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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 117 (46.659)

Citt del Vaticano

sabato 24 maggio 2014

Il generale golpista si autoproclama premier

Sospesa la Costituzione
in Thailandia
BANGKOK, 23. Dopo il
colpo di Stato di ieri
in Thailandia, il generale Prayuth Chanocha ha sospeso la
Costituzione, si autoproclamato premier
e ha imposto il coprifuoco notturno.
I militari golpisti
hanno convocato stamane i rappresentanti
del Governo defenestrato. Lex primo ministro, Yingluck Shinawatra, che era stata
rimossa dal suo incarico allinizio di maggio
dalla Corte suprema,
arrivata in una caserma della capitale a
bordo della sua auto
privata. Convocati dai
generali anche decine
Faccia a
di altre personalit di
spicco del panorama
politico, tra cui il successore di Yingluck, Niwattumrong
Boonsongpaisan. Non ancora
chiaro cosa li attenda, ma a tutti
stato vietato di lasciare il Paese.
Dopo lannuncio del colpo di
Stato che ha ricevuto lunanime
condanna internazionale sono
stati tratti in arresto oltre trenta
leader politici e della protesta antigovernativa,
tra
cui
Suthep
Thaugsuban, lex premier che alla
testa delle camicie gialle ha per
mesi portato decine di migliaia di
manifestanti nelle strade di Ban-

Papa Francesco prega la Salus populi Romani alla vigilia della partenza

Compagna
di viaggio in Terra Santa
Un fascio di rose bianche ai piedi della Madonna
Salus populi Romani nella basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, espressione gentile di una
preghiera raccolta e silenziosa. Preghiera che questa mattina, venerd 23 maggio, vigilia della partenza per la Terra Santa, Papa Francesco andato
a deporre, come quei fiori, ai piedi della Vergine
sua compagna di viaggio fin dalle prime ore del
pontificato. Vedere il Papa pregare nella basilica
liberiana per i fedeli romani ormai non pi una
sorpresa. E quando stamani, poco prima delle 11,
il Papa entrato in basilica, accolto dal cardinale
arciprete Santos Abril y Castell, a meravigliarsi
sono stati quasi soltanto i turisti presenti. Gli altri
sembrava che se lo aspettassero. Come aveva fatto
il 20 luglio scorso prima di partire per il Brasile,

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In Libano
il rischio
di un vuoto
di potere
BEIRUT, 23. Il Libano ancora senza
un presidente. Alla quinta votazione
in Parlamento, ieri, non stato raggiunto il quorum dei due terzi per
eleggere il nuovo capo dello Stato.
Posto vacante alla guida dello Stato, sviluppo quasi certo ha scritto il
quotidiano locale LOrient Le
Jour, ricordando che il mandato di
Michel Sleiman scade il 25 maggio e
che quindi lipotesi di un vuoto istituzionale si fa sempre pi concreta.
Nellemiciclo si sono seduti per
partecipare al voto, dopo quattro
tentativi falliti, solo 73 deputati su
128. I parlamentari del fronte dell8
Marzo, la coalizione di forze politiche guidata da Hezbollah, hanno
deciso di boicottare la seduta.
Secondo Samir Geagea, leader
delle Forze libanesi partito che fa
parte dellaltra grande coalizione, il
fronte del 14 Marzo guidato da Saad
Hariri e candidato alla carica di
presidente, si trattato di un giorno triste per il Paese, la cui responsabilit da imputare alle forze
dell8 Marzo che paralizzano la Costituzione, la vita politica e la democrazia.
In virt del Patto nazionale del
1943 e degli accordi di Taif del 1989,
il presidente libanese devessere un
cristiano maronita, il premier un
sunnita e il presidente del Parlamento uno sciita.
Numerose personalit politiche
hanno lanciato un appello al consenso tra tutte le forze per uscire
dallimpasse ed eleggere il nuovo capo dello Stato. Fino a sabato sera il
Parlamento terr una sessione aperta
per cercare di superare le distanze e
arrivare a una soluzione condivisa.
Al momento, la difficile situazione
politica del Libano ulteriormente
destabilizzata dalla guerra civile in
corso da tre anni nella confinante Siria. Sul territorio nazionale ha trovato rifugio un milione di profughi. Il
Paese appare inoltre profondamente
diviso tra gli oppositori e i sostenitori del presidente Bashar al Assad.

il vescovo di Roma ha infatti voluto affidare anche questo pellegrinaggio alla Madonna cara alla
devozione dei romani. Dopo aver sostato per circa venti minuti in profondo raccoglimento dinanzi allantichissima immagine, il Papa si soffermato a parlare con il cardinale arciprete prima di
rientrare in Vaticano. In Terra Santa, intanto, cresce lattesa per un avvenimento che il patriarca di
Costantinopoli, in unintervista allO sservatore
Romano, definisce di grande significato, sottolineando la disponibilit e responsabilit comune nel progredire sul cammino preparato dai nostri predecessori.
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Tra le milizie islamiche e le forze dellex generale Khalifa Haftar

Scontro aperto a Tripoli


TRIPOLI, 23. La tensione in Libia
altissima dopo che ieri diversi gruppi di milizie islamiche di Misurata
sono entrate a Tripoli: lescalation
delle violenze appare ormai inevitabile. E la situazione rischia di sfuggire a ogni forma di controllo: questa mattina venti persone sono state
ferite per lesplosione di un razzo
su una casa nella notte a Bengasi,
nellest del Paese.
Era stato lo stesso Congresso generale nazionale a chiedere, nei
giorni scorsi, lintervento delle milizie per fermare lazione dellex generale Khalifa Haftar, che ha promesso di ripulire il Paese dai Fratelli musulmani. Ci nonostante ieri il
Governo uscente del premier dimissionario Abdulah Al Thani ha fatto
marcia indietro esortando tutte le
milizie islamiche a ritirarsi da Tripoli. LEsecutivo ha emanato un
appello ai capi di tutte le brigate
armate a Tripoli a lasciare la citt
e a tenersi lontano dalla politica.

Tuttavia al momento non si ha notizia di alcun ritiro. Nei giorni scorsi Tripoli stata segnata da diversi
conflitti a fuoco e attentati.
Haftar ha messo in guardia il
Paese dal rischio di diventare un
covo di terroristi e dunque ha
chiesto alla Corte Suprema di formare un Governo demergenza che
accompagni a nuove elezioni. Haftar, che adesso intende incontrare il
generale egiziano Abdel Fattah El
Sissi, ha precisato di non ricevere
aiuti dallEgitto n da altri Paesi
esteri. Il Cairo, dal canto suo, ha
auspicato lintervento della Lega
araba, assicurando di non voler intervenire. Ieri sera il Parlamento ha
confermato che le elezioni legislative si terranno mercoled 25 giugno.
Sul fronte diplomatico, la comunit internazionale cerca una strategia comune per affrontare la crisi.
Ieri Francia, Germania, Italia, Gran
Bretagna, Ue e Stati Uniti il cosiddetto gruppo 3 pi 3 si sono

Limpronta di un razzo su un edificio di Tripoli (Afp)

detti profondamente preoccupati


per i ripetuti atti di violenza in
Libia e hanno invitato tutte le
parti ad astenersi dalluso della forza affrontando le differenze con
mezzi politici. La Libia a un
bivio e occorre evitare le violenze.
E alla crisi libica stato dedicata
anche parte del vertice euro-mediterraneo tenutosi ieri a Lisbona. I
ministri degli Esteri di Italia, Libia,
Portogallo, Spagna, Francia, Malta,

Marocco, Mauritania, Algeria e Tunisia dalla capitale portoghese hanno espresso allunanimit un messaggio forte affinch la comunit
internazionale si impegni a sostenere un processo di costruzione democratica. Resta escluso un intervento militare, che in questo momento appare unazione inimmaginabile. Una riunione degli inviati speciali per la Libia si terr a Tunisi il prossimo 2 giugno.

faccia tra una manifestante e un militare


a Bangkok (LaPresse/Ap)

gkok, lex primo ministro e leader


del Partito democratico allopposizione, Abhisit Vejjajiva, e i leader
delle camicie rosse filogovernative,
Jatuporn
Prompan
e
Thida
Tavornseth.
A tutte le emittenti radiofoniche
e televisive, anche straniere, stato
imposto di trasmettere solo gli annunci dellesercito, con la Giunta
che ha minacciato di chiudere i social network se pubblicheranno critiche nei confronti del colpo di
Stato militare. A Bangkok sono
state molto pesanti le conseguenze
del coprifuoco per milioni di abitanti, che hanno cercato in ogni
modo di rientrare prima delle 22,
finendo per trovarsi imbottigliati
nel traffico accentuato dalla fine
anticipata delle corse delle linee
metropolitane sopraelevata e sotterranea. Per favorire la circolazione e
le attivit essenziali, anche tutte le
scuole sono state chiuse fino a domenica.

Origine e sviluppo
delliconografia del Santo Sepolcro

Anastasis
FABRIZIO BISCONTI

A PAGINA

Per garantire il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali

Kiev chiede lintervento dellO nu


KIEV, 23. LUcraina ha chiesto la
convocazione urgente di una riunione del Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite. Come ha spiegato il premier, Arseniy Yatsenyuk,
il Governo di Kiev pronto a presentare prove che dimostrano i tentativi di ostacolare le elezioni presidenziali di domenica prossima attraverso una escalation del conflitto. Ieri, in un agguato dei separatisti nella zona orientale di Volnovakha, a una ventina di chilometri
dalla regione di Donetsk, diciassette militari sono rimasti uccisi e altri
18 feriti. Una nuova fiammata di
combattimenti, i pi sanguinosi per
lesercito ucraino dallinizio delloperazione militare a est a met
aprile, che alimenta seri dubbi sulla
tenuta dellatteso scrutinio. I continui scontri mettono infatti a serio
rischio il regolare svolgimento del
voto nelle regioni di Donetsk e Lugansk, dove i miliziani delle autoproclamate repubbliche popolari
controllano pi della met delle locali commissioni elettorali distrettuali.
Intanto, un altro candidato alle
presidenziali, Vasili Tsushko, si ritirato dalla competizione elettorale.
Tsushko, che non era appoggiato
formalmente da nessuna formazione politica, il sesto candidato ad

Un edificio in fiamme a Lysychansk (LaPresse/Ap)

abbandonare la corsa alla presidenza. Gli altri sono Oleg Tsarov,


Natalia
Korolevska,
Zorian
Shkiriak, Oleksandr Klimenko e il
leader del Partito comunista, Petro
Simonenko. A riguardo, il segretario generale delle Nazioni Unte,
Ban Ki-moon, ha lanciato un appello a tutte le parti nellex Repubblica sovietica affinch contribuiscano a creare le condizioni necessarie perch gli aventi diritto al vo-

to possano esprimere la propria


preferenza liberamente e senza timore per la loro sicurezza.
Parlando ieri con la stampa a
margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, il
vice ministro degli Esteri russo,
Aleksei Meshkov, ha detto che il
Governo di Mosca elaborer una
sua posizione sul riconoscimento o
meno delle presidenziali ucraine
dopo il voto del 25 maggio.

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sabato 24 maggio 2014

Appello dei ministri degli Esteri perch siano impedite nuove tragedie e sia favorita una maggiore integrazione

Seconda giornata del voto per il Parlamento europeo

Dai Paesi mediterranei


impegno comune sullimmigrazione

Gli euroscettici
vincono le amministrative
in Gran Bretagna

LISBONA, 23. Resta alta lattenzione


sullimmigrazione in Europa. Su richiesta dellItalia, ieri, nella dichiarazione finale diffusa dopo lincontro
tra i ministri degli Esteri dei Paesi
mediterranei a Lisbona stato inserito un emendamento in cui si deplorano le perdite di vite umane
nel Mediterraneo lanciando cos
un appello affinch tutte le parti
coinvolte, in particolare lUe, adottino misure appropriate per impedire
che tali tragedie si ripetano.
I dieci ministri hanno deciso di
convocare a Malta un vertice sulle
migrazioni. Il tema stato a lungo
dibattuto nel corso della riunione tra
i capi delle diplomazie di Italia, Portogallo, Spagna, Francia e Grecia,

per parte europea, e di Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Mauritania


per parte africana.
C la percezione che per gestire
i flussi, sia migratori sia di richiedenti asilo, possa essere molto efficace lelaborazione di dichiarazioni
congiunte tra Ue e singoli Paesi, come si gi fatto con il Marocco e la
Tunisia, per un reciproco interesse a
gestire ordinatamente i flussi ha
spiegato il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini. Intendiamo utilizzare il semestre italiano
di presidenza europea per far s che
lUe abbia unazione pi efficace sui
salvataggi, che non possiamo fare
solo noi, e sulla gestione dei richiedenti asilo. La titolare della Farnesina, a margine dei lavori di Lisbona, ha avuto incontri bilaterali con il
ministro degli Esteri libico, Mohammed Abdelaziz, con il collega algerino Ramtane Lamamra, quello mauritano Ahmed Tguedi, quello marocchino Salaheddin Mezouar, e quello
tunisino Mongi Hamdi.
Intanto, lOim (Organizzazione
internazionale delle migrazioni) ha
annunciato che, con larrivo ieri ad
Augusta e a Pozzallo di altri 950
persone, soccorse in altro mare dalle
autorit italiane, sono ormai oltre
38.000 gli immigrati che dallinizio
dellanno sono arrivati in Sicilia.
LOim ha dunque chiesto allItalia

Sempre pi
italiani
scelgono
la Germania
BERLINO, 23. Nel 2013, anche per
le conseguenze della crisi, si trasferito in Germania oltre un milione di persone: non accadeva da
ventanni. Lo ha reso noto lUfficio di statistica federale tedesco
Destatis, spiegando che di queste
persone 727.000 sono arrivate da
altri Paesi Ue, con un aumento
notevole in particolare dallItalia
(pi 52 per cento dal 2012) e dalla Spagna (pi 19 per cento).
Tuttavia, ha aggiunto Destatis,
nel 2013 si registrato anche il record ventennale di emigrazione,
con 789.000 persone che hanno
lasciato la Germania. Il saldo netto tra nuovi arrivi e partenze per
lanno passato di 437.000 persone, il pi alto dal 1993 e il 19 per
cento in pi rispetto al 2012. Destatis mette in rilievo soprattutto
la situazione degli italiani: nel
2013 si sono mossi verso la Germania 32.000 italiani, circa il cinquanta per cento in pi rispetto
allanno prima. Mentre dalla Spagna il numero di nuovi arrivati si
fermato a 22.000. In generale,
tra i gruppi di migranti pi numerosi ancora una volta si contano i polacchi (189.000), i rumeni
(134.000), i bulgari (59.000) e gli
ungheresi (58.000).
A trainare limmigrazione in
Germania sono soprattutto le ottime condizioni economiche del
Paese, considerata lautentica locomotiva continentale. Basti pensare che nel primo trimestre del
2014 leconomia tedesca cresciuta dello 0,8 per cento rispetto al
trimestre precedente e del 2,5 su
base annua. I consumi privati sono aumentati a fronte del leggero
calo registrato nel quarto trimestre 2013; quelli pubblici sono lievemente aumentati. Volano invece
gli investimenti che registrano un
rialzo di oltre il 3 per cento in un
anno.

Un migrante appena giunto in territorio spagnolo (Reuters)

di prevedere adeguate politiche di


integrazione per evitare un aumento
del numero di migranti vittime di
sfruttamento lavorativo. I migranti
e i richiedenti asilo giunti in Italia in
questi mesi sono molti ha spiegato
Jos Angel Oropeza, direttore
dellUfficio di Coordinamento per il
Mediterraneo dellOim ma il dato
numerico avrebbe al momento un
peso comunque relativo per un Pae-

se di circa sessanta milioni di abitanti, soprattutto se paragonato ai numeri registrati in altri Paesi europei e
in altri Paesi del Mediterraneo.
La vera emergenza ha aggiunto
Oropeza operativa, perch il
Governo italiano chiamato al difficile compito di salvare migliaia di vite e di assicurare unaccoglienza dignitosa a persone che arrivano via
mare.

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Migliora
il giudizio
di Fitch
sulla Grecia
ATENE, 23. Lagenzia Fitch ha
modificato ieri di un grado il
giudizio sullindebitamento della
Grecia da B- a B. La decisione
prende atto degli sforzi compiuti dal Paese per far quadrare i
propri conti, come pure della
concreta prospettiva di un rafforzamento
della
crescita
delleconomia,
ha
spiegato
lagenzia in una nota, aggiungendo che tale valutazione impostata sul lungo termine: vale a
dire, il giudizio non dovrebbe
subire modifiche nei prossimi
trimestri.
Sempre ieri il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha fatto
sapere che sta per erogare 3,5
miliardi di dollari nel quadro
del piano di salvataggio per la
Grecia a fine maggio: lo ha annunciato il portavoce dellFmi,
Gerry Rice, precisando che la
decisione definitiva in merito
verr presa il 30 maggio.
Lo stanziamento sinserisce
nellambito della revisione delle
condizioni di salvataggio imposte dal Governo: condizioni ispirate a criteri di unausterit che
hanno creato un diffuso malcontento tra la popolazione, ma che
secondo lEsecutivo sembra stiano dando i primi frutti.
E proprio in questi giorni il
primo ministro greco, Antonis
Samarra, ha sottolineato che il
Paese sta uscendo, dopo tanto
travaglio, dal lungo tunnel della
crisi e si sta avviando verso la ripresa. Di conseguenza, ha detto
il premier, non vi saranno nuove
misure di austerit. Lobiettivo
del Governo, ha affermato Samaras, quello di ridare alla
Grecia il benessere che aveva
prima della crisi. Il premier ha
quindi indicato la prospettiva
che nei prossimi quattro anni saranno creati 550.000 nuovi posti
di lavoro e che fino al 2020 la
disoccupazione sar ridotta al di
sotto della media europea.

Ancora emergenza nei Balcani inondati


I danni quantificati in oltre 170 milioni di euro
BELGRAD O, 23. Nei Balcani alluvionati la macchina dei soccorsi continua a girare a pieno ritmo. In molte
zone per ancora emergenza, nonostante le migliorate condizioni
meteo e il graduale ritiro delle acque. E mentre qualche sfollato potuto rientrare a casa, a Belgrado si
tenuta ieri una prima riunione infor-

Esplosione
in un settore serbo
del Kosovo
PRISTINA, 23. Una potente esplosione ha provocato in nottata ingenti danni, ma per fortuna nessuna vittima, nel settore di Kosovska Mitrovica, in Kosovo, dove vive la pi numerosa comunit
della residua minoranza serba.
Ieri, intanto, la missione europea
in Kosovo, lEulex, aveva chiesto
alle autorit della maggioranza
kosovara albanese di consegnare
tre membri dellex Esercito di liberazione del Kosovo, fuggiti per
evitare un processo per crimini di
guerra commessi proprio a Kosovska Mitrovica.

razione di tregua unilaterale delle


Farc e in particolare dei loro affiliati
che operano nel dipartimento di
Antiochia, ha dichiarato Nstor
Rbinson Vallejo, comandante della
quarta brigata dellesercito, quella
che opera nellarea.
Lufficiale ha confermato che
lesercito ha disinnescato vari ordigni nel municipio di Anor e che almeno tre di essi avevano potenti cariche esplosive. Il comando generale
dellesercito ha annunciato che i militari continueranno i pattugliamenti
e i controlli nelle aree considerate
ad alto rischio.

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plementari nelle Assemblee locali, i


laburisti 101, mentre i conservatori
ne perdono 95 e i Libdem 97.
LUkip ha fatto breccia anche in
molte zone tories, come a
Maidstone, Southend-on-Sea, Castle Point, Basildon e Brentwood.
I laburisti hanno invece inferto
un duro colpo al primo ministro,
David Cameron, vincendo nei consigli londinesi dove i conservatori
avevamo tradizionalmente successo
(Hammersmith,
Fulham
e
a
Cambridge). Al momento, laffluenza alle urne per le elezioni
amministrative calcolata attorno
al 36 per cento degli aventi diritto.

Proposta dalla Francia una conferenza dei donatori

male e conoscitiva fra il Governo


serbo e i rappresentanti di una trentina di Paesi, delegazioni di Ue,
Consiglio dEuropa, Bers, Bei, Banca mondiale e Nazioni Unite.
Lobiettivo quello di fare il punto
della situazione dopo le devastanti
alluvioni con decine di morti,
centinaia di dispersi e decine di migliaia di sgomberati e cominciare
a stilare piani precisi di intervento
per il ripristino soprattutto delle infrastrutture e del patrimonio agricolo, duramente colpiti dalla calamit.
Il primo ministro serbo, Aleksandar Vui, che ha presieduto la
riunione, ha detto che i danni nel
Paese superano i 174,5 milioni di euro, pari allo 0,64 per cento del prodotto interno lordo, soglia oltre la
quale si ha diritto ai fondi di solidariet dellUnione europea.
A confermare limpegno di Bruxelles stato il rappresentante Ue in
Serbia, Michael Davenport, mentre
per sabato atteso a Belgrado il
commissario alle Politiche regionali,
laustriaco Johannes Hahn.
Intanto, il presidente serbo,
Tomislav Nikoli, in visita ieri a Parigi, ha ottenuto la disponibilit del
presidente francese, Franois Hollande, a organizzare una nuova conferenza internazionale di donatori,
per incanalare al meglio le iniziative
di aiuto alle regioni alluvionate.

Volontari tra i detriti nella citt bosniaca di Zenica (LaPresse/Ap)

Lesercito colombiano accusa le Farc


di violazione della tregua
BO GOT, 23. Lesercito colombiano
ha accusato le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) di
aver violato la tregua unilaterale da
loro stesse proclamata per facilitare
le elezioni presidenziali del 25
maggio.
Secondo i militari, i guerriglieri
sarebbero responsabili di un tentato
sabotaggio a una centrale elettrica
nel dipartimento nordoccidentale di
Antiochia. Fonti dellesercito aggiungono di aver ingaggiato con le
Farc un duro conflitto a fuoco.
Questi atti confermano che non
dobbiamo avere fiducia nella dichia-

BRUXELLES, 23. Seconda giornata


delle elezioni europee. Dopo il voto di ieri in Gran Bretagna e Olanda, oggi sono chiamati alle urne i
cittadini dellIrlanda e della Repubblica Ceca, che, unico Paese
Ue, voter anche domani, sabato,
assieme a Lettonia, Malta e Slovacchia. Tutti gli altri Paesi voteranno
domenica, con lItalia che sar lultima a chiudere i seggi, alle 23.
In assenza di dati ufficiali, previsti per domenica sera, un exit poll
in Olanda ha indicato un risultato
deludente per il partito antieuropeista di Gert Wilders, che sarebbe
sceso al 12 per cento rispetto al 17
per cento delle europee di cinque
anni fa. In Gran Bretagna vi sono
dati solo per le elezioni amministrative (si votato assieme al rinnovo del Parlamento europeo), che
hanno segnato una crescita degli
antieuropeisti del partito nazionalista dellUnited Kingdom Independence Party (Ukip), del leader euroscettico Nigel Farage. A farne le
spese sembrerebbero Tory e liberaldemocratici, mentre per ora il Labour sembra tenere, anche se non
del tutto immune dallondata
Ukip, che in qualche caso ha toccato le roccaforti laburiste.
A oltre un terzo dello spoglio,
lUkip si aggiudica 86 seggi sup-

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

Cinque giorni fa, le Farc, impegnate in un negoziato di pace a Cuba con il Governo di Bogot, avevano appunto annunciato una tregua
in vista delle elezioni e altrettanto
aveva fatto lEsercito di liberazione
nazionale, laltro gruppo della guerriglia di sinistra colombiana.
Proprio in negoziato con le Farc
il principali tema di contrasto della campagna elettorale per le presidenziali. Queste seguono di due
mesi le elezioni parlamentari che
hanno confermato la maggioranza
al presidente Juan Manuel Santos,
in lizza per un secondo mandato.

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Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini

segretario di redazione

Proteste e scioperi
nel Brasile del mondiale

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


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BRASILIA, 23. Ancora pesanti disagi


per il quarto giorno di sciopero del
trasporto pubblico a San Paolo, la
metropoli brasiliana che fra circa tre
settimane ospiter la gara inaugurale, tra Brasile e Croazia, dei mondiali di calcio.
Dopo il caos registrato ieri con
decine di migliaia di pendolari fatti
scendere dagli autobus e abbandonati al loro destino la capitale
economica del gigante sudamericano sta comunque cercando di tornare alla normalit. Grazie a un accordo parziale raggiunto nella notte,
oggi alcune linee sono state riattiva-

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
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segreteria@ossrom.va
Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

te e sono tornati a circolare anche i


mezzi dellazienda comunale Santa
Brgida.
Ma non solo il settore del trasporto pubblico a protestare. Ieri,
sempre a San Paolo, c stata una
manifestazione: un corteo di cinquemila senza tetto per chiedere pi assistenza, migliori politiche abitative
e denunciare la crescente speculazione immobiliare. Tra i motivi della
protesta, inoltre, cera la gestione
giudicata negativamente dai manifestanti delle spese per i mondiali
di calcio. Cortei a favore del diritto
alla casa si sono svolti anche a Belo

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
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fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Horizonte e a Rio de Janeiro. Nella


capitale carioca giunto al suo terzo giorno consecutivo lo sciopero
della polizia civile e al decimo quello dei professori delle scuole statali
e municipali. Pochi giorni fa, a Belm, capitale dello Stato del Par,
oltre quindicimila persone erano
scese in piazza contro gli aumenti
delle tariffe del trasporto pubblico.
Il Governo della presidente Dilma Rousseff ha fortemente criticato
le proteste, e in particolare lagitazione della polizia civile in tredici
Stati, definita da alcuni ministri incostituzionale.

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sabato 24 maggio 2014

pagina 3

Dopo la ripresa della guerra nel nord del Paese

Decisione del Consiglio di sicurezza dellO nu

Allarme internazionale
per il Mali

Embargo a Boko Haram

BAMAKO, 23. La ripresa del conflitto nel nord del Mali dove le milizie tuareg del Movimento nazionale
di liberazione dellAzawad (Mnla)
hanno occupato Kidal, il principale
capoluogo della regione suscita
allarme nel Sahel, in tutto il continente africano e pi in generale nella comunit internazionale. Il segretario generale dellOnu, Ban Kimoon, si detto profondamente
preoccupato per il rapido deterioramento della situazione e ha chiesto
la cessazione immediata dei combat-

Si accentua
il contrasto
tra Brazzaville
e Kinshasa
KINSHASA, 23. Si accentua la crisi
diplomatica tra Repubblica Democratica del Congo e Repubblica del Congo, determinata in
aprile dalla decisione del Governo di Brazzaville di espellere migliaia di cittadini del Paese confinante, considerati immigrati irregolari. Il ministro dellInterno di
Kinshasa, Richard Muyej, ha annunciato ieri, in risposta allanalogo provvedimento deciso nei
giorni scorsi da Brazzaville, che
dora in poi i cittadini della Repubblica del Congo dovranno
esibire passaporto e visto per varcare il confine. Un simile provvedimento rappresenta unassoluta
novit per i due Paesi, le cui capitali sorgono a pochi chilometri
di distanza luna dallaltra sulle
due rive del fiume Congo. Tra
laltro, il costo dei visti nei due
Paesi va dagli 80 ai 240 dollari.
Le cifre in questione si spiegano
come un contributo del turismo
internazionale alle economie locali, ma risultano esorbitanti per
la stragrande maggioranza dei
cittadini.
Nel frattempo, lattenzione
della stampa locale si concentra
in queste ore sulla denuncia venuta dalla Lega degli elettori,
unorganizzazione non governativa secondo la quale circa trecento
persone, in maggioranza civili,
sarebbero state uccise durante la
rappresaglia agli attacchi sferrati
da una milizia ribelle nello scorso
dicembre a Kinshasa, a Lubumbashi, capoluogo del Katanga, e
a Kindu, nel Maniema.
Secondo il Governo, allepoca
ci furono invece 103 morti, otto
soldati e 95 miliziani del gruppo,
guidato da Joseph Mukungubila
Mutombo, gi candidato alle
presidenziali del 2006 e sconfitto
dallattuale capo di stato Joseph
Kabila.
Mutombo, riparato in Sud
Africa, rischia lestradizione sollecitata dal Governo di Kinshasa.
La decisione delle autorit giudiziarie sudafricane potrebbe arrivare il 15 luglio.

timenti e listituzione di un cessate


il fuoco. Una nota di Ban Ki-moon
sottolinea in particolare il timore
per la sicurezza dei civili e ricorda
che la loro protezione un obbligo
per tutte le parti coinvolte. Ban Kimoon ribadisce inoltre la richiesta
del Consiglio di sicurezza per colloqui di pace sinceri tra i firmatari
dellaccordo preliminare di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, dove nei mesi scorsi si era tenuto il negoziato tra il Governo maliano e i gruppi tuareg e arabi del
nord.
E un appello a fare gli sforzi necessari per calmare gli animi stato lanciato dal presidente tunisino,
Mohamed Ould Abdel Aziz, recatosi ieri pomeriggio nella capitale maliana Bamako nella veste di presidente di turno dellUnione africana.
Le notizie fornite dalle due parti
sono contrastanti. Il ministro della
difesa maliano, Soumeylou Boubeye
Maiga, ha sostenuto che lesercito si
ritirato solo da Kidal, dopo combattimenti nei quali ha perso venti
soldati. Il ministro ha ammesso che
anche la cittadina di Menaka (data
ieri da un portavoce dellOnu per
conquistata dallMnla) sotto attacco, ma ha detto che lesercito resiste, cos come mantiene le posizioni
nelle altre localit. In precedenza,
lMnla aveva comunicato di aver as-

Una studentessa di Chibok scampata al sequestro chiede la liberazione delle sue compagne (Reuters)

NEW YORK, 23. Il Consiglio di sicurezza dellOnu ha


inserito Boko Haram, il gruppo islamista nigeriano,
nella lista delle organizzazioni terroristiche nei confronti
delle quali sono applicate sanzioni come lembargo sulle
armi e il congelamento dei beni. A chiedere il provvedimento stata la Nigeria e nessun membro del
Consiglio si opposto, dando cos il via libera alle
misure restrittive. A mettere Boko Haram al centro
dellattenzione internazionale stato di recente soprattutto il sequestro, a met aprile, di oltre duecento
studentesse a Chibok, nello Stato nigeriano nordorien-

tale del Borno, che del gruppo considerato la roccaforte.


Boko Haram, tuttavia, da oltre quattro anni responsabile delluccisione di migliaia di persone, in massima
parte civili, in attacchi armati e attentati terroristici non
solo nel nord-est, ma anche in altre zone del Paese,
compresa la capitale federale Abuja. Lultima strage attribuita al gruppo islamista, della quale peraltro non ci
sono ancora conferme ufficiali, avvenuta ieri proprio
in un villaggio del Borno, dove secondo il sito dinformazione Sahara Reporters sono state uccise 27 persone.

Scontri fra manifestanti e polizia

Istanbul nellocchio del ciclone


ANKARA, 23. A un anno dallinizio
del grande movimento di protesta di
Gezi Park e dopo le vibranti proteste, nei giorni scorsi, seguite alla
morte di 301 minatori a Soma, Istanbul, questa notte, stata segnata
nuovamente da violenti scontri: sono
divampati dopo la morte di un giovane colpito alla testa, durante una
manifestazione nel pomeriggio di ieri, da un proiettile esploso, con ogni
probabilit dalla polizia, nel quartiere popolare di Okmeydani. La notizia del decesso di Ugur Kurt,
trentanni, padre di un bambino di
appena un anno, ha provocato incidenti subito dopo la mezzanotte: a
quellora, infatti, si appreso della
morte di Kurt che, si venuto a sapere successivamente, non stava partecipando alla manifestazione.
Centinaia di persone si sono scontrate con gli agenti di polizia che, riferiscono fonti di stampa locali, ha
fatto uso di lacrimogeni, cannoni ad
acqua e proiettili di gomma. Durante i disordini, protrattisi per buona
parte della notte, vi sono stati numerosi feriti.
Il vicepremier Bulent Arinc ha
promesso unaccurata indagine sulla
morte di Kurt, dopo che alcuni social network hanno diffuso fotografie che documenterebbero che i poliziotti hanno fatto uso di proiettili
veri e non di gomma.
Istanbul si trova dunque di nuovo
nellocchio del ciclone di proteste
che si teme possano svilupparsi in
mondo ancor pi virulento. Non a

Madre e figlio in fuga dal luogo degli scontri (Afp)

Lo Sri Lanka
resta diviso
COLOMBO, 23. A maggio del 2009,
con luccisione di Velupillai Prabhakaran, fondatore e leader indiscusso delle Tigri per la liberazione dellEelam tamil (Ltte), si chiudeva nello Sri Lanka un lungo periodo ben trentasette anni di
sanguinoso conflitto civile.
Il Governo del presidente,
Mahinda Rajapaksa, ha previsto
una serie di discorsi e parate militari per celebrare la vittoria finale di
cinque anni fa. Le Ltte che dal
1983 hanno combattuto una sanguinosa lotta armata per rivendicare
lindipendenza di uno Stato federato tamil nelle regioni settentrionali
e orientali dellisola asiatica restano unorganizzazione terroristica
per lEsecutivo di Colombo, che ha
riaffermato come la vittoria sui
guerriglieri appartenga a tutti i cittadini del Paese, a prescindere da
ogni differenza etnica.

sunto il controllo di Kidal, Tessalit,


Anefis, Maneka, Aguelhoc e Anderamboukane.
Il ministro ha detto di contare
sullaiuto delle truppe francesi dispiegate nel nord del Mali da un
anno e mezzo. Tra laltro, proprio
per chiedere unazione francese contro i tuareg, si svolta ieri una manifestazione a Bamako. La Francia
per ora si limitata a chiedere a sua
volta una tregua immediata. vitale che cessino le ostilit e che tutte
le parti tornino ad un tavolo negoziale, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Romain Nadal.
Come noto, lintervento armato
francese nel nord del Mali, incominciato allinizi0 dello scorso anno,
sempre stato volto solo contro le
milizie di Al Qaeda nel Maghreb
islamico (Aqmi) e del Movimento
per lunicit e il jihad in Africa occidentale (Mujao), gruppi nella lista
dellOnu delle organizzazioni terroristiche. Dopo che lMnla, nel gennaio del 2012, era insorto cacciando
le truppe governative dal nord del
Mali, a sottrargli il controllo della
regione erano state proprio le milizie dellAqmi e del Mujao, formate
in gran parte da combattenti stranieri. Le truppe di Parigi dovevano
ritirarsi entro aprile 2013, ma a oltre
un anno da quella data sono ancora
nel nord del Paese.

Le Nazioni Unite stimano che


circa quarantamila civili sono stati
uccisi oltre ai combattenti delle
Tigri per la liberazione dellEelam
tamil nella fase finale del tremendo conflitto. Tra loro anche molti
che si erano rifugiati in zone dichiarate sicure dal Governo.
In totale, il conflitto civile nel
Paese ha provocato oltre ottantacinquemila vittime, centinaia di migliaia di feriti e incalcolabili danni
a una gi fragile economia. Secondo un rapporto dellOnu, sono
circa novantamila gli sfollati interni
che ancora oggi sono in attesa di
rientrare nei propri villaggi. Non
ostante le pressioni internazionali,
per anni il Governo ha esitato a
rilasciare gli sfollati fuggiti dai
cruenti combattimenti, limitando
anche laccesso agli operatori umanitari internazionali sia nei vari
campi profughi che nelle ex zone di
guerra.

caso il Governo, riferiscono fonti di


stampa, starebbe mettendo a punto
il rafforzamento delle misure di sicurezza per prevenire nuovi incidenti.
Del resto nellultima settimana la
polizia dovuta intervenire in diverse citt per disperdere manifestazioni di protesta contro il Governo per
la strage dei minatori a Soma, che
ha provocato dolore e rabbia in tutta
la Turchia.

In Iraq
pellegrini sciiti
sotto attacco
BAGHDAD, 23. Ancora violenze in
Iraq. Ieri, attacchi compiuti contro pellegrini sciiti, diretti al mausoleo dellimam Kadhim, a Baghdad, hanno provocato trentadue morti. Lattacco pi sanguinoso ha avuto luogo nella parte
orientale della capitale, a piazza
Tayaran, dove un attentatore suicida, a bordo di un minibus carico di esplosivo, si fatto saltare
in aria vicino a un gruppo di pellegrini sciiti, uccidendone quattordici. Gli altri attentati suicidi
sono stati perpetrati nei quartieri
di Mansour e di Shaab.

Ottantuno miliziani uccisi dalle forze pakistane

Offensiva nel Waziristan settentrionale


ISLAMABAD, 23. Oggi, per il terzo
giorno consecutivo, le forze di sicurezza pakistane hanno compiuto attacchi contro le basi dei miliziani
antigovernativi nel Waziristan settentrionale: il bilancio di ottantuno miliziani uccisi. Le unit di Islamabad, nel lanciare questa nuova
offensiva, hanno utilizzato anche
carri armati ed elicotteri. Loperazione ha interessato in particolare
larea di Machas.
Nellambito di questa offensiva su
vasta scala, diretta a colpire e neutralizzare i vari gruppi terroristici attivi nel territorio, sono stati uccisi
numerosi comandanti talebani, anche del Tehrek-e-Taliban Pakistan
(Ttp), movimento che nelle scorse
settimane si era impegnato in un
tentativo di dialogo con il Governo.
Tuttavia, dopo i primi, timidi progressi, i colloqui hanno conosciuto

uno stallo. Lobiettivo dei negoziati


quello di arrivare a una soluzione
di compromesso che metta fine alle
sanguinose violenze. Ma si tratta di
un traguardo assai difficile da raggiungere, considerando che linterlocutore che siede al tavolo dei negoziati, ovvero i talebani, lo stesso
che continua a compiere attacchi
nelle varie zone del territorio.
In passato membri del Ttp avevano manifestato la volont, anche attraverso comunicati ufficiali, di dialogare con le autorit di Islamabad
proprio con lobiettivo di porre fine
alle violenze che sempre pi stanno
destabilizzando il Paese. Ma quando poi, nel mese scorso, i miliziani
hanno compiuto sanguinosi attacchi
contro le forze regolari, Islamabad
ha ritenuto opportuno rivedere la
propria strategia, nel segno della
prudenza. Il premier Nawaz Sharif

consapevole, da un lato, del rischio che correrebbe stabilendo accordi con i talebani che potrebbero
poi essere disattesi; dallaltro sa bene che senza un coinvolgimento diretto dei miliziani nel processo politico ogni soluzione avrebbe il fiato
corto. Quando, nel maggio dellanno scorso, assunse la carica di primo
ministro, Sharif fu subito chiaro su
questo punto: il dialogo con i talebani prioritario nellagenda dei lavori. Al riguardo il primo ministro
ha pi volte sottolineato che se Islamabad vuole rilanciare la propria
immagine nella scena internazionale
deve anche saper dimostrare di essere in grado di gestire al proprio interno la presenza dellelemento talebano: un esame che, se superato,
contribuirebbe non poco a legittimare la credibilit e laffidabilit del
Paese.

Bombardato
un raduno
di sostenitori
di Al Assad
DAMASCO, 23. Ventidue persone
sono state uccise e una trentina
sono rimaste ferite a Dar, nel sud
della Siria, in un bombardamento
dei ribelli su un raduno di sostenitori del presidente Bashar Al
Assad, impegnato in questi giorni
nella sua campagna elettorale per
le presidenziali in programma il
prossimo 3 giugno.
Alle polemiche di tipo politico
legate alle elezioni lopposizione
siriana e alcuni Paesi occidentali
le hanno definite una farsa diverse fonti, compreso il Governo
di Damasco, affiancano il timore
che il voto possa essere occasione
di nuove violenze. In particolare,
secondo lAnsa, c la minaccia di
un nuovo ricorso alle armi chimiche.
Lagenzia riferisce di un dossier
in merito presentato dal Governo
siriano allOrganizzazione per la
prevenzione delle armi chimiche
(Opac) nel quale si affer-ma che i
ribelli, in particolare quelli del
gruppo Stato islamico dellIraq e
del Levante, si appresterebbero a
compiere queste azioni per farne
ricadere la colpa sul-lesercito governativo, come sempre secondo
Damasco gi avvenuto in passato. LOpac sta ancora indagando
su due circostanze nelle quali
stato usato gas cloro nel mese di
aprile e nello scorso anno.
Proprio ieri, il direttore generale
dellOpac, Ahmet zmc, durante una riunione allAja del consiglio esecutivo dellorganizzazione, ha comunicato che le ultime
cento tonnellate dellarsenale chimico che Damasco si impegnata
a smantellare sono state imballate
e sono pronte per il trasporto al
porto di Latakia, il capoluogo
dellomonima provincia costiera,
da dove verranno trasferite fuori
dal Paese per poi procedere alla
loro distruzione.
Nel frattempo, sempre ieri, al
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si bloccata per il veto di Russia e Cina una risoluzione presentata dalla Francia volta
ad autorizzare unindagine della
Corte penale internazionale su
presunte atrocit commesse durante il conflitto siriano.
Negli oltre tre anni passati
dallinizio della guerra, si tratta
della quarta risoluzione sulla Siria
presentata da Paesi occidentali alle Nazioni Unite e bloccata da
Russia e Cina, a conferma che sulla questione permangono nella comunit internazionale profonde
divisioni.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

sabato 24 maggio 2014

possibile che in antichit nella basilica


fossero rappresentate assieme
le scene della crocifissione e della resurrezione
E che questa doppia memoria
abbia ispirato la produzione successiva
Crocifissione e donne al sepolcro
(VI secolo, codice di Rabbula
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana)

Origine e sviluppo delliconografia del Santo Sepolcro

Anastasis
L dove sincontrano simultaneamente la morte e la vita

Questultimo permetteva di entrare nella


basilica martyrum, lunga quasi sessanta
no dei momenti pi alti ed metri e larga circa quaranta, organizzata
emozionanti del viaggio di in ben cinque navate e desinente in
Papa Francesco in Terra unampia abside impreziosita da dodici
Santa sar, sicuramente, colonne sormontate da crateri argentei,
quello costituito dalla recita donati dallimperatore stesso per rievocare
del Padre nostro assieme al patriarca Bar- il numero degli apostoli.
Da questa splendida basilica che gli
tolomeo presso il Santo Sepolcro. Questa
eccezionale preghiera ecumenica che antichi pellegrini ricordano come un amnon ha precedenti neppure in occasione biente riccamente decorato con metalli
dellincontro di Paolo VI e Atenagora vuole rievocare i momenti salienti ed estremi del
Qui si combinavano architetture
percorso terreno del Cristo,
proprio nei luoghi suggestivi
sperimentate a Roma e a Costantinopoli
della crocifissione e della resurEd qui che si svolgevano
rezione.
La basilica del Santo Sepolle celebrazioni liturgiche
cro rappresenta uno degli edifidescritte nel IV secolo da Egeria
ci di culto centrali del progetto
della monumentalizzazione dei
luoghi sacri da parte di Costantino, messa in atto allindomani della preziosi e marmi rari si accedeva a un
sconfitta del rivale Licinio nel 324. Il com- triportico, organizzato in due piani. Qui,
plesso architettonico ingloba la roccia del gli architetti di Costantino lasciarono in
Calvario e la tomba di Cristo e si situava vista uno sperone di roccia del Calvario,
gi al tempo di Costantino nel tessuto ur- recintato per mezzo di cancelli e coronato
bano della citt. In corrispondenza del da una croce situata nella parte pi alta
cardo maximus, attraverso una via colonna- della pietra.
ta conduceva, tramite una scalinata e tre
D allatrio, tramite otto aperture, si enporte, in un ampio atrio trapezoidale. trava nellAnastasis, uno spazio monumendi FABRIZIO BISCONTI

Il coro della Sistina a Mosca

dicea Laurenziana. Una miniatura di questo straordinario tetravangelo, prodotto tra


Antiochia e Apamea, presenta, in alto, una
vivace scena di crocifissione, mentre, in
basso si sviluppa una suggestiva scena delle donne al sepolcro.

Ampolla con crocifissione e resurrezione


(V secolo, Bobbio)

Le due rappresentazioni, manifestazioni


figurate di due episodi estremi e di due
luoghi salienti della storia del Cristo, potevano avere una loro genesi congiunta in
una postazione privilegiata della basilica
del Santo Sepolcro e possono aver rivestito un ruolo monumentale nellambito del
prestigioso edificio di culto. Questa ipotesi sembra sostenuta dalla fortuna improvvisa che i temi della crocifissione e della
resurrezione conobbero tra il V e il VI secolo. Se, infatti, nella porta lignea della
basilica di Santa Sabina, del secolo V, si
incontra la prima rappresentazione della
crocefissione, seppure ancora in una forma
non drammatica, in un avorio di Monaco
dello stesso periodo si pu ammirare una
delle pi antiche raffigurazioni della resurrezione.
Linterazione della morte e della
resurrezione del Cristo, potenziata
dalla basilica del Santo Sepolcro
che, sia pure in maniera complessa, include come si detto le
due memorie e i due ultimi segmenti della passio Christi, deve
aver colpito i decoratori delledificio di culto se, in esso, come si
ipotizza, dovette essere concepita
una megalografia che comprendeva la crocifissione e la resurrezione. Tale testo figurativo fu,
poi, recepito dagli artigiani che
copiarono sulle ampolle metalliche lo stesso schema figurativo, per
creare delle vere e proprie eulogie,
degli oggetti-ricordo del santuario
pi caro ai pellegrini di tutto il mondo
cristiano antico e che, in questi giorni, diventa teatro di un evento epocale ed ecumenico, con una preghiera congiunta, che
si innalza dal luogo dove la morte e la risurrezione sono evocate simultaneamente.

La cartografia dei santuari mariani di Henricus Scherer

Due polmoni
per la musica sacra
La Cappella Musicale Pontificia Sistina va in
Russia. Domenica 25 maggio a Mosca, nella
cattedrale cattolica dellImmacolata
Concezione, in programma un concerto
strutturato sullitinerario delle celebrazioni
dellanno liturgico con le seguenti esecuzioni:
Nos autem (gregoriano), Ad te levavi
(Palestrina), Gloria ex Missa Papae Marcelli
(Palestrina), Benedictus (Perosi), Improperium
(Lasso), Christus factus est (gregoriano),
Popule meus (Palestrina), Stabat Mater
(Palestrina), Credo ex Missa Papae Marcelli
(Palestrina). Nella mattinata di luned 26
maggio poi, la Sistina e il coro sinodale del
Patriarcato di Mosca proveranno i brani che
saranno eseguiti congiuntamente il prossimo
29 giugno nella messa presieduta dal Papa
nella solennit dei santi Pietro e Paolo. Il
viaggio si inserisce infatti nel solco del
progetto ecumenico portato avanti dalla
Cappella, che, nellambito delle stesse
celebrazioni, nel 2012 ha visto la presenza del
coro anglicano di Westminster Abbey e nel
2013 quella dei luterani del TomanerChor di
Lipsia. La sera del 26, sotto la direzione di
Massimo Palombella e di Aleksej Puzakov, le
due compagini eseguiranno un concerto,
organizzato dal Patriarcato. In programma
musica sacra delle tradizioni ortodossa e
cattolica nel Palazzo dellArmeria nel
Cremlino. Infine marted 27, nella grande
sala del conservatorio Ciajkovskij avr luogo
un concerto di musica sacra per il quinto
anniversario dellinsediamento del patriarca
Cirillo. I due cori si ritroveranno poi a Roma
il 28 e il 29 giugno oltre che per la messa in
Vaticano anche per eseguire insieme il
concerto Ut unum sint, caratterizzato dalla
tradizione musicale dei due polmoni della
Chiesa.

tale a pianta semicircolare, la cosiddetta


rotonda, che includeva ledicola del Santo
Sepolcro, anchessa custodita da cancelli
di rispetto.
Ebbene, questo complesso monumento,
che combina espedienti architettonici sperimentati a Roma e a Costantinopoli,
dettato, per quanto attiene la dinamica costruttiva, dalla postazione contigua di due
memorie eccezionali per la devozione
popolare, che subito si innesc, allindomani della consacrazione del 325. Il Santo
Sepolcro divenne una sorta di calamita
per i pellegrini dellintero mondo cristiano
antico, tanto vero che, ben presto, qui si
consumarono le prime celebrazioni liturgiche, descritte al dettaglio dalla pellegrina Egeria, che, agli esordi del V secolo, redasse un prezioso diario di
viaggio in Terra Santa.
Quellininterrotto pellegrinaggio ispir la creazione di oggettiricordo pi o meno preziosi, come le celebri ampolle metalliche o ceramiche, conservate in
parte a Monza e a Bobbio. Tali
recipienti, di forma lenticolare,
raccoglievano lolio che ardeva
presso il Santo Sepolcro ed erano interessati da decorazioni
assai stilizzate, con la rappresentazione congiunta della crocifissione e della resurrezione, in
perfetta sintonia con la contiguit dei due luoghi e del monumento che li raccoglieva in un unico
complesso organismo architettonico.
Lestrema semplicit di questi riflessi
iconografici si articola e si complica nei
codici miniati, ispirati anchessi alla combinazione Golgota - Santo Sepolcro. Il
documento figurativo pi interessante, in
questo senso, rappresentato dal Codice di
Rabbula, un evangeliario siriaco riferibile
al 586, ora conservato nella Biblioteca Me-

Un atlante per rispondere a Erasmo


di SILVIA GUIDI
Di solito la geografia che fa la storia,
ma talvolta vero il contrario; talvolta
lintersezione delleterno nel tempo a
disegnare nuovi reticoli di strade, a
tracciare nuove rotte, a fondare nuove
citt. LAtlas Marianus di Henricus
Scherer (1702) recentemente ripubblicato in una preziosa edizione anastatica
stampata a torchio manuale da Sergio
Belfioretti per Arte Libraria Italiana
nato proprio per documentare questa
geografia sommersa, attraversata dai
percorsi della fede.
Ci sono molti modi di descrivere la
geografia del mondo in cui viviamo. Il
sacerdote gesuita Henricus Scherer
scrive Giovanni Tonucci, arcivescovo
prelato di Loreto presentando il volume che il 4 ottobre di due anni fa ha
regalato a Benedetto XVI in occasione
della sua visita alla Santa Casa tra la
fine del XVII e linizio del XVIII secolo
ha deciso di disegnare il mondo intero
da un punto di vista mariano, illustrando i tanti santuari che gi allora punteggiavano i continenti.
LAtlas arrivato fino a noi in due
sole copie, una conservata in Germania
e laltra in una collezione privata italiana. La copia scelta per la ristampa era
molto danneggiata dalluso e solcata da
inopportuni rammendi difficili da rimuovere. Ripubblicata in edizione a tiratura limitata, con le tavole cartografiche restaurate e acquerellate, lopera sta
vivendo da qualche tempo una seconda
giovinezza: non solo una curiosit per
bibliofili, ma la testimonianza di una
precisa visione del mondo, uno stru-

mento retorico vero e proprio, come


ha sottolineato il gesuita Martn Morales (della Pontificia Universit Gregoriana) nel suo intervento, il 22 maggio,
durante un incontro ospitato dalla
Societ geografica italiana dedicato
proprio alla cartografia ragionata di
Scherer.
LAtlas, a secoli di distanza voleva rispondere alla provocazione di Erasmo
da Rotterdam contenuta in un celebre passo della sua Ittiofagia su
quanto piccoli, in fondo, fossero nel
Cinquecento i territori raggiunti dalla
fede cattolica; la chiave di lettura
proposta dal primo dei relatori, Michele Castelnovi (delluniversit di Genova) introdotto da Franco Salvatori, che
ha fatto gli onori di casa a Palazzetto
Mattei in Villa Celimontana, e da Pierluigi Natalia, del nostro giornale, che
ha moderato lincontro.
In un mondo di semianalfabeti,
comera lEuropa a cavallo tra Seicento
e Settecento, limpatto delle immagini
dellAtlas ha aggiunto Castelnovi
doveva essere fortissimo. Sulle ventitr
splendide carte geografiche i luoghi
mariani pi importanti sono indicati
con una stella, quelli meno significativi
con un anello, e non mancano anche i
santuari piccoli o poco noti presenti in
Cina e in America Latina. Anche un
santuario in Paraguay che non credevo
davvero di trovare ha chiosato padre
Morales, parlando del lavoro dei missionari-cartografi gesuiti nel Seicento.
Andrea Cantile, nel suo intervento, ha
invece ripercorso litinerario che ha
portato le mappae mundi medievali a
trasformarsi nella geografia moderna,

mentre il chirurgo Tommaso Claudio


Mineo ha parlato della sua passione
per liconografia della Madre di Dio,
grazie alla quale ha rintracciato e pubblicato immagini rare come quella della
misteriosa Madonna a cavallo di Scicli.
Lopera di Scherer nasce in un momento in cui la Compagnia di Ges
attraversa uno dei periodi pi critici
della sua storia, e documenta il cam-

biamento in atto nel culto di Maria a


cavallo tra Seicento e Settecento. Sfogliando la spessa e soffice carta bombacina delledizione anastatica diventa
palpabile il passaggio dalla devozione
barocca ai primi segnali di quello che
sar lilluminismo e lenciclopedismo;
pi che un libro, un anello di congiunzione tra due diverse concezioni del
mondo.

La Grecia e la penisola anatolica in una delle carte dellAtlas Marianus

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 24 maggio 2014

pagina 5

Una particolarissima guida ricostruisce


il senso profondo
di un luogo identitario della Chiesa
Perch ne rappresenta la storia
e significa il suo destino universale

Lorenzo Tealdy
Pianta dello Stato
della Citt del Vaticano
(1931-1932)

Sorprendente
Vaticano
Viaggio nel minuscolo Stato che coincide con il suo patrimonio culturale

di LUCETTA SCARAFFIA
strano pubblicare la guida di un luogo che, per
gran parte, impossibile,
o almeno molto difficile,
visitare. Ma la Guida generale alla Citt del Vaticano (Citt
del Vaticano - Milano, Musei Vaticani - Libreria Editrice Vaticana - Jaca
Book, 2012) presentata al grande
pubblico al Salone del libro di Torino una guida molto particolare,
sorta di compendio storico e artistico di un piccolo Stato, importantissimo dal punto di vista simbolico e
culturale. Un impeccabile Baedeker
che ricostruisce il senso profondo di
questo luogo e fa capire con grande
chiarezza che, come scrive Paolucci,
questo il luogo identitario della
Chiesa cattolica perch rappresenta
la sua storia e significa il suo destino
universale.
infatti il luogo in cui si addensano secoli di elaborazioni intellettuali e artistiche che hanno reso lessere umano quello che oggi, il luogo in cui sono nate e si sono definite
le massime istituzioni culturali: i
musei, la biblioteca, larchivio, e probabilmente anche il giardino botanico, che sono poi stati considerati
modelli da tutto il mondo. In Vaticano, nei secoli, stato costruito un
sistema culturale con il quale tuttora
conviviamo e con cui anche le cultu-

re digitalizzate pi moderne devono


fare i conti.
Si tratta infatti di un minuscolo
Stato che praticamente coincide con
il suo patrimonio culturale, un territorio quindi che si pu ben a ragione considerare patrimonio culturale
dellumanit, e lo non in modo
freddo, come una reliquia se pure
ben conservata, ma in modo vivo.
Uffici che si aprono ogni giorno fra
le meravigliose logge rinascimentali,
passanti che lanciano uno sguardo,
spesso distratto, a una fontana del

Borromini che a loro divenuta familiare, e un lavoro continuo di nuove creazioni architettoniche alcune
di grande livello, come laula Nervi
che si sostituiscono ad antichi edifici. Perch dalla storia che racconta
la guida, e che arriva fino ai giorni
nostri, scopriamo che in Vaticano,
non essendoci le rigide disposizioni
di una sovrintendenza, si interviene
sul territorio e sugli edifici con grande libert. Certo, oggi non ci permetteremmo pi di distruggere degli
affreschi del Mantegna per fare po-

Fontana del Candelabro (1930 circa)

sto a una nuova cappella, come


stato fatto nel 1780, ma per lungo
tempo rimasto comunque nei Papi
vivo il desiderio di dare unimpronta
personale al luogo. Come ben noto, i Pontefici non appartengono alla
stessa famiglia, non hanno il problema di garantire una continuit culturale con la dinastia che li ha preceduti: spesso, anzi, nemici della famiglia del Papa precedente, hanno voluto disporre diversamente del patrimonio della Chiesa.
questa vivacit, questo continuo
ricambio, che fa del Vaticano un
luogo vivo, per molti versi sorprendente. Ci si sorprende scoprendo soluzioni tecniche davanguardia come quelle costruite per lirrigazione
dei giardini accanto a resti antichissimi, a reperti di una storia che
precede quella del cristianesimo ma
che ne stata inglobata, non solo
metaforicamente: i musei possono
vantare la pi importante raccolta di
arte classica, la cui organizzazione
ed esposizione sono state affidate

tato dal vescovo di Roma, vicario di Ges Cristo. I giardini, in particolare, dei quali sono raccontate le avventurose vicissitudini, si prestano
molto a questo gioco di
significati: il Pontefice
che ama i giardini, il Papa giardiniere, un uomo
che cura le sue piante come il Papa pastore attento alle sue pecorelle.
Lacqua sempre segno
della grazia di Dio, per
questo abbondano le fontane. Le imbarcazioni sono anche la navicella della Chiesa e, cos come i
delfini, conducono alla
salvezza; il giardino segreto, quadrato, chiuso
fra le mura, rappresenta
anche ad artisti geniali come il Ca- la verginit di Maria.
Ma al tempo stesso, mentre i Papi
nova. Di questi Paolucci descrive
mirabilmente lintervento nella crea- giardinieri preparano giardini merazione del Braccio Nuovo, lultimo vigliosi e ricchi di simboli, fanno teomaggio che la nostra civilt ha sa- soro della dimensione mondiale delputo tributare allantico. Dopo nes- la Chiesa per farsi mandare, da tutto
suno sapr pi farlo con altrettanta il mondo, nuove piante. Il Vaticano
sensibilit e intelligenza. Dopo pre- diventa cos anche un ricco orto botanico, un museo della
natura. In cui per si
muovono anche Papi
Edifici e angoli di giardino
cacciatori, e si coltivano specie pregiate per
Tutto ha sempre un doppio significato
la tavola pontificia.
Accanto a quello mondano
Leggende si addensano quasi ovunque, e in
opera un alfabeto simbolico che ricorda
special modo nella
da chi abitato questo luogo
grande basilica di San
Pietro, dove laltare
della Bugia fronteggia
varranno la retorica o il filologi- quello di santa Petronilla, e la porta
smo.
del Bene e del Male quella della
Si scopre che ogni edificio, ogni Morte. Una citt proibita piena di
opera darte, hanno sempre un dop- fascino, che questa guida ci fa conopio significato: accanto a quello scere con attenta ricerca storica e armondano opera un alfabeto simboli- tistica, e aiuta a comprendere meglio
co che ricorda che quel luogo abi- cosa sia la Chiesa cattolica.

Le radici greche del cristianesimo


di MARCO BECK
La forza ci che fa di chiunque le
sottomesso una cosa. Quando esercitata fino in fondo, fa delluomo una cosa
nel senso pi letterale, perch ne fa un
cadavere.
Queste parole, lucide e taglienti come
lacciaio di una lama, spiccano allinizio
del saggio LIliade o il poema della
forza, secondo pilastro di una nuova,
densa e illuminante raccolta di scritti
nei quali Simone Weil (1909-1943), pensatrice e teologa di sangue ebraico ma
di fede intimamente cristiana, diede corpo alle sue appassionate ricerche sulla
religiosit di alcuni poeti, filosofi e
scienziati dellantica Grecia, antesignani
del Verbo evangelico grazie alla loro capacit dinnalzarsi verso lAssoluto.
Intitolato, sottolineando laspetto misterico, La rivelazione greca (Torino,
Adelphi, 2014, pagine 496, euro 28),
questo volume, che consente di amplia-

E nella sua visuale


lo scontro fra achei e troiani diventava
larchetipo di tutti i conflitti
con i loro lutti
e le loro sconfitte materiali e morali
re lorizzonte di una precedente edizione (La Grecia e le intuizioni precristiane,
Roma, Borla, 1967), si avvale della curatela di Maria Concetta Sala e Giancarlo
Gaeta. Dalle loro competenze scaturiscono, rispettivamente, una Nota sui
testi di taglio filologico e un saggio
postfatorio, Lo spirito greco riflesso
nel Vangelo, prezioso per orientare i
lettori nelle riflessioni weiliane. Non
meno utile risulta lapparato esegetico,
messo al servizio di traduzioni comunque limpide e pienamente fruibili.
Sviluppando la sua interpretazione
dellIliade, apparsa sui Cahiers du
Sud tra il 1940 e il 1941, Simone Weil
sdoppiava per cos dire il suo
sguardo sulla storia. Da studiosa, scrutava il cuore arcaico dellepopea omerica. Da patriota francese, non poteva

Sotto la luce di Omero


non osservare con angoscia le vicende
di quella Seconda guerra mondiale che
di milioni di combattenti stava facendo
delle cose nel senso pi letterale, degli straziati e strazianti cadaveri.
Sempre pi lo scontro fra Achei e Troiani diventava, nella sua visuale, larchetipo di tutti i conflitti, apportatori di
sciagure, lutti, sconfitte materiali e morali.
Mentre lEuropa si trasformava in un
immenso campo di battaglia, inondato
dal sangue di soldati e di inermi cittadini, lei stessa fu costretta a intraprendere
unaffannosa peregrinazione che da Parigi, invasa dalle truppe della Wehrmacht, la condusse a Marsiglia, Casablanca, New York e infine Londra dove, dopo un vano tentativo di unirsi alla Resistenza in Francia, si spense a soli trentaquattro anni per una tubercolosi aggravata dal suo rigoroso ascetismo. Era
lagosto del 1943. La violenza barbarica
delle armate belligeranti aveva ormai
raggiunto lacme dellorrore, senza che
nessun nuovo Omero potesse cantare
luguale desolazione di chi esercitava o
subiva latroce massacro.
NellIliade, poema della forza, Weil
addita il momento insieme iniziale, culminante e, paradossalmente, terminale
della grande poesia epica. Dopo lepopea della guerra di Troia, nulla pi germogli a suo avviso di letterariamente significativo. SullOdissea sorvola.
LEneide le sembra troppo declamatoria,
la Chanson de Roland troppo unilaterale.
Ma come giustifica, in sostanza, questo
esclusivismo iliadico?
Asserendo che sopra il clangore delle
armi, sopra le efferatezze dei guerrieri,
sopra il sentimento amaro della miseria
umana comune a vincitori e vinti, il
poeta stende un velo di pietas, di misericordia pre-cristiana equamente distribuita, quale non si rinviene pi in alcun
altro pos. Al dominio schiacciante della
violenza, inoltre, Omero contrappone,
volgendosi con nostalgia al tempo
sereno della pace, la potenza dellamore
e dellamicizia che, in episodi di toccante umanit, rinsalda i legami tra sposi,

tra genitori e figli, tra compagni davventura.


E che, alla fine del poema, riesce persino a riconciliare, in un clima di reciproca accoglienza, due nemici per definizione: il dolente re Priamo e il turbato eroe Achille, pentito di avergli
ucciso il figlio Ettore.
Il grande teatro ateniese del V secolo,
permeato dinterrogazione religiosa sul
destino umano e di spiritualit nella
rilettura critica dei miti, affascinava
Weil anche e soprattutto per le profetiche prefigurazioni del cristianesimo.
Tralasciando il laico (ma non agnostico) Euripide, la pensatrice francese privilegiava, fra le tragedie di cui lei stessa
traduceva i passi da sottoporre alla sua
penetrante ermeneutica, il Prometeo incatenato di Eschilo e lAntigone di Sofocle.
Nel titano crocifisso a una rupe della
Scizia per aver donato agli uomini il
fuoco contro il volere di Zeus in effetti plausibile scorgere, secondo la lettura
della Weil, una figura del Christus
patiens, di colui che con la sua sofferenza redentrice ha liberato lumanit dalle
catene del peccato. LAntigone sofoclea,
poi, preannuncia leroismo di tanti martiri cristiani in virt del coraggio con
cui sfida fino allestremo sacrificio di s,
in nome di un indomito senso della giustizia e di un irriducibile amore del
prossimo, lordine emanato dal re
Creonte di dare sepoltura al solo
Eteocle, difensore di Tebe, negandola
allaggressore Polinice, dopo che i due
fratelli si sono vicendevolmente uccisi in
duello.
Ma Platone il faro di questa navigazione in acque elleniche, il sole del sistema sapienziale elaborato da Weil per
collegare la fede dei Greci in unentit
divina con la fede dei cristiani in un
Dio trinitario. Chi dunque Platone?
Un mistico, erede di una tradizione mistica in cui lintera Grecia era immersa
e che affondava le sue radici nel pitagorismo e nei misteri orfico-eleusini, oggi
purtroppo irrecuperabili.
Mediante scavi, stupefacenti per
quantit e profondit, in dialoghi ad al-

ta temperatura filosofico-teologica, quali


Teeteto, Fedro, Simposio, Fedone, Timeo,
La repubblica, la giovane studiosa mostra come il padre della mistica occidentale fosse giunto a concepire un
corrispettivo del Figlio, un Logos me-

Simone Weil

diatore di salvezza tra il Padre e gli uomini grazie allarmonica circolazione di


un amore soprannaturale equiparabile
allo Spirito Santo: intuizione vertiginosa, peraltro suffragata da riscontri con il
vangelo giovanneo, santAgostino, san
Giovanni della Croce.
Limpressione che, innamorata della
sua tesi, Weil incorra in qualche forzatura, intesa a valorizzare la radice platonica e neoplatonica del pensiero cristiano ridimensionando la sorgente biblicoebraica. E tuttavia, al di l di possibili
riserve, va riconosciuto che il suo percorso, rimasto incompiuto e frammentario, tocca vertici assoluti in chiave di
meditazione se non addirittura di contemplazione. Il che avviene, in particolare, l dove il misticismo dellautrice di
Lombra e la grazia fa lievitare
lintellettualismo della compilatrice dei
Quaderni.
questo il caso del saggio pi corposo e organico ospitato nel volume adelphiano, Discesa di Dio: una ricapitolazione di gran parte delle piste di ricerca
tracciate nei testi precedenti, una sintesi
che rivendica alla civilt greca, prima
del declino ellenistico, unineguagliabile
eccellenza in tutti i campi di un sapere
ancora indissolubilmente unitario, capace di abbracciare teologia e filosofia, architettura e scultura, poesia e scienza,
matematica e musica. Sul fondamento
di una sorgiva concordia tra fides e ratio.
Non c dubbio che, naufraga nella
tempesta del conflitto mondiale, Simone Weil si proponesse, con la sua esaltazione del genio ellenico riscattato dallo
stereotipo del politeismo pagano, di offrire un contributo alla futura ricostruzione civile, morale e culturale di un
continente devastato. Il cristianesimo ripensato e rinvigorito alla luce di Omero, Sofocle, Platone avrebbe potuto (e
ancora oggi potrebbe) rappresentare un
modello ideale.
Un simile progetto, ora riaffidato alle
pagine della Rivelazione greca, resta pur
sempre attuale. E sarebbe un gran bene
se ne traesse ispirazione qualcuno dei
politici, degli intellettuali, degli uomini
di buona volont chiamati, in vista delle
prossime elezioni, a infondere nuova vitalit nelle illanguidite istituzioni
dellUnione europea.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

sabato 24 maggio 2014

Dalla Conferenza episcopale un messaggio al Paese

Tempo di speranza
per lItalia
ROMA, 23. Dare speranza e far
sentire lattenzione e laffetto
dei vescovi a quanti sono in difficolt specialmente anziani, pensionati, disoccupati, giovani in un momento cos particolarmente complesso e carico di sfide umane, culturali, sociali e religiose. questo
il senso del messaggio al Paese che i
presuli italiani hanno diffuso al termine dellassemblea generale riunita
a Roma dal 19 al 22 maggio scorsi.
Il documento stato presentato, insieme al comunicato finale dei lavori, dal cardinale presidente della
Conferenza
episcopale
italiana
(Cei), Angelo Bagnasco, che questa
mattina, venerd, ha incontrato i
giornalisti.
Nel messaggio si sottolinea come,
invitati dalle stimolanti parole del
Santo Padre, il cui intervento, come noto, ha aperto lassemblea
della Cei, i vescovi hanno avvertito
lurgenza di entrare nei luoghi
famiglia, mondo del lavoro e migranti dove pi forte la sofferenza e il disagio della gente. Primo tra tutti, appunto, la famiglia,
fortemente penalizzata da una cul-

tura che privilegia i diritti individuali e trasmette una logica del


provvisorio.
Altra grande preoccupazione che
i vescovi avvertono con sofferenza
e speranza quella che il Papa ha
chiamato l'affollata sala dattesa di
disoccupati, cassaintegrati, precari
dove il dramma di chi non sa come
portare a casa il pane sincontra con
quello di chi non sa come mandare
avanti lazienda. Di qui, linvito
alla solidariet, alla fiducia e al coraggio di non cedere alle difficolt e
a cercare insieme nuove vie di sviluppo sociale con unattenzione privilegiata ai giovani. A tal fine i
presuli invitano le istituzioni a porre
il lavoro come una priorit su cui
concentrare limpegno di tutti.
Quanto al fenomeno dellimmigrazione che proprio in questi
giorni registra nuovi drammatici capitoli i vescovi, se da un lato incoraggiano la solidariet di quanti
con generosit aprono le porte delle
loro case e del loro cuore, dallaltro invitano le istituzioni italiane e
degli altri Paesi a farsi carico di
questa situazione che coinvolge in

Presentati ai vescovi i rapporti di Caritas e Migrantes

Solidariet senza confini

maniera spesso massiccia lItalia, ma


interessa tutta l'Europa. Infatti, i
vescovi ritengono che i principi
umani e cristiani che hanno ispirato
la nascita dellUnione Europea rimangono validi e vadano ripresi per
unapplicazione reale, in una politica favorevole alla giustizia sociale,
al lavoro per tutti, al sostegno della
famiglia, alla vita, alla dignit della
persona, alla solidariet interna ed
estera, allaccoglienza pi attiva e
condivisa dei migranti e rifugiati e a
una missione per la pace e la libert
religiosa nel mondo. In questottica, viene anche sottolineato come la
partecipazione attiva alle ormai
imminenti elezioni europee
unopportunit per esercitare la propria co-responsabilit per il futuro
dellEuropa.
Quanto al comunicato finale
dellassemblea, si sottolinea come
comunione e comunicazione della
fede sia il binomio che ben sintetizza lo spirito che ha animato i lavori dedicati in particolare alla modifica dello Statuto e allapprofondimento degli Orientamenti per lannuncio e la catechesi in Italia. Lavori segnati in profondit dallintervento inaugurale di Papa Francesco,
che ha ribadito limportanza della
partecipazione e della collegialit in vista di un discernimento
pastorale che si alimenta nel dialogo, nella ricerca e nella fatica del
pensare insieme. In questa prospettiva, si legge nel comunicato finale, i vescovi hanno discusso e
deliberato lapprovazione della modifica da sottoporre alla recognitio
della Sede Apostolica dellart. 26
dello Statuto della Cei, stabilendo
che la nomina del presidente della
Conferenza sia riservata al Sommo
Pontefice, che lo sceglie da una terna di vescovi diocesani votati a
maggioranza assoluta dallassemblea
generale.

In Danimarca

Corsi
di prevenzione
al divorzio
ROMA, 23. Quasi seicentomila interventi di aiuto materiale a favore
di persone e famiglie in difficolt
erogati da ottocentoquattordici
centri di ascolto Caritas o servizi
collegati presso centoventotto diocesi italiane: sono i principali numeri forniti ieri dalla Caritas Italiana durante lassemblea generale
della Conferenza episcopale italiana (Cei), conclusasi in Vaticano.
Come riferisce il Servizio di informazione religiosa, accanto allimpegno per far fronte allemergenza
sociale (con oltre undicimila iniziative particolari promosse sul territorio), la Caritas ha coordinato
gli aiuti umanitari della Chiesa
cattolica italiana negli scenari devastati dalla violenza in Siria, Iraq,
Sud Sudan, Nigeria e Colombia, e
da disastri naturali, come a esempio il tifone Haiyan abbattutosi
sulle isole delle Filippine centrali a
inizio novembre.
Complessivamente Caritas Italiana ha realizzato interventi di solidariet (tra emergenze, cooperazione e microprogetti) in settantuno Paesi, in coordinamento con la
rete internazionale. Il direttore nazionale, don Francesco Antonio
Soddu, ha parlato di un proliferare
di progetti e attivit nati da una
lettura rinnovata dei bisogni necessaria a riconoscere i percorsi
multiproblematici e per questo anche difficilmente categorizzabili
delle povert. A livello nazionale
ha spiegato Soddu il filo rosso stato costituito dallattenzione costante ai giovani e dal tema
della formazione: Si sottolineata la necessit di dare ai giovani
prospettive di senso e occasioni di
servizio, soprattutto in un periodo
di crisi in cui molti rischiano di es-

sere travolti da apatia e demotivazione.


Sul fronte dellassistenza ai migranti, la Chiesa opera invece attraverso la Fondazione Migrantes.
Nel rapporto presentato allassemblea della Cei, sono enumerati
centocinquanta progetti diocesani,
nel triennio 2011-2013, e alcuni
progetti nazionali come quello che
riguarda la scolarizzazione dei figli
della gente dello spettacolo viaggiante. Tale progetto si sviluppato in questi anni in diverse regioni
del Nord e del Centro Italia coinvolgendo oltre cinquecento ragazzi. Inoltre, proseguito il contributo per il rimpatrio delle salme,
di cui hanno beneficiato finora oltre centocinquanta persone (quarantacinque di sedici diversi Paesi
nel solo 2013). La morte improvvisa o per violenza di alcuni stranieri che sono soli in Italia spiega il direttore di Migrantes, monsignor Giancarlo Perego pone il
problema dellinformazione delle
famiglie
dorigine
e
spesso
dellaiuto, soprattutto per gli stranieri che compiono lavori occasionali o sono irregolari sul territorio,
per il rimpatrio delle salme o per
una sepoltura in Italia. Nei nostri
cimiteri delle aree metropolitane
per mesi rimangono allobitorio
decine di salme di persone straniere, senza che nessuno si occupi del
rimpatrio.
Consistente anche limpegno per
assistere gli italiani allestero, attraverso quattrocento sacerdoti missionari. Lemigrazione italiana in
crescita. Migrantes cura soprattutto liter di formazione linguistica e
pastorale, oltre agli aspetti logistici
come lalloggio, la previdenza e la
salute.

COPENAGHEN, 23. La famiglia si sostiene anche affiancando le coppie


in crisi, aiutandole a superare le inevitabili difficolt legate alla vita matrimoniale. Ne convinta la Caritas
Danimarca che rilancia i cosiddetti
corsi di prevenzione al divorzio
che partiranno nellautunno prossimo. Liniziativa, come viene spiegato nel sito in rete dellorganismo caritativo della Chiesa cattolica in Danimarca, trae spunto dai risultati di
unindagine pubblicata a fine aprile
dal Centro nazionale per la Ricerca
sociale, sugli interventi preventivi
per aiutare le coppie in difficolt.
Lo studio ha preso in considerazione lefficacia di tredici diversi
metodi di aiuto alla coppia in crisi,
basati sulla comunicazione e la gestione dei conflitti, indicando come
particolarmente efficaci nel contesto
danese tre percorsi. Proprio uno di
questi metodi il Prevention Relationship Enhancement Program
sar quello utilizzato dalla Caritas
in autunno. Un percorso simile,
aperto alle coppie in crisi, ma anche
a chi si sta preparando al matrimonio, era gi stato avviato nel febbraio di due anni fa. Abbiamo bisogno ha spiegato la coordinatrice
Caritas, Mia Toldam Korsgrd di
pensare alla prevenzione delle separazioni anche a livello politico.
Anche perch un bambino danese
su tre oggi figlio di genitori separati. E, come noto, le separazioni
e i divorzi hanno gravi conseguenze
negative sia sul piano economico
che personale, soprattutto per i
bambini. E aggiunge: A lungo
termine, i figli di genitori divorziati
sono pi fragili e tendono a fare
meno bene a scuola, ad avere problemi di salute mentale fino al rischio criminalit.

Appello dellarcivescovo di Canterbury alla comunit internazionale

Ogni tentativo per salvare la Nigeria


LONDRA, 23. Occorre che la comunit internazionale offra alla Nigeria
con umilt e rispetto un aiuto e un
sostegno concreto per affrontare
Boko Haram. quanto ha dichiarato nei giorni scorsi larcivescovo
di Canterbury, Justin Welby.
In una lettera il primate della Comunione anglicana ha affermato che
per sconfiggere lorganizzazione
estremista Boko Haram, che il mese scorso ha rapito 276 studentesse
nigeriane dalla loro scuola di Chibok, a nord della Nigeria, occorreranno una combinazione di lavoro
di polizia locale, di conquista dei
cuori e delle menti delle popolazioni locali e un attento sviluppo spirituale ed economico.
Welby, che ha fermamente condannato il rapimento delle ragazze
e le violenze avvenute nei mesi scorsi, ha sottolineato che lintervento
esterno sempre difficile e compli-

cato. In primo luogo, la nostra storia come potenza coloniale e il ruolo degli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan rende entrambi i Paesi (e
in effetti gran parte dell'Occidente
cristiano) sospetti per molti musulmani. Ricordando con dolore la
morte di centinaia di vite umane nel
Paese africano, larcivescovo di Canterbury ha ribadito che laiuto deve essere offerto con umilt e rispetto a un popolo che soffre in un
Paese dai grandi talenti e dalle
enormi potenzialit. Soprattutto,
siamo chiamati a identificarci con i
poveri e i sofferenti nella preghiera.
E quindi agire poich Dio ci chiama a essere la risposta alla nostra
preghiera.
Ben armati e ben finanziati, gli
uomini di Boko Haram, secondo il
primate della Comunione anglicana,
hanno come obiettivo dichiarato
quello di stabilire un califfato isla-

mico radicale ed estremista nel nord


del Paese. Cristiani e musulmani, e
i loro luoghi di culto, sono stati attaccati, e soprattutto diverse nostre
diocesi sono state gravemente colpite. La Comunione anglicana in Nigeria ha aggiunto Welby intimamente coinvolta nella ricerca di
una soluzione, anche attraverso il
dialogo interconfessionale.
In una recente intervista rilasciata
allemittente Radio 4, Justin Welby ha sottolineato che nonostante
Boko Haram sia un gruppo disomogeneo e irrazionale, le autorit
nigeriane dovrebbero cercare di negoziare con esso. Larcivescovo,
che in passato ha avuto esperienza
di trattative con gruppi armati nel
Delta del Niger, ha ammesso che i
negoziati con lorganizzazione saranno molto difficili. Ritengo tuttavia che occorra provare in ogni
caso.

Inizio della missione


del nunzio apostolico in Canada
Il 5 febbraio, monsignor Luigi Bonazzi, arcivescovo titolare di Atella,
giunto in Canada, dove ha ricevuto il cordiale benvenuto della signora Chantal Chastenay, capo aggiunto del Protocollo del ministero degli
Affari Esteri; del presidente della
Conferenza dei vescovi cattolici del
Canada, monsignor Paul-Andr Durocher, arcivescovo di Gatineau; e di
monsignor Maurizio Bravi, incaricato daffari ad interim della nunziatura apostolica di Ottawa.
Il 21 febbraio, presso il ministero
degli Affari Esteri, ha presentato la
copia delle lettere credenziali alla signora Chastenay.
Il 13 marzo, nella residenza ufficiale di Rideau Hall, si tenuta la
cerimonia di presentazione delle lettere credenziali a David Johnston,
governatore generale del Canada, il
quale ha rivolto calorose parole di
benvenuto e di stima al rappresentante pontificio. Sottolineando le ottime relazioni fra la Santa Sede e il
Canada, ha ricordato con emozione
il suo primo incontro con Papa
Francesco durante le celebrazioni
dinizio pontificato, ha fatto menzione del gruppo parlamentare di
amicizia Canada - Santa Sede costituitosi oltre un anno fa e ha rilevato
come molti canadesi apprezzino

lazione della Santa Sede nella promozione della giustizia e del dialogo tra le religioni.
In precedenza, il 6 marzo, prima
dellinizio ufficiale della missione di
monsignor Bonazzi, John Baird, ministro degli Affari Esteri, aveva voluto che il nuovo rappresentante
pontificio prendesse parte a un
pranzo di lavoro, tenutosi presso il
ministero degli Esteri, al quale erano convocati i leader cattolici del
Paese. Fra loro, gli arcivescovi di
Toronto, di Ottawa e di Gatineau, e
alcuni responsabili nazionali di organismi per la cooperazione e le attivit caritative. Lincontro stato
voluto per ribadire limpegno
dellattuale Governo nel campo della promozione della libert religiosa,
anche attraverso aiuti concreti da
destinare a comunit cristiane perseguitate.
Approfittando della riunione del
consiglio permanente, che si svolta
il 20 marzo, il nuovo nunzio apostolico ha reso visita alla sede della
Conferenza episcopale canadese, per
presentare le lettere commendatizie
del segretario di Stato, cardinale
Pietro Parolin, al presidente dellepiscopato, monsignor Paul-Andr Durocher, alla presenza dei monsignori
Douglas Crosby, vescovo di Hamilton, vice presidente; Lionel Gen-

Presieduta dal vescovo Corbellini

Celebrazione in Vaticano per la festa


di Maria Ausiliatrice
Alla vigilia della festa di santa Maria Ausiliatrice, i responsabili e i dipendenti della Tipografia vaticana, dellOsservatore Romano e del Servizio fotografico del giornale hanno partecipato alla messa, celebrata nella cappella
del Coro della basilica di San Pietro, venerd mattina, 23 maggio. La concelebrazione stata presieduta dal vescovo Giorgio Corbellini, presidente ad
interim dellAutorit di informazione finanziaria e presidente dellUfficio
del lavoro della Sede Apostolica e della Commissione disciplinare della Curia romana. Insieme con lui hanno concelebrato i salesiani don Sergio Pellini, direttore della Tipografia Vaticana Editrice LOsservatore Romano, e
don Pier Antonio Gullino. Allinizio della celebrazione, don Pellini ha rivolto un breve saluto. Erano presenti, tra gli altri, il direttore, il vicedirettore e il segretario di redazione del nostro giornale.

dron, vescovo di Saint-Jean - Longueuil, e Anthony Mancini, arcivescovo di Halifax-Yarmouth, entrambi co-tesorieri. Erano presenti anche
altri presuli, membri a diverso titolo
del consiglio permanente, tra i quali
il cardinale Grald Cyprien Lacroix,
arcivescovo di Qubec e primate del
Canada.
Prima ancora, il 12 marzo, monsignor Luigi Bonazzi aveva avuto opportunit di conoscere i membri
dellassemblea dei vescovi del Qubec, riuniti a Cap de la Madeleine.
Accolto da monsignor Pierre-Andr
Fournier, arcivescovo di Rimouski e
presidente dellorganismo episcopale
provinciale, ha potuto fare conoscenza diretta dei ventisei presuli l
convenuti, presentandosi come un
fratello che desidera servire, camminare e lavorare con loro. In seguito,
il rappresentante pontificio ha incontrato, a Toronto, i vescovi
dellOntario e, ad Halifax, i presuli
della regione dellAtlantico.

Lutto nellepiscopato
Monsignor Paul-Emile Charbonneau, vescovo emerito di Gatineau (fino al 1982 diocesi di Hull)
in Canada, morto mercoled 14
maggio allet di novantadue anni. Era infatti nato il 4 maggio
1922 a Sainte-Thrse-de-Blainville, nella diocesi di Saint-Jrme. Ordinato sacerdote il 31
maggio 1947, era stato eletto alla
Chiesa titolare di Tapso il 15 novembre 1960 e nominato ausiliare
di Ottawa. Il 18 gennaio 1961
aveva
ricevuto
lordinazione
episcopale. Il 21 maggio 1963 era
stato nominato vescovo di Hull.
Il 12 aprile 1973 aveva rinunciato
al governo pastorale della diocesi. Ultimo vescovo canadese ad
aver partecipato al Vaticano II,
aveva dedicato gli ultimi anni
alla formazione dei sacerdoti. Le
esequie saranno celebrate sabato
31 maggio allOratoire SaintJoseph di Montral.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 24 maggio 2014

pagina 7

Medaglia coniata nel 1965


da Enrico Manfrini per ricordare lo storico
abbraccio tra Paolo VI e Atenagora

La testimonianza di Papa Francesco sulle orme dei suoi predecessori nella terra di Ges

Fratello del mondo


di LEONARD O SANDRI
La visita papale in Terra Santa sta
suscitando a livello internazionale
uneco vastissima nel contesto ecclesiale, in quello ecumenico e interreligioso, ma non meno in quello sociale e politico. I viaggi dei Pontefici
hanno sempre risvegliato interesse e
attese, con difficolt di vario genere,
ma la straordinaria personalit di
Papa Francesco potr rendere del
tutto singolare quello ormai imminente. Lo seguiranno idealmente innumerevoli uomini e donne di ogni
religione e condizione, credenti e
non, di ogni popolo e nazione.
Il fascino di Gerusalemme, citt
santa e irrinunciabile per le tre religioni monoteiste, a tutti noto. Come pure il suo messaggio universale,
radicato in quella pace che il suo
nome lega inscindibilmente alla sua
missione. Fascino e messaggio si intrecceranno senzaltro a quelli che
suscitano le parole e i gesti del vescovo di Roma, alimentando aspettative diverse e addirittura contraddittorie. Il Medio oriente non vorr
farsi sfuggire la presenza del Papa
per gridare davanti al mondo intero
le sue sofferenze e gli interminabili
attentati alla pace. E cos reclamare
il rispetto dei diritti delle componenti pi deboli, come di quelle pi
promettenti, quali sono i giovani, ma
anche delle minoranze religiose e sociali.
Penso che il Papa, sulla scia dei
suoi predecessori, intenda farsi vicino alla popolazione per conoscerla
direttamente e assicurare la disponibilit a condividerne le prospettive
di miglioramento, tentando di far
giungere la sua sollecitudine allintera area che ruota attorno alla terra di
Ges. Egli cercher di parlare agli
uomini e alle donne concreti che
abitano in una dimensione tanto incerta la loro unica esistenza e vorr
perci mostrare tutta la comprensione per la loro reale condizione. Dal
programma si evince il desiderio di
dialogare, sia in Giordania, sia in
Palestina e Israele, come a Gerusalemme, con tutte le anime che compongono quel mosaico religioso e
sociale. Bench larco ristretto di tre
giornate imponga evidenti limitazioni, sono previsti incontri con le pubbliche autorit e i responsabili dei
Paesi che il Papa visiter. Spetta a
loro, del resto, consentire a tutti di
contribuire, lavorando anchessi strenuamente e per primi, a edificare un
avvenire di vicendevole convivenza,
che sia rispettosa non solo di alcuni
diritti, bens di tutti quelli fondamentali, a cominciare da unautentica libert religiosa. Questo aspetto
potrebbe gi costituire un traguardo
ineguagliabile. La mediazione spirituale del passaggio papale potr essere incisiva nel trovare vie di soluzione possibili alle endemiche difficolt del territorio.
Dire possibili non significa
mancare di speranza quasi alludendo
a risultati prevedibilmente modesti
gi in partenza. piuttosto cercare
di non rimanere estranei al vero contesto della Terra Santa, la quale esige ritmi equilibrati e passi prudenti,
per non urtare anzich avvicinare.
Nella terra in cui Dio ha adottato la
logica della incarnazione, si impongono metodi umili, che non intendono autorizzare o favorire la rassegnazione, ma solo evidenziare lindispensabile realismo.
Le soluzioni possibili sono quelle misurate sulla realt locale in tutta
la sua problematicit, che potremmo
definire oggettiva e forse persino costitutiva. Tanta parte della storia
umana confluisce su quella terra,
con ombre e luci. Ci non va dimenticato, bench mai ritenuto tale
da bloccare la novit, sempre possibile. Del resto, in termini assoluti,
proprio in Terra Santa che apparsa
la novit delle novit, lirruzione di
Dio nella storia con la sua incarnazione.
Lannuncio e la preparazione del
grande appuntamento ha, per, ribadito chiaramente la sua dimensione
religiosa. questa la priorit. Papa
Francesco, quale successore dellapostolo Pietro, si reca nella terra delle
origini cristiane e sotto gli occhi di
tutta la Chiesa, anzi sentendone pulsare il cuore, rinnova la professione
di fede nel Cristo, il Figlio del Dio
vivente. Il servizio petrino ha la fondamentale preoccupazione di proclamare la centralit di Cristo. Se ci
avviene in Terra Santa per riappropriarsi della esperienza ecclesiale

nella sua totalit e dare a essa un


impulso ancora maggiore. Saranno
giorni di ringraziamento a Dio per
quanto nei secoli la famiglia ecclesiale ha cercato di compiere in fedelt
al suo amore e di rinnovato slancio
alla corsa del Vangelo. Ma sar tempo favorevole anche per chiedergli
perdono per quando la centralit di
Cristo stata dimenticata, o almeno
disattesa, e i cristiani hanno offuscato la loro missione spirituale. La volont tanto evidente in Papa Francesco di farsi fratello del mondo intero, senza alcuna esclusione di persona, non discende da questa centralit di Cristo, il quale si consegnato
fino alla croce per assicurare lamore
universale di Dio? Tale centralit risveglia la responsabilit verso quanti
sono vittime innocenti di violenze
mai volute, che colpiscono addirittura la loro sopravvivenza. Gli interessi, spesso oscuri, che guidano le sorti
dei popoli devono lasciare posto alla
luce che il mistero di Cristo quando
evocato, e ancor pi se celebrato
e vissuto, porta con s. Cristo ci ha
comunicato quella irrinunciabile tensione verso il Padre che inscindibile dalla vicinanza a ogni uomo e a
ogni donna. Il Papa aprir la visita
con un segnale di questo genere, salutando ad Amman i rifugiati e i disabili, e cos ponendo al primo posto quanti sono considerati ultimi.
Dalla centralit di Cristo dipende
la corretta recezione della dimensione ecumenica e interreligiosa della
visita. Il successore di Pietro si reca
a Gerusalemme per abbracciare il
successore del fratello Andrea nel
cinquantesimo anniversario dellincontro tra Paolo VI e il Patriarca ecumenico Atenagora. Francesco e Bartolomeo, davanti a tutte le Chiese e
al mondo, rinnoveranno quel gesto
di incalcolabile portata. Nel nome di
Cristo, unico loro Signore e pastore

della Chiesa una, compiranno quella


profezia che da un lato raccoglie
cinquantanni fecondi di frequentazione ecumenica e dallaltro rilancia
un proposito irreversibile, quello
di non darsi mai per vinti finch nella sua pienezza la preghiera di Cristo al Padre si realizzi: Ut omnes
unum sint.
Se insieme guardiamo al Crocifisso, che risorto e ci ha donato lo
Spirito di unit, senza scontrarci a
motivo delle perduranti distanze, ci
ritroveremo molto pi vicini di
quanto pensiamo di essere. San Giovanni Paolo II, e sulle sue tracce il
Papa emerito Benedetto XVI, furono
in Terra Santa e sempre le visite ebbero una spiccata sensibilit ecumenica e interreligiosa. Ebrei e musulmani sanno che in quella Terra Santa sono, insieme ai cristiani, interpellati da tutto e da tutti a dialogare
fraternamente. Debbono, perci, riconoscersi il dovuto rispetto per
lidentit propria di ciascuno e vicendevolmente garantirsi sulla medesima terra lindispensabile mobilit
e, specialmente, laccesso ai luoghi
santi di ciascuna comunit.
C una mediazione, che definirei
necessaria, atta a favorire le finalit
della visita appena accennate ed
quella della comunit cattolica. Per
questo penso al pellegrinaggio papale come a un ritorno alle orme, non
solo storiche, bens spirituali di Ges. L dove tutto ebbe inizio, ancora
oggi vi sono i custodi e i testimoni
viventi di quelle sante origini. Tra
questi vi sono i figli e le figlie della
Chiesa cattolica. Essi attendono la
consolazione e lincoraggiamento del
Papa, vescovo di Roma, al quale nei
secoli hanno voluto rimanere strettamente uniti e al quale sono immensamente riconoscenti perch sanno
bene di non essere mai stati abbandonati.

I locali rappresentanti
pontifici
sono una speciale
espressione
della
sollecitudine papale.
La Chiesa latina
raccolta nella diocesi
patriarcale di Gerusalemme, che oltre alla citt santa, comprende le comunit di Palestina, Israele,
Giordania e Cipro. Ugualmente la comunit latina della
Custodia francescana operante
nei santuari sorti sui principali luoghi santi nei Paesi sopracitati, giungendo per anche in Siria e in Egitto. Accanto a esse sono operanti le
Chiese orientali cattoliche di tutte le
tradizioni: i melchiti, tanto numerosi, i maroniti, i siri, gli armeni, i caldei. Potremmo definire imponente la
rete pastorale cattolica per la generosit e la competenza con la quale, in
campo educativo, assistenziale, sanitario, caritativo, le Chiese citate
con il formidabile sostegno di innumerevoli famiglie religiose maschili e
femminili realizzano in Terra Santa. Si distinguono anche nellaffrontare problematiche, talora molto gravi, quali linarrestabile emergenza
dei migranti. Per tutto ci sono opportunamente rappresentate, insieme
alla Congregazione orientale, nelle
commissioni bilaterali tra la Santa
Sede e Israele e Palestina.
Ringrazio le comunit ecclesiali
del mondo intero, che sotto varie
forme e specialmente con la colletta
voluta dai Papi per la Terra Santa,
mostrano la loro costante generosit,
e le incoraggio a intensificare la preghiera per quelle Chiese e la loro conoscenza, grazie specialmente ai pellegrinaggi. Lintenzione pi urgente
di chiedere al Signore che rincuori
i cristiani orientali a rimanere l dove sono nati quali orme spirituali del

passaggio storico di Cristo. Le istanze degli Stati e degli organismi internazionali dovranno per tutelare
in modo adeguato la presenza pastorale delle Chiese e programmare senza ritardi prospettive di speranza,
specie in ambito occupazionale e
abitativo, affinch i giovani possano
rimanere in Terra Santa a garantirne
il futuro.
Una mediazione necessaria, ho
detto, perch spetta alle Chiese locali di condurre quotidianamente la
possibile collaborazione ecumenica e
interreligiosa. E le giovani generazioni sono il terreno pi fertile: la
capillare presenza scolastica cattolica
dallinfanzia fino a livelli universitari
prova di questa consapevolezza,
con laccoglienza talora persino
maggioritaria riservata ai non cattolici. Lo testimoniano, per esempio, la
Bethlehem University e, sempre a
Betlemme, listituto Effet per bambini portatori di handicap uditivo,
ambedue sorti a memoria del pellegrinaggio di Paolo VI.
Una pace stabile per la Terra Santa e il ritorno della pace nelle nazioni circostanti: il migliore auspicio

Ad Aversa la beatificazione dei martiri Mario Vergara e Isidoro Ngei Ko Lat

Un prete e un laico uniti nella missione


di ULDERICO PARENTE
Un prete e un laico uniti dallo
stesso desiderio di annunciare Cristo al mondo e accomunati dalla
stessa sorte: martiri per la fede e la
carit. Si tratta di Mario Vergara,
sacerdote del Pontificio istituto
missioni estere, e del catechista Isidoro Ngei Ko Lat, che vengono
beatificati sabato pomeriggio, 24
maggio, nella cattedrale di Aversa,
dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle
cause dei santi in rappresentanza
di Papa Francesco.
Padre Vergara nacque a Frattamaggiore (Napoli), diocesi di
Aversa, il 18 novembre 1910, e fu
battezzato due giorni dopo nella
parrocchia di San Sossio levita e
martire. Il 5 ottobre 1921 entr nel
seminario di Aversa, dove rest fino allautunno del 1927, quando fu
inviato al Pontificio seminario campano di Posillipo-Napoli tenuto
dai gesuiti. L11 agosto 1929 fece
domanda per essere accolto nel
Pontificio istituto missioni estere
(Pime). Ammalatosi dovette rientrare da Monza a Posillipo, dove
frequent i primi tre anni di teologia, attendendo fiducioso di poter
tornare nel Pime.
Nellestate del 1933, venne riammesso nel Pime e inizi il noviziato
a Genova. Il 1 agosto 1934 emise il
giuramento perpetuo di fedelt
allistituto e di consacrazione alla
missione. Gli venne comunicata
quindi la destinazione per la missione: Toungoo, sulle aspre montagne della Birmania orientale. Il 26
agosto 1934 venne ordinato sacerdote a Bernareggio dal cardinale
Ildefonso Schuster, arcivescovo di
Milano. Il giorno seguente celebr
la sua prima messa a Frattamaggiore. Il 30 settembre 1934 part per la
Birmania. In un solo anno impar
tre lingue, prese confidenza con la
gente, le religioni e i costumi locali. La realt era drammatica: pochi
i missionari, scarsi i mezzi, povera
la gente, lingiustizia palese.
Alla fine del 1935 gli fu assegnato il distretto di Citaci. Si impegn con ogni sua forza in unazione di evangelizzazione e di promo-

zione umana, ottenendo risultati


eccezionali, che gli valsero la fiducia della popolazione. Per poter
operare con risultati pi duraturi,
scelse catechisti tra la gente del posto. Studiava anche manuali di medicina per rendersi utile. Si ammal di malaria, di tifo, di dissenteria;

Vergara, ne odi subito la fede ardente e limpegno per la promozione umana.


In un viaggio alla ricerca di catechisti indigeni, il missionario conobbe e scelse Isidoro Ngei Ko
Lat. Questi era nato a Taw Pon
Athet tra il 1918 e il 1920 da poveri
genitori cattolici. Rimasto presto
orfano, era stato in contatto con i
missionari del Pime. Avrebbe voluto diventare sacerdote e per questo

Comprensione
e perdono

ma nulla riusciva a fermare la sua


ansia missionaria. Vi riusc, per, il
secondo conflitto mondiale, in
quanto lInghilterra, che aveva il
protettorato sulla Birmania, viet a
tutti i missionari italiani di continuare nel loro apostolato e li espulse, inviandoli nei campi di prigionia dellIndia. Qui, spostato in vari
luoghi, dovette attendere la fine
del 1946, in una forzata inoperosit
e in situazioni igienico-sanitarie
difficili.
Ritornato in Birmania, accett il
progetto di monsignor Alfredo
Lanfranconi, vicario apostolico di
Loikaw, di fondare una nuova missione allestremit della frontiera
orientale, dove si trovavano un
centinaio di villaggi immersi nella
giungla. A Tarudd, dove si stabil
inizialmente, operava un certo Tire, che sfruttava la popolazione
sottoponendola a ogni sorta di angherie. Quando conobbe padre

Il ministero di padre
Vergara fu caratterizzato da
una particolare sensibilit
spirituale che si chinava con
stupenda tenerezza sulla
difficile realt esistenziale,
tracciando le linee di un
insegnamento che, nel segno
della speranza, era capace di
umanizzare evangelizzando.
Cos larcivescovo Vincenzo
Pelvi ha ricordato padre
Mario Vergara durante il
convegno in preparazione
alla beatificazione, svoltosi
nei giorni scorsi a
Frattamaggiore. Il
missionario, ha aggiunto il
presule, si presentava come
il samaritano che percorreva
la strada della comprensione
e del perdono. Nella sua
preghiera non presentava un
ideale di terra da conquistare
o trasformare, ma lamore
alla persona, specie in
situazione di emarginazione e
disagio sociale. Il martire
ha insegnato a essere vicini
al popolo, comunit di
salvati, con i variegati
problemi e le umili e
complesse esigenze del
vissuto quotidiano.

era entrato anche in seminario, ma


una grave malattia glielo imped.
Le difficolt della missione a est
di Loikaw erano molto chiare anche ai superiori del Pime, che mandarono in aiuto di padre Vergara
un giovane, coraggioso e intraprendente missionario, padre Pietro
Galastri, il quale raggiuntolo a Tarudd, svolse un lavoro enorme,
contribuendo efficacemente al consolidamento della missione. Nel
1948, intanto, la Birmania aveva ottenuto lindipendenza. Ma tale risultato, in luogo di determinare
una pacificazione del Paese, provoc una sanguinosa e lunga guerra
civile, da parte di un movimento
ribelle, che a Shadaw, dove si era
trasferita la comunit dei due missionari, faceva capo al comandante
Richmond, alleato di Tire.
in questo clima che matura il
martirio. Gli atti di violenza e di
intimidazione nei confronti dei cattolici cominciarono fin dai primi
mesi del 1950, intensificandosi
nellaprile dello stesso anno. Nella
prima decade di quel mese, infatti,
il catechista Giacomo Clei fu imprigionato a Tarudd. Poco dopo
si diffuse la notizia della cattura e
delluccisione di un altro catechista,
Pio. Per evitare che altri catechisti
venissero presi dai ribelli, padre
Vergara chiese un incontro a Shadaw con Tire, fissato per il 24
maggio 1950. Arrivati al centro di
Shadaw, Mario e Isidoro, che lo
accompagnava, ebbero la sorpresa
di trovare Richmond al posto di
Tire. Invece di trattare la liberazione del Clei, il missionario fu sottoposto a un duro interrogatorio.
Alla stessa ora fu assalita la casa
della missione, dove si trovava padre Pietro Galastri, che fu portato
nella foresta e ucciso: nessuno pot
essere testimone della sua morte e
il suo corpo fu lasciato in pasto alle belve.
Dopo linterrogatorio, padre Vergara e Isidoro vennero ammanettati
e condotti verso il fiume Salween,
scortati da soldati ribelli. La loro
via crucis dur almeno sei ore, terminando sulle rive del fiume verso
lalba del giorno seguente, gioved
25 maggio 1950.

per la visita
papale. La condizione
del
Medio
oriente tutta sospesa tra
laccettabile convivenza di alcuni
contesti e la dolorosa condizione di
altri, quali la Siria, lIraq e lEgitto.
Si far, perci, accorata in quei giorni la supplica perch la pace annunciata a Betlemme non sia continuamente e pesantemente smentita.
Non manca, purtroppo, di motivazioni il timore che esplodano contrasti e conflitti, sempre latenti. La
Chiesa intera dovr affiancare il Papa mentre cercher di strappare dal
cuore di Dio il dono della pace.
Preghiera intensa e risveglio delle
coscienze circa le responsabilit di
tutti, senza misconoscere le proprie,
potranno sostenere Papa Francesco
che, a nome della Chiesa, si reca l
dove tutti siamo nati, come dice il
salmo, per annunciare pace ai vicini e ai lontani. La Congregazione
per le Chiese orientali custodisce
unopera in bronzo di Angelo Biancini, che riproduce labbraccio avvenuto nel 1964. Forse un bozzetto
di due opere in ceramica che, rispettivamente nella delegazione apostolica di Gerusalemme dove esso avvenne e nella galleria di arte contemporanea dei Musei Vaticani, lo
stesso autore ha lasciato a memoria
dellevento. un richiamo per il nostro dicastero a condividere sempre
la sollecitudine del Papa verso la
Terra Santa. Ma per parte mia ho
custodito in questi anni una piccola
medaglia di Enrico Manfrini, coniata per la visita di allora: riproduce
da un lato i due fratelli, Pietro e Andrea, con la scritta in greco: Dio
amore; dallaltro Paolo VI e Atenagora con lesortazione in latino a camminare nellamore. Le due espressioni bibliche possono costituire la sintesi del pellegrinaggio di Papa Francesco, ispirando anche la nostra preghiera. Questa potr contare sulla
intercessione del futuro beato Paolo
VI e dei nuovi santi: Giovanni XXIII,
riconosciuto
recentemente
dalla
Knesset per lopera a favore del popolo dIsraele, e Giovanni Paolo II,
che ci regal lindimenticabile pellegrinaggio giubilare nella terra di
Ges.

Conclusi i lavori
delle commissioni
referenti
Ieri, 22 maggio, hanno concluso i lavori le due commissioni referenti
sullIstituto per le opere di religione
e sullorganizzazione della struttura
economico-amministrativa della Santa Sede volute da Papa Francesco e
istituite con chirografi del 24 giugno
e del 18 luglio scorsi. Durante una
cena offerta nella Casina Pio IV il
cardinale George Pell, prefetto della
Segreteria per leconomia, ha consegnato ai presenti una lettera di ringraziamento del Pontefice. Il porporato ha poi ribadito la gratitudine
per il lavoro svolto con generosit,
gratitudine gi in mattinata espressa
da Papa Francesco in un breve incontro con i membri della Pontificia
commissione sullorganizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede che avevano
partecipato alla messa a Santa Marta. Mentre si avviava verso la conclusione il lavoro delle commissioni
referenti, il Papa ha istituito con il
motuproprio Fidelis dispensator et
prudens del 24 febbraio scorso la Segreteria per leconomia e il Consiglio
per leconomia che, basandosi sul lavoro finora compiuto dalle commissioni stesse, procederanno sul cammino delle riforme volute da Papa
Francesco.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

sabato 24 maggio 2014

Papa Francesco
e il Patriarca Bartolomeo
(20 marzo 2013)

Dal 24 al 26 maggio

Il viaggio
del Pontefice
in Terra Santa

di MARIO PONZI
Nel 1964 iniziato un cammino
che ormai non si pu pi fermare:
ancora non siamo giunti al traguardo dellunit dei cristiani, ma da
quel momento abbiamo imparato a
perdonarci gli uni gli altri per gli errori e la diffidenza del passato, e abbiamo compiuto passi importanti
verso il riavvicinamento e la riconciliazione. Ora venuto il momento di andare avanti afferma Bartolomeo, patriarca di Costantinopoli
e con Papa Francesco faremo proprio un bel passo in avanti. Una
convinzione questa che il patriarca
ha nutrito sin da quando incontr il
vescovo di Roma in occasione delle
celebrazioni per linizio del ministero papale, mentre si avvicinava il
cinquantesimo anniversario dello
storico abbraccio di Gerusalemme. Dei frutti che egli attende da
questo incontro Bartolomeo parla
nellintervista rilasciata al nostro
giornale alla vigilia della partenza
per la Terra santa.
Papa Francesco sulle orme di Paolo VI
cinquantanni dopo. In questo periodo
si passati dal dialogo dellamore al
dialogo della verit. E ora come potr proseguire il cammino in vista del
traguardo finale?
Non c alcun dubbio che lo storico incontro tra i nostri venerabili
predecessori, il patriarca ecumenico
Atenagora e Papa Paolo VI che la
Chiesa cattolica beatificher tra breve ha segnato un nuovo inizio
nelle relazioni tra il cattolicesimo e
lortodossia. bene ricordare che
quellincontro seguiva a un intero
millennio di diffidenza reciproca e
di estraniazione teologica tra le nostre due grandi tradizioni. Malgrado
la nostra storia comune di Scrittura
e Tradizione, le nostre due Chiese rischiavano dunque di essere danneggiate dallisolamento e dal-lautosufficienza, avendo seguito cammini
differenti sin dallXI secolo. Lincontro a Gerusalemme, il 5 gennaio
1964, fu un punto di partenza straordinario per il lungo cammino di riconciliazione e di dialogo, che le generazioni successive furono chiamate
a proseguire. Guardando indietro
agli ultimi cinquantanni, possiamo
essere grati a Dio per quanto stato
realizzato sia nel dialogo damore
sia nel dialogo di verit. Lo spirito
di amore fraterno e di rispetto reciproco ha preso il posto delle vecchie
polemiche e del sospetto.

Intervista al patriarca Bartolomeo sullincontro con Papa Francesco a Gerusalemme

Per andare avanti


E a livello teologico?
La Commissione mista internazionale per il dialogo teologico delle
due Chiese ha prodotto diversi importanti documenti congiunti. Siamo per consapevoli che c ancora
molto da fare tra le nostre due Chiese, come anche allinterno delle stesse. Indubbiamente il cammino
lungo e difficile. Tuttavia, come discepoli di nostro Signore, che ha
pregato il Padre e ha esortato i suoi
discepoli a essere una cosa sola
ut unum sint, si legge nel vangelo di
Giovanni (17, 21) non abbiamo altra alternativa che proseguire questo
cammino di riconciliazione e di unit. Qualsiasi altra via sarebbe un
vergognoso tradimento della volont
del Signore e un ritorno inaccettabile al nostro passato separato.
Lei ha detto recentemente che spera di
poter presto convocare il Grande Concilio della Chiesa ortodossa a simboleggiare lunit della sua Chiesa. Potr
anche essere occasione per riscoprire il
valore dellunit di tutti i cristiani?
Durante lultima assemblea, la
synaxis, dei capi delle Chiese ortodosse autocefale nel mondo, che abbiamo ospitato a Istanbul dal 6 al 9
marzo scorso, i primati delle Chiese
ortodosse hanno parlato della questione del Santo e Grande Sinodo
della Chiesa ortodossa, decidendo
unanimemente che, accelerando il
processo di preparazione, verr convocato a Costantinopoli nel 2016.

Questo sinodo, come lei osserva, sar un segno vitale di unit tra le
Chiese ortodosse, in un tempo in cui
il mondo esige una risposta unificata
alle sue sfide fondamentali. Nel corso di tale assemblea abbiamo informato i fratelli primati del nostro
prossimo incontro con Papa Francesco a Gerusalemme. Essi hanno cos
espresso il loro appoggio allevento e
hanno ribadito limpegno a favore
del dialogo teologico con la Chiesa
cattolica romana. Ci importante,
poich lincontro a Gerusalemme sar molto pi di una forte conferma
simbolica della nostra disponibilit a
proseguire il cammino damore iniziato cinquantanni fa dai nostri predecessori in spirito di fedelt alla verit del Vangelo. Sar anche unimportante occasione perch il mondo
possa vedere un approccio unito
al di l delle identit confessionali e
delle differenze alla sofferenza dei
cristiani in tanti luoghi, specialmente
nelle regioni dove il cristianesimo
nato e si sviluppato. Inoltre sar
anche unopportunit per parlare
delle ingiustizie che i membri pi
vulnerabili delle societ contemporanee sono costretti a subire, nonch
delle preoccupanti conseguenze della crisi ecologica.

Oggi, ancor pi che cinquantanni


fa, c un bisogno urgente di riconciliazione, e questo rende il nostro
prossimo incontro con Papa Francesco a Gerusalemme un evento dal
grande significato. Naturalmente si
tratta come dobbiamo umilmente
capire e ammettere solo di un primo passo per andare incontro al
mondo, quale affermazione del nostro desiderio di aumentare gli sforzi
a favore della riconciliazione cristiana e pacifica. Ci nondimeno dimostrer la nostra disponibilit e responsabilit comune nel progredire
sul cammino preparato dai nostri
predecessori. Quindi, come leader
ecclesiastici e spirituali, ci incontreremo per rivolgere un appello e un
invito a tutte le persone, a prescindere dalla loro fede e virt, per un
dialogo che in fondo volto alla conoscenza della verit di Cristo e ad
assaporare la gioia immensa che accompagna lincontro con lui. Tuttavia, in ultima analisi, ci possibile

solo colmando la separazione interiore degli uni dagli altri e attraverso


lunit di tutto il popolo in Cristo,
che la vera pienezza dellamore e
della gioia.
Ma questo era lobiettivo anche dellincontro del 1964.
Certo che dal 1964 a oggi non abbiamo raggiunto la piena comunione, che deve essere sempre lobiettivo ultimo dei fedeli discepoli di Cristo. Abbiamo per imparato a perdonarci gli uni gli altri per gli errori
e la diffidenza del passato; e abbiamo compiuto passi importanti verso
il riavvicinamento e la riconciliazione. Atenagora e Paolo VI sono stati
di certo grandi anticipatori dellunit. Ad ogni modo, un altro passo
importante verso la riconciliazione e
lunit verr compiuto, con la grazia
di Dio, il 25 maggio 2014, attraverso
lincontro con il nostro fratello Papa
Francesco. Che possa essere conforme alla volont di Dio.

C tanta attesa per questo incontro. E


molti nutrono concrete speranze per un
decisivo passo in avanti che porti a superare gli ostacoli che ancora si frappongono allunit fra i cristiani. Quali
sono le sue attese e le sue speranze?

A colloquio con il cardinale Jean-Louis Tauran sul dialogo tra le religioni

Non c posto per la violenza


Non c religione autentica che predichi la violenza. E non ci pu essere al mondo alcuna guerra di religione. Ancora: non c religione che
non sia fonte di riconciliazione, di
armonia, di pace. Lo ripete in continuazione il cardinale Jean-Louis
Tauran, percorrendo da anni le strade del mondo come messaggero della volont della Chiesa cattolica di
intessere con tutte le religioni un
dialogo fraterno. Anche recentemente ad Amman, capitale della Giordania, se ne reso interprete nellincontro organizzato dai leader di diverse religioni in preparazione proprio allarrivo di Papa Francesco in
Terra Santa. Il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ne parla in questa intervista
al nostro giornale, alla vigilia della
partenza con il Pontefice per i luoghi santi.
Lei appena rientrato da Amman, dove ha partecipato a un importante incontro con gli altri leader religiosi. Ha
potuto percepire quali sono le reali attese sui frutti che potr portare al dialogo tra le religioni la visita del Papa?
Direi innanzitutto che lattesa dellarrivo di Papa Francesco ad Amman palpabile. Lo attendono con
ansia a prescindere dal credo religioso. La sua figura ben nota da
quelle parti gi da molto tempo e attrae un po tutti. La citt tappezzata di manifesti che ritraggono Papa Francesco e il re Abdullah II bin

Hussein mentre si stringono la mano


ed un segno molto importante anche per la gente. Mi hanno stupito i
musulmani, che lo attendono veramente con entusiasmo. In molti altri
manifesti affissi ai muri delle strade
che percorrer il corteo papale c
una parola ricorrente: hope, speranza. E spesso la ripete anche la gente nel commentare larrivo del Pontefice. Il Papa visto come portatore
di speranza e non solo per la Giordania ma soprattutto per quei Paesi
della regione mediorientale nei quali
infuria ancora la guerra. Sanno che
viene non come leader politico ma
come pastore e dunque da lui attendono parole di incoraggiamento. In
prima linea ci saranno i rifugiati. Lo
aspettano con ansia. Credono in lui,
sanno che dalla loro parte e che
pu realmente essere la loro voce,
quella attraverso la quale gridare al
mondo intero la sofferenza patita.
Anche la famiglia reale si prepara a
ricevere il Pontefice con tutti gli
onori. Si sono prodigati moltissimo
nel sostenere i preparativi per laccoglienza e per lo svolgimento delle
celebrazioni. Direi proprio che ad
Amman si respira unatmosfera
gioiosa e molto positiva.
Durante i colloqui di Amman lei ha ripetuto che la violenza non ha nulla a
che fare con la fede. Ma allora perch i
cristiani continuano a essere ancora oggi vittime della violenza?
Il seminario al quale abbiamo partecipato era incentrato proprio sul

presunto rapporto che alcuni tentano di stabilire tra religione e violenza. Ed estremamente significativo
che i leader delle diverse religioni
abbiano voluto confrontarsi sul tema
per smentire questo pericoloso luogo
comune. Da parte mia ho tenuto a
ribadire che non c religione autentica che predichi la violenza. Tanto
meno, dunque, i conflitti che sconvolgono, in questi anni, soprattutto
la regione mediorientale hanno una
radice religiosa. Non esistono guerre
di religione. Anzi dobbiamo finalmente capire che la religione, ogni
religione, pace. Dunque arrivato
il momento di smetterla di addebitare alla religione la violenza, qualsiasi
forma di violenza. Anzi la religione
spinge alla riconciliazione, allaccoglienza del-laltro, anche se la pensa
diversamente. Parla di amore, di fraternit, di solidariet. Dunque in
nessun modo pu favorire o giustificare guerre e violenze. In questo
senso la Giordania esemplare. I
cristiani qui non sono perseguitati o
minacciati come in altre regioni. La
libert un bene considerato prezioso e dunque garantito a tutti. Le
violenze contro i cristiani, laddove ci
sono, sono frutto di un qualcosa che
prescinde dal credo religioso. Le religioni dialogano tra di loro e non si
fanno violenza. E poi la comunit
internazionale ha messo a disposizione diversi mezzi per risolvere le
questioni ancora sul tappeto. Basterebbe approfittarne per trovare la soluzione a questa situazione.

Manifesto di benvenuto per le strade di Amman (Reuters)

Qual il filo rosso da seguire per scoprire ci che accomuna le tre grandi religioni monoteiste?
Quel filo rosso che le unisce da
ricercare nella stessa umanit. Siamo
tutti creature dello stesso Dio, un
Dio unico. E questo gi ci accomuna. Da parte nostra, in pi dobbiamo portare avanti quanto Papa
Francesco stesso ha ricordato nel
messaggio rivolto al nostro Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso in occasione del cinquantesimo anniversario dellistituzione: La
Chiesa desidera farsi compagna di
strada di ogni uomo. Direi che
questo anche il filo rosso che unisce questo pontificato: la Chiesa che
si fa compagna di ogni uomo, senza
distinzioni. Ecco ci che deve guidarci, deve orientare le nostre scelte,

il nostro modo di stare nel mondo


gli uni accanto agli altri.
Cosa si fa per diffondere questo insegnamento tra le giovani generazioni?
Ne abbiamo parlato proprio nella
seconda parte dellincontro di Amman con i leader religiosi. La sessione
era dedicata proprio alleducazione. E
devo dire che c stata unanimit nel
riconoscere il ruolo fondamentale
delleducazione nella costruzione di
una societ basata sul rispetto dellaltro, dunque sulla convivenza. C stata altrettanta convergenza nel ritenere
che la famiglia e la scuola siano le
istituzioni principali sulle quali puntare per una sana educazione delle
nuove generazioni. Naturalmente al
primo posto mettiamo leducazione
religiosa, poich da essa che poi discende tutto il resto. (mario ponzi)

Papa Francesco partir


per la Terra Santa alle 8.15
di domani, sabato 24 maggio,
dallaeroporto di Fiumicino.
Arriver ad Amman alle 13 locali,
mentre a Roma saranno
le 12. La cerimonia
di benvenuto prevista alle 13.45
nel Palazzo reale Al-Husseini,
con la visita di cortesia al re
Abdullah II bin Hussein
e alla regina Rania. Seguir
alle 14.20 lincontro
con le autorit del regno
di Giordania. Alle 16 il Papa
celebrer la messa allo stadio
internazionale di Amman. Quindi
alle 19 visiter il sito
del battesimo di Ges a Betania,
sulle rive del Giordano.
E nella stessa localit, nella chiesa
latina, ci sar lincontro
con i rifugiati e i giovani disabili.
Domenica mattina, 25 maggio,
il Papa partir in elicottero
da Amman per Betlemme,
dove arriver alle 9.30.
La cerimonia di benvenuto
avverr nel Palazzo presidenziale,
dove Francesco incontrer
il presidente palestinese
Mahmoud Abbas. Seguir
lincontro con le altre autorit
palestinesi. Alle 11,
nella piazza della Mangiatoia,
sar celebrata la messa, seguita
dal Regina caeli. Quindi
alle 13.30 il Pontefice pranzer
con alcune famiglie palestinesi
nel convento francescano Casa
Nova di Betlemme. Alle 15
prevista la visita privata
alla grotta della Nativit. Subito
dopo, nel Phoenix Center
del campo profughi di Dheisheh,
il saluto ai bambini ospiti,
provenienti anche dai campi
di Aida e Beit Jibrin. Poco prima
delle 16 il congedo alleliporto di
Betlemme, con partenza
in elicottero per laeroporto
internazionale Ben Gurion
di Tel Aviv. Qui il Papa arriver
alle 16.30, accolto da una
cerimonia di benvenuto
in Israele. Alle 17.15 si trasferir
quindi in elicottero
a Gerusalemme. Alle 18.15,
nella citt santa, lincontro
privato con il patriarca di
Costantinopoli Bartolomeo, nella
delegazione apostolica,
con la firma di una dichiarazione
comune. Alle 19, nella basilica del
Santo Sepolcro,
la celebrazione ecumenica
in occasione del cinquantesimo
anniversario dellincontro
a Gerusalemme tra Paolo VI
e il Patriarca Atenagora. In serata
il Papa cener con i patriarchi
e i vescovi presso il Patriarcato
latino.
La terza giornata del viaggio,
luned 26, inizier con la visita
al Gran muft di Gerusalemme
nelledificio del Gran consiglio
sulla Spianata delle moschee.
Quindi alle 9.10 la visita al Muro
occidentale. Seguiranno
la deposizione di fiori al monte
Herzl e alle 10 la visita
al memoriale dello Yad Vashem.
Alle 10.45 previsto lincontro
con i due gran rabbini di Israele
nel centro Heichal Shlomo,
nei pressi della Grande sinagoga.
Alle 11.45 quello col presidente
israeliano Shimon Peres,
nel palazzo presidenziale. Quindi
alle 13, nel Notre Dame Jerusalem
Center, ludienza
al primo ministro Benjamin
Netanyahu. Nel pomeriggio,
alle 15.30 la visita privata
al patriarca ecumenico
Bartolomeo nelledificio antistante
la chiesa ortodossa, sul monte
degli Ulivi. Successivamente,
nella chiesa del Getsemani,
avverr lincontro con sacerdoti,
religiosi, religiose e seminaristi.
Alle 17.20, nella sala
del Cenacolo, il Papa celebrer
la messa con gli ordinari
di Terra Santa. Al termine
della celebrazione si trasferir
in elicottero di nuovo a Tel Aviv,
dove alle 20 ci sar il congedo da
Israele e alle 20.15 la partenza in
aereo per Roma-Ciampino dove
larrivo previsto
intorno alle 23.

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