education
The 1998 Immigration Decree applies to discrimination on the basis of religion in
the provision of education. This applies to all schools that wish to issue State-recognised qualifications.

Employment
Article 15 of the Workers Act 1970 prohibits discriminatory acts against workers
on the basis of religion. This rule applies to both sectors of public and private employment.
Italian law has not implemented a duty to provide reasonable accommodation in
respect of religion and belief, so employers have no legal duty to take reasonable
measures to ensure the effective enjoyment of the right to manifest or practice
ones religion or belief.
As regards penalties, the law provides for damages, the invalidity of any discriminatory act as well as measures against unlawful dismissal (including compulsory
reinstatement in the work place).

Exceptions
Differences in treatment based on religion or belief and enacted within churches
and other public or private organisations do not constitute discriminatory acts
where, because of the nature of the particular occupational activity carried out by
that organisation or the context in which they are carried out, being a follower of a
particular religion or belief is a genuine, legitimate and justified occupational requirement (Legislative Decree 216/2003, art. 3 5).
Law 108/1990 limits the remedies available in the case of unfair dismissal of an
employee by an employer of a non-entrepreneurial character that perform on a
non-profit basis political, trade unionist, cultural instruction or religious or cult activities. A worker unfairly dismissed by an organisation covered by the 1990 act will
be entitled only to damages and not to reinstatement by order of the judge as in
ordinary cases.

106

Criminal offences / Hate crimes


The 1993 Act provides that there can be an increase in the penalties available under criminal law in response to a rise in racial violence, intolerance and xenophobia.
Incitement to commit or the commission of violent acts or provocation for racial, ethnic, national or religious reasons is prohibited under Act 122/1993 (the 1993
Act)section 3(1)(b).

Incitement to violence
Associations, organisations, groups or movements, the purpose of which is incitement to racial discrimination or hatred are prohibited under 1993 Act section 3(2).
Participating in or giving assistance to, such an association or organisation is prohibited. The penalty is increased for those who promote or act as leaders of such
an organisation or group.
Spreading ideas rooted in racial hatred or superiority is prohibited under 1993 Act
section 3(1)(b).

Victimisation
Article 4-bis, Decree 216/2003 protects from victimisation (see introduction).

How to undertake a legal action?


Article 28 of Legislative Decree 150/2011 applies the general fast track procedure
(provided by Article 702-bis of the Civil Procedure Code) to non-discrimination
claims.
Under the fast track procedure, a victim of discrimination can apply, even in person (i.e. without assistance by a lawyer), to the judge in an ordinary civil courtwith
jurisdiction over the place of his/her residence. The judge can issue a judgment
ordering cessation of the discriminatory activity as well as damages (including for
non-pecuniary losses, ordinarily excluded in civil cases). The judge can order an
anti-discrimination plan to be drafted.
In the case of collective discrimination, the judge decides whether an anti-discrimination plan is needed after hearing the opinion of the association which introduced
the complaint. The judgment can be appealed to the Court of Appeal (second instance) within thirty days; the decision on appeal can be challenged before theSupreme Court(third instance). Pre-trial mediation is now mandatory in anti-discrimi-

107

nation cases.
In especially urgent cases, the judge can issue an interim order, the violation of
which is a criminal offence. The judge can order the production of a plan for the
rectification of discrimination.
Time limits are the same as applicable to ordinary liability in tort, that is, five years
(Article 2947 of the Civil Code).

Standing
In cases concerning religion and belief and other grounds of discrimination, Article 5 of Legislative Decree 216/2003 entitles Trade unions, associations and legal
persons to act in support or on behalf of victims of discrimination, with no special
register.
The Decrees allow associations to engage in civil and administrative proceedings.
Standing to litigate in criminal cases is possible in order to claim for pecuniary
redress: representatives are allowed to stand if they are a victim or in support of
crime victims.
The entities that have standing to litigate must have a power of attorney provided
by the victim in written form (under seal). Associations having standing to litigate
can bring a case to court in the event of collective discrimination where victims
cannot be identified in a direct and immediate way.
In employment cases, trade unions have legal standing on behalf or in support of
victims of discrimination (Article 43, paragraph 10, Legislative Decree 1998/286; Article 18, Legislative Decree 1970/300).

advice and can contact the alleged discriminator to see whether the discrimination
can be stopped without further action. However, UNAR has no standing to litigate
on behalf of victims of discrimination, and can only provide external assistance before and during litigation.
It can be contacted through three contact centres with a toll-free number and operators speaking several languages (Italian, English, French, Arabic, etc.).
UNAR also organises dissemination and training activities for lawyers and NGOs.
Legal information (as well as a handbook for practitioners) is available on its website.
OSCAD receives reports of discriminatory actsrelating to the activity of the police
and other bodies charged with ensuring public security from institutions, professional or trade associations and private individuals, in order to monitor discrimination,
and prepares modules to train police officers in conducting anti-discrimination activity and participates in training programmes with public and private institutions;
and it putsforward appropriate measures to prevent and fight discrimination.
NGOs
Co-operation for the Development of Emerging Countries is an NGO that provides
anti-racism training.
IMAN partners
CAIM - CoordinamentoAssociazioniIslamiche
di Milano e Monza e Brianza
Viale Monza 50, 20127
Milano - Italia
Tel.: (+39) 0287187624
Fax: (+39) 0287163937
Email: info@cai-milano.it

Burden of proof
Article 28 of Legislative Decree 150/2011 provides that once the claimant produces evidence that can precisely and consistently establish a presumption of the
existence of discriminatory acts, agreements or behavior, the person accused of
discrimination will have to prove with objective elements that their decision was
justified.

GMI Giovani Musulmani dItalia


http://www.giovanimusulmani.it/GMI/
Viale Monza,50 - Mlano 20127

Who to contact?
Official Organisations

108

UNAR provides assistance in litigation to victims of discrimination it offers legal

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