Sei sulla pagina 1di 7

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n.

649004

Copia 1,00 Copia arretrata 2,00

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 85 (46.627)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

domenica 13 aprile 2014

Allinizio della settimana santa il vescovo di Roma parla del senso della sofferenza

Il cammino verso Gerusalemme nella tradizione bizantina

Lo scandalo del dolore innocente

Con le palme
della misericordia

E al Pontificio comitato di scienze storiche chiede di sostenere il dialogo con il mondo


Solo Cristo d senso allo scandalo
del dolore innocente. la considerazione che sempre si ripropone nel
momento in cui la Chiesa si accinge
a celebrare la settimana santa. E Papa Francesco lo ha voluto ricordare
questa mattina, sabato 12 aprile, ricevendo un gruppo di medici, ai quali
ha chiesto di guardare al Crocifisso

mentre compiono il loro lavoro quotidiano accanto a chi soffre.


Il suo invito stato rivolto ai partecipanti a un congresso della Societ italiana di chirurgia oncologica.
Papa Francesco ha ricordato loro
che lesperienza del dolore e della
sofferenza non riguarda solo la dimensione corporea, ma luomo nella

sua totalit. E proprio a partire da


questa sottolineatura il vescovo di
Roma ha evidenziato lesigenza di
una cura integrale, che consideri la
persona nel suo insieme.
Sulla necessit di un continuo dialogo tra scienza e fede il Pontefice
ha incentrato poi il discorso rivolto
ai membri del Pontificio Comitato

In Sud Sudan 250.000 bambini rischiano di essere colpiti da malnutrizione acuta grave

Fame di giustizia

di scienze storiche, ricevuti in udienza al termine della plenaria dedicata


alla commemorazione del 6o anniversario dellistituzione dellorganismo per volont di Pio XII. Accolto
con rispetto nella compagnia mondiale degli studi storici e inserito
da anni nel dialogo e nella cooperazione con istituzioni culturali e centri accademici di numerose nazioni,
il Pontificio Comitato pu ormai
offrire un contributo specifico ha
sottolineato il Pontefice al dialogo
tra la Chiesa e il mondo contemporaneo. Infine, facendo cenno ai
prossimi impegni del Comitato, il
Papa ha ricordato il convegno in occasione del centenario della prima
guerra mondiale, nel corso del quale
saranno evidenziate le iniziative diplomatiche della Santa Sede durante
quel tragico conflitto.
PAGINA 7
Ingresso di Cristo a Gerusalemme (miniatura, evangeliario siriaco,

Dai detenuti di Sanremo

Per Papa Francesco


un pastorale
in legno di ulivo
JUBA, 12. I cittadini pi piccoli della Nazione pi giovane del mondo
rischiano di morire di fame se non
verranno prese misure adeguate il
prima possibile. Si stima che nel
Sud Sudan, entro la fine del 2014,
circa 250.000 bambini saranno col-

piti da malnutrizione acuta se non


si interverr in modo mirato e tempestivo. questo il drammatico
scenario denunciato ieri dallUnicef
che ha lanciato un appello alla comunit
internazionale
affinch
adotti le opportune strategie per

Tensione
nellest dellUcraina
KIEV, 12. Uomini armati hanno
preso il controllo di una stazione
di polizia nella citt di Slavjansk,
nellest dellUcraina. Lo ha reso
noto oggi il ministro dellInterno,
Arsen Avakov. Uomini armati vestiti in mimetica hanno preso il
commissariato di Slavjansk. La
reazione sar molto forte, ha detto Avakov. Aumenta quindi la tensione dopo che da una settimana
gli insorti continuano a restare
barricati nel palazzo del Governo
di Donetsk e nella sede dei servizi
di Lugansk.
Questa ennesima provocazione
degli insorti giunta mentre il

premier ucraino, Arseniy Yatseniuk, ieri a Donetsk e a Dnipropetrovsk, ha cercato di giocare sul
terreno la carta del dialogo contro
i malumori del sud-est russofono.
Il capo del Governo di Kiev
non ha incontrato gli insorti, ma i
rappresentanti istituzionali ed economici di queste regioni irrequiete. Yatseniuk ha fatto una serie di
aperture assicurando di mantenere
la legge che riconosce lo status del
russo come lingua regionale e promettendo prima delle presidenziali
del 25 maggio un decentramento
dei poteri attraverso una riforma
costituzionale

fronteggiare lemergenza. Attualmente nel Paese oltre tre milioni e


mezzo di persone sono a rischio di
grave insicurezza alimentare: di
questi, circa 740.00 sono bambini
sotto i cinque anni. Molti di questi
piccoli stanno da tempo mangiando
cibi chiamati di carestia, come
bulbi ed erbe. Purtroppo il peggio
deve ancora venire ha ammonito
Jonathan Veitch, rappresentante
dellUnicef in Sud Sudan. Se il
conflitto continua e gli agricoltori
perderanno la stagione della semina, la malnutrizione infantile arriver a livelli mai raggiunti prima.
C poi la delicata questione dei
fondi: se nelle prossime settimane
non arriveranno i necessari finanziamenti, e se non si potr contare
su un migliore accesso per raggiungere i bambini malnutriti, si teme
che decine di migliaia di piccoli
sotto i cinque anni rischino di morire. Per venire incontro alle necessit dei bambini del Sud Sudan
nei due anni e mezzo di indipendenza il Paese ha gi dovuto affrontare livelli molto preoccupanti di
malnutrizione lUnicef ha dunque lanciato un appello per ottenere trentotto milioni di dollari. Al
momento, ne sono stati stanziati solo quattro milioni e mezzo.

Le meditazioni per la Via crucis


che sar presieduta da Papa Francesco
la sera di Venerd santo

Volto di Cristo
volto delluomo

y(7HA3J1*QSSKKM( +[!"!&!=!%!

GIANCARLO MARIA BREGANTINI


ALLE PAGINE 4 E 5

Confermato
il Maestro
delle cerimonie
pontificie
Papa Francesco ha confermato il reverendo monsignore Guido Marini
nel suo attuale incarico di Maestro
delle Celebrazioni liturgiche pontificie.

un dono dei detenuti del carcere


di Sanremo il pastorale che Papa
Francesco utilizzer domani, 13 aprile, durante la celebrazione della
messa della domenica delle Palme in
piazza San Pietro. Si tratta di una
ferula realizzata in legno di ulivo,
con una semplice croce alla cui base
sono scolpite alcune foglie e, su un
ovale, lo stemma pontificio.

Auguri
per la festa ebraica
di Pesach
Nellapprossimarsi della grande festa
di Pesach, la Pasqua ebraica, Papa
Francesco ha inviato un messaggio
augurale al rabbino capo della comunit di Roma, Riccardo Di Segni.
Nel telegramma il Pontefice ha auspicato che il ricordo della liberazione dalloppressione, ottenuta per
mezzo del Signore, ispiri pensieri
di misericordia, di riconciliazione e
di fraterna vicinanza con chi soffre
sotto il peso di nuove schiavit. Infine il Santo Padre ha chiesto di accompagnare con la preghiera la sua
prossima visita a Gerusalemme.

di MANUEL NIN
ella tradizione bizantina la
domenica delle Palme
preparata dalla risurrezione
di Lazzaro. Sintrecciano cos i due
ingressi del Signore: a Betania per
la risurrezione dellamico di Ges e
a Gerusalemme. La liturgia di questi giorni coinvolge la comunit nel
cammino di salita verso le due citt
dove avverr il dono della vita e
della salvezza, per Lazzaro e per
tutti i battezzati: Andiamo incontro, o fedeli, alla festa delle Palme,
cominciando gi oggi a celebrarla
splendidamente, per essere fatti degni di vedere la vivificante passione
del Cristo. Viene, giunto il Cristo
a Gerusalemme come re, seduto sul
puledro di unasina. Ecco, il Cristo
gi giunto, gioisci Betania, patria
di Lazzaro, perch egli ti mostrer
un grande prodigio risuscitando
Lazzaro dai morti.
I testi liturgici mettono in luce la
gioia delle due citt con vere e proprie professioni di fede nel Verbo
di Dio incarnato. Inoltre in diversi
tropari si sottolinea come lingresso
di Cristo a Gerusalemme rappresenta la sua entrata nellanima del
credente: Venite, prepariamo le
palme delle virt per andare incontro al Signore: cos infatti lo accoglieremo nella nostra anima come
nella citt di Gerusalemme, adorandolo e celebrandolo.
I rami tagliati per festeggiare
Ges a Gerusalemme raffigurano le
virt con cui il cristiano lo accoglie
nella propria vita: Come prendendoli dal monte degli Ulivi, tagliamo i rami delle virt dalla cima
delle elemosine e prepariamoci alla
venuta spirituale del Cristo fra noi,
celebrandolo e benedicendolo per i
secoli. Dallimmagine delle palme
si passa cos alla realt del simbolo

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina
in udienza Sua Eminenza Reverendissima il
Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto
della Congregazione per i Vescovi.
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al
governo pastorale della Diocesi di KharkivZaporizhia (Ucraina), presentata da Sua
Eccellenza Reverendissima Monsignor Marian Buczek, in conformit al can. 401 2
del Codice di Diritto Canonico.

Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno (Italia) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Giovanni DErcole, F.D.P., trasferendolo dalla
Sede titolare di Dusa e dallincarico di Vescovo Ausiliare dellArcidiocesi de LAquila.

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di


Kharkiv-Zaporizhia (Ucraina) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Stanislav
Szyrokoradiuk, O.F.M., finora Ausiliare di
Kyiv-Zhytomyr e Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis di Lutsk, trasferendolo dalla sede titolare di Surista.
Il Santo Padre ha nominato Vescovo di
Lutsk (Ucraina) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Vitaliy Skomarovskyi, finora Ausiliare di Kyiv-Zhytomyr, trasferendolo dalla sede titolare di Bencenna.
Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Wilcannia-Forbes (Australia)
il Reverendo Padre Columba MacbethGreen, O.S.P.P.E., finora Vicario Provinciale
in Australia dellOrdine di San Paolo Pri-

mo Eremita e Rettore del Santuario di Marian Valley, Brisbane.


Il Santo Padre ha annoverato tra i Relatori della Congregazione delle Cause dei
Santi il Reverendo Sacerdote Maurizio Tagliaferri, del Clero della Diocesi di FaenzaModigliana, Professore Ordinario di Storia
della Chiesa presso la Facolt Teologica
dellEmilia Romagna.
Il Santo Padre ha nominato Presidente
della Pontificia Accademia delle Scienze
Sociali lIllustrissima Signora Professoressa
Margaret Scotford Archer, gi Direttore del
Centre dOntologie Sociale presso la
cole Polytechnique Fdrale de Lausanne,
Accademico Pontificio e Membro del Consiglio dellAccademia (Gran Bretagna).

XIII

secolo)

di cui sono cariche, cio la misericordia: Insieme ai fanciulli andiamo anche noi incontro al Cristo
Dio: portando la misericordia al
posto delle palme, offriamola con
la preghiera del cuore e acclamiamo con rami: osanna, beneditelo
per i secoli.
La settimana santa presenta poi
la malattia che porter Lazzaro alla
morte in parallelo con la passione e
morte di Cristo: La malattia di
Lazzaro viene resa nota a te, o Cristo. Oggi Lazzaro spirato, e Betania lo piange: o salvatore nostro,
fallo risorgere dai morti, per confermare in anticipo, nel tuo amico,
ci che frutto della tua tremenda
risurrezione: la morte dellAde e la
vita di Adamo. Nel tropario viene
cos preannunciata la discesa di
Cristo nellAde per riscattare Adamo dalla condanna.
Cristo risuscitando Lazzaro opera di nuovo come creatore, e la risurrezione dellamico prefigura la
ricreazione che Cristo porter a termine nel mistero pasquale: Oggi
Lazzaro muore ed sepolto, e le
sue sorelle cantano il lamento; ma
tu, o Cristo, che tutto sai in anticipo, avevi preannunciato levento,
dicendo ai discepoli: Lazzaro si
addormentato, ma ora vado a destare colui che ho plasmato. La risurrezione diventa dono divino di
Cristo allamico: Danza, Betania,
perch a te verr il Cristo per compiere un prodigio grande e tremendo: incatenata la morte, come Dio
risusciter il defunto Lazzaro, esaltante il creatore.
Vi infine la presenza nella liturgia di due personaggi omonimi:
Lazzaro lamico di Cristo e il povero Lazzaro del sedicesimo capitolo
del vangelo di Luca. I tropari alternano la lode del risorto e quella
del povero glorificato alla fine nel
seno di Abramo. Non condannarmi, o Cristo, al fuoco della geenna,
come il ricco a causa di Lazzaro,
ma dona anche a me, che te lo
chiedo in pianto, una goccia di
amore per gli uomini, o Dio. Ma
il povero anche immagine
dellanima umana: Emulando
stoltamente il ricco spietato, volentieri mi do alle feste, affondando in
piaceri e passioni; e, vedendo il
mio intelletto che come un altro
Lazzaro di continuo giace davanti
alle porte del pentimento, passo
oltre insensibile, lasciandolo affamato, malato e piagato per le passioni.
Lazzaro nel seno di Abramo diventa infine parabola della misericordia di Dio verso gli uomini e
dellincarnazione di Cristo: Venite
fratelli, accostiamoci al Dio compassionevole con cuore puro,
occupiamoci della misericordia: per
essa, infatti, come sta scritto, alcuni
senza saperlo diedero ospitalit a
degli angeli; nutriamo nei poveri
colui che ci ha nutriti con la
propria carne; rivestiamoci di colui
che si avvolge di luce come di un
manto.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

domenica 13 aprile 2014

Dopo il primo incontro tra Governo e opposizione

Altre violente scosse di terremoto

Dialogo
venezuelano
a rilento

Decretato in Nicaragua
lo stato di allerta

CARACAS, 12. Nessun progresso,


per ora, nel dialogo in Venezuela.
La prima riunione fra il Governo
di Nicols Maduro e lopposizione,
tenutasi ieri nel palazzo presidenziale di Miraflores alla presenza di
rappresentanti internazionali, non
ha registrato nessun passo in avanti. Un nuovo incontro previsto
per marted prossimo.
Le due parti si sono confrontate
per circa sei ore senza unagenda
prefissata. Il presidente Maduro ha
escluso ogni misura di clemenza
verso i dirigenti arrestati o indagati
dalle procure. Dal canto suo, il leader dellopposizione Henrique Capriles ha ribadito la richiesta di un
cambiamento radicale. I rappresentanti del Governo hanno ripetuto
la loro versione dei fatti: le politiche dellattuale Esecutivo hanno
messo in crisi potenti interessi nazionali ed esteri, che hanno deciso
di rispondere lanciando le proteste.
I dirigenti dellopposizione hanno
invece ricordato tutti i mali che affliggono il Paese, in primo luogo le
difficolt economiche e sociali.
Le ragioni delle proteste, durante le quali sono morte quarantuno
persone e decine sono rimaste ferite, hanno radici nella profonda crisi delleconomia. Il Venezuela oggi il Paese con la pi alta inflazione al mondo, oltre il 56 per cento
secondo i dati ufficiali del Governo. Sugli scaffali dei supermercati
mancano numerosi beni primari,
perch lofferta sta diventando
sempre pi bassa, a causa del tetto
imposto dalle autorit ai prezzi, i
quali spesso nemmeno riescono a
coprire i costi crescenti di produzione e di commercializzazione.
La scarsit dei beni riferiscono
fonti di stampa locali cos ampia che i consumatori vengono timbrati sul braccio per accedere agli
acquisti, costretti a recarsi in bottega o al supermercato numerose
volte al giorno, prima di potere
trovare il minimo indispensabile
per fare la spesa.
Paradossalmente, la crisi colpisce
soprattutto il mercato dei carburanti. Nonostante il Venezuela sia il
quarto produttore al mondo di petrolio, il primo nel Sud America,
nelle sue stazioni di servizio non si
trova pi nemmeno un goccio di

MANAGUA, 12. Continua a tremare la


terra in Nicaragua che in queste ore
in stato dallerta dopo una nuova
violenta scossa di terremoto di magnitudo 6,7 che nella tarda serata di
ieri ha nuovamente allarmato il Paese. Da gioved, dopo il sisma di magnitudo 6,1 della scala Richter il
pi forte sentito in Nicaragua dopo
quello del 1972 che rase al suolo Managua pi di mille scosse di assestamento hanno creato il panico tra
la popolazione. Le province di Managua e Len mantengono lo stato
di allarme rosso che stato esteso
dalle autorit alle province di Chinandega, Carzo, Masaya, Granada e
Rivas. Il bilancio delle scosse finora di un morto, trentatr feriti gravi
e pi di duemila case danneggiate.
Il presidente nicaraguense, Daniel
Ortega, ha invitato la popolazione
alla calma ma ha fatto chiudere tutte
le scuole e le universit del Paese.
Sono stati sospesi anche i Giochi
sportivi
centroamericani
Juduca
2014. Lultima violenta scossa di terremoto si verificata nel sud-est del
Nicaragua, a 11 chilometri dalla citt
di Nandaime nella regione di Grenada, e a circa sessanta chilometri a
sud-ovest di Managua, con epicentro
a una profondit di circa 138 chilometri. Lo ha reso noto listituto americano Usgs.

benzina, venduta per imposizione


del Governo a un solo centesimo al
litro, un prezzo che alcuni ritengono disincentivante per i gestori delle pompe, che si sono opposti. Recentemente, il Governo ha previsto
di triplicare il prezzo della benzina
nel tentativo di accrescere lofferta
interna e di frenare il contrabbando verso la Colombia, dove il carburante viene venduto a un dollaro
al litro.
La gravit della crisi venezuelana
e delle sue ricadute sociali stata
confermata di recente anche da un
rapporto del Fondo monetario internazionale (Fmi). Leconomia
mostra segnali di peggioramento,
con linflazione per questanno che
dovrebbe attestarsi al cinquanta
per cento, per scendere poi al 38
nel 2015. Al contempo, il tasso di
disoccupazione dovrebbe salire
dall11,2 al 13,3 per cento, mentre il
pil (prodotto interno lordo) sembra
stagnante. La Banca centrale del
Venezuela intravede invece la possibilit di una piccola ripresa solo
dalla fine dellestate. Caracas
sottolinea ancora lFmi ha accumulato un debito commerciale di
56 miliardi di dollari, frutto
dellimpossibilit di pagare le importazioni, se non attraverso una
rete di prestiti internazionali.

Madre e figlia abbandonano la loro casa a Managua (Ansa)

Merkel in visita ad Atene lancia un messaggio di sostegno allEsecutivo greco

Berlino promuove lagenda Samaras


Siglato laccordo per un fondo comune di investimenti
ATENE, 12. Continueremo a sostenere la Grecia, che sulla strada
giusta. In unAtene blindata per le
manifestazioni di protesta, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha lanciato ieri un chiaro messaggio: il

Paese, duramente colpito dalla crisi,


pu rimettersi sui binari giusti e tornare alla crescita, ma solo a patto
che continui la politica del rigore.
Una politica duramente contestata
da ampi strati della popolazione

greca, che sottolineano il notevole


abbassamento della qualit della vita verificatosi in questi anni. Le dichiarazioni di Merkel giungono
allindomani del ritorno, con grande
successo, di Atene sui mercati inter-

Bocciata
in Turchia
parte della riforma
giudiziaria
ANKARA, 12. La Corte costituzionale turca ha bocciato parte della riforma giudiziaria promossa dal
Governo del premier Recep Tayyip
Erdoan. La Corte ha dichiarato
incostituzionali gli articoli della riforma che conferiscono al ministro
della Giustizia il potere di nominare i membri dellHsyk (il principale
organo della magistratura turca) e
lultima parola su nomine dei magistrati e procedure disciplinari.
Lattuale ministro della Giustizia
di Ankara, Bekir Bozda, ha assicurato che il Governo in carica si
adeguer alla sentenza, pur non
condividendola. Il testo che abbiamo preparato rispetta la Costituzione ha sottolineato Bekir Bozda, la decisione della Corte Costituzionale di cancellarla non ha
cambiato la mia opinione al riguardo, ma naturalmente noi rispetteremo il pronunciamento.
La riforma giudiziaria era stata
adottata dal Parlamento turco lo
scorso febbraio, a pochi mesi dallo
scoppio dello scandalo nel quale
sono state coinvolte numerose personalit del mondo politico turco.
La legge aveva suscitato numerose
critiche non solo da parte dellopposizione, ma anche da parte
dellUnione europea e degli Stati
Uniti.

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

00120 Citt del Vaticano


ornet@ossrom.va
http://www.osservatoreromano.va

Il cancelliere tedesco e il premier greco ad Atene (Afp)

nazionali dopo quattro anni, con il


collocamento di quasi tre miliardi di
euro.
La visita lampo del cancelliere ha
avuto quale scopo principale come nei giorni scorsi aveva annunciato il entourage quello di esprimere al premier greco, Antonis Samaras, apprezzamento per gli sforzi
fatti dai greci per uscire dalla crisi.
Lagenda della visita prevedeva anche la discussione di un importante
accordo in vista fra Atene e Berlino:
un memorandum dintesa per listituzione di un fondo comune dinvestimenti destinato a ridare liquidit
alle piccole e medie imprese grazie
allerogazione di mutui a basso interesse. Un settore duramente colpito
dalla crisi che ha provocato, in circa
sei anni, il fallimento di circa
200.000 piccole e medie aziende
mentre altre quasi 30.000 sono a rischio di chiusura entro questanno.
Parlando del collocamento dei titoli di Stato, Samaras ha tenuto a
ribadire che il ritorno sui mercati
arrivato grazie allenorme pazienza e
ai sacrifici del popolo greco e alla
solidariet dei partner europei della
Grecia e ha aggiunto che le riforme andranno avanti. Nel corso
della crisi i greci hanno visto ridurre
drasticamente il loro reddito, mentre
il tasso di disoccupazione drasticamente salito.

Per migliorare gli strumenti legislativi ed evitare nuove tragedie

LOnu chiede pi collaborazione sullimmigrazione


ROMA, 12. Maggiore collaborazione
in Europa sullemergenza immigrazione. LUnhcr (Alto commissariato
delle Nazioni Unite per i rifugiati)
continua a sollecitare gli Stati affinch collaborino per salvare le vite
in mare e, allo stesso tempo, mettano a punto vie legali alternative, anche nei Paesi di transito, per evitare
che migliaia di persone rischino la
propria vita in questi viaggi pericolosi. In una nota ufficiale, lagenzia
dellOnu ha auspicato pi coinvolgimento delle istituzioni europee

nella
gestione
della
difficile
situazione in corso, nellattivit di
ricerca e di soccorso di richiedenti
asilo e migranti in mare, nellassistenza alle procedure di esame delle
richieste dasilo, cos come nellindividuazione di soluzioni durevoli
attraverso politiche di reinsediamento.
Negli ultimi quattro giorni oltre
6.500 persone, a bordo di oltre quaranta imbarcazioni sovraffollate, sono state soccorse dalla Marina militare italiana nel Mediterraneo, al

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

largo delle coste della Sicilia e della


Calabria.
Le persone soccorse sono state
fatte sbarcare in diversi porti della
Sicilia, tra cui Augusta, Catania,
Porto Empedocle, Messina, Pozzallo e in Calabria a Roccella Jonica.
Si tratta di migranti e richiedenti
asilo, tra i quali c un gran numero
di donne e bambini. Sono partiti da
Zwara in Libia, molti in fuga da
violenze, conflitti e persecuzioni. I
principali Paesi di origine sono Siria, Eritrea, Somalia, Nigeria, Gam-

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

bia, Mali e Senegal. Da quando il


Governo italiano ha istituito loperazione di salvataggio Mare Nostrum
nellottobre 2013, a seguito dei
tragici naufragi in cui vi sono stati
pi di seicento morti, oltre 20.000
persone sono state soccorse in mare dice lUnhcr. Il numero totale di
persone arrivate via mare in Italia
questanno di oltre 18.500. Quasi
43.000 persone sono arrivate via mare nel 2013. I siriani sono stati il
gruppo pi numeroso con oltre
11.300 arrivi.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

I mapuche
e lo sfruttamento
degli idrocarburi
in Patagonia
BUENOS AIRES, 12. Le comunit
indigene mapuche della provincia
centro-occidentale di Neuqun,
nella Patagonia argentina, si stanno opponendo ai lavori per lo
sfruttamento degli idrocarburi
nella zona, una delle maggiori riserve di greggio e gas naturale del
mondo. La compagnia petrolifera
statale
argentina
Yacimientos
Petrolferos Fiscales (Ypf) e il colosso statunitense Chevron hanno
infatti rafforzato lalleanza per lo
sfruttamento in Patagonia di queste risorse. Lo ha annunciato il
presidente e consigliere delegato
dellYpf, precisando che linvestimento di poco pi di un miliardo e mezzo di dollari.
Lintesa prolunga il progetto
pilota avviato nel 2013 e sviluppato fino al mese scorso con investimenti iniziali per un miliardo e
duecento milioni di dollari, interamente coperti da Chevron, che
hanno consentito la perforazione
di 161 pozzi. Laccordo include la
perforazione di altri 170 pozzi
nellarco di questanno. Larea interessata di 395 chilometri.
Le due compagnie petrolifere
stimano di perforare in totale
1.500 pozzi per raggiungere una
produzione di oltre 50.000 barili
di greggio non convenzionale e
tre milioni di metri cubi di gas
naturale associato al giorno.
I mapuche tuttora inascoltati
hanno pi volte detto di essere
danneggiati dai lavori, denunciando di non potere pi accedere ad
alcuni laghi o sentieri di montagna, diventati propriet privata.
La resistenza al progetto non
portata avanti solo dai mapuche, i
maggiori allevatori di pecore e
produttori di lana dellArgentina,
ma da tutte le comunit adiacenti. Pi volte sono state organizzate marce di protesta.
I timori sono dati dal fatto che
Ypf e Chevron stanno puntando
anche ad altro: laccordo, infatti,
pone come ulteriore obiettivo
condiviso quello di delineare una
nuova area per lo sfruttamento
degli idrocarburi non convenzionali, con un programma esplorativo di nove pozzi, sette verticali e
due orizzontali, a Narambuena,
unarea di duecento chilometri
quadrati sempre nella provincia
patagonica.

Lex Repubblica
Jugoslava
di Macedonia
alle presidenziali
SKOPJE, 12. Domenica si vota per
le presidenziali nella Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia.
Largamente favorito il capo dello Stato uscente, Gjorgje Ivanov,
del partito Vmro-Dpmne, che
guida la coalizione di Governo di
centro-destra, dato al 29,8 per
cento delle preferenze, rispetto al
16,2 per cento di Stevo Pendarovski, candidato dellopposizione
socialdemocratica.
Su percentuali di voto nettamente inferiori possono contare
gli altri due candidati: Iljaz Halimi, del Partito albanese, con il
6,9 per cento dei consensi, e Zoran Popovski, del partito Grom, i
cui favori si fermano al 2,1 per
cento. Si tratta delle quinte elezioni presidenziali da quando il
Paese diventato indipendente
nel 1991, dopo la disgregazione
della ex Jugoslavia.
Gran parte della campagna
elettorale stata dedicata a temi
economici e allintegrazione euroatlantica. Se nessuno dei candidati otterr la maggioranza del 50
per cento si andr al ballottaggio
il 27 aprile, lo stesso giorno delle
elezioni legislative anticipate. Anche per le politiche, i sondaggi
danno in vantaggio la VmroDpmne sullopposizione socialdemocratica.

Concessionaria di pubblicit
Il Sole 24 Ore S.p.A.
System Comunicazione Pubblicitaria

Aziende promotrici della diffusione de


LOsservatore Romano

Intesa San Paolo

Alfonso DellErario, direttore generale


Romano Ruosi, vicedirettore generale

Ospedale Pediatrico Bambino Ges

Sede legale
Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214

Societ Cattolica di Assicurazione

segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com

Banca Carige
Credito Valtellinese

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 13 aprile 2014

pagina 3

Via libera del Governo di Shinzo Abe al piano energetico

Diciannove morti negli attacchi compiuti dai miliziani islamisti nello Stato nigeriano di Borno

Il Giappone
torna al nucleare

Ancora Boko Haram

TOKYO, 12. Il Governo del Giappone ha approvato un piano di politica energetica in virt del quale
continuer a utilizzare la fissione
atomica per produrre lelettricit.
Il piano annulla i progetti del
precedente Esecutivo (guidato dal
Partito democratico), che, dopo il
disastro ancora irrisolto del 21
marzo del 2011 nella centrale di
Fukushima, aveva promesso di eliminare gradualmente lenergia nucleare entro il 2040 a favore delle
fonti rinnovabili, in scia alla peggiore emergenza atomica dopo
quella di Chernobyl. La decisione
si preannuncia molto impopolare e

Gli operatori
umanitari
rientrano
nel Myanmar
NAYPYIDAW, 12. Dopo essere stati
costretti a lasciare il Myanmar,
abbandonando il lavoro di assistenza allinterno dei campi dei
rifugiati rohingya nello Stato del
Rakhine, gli operatori umanitari
stranieri potranno fare rientro
nellarea popolata dalla minoranza musulmana.
Il Governo del Myanmar ha
infatti dovuto ammettere che le
autorit locali sono intervenute
con ritardo e in modo poco efficace negli scontri che giorni fa
hanno costretto circa 170 operatori di organizzazioni straniere a
lasciare il Rakhine. Il segretario
generale dellOnu, Ban Kimoon, dopo le violenze causate
da gruppi buddisti rakhine che
avevano accusato gli operatori
stranieri appartenenti ad organizzazioni delle Nazioni Unite e
ad altri organismi internazionali
di occuparsi e favorire solo i
musulmani, aveva telefonato al
presidente del Myanmar, Thein
Sein, chiedendo un preciso impegno per la protezione dei
rohingya (il gruppo etnico piperseguitato al mondo), degli
operatori stranieri e per un loro
rapido ritorno nello Stato del
Rakhine.

del resto lo stesso primo ministro,


Shinzo Abe, ha dovuto faticare
non poco a convincere i riottosi
allinterno della sua stessa formazione politica, il Partito liberaldemocratico, e il partner della coalizione, il Nuovo Komeito. Tanto
che alla fine, dopo varie revisioni,
il Governo di Tokyo ha deciso di
definire lenergia nucleare come
una fonte importante.
Allo stesso tempo, il piano energetico nazionale ammette la continuit dei progetti su riciclaggio e
riprocessamento del combustibile
esaurito, in fase di stallo, confermando limpegno a gestire lintera
sequenza dellarricchimento grazie allapposito accordo siglato con
gli Stati Uniti, che lhanno rifiutato
alla Corea del Sud come unico
Paese al mondo sprovvisto di armamenti atomici.
Linversione di rotta era ampiamente attesa, dopo larrivo al Governo, a fine 2012, dei liberaldemocratici, tradizionalmente a favore
dellindustria nucleare, che annovera i leader mondiali del settore e
che ha concluso accordi per la costruzione di centrali allestero.
LEsecutivo, tuttavia, ha impiegato pi tempo del previsto per affinare lo schema di riferimento, a
seguito anche delle aspre polemiche tra gli stessi parlamentari su
bozze troppo a favore del nucleare,
nel mezzo di un diffuso sentimento
popolare contrario alle centrali.
Abbiamo compilato una politica
di base per una politica energetica
responsabile sul medio-lungo termine e che sostiene la vita delle
persone e le attivit economiche
ha affermato il ministero dellEconomia, del Commercio e dellIndustria, Toshimitsu Motegi, nel corso
di un conferenza stampa.
Il Governo si cos impegnato a
riattivare i reattori del Paese (48
sullintero arcipelago, tutti attualmente fermi), ma solo quelli ritenuti sicuri dopo test stringenti. Prima dellincidente a Fukushima, il
nucleare contribuiva per il 30-40
per cento alla produzione di elettricit del Paese. Il Governo non ha
incluso, al momento, percentuali
specifiche sul futuro mix energetico, a causa delle difficolt di prevedere il numero di reattori in grado
di ripartire, rilevando per che il
nucleare unimportante fonte di
energia a basso costo, in grado di
generare elettricit in modo stabile.

Nello Sri Lanka settentrionale

Uccisi tre presunti


ribelli tamil
COLOMBO, 12. Tre presunti appartenenti al movimento guerrigliero
separatista delle Tigri per la liberazione dellEelam tamil (Ltte) sono
morti ieri in uno scontro a fuoco
con lesercito dello Sri Lanka. Lo
scrive il quotidiano Daily Mirror
di Colombo. Secondo un portavoce militare, i tre fra cui Ponniah
Selvanayagam Kajeeban, che sarebbe stato incaricato di ricostruire il
Ltte dopo la sconfitta militare del
maggio del 2009 sono stati uccisi
a colpi di arma da fuoco durante
una perquisizione dei soldati governativi in un appartamento di
Padaviya, nel nord del Paese asiatico. Se fosse confermata lappartenenza dei tre al gruppo ribelle, si
tratterebbe del primo episodio di
questo genere da quando, cinque
anni fa, il Governo ha annunciato
la vittoria militare sulla guerriglia
secessionista delle Tigri tamil.
La notizia arrivata poche ore
dopo la decisione del Governo britannico di inserire lo Sri Lanka
nella lista dei Paesi di particolare
preoccupazione.
Il rapporto su democrazia e diritti umani, pubblicato dal Commonwealth, afferma che in questi
ultimi tre mesi la situazione dei diritti umani nello Sri Lanka non
migliorata. Il 27 marzo scorso, la
commissione per i diritti umani
dellOnu ha approvato una risoluzione in cui si chiede la formazione
di una commissione internazionale
di inchiesta per verificare possibili
crimini di guerra commessi da entrambi le parti, forze governative e

ribelli secessionisti, durante e dopo


il trentennale conflitto con i tamil.
Fosse comuni, infatti, continuano a
venire alla luce nel nord del Paese,
pi volte luogo degli aspri combattimenti fra lesercito e le Tigri per
la liberazione dellEelam tamil.

Preoccupazione della comunit internazionale per luso di armi chimiche nel nord

Civili in fuga dalle violenze dei miliziani islamici (Afp)

Lex capo della diplomazia sar ministro per la Riconciliazione

Varato nel Mali


il nuovo Esecutivo
BAMAKO, 12. Il nuovo primo ministro del Mali, Moussa Mara, ha formato oggi il suo Governo, nel quale non figura pi il ministro uscente
della Riconciliazione, sostituito
dallex ministro degli Esteri, con un
decreto presidenziale annunciato
sulla rete televisiva pubblica.
Il Governo formato in tutto da
31 ministri, contro i 35 dellEsecutivo precedente. Zahabi Ould Sidy
Mohamed, un arabo nato a Timbuctu (nel nord-ovest del Mali),
stato nominato ministro della Riconciliazione, al posto di Cheick
Oumar Diarrah, che lascia la compagine governativa. Zahabi Ould
Sidy Mohamed stato sostituito al
ministero degli Esteri da un diplomatico di carriera, Abdoulaye
D iop.
Diversi ministri del precedente
Governo hanno mantenuto il loro
incarico nella nuova compagine,
che vede la luce sei giorni dopo che
Moussa Mara stato nominato a
capo del Governo in seguito alle
dimissioni di Oumar Tatam Ly, che
aveva ricoperto lincarico di premier
per poco pi di sette mesi.
Due le priorit individuate dal
premier: la sicurezza e la riconciliazione, essenziali per il futuro del
Paese che deve uscire da una lunga
crisi. La sicurezza dei maliani ai
quattro angoli del territorio nazionale e il processo di riconciliazio-

ne per ricucire annosi strappi sociali sono fondamentali, aveva dichiarato Moussa Mara mercoled
scorso nel suo primo discorso da
capo del Governo.
Il Mali ha conosciuto una profonda crisi politico-militare di diciotto mesi che iniziata nel gennaio del 2012, marcata da unoffensiva dei ribelli, da un colpo di Stato e dalla presa delle regioni setten-

trionali da parte di diversi gruppi


armati islamici legati ai terroristi di
Al Qaeda.
I fondamentalisti sono stati cacciati dalle principali citt del nord a
partire dal gennaio del 2013 con un
intervento militare franco-africano
tuttora in corso. I ribelli sono tuttavia ancora attivi in vaste zone del
Paese, dove effettuano attacchi a intervalli regolari.

Aiuti dellUe per combattere


la diffusione dellebola
GINEVRA, 12. LUnione europea ha deciso di aumentare gli aiuti per
contrastare la diffusione dellebola nellAfrica occidentale, stanziando in
totale poco pi di un milione di euro. I fondi, si legge in una nota diffusa dalla Commissione Ue, sono destinati alle cure mediche e alla valutazione dei rischi. Inoltre lUnione europea sta contribuendo, con
speciali apparecchiature mediche, ad accelerare la diagnosi della malattia. Kristalina Georgieva, commissaria Ue per la Cooperazione internazionale, ha sottolineato come sia cruciale agire rapidamente. Stiamo
rafforzando il nostro sostegno alle organizzazioni umanitarie impegnate
in Guinea e nei Paesi vicini per assicurare cure mediche immediate a
chi stato colpito e per impedire che lepidemia si diffonda ulteriormente. Gli ultimi dati parlano di 101 decessi e di 157 casi sospetti. Gioved lOrganizzazione mondiale della sanit, lUnicef e la Croce Rossa
avevano annunciato una campagna di sensibilizzazione congiunta per
impedire la diffusione dellebola. La campagna sar condotta in collaborazione con i ministeri della Sanit dei Paesi coinvolti dal contagio.

Violenza senza tregua in Siria

Offensiva delle forze di Assad nella periferia di Damasco

Un combattente nei pressi di Aleppo (Reuters)

DAMASCO, 12. Non conoscono tregua i combattimenti tra il fronte


dei ribelli e lesercito siriano. Fonti
delle forze dellopposizione hanno
denunciato ieri che le forze di Assad hanno effettuato ad Harasta,
sobborgo di Damasco, un nuovo
attacco e che decine di residenti
soffrirebbero di sintomi di avvelenamento da gas. Lo riferisce lemittente Al Arabiya, sottolineando
che non al momento disponibile
una conferma indipendente.
Aspri combattimenti sono in corso oggi tra ribelli ed esercito ad
Aleppo: quattordici le vittime segnalate, tra cui cinque bambini.
Proseguono gli scontri anche
nellarea al confine con lIraq tra
contrapposti gruppi armati di matrice fondamentalista islamica.
A fronteggiarsi per il controllo
della citt di Abukamal sono le mi-

lizie dello Stato islamico dellIraq e


del Levante (Isil) e i loro ex alleati
del Fronte al Nusra, in passato in
posizione di dominio a Boukamal,
dalla quale avevano costretto al ritiro nel novembre 2012 le forze governative di Damasco. Le ultime
notizie parlano di circa novanta
morti e decine di feriti gravi nelle
ultime 48 ore.
Nel frattempo, il Consiglio di sicurezza si riunir marted prossimo
per discutere un rapporto sulle
condizioni di vita dei detenuti nelle
carceri siriane. Lo ha annunciato
ieri la rappresentanza francese al
palazzo di Vetro. Il dossier stando a fonti internazionali di stampa
analizza circa 55.000 immagini
che proverebbero torture subite da
undicimila detenuti. Il Governo
francese starebbe lavorando anche
a una risoluzione.

ABUJA, 12. Senza tregua le violenze


in Nigeria scatenate dai miliziani del
gruppo islamista Boko Haram. Ieri,
in tre diversi attacchi, sono state uccise diciannove persone, tra cui sei
insegnanti, nello Stato del Borno,
una delle regioni nel nord-est del
Paese. Gli attacchi hanno avuto luogo nelle citt di Dikwa e Kala-Balge,
e vicino al villaggio di Dalwa. A Dikwa alcuni abitanti hanno riferito
che i miliziani hanno compiuto un
assalto contro una scuola, uccidendo
sei insegnanti e due agenti di sicurezza, e sequestrando numerose donne. A Kala-Balge un gruppo di insorti ha lanciato attacchi uccidendo
tre persone e incendiando diverse
case. I miliziani hanno poi bloccato
la strada che collega Maiduguri e
Biu, vicino al villaggio di Dalwa, e
hanno ucciso otto automobilisti.
In questi ultimi mesi lesercito nigeriano ha lanciato una vasta offensiva per cercare di arginare lazione
destabilizzante portata avanti da Boko Haram: unazione che sta scuotendo il Paese. Basti pensare che
dallinizio del 2014 si stima siano
morte, a causa delle continue violenze, pi di 1.500 persone.
Nel frattempo la comunit internazionale, come riferiscono diverse
fonti di stampa, si detta preoccupata dopo che il governatore dello
Stato di Benue, Gabriel Suswam
intervenendo davanti alle Commissioni di Intelligence, Difesa e Sicurezza del Senato ha affermato che
sostanze chimiche sarebbero state infatti usate durante gli scontri etnici
nel nord-est della Nigeria.
La comunit internazionale ha
chiesto di fare luce, quanto prima,
sulla vicenda che rischia di assumere
carattere allarmante. Suswam ha dichiarato che se non si agir immediatamente, adottando le opportune
misure, nessun Paese sar pi al sicuro. Il governatore ha quindi affermato: Abbiamo bisogno di rassicurare i nigeriani e la comunit internazionale che i prodotti chimici
che sono stati utilizzati non sono armi di distruzione di massa. Nello
stesso tempo ha aggiunto abbiamo bisogno di sapere a quale rischio
andiamo incontro nel caso si trattasse veramente di armi chimiche. Secondo il governatore, prodotti chimici sarebbero stati utilizzati in alcuni degli attacchi nello Stato di Benue nei giorni scorsi: tuttavia non
ancora possibile per il Paese esaminare la composizione dei prodotti
utilizzati. Un esame pi accurato e
capillare stato quindi richiesto alle
Nazioni Unite. Domenica scorsa attacchi, attribuiti a milizie legate
alletnia Fulani, avevano colpito alcuni villaggi provocando circa cento
morti.

Strappo
tra israeliani
e palestinesi
TEL AVIV, 12. Ancora uno strappo
nel dialogo in Vicino Oriente. Ieri le
autorit palestinesi hanno firmato le
Convenzioni di Ginevra, una serie di
trattati che costituiscono la base del
diritto internazionale umanitario. Ad
annunciarlo stato il portavoce del
ministro degli Esteri svizzero, PierreAlain Eltschinger. La firma segue di
alcune settimane la decisione palestinese di richiedere ladesione formale
a quindici agenzie delle Nazioni
Unite. Il presidente palestinese Abu
Mazen dovrebbe firmare entro breve
anche la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e la Convenzione sui diritti dei minori.
Intanto, sempre ieri, i palestinesi
hanno criticato la decisione presa
dal Governo israeliano di Benjamin
Netanyahu di congelare il trasferimento delle tasse a Ramallah. Tuttavia, Saeb Erekat, membro della delegazione palestinese, ha dichiarato
che nonostante le grandi differenze, i negoziati continueranno.
stata inoltre annunciata la demolizione di diversi rifugi abitativi umanitari finanziati dallUnione europea
in Cisgiordania. Tre delle 18 strutture residenziali sono state demolite ha dichiarato un portavoce della
delegazione europea nei Territori palestinesi.

pagina 4

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 13 aprile 2014

domenica 13 aprile 2014

Le ultime sette parole sulla croce sono la speranza


Lentamente
con passi che sono anche i nostri
Ges attraversa tutto il buio della notte
per abbandonarsi fiducioso nelle braccia del Padre
il grido dei disperati
Linvocazione dei perdenti

Georges Rouault
Obbediente fino alla morte
e alla morte di croce
(1914-1927, particolare della serie Miserere)

Le meditazioni per la Via crucis che sar presieduta da Papa Francesco la sera di Venerd santo

Volto di Cristo volto delluomo


Le meditazioni delle quattordici stazioni della
Via crucis che sar presieduta da Papa
Francesco al Colosseo la sera di Venerd santo,
18 aprile sono state scritte dallarcivescovo
di Campobasso-Boiano Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione della
Conferenza episcopale italiana per i problemi
sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Il testo che qui anticipiamo, come di consueto, sar pubblicato anche dalla Libreria Editrice
Vaticana.

Introduzione
Chi ha visto ne d testimonianza e la
sua testimonianza vera ed egli sa di dire
il vero, perch anche voi crediate. Questo
infatti avvenne perch si adempisse la
Scrittura: Non gli sar spezzato alcun osso. Ed un altro passo della Scrittura dice,
ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che
hanno trafitto (Giovanni, 19, 35-37).
Amabile Ges, salisti al Golgota senza
esitare, compimento damore, e ti lasciasti
crocifiggere senza lamenti.
Umile Figlio di Maria, prendesti il carico della nostra notte per mostrarci di
quanta luce volevi dilatarci il cuore. Nei

gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato, allora, decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rimise in libert colui che era stato
messo in carcere per rivolta e omicidio e
che essi richiedevano e consegn Ges al
loro volere (Luca, 23, 20-25).
Un Pilato impaurito che non cerca la
verit, il dito puntato di accusa e il grido
crescente della folla inferocita sono i primi
passi del morire di Ges. Innocente, come
un agnello, il cui sangue salva il suo popolo. Quel Ges che passato tra noi, sanando e benedicendo, ora viene condannato
alla pena capitale. Nessuna parola di gratitudine dalla folla, che sceglie invece Barabba. Per Pilato, diventa un caso imbarazzante. Lo scarica alla folla e se ne lava le
mani, tutto attaccato al suo potere. Lo
consegna, perch sia crocifisso! Non vuole
pi sapere nulla di lui. Per lui, il caso
chiuso!
La condanna sbrigativa di Ges raccoglie cos le facili accuse, i giudizi superficiali tra la gente, le insinuazioni e i preconcetti che chiudono il cuore e si fanno
cultura razzista, di esclusione e di "scarto",
con le lettere anonime e le orribili calunnie. Accusati, si subito sbattuti in prima
pagina; scagionati, si finisce in ultima!
E noi? Sapremo avere una coscienza retta e responsabile, trasparente,
che non volga mai le spalle
allinnocente, ma si schieri, con
coraggio, in difesa dei deboli,
resistendo allingiustizia e difendendo ovunque la verit violata?

II

Stazione

Il pesante legno della crisi

Jacob Ehrbahn, Refettorio della Societ San Vincenzo de Paoli


a Youngstown, Ohio (2013, per Politiken)

tuoi dolori, la nostra redenzione, nelle


tue lacrime si dipinge lO ra dello svelamento dellAmore gratuito di Dio.
Sette volte perdonati, nei tuoi ultimi sospiri di Uomo tra gli uomini, ci riporti tutti al cuore del Padre, per indicarci, nelle
tue ultime parole, la via della redenzione
per ogni nostro dolore.
Tu, il Tutto Incarnato, ti annienti sulla
Croce, compreso solamente da Colei, madre, che fedelmente stava sotto quel patibolo. La tua sete fonte di speranza sempre accesa, mano tesa anche per il malfattore pentito, che oggi, grazie a te, dolce
Ges, entra in paradiso.
A tutti noi, Signore Ges Crocifisso,
concedi la tua infinita Misericordia, profumo di Betania sul mondo, gemito di vita
per lumanit. E, finalmente abbandonati
alle mani del Padre tuo, aprici la porta
della Vita che non muore! Amen.

Ges port i nostri peccati


nel suo corpo, sul legno della
croce, perch non vivendo pi
per il peccato, vivessimo per la
giustizia; dalle sue ferite siete
stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode
delle vostre anime (1 Pietro, 2,
24-25).
Pesa quel legno della croce,
perch su di esso Ges porta i
peccati di tutti noi. Barcolla sotto quel peso, troppo grande per
un uomo solo (Giovanni, 19, 17).
anche il peso di tutte le ingiustizie che hanno prodotto la
crisi economica, con le sue gravi
conseguenze sociali: precariet,
disoccupazione, licenziamenti,
un denaro che governa invece
di servire, la speculazione finanziaria, i suicidi degli imprenditori, la corruzione e lusura, con
le aziende che lasciano il proprio Paese.
Questa la croce pesante del
mondo del lavoro, lingiustizia posta sulle
spalle dei lavoratori. Ges la prende sulle
sue e ci insegna a non vivere pi nellingiustizia, ma capaci, con il suo aiuto, di
creare ponti di solidariet e di speranza,
per non essere pecore erranti n smarrite
in questa crisi.
Ritorniamo perci al Cristo, Pastore e
Custode delle nostre anime. Lottiamo insieme per il lavoro in reciprocit, vincendo
la paura e lisolamento, ricuperando la stima per la politica, e cercando di uscire insieme dai problemi.
La croce, allora, si far pi leggera, se
portata con Ges e sollevata tutti insieme,
perch dalle sue ferite fatte feritoie
siamo stati guariti (cfr. 1 Pietro, 2, 24).

III

Stazione

La fragilit
I

Stazione

Il dito puntato che accusa


Pilato parl loro di nuovo, perch voleva rimettere in libert Ges. Ma essi urlavano: Crocifiggilo, crocifiggilo!. Ed egli,
per la terza volta, disse loro: Ma che male
ha fatto costui? Non ho trovato nulla in
lui che meriti la morte. Dunque lo punir
e poi lo rilascer. Ma essi insistevano a

che ci apre allaccoglienza


Egli si caricato delle nostre sofferenze, si addossato i nostri dolori; e noi lo
giudicavamo castigato, percosso da Dio ed
umiliato. Egli stato trafitto per le nostre
colpe, schiacciato per le nostre iniquit. Il
castigo che ci d salvezza si abbattuto su
di lui! (Isaia, 53, 4-5).
un Ges fragile, umanissimo, quello
che contempliamo con stupore in questa

stazione di grande dolore. Ma proprio


questo suo cadere, nella polvere, che rivela
ancora di pi il suo immenso amore.
pressato dalla folla, stordito dalle grida dei
soldati, bruciante per le piaghe della flagellazione, colmo di amarezza interiore per
limmensa ingratitudine umana. E cade.
Cade per terra!
Ma in questa caduta, in questo cedere al
peso e alla fatica, Ges si fa ancora una
volta Maestro di vita. Ci insegna ad accettare le nostre fragilit, a non scoraggiarci
per i nostri fallimenti, a riconoscere con
lealt i nostri limiti: C in me il desiderio
del bene dice san Paolo ma non la capacit di attuarlo (Romani, 7, 18).
Con questa forza interiore che gli viene
dal Padre, Ges ci aiuta anche ad accogliere la fragilit degli altri; a non infierire su
chi caduto, a non essere indifferenti verso chi cade. E ci d la forza di non chiudere la porta a chi bussa alle nostre case,
chiedendo asilo, dignit e patria. Consapevoli della nostra fragilit, accoglieremo tra
noi la fragilit degli immigrati, perch trovino sicurezza e speranza.
infatti nellacqua sporca del catino del
Cenacolo, cio nella nostra fragilit, che si
specchia il vero volto del nostro Dio! Perci, ogni spirito che riconosce Ges Cristo, venuto nella carne, da Dio (1 Giovanni, 4, 2).

IV

Stazione

Le lacrime solidali
Simeone li benedisse e a Maria, sua
madre, disse: Ecco, egli qui per la caduta e la Risurrezione di molti in Israele e
come segno di contraddizione e anche a te
una spada trafigger lanima (Luca, 2,
34-35). Piangete con quelli che sono nel
pianto. Abbiate i medesimi sentimenti, gli
uni verso gli altri (Romani, 12, 15-16).
carico di emozione e di lacrime struggenti questo incontro di Ges con la sua
mamma Maria. Vi espressa linvincibile
forza dellamore materno che supera ogni
ostacolo e sa aprire ogni strada. Ma ancora
pi vivo lo sguardo solidale di Maria,
che condivide e dona forza al Figlio. Si
riempie cos di stupore il nostro cuore, nel
contemplare la grandezza di Maria, in quel
suo farsi, proprio lei creatura, prossima
con il suo Dio e per il suo Signore.
Raccoglie tutte le lacrime di ogni mamma per i figli lontani, per i giovani condannati a morte, trucidati o partiti per la
guerra, specie i bambini-soldato. Vi sentiamo il lamento straziante delle madri per i
loro figli, morenti a causa dei tumori prodotti dagli incendi dei rifiuti tossici.
Lacrime amarissime! Solidale condivisione dello strazio dei figli! Mamme vigilanti
nella notte con le lampade accese, trepidanti per i giovani travolti dalla precariet
o inghiottiti dalla droga e dallalcol, specie
il sabato notte!
Attorno a Maria, non saremo mai un
popolo orfano! Mai dimenticati. Come a
san Juan Diego, Maria offre anche a noi la
carezza della sua consolazione materna e ci
dice: Non si turbi il vostro cuore... non ci
sono qui io, che sono tua Madre? (Esortazione apostolica Evangelii gaudium, 286).

ammuffisce e si secca. Ma se la offri, fiorisce e si fa spiga di grano, per te e per tutta


la comunit!
Qui sta la vera guarigione dal nostro
egoismo, sempre in agguato. La relazione
con gli altri ci risana e genera una fraternit mistica, contemplativa, che sa guardare
alla grandezza sacra del prossimo, che sa
scoprire Dio in ogni essere umano, che sa
sopportare le molestie del vivere, aggrappandosi allamore di Dio. Solo aprendo il
cuore allamore divino, sono spinto a cercare la felicit degli altri nei tanti gesti del
volontariato: una notte in ospedale, un
prestito senza usura, una lacrima asciugata
in famiglia, la gratuit sincera, limpegno
lungimirante del bene comune, la condivisione del pane e del lavoro, vincendo ogni
forma di gelosia e di invidia.
Ges stesso che ce lo ricorda: Tutto
quello che avete fatto a uno solo di questi
miei fratelli pi piccoli, lo avete fatto a
me! (Matteo, 25, 40).

VI

Stazione

La tenerezza femminile
Il mio cuore ripete il tuo invito: Cercate il mio volto!. Il tuo volto, Signore, io
cerco. Non nascondermi il tuo volto, non
respingere con ira il tuo servo. Sei tu il
mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza (Salmi, 27,
8-9).
Ges si trascina a stento, ansimando.
Ma la luce sul suo volto resta intatta. Non
c offesa che possa opporsi alla sua bellezza. Gli sputi non lhanno oscurata. Gli
schiaffi non sono riusciti a spegnerla. Quel
volto appare come un roveto ardente che,
pi viene oltraggiato, pi riesce ad emanare una luce di salvezza. Scendono lacrime
silenziose dagli occhi del Maestro. Porta il
peso dellabbandono. Eppure, Ges avanza, non si ferma, non torna indietro. Affronta loppressione. turbato dalla crudelt, ma Lui sa che il suo morire non sar
vano!
Ges allora si ferma di fronte a una
donna che gli viene incontro senza nessuna
esitazione. la Veronica, vera immagine
femminile della tenerezza!
Il Signore qui incarna il nostro bisogno
di gratuit amorevole, di sentirci amati e
protetti da gesti di premura e di cura. Le
carezze di questa creatura si bagnano del
sangue prezioso di Ges e sembrano togliere via gli atti di profanazione che ha ricevuto in quelle ore di torture. La Veronica
riesce a toccare il dolce Ges, a sfiorarne il
candore. Non solo per alleviare ma per
partecipare al suo soffrire. In Ges, riconosce ogni prossimo da consolare, con tocco

di tenerezza, per giungere al gemito di dolore di quanti oggi non ricevono assistenza
n calore di compassione. E muoiono di
solitudine.

VII

Stazione

Langoscia del carcere e della tortura


Mi hanno accerchiato (...) Mi hanno
circondato come api, come fuoco che divampa tra i rovi, ma nel nome del Signore
le ho distrutte. Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore stato
il mio aiuto. Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla
morte (Salmi, 118, 11.12-13.18).
Veramente in Ges si compiono le antiche profezie del Servo umile e obbediente,
che prende sulle sue spalle tutta la nostra
storia di dolore. E cos Ges, spinto avanti
a forza, si accascia, sotto la fatica e loppressione, accerchiato, circondato dalla
violenza, privo ormai di forze. Sempre pi
solo, sempre pi nelle tenebre! Lacerato
nella carne, fiaccato nelle ossa.
Riconosciamo in Lui lamara esperienza
dei detenuti di ogni carcere, con tutte le
sue disumane contraddizioni. Circondati e
accerchiati, spinti con forza per cadere.
Il carcere, oggi, ancora troppo tenuto
lontano, dimenticato, ripudiato dalla societ civile. Ci sono le assurdit della burocrazia, le lentezze della giustizia. Doppia
pena poi il sovraffollamento: un dolore

Stazione

La mano amica che solleva


Costrinsero a portare la sua croce un
tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di
Alessandro e Rufo (Marco, 15, 21).
Per caso, passa Simone di Cirene. Ma
diventa un incontro decisivo nella sua vita.
Tornava dai campi. Uomo di fatica e di vigore. Per questo stato costretto a portare
la croce di Ges, condannato a una morte
infame (cfr. Filippesi, 2, 8).
Ma da casuale, quellincontro si trasformer in una sequela decisiva e vitale dietro
a Ges, portando ogni giorno la sua croce,
rinnegando se stesso (cfr. Matteo, 16, 2425). Simone, infatti, ricordato da Marco
come il padre di due cristiani conosciuti
nella comunit di Roma: Alessandro e Rufo. Un padre che ha di certo impresso nel
cuore dei figli la forza della croce di Ges.
Perch la vita, se te la tieni troppo stretta,

aggravato, uningiusta oppressione, che


consuma la carne e le ossa. Alcuni troppi! non ce la fanno... E anche quando
un nostro fratello esce, lo consideriamo ancora un ex-detenuto, chiudendogli cos
le porte del riscatto sociale e lavorativo.
Ma pi grave la pratica della tortura,
purtroppo ancora diffusa in varie parti della terra, in molteplici modi. Come stato
per Ges: anche Lui percosso, umiliato
dalla soldataglia, torturato con la corona
di spine, flagellato con crudelt.
Come sentiamo vera, oggi, davanti a
questa caduta, la parola di Ges: Ero in
carcere e siete venuti a trovarmi (Matteo,
25, 36). In ogni carcere, accanto ad ogni
torturato, c sempre Lui, il Cristo sofferente, carcerato e torturato. Anche se provati duramente, Lui il nostro aiuto, per
non essere consegnati alla paura. Ci si rialza solo insieme, accompagnati da validi
operatori, sostenuti dalla mano fraterna dei
volontari e sollevati da una societ civile,
che fa sue le tante ingiustizie dentro le
mura di un carcere.

VIII

Stazione

Condivisione e non commiserazione


Figlie di Gerusalemme, non piangete
per me, ma piangete per voi stesse e per i
vostri figli (Luca, 23, 28).
Come fiaccole accese si presentano le figure femminili lungo la via del dolore.

Donne di fedelt e di coraggio, che non si


lasciano intimorire dalle guardie n scandalizzare dalle piaghe del buon Maestro.
Sono pronte a incontrarlo e a consolarlo.
Ges l davanti a loro. C chi lo calpesta mentre si accascia a terra sfinito. Ma le
donne sono l, pronte a donargli quel palpito caldo che il cuore non pu pi frenare. Esse lo guardano prima da lontano, ma
poi si fanno vicine, come fa ogni amico,
ogni fratello o sorella, quando si accorge
della difficolt che vive la persona amata.
Ges scosso dal loro pianto amaro, ma
le esorta a non consumare il cuore nel vederlo martoriato, per essere donne non pi
piangenti, ma credenti! Chiede un dolore
condiviso e non una commiserazione sterile e piagnucolosa. Non pi lamenti ma voglia di rinascere, di guardare avanti, di
procedere con fede e speranza verso
quellaurora di luce che sorger ancora pi
accecante sul capo di quanti camminano
rivolti a Dio. Piangiamo su noi stessi se
ancora non crediamo in quel Ges che ci
ha annunciato il Regno della salvezza.
Piangiamo sui nostri peccati non confessati.
E ancora, piangiamo su quegli uomini
che scaricano sulle donne la violenza che
hanno dentro. Piangiamo sulle donne
schiavizzate dalla paura e dallo sfruttamento. Ma non basta battersi il petto e provare
compassione. Ges pi esigente. Le donne vanno rassicurate come fece Lui, vanno
amate come un dono inviolabile per tutta
lumanit. Per la crescita dei nostri figli, in
dignit e speranza.

IX

Stazione

Vincere la cattiva nostalgia


Chi ci separer dallamore di Cristo?
Forse la tribolazione, langoscia, la persecuzione, la fame, la nudit, il pericolo, la
spada? (...) Ma in tutte queste cose, noi
siamo pi che vincitori, per virt di colui
che ci ha amati! (Romani, 8, 35-37).
San Paolo elenca le sue prove, ma sa che
prima di lui ci passato Ges, il quale sulla via del Golgota cadde una, due, tre volte. Distrutto dalle tribolazioni, dalla persecuzione, dalla spada, oppresso dal legno
della croce. Stremato! Sembra dire, come
noi, in tanti momenti bui: Non ce la faccio
pi!
il grido dei perseguitati, dei morenti,
dei malati terminali, degli oppressi sotto il
giogo.
Ma in Ges, anche visibile la sua forza: Se affligge, avr anche piet (Lamentazioni, 3, 32). Ci indica che c sempre,
nellafflizione, la sua consolazione, un oltre da intravedere nella speranza. Come la
potatura sugli alberi che il Padre celeste,
con sapienza, fa proprio sui tralci che producono frutto (cfr. Giovanni, 15, 8). Mai
per la stroncatura, ma sempre per la rifioritura. Come una madre quando giunge la
sua ora: afflitta, geme, soffre nel parto.
Ma sa che sono le doglie della vita nuova,
della primavera in fiore, proprio per quella
potatura.
Ci aiuti la contemplazione di Ges accasciato, ma capace di alzarsi, a saper vincere
le chiusure che la paura del domani imprime nel nostro cuore, specie in questo tempo di crisi. Superiamo la cattiva nostalgia
del passato, la comodit dellimmobilismo,
del si sempre fatto cos!. Quel Ges
che barcolla e cade, ma poi si rialza, la
certezza di una speranza, che, alimentata
dalla preghiera intensa, nasce proprio dentro la prova e non dopo la prova n senza
la prova!
Saremo pi che vincitori, per virt del
suo amore!

Stazione

Lunit e la dignit

Arrivo di migranti a Lampedusa (2013, Reuters)

I soldati, poi, quando ebbero crocifisso


Ges, presero i suoi vestiti e ne fecero
quattro parti, una per ciascun soldato e la
tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta dun pezzo da cima a fondo. Perci dissero tra loro: non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocca.
Cos si compiva la Scrittura: Si sono spartiti tra loro i miei vestiti e sulla mia tunica

hanno tirato la sorte. Ed i soldati fecero


cos! (Giovanni, 19, 23-24).
Neanche un pezzetto di stoffa lasciarono
che coprisse il corpo di Ges. Lo denudarono. Non aveva mantello n tunica, non
veste alcuna. Lo denudarono come atto di
estrema umiliazione. Ci che lo copriva era
solo il sangue, che usciva a fiotti dalle sue
vaste ferite.
La tunica resta intatta, simbolo dellunit della Chiesa, ununit da ritrovare in un
cammino paziente, in una pace artigianale,
costruita ogni giorno, in un tessuto ricomposto con i fili doro della fraternit, nella
riconciliazione e nel perdono reciproco.
In Ges, innocente, denudato e torturato, riconosciamo la dignit violata di tutti
gli innocenti, specialmente dei piccoli. Dio
non ha impedito che il suo corpo, spogliato, fosse esposto sulla croce. Lo ha fatto
per riscattare ogni abuso, ingiustamente
coperto e dimostrare che Lui, Dio, irrevocabilmente e senza mezzi termini dalla
parte delle vittime.

XI

Dio mio, Dio mio, perch mi hai abbandonato? (Matteo, 27, 46). il grido di
Giobbe, di ogni uomo colpito dalla sventura. E Dio tace. Tace perch la sua risposta l, sulla croce: Lui, Ges, la risposta
di Dio, Parola eterna incarnata per amore.
Ricordati di me (Luca, 23, 42).
Linvocazione fraterna del malfattore, fatto
compagno di dolore, penetra nel cuore di
Ges, che vi sente leco del suo stesso dolore. E Ges ascolta quella supplica: Oggi con me sarai nel paradiso. Sempre ci
redime il dolore dellaltro, perch ci fa
uscire da noi stessi.
Donna, ecco tuo figlio! (Giovanni,
19, 26). Ma la sua Madre, Maria, che con
Giovanni stava sotto la croce, a spezzare la
paura. La riempie di tenerezza e di speranza. Ges non si sente pi solo. Come per
noi, se accanto al letto del dolore c chi ci
ama! Fedelmente. Fino in fondo.
Ho sete (Giovanni, 19, 28). Come il
bambino chiede da bere alla mamma; come il malato riarso dalla febbre... Quella
di Ges la sete di tutti gli assetati di vita,
di libert, di giustizia. Ed la sete del pi
grande assetato, Dio, che, infinitamente
pi di noi, ha sete della nostra salvezza.
compiuto! (Giovanni, 19, 30). Tutto:
ogni parola, ogni gesto, ogni profezia, ogni
attimo della vita di Ges. Larazzo completato. I mille colori dellamore ora rilucono in bellezza. Nulla andato sprecato.
Nulla gettato via. Tutto diventato amore.

non stato spezzato. Chi pronto a sacrificare la sua vita per Cristo, la ritrover.
Trasfigurata, oltre la morte.
Lacrime e sangue sono mescolate in
questa tragica consegna. Come la vita nelle
nostre famiglie, che, a tratti, travolta da
perdite improvvise e dolorose, con un vuoto incolmabile, specie nella morte di un figlio.
Piet allora significa farsi prossimi dei
fratelli che sono nel lutto e non si danno
pace. carit grande prendersi cura di chi
sta soffrendo nel corpo piagato, nella mente depressa, nellanimo disperato. Amare
fino alla fine linsegnamento supremo lasciatoci da Ges e da Maria. la quotidiana fraterna missione di consolazione, che
ci viene consegnata in questo fedele abbraccio tra Ges morto e la sua Madre Addolorata.

XIV

Stazione

Il giardino nuovo
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino vi era
un sepolcro nuovo, in cui nessuno era stato ancora deposto. L deposero Ges
(Giovanni, 19, 41-42).
Quel giardino in cui si trova la tomba,
dove viene sepolto Ges, ricorda un altro
giardino: quello dellEden. Un giardino

Stazione

Al letto degli ammalati


Poi lo crocifissero e si spartirono i suo
vestiti, tirando a sorte su di essi ci che
ognuno avrebbe preso. Erano le nove del
mattino, quando lo crocifissero. La scritta
con il motivo della sua condanna diceva:
Il re dei Giudei!. Con lui crocifissero anche due banditi, uno a destra e uno alla
sua sinistra. E si comp la Scrittura che dice: stato messo tra i malfattori! (Marco, 15, 24-28).
E lo crocifissero! La pena degli infami,
dei traditori, degli schiavi ribelli. Questa
la condanna riservata al nostro Signore
Ges: ruvidi chiodi, dolore lancinante, lo
strazio della madre, la vergogna di essere
accomunato a due banditi, le vesti spartite
come bottino tra i soldati, le beffe crudeli
dei passanti: Ha salvato gli altri, e non
pu salvare se stesso! Scenda dalla croce e
crederemo in lui! (Matteo, 27, 42).
E lo crocifissero! Ges non scende, non
abbandona la croce. Resta, obbediente fino in fondo alla volont del Padre. Ama e
perdona.
Anche oggi, come Ges, molti nostri
fratelli e sorelle sono inchiodati a un letto
di dolore, negli ospedali, nelle case di riposo, nelle nostre famiglie. il tempo della prova, in amari giorni di solitudine e anche di disperazione: Dio mio, Dio mio,
perch mi hai abbandonato? (Matteo, 27,
46).
La nostra mano non sia mai per trafiggere, ma sempre per avvicinare, consolare
ed accompagnare gli infermi, rialzandoli
dal loro letto di dolore. La malattia non
chiede permesso. Giunge sempre inattesa.
A volte sconvolge, limita gli orizzonti,
mette a dura prova la speranza. Amaro il
suo fiele. Solo se troviamo, accanto a noi,
qualcuno che ci ascolta, ci sta vicino, si
siede sul nostro letto... allora la malattia
pu diventare una grande scuola di sapienza, incontro col Dio Paziente. Quando
qualcuno prende su di s le nostre infermit, per amore, anche la notte del dolore si
apre alla luce pasquale del Cristo crocifisso
e risorto. Quella che umanamente una
condanna, pu trasformarsi in unoblazione redentrice, per il bene delle nostre comunit e famiglie. Sullesempio dei santi.

XII

Stazione

Il gemito delle sette parole


Dopo questo, Ges, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinch si compisse la Scrittura, disse: Ho sete. Vi era l
un vaso pieno di aceto: posero perci una
spugna imbevuta di aceto in cima a una
canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso laceto, Ges disse. compiuto!. E chinato il capo, consegn lo spirito (Giovanni, 19, 28-30).
Le sette parole di Ges sulla croce sono
un capolavoro di speranza. Ges, lentamente, con passi che sono anche i nostri,
attraversa tutto il buio della notte, per abbandonarsi, fiducioso, nelle braccia del Padre. il gemito dei morenti, il grido dei
disperati, linvocazione dei perdenti. Ges!

Gleb Garanich, Bombardamento a Gori, Georgia (2009, Reuters)

Tutto consumato per me e per te! E allora,


anche il morire ha un senso!
Padre, perdona loro perch non sanno
quello che fanno (Luca, 23, 34). Ora,
eroicamente, Ges esce dalla paura della
morte. Perch se viviamo nellamore gratuito, tutto vita. Il perdono rinnova, risana,
trasforma e consola! Crea un popolo nuovo. Ferma le guerre.
Padre, nelle tue mani consegno il mio
spirito (Luca, 23, 46). Non pi la disperazione del nulla. Ma fiducia piena nelle sue
mani di Padre, ladagiarsi nel suo cuore.
Perch in Dio, ogni frazione si compone,
finalmente, in unit!

XIII

Stazione

Lamore pi forte della morte


Venuta la sera giunse un uomo ricco di
Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui
era diventato discepolo di Ges. Questi si
present a Pilato e chiese il corpo di Ges.
Pilato allora ordin che gli fosse consegnato (Matteo, 27, 57-58).
Prima di essere sepolto nella tomba, Ges viene consegnato finalmente a sua Madre. licona di un cuore strappato che ci
dice che la morte non impedisce lultimo
bacio della madre al figlio suo. Prostrata
sul corpo di Ges, Maria sincatena in un
abbraccio totale a Lui. Questa icona
chiamata semplicemente Piet. straziante, ma mostra che la morte non spezza
lamore. Perch lamore pi forte della
morte! Lamore puro quello duraturo. La
sera giunta. La battaglia vinta. Lamore

che a causa della disobbedienza perse la


sua bellezza e divenne desolazione, luogo
di morte e non pi di vita.
I rami selvatici che ci impediscono di respirare la volont di Dio, come lattaccamento al denaro, alla superbia, allo spreco
della vita, vanno tagliati e innestati ora al
legno della Croce. questo il nuovo giardino: la croce impiantata nella terra!
Da lass, Ges potr ormai riportare
tutto alla vita. Una volta ritornato dagli
abissi infernali, dove Satana ha rinchiuso
un gran numero di anime, avr inizio il
rinnovamento di tutte le cose. Quel sepolcro rappresenta la fine delluomo vecchio.
E come per Ges, anche per noi Dio non
ha permesso che i suoi figli fossero castigati dalla morte definitiva. Nella morte di
Cristo decadono tutti i troni del male, basati sullavidit e la durezza del cuore.
La morte ci disarma, ci fa capire che siamo esposti a unesistenza terrena che ha
un termine. Ma davanti a quel corpo di
Ges, deposto nel sepolcro, che prendiamo
coscienza di chi siamo. Creature che, per
non morire, hanno bisogno del loro Creatore.
Il silenzio che avvolge quel giardino ci
permette di ascoltare il sussurro di una
brezza leggera: Io sono il Vivente e sono
con voi (cfr. Esodo, 3, 14).
Il velo del tempio squarciato. Finalmente vediamo il volto del nostro Signore.
E conosciamo in pienezza il suo nome: misericordia e fedelt, per non restare mai
confusi, nemmeno davanti alla morte, perch il Figlio di Dio fu libero in mezzo ai
morti (cfr. Salmi, 88, 6).

pagina 5

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

domenica 13 aprile 2014

I rappresentanti delle Chiese ortodosse a Bruxelles sui temi delle prossime elezioni

Europa
progetto da migliorare
BRUXELLES, 12. LUnione europea
non , e non deve essere, unistituzione basata sulla salvaguardia degli
interessi economici. piuttosto
unimportante realt chiamata a realizzare le aspirazioni di centinaia di
milioni di persone che, nei vari Paesi, intendono contribuire, con sicu-

rezza, al raggiungimento della giustizia sociale e di una vita pi degna. quanto, in estrema sintesi,
afferma il Comitato dei rappresentanti delle Chiese ortodosse presso
lUnione europea in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Il Comitato del

Monito dei vescovi spagnoli

Migranti
responsabilit comune

MADRID, 12. fondamentale che


i cittadini dellUnione europea
partecipino al processo democratico esprimendo il proprio voto in
vista delle prossime elezioni che si
terranno tra il 22 e il 25 maggio in
ventotto Stati europei per il rinnovo del Parlamento: quanto dichiara in un comunicato il Comitato esecutivo della Conferenza
episcopale spagnola, secondo cui
questo periodo pre-elettorale offre
alla societ europea unopportunit per discutere e affrontare le
principali questioni socioeconomiche che daranno forma allUe nei
prossimi anni.
Come vescovi della Comece
spiegano i presuli iberici sentiamo il dovere di offrire orientamenti allelettore europeo nella formazione della propria coscienza e desideriamo farlo evidenziando i te-

mi pi importanti, per valorizzarli


attraverso il prisma della dottrina
sociale cattolica. In particolare il
punto 4 del documento dedicato
ai migranti: LEuropa un continente in movimento e la migrazione ha un impatto sulla vita degli
individui e sulla societ. LUe ha
una frontiera esterna comune. La
responsabilit dellaccoglienza e
integrazione dei migranti e richiedenti asilo deve essere condivisa
proporzionalmente
dagli
Stati
membri. Ed di vitale importanza
si sottolinea che il trattamento
dei migranti in ogni punto di entrata dellUe sia umano, che i loro
diritti siano rispettati scrupolosamente e che, successivamente, si
faccia tutto il possibile, anche da
parte delle Chiese, per assicurare
con successo la loro integrazione
nella societ che li accoglie.

Documento della Conferenza episcopale calabra

Contro la ndrangheta
il coraggio della denuncia
CATANZARO, 12. Con leco nel
cuore del recente appello di Papa
Francesco ricordiamo a tutti i calabresi un duplice ineludibile dovere: quello del coraggio della denuncia e quello della fuga da
ogni omert. quanto si afferma, in materia di contrasto alla
ndrangheta, in un documento della Conferenza episcopale calabra,
riunita nei giorni scorsi presso il
seminario regionale di Catanzaro.
I vescovi calabresi ribadiscono,
anzitutto, linderogabile importanza di un cammino educativo che
coinvolga i ragazzi fin dai primi
anni della loro vita, incentrato sulla frontiera della legalit, indispensabile per una crescita autenticamente umana, oltre che civile e so-

La Chiesa di Fermo
accoglie 50 rifugiati
sbarcati in Sicilia
FERMO, 12. Cinquanta rifugiati
politici sbarcati in Sicilia saranno ospitati nella Casa di spiritualit Villa Nazareth a Fermo. Non sappiamo di quale
nazionalit sono, chi sono,
quanto tempo staranno si legge in un comunicato della curia
arcivescovile ma sappiamo
chi, in loro, ci visiter per questa Pasqua 2014: il Signore, crocifisso e risorto.

ciale della nostra terra e della vera


libert. In tale contesto, lepiscopato ha richiamato limpegno, ormai quarantennale, delle Chiese in
Calabria su questo tema decisivo e
scottante. Risale infatti al lontano
1975 il punto di svolta delle diocesi calabresi nella condanna al
crimine organizzato. Da allora i
vescovi, singolarmente e collegialmente, hanno, da una parte, rinnovato la condanna pi dura, non
solo contro i delitti e gli attentati,
ma anche contro lo stile delle organizzazioni malavitose nel rapportarsi con le istituzioni e la gente comune; e, dallaltra, hanno lanciato, con ancora pi forza, linvito
straziante e paterno alla conversione dei cuori.
Con il documento, la Conferenza episcopale calabra ha approvato
una dichiarazione su alcuni temi
che riguardano la vita della Chiesa
nella regione (legalit, pedofilia,
impegno politico dei cattolici), riservandosi di approfondire prossimamente in una sessione straordinaria il tema dellazione pastorale
della Chiesa contro la ndrangheta.
stato approvato inoltre si
legge nel documento che nei nostri istituti teologici venga introdotto un corso sul tema Chiesandrangheta.
Infine, i presuli avvertono il bisogno in questa stagione delicata
della vita politico-sociale dellItalia
intera e della nostra Calabria in
particolare, di richiamare il valore
di una politica che prenda davvero a cuore, ed esclusivamente, la
lotta per il bene comune.

quale fanno parte rappresentanti del


patriarcato ecumenico, del patriarcato di Mosca, del patriarcato di Romania e delle Chiese ortodosse di
Cipro e di Grecia si riunito nei
giorni scorsi a Bruxelles in vista delle elezioni del 22-25 maggio e ha
diffuso una dichiarazione in cui si
sottolinea in primo luogo limportanza della partecipazione al voto e
alla costruzione del progetto europeo: Tutti condividono la responsabilit per la costruzione e lo sviluppo delle istituzioni con ogni
mezzo socialmente, economicamente
ed ecologicamente sostenibile. In
particolare, i cristiani sono invitati
a prendere parte attiva alle elezioni
e, quindi, a contribuire al miglioramento del progetto europeo.
Un contributo che i rappresentanti ortodossi sintetizzano in otto
punti. In primo luogo, lincoraggiamento a un dialogo aperto, trasparente e regolare che spinga la politica a concentrarsi su una prospettiva di lungo termine basata sullinvestimento sociale. Infatti, c un
urgente bisogno di affrontare i problemi dellesclusione sociale, della
disoccupazione e della povert. La
chiave di lettura, in tal senso, che
leconomia deve servire il bene comune della gente.
Lungo questa direttrice si dipanano poi tutti gli altri punti di
maggiore interesse: dal sostegno ai
diritti umani per favorire la coesione
sociale e la libert religiosa allelaborazione di politiche pi efficaci
per i migranti, a tutela della famiglia e per il rispetto dellambiente
naturale.

Appelli del cardinale patriarca di Antiochia dei Maroniti e di Caritas Libano

Soluzioni per i profughi siriani


BEIRUT, 12. Una rapida soluzione al
dramma dei profughi siriani in
Libano stata sollecitata dal cardinale patriarca di Antiochia dei Maroniti, Bchara Boutros Ra, in occasione di una conferenza tenuta
presso la sede Onu di Ginevra sul
tema della presenza dei cristiani,
della pace e del futuro nel Vicino
Oriente. Il milione e oltre di rifugiati in Libano, vittime del conflitto
siriano, non possono pi attendere
una soluzione al dramma che stanno vivendo.
Ra in particolare si soffermato
sulle prospettive di futuro per la Siria, facendo suoi, da un lato, i richiami di Papa Francesco per una
soluzione politica, fatta di dialogo e
di negoziati e, dallaltro, gli interventi dellarcivescovo Silvano Maria
Tomasi, nunzio apostolico e osservatore permanente della Santa Sede
presso lUfficio delle Nazioni Unite
ed Istituzioni specializzate a Ginevra, che pi volte ha ribadito analoghe vie di soluzione del conflitto,
nel rispetto reciproco, liberando fede e politica da strumentalizzazioni
reciproche.

Liniziativa del patriarca maronita


stata rilanciata anche dal presidente di Caritas Libano, padre Paul
Karam, il quale, in una dichiarazione allagenzia Fides, ha sottolineato
come il numero di rifugiati siriani
in territorio libanese ha raggiunto
una soglia insostenibile per il Libano, pari al 25-30 per cento della popolazione presente sul territorio nazionale. Le potenze globali e regionali, invece di fornire armi a chi uccide, dovrebbero concentrare i propri interventi su questa emergenza.
Per padre Karam, in Siria ci sono
ampie regioni non interessate dal
conflitto, dove possono essere attrezzati dei campi profughi o dei
presidi di soccorso e assistenza, anche nella zona frontaliera tra Libano
e Siria. Cos, con il sostanziale intervento della comunit e degli organismi internazionali, si potrebbero
gestire processi ed emergenze che
adesso appaiono fuori da ogni controllo.
Nei giorni scorsi le fonti ufficiali
dellOnu hanno confermato che i
profughi siriani registrati in Libano
hanno superato la soglia del milio-

ne. Secondo il presidente di Caritas


Libano, i dati reali sono per molto
pi allarmanti: I rifugiati fuggiti
dalla guerra siriana, riferisce padre
Karam, sono almeno un milione e
mezzo, a cui va aggiunto il mezzo
milione di profughi palestinesi. Per
un Paese piccolo come il Libano si
tratta di numeri intollerabili, che
mettono sotto pressione il gi fragile
sistema sociale. La maggior parte
dei rifugiati sono musulmani, e questo destabilizza il delicato equilibrio
demografico libanese. Limpatto di
questi flussi si sente nella crisi economica, nella mancanza di lavoro,
nelle scuole, negli ospedali, e anche
nella questione della sicurezza: negli
ultimi mesi, su otto arrestati in Libano per azioni criminose, otto sono siriani.
La Caritas si prende cura direttamente di 200.000 profughi e ne assiste 55.000 a livello medico-sanitario. Ma sui fattori politici e geopolitici che generano il disastro
umanitario siriano noi non possiamo intervenire, conclude il presidente di Caritas Libano. Quanto
allopera di assistenza, a partire dal
febbraio 2013 centinaia di siriani feriti sono stati accolti anche in Israele per ricevere cure mediche nei vari
ospedali della Galilea. Lo segnala il
sito del patriarcato di Gerusalemme
dei Latini, che riferisce che una delle strutture pi attive lospedale di
Safed dove finora sono stati ricoverati duecentocinquanta siriani.

Lutto nellepiscopato
Monsignor Jn Hirka, vescovo emerito di Preov per i cattolici di rito
bizantino, in Slovacchia, morto
nel pomeriggio di gioved 10 aprile.
Aveva compiuto novantanni. Era
infatti nato il 16 novembre 1923 ad
Abranovece, nel distretto di Preov,
ed era stato ordinato sacerdote il 31
luglio 1949 dal beato Vasil Hopko.
A lungo perseguitato e anche costretto al carcere, era stato nominato
vescovo di Preov il 21 dicembre
1989. E il 17 dicembre 1990 aveva ricevuto lordinazione episcopale.
Quindi l11 dicembre 2002 aveva rinunciato al governo pastorale.

La Congregazione delle Cause dei Santi


partecipa commossa al grave lutto di P.
Sergio La Pegna, D.C., Officiale del Dicastero, per la morte del suo amatissimo fratello

Sig.

CLAUDIO LA PEGNA
e prega perch il Signore Risorto lo accolga nella luce del Suo Regno in compagnia dei Santi e Beati.

Il Rettore, i Prorettori, il Senato Accademico, il Consiglio di Amministrazione, il


Centro Pastorale, i Docenti, il personale, i
Laureati e gli studenti dellUniversit Cattolica del Sacro Cuore accompagnano nella preghiera il ritorno alla casa del Padre
del

Prof.

GIUSEPPE FOLLI
gi Ordinario di Clinica Medica generale
e terapia medica, ricordandone con gratitudine profonda il magistero scientifico e
il generoso impegno didattico profuso per
tanti anni.

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 13 aprile 2014

pagina 7

Allinizio della settimana santa il Papa parla del senso della sofferenza

Lo scandalo
del dolore innocente
di vista che la persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio,
unit di corpo e spirito. I greci
erano pi precisi: corpo, anima e
spirito. quellunit. Questi due
elementi si possono distinguere ma
non separare, perch la persona
una. Dunque anche la malattia,
lesperienza del dolore e della sofferenza, non riguardano solo la dimensione corporea, ma luomo nella
sua totalit. Da qui lesigenza di
una cura integrale, che consideri la
persona nel suo insieme e unisca alla cura medica alla cura tecnica
anche il sostegno umano, psicologico e sociale, perch il medico deve
curare tutto: il corpo umano, con la
dimensione psicologica, sociale e
anche spirituale; e laccompagnamento spirituale ed il sostegno ai familiari del malato. Perci indispensabile che gli operatori sanitari
siano guidati da una visione integralmente umana della malattia e
sappiano attuare un approccio compiutamente umano al malato che
soffre (Giovanni Paolo II, Motu
Proprio Dolentium hominum, 11 febbraio 1985).
La condivisione fraterna con i
malati ci apre alla vera bellezza del-

Solo Cristo d senso allo scandalo del


dolore innocente. Lo ha detto Papa
Francesco rivolgendosi questa mattina,
sabato 12 aprile, ai partecipanti al
congresso della Societ italiana di
chirurgia oncologica, promosso
dalluniversit La Sapienza di Roma
e dallospedale SantAndrea. Durante
ludienza, svoltasi nella Sala
Clementina, il Pontefice ha
pronunciato il seguente discorso.
Cari fratelli e sorelle,
do il mio benvenuto a tutti voi che
prendete parte al Congresso della
Societ italiana di chirurgia oncologica, promosso dallUniversit La
Sapienza di Roma e dallospedale
SantAndrea. Nellaccogliere voi,
penso a tutti gli uomini e le donne
che voi curate, e prego per loro.
La ricerca scientifica ha moltiplicato le possibilit di prevenzione e
cura, ha scoperto terapie per il trattamento delle pi varie patologie.
Anche voi lavorate per questo: un
impegno di alto valore, per dare risposta alle attese e alle speranze di
molti malati in tutto il mondo.
Ma perch si possa parlare di salute piena necessario non perdere

la vita umana, che comprende anche


la sua fragilit, cos che possiamo riconoscere la dignit e il valore di
ogni essere umano, in qualunque
condizione si trovi, dal concepimento fino alla morte.
Cari amici, domani inizia la Settimana Santa, che culmina nel Triduo
della Passione, Morte e Risurrezione
di Ges. Qui la sofferenza umana
assunta fino in fondo e redenta da
Dio. Da Dio-Amore. Solo Cristo d
senso allo scandalo del dolore innocente. Tante volte, viene al cuore
quella angosciata domanda di Dostoevskij: perch soffrono i bambini? Soltanto Cristo pu dare senso a
questo scandalo. A Lui, crocifisso
e risorto, anche voi potete sempre
guardare nel compimento quotidiano del vostro lavoro. E ai piedi della Croce di Ges noi incontriamo
anche la Madre addolorata. Ella
Madre dellumanit intera, ed
sempre presente vicino ai suoi figli
malati e infermi. Se la nostra fede
vacilla, la sua no. Maria sostenga
anche voi e il vostro impegno di ricerca e di azione nel lavoro. E prego, chiedo al Signore che benedica
tutti voi. Grazie.

Al Pontificio Comitato di scienze storiche

In dialogo
con il mondo doggi
Nel commemorare il sessantesimo
anniversario dellistituzione del
Pontificio Comitato di scienze storiche
da parte di Pio XII, Papa Francesco
ha invitato i suoi membri a offrire il
loro contributo specifico al dialogo tra
la Chiesa e il mondo contemporaneo.
Il Santo Padre ha espresso il suo
auspicio durante ludienza svoltasi
nella Sala dei Papi questa mattina,
sabato 12 aprile, al termine
dellassemblea plenaria del Pontificio
Comitato. Questo il suo discorso.
Cari fratelli e sorelle,
vi incontro al termine della vostra
Assemblea Plenaria, nella quale, come ha ricordato il Presidente, commemorate il sessantesimo anniversario dellistituzione del Pontificio
Comitato di Scienze Storiche, da
parte del Venerabile Pio XII. Ringrazio per i sentimenti espressi a nome
vostro dal Padre Ardura, e soprattutto sono grato per limpegno con
cui mettete al servizio della Chiesa e
della Santa Sede le vostre competenze e la vostra professionalit.
Rimane sempre valida la celebre
affermazione di Cicerone nel De
Oratore, parzialmente ripresa dal
beato Giovanni XXIII, cos appassionato di studi storici, nel discorso di
apertura del Concilio Vaticano II:
Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae.
Lo studio della storia rappresenta
infatti una delle vie per la ricerca
appassionata della verit, che da
sempre pervade lanimo delluomo.

Convegno in vista della gmg di Cracovia

Dove Wojtya stato giovane


Rimettere in moto le parrocchie, far
uscire i movimenti ecclesiali da s
stessi, incontrare i giovani che sono
fuori dai nostri ambienti, privilegiare
i pi poveri, creare familiarit tra i
vescovi e i giovani, dare una scossa
alle vocazioni, imprimere unimpronta cristiana alla nostra epoca. Sono
le aspettative della Chiesa di Cracovia, che dal 26 al 31 luglio 2016 ospiter la giornata mondiale della giovent. Le ha illustrate il cardinale arcivescovo Stanisaw Dziwisz, venerd
11 aprile, intervenendo alla seconda
giornata del convegno internazionale
di pastorale giovanile organizzato
dal Pontificio Consiglio per i laici a
Sassone di Ciampino.
Il porporato ha ricordato come
tutte le citt e le diocesi toccate dalle
gmg ne siano uscite trasformate dal
punto di vista spirituale, pastorale,
culturale. Ogni volta ha detto
un balzo in avanti che la giovent
del mondo imprime alla nazione e

alla citt ospitante. In due direzioni:


il contesto pastorale e sociale che
riceve una scossa; ma anche lesperienza in s delle gmg che resta intaccata dallinterpretazione che ne
viene fatta in una determinata cultura. Ogni volta la giornata mondiale
risorge come inedita: sempre se
stessa, ma con i connotati della terra
che la ospita.
Ci varr, a maggior ragione,
nella terra in cui lideatore delle
gmg, Giovanni Paolo II, stato a
sua volta giovane. A Cracovia, infatti, fermentata la sua vocazione,
diventato sacerdote, e ha imparato
ad amare i giovani, a stare con loro.
Con la sua esistenza ha aggiunto
il porporato egli appare come il
manifesto vivente della santit attraente. Il primo significato della
gmg di Cracovia, infatti, non pu
non essere la proposta dellideale
storico-concreto della santit accessibile a tutti, ai giovani in particolare.

Karol Wojtya con un gruppo di ragazzi durante il periodo del suo episcopato a Cracovia

Essa anzi progetto che si attaglia


particolarmente a loro, perch i giovani osano denunciare la nausea e la
noia di certa esistenza, e dunque riconoscono che lunica vera tristezza
quella di non essere santi.
Da tali premesse, ha detto ancora
larcivescovo di Cracovia, sono maturate lidea alta di Giovanni Paolo
circa i giovani e la prima convocazione del Papa ai giovani di Roma e
del mondo nel 1984. Quello di
trentanni fa, ha commentato, era
un invito che umanamente non si sapeva come sarebbe stato accolto.
Non mancarono gli scettici. Ma la risposta super ogni attesa: fu una
sorpresa, una rivelazione. E da
quellesito scenico fior una scelta
strategica. I giovani cercavano
espressione, chiedevano attenzione.
Dopo lexploit del 68, con le sue
mitologie e le sue vaghezze, a cui segu presto una sorta di desertificazione che riport i giovani nuovamente
ai margini, ecco che cera bisogno di
qualcuno che li chiamasse di nuovo
in causa. Li convocasse. Dicesse loro
che meritano fiducia.
La giornata successiva del congresso del dicastero per i laici stata
dedicata alla riflessione comune sul
tema: Le gmg e la loro integrazione
nella pastorale giovanile ordinaria.
Celebrando la messa il cardinale presidente Stanisaw Ryko ha sottolineato come le giornate mondiali
della giovent si offrano come laboratori educativi, capaci di insegnare
tante cose importanti. E non solo:
esse sono anche un grande segno di
speranza che ci riempie di rinnovato
coraggio e zelo pastorale nei confronti delle giovani generazioni. Infatti, ha aggiunto, dopo le gmg, i
giovani tornano nei propri ambienti
di vita nelle famiglie, nelle scuole,
nelle universit, nei posti di lavoro
pi forti; maturano un concetto di

Chiesa diverso: non pi unistituzione fredda e lontana, ma una compagnia di gente amica. Ai lavori intervenuto anche il vescovo segretario
Josef Clemens, che ha illustrato limpegno della Chiesa per i giovani, da
Giovanni Paolo II a Papa Francesco.
seguita una tavola rotonda sulle
attese dei giovani; infine, attraverso
gli interventi dei delegati, stato fatto il punto sulle risposte della pastorale giovanile alle nuove sfide poste
dal pontificato di Francesco.

Nei vostri studi e nel vostro insegnamento, voi vi trovate a confronto


in particolare con le vicende della
Chiesa che cammina nel tempo, con
la sua storia gloriosa di evangelizzazione, di speranza, di lotta quotidiana, di vita consumata nel servizio,
di costanza nel lavoro faticoso (cfr.
Esort. ap. Evangelii gaudium, 96),
come pure di infedelt, di rinnegamenti, di peccati. Le vostre ricerche,
segnate insieme da autentica passione ecclesiale e da amore sincero per
la verit, possono essere di grande
aiuto a coloro che hanno il compito
di discernere ci che lo Spirito Santo vuole dire alla Chiesa di oggi.
Il Comitato di Scienze Storiche
inserito ormai da lungo tempo nel

dialogo e nella cooperazione con


istituzioni culturali e centri accademici di numerose nazioni, accolto
con rispetto nella compagine mondiale degli studi storici. Nellincontro e nella collaborazione con ricercatori di ogni cultura e religione,
voi potete offrire un contributo specifico al dialogo tra la Chiesa e il
mondo contemporaneo.
Tra le iniziative che avete in programma, penso in particolare al
convegno internazionale nella ricorrenza del centenario dello scoppio
della Prima Guerra Mondiale. In
esso passerete in rassegna le pi recenti acquisizioni della ricerca, con
speciale attenzione per le iniziative
diplomatiche della Santa Sede durante quel tragico conflitto e al contributo dato dai cattolici e dagli altri cristiani al soccorso dei feriti, dei
profughi, degli orfani e delle vedove, alla ricerca dei dispersi, come
anche alla ricostruzione di un mondo lacerato da quella che Benedetto
XV defin inutile strage (Lettera ai
Capi dei popoli belligeranti, 1 agosto
1917). E risuona ancora oggi, quanto
mai attuale, laccorato appello di
Pio XII: Nulla perduto con la pace. Tutto pu esserlo con la guerra
(Radiomessaggio, 24 agosto 1939).
Quando riascoltiamo quelle parole
profetiche, veramente ci rendiamo
conto che la storia magistra vitae.
Cari amici, vi auguro un sempre
proficuo cammino di studi, e vi incoraggio a continuare con entusiasmo nella ricerca e nel servizio della
verit. Vi benedico di cuore e vi domando un ricordo nella preghiera.
Grazie!

Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano la
Chiesa in Italia, in Ucraina e in
Australia.

za episcopale italiana segretario


della commissione per la cultura e
le comunicazioni sociali.

Giovanni DErcole
vescovo di Ascoli Piceno
(Italia)

Stanislav Szyrokoradiuk
vescovo di Kharkiv
Zaporizhia (Ucraina)

Nato a Morino (LAquila) il 5


ottobre 1947, stato ordinato sacerdote a Roma il 5 ottobre 1974.
Dal 1974 al 1976 stato cappellano
del carcere minorile di Casal del
Marmo (Roma), professore di educazione civica e religione, e parroco di Nostra Signora di Fatima
nella borgata romana Massimilla.
Dal 1976 al 1984 stato missionario in Costa dAvorio, parroco e
vicario episcopale a Grand Bassam, e professore di teologia morale presso il seminario maggiore ad
Anyama. Dal 1984 al 1985 stato
parroco di Ognissanti; dal 1986 al
1987 direttore provinciale della
provincia Santi Pietro e Paolo
dellOpera don Orione. Nel 1987
stato nominato vicedirettore della
Sala Stampa della Santa Sede. Dal
1990 al 2009 ha lavorato in Segreteria di Stato, divenendone nel
1998 capo ufficio nella sezione per
gli Affari Generali. Eletto alla sede
titolare vescovile di Dusa e nominato ausiliare dellAquila il 14 novembre 2009, ha ricevuto lordinazione episcopale il 12 dicembre
successivo. In seno alla Conferen-

Nato il 23 giugno 1956 a Kornachovka, nella regione Khmelnitskaya, in Ucraina, ha iniziato nel
1980 la formazione sacerdotale nel
seminario maggiore di Riga in
Lettonia,
entrando
nellordine
francescano dei frati minori. Il 4
giugno 1984 stato ordinato sacerdote. Poi nel 1988 ha emesso i voti
perpetui come religioso. Fino al
1994 stato parroco a Polonnoje,
nella diocesi di Kamyanets-Podilskyi dei latini. Il 26 novembre 1994
stato nominato vescovo ausiliare
di Zhytomyr, che dal 25 dicembre
1998 ha preso il nome di KyivZhytomyr. Il 6 gennaio 1995 ha ricevuto lordinazione episcopale.
Dal 1996 anche direttore della
Caritas nazionale. E dal 24 luglio
2012 stato anche amministratore
apostolico ad nutum Sanctae Sedis
della diocesi di Lutsk.

Margaret Scotford Archer


presidente della Pontificia Accademia
delle scienze sociali
Nata a Grenoside (Gran Bretagna) il 20 gennaio 1943, ha studiato sociologia presso luniversit di Londra, trascorrendo gran parte della sua
carriera accademica presso luniversit di Warwick, in Gran Bretagna,
dove stata per molti anni docente di sociologia. Ha insegnato presso
lcole Polytechnique Fdrale de Lausanne, in Svizzera. stata nominata accademico pontificio e membro del consiglio dellAccademia fin
dalla fondazione, avvenuta il 19 gennaio 1994.
La sua ricerca verte sulla filosofia delle scienze sociali e, in modo pi
concreto, sui problemi di struttura e di agente per giustificarne lesistenza quali entit irriducibili con le rispettive propriet e poteri. A tal
fine ha messo a punto un approccio morfogenetico nellambito della
teoria sociale. stata presidente dellInternational Sociological Association (1986-1990), editor di Current Sociology. Journal of International
Sociological Association (1972-1980), membro del comitato scientifico
del premio Amalfi, membro dellAcademia Europaea, relatrice al quarto
convegno ecclesiale nazionale promosso dalla Conferenza episcopale italiana a Verona nel 2006.
Ha scritto oltre 60 articoli e capitoli pubblicati tra il 1965 e il 2004.
Numerosi i suoi libri, tra i quali: Social Conflict and Educational Change
in England and France: 1789-1848 (con M. Vaughan, Cambridge University Press, Cambridge, 1971); Being Human: The Problem of Agency
(Cambridge University Press, Cambridge, 2000); Making our Way through the World: Human Reflexivity and Social Mobility (Cambridge University Press, Cambridge, 2007); Conversations about Reflexivity (Routledge,
Abingdon, 2010).

Vitaliy Skomarovskyi
vescovo di Lutsk (Ucraina)
Nato il 30 dicembre 1963 a Berdytchiv, in Ucraina, dal 1985 ha
studiato nel seminario maggiore di
Riga e il 27 maggio 1990 ha ricevuto lordinazione sacerdotale. Vicario parrocchiale a Berdytchiv e
parroco a Sumy, dal 1995 al 2000
era stato cancelliere vescovile a
Zhytomyr e parroco della cattedrale. E dal 2000 al 2003 anche vice
rettore del seminario maggiore. Il
7 aprile 2003 stato nominato ausiliare di Kyiv-Zhytomyr e il 7 giugno ha ricevuto lordinazione episcopale.

Columba Macbeth-Green
vescovo di Wilcannia
Forbes (Australia)
nato il 30 giugno 1968 a Forbes, nella diocesi di WilcanniaForbes, in Australia. quindi entrato nel noviziato dellordine di
San Paolo primo eremita. Il 15 settembre 1996 ha emesso la professione religiosa e il 22 novembre
1997 stato ordinato sacerdote.
stato vicario parrocchiale e parroco
e ha svolto diversi incarichi
nellambito del suo ordine: prefetto e maestro dei novizi, primo
consigliere, segretario e vicario della provincia australiana, sotto-priore del monastero di Penrose park,
priore del monastero e rettore del
santuario di Marian valley.

Potrebbero piacerti anche