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649004
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
Anno CLIV n. 34 (46.576)
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Decine di vittime nei quartieri popolari della capitale del Burundi edificati senza regole
Colloqui
tra Cina
e Taiwan
Piogge torrenziali
devastano Bujumbura
PECHINO, 11. In un clima di disgelo, Cina e Taiwan hanno avviato oggi una serie di colloqui
diretti. Nel corso degli ultimi anni, Pechino e Taipeh hanno visto
rafforzarsi le loro relazioni economiche, culturali. Ma colloqui ad
altro livello sono comunque eventi rari.
Lincontro tra il responsabile
del consiglio taiwanese per i Rapporti con la Cina continentale,
Wang Yu-chi, e il direttore
dellufficio cinese per gli Affari
con Taiwan, Zhang Zhijun, si
svolge in un luogo simbolico, la
citt di Nanchino, una delle pi
antiche del Paese e il luogo che i
nazionalisti di Chiang Kai-shek
scelsero come loro capitale.
Il summit, che si concluder il
14 febbraio prossimo, avr tra gli
obiettivi quello di normalizzare i
rapporti di comunicazione tra le
due capitali, migliorare i rapporti
economici e commerciali, e aumentare la presenza di Taiwan
nelle sedi internazionali, ma anche quello di preparare il terreno
per lincontro, caldeggiato da Taipeh, tra il presidente cinese, Xi
Jinping, e la controparte taiwanese, Ma Ying-jeou. Lincontro
odierno fa seguito al colloquio di
Xi con un alto funzionario taiwanese durante lo scorso vertice
dellApec di Bali. Nel 2010, un
accordo per la cooperazione economica ha portato la Cina a diventare il primo partner commerciale di Taiwan.
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Quella che gli astronomi ritengono unimmagine della formazione di stelle primordiali
Il gioco atroce
della guerra
PIERLUIGI NATALIA
A PAGINA
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
dellArcidiocesi di Montevideo
(Uruguay), presentata da Sua
Eccellenza
Reverendissima
Monsignor Nicols Cotugno
Fanizzi, S.D.B., in conformit al
canone 401 1 del Codice di
Diritto Canonico.
Provviste di Chiese
XVI
Coraggio e umilt
Nomina
di Vescovo Ausiliare
PAGINA 5
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 2
Da Washington sostegno
ai manifestanti ucraini
Ue preoccupata
dallesito
del referendum svizzero
KIEV, 11. Sulla crisi ucraina interviene il Congresso statunitense. La Camera dei rappresentanti ha adottato
ieri una risoluzione in cui esprime
sostegno alle aspirazioni democratiche ed europee del popolo ucraino e
al suo diritto a scegliere liberamente
il suo futuro, senza intimidazioni o
minacce. I parlamentari statunitensi
denunciano quindi le violenze da
parte della polizia, anche contro i
giornalisti, e il rifiuto del presidente Ianukovich di dialogare con i capi
dellopposizione.
Preoccupazione per le violenze
stata espressa anche dai ministri degli Esteri dellUnione europea che
ieri, durante il Consiglio Ue, a Bruxelles, si sono detti pronti a rispondere rapidamente a ogni peggioramento della situazione sul terreno.
Bruxelles invita lUcraina ad aderire ai meccanismi internazionali per
la risoluzione delle crisi. Un nuovo e
inclusivo Governo, riforme istituzionali che bilancino maggiormente i
poteri e la preparazione di libere e
democratiche elezioni presidenziali
contribuiranno a riportare lUcraina
sulla strada delle riforme sostenibili.
Nel comunicato finale del Consiglio non si trova un esplicito riferimento allimposizione di sanzioni,
ipotesi ventilata da alcuni Paesi
dellEst europeo, ma che vede fortemente contrari altri. Nelle conclusio-
Le autorit bosniache
offrono il voto anticipato
LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Ripresi
i negoziati
per la riunificazione
di Cipro
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
Lisbona torna
sul mercato dei titoli di Stato
LISBONA, 11. Dopo tre anni sotto
la tutela della troika (Banca centrale europea, Fondo monetario
internazionale, Unione europea) il
Portogallo si prepara a tornare sul
mercato dei titoli di Stato con
unemissione di bond decennali.
Lo ha annunciato ieri un portavoce dellagenzia del debito lusitana,
aggiungendo che lasta avverr nel
breve periodo, quando le condizioni di mercato lo consentiranno.
A maggio Lisbona uscir dai tre
anni del programma di assistenza
fornito dalla troika, che ha dettato
al Paese ladozione di un programma di severe misure di austerit in
cambio di un prestito di emergenza da 68 miliardi di euro. Un
buon esito dellasta star a significare che il Portogallo di nuovo
Carlo Di Cicco
vicedirettore
Piero Di Domenicantonio
caporedattore
Gaetano Vallini
segretario di redazione
direttore generale
tale Kiev, difese da barricate alte fino a cinque metri e fatte di ghiaccio,
pneumatici, panchine e quantaltro.
La procura generale di Kiev ha
fatto sapere che i manifestanti antigovernativi hanno tempo fino al 17
febbraio per sgomberare le strade e
gli edifici pubblici occupati, altrimenti la legge damnistia non sar
applicabile.
Sul piano strettamente politico,
intanto, il quotidiano Kommersant
Ukraina riporta la notizia che il capo dello staff del presidente Ianukovich, Andrei Kliuiev, avrebbe incontrato la leader dellopposizione Yulia
Tymoshenko per discutere della possibile creazione di una nuova maggioranza parlamentare per risolvere
la grave crisi politica. Il quotidiano
riferisce inoltre che lincontro sarebbe avvenuto la settimana scorsa
allospedale di Kharkiv, dove lex
premier ricoverata in stato di detenzione da quasi due anni, nonostante le molteplici richieste di scarcerazione..
Il Tamigi esonda
e la Gran Bretagna trema
LONDRA, 11. Nel sud della Gran Bretagna allarme rosso a causa
dellesondazione del Tamigi. Le acque, il cui livello, tra laltro, continua
a salire, hanno invaso centinaia di
abitazioni nel Berkshire. Nel frattempo migliaia di altre case nei villaggi
che si trovano lungo il fiume sono a
rischio anche nel Surrey e nel Somerset. Ha riferito la Bbc che i vigili del
fuoco, in queste ore, stanno incontrando serie difficolt nel portare a
termine le operazioni di soccorso a
causa della portata delle inondazioni
e della vastit delle aree colpite.
Di fronte allemergenza sceso in
campo anche il primo ministro, David Cameron, il quale ha detto con
decisione che bisogna cessare di alimentare polemiche e ha invitato ciascuno a fare il suo lavoro. Le polemiche, sollevate da pi parti, riguar-
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Una donna travolta dalle acque nei pressi di Oxford (Zuma Press)
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Archiviate
le accuse
a Napolitano
ROMA, 11. Procedimento archiviato per manifesta infondatezza. Il Comitato parlamentare
per la messa in stato daccusa
del presidente della Repubblica
italiana ha deciso marted mattina di non dare seguito alla denuncia presentata dal Movimento 5 stelle a carico di Giorgio
Napolitano. Il Comitato ha infatti approvato la proposta per
larchiviazione, presentata dal
Partito democratico, con 28 voti
favorevoli e otto contrari. Al voto non hanno preso parte i due
presidenti, Ignazio La Russa e
Dario Stefano. Forza Italia, come annunciato durante la dichiarazione di voto, ha invece
lasciato il Comitato prima del
voto in segno di protesta. Gli
esponenti del partito di Silvio
Berlusconi hanno voluto cos
evidenziare una presunta indebita accelerazione dei lavori
dellorganismo parlamentare, insinuando in tal modo che non si
sia voluto discutere delle rivelazioni, contenute in un libro anticipato ieri dal Corriere della
Sera, relative al retroscena della crisi che nel 2011 port alla
nascita del Governo Monti. I
forzisti fanno cos balenare laccusa di comportamenti istituzionalmente non corretti da parte
di Napolitano, colpevole, secondo tale tesi, di essersi incontrato
nellestate del 2011 con Mario
Monti per sondarne leventuale
disponibilit a prendere il posto
di Berlusconi a Palazzo Chigi.
Insinuazioni che dal Quirinale si respingono con fermezza.
In considerazione del delicato
passaggio politico di queste settimane, nelle quali ancora una
volta il Quirinale chiamato a
svolgere un ruolo essenziale a
garantire il rispetto della Costituzione e la continuit dellazione politica, il capo dello Stato
ha voluto scrivere una lettera al
quotidiano milanese, nella quale, rigettando ogni accusa, richiama quel che tutti dovrebbero ricordare circa i fatti reali
che costituiscono la sostanza
della storia di un anno tormentato, mentre le confidenze personali e linterpretazione che si
pretende di darne in termini di
complotto sono fumo, soltanto
fumo.
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LOSSERVATORE ROMANO
pagina 3
Tra il Governo di Salva Kiir Mayardit e i miliziani guidati dal suo ex vice Rijek Machar
Il gioco atroce
della guerra
di PIERLUIGI NATALIA
Sono ancora pi di 250.000 i bambini e gli adolescenti arruolati per
combattere le guerre o per servire
nelle diverse milizie belligeranti nel
mondo, praticamente in stato di
schiavit, anche sessuale. Nella cifra sono compresi anche i minori
di diciotto anni arruolati in eserciti
regolari, ma il fenomeno riguarda
soprattutto le bande armate protagoniste dei conflitti oggi in atto nel
mondo. La maggior parte dei rapporti internazionali, pur sottolineando che stime precise sono impossibili, sostengono che i bambini
soldato sono in aumento.
La Giornata internazionale contro luso di bambini soldati, che si
celebra il 12 febbraio, viene a ricordare che c molto da fare per rendere effettiva lapplicazione del
protocollo opzionale alla Convenzione dellOnu sui diritti del fanciullo, firmato in quella data del
2002. Il protocollo stabilisce che
nessun minore di 18 anni pu essere reclutato e utilizzato direttamente nelle ostilit. Lavverbio direttamente una concessione a quegli
Stati in cui esistono scuole militari
anche per minorenni o nei quali,
comunque, consentito il loro arruolamento.
Secondo lOnu, ci sono ancora
bambini soldato in 35 Paesi. La
maggioranza ha dai 15 ai 18 anni,
ma alcuni ne hanno anche meno di
dieci e c una tendenza evidente
allabbassamento dellet media.
Nessun continente estraneo al
fenomeno, neppure lEuropa, come
documentano diversi esempi registrati nei conflitti caucasici. Ma
certo lOccidente risparmiato da
un fenomeno legato alle guerre
parcellizzate, condotte da gruppi
armati che ripropongono, nel terzo
millennio, il fenomeno delle compagnie di ventura medievali europee, abituate a porsi al soldo di un
offerente, ma anche a mantenersi
con le risorse dei territori.
Se questa realt in diminuzione in America latina e in gran parte dellAsia, in Medio Oriente
stato il conflitto siriano a dimostrare che tale pratica tuttaltro che
un retaggio del passato. dei giorni scorsi una nuova denuncia del
Segretario generale dellOnu, Ban
Ki-moon, di arruolamenti di minori nei campi profughi a opera delle
diverse formazioni ribelli, ma anche di milizie filogovernative.
Tuttavia, perpetrata soprattutto
in Africa la tragica consuetudine di
utilizzare bambini e bambine per
fare la guerra, direttamente o indirettamente, per esempio con il loro
impiego come scudi umani o per
trovare passaggi nei campi minati,
o anche per servire da schiavi per i
combattenti. Negli ultimi anni, ad
accrescere il fenomeno hanno contribuito le crisi nel Maghreb, in
Mali, in Sudan, nella Repubblica
Si schianta
in Algeria aereo
con cento persone
a bordo
Non si placa
la violenza a Mogadiscio
MO GADISCIO, 11. La capitale somala
resta teatro di continue violenze che
il dispiegamento di forze internazionali e il rafforzamento dellesercito e della polizia locali non riescono ad arginare. Un morto e
quattro feriti sono stati provocati ieri da un duplice attentato ai danni
di esponenti delle forze di sicurezza
e del Governo. Ahmed Omar
Mudane, il vice comandante dei
servizi di sicurezza della regione
della Lower Shabelle, che si estende a nord e ovest della capitale,
stato ferito dallesplosione di un ordigno collocato nella sua automobile e azionato a distanza. Poco dopo, unautobomba esplosa davanti a un albergo a nord di Mogadiscio, dove risiedono alcuni esponenti del Governo somalo, uccidendo una delle guardie incaricate della sorveglianza delledificio e ferendone altre tre.
Nel riferire sui due attentati, Radio Shabelle, la principale emittente somala, specifica che non sono
stati rivendicati, ma sottolinea la loro analogia con quelli perpetrati negli ultimi mesi dai ribelli somali
islamici di al Shabaab.
Sempre ieri, il primo ministro
Abdiweli Ahmed, in carica da tre
settimane, ha annunciato il varo di
una serie di misure per lottare
contro gli elementi di al Shabaab e
le altre forze contrarie alla pace,
In Bangladesh arrestati i proprietari della fabbrica divorata da un incendio costato la vita a 112 operai
ALGERI, 11. Sciagura aerea in Algeria. Un aereo militare di tipo
Hercules C130, appartenente
allaeronautica algerina, con almeno 103 persone a bordo,
precipitato oggi nella zona di
Oum El Bouaghi, nella parte
orientale del Paese. Non c alcun sopravvissuto ha dichiarato alla France Presse una fonte
della sicurezza che ha richiesto
lanonimato. Il velivolo era in
partenza verso il sud dellAlgeria, in una regione al confine
con il Mali, e trasportava militari con le loro famiglie, secondo
quanto riferito da una fonte della sicurezza. I media locali dicono che a causare lincidente sarebbero state le cattive condizioni meteorologiche nellarea. Testimoni della zona interrogati
dallagenzia Reuters riferiscono che il velivolo avrebbe urtato
contro una montagna per poi
perdere il controllo e schiantarsi
al suolo.
si dellincendio. Successivamente,
molti trovarono le porte chiuse
dallesterno.
La vicenda della Tazreen particolarmente emblematica per il Bangladesh, che ha nel settore tessile la
prima industria e la maggiore fonte
di valuta pregiata, con oltre 20 miliardi di dollari di controvalore. Soprattutto perch come ha dimostrato anche la successiva tragedia
del crollo del Rana Plaza, costata
la vita ad altre persone, in buona
parte lavoratori delle manifatture
presenti nelledificio ha portato
alla luce le condizioni in cui sono
costretti a lavorare milioni di addetti del settore tessile, per la stragrande maggioranza donne dei
gruppi sociali pi poveri del Paese.
I lavoratori del settore tessile in
Bangladesh sono tra i meno pagati
al mondo.
Alla sbarra
capo dei ribelli
congolesi
KINSHASA, 11. Lex capo ribelle Bosco Ntaganda ordin luccisione e
lo stupro di civili nellest della Repubblica democratica del Congo.
questa laccusa formulata dai procuratori della Corte penale internazionale (Cpi) nellaudizione, tenutasi
ieri allAia, del procedimento per la
convalida delle accuse nei confronti
dellex capo ribelle. Ntaganda ha
giocato un ruolo decisivo nellaggredire e uccidere la popolazione civile
anche reclutando e addestrando
bambini soldato ha detto il procuratore capo, Fatou Bensouda. Lex
generale dissidente a lungo a capo
del Movimento 23 marzo, tuttora attivo nellest della Repubblica democratica del Congo accusato di
aver pianificato e commesso crimini
di guerra e contro lumanit tra il
2002 e il 2003 quando faceva parte
di un altro gruppo ribelle, lUnione
dei Patrioti congolesi guidato da
Thomas Lubanga.
Ora Bensouda e gli altri pubblici
ministeri hanno cinque giorni di
tempo per convincere i giudici a rinviare limputato a giudizio per i crimini di cui accusato. Ricercato per
anni dalla giustizia internazionale,
Ntaganda si consegnato allambasciata americana in Rwanda lo scorso marzo, dopo una frattura in seno
al movimento.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 4
La lezione
di Charles de Foucauld
er comprendere queste
pagine bisogner avere
qualche conoscenza della
singolare figura di asceta
e di mistico da cui traggono ispirazione, di Carlo de Foucauld, o, come ormai chiamato dai
suoi seguaci, Carlo di Ges.
Eremita missionario era divenuto
dopo essere stato ufficiale dellesercito coloniale francese, e dopo essersi
convertito a fervore di vita cristiana,
ammaestrato e affascinato dal misterioso incanto del deserto africano;
poi pellegrino in Terra Santa, si fa
trappista, vagante dallArmenia a
Roma, lascia lordine per ritornare in
Palestina, e di l ripassare in Fran-
cia, donde, ordinato Sacerdote, ritorna in Africa, ormai sua patria spirituale, e vi consuma anni di poverissima vita, assistendo, nomade lui
stesso, le trib musulmane; si stabilisce poi nelloasi di Tamanrasset, nello Hoggar, per terminare lanelante
sua carriera terrena assassinato, su la
porta del suo eremitaggio, da quegli
stessi ai quali aveva portato, pieno e
benefico, lumile dono della sua
amicizia: questo fu il primo dicembre del 1916.
Una vita cos varia e tormentata,
cos vagabonda e insieme cos tranquilla, solitaria ed avida dincontri
spirituali, agitata da molteplici esperienze e strane avventure e resa da
esse ognor pi semplice e raccolta,
cos gradatamente spoglia di tutto e
insieme progressivamente ricca di
bont e di amore, sconcertante e avvincente, spunta come un tenue lume fra le mille luci fatue del nostro
secolo, e a mano a mano chessa si
allontana nel tempo diviene un faro,
e segna un cammino.
morta
Shirley Temple
morta allet di 85 anni, nella sua casa
di Woodside, in California, lattrice Shirley
Temple, enfant prodige del cinema statunitense.
La notizia stata diffusa dalla famiglia
che in un comunicato parla di una vita
di notevoli successi come attrice,
come diplomatico, e come nostra amata madre,
nonna e bisnonna. Nata a Santa Monica nel
1928 e soprannominata riccioli doro per la
bionda capigliatura mossa,
negli anni Trenta aveva portato sullo schermo
una variet di personaggi di bambine dolci
e leziose, ma dotate di particolare acume.
Icona dellAmerica rooseveltiana,
incarn insieme il senso di candore
e la speranza di rinascita
dopo la grande crisi economica.
Addio
a Gabriel Axel
A Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti che, nel
2010, gli chiedevano quale fosse il suo film
preferito, Jorge Mario Bergoglio rispondeva
deciso: Tra i pi recenti, Il pranzo di Babette mi
rimasto molto impresso. Ma Papa Francesco
non certo il solo ad avere nel cuore il
capolavoro tratto dal romanzo omonimo di
Karen Blixen che il regista danese Gabriel
Axel firm nel 1987. La pellicola, vincitrice
dellOscar come miglior film straniero, dar ad
Axel, esponente di punta della cinematografia
del suo Paese, fama internazionale. Il regista
morto a 95 anni, il 9 febbraio scorso, nella sua
casa, vicino a Copenaghen.
Montini, dal 1937 sostituto della Segreteria di Stato, almeno dagli anni
della guerra aveva conosciuto la figura di Charles de Foucauld, il religioso francese nato a Strasburgo il 15 settembre 1858 e assassinato a
Tamanrasset, nel Sahara algerino, il 1 dicembre 1916 dal quale avevano
poi tratto origine i Piccoli fratelli e le Piccole sorelle di Ges, i cui
fondatori Ren Voillaume e Magdeleine Hutin incontrarono il sostituto appunto verso la fine della guerra. Lalto prelato che dal 29 novembre 1952 come pro-segretario di Stato per gli affari ordinari era alla
guida della Segreteria di Stato vaticana insieme a Domenico Tardini,
contemporaneamente nominato pro-segretario di Stato per gli affari
straordinari nei primi mesi del 1953 venne richiesto dal fondatore e
priore generale dei Piccoli fratelli Voillaume di scrivere la prefazione
alla seconda edizione della traduzione italiana del suo Au coeur des
masses. La vie religieuse des Petits Frres du pre de Foucauld. Il volume
era stato pubblicato in Francia nel 1950 e in seconda edizione due anni
dopo, e da poco era uscito in Italia con il titolo Come loro. La vita religiosa dei Piccoli fratelli di Padre de Foucauld, Roma, 1952. Scritto nel
giugno successivo, il testo di Montini non fu mai pubblicato nelloriginale italiano. Lo presentiamo in questa pagina tratto da: Giovanni Maria Vian, I santi di un papa moderno: le canonizzazioni di Paolo VI in
Santi del Novecento. Storia, agiografia, canonizzazioni, a cura di Francesco
Scorza Barcellona, postfazione di Franco Bolgiani, Torino, Rosenberg
& Sellier, 1998.
seguaci di Carlo di Ges il loro talento religioso: escono dalle abitudini comuni per conservare la tradizione evangelica; dimettono la veste dignitosa per assumere quella della fatica misera e dura; lasciano le comunit bene organizzate in collegi impersonali per creare piccoli nuclei di
amici che lavorano, pregano, vivono
insieme; ripudiano ogni distinzione
esteriore per assimilarsi agli umili ceti sociali, ove hanno scelto di vivere;
fanno della rinuncia, dellabbassamento, della pazienza uno strumento di predicazione silenziosa, una
possibilit di amicizia e di apostolato; ma conservano soprattutto
nellintimo del cuore e nel rifugio
delle poverissime abitazioni unassidua, unardente piet di contemplativi e di adoratori, e ne traggono la
difesa dalla volgarit circostante, la
capacit di diffondervi lineffabile
profumo di Cristo.
Quanti sacerdoti, quanti Religiosi
e Religiose, quanti buoni fedeli, in
un paese cos povero di ricchezze
economiche come lItalia, e cos ricco di patrimonio spirituale trascorrono la loro vita, e per generosa elezione e per forza di cose, in condizioni presso che analoghe a quelle
che lardita vocazione dei piccoli
Fratelli preferisce per lo sviluppo
della propria spiritualit; quante anime perci che anelano alla sequela
del Maestro troveranno nelle pagine
di Padre Voillaume la propria lezione di santit.
E perch ci sia, mentre della miseria, della sofferenza, dellabbiezione sociale si arma la negazione di
Dio, il materialismo rivoluzionario,
lanticlericalismo politico, queste pagine sono offerte al pubblico cattolico italiano, come scuola come esempio di ben diversa trasfigurazione
cristiana dellumana fatica, in segno
di coraggio e di speranza.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 5
Lattimo
in cui furono divise
le acque
Una porta
che si affaccia sulla storia
passato un anno dalla rinuncia di Benedetto XVI,
scrive Claudio Sardo su
LUnit dell11 febbraio, un evento storico
che ha dato ai credenti una Chiesa
ringiovanita e al mondo una sponda
pi solida per chi vuole sottrarsi
allomologazione individualista, nichilista, liberista. Ratzinger non sapeva che i cardinali avrebbero eletto
Bergoglio, il primo Papa dellemisfero sud del mondo, il primo a prendere il nome di Francesco. Ma ha
voluto, cercato, preparato quella rottura. In quellatto di umilt e di fede che stata la rinuncia al papato
continua Sardo cera unintelligenza del tempo. E cera anche lo
spirito del Concilio, quello che tanti
conservatori e reazionari volevano
comprimere e sterilizzare, pensando
che proprio il grande teologo Ratzinger fosse il giusto normalizzatore.
Invece Papa Benedetto ha riaperto
alla Rivelazione la porta della storia.
Per descrivere questa scelta imprevedibile Marco Politi su il Fatto
quotidiano cita unespressione tedesca, selbstlos, che significa privarsi
di s; pi forte dellitaliano disinteressato perch implica la forza di
sapersi spogliare dellattaccamento
che ognuno prova per se stesso.
Benedetto XVI la mattina dell11
febbraio, spogliandosi del manto papale di fronte ai cardinali, ha dato
prova di questa forza aggiunge Politi.
Papa Francesco scrive John L.
Allen su The Boston Globe dell11
febbraio sta ribaltando talmente
tante cose nella Chiesa cattolica che
molti parlano di rivoluzione Francesco. Ma lunico vero atto rivoluzionario compiuto da un Papa negli
ultimi seicento anni avvenuto un
anno fa, e non lha compiuto Francesco.
In quellatto di umilt e di fede
che stata la rinuncia al papato,
cera unintelligenza del tempo
continua Sardo; come fece il Vaticano II chiamando i cristiani a cogliere con speranza i segni dei tempi. E Ratzinger lo ha fatto qui
sta la grandezza del gesto riconoscendo un proprio limite, anzi una
propria impossibilit. Non ha rinnegato nulla del suo magistero, dei
suoi scritti, dellincessante ricerca di
un nuovo dialogo tra fede e ragione,
di quellidea di verit che contrasta
il relativismo assoluto: ma la dottrina stava diventando impronunciabile in un contesto di crescente ostilit
verso la Chiesa, di fronte a incoerenze interne che il vecchio Papa non
riusciva pi a governare, di fronte a
pregiudizi che i fatti concreti (gli
episodi di pedofilia, i dossier di Vatileaks, le inchieste sullo Ior, gli
scontri interni alla gerarchia) confermavano e incrementavano. La rottura cio la scelta di spalancare le finestre davanti allassedio era il solo modo per riconsegnare intatto il
patrimonio apostolico alla comunit
cristiana. Papa Francesco stato
eletto in questo contesto, creato consapevolmente da Benedetto. E nel
conclave i cardinali hanno dato al
nuovo Papa il mandato esplicito di
riformare la Chiesa. La riforma
della Chiesa condivisione delle
speranze delle donne e degli uomini, il perdono che viene prima della condanna morale, la verit che
si svela nellamore e non pu essere
cementata in un idolo. Lenciclica
Lumen fidei il punto di congiunzione tra Benedetto e Francesco: il
corrispettivo di quellimmagine che
rester nella storia, con i due papi
che pregano in ginocchio, uno accanto allaltro. Ma tutto ci sarebbe
incomprensibile senza il concilio e
senza un suo rilancio, a cui tende la
svolta impressa dalle dimissioni. La
fede cristiana, scrive il giornalista,
concludendo il suo articolo, non
cultura n ideologia, un incontro
che cambia la vita.
Nella messa che il cardinale Ratzinger, allora arcivescovo di Monaco, aveva celebrato in occasione della morte di Papa Paolo VI nel lontano 1978 scrive Enzo Bianchi su
La Stampa dell11 febbraio citando linedito pubblicato sullO sservatore Romano del 21 giugno scorso
nello speciale sul cinquantennale
dellelezione di Montini al Soglio di
Pietro, avvenuta il 21 giugno 1963
cos aveva affermato: Possiamo immaginare come poteva essere pesante il pensiero di non poter appartenere a se stesso ed essere incatenato fino alla fine, con il suo corpo
che labbandonava, a un compito
che esige, giorno dopo giorno, limpegno vivo e pieno di tutte le forze
umane.
Il popolo di Dio
stato il primo a riaversi
Intanto che i dottori discutevano
nel tempio e fuori del tempio
il senso della fede incominci
a far circolare unaura
di rispetto e di ammirazione
ta ispirazione: prima patita, poi
accolta e infine risolta nella pacificazione dello Spirito. Per un
attimo, lumilt del gesto ci ha
sgomentati e persino mortificati come fosse unumiliazione
del ministero petrino, invece che
lesaltazione della sua integra restituzione alla Chiesa che il Signore guida. Per un attimo, la
serena
determinazione
di
quellatto estremo atto di magistero e di ministero del Papa
pur esso, non dimentichiamolo
ci apparso come un gesto di
II
di GILFRED O MARENGO
Questo testo nasce dal convincimento che la
rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino non solo un evento del tutto nuovo, ma
rappresenta un tornante decisivo del cammino della vita della Chiesa contemporanea. Tale decisione stata resa pubblica nel corso
dei primi mesi dellinizio delle celebrazioni
del cinquantesimo del Vaticano II (esattamente a distanza di quattro mesi: 11 ottobre 2012
11 febbraio 2013): difficile comprenderla
nelle forme in cui si attuata se non si tiene in conto la singolare novit che il Concilio
rappresenta.
Per questi motivi importante cogliere gli
aspetti pi caratteristici della sensibilit con
la quale il corpo ecclesiale giunto a celebrare questo cinquantesimo, in un contesto se-
Il libro
Pubblichiamo lintroduzione e le conclusioni
del libro Benedetto XVI, il Vaticano II e la
rinuncia al pontificato (Assisi, Cittadella, 2013,
pagine 117, euro 10,50).
XVI
contenuto materiale di uno e di un altro documento: tutto il concilio chiede di essere letto ed assimilato secondo lintenzione forte
che ne guid tutti i lavori. In questa direzione pure gli episodi maggiormente emblematici di unattitudine riformatrice del tessuto
della vita ecclesiale (si pensi a Sacrosanctum
concilium e a Lumen gentium), cos come quelli
dotati di un maggiore profilo di fondazione
teologica (in specie Dei verbum), non possono
La centralit di quellevento
si consegna alla vita della Chiesa
come acuta e drammatica provocazione
a investire in una rinnovata recezione
del magistero conciliare
essere assunti lasciando sullo sfondo la fisionomia propria del Vaticano II. I protagonisti
di quegli anni guadagnarono, talora anche faticosamente, la consapevolezza che rispondere adeguatamente alle attese suscitate dal
concilio, chiedeva di giungere fino a mettere
le mani su alcuni tratti fondamentali della vita e dellinsegnamento ecclesiale.
In questa prospettiva appaiono di corto respiro quelle posizioni che, ormai da decenni,
hanno polarizzato la loro interpretazione del
Vaticano II. Sostenere che nulla mutato dal
1962 e, specularmente, immaginare una radicale cesura avulsa dal cammino della tradizione e dalla continuit storica della vita della
Chiesa, sono atteggiamenti che convergono
nellincapacit di cogliere lintentio profundior
del concilio. Lesercizio di un non facile discernimento, sia storico che teologico, operato da quellassise, ebbe come stabile punto di
paragone la volont di fare s che la comunit
ecclesiale acquisisse un volto sempre pi conforme alla missione affidatale dal Suo Fondatore, nella consapevolezza che la peculiare
temperie storica del Novecento si presentava
come una ineludibile provocazione a tale
cammino (i segni dei tempi). Le istanze che
presiedettero alla convocazione e svolgimento
del concilio, prima ancora che teologiche, furono squisitamente pastorali e ad esse si vollero offrire adeguate risposte.
rimarchevole che una personalit come
Benedetto XVI, per formazione e storia quanto mai sensibile alle problematiche squisitamente teologiche, abbia offerto un articolato
contributo alla recezione del Vaticano II ove
lattenzione al profilo evangelizzatore e testimoniale della vita della Chiesa ampiamente
presente ed acutamente messa in campo come
fondamentale chiave di lettura.
umana e comprensibile liberazione dai pesi. Invece, era limprevedibile audacia della libert cristiana; la quale riprende interamente su di s, per non gravarla
sul ministero ecclesiale, la fragilit del vaso di creta in cui tutti
portiamo il mistero.
Nella realt, uno scenario di
altissima tensione, polarizzato
intorno alla casa di Pietro, veniva improvvisamente contrastato e
persino stravolto da un ultimo
appello di Pietro alla Chiesa intera. La sua potenza drammatica
era tutta nello scarto fra i toni e
il gesto. Le parole erano miti e
minime, sullorlo del silenzio che
ne sarebbe seguito. Il gesto sollevava la montagna e le intimava
di gettarsi nel mare.
Laudacia impensata del gesto
profetico di Papa Benedetto XVI
consegnava apertamente alla
Chiesa la testimonianza della
durezza e dellurgenza di unora
che non poteva pi essere rimandata. La Chiesa non pu pi limitarsi a custodire se stessa, al
riparo dal vento e dal fuoco di
Dio. Intanto, laffettuoso minimalismo del congedo, che si disponeva a onorare la continuit
della sua intercessione nella forma di una presenza trasfigurata
e discreta, incominciava a rischiarare le ombre con la serenit dei suoi modi. E inaugurava,
proprio cos, linedita continuazione monastica del ministero
di un Papa emerito: pura presenza testimoniale e invisibile intercessione orante. Ministero della conferma della fede che si
prolunga spiritualmente, e senza
interferenza alcuna, con altri
mezzi. Mediazione nascosta, certo, ma anche e da subito fedelt di una presenza che toglie
ogni pretesto per gli ingenerosi
moralismi dei grilli parlanti. Il
servitore dei servi della Chiesa
non fugge. Si ritrae, quando il
Signore chiama, per spianare la
strada in perfetta obbedienza
a colui che il Signore ha destinato alla successione di Pietro.
Nella luce dellintegrit che il
gesto ha conservato, e dellesuberanza di eventi che n seguita,
la sua ispirazione ci persuade,
ogni giorno che passa, della portata storica e teologica del suo
carisma e della sua promessa.
Abbiamo imparato qualcosa, sul
ministero petrino nella Chiesa,
che forse avevamo dimenticato.
In quanto eredit personalmente
consegnata dal Signore, per
ledificazione della Chiesa, il ministero di Pietro non propriet
identitaria, ma bene comune.
Non lo si occupa come padroni,
ma come servitori. In quel gesto,
che ha riaperto la storia alla
Chiesa, abbiamo imparato qualcosa anche sul Papa Benedetto
XVI, che ancora non avevamo capito. (E chi ha orecchie per intendere, ha occhi per vedere,
adesso).
Da quellattimo, in cui furono
divise le acque, gi passato un
intero anno. La potenza di quel
gesto, che ha sfidato, per amore
della Chiesa, lincomprensione
mondana dei sapienti e degli intelligenti, ha miracolosamente rischiarato la strada per il popolo
di Dio che stava fra le ombre.
Ma non ha mancato di colpire
almeno per un attimo lo
sguardo smaliziato e incredulo
dei potenti della terra, che si sono sentiti tanto meno agili nello
slancio e nel rinnovamento.
Un mite e colto sacerdote bavarese, dopo aver istruito e confermato anche da Papa la fede
della Chiesa fra le acque, ha suonato infine, con il suo congedo
dal ministero supremo, la campana del risveglio per la Chiesa
del terzo millennio. Il suo rintocco risuonato come un colpo
di maglio per ogni requisizione
proprietaria del ministero ecclesiale, madre di tutte le sue corruzioni: dellautorit nel privilegio,
del mistero nellintrigo, del carisma nella carriera. In un lampo
di silenzio attonito, durato circa
mezzora, il fondamentalismo religioso e la condiscendenza mondana, che insidiano gli aspiranti
leader della comunit, nella
Chiesa, si sono scoperti nudi e
vuoti di legittimazione. Ora tocca davvero al popolo di Dio, e ai
suoi capi, muoversi allaltezza di
quel gesto.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 6
Azione comune
per la riconciliazione in Iraq
Una scelta
a favore del dialogo
2014, ha nuovamente raggiunto livelli di forte preoccupazione. Centinaia, infatti, sono i morti dallinizio
dellanno, in una serie di attentati
sanguinari. La tensione ha quindi
ormai raggiunto i livelli del biennio
di sangue 2005-2006. Basti pensare
che nel 2013 le vittime ufficiali sono
state quasi novemila.
Il patriarca Sako, nel suo intervento, ha illustrato al leader islamico le sofferenze della comunit cristiana, del passato e del presente,
sottolineando inoltre il nostro
compito comune di capi religiosi,
che quello composto da sacrificio, dialogo, comprensione reciproca e azione finalizzata al bene e
alla carit, secondo quanto prescrivono i dettami dellislam e del
cristianesimo. La violenza, ha aggiunto Sako, non risolve i problemi
ma foriera di ulteriore violenza.
Il patriarca caldeo ha raccontato
inoltre il dramma dellesodo dei
cristiani e il dolore provato durante la visita ai centri di accoglienza di Kirkuk ed Erbil nel nord
dellIraq. E ha, infine, lanciato un
appello ai nostri fratelli musulmani, sunniti e sciiti, perch possano
giudicare con criterio la realt attuale e favoriscano la coesistenza e
larmonia reciproca.
Rafi Taha Al-Rifai, da parte sua,
ha ringraziato Sako e la delegazione
cristiana per la visita formalmente
una visita di cortesia e ha sottolineato fin dallinizio del suo intervento il valore centrale della persona, elemento comune alle due religioni. Il leader sunnita ha descritto
come buone le relazioni islamocristiane, segnate da un passato caratterizzato da condivisione reciproca anche se oggi vi sono elementi che fomentano le divisioni.
Solo pochi giorni fa, in occasione
della lettera pastorale scritta nel primo anniversario dellinizio del suo
ministero patriarcale, Sako aveva richiamato i cristiani caldei allimportanza dei rapporti con la maggioranza musulmana irachena, rinnovando limpegno a un dialogo fondato sul rispetto reciproco quale
fondamento per la pace e la cooperazione. In particolare, il patriarca aveva auspicato che la Chiesa potesse trovare una nuova metodologia e un nuovo linguaggio teologico rispettando in prima istanza il
valore assoluto della libert religiosa. E, rivolgendosi in special modo
alle voci dellislam moderato,
aveva auspicato la promozione di
una coesistenza pacifica affinch
si respingano in modo netto la logica di violenza contro i cristiani.
Sulla stessa lunghezza donda anche il messaggio che sempre il patriarca Sako aveva diffuso in occasione del nuovo anno. Facciamo
appello a tutti i settori della nazione, nelle attuali circostanze, a operare per la pace, invocando il linguaggio del dialogo, della comprensione
e della moderazione e ponendo al
primo posto linteresse della Patria e
dei cittadini. Un richiamo ad abbandonare lestremismo, la violenza
e le derive settarie, isolando coloro
che cercano di seminare discordia.
porto con coloro che sfidano la nostra visione del mondo o minacciano il nostro stile di vita. La trasformazione in senso spirituale la nostra unica speranza per spezzare il
ciclo di violenza e di ingiustizia. La
guerra e la pace sono dei sistemi,
modi opposti per risolvere problemi
e conflitti. E sono delle scelte. Ci
significa ha ricordato Bartolomeo
che la pace una questione di
scelta individuale e istituzionale,
nonch di cambiamento individuale
e istituzionale. Comincia dallinterno e si estende prima al locale e poi
al globale. Pertanto la pace richiede
un senso di conversione interiore
(metanoia), un cambiamento nelle
Verso un pellegrinaggio
per la giustizia e per la pace
BOSSEY, 11. Il Consiglio ecumenico
delle Chiese (Cec), attualmente riunito in Svizzera, sta lavorando per
trasformare il mandato della decima
assemblea generale di Busan (Corea
del Sud) in piani strategici e azioni
visibili, concentrandosi in particolare sugli sforzi delle Chiese verso un
pellegrinaggio per la giustizia e la
pace. La recente assemblea del Cec
ha pubblicato un messaggio conclusivo dal titolo: Intendiamo muoverci insieme. Sfidati dalle nostre
esperienze a Busan, sfidiamo tutte
le persone di buona volont a utilizzare i doni ricevuti da Dio in azioni
capaci di trasformare. Questa assemblea vi invita a unirvi a noi nel
pellegrinaggio.
Lincontro del comitato esecutivo
del Consiglio ecumenico delle Chiese, in corso di svolgimento presso
lIstituto ecumenico di Bossey, si
concluder mercoled prossimo, ed
il primo dopo lassemblea generale
di Busan.
Nel suo discorso dapertura, il segretario generale del Cec, reverendo
Olav Fykse Tveit, ha sottolineato
che il pellegrinaggio riguarda una
spiritualit autentica e unumanit
autentica. Spero e prego che questa
attenzione al pellegrinaggio ci renda
capaci di essere persone pi oneste
e autentiche, verso noi stessi e verso
gli altri, aperti al modo in cui lo
Spirito di Dio ci sta guidando cos
come siamo, ma anche nel mondo
cos com. Tveit ha puntato la sua
attenzione sul concetto di muoversi insieme come Chiese. Dobbiamo interpretare ha detto che
cosa significher questo cambiamento di linguaggio, di prospettiva, di
metodi e di compiti. Siamo un movimento che ha iniziato nel 1948 affermando e ribadendo che staremo
insieme.
Tveit ha anche fornito diversi
esempi del lavoro svolto dal Cec e
dalle sue Chiese membro, con lintenzione di realizzare la visione di
pace giusta. Il segretario generale
del Cec ha ricordato le Chiese in
Sud Sudan e in Siria, nonch numerosi documenti importanti che affrontano questioni legate allunit
dei cristiani, allecologia, allambiente, alla missione, alla giustizia economica e ai diritti delluomo. Inoltre, ha evidenziato la possibilit di
una pi stretta collaborazione con
la Chiesa cattolica ispirata dalle re-
Il patriarcato
di Mosca
vuole il concilio
panortodosso
MOSCA, 11. Spero che sia solo
unopinione personale e non la
posizione ufficiale della Chiesa di
Costantinopoli: il metropolita
di Volokolamsk, Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di
Mosca, commenta cos al portale
Pravoslavie.ru le recenti dichiarazioni del metropolita di Calcedonia, Atanasio, nelle quali accusa
la Chiesa ortodossa russa di sabotare la preparazione del concilio panortodosso. Dichiarazioni
che vanno ad aggiungersi a quelle di un altro rappresentante del
patriarcato di Costantinopoli, Elpidophoros, metropolita di Prussia, secondo cui il patriarcato di
Mosca ha scelto ancora una volta di isolarsi rispetto alla comunione delle Chiese ortodosse.
Hilarion respinge le accuse, sottolineando che non c altra
Chiesa ortodossa che mantiene
contatti cos intensi con le altre
Chiese locali come il patriarcato
di Mosca. Per quanto riguarda il
concilio (in cantiere da cinquantanni), la Chiesa ortodossa
russa ha una parte attiva nei lavori preparatori, ha coscienza
dellimportanza e per questo studia accuratamente tutti i temi che
vi saranno trattati. vero che i
metodi impiegati finora a livello
panortodosso si sono mostrati
poco efficaci, circostanza che
spiega perch la fase preparatoria
si sia tanto prolungata. Per intensificare il processo, credo osserva il metropolita di Volokolamsk
che bisognerebbe creare un organo panortodosso efficace, capace di realizzare le cose. Se
lobiettivo cos importante, non
bisogna aspettare altri anni per le
riunioni di preparazione ma riunirsi, diciamo, mensilmente.
Lutto nellepiscopato
Luned 10 febbraio morto monsignor Pere Tena Garriga, vescovo titolare di Cerenza, gi ausiliare di Barcellona, in Spagna.
Nato il 14 maggio 1928 a LHospitalet de Llobregat, nellarcidiocesi di Barcellona, era stato ordinato sacerdote il 29 luglio 1951.
Eletto alla Chiesa titolare di Cerenza il 9 giugno 1993 e nominato ausiliare di Barcellona, aveva
ricevuto lordinazione episcopale
il 3 settembre successivo. Il 15
giugno 2004 aveva rinunciato
allincarico pastorale.
Le esequie di monsignor Pene
Tena Garriga si celebrano marted 11 febbraio nella cattedrale di
Barcellona.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 7
Il presidente della commissione per la pastorale sociale argentina sullesortazione apostolica del Papa
Un sistema carcerario
inaccettabile
Se manca
la gioia del Vangelo
Per quanto si possa dire che ci sono nuove carceri, non si riesce ancora a ottenere che la gente che vi risiede sia rieducata, che acquisisca
un modo corretto di vivere e possa
tornare nella societ, ha detto larcivescovo. Le sue parole, come riferito dallagenzia Fides, sono state
ampiamente riprese dalla stampa
brasiliana in quanto la situazione
delle carceri ha attirato anche lattenzione delle organizzazioni internazionali dopo le violenze dello
scorso anno avvenute nelle prigioni
dello Stato di Maranho, dove, come accennato, sessantatr persone
sono morte nel corso dello scorso
anno.
Nel 2014, il centro penitenziale di
Pedrinhas, uno dei pi violenti del
Paese, ha gi registrato tre morti,
lultimo il 21 gennaio scorso. La
realt di Pedrinhas riflette la situazione del sistema carcerario brasiliano. Secondo un recente studio ufficiale, pubblicato dalla stampa locale, le carceri del Brasile possono accogliere 306.497 detenuti, ma alla fine del 2011 i detenuti erano 514.582.
Il ministro della giustizia ha annunciato la costruzione di nuovi locali
per le carceri, con lobiettivo di raggiungere 62.000 nuovi posti prima
della fine del 2014, anche se questi
non copriranno lattuale deficit di
208.000 posti.
I vescovi sottolineano due elementi fondamentali da tenere presente nel momento di decidere: in
primo luogo che la pace opera
della giustizia e che dunque occorre pensare alle molte disuguaglianze sociali che escludono milioni di
connazionali dalle condizioni minime necessarie per raggiungere uno
sviluppo umano integrale.
Lelenco delle emergenze lungo
e va dalla povert a un sistema sanitario insufficiente, dalla mancanza
di unistruzione scolastica di qualit
alla disoccupazione. In secondo
luogo, occorre privilegiare le proposte politiche dove emergano i principi etici e morali autenticamente
umani, non solo cristiani, come la
tutela del diritto fondamentale alla
vita e la difesa della natura del matrimonio e della famiglia.
Riguardo invece il complesso processo di pace con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, sul
quale la Chiesa cattolica locale si
gi espressa in diverse occasioni, i
vescovi rinnovano con decisione il
loro appoggio a ogni iniziativa in
favore della fine del conflitto che
consenta di gettare le basi per la
ricostruzione di una Colombia pi
giusta, riconciliata e in pace.
Dai dialoghi preliminari di pace
che si stanno svolgendo in questi
giorni a Cuba, sono apparsi, secondo monsignor Daro de Jess Monsalve Meja, arcivescovo di Cali, elementi molto importanti da considerare. Ho sentito che c disponibilit dalle parti. Il presidente Santos
ha detto il presule, che ha partecipato come rappresentante della
Conferenza episcopale colombiana a
diversi dialoghi per la liberazione
dei rapiti dal gruppo guerrigliero
Esercito di liberazione nazionale
(Eln) venuto a parlare con noi
durante lassemblea plenaria e ha ribadito la sua convinzione in questo
dialogo.
Secondo monsignor Monsalve
Meja riferisce Fides lEsercito
di liberazione nazionale avrebbe gi
definito alcuni punti per una possibile agenda per un dialogo di pace
soprattutto nel settore delle miniere,
dell'energia e dellambiente. Al riguardo il presule ritiene essenziale
che lEln entri in questi processi di
dialogo con un tavolo separato, e
che venga rafforzata la partecipazione dei cittadini.
Infine, larcivescovo di Cali ha
lanciato un appello a tutti i colombiani di buona volont affinch si
allontanino da ogni forma di violenza e si impegnino ad aprire uno
spazio per la riconciliazione e ad accettare questi accordi umanitari con
le Forze armate rivoluzione della
Colombia e con lEsercito di liberazione nazionale.
Impegno di tutti
per la pace
in Venezuela
CARACAS, 11. La Chiesa in Venezuela far di tutto per lavorare
con il Governo per il bene del
Paese. Lo ha detto domenica
scorsa larcivescovo di Caracas,
cardinale Jorge Urosa Savino, durante una messa per linsediamento del nunzio apostolico, arcivescovo Aldo Giordano. La cosa
importante ha sottolineato il
porporato fare un grande
sforzo per la pacificazione. Tutti
dobbiamo lavorare. Dobbiamo
impegnarci per porre fine alla
violenza cercando di vivere in un
clima di serenit, senza aggressivit, senza omicidi e senza ingiustizia. Respingo ogni forma di
violenza nelle proteste o nelle
manifestazioni. Ci che deve essere fatto ha concluso dare
risposte alle proteste della gente.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 8
Interventi del Pontificio Consiglio Cor Unum nelle Filippine, in Guatemala e in Haiti
Il cardinale Stepinac
secondo Papa Francesco
di MARIO PONZI
Guatemala e Haiti sono le prossime
tappe del cammino della carit di
Papa Francesco verso le popolazioni
colpite da catastrofi naturali e disastri provocati dalluomo. In Guatemala saranno inaugurate alcune abitazioni fatte costruire da Cor Unum
per le popolazioni colpite dallalluvione che ha devastato il Paese lo
scorso agosto. A Port au Prince il
cardinale presidente Robert Sarah
benedir una grande scuola cattolica, riedificata grazie allintervento
del dicastero dopo essere andata
completamente distrutta nel sisma
che ha colpito Haiti nel 2010. Si
tratta di testimonianze concrete
dice in questa intervista al nostro
giornale monsignor Segundo Tejado
Muoz, sotto-segretario di Cor
Unum che mostrano come i nostri
interventi a favore delle popolazioni
colpite da calamit improvvise non
si limitino al momento dellemergenza, ma si protraggano nel tempo,
quando la luce dei riflettori mediatici non illumina pi la desolazione
missioni
in
Intanto
bisogna
precisare che non si
tratta del primo intervento nella zona. La
Caritas quella internazionale e quelle nazionali sono strumenti preziosi in questo senso. E poi, ripeto, la funzione essenziale di collegamento
svolta dal nunzio
apostolico. attraverso di lui che giungono
a destinazione i primi
aiuti inviati dal Papa.
Inoltre ci sono i vescovi locali. La visita
di Cor Unum importante proprio nel
periodo
immediatamente successivo, perch c bisogno di assicurare continuit agli
interventi sul campo.
E poi c unaltra importante missione da
compiere. La solidariet internazionale si avvia immediatamente dopo
ogni disastro, in qualsiasi parte del
mondo avvenga. Il problema che
pu nascere in loco quello della
organizzazione, o meglio della destinazione dei fondi. Hanno tutti una
provenienza diversa e spesso chi li
mette a disposizione vuole anche
stabilire a chi o a cosa devono essere
indirizzati. Tutto giusto: tuttavia ci
sono delle priorit, delle urgenze da
affrontare e dunque si tratta di creare un clima di collaborazione effettiva tra tutte le organizzazioni in campo, per mettere a frutto quanto la
generosit della gente mette a disposizione. A volte ci sono da superare
diffidenze, gelosie, incomprensioni.
a questo punto che si rende necessaria la presenza di qualcuno che
possa armonizzare le voci del coro.
Il cardinale
in un ritratto
di Jozo Kljakovi
(1964)
Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano Uruguay, Stati
Uniti dAmerica e Lesotho.
ne e docente di liturgia e spiritualit nel seminario propedeutico in Lesotho. Dal 2011 direttore generale del suo istituto secolare con
sede ad Hammanskraal.