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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 6 (46.548)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

venerd 10 gennaio 2014

Ancora nessuno sviluppo significativo nel negoziato ad Addis Abeba

Seimila famiglie lasciano la citt per sottrarsi alle violenze

Aumentano di ora in ora i profughi


per la guerra in Sud Sudan

Fuga
da Falluja

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JUBA, 9. Aumenta di ora in ora il


numero dei profughi provocati dal
conflitto civile scoppiato lo scorso 16
dicembre in Sud Sudan. Al tempo
stesso, non si segnalano sviluppi significativi nel negoziato aperto
allinizio della settimana ad Addis
Abeba per mettere fine agli scontri
tra i reparti dellesercito fedeli al
presidente Salva Kiir Mayardit e
quelli che fanno riferimento allex vicepresidente Rijek Mashar, rimosso
dallincarico lo scorso luglio. Il conflitto, incominciato nella capitale
Juba, si subito esteso al resto del
Paese, coinvolgendo le popolazioni
di sette dei dieci Stati sudsudanesi e
accrescendo sempre pi, appunto, il
numero dei profughi.
A condurre la mediazione sono
ora lUnione africana e la Cina. Il livello si cio alzato, dopo che a
convocare il negoziato era stata lAutorit intergovernativa per lo sviluppo (Igad), che raccoglie sei Stati
africani. Lintervento cinese, in particolare, non solo conferma la preoccupazione internazionale per la situazione del pi giovane Stato del
mondo indipendente da Khartoum dal luglio 2011 ma aiuta a
chiarire i termini reali dello scontro.
Non si tratta tanto di una questione
etnica tra la comunit maggioritaria
dinka, quella di Salva Kiir Mayardit,
e i nuer di Rijek Mashar, quanto di
spartizione del potere, che in Sud
Sudan significa controllo sul petrolio. Questo spiega perch alla mediazione originaria dellIgad siano
subentrate lUnione africana e, soprattutto, la Cina, maggiore acquirente del petrolio sudsudanese, con

Profughi sudsudanesi nei pressi di Bor (Afp)

uniniziativa insolita nella tradizione


diplomatica di Pechino, sempre restia a interventi diretti nei conflitti
del continente africano, sebbene ne
sia da tempo il principale partner
commerciale.
Nel frattempo, lalto commissariato dellOnu per i rifugiati (Unhcr)
ha riferito che dal 16 dicembre gi
pi di 23.000 civili sudsudanesi han-

no passato la frontiera con lUganda


e la fuga di civili tuttora ininterrotta. La situazione al posto di frontiera tra Elegu e Nimule e al centro
di transito di Dzaipi preoccupante
a causa dellalto numero di sfollati e
dellafflusso continuo di persone, si
legge in una nota diffusa oggi
dallUnhcr. Gli operatori impegnati
in zona, inoltre, mancano delle strut-

ture e del personale adeguato per far


fronte a unemergenza di tale portata. In precedenza erano state fonti
dellOnu stessa a ipotizzare trasferimenti di profughi sudsudanesi tanto
in Uganda quanto oltre la frontiera
con il Sudan.
I combattimenti tra le milizie legate a Rijek Mashar e i reparti
dellesercito regolare hanno messo in
fuga, tra gli altri, i civili di Bentiu,
capitale dello Stato settentrionale di
Unity, il pi ricco di petrolio, caduta
sotto il controllo dei ribelli circa due
settimane fa. Circa ottomila persone
hanno raggiunto la base dellUnmiss, la missione dellOnu, per cercare rifugio, nel timore di una controffensiva annunciata dallesercito.
Altri sessantamila profughi si trovano nelle basi dellOnu a Juba, a Bor,
capitale dello Jonglei a sua volta caduta nelle mani dei ribelli, e in altri
centri del Paese. I soldati governativi, dal canto loro, sarebbero riusciti
a riconquistare Mayom, circa 25 chilometri di distanza da Bentiu, verso
la quale si starebbero dirigendo in
queste ore. Drammatica resta intanto
la situazione umanitaria a Malakal,
nello Stato dellAlto Nilo, dove i
combattimenti si susseguono ininterrottamente dal 24 dicembre.
Ad alimentare le diffidenze tra le
due parti contribuisce la presenza in
territorio sudsudanese di truppe
ugandesi chiamate in supporto dalle
forze governative di Juba. I ribelli
hanno accusato laviazione di Kampala di aver bombardato alcune zone passate sotto il loro controllo, circostanza smentita dal Governo
ugandese.

BAGHDAD, 9. Emergenza a Falluja.


Si stima che siano oltre seimila le
famiglie (da principio si era parlato
di tredicimila) costrette a fuggire
dalla citt irachena dove infuriano i
combattimenti dopo che nei giorni
scorsi le forze di Al Qaeda si sono
impadronite di gran parte della citt. Gli sfollati, informa la Mezzaluna Rossa irachena, si sono riversati
in altre localit della provincia occidentale di Al Anbar, dove loffensiva dello Stato islamico dellIraq e
del Levante (Isis) sta ponendo la
sfida pi difficile alle forze armate
di Baghdad dal ritiro delle truppe
statunitensi, alla fine del 2011.
Il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni
Unite in Iraq, Nikolai Mladenov,
ha definito critica la situazione
umanitaria nella provincia, avvertendo che tale situazione sembra
destinata ad aggravarsi con il proseguimento delle operazioni militari. Intanto responsabili dellO nu
stanno lavorando in collaborazione
con le autorit irachene per assicurare il passaggio degli aiuti umanitari a beneficio delle famiglie sfollate.
Lo Stato islamico dellIraq e del
Levante ha avviato una vera e propria ribellione armata nella provincia di Al Anbar, dopo che il 30 dicembre le forze irachene, su ordine
del primo ministro, lo sciita Al
Maliki, sono intervenute nel capoluogo di Ramadi per sgomberare
un raduno permanente di manifestanti sunniti che protestavano contro il Governo. Da questa citt le
violenze hanno poi raggiunto Falluja. di almeno 250 morti, finora,
il bilancio degli scontri.

Riferisce lagenzia Ansa che alcuni capi tribali sono intervenuti


per imporre il ritiro dei guerriglieri
qaedisti e per evitare cos unoffensiva su vasta scala dellesercito che
rischierebbe di mettere in pericolo
la vita di molti civili. Ieri il premier
ha ribadito che per il momento
lesercito non attaccher. Ma a Falluja, secondo giornalisti dellAssociated Press che si trovano sul posto, gli scontri stanno continuando,
soprattutto nel quartiere orientale
di Al Askari e in quello occidentale
di Al Shuhada. Inoltre un portavoce dellIsis, Abu Mohammad Al
Adnani, ha rivolto un appello alla
popolazione sunnita di Falluja perch si unisca alla rivolta. Per quanto riguarda Ramadi, il capo del
Consiglio tribale per la salvezza di
Al Anbar, Hamid Al Hayyes, ha
detto che i combattimenti sono cessati in quasi tutta la citt, eccetto
che nellarea di Albu Bali, dove sono ancora asserragliati i guerriglieri
qaedisti. Ieri, intanto, un attacco di
miliziani contro una sede dellesercito, nella regione di Aazim, ha
provocato la morte di dodici soldati. Oggi poi Baghdad un attentato
suicida ha causato dieci morti e pi
di venti feriti.

Dal malcontento sunnita


al ritorno di Al Qaeda

Il passato
minaccia lIraq
GABRIELE NICOL

La protesta dei tessili cambogiani

Combattimenti sempre pi aspri e incertezza sui tempi di distruzione delle armi chimiche

Nella Evangelii gaudium

Per qualche
dollaro in pi

Ombre sugli sforzi di pace per la Siria

Oltre il capitalismo

PHNOM PENH, 9. Anche se molte


fabbriche della Cambogia hanno riaperto oggi i battenti, dopo gli scioperi e le violenze dei giorni scorsi
che hanno provocato cinque morti e
decine di feriti, non si ferma la protesta dei lavoratori del tessile settore cardine dellexport nazionale
che chiedono aumenti salariali. Si
tratta, in unottica occidentale, di
pochi soldi che tuttavia in quel Paese significherebbero un sostanziale
miglioramento delle condizioni di
vita di molte famiglie.
Gli oltre 600.000 operai del comparto, che con oltre cinque miliardi
di dollari rappresenta pi dell80 per
cento delle esportazioni cambogiane,
chiedono che la paga minima mensile venga raddoppiata dagli attuali 80
dollari a 160. Recentemente, il Governo di Phnom Penh ha accettato
di portare il salario minimo a cento
dollari al mese, ma lofferta rimane
comunque al di sotto della cifra richiesta.
Se i prossimi negoziati con lEsecutivo non avranno successo, i sindacati prospettano nuovi scioperi e
manifestazioni. Ma la protesta scaturisce soprattutto dalle condizioni disumane dei lavoratori, costretti a
operare in ambienti fatiscenti senza
le pi elementari norme di sicurezza
e di igiene. La mancanza di misure
basilari per la tutela della salute degli operai condizione peraltro
strettamente collegata ai miseri compensi che questi ricevono ha spesso determinato sciagure.
Per disperdere una manifestazione, la scorsa settimana la polizia ha
sparato sui manifestanti, uccidendone cinque. Lescalation della violenza sta facendo rapidamente salire la
tensione in un Paese dove la protesta
dei lavoratori per la maggior parte
donne giovani e povere, spesso provenienti dalle zone rurali ormai
confluita nel pi ampio movimento
di opposizione al Governo del primo ministro, Hun Sen.

DAMASCO, 9. Incertezza sul rispetto


dei tempi previsti per la distruzione
dellarsenale chimico del Governo
di Damasco e, soprattutto, persistenti combattimenti in Siria, lasciano forti dubbi sulle prospettive di
arrivare a una soluzione negoziata
del conflitto. Ombre si proiettano
in queste ore sugli sforzi della diplomazia internazionale, concentrata nella preparazione della conferenza di pace, prevista per il 22
gennaio prima a Montreux e poi
appunto a Ginevra.
LOrganizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac)

ha invitato il Governo di Damasco


ad accelerare la consegna del suo
arsenale. Linvito giunto allindomani della partenza dal porto di
Latakia del primo carico destinato
alla distruzione in acque internazionali. Ci dovrebbe avvenire dopo il
trasbordo del carico su una nave
statunitense appositamente attrezzata. Esortiamo il Governo siriano a
intensificare i suoi sforzi cos da
concludere la parte critica di questa
missione al pi presto, ha affermato Michael Luhan, portavoce
dellO pac.

Le credenziali dellambasciatore
della Costa dAvorio

Nella mattina di gioved 9 gennaio, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza


Sua Eccellenza il signor Sverin Mathias Akeo, ambasciatore della Costa dAvorio,
per la presentazione delle lettere con cui viene accreditato presso la Santa Sede.

Nei mesi scorsi le autorit di Damasco hanno dichiarato di possedere 1.300 tonnellate di armi chimiche. Laccordo siglato con lOpac e
con lOnu ne prevede la completa
consegna entro marzo per poi procedere alla distruzione entro la fine
di giugno. Diverse fonti, per, segnalano ritardi, soprattutto a causa
dei combattimenti che rendono difficili i trasferimenti fino alla costa.
La possibilit di rispettare i tempi
stata tuttavia confermata ieri, in
unaudizione a New York davanti al
Consiglio di sicurezza, da Sigrid
Kaag, la diplomatica olandese che
guida
la
missione
congiunta
dellOpac e dellO nu.
Fonti dellopposizione siriana
continuano intanto a dare notizie,
prive di verifiche indipendenti, sia
di combattimenti sempre pi sanguinosi tra gruppi contrapposti di
ribelli, sia soprattutto di massicci
bombardamenti
governativi
su
Aleppo. Come noto, diverse zone
della citt, la seconda del Paese, sono tuttora sotto il controllo degli
insorti, peraltro anche in questo caso in lotta tra loro. In merito, proprio ieri stata ritirata, in sede di
Consiglio di sicurezza, una proposta britannica di dichiarazione di
condanna del Governo di Damasco
per i bombardamenti su Aleppo. A
quanto si appreso, pur trattandosi
di una dichiarazione non vincolante, la Russia aveva prospettato il
veto.
Nel frattempo, alcuni gruppi
dellopposizione siriana si stanno
riunendo oggi e domani a Crdoba,
in Spagna, per tentare di superare
le recenti divergenze e stabilire una
linea comune in vista della conferenza di pace, la cosiddetta Ginevra 2. Allincontro partecipano
circa centocinquanta rappresentanti,
compresi quelli della Coalizione nazionale siriana, che raccoglie diversi
gruppi di opposizione. La riunione
ha il duplice scopo di superare le
divisioni e di definire una piattaforma comune per la conferenza.

REINHARD MARX

A PAGINA

A PAGINA

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:
Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Stanisaw Ryko, Presidente del
Pontificio Consiglio per i Laici;
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Carlos Jos ez, Arcivescovo di Crdoba
(Argentina), con lAusiliare,
Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Pedro Javier Torres,
Vescovo titolare di Castello di
Numidia.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua

Eccellenza il Signor Sverin


Mathias Akeo, Ambasciatore
della Costa dAvorio, per la
presentazione delle Lettere Credenziali.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza:
lOnorevole Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio;
lOnorevole Ignazio Marino,
Sindaco di Roma;
il Prefetto Riccardo Carpino,
Commissario Straordinario della Provincia di Roma.

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venerd 10 gennaio 2014

Voci insistenti di dimissioni di Michel Djotodia

Abdiweli Mohamed Ali designato dai clan locali

Possibile svolta politica nella crisi


della Repubblica Centroafricana

Eletto il presidente
della regione somala
del Puntland

NDJAMENA, 9. Una nuova riunione


sulla grave crisi nella Repubblica
Centroafricana fissata oggi a
NDjamena, la capitale del Ciad, per
iniziativa della Comunit economica
dellAfrica centrale (Ceeac). Allincontro partecipano anche altri soggetti internazionali, a partire dalla
Francia, il cui Governo ha inviato
nella capitale centroafricana Bangui
un contingente armato.
Fonti concordanti da Bangui e Parigi, citate dalle agenzie internazionali, annunciano come pi che probabile luscita di scena di Michel
Djotodia, il leader della coalizione
ex ribelle Seleka che si era autoproclamato presidente dopo il colpo di
Stato che lo scorso marzo aveva rovesciato Franois Boziz. Secondo
fonti diplomatiche di Parigi, il cui
Governo ha inviato a Bangui un
contingente armato, Djotodia ha deciso di cedere alle pressioni esercitate
dalla stessa Ceeac. Alla fine anche il
presidente ciadiano Idriss Dby Itno, si sarebbe deciso a voltare le
spalle a Djotodia, diventato sempre
pi impopolare per la sua incapacit
a controllare i miliziani della Seleka,
ormai in maggioranza stranieri, soprattutto proprio ciadiani, oltre che
sudanesi.
Alla vigilia dellappuntamento diplomatico a NDjamena, diverse organizzazioni umanitarie, tra le quali

Un bambino nellaeroporto di Bangui, dove sono raccolti centinaia di sfollati (LaPresse/Ap)

la Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh), hanno lanciato


appelli per un celere dispiegamento
di una missione di pace dellO nu
per arginare linsicurezza e soprattutto per porre fine a crimini e violazioni dei diritti umani commessi in
tutta impunit. Secondo la Fidh il
mese scorso c stato il numero pi
alto di morti dallinizio della crisi,
almeno mille, e si pi che raddop-

Si riaccendono
gli scontri
armati
in Mozambico
MAPUTO, 9. Nuove violenze di matrice politica hanno insanguinato ieri
il Mozambico, dove dallo scorso
aprile si riacceso lo scontro tra le
forze del Governo, espressione del
Fronte di liberazione mozambicano
(Frelimo), da sempre al potere, e gli
ex ribelli della Resistenza nazionale
mozambicana (Renamo), protagonisti della guerra civile seguita allindipendenza del Paese dal Portogallo
nel 1975 e protrattasi per sedici anni.
Almeno due persone sono state uccise in scontri a fuoco tra sostenitori
della Renamo e forze governative
nella cittadina meridionale di Pembe, nella provincia di Inhambane.
Altri due uomini armati, ritenuti vicini alla ex ribellione, sono stati arrestati dalla polizia. Fonti locali citate dalle agenzie di stampa internazionali sostengono che in conseguenza degli scontri si sia svuotata
tanto Pembe quanto la vicina cittadina di Fanha, i cui abitanti sono
fuggiti nella foresta. La provincia di
Inhambane diventata teatro di
scontri solo nelle ultime settimane,
dopo che in precedenza le violenze
si erano concentrate in quella di Sofala. Il ministero della Difesa ha
confermato lo scontro armato. Nessuna conferma governativa era venuta, invece, della notizia data ieri dal
quotidiano MediaFax della morte
di sei militari e due civili in scontri
il giorno prima tra forze governative
e presunti uomini della Renamo a
Homoine, sempre nella provincia di
Inhambane.
Il portavoce ministeriale, Cristovo
Chume, ha detto che dalle informazioni raccolte a Pembe si pu ipotizzare un coinvolgimento diretto nella
vicenda di Afonso Dhlakama, il leader della Renamo del quale si sono
perse le tracce dallo scorso 21 ottobre, quando reparti dellesercito occuparono una base degli ex ribelli
dove era tornato a vivere a fine 2012.
Chume ha definito lattacco un chiaro tentativo di destabilizzare economicamente, politicamente e socialmente il Mozambico ed ha aggiunto
che la Renamo starebbe arruolando
uomini per rafforzare le proprie capacit di attacco. Il portavoce della
Renamo, Fernando Mazanga, ha rifiutato di rispondere a tali accuse e
ha aggiunto che nessuno potr
mettere il partito fuori dallarco costituzionale.

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piato quello degli sfollati, oggi un


milione in tutto il Paese, met dei
quali nella sola Bangui. Gli ultimi
rapporti delle agenzie dellOnu parlano di un Paese sullorlo della catastrofe umanitaria.
Tra le poche notizie positive, c
quella della ripresa ieri, dopo tre settimane di interruzione a causa
dellinsicurezza diffusa nella capitale,
della distribuzione di cibo da parte

del Programma alimentare mondiale


(Pam) dellOnu ai centomila civili
stipati nel campo profughi improvvisato nei pressi dellaeroporto.
Sempre a Bangui lUnicef, il fondo dellOnu per linfanzia, e lorganizzazione non governativa Medici
senza frontiere hanno lanciato una
campagna di vaccinazione urgente
contro il morbillo e la poliomielite
di 278.000 bambini e ragazzi.

MO GADISCIO, 9. Abdiweli Mohamed Ali il nuovo presidente del


Puntland, la regione nordorientale
della Somalia che si dichiar
autonoma nel 1998 e che ha tuttora
rapporti non del tutto definiti con
le nuove autorit di Mogadiscio
internazionalmente
riconosciute,
sebbene il primo a congratularsi
con il nuovo eletto sia stato proprio il presidente federale Hassam
Mohamud. A eleggere Abdiweli,
che in passato era stato primo ministro del Governo autonomo locale, lo sono stati ieri, in un voto
svoltosi tra ingenti misure di sicurezza nel capoluogo Garowe, i
componenti del comitato di 66
rappresentanti dei principali clan
della regione. Previsto in origine
per lo scorso luglio, il voto era stato posticipato dopo che il Governo
aveva individuato un alto rischio di
violenze.
Abdiweli ha ottenuto alla seconda votazione, una sorta di ballottaggio, 33 voti contro i 32 dellex
presidente Abdirahman Mohamed
Farole, che si era candidato per un
nuovo mandato. Nella prima tornata di voti, infatti, nessuno dei
contendenti si era assicurato la
maggioranza dei due terzi necessaria allelezione. In tutto si trattava
di undici candidati, tutti apparte-

nenti al clan Migiurtino, a sua volta un sottoclan della comunit Darood, quella dominante nel Puntland.
Abdirahman Mohamed Farole,
presidente dal 2009, ha accettato la
sconfitta e ha ringraziato quanti finora hanno lavorato al suo fianco.
Anche questa circostanza sembra
confermare una prospettiva di sostanziale continuit delle politiche
del Puntland, cruciale per gli interessi geopolitici dellarea. Tra laltro, proprio al largo delle coste del
Puntland si trovano giacimenti petroliferi sottomarini sui quali sono
da tempo iniziate prospezioni e
secondo molte fonti gi le attivit
di pompaggio della britannica
Beyond Petroleum.
Sempre nel Puntland, inoltre, si
trovano le principali basi della residua pirateria marittima somala,
contro la quale sono in atto da anni diverse missioni navali internazionali, compresa una dellUnione
europea. Proprio questultima dallinizio dellanno ha assunto la presidenza del Gruppo di contatto
sulla pirateria al largo della Somalia. Principale obiettivo del Gruppo ottenere il rilascio degli ostaggi dei pirati, il cui numero, comunque, sceso dai settecento del 2011
a circa cinquanta oggi.

Il nuovo
ambasciatore
della Costa
dAvorio

Riunione nella capitale angolana Luanda della Conferenza degli Stati dei Grandi Laghi

La diplomazia cerca strade


per fermare le violenze nellest congolese
LUANDA, 9. La mai risolta crisi
nellest della Repubblica Democratica del Congo uno dei principali
argomenti in agenda della riunione
della Conferenza degli Stati della
regione africana dei Grandi Laghi
che si aprir domani nella capitale
angolana Luanda. I partecipanti,
comunque, sono chiamati a discutere di tutte le principali crisi
nellarea e dei modi per restituire
la pace e di dare prospettive di sviluppo alle popolazioni. A spiegare
la dimensione terrificante delle
questioni in agenda basta lelenco
dei Paesi partecipanti: Angola, Burundi, Repubblica Centroafricana,
Repubblica del Congo, Repubblica
Democratica del Congo, Kenya,
Uganda, Rwanda, Sudan, Sud Sudan, Tanzania e Zambia. Oltre la
met sono teatro di conflitti, molti
pluridecennali, alcuni esplosi o
riesplosi drammaticamente negli
ultimi mesi.
Ma proprio lest congolese
particolarmente significativo della
intricata e mai risolta interconnessione tra le diverse crisi dei Grandi
Laghi. In quella parte della Repubblica Democratica del Congo,
nel Sud Kivu, nel Nord Kivu,
nellIturi e nella provincia orientale, con le quali confinano Burundi,
Rwanda, Uganda e Sud Sudan,
non si mai realizzata, infatti, la

Una rifugiata congolese in Uganda (Afp)

Esplosione
in un impianto
giapponese

Gli Stati Uniti inviano altre truppe per sostenere la Corea del Sud

Pyongyang rifiuta il dialogo con Seoul

TOKYO, 9. Una forte esplosione


in un impianto chimico ha provocato oggi almeno cinque morti e
oltre venti feriti a Yokkaichi, nella prefettura di Mie, nel Giappone centro-meridionale. Lincidente avvenuto mentre una squadra di operai era impegnata in lavori di manutenzione a uno
scambiatore di calore, utilizzato
nella produzione di siliconi destinati a pannelli solari e componenti automobilistici.

PYONGYANG, 9. La Corea del Nord


ha respinto la proposta del Governo
di Seoul di riprendere il dialogo in
vista di nuovi incontri fra famiglie
coreane separate dalla guerra del
1950-53. Lo ha reso noto lagenzia
stampa ufficiale Kcna. Come famiglie separate possono incontrarsi serenamente mentre manovre di guerra si svolgono nella Corea del Sud
ha affermato Pyongyang. Nel discorso per il nuovo anno, la presidente sudcoreana, Pak Geun Hye,
aveva detto di sperare che i membri pi anziani delle famiglie separate siano autorizzati a rivedersi. Ma

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

pace formalmente seguita alla


guerra civile a cavallo della svolta
del millennio. Un conflitto che si
merit la tragica definizione di prima guerra mondiale africana non
solo per il numero delle vittime
stime internazionali concordi lo valutano a oltre tre milioni ma anche e soprattutto per il coinvolgimento, oltre che delle fazioni locali, degli eserciti regolari di altri sei
Stati.
Nelle ultime ore sono riprese le
violenze anche nella regione centrale congolese del Katanga, ma
proprio nellest, soprattutto, ma
non solo in Nord Kivu, che si protraggono le crisi pi gravi, nonostante i successi militari conseguiti
dalle forze governative, appoggiate
dai caschi blu della Monusco, la
pi forte missione mai dispiegata
sotto esclusiva bandiera dellO nu.
Oltre ai ribelli locali, nellarea sono infatti attive, spesso da decenni,
formazioni armate straniere provenienti da tutti i Paesi di confine.
N certo si pu parlare di vicende
strettamente africane. Larea infatti una delle pi ricche, in assoluto, di materie prime strategiche
nella moderna economia mondiale
e a condizionarne gli sviluppi sono
anche gli interessi, occulti o palesi,
delle principali potenze economiche internazionali.

direttore generale

gi a novembre il regime comunista


di Pyongyang aveva annullato i colloqui con Seoul accusando la Corea
del Sud di azioni ostili.
Nel frattempo, il presidente statunitense, Barack Obama, ha deciso di
rafforzare la presenza militare americana nella Corea del Sud inviando altri 800 uomini lanciando un
chiaro segnale non solo al Governo
di Seoul, sempre pi preoccupato
per latteggiamento del regime
nordcoreano, ma anche a Tokyo, alle prese con nuove tensioni con Pechino.

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Liniziativa dellAmministrazione
di Washington rientra nellambito
del piano messo a punto dal Pentagono per riequilibrare il dispiegamento delle truppe americane sullo
scacchiere mondiale. Un piano che
ricalca lorientamento espresso da
Obama alla fine del 2011 e che prevede un disimpegno statunitense sul
teatro europeo e su quello del Medio Oriente a fronte di un maggior
coinvolgimento in Asia e nellarea
del Pacifico. Lannuncio del presidente americano segue un aumento
del personale militare statunitense
nelle Filippine e in Australia.

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Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
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Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Sua Eccellenza il Signor Sverin


Mathias Akeo, nuovo ambasciatore della Costa dAvorio presso
la Santa Sede, nato a Treichville il 29 gennaio 1948.
sposato e ha una figlia. Laureato in geografia (Universit
dAbidjan, 1975), ha successivamente ottenuto un Certificat de
lInstitut International dAdministration Publique de Paris, indirizzo diplomazia (1977). Ha ricoperto i seguenti incarichi: funzionario presso il ministero degli
Affari esteri (1977-1979); primo
segretario di ambasciata a Lagos
(1979-1987); incaricato della gestione del personale presso la
sotto-direzione del personale,
ministero degli Affari esteri
(1988-1994); primo segretario e,
successivamente, consigliere di
ambasciata a Washington D.C.
(1994-2002); vicedirettore di dipartimento delle Nazioni Unite
e delle Organizzazioni Internazionali presso il ministero degli
Affari esteri (2003-2005); primo
consigliere di ambasciata a Seoul (2006-2008). Dal novembre
2008 era direttore, con il grado
di ambasciatore, del dipartimento delle risorse umane presso il
ministero degli Affari esteri.
A Sua Eccellenza il Signor
Sverin Mathias Akeo, nuovo
ambasciatore della Costa dAvorio presso la Santa Sede, giungano, nel momento in cui si appresta a ricoprire lalto incarico,
le felicitazioni del nostro giornale.

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venerd 10 gennaio 2014

Dal malcontento sunnita al ritorno di Al Qaeda

Il passato
minaccia lIraq
di GABRIELE NICOL
Il ridestarsi della rivalit tra sciiti e
sunniti, che da mesi sta provocando violenze in Iraq, apre ora scenari ancor pi inquietanti. Il malcontento dellestremismo sunnita
che contesta al Governo del primo
ministro sciita, Nouri Al Maliki, di
adottare politiche discriminanatorie
nei propri riguardi sfociato nel
sostegno ai miliziani di Al Qaeda,
visti come un alleato nella lotta
contro lEsecutivo di Baghdad. Da
giorni divampano combattimenti
che si sono concentrati a Falluja e
a Ramadi, occupate dai guerriglieri
qaedisti. Lesercito ha lanciato
unoffensiva nella provincia di Al
Anbar contro i miliziani dello Stato
islamico dellIraq e del Levante.
Ma lassalto per liberare Falluja al
momento rinviato: si teme, infatti, che i combattimenti possano
coinvolgere i civili. Tanto che decine di migliaia di persone stanno
abbandonando la citt.
In Iraq dunque si stanno disegnando preoccupanti scenari. E lo
spettro di nuovi lutti e distruzioni
incombe su un territorio gi segnato da anni di conflitto. Il clima di
ostilit sfociato spesso in vere e
proprie violenze ha finito per scavare un solco profondo tra sunniti
nella provincia di Al Anbar e il
Governo. E ora in molti temono di
rivivere i primi anni dellintervento
statunitense, quando le forze di
Washington combatterono due
grandi battaglie per il controllo di
Falluja, con un pesante bilancio di
vittime civili.
Citati dal New York Times,
abitanti della citt affermano di
sperimentare nuovamente lincubo
della guerra: vedere di nuovo le
bandiere di Al Qaeda, edifici danneggiati, uomini armati con il volto
coperto raccontano significa
tornare a vivere nella Falluja del
2004 e del 2005. E sempre secondo
la testimonianza di alcuni abitanti,
vi chi preferirebbe vedere Falluja
nelle mani dei miliziani piuttosto
che sotto il controllo dei soldati fedeli al Governo dello sciita Al
Maliki.
Il primo ministro da tempo sta
cercando di appianare i contrasti

tra le comunit, invitando le parti


al dialogo, nella consapevolezza
che i contrasti rischiano di portare
il Paese alla guerra civile. Ma Al
Maliki, proprio in questi giorni, ha
etichettato come terroristi e fiancheggiatori di Al Qaeda tutti i sunniti che stanno manifestando il loro
malcontento, e di conseguenza non
risulta agevole in questo momento
assicurarsi il sostegno della parte
pi moderata di quella comunit.
Il dialogo in Iraq il 30 ottobre
scorso Papa Francesco ha invocato
per il Paese stabilit e riconciliazione stato sollecitato anche dalla
comunit internazionale che ha
ammonito circa il rischio di una
nuova guerra. E ci a testimonianza della pesante eredit lasciata dal
precedente conflitto: un territorio
in realt mai pacificato, con le rivalit tra sciiti, sunniti e curdi mai
superate e, come dimostra lattualit, sempre pronte a riesplodere.
Le tensioni si sono riaccese dopo
la partenza delle ultime truppe statunitensi per poi aggravarsi in questi mesi. In particolare i sunniti
contestano al Governo la legge
contro il terrorismo che verrebbe
usata, a loro dire, per penalizzarli.
Nello stesso tempo al primo ministro viene rimproverata la presunta
tendenza ad accentrare il potere:
una strategia che dichiarano i
sunniti finirebbe per indebolire
lEsecutivo e lintero assetto istituzionale.
Quando stato ricevuto, il 10
novembre scorso alla Casa Bianca,
Al Maliki aveva chiesto a Obama
aiuti per fronteggiare uneventuale
emergenza. Ora lemergenza arrivata e il Pentagono ha comunicato
lintenzione di accelerare la consegna di forniture militari per lesercito in lotta contro Al Qaeda.
Con il ritiro delle truppe statunitensi, alla fine del 2011, si era aperta per lIraq la prospettiva di gestire, senza interventi esterni, la propria indipendenza e sovranit. Ora
il Paese si trova a sollecitare un sostegno straniero, pur limitato
allambito logistico. Aiuti che molti
pensavano, o almeno speravano,
non fossero pi necessari.

Colloqui del ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier con il premier Samaras

Berlino si dice solidale con Atene


Le migrazioni saranno tra le priorit del semestre greco di presidenza Ue

Le bandiere europea e greca sullo sfondo dellAcropoli (Ansa))

Citt blindata a meno di un mese dallinizio dei giochi invernali

Allerta terrorismo
per le Olimpiadi di Soci
MOSCA, 9. Misure di sicurezza senza precedenti sono state prese nei
due distretti del territorio russo di
Stavropol, a 250 chilometri da Soci,
dove tra meno di un mese cominceranno le Olimpiadi invernali: la decisione arrivata dopo che ieri sono state trovate quattro auto dello
stesso modello (Zhigul) con allinterno cinque corpi di persone uccise a colpi darma da fuoco. Un or-

digno esploso vicino ad una delle


vetture mentre un altro stato distrutto da un robot.
Lipotesi che si tratti di una
nuova tattica del terrorismo caucasico: abbandonare auto con cadaveri
per attirare la polizia e far esplodere ordigni al suo arrivo. Tre cadaveri sono gi stati identificati: si tratta
di residenti locali, senza precedenti,
probabilmente uccisi per mettere a

Secca replica della Casa Bianca alle critiche rivolte dallex capo del Pentagono allAmministrazione

LAfghanistan e i veleni di Gates


KABUL, 9. La spinosa questione Afghanistan continua a turbare il sonno degli Stati Uniti. stato lex segretario alla Difesa, nellAmministrazione Bush prima e in quella di
Obama dopo, Robert Gates, a rilanciare il tema del conflitto nel
Paese asiatico. Gates, in un libro di
memorie che uscir il 14 gennaio,
dal titolo Duty Memories of a Secretary at War, critica il presidente
riguardo allAfghanistan, sostenendo che il presidente non credeva
nella missione e non riteneva sua la
guerra. Non si fatta attendere la
secca replica della Casa Bianca che,
dopo averlo ringraziato per il suo
lavoro, si definisce contraria a
tutte le sue tesi. sceso quindi in
campo anche il vicepresidente degli
Stati Uniti, Joe Biden, dichiarando
che Obama crede fermamente alla missione in Afghanistan.
Le critiche mosse da Gates a
Obama sullAfghanistan sono dure
e dettagliate (Gates non risparmia
neanche Biden). Secondo lex numero uno del Pentagono, Obama
aveva perso fiducia in tutte le strategie di guerra che aveva approvato
e si era circondato di consiglieri
impreparati e inadeguati. Gates
descrive, a conferma delle sue tesi,
un incontro alla Casa Bianca nel
marzo del 2011, quando Obama
avrebbe espresso dubbi sul generale
David Petraeus e il presidente afghano, Hamid Karzai. Lex capo
del Pentagono sostiene poi che
quando Obama invi trentamila
soldati in pi in Afghanistan, aveva
preso questa decisione controvoglia. Da rilevare che proprio recentemente Obama aveva ribadito
il proprio sostegno alla causa afghana, anche in vista delle elezioni
presidenziali del prossimo aprile:
un appuntamento che, di riflesso,
potrebbe ridisegnare anche lassetto

istituzionale del Paese. Il capo della Casa Bianca, nei giorni scorsi,
aveva anche ricordato che il sostegno statunitense a Kabul si poggia
sulla consapevolezza che un Afghanistan stabile un elemento chiave
per garantire un sufficiente livello
di stabilit a una regione costantemente segnata dalle violenze dei diversi gruppi di miliziani.
Intanto si appreso che un comandante dei talebani nel sud
dellAfghanistan, noto come mullah
Momin, ha abbandonato la lotta
armata, consegnandosi alla polizia

pagina 3

nella provincia dellOruzgan. Il


mullah Momin ha detto che siccome le forze internazionali hanno lasciato la provincia dellUruzgan,
non c pi ragione di combattere
contro il Governo in quellarea. Le
forze australiane, che erano schierata nellOruzgan, hanno lasciato la
regione circa un mese fa, con un
passaggio di consegne della sicurezza alle forze locali.
Nel frattempo, per quanto riguarda il Pakistan, si segnalano
nuove violenze. Tre membri della
sicurezza pakistana e dieci miliziani

sono rimasti uccisi, ieri, in uno


scontro a fuoco seguito allattacco
contro un posto di blocco nel Sud
Waziristan, territorio tribale al confine con lAfghanistan. Il Sud
Waziristan uno dei sette territori
tribali del Pakistan in cui gli attacchi dei miliziani contro le forze di
sicurezza rappresentano, da tempo,
una costante. A fronte di ci, le autorit di Islamabad hanno recentemente intensificato nellarea le operazioni militari antiterrorismo, con
il dichiarato obiettivo di estirpare
dal territorio lelemento talebano.

punto una nuova strategia della


tensione in vista del giochi. La
scorsa estate il capo del ribelli ceceni Doku Umarov aveva lanciato un
appello a colpire le Olimpiadi invernali in tutti i modi. Il duplice
attentato suicida di fine anno a Volgograd, che ha provocato 34 morti,
suonato come un monito sinistro.
Ecco quindi che da marted scorso e fino al 23 marzo, una settimana dopo la fine dei giochi olimpici,
tutta larea interessata allappuntamento sportivo sar praticamente
militarizzata. Per il pi grande
evento internazionale organizzato
dalla Russia dopo la caduta
dellUrss sono stati messi in campo
quasi 40.000 tra agenti e soldati in
allerta da combattimento. Tra gli
altri provvedimenti: zone off limits
intorno a Soci, area a circolazione
strettamente limitata vicino ai siti
olimpici e sul Mar Nero, sorveglianza satellitare, decine di droni e
sistemi di difesa anti aerea PantsirS, ultima generazione di missili
aria-terra.
Un imponente dispositivo di sicurezza coordinato dal Fsb ex
Kgb, i servizi segreti russi che
potr intercettare tutte le comunicazioni telefoniche e su internet. Misure simili non erano state prese
neppure nelle Olimpiadi a Pechino
e a Londra.

Una compagnia cinese acquista il pi antico birrificio per ricavarne unampia zona residenziale

Pechino costruisce a Londra

Larea del birrificio acquistata dai cinesi a Londra

LONDRA, 9. Un altro pezzo di Londra stato comprato da investitori


cinesi. Il colosso immobiliare
Greenland Group, di propriet del
Governo di Pechino, ha infatti acquistato per 600 milioni di sterline il pi antico birrificio della
Gran Bretagna, la Ram Brewery,
nel quartiere di Wandsworth, a
sud-ovest della capitale, che dal
1576 al 2006 ha prodotto birra per i
pub del Regno Unito.
Allinterno del complesso e
nellarea circostante verr ricavata
unampia zona residenziale con 661
nuovi appartamenti, negozi, bar e
ristoranti. Ci sar anche una nuova
torre di trentasei piani, che al suo
interno conterr 166 abitazioni.
La sorte dellex birrificio ricorda
quella di unaltra struttura acquistata e fatta rinascere dagli investimenti stranieri, la centrale di Bat-

tersea, in quel caso con capitali


provenienti dalla Malaysia. Quello
della Ram Brewery solo lultimo
grande progetto reso possibile dai
capitali cinesi. Nei mesi scorsi
stata lanciata una grande campagna per attirare capitali dallEstremo Oriente. Nel corso delle loro
recenti visite in Cina, il premier,
David Cameron, il cancelliere dello
Scacchiere, George Osborne, e il
sindaco di Londra, Boris Jonhson,
hanno invitato le compagnie cinesi
a scegliere la Gran Bretagna, facilitando anche lingresso degli imprenditori nel Paese con norme
meno restrittive sui visti. Fra i numerosi progetti avviati c anche
quello di Dalian Wanda Group,
che ha acquistato unampia propriet della Vauxhall, nel sud di
Londra, per realizzare una torre
che avr in cima un hotel di lusso.

ATENE, 9. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, arriva oggi ad Atene per una visita di
due giorni per dare come egli stesso ha dichiarato un segnale di solidariet al popolo greco. questa la
prima visita allestero del ministro
socialdemocratico da quando ha assunto lincarico. Steinmeier avr colloqui con il collega Evangelos Venizelos e con il premier Antonis Samaras. Tra gli argomenti principali che
saranno affrontati durante i colloqui
ad Atene vi sono, secondo i giornali,
il semestre greco della presidenza
dellUe (cominciato ufficialmente ieri), gli ultimi sviluppi della situazione politica in Grecia, landamento
del piano di risanamento delleconomia e la soluzione del problema della sostenibilit del debito pubblico
del Paese ellenico.
Fra le priorit del semestre di presidenza greca del Consiglio Ue figura il miglioramento delle politiche
europee sulla gestione dei flussi migratori: lo ha sottolineato il primo
ministro Antonis Samaras, nella conferenza stampa tenuta ieri assieme al
presidente della Commissione Ue,
Jos Manuel Duro Barroso. La
Grecia, come lItalia e la Bulgaria,
rappresenta la frontiera pi esposta
dellUnione europea alle immigrazioni dai Paesi dellAsia e dellAfrica
e il tema della gestione diventato
di drammatica attualit in seguito alla strage di Lampedusa, tre mesi fa.
Si tratta ha detto il vicepremier e
ministro degli Esteri Evangelos
Venizelos di una questione umanitaria ma anche di sicurezza. In Grecia gli immigrati sono oltre un milione, una grande percentuale per un
Paese di undici milioni di abitanti.
Dal canto suo, Barroso, riferendosi ai duri sacrifici sopportati in questi anni dal Paese, ha affermato che
la Grecia non si deve arrendere e
non deve mettere a repentaglio i risultati raggiunti finora. Il presidente della Commissione europea ha ricordato che due anni fa molti
scommettevano su unuscita della
Grecia delleuro, sullimplosione della nostra moneta comune e su una
disintegrazione dellUe, ma il fatto
che oggi siamo qui dimostra che
quelle previsioni erano sbagliate.

Obama invita
Merkel
a Washington
WASHINGTON, 9. Prove di disgelo
tra Barack Obama e Angela Merkel,
dopo la crisi diplomatica del D atagate scaturita dalle rivelazioni di
Edward Snowden, secondo cui i servizi americani hanno per lungo tempo spiato il telefonino della cancelliera tedesca, insieme ai cellulari di
altre decine di leader alleati.
Per ricucire lo strappo, dalla Casa
Bianca partita ieri una telefonata
verso la cancelleria di Berlino. Loccasione stata dettata dallincidente
subito nei giorni scorsi da Merkel,
caduta dagli sci procurandosi una
frattura del bacino. Obama ha chiesto informazioni su quanto accaduto
e ha fatto alla cancelliera gli auguri
per una pronta guarigione, oltre a
complimentarsi per la formazione
del nuovo Governo tedesco.
Ma non solo. Il presidente ha ufficialmente invitato Merkel a recarsi
a breve alla Casa Bianca, per riallacciare di persona quel rapporto un
po speciale tra Stati Uniti e Germania messo in crisi dal terremoto delle
intercettazioni. Rapporto che emerse
in tutta la sua forza in occasione
della visita compiuta da Merkel a
Washington nel giugno del 2011, con
la cancelliera accolta da Obama con
onori che raramente vengono tributati ad altri leader.
Lultimo vero faccia a faccia tra i
due risale, invece, al giugno del
2013, quando Obama si rec a sua
volta in visita ufficiale a Berlino, gi
in piena bufera Datagate. Il presidente e la cancelliera si sono per
incrociati nuovamente in occasione
del G20 di San Pietroburgo, lo scorso settembre.
Oggetto di discussione della telefonata stata anche lagenda per il
2014 nellambito delle relazioni tra
Washington e Berlino, incluso il
punto relativo alle trattative per laccordo della zona di libero scambio
tra Stati Uniti e Unione europea.

LOSSERVATORE ROMANO

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venerd 10 gennaio 2014

Nella foresta dove si nascondevano i cristiani durante la persecuzione

Tra le catacombe giapponesi


Rinvenute finora otto cappelle scavate nella roccia
spettati di praticare la fede di nascosto e qui costretti a calpestare delle
immagini sacre (i fumie) raffiguranti
aketa detta anche la il volto di Cristo o la Madonna. Lo
piccola Kyoto si trova sappiamo con certezza perch pronella prefettura di Oita prio qui che venne scoperta una
al centro del Kyushu, delle tante cappelle clandestine discircondata da una serie seminate per il territorio di Taketa a
di montagne, alle sorgenti del fiume quel tempo. Il pavimento sul quale
venivano calpestati i simboli sacri
Ono. Una zona di bellezza naturale
croll sotto lenorme peso delle perche comprende acque termali conosone qui raccolte e venne alla luce
sciute in tutto il Giappone. Lo era- un altro locale probabilmente la
no anche ai tempi dei primi missio- cantina privata che veniva utiliznari, e c infatti chi ipotizza ma zata per le funzioni cerimoniali dei
solo una diceria che essi siano cristiani. In quelloccasione il capo
arrivati qui proprio per godere dei della citt venne immediatamente
salutari bagni. Ci che certo che condannato a morte.
un samurai battezzato da Francesco
La padrona di casa ci fa strada
Saverio a Oita si ritir a Taketa e verso il seminterrato. Mi accorgo
molti contadini del luogo, affascina- che proprio sopra lentrata c limmagine di una divinit
shinto. il segno che la
legge, a distanza di anni, ha infine avuto la
meglio: quella che era
verosimilmente una casa
appartenente a una famiglia cristiana oggi
unabitazione contraddistinta dai segni di
quella che fu allora la
religione dominante.
Ma quello degli scantinati era solo uno dei
tanti nascondigli che i
cristiani erano costretti
a inventarsi per non venire scoperti. A Taketa
infatti i cristiani perseguitati si riunivano per
lo pi nelle foreste, in
gruppi di venti o trenta
per non insospettire le
autorit. Celebravano la
messa a mezzanotte,
spesso coadiuvati da alUna delle grotte scavate dai cristiani perseguitati
cuni intrepidi missionari che vivevano nascosti
ti dal suo esempio, presero a seguire in qualche antro naturale nelle monla sua fede.
tagne. Fa un certo effetto immagiInizialmente si convertirono al nare cosa avremmo visto se ci fossicristianesimo oltre duecento perso- mo trovati a uno di quegli incontri:
ne, e ben presto Taketa divenne uno candele e torce che nelloscurit,
dei centri con la pi alta presenza muovendosi allunisono attraverso la
di cristiani di tutto il Giappone: su boscaglia, dovevano assumere le
una popolazione di quarantamila sembianze di tante misteriose lucpersone ben trentamila scelsero il ciole nella notte. In migliaia rischianuovo culto.
vano la vita e tutto per accostarsi a
I missionari partendo da Nagasa- una luce ancor pi splendente e
ki, ovvero il primordiale centro della misteriosa.
cristianit giapponese, dovevano
Quelle di Taketa sono vere e propassare da qui per giungere a Kyo- prie catacombe a cielo aperto. A ogto, allora capitale dello Stato.
gi ne sono rinvenute otto, si pensa
Tutto cambi con linizio delle ce ne siano almeno cento.
persecuzioni. Molte persone furono
Ed grazie alla conformazione
costrette a scegliere il buddismo per vulcanica delle rocce di Taketa, resinon soccombere, altre si pensa a stentissime, se dopo quattro secoli
circa la met divennero cristiani possiamo visitare nel mezzo della
nascosti. Le foreste che circondano foresta queste cave artificiali usate
dai cristiani per sostenere la propria fede
quando tutto intorno
ne minacciava la sopravvivenza.
Esistono altre grotte
nei dintorni di Nagasaki che venivano utilizzate per simili scopi,
ma sono grotte naturali.
Nessuno le ha scavate.
Non sono il segno vivo
e limpido lasciato dai
fedeli a caccia di quella
quiete che il fermento
naturale per il rinnovo
costante della propria
spiritualit pi intima.
Luomo che le ha
scoperte si chiama Goto
Atsusi. I suoi antenati
erano cristiani nascosti.
Lidea di associare al
cristianesimo questi luoghi gli venuta notando che le grotte sorgoLapidi di un cimitero nelle foreste di Taketa
no proprio sul terreno
che si sa essere appartela citt si trasformarono ben presto nuto a un samurai cristiano. Alcuin nascondigli dove i fedeli poteva- ne grotte erano gi conosciute ma si
no praticare clandestinamente la lo- pensava fossero dedicate a una diviro fede. Vennero scavate nelle mon- nit shinto, dice Goto che un
tagne delle piccole cave dove poter- uomo
sulla
quarantina,
di
si riunire e pregare.
bellaspetto e molto alto anche per
Oggi queste cappelle artificiali gli standard occidentali, ad esemscavate nella roccia si possono visi- pio continua il culto della voltare. Fino a poco tempo fa se ne co- pe, inari in giapponese. Inari era
nosceva solo una. Poi, tre anni or una scritta trovata sovente in queste
sono, lassessore ai beni culturali di grotte. Si pensato che fosse una
Taketa, ispirato dalla lettura di un trasformazione dellacronimo INRI.
romanzo il Codice di Saverio, lau- Anche se pi probabile che sia avtore un giapponese di Osaka i cui venuto il contrario. Ovvero che i
antenati risiedevano proprio a Take- cristiani abbiano lasciato le scritte
ta che mescola storia e finzione, INRI e successivamente, dopo la fine
ebbe unintuizione: e se ce ne fosse- delle persecuzioni, quelle scritte siaro altre di queste grotte? Si mise no state trasformate nel culto della
con torcia e casco a cercare tra i bo- volpe. Probabilmente qualche fedele
shinto ha sostituito quelle scritte per
schi e ne trov altre sette.
Al mio arrivo a Taketa vengo ac- reclamare quegli spazi al proprio
colto dal sindaco Katsuji Syuto e culto, o forse per occultare lesisteninvitato a casa di unanziana signo- za di aree dedicate al credo religioso
ra. Non unabitazione qualunque. nemico. C poi un modello ben
in questo edificio infatti che veni- preciso che si ripresenta in ogni sivano radunati coloro che erano so- to, precisa Goto, assieme alla capda Taketa
CRISTIAN MARTINI GRIMALDI

pella scavata nella roccia c sempre


una grotta naturale, questa di dimensioni maggiori, dove si raccoglievano i fedeli, e accanto a questa
una fonte dacqua per i sacramenti. Erano infatti tre le personalit
pi importanti per i cristiani nascosti: il chokata, ossia colui che organizzava le riunioni dei fedeli, loshiekata ovvero il catechista, e poi il
muzukata, colui che si incaricava dei
battesimi. Da quando ero bambino
sapevamo dellesistenza dei kakure
kirishitan. Erano cristiani nascosti
qui fino a quando non cess il divieto di professare la fede cristiana.
Difatti successe una cosa abbastanza
eccezionale: quando il divieto di
professare il cristianesimo cess,
sparirono anche i cristiani nascosti.
Probabilmente diventarono tutti
buddisti.
Un po come quegli animali che
vivendo in cattivit una volta lasciati liberi muoiono per lincapacit di
adeguarsi al nuovo ambiente: quei
cristiani, ormai senza pi nulla da
nascondere, non hanno saputo adattare la loro fede che si era nutrita
per due secoli di ritualit nate per
conservarsi in segreto.

Si riunivano nelle foreste


in gruppi di venti o trenta
per non insospettire le autorit
E celebravano la messa di notte
Oggi venticinquemila persone vivono a Taketa e di queste solo trecento sono cristiani. I cattolici si
possono contare su una mano. Ancora oggi qui non esiste una chiesa
cattolica per il culto. I pochi fedeli
sono quindi costretti ad andare a
Oita in treno o in autobus attraverso un tragitto di oltre unora tra le
montagne.
Ma a Taketa non ci sono solamente le grotte a testimoniare la remota presenza cristiana. Ci sono anche svariati cimiteri cristiani sparsi
un po ovunque. Per visitarne uno
dobbiamo viaggiare in auto per
unoretta tra le suggestive stradine
secondarie immerse in una folta vegetazione attraverso la quale il sole
a mala pena riesce a filtrare. Prendiamo una strada sterrata e, dopo
pochi minuti, scendiamo dallauto e
ci avventuriamo sopra un dosso tra
il fango e lerba spruzzata dalla leggera pioggia pomeridiana. Ci ritroviamo nel mezzo di quello che sembra un cimitero abbandonato. Un
cimitero con delle lapidi insolite.
Diverse da quelle qui ordinarie, sono verticali e fregiate con simboli di
divinit buddiste. Molte di queste
sono piatte. E sono proprio quelle
che segnalano la presenza di defunti
cristiani. Stiamo letteralmente calpestando la storia. Costretti a conformarsi a un culto che in fondo al
cuore non riconoscevano, questi cristiani cercavano nellaldil il riscatto
da una vita vissuta in cattiva coscienza: la morte ha davvero reso loro quella giustizia che da vivi non
avrebbero mai potuto ottenere.

Lesterno del centro museale con una ricostruzione di un villaggio neolitico

Il nuovo centro museale di Stonehenge

A spasso nel Neolitico


di MICHELA BEATRICE FERRI
Stonehenge considerato il pi
celebre monumento megalitico al
mondo. Sorge nella piana di Salisbury, nel Wiltshire, la contea nel
sud-ovest dellInghilterra con un
paesaggio caratterizzato da ampie
vallate che ospitano celebri resti
neolitici, tra i quali quelli di Avebury e linsediamento di Durrington Walls.
Da circa un mese, a due chilometri dal famoso cerchio di pietre
che identifica in una ricostruzione
di inizio Novecento il celeberrimo
sito archeologico, grazie agli sforzi
dellEnglish Heritage stata inaugurata una struttura per i visitatori, con allinterno un museo.
Sono trascorsi quasi venticinque
anni da quando si pens che il sito di Stonehenge potesse essere valorizzato da una nuova costruzione
museale
che non rovinasse il
paesaggio e che consentisse ai turisti di
visitare lintera zona
immaginando come
potessero essere quei
luoghi migliaia di
anni fa.
Ecco, finalmente,
sorgere la costruzione progettata dallufficio londinese della
firma
australiana
D enton-Corker-Marshall con lo scopo di
creare un edificio la
cui forma sia in piena sintonia con il
paesaggio e che non
sia visibile dallarea
archeologica. Per riIl
spettare questa scelta, si pensato anche a un faggeto che nasconde ai
visitatori il parcheggio degli autobus.
In questarea ha spiegato uno
dei realizzatori del progetto, larchitetto Stephen Quinlan tutto
stato predisposto affinch i riflettori rimangano puntati sul celeberrimo cerchio dei megaliti.
Osservando il Visitor Center,
palese il richiamo al padiglione
della Serpentine Gallery di Londra.

Una pellicola quasi dimenticata

I campi di concentramento
raccontati da Hitchcock
A darne notizia stato il quotidiano britannico The Independent: un documentario
sulla liberazione dei campi di
concentramento nazisti curato
da Alfred Hitchcock, dimenticato per pi di sessantanni e
oggi riscoperto e restaurato,
sar presto visibile al cinema e
in tv. Il film, mai mostrato al
pubblico integralmente, venne
in parte recuperato nel 1980 e
proposto in una versione incompleta al Festival di Berlino
del 1984, oltre che sulla rete tv
americana Pbs con il titolo
Memory of the Camps. La pellicola venne realizzata nel 1945;
il regista venne chiamato a lavorare sul materiale girato
da truppe inglesi e sovietiche
soprattutto a Bergen-Belsen
dallamico Sidney Bernstein.
Quelle immagini colpirono
profondamente il maestro del
thriller che, raccontano i collaboratori, fu costretto a sospen-

dere la visione del girato per


una settimana. Ora lImperial
War Museum di Londra sta
provvedendo al restauro della
pellicola, includendo anche il
materiale non utilizzato negli
anni Ottanta. Il documentario
sarebbe dovuto uscire immediatamente dopo la liberazione
dellEuropa dal nazismo, ma
poi venne bloccato perch non
era pi considerato utile continuare a presentare quellorrore
davanti agli occhi dei tedeschi
mentre gli sforzi erano tutti
concentrati a favorire il processo di ricostruzione. Fu cos che
a poco a poco fu consegnato
al dimenticatoio quello che invece era nato come un progetto ambizioso. Toby Higgith,
curatore del museo londinese,
assicura che, nonostante la crudezza delle immagini, quello
di Hitchcock un film pieno
di speranza.

Nel caso del nuovo edificio della piana di Salisbury, per, siamo
di fronte a una struttura leggera,
coperta da un tetto sottile dalla
forma ondulata e sorretto da ben
211 strette colonne di acciaio, con
coperture in legno. Si tratta di
una costruzione dallo stile elegante, caratterizzato da diverse tonalit di grigio: la scelta cromatica
motivata dalla volont di richiamare i colori del cielo dellInghilterra, cos come esso si presenta
per la maggior parte dellanno solare.
Unaltra novit data dal ripristino dellantico viale, ora ricollegato al cerchio di megaliti.
I milioni di turisti che annualmente arrivano a pochi passi dal
sito archeologico dovranno fermarsi con i propri mezzi di tra-

cuni tra i primi disegni noti di


Stonehenge.
La ricostruzione del volto di un
uomo sepolto circa cinquemilacinquecento anni fa in un tumulo a
un miglio di distanza da Stonehenge nella localit di Winterbourne Stoke il punto culminante del percorso espositivo: a
oggi essa stata indicata come la
ricostruzione pi avanzata del volto di un uomo del Neolitico.
Simon Thurley, chief executive
dellEnglish Heritage, ha dichiarato: Finalmente i visitatori di Stonehenge sono in grado di comprendere chi furono coloro che
vissero in questi luoghi ai tempi
della probabile costruzione di Stonehenge.
E aggiunge: Vogliamo che oltre a effettuare una semplice sosta

percorso museale prevede anche la proiezione a 360 gradi del celebre cerchio di pietre

sporto nei pressi del Visitor Center, per poi raggiungere il cerchio
dei megaliti attraversando la distesa: la strada principale che conduceva, fino a poco tempo fa, a Stonehenge per chi lasciava alle
proprie spalle la citt di Salisbury
stata interrata.
Fuori dal sito dei megaliti, per
la Pasqua del 2014 sorger unarea
con alcuni prototipi di case
dellera neolitica: le riproduzioni
sono state realizzate dopo il ritrovamento, nel 2007, in questa zona
di resti di abitazioni neolitiche.
Uno di questi prototipi spiega
Susan
Greaney,
archeologa
dellEnglish Heritage si presenter arredato con letti e manufatti,
mentre prosegue lapprofondita ricerca dei materiali che possono essere stati utilizzati.
Queste case saranno posizionate
lungo un itinerario esterno al Visitor Center per spiegare al pubblico la connessione tra il complesso
di Stonehenge e labitato di Durrington Walls, e per fare comprendere le tecniche edilizie e lo stile
di vita di chi abit queste terre nel
Neolitico.
I visitatori possono comunque
sapere di pi su questo complesso
monumentale grazie a una splendida mostra permanente realizzata
nel museo a cura degli esperti
dellEnglish Heritage. Un percorso virtuale consente una proiezione a 360 gradi delle pietre del cerchio di Stonehenge, e viene accompagnato dallesposizione di
circa trecento reperti preistorici
originali concessi in prestito da
musei nazionali quali il Salisbury
and South Wiltshire Museum, il
Wiltshire Museum, e la Duckworth Collection delluniversit di
Cambridge. Oltre a questi, sono
esposti due manoscritti risalenti al
XIV secolo, che rappresentano al-

e ad avere unopportunit fotografica, il visitatore abbia lopportunit di mettersi nei panni di coloro che forse hanno creato e usato
questo luogo straordinario, e desideriamo che chiunque cammini
nel paesaggio circostante come
quegli uomini hanno fatto, e che
entrino nelle abitazioni che ora
sono state ricostruite.
LEnglish Heritage assicura che
il restauro del paesaggio intorno a
Stonehenge sar completato nellestate del 2014.

Ad Amsterdam

Sibelius
e Bruckner
per Chailly
Il Concertgebouw di
Amsterdam una delle
migliori sale da concerto del
mondo, famosa per
unacustica eccezionale e
per la ricchezza dei
programmi. Sede principale
delle esibizioni della Royal
Concertgebouw Orchestra,
il 13 gennaio la sala ospiter
i Wiener Philharmoniker
che sotto la direzione di
Riccardo Chailly e con
Leonidas Kavakos come
violino solista proporranno
un programma molto
particolare. La serata sar
aperta da Finlandia di
Sibelius. Seguir, dello
stesso compositore, il
Concerto per violino e
orchestra opera 47. In
chiusura la Sesta Sinfonia
di Bruckner.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 10 gennaio 2014

pagina 5

Immaginare mercati puri che facciano emergere il bene attraverso la libera concorrenza solo ideologia

Oltre il capitalismo
Una societ nella quale si invita allelogio dellavidit sulla via dellalienazione
di REINHARD MARX*
Evangelii gaudium
una dichiarazione di
governo spirituale, un
documento pieno di
dinamismo positivo e
di incoraggiamento a testimoniare il
Vangelo. Anche i media laici hanno
accolto il testo con grande attenzione, facendo riferimento in modo
particolare agli aspetti etico-sociali.
Il dibattito mondiale su queste affermazioni del Santo Padre continua a
essere intenso.
Questa economia uccide. Con
questa breve frase, Papa Francesco
ha suscitato clamore. E di fatto, non
come si tende volentieri ad affermare: Roma locuta, causa finita est.
No, proprio al contrario. Papa Francesco con questa affermazione ha
dato inizio a un esteso dibattito. E
quanto sono importanti, oggi, proprio i dibattiti mondiali sui cammini
per un futuro comune. Senza una
sensibilizzazione verso la nostra comune responsabilit globale non
pu progredire nemmeno il lavoro
politico a favore del bene comune
del mondo. La conferenza globale di
Varsavia sul clima, e la ricerca a Bali
di un nuovo accordo globale da parte dellOrganizzazione mondiale del
commercio, lo dimostrano. Per
quanto possa essere difficile, dobbiamo trovare cammini che conducano
a condizioni politiche di base globali
orientate al bene dei popoli, in particolare di quelli pi poveri.
Proprio nellepoca della globalizzazione, la Chiesa cattolica, che presente e opera in tutto il mondo, ha
qui un compito speciale. Pu contribuire ad avviare dibattiti sul futuro
del mondo e accompagnarli. Con le
sue argomentazioni e i suoi punti di
vista deve partecipare ai confronti
pubblici, ma non pu ritirarsi, per
paura dello sferzante vento della critica e dellopposizione, in un mondo
per cos dire speciale religioso. Va
proprio in questo senso lingerenza di

Papa Francesco che, con lEsortazione apostolica Evangelii gaudium, viene udito in tutto il mondo.
Anche se il Papa si riferisce in primo luogo e soprattutto alla Chiesa e
alla sua azione, ci sono reazioni in
tutti gli ambiti della societ. Il modo in cui la Chiesa vede il mondo e
vuole trasformarlo non riscontra solo
approvazione ma anche critiche. Va
bene cos. Il cristianesimo, infatti,

sposta di caritas. questo ci che


Papa Francesco propone nella sua
Esortazione? davvero questo il filo
rosso che parte dal Vangelo e attraversa lannuncio della Chiesa fino alla dottrina sociale cattolica? Non
riesco a capire come si possa mantenere in piedi una simile affermazione. Ma proseguiamo con ordine.
Il dibattito sulla crisi del capitalismo non nato perch il Papa si
pronunciato, ma perch, a
partire dagli anni Novanta,
Il cristianesimo
abbiamo sperimentato uno
sviluppo sempre pi acuto
una questione pubblica
verso un capitalismo finanLa Chiesa non ceda a chi la vorrebbe
ziario, che ha portato a
una crisi catastrofica. Anfuori dal dibattito
che gli economisti hanno
su politica, economia e cultura
deplorato il nuovo capitalismo da casin. Questa
una questione pubblica. Il Vangelo economia uccide, dice il Papa. S,
deve essere annunciato a tutto il questo capitalismo distrugge vite
creato. Per questo la politica, leco- umane e lede il bene comune. Dopo
nomia, e la cultura rientrano nella una fase di autoconsapevolezza inmissione evangelizzatrice della Chie- domita di un capitalismo tanto accesa. Alcuni provano fastidio e turba- lerato, per il quale anche gi il conmento. Vorrebbero limitare la reli- cetto delleconomia sociale di mercagione alla questione della salvezza to era unaberrazione socialista
dellanima e considerano la fede e la tutto ci appoggiato dalla corrente
Chiesa piuttosto vestigia di un tem- principale degli economisti arripo che in realt dovrebbe essere sta- vata la crisi, che per, secondo me,
to superato dallilluminismo e dal ancora non ha portato a un vero
progresso. Certamente non ci si of- nuovo orientamento. Intendo dire:
fender se la Chiesa e il Papa non capitalismo ed economia di mercato
possono e non vogliono essere dac- non sono la stessa cosa. La parola
cordo con tale opinione. E proprio stessa capitalismo fuorviante, proper questo bene che un messaggio prio come tutti gli ismi, che precos ampio, acuto e coinvolgente del tendono di poter definire lintera viPapa riscontri entusiastica approva- ta a partire da un determinato punto. Che visione delleconomia e della
zione, ma anche aperta critica.
Soprattutto le affermazioni sul- societ quella che prende come
leconomia hanno caratterizzato il punto di partenza il capitale e rende
dibattito nelle ultime settimane. Al le persone che agiscono condizioni
centro del confronto c laccusa che marginali, ovvero fattori di costo?
la Chiesa, in fondo, non capisce il Chi riduce lazione economica al cacapitalismo, che in fin dei conti ha pitalismo non solo ha scelto il punto
reso migliore il mondo. Essa di- di partenza moralmente errato, ma si
sprezza i ricchi e in sostanza non d sbaglia anche a lungo termine dal
alcun contributo al miglioramento punto di vista economico.
delle condizioni di vita dei poveri.
Ritorniamo per a Papa FrancePer i problemi sociali ha solo una ri- sco. Il Papa non vuole scrivere

La maternit di Maria

Beatitudine della fede


di INOS BIFFI
La fede cristiana riflessa nei vangeli di Matteo e di Luca, professa
la divina e verginale maternit di
Maria. Ignoriamo per quali vie
storiche essa sia stata conosciuta,
ma indubbio che dagli inizi la
Chiesa abbia la certezza che Ges
stato concepito nel grembo della madre, senza che questa conoscesse uomo, ossia, secondo le parole dellangelo a Giuseppe: Il
bambino che generato in lei viene dallo Spirito Santo (Matteo,
1, 20).
Senza dubbio, la verginit di
Maria per usare la distinzione
di Agostino (In Ioannis Evangelium, 49, 2) insieme un evento e
un segno. Un evento, anzitutto,
dalla consistenza reale. Solo una
prevenzione ideologica lo potrebbe risolvere a pura finalit didascalica: una prevenzione, che porterebbe fatalmente al dissolvimento storico di Ges stesso, riducibile alle dimensioni di una semplice figura umana decorata e addobbata dal mito. Privato della
consistenza dellevento il segno
medesimo si dissolverebbe, per
convertirsi in semplice e fantasiosa invenzione delluomo.
Daltronde, non si comprenderebbe il valore della concezione
verginale del Verbo di Dio, se
non apparisse il suo senso teologico e la sua intenzione nel disegno salvifico. Quello che avviene
in Maria risale unicamente alla
possibilit di Dio.
Il grembo di Sara, arido e avvizzito, si ravviva e la sterilit diviene fertile. Essa ride alla promessa che potr partorire nella
sua vecchiaia, ma Dio dice ad
Abramo: C forse qualche cosa
dimpossibile per il Signore?
(Genesi, 18, 11-14). Il caso si ripete
per Elisabetta, la parente di Maria. La verginit di Maria tutta
relativa a Ges: essa lepifania
che egli la Grazia; che luomo
non concorre alla sua apparizione, ma lo ritrova come puro dono
di Dio. Cos come assolutamente
dono il favore di Maria presso

Dio, il suo essere voluta da sempre piena di grazia.


Di fronte al consiglio divino
inatteso, ideato su di lei dallAltissimo, Maria dichiara la sua totale disponibilit, professandosi la
Serva del Signore, nella linea
del servizio reso allAlleanza da
Abramo, da Mos, e dal Servo
paziente di Isaia. La sua verginit
sar dedicata al compimento del
mistero di Ges Cristo, raggiungendo in tal modo una
forma singolare di fecondit. Essa otterr
una soprannaturale pienezza, impossibile a
una verginit naturale:
toccata dallenergia della grazia, la verginit di
Maria maturer il Frutto benedetto. Come,
per altro, avviene di
ogni verginit scelta
per il Regno dei cieli
(cfr. Matteo, 19, 12).
Non vi nulla che
induca a pensare a un
voto di verginit da
parte di Maria. N la
prospettiva verginale di
Maria quella che noi
John
diremmo della consacrazione religiosa. Questo in certo modo incluso. In
realt, non mancava un voto di
Maria, ma esso era in atto a un livello pi profondo e radicale, come incondizionata dedizione a fare la volont di Dio, come e
quando essa le si fosse rivelata.
La Parola di Dio annunziata
dallAngelo scombina, si direbbe,
i propositi della vergine di Nazaret fidanzata a Giuseppe: Maria
non si ritrae, ma pronunzia il
S irrevocabile, che la associa al
destino stesso di Cristo. Tutto, ormai, per lei avverr secondo la
Parola e quindi in relazione e comunione con la sorte del Figlio,
accolta dalla fede della Madre.
Elisabetta saluta Maria come la
Madre del suo Signore e la proclama beata perch ha creduto alla parola della promessa. Abramo
e Maria sono i due pi grandi
credenti in Ges Cristo. Specialmente a Maria conviene la beati-

tudine della fede, che la grande


beatitudine della Scrittura. Per
questa fede essa partorisce verginalmente il Verbo, cos come per
la fede, che il vertice delladorazione, si compiono le meraviglie
di Dio. Talora forse, dando la
preferenza alle virt morali, che
importano certamente, si pone in
minor risalto la virt da cui viene
tutta la giustificazione della grazia. Con particolare compiacenza

Singleton Copley, Nativit (1777, particolare)

santAmbrogio ama mettere in luce il rifrangersi e il rinnovarsi mistico e quindi reale della concezione verginale di Ges nella
Chiesa e nelle singole animae.
Maria considerata il tipo della
Chiesa, che come la Madre del
Verbo immacolata e sposa
(Super evangelium secundum Lucam, II). Ma anche lanima in cui
vive lo spirito di Maria riceve e
concepisce il Verbo di Dio. Infatti, se una sola stata la madre
di Cristo secondo la carne, secondo la fede tutti lo producono come frutto; ogni anima riceve il
Verbo di Dio, se, immacolata e
immune dalle colpe, conserva la
castit con intemerato pudore
(ibidem). Cos la divina e verginale maternit di Maria diviene
mistero ecclesiale, fino a coinvolgere lesperienza intima di ogni
cristiano.

unenciclica sociale, non un


trattato di economia, ma
gli preme levangelizzazione. Gli interessa lannuncio
della Buona Novella di
Ges Cristo, che deve avere effetti sullintera vita
delle persone. Nella sua
Esortazione rimanda alla
grande tradizione della
dottrina sociale cattolica. E
precisa: N il Papa n la
Chiesa posseggono il monopolio dellinterpretazione
Marinus van Reymerswale, Il banchiere e sua moglie (prima met del XVI secolo, particolare)
della realt sociale o della
proposta di soluzioni per i
Nel dibattito economico mondia- re poveri i poveri; egli esorta anzi a
problemi contemporanei. Francesco
sinserisce pienamente nella tradizio- le, per, queste idee non hanno mai non escluderli, a creare una societ
ne dei suoi predecessori, anche se il svolto un vero ruolo. Che i mercati dellinclusione e della partecipazione
suo stile assomiglia pi a unesorta- sono prodotti della civilt, compiti e a combattere la povert in modo
zione profetica, a un incoraggiamen- di gestione, che leconomia deve ser- non solo caritativo, ma anche strutto a pensare e ad agire in mondo vire il bene comune, che le basi ma- turale.
nuovo. Questa esortazione del Papa teriali sono dei presupposti, ma non
Per questo il posto della Chiesa
diretta verso linterno e verso possono indicare lobiettivo della deve essere accanto ai poveri, perch
lesterno, e in entrambe le direzioni convivenza degli uomini: tutti questi solo a partire da loro e con loro pos sconvolgente e pregna di conse- sono argomenti di dibattito che pro- siamo guardare allinsieme della soguenze. Verso linterno, ossia la prio oggi necessario, importante e ciet, delleconomia e della politica,
Chiesa, spiega chiaramente che che fa progredire. Se la nuova cultu- altrimenti perdiamo di vista ci che
levangelizzazione non pu significa- ra del mondo fosse rappresentata da prioritario. Ed questo che intere solo presentare alle persone i con- un falso capitalismo, c da stupirsi ressa il Papa anche nella sfida
tenuti di fede del catechismo e am- della critica del Papa? Lesortazione dellevangelizzazione. Non si tratta
ministrare loro i sacramenti, bens ammonitrice del Papa compatibile in prima linea di uno sforzo caritatitrovare anche un nuovo modo di vi- con lobiettivo di sviluppare una po- vo a favore dei poveri, bens di
vere, una nuova comunit e una litica sociale dordinamento globale evangelizzazione, di coinvolgimento
nuova concezione del futuro di tutti per leconomia, orientata alla con- dei poveri, che vivono materialmente
gli uomini. Il Vangelo, appunto, non vinzione che ogni uomo ha sempre e/o anche esistenzialmente nelle pe come alcuni ritengono e deside- bisogno di una nuova opportunit e riferie. Non sono oggetto della norano il proseguimento della reli- che la ottiene.
stra assistenza, ma devono trovare
Ma dove sono i protagonisti per un posto nella Chiesa e nella sociegione con altri mezzi. Occorre
unevangelizzazione completa, che un simile programma? Laccordo di t. Se non cerchiamo di guardare
includa la cultura, la societ, la poli- Bali, dopo lunghi anni di confronto, con gli occhi dei poveri non vediatica e leconomia. Ci che questo sembra mettere gli accenti giusti per mo il mondo in maniera corretta.
comporta per la Chiesa in una socie- assicurare globalmente una lobby a Senza questo sguardo abbiamo una
t moderna, pluralistica, libera e favore dei pi poveri. Ma dove sono visione incompleta della realt.
aperta, non ancora stato ben com- i partiti politici, specie quelli che si questo che fa notare il Papa, in condefiniscono a partire dallimmagine tinuit con il Vangelo.
preso e tantomeno messo in pratica.
E anche lesortazione del Papa cristiana delluomo, quando si tratta
Lappello a pensare oltre il capitaverso lesterno, ossia il
lismo non una lotta contro leconomondo, si scontra con
mia di mercato o una rinuncia a
Lappello del Papa non una lotta
reazioni inquiete. Infatqualsiasi ragione economica, ma,
ti, con un approccio incontro leconomia di mercato
proprio dinanzi alla crisi reale del categrale si disturbano
pitalismo, un importante e necessario
ma
un
invito
a
riordinare
le
priorit
sempre i singoli interessi
intervento del Papa, un invito a riore le differenziazioni. I
e a vedere il mondo
dinare le priorit e a vedere il mondo
sistemi parziali sufficiencome impegno di costruzione, che
come
impegno
di
costruzione
deve essere assunto liberamente e
ti a se stessi, come lecocon responsabilit. Il futuro non il
nomia o la politica, si
difendono dalle ingerenze esterne. di farlo proprio e di introdurlo nel capitalismo, bens una comunit
Infatti, ci siamo naturalmente abi- dibattito a livello mondiale? Dove mondiale, che lasci sempre pi spatuati alla differenziazione degli am- sono i cristiani, uomini e donne, che zio al modello di una libert responbiti di vita che i sociologi descrivono simpegnano nellambito della politi- sabile e che non accetti che popoli,
per il mondo moderno. E tuttavia ca, delleconomia e della societ? gruppi e singoli vengano esclusi ed
sentiamo: se vogliamo essere una vero: criticare il capitalismo non emarginati. davvero una cosa tanto
collettivit, un popolo, una comuni- una soluzione. Occorrono program- sbagliata e fuori dal mondo?
t di popoli su questo pianeta, allora mi che pongano il mercato, la socienon possiamo partire dai nostri inte- t e lo Stato in un nuovo rapporto *Cardinale arcivescovo
ressi e da ambiti di vita differenziati reciproco, e tutto ci globalmente. di Monaco e Frisinga
separati, ma dobbiamo osare guarda- questo che, per esempio, ha chiesto
re allinsieme. Inoltre, in tal modo Benedetto XVI.
diventa visibile che la differenziazioNo, la Chiesa non disprezza i ricne non poi tanto importante, poi- chi, come hanno scritto diversi comch in epoca moderna si sviluppa- mentatori. Ma ricorda che i beni
ta, sottobanco, una nuova visione materiali sono solo mezzi per ragcomplessiva, leconomicizzazione di giungere un fine e non possono raptutti gli ambiti della vita. Ed pro- presentare il senso della vita. Una
prio questo che il Papa giustamente societ nella quale si pu invitare
critica. E in ultimo leconomicizza- pubblicamente allelogio dellavidit
Venerd scorso morto
zione non ha significato e non signi- sulla via dellalienazione e divide
allet di 86 anni Jean
fica altro che rendere il ritmo della le persone.
venou, sacerdote della
societ dipendente dagli interessi
In fondo, la democrazia e leconodiocesi di Vannes. Storico
dello sfruttamento del capitale, e ci mia di mercato sono nate sul terreno
della liturgia, direttore della
a livello globale. Ovvero, in sostan- del cristianesimo, e non sono necesrivista La Maison-Dieu e
za, rendere il capitalismo il parame- sariamente contrarie allo spirito del
membro del Centre National
tro globale e complessivo, e ci sullo Vangelo. Ma nelle loro aberrazioni
de Pastoral Liturgique,
sfondo di unideologia faziosa, che in direzione del capitalismo primitigiunse nel 1985 a Roma
intende il progresso come processo vo riappaiono gli antichi demoni. S,
dove stato officiale della
di evoluzione di tale capitalismo, al vero che il dibattito sullideale delCongregazione per il culto
quale gli uomini, le loro culture e i la povert e sullopzione per i poveri
divino e la disciplina dei
loro stili di vita si devono adeguare. accompagna la storia della Chiesa.
sacramenti. A lui si deve
Il capitalismo, in sostanza, viene Ma non vero che il Papa, nel dila revisione del Martirologio
considerato come un evento natura- fendere questa opzione, vuole lasciaromano.
le, e il compito degli uomini e della
politica quello di adattarsi. La
creazione di mercati, la correzione
politica dei risultati di mercato, la
regolamentazione e lordinamento
dei mercati di capitale sono tutte cose che appaiono fastidiose o come
un male necessario.
Dialogo tra teologi nel ricordo di Path, la rivista della PontiTuttavia, pensare che da qualche
di Marcello Bordoni il tema ficia Accademia di Teologia. La
parte esistano mercati puri, che fandel dodicesimo volume (2013, 2) prima parte della pubblicazione
no emergere il bene attraverso la li infatti dedicata al pensiero del
bera concorrenza mera ideologia.
teologo e scrittore Erik Peterson
Il capitalismo non deve diventare il
(1890-1960) mentre la seconda
modello della societ perch per
ospita il caleidoscopio delle didirlo in maniera esasperata non
verse testimonianze da cui
tiene conto dei singoli destini, dei
emerge la figura di don Marceldeboli e dei poveri. questo che il
lo Bordoni (1930-2013). LAccaPapa critica. Proprio perch per noi
demia di Teologia fin dalla sua
limmagine cristiana delluomo parte
rinascita, nel 1999 si legge
dalla libert e dalla responsabilit,
nelleditoriale che introduce gli
non possiamo lasciare spazio a tali
articoli della rivista ha trovato
idee. Non centra nulla con il rifiuto
nel teologo romano la guida sidelleconomia di mercato, che necura e il punto di riferimento secessaria e sensata, ma che deve servireno e oggettivo. Allo stesso
re luomo. Di questo parlano i testi
tempo la rivista rilancia i temi
della dottrina sociale della Chiesa,
del simposio organizzato dalla
sono queste le basi spirituali
Accademia di Teologia e dedicadelleconomia sociale di mercato, cato lo scorso maggio al confronto
ratterizzata dallordo-liberalismo, che
tra il pensiero di Joseph Ratzina sua volta stato ispirato da impulErik
Peterson
ger ed Erik Peterson.
si cristiani.

morto
Jean venou

Dialogo tra teologi

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd 10 gennaio 2014

Costantinopoli risponde al documento approvato dal sinodo ortodosso russo

Cirillo e la tendenza occidentale a marginalizzare feste e valori

La discussione
sul primato nella Chiesa

Pericoloso
il disarmo spirituale

ISTANBUL, 9. Il primato dellarcivescovo di Costantinopoli non ha nulla a che fare con i dittici, i quali
semplicemente esprimono una classifica gerarchica, che in termini contraddittori il testo del patriarcato di
Mosca ammette implicitamente ma
nega esplicitamente. Se parliamo
della fonte di un primato, allora la
fonte del primato la persona stessa
dellarcivescovo di Costantinopoli,
che come vescovo uno tra pari
ma come arcivescovo di Costantinopoli primo-gerarca senza pari, primus sine paribus: si conclude cos il
documento intitolato appunto Primus sine paribus, scritto dal metropolita di Bursa, Elpidophoros Lambriniadis, esplicita risposta del patriarcato ecumenico di Costantinopoli al testo adottato dalla sessione del sinodo della Chiesa ortodossa russa svoltosi il 25 e 26 dicembre
2013 riguardante la posizione del

patriarcato di Mosca sul primato


nella Chiesa universale.
Lambriniadis, docente di teologia
alluniversit di Salonicco, critica
lisolamento scelto da Mosca
nellambito del dialogo teologico sia
con la Chiesa cattolica sia con le altre Chiese ortodosse, oltre alla mancata accettazione del cosiddetto Documento di Ravenna, firmato il 13 ottobre 2007 dalla Commissione mista
internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica romana e
la Chiesa ortodossa e intitolato Le
conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa. Comunione ecclesiale,
conciliarit e autorit. Documento
mai sottoscritto dal patriarcato di

Agli arresti
in Kazakhstan
pastori protestanti
per possesso
di libri estremisti
ASTANA, 9. Un tribunale di Astana, capitale del Kazakhstan, ha
multato due protestanti per possesso di pubblicazioni cristiane,
definite materiali estremisti. Secondo lorganizzazione Forum 18
riferisce Fides i fedeli, sanzionati nei giorni scorsi, hanno fermamente respinto le accuse. Le
udienze per decidere se i testi sono estremisti e vietarne la circolazione, avvengono senza preavviso e non esiste alcun elenco dei
libri proibiti. Sta di fatto che il
pastore cristiano presbiteriano Bakhytzhan Kashkumbayev agli arresti dal 17 maggio 2013 con laccusa di aver distribuito materiali
estremisti, in realt semplici opuscoli sulla fede cristiana. Un altro
pastore battista, Gennai Vrublevsky, accusato di possesso di libri
estremisti, che erano saggi di riflessione sulle relazioni fra islam e
cristianesimo. Il Kazakhstan ha
tre livelli di censura sulla letteratura religiosa: articoli e testi vietati
dai tribunali perch estremisti;
testi per i quali lagenzia religiosa
di Stato rifiuta di approvare la
pubblicazione, limportazione e la
distribuzione; testi od oggetti banditi senza che venga fornita nemmeno una spiegazione. Nellottobre 2013, bibbie e icone sono state
sequestrate dalla polizia in un negozio e non sono ancora state restituite. Il negoziante stato incriminato per vendita di materiale
religioso senza licenza statale.

Mosca (la sua delegazione era assente) nella parte concernente la


conciliarit e il primato a livello di
Chiesa universale. Il metropolita
contesta poi due distinzioni, legate
al concetto di primato, operate dal
sinodo ortodosso russo. La prima
la separazione fra primato ecclesiologico e primato teologico: La separazione dellecclesiologia dalla
teologia, o cristologia, avrebbe conseguenze distruttive per entrambe.
Se la Chiesa di fatto il Corpo di
Cristo e la rivelazione della vita trinitaria scrive il metropolita di
Bursa allora non possiamo parlare
di differenze e distinzioni artificiali
che frantumano lunit del mistero
della Chiesa, che ingloba allo stesso
tempo formulazioni teologiche e cristologiche. Se cos non fosse, da un
lato la vita ecclesiale sarebbe separata dalla teologia e si ridurrebbe a
unarida istituzione amministrativa e

dallaltro una teologia senza ripercussioni sulla vita e sulla struttura


della Chiesa diventerebbe una sterile preoccupazione accademica.
Il patriarcato ecumenico in disaccordo anche sulla parte nella
quale Mosca parla dei differenti livelli ecclesiologici, ovvero quello
diocesano (primato del vescovo locale), quello regionale (primato del
capo di una Chiesa autocefala) e
quello universale. Questi tre ambiti
e corrispondenti primati, per il sinodo ortodosso russo, non possono essere messi a confronto tra loro n
confondersi n tantomeno essere
trasferiti. Inoltre, le differenti forme di primato nella Chiesa sono secondarie rispetto al primato eterno

di Cristo come capo della Chiesa.


Di conseguenza il patriarcato di
Mosca contesta le alterazioni canoniche che attribuiscono a un gerarca
preminente a livello universale funzioni amministrative appartenenti a
primati che esercitano il loro ministero ad altri livelli dellorganizzazione ecclesiale. Lintenzione, secondo Lambriniadis, di rendere
il primato come qualcosa di esterno
e quindi estraneo alla persona del
primo-gerarca. Questa per noi la
ragione per cui la posizione del patriarcato di Mosca insiste cos tanto
sulla determinazione delle fonti del
primato, che differiscono sempre
dalla persona del primo-gerarca, in
modo tale che il primo-gerarca sia il
destinatario piuttosto che la fonte
del suo primato. Forse questa dipendenza comporta anche lindipendenza per il primato? Per la
Chiesa, unistituzione sempre ipostatizzata in una persona. Non potremmo incontrare mai unistituzione impersonale come il primato non
potrebbe essere compreso senza un
primo-gerarca. Occorre chiarire qui
aggiunge che il primato del primo-gerarca anche ipostatizzato dal
luogo specifico, la Chiesa locale, la
regione geografica da lui presieduta
come primo-gerarca. La Chiesa
ha sempre e sistematicamente inteso la persona del Padre come Prima
nella comunione delle persone della
Santa Trinit. Se seguissimo la logica del testo del sinodo russo, dovremmo anche affermare che Dio
Padre non lui stesso la causa senza principio della divinit e della
paternit ma diventa un destinatario
del suo proprio primato.
Nella lunga storia della Chiesa
conclude il rappresentante del patriarcato ecumenico il primo-gerarca fu il vescovo di Roma. Dopo
la rottura della comunione eucaristica con Roma, canonicamente il primo-gerarca della Chiesa ortodossa
larcivescovo di Costantinopoli. In
lui osserviamo la coincidenza di
tutte e tre i livelli di primato, vale a
dire il locale, come arcivescovo di
Costantinopoli-Nuova Roma, il regionale, come patriarca, e luniversale o mondiale, come patriarca ecumenico. Questo triplice primato si
traduce in privilegi specifici, come il
diritto di ricorso e il diritto di concedere o togliere lautocefalia, privilegio che il patriarca ecumenico ha
esercitato anche per decisioni non
ratificate dai concili ecumenici.

MOSCA, 9. Estromettere il vero significato del Natale dallo spazio


pubblico, addirittura sostituirlo con
altri nomi, pu avere conseguenze
pericolose: lo ha detto il patriarca di
Mosca, Cirillo, in unintervista alla
rete televisiva Russia-1, riportata
in sintesi da Interfax-Religion.
un atto politico, fatto di proposito
per allontanare i valori cristiani,
comprese le feste cristiane, dalla vita
delle persone. disarmo spirituale
delle masse, una tendenza estremamente rischiosa, ha spiegato il primate della Chiesa ortodossa russa,
sottolineando che il diritto individuale di professare apertamente il
cristianesimo viene violato nellO ccidente ossessionato dalla tutela
dei diritti umani. E ha menzionato
al riguardo i casi di conduttori televisivi o di infermieri non autorizzati
a indossare croci.
I valori cristiani in Europa restano, naturalmente, nella vita delle
persone, ma la tendenza politica generale, la direzione generale delllite indubbiamente anti-cristiana e
anti-religiosa. Abbiamo attraversato
unera di ateismo ha osservato Cirillo e vogliamo gridare al mondo
intero: Fermatevi, noi sappiamo
che tipo di vita .
Nellintervista, il patriarca di Mosca ha inoltre espresso preoccupazione per la situazione in Ucraina:
Prego per lUcraina, prego per
quella nazione. Mi rendo conto che
esiste la minaccia di dividere il Paese, la minaccia di una cosa diversa
dal confronto civile. Quella che osserviamo oggi una situazione rivo-

Secondo unanalisi in tutto il mondo condotta da Portes Ouvertes France

Aumenta il numero dei cristiani perseguitati


PARIGI, 9. Nel 2013 sono aumentate
le violenze contro i cristiani: la conferma emerge anche dallindice mondiale sulle persecuzioni, la classifica
annuale dei cinquanta Paesi pi colpiti stilata dallassociazione Portes
Ouvertes France. Nellambito delle
persecuzioni ha detto durante una
conferenza stampa il direttore Michel Varton lassociazione non
prende in considerazione soltanto gli
atti di violenza, ma anche le pressioni, i divieti o le discriminazioni su
base religiosa. Inoltre, lanalisi considera cinque parametri della libert,
da un punto di vista delle popolazioni cristiane, di vivere liberamente
la propria fede: nel privato, in famiglia, nelle comunit, nella Chiesa e
nella vita pubblica.
Se, per il dodicesimo anno consecutivo, la Corea del Nord rimane il
Paese dove le condizioni di vita dei

cristiani sono sempre pi pericolose


e precarie e basta avere a casa un libro o unimmagine sacra per essere
accusato di tradimento dello Stato,
la Somalia secondo Portes Ouvertes France si pone al secondo posto, poich trib e clan musulmani
condannano a morte tutti i cristiani
che incontrano. In altre nazioni
questi ultimi sono soggetti a pressioni ostili: il caso dellAfghanistan,
delle Maldive, del Mali, dellArabia
Saudita, dello Yemen, dellIran, della
Libia, dellUzbekistan e del Qatar;
in rapida ascesa anche la Tanzania
e la Nigeria. Inoltre, in trentasei
dei cinquanta Paesi presi in considerazione dallassociazione ha osservato Varton lislamismo in gran
parte responsabile della persecuzione
dei cristiani. Fra le regioni pi gravemente interessate c oggi quella
del Sahel.

Il presidente francese Hollande ai rappresentanti religiosi

Laicit punto dincontro


PARIGI, 9. I rappresentanti delle religioni contribuiscono alla vita spirituale, sociale, morale del nostro Paese, e lo Stato deve conoscere ci
che le religioni hanno da dire sui grandi temi, che possono essere anche
economici, sociali e internazionali: lo ha affermato il presidente della
Repubblica francese, Franois Hollande, ricevendo marted sera i responsabili cattolici, ortodossi, protestanti, ebraici, musulmani e buddisti del
Paese. Un incontro ormai tradizionale, per scambiarsi gli auguri per il
nuovo anno, ma che servito al capo dello Stato per ricordare lurgenza
di questioni interne (la legge sul fine vita) e internazionali (la situazione
nel Vicino Oriente), per condannare ogni intolleranza (dallantisemitismo
allislamofobia, agli atti anti-cristiani) e per ribadire limportanza della laicit, definita un punto di incontro, la regola comune che ci permette di
vivere insieme, in grado di proteggere la libert di credo e di coscienza.

Sono un morto vivente, ha dichiarato durante la conferenza stampa Joseph Fadelle, musulmano iracheno, convertito dallislam al cristianesimo nel 1987, battezzato nel
2000 e condannato a morte dalla sua
famiglia e anche dalla fatwa per questo tradimento. Fadelle, che risiede
in Francia sotto protezione, autore
di un libro dal titolo Le Prix payer
in cui racconta i pericoli incontrati a
causa della conversione.
Per quanto riguarda gli omicidi, il
direttore di Portes Ouvertes ha affermato che la Siria, alle prese con
una guerra civile, che detiene il triste
primato del numero di cristiani uccisi, a oggi ben milleduecentotredici,
balzando dallundicesimo al terzo
posto di questa triste classifica. Laumento delle persecuzioni pi evidente negli Stati cosiddetti deboli,
cio quelli che non sono in grado di
esercitare pienamente il proprio ruolo come per esempio la Somalia, la
Siria, lIraq, lAfghanistan, il Pakistan, lo Yemen e adesso anche la Repubblica Centroafricana. Secondo
Porte Ouvertes, il Pakistan ha visto
il peggior attacco contro i cristiani
dallinizio della sua creazione (1947),
con un duplice attentato suicida
alluscita della chiesa cattolica di
Ognissanti, a Peshawar, dove 89 fedeli sono stati uccisi e 140 sono rimasti feriti, il 22 settembre 2013. In
Egitto, invece, sono stati 167 gli episodi violenti di persecuzione e 492 i
tentativi di chiusura di chiese, rileva
Portes Ouvertes. I dieci Paesi dove i
cristiani hanno subito pi violenza
sono nellordine Repubblica Centroafricana, Siria, Pakistan, Egitto,
Iraq, Myanmar, Nigeria, Colombia,
Eritrea e Sudan.

luzionaria. Secondo il primate ortodosso, il principale obiettivo il


cambiamento della classe dirigente,
ma quando compaiono preti sulle
barricate a incitare il popolo questo
non un messaggio ecclesiale, poich in ogni circostanza la Chiesa dovrebbe essere al servizio della pace e
dellunit. Il patriarca ha per questo
esortato gli ucraini al dialogo, utile a
risolvere i problemi esistenti. Cirillo

ha infine ricordato che i conflitti etnici non dovrebbero portare a disordini, sollecitando a ripristinare la
calma sulla base delle leggi. Il riferimento a quelle persone che vengono in Russia e non sempre familiarizzano con la nostra cultura, le
nostre abitudini, la nostra fede religiosa, e non accettano il fatto di vivere circondate da una maggioranza
che ha idee diverse dalle loro.

Messaggio natalizio del patriarca serbo Ireneo

Perdono tra fratelli

BELGRAD O, 9. Unesortazione al
perdono reciproco e a sentirsi fratelli stata lanciata il 7 gennaio,
in occasione del Natale celebrato
dagli ortodossi che seguono il calendario giuliano, dal patriarca di
Serbia, Ireneo, il quale ha presieduto una liturgia solenne nella cattedrale di San Michele Arcangelo,
a Belgrado. Il primate riferisce
lagenzia Sir ha invitato i fedeli
a prestare speciale attenzione al
comandamento di Dio siate fecondi e moltiplicatevi. Diventare
genitori il dono pi grande fatto da Dio agli uomini, che non
dovrebbero lasciarsi coinvolgere
dalla cultura odierna che si oppone alla paternit.
Nel suo messaggio Ireneo ha salutato in modo particolare i fratelli di Kosovo e Metohija dove,
a suo avviso, le sofferenze e le ingiustizie continuano invocando
la pace del Signore per tutta la
regione. Il patriarca si rivolto
anche alle minoranze serbe che vivono negli altri Paesi dellex Jugoslavia denunciando la loro impossibilit di usare il proprio alfabeto
cirillico. Quindi ha ricordato i
fratelli che stanno soffrendo il
martirio nel Vicino Oriente, soprattutto in Siria, Egitto e Iraq,

soggetti a un genocidio spirituale


e biologico solo per il fatto di essere cristiani. Il pensiero del primate della Chiesa ortodossa serba
andato anche alle migliaia di
profughi che passano un Natale
triste piangendo i propri cari senza
un tetto, al freddo, e rifugiati in
deplorevoli tendoni. Ireneo ha
lanciato un appello per la liberazione dei religiosi e delle suore rapiti in queste regioni e dellarcivescovo di Ohrid, Jovan, metropolita
di Skopje, da tempo detenuto ingiustamente in Macedonia.

Il Presidente S.E.R. il Card. Giuseppe Bertello, il Segretario Generale


Mons. Fernando Vrgez, L.C., con
tutto il personale del Governatorato
dello Stato della Citt del Vaticano,
partecipano al dolore della famiglia
per la dipartita del

Comm.

ELIO CORTELLESSA
e ne ricordano il lungo servizio presso i giardini vaticani.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 10 gennaio 2014

pagina 7

Giuseppe Lazzati e la mistica del laico

Aperto dal cardinale De Paolis il capitolo straordinario dei Legionari di Cristo

Gomito a gomito
con gli altri

Sofferenza
che purifica

di PIERGIORGIO CONFALONIERI*
Con il decreto sulleroicit delle virt, promulgato da Papa Francesco il
5 luglio scorso, si conclusa una fase importante della causa di canonizzazione del venerabile Giuseppe
Lazzati, la cui fama di santit aveva
originato linchiesta diocesana nel
1994. Il 6 novembre scorso, aprendo
a
Milano
lanno
accademico
dellUniversit Cattolica del Sacro
Cuore, il cardinale arcivescovo Angelo Scola ne ha dato pubblico annuncio nella basilica di SantAmbrogio, affermando che ormai manca
solo un miracolo, ottenuto per sua
intercessione, perch Giuseppe Lazzati possa essere dichiarato beato
per la Chiesa.
Levento ha suscitato vasta eco
anche nei media perch la memoria
di Lazzati (Milano 1909-1986) ancora molto viva grazie alla sua intensa attivit di uomo di cultura, di
politico ed educatore, oltre che a
una limpida testimonianza evangelica. Non si potrebbe per coglierne
pienamente la figura prescindendo
dal suo centro ispiratore: la profonda piet. Infatti, Giuseppe Lazzati,
secondo le costituzioni dellIstituto
Secolare Cristo Re che fond nel
1939 insieme ad alcuni amici per vivere una consacrazione da laici, e
che tuttora presente in Italia e in
alcune parti del mondo ha sempre messo la preghiera al primo posto: da studente e militante di Azione cattolica, come costituente e deputato, durante la direzione del
quotidiano LItalia, da rettore
dellUniversit Cattolica del Sacro
Cuore, nelle ore liete ma persino nei
lager nazisti e nella malattia, fino al
momento di avviarsi verso la Casa
del Padre.
Una fedelt coltivata discretamente, giorno per giorno, senza peraltro
estraniarsi dal mondo, ravvivata nei
ritiri spirituali mensili per meglio
ascoltare la voce del Maestro interiore. Ci presumeva una sapiente
architettura delle proprie giornate,
perch gli impegni non fossero un
alibi per sottrarre il tempo da dedicare al Signore, n daltra parte perch la preghiera fosse evasione. Perci gli riusciva di esprimere unesistenza pienamente integrata, frutto
di unarmonica sintesi.
Numerose sono le testimonianze
di questo laico a tutto tondo, che
non poteva passare inosservato e diventava paradigmatico. Come quando lo si vedeva scendere in fretta
dal treno, dopo una notte di viaggio
nella spola settimanale tra Roma e

GERUSALEMME, 9. La visita ai Luoghi Santi, lincontro con tante comunit cristiane e con i Pastori a cui
sono affidate, ci hanno fatto sentire
forte la responsabilit che ci assumiamo qui, con tutti voi, ad amare
questa Terra Santa e le persone che
la abitano, a pregare per la pace, a
far conoscere la realt e le tensioni
che la percorrono, a rafforzare le relazioni e lamicizia attraverso i pellegrinaggi, ma anche attraverso esperienze di volontariato, di condivisione a lungo termine con gli scambi e
i gemellaggi tra le nostre Ac diocesane, le nostre Chiese locali e le parrocchie della Terra Santa. il passaggio centrale della lettera che
Franco Miano, presidente dellAzione cattolica (Ac) italiana, ha indirizzato a tutta lassociazione a conclusione del pellegrinaggio nazionale in
Terra Santa svoltosi dal 30 dicembre
al 6 gennaio. Iniziativa intrapresa
con lintento di pregare per la pace
in Medio Oriente e nel mondo,
nella terra dove nato il Principe
della pace e a cinquantanni dallo
storico viaggio compiuto nel 1964 da
Papa Paolo VI e sulla scia dei pellegrinaggi del beato Giovanni Paolo II
e di Benedetto XVI.
Significativamente come mette
in risalto un comunicato dellorganizzazione ecclesiale la conclusione del pellegrinaggio coincisa con
lannuncio da parte di Papa Francesco del suo pellegrinaggio sui luoghi
di Ges, dal 24 al 26 maggio prossimi. Viaggio del quale, annota Miano, abbiamo potuto cogliere ovunque la gioia, la commozione e la trepidazione dellattesa.

Milano, per partecipare alla messa


celebrata nella chiesa pi vicina, oppure assorto davanti al Santissimo,
nella chiesetta di San Raffaele presso il Duomo di Milano, prima di
assolvere i suoi impegni di rettore
della Cattolica.
Sono pure i commilitoni a ricordare che persino nella promiscuit
del campo di concentramento, Lazzati ricavasse spazi per mantenersi
raccolto, conservando addirittura le
specie eucaristiche sotto la giacca
per evitare perquisizioni improvvise,
riconoscendo come fosse proprio
Lazzati tra i primi, in quelle condizioni impossibili, a dar vita a momenti formativi per mantenere alto
il morale e non spegnere la fiamma
della speranza.
Una piet non ricercata n tantomeno intimistica, ma educatasi alla
scuola liturgica, a gomito a gomito
con tutti gli altri fedeli sparsi tra i
banchi, dove confesser un giorno
a un amico sacerdote si impara a
sentirsi realmente popolo di Dio e a
diventare figli di un unico Padre. In
ultima analisi, lascesi del cristiano
comune ma non per questo esercizio
meno esigente che in lui diventava
possibile e quindi suscitava anche
negli altri il desiderio di tenere il
medesimo passo.
Secondo Lazzati, la preghiera
una legge costitutiva del nostro spirito, come lo il respiro per lorganismo: la Sacra Scrittura ci propone

infatti unorazione incessante. Egli


cercava di alimentarla innanzitutto
con lassiduo ascolto della Parola
che, anche grazie ai suoi studi, gli
giungeva attraverso lapporto dei
Padri della Chiesa. Al centro una
personale e intensa amicizia con il
Signore Ges, alla cui sequela aveva
deciso di aderire per sempre, che si
concretizzava nella partecipazione al
mistero eucaristico. A ci si aggiungeva il ricorso frequente allo Spirito
Santo perch, come amava dire citando il libro della Sapienza, senza
lassistenza divina non si nemmeno capaci di comprendere le cose alla nostra portata. A suo dire, ci deve valere soprattutto per i laici,
chiamati a trattare e a ordinare le
realt temporali secondo Dio come
insegna il concilio, specie per chi
deve governare la plis, per cui
imprescindibile possedere, oltre le
competenze specifiche, anche unottica sapienziale che sappia far vedere tutto con lo stesso sguardo del
Creatore.
I figli spirituali di Lazzati hanno
voluto porre unemblematica epigrafe nel luogo dove egli riposa, presso
leremo di San Salvatore di Erba
(Como): Il cristiano nel tempo
rivelazione del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
*Postulatore
della causa di canonizzazione

Un esame di coscienza sul passato,


con la verifica del cammino percorso in questi ultimi tre anni non senza una dimensione penitenziale; la
nomina dei nuovi superiori; la revisione delle costituzioni che saranno
poi presentate al Papa per lapprovazione definitiva. Sono i tre momenti principali del capitolo generale straordinario dei Legionari di Cristo. I lavori si sono aperti l8 gennaio con la messa celebrata dal cardinale Velasio De Paolis, che fu nominato delegato pontificio per accompagnare i Legionari di Cristo
nel cammino di rinnovamento, in
seguito alle note sofferenze.
Le parole fiducia e fedelt sono state ripetute dal delegato pontificio nellomelia proprio per rimarcare limportante cammino compiuto finora e per incoraggiare i passi
che verranno. Credo che siate contenti ha detto il cardinale rivolgendosi direttamente ai capitolari
per avere confermato il vostro s al
Signore. Avete sofferto molto, dentro di voi e fuori di voi. Avete sofferto la vergogna di essere accusati,
guardati con sospetto e dessere
esposti alla pubblica opinione, anche allinterno della Chiesa. Avete
saputo accettare questa sofferenza
per amore della vostra vocazione,
per amore della Chiesa e della Legione.
La sofferenza ha proseguito il
cardinale De Paolis vi ha purificati, vi ha maturati, vi ha fatto fare
lesperienza della grazia del Signore
e del suo amore, che vi ha chiamati
a parteciparte al mistero della redenzione meditante la croce e il dolore. Avete partecipato al dolore di
quelli che hanno sofferto a causa di
alcuni membri della Legione. Avete
scelto ha detto ancora lunico
modo che il Vangelo conosce per la
redenzione del male: non la fuga,
non il rifiuto, non la condanna degli altri, ma la partecipazione, la solidariet, lamore che entra nello
stesso peccato e nello stesso dolore
per redimerlo dallinterno.
In particolare, il cardinale ha riaffermato anche che la revisione delle costituzioni non semplicemente un impegno tecnico ma
accompagnata da un cammino di
esame di vita, di revisione e di rinnovamento spirituale dellistituto.
Pertanto, ha proseguito, le costituzioni che vi darete non saranno
semplicemente un codice di leggi
che vi unisce solo esternamente nella disciplina; ma sar un testo
espressione di una comune vocazione, di un comune ideale, di una co-

mune missione, di un comune percorso di santit; sar un impulso di


una comune tensione verso la realizzazione del progetto di Dio sulla
congregazione e su ciascuno di voi,
per la gloria di Dio, il servizio alla
Chiesa e alla Legione.
Infatti il cuore delle costituzioni
il carisma o il patrimonio spirituale dellIstituto. Il Papa, mentre ci ha
indicato che lo scopo principale del
cammino percorso e del capitolo
doveva essere la revisione e lapprovazione delle costituzioni, ha sottolineato anche che in tale lavoro doveva essere approfondito il carisma
stesso dellIstituto. Di fatto le costituzioni ha proseguito il cardinale
De Paolis devono contenere la
stessa vocazione e identit dellistituto (carisma o patrimonio spirituale) e le norme fondamentali per la
sua protezione e la sua promozione
e sviluppo. stata questa la preoccupazione che si avuta nella redazione del testo e che il capitolo deve
avere nellapprovare il nuovo testo
da sottoporre al Santo Padre.
Il cardinale ha ricordato che se
lo scopo principale del capitolo
lapprovazione delle costituzioni,
non meno importante la nomina
del governo dellIstituto. Compito
primario infatti dei superiori quello di custodire e promuovere lo stesso carisma dellIstituto; il carisma
non garantito se non nel servizio
dellautorit, esercitata nello spirito
evangelico e nella fedelt alle norme
della Chiesa.
un punto al quale, ha spiegato,
si deve dare sempre speciale attenzione. Particolarmente da parte vostra, che su questo aspetto avete
una storia di sofferenza, che importante non dimenticare. stato
questo un tema sul quale il nuovo
testo costituzionale stato attento e
vigilante. Tuttavia si sa che le leggi
anche se ben fatte sono importanti,
ma non bastano se non vi uno
spirito nuovo. Ed questo spirito
nuovo che voi siete chiamati a coltivare e a far crescere dentro di voi
quando sarete chiamati a darvi i
nuovi superiori. Bisogna avere veramente un cuore nuovo, sia da parte
degli elettori che degli eletti. Per
quanto dipende da voi ha detto
abbiate presente soltanto Dio e il
bene della Chiesa e della Legione e
scegliete solo chi voi ritenete i pi
degni ed idonei per il ministero
dellautorit. Per questo necessario
liberare il cuore da risentimenti, gelosie e invidie; liberare la memoria
per non sentirsi appesantiti da ricordi che fanno soffrire e accecano.

Il delegato pontificio, nellomelia,


ha voluto anche ribadire lattenzione della Chiesa che vi ha accompagnato, particolarmente attraverso il
Papa Benedetto XVI che, nel momento pi tragico forse della vostra
storia, ha avuto fiducia in voi credendo nella vostra capacit di rinnovamento e di fedelt al Signore.
E attraverso lattuale Sommo Pontefice Papa Francesco, che ha voluto
essere presente in questo momento
importante della vostra storia.
Proprio in occasione dellapertura
del capitolo straordinario, il cardinale De Paolis ha presentato, in unintervista a padre Federico Lombardi
per Radio Vaticana, il cammino
compiuto nel corso dei tre anni e
mezzo del suo mandato come delegato pontificio e ha indicato anche
gli obiettivi e le aspettative del
capitolo, riprendendo e approfondendo i temi centrali affrontati
nellomelia della messa di apertura.
Il compito del delegato, ha spiegato anzitutto, stato quello di guidare il rinnovamento della Legione
di Cristo, contando sullimpegno religioso della gran parte dei suoi
membri. In particolare il cardinale
ha affermato che i punti nodali della revisione delle costituzioni hanno
riguardato lautorit e il suo esercizio nel governo e nella vita della
congregazione.
Secondo il delegato pontificio,
molto importante stata poi la riflessione sul patrimonio dellIstituto, cio sugli elementi istituzionali
che lo caratterizzano e identificano
nella sua realt spirituale ed ecclesiale. Si delinea cos una vocazione
a vivere il mistero di Ges che annuncia il regno, con la spiritualit
tipica della regalit di Cristo che regna dalla Croce, accompagnata da
una viva piet eucaristica e mariana
e dallorientamento apostolico. Questa vocazione ha spiegato ancora
il porporato nellintervista si articola in forme specifiche per i religiosi sacerdoti, i laici consacrati e i
laici. In questa prospettiva, ha ribadito, molto importante vedere la
Legione, composta da religiosi sacerdoti, non come realt isolata, ma
inserita, secondo modalit da definire ulteriormente, nel contesto pi
ampio del grande movimento del
Regnum Christi. Nellintervista il
cardinale ha anche assicurato che il
passaggio di pontificato non ha ritardato il cammino avviato, perch
Papa Francesco stato tempestivamente informato e ha approvato la
sua prosecuzione compresa la convocazione del capitolo.

LAzione cattolica italiana nei luoghi di Ges

Missione del coordinamento dei vescovi di Europa e Stati Uniti

Chiamati alla responsabilit

Per la giustizia e la pace

In particolare, sempre il presidente dellAc, ricorda come abbiamo


accolto lannuncio del pellegrinaggio del Papa a Betlemme dove ci
troviamo alla conclusione del pellegrinaggio nazionale per celebrare
lEpifania con la comunit locale e
con gli altri pellegrini, qui dove arrivarono i Magi da Oriente: Al vedere la stella, provarono una gioia
grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre,
si prostrarono e lo adorarono. Poi
aprirono i loro scrigni e gli offrirono
in dono oro, incenso e mirra (Matteo, 2, 11). Nella notte dellEpifania,
nel silenzio della grotta della Nativit abbiamo pregato secondo il desiderio del Papa e invitiamo tutti voi
a inserire questa intenzione di preghiera nella vostra preghiera quotidiana e nelle prossime assemblee
che celebreremo.
Nel testo, Miano sottolinea nello
specifico la responsabilit che
lAzione cattolica chiamata ad assumere, intensificando lamicizia con
i cristiani della Terra Santa, attraverso impegni concreti quali la tradizionale colletta Pro Terra Sancta del
Venerd santo, la scelta personale
del pellegrinaggio e la disponibilit
associativa allincontro, al gemellaggio. Sono legami di vita buona
si legge nella lettera che ci fanno
crescere insieme, che ci fanno sperimentare la cattolicit, la tensione
allunit dei cristiani, la vocazione al
dialogo che nel cuore dei credenti.
Invito tutti a pregare per la pace nel
mondo, soprattutto in Siria e nel
Medio Oriente.

Miano ricorda inoltre come il pellegrinaggio sia come una cifra della
vita di ciascuno di noi in cammino
verso il Signore e con il Signore che
ci mostra il Padre e ci rende fratelli.
Il Signore ha scelto questa terra per
incarnarsi, ha camminato su queste
strade da solo, con Maria e con gli
apostoli, da Nazareth a Gerusalemme attraversando la Samaria, sceso
dal Monte degli Ulivi verso il tempio, lungo la via dolorosa fino al
Calvario, tornato Risorto lungo il
mare di Galilea. Anche noi siamo
chiamati a vivere fino in fondo la logica dellincarnazione, secondo le
beatitudini. Il presidente dellAzione cattolica sottolinea poi come in
questa terra che chiede fraternit e

pace ci sentiamo tutti a casa, poich


in questa terra tutti siamo nati: in
questi giorni, nel condividere il quotidiano dei popoli e delle religioni
che la abitano, in particolare della
comunit cristiana, sono risuonate
nel nostro cuore le parole del messaggio per la Giornata mondiale
della pace che abbiamo celebrato a
Gerusalemme: Sorge spontanea la
domanda: gli uomini e le donne di
questo mondo potranno mai corrispondere pienamente allanelito di
fraternit, impresso in loro da Dio
Padre? Riusciranno con le loro sole
forze a vincere lindifferenza, legoismo e lodio, ad accettare le legittime differenze che caratterizzano i
fratelli e le sorelle?.

Dopo lannuncio della visita del Papa

La gioia degli ordinari cattolici


di Terra Santa
GERUSALEMME, 9. stato accolto con gioia dagli ordinari cattolici di
Terra Santa lannuncio che Papa Francesco ha fatto durante lAngelus di
domenica scorsa riguardo alla sua prossima visita in Giordania, Palestina
e Israele, che si svolger dal 24 al 26 maggio. Gli ordinari, in un comunicato, si sono detti certi non solo del riscontro internazionale che avr
questo avvenimento, ma anche del messaggio di amore e di fratellanza
che il Papa porter a tutti gli abitanti dei Paesi che andr a visitare.
Gli ordinari cattolici di Terra Santa, inoltre, nellesprimere la loro immensa gioia per la decisione del Papa, sottolineano che lo scopo principale di questa visita quello di diffondere uno spirito di amore, collaborazione e pace tra gli abitanti della regione, e di rafforzare le relazioni
tra i figli delle differenti religioni, come pure di consolidare il lavoro ecumenico tra cristiani delle diverse Chiese.

ROMA, 9. Allindomani del gioioso


annuncio di Papa Francesco sulla
sua prossima visita apostolica in
Terra Santa, luned scorso riferisce Radio Vaticana iniziata la
consueta missione annuale dei vescovi del Coordinamento per la
Terra Santa la quale valuter la situazione attuale dei fedeli cristiani
nella regione.
Una delegazione di vescovi e di
esperti europei e nordamericani, a
sostegno della Terra Santa, si riunir in Israele e in Palestina, per
aggiornarsi sulle realt sociali, politiche ed ecclesiali della zona, per
discutere sulle vie per sostenere pi
efficacemente iniziative di giustizia
e di pace, per analizzare i diversi
lavori e progetti della Chiesa locale
e delle agenzie cattoliche, e per manifestare un concreto supporto alla
missione della nunziatura apostolica per quanto riguarda gli accordi
fondamentali e di base.
Seguendo i diversi appelli di Papa Francesco per la pace nella martoriata regione, la delegazione avr
unattenzione particolare alla grave
situazione delle popolazioni della
Siria, della Repubblica Centroafricana e del Sud Sudan, dove linsidia della guerra non sembra purtroppo svanire.
In vista delle prossime tappe del
viaggio annunciato da Papa Francesco, dal 24 al 26 maggio, ad Amman, Betlemme e Gerusalemme, i
vescovi incontreranno le comunit
cattoliche locali insieme al patriarca
di Gerusalemme dei Latini, Fouad
Twal, al nunzio apostolico in Israe-

le e in Cipro e delegato apostolico


in Gerusalemme e Palestina, arcivescovo Giuseppe Lazzarotto, e al custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa.
Sar per tutti un grande momento di speranza. Papa Bergoglio
ha sottolineato monsignor Lazzarotto vuole fare in questo viaggio
memoria dellincontro, cinquantanni fa, tra Paolo VI e il patriarca Atenagora. Lo stesso Paolo VI defin
quellabbraccio un colpo di aratro
che seppe dissodare il terreno, allora duro, del dialogo. bene ricordare, infatti, che quellincontro port, un anno dopo, alla dichiarazione comune che cancellava le scomuniche reciproche risalenti a quasi
mille anni prima, quelle che avevano aperto il Grande Scisma tra
Chiesa dOriente e Chiesa dO ccidente.
Secondo il nunzio apostolico,
questa visita aprir ulteriori nuovi
solchi, sperando che il terreno lavorato in maniera nuova e diversa
possa produrre un raccolto pi abbondante.
Le giornate saranno scandite da
numerosi momenti di preghiera,
dalla
celebrazione
quotidiana
delleucaristia e da incontri con le
comunit locali.
La visita dei vescovi del Coordinamento per la Terra Santa si concluder venerd 17 gennaio a Gerusalemme con una celebrazione al
Santo Sepolcro e con una conferenza stampa nella sede del patriarcato
di Gerusalemme dei Latini.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd 10 gennaio 2014

Messa del Papa a Santa Marta

Delineato dal cardinale Turkson nelle Filippine

Lamore non una telenovela

Il ruolo delluniversit
per formare
politici cattolici

Il vero amore non quello delle telenovele. Non fatto di illusioni. Il


vero amore concreto, punta sui fatti e non sulle parole; sul dare e non
sulla ricerca di vantaggi. La ricetta
spirituale per vivere lamore fino in
fondo nel verbo rimanere, un
doppio rimanere: noi in Dio e Dio
in noi. Papa Francesco, nella messa
celebrata nella cappella della Casa
Santa Marta gioved mattina, 9 gennaio, ha indicato nella persona di
Ges Cristo, Verbo di Dio fatto uomo, il fondamento unico del vero
amore. questa verit, ha detto, la
chiave per la vita cristiana, il criterio dellamore.
Come di consueto il Pontefice ha
preso le mosse per la sua meditazione dalla liturgia del giorno, in particolare dalla prima lettura (1 Giovanni 4, 11-18) dove si trova pi volte
una parola decisiva: rimanere.
Lapostolo Giovanni, ha detto il Papa, ci dice tante volte che dobbiamo rimanere nel Signore. E ci dice
anche che il Signore rimane in noi.
In sostanza afferma che la vita cristiana proprio rimanere, questo
doppio rimanere: noi in Dio e Dio
in noi. Ma non rimanere nello
spirito del mondo, non rimanere nella superficialit, non rimanere nella
idolatria, non rimanere nella vanit.
No, rimanere nel Signore!. E il Signore, ha spiegato il Papa, contraccambia questo nostro atteggiamento e cos Lui rimane in noi. Anzi
prima Lui a rimanere in noi che,
invece, tante volte lo cacciamo via
e cos non possiamo rimanere in
Lui.

Carit nascosta
di Paolo VI
Un grande Papa, lo scopriremo domani. Cos, nellagosto 1978, un settimanale italiano titolava il servizio
sulla morte di Paolo VI. E nel sommario aggiungeva: Sar il futuro a
farci ritenere grande il suo pontificato. Merito suo se le lacerazioni
fra Chiesa e popoli sono meno
drammatiche.
Quel titolo fu quanto mai azzeccato: la grandezza di Papa Montini
ancora oggi poco conosciuta, o
non lo in tutta la sua dimensione. Ne ulteriore testimonianza il
ventunesimo titolo sul Pontefice
pubblicato da monsignor Leonardo
Sapienza dal 1992: Paolo VI, uomo
sacerdote, Papa (Roma, 2013, Edizioni Viverein, pagine 36, euro 5).
Il motivo di questa scelta lo spiega
lo stesso reggente della Prefettura
della casa pontificia: La mia vita
sacerdotale confessa lautore
nata, si formata sotto il pontificato di Paolo VI, e si nutrita del
suo insegnamento. Un dettaglio
che si trasforma via via in unimpronta in tutte le pagine dei suoi
componimenti. Tra laltro sempre

in grado di offrire al lettore novit,


curiosit e inediti.
Questa volta i riflettori sono accesi sulla carit nascosta di Montini, quella che esercitava nella quotidianit e legata a episodi sconosciuti. Come quello del 1971,
quando per aiutare il Pakistan
inondato, ai contributi ufficiali
egli volle aggiungere il ricavato di
unasta sulla sua croce pettorale.
Lacquist un costruttore di Monaco di Baviera per dieci milioni di
lire.
Ma i suoi erano interventi anche
pi minuti, pi diretti come la generosa donazione del 17 febbraio
1971 ai coniugi Luzzi, che gli avevano presentato i loro quattro gemelli. Erano originari di Cave, avevano gi un altro figlio e non si
potevano certo definire benestanti.
Tanti altri episodi sconosciuti
sono elencati nel libro, ma tanti
altri ancora assicura lautore
sono pronti per essere divulgati.
Il prossimo libro quasi pronto
per la stampa.

Chi rimane nellamore rimane in


Dio e Dio rimane in lui scrive ancora Giovanni che, ha affermato il
Papa, ci dice in pratica come questo rimanere lo stesso di rimanere
nellamore. Ed una cosa bella
sentire questo dellamore! ha aggiunto, mettendo per in guardia:
Guardate che lamore di cui parla
Giovanni non lamore delle telenovele! No, unaltra cosa!. Infatti,
ha spiegato il Pontefice, lamore
cristiano ha sempre una qualit: la
concretezza. Lamore cristiano concreto. Lo stesso Ges, quando parla
dellamore, ci parla di cose concrete:
dare da mangiare agli affamati, visitare gli ammalati. Sono tutte cose
concrete perch, appunto lamore
concreto. la concretezza cristiana.
Papa Francesco ha quindi avvertito: quando non c questa concretezza si finisce per vivere un cristianesimo di illusioni, perch non si
capisce bene dove il centro del
messaggio di Ges. Lamore non
arriva a essere concreto e diventa
un amore di illusioni. una illusione anche quella che avevano i
discepoli quando, guardando Ges,
credevano che fosse un fantasma
come racconta il passo evangelico di
Marco (6, 45-52). Ma, ha commentato il Papa, un amore di illusioni,
non concreto, non ci fa bene.
Ma quando succede questo?
la domanda posta dal Papa per comprendere come si cada nellillusione
e non nella concretezza. E la risposta, ha detto, si trova chiarissima nel
Vangelo. Quando i discepoli pensano di vedere un fantasma, ha spiegato il Pontefice citando il testo, dentro di s erano fortemente meravigliati perch non avevano compreso
il fatto dei pani, la moltiplicazione
dei pani: il loro cuore era indurito.
E se tu hai il cuore indurito, non
puoi amare. E pensi che lamore
figurarsi cose. No, lamore concreto!.
C un criterio fondamentale per
vivere davvero lamore. Il criterio
del rimanere nel Signore e il Signore
in noi ha affermato il Papa e il
criterio della concretezza cristiana
lo stesso, sempre: il Verbo venuto
in carne. Il criterio la fede
nellincarnazione del Verbo, Dio
fatto uomo. E non c un cristianesimo vero senza questo fondamento. La chiave della vita cristiana la
fede in Ges Cristo Verbo di Dio
fatto uomo.
Papa Francesco ha anche suggerito il modo di conoscere lo stile
dellamore concreto, spiegando che
ci sono alcune conseguenze di questo criterio. Ne ha proposte due.
La prima che lamore pi nelle
opere che nelle parole. Lo stesso Ges lha detto: non quelli che mi dicono Signore Signore, che parlano
tanto, entreranno nel Regno dei cieli; ma quelli che fanno la volont di
Dio. Linvito dunque a essere
concreti facendo le opere di
D io.
C una domanda che ciascuno
deve porre a se stesso: Se io riman-

go in Ges, rimango nel Signore, rimango nellamore, cosa faccio non


cosa penso o cosa dico per Dio o
cosa faccio per gli altri?. Dunque
il primo criterio amare con le
opere, non con le parole. Le parole, del resto, le porta via il vento:
oggi ci sono, domani non ci sono.
Il secondo criterio di concretezza proposto dal Papa : nellamore pi importante dare che ricevere. La persona che ama d, d cose, d vita, d se stesso a Dio e agli
altri. Invece la persona che non
ama e che egoista cerca sempre di
ricevere. Cerca sempre di avere cose,
avere vantaggi. Ecco, allora, il consiglio spirituale di rimanere col cuore
aperto, non come era quello dei discepoli che era chiuso e li portava
a non capire. Si tratta, ha affermato
ancora il Papa, di rimanere in Dio
cos Dio rimane in noi. E rimanere
nellamore.
Lunico criterio per rimanere
nella nostra fede in Ges Cristo Verbo di Dio fatto carne: proprio il mistero che celebriamo in questo tempo. E ha poi riaffermato che le
due conseguenze pratiche di questa
concretezza cristiana, di questo criterio, sono che lamore pi nelle
opere che nelle parole; e che lamore
pi nel dare che nel ricevere.
Proprio guardando il Bambino,
in questi tre ultimi giorni del tempo
di Natale, guardando il Verbo che
si fatto carne, Papa Francesco ha
concluso lomelia invitando a rinnovare la nostra fede in Ges Cristo
vero Dio e vero uomo. E chiediamo
la grazia ha auspicato che ci dia
questa concretezza di amore cristiano per rimanere sempre nellamore
e dunque facendo in modo che Lui
rimanga in noi.

Aprire nuovi spazi di immaginazione intellettuale al di l della logica del mercato e cercare di aiutare le persone a superare la separazione debilitante tra fede e vita.
Sono due dei principali compiti
che le universit cattoliche dovrebbero portare avanti nella formazione dei laici impegnati in politica.
Li ha indicati il cardinale Peter
Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace, nel corso
della conferenza nazionale degli
atenei cattolici delle Filippine,
apertasi gioved 9 gennaio a
Davao. Dedicato al cinquantesimo
anniversario della Pacem in Terris,
lincontro, si concluder sabato 9.
Nella sua ampia relazione il porporato ha riproposto i principi fondamentali della dottrina sociale
della Chiesa e il magistero dei pontefici, a partire dallenciclica di
Giovanni XXIII per giungere ai pi
recenti pronunciamenti di Papa
Francesco. Articolando la propria
riflessione in tre parti, il presidente
di Iustitia et Pax ha analizzato come attraverso la ricerca, limpegno
sociale e linsegnamento, gli atenei
possono sostenere la formazione
dei cattolici in politica. In primo
luogo, per sottolineare limportanza della ricerca universitaria, ha offerto esempi concreti di come essa
costituisca una risorsa imprescindibile nella preparazione della classe
dirigente di un Paese. Gli atenei
ha detto devono mantenere un
impegno non negoziabile per la ricerca della verit. Soprattutto oggi,

in un mondo orientato dai media,


la ricerca universitaria deve saper
leggere dietro i titoli urlati, per far
brillare la luce della verit su
quelle che sono considerate la principali sfide politiche di questa generazione: le guerre, leconomia
politica, la povert, le migrazioni
umane e la crisi ecologica. A tal
fine i ricercatori sono chiamati a
sviluppare nuovi metodi per leggere e interpretare la realt, mentre le
universit dovrebbero svolgere un
ruolo di mediazione oltre che di
promozione di legami di amicizia
tra studiosi e professionisti della
politica, come avviene per esempio
nel Catholic parliamentary liaison
office in Sud Africa e allIstituto
di formazione politica Pedro
Arrupe di Palermo. In secondo
luogo, quanto allimpegno sociale,
il relatore ha ravvisato la necessit
che gli atenei si sforzino di porre
in pratica nei luoghi in cui si trovano ci che la ricerca porta alla luce
sullambiente circostante.
Infine il cardinale Turkson ha
auspicato per le universit una rinnovata capacit di educare le nuove generazioni a pensare in modo
critico e anche a trasmettere le
competenze necessarie per agire nel
campo dei valori condivisi e del
bene comune. Ma poich oggi
sempre pi necessario essere anche
professionalmente e tecnicamente
competenti, gli atenei dovrebbero
insegnare agli studenti a creare una
sintesi armonica e ordinata tra valori spirituali ed elementi scientifici, tecnici e professionali.

Inizio della missione


del nunzio apostolico in Gambia
Monsignor Mirosaw Adamczyk, arcivescovo titolare di Otriculum,
arrivato a Banjul il 1 novembre; ad
accoglierlo erano presenti un funzionario del Protocollo del ministero degli Affari esteri, il signor Pierre Sarr, responsabile per le relazioni
Chiesa-Stato, e monsignor Robert
Ellison, C.S.SP., vescovo di Banjul.
La cerimonia di presentazione delle
lettere credenziali ha avuto luogo
marted 5 novembre. Nel pomeriggio, il nunzio apostolico stato ricevuto dal ministro degli Affari
esteri, dottor Aboubacar A. Senghore, al quale ha consegnato copia
delle lettere credenziali. Quindi, accompagnato dal direttore del Protocollo, monsignor Adamczyk giunto alla State House dove stato introdotto a Sua Eccellenza Sheikh
professor Alhaji dottor Yahya A.J.J.
Jammeh, presidente della Repubblica del Gambia.
Il capo dello Stato ha elogiato il
contributo della Chiesa cattolica nel

campo delleducazione, rilevando


che intere generazioni nel Paese,
senza distinzione di religione, hanno ricevuto una buona formazione
grazie al prezioso aiuto delle scuole
cattoliche. Il Signor Jammeh ha
sottolineato, con soddisfazione, il
rispetto e la libert religiosa che esistono in Gambia e che fanno parte
anche delle priorit del suo Governo. Infine, il presidente ha chiesto
al nuovo nunzio di trasmettere al
Santo Padre Francesco il suo sincero apprezzamento insieme ai suoi
migliori auguri natalizi.
Da parte sua, il rappresentante
pontificio, dopo aver ringraziato il
capo dello Stato, gli ha presentato i
voti augurali del Sommo Pontefice.
Larcivescovo Adamczyk ha assicurato la sollecitudine e la preghiera
di Papa Francesco per tutto il popolo del Gambia e ha sottolineato
che la Chiesa apprezza il clima di
rispetto e di tolleranza del quale
godono i cattolici nel Paese.

La radio e la televisione nazionali, come pure i giornali quotidiani,


hanno dato notizia dellavvenuta
cerimonia. In precedenza, domenica 3 novembre, nella chiesa di Santa Teresa, la parrocchia centrale della capitale, il nuovo nunzio apostolico ha celebrato la messa di ringraziamento, durante la quale il vescovo di Banjul lo ha presentato alla
Chiesa locale. In tale occasione,
monsignor Adamczyk ha visitato
anche varie istituzioni diocesane,
fra cui, lufficio per lEducazione
cattolica e il Development Catholic
Office. Nel Centro pastorale diocesano, il rappresentante pontificio ha
incontrato le delegazioni dei laici
delle parrocchie della diocesi di
Banjul come pure quasi tutti i sacerdoti e le religiose della capitale.
Infine, ha celebrato leucaristia nel
seminario minore Saint Peter, dove
attualmente studiano dodici seminaristi.

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