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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 8 (46.550)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

domenica 12 gennaio 2014

Secondo Ban Ki-moon in tre anni di conflitto sono andati perduti decenni di sviluppo

Messa del Papa a Santa Marta

Compromesso in Siria
il futuro di unintera generazione

Come devessere
il prete

NEW YORK, 11. Dopo quasi tre anni


di conflitto e nell'incertezza sugli
esiti della conferenza di pace convocata per il 22 gennaio prima a Montreux e poi a Ginevra, le popolazioni siriane restano in ostaggio di una
crisi spaventosa che in ogni caso appare destinata a comprometterne il
futuro sviluppo. quanto emerge
dalle affermazioni fatte ieri dal segretario generale dell'Onu, Ban Kimoon, durante la tradizionale conferenza stampa di inizio anno al Palazzo di Vetro di New York. Due
ospedali su cinque, ha dichiarato il
segretario generale, sono stati distrutti e lo stesso accaduto per
molte scuole e altre infrastrutture.
Le parti in guerra devono rendersi
conto che hanno ormai perso decenni di sviluppo del loro Paese e che
unintera generazione a rischio,
ha detto Ban Ki-moon, dichiarandosi particolarmente allarmato
per gli effetti regionali e globali del
conflitto.
Tra i pochi aspetti positivi, c il
sostanziale rispetto dei programmi
stabiliti dallOrganizzazione per la
proibizione delle armi chimiche
(Opac) e dallOnu sulla distruzione
dellarsenale siriano. Anche se c
stato un piccolo ritardo, tutto ora sta
procedendo secondo i programmi e
la missione Onu-Opac sta lavorando
giorno e notte per rispettare lambiziosa tabella di marcia della distruzione delle armi, ha sottolineato il
segretario dellOnu. Poco prima era
stata la responsabile della missione,
la diplomatica olandese Sigrid Kaag,
a dichiarare in unintervista allemittente Al Arabiya che il Governo siriano riuscir a rispettare il termine
del 31 marzo per la consegna di tutte
le sue armi chimiche.
La diplomazia internazionale, intanto, tenta di sciogliere i nodi legati
alla conferenza di pace, la cosiddetta
Ginevra 2, che proiettano ombre sulle sue possibilit di successo. Sembra comunque essere stato raggiunto
uno degli obiettivi, quello di avere al
tavolo dei negoziati una delegazione
sufficientemente
rappresentativa
dellopposizione al presidente siriano
Bashar Al Assad. Con questo esito,
infatti, si sono conclusi due giorni di
riunioni, ieri e laltro ieri a Crdoba,
in Spagna, tra diversi gruppi appunto dopposizione, compresa la Coalizione nazionale siriana, protagonista
delloriginaria insurrezione, quasi tre
anni fa, contro Assad e considerata il
principale interlocutore di tutti quei
Paesi che chiedono luscita di scena
del presidente siriano.
Resta invece aperta la questione
della partecipazione dellIran, principale alleato regionale del Governo

di Damasco. A opporsi sono sia alcuni Paesi dellarea, come Arabia


Saudita, Qatar e Turchia, sia soprattutto gli Stati Uniti, organizzatori
della conferenza insieme con lO nu
e la Russia, che al contrario ritengo-

no positiva, se non indispensabile, la


presenza di Teheran. Una decisione
in merito attesa dallincontro, questo luned a Parigi, tra linviato
dellOnu e della Lega araba, Lakhdar Brahimi, il segretario di Stato

americano, John Kerry, e il ministro


degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.
Ad accrescere le inquietudini c
lintensificazione dei combattimenti
sui fronti siriani, con impatti sempre
pi devastanti sulle popolazioni.
Forte preoccupazione in merito ha
ribadito il presidente del Comitato
internazionale della Croce rossa
(Cicr), Peter Maurer, da ieri in Siria
per negoziare un maggiore accesso
dellorganizzazione alle zone teatro
dei combattimenti e ai luoghi di detenzione. Secondo quanto comunicato dal Cicr, Maurer incontrer a Damasco alti funzionari del Governo
siriano e responsabili e volontari della societ della Mezzaluna rossa siriana, principale partner del Cicr in
Siria. Le nostre attivit si sono ampliate
notevolmente
nel
corso
dellultimo anno, ma abbiamo bisogno di poter fare molto di pi. Sono
determinato a fare pressione per ottenere un maggiore accesso per il
Cicr e la Mezzaluna Rossa siriana, e
in particolare, per migliorare la consegna imparziale di assistenza medica nelle zone assediate ha dichiarato Maurer al suo arrivo a Damasco.
Quella in Siria al momento la
pi vasta operazione umanitaria del
Cicr in termini di risorse impegnate.
Secondo le ultime stime dellO nu,
almeno 9,3 milioni di siriani, cio il
40 per cento della popolazione, hanno bisogno di aiuti umanitari.

il rapporto con Ges Cristo


che salva il prete dalla tentazione
della mondanit, dal rischio di diventare untuoso anzich unto,
dalla leziosit e dallidolatria del
dio Narciso. Il sacerdote, infatti,
pu anche perdere tutto nella vita, ma non il suo legame profondo con il Signore, altrimenti non
avrebbe pi nulla da dare alla gente. con parole forti, e proponen-

Le truppe governative riconquistano la citt di Bentiu occupata dai ribelli

Stallo nel negoziato per fermare la guerra in Sud Sudan


JUBA, 11. Non ci sono ancora svolte
nel negoziato ad Addis Abeba per
mettere fine alla guerra civile divampata a met dicembre in Sud Sudan,
dove si fronteggiano le forze fedeli
al Governo guidato dal presidente
Salva Kiir Mayardit e i ribelli che
fanno riferimento allex vicepresi-

dente Rijek Machar, rimosso dallincarico lo scorso luglio.


Mentre gli sforzi diplomatici non
sembrano ancora in grado di sbloccare lo stallo negoziale, le uniche
notizie delle ultime ore riguardano
sviluppi militari, in particolare la riconquista da parte delle forze gover-

Piegata la resistenza dei guerriglieri di Al Qaeda

Ramadi di nuovo sotto il controllo


delle forze di sicurezza irachene

native di Bentiu, la capitale dello


Stato di Unity, occupata la settimana scorsa dai ribelli. Lo stesso Rijek
Machar ha confermato la notizia,
promettendo per di tornare alloffensiva. Nello stesso tempo, peraltro, il leader dei ribelli ha confermato il proprio impegno nel negoziato.
Scenari sempre pi drammatici,
intanto, vengono delineati dalle
agenzie dellOnu e da organizzazioni non governative internazionali.
Secondo quanto prospettato ieri
dallalto commissariato dellOnu per
i rifugiati (Unhcr), il numero di
sfollati in Sud Sudan potrebbe quasi raddoppiare nei prossimi mesi,
passando dai 232.000 attuali a oltre
400.000 entro aprile. LUnhcr aggiunge che anche il numero di rifugiati nei Paesi vicini continua a cre-

scere e potrebbe salire a 125.000 dai


43.000 che hanno finora varcato le
frontiere, in particolare quella meridionale con lUganda, ma anche
quelle con il Kenya, lEtiopia e il
Sudan. Sempre ieri, lorganizzazione
International Crisis Group (Icg) ha
sostenuto che in quasi un mese di
combattimenti ci sono stati diecimila morti.

La rivalutazione
del vangelo secondo Giovanni

Teologico
e dunque storico
YVES SIMOENS

A PAGINA

do un vero e proprio esame di coscienza, che Papa Francesco si rivolto direttamente ai preti rilanciando il valore autentico della loro
unzione e della loro vocazione. Lo
ha fatto durante lomelia della messa celebrata nella mattina di sabato
11 gennaio, nella cappella della Casa Santa Marta.
PAGINA 7

Morto lex premier


israeliano
Ariel Sharon
TEL AVIV, 11. Lex premier israeliano, membro del Likud e fondatore del Kadima, Ariel Sharon, morto oggi in un ospedale di Tel Aviv. Era in coma dal 4
gennaio 2006, in seguito a una
grave emorragia cerebrale. Aveva 85 anni. Nato il 26 febbraio
1928 nella cooperativa di Kfar
Malal, nel Mandato britannico
della Palestina, Sharon stato
uno dei principali protagonisti
della storia dello Stato di Israele. Figura controversa, stato
accusato per il massacro nel
campo profughi palestinese di
Sabra e Shatila, nel 1982 in Libano. E fu lui a decidere il ritiro
unilaterale di Israele dalla Striscia di Gaza nel 2005.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:
Sua Eminenza Reverendissima
il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi;
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione
per il Clero.

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Un soldato iracheno di pattuglia vicino a Ramadi (Reuters)

BAGHDAD, 11. Le forze di sicurezza


irachene, con il sostegno delle milizie tribali filogovernative, hanno
ripreso ieri il controllo di Ramadi,
capoluogo della provincia occidentale di Al Anbar: la citt era stata
conquistata, nei giorni scorsi, dai
guerriglieri di Al Qaeda. Rafi Al
Fahdawi, capo delle milizie tribali
locali alleate del Governo, ha affermato che Ramadi stata ripulita dai guerriglieri qaedisti, fatta
eccezione per alcune piccole sacche di resistenza e per cecchini ancora appostati sui tetti. Intanto,

fonti locali hanno riferito che


lesercito di Baghdad sta ora ammassando le sue truppe attorno alla localit di Khalidiya, a sud di
Ramadi, in vista di un attacco contro le forze quaediste che si sono
trincerate nel centro abitato.
Riferiscono poi le agenzie di
stampa internazionali che il Pentagono starebbe valutando la possibilit di addestrare le forze irachene, riguardo a operazioni antiterrorismo, in un Paese che non sia
lIraq stesso: si accredita, in merito, lipotesi della Giordania.

Il Santo Padre ha ricevuto


questa mattina in udienza
lOnorevole Signora Ileana Argentin.

Erezione di Eparchia
e relativa Provvista
In data 11 gennaio, il Santo
Padre ha eretto lEparchia di St.
Thomas the Apostle of Melbourne dei Siro-Malabaresi (Australia) e ha nominato primo Vescovo Eparchiale lEccellentissimo Monsignore Bosco Puthur,

trasferendolo dalla sede titolare


di Foraziana e dallincarico di
Vescovo della Curia Arcivescovile Maggiore.
Il Santo Padre, nel contempo,
ha nominato Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Bosco
Puthur, Vescovo Eparchiale di
St. Thomas the Apostle of Melbourne dei Siro-Malabaresi,
allufficio di Visitatore Apostolico per i medesimi fedeli residenti in Nuova Zelanda.

Nomina
di Visitatore Apostolico
In data 11 gennaio, il Santo
Padre ha nominato allufficio di
Visitatore Apostolico per i SiroMalabaresi residenti in India
fuori del territorio della Chiesa
Arcivescovile Maggiore, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Raphael Thattil, Vescovo
titolare di Buruni e Ausiliare di
Trichur.

In data 11 gennaio, il Santo


Padre ha concesso il Suo Assenso allelezione canonicamente
fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Caldea del Reverendo
Sacerdote Habib Al-Naufali alla
sede Arcieparchiale di Bassorah
dei Caldei (Iraq), del Reverendo
Padre Yousif Thomas Mirkis,
O.P, alla sede Arcieparchiale di
Kerkk dei Caldei (Iraq) e del
Reverendo Sacerdote Saad Sirop
allufficio di Vescovo Ausiliare
della Metropolia Patriarcale di
Babilonia dei Caldei (Iraq), al
quale stata assegnata la sede
titolare vescovile di Hirta.
Il Santo Padre ha assegnato la
sede titolare vescovile di Foraziana a Sua Eccellenza Mar Bawai Soro, in servizio pastorale
nellEparchia di Saint Peter the
Apostle of San Diego dei Caldei, in California (Stati Uniti
dAmerica).

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pagina 2

domenica 12 gennaio 2014

Oltre ventanni dopo il fallimento della Restore Hope

Avviato lo sgombero dei cittadini ciadiani dalla Repubblica Centroafricana

Soldati statunitensi
a Mogadiscio

La svolta politica
non ferma le armi a Bangui

MO GADISCIO, 11. Un piccolo numero di soldati statunitensi, non pi


di una ventina, sono dislocati dallo
scorso autunno a Mogadiscio con il
ruolo di consiglieri militari del Governo locale e dellAmisom, la missione dellUnione africana in Somalia. La notizia, diffusa ieri dal quotidiano The Washington Post,
che cita come fonti tre ufficiali coperti da anonimato, non stata
smentita dal Pentagono n dalla
Casa Bianca, che peraltro non hanno rilasciato commenti.
I militari statunitensi, che avrebbero incominciato concretamente il
loro lavoro allinizio di questanno,
tornano dunque in Somalia a oltre
ventanni dalloperazione Restore
Hope, a guida appunto di
Washington, che si svolse fra il 3
dicembre 1992 e il 4 maggio 1993,
nellambito della missione Unified
Task Force (Unitaf) dislocata per
mandato del Consiglio di sicurezza
dellOnu. Loperazione statunitense
e la stessa missione Unitaf si conclusero, dopo labbattimento di due
elicotteri e luccisione di 18 soldati
di Washington, con il ritiro dalla
Somalia delle truppe degli Stati
Uniti e degli altri Paesi che vi partecipavano, in particolare Italia,
Belgio e Nigeria.
Secondo
The
Washington
Post, i consiglieri militari statunitensi sono incaricati di contribuire
alla lotta contro le milizie radicali
islamiche somale di al Shabaab, che
il Governo di Washington considera nel novero delle organizzazioni
terroristiche. Finora non si era avuta notizia di un ritorno di soldati
americani in Somalia, ma pi volte,
negli ultimi anni e ancora di recente, aerei statunitensi dislocati in basi del Corno dAfrica, in particolare
a Gibuti, avevano effettuato raid
contro al Shabaab.
Pur in assenza di ammissioni ufficiali, inoltre, dato per certo da-

gli osservatori che militari delle forze speciali statunitensi abbiano condotto diverse volte in territorio somalo, in segreto e con una permanenza di poche ore, operazioni considerate di antiterrorismo, ma anche
volte alla liberazione di ostaggi.
In ogni caso, nella notizia data
dal quotidiano statunitense c
unimplicita conferma di un rinnovato coinvolgimento dellAmministrazione di Washington nella vicenda somala, dopo che per molti
anni, gli Stati Uniti si erano esclusi
dal novero dei protagonisti internazionali in quello scenario. Unesclusione dovuta, appunto, al fallimento delloperazione Restore Hope,
che fu largamente osteggiata dalle
varie fazioni somale. Per tutta la
durata delloperazione, agli attacchi
diretti si sommarono diffuse proteste delle masse popolari contro militari di Paesi considerati, a torto o
a ragione, sostenitori dellex dittatore Mohammed Siad Barre, destituito nel 1991, esiliato lanno successivo, dopo un tentativo di riprendere
il potere, e riparato in Nigeria, dove sarebbe morto nel 1995.
A questo si aggiunse, purtroppo,
che soldati dislocati in Somalia sotto la bandiera dellOnu si resero
protagonisti di gravi violenze contro i civili.

Haiti
a quattro anni
dal devastante
terremoto
PORT-AU-PRINCE, 11. Ancora oggi,
dopo quattro anni dal catastrofico
terremoto che il 12 gennaio del 2010
sconvolse Haiti, oltre 60.000 bambini vivono nei campi per sfollati e
100.000 soffrono di malnutrizione.
Lallarme arriva dallorganizzazione umanitaria Save the Children,
che sottolinea come i bambini haitiani stiano crescendo giorno dopo
giorno con grande difficolt, talvolta impossibilit, ad accedere a beni
e servizi di base come acqua, igiene, cure mediche o la possibilit di
andare a scuola.
In generale, il forte terremoto
di magnitudo sette sulla scala
Richter, con epicentro localizzato a
circa venticinque chilometri in direzione ovest-sud-ovest della capitale
ha provocato circa 222.000 vittime, anche se a causa della povert
e dell'isolamento del Paese, e in seguito a gravi danni subiti dalle infrastrutture di comunicazione, non
ancora possibile definire con certezza il numero esatto di vittime.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato che il movimento tellurico ha
colpito, direttamente o indirettamente, un terzo della popolazione
nazionale, che a diversi livelli ancora soffre limpatto e le conseguenze
del devastante sisma.
E mentre lentit dei danni ancora sconosciuta, fonti dellOnu stimano che oltre 145.000 persone vivano ancora nei campi sfollati, tra
enormi disagi.
Si segnala anche qualche progresso. Lincidenza del colera stata infatti dimezzata e la grave insicurezza alimentare stata drasticamente ridotta.

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Civili camminano accanto a mezzi militari francesi nel centro di Bangui (Afp)

Missione
in Mauritania
del presidente
maliano

BANGUI, 11. Non ha fermato le violenze nella Repubblica Centroafricana la svolta politica registrata ieri
con labbandono del potere da parte
dei leader della coalizione Seleka,
responsabile del colpo di Stato che
a marzo scorso aveva rovesciato il
presidente Franois Boziz. Il leader
della Seleka, Michel Djotodia, che
si era autoproclamato presidente di
transizione, e il primo ministro, Nicolas Tiangaye, avevano rassegnato
le dimissioni durante il vertice della
Comunit economica dellAfrica
centrale (Ceeac), concluso ieri a
NDjamena, in Ciad. La notizia era
stata accolta nella capitale centroafricana Bangui dai festeggiamenti
di migliaia di manifestanti. Nella
notte, per, sono di nuovo dilagati
gli scontri tra le milizie della Seleka
e quelle loro contrapposte. La Croce
rossa locale riferisce di almeno tre
morti e di saccheggi e incendi, a
conferma di come sia sostanzialmente fallito finora il disarmo delle milizie per il quale sono stati dislocati
sia i soldati del contingente francese,
sia quelli della Misca, la missione
originariamente inviata dalla Ceeac
e passata lo scorso 19 dicembre, per
mandato dellOnu, sotto la responsabilit dellUnione africana.
Oggi previsto lavvio delle operazioni di sgombero delle migliaia di
stranieri africani bloccati nel Paese.

In particolare, lOrganizzazione internazionale delle migrazioni (Oim)


prevede di rimpatriare oggi con un
ponte aereo ottocento dei circa
2.500 cittadini del Ciad, molti dei
quali donne e bambini, che si trovano in un campo improvvisato nei
pressi dellaeroporto di Bangui.
Sempre secondo lOim, sessantamila
africani dei Paesi vicini hanno chiesto di essere rimpatriati e oltre la
met bloccati in zone di confine
ad alto rischio hanno necessit di
aiuti urgenti.

Annunciati aiuti alle finanze greche

Berlino va in soccorso
di Atene

NOUAKCHOTT, 11. Il presidente


del Mali, Ibrahim Boubacar Keta, arrivato ieri a Nouakchott,
la capitale della Mauritania, per
una visita di Stato di tre giorni.
Keta avr per la prima volta un
incontro ufficiale col suo omologo mauritano Mohamed Ould
Abel Aziz. Argomento centrale
dei colloqui saranno le questioni
di sicurezza sulle quali i Governi
dei due Paesi appaiono da anni
divisi, soprattutto riguardo alla
lotta ai gruppi armati di matrice
fondamentalista islamica. Le autorit mauritane, infatti, negli
anni scorsi accusarono pi volte
di lassismo sotto questo aspetto
quelle maliane, allepoca guidate
dal presidente Amadou Toumani
Tour, deposto con un colpo di
Stato militare nel marzo 2012.
A mutare sostanzialmente la
situazione sono stati gli sviluppi
della situazione in Mali, con lintervento armato francese, tuttora
in corso, proprio contro i gruppi
islamisti che avevano assunto il
controllo del nord del Paese, e
con la transizione conclusa lo
scorso agosto appunto con lelezione di Keta. Nei colloqui, tra
laltro, si discuter un possibile
contributo di truppe mauritane
alla Minusma, la missione internazionale in Mali.

ATENE, 11. La Grecia potrebbe ricevere altri aiuti, se entro il 2015 avr
mantenuto gli impegni di risanamento. Ad annunciarlo, ieri, stato
il ministro delle Finanze tedesco,
Wolfgang Schuble, secondo il quale se la Grecia entro la fine del
2015 avr mantenuto tutti i suoi impegni e realizzer un attivo di bilancio, siamo pronti a fare ancora qualcosa, se servisse una ulteriore necessit di finanziamento. Schuble ha
comunque sottolineato che ci costituirebbe un aiuto molto pi piccolo di quello erogato finora.
Lannuncio rappresenta una svolta
nei recenti rapporti tra i due Paesi.
In effetti, solo pochi giorni fa il ministro degli Esteri tedesco, FrankWalter Steinmeier, aveva escluso nel
corso della sua visita ad Atene ogni
ulteriore aiuto alla Grecia, deludendo chi sperava che larrivo dei socialdemocratici nel Governo di Berlino potesse cambiare latteggiamento della Germania sulla crisi greca.
Una certa stampa ha esaltato latteggiamento rigido di Steinmeier. Posso solo mettere in guardia dal continuare a parlare senza sosta di nuovi
aiuti, che allestero fanno solo sollevare dubbi sulla capacit di riforme
del Paese aveva ammonito il ministro, aggiungendo che la via pi
semplice spesso quella sbagliata;
adesso non si possono pi fare nuovi debiti.

A sottolineare invece la stabilit


dellEsecutivo greco ci ha pensato di
recente il premier ellenico, Antonis
Samaras, secondo il quale non ci saranno elezioni prima delle presidenziali del 2015. Ci aspettiamo che alle elezioni europee le forze proeuropee vadano bene ha detto Samaras siamo sicuri che la gente capir che dobbiamo finire il program-

ma e tornare alla normalit, anche


se capiamo le reazioni ai sacrifici
fatti. Quanto alle forze estremiste,
Samaras scettico sulla possibilit
del formarsi di una coalizione che
comprenda anche il partito della sinistra radicale Syriza. Samaras ha
inoltre sottolineato i notevoli progressi compiuti dal Paese.

Riga nelleuro
un segnale di fiducia
RIGA, 11. Lingresso della Lettonia nelleuro una forte dichiarazione di fiducia e uno dei sempre
pi numerosi e solidi segnali che
lEuropa sta finalmente uscendo
dalla crisi economica. Lo ha detto
ieri il presidente del Consiglio Ue,
Herman van Rompuy, a Riga con
il presidente della Commissione
europea, Jos Manuel Duro
Barroso, e il commissario agli Affari economici, Olli Rehn, per partecipare alla cerimonia di ingresso
della Lettonia nelleuro.
Ladozione della moneta unica
europea da parte della Lettonia, ha
continuato Van Rompuy, mostra

al mondo la vitalit delleuro; solo


dodici anni dopo lintroduzione
delle banconote e delle monete
uniche ha aggiunto la zona
euro ha ora diciotto membri e 333
milioni di cittadini europei. E mi
aspetto che il prossimo anno anche
la Lituania si aggiunga, diventando il diciannovesimo Paese membro. Per potere entrare in eurolandia, la Lettonia ha dovuto affrontare un programma di risanamento molto duro simile a
quello che ancora oggi cercano di
applicare Grecia, Portogallo e
Cipro che ha per dato i suoi
frutti.

Scontri
in Ucraina
tra polizia
e manifestanti
KIEV, 11. Uno dei leader dellopposizione ucraina, Yuri Lutsenko,
ricoverato in ospedale dopo essere rimasto coinvolto negli scontri a Kiev tra polizia e manifestanti filo europei. Le violenze
sono avvenute ieri sera davanti a
un tribunale dove erano stati appena condannati a sei anni di
carcere tre uomini accusati di
aver ordito nel 2011 un piano per
far esplodere la statua di Lenin
vicino allaeroporto internazionale. La moglie di Lutsenko, Irina,
ha raccontato che il marito ricoverato in terapia intensiva e i medici gli hanno diagnosticato una
commozione cerebrale. Il leader
dellopposizione ed ex ministro
dellInterno nel Governo di Yulia
Tymoshenko arrivato in ospedale con diverse ferite alla testa.
Negli scontri sono rimaste ferite
almeno altre dieci persone.
Lopposizione ucraina da diverse settimane contesta in piazza
la decisione del presidente Viktor
Ianukovich di non firmare laccordo di associazione e libero
scambio proposto dallUnione
europea. Lobiettivo del Governo
filorusso di Kiev stato infatti
quello di rilanciare la cooperazione economica con Mosca.
E proprio ieri Ucraina e Russia
hanno firmato la nuova versione
dellaccordo sulle forniture di gas
che consentir la riduzione delle
tariffe di un terzo nel primo trimestre dellanno. Il ministro
dellEnergia
ucraino,
Eduard
Stravitski, ha precisato che lintesa, raggiunta lo scorso mese dai
presidenti dei due Paesi, fissa inizialmente il prezzo del gas russo
venduto allUcraina a 268,50 dollari per mille metri cubo. Ogni
trimestre tuttavia il prezzo potr
essere rivisto. Stravitski ha inoltre
affermato che Kiev comprer gas
solo da Mosca perch al momento il pi conveniente, interrompendo le importazioni da
Polonia e Ungheria. Nel 2013,
lUcraina aveva pagato il gas russo 400 dollari per mille metri cubi (erano stati importati 26-27 miliardi di mille metri cubi).

Piano di emergenza in Brasile contro le violenze nelle carceri

Poliziotti allingresso del carcere Pedrinhas nello Stato brasiliano di Maranho (Reuters)

GIOVANNI MARIA VIAN


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BRASILIA, 11. Il ministro della Giustizia brasiliano, Jos Eduardo Cardozo, ha annunciato
ieri un vasto piano di emergenza per cercare di
contenere londata di violenza scatenatasi nelle
ultime settimane fuori e dentro le carceri di
So Lus, capitale dello Stato nord-orientale di
Maranho. Le misure prevedono undici interventi congiunti dei Governi federale e statale.
Si va dal rafforzamento della sicurezza nella
regione, con pi uomini della forza nazionale,
al trasferimento in altri penitenziari dei reclusi
ritenuti pi pericolosi.
I provvedimenti sono stati decisi al termine
di una riunione tra il ministro della Giustizia e
la governatrice dello Stato del Maranho,
Roseana Sarney, del Pmdb, partito alleato del

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Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
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Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
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fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Governo di Brasilia. Per migliorare il sistema


penitenziario nella regione sono stati stanziati
circa 54 milioni di dollari.
Le scene di orrore documentate nei giorni
scorsi soprattutto nel carcere di Pedrinhas
considerato il pi pericoloso del Brasile, con
almeno sessanta omicidi commessi al suo
interno solo nel 2013 ha provocato lintervento anche dellOnu. Lalto commissariato
delle Nazioni Unite per i diritti umani ha infatti chiesto lavvio di indagini immediate, imparziali ed effettive sugli ultimi, efferati episodi di violenza, sollecitando lEsecutivo di Dilma Rousseff a trovare soluzioni rapide per il
cronico problema del sovraffollamento carcerario.

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domenica 12 gennaio 2014

pagina 3

Dopo i colloqui a Ginevra

Lannuncio di appalti in Cisgiordania e a Gerusalemme est scatena le ire dei palestinesi

Progressi
nei negoziati
sul nucleare
iraniano

Israele va avanti con gli insediamenti

GINEVRA, 11. Anche se non stata


annunciata una data di avvio
dellattuazione dellintesa raggiunta a novembre sul programma nucleare iraniano, Teheran e il gruppo cinque pi uno (i Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina; pi la
Germania) si sono accordate a livello tecnico sulle modalit.
Al termine di due giorni di colloqui con il vicesegretario generale
per le Relazioni esterne dellUe,
Helga Schmid, il viceministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghc,
ha annunciato che il risultato
delle discussioni su come attuare laccordo di Ginevra stato trasmesso alle capitali. Saranno loro, ha precisato Araghc, a prendere la decisione finale che sar
annunciata in una dichiarazione
dei ministri degli Esteri dei sette
Paesi.
Il portavoce di Catherine
Ashton, lalto rappresentante per
la Politica estera e di sicurezza comune dellUe e coordinatrice del
gruppo cinque pi uno, ha confermato che vi sono stati progressi significativi su tutte le questioni e che la circostanza ora
al vaglio delle capitali a livello
politico. Il viceministro e negoziatore iraniano ha previsto che
lannuncio della data di inizio
dellattuazione dellaccordo semestrale avverr nei prossimi due
giorni.
Dopo gli annunci di ieri si desume che siano stati superati i dissensi sui dettagli di attuazione
sullaccordo semestrale raggiunto
il 24 novembre a Ginevra sui limiti da porre al programma nucleare
iraniano in cambio dellallentamento di alcune sanzioni imposte
a Teheran.
In particolare, secondo fonti citate da media occidentali, i punti
rimasti insoluti fino a ieri riguardavano esenzioni chieste dallIran
per le attivit di arricchimento
delluranio nellimpianto di ricerca
e sviluppo di Natanz: Teheran sosteneva che lintesa di Ginevra gli
consente di continuare la ricerca e
sviluppo dellarricchimento al venti per cento perch il combustibile
viene in seguito neutralizzato,
una pretesa che il gruppo cinque
pi uno rifiutava.
Pur con difficolt il progresso
negoziale va dunque avanti e nei
prossimi giorni si dovrebbe sapere
da quale data scatteranno i sei
mesi di durata dellintesa. Durante
questo tempo gi previsto che
vengano avviati negoziati per raggiungere una soluzione completa
di lungo periodo che assicuri che
il programma nucleare dellIran
sar esclusivamente pacifico, come recita laccordo.
LAmministrazione del presidente Obama ha confermato i
progressi, ma ha negato che sia
stato definito un accordo. Si sta
lavorando, ha affermato la portavoce del dipartimento di Stato
americano Jen Psaki, precisando
che vi sono dettagliate discussioni di natura tecnica e vi sono ancora pochi punti da definire, ma
in questa fase non corretto affermare che tutto stato risolto.

Un insediamento israeliano in Cisgiordania

TEL AVIV, 11. Il Governo israeliano ha pubblicato


bandi di appalto per 1.400 nuove case in Cisgiordania e a Gerusalemme est. La decisione, che fa
seguito ad altri analoghi annunci avutisi negli ultimi giorni, stata duramente contestata dai palestinesi. Saeb Erekat, capo negoziatore dellOlp
(lOrganizzazione per la liberazione della Palestina), lha definita un messaggio diretto a Washington e al suo segretario di Stato, John Kerry,
una forma di sabotaggio contro i suoi sforzi per
la pace. un invito ha aggiunto Erekat a
non tornare nella regione per proseguire gli sforzi
nei negoziati tra Israele e palestinesi.
Ma non sono solo i palestinesi a protestare.
Anche Yar Lapid, il leader del partito centrista
Yesh Atid e attuale ministro delle Finanze israeliano, ha criticato la mossa dellEsecutivo. Gli
appalti ha dichiarato Lapid sono solo dichiarazioni di intenti, prive di contenuto: una cattiva
idea. Poi ha annunciato che il suo partito far
il possibile affinch questo progetto non venga realizzato. Dichiarazioni significative, queste,
tenuto conto del fatto che il partito di Lapid ha
un ruolo chiave nella maggioranza che sostiene il

Governo Netanyahu. Presentatosi per la prima


volta alle elezioni legislative israeliane nel 2013,
Yesh Atid ha ottenuto a sorpresa il secondo posto
dietro il Likud.
Dunque sottolineano i commentatori il nodo degli insediamenti continua a essere uno dei
principali ostacoli sulla strada di una ripresa diretta dei negoziati, come invece auspicato da Washington. Il progetto di Kerry infatti quello di
presentare entro la met del 2014 una bozza di
accordo generale per poi raggiungere unintesa
globale, concernente tutti i punti dello storico
contenzioso, entro la fine dellanno.
Quella delle nuove case non sembra per lunico ostacolo in campo: c' anche lo status di Gerusalemme. Secondo alte fonti israeliane citate dal
quotidiano Haaretz, Netanyahu avrebbe detto
ai ministri del Likud (il suo partito, cardine della
destra tradizionale nel Paese) che non accetter
alcun compromesso su Gerusalemme: il Governo
israeliano la considera capitale eterna, unica e
indivisibile dello Stato. Il premier avrebbe inoltre ribadito secondo le stesse fonti di non essere disposto a unintesa che menzioni, anche in

Spari sui manifestanti


nel centro di Bangkok

Nuovo Parlamento
per il Bangladesh
DACCA, 11. In Bangladesh, si insediato il nuovo Parlamento scaturito
dalle legislative di domenica scorsa,
boicottate dallopposizione.
Il voto, vinto dalla Lega Awami
della premier, Sheikh Hasina, che
ha ottenuto 232 dei 300 seggi in palio, apre un nuovo capitolo istituzionale, ma non chiude il duro confronto nelle piazze, con decine di
morti e gravi danni per il Paese,
che resta fortemente diviso.
Il contrasto, tra la premier e
Khaleda Zia, ex capo del Governo,
ora alla guida dellopposizione di
diciotto partiti (coalizzata attorno
al Partito nazionalista), stato acui-

Lopposizione
cambogiana
sfida lEsecutivo
PHNOM PENH, 11. Lopposizione
cambogiana lancia la sfida al Governo. Nonostante lo smantellamento da parte della polizia
dellarea dove abitualmente si mobilitavano gli anti governativi, entra nel vivo la lotta contro il premier Hun Sen. In un comizio nella provincia di Siem Rap, il leader
del Partito nazionale per la salvezza della Cambogia, Sam Rainsy,
ha infatti annunciato davanti a
centinaia di sostenitori che se non
si terranno in tempi brevi nuove
elezioni, verr lanciata la campagna finale contro il premier. Da
ventotto anni al potere, Hun Sen
ha vinto le contestate elezioni legislative dello scorso luglio. Una
vittoria che per lopposizione sarebbe stata per ottenuta attraverso frodi e intimidazioni.

modo generale, la creazione di una capitale palestinese in qualsiasi area di Gerusalemme. Anche a
costo avrebbe aggiunto di vanificare i colloqui stessi.
Da New York, intanto, il segretario generale
dellOnu, Ban Ki-moon, non ha nascosto lallarme per questi sviluppi della situazione: la politica
di Netanyahu sugli insediamenti in Cisgiordania
e su Gerusalemme est ha ammonito non
solo illegale, ma rappresenta anche un ostacolo
alla pace.
I segnali negativi che trapelano dalle trattative
sulle quali Kerry ha imposto alle due parti in
causa uno stretto riserbo sembrano intanto riflettersi sulle aspettative degli stessi israeliani:
scettici su un eventuale esito positivo. Sondaggi
condotti dai quotidiani Maariv e Israel haYom indicano che otto israeliani su dieci sono
persuasi che Kerry non riuscir a definire un accordo. Sette su dieci, inoltre, si oppongono a un
ritiro di Israele dalla valle del Giordano, altro nodo dei colloqui e condizione irrinunciabile per i
palestinesi. In molti, poi, contestano apertamente
la politica degli Stati Uniti nellarea.

to negli ultimi mesi dallorganizzazione del voto anticipato, dallaccresciuta protesta dei lavoratori del
tessile e dallondata di condanne
verso esponenti politici esterni alla
maggioranza per la loro presunta
partecipazione alle violenze che accompagnarono la guerra dindipendenza dal Pakistan, nel 1971.
In questo contesto si inseriscono
anche gli attacchi contro i cristiani.
Come riferisce AsiaNews, nei giorni
scorsi un centinaio di islamisti radicali ha attaccato la comunit cattolica del distretto di Jamalpur, colpevole di aver votato. L'assalto ha
provocato otto feriti.

In Egitto
unaltra giornata
di sanguinosi
disordini
IL CAIRO, 11. Non si ferma la violenza in Egitto. di almeno tre
morti e otto feriti il bilancio degli
scontri di ieri, quando i sostenitori
del presidente deposto il 3 luglio
scorso, Mohammed Mursi, sono
scesi in piazza per chiedere il boicottaggio del referendum del 14 e
15 gennaio sulla nuova Costituzione. Il movimento dei Fratelli musulmani che guida le proteste di
piazza lo scorso dicembre stato dichiarato fuorilegge dalle autorit del Cairo in quanto organizzazione terroristica.
A riferire lultimo bilancio dei
violenti scontri il sito web del
giornale Al Ahram. A Suez due
persone sono rimaste uccise e altre
sette ferite in scontri tra sostenitori di Mursi e forze di sicurezza.
Ad Alessandria una persona
morta dopo essere stata colpita da
un proiettile esploso durante i disordini e unaltra rimasta ferita.
Secondo la ricostruzione del generale Nasser Al Abd, citato da
Al Ahram, membri del movimento dei Fratelli musulmani
hanno sparato contro abitanti di
Alessandria che tentavano di bloccare un corteo. La polizia, stando al generale, intervenuta per
disperdere la manifestazione e sono state arrestate trenta persone.
La vittima sarebbe un venditore
ambulante. Arresti sono stati effettuati anche in altre citt del Paese.

Mehdi Jomaa
incaricato
di formare
il Governo tunisino
TUNISI, 11. Il presidente della Repubblica
tunisino,
Moncef
Marzouki, ha incaricato ieri
Mehdi Jomaa ministro uscente
dellIndustria del precedente Esecutivo di formare il prossimo
Governo, il cui compito sar quello di fare uscire il Paese dalla profonda crisi politica e di organizzare le elezioni. Lo ha annunciato lo
stesso Jomaa. Ho incontrato il
presidente Moncef Marzouki che
mi ha dato lincarico di formare il
Governo ha dichiarato Jomaa alla televisione nazionale.
Far del mio meglio ha aggiunto Jomaa anche se la situazione difficile, mi sforzer e lo
stesso far tutta la mia quipe.
Nel suo breve discorso di cinque
minuti Jomaa ha promesso di formare un Governo indipendente e
neutro, per nulla astioso nei confronti di movimenti o partiti.
Designato a met dicembre in
base a un accordo fra maggioranza e opposizione, Jomaa dovr
formare un Esecutivo in un clima
di profonda sfiducia sia tra gli
islamici di Ennahdha (maggioranza allAssemblea nazionale) sia
nellopposizione laica. A tre anni
dalla rivoluzione dei gelsomini, la
transizione democratica in Tunisia
ancora tutta in salita.

Potrebbe slittare la firma dellaccordo sulla sicurezza

Kabul e Washington ai ferri corti

Un uomo indica il foro di un proiettile nella vetrina di un caff a Bangkok (Reuters)

BANGKOK, 11. Diverse persone sono


rimaste ferite, una gravemente, da
colpi sparati oggi contro un accampamento di oppositori del Governo
thailandese. Lo ha reso noto la polizia, a due giorni dalle grandi manifestazioni di protesta organizzate
dallopposizione, che chiede le dimissioni della premier, Yingluck
Shinawatra, e nuove elezioni.
Due diversi attacchi sono avvenuti contro il principale sito dove i
manifestanti sono accampati da pi
di due mesi, nel centro storico di
Bangkok. E quasi 15.000 uomini,
tra poliziotti e soldati, saranno mo-

bilitati luned prossimo per fronteggiare la minaccia di chiudere


Bangkok da parte della protesta
anti-governativa, che intende paralizzare la capitale con manifestazioni a macchia di leopardo.
D allinizio di dicembre mentre
il Paese asiatico si prepara tra mille
difficolt alle elezioni legislative del
2 febbraio prossimo, boicottate
dallopposizione le proteste hanno provocato otto morti e oltre 400
feriti, in scontri tra diverse fazioni o
in tafferugli tra manifestanti e agenti in assetto anti sommossa.

KABUL, 11. Si sta acuendo in queste


ore la tensione tra Afghanistan e
Stati Uniti. Laccordo sulla sicurezza, che ha gi conosciuto in passato
fasi travagliate, rischia adesso di slittare ulteriormente. A dare una nuova scossa ai gi precari rapporti fra
Kabul e Washington stata la decisione del presidente afghano, Hamid Karzai, di rilasciare settantadue
talebani che il Pentagono ritiene
molto pericolosi. Subito dopo
questa decisione intervenuto lambasciatore statunitense in Afghanistan, James Cunningham, il quale
ha riferito The Washington Post
ha dichiarato che laccordo sulla
sicurezza non sar firmato a breve,
come invece vogliono gli Stati Uniti. Cunningham, che guida la delegazione statunitense al tavolo dei
negoziati, si detto convinto che
Karzai irremovibile riguardo allin-

tenzione di siglare lintesa non prima di aprile, quando sono fissate le


presidenziali afghane. Una posizione, quella del capo di Stato afghano, che rischia di scavare un solco
assai ampio tra Kabul e Washington.
Laccordo sulla sicurezza acquista
particolare rilevanza in funzione del
completo ritiro delle truppe statunitensi dallAfghanistan, entro la fine
del 2014. Si fanno sempre pi insistenti le voci secondo cui se Kabul
continua a voltare le spalle a Washington, lAmministrazione Obama
potrebbe anche optare per la cosiddetta opzione zero, vale a dire
che nessun soldato rimarrebbe sul
suolo afghano dopo il 2014, nemmeno con compiti logistici. Infatti
quando erano state avviate le trattative per la firma dellaccordo, si era
subito pensato di lasciare un nucleo

di soldati statunitensi dopo il 2014,


cos da rendere meno traumatico il
passaggio delle consegne della sicurezza alle forze locali. Ecco allora
imporsi con rinnovata forza linterrogativo su quale futuro attende
lAfghanistan, qualora, dopo il ritiro
del contingente internazionale, le
unit locali si trovassero completamente sole a fronteggiare lazione
destabilizzante dei talebani. Il timore, infatti, che i miliziani possano
innescare una recrudescenza delle
violenze approfittando proprio del
vuoto che verrebbe lasciato dal contingente internazionale una volta
rimpatriato. Nel frattempo si fa strada anche lipotesi secondo cui se
laccordo non verr firmato in tempi
brevi, gli Stati Uniti potrebbero ritirare il sostegno finanziario a Kabul,
stimato intorno agli otto miliardi di
dollari.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

domenica 12 gennaio 2014

La lezione di Robert Schuman allUnione Europea nella crisi di oggi

Pierfrancesco Diliberto
e Cristiana Capotondi
in una scena del film

Pensava
al futuro pi che ai voti
potuto dire Je suis ma conscience,
seguo e sono la mia coscienza.
Era al servizio del bene comune
e non esercitava il potere a fini
personali. Uomo di Stato, pensava, come Churchill, alle generazioni successive pi che alle
successive elezioni. Cristiano,
spiritualmente e socialmente cattolico, anche lui amava ricaricarsi con frequenti ritiri in monastero.
Insomma Robert Schuman
esercitava, cosa pi rara di
quanto generalmente si pensi,
un potere autentico. Perch, come scriveva Hannah Arendt, il
potere esercitato solo l dove
latto e la parola non prendono
strade separate, dove i termini
non sono vuoti di
senso e gli atti crediti
di violenza.
Era uomo di apertura, uomo delle frontiere che si incontraAnticipiamo stralci di uno degli articoli
no; per lui amare
che saranno pubblicati sul prossimo
lEuropa non voleva
numero della rivista Vita e Pensiero.
dire trascurare il proprio Paese, la propria
regione, il proprio vilAristide Briand e Gustav Strese- laggio.
Perch ogni uomo ha bisogno
mann che hanno ricevuto il
premio Nobel per la Pace nel di essere riconosciuto: cono1926 poi Winston Churchill, sciuto e riconosciuto. Per esisteCharles de Gaulle, Konrad Ade- re e non solo per essere. E il rinauer, Alcide De Gasperi e conoscimento passa attraverso
Paul-Henri Spaak; senza dimen- riferimenti, punti fermi. Riferiticare quel mentore del progetto menti che uno si d e che gli aleuropeo che fu Jean Monnet, n tri gli riconoscono. Riferimenti
il braccio operativo che affianc
Robert Schuman, il direttore del
suo ministero Bernard Clappier.
Uomini provenienti da orizzonti diversi, di differenti convinzioni politiche, filosofiche e
religiose, ma che hanno in comune il fatto di avere iscritto
lEuropa e il progetto europeo
nella storia.
Hanno tracciato il cammino
di unEuropa forte dei suoi valori nellimmanenza della sua realt, e di unEuropa condotta a
superarsi nella trascendenza del
di pi che vive in ciascun cittadino europeo. Di pi in
noi; di pi in voi, come ci
ricorda il bel motto della famiglia van Gruuthuse a Bruges.
Konrad Adenauer, Robert Schuman e Joseph
Il pensiero e lazione di questi
a Bruxelles nel settembre del 1956
grandi dEuropa sono oggi sconosciuti o, peggio, ignorati.
Dunque anche nei loro confatti di legami sociali e familiari,
fronti che voglio testimoniare
tutta la mia riconoscenza attra- ma anche di legami storici e
verso questa riflessione dedicata geografici. Luomo fa parte
a Robert Schuman. S, Schu- dellumanit, viene da qualche
man: uomo semplice, modesto, parte ed esiste, in quanto uomo,
calmo, onesto e retto, di tempe- da qualche parte. Negare la sua
ramento pacato, dotato di pron- appartenenza cittadina e cultutezza di spirito e senso rale vuol dire negare lui in
dellumorismo, che detestava la quanto uomo. Essere un eurodemagogia ed era impermeabile peo senza legami non ha senso.
E potrebbe provocare solo una
alle mode intellettuali.
Questuomo, che non faceva sensazione di paura e ripiegagesti teatrali, aveva come qualit mento, derivante da una perdita
riconosciute la chiarezza, la di riferimenti. Robert Schuman
precisione e i modi riflessivi di laveva capito bene.
Era di Evrange, di Lorena, di
presentare le argomentazioni
(citazione dalleccellente lavoro Francia, di Europa. Non o,
di Franois Roth, Robert Schu- ma e. Perch le identit non si
man, du Lorrain des frontires au annullano. Al contrario, si arricpre de lEurope, 2008). Avrebbe chiscono reciprocamente e non
di HERMAN VAN ROMPUY

on questo articolo
voglio
rendere
omaggio al padre
dellEuropa moderna, che si chiamata Comunit e che porta oggi il
nome di Unione. Robert Schuman ci ha lasciati cinquantanni
fa (il 4 settembre 1963) e il suo
esempio, il suo pensiero e la sua
azione sono per me fonte di
ispirazione costante.
Luomo che, il 9 maggio 1950,
ha fatto entrare lEuropa contemporanea nella storia non era
n solo n il solo. Altri grandi
dEuropa hanno segnato il cammino o lhanno portato avanti:

Vita e pensiero

si perde unidentit acquisendone unaltra. Identit europea,


perch Robert Schuman ha fatto dellEuropa lopera della sua
vita. Il suo progetto, il suo desiderio, era lEuropa.
Nella dichiarazione che precede di qualche mese la dichiarazione del 9 maggio 1950, diceva
gi chiaramente che la fiducia
tra popoli non si improvvisa n
si impone. Vi potremo arrivare
solo attraverso una cooperazione
in un quadro pi ampio in cui
saremo parecchi a dare prova di
buona volont. Quel quadro
lEuropa. Dichiarazione che
non ha una ruga. Perch lEuropa unidea generosa. la messa in atto del perdono, della riconciliazione. LEuropa nascer dalle realt concrete che creeranno anzitutto una solidariet
di fatto, scriver ad Adenauer.
E nel suo libro Per lEuropa,
uscito nel 1963, far questanalisi: Tutti i grandi problemi che
affliggono i Paesi usciti dalla
guerra hanno assunto un carattere mondiale e si sottraggono
allautonomia politica ed economica dei Paesi, anche i pi potenti. Se tralascio le parole
usciti dalla guerra, che oggi
risultano datate, potrei descrivere negli stessi termini la crisi
economica e finanziaria che ci
ha colpiti negli ultimi anni.
S, lEuropa era la sua questione primaria, la sua grande
causa. UnEuropa basata sulla
solidariet e sulla responsabilit. Su valori che
mettono luomo al centro.
Luomo in quanto persona, quelluomo inteso
come uomo o donna
che si presenta non come
un individuo puramente
autonomo, bens come un
individuo in un rapporto
di solidariet, un individuo dotato di diritti e di
doveri; insomma, luomo
che sa di essere interpellato dal volto dellaltro.
Laltro e dunque, necessariamente, la diversit.
proprio la diversit a
costituire la ricchezza storica europea. Ed luniversalit a costituire il noBech
stro messaggio politico.
Luniversalit, non luniversalismo. Luniversalit
di una parola rivolta a ogni uomo. Al contrario delluniversalismo che considera la realt come un tutto unico.
LEuropa che era per Schuman, ed sempre per noi, un
progetto in perpetuo divenire.
Perch lEuropa come la conosciamo oggi il risultato di un
doppio moto di unificazione e
frantumazione.
E la tensione parte integrante della nostra eredit. Una tensione non distruttiva ma, al contrario, vitale. Perch ci impedisce di cadere in una forma di letargia politicamente mortale e ci
obbliga costantemente a inquadrare di nuovo il progetto europeo.

Leggerezza e impegno nel film di Pierfrancesco Diliberto

La mafia
uccide solo destate
di EMILIO RANZATO
Pierfrancesco Diliberto, noto al pubblico televisivo semplicemente come
Pif per i suoi trascorsi nel programma
Le iene e in altre trasmissioni che
conciliano il giornalismo con lintrattenimento, esordisce dietro la macchina da presa con un film che sorprende per molti motivi, malgrado il suo
curriculum parli anche di inaspettate
frequentazioni dei set di Zeffirelli e
Giordana nelle vesti di collaboratore.
La vita di Arturo (Alex Bisconti da
piccolo, Diliberto da grande), nato e
cresciuto a Palermo, sin dal concepimento si intreccia continuamente con
quella di Cosa Nostra. Una realt,
quella mafiosa, che chi gli sta attorno
sembra per rimuovere o al massimo
accettare con rassegnato disincanto.
Anche di fronte a eventi spaventosi
che ancora non riesce a spiegarsi, il
piccolo si sente rassicurare dai genitori con frasi come quella che d il titolo al film: Stai tranquillo, la mafia
uccide solo destate. Nel frattempo,
nasce in lui una vera e propria passione per la figura di Giulio Andreotti,

Sorprende in unopera prima


il coraggio di aver scelto
un argomento estremamente spinoso
Senza rinunciare
ai toni della commedia
di cui assume addirittura le sembianze
alla festa scolastica di carnevale di
fronte allo sguardo stupito degli altri
bambini.
Diventato giornalista anche grazie
ai consigli di un mentore (Claudio
Gio), Arturo da ragazzo si fa le ossa
in una scalcinata televisione locale.
qui che rincontra Flora (Cristiana Capotondi), di cui innamorato fin dai
tempi della scuola, e che ora impegnata nellentourage del deputato democristiano Salvo Lima. Arturo si
unir alla causa per amore, ma non
per questo smetter di formarsi una

coscienza civile e di voler denunciare i


rapporti fra malavita e potere. E in
questo aprir gli occhi anche a Flora,
che ovviamente per non smetter di
corteggiare.
La locandina del film raffigura la
sua immagine pi emblematica: il piccolo Arturo travestito da Andreotti.
Unimmagine che contiene tutto lo
spirito dellopera, dato che fa sorridere e inquieta allo stesso
tempo. Inquieta, se non alImportante la funzione didattica
tro, perch ci parla immediatamente di uninfanzia
nei confronti dei pi giovani
in qualche modo costretta a
che difficilmente potranno trovare
trovarsi di fronte al mondo
degli adulti, alle sue violenun compendio altrettanto coinvolgente
ze e forse quel che pegsulla recente storia di Cosa Nostra
gio alle sue laceranti contraddizioni, come quella
che vuole la politica zimbello di un figura di Andreotti come esempio di
male che dovrebbe al contrario estin- un anello di congiunzione fra due
guere.
mondi che dovrebbero rimanere diOltre alla disinvoltura di un lin- stinti, non si lancia in spericolate anaguaggio cinematografico gi molto lisi n in giudizi trancianti, ma opta
consapevole, che procede senza intop- per una direzione grottesca facendo
pi e anche con qualche pretesa ben ri- dellesponente democristiano limmoposta, dellesordio di Diliberto sor- tivato idolo del protagonista da piccoprende appunto il coraggio di aver lo. In tal modo mette direttamente lo
scelto un argomento cos spinoso non spettatore nella posizione di poter
rinunciando per ai toni da comme- scegliere se provare o meno imbarazzo
dia, e trovando un equilibrio fra leg- nei confronti di una vicenda umana e
gerezza e rispetto per la materia trat- politica che col senno di poi assume
tata che ricorda La vita bella. Come contorni a dir poco sfaccettati e connel film di Benigni, infatti, il contra- troversi.
sto fra le situazioni farsesche e quelle
Vista la facilit espressiva e di scritdrammatiche non sminuisce affatto il
tura dimostrata, nonch lottima diresenso di orrore, ma al contrario ne enzione degli attori, compresi quelli pi
fatizza leffetto senza mai rischiare di
piccoli, il regista e sceneggiatore poterisultare fuori posto.
Ma soprattutto si tratta di un regi- va poi approfondire di pi un paio di
stro che permette al film di svolgere aspetti narrativi, come il rapporto fra
unimportantissima funzione didattica il piccolo Arturo e il giornalista che lo
nei confronti dei pi giovani, i quali instrader allimpegno civile, o una vidifficilmente potranno trovare nei libri cenda damore usata semplicemente
o nel piccolo schermo un compendio come filo dArianna per inoltrarsi nei
altrettanto veloce e coinvolgente sulla meandri della storia italiana.
Ci non gli impedisce tuttavia di
recente storia della mafia in Italia.
Per il resto per non ci sono trucchi essere romantico e persino poetico nei
o eccessive reticenze. Diliberto non si momenti che contano. E nellepilogo
tira indietro quando si tratta di mo- si toglie anche lo sfizio di commuovestrare la realt pi cruda, quella delle re con semplicit. Ma forse potremmo
conseguenze degli attentati. E in que- addirittura dire con una levit da nousto rispolvera il suo piglio da giornali- velle vague.

Le contraddizioni del Ghana attraverso la storia di una famiglia nel primo romanzo della scrittrice anglo-americana Taiye Selasi
di CLAUDIO TOSCANI
Kweku muore scalzo, una domenica allalba,
le pantofole alluscio della camera, come cani. la prima frase del primo romanzo di
Taiye Selasi, scrittrice anglo-americana di padre del Ghana e madre nigeriana (La bellezza
delle cose fragili, Einaudi, 2013, pagine 332, euro 19). Narratrice salutata, negli Stati Uniti,
tra i migliori venti under 40, laurea a Yale e
master a Oxford, vita tra Londra, New York e
Roma, Taiye Selasi poliglotta e afropolitan
(figlia dellimmigrazione anni Sessanta-Settanta), secondo un termine da lei stessa coniato.
Protagonista del libro e per tutto il libro,
ancorch scomparso dacchito in apertura,
Kweku, geniale medico chirurgo, sposato
con Fola (in prime nozze e, in seconde, con
Ama), ha quattro figli: Olu, Taiwo, Kehinde e
Sadie, ma un non-padre di una non-famiglia, sebbene le non poche pagine di questopera prima siano incardinate proprio
sullidea di casa, di consanguineit, di convivenza: in altri termini, sul presupposto di una
sacralit, ma terrena, di quel nucleo di forze
che si formano tra genitori e figli, valore universale ed eterno, spesso difficile, raro, e persino amaro.

Elogio della fragilit


Era stato studente modello, clinico esemplare, padre affettuoso e marito fedele, ma
allapice della carriera, muore, lontano da tutti
e riverso sul prato, tra gocce di rugiada su fili derba come diamanti caduti dal sacchetto
di un generoso spiritello che passato agile e
leggero nel giardino. Lontano da Fola, la
prima moglie, che aveva avuto la sensazione
che Kweku fosse un uomo con cui si poteva
vivere, con cui si poteva costruire una vita;
dal figlio Olu, medico a sua volta, che ipotizza distanze inimmaginabili tra lui e il padre
(chilometri, oceani, fusi orari e cuore spezzato, rabbia, dolore calcificato). Lontano da
Taiwo e da Kehinde, fratelli gemelli, luna e
laltro che ricordano bene luomo mai chiamato padre o pap, come attraverso la crepa
in un muro eretto negli anni. E lontano, infine, dalla pi giovane di tutti, Sadie, vittima
del sentimento di essere inadeguata.
Nel giorno in cui lassente, ma al tempo
stesso pi acutamente presente protagonista
muore, la famiglia non pu essere pi in diaspora di come la introduce lautrice, memore
di unaltra disintegrazione, quella dellintero

popolo del Ghana negli anni della guerra civile, dellannientamento etnico, della violenza e
dellingiustizia sociale, della disintegrazione
culturale, politica e morale del Paese.
Il Ghana, una contraddizione, un vaso
dargilla incrinato: lodore di siccit e umidit
allo stesso tempo, lumido della terra e laridit della polvere. Dalla prima allultima riga,
il romanzo vive tra le ore in cui i congiunti
apprendono la notizia dellinfarto di Kweku e
il rito funebre, rivelando poco a poco le vite
di ciascun personaggio in un vortice di declinazioni temporali presenti-passate che catturano per rapidit, incisivit, coinvolgimenti dialogici e scorci di paesaggio naturale e umano.
Esperienze, confessioni e ferite, ritorsioni, minacce e riconciliazioni, diventano per, in prospettiva, linatteso cammino, quasi impalpabile ma effettivo, di una progressiva polverizzazione delle distanze, da fisiche a emotive.
un percorso tormentato, un itinerante
cammino a ritroso da un iniziale e protratto
reciproco allontanamento a una rotta di riconversione degli animi, in se stessi e tra di loro:
da una silente, solitaria disperazione, consu-

sta, miscelando sapientemente, e in


modo tecnicamente mirabile, scene ricostruite ad hoc con immagini di repertorio, che sanno emozionare al
momento giusto e che testimoniano
con intelligenza la voglia dei siciliani
di ribellarsi al fenomeno mafioso. Forse a livello espressivo si tratta del modo pi semplice per risolvere il problema della rappresentazione della
violenza. Ma evidente come in tale
atteggiamento non ci sia furbizia,
bens una sana umilt e un doveroso
pudore.
Come tutte le opere didattiche, poi,
bisogna prendere anche questa soltanto come un primo passo verso una conoscenza che va in seguito approfondita altrove. Le semplificazioni sono
infatti in certi casi inevitabili. Meriterebbe una sede pi opportuna, per
esempio, tutto il discorso sul complesso rapporto fra la criminalit organizzata e la classe dirigente di quegli anni. Non perch non vi siano state le
collusioni inquietanti e gravi che il
film adombra, ma perch non intellettualmente giusto confondere il machiavellismo anche cinico e proteso a
pericolosi compromessi, con la prostrazione spontanea e arbitraria nei
confronti della malavita. E nel circoscrivere le responsabilit a poche personalit note, si rischia in realt di
sminuire un fenomeno che invece ha
purtroppo interessato una fetta enorme della societ italiana a tutti i livelli, e di cui la politica stata spesso
solo la punta delliceberg.
Anche in questo per Diliberto si
dimostra intelligente. Nel prendere la

mata da ogni singolo componente della famiglia, alla presa di coscienza di una indebita distanza, di fatto e danima, dagli altri, dopo
che ciascuno ha pagato il suo tributo di sofferenza e di sradicato rimpianto dellantica casa,
del caldo bozzolo dei momenti uniti, solidali,
prestati gli uni gli altri in gratuita comunit
dintenti. E sembra unillusione quella che finalmente sono di nuovo insieme, in quel momento, dopo che fra di loro cerano state tutte
quelle cose dette e non dette: i successi, i talenti, i doni della vita, disgregati, chiusi, incondivisi. Invece la remota realt si va ricomponendo, il futuro ha vecchie porte, anche se
non facile varcarle di nuovo e il lettore teme
sempre che succeda limprevisto a rovinare il
quadro. Infatti, fino alle ultime pagine, ogni
gesto, parola, pensiero, sono in tensione sul filo di un possibile, irreparabile dramma.
Invece. Pi tardi, molto pi tardi, dopo
che la luna sorta e il giorno ha vissuto la
sua spettacolare morte in un tripudio di rosso
e arancio iniettato di sangue, blu e magenta,
un tramonto mozzafiato che nessuno di loro
ha visto, si siedono di nuovo a tavola (...) poi
scivolano via ognuno verso la propria stanza,
ognuno seguito da una debole scia di ferite e
flebili speranze, che si insinuano sotto le porte
che si chiudono.

Un Renoir
al mercatino
delle pulci
Un dipinto originale di PierreAugust Renoir del 1879 stato
comprato in un mercatino delle pulci per soli sette dollari.
Ne ha dato notizia la Cnn.
Paysage Bords De Seine, un
olio di piccole dimensioni, era
stato rubato nel 1951 dal museo
di Baltimora. Quattro anni fa,
quasi sessantanni dopo, dopo
aver rovistato tra i banchi di
un mercatino della West Virginia, una signora ha acquistato
il dipinto di Renoir in una
cornice rococ, una mucca di
plastica e una bambolina di
pezza per un costo totale di
sette dollari.
Qualche tempo dopo il quadro viene portato alla casa
dasta Potomack per essere valutato: secondo gli esperti,
uno dei capolavori di Renoir e
vale tra i 75 mila e i 100 mila
dollari.

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 12 gennaio 2014

di YVES SIMOENS
Lattendibilit storica del quarto
Vangelo stata rivalutata, negli ultimi anni, secondo il punto di vista di
ci che ci insegna su Ges e i suoi
discepoli. (...) La dichiarazione sulla
venuta nella carne del Verbo e sulla
visione della sua gloria solo pensabile nella fede, anche se pu prove-

La rivalutazione del vangelo secondo Giovanni

Dal segretario generale della Kek

Teologico
e dunque storico

Appello a partecipare
alla settimana
di preghiera per lunit

nire da unindagine fuori della stessa


fede. Si deve quindi giustificare il
carattere storico dellatto di credere
che presuppone Giovanni, 1, 14.
Questo il punto sul quale vorrei
condividere la mia attenzione. Lo
sforzo facilitato in quanto lautore
del quarto Vangelo ci ha pensato
prima di noi. Secondo la sequenza
dei versi del prologo, la menzione

Nella ricerca di Joseph Ratzinger - Benedetto

XVI

Ges di Nazaret
Pubblichiamo in parte uno dei
saggi compresi negli atti, appena
usciti, del convegno internazionale
sui Vangeli tenutosi a Roma dal 24
al 26 ottobre scorsi. Si tratta di
due volumi (I Vangeli: storia e
cristologia, Citt del Vaticano,
Libreria Editrice Vaticana, 2013,
pagine 633 + 285, euro 28 + 21)
pubblicati dalla Fondazione
Joseph Ratzinger - Benedetto XVI
che ha promosso limportante
iniziativa.

conto della sua natura di opera


ispirata da Dio e canonica per la
Chiesa. Esaminato il testo dal
punto di vista letterario e storico,
necessario passare allanalisi dello
stesso alla luce dellunit e del
contenuto dellintera Sacra
Scrittura, tenendo vero conto della
tradizione viva di tutta quanta la
Chiesa, utilizzando infine il
decisivo concetto dellanalogia
della fede.

Eugne Burnand, Gli apostoli Pietro e Giovanni corrono al sepolcro la mattina


della Resurrezione (particolare, 1898, Museo dOrsay, Parigi)

Il simposio si legge nella


prefazione firmata dai tre curatori,
Bernardo Estrada, Ermenegildo
Manicardi e Armand Puig i
Trrech ha fatto cogliere in
modo coinvolgente come Joseph
Ratzinger - Benedetto XVI sia
partito dalla necessit di poggiare
la riflessione teologica sul
confronto con la ricerca storicocritica pi rigorosa. Questo aspetto
stato percepito da molti
partecipanti come un significativo
sviluppo dottrinale nel modo di
fare teologia. Proprio in seguito
alla ricerca di Papa Benedetto,
continua il testo, ci si rende conto
che non possibile pensare a una
cristologia a riguardo della persona
di Ges di Nazaret senza un
confronto profondo e sistematico
con il carattere storico dei Vangeli.
La loro affidabilit un dato che
va assunto da una esegesi
consapevole del valore della
tradizione radicata nella vita di
Ges e nella riflessione dei primi e
diretti testimoni della sua attivit
salvifica.
Lapprofondimento storico-critico
diventa cos un irrinunciabile
punto di partenza per arrivare
davvero a una riflessione teologica.
Lermeneutica cattolica della Sacra
Scrittura, ricapitolata dalla
costituzione dogmatica conciliare
Dei Verbum, 12, prevede due tappe
ugualmente necessarie. La prima
quella che cerca con cura
lintenzione dellautore umano,
attraverso il quale Dio si esprime,
misurandosi nella maniera pi
nitida possibile con le circostanze
storiche e con la portata letteraria
autentica del testo che si studia.
La seconda tappa quella che
simpegna, con pari seriet, a
trattare il testo biblico tenendo

pagina 5

Lopera su Ges dunque,


continua la prefazione, un
esempio, serio e luminoso, di
corretto impiego del metodo
storico-critico, e, al contempo, di
un esercizio maturo di una esegesi
credente e teologica, capace di
tener conto di tutta la storia della
tradizione fino alla vita pi recente
e attuale della Chiesa. Con il suo
vasto e impegnato trittico Joseph
Ratzinger - Benedetto XVI ha
offerto non solo alla Chiesa, ma
anche alla cultura e al mondo
degli studi accademici un
eccellente esempio concreto di
ermeneutica biblica cattolica, cos
com stata proposta nella sintesi e
nellapprofondimento del concilio
ecumenico Vaticano II. Nella
prefazione al secondo volume, lo
stesso autore raccoglie le reazioni
al primo, e ricorda studiosi come
Martin Hengel, Peter Stuhlmacher
e Franz Mussner per menzionare
solo alcuni dei connazionali
tedeschi che, pur senza essere
forse daccordo su ogni particolare,
guardano lopera come un
importante contributo esegetico.
Joseph Ratzinger - Benedetto XVI
ha cos completato unavvincente
parabola teologica personale. Da
giovanissimo teologo era stato
perito conciliare del cardinale
Joseph Frings, collaborando di
fatto allelaborazione della
costituzione Dei Verbum. Di questo
documento sottolinea la
prefazione era stato nei tempi
postconciliari uno dei
commentatori pi autorevoli e
significativi. Con il trittico Ges di
Nazaret egli ha fatto un dono
ancora maggiore: ha offerto un
avvincente esempio di applicazione
del modello ermeneutico della
costituzione dogmatica conciliare.

della incarnazione avviene al termine dei precedenti due versi, i pi discussi e controversi del prologo, senza dubbio perch costituiscono il
suo centro letterario e teologico. (...)
Questa discussione ci porta al
cuore del problema che stiamo trattando. La vita del credere non
esclude la storia e le sue esigenze.
Essa invece situa il credente nellattualit storica. La ricerca storica sulla Scrittura e sul quarto Vangelo, in
questo caso, guidata dal desiderio
di comprendere la fede della quale
essi rappresentano i riferimenti principali. Questa ricerca fa parte, nella
tradizione, dellintelligenza della fede che porta il marchio dun patrimonio cristiano a un mondo secolarizzato. La rivalutazione storica del
quarto Vangelo procede da tale orizzonte culturale. Ci costringe a riscoprire la dimensione storica del suo
asse maggiore: la fede vissuta, latto
di credere. Perci, la rivalutazione
storica del Vangelo secondo Giovanni coincide con la rivalutazione
dellesistenza storica dei credenti.
Essa non pu essere fatta senza vagliare storicamente i suoi effetti nella Chiesa, compresa come incarnazione di complemento, per prendere in prestito una espressione di Elisabetta della Trinit. (...)
I presupposti della fede fanno
prendere in considerazione, fin dal
prologo, la testimonianza di Giovanni in entrambi i brani dedicati a lui,
cio in Giovanni, 1, 6-8 e 1, 15. La
mediazione del testimone Giovanni
indispensabile allatto di fede. (...)
Qualsiasi logica di violenza contraria alla logica di Ges e dei Suoi
discepoli, alla luce dei testi pi appassionati, come la parte centrale
del discorso della Cena, cio Giovanni, 15, 1 - 16, 3. La comunit giovannea non una conventicola di
tendenza gnostica ripiegata su se
stessa, ignara del grande respiro universale di amore dei nemici (Matteo,
5, 44). Lautore del quarto Vangelo
sostiene lamore reciproco sulla base
dellamore di Ges per i suoi discepoli come lunica valida risposta alle
tensioni che possono portare a
esclusioni reciproche. La doppia ripresa del comandamento nuovo
dellamore reciproco si verifica, in
modo significativo, al centro del discorso della Cena (Giovanni, 15, 1217) e perci nel cuore del testamento
di Ges. Ci non indice di un ripiegarsi su se stesso ma il segno di
un grande realismo spirituale. I cristiani hanno continuato a frequentare la sinagoga per un periodo prolungato. Si potuto anche affermare
che a un certo punto i capi della
Chiesa hanno cercato di allontanare
i cristiani dalla sinagoga, piuttosto
che il fatto che gli Ebrei stessi li abbiano esclusi. Secondo Giovanni, l
dove i rispettivi comportamenti degli uni e degli altri hanno ceduto alla violenza, l dove Ges e il Van-

gelo sono stati traditi e rinnegati.


Pertanto, la questione posta da Giovanni, 15, 1-16, 3, nel contesto della
tensione tra la vigna e il mondo
senza tracce di un dualismo che si
attribuisce a torto al corpus giovanneo, consiste nel sapere chi Ebreo
prima di sapere chi cristiano. Per
riprendere il cuore del messaggio di
Giovanni, 13-17 che coincide con
quello del Vangelo, con il Nuovo
Testamento legato allAntico, e
quindi con la Bibbia nel suo insieme
la questione fondamentalmente
sapere chi eletto. Non voi eleggeste me, ma io elessi voi (Giovanni,
15, 16a). Lelezione di tutti passa irrevocabilmente attraverso lelezione
di Israele e degli ebrei al prezzo della incarnazione, della morte e della
risurrezione del Verbo in Ges di
Nazaret. Cos ritroviamo il paradosso di un credere che trascende la
storia, fondandola.
La questione risuona oggi sullo
sfondo della Shoah. La rivalutazione
storica del quarto Vangelo non pu
ignorare i disastri della storia. Lantisemitismo cristiano non radicato
nel Vangelo giovanneo, ma in alcune delle sue interpretazioni tendenziose che conviene controllare e criticare. I genocidi che ne seguono lasciano piuttosto il campo libero alle
forze polimorfiche del male: il bugiardo e il padre della menzogna
(Giovanni, 8, 44), il diabolos, il divisore (Giovanni, 13, 2), lomicida fin
dal principio (Giovanni, 8, 44), il
Satanas, accusatore (Giovanni, 13,
27), il capo del mondo (Giovanni,
14, 30), il Figlio della Perdizione
(Giovanni, 17, 12), il Cattivo (Giovanni, 17, 15).
Rivalutare il carattere storico del
Vangelo giovanneo si confronta con
le questioni fondamentali della esegesi del Nuovo Testamento. Loperazione consente anche di rivalutare
ci che si intende per storia, senza
limitarsi agli approcci troppo positivi, se non neo-positivisti. La storia
di Ges crea la storia dei credenti.
Si nota nei testi affrontati e molti altri: i viaggi di Ges e le sue salite a
Gerusalemme per le tre Pasque della
sua vita pubblica, la cronologia della
Passione fino alle tradizioni sulla Risurrezione a Gerusalemme e in Galilea, il pi teologico dei vangeli si rivela pi vicino alla verosimiglianza
storica.
La sua teologia del credere fa immergersi nel pi vivo dellesperienza
umana storica, perch credere necessario per vivere o persino, a
volte per sopravvivere nella storia.
Credere costituisce la condizione del
legame sociale. Quando questo legame appare fragile, il Vangelo giovanneo si offre nel mondo e nella
Chiesa come un punto di riferimento importante per prendere parte alla storia in corso, ciascuno secondo
la luce che gli stata data.

ROMA, 11. Un appello affinch tutte


le 115 Chiese che aderiscono alla
Conferenza delle Chiese europee
(Kek) si uniscano alla Settimana di
preghiera per lunit dei cristiani
stato lanciato nei giorni scorsi dal
segretario generale della Kek, Guy
Liagre. La Settimana si celebra
ogni anno dal 18 al 25 gennaio.
Pregare insieme per lunit della
Chiesa si legge in un comunicato
di Liagre diffuso dal Sir il modo pi forte che le nostre 115 Chiese
hanno per mostrare il loro spirito
ecumenico. Ecco perch noi le invitiamo a partecipare alla Settimana
di preghiera per lunit dei cristiani.
Questanno come tema di meditazione e riflessione per la Settimana di preghiera stata scelta laffermazione
tratta
dalle
lettere
dellapostolo Paolo ai Corinzi:
Cristo non pu essere diviso!.
(Corinzi 1, 1-17). E a redigere questanno il testo di preparazione

alliniziativa ecumenica congiuntamente pubblicato poi dal Pontificio Consiglio per la Promozione
dellUnit dei Cristiani e dal Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec o
World Council of Churches) attraverso la sua Commissione Fede e
costituzione stato un gruppo di
rappresentanti di diverse regioni del
Canada. Consideriamo laffermazione categorica dellapostolo Paolo
Cristo non pu essere diviso!
conclude nel comunicato Guy Liagre come un pressante invito alla
preghiera e a un esame di coscienza
come cristiani singoli e in comunit.
Come tradizione della Societ
Biblica in Italia, anche questanno
sono offerti alla meditazione dei
cristiani alcuni testi biblici scelti da
un gruppo internazionale ecumenico composto da rappresentanti del
Cec e del Pontificio Consiglio per
la Promozione dellUnit dei Cristiani.

La colletta
delle comunit religiose dei Paesi Bassi
AMSTERDAM, 11. Ha preso il via
gioved la tradizionale campagna di
Kerkbalans, iniziativa delle comunit religiose olandesi che raccoglie
fondi per sostenere la vita delle comunit locali. Tema di questanno:
Quanto vale per me la Chiesa?.
Allinizio di ogni anno spiegano
gli organizzatori pi di cinquecentomila volontari vanno per le
strade e rivolgono ai fedeli delle
proprie Chiese un appello a donare
un contributo economico. Ogni
comunit del Paese raccoglie i soldi
dei propri fedeli. Si tratta della pi
grande iniziativa di fundraising in
Olanda ed la maggiore fonte di
sostentamento delle diverse comu-

nit religiose locali. In tutti questi


anni di attivit insieme ha scritto
il cattolico Emile Duijsens, presidente del comitato di coordinamento di Kerkbalans, attraverso il sito
della Conferenza episcopale olandese non c mai stata dissonanza
tra le Chiese. Per la Chiesa cattolica, nel 2012 liniziativa Kerkbalans
ha portato nelle casse delle parrocchie circa cinquantasette milioni di
euro. Ogni comunit destina i fondi raccolti in modo diverso: attivit
pastorali, personale, edifici. dal
1973 che la Chiesa cattolica, i protestanti, i vetero-cattolici, la comunit
mennonita e i remostranti lavorano
insieme.

Il patriarca Bartolomeo incontra il primate anglicano e a fine gennaio accoglie una delegazione della diocesi di Milano

Per unamicizia ancora pi grande


ISTANBUL, 11. Dapprima il 13 e il 14
gennaio larcivescovo di Canterbury
e primate della Comunione anglicana, poi alla fine del mese larcivescovo di Milano con una delegazione
della diocesi ambrosiana: calendario
fitto di incontri per il patriarca di
Costantinopoli, Bartolomeo, che, dopo la sua visita in Grecia in occasione dellinizio della presidenza semestrale greca dellUnione europea, in
pochi giorni incontrer a Istanbul,
nella sede del Fanar, Justin Welby e
il cardinale Angelo Scola. Nel rispondere al fraterno invito si legge
in un comunicato sul sito on line
dellarcivescovo di Canterbury il
primate anglicano ha sottolineato
limportante contributo dato da
Bartolomeo al mondo cristiano e pi
in generale alla societ, e ha ricordato tutto ci che unisce anglicani e
ortodossi.
Nellintensa due giorni previsto
un incontro privato, un ricevimento
ufficiale nella Sala del Trono e un
colloquio con il Comitato sinodale
per le questioni inter-cristiane. Il primate anglicano auspica che la visita
serva a sviluppare unamicizia pi
grande tra le due comunit, contribuendo a raggiungere lobiettivo
dellunit fra i cristiani.

Per quanto riguarda il viaggio del


cardinale Scola a Istanbul, esso diretta conseguenza della visita effettuata dal patriarca Bartolomeo nel
maggio scorso a Milano in occasione
del
diciassettesimo
centenario
delleditto di Costantino. Al termine
della celebrazione ecumenica nella
basilica di SantAmbogio, il porporato annunci che dal 31 gennaio al
2 febbraio 2014 avrebbe guidato il
pellegrinaggio di una delegazione
ambrosiana al Fanar, sede del patriarcato di Costantinopoli, accogliendo linvito di Bartolomeo. Vogliamo approfondire lunit e la comunione di pensiero tra le nostre
due Chiese. Intendiamo cos mostrare disse Scola la risorsa che le
nostre Chiese rappresentano nelledificazione del bene comune, soprattutto nella societ plurale, perch la
ricerca dellunit si basa sulla testimonianza reciproca e ci costringe a
superare ogni tentazione di egemonia.
Gli incontri con Welby e Scola si
situano a cavallo della Settimana di
preghiera per lunit dei cristiani (1825 gennaio). E alla fine di maggio
sar Papa Francesco a incontrare a
Gerusalemme il patriarca.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

domenica 12 gennaio 2014

Aperto lanno giudiziario del tribunale vaticano

Il cardinale Leo Burke celebra la messa per linaugurazione

Un passaggio epocale

Servitori prima di Dio


poi dello Stato

di MARIO PONZI
Un passaggio epocale che va colto
anche nel suo divenire. questa la
chiave di lettura per entrare nella
esatta dimensione delle trasformazioni che hanno segnato, negli anni
pi recenti, il sistema giuridico dello
Stato della Citt del Vaticano. Lo si
comprende leggendo lampia relazione che il promotore di Giustizia
Gian Piero Milano ha svolto sabato
mattina, 11 gennaio, in occasione
dellapertura dellanno giudiziario
del Tribunale dello Stato Vaticano.
Rimodulare infatti allinterno della
Curia romana certi profili la tesi
sostenuta dal relatore materia
assai delicata che richiede attenta riflessione. Dunque occorre agire con
una gradualit che deve essere assecondata con una valutazione nel
tempo.
anche vero che nello spazio di
pochissimi anni il sistema giuridico
dello Stato profondamente mutato. Soprattutto dopo lampia riforma del codice penale vaticano che,
insieme ad alcune innovazioni nel
sistema amministrativo e finanziario,
si resa necessaria a partire dalla
stipula della convenzione monetaria
fra lUnione europea e lo Stato gi
dal 2009. Anzi proprio a questi
anni recenti che Gian Piero Milano
fa risalire anche una certa mutazione geopolitica dello Stato: da enclave della Repubblica italiana a enclave dellUnione europea,
pur mantenendo quella
sua capacit di interagire e recepire le realt ordinamentali esterne si
legge infatti nella relazione senza derivarne
contaminazioni estranee
alla sua natura e conformazione.
Con questo il promotore di Giustizia ha inteso puntualizzare che nonostante ladeguamento
alla normativa internazionale sia stato fortemente
voluto, ci non significa
che il Vaticano si stia statualizzando o laicizzandosi. Certamente questa normativa ha spiegato allOsservatore Romano recepita dallordinamento internazionale. Il Vaticano uno
Stato; come tale svolge
delle attivit statuali e ha
anche una sua economia
che risente di flussi monetari evidentemente da
regolamentare. Ma non si
pu dimenticare che sarebbe riduttivo contenere e limitare queste attivit nei confini, seppure importanti,
delle politiche di stabilit economica e finanziaria, come tali recepite
allinterno dello Stato. Ci sono infatti ragioni di ordine ecclesiale che
offrono ben pi alte motivazioni per
un impegno con questi contenuti.
Ragioni, si legge infatti nella relazione, legate allineludibile esigenza che le strutture politiche, economiche e giuridiche riscoprano, valorizzino e testimonino la vocazione
alla fraternit e alla solidariet come
dimensioni costitutive delluomo e
della sua dimensione interpersonale. Anzi, proprio la centralit
delluomo il segno evidente della
continuit che caratterizza tutta la
serie delle disposizioni di leggi emanate in questi ultimissimi tempi,
seppure a cavallo di due pontificati.
Una centralit ci ha detto ancora Milano che si manifesta nella
valorizzazione delluomo, protagonista e non vittima del mercato. La
pace frutto della giustizia, giustizia anche di mercato. Ecco, proprio nella dimensione etica della
giustizia e della finanza ci che gli
altri Stati possono apprendere dalla
nuova legislazione vaticana.
Il 2013 dunque stato un anno di
forte impegno. Nei primi mesi di
pontificato di Papa Francesco sono
giunte a compimento importanti innovazioni gi anticipate in alcune
disposizioni emanate da Benedetto
XVI, in particolare in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Disposizioni di cui le cronache si sono ampiamente occupate
nei mesi scorsi. Credo per ci ha
detto ancora il promotore di Giustizia che a questo proposito ci sia
bisogno di alcune precisazioni. Soprattutto per offrire ai media, e
dunque allopinione pubblica, una
visione corretta circa gli accadimenti
che riguardano quella particolarissima entit giuridica che il Vaticano, che rimane unica nonostante
lapertura alla dimensione interna-

zionale. Troppo spesso infatti a essa


si guarda per cogliere, nelle pieghe
delle notizie divulgate a volte in
modo tuttaltro che preciso ed equilibrato, elementi di giudizio per rafforzare quel pregiudizio che alimenta superficiali e fuorvianti forme di
curiosit.
Dunque, per farsi unidea giusta e
precisa di ci che alla base di una
cos abbondante produzione normativa, di carattere in prevalenza penale, pienamente maturata a cavallo di
due pontificati e in un momento
particolarmente sensibile come lattuale, a livello sia economico-finanziario sia ecclesiale e sociale, non si
pu prescindere da una considerazione di fondamentale importanza.
E non a caso il promotore di Giustizia lo sottolinea sin dalle prime pagine della sua esauriente relazione.
Il processo di adeguamento perseguito nella consapevolezza della
funzione di alta testimonianza che
la Santa Sede avverte nel novero
delle nazioni prosegue il testo
si rende possibile, con la relativa incisivit e tempestivit, grazie ad alcuni tratti caratterizzanti il sistema
delle fonti, delineato dalla Legge n.
LXXI dellottobre 2008. Un sistema
cio che non prevede una ripresa
tout court di normative internazionali di riferimento, ma che al contrario costruito attraverso la strut-

turazione gerarchica tra principi


fondanti lordinamento ecclesiale,
fonti suppletive emanate dallo Stato
italiano e come tali recepite dalle
autorit vaticane, e norme di diritto
internazionale generale e pattizio
cui si conforma lordinamento vaticano.
In questo modo il sistema di
produzione normativa per un verso
precisa la relazione esprime le
due dimensioni costitutive dellordinamento, cio quella di ascendenza
ecclesiale e quella di impronta statuale; per altro verso salvaguarda il
principio che lordinamento canonico la prima fonte normativa e il
primo criterio di riferimento interpretativo dellordinamento giuridico
vaticano.
Messo questo punto fermo, la relazione passa poi dettagliatamente
in rassegna le leggi pi significative
dellanno appena concluso, soffermandosi naturalmente sulle principali novit apportate allinterno dello Stato e nei suoi rapporti con
lesterno, soprattutto per ci che riguarda la prevenzione e il contrasto
dei reati finanziari e la necessit di
un continuo adeguamento ai sempre
pi elevati standard internazionali.
Particolare attenzione la relazione
dedica alla Legge n. VIII dell11 luglio 2013, contenente norme complementari in materia penale, nella
quale si configurano soggetti penali
prima non considerati ma che oggi,
vista levoluzione dei comportamenti maggiormente offensivi della
pacifica convivenza, finiscono nel
novero delle figure delinquenziali.
Gli ambiti di interesse riguardano la
persona, i minori, lumanit, i crimini di guerra, i delitti in materia di
terrorismo o eversione, i delitti mediante ordigni esplosivi o concernenti materiali nucleari, i delitti in
materia di sostanze stupefacenti o
psicotrope. Suscita particolare interesse la normativa nella sfera dei delitti contro la persona, nella quale
sono ricomprese tra laltro la discriminazione razziale in ogni sua

espressione, la tratta delle persone,


la tortura. Un discorso a parte dedicato alle disposizioni per i delitti
contro i minori. Tra le tipologie perseguite figurano la vendita del minore, linduzione o la gestione della
prostituzione minorile, gli atti e gli
abusi anche sessuali nei loro confronti, la pedopornografia o la sola
detenzione di materiale a essa riferibile, larruolamento di minori.
Conclusa lesposizione, seppur
per sommi capi, della pi recente
normativa, la relazione del promotore di Giustizia entra nellambito della cooperazione internazionale. E si
sofferma sul carattere quasi sempre
transazionale dei nuovi reati finanziari contemplati e sulle difficolt,
sul piano operativo o anche semplicemente formale, che essi comportano. Soprattutto quando si tratta di
riciclaggio, la cui stessa struttura richiede a monte la commissione di
un reato grave, il pi delle volte
consumato fuori i confini dello Stato vaticano, ma che poi magari si
trasforma e si perfeziona proprio
entro le mura. Lorientamento
quello di seguire la Cassazione italiana, la quale non ha dubbi quando si trova davanti a una prova logica della provenienza illecita dellutilit oggetto delle operazioni
compiute. In questo quadro fa rientrare anche lillecito fiscale commesso allestero e penalmente
rilevante per lordinamento straniero.
Qualunque sia la strada che si seguir, ci che
sembra necessario oggi
ladeguamento delle professionalit ai nuovi reati
configurati. Ci troviamo
infatti a operare ci ha
detto il promotore di
Giustizia in un contesto che, devo dire, ho
trovato di alta professionalit in tutti i settori del
tribunale e negli organi
investigativi. Bisogna ricordare che Gian Piero
Milano, preside della Facolt di Giurisprudenza
delluniversit romana di
Tor Vergata, stato nominato promotore di
Giustizia del Tribunale
vaticano lo scorso anno.
Il lavoro del Corpo della Gendarmeria ha
proseguito stato inesauribile e di inestimabile
preziosit, e sempre adeguato alle continue e
nuove richieste investigative. Credo per, e gli
stessi vertici ne avvertono
la necessit, che oggi ci sia bisogno
di una nuova figura investigativa
con particolari competenze sulla criminalit economico-finanziaria. Sinora hanno sopperito egregiamente;
ma io credo che lapplicazione e il
relativo controllo dellintera normativa richieder qualche sforzo in
pi. E dobbiamo tener conto
ha aggiunto anche dellestensione
di competenze del Tribunale vaticano verso tutti i dicasteri della Santa
Sede. Si tratta in sostanza di recepire queste riforme e di pensare a
preparare figure professionali che
sappiano ottimizzarle.
Infine, numeri e curiosit rilevabili dalla relazione. In materia civile il
Tribunale ha tenuto quattro udienze
riguardanti altrettante cause pendenti, ha pronunciato un decreto e
due sentenze. In sede penale il tribunale in cinque procedimenti ha
tenuto sette udienze, pronunciato
quattro sentenze e tre ordinanze.
Ha ricevuto sette rogatorie da autorit giudiziarie straniere, cinque
dallItalia. E per la prima volta nella
storia dello Stato ha inoltrato una
rogatoria alla Procura della Repubblica di Roma in merito a una vicenda di riciclaggio. Significativo il
dato relativo al giudice istruttore del
Tribunale: ha ricevuto 36 richieste e
pronunciato 36 decreti di archiviazione, cinque relativi per ad anni
precedenti. Il promotore di Giustizia ha disposto 109 notifiche richieste da procure italiane restituendone
tre per incompetenza. Attualmente
ci sono in corso una decina di
istruttorie sommarie e indagini per
due denunce-querela. In due procedimenti, ultimata listruttoria, il promotore di Giustizia ha chiesto il rinvio a giudizio. A seguito di una sentenza a condanna a pena restrittiva
della libert personale ha emesso un
ordine di cattura. Infine in seguito a
due provvedimenti di grazia del
Santo Padre ha curato gli adempimenti previsti dalla legge.

Essere specchio della giustizia per


tutti gli ordinamenti giuridici soprattutto nella difesa della dignit
inviolabile delluomo. questa la
testimonianza che deve dare lordinamento giuridico dello Stato della
Citt del Vaticano, secondo il cardinale Raymond Leo Burke, prefetto
del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Il porporato lo ha
detto sabato mattina, 11 gennaio,
durante la messa celebrata in occasione dellapertura dellanno giudiziario del tribunale dello Stato della
Citt del Vaticano, nella cappella di
Maria, Madre della famiglia, nel Palazzo del Governatorato.
Dopo aver riproposto la figura
eroica di san Tommaso Moro, il
santo patrono dei ministri di giustizia, il cardinale, rivolgendosi ai presenti come ministri di giustizia, li ha
invitati a implorare laiuto dello
Spirito Santo che abita nelle nostre
anime, che ci rivela la legge di Dio,
la sua giustizia e ci rafforza a obbedire alla sua legge e a fare ci che
retto e giusto a beneficio del nostro
prossimo senza condizione e limite.
E ha poi chiesto per quanti operano nella giustizia la grazia di essere buoni servitori dello Stato e
prima buoni servitori di Dio. La
partecipazione a questa messa, ha
aggiunto, richiama la verit: Il servizio di giudici, di avvocati di professionisti legali ha la sua fonte originaria in Dio, che solo giusto e
che solo ci insegna nellintimo dei
nostri cuori come giudicare giustamente per il bene dei nostri fratelli
e per il bene dello Stato intero. Infatti, la forma tradizionale della decisione definitiva dei giudici sempre preceduta dalla formula: Avendo solo Dio dinanzi agli occhi.

E ancora una volta, rivolgendosi


ai ministri della giustizia, ha detto
che la partecipazione alla messa
dona sempre nuove ispirazioni e
nuova forza per linsostituibile e impegnativo ministero. Infatti, amministrare la giustizia veramente un
dono spirituale, una manifestazione dello Spirito Santo attivo nei
membri del corpo di Cristo per il
bene comune, per il bene di tutto il
corpo. In pratica, un servizio
per tutti i fratelli per i quali Cristo
ha dato la sua vita sulla croce.
Tra i presenti, il cardinale Manuel
Monteiro de Castro e il vescovo
Giorgio Corbellini; il presidente del
Tribunale dello Stato della Citt del
Vaticano, Giuseppe Dalla Torre, i
giudici Piero Antonio Bonnet Paolo
Papanti-Pelletier, il giudice aggiunto
Venerando Marano, il promotore di
Giustizia, Gian Piero Milano, e il
promotore di Giustizia aggiunto,

Pierfrancesco Grossi; il direttore dei


Servizi di Sicurezza e Protezione civile del Governatorato, Domenico
Giani. Ha animato la liturgia il coro
della Cappella Giulia, diretta dal
maestro Pierre Paul.
Al termine della messa seguita,
nel vicino Palazzo del Tribunale, la
cerimonia di inaugurazione dellanno giudiziario, con la relazione del
promotore di Giustizia. Vi hanno
partecipato anche i cardinali Domenico Calcagno, Attilio Nicora e Giovanni Lajolo. Erano inoltre presenti
larcivescovo Pietro Parolin, segretario di Stato, e i monsignor Peter
Bryan Wells, assessore della Segreteria di Stato, e Gianpaolo Montini,
promotore di Giustizia della Corte
di Cassazione. Presenti anche rappresentanti dei diversi uffici del Governatorato e numerose autorit civili italiane.

Iniziativa della parrocchia di SantAnna

Cento poveri a cena


Una cena per un centinaio di poveri che sono assistiti dalla Pontificia
parrocchia di SantAnna in Vaticano stata organizzata per luned sera,
13 gennaio. Liniziativa nata per offrire un gesto di solidariet e di vicinanza alle tante persone che la Caritas parrocchiale aiuta durante tutto
larco dellanno. Molti di loro, racconta il parroco, padre Bruno Silvestrini, bussano alla porta della comunit agostiniana e degli uffici parrocchiali per chiedere sostegno economico e morale. La cena, che si svolger al bar Moretto, a pochi passi dal Vaticano, vuole essere dunque un
momento di amicizia e di condivisione fraterna. Il parroco spiega che la
titolare dellesercizio, Fausta Fedeli, ha messo a disposizione il locale come gesto concreto per rispondere allappello del vescovo di Roma allaccoglienza e alla solidariet. Alla cena parteciper anche larcivescovo
Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco.

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 12 gennaio 2014

pagina 7

Messa a Santa Marta

Come devessere il prete

Il Papa agli ortodossi che studiano grazie al dicastero per lunit dei cristiani

Non ospiti ma fratelli


Nel ricordo del primo storico incontro tra Paolo
Non ospiti ma fratelli tra fratelli.
Cos il Papa ha salutato questa
mattina, sabato 11 gennaio, chierici e
laici provenienti da Chiese ortodosse e
da Chiese ortodosse orientali, i quali
stanno completando a Roma gli studi
teologici presso istituzioni della Chiesa
cattolica. Ludienza ha avuto luogo
nellambito delle celebrazioni del
cinquantesimo anniversario
dellistituzione del Comitato cattolico
per la collaborazione culturale con le
Chiese ortodosse e con le Chiese
ortodosse orientali.
Signor Cardinale,
cari fratelli nellEpiscopato,
cari fratelli e sorelle,
Vi incontro allinizio di questanno,
nel quale ricorre il 50 anniversario
dellistituzione del Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale con
le Chiese Ortodosse e le Chiese Ortodosse Orientali. Saluto in particolare
il Cardinale Kurt Koch, Presidente
del Pontificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani,
sotto la cui diretta responsabilit
agisce il Comitato, e lo ringrazio
anche per le sue parole, come pure
Monsignor Johan Bonny, Vescovo
di Anversa, presidente del Comitato.
Il Concilio Vaticano II non era
ancora concluso, quando Paolo VI
istitu il Comitato Cattolico per la
Collaborazione Culturale. Il cammino di riconciliazione e di rinnovata
fraternit tra le Chiese, mirabil-

mente segnato dal primo storico


incontro tra Papa Paolo VI e il Patriarca ecumenico Atenagora, aveva
bisogno anche di esperienze di
amicizia e di condivisione che nascessero dalla conoscenza reciproca
fra esponenti delle diverse Chiese,
e in particolare tra i giovani avviati
al ministero sacro. Nacque cos, su
iniziativa della Sezione Orientale
dellallora Segretariato per la Promozione dellUnit dei Cristiani,
questo Comitato. Esso, oggi come
allora, con laiuto di generosi benefattori, distribuisce borse di studio
a chierici e laici, provenienti dalle
Chiese Ortodosse e dalle Chiese
Ortodosse Orientali, che desiderano completare i loro studi teologici
presso istituzioni accademiche della
Chiesa Cattolica, e sostiene altri
progetti di collaborazione ecumenica.
Esprimo il mio vivo ringraziamento a tutti i benefattori che hanno sostenuto e sostengono il Comitato. Con gratitudine saluto i membri del Consiglio di Gestione, convenuti a Roma per la riunione annuale. Senza il vostro prezioso contributo questopera non sarebbe
possibile. Perci vi incoraggio a
continuare nellazione che svolgete.
Dio vi benedica e renda proficua la
vostra apprezzata collaborazione.
Un saluto speciale rivolgo a voi,
cari studenti, che state completando i vostri studi teologici a Roma.
La vostra permanenza in mezzo a

Il cardinale Sandri in Libano ordina il vicario apostolico di Aleppo

Pace per il Medio Oriente


una grande preghiera per la pace
e la giustizia in Libano, in Siria e
in tutto il Medio Oriente quella
che il cardinale Leonardo Sandri
ha pronunciato sabato 11 gennaio a
Beirut. Assicurando la vicinanza
del Papa, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
in terra libanese fino al 13 gennaio
ha presieduto lordinazione episcopale del nuovo vicario apostolico di Aleppo, monsignor Georges
Abou Khazen, dellordine dei frati
minori, nella chiesa di San Giuseppe a Beirut. E la celebrazione
stata loccasione per una profonda
riflessione sullautentica pace di
Cristo unita al genuino spirito
francescano. Il nuovo pastore, infatti, svolger la sua missione ad
Aleppo che, ha ricordato il cardinale, la capitale cristiana della
Siria, ricca di storia e di tradizione,
tristemente pi famosa ai giorni
nostri per le immani sofferenze che
vi si consumano da sin troppo
tempo.
Sofferenze sulle quali il cardinale
Sandri ha insistito con accenti
preoccupati: Alcuni confratelli vescovi di Aleppo, il metropolita siroortodosso e quello greco-ortodosso,
sono nella mani dei rapitori, e di
loro non si sa pi nulla. Le tenebre
continuano ad addensarsi su queste
regioni della terra e spesso negata la possibilit di piccoli raggi di
luce, come potrebbe essere lapertura di corridoi umanitari. In questo contesto ha affermato il porporato tutti possiamo sentirci
schiacciati dal peso del male e della violenza che sembra prevalere;
tutti ci poniamo accanto a Cristo
nel Getsemani che sente loppressione del peccato dellumanit, di

ogni tempo e di ogni luogo. Lo


stesso Ges per, pochi istanti prima, nel cenacolo ha consegnato la
certezza del suo cuore ai discepoli,
nel lungo discorso di commiato:
Rimanete nel mio amore (Giovanni, 15, 9), che lamore del Padre che ama il Figlio.
Rivolgendosi direttamente al
nuovo vescovo, il cardinale lo ha
invitato a testimoniare che sopra
ogni sofferenza e tenebra umana
c il Padre del Signore nostro Ges Cristo: Egli non si dimentica
delluomo, poich pi grande di
tutti, e nessuno pu strappare dalla
sua mano le pecore del gregge
(Giovanni, 10, 29). Anzi, ha proseguito, in Ges morto e risorto per
noi, Dio accanto, dentro persino allesperienza del patire. Il vescovo, ha ricordato, chiamato a
esercitare la carit verso tutti. Ben
sapendo che la prima carit che
possiamo usare ai fratelli lannuncio del Verbo della vita, Ges nostro Signore, che va incarnato
difendendo la giustizia, cercando
i poveri, consolando gli afflitti. E
possa questa ordinazione stato il suo auspicio essere laurora
di un tempo in cui per la Siria la
corona di giustizia sostituisca la cenere dellodio; lolio di letizia faccia risplendere chi avvolto
dallabito da lutto.
Un pensiero particolare, poi, il
cardinale ha avuto per le situazioni
dove ha detto al nuovo vescovo
non potranno condurti i tuoi
passi: penso con trepidazione ai fedeli di Knaye e Jacoubieh, con padre Hanna e padre Dhyia, oltre a
tanti altri. Ti sar chiesto di rimanere e vegliare come grande intercessore.

VI

e Atenagora

noi importante per il dialogo tra


le Chiese di oggi e soprattutto di
domani. Ringrazio Dio perch mi
offre questa bella occasione per incontrarvi e dirvi che il Vescovo di
Roma vi vuole bene. Auguro che
ognuno di voi possa avere una
gioiosa esperienza della Chiesa e
della citt di Roma, arricchente
sotto il profilo spirituale e culturale, e che possiate sentirvi non ospiti, ma fratelli tra fratelli. Sono sicuro, daltra parte, che con la vostra
presenza voi siete una ricchezza
per le comunit di studio che frequentate.
Cari fratelli e sorelle, vi assicuro
il mio ricordo nella preghiera, e
confido anche nel vostro per me e
per il mio ministero. Il Signore vi
benedica e la Madonna vi protegga.

Progetti
a favore
dellecumenismo
Favorire la conoscenza vicendevole e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra cattolici e
ortodossi. Cos il cardinale
Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani,
ha sintetizzato lo spirito che anima lattivit del Comitato. Nel
saluto rivolto al Pontefice il porporato ha ricordato in particolare che nel corso degli anni listituzione ha offerto borse di studio a centinaia di ortodossi e ortodossi orientali, che desideravano compiere i loro studi teologici presso facolt cattoliche. Il
Comitato ha anche collaborato
con molte istituzioni del mondo
orientale per progetti di natura
ecumenica.

il rapporto con Ges Cristo che


salva il prete dalla tentazione della
mondanit, dal rischio di diventare
untuoso anzich unto, dallidolatria del dio Narciso. Il sacerdote,
infatti, pu anche perdere tutto
ma non il suo legame con il Signore,
altrimenti non avrebbe pi nulla da
dare alla gente. con parole forti, e
proponendo un vero e proprio esame
di coscienza, che Papa Francesco si
rivolto direttamente ai preti rilanciando il valore della loro unzione. Lo ha
fatto nellomelia della messa celebrata sabato mattina, 11 gennaio, nella
cappella della Casa Santa Marta.
Il Pontefice ha proseguito la meditazione sulla prima lettera di Giovanni gi iniziata nei giorni scorsi. Il
brano proposto dalla liturgia (5, 5-13)
ha spiegato ci dice che abbiamo la vita eterna perch crediamo
nel nome di Ges. Ecco le parole
dellapostolo: Questo vi ho scritto
perch sappiate che possedete la vita
eterna, voi che credete nel nome del
Figlio di Dio.
lo sviluppo del versetto proclamato nella liturgia di venerd e sul
quale il Papa aveva gi centrato la
sua meditazione: E questa la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra
fede. Infatti, ha ribadito il Pontefice, la nostra fede la vittoria contro
lo spirito del mondo. La nostra fede
questa vittoria che ci fa andare
avanti nel nome del Figlio di Dio,
nel nome di Ges.
Una riflessione che ha portato il
Santo Padre a porsi una domanda
decisiva: com il nostro rapporto
con Ges? Questione davvero fondamentale, perch nel nostro rapporto
con Ges si fa forte la nostra vittoria. Una domanda forte, ha riconosciuto, soprattutto per noi che
siamo sacerdoti: come il mio rapporto con Ges Cristo?.
La forza di un sacerdote ha ricordato il Pontefice in questo
rapporto. Infatti quando la sua
popolarit cresceva, Ges andava
dal Padre. Luca, nel passo evangelico della liturgia (5, 12-16), racconta:
Ma egli si ritirava in luoghi deserti
a pregare. Cos quando si parlava
sempre di pi di Ges e le folle,
numerose, venivano ad ascoltarlo e a
farsi guarire, lui dopo andava a trovare il Padre. Un atteggiamento, ha
puntualizzato il Papa, che costituisce
la pietra di paragone per noi preti:
andiamo o non andiamo a trovare
Ges.
Di qui scaturiscono una serie di
domande che il Pontefice ha suggerito per un esame di coscienza: Qual
il posto di Ges Cristo nella mia
vita sacerdotale? un rapporto vivo,
da discepolo a maestro, da fratello a
fratello, da povero uomo a Dio? O
un rapporto un po artificiale che
non viene dal cuore?.
Noi siamo unti per lo spirito
stata la riflessione proposta dal Papa
e quando un sacerdote si allontana
da Ges Cristo invece di essere unto,
finisce per essere untuoso. E, ha
notato, quanto male fanno alla
Chiesa i preti untuosi! Quelli che
mettono la forza nelle cose artificiali,
nelle vanit, quelli che hanno un
atteggiamento, un linguaggio lezioso. E quante volte, ha aggiunto, si

Il Pontefice incoraggia
limpegno a favore dei disabili
Papa Francesco ha espresso incoraggiamento a tutte le persone che lavorano nel campo delle disabilit,
assicurando la sua partecipazione alle iniziative volte ad affrontare con
sempre maggiore impegno e consapevolezza i problemi legati a queste
situazioni. Lo ha fatto durante lincontro di sabato mattina, 11 gennaio, con lonorevole Ileana Argentin. Disabile, nota per il suo impegno, le sue responsabilit e la sua
competenza nel campo delle disabilit prima nellambito del Comune di Roma e ora in quello del Parlamento italiano Argentin aveva
indirizzato una lettera personale al
Pontefice. Il quale le ha risposto invitandola per un colloquio, che ha
avuto luogo nel Palazzo Apostolico
ed durato circa mezzora. Al centro dellincontro, caratterizzato da
un clima di grande cordialit, c
stata in particolare la questione del
sostegno ai genitori delle persone
gravemente disabili, che vivono con
grande preoccupazione la prospettiva di quanto potr avvenire ai figli
dopo la loro morte e la difficolt a

sente dire con dolore: ma questo


un prete che somiglia a una farfalla, proprio perch sempre nella
vanit e non ha il rapporto con
Ges Cristo: ha perso lunzione,
un untuoso.
Pur con tutti i limiti, siamo buoni sacerdoti ha proseguito il Papa
se andiamo da Ges Cristo, se cerchiamo il Signore nella preghiera: la
preghiera di intercessione, la preghiera di adorazione. Se invece ci allontaniamo da Ges Cristo, dobbiamo compensare questo con altri atteggiamenti mondani. E cos vengono fuori tutte queste figure come
il prete affarista, il prete imprenditore. Ma il sacerdote, ha affermato
con forza, adora Ges Cristo, il
prete parla con Ges Cristo, il prete
cerca Ges Cristo e si lascia cercare
da Ges Cristo. Questo il centro
della nostra vita. Se non c questo
perdiamo tutto! E cosa daremo alla
gente?.
Quindi il vescovo di Roma ha ripetuto la preghiera proclamata nella
orazione colletta. Abbiamo chiesto
ha detto che il mistero che noi
celebriamo, il Verbo che si fatto carne in Ges Cristo fra noi, cresca ogni
giorno in pi. Abbiamo chiesto que-

Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano la
Chiesa in Australia, in India e in
Iraq.

Bosco Puthur, vescovo


di St. Thomas the Apostle
of Melbourne
dei Siro-Malabaresi
(Australia)
Nato il 28 maggio 1946 a Parappur, nellarcieparchia di Trichur, ha
frequentato lAluva Carmelgiri Philosophate, conseguendo la licenza
in filosofia, e il Pontificio Collegio
di Propaganda Fide a Roma, dove
ha ottenuto la licenza e il dottorato.
Dopo lordinazione sacerdotale, avvenuta il 27 marzo 1971, ha ricoperto i seguenti incarichi: assistente vicario a Ollur, prefetto del seminario
minore, professore al seminario di
St. Joseph, Aluva, rettore del seminario minore, protosincello dellarcieparchia di Trichur, vicario della
cattedrale, direttore esecutivo del
Centro ricerche liturgiche a Mt. St.
Thomas, a Kakkanad, e rettore del
seminario di Mangalapuzha. stato nominato alla sede titolare vescovile di Foraziana con lincarico di
vescovo della Chiesa arcivescovile
maggiore e ha ricevuto lordinazione episcopale il 13 febbraio 2010.

Raphael Thattil
visitatore apostolico
per i siro-malabaresi
(India)
Nato il 21 aprile 1956, a Trichur,
dopo la formazione seminaristica a
Vadavathoor ha conseguito il dottorato in diritto canonico orientale al
Pontificio Istituto Orientale a Roma. Ha ricevuto lordinazione sacerdotale il 21 dicembre 1980 e ha
ricoperto i seguenti incarichi: assistente vicario a Aranattukara (1981),
prefetto del seminario minore
(1982), vice cancelliere della curia
eparchiale (1988), vice rettore del
seminario minore (1991), direttore
del dipartimento per la catechetica
(1992-1995), cancelliere e giudice
eparchiale (1995-2000) e primo rettore del seminario Mary Matha
(1998-2007). Dal 2007 al 2010 stato protosincello dellarcieparchia di
Trichur. Il 18 gennaio 2010 stato
nominato vescovo titolare di Buruni
e ausiliare di Trichur. Ha ricevuto
lordinazione episcopale il 10 aprile
2010.

Habib Al-Naufali
arcivescovo di Bassorah
dei Caldei (Iraq)
prendersene cura da parte delle loro
sorelle e dei loro fratelli. Sono stati
anche toccati altri argomenti, tra i
quali il superamento delle barriere
architettoniche negli edifici pubblici
e nelle strutture ecclesiastiche. Temi
verso i quali il Papa ha manifestato
grande attenzione e interesse.

sta grazia: il nostro rapporto con Ges Cristo, rapporto di unti per il suo
popolo, cresca in noi.
bello trovare preti ha rimarcato il Papa che hanno dato la vita
come sacerdoti. Preti dei quali la
gente dice: Ma s, ha un caratteraccio, ha quello e ha quello, ma un
prete! E la gente ha il fiuto!. Invece, se si tratta di preti, a dire una
parola, idolatri, che invece di avere
Ges hanno i piccoli idoli alcuni
sono devoti del dio Narciso la
gente quando vede questo dice: poveracci!. Dunque proprio il rapporto con Ges Cristo, ha assicurato il Pontefice, a salvarci dalla mondanit e dallidolatria che ci fa untuosi e a conservarci nellunzione.
Rivolgendosi infine direttamente ai
presenti tra i quali un gruppo di
sacerdoti di Genova con il cardinale
arcivescovo Angelo Bagnasco Papa
Francesco ha cos concluso lomelia:
E oggi a voi, che avete avuto la
gentilezza di venire a concelebrare
qui con me, auguro questo: perdete
tutto nella vita ma non perdete questo rapporto con Ges Cristo. Questa la vostra vittoria. E avanti con
questo!.

Nato il 5 maggio 1960 a Baqofa,


nella provincia di Mossul, ha compiuto gli studi primari e secondari
presso le scuole statali e si laureato alluniversit di Mossul. Entrato
nel seminario patriarcale, ha seguito
gli studi di teologia e filosofia presso il Babel College a Baghdad ed
stato ordinato sacerdote il 29 giu-

gno 1998. Negli anni 1999-2003


stato parroco della chiesa di San
Giorgio a Baghdad, ricoprendo nel
contempo lincarico di direttore della biblioteca del Babel College, di
avvocato del tribunale eparchiale di
prima istanza e di membro
dellUnione irachena autori e scrittori. Collabora con tre riviste ecclesiastiche. Dal 2003 responsabile
della missione caldea a Londra.

Yousif Thomas Mirkis


arcivescovo di Kerkk
dei Caldei (Iraq)
Nato a Mossul, in Iraq, il 21 giugno 1949, ha frequentato il seminario Saint Jean della citt natale e ha
proseguito gli studi in Francia, entrando nellordine dei frati predicatori (domenicani) in quella nazione.
Alluniversit di Strasburgo ha conseguito il dottorato in teologia e
storia delle religioni, e un diploma
in etnologia alluniversit di Nanterre. stato ordinato sacerdote il
26 marzo 1980. co-fondatore della facolt di filosofia e teologia del
Babel College (1989), dove ha diretto gli studi dal 1989 al 2001 ed
stato docente fin dalla istituzione.
stato nominato superiore della
comunit dei domenicani di Baghdad dal 1994 al 2000, dedicandosi nel contempo alla stesura di testi
scolastici sulleducazione cristiana
presso il ministero dellEducazione.
Dal 1995 direttore della rivista
Al-Fiker Al-Masihi (Il pensiero
cristiano) e della casa editrice AlNasira. Nel 2006 ha fondato laccademia per le scienze umane a Baghdad. membro dellUnione dei
giornalisti iracheni, di quella dei
giornalisti del terzo mondo con sede a Berlino e dellUnione cattolica
internazionale della stampa (Ucip).
Al presente superiore della comunit dei domenicani a Baghdad.

Saad Sirop
ausiliare
di Babilonia dei Caldei
(Iraq)
nato a Baghdad il 6 settembre
1972. Conclusi gli studi universitari,
entrato nel seminario patriarcale
caldeo. Ha completato a Roma gli
studi di teologia presso la Pontificia
Universit Urbaniana. Il 13 ottobre
2001 stato ordinato sacerdote.
Dopo lordinazione ha conseguito
la licenza in filosofia alla Pontificia
Universit Gregoriana. Dal 2005 al
2006 stato parroco di San Giacomo a Baghdad, direttore degli studi
al Babel College, nonch vice rettore nella facolt di filosofia e teologia. Nel 2008 ha conseguito il dottorato in filosofia. Nel 2009 stato
parroco della cattedrale caldea San
Giuseppe a Baghdad e professore
di filosofia alla facolt del Babel
College. stato decano dei sacerdoti caldei di Baghdad e segretario
della commissione per la giovent
cristiana a Baghdad.

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