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Semantic Models for Architectural Heritage

Documentation
Erik Costamagna, Antonia Span
Politecnico di Torino - (erik.costamagna, antonia.spano)@polito.it

Abstract In the eld of CH metric documentation management the de-

velopment of the GIS tools has radically improved the capability of handling complex geometric models and the richness of the semantic values
of spatial data. Theese improvement in the GIS tools has been followed
by a development of data models and data denition languages to manage such a complexity through a set of open rules and vocabolaries. We
need to change the application-driven practice of the GIS to a common
set of rules and frameworks through the adoption of open-standards and
languages. The aim of this study is to display the results of the test
of a set of open standards and languages through a framework for the
management of a 3D metric survey archive with semantic models.
Keywords: CH metric documentation, GIS, semantic models, CityGML

1
1.1

Introduction: Standards and Tools for CH Metric


Documentation
Issues in CH Metric Documentation

Gli sviluppi tecnologici che hanno cos radicalmente cambiato i sistemi per la
trasmissione e gestione delle informazioni hanno trasformato profondamente sia
i sistemi di acquisizione dei dati metrici che quelli per la gestione. I database
spaziali o GIS (Geographic Information System ), nati come strumento per la
gestione automatica delle rappresentazioni bidimensionali nella cartograa numerica, hanno applicato gli strumenti di analisi dei database alle informazioni
spaziali consentendo di compiere analisi spaziali e tematiche sul contenuto informativo. I linguaggi di modellazione ad oggetti, sviluppati nell'ambito della
programmazione, sono stati applicati anche ai DBMS (Data Base Management
System ) determinando la diusione dello standard UML (Unied Modeling Language ) nella modellazione concettuale dei dati. Lo sviluppo delle tecnologie per
lo scambio dei dati via web ha invece portato allo sviluppo e diusione del
linguaggio XML (eXtensible Markup Language ) [11] che permette di strutturare
logicamente la struttura delle informazioni e codicarne il formato di memorizzazione. Questi linguaggi hanno contribuito a rendere gli strumenti informatici per
la gestione dei dati pi essibili e versatili per l'applicazione alla descrizione

di fenomeni complessi come i beni culturali. In questo campo le potenzialit


dell'utilizzo del linguaggio XML sono dimostrate dalla sua adozione da parte di
enti di tutela nazionali, come le schede catalograche SIGEC del ICCD (Istituo
Centrale per il Catalogo e la Documentazione) e internazionali, come il modello
semantico CIDOC (Conceptual Reference Model ) sviluppato dal ICOM (International Council of Museums ). Lo sviluppo di questi linguaggi ha permesso lo
sviluppo e la formalizzazione dei modelli spaziali per la gestione delle rappresentazioni 2D e 3D consentendo la codica di standard e linguaggi come il
GML (Geographic Markup Language ) e il CityGML (City Geographic Markup
Language ). Questi aspetti hanno portato all'evidenza la necessit una maggiore
integrazione dei modelli formali, dei formati di memorizzazione e degli strumenti logico-operativi per la gestione delle informazioni, problema che pu essere
arontato positivamente solo per mezzo di standard aperti che deniscano linguaggi per la modellazione e l'accesso ai dati grazie ai quali sia possibile superare
sia la frammentazione normativa che la dipendenza dalle applicazioni software
[15].
1.2

Geographical Information Languages and Standards

Nel vasto panorama degli organismi normativi internazionali che sviluppano gli
standard per l'informazione geograca l'OGC (Open Geospatial Consortium )
una delle fonti normative pi importanti soprattutto per l'elaborazione di modelli
e linguaggi aperti per la codica, gestione e scambio delle informazioni spaziali.
Gli standard OGC come il GML sono adottati dalla maggior parte degli istituti di produzione cartograca e si stanno iniziando ad essere supportati dai
principali strumenti applicativi GIS, creando i presupposti fondamentali per la
loro adozione da parte di tutti gli specialisti del settore. Tra i punti di forza
degli standard codicati dall'OGC vi la completezza nella denizione dei dati
che comprende tutti i livelli dal concettuale al sico e la loro caratteristica di
essere aperti consentendo alla comunit scientica internazionale di estenderne
le fnzionalit per adattarli a contesti ed esigenze speciche. Tra i pi diusi
e importanti standard codicati dall'OGC per i dati spaziali vi sono: il KML
(Keyhole Markup Language ), il GML e il CityGML tutti basati sul linguaggio
XML.
Il linguaggio GML [7], codicato dall'OGC, uno dei pi completi e versatili nell'ambito della modellazione dei dati geograci. Sviluppato a partire dal
2005, giunto nel 2012 alla versione 3.3. Esso rappresenta uno degli standard
pi importanti a livello internazionale che si sta imponendo in diversi ambiti
di applicazione. Il modello dei dati basato sulla formalizzazione concettuale
degli standard ISO/TC211 Geographic Information implementata logicamente
attraverso gli strumenti del linguaggio XML. Tra gli standard ISO implementati
in GML vi sono l'ISO 19107 (Spatial Schema ), l'ISO 19123 (Schema for Coverage Geometry and Functions ) e l'ISO 19108 (Temporal Schema ). Sviluppato
GML

inizialmente dall OGC, GML diventato norma ISO 10136. Esso permette la
modellazione della maggior parte delle rappresentazioni vettoriali 2D e 3D e
raster e delle relazioni con la dimensione temporale dei dati geograci. La base
concettuale del modello dei dati ISO unita alla completezza e essibilit degli strumenti del linguaggio XML contribuiscono a denire il GML come una
grammatica comune sulla quale possibile costruire estensioni al linguaggio che
rispondano alle esigenze di ambiti applicativi specici.
Lo standard CityGML [8] stato sviluppato a partire dal gruppo di
ricerca SIG3D (Special Interest Group 3D ) nell'iniziativa Geodata Infrastructure
North-Rhine Westphalia. L'obiettivo dell'elaborazione di queste speciche stato
la modellazione dei tematismi della cartograa urbana a partire dall'architettura
di base del linguaggio GML, di cui il CityGML un'estensione. Lo schema
CityGML presenta una struttura modulare composta un modello spaziale e
diversi modelli tematici indipendenti che corrispondono agli strati informativi
della cartograa tradizionale. Oltre alla specializzazione semantica delle classi
tematiche GML le nuove caratteristiche implementate in questo standard sono
la modellazione multiscala e multivalente. L'approccio dello standard alla modellazione multiscala prevede una discretizzazione delle feature sulla base delle
relazioni tra la componente geometrica e tematica in diversi livelli di dettaglio
(LOD) per ognuno dei quali specicato sia il livello di generalizzazione e di
precisione assoluta della componente geometrica che le classi tematiche ammessi
cui corrispondono speciche tipologie di relazioni con la componente geometrica. Il modello concettuale e logico permette di associare a ciascun oggetto appartenente ad una determinata classe tematica un diverso contenuto geometrico
a seconda del livello di dettaglio. La modellazione multivalente permette invece di
associare ad un insieme di istanze delle classi tematiche e geometriche una serie di
impostazioni di visualizzazione, incluse le caratterizzazioni fotorealistiche quali
l'aspetto superciale dei modelli geometrici. La visualizzazione del dato geometrico formalizzata per mezzo di un modulo specico (Appearance ) che permette
di gestire la visualizzazione dei dati in modo indipendente dall'implementazione
delle classi geometriche e tematiche. Ciascuna istanza di un classe geometrica
e tematica pu pertanto partecipare a diverse implementazioni del modulo Appearance e pertanto presentare diverse impostazioni di visualizzazione.
CityGML

2
2.1

Model Implementation
Case Study Features

Il Castello del Valentino una fabbrica moderna del XVII secolo situata nel
tessuto urbano di Torinoe fa parte delle Residenze Sabaude, gi patrimonio
UNESCO dal 1997. Edicato sulle sponde occidentali del ume Po, a sud-est
dell'insediamento romano, sorge su un sito abitato n dall'epoca romana. Il

primo progetto dell'edicio, elaborato da Carlo di Castellamonte durante la reggenza di Cristina di Francia nei primi anni del '600, prevedeva uno sviluppo
lungo il fronte est con l'aaccio verso il ume caratterizzato da un ingresso aulico con uno scalone d'onore a doppia rampa. A partire dalla met del secolo,
durante la reggenza di Giovanna Battista, Amedeo di Castellamonte elaborer
un nuovo progetto che prevede uno sviluppo ad ovest, caratterizzato da un ampia
corte rettangolare chiusa a Nord e Sud da due maniche porticate e a Ovest da
un emiciclo. Nella seconda met dell'800, destinato ad ospitare la sede della
Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, successivamente Politecnico di
Torino, l'edicio vedr la sostituzione dell'emiciclo di ingresso con due avancorpi e l'ampliamento e innalzamento delle due gallerie [9]. Le caratteristiche
principali del Castello del Valentino, che riguardano l'articolazione spaziale dei
volumi edilizi, la sua collocazione all'interno del tessuto urbano, la straticazione
delle fasi costruttive e la destinazione d'uso attuale esemplicano alcune delle
principali problematiche conesse con la gestione dei beni architettonici in ambito urbano. La tipologia edilizia di derivazione francese del palazzo a padiglioni
con corte interna denisce una conformazione spaziale articolata della componente bi e tridimensionale che contribuisce a caratterizzare il tessuto urbanistico
cittadino. La straticazione storica delle sue fasi costruttive un'altra chiave
di lettura importante per qualicare il contenuto dell'informazione spaziale. Le
caratteristiche di bene architettonico complesso inserito in una rete territoriale
lo rendono un caso studio tipico che sintetizza le diverse problematiche connesse
con la documentazione di questa tipologia di beni.

Figure 1. Il Castello del Valentino ragurato in due tavole del Theatrum Sabaudiae

(1682) [1]

2.2

Data Restructuring

Questo edicio stato oggetto di una serie di campagne di rilievo eettuate negli
anni 2007-2009 dal Politecnico. Obiettivo delle acquisizioni stato la produzione

di elaborati metrici di dettaglio georeferenzati per la documentazione dello stato


di fatto, operazione preliminare per l'elaborazione del progetto di restauro. Sono
state cos documentati il cortile interno e porzioni delle facciate esterne e degli
ambienti interni con metodi fotogrammetrici, topograci, LiDAR e GNSS. La
base metrica del dataset, costituita da un insieme di modelli vettoriali e raster,
stata elaborata con gli strumenti applicativi CAD, mentre l'implementazione
del contenuto tematico, l'integrazione con quello geometrico e la codica nel
formato CityGML stata realizzata con strumenti per l'elaborazione dei documenti XML. L'archivio metrico tridimensionale stato restituito in forma bidimensionale tramite prospetti e sezioni integrando i dati vettoriali con quelli
raster del rilievo fotogrammetrico per una lettura completa delle caratteristiche
metriche e qualitative del bene. Questo archivio di elaborati caratterizzati da
diverse tipologie di rappresentazione e formati di codica stato ristrutturato
integrando tutti i diversi supporti in un unico modello sulla base delle speciche
CityGML. Nell'ottica della sperimentazione di un modello e di un linguaggio per
la strutturazione e la gestione dell'archivio metrico la selezione delle tipologie
di rappresentazioni e supporti ha privilegiato quelli pi diusi nell'ambito della
documentazione dei beni culturali.

Figure 2. La base metrica del rilievo: prospetto della facciata sud e sezione della torre

sud-est della stessa facciata.

La modellazione multiscala un approccio di lettura delle


informazioni relativi ai manufatti antropici che prevede una discretizzazione
dell'informazione spaziale nei diversi livelli di dettaglio sulla base delle caratteristiche geometriche e semantiche del dato [4]. Le caratterische morfologiche,
funzionali, costruttive sono le principali categorie per interpretare i manufatti
architettonici. Gli ordini della manualistica classica sono invece un chiave di
lettura critica dell'architettura storica che rappresentano un vocabolario formale per classicare gli elementi sulla base di queste categorie. Oltre a queste
chiavi di lettura nella progettazione e gestione di un archivio metrico multiscala
gli aspetti legati al tipo di rappresentazione e visualizzazione come la caratterMultiscale Model

izzazione dell'aspetto superciale sono da prendere in considerazione. I beni culturali architettonici sono una tipologia di beni caratterizzati da una complessit
sia nella struttura degli elementi che li compongono che nelle relazioni tra le
classi tematiche e quelle geometriche. Il processo di identicazione degli elementi costitutivi dell'organismo architettonico deve essere caratterizzato da un
approccio multidisciplinare che deve tenere integrare le forme e i linguaggi codicati dalla tradizione interpretativa e critica con gli aspetti relativi alla gestione
e presentazione del dato metrico [2]. Nelle speciche CityGML sono previsti
5 livelli discreti di denizione geometrico-sematica dei dati formalizzati tramite
relazioni indipendenti tra le classi tematiche e quelle geometriche. L'integrazione
nelle stesse classi tematiche di diversi modelli geometrici gestita a livello logico
come propriet associata all'informazione geometrica, indipendentemente dagli
strumenti applicativi per gestirla. La scala di rilievo di 1:50 stata identica
come scala massima di restituzione e questa scala stato elaborato il modello master di un elemento architettonico, generalizzato ai livelli di dettaglio
inferiori e utilizzato come base per la modellazione degli elementi simili che si
ripetono nell'apparato decorativo dell'architettura storica. Sulla base delle indicazioni delle speciche, sono state identicate le corrispondenze tra i LOD e
le scale di rappresentazione: LOD4 (1:100); LOD3 (1:200-1:500); LOD2(1:5001:1000) LOD1 (1:1000-1:2000); LOD0 (1:5000-1:10000).
Una volta denite le corrispondenze tra i LOD e le scale di rappresentazione
cartograche e architettoniche stato impostato uno schema di generalizzazione bidimensionale sulla base delle caratteristiche geometriche degli elementi
architettonici della facciata. A partire dal livello di dettaglio massimo sono stati
generalizzati i livelli di dettaglio inferiori no al LOD 1, che corrispondono alle
scale di rappresentazione urbana e architettonica e per ognuna scala sono state
modellate porzioni diverse dell'edicio. Al LOD 1 e 2 stato implementato
l'intero edicio, mentre per i livelli superiori stata identicata una porzione
da approfondire. Al LOD 3 stata modellata una facciata di una delle torri dal
piano di spiccato no alle coperture, al LOD 4 sono stati modellati i primi due
piani della stessa facciata, mentre alla scala pi alta (1:50) stato approfondito
l'apparato decorativo di una singola apertura. Il modello geometrico del particolare decorativo in scala 1:50 stato utilizzato come elemento tipo per denire
le modalit di generalizzazione degli elementi pi complessi e ripetitivi come
l'apparato decorativo. Sulla base di dello schema di generalizzazione bidimensionale di tutta la facciata e dei modelli tridimesionali del particolare decorativo
sono stati dervati a partire i LOD 4 e 3. Il modello LOD 2, che secondo le speciche non prevede la caratterizzazione delle facciate tramite le aperture, stato
scelto per l'implementazione di tutte le unit volumetriche ed quindi stato
modellato separatamente e utilizzato per la derivazione del modello al LOD1.
La possibilit di associare una tematizzazione che premetta
di descrivere l'aspetto superciale degli oggetti geometrici e gli aspetti correlati
alla sua visualizzazione permette di creare delle viste personalizzate sull'oggetto
Multiview Model

Figure 3. Workow of discrete LODs modeling process

che corrispondono alla caratterizzazione di determinate propriet geometriche


degli oggetti tramite la parametrizzazione delle caratteristiche che descrivono
l'aspetto delle superci. Queste caratteristiche comprendono propriet intrinseche come il colore, la trasparenza e lo smooth e altre dipendenti dalle condizioni ambientali di illuminazione come la riessione della luce. La gestione di
queste caratteristiche viene gestita nei sistemi CAD per mezzo di una serie di
strumenti associati alla categoria dei materiali di rendering, ivi incluse le immagini utilizzate come texture. Le tecniche di rappresentazione e gestione di questi
aspetti legati alla visualizzazione fanno parte delle funzionalit tipiche dei sistemi
CAD che sono state integrate nei GIS [10]. I sistemi CAD, sviluppati nell'ambito
della progettazione meccanica si sono rapidamente diusi nel settore della progettazione architettonica, ingegneristica e delle costruzioni (AEC). Questi sistemi, orientati essenzialmente alla gestione e visualizzazione dell'informazione
geometrica, con l'allargamento dei loro ambiti di applicazioni hanno integrato
una serie di funzionalit per la gestione delle informazioni tematiche grazie agli
strumenti dei database. Il BIM [5] (Building Information Model ) rappresenta

Figure 4. particolare decorativo della nestra nei livelli di dettaglio

Figure 5. Visualizzazione delle diverse porzioni di edicio implementate nel modello

questo nuovo approccio alla gestione integrata delle informazioni geometriche e


tematiche relative agli edici.
A dierenza dei sistemi CAD nello standard CityGML l'associazione dei modelli
vettoriali con texture parametrizzabili o geoereferenziate viene gestita con classi
diverse rispetto le caratteristiche dei materiali parametrizzabili che sono codicate per mezzo delle categorie del formato X3D [14] del Web3D. Questo permette
di dierenziare le tipologie di immagini e le modalit di rappresentazione come
la georeferenziazione, la parametrizzazione e proiezione ortogonale o la trasformazione omograca. I supporti raster del rilievo metrico, costituiti dai fotopiani
delle facciate che documentano lo stato di fatto precedente al restauro, sono stati
quindi implementati nel modello come texture con lo scopo di arricchire l'analisi
tematica delle caratteristiche del bene culturale studiato. Una delle esigenze
di analisi e comunicazione connesse con l'attivit di tutela e valorizzazione dei
beni la possibilit di integrare la documentazione graca dei diversi interventi
per per esigenze di comunicazione, per il progetto degli interventi di restauro
e per integrare l'archivio delle fasi costruttive dell'edicio e delle sue trasformazioni nel corso del tempo. In quest'ottica si scelto di acquisire i fotogrammi
della situazione post-restauro relativi alla facciata sud e di integrarli nel modello
con quelli relativi alla situazione pre-restauro per documentare gracamente la
situazione del bene prima e dopo gli interventi di restauro del 2007-2008.

Figure 6. Visualizzazione delle due tematizzazioni del modello (LOD2): fotopiani pre-

restauro (sx) e fotopiani post-restauro (dx), 1 pixel = 4cm

Il modulo Building costituisce la parte pi complessa e ricca


dal punto di vista semantico di tutto il modello CityGML e consente una modellazione dei principali elementi costituenti l'edicio, attributi e relazioni. Il
primo passo verso la classicazione degli elementi da modellare la denizione
delle occorrenze delle classi Building e BuildingPart. Le due classi sono legate tra
di loro tramite la relazione di aggregazione consistOfBuildingPart che permette
di stabilire un legame tra la parte aggregante e quella aggregata. Gli attributi
che deniscono le caratteristiche della classe Building e che contribuiscono a
denire le caratteristiche principali di un edicio sono: class, function, usage,
yearOfConstruction, yearOfDemolition, roofType, measuredheight, storeysAboveGround, StoreysBelowGround, storeysHeightsAboveGround e storeysHeightsBelowGround. I primi tre, class, function e usage, esprimono una classicazione tipologica e funzionale degli edici. I valori dei loro attributi, espressi da un codice
numerico, sono associati una codelist esterna.. Nel caso studio in oggetto la tipologia edilizia quella abitativa con funzione residenziale, essendo il complesso
appunto progettato come residenza di loisir per i Duchi di Savoia. Sono stati
pertanto implementati i valori degli attributi class =1000 (abitazione) e function =1000 (residenziale). La destinazione d'uso universitaria, risalente alla ne
del 1800, stata specicata invece tramite il valore dell'attributo usage =2100
(universit).
Tematic Model

L'impostazione planimetrica di derivazione francese del Castello del Valentino,


costituita da padiglioni (o torri) collegati da maniche principali e/o gallerie delimitanti una corte interna, assume un signicato importante nella rappresentazione
del potere assoluto. Per rappresentare correttamente il valore semantico della
relazione tra le diverse parti compoenti l'edicio la relazione di aggregazione tra
le parti e l'edicio stata modellata come una relazione compositiva. La scelta
di utilizzare una relazione compositiva stata dettata dall'aderenza del concetto
di BuildingPart alle caratteristiche spaziali dell'oggetto, prescindendo da altre
propriet. Essendo questa tipologia di edicio a corte denita dall'aggregazione
di parti diverse esse sono state implementate come occorrenze della stessa classe
BuildingPart, mentre l'istanza della classe Building denita dalla loro aggregazione.

Ad un livello di dettaglio successivo sono state modellate le diverse parti componenti le unit volumetriche quali superci murarie esterne, coperture e supercie
di terra. Le classi utilizzate (WallSurface, RoofSurface e GroundSurface ) sono
tutte specializzazioni della classe astratta _BoundarySurface, specializzazione
a sua volta di CityObject e legata all'_AbstractBuilding da una relazione di
aggregazione boundedBy. Successivamente sono state implementate le due classi
Window e Door entrambe specializzazioni della classe astratta _Opening che in
relazione con l'altra classe astratta _BoundarySurface tramite una relazione di
aggregazione opening. Questo meccanismo permette la modellazione delle aperture (porte e nestre) che caratterizzano le superci esterne degli edici. Inne
stata implementata anche la classe Room per la sola parte di supercie muraria
interna della facciata sud nella torre sud-est approfondita no al massimo livello
di dettaglio.

Figure 7. Structure of the CityGML thematic classes

Discussion

I risultati dello studio dimostrano che gli standard e i linguaggi adottati permettono la gestione del contenuto semantico dell'informazione spaziale relativa
alla documentazione dei manufatti architettonici in ambito urbano e supportano
la gestione della componente bi e tridimensionale del contenuto geometrico. Le
tipologie di rappresentazioni geometriche supportate dallo standard CityGML
comprendono la maggior parte di quelle vettoriali utilizzate nell'ambito CAD e
GIS. Le rappresentazioni raster sono invece gestite come una tematizzazione del
dato geometrico e possono contribuire ad arricchirne il signicato. Il metalinguaggio XML su cui si basa lo standard utilizzato permette altres l'estensione
del modello dei dati e delle estensioni come per esempo i linguaggi di interrogazione. Il modello dei dati pu essere adattato alla descrizione di speciche tipologie di informazioni e adattato a determinati ambiti applicativi. La tecnologia
XML permette di tradurre le informazioni modellate al livello concettuale nello
schema logico di XML e viceversa per mezzo di tecniche di reverse engineering
che consento di garantire una corrispondenza semantica nei diversi passaggi di
traduzione. Tra le estensioni di XML vi XQuery [13] e Xpath [12] che strumenti
per la ricerca modica delle informazioni nei documenti XML. La possibilit di
integrare in questo linguaggio gli strumenti degli operatori spaziali per permetter
di compiere analisi anche sulla componente geometrica dei dati uno dei campi
ancora aperti della ricerca in questo campo. Studi in questo campo [3,6] hanno
dimostrato la possibilit di integrare gli operatori spaziali p comuni utilizzati
nei GIS nelle estensioni del linguaggio XQuery, mentre dal punto di vista della
codica da rilevare la recente proposta di approvazione all'OGC del Geo Module di EXPath1 un API (Application Programming Interface ) che integra queste
funzioni nel linguaggio XPath.

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