Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
JOHN GERARD
Autobiografia di un gesuita dei tempi di
Elisabetta
Titolo originale:
JOHN GERARD
The Autobiography of an Elizabethan
EDIZIONI PAOLINE ROMA 1963
INDICE
Presentazione di Graham Greene
Introduzione di Philip Caravan 8
Prefazione dell'Autore
14
I Primi anni
II
Lo sbarco 26
III Grimston 37
IV Lawshall 45
V Braddocks 55
VI Perquisizione a Baddesley Clinton
61
VII Padre Oldcorne 68
VIII Peine forte et dure 76
IX Perquisizione a Braddocks 85
X Arresto 91
XI In carcere 99
XII Clin 105
XIII Il sillogismo del Decano 120
XIV Alternativa mortale 128
XV Tortura nella torre
135
XVI Corrispondenza clandestina
148
XVII La fuga 162
XVIII
Londra e Harrowden 174
XIX Il prete John
186
XX Partita a carte con Sir Everard 201
XXI Amici a corte 212
279
15
258
279
PRESENTAZIONE
di GRAHAM GREENE
Questa
279
INTRODUZIONE
di PHILIP CARAMAN
Nella sua prefazione John Gerard dice di aver scritto per ordine dei suoi
superiori questo resoconto dei diciotto anni da lui trascorsi in Inghilterra.
Tale ordine fu impartito probabilmente nella primavera del 1609, quattro
anni dopo l'esecuzione di Henry Garnet, ultimo evento menzionato nel
testo. Ristabilitosi dalla tensione fisica e mentale degli ultimi mesi
trascorsi in Inghilterra, John Gerard si trovava, a quel tempo, a Lovanio,
dove cooperava a preparare i novizi inglesi della Compagnia di Ges per la
missione che egli aveva appena abbandonato. Nulla sappiamo dell'origine
di questo ordine. probabile per che, nelle conversazioni coi novizi,
Gerard raccontasse frequentemente episodi di preti perseguitati, di torture
e di eroismi quotidiani, di cui furono protagonisti i suoi amici appartenenti
al laicato inglese. Pu darsi benissimo che uno dei suoi ascoltatori abbia
avuto la felice idea di suggerire al Generale dei gesuiti di ordinargli di
scrivere un resoconto della sua vita missionaria in Inghilterra.
Dal testo risulta evidente che Gerard stava gi scrivendo in privato la
narrazione delle sue avventure per i suoi confratelli gesuiti e, forse in
primo luogo, per i novizi da lui diretti. Di conseguenza, si notano in diversi
passi una certa compiacenza ed un esprit de corps piuttosto ingenui, che
sono del tutto naturali nell'ambiente di un noviziato, ma che stonano
alquanto in un'opera destinata ad un pubblico pi vasto. Con lealt Gerard
insiste che molti erano i sacerdoti le cui realizzazioni erano state pi
cospicue delle sue. A questo riguardo, egli era restio a narrare le sue
esperienze. Inoltre, egli era un uomo di azione; la sua formazione negli
studi era stata interrotta dalla malattia, dalla prigione e da continui
spostamenti. Sebbene, come egli stesso afferma, arrossisse del suo
Latino, scrisse in quella lingua nell'intento, forse, di rendere accessibile la
sua opera ai suoi amici stranieri, che avevano assistito la comunit inglese
nel continente. Fortunatamente per il traduttore, la sua lingua il latino
pratico e disadorno della corrispondenza ecclesiastica e si lascia volgere
facilmente nell'idioma di uno scrittore contemporaneo. Non ci stato
possibile avere il testo latino, e quindi la nostra traduzione ha dovuto
forzatamente basarsi su quella inglese di Philip Caraman (N. d. T.).
Ad una prima lettura, potrebbe sembrare che Gerard nutrisse un interesse
indebito per le conversioni reclutate tra le classi nobili e facoltose. Tale fu
appunto l'accusa lanciatagli, quando ancora era in vita, dal prete apostata
279
Tuttavia, a Gerard, per il quale era un punto d'onore subire ogni tormento
piuttosto che rivelare i nomi dei suoi amici laici, doveva sembrare un
tradimento inescusabile quello del prete Watson, il quale, nell'ambito di
una controversia domestica, stamp a spese del governo un'intera lista di
uomini e donne che avevano avuto relazioni con lui, fornendo particolari
dei donativi, reali o immaginari, che quelli gli avevano fatto. Gerard,
comunque, parla con moderazione quando ha occasione di riferirsi ad uno
qualsiasi di questo gruppo, ben sapendo che la loro pretesa di
rappresentare il clero inglese era semplicemente frutto di fantasia.
Nonostante ci, nel parziale successo di questa pretesa sono riposte e la
vera tragedia della causa dei non-conformisti e la ragione ultima del suo
disastro finale. Garnet fu uno dei primi sacerdoti che rilevarono la
distinzione. Questi non rappresentano il clero inglese: sono uomini
sediziosi pieni di invidia e di menzogne. Il vero clero inglese costituito
da uomini che per modestia, comportamento, discrezione, dottrina e bont
risplendono agli occhi di tutto il mondo. In Inghilterra il loro numero
molto elevato ed essi ci hanno mostrato sempre la pi calda affezione
(Arch. S. J. Roma, Anglia, 30, II, 364, c. marzo 1598). Dalla parte del
clero secolare la stessa distinzione viene fatta dal Dr. Bavant, amico del
Card. Allen ed uno dei pi venerati sacerdoti d'Inghilterra. Questi scriveva
nel novembre 1608: Essi definiscono se stessi, ed alcuni altri con loro, la
comunit del clero in Inghilterra; ma sotto questa auto definizione essi
possono fare molte cose a grande pregiudizio dei loro fratelli e di molti
altri (C.R.S., vol. XLI, p. 83). Si tratta di una distinzione essenziale che
stata trascurata, fino alla mistificazione della storia dei non-conformisti,
sia dagli storici cattolici che da quelli protestanti, e che fin in un malinteso
tra clero secolare e regolare, ancora in vita ai tempi di Morris.
Gerard non si occupa di questa controversia pi di quanto sia richiesto
dalla sua narrazione, n si sofferma senza necessit sui casi dei preti
lapsi. La missione inglese esigeva una grande resistenza fisica e morale,
mentre ci furono sempre in ogni strato del clero dei preti che si arresero
alla persecuzione, che caddero vittime delle loro deficienze morali o che
vennero in Inghilterra senza guida e senza autorit, allo scopo di sottrarsi
alla disciplina regolare della vita ecclesiastica. Nell'Autobiografia questi
lapsi vengono giustamente annoverati tra i rischi inevitabili di una simile
impresa; e nessuna narrazione che trattava di prima mano le condizioni
dell'Inghilterra poteva tralasciare di trattare l'argomento dei preti che
diventavano traditori e che mandavano alla forca i loro primitivi fratelli.
Ogni prete in Inghilterra sapeva che il missionario lapso poteva costituire
279
una delle pi sinistre minacce ed uno dei pi grandi pericoli alla propria
sicurezza.
Se Gerard avesse scritto la storia della Chiesa, invece delle sue avventure,
avrebbe senz'altro menzionato il caso del suo confratello gesuita, Padre
Christopher Perkins, che abbandon la Compagnia ed entr al servizio del
governo, all'estero.
Nel tradurre di nuovo l'Autobiografia, non ho tralasciato, quindi, nessuno
dei passi che riguardano il triste o il pi sordido aspetto della vita di un
missionario nell'Inghilterra elisabettiana. Il testo da me seguito il
manoscritto di Stonyhurst del secolo decimottavo. il pi antico, fra i testi
completi, che io sia riuscito a scoprire e vi sono tutte le ragioni per
ritenere, secondo quanto sostiene il copista, che sia tratto da la versione
autentica di S. Andrea, il noviziato romano dei gesuiti. Quando nel 1773
fu soppressa la Compagnia di Ges, gli archivi di S. Andrea furono
dispersi e l'originale del testo di Stonyhurst and perduto. La fedelt del
testo, comunque, pu essere controllata e confermata mediante altri
documenti. Anzitutto vi un secondo manoscritto di Stonyhurst, che
stato trascritto da un testo incompleto del secolo decimosettimo, tuttora
conservato negli archivi dei gesuiti a Roma. In secondo luogo, esistono
lunghi passi, tratti da manoscritti ancora anteriori, che furono incorporati
nelle cronache della Compagnia pubblicate durante la vita dello stesso
Gerard. Solo nella cronologia degli eventi relativi alla sua fanciullezza
difficile accordare il manoscritto di Stonyhurst con le fonti indipendenti
dell'Autobiografia. probabile, tuttavia, che non si tratti di errori del
copista, giacch le stesse date ricorrono nei primissimi libri che attinsero
dall'Autobiografia di Gerard.
Il manoscritto procede dalla prima all'ultima pagina senza alcuna
suddivisione per capitoli. Per motivi di convenienza ho diviso la
traduzione in capitoli, e questi in paragrafi, provvedendo i primi di titolo.
Passando, per, ad annotare il testo, nessuno dei metodi consueti mi
parso soddisfacente. Dall'epoca della prima traduzione, fatta nel 1871,
stata pubblicata una grande quantit di documenti - incartamenti di Stato, i
manoscritti di Cecil ed una collezione miscellanea raccolta nei volumi
della Catholic Record Society - che aggiungono colore e interesse alla
narrazione. Introdurre tutto questo materiale in note di fondo pagina
avrebbe significato distruggere l'effetto artistico della narrazione.
Fu Padre Martin D'Arcy, provinciale dei gesuiti inglesi, che mi sugger di
fare una traduzione aggiornata e di curare una nuova edizione
dell'Autobiografia; a lui, perci vanno i miei ringraziamenti. Ringrazio,
279
inoltre, Graham Green per la sua presentazione e molti altri ai quali sono
ricorso per consiglio: innanzitutto Padre Basil Fitz Gibbon, che,
aiutandomi ad annotare il testo, ha donato al presente volume tutto il
valore ch'esso pu avere agli occhi dello storico; Padre Godfrey
Anstruther, O.P., che mi ha permesso di leggere e di usare senza alcuna
restrizione il suo pregiatissimo lavoro sulla famiglia Vaux, che spero venga
presto pubblicato; Padre Leo Hicks che mi risparmi lunghe ore di lavoro
mettendo a mia disposizione tutte le copie delle lettere e tutti i documenti
relativi alla storia di Gerard. A tutti questi il libro deve moltissimo.
PHILIP CARAMAN
279
A.M.D.G.
PREFAZIONE DELL'AUTORE
Gli ordini dei superiori vengono da Dio, da cui procede ogni potere.
per loro ordine che io mi accingo ad esporre in una narrazione semplice e
fedele tutto quello che, per provvidenza di Dio, mi accadde durante i
diciotto anni in cui operai nella missione inglese. E in ci non proprio il
caso di vedere un'impresa insolita e straordinaria.
Ci che ho realizzato cosa insignificante, se viene paragonato all'opera di
altri che si sono dimostrati pi validi strumenti di Cristo. Tuttavia, cosa
lodevole far conoscere le opere di Dio, ed anche per questo motivo non
temo di peccare di modestia nel riferire i risultati dei miei poveri sforzi.
La mia dotazione di talenti e di doni naturali era ben poca cosa, mentre
ancor pi esigua era la mia riserva di virt. Inoltre, ero ben lungi dall'avere
un'intima unione con Dio; e poich questa la fonte di ogni progresso
nello spirito e il segreto del successo nell'apostolato delle anime, c'era da
aspettarsi che per mezzo mio Dio operasse meno di quanto ha realizzato
mediante gli altri. Difettavo di iniziativa ed ero tardo nel rispondere agli
inviti della grazia di Dio; non c' quindi da meravigliarsi se mi lasciai
sfuggire molte occasioni e se altre ne rovinai. Quello che ho fatto stato
operato da Dio. Ed a mio giudizio Egli ha scelto di operarlo per mezzo mio
perch io ero membro - un membro indegno, lo riconosco - di quel corpo
che ha ricevuto da Ges, suo capo, un meraviglioso effluvio del suo Spirito
per la salvezza delle anime in questa ultima era di un mondo ansimante nel
suo declino. Questo quanto penso di quel che Dio si compiaciuto di
compiere in me e per mezzo di me.
279
I PRIMI ANNI
1564-1588
I miei genitori erano sempre stati cattolici e per questo motivo avevano
molto sofferto sotto la sferza di un governo eretico. Io non ero che un
bimbo di cinque anni e mio fratello non era molto pi grande di me,
quando fummo strappati dalla casa paterna e posti in una strana abitazione
tra eretici. Ci fu allorch mio padre e due altri gentiluomini (1) furono
imprigionati nella Torre di Londra sotto l'accusa di aver ordito un
complotto per liberare Maria, regina di Scozia, e restituirla al trono. A quel
tempo, ella si trovava in prigione a circa due miglia da noi, nel Derbyshire
(2).
Allo scadere del terzo anno, mio padre sbors una somma per la sua
liberazione, ed appena fu libero ci richiam a casa. La nostra fede era
rimasta illesa, giacch egli s'era preoccupato di affidarci alle cure di un
tutore cattolico.
Pi tardi, quando avevo ormai l'et di dodici anni, fui mandato a Oxford,
all'Exeter College (3), dove il mio istitutore fu Mr. Lewknor, uomo buono
e dotto, le cui idee e simpatie andavano al cattolicesimo. Vi rimasi, per,
meno di un anno, poich nel tempo pasquale tentarono di costringerci ad
andare in Chiesa e a ricevere il Sacramento protestante. Cos, ritornai alla
casa paterna insieme a mio fratello. Ci accompagn Mr. Lewknor, il quale
desiderava divenire cattolico e condurre una vita cattolica, cessando di
praticarla solo col desiderio, come aveva fatto in passato (4).
Noi lo tenemmo in casa per molti anni in qualit di insegnante di latino. In
seguito si trasfer in Belgio, dove visse a lungo e mor santamente. Per il
greco vi era un sacerdote zelante, Padre William Sutton, il quale viveva
apertamente in casa nostra sotto le vesti di istitutore. Pi tardi, entr nella
Compagnia ed anneg in un naufragio al largo della costa del Belgio, dove
era stato inviato dai suoi superiori (5).
All'et di quattordici anni, ottenni il permesso di visitare la Francia per
imparare la lingua francese; perci mi stabilii a Reims per tre anni (6).
Sebbene fossi ancora ragazzo e non avessi una sufficiente preparazione
negli studi umanistici, intrapresi lo studio della Sacra Scrittura. Consultavo
i commentari sui passi pi difficili e stendevo annotazioni durante le
conferenze pubbliche, tenute agli studenti di teologia della citt. Ma,
essendo maestro di me stesso, seguivo le mie preferenze e, di conseguenza,
non mi procurai quella solida formazione che mi sarebbe stata necessaria.
279
fummo tutti arrestati dalle guardie e dai funzionari doganali, quindi fummo
rinviati a Londra sotto scorta (13). Mentre gli altri furono imprigionati per
decisioni del Consiglio Privato della regina, io, sebbene mi fossi
confessato cattolico ed avessi rifiutato di partecipare alle funzioni eretiche,
fui posto in libert grazie ai buoni uffici di alcuni membri del Consiglio,
che sembravano essere ben disposti verso la mia famiglia. Costoro erano
gli stessi che nella precedente occasione mi avevano procurato
l'autorizzazione per recarmi all'estero (14). Essi speravano, suppongo, che
la mia conversione sarebbe stata semplicemente questione di tempo;
infatti, con l'intenzione di indurmi all'apostasia, mi inviarono dallo zio
materno, che era protestante, per essere da lui tenuto in custodia (15).
Al termine di tre mesi, egli present al Consiglio una petizione per il mio
definitivo rilascio e, forse, si offr a versare una cauzione. Ma quando gli
fu chiesto se io fossi andato in chiesa, secondo la loro espressione,
dovette rispondere che tutti i suoi sforzi erano stati vani.
Quindi, il Consiglio mi invi con una lettera di accompagnamento dal
vescovo di Londra (16). Questi, dopo averla letta, mi chiese se fossi
disposto a discutere con lui sulla mia religione. Mi rifiutai, adducendo che
non avevo dubbi di sorta sulla mia fede.
In tal caso, disse il vescovo, dovrete rimanere qui prigioniero.
Io gli feci osservare che non avevo voce alcuna in capitolo, essendo alla
merc dei magistrati. Comunque, egli mi tratt con molta gentilezza,
sperando, forse, di guadagnarmi all'eresia. Quindi, ordin che fosse portato
nella mia camera il letto del suo cappellano. A pi riprese evitai di trattare
con lui. Io comprendevo la mia fede e non intendevo affatto porla in
discussione; tanto meno mi allettava l'idea di dover apprendere da lui ci
che avrei dovuto credere. Ma poich egli non cessava di bestemmiare e di
imprecare contro i santi e la Chiesa, fui costretto a difendere la mia
religione. Passammo quasi un'intera nottata in argomentazioni e, con mia
grande sorpresa, constatai che il mio avversario non era in grado di
opporre una, bench minima, difesa. Mi fu, perci, facile convincerlo di
errore.
Dopo due giorni si posero l'anima in pace e mi rinviarono al Consiglio con
quella che, a quanto mi dissero, era una lettera di raccomandazione. Infatti
il vescovo mi aveva assicurato di aver fatto per me tutto quello che era
nelle sue possibilit e si era detto fiducioso della mia liberazione. Ma
quella, di cui ero latore, si dimostr nient'altro che la lettera di Uria. Il
Consiglio, infatti, dopo averla letta, ordin che fossi imprigionato finch
non diventassi un suddito ligio alle leggi; giacch, secondo le loro
279
erano altri che desideravano, come me, entrare nella Compagnia; cos
facemmo tutti del nostro meglio per seguire la vita del noviziato a
Sant'Andrea, offrendo spesso la nostra opera in cucina e visitando gli
ospedali della citt. Per la festa dell'Assunzione di Maria Vergine,
nell'anno 1588, Padre Aquaviva (28), allora Generale, ammise alla
Compagnia il caro Padre Oldcorne e me e ci impart la sua benedizione per
la missione inglese.
Con Padre Oldcorne e due altri sacerdoti (29) del Collegio Inglese
intrapresi il viaggio di ritorno in patria.
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO I
1 Gli altri due gentiluomini erano Sir Thomas Stanley e Francis Rolleston. Il
complotto fu svelato dal figlio di quest'ultimo George Rolleston. I loro interrogatori
sono riprodotti nello Hatfield Calendar, vol. I, pp. 508-11. Nell'anno 1585 Maria
Stuart, regina di Scozia, ancora menzionava la lealt del padre di J. G. e, lasciando
Tutbury, chiese di andare nella casa di lui ad Etwall.
2 Quando, nel 1603 nella citt di York, Giacomo I confer il titolo di cavaliere al
fratello maggiore di J. G., questi scrisse: ci non costitu per lui avanzamento
alcuno, giacch i suoi antenati erano stati tali da sedici generazioni (MORRIS, p. 1.).
La famiglia era originaria di Kingsley, nel Cheshire, e, tra il 1331 ed il 1340, entr in
possesso di Bryn, l'ancestrale dimora di J. G., situata a circa cinque miglia a sud di
Wigan, allorch Joan, ereditiera di Thomas de Burnull, spos William Gerard di
Kingsley. Una descrizione di Bryn Hall e dello stato rovinoso in cui si trovava circa
centocinquant'anni or sono ci viene offerta dal Baine nella sua History of Lancashire
(vol. III, p. 639). Senza dubbio, non fu qui che J. G. vide la luce il 4 ottobre 1564,
bens nella dimora di sua madre Elizabeth, ereditiera di Sir John Port. Suo padre Sir
Thomas Gerard fu nominato cavaliere nel 1553 e fu sceriffo del Lancashire nel 1558.
Come suo figlio John, sembra che avesse sortito un carattere romantico ed
avventuroso. L'impresa di salvare Maria, regina di Scozia, quando fu imprigionata a
Tutbury nello Staftordshire a poche miglia da Etwall, e di portarla nell'isola di Man
argomento di numerose pagine del manoscritto di Hatfield. L'inizio del complotto si
pu far risalire all'anno 1569, allorch J. G. aveva cinque anni, sebbene fu solo nel
1571 che suo padre fu imprigionato nella Torre. Alla sua liberazione nel 1573 (Acts
of the Privy Council, 29 maggio 1573), Sir Thomas Gerard riport i figli a Bryn (Hat.
Cal., I, p. 595). Il denaro, che egli sbors per riacquistare la libert, fu fornito dalla
vendita forzata del castello di Bromley a suo cugino Sir Gilbert Gerard, procuratore
generale. Dall'agosto del 1586 all'ottobre del 1588 Sir Thomas fu imprigionato di
nuovo per presunta complicit nel complotto di Babington e sembra che dopo il suo
rilascio abbia abbandonato la pratica della fede, sebbene vi ritornasse prima della
morte, avvenuta nel 1601. Da allora la sua famiglia rimase fermamente cattolica e si
mantenne fedele alla causa degli Stuart. A York, nel 1603, durante il suo viaggio alla
279
volta di Londra, Giacomo I espresse la sua gratitudine a Thomas, fratello di J. G., per
la lealt che la sua famiglia aveva mostrato verso sua madre. Egli disse: Sono
particolarmente obbligato ad amare il vostro sangue per la persecuzione che avete
sopportato per me. Pi tardi, nel 1611, quando fece di Thomas un baronetto gli
consegn la somma di mille sterline in considerazione di tutto quello che suo padre
aveva sofferto per Maria, regina di Scozia. Per la storia della famiglia, vedi MORRIS,
passim; Victoria County History of Lancaster, vol. IV, pp. 143-146; J. S.
LEATHERBARRow, Lancashire Elizabethan Recusants (Chetham Society, 1947,
vol. CX); Lancashire Register C.R.S., vol. XXXVI, passim.
3 J. G. vi fu immatricolato insieme al fratello Thomas il 3 dicembre 1575. Vedi
appendice A, Cronologia dell'infanzia di Gerard.
4 Edmund Lewknor, nativo di Chichester, consegui il baccellierato in lettere a
Cambridge e divenne membro dell'Exeter College di Oxford nel 1566. Egli si dimise
il 26 novembre 1577. Cfr. la cronologia dell'infanzia di J. G., appendice A, p. 261.
5 William Sutton entr nella Compagnia a Parigi il 26 marzo 1582. Cobham,
l'ambasciatore inglese a Parigi, rilev il suo arrivo in un dispaccio del 12 marzo.
Egli di alta statura, alquanto rosso in viso, di circa venticinque anni (allora aveva,
probabilmente, trent'anni); tutto vestito a nuovo a spese dei papisti di Parigi con un
lungo mantello nero dai baveri di velluto, con un corpetto di raso nero e con un paio
di veneziane e di calze nere. C.S.P., Foreign, 1581-1582, p. 551.
6 Al seminario fondato a Douai dal Cardo Allen nel 1568. J. G. arriv a Douai il 29
agosto 1577. Nel marzo successivo l'istituto si trasfer a Reims. T. F. KNox, Douai
Diaries, p. 129.
7 Questi era probabilmente un giovane nobile di nome Lavel, che giunse a Reims il
9 luglio 1579 e ne riparti il 9 ottobre dello stesso anno per studiare a Parigi. Di li and
a Roma, dove entr nel Collegio Inglese; in seguito, per, fu dimesso perch rifiut di
pronunciare il giuramento dei missionari. T. F. KNOX. Douai Diaries, pp. 155-157.
8 La scuola famosa dei gesuiti francesi, fondata nel 1564.
9 Nipote del vescovo Bonner, percorse a grandi passi la carriera ecclesiastica sotto
Maria Tudor, e divenne arcidiacono di Essex, canonico di S. Paolo e cancelliere della
diocesi di Londra. Quando sal al trono Elisabetta, fu destituito da tali cariche e
divenne uno dei primi gesuiti inglesi, entrando a far parte della Compagnia a Roma il
10 maggio 1563. Probabilmente fu considerato troppo vecchio per tornare in
Inghilterra con Persons e Campion. Per la maggior parte del tempo rimase a Parigi,
dove molti cattolici inglesi, tra cui Southwell e J. G., beneficiarono della sua
influenza. Dispensava il suo tempo insegnando il catechismo ai ragazzi poveri e
tenendo conferenze teologiche alla Sorbona, ove, come attesta Anthony Wood,
279
insegn con molto successo e col plauso degli uomini pi dotti della citt. Mor a
Pont--Mousson il 6 aprile 1604. FOLEY, III, p. 703 sg.
10 Nell'autunno del 1581 Padre Persons si trovava a Rouen. II Direttorio cristiano fu
pubblicato l'anno seguente e fu l'opera pi popolare di Persons. Fu letta sia dai
cattolici che dai protestanti e fu, in quel periodo, il libro pi venduto della letteratura
ascetica inglese. Allo scopo di limitarne l'influenza, Edmund Bunny, noto teologo
protestante, ne pubblic nel 1584 un'edizione in cui il trattato di Persons veniva
purgato delle sue corruzioni e dei suoi errori. Almeno una dozzina di edizioni
protestanti erano state stampate prima del 1600. Quella a cui J. G. si riferisce
l'edizione di Bunny del 1609. Il Direttorio cristiano rimase il libro di devozione
preferito dai protestanti inglesi, finch non furono pubblicati il Saints' Everlasting
Rest di BAXTER e lo Holy Dying di JEREMY TAYLOR. Cfr. H. THURSTON,
Catholic Writers and Elizabethan Readers, The Month, December 1894.
11 Era ancora a Parigi nel marzo 1582, allorch suo padre gli venne in aiuto; forse
con medicine o con denaro per il suo viaggio di ritorno. In una lunga lettera del 28
marzo, Cobham scrisse a Walsingham: Mi si dice che Sir Thomas Jarret ha un figlio
che vive qui nel collegio dei gesuiti. A questo un uomo di fiducia ha recato l'altro
giorno degli aiuti. C.S.P., Foreign, 1581-1582, p. 585.
12 J. G. s'imbarc a Gravesend. A bordo, per, vi era una spia che sicuramente invi
un rapporto non appena essi sbarcarono a Dover. La spia era Thomas Dodwell. In una
relazione, inviata al governo senza data alcuna, questi riferiva che Raindall, un
doganiere di Gravesend, riceveva denaro dai passeggeri e li lasciava passare senza
alcun controllo. lo stesso sfuggii due volte in questo modo [essendo in compagnia di]
Hunt, che adesso si trova a Marshalsea, del secondogenito di Sir Thomas Gerrat Kt.
[J. G.], di Berington, di Alfield, di Pansfoote, figlio ed erede di Mr. Pansfoote di
Gloucestershire.... FOLEY, VI, p. 726; citando S.P.D., vol. CLXVIII, n. 35.
13 Il 9 novembre Edward Stephens, un ufficiale di dogana, ricevette un compenso in
denaro per aver scortato otto persone da Dover a Londra. Si trattava di J. G. e del suo
gruppo. P.R.O., Treasury Chamber Accounts.
14 Probabilmente si trattava del suo parente Sir Gilbert Gerard di Bromley,
Staffordshire, magistrato che era allora il responsabile degli Archivi dell'Alta Corte di
Giustizia. D.N.B., XXI, p. 218.
15 Siccome sua madre non aveva fratelli, probabile che J. G. si riferisca al marito di
una sorella di lei. Questi fu, molto probabilmente, George Hastings che nel 1595
successe a suo fratello quale quarto conte di Huntington. Egli aveva sposato Dorothy,
una sorella di Elizabeth Port, madre di J. G. Suo fratello, il terzo conte, era presidente
del Consiglio del Nord e si dimostr un accanito persecutore dei cattolici.
16 John Aylmer, vescovo di Londra dal 1577 al 1594.
279
24 Anthony Babington, che si trovava a Parigi con J. G. nel 1580 e che garant
all'ultimo rinnovamento del 30 aprile 1586. Poco dopo aver visitato a Denham sua
sorella sposata, Lady Peckham, durante la Pentecoste seguente, J. G. ripar in
continente. J. G. afferma che le garanzie furono rinnovate tre o quattro volte. Ma con
tutta probabilit egli si sbagliato, giacch arriveremmo al 1585 e non 1586. Cfr. a p.
244 dell'opera di SAMUEL HARNETT, A Declaration of Egregious Popish
Impostures (1603) la deposizione fatta da Anne Smith il 12 marzo 1598, ma relativa
agli avvenimenti del 1586. Il mercoled della settimana di Pentecoste [25 maggio
1586], mentre ella stava a Denham [in casa di Lady Peckham, sorella di J. G.]
giunsero il signor Salisbury che fu ucciso [Thomas Salisbury, ucciso il 21 settembre
1586], il signor John Gerard ed il signor George Peckbam. J. G. fugg probabilmente
alla fine di maggio o ai primi di giugno. Esistono le copie autentiche delle garanzie
alle quali egli si riferisce nel S.P.D., come, ad esempio, quelle del quinto
rinnovamento. 31 ottobre 1585. John Gerrard (sic) di Brinne, nella contea di Lincoln
(sic), gentiluomo, deve ritornare prigioniero a Marshalsea fra tre mesi. (MORRIS, p.
23). interessante notare che quell'anno nacque Robert, figlio di Lady Peckham.
All'et di quattordici anni Robert and a St. Omers; in seguito, nel 1613, entr nella
Compagnia a Lovanio, dove suo zio, J. G., era a quel tempo maestro dei novizi. Egli
mor nel Leicestershire nel 1621. C.RS., vol. XXX, p. 82.
25 Anthony Babington fu ucciso il 20 settembre 1586, circa tre settimane dopo
l'arrivo di J. G. a Roma. Padre Weston, che J. G. menziona pi tardi nella narrazione,
lo descrive attraente tanto nel volto che nella persona, di intelligenza vivace,
simpatico e gaio; aveva un talento letterario non comune tra gli uomini di mondo.
Quando fu ucciso non aveva che venticinque anni. J. H. POLLEN, Mary Stuart and
the Babington Plot (Scottish Historical Society, serie III), vol. III, p. 106.
26 Nato ad Ashworth, nel Lancashire, fu inviato in Inghilterra nel 1581 per
continuare il lavoro cominciato da Persons e Campion. Come il padre di J. G., egli
era un ardente sostenitore di Maria Stuart. Quando J. G. lo incontr a Parigi, era
appena ritornato dalla Scozia alla volta di Roma, dove doveva assumere la direzione
del Collegio Inglese. Mor in Spagna nel 1599. D.N.B., XXVII, pp. 208-209.
27 La dispensa di J. G. registrata nel Liber Ruber del Collegio Inglese: Il permesso
di ricevere la sacra ordinazione, nonostante la sua et, fu concesso da Papa Sisto V;
ci avvenne dietro petizione dell'illustre Card. Allen. c.R.S., vol. XXXVII, p. 62.
28 Padre Aquaviva, uno dei migliori Generali della Compagnia. Fu eletto il 19
febbraio del 1581 e mor il 31 gennaio 1615. Mostr grande interesse per l'Inghilterra
e ripose una speciale fiducia in Padre Persons, tanto per gli affari d'Inghilterra, quanto
per la composizione delle difficolt incontrate dalla Compagnia in terra di Spagna.
Grazie alla sua influenza su Filippo II, Persons seppe indurre il re a sostenere
Aquaviva e a non sottomettere la Compagnia all'Inquisizione. PASTOR, Storia dei
Papi, vol. XXI-XXIV.
279
279
II. LO SBARCO
Novembre 1588
Attraversando la Svizzera, passammo una notte a Basilea e decidemmo di
visitare i vecchi edifici cattolici della citt: normalmente i luterani li
lasciano intatti, mentre i calvinisti li distruggono. Stavamo voltando
all'angolo di una chiesa, quando ci raggiunse un uomo il quale si offr a
farci da guida per mostrarci tutte le cose degne di essere viste.
Naturalmente, fummo alquanto sorpresi dell'inaspettata cortesia di un
luterano nei confronti di preti cattolici: indossavamo, infatti, la talare. E
siccome egli sapeva il francese, gli chiesi di dove fosse. Risult che era
della Lorena. Gli chiesi poi perch avesse abbandonato il suo paese e la
sua vecchia fede; a ci rispose dicendo che non poteva vivere sotto un
regime cattolico. Quindi, gli domandai quali fossero le leggi cattoliche che
egli trovava particolarmente dure, giacch la Chiesa Cattolica insegna il
Vangelo di Cristo, il cui giogo dolce ed il cui peso leggero. Alla fine,
scoprii che era un sacerdote e che era fuggito a Basilea. Ivi viveva con una
donna, che spacciava per sua moglie, nella stessa casa nella quale avevamo
alloggiato la notte precedente e manteneva s e lei praticando l'usura.
Perci, lo esortai seriamente ad abbandonare quella strada infernale e a
volgere nuovamente i suoi passi verso il sentiero celeste. Gli consigliai di
provvedere alla donna, di non dare pi danaro ad interesse illecito e di
lavorare per guadagnarsi la vita o di mantenersi in qualche altra maniera
onesta. Alla fine promise di attenersi al mio consiglio; quindi, mi incaric
di recare al suo vescovo una lettera nella quale chiedeva la riconciliazione.
Passando per la Lorena, consegnai la lettera e voglio sperare che il
poveretto non abbia desistito dal suo buon proposito.
Come meglio potemmo, passammo in incognito per Reims (1), ove a quel
tempo sorgeva il seminario inglese, quindi per Parigi (2), e giungemmo ad
Eu. Ivi era stata aperta una scuola per ragazzi inglesi, scuola che pi tardi
fu chiusa, sia a causa delle guerre, sia per il fatto che era stata inaugurata a
St. Omers una migliore e pi fiorente fondazione. I nostri confratelli del
luogo consultarono i sacerdoti che dirigevano l'istituto (3), i quali furono
unanimi nello sconsigliare il ritorno in Inghilterra, mentre le cose si
trovavano a quel modo. La flotta spagnola aveva esasperato la gente contro
i cattolici. Dovunque si organizzavano cacce contro di essi e le loro case
venivano perquisite, mentre in ogni villaggio e lungo tutte le strade e tutti i
sentieri si faceva buona guardia per catturarli. Il Conte di Leicester, allora
279
all'apice della sua potenza, aveva giurato che per la fine dell'anno non
sarebbe rimasta ombra di cattolico nel paese; ma il poveretto non aveva
ben calcolato i suoi giorni, perch fu sotterrato proprio in quello stesso
anno (4).
Quindi decidemmo con riluttanza di trattenerci l per un certo tempo,
finch da Roma non avessimo ricevuto una risposta da Padre Persons, il
quale, infatti, ci scrisse a nome del Padre Generale. La situazione, egli
diceva, era molto cambiata da quando avevamo lasciato Roma, ma il
lavoro che ci era destinato era opera di Dio; di conseguenza, eravamo
liberi di continuare l'impresa o di indugiare finch in Inghilterra le cose
non si fossero ricomposte. Questa era la risposta che desideravamo. Vi fu
una piccola discussione, quindi trovammo una nave pronta a recarci oltre
la Manica per lasciarci sulle coste settentrionali dell'Inghilterra, che
sembravano rappresentare la parte pi calma. Si unirono a noi due
sacerdoti di Reims, che erano ansiosi di trovare un passaggio, e noi li
accogliemmo a bordo. I nostri compagni di viaggio decisero, per, di
rimandare alquanto la partenza, giacch non intendevano gettarsi a
capofitto in un tale pericolo.
Noi quattro sacerdoti ci imbarcammo (5). La nostra fu una spedizione
fortunata se si esclude la mia persona, poich la mia indegnit mi priv
della corona del martirio. Gli altri tre morirono martiri per la loro fede. I
due sacerdoti di Reims furono subito catturati: consummati in brevi
impleverunt tempora multa. I loro nomi erano Christopher Bales e George
Beesley (6). Ma il mio compagno, Padre Oldcorne, lavor alacremente per
circa diciotto anni prima che, anch'egli, irrorasse col suo sangue la vigna
del Signore.
Dopo la traversata, risalimmo lungo la costa inglese. Il terzo giorno, il mio
compagno ed io avvistammo un posto che sembrava ottimo per lo sbarco.
Ma siccome consideravamo pericoloso raggiungere la costa tutti insieme,
ci riunimmo in preghiera per invocare l'aiuto di Dio. Dopo esserci
consultati, ordinammo che la nave gettasse l'ancora al largo fino al calar
della notte (7). Alla prima ora di notte fummo portati a riva in barca ed ivi
fummo lasciati. Quindi, la nave spieg le vele e si allontan.
Ci raccogliemmo in preghiera per pochi istanti e ci affidammo alla
protezione di Dio. Quindi, ci incamminammo alla ricerca di un sentiero
che ci conducesse il pi possibile nell'entroterra e ci permettesse di porre
alle nostre spalle la maggior distanza dalla costa, prima dell'alba. Ma la
notte era buia ed il cielo coperto di nuvole, perci non potemmo trovare il
sentiero voluto per inoltrarci nei campi. Tutte le piste che battevamo
279
tutta risposta mi professai pronto a seguirlo, nel caso che fosse realmente
necessario; altrimenti intendevo affrettarmi, poich era ormai molto tempo
dacch avevo lasciato il mio signore. Lo pregai, quindi, di volermi far
proseguire. Dapprima oppose un netto rifiuto: sembrava che non si potesse
fare a meno di comparire davanti all'ufficiale superiore per esser da lui
gettato in prigione, come certamente sarebbe accaduto. Poi mi guard con
un'espressione pi mite.
Voi avete l'espressione di una persona onesta. Proseguite, quindi, in nome
di Dio. Non desidero trattenervi oltre.
N la Provvidenza divina mi abbandon dopo ci. Mentre cavalcavo,
avvicinandomi sempre di pi alla citt, scorsi davanti a me un giovane a
cavallo che portava un grosso pacco. Decisi di giungere alla sua altezza
per ricevere da lui maggiori informazioni circa la citt e, in particolare, per
sapere quale fosse il miglior luogo per alloggiare. Sembrava proprio il tipo
al quale potessi fare delle domande senza destare sospetti. Ma il suo
cavallo era migliore del mio e, sebbene spronassi insistentemente la mia
bestia, non riuscivo a colmare la distanza che mi separava da lui. Lo seguii
per due o tre miglia; poi, in maniera provvidenziale, gli scivol il pacco
sulla strada ed egli dovette fermarsi, scendere da cavallo e ricaricarlo.
Appena lo raggiunsi, potei constatare che si trattava di un giovane rozzo,
proprio il tipo di cui avevo bisogno. Egli mi disse molte cose che mi
sarebbero state utili nel caso che mi fossi trovato in pericolo; infatti,
sebbene ne fossi inconscio, Dio per mezzo di lui mi stava tirando fuori da
ulteriori pericoli. Per prima cosa, gli chiesi se poteva raccomandarmi un
buon albergo vicino alla porta della citt, per evitare di trascinarmi il
cavallo per le strade nel tentativo di trovarne uno. Mi rispose che vi era un
albergo all'altro capo della citt e che io vi sarei potuto giungere
cavalcando lungo i sobborghi. Alla fine lo indussi a mostrarmi la strada ed
a descrivermi l'insegna dell'albergo. Quindi lo lasciai procedere pi
speditamente lungo la strada che conduceva direttamente alla citt, strada
che io avrei certamente preso qualora non lo avessi incontrato. Essa mi
avrebbe condotto senz'altro in trappola, e cos non sarei stato protagonista
di quelle vicende che mi sono occorse per la maggior gloria di Dio e per il
bene di molte anime.
Seguii le istruzioni di quel giovane. Costeggiando le mura della citt giunsi
alla porta che egli aveva descritto. Al di l di questa scorsi l'albergo (14).
Mi trovavo l da poco tempo, quando entr un uomo che sembrava ben
noto ai presenti. Questi mi salut cortesemente e si pose a sedere accanto
al fuoco per riscaldarsi. Poi cominci a parlare di alcuni nobili cattolici
279
imprigionati nella citt e profer il nome di una persona, della quale sette
anni prima avevo conosciuto un parente nel carcere di Marshalsea a
Londra (15). Ascoltai attentamente senza interloquire. Dopo che quegli
usc, domandai di lui all'uomo con cui stavo parlando.
un'ottima persona, mi disse quello, solo che un papista.
Come lo sapete?, continuai.
Ha trascorso diversi anni nelle prigioni della citt. (Queste si trovavano
soltanto a due passi dall'albergo). Ivi si trovano molti altri nobili cattolici
(16) e quest'uomo stato rilasciato solo da poco tempo.
stato rilasciato, chiesi, perch ha abbandonato la vecchia fede?.
No, e non lo far mai, poich molto ostinato. Ne uscito solo perch ha
versato una cauzione; ma deve presentarsi in prigione ogni qualvolta venga
richiamato (17). Vi un certo affare che egli sbriga per una persona
detenuta in prigione e che lo obbliga a venire qui frequentemente.
Me ne stetti tranquillo finch l'uomo non torn; e, quando gli altri
uscirono, gli dissi che desideravo scambiare qualche parola con lui in un
luogo sicuro. Avevo udito che egli era cattolico, gli dissi, ed ero molto lieto
di ci perch tale ero anch'io. Poi gli spiegai la ragione per cui mi trovavo
l. Aggiunsi che desideravo recarmi a Londra e che, se mi avesse usato la
cortesia di presentarmi a delle persone conosciute lungo la strada in
maniera da aggregarmi a loro e divenire un membro della loro comitiva,
avrebbe fatto un buon servizio da buon cattolico. Gli feci notare che ero in
grado di sostenere le mie spese e che non sarei stato loro di peso in alcun
modo.
Tuttavia, egli non conosceva nessuno che stesse in procinto di andare a
Londra; perci gli chiesi se poteva fornirmi il nome di qualche persona che
potesse scortarmi dietro compenso. Mi rispose che avrebbe chiesto
informazioni; tuttavia, soggiunse di conoscere un signore che proprio
allora si trovava in citt e che sarebbe stato in grado di trarmi d'impaccio.
Egli usc per cercarlo. In breve fu di ritorno e mi chiese di seguirlo in citt.
Mi condusse in un mercato brulicante, quasi dovesse fare qualche acquisto.
In realt, tra tutta quella gente vi era il signore in oggetto, il quale aveva
scelto quel posto perch gli offriva l'opportunit di squadrarmi per bene
prima di manifestarsi. Alla fine si appress a noi e, di sfuggita, sussurr al
suo amico che, secondo lui, ero un prete. Quindi ci condusse alla
cattedrale, dove mi rivolse molte domande; alla fine mi preg di rivelargli
in tutta sincerit se ero un sacerdote, aggiungendo che, se lo fossi, mi
avrebbe fornito tutto l'aiuto necessario.
279
Da parte mia, chiesi alla mia guida chi fosse quel signore, e, quando ne
conobbi il nome (18) e la posizione, compresi quale buon amico la
Provvidenza divina mi avesse mandato. Confessai subito che ero un prete
gesuita e che ero appena giunto da Roma. Egli mi forn subito di nuovi
vestiti e di un buon cavallo, poi mi condusse nel casolare di un suo amico
fuori della citt, ordinando ad un servo che portasse il mio pony dietro di
me. Il giorno successivo ci recammo nella casa (19), in cui viveva con la
sua famiglia e suo fratello che era eretico.
Siccome questi due fratelli avevano una sorella vedova, anch'essa eretica,
che aveva la cura della casa (20), dovevo usare molta prudenza per non
dare loro alcun motivo di sospettare della mia persona. Il fratello
protestante si dimostr sospettoso fin dal mio arrivo, perch ero uno
straniero ed ero venuto in compagnia del suo fratello cattolico: certo,
secondo lui, non vi poteva essere altra ragione che spiegasse la cortesia di
suo fratello nei miei riguardi. Dopo due o tre giorni i suoi sospetti
svanirono. Quando se ne present l'occasione, presi a parlare di caccia e di
falconeria, cosa che nessuno poteva fare con propriet di linguaggio
tecnico, a meno che non fosse un appassionato di tali sport. facile errare
nell'uso di tali termini, come spesso si lamentava Padre Southwell (21).
Sovente, in seguito, quando ci trovavamo a viaggiare insieme, questi
soleva pregarmi di insegnargli la terminologia propria e si rammaricava
perch non riusciva a ricordarla o non la sapeva usare, presentandosene il
bisogno: come, ad esempio, quando egli si imbatteva in signori protestanti
che non avessero in pratica altri argomenti di conversazione, eccetto
aneddoti scurrili ed ingiurie contro i santi e la fede cattolica. In occasioni
come queste, si d spesso il caso di fuorviare il discorso semplicemente
con una osservazione qualsiasi su cavalli, cani e cose simili. Cos, come
ebbi a sperimentare in quella circostanza, una battuta insignificante pu
risultare una buona maschera di protezione.
Dopo alcuni giorni, dissi al mio nuovo amico, il fratello cattolico, che
dovevo andare a Londra per incontrare il mio superiore. Egli acconsent e
mi diede i cavalli ed un servo. Inoltre mi chiese di ottenere dal mio
superiore il permesso di tornare nella sua contea e di restare in casa sua. Si
diceva sicuro di poter riportare molta gente alla fede solo che io parlassi e
mi comportassi come avevo fatto fino a quel momento (22).
Gli promisi di sottoporre la sua richiesta all'attenzione del mio superiore e
gli dissi che, per parte mia, sarei stato lietissimo di ritornare, se egli mi
avesse di nuovo accettato. Quindi partii e, senza incidenti di sorta, arrivai
felicemente a Londra.
279
7 Avendo avvistato una spiaggia adatta allo sbarco ed avendo notato come non vi
fossero attorno n paesi n casolari da cui si potessero spiare le loro mosse, dissero ai
marinai di gettare l'ancora fino al calar della notte e, quindi, di condurli a riva in
barca. Narrative, p. 280. Ci avvenne presso Happisburgh, a met strada circa tra
Great Yarmouth e Cromer. JESSOP, p. 134.
8 Si inoltrarono in un bosco ove trascorsero tutta la notte sotto una pioggia
insistente. Tuttavia erano oltremodo felici ed erano soddisfatti del loro umido riparo.
Narrative, p. 280. J. G. sbarc sabato 29 ottobre [O. S.].
9 Calcolarono le loro provviste di denaro; e colui che aveva di pi ne don all'altro,
in maniera da dividerlo in parti uguali. Narrative, p. 281.
10 Era la citt di Mundesley. I marinai erano probabilmente quelli congedati dopo la
sconfitta dell'Armada. JESSOP, ibid.
11 Soltanto nel Norfolk, in quest'anno 1588, furono addestrati ed armati pi di
duemila uomini. Hat. cal., vol. VI, p. 223.
12 Il 17 luglio 1588 il Consiglio privato aveva ordinato ai Lord Luogotenenti di
Norfolk e di Suffolk di istituire dei corpi di guardia in ciascuna citt di passaggio,
per setacciare ed arrestare tutti i girovaghi e i vagabondi che si aggirassero allo scopo
di seminare disordine; e, qualora se ne trovasse qualcuno manifestamente colpevole
di crimini intesi a fomentare il disordine e la ribellione, che fosse ucciso secondo la
legge marziale. Hist. MSS. Commission, Foljambe MSS., p. 53.
13 Ci avvenne una domenica mattina. Narrative, p. 281.
14 Jessop suppone che J. G. attravers il fiume Yare a Hellesdon e aggir la citt
finch giunse ad una delle principali vie di Londra; e che, per evitare la lunga strada
che conduce alle porte di St. Stephen, egli cavalc per la campagna fuori delle mura
ed entr attraverso le Brazen Doors. Questa supposizione quasi sicura. Jessop
fornisce anche le ragioni per cui ritiene che Stalham, oppure Sloley, fosse il luogo in
cui J. G. pass la notte nell'albergo e che Worstead fosse il villaggio in cui fu
arrestato. JESSOP, pp. 134-136, 148.
15 Robert de Grey di Merton, antenato dell'attuale Lord Walsingham, era a quel
tempo nella prigione di Norwich. Suo parente sarebbe stato John de Grey di East
Harling, il quale fu imprigionato a Marshalsea nel gennaio del 1577 e vi si trovava
ancora, quando nel marzo 1583 fu imprigionato J. G. Egli mor nel 1600 all'et di 70
anni. C.R.S., vol. XXII, p. 56. Dopo il settembre del 1588 il suo nome scompare dalle
liste. JESSOP, p. 149; C.R.S., vol. II, pp. 232, 283.
16 I nomi dei principali detenuti cattolici della prigione di Norwich sono forniti da
Jessop. Costoro furono arrestati durante il viaggio della regina nell'Inghilterra
279
orientale nel 1578. Poco prima dell'arrivo di J. G., il Consiglio aveva dato ordine che
venissero trasferiti a Wisbeach perch essi recano molto danno ed infettano il paese
a causa della libert di cui godono. Tuttavia l'ordine fu eseguito soltanto nell'aprile
del 1590. JESSOP, p. 148.
17 Questo signore cattolico che J. G. ebbe la fortuna d'incontrare fu quasi certamente
Robert Downes di Melton. Fu arrestato nel luglio del 1578 durante il viaggio della
regina nell'Inghilterra orientale. Ad intervalli, gli fu permesso di uscire dietro
cauzione; ma doveva ripresentarsi in prigione quando non poteva far fronte alle gravi
multe che era forzato a pagare per la sua insubordinazione alla legge. Nel settembre
del 1598, dieci anni dopo quest'incontro, egli era ancora nella prigione di Norwich.
JESSOP, passim.
18 Edward Yelverton, uno degli uomini pi ricchi del Norfolk. JESSOP, p. 137.
19 Grimston, a sei miglia e mezzo a nord-est di King's Lynn.
20 Edward Yelverton era il figlio maggiore di William Yelverton di Roughan per
parte della sua seconda moglie Jane, figlia di Edmund Cocket di Hempton, nel
Suffolk. Alla morte di suo padre, aveva ereditato a Grimston una propriet dai due ai
tremila acri di superficie. Ivi, secondo l'uso del tempo, era molto ospitale e viveva
con la propria famiglia, come pure col fratello minore, con una sorella vedova, che si
prendeva cura della casa, e con un cognato che non si conosce. Quando J. G. lo
incontr, aveva circa trent'anni ed era vedovo. Pi tardi si spos di nuovo. La seconda
moglie fu Nazareth Bedingfeld un'ostinata dissidente, il padre della quale era uno
dei prigionieri deI castello di Norwich. Egli mor nel 1623. JESSOP, pp. 137, 150.
21 Nei suoi scritti, tuttavia, Southwell faceva frequente uso di immagini tratte dalla
falconeria; per esempio: Siccome le copie di questi scritti volavano in circolazione
cos velocemente e cos falsificate, che c'era pericolo che venissero corrotte nella
stampa; sembrava minor male lasciarle volare al cospetto di tutti nel loro piumaggio
originale e con le loro ali, che lasciarle ricoprire di un manto di piume non genuine
oppure lasciarle passare per le mani di un correttore che avrebbe senz'altro potuto
eliminare le penne sane e sostituirle con quelle malate e scadenti della sua fantasia.
Mary Magdalen's Funerali Teares, Epistle to the Reader.
22 Durante le prime settimane del soggiorno di J. G. a Grimston, a Londra Padre
Garnet aspettava ansiosamente sue notizie. Quando s'incontrarono, Garnet lo
rimprover. Fu piuttosto per errato consiglio che per cattiva volont che non gli
venne in mente di porsi in contatto con me dopo il suo arrivo. (GARNET ad
Aquaviva, Arch. S. I. Roma, Fondo Gesuitico, 651). Facendo di Grimston il suo
primo centro, J. G. iniziava il suo apostolato nella regione alla quale, sette anni
innanzi, Padre Persons aveva destinato Edmund Campion poco tempo prima che
questi fosse arrestato.
279
III. GRIMSTON
Natale 1588 - Estate 1589
Quando raggiunsi Londra, alcuni cattolici mi aiutarono a trovare Padre
Henry Garnet che allora era superiore. Oltre questo, i soli preti gesuiti in
Inghilterra a quel tempo erano Padre Edmund Weston (1), incarcerato nella
prigione di Wisbeach (sarebbe stato lui il superiore, se fosse stato in
libert), Padre Robert Southwell e noi due che eravamo appena sbarcati.
Il mio compagno, Padre Oldcorne, era gi arrivato. Il superiore, invece,
non aveva ricevuto notizie di me e ne era preoccupato. D'altra parte, per
questa stessa ragione, essi nutrivano speranze che tutto fosse andato bene.
Quando io giunsi vi fu grande contentezza.
Passai un po' di tempo con i padri e con loro ebbi frequenti discussioni
circa i metodi che avremmo dovuto impiegare nel nostro lavoro. Sia da
Padre Garnet come da Padre Southwell ricevemmo ammirevoli consigli
circa i modi di aiutare e di salvare le anime (2). Il secondo eccelleva in
maniera particolare in questa opera ed era saggio e buono, gentile ed
amabile. Ma si stava avvicinando il Natale e noi dovevamo separarci.
Infatti, il pericolo della cattura si rendeva maggiore nel periodo delle feste
e, inoltre, i fedeli avevano bisogno del nostro ministero.
Cos, fui rinviato nella stessa contea nella quale ero sbarcato, presso lo
stesso signore che per primo mi aveva offerto aiuto e riparo. Il superiore
mi forn di abiti e di altre cose necessarie, giacch non intendeva che fossi
di peso al mio ospite fin dall'inizio. In seguito, tuttavia, e per tutta la mia
vita missionaria, la Provvidenza sovvenne in maniera sufficiente sia alle
mie che alle altrui necessit. I miei abiti furono sempre quelli di un signore
di medie possibilit, e ci si dimostr pi tardi cosa saggia in pi di una
circostanza. A quegli abiti, infatti, mi ero abituato prima di diventare
gesuita e, di conseguenza, mi ci trovavo a mio agio pi di quanto non mi ci
fossi trovato, se avessi assunto un ruolo che mi era estraneo e poco
familiare. Inoltre, mi trovavo nella necessit di comparire in pubblico e di
incontrare molti nobili protestanti; e non avrei mai potuto unirmi a loro n
riportarli lentamente all'amore della fede e della vita virtuosa, qualora mi
fossi vestito in maniera diversa. Prescindendo dal fatto che ci mi
consentiva di muovermi nella societ con maggiore disinvoltura e
sicurezza, oltre che con maggiore autorit, avevo cos la possibilit di
frequentare pi a lungo e senza eccessivo pericolo qualsiasi casa e
279
5 Sir Christopher Yelverton che era fratellastro di lei. In qualit di sergente della
regina, prese parte al processo contro il conte di Essex. Nel 1601 fu nominato giudice
della regia corte.
6 Andrew Perne, direttore di Peterhouse dal 1554 al 1589, fu forse il pi celebre
rinnegato del suo tempo. Fu conosciuto come Andrew Ambo e come Old Father
Palinode; si diceva che la sigla A.P.A.P., impressa sulla banderuola della chiesa di S.
Pietro, si poteva interpretare sia: Andrew Perne a Papist (Andrea Perne Papista); sia:
Andrew Perne a Protestant (Andrea Perne Protestante); sia: Andrew Perne a Puritan
(Andrea Perne Puritano). Il suo nome divenne proverbiale tanto che di un pastrano o
di un mantello rivoltati si diceva che erano Pearned. Edward Yelverton, Henry ed
Edward Walpole ed altri menzionati nella narrazione di J. G. furono a Peterhouse nel
periodo in cui era preposto Perne. COOPER, Athen. Cantab., vol. II, pp. 45-50.
7 Mor a Lambeth il 26 aprile 1589; la sua tomba si trova nella chiesa parrocchiale
del luogo. STRYPE, Life of Whitgift, vol. I, p. 619.
8 Questa sorella, Jane Lumner, fu scarsamente provveduta da suo marito che mor
lasciandole diversi debiti. Ella continu ad essere designata quale ostinata nonconformista nelle liste inviate annualmente al vescovo di Norwich. Il suo nome
appare per l'ultima volta nel 1615. Durante questo periodo mut pi volte residenza e
sembra che sia divenuta sempre pi povera a causa delle gravi esazioni a cui fu
sottoposta. JESSOP, p. 151.
9 Grisell, che spos Sir Philip Wodehouse di Kimberley, antenato dell'attuale conte.
10 In una Nota sui papisti e non-conformisti di alcune contee inglesi, compilata nel
1588, anno dello sbarco di J. G., si elencavano due vecchi preti che vivevano a
Norfolk, Fisher e Hall, alias Fox. C.R.S., vol. XXII, p. 127.
11 J. G. lascia intendere che la conversione di Sir Philip Wodehouse non riusc cos
completa come in un primo tempo egli aveva ritenuto. Sapeva che egli aveva
abbandonato la fede, ma non aveva sentito dire che anche sua moglie aveva fatto lo
stesso. Nella descrizione dei primi tempi della sua carriera, che fece nel 1601 allorch
entr nel Collegio Inglese a Roma, Charles Yelverton attesta che sua zia, la moglie
di Sir Philip Wodehouse, a causa delle escandescenze del marito che molto
frequentemente insorgeva contro di lei, aveva di recente abbandonato la chiesa.
FOLEY, I, p. 143.
12 Jessop, il quale ha sottoposto ad accurato esame il lavoro apostolico svolto da J.
G. a Norfolk, commenta che egli non aveva esaltato una sola volta i suoi rilevanti
successi e che, per giunta, ci non era che il principio delle sue fatiche. JESSOP, p.
209.
279
13 Calibut Walpole, dal quale le propriet passarono a Sir Robert Walpole, ministro
dei primi due re della casa di Hannover, che era nato nella dimora di famiglia di
Haughton, nel Norfolk, nel 1676.
14 Per fiorino J. G. intende il gulden o fiorino d'argento delle Fiandre, che valeva
circa due scellini della moneta inglese del tempo.
15 Edward Walpole entr nel Collegio Inglese di Roma il 23 ottobre 1590; suo
cugino Michael vi era entrato nel maggio precedente. Edward fu missionario in
Inghilterra per quarant'anni. Mori a Londra il 3 novembre 1637. Per la vita di questi
due sacerdoti vedi JESSOP, passim.
16 Henry Drury di Lawshall a sei miglia a sud-est di Bury Saint Edmunds, nel
Suffolk. La famiglia Drury era stata sempre decisamente non-conformista. Henry
sopravvisse a suo fratello maggiore William ed eredit da lui il castello di Lawshall,
dove la regina aveva accettato ospitalit il 4 agosto 1578, durante il suo viaggio
nell'Inghilterra orientale. Fu in prigione nel 1587 e in una lista di prigionieri nonconformisti di quell'anno descritto come un grande ostinato... patrono di preti e di
persone sospette, che rifiutano di familiarizzare con qualsiasi predicatore e di
ascoltare qualsiasi predica. JESSOP, p. 78; c.R.S., voI. II, p. 276.
17 Gli Esercizi Spirituali di S. Ignazio di Loyola, che J. G. menziona
frequentemente in seguito. Essi costituiscono un complesso sistematico di
meditazioni su argomenti spirituali intesi ad aiutare le persone a fare la scelta
migliore per la loro vita.
279
IV. LAWSHALL
Estate 1589 - Inverno 1591
In questo nuovo posto la vita mi fu pi quieta e congeniale. Quasi tutti
nella casa erano cattolici e mi riusciva pi facile condurre la vita del
gesuita anche nei dettagli esteriori dell'abbigliamento e nella ripartizione
del tempo. Fui anche in grado di dedicarmi molto alla lettura.
Comunque, nella casa vi era un certo numero di cose che richiedevano
attenzione. Anzitutto, gli arredi dell'altare erano vecchi e logori e non
conciliavano affatto la devozione. In questo, per, dovevo usare molta
cautela. Il cappellano era stato per parecchio tempo in quella famiglia e si
sarebbe potuto facilmente offendere, qualora incominciassi ad apportare
una serie di cambiamenti, specie se si accorgeva che il padrone di casa
seguiva ogni mio minimo suggerimento. Ma, grazie a Dio, tutto and bene.
Feci in modo che tutti i cambiamenti che ritenevo urgenti fossero proposti
e realizzati dallo stesso padrone di casa. Quindi, misi a disposizione dei
nuovi paramenti che mi erano stati regalati e ci invogli la buona vedova
a farne degli altri simili. Per quanto riguarda quel sacerdote, egli chiese di
fare gli Esercizi, che aveva sentito lodare molto dal mio ospite, e li pratic
con grande profitto. Infatti, a detta di chi lo aveva udito, egli afferm pi
tardi che prima di allora non aveva mai compreso pienamente gli obblighi
del sacerdozio. In seguito, mi dimostr sempre una grande affezione, di cui
mi diede prova pi tardi quando fui imprigionato, portandomi delle
elemosine ed usandomi altre gentilezze. Egli prese a consultarmi nei suoi
affari e guadagn a Dio ed alla Chiesa il triplo delle anime di prima; perci
fu tenuto da tutti in maggiore considerazione. Nell'anno in cui fu nominato
1'arciprete, egli fu eletto tra i suoi assistenti ed ancora oggi mantiene
questo ufficio (1).
Durante la mia permanenza, che dur quasi due anni, dedicai molto tempo
allo studio, ma non trascurai di viaggiare. Oltre a riconciliare alcuni eretici
e scismatici, potei confermare nella fede diverse famiglie cattoliche e
collocare due sacerdoti in luoghi dove potevano svolgere un ottimo lavoro.
Ascoltai un gran numero di confessioni generali. Una penitente, una
vedova di elevata posizione, dedic il resto della vita ad opere pie e, per
non menzionare gli altri suoi regali, fece alla Compagnia una donazione
annua di mille fiorini (2); un'altra vedova (3) ne offr quattrocento.
In questo periodo, inoltre, impartii gli Esercizi spirituali ad un certo
numero di persone con ottimi risultati. I primi a farli furono due uomini
279
vantaggio che io sarei stato pi vicino a Londra e che nella nuova dimora,
dopo la partenza del mio ospite, avrei potuto fare maggior bene che
restando dove mi trovavo. Tutte ragioni, queste, che sottoposi alla
considerazione del mio superiore, allorch mi recai a presentargli il mio
ospite ed a lasciarlo in casa sua (19).
Padre Garnet mi esort a non lasciarmi sfuggire l'occasione, dal momento
che mi si presentava spontaneamente. Nella mia nuova residenza, per,
ebbi cura di far effettuare, nei limiti del possibile, ogni mutamento prima
del mio arrivo. Non avevo intenzione alcuna di divenire motivo di contesa;
perci indugiai per ben due mesi prima di trasferirmi. Fu scelto un corpo di
buoni e capaci servitori, per la maggior parte uomini che avevo conosciuto
in altri luoghi e di cui sapevo che mi sarei potuto fidare. N mi risult cos
difficile, come avevo temuto, indurre la padrona di casa ed il vecchio
sacerdote ad accettare i cambiamenti; anzi essi mi offrirono un valido aiuto
per condurli a compimento, specialmente la signora, che superava tutti
nelle cure che prodigava alla cappella e nella sensibilit che aveva per i
miei bisogni. Ella era di temperamento abbastanza vivace e le riusciva
difficile mantenere la pazienza con i servi e con gli altri. Tuttavia, la
frenavo sempre e l'ammonivo di volta in volta, di solito naturalmente in
sede privata, ma talvolta anche davanti agli altri, quando le circostanze lo
esigevano. Mi comportai cos per tutto il tempo che trascorsi nella sua
famiglia. Ella prendeva ci in buona parte e si sforzava seriamente di
tenere il suo temperamento sotto controllo. Ogni giorno sembrava volermi
dare nuove prove del suo rispetto e della sua affezione, come si potr
constatare in seguito.
Quanto al cappellano (20), egli divenne mio buon amico, quando si
accorse che la sua posizione era migliorata in seguito alla mia venuta, e
spesso manifest la sua soddisfazione con parole e con fatti. Del resto, era
naturale che il rispetto nei suoi confronti aumentasse con l'incremento
della piet e della devozione nella famiglia. Di fatto, era trattato meglio di
quanto non lo fosse stato in precedenza; e sebbene non tardasse ad
accorgersi che la mia persona era alla base dei cambiamenti, riconobbe che
egli stesso aveva pi influenza di prima.
Ivi viveva anche la madre del mio ospite; questa era vedova e persona di
meravigliosa bont. Il suo costante conforto erano i suoi figli, quattro
maschi e quattro femmine. Tutte le figlie si fecero suore; due erano gi
entrate nell'ordine delle Brigidine prima del mio arrivo (21): una di esse
ora badessa a Lisbona. Le altre due furono da me aiutate a recarsi nelle
Fiandre, dove sono entrate nel convento delle Agostiniane a Lovanio (22).
279
Anche i maschi erano tutti bravi giovani. Due di essi, come ho sopra
riferito, morirono nella Compagnia. Un terzo (23) intraprese la carriera
militare. Questi si distinse in battaglia contro gli eretici nei Paesi Bassi e fu
ucciso poco tempo fa combattendo valorosamente fino alla morte, mentre
tutti gli altri intorno a lui si erano arresi. Il quarto divenne l'erede del
casato e, con grande gioia della madre, si dedic ad ogni genere di opere
buone. Questa signora era un'anima di tale santit, che affermava che il
mondo non aveva pi nulla da darle. Il giorno in cui arrivai nella casa, ella
chiese al figlio di portarmi nella sua stanza. Appena entrai, ella cadde ai
miei piedi ed implor che le permettessi di baciarmeli, giacch, ella
affermava, io ero il primo membro della Compagnia che ella avesse mai
visto. Io rifiutai ed allora ella baci il pavimento sul quale stavo. Quel
giorno ella fu inondata di una consolazione di spirito che non l'ha pi
abbandonata. Adesso, vive lontana dal figlio e mantiene nella sua casa due
sacerdoti gesuiti. Quello che lei ebbe a soffrire nel frattempo sar narrato
in altro luogo.
NOTE AL CAPITOLO IV
1 Questi fu probabilmente William Hanse, fratello di Padre Everard Hanse, che fu
ucciso a Tyburne, perch era prete, il 31 luglio 1581. Nella lista dei papisti e nonconformisti in alcune contee dell'Inghilterra (1588) figura un certo Draiton, alias
Hanse del Suffolk, che probabilmente quel William Hanse che fu uno degli
assistenti dell'arciprete. C.R.S., vol. XXII, p. 127; Camden Society, Archpriest
Controversy, vol. I, p. 206.
2 William Watson, nel suo Quodlibets, elenca un gran numero di signore che
consegnarono a J. G. del denaro da distribuire tra i cattolici bisognosi. JESSOP, p.
220.
3 Isabella, vedova di Edmund Fortescue di Sawston e cognata di Thomas Wiseman.
JESSOP, p. 220.
4 Padre Anthony Rowse, che apostat. Giunse a Douai il 12 settembre 1591 e vi fu
ordinato sacerdote il 21 maggio 1592 insieme a Padre Thomas Everett. Tornato in
Inghilterra, lavor bene per molti anni, ma apostat nel 1605 per timore della
persecuzione. Nel 1608 trad il nipote di Padre Henry Garnet, Padre Thomas Garnet,
che fu ucciso a Tyburn il 23 giugno dello stesso anno. In seguito, quando pensava di
pentirsi, un suo parente gesuita (probabilmente Padre Everett) ard visitarlo per
riconciliarlo alla Chiesa. Nel 1613 si rec in Belgio e fu accolto a Lovanio nella casa
dei gesuiti inglesi dov'era rettore J. G. R. BELVEDERT, Bentivoglio Diplomatico,
vol. II, pp. 282-283.
279
giacobita. La chiesa del convento era, a quanto si dice, una delle pi belle della citt.
Quando i Francesi invasero i Paesi Bassi nel 1794, la comunit emigr in Inghilterra
ed ora si trova stabilita a Newton Abbot. Bridget Wiseman mor nel convento di Santa
Monica nel 1627; nello stesso convento mor pure Jane sei anni dopo. PETER
GUILDAY, English Catholic Refugees, pp. 282-285.
23 Robert Wiseman.
279
V. BRADDOCKS
Inverno 1591 - Primavera 1594
Quando la famiglia si adatt a questa nuova vita, io potei trovare del tempo
per lo studio (1) e per alcuni viaggi missionari. Il mio impegno, comunque,
fu quello di curare che tutta la famiglia si avvicinasse frequentemente ai
sacramenti. Ad eccezione della vedova, gli altri usavano accostarsi ad essi
al massimo quattro volte all'anno: adesso ci avveniva ogni settimana. Nei
giorni festivi, e normalmente nelle domeniche, io predicavo in cappella ed
istruivo tutti sul modo di esaminare la coscienza ed insegnavo, a coloro
che ne avevano il tempo, la maniera di meditare. Un'altra pratica che
avviai fu la lettura di libri ascetici, cosa che noi attuavamo perfino a tavola
quando non erano presenti n ospiti n visitatori. Quelli erano i tempi in
cui i preti erano soliti prendere i pasti insieme alla famiglia e spesso in
abiti ecclesiastici. Naturalmente, io avevo con me una talare ed una
beretta; ma Padre Garnet ci proib di indossarle fuori della cappella.
Quasi in ogni viaggio cercavo di condurre della gente in chiesa. Ma vi
una grande differenza tra questi paesi, in cui stavo allora lavorando, e le
altre parti dell'Inghilterra. Negli altri luoghi, in cui una gran parte della
popolazione cattolica e quasi tutti hanno un'inclinazione per il
cattolicesimo, facile fare molte conversioni e radunare grandi assemblee
alle prediche. Nel Lancashire, ad esempio, ho visto con i miei occhi pi di
duecento persone che ascoltavano la Messa e la predica. Questa gente
viene in chiesa senza difficolt, ma si dilegua quando scoppia la
persecuzione. Quando cessa l'allarme, essa torna di nuovo. Invece, nei
distretti in cui allora vivevo, i cattolici, erano molto pochi. La maggior
parte di essi apparteneva alle classi pi elevate; nessuno o pochissimi,
apparteneva al popolo minuto, giacch per i popolani impossibile vivere
in pace, circondati come sono da protestanti molto fanatici. L'unico modo
di operare conversioni, da queste parti, quello di conquistare prima la
nobilt, quindi la servit, perch i nobili cattolici debbono avere servi
cattolici.
A quel tempo, accolsi nella Chiesa il fratello della mia ospite (2). Egli era
l'unico figlio di un cavaliere e si dimostr sempre uno dei miei pi cari
amici. In seguito, spos una cugina del famoso duca di Feria, ed entrambi
sono molto devoti ai nostri padri. Essi ne tengono sempre uno nella loro
casa, talvolta anche due o tre, senza curarsi affatto del pericolo dei tempi.
279
Pranzai alla sua tavola con tutti i familiari e quindi le parlai in privato per
tre ore abbondanti. Prima sciolsi tutti i dubbi che ella sollev sulla fede;
quindi tentai di stimolare la sua volont. Prima della mia partenza, ella mi
chiese di insegnarle a prepararsi per la confessione e fissammo un giorno.
Quindi mi scrisse protestando seriamente che non c'era nulla al mondo che
ella desiderasse tanto, quanto manifestarmi i segreti pi profondi del suo
cuore.
Ma i giudizi di Dio sono insondabili ed terribile esporsi alla tentazione di
peccare. A Londra c'era un gentiluomo, che l'amava di un amore profondo
e paziente (10). Ella gli scrisse per comunicargli il passo che si era
proposta di fare, intendendo, forse, romperla con lui. Ma ella dest una
vipera addormentata. Egli si precipit immediatamente da lei e cominci a
dissuaderla dal suo proposito con ogni mezzo a sua disposizione. Era un
protestante abbastanza colto e la persuase abilmente a chiedere alla sua
guida la soluzione di certi dubbi che egli stesso nutriva intorno alla fede
(11). Le assicur che, se ne fosse convinto, anch'egli sarebbe divenuto
cattolico. Intanto, la supplic a non fare nessun passo irrevocabile, se
desiderava che egli non si suicidasse. Egli riemp due interi fogli sul papa,
sul culto dei santi e su questioni del genere. Nella lettera di lui la signora
accluse una nota vergata di proprio pugno, in cui mi pregava di farle la
gentilezza di rispondere, perch sarebbe stato un gran guadagno se fossimo
riusciti a convertirlo. Ma l'uomo non aveva alcuna intenzione di
apprendere la verit; desiderava soltanto rimandare la conversione di lei.
Egli ricevette tutte le mie soluzioni, che erano anche molto lunghe, ma non
diede alcuna risposta. Nel frattempo tent di condurla a Londra. Riusc
prima a persuaderla a rimandare la sua riconciliazione e poi ad
abbandonare del tutto l'idea.
In tutto questo tempo, egli lavorava alla sua rovina. Pi tardi ritorn
trionfatore dall'Irlanda. Aveva ben amministrato il paese ed aveva sconfitto
le forze spagnole che vi erano sbarcate (in quella occasione condusse
prigioniero il conte di Tyrone, il pi valido oppositore dell'eresia nell'isola
ed il pi saldo sostegno della vecchia fede) e per i suoi meriti fu creato
conte da Sua Maest regnante. Ma il pover'uomo che aveva conquistato gli
altri non fu capace di conquistare se stesso! L'amore che nutriva per questa
donna lo riduceva uno schiavo impotente. La sua follia lo spinse ad
eccessi; la cosa si riseppe a corte e cadde in pubblica disgrazia. Ci fu pi
di quanto potesse sopportare. Incapace di liberarsi da questa infatuazione,
mor di crepacuore. Con l'ultimo respiro egli invoc, non Dio, ma la sua
279
dea, il suo angelo, come la chiamava, e la lasci sua unica erede. Una
fine miserabile, in verit, dopo aver rovinato il suo buon nome.
Sebbene la donna fosse ora pi ricca che mai, i suoi pensieri tornavano
spesso al dimenticato proposito. Spesso cominciava a parlare di me con
una delle sue damigelle d'onore che era cattolica. E quando, circa tre anni
fa, questa ragazza si trasfer in Belgio per farsi suora (12), mi narr la cosa
e mi sugger di scriverle per vedere se fosse possibile suscitare la fiamma
dalla cenere (13). Stavo infatti scrivendo una lettera, quando venni a
sapere che ella era morta di febbre. Per fortuna era stata riconciliata con la
Chiesa sul letto di morte da uno dei nostri padri.
Mi accorgo che ho indugiato troppo in questa storia, ma desideravo
mostrare come la Provvidenza di Dio avesse agito nei suoi riguardi e come
il Suo giudizio fosse ricaduto sull'amante che aveva ritardato la
conversione di lei.
NOTE AL CAPITOLO V.
1 Probabilmente, J. G. lavorava allora alla traduzione dell'Esortazione di Ges Cristo
all'anima fedele del certosino LANSPERGIO (Johann Landsberger), che fu
pubblicata clandestinamente a Londra nel 1598. NATHANIEL SOUTHWELL, Bibl.
Scriptorum Soc. Jesu, p. 452.
2 Henry Huddlestone, di Sawston, presso Cambridge. Dal tempo di J. G. fino ad oggi
Sawston, a circa cinque miglia a sud di Cambridge, rimasta un centro cattolico.
Henry Huddlestone spos Dorothy, figlia di Robert, primo Lord Dormer. Questa era
cugina del duca di Feria, ma solo per affinit per parte del marito. MORRIS, p. 97.
3 Richard Rookwood, di Coldham, vicino Bury St. Edmunds. Coldham, a cinque
miglia e mezzo a sud-est di Bury St. Edmunds, fu un altro centro cattolico stabilito da
J. G. e continu a prosperare durante tutta la persecuzione. I Rookwood furono tra i
primi allievi della scuola di St. Omers. Henry Walpole, che pass da St. Omers il 13
novembre 1593, dichiar nel suo interrogatorio che a St. Omers c'erano anche tre o
quattro Rookwood, tutti fratelli, e quattro Mallet, ovvero Ilesleys, che erano arrivati
di recente. C.R.S., vol. V, p. 262.
4 Dorothy Rookwood. Era stata due anni nel Belgio prima di entrare in religione. Il 5
giugno 1595 aveva fatto la professione nel convento fiammingo di Sant'Orsola a
Lovanio insieme a Bridget Wiseman e Margaret Garnet, sorella di Padre Garnet. Mor
nel 1607 dolcemente come visse, perch era un'anima mite e virtuosa, dolce ed
affabile nella conversazione ed amata da tutte le sorelle. ADAM HAMILTON,
Chronicle of St. Monica's Convent, vol. I, p. 23.
279
279
che l'anima di suo marito era stata liberata dalle sofferenze ed era stata
portata in cielo dagli angeli.
Ci accadde nella contea di Stafford.
Lo scopo di questi viaggi verso l'estremo nord era sempre quello di visitare
e di incoraggiare certe persone che fornivano un grande appoggio alla
nostra causa comune.
Tra la gente che solevo visitare vi erano due sorelle. Erano le figlie di uno
dei pi vecchi conti del paese che era morto martire per la fede (2). A quel
tempo, le due donne vivevano nella stessa casa e volevano che io restassi
definitivamente con loro, non che mi limitassi a visitarle solo
occasionalmente. Ci era impossibile; tuttavia, esse si posero sotto la mia
direzione spirituale. La sorella maggiore era madre di famiglia e divent
un vero e proprio pilastro a sostegno della chiesa perseguitata in quelle
parti (3). Ella albergava nella sua casa due sacerdoti ed accoglieva con
grande gentilezza tutti gli altri che si trovavano di passaggio (e ve n'erano
molti, perch quella parte del paese era ben fornita di preti; ed i cattolici
erano numerosi, sebbene appartenessero per la maggior parte alle classi
basse). Di fatto, ogni volta che mi recavo da lei, incontravo sempre dai sei
ai sette sacerdoti, prima di ripartire. I suoi aiuti si estendevano sull'intero
distretto, almeno fino al tempo in cui fui catturato e gettato in prigione.
Successivamente, suo marito la persuase a trasferirsi a Londra. Nessuno
dei due trasse vantaggio da questo trasferimento ed i poveri cattolici del
distretto patirono una grave perdita.
L'altra sorella, Dio la riserv a s. Ella era nubile, molto umile e modesta
ed aveva una profonda inclinazione per le cose celesti. Passava molto del
suo tempo in preghiera, e sembrava che il mondo perdesse ai suoi occhi
ogni attrattiva e che solo il cielo le risplendesse. In seguito la mandai in
Belgio da Padre Holt, il quale mi scrisse queste parole: Nessuna persona,
che sia mai venuta qui dal nostro paese, ha destato maggiore edificazione,
n ha fatto di pi per innalzare il buon nome dell'Inghilterra. Ella fu la
principale fondatrice del convento delle benedettine inglesi a Bruxelles,
dove vive ancora oggi (4). Ella ha raggiunto una grande santit ed un
grande rinnegamento di s; ed suo costante desiderio condurre una vita
pi ritirata. Chiede spesso al suo direttore il permesso di diventare una
reclusa; ma questi non del suo avviso ed ella si sottomessa al suo
parere.
All'inizio, solevo portare con me tutto l'occorrente per la Messa. Esso era
semplice, ma decoroso; ed era fatto in maniera da essere facilmente
trasportato, insieme alle altre cose di cui avevo bisogno, dall'uomo che
279
Quando si furono ben bene allontanati, cos che non vi era alcun pericolo
che potessero tornare improvvisamente indietro, come talvolta sono soliti
fare, una donna venne a chiamarci fuori del nostro ricettacolo, che aveva
ospitato non uno ma diversi Danieli. Il nascondiglio si trovava sotto il
livello del suolo; il pavimento era allagato ed io rimasi per tutto il tempo
con i piedi a bagno. Con me c'erano Padre Garnet, Padre Southwell e
Padre Oldcorne (tre futuri martiri), Padre Stanney (8), due preti secolari e
due o tre laici. Cos, quel giorno, fummo tutti salvi.
Il giorno seguente Padre Southwell ed io partimmo insieme a cavallo,
come eravamo venuti. Ma Padre Oldcorne rimase, poich il luogo dove
abitava non era molto distante (9)
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO VI.
1 In compagnia di William Wiseman e del suo domestico Richard Fulwood, J. G. si
trovava a Bryn, nel Lancashire, presso Lady Gerard qualche tempo prima della festa
di S. Michele del 1592. S.P.D., CCXLVIII, n. 103.
2 Thomas Percy, conte di Northumberland, decapitato a York nel 1572.
3 Lady Elizabeth Percy, moglie di Richard Woodroff di Wooley, Royston, nel West
Riding. I rapporti del 1592-1593 la segnalano come ostinata non-conformista. C.R.S.,
vol. XVIII, p. 79.
4 Lady Mary Percy, figlia del grande conte di Northumberland, e molte altre persone
insigni lasciarono il proprio paese e si ritirarono nelle Fiandre, vivendo a Bruxelles in
grande ritiratezza e devozione. Quindi passarono alla determinazione di condurre vita
religiosa e di fondare un monastero. Dopo aver conferito su tali buoni propositi col
molto Rev. Padre Holt della Compagnia di Ges, riuscirono presto, mediante il suo
consiglio, in questa grande opera. Adottarono la regola di San Benedetto e scelsero il
suo santo ordine, che fra tutti gli altri era stato fino a quel tempo il pi fiorente in quel
regno ormai eretico, sperando che in futuro esso potesse tornare di nuovo per loro un
paese felice ed ospitale. Annals of the English Benedictine Nuns (C.R.S., vol. VI, p.
2). Questo fu il primo convento inglese fondato dopo la Riforma. Nel 1794 la
comunit si trasfer a Winchester, quindi, nel 1857, a East Bergholt e infine, nel 1863,
a Teignmoutb.
5 In una lettera dell'8 marzo 1590 Padre Southwell descrive una riunione precedente
del genere. Abbiamo insieme rinnovato con grande contentezza i nostri voti...
Aperuimus ora et attraximus spiritum. Mi sembra d'intravvedere in Inghilterra
l'instaurazione di una nuova vita religiosa, della quale ora noi spargiamo i semi in
lacrime, affinch altri possano poi con gioia ammassare i covoni nei granai celesti.
Abbiamo cantato gl'inni del Signore in una terra straniera e nel deserto abbiamo
279
succhiato il miele dalla roccia e l'olio dalle dure pietre. Ma queste nostre gioie si sono
mutate in dolori, mentre timori improvvisi ci hanno dispersi in luoghi differenti. Alla
fin fine, per siamo pi impauriti che danneggiati, perch tutti siamo scampati. R.
CHALLONER, Memoirs of Missionary Priests, pp. 213-214.
6 Noi avevamo scelto la stessa abitazione che in precedenza avevamo sempre
utilizzato a tale scopo, appartenente a due sorelle, una vedova [Mrs. Eleonor
Brooksby] e una nubile (Miss Anne Vaux), poich aveva un rifugio molto sicuro e
una cantina ben nascosta. La riunione dur dal 14 al 19 ottobre 1591. Garnet ad
Aquaviva, 17 marzo 1594. Stonyhurst MSS, Anglia, I, n. 73.
7 A tavola, nella festa di San Luca, - afferma Padre Garnet - non so quale ispirazione
mi fece parlare come segue. Dissi, infatti, che avevo fino allora preso sopra di me
ogni responsabilit, ma non intendevo pi garantire la loro incolumit dopo la fine
del pranzo. Stonyhurst MSS, ibid.
8 Originario del Wiltshire, Padre Stanney entr nella Compagnia come sacerdote
nell'aprile 1589. Pi tardi successe a Padre Southwell come cappellano della contessa
di Arundel. Al tempo della congiura delle polveri fu sconvolto mentalmente per un
certo periodo e fu esiliato nella primavera del 1606. Mor a St. Omers il 19 maggio
1617.
9 Una descrizione del nascondiglio sotterraneo si trova nell'appendice B. Padre
Garnet fornisce una relazione pi dettagliata di questa perquisizione in una lunga
lettera scritta in latino al suo generale, Padre Aquaviva, in data 19 novembre 1593.
Egli racconta come al sopraggiungere dei persecutori, tutto era stato preparato per la
partenza dei sacerdoti. Si era pensato ai cavalli... i servi e le serve erano occupati in
diverse faccende... alcuni preparavano la colazione, altri pulivano gli stivali, altri
tiravano fuori i mantelli e tutto il necessario per il viaggio. Ad un tratto, un giovane,
uscito dalla casa, not uno sconosciuto e si ritir subito serrando a chiave la porta
davanti a lui. Nel mentre, due servi cattolici si accorsero di quello che stava
succedendo. Scesero di corsa nelle stalle e ne tornarono armati di attrezzi agricoli.
Con questi presero a minacciare gli ufficiali che intanto avevano gentilmente chiesto
di entrare. All'interno nel frattempo si provvedeva a sbarrare la porta che era gi stata
chiusa a chiave. Allorch fu tutto nascosto, furono ammessi gli ufficiali. Con grande
abilit Miss Vaux evit che il gruppo dei perquisitori entrasse nella stalla, dove
avrebbero trovato tutti i cavalli pronti per la partenza dei sacerdoti. Alla fine della
perquisizione questi uscirono tutti dal loro nascondiglio e celebrarono la Messa.
Questa narrazione consta di circa 2.500 parole e rappresenta quasi un quarto
dell'intera lettera. Stonyhurst MSS, Anglia, I, n. 73.
279
per sedici anni in casa sua, che divenne centro del suo apostolato. Cos egli
pot condurre molti alla fede, tanto in questa contea quanto in quelle
adiacenti, sostenere i vacillanti e rialzare i caduti, ed infine collocare dei
preti in molti luoghi. Perci, molti che lo conobbero parlano di lui negli
stessi termini che San Girolamo usa per San Giovanni: Egli fond e
govern tutte le chiese di quelle regioni. Ed infatti tutti lo consideravano
come un padre. Egli era prudente e non diede altro che soddisfazione a
tutti, lavorando duramente, soffrendo a lungo e non abbandonando nessuno
che avesse bisogno del suo ministero. Un numero incalcolabile di cattolici
ricorrevano a lui per elemosine. Ed il posto in cui viveva era in tutto simile
ad una delle nostre case in paesi stranieri, tanti erano i cattolici che vi
affluivano per ricevere i sacramenti, per ascoltare le sue prediche e per
ricevere il suo consiglio. Suo cooperatore fu Padre Thomas Lister (4),
uomo veramente dotto e straordinario.
Servo degli altri, Padre Oldcorne era molto intransigente con se stesso. Le
sue gravi fatiche e la cura di tutte le chiese di quelle regioni - sembrava
infatti che dipendessero in tutto da lui - non gli bastavano. Quando era a
casa studiava molto e, nello stesso tempo, praticava una grande penitenza
corporale. Ho gi menzionato i suoi digiuni. Inoltre, egli soleva portare il
cilicio e si fustigava spesso e duramente. Bench, naturalmente, egli
intendesse unicamente castigare il nemico e ridurlo in schiavit, si rese
quasi un servo inutile. Infatti, gli scoppi un vaso sanguigno ed egli
cominci a vomitare sangue in gran quantit. Si riebbe, ma quasi ogni
anno diventava cos anemico, da sembrare che non dovesse pi
riacquistare le forze. In queste precarie condizioni gli si svilupp un
tumore in bocca - la parola inglese kanker - che progred al punto di
apparire incurabile. Come mi disse in seguito, i medici dichiararono che
avrebbero dovuto amputargli alcune ossa che cominciavano a cadere in
putrefazione. Il buon padre, temendo che l'operazione gli avrebbe impedito
di predicare in avvenire - egli era un predicatore di talento (5) - decise
subito di recarsi in pellegrinaggio al pozzo di S. Winefrid, santuario
famoso, vero e proprio miracolo permanente (6).
S. Winefrid era una fanciulla del Galles settentrionale tanto santa quanto
bella, e la sua fede e il suo amore per la castit la rendevano ancora pi
bella. Il figlio di un capo clan si innamor di lei e la chiese in sposa. Ma
ella rigett la sua corte, perch era pagano ed inoltre perch aveva emesso
il voto di verginit davanti al vescovo del luogo e non voleva sacrificarlo a
nessun uomo. L'amore del suo corteggiatore si mut in ira ed egli le spicc
la testa con la spada. Ci avvenne sul pendio di una collina e la testa rotol
279
morsa del pugno. Per molti anni, in seguito, fu trasportato su una sedia a
ruote come un paralitico.
In tal modo egli venne punito, mentre altri furono confermati nella loro
fede.
Io stesso ho parlato con un certo numero di persone che hanno visto
quest'uomo e che hanno udito la storia sia dalle sue labbra che da coloro
che lo conobbero. Furono questi che mi narrarono il seguito della vicenda:
come, cio, l'uomo si fosse pentito ed avesse riacquistato l'uso delle sue
membra nello stesso pozzo in cui era stato punito. Questa solo una fra le
molte storie consimili.
Come dicevo, Padre Oldcorne aveva preso la decisione di visitare il santo
pozzo; ma S. Winefrid lo prevenne. Durante il viaggio egli si ferm presso
la dimora di due sorelle nubili. Erano povere persone, ma ricche di virt,
poich temevano Dio. Vivevano insieme per servirlo in comune e tenevano
in casa loro un prete, che esse consideravano come loro padre. Questo
buon prete aveva preso dal ruscello una di quelle pietre spruzzate di
sangue, che ho poco innanzi descritto. Durante la Messa era solito parla
sull'altare insieme alle altre reliquie. Quando Padre Oldcorne la not, la
prese nelle sue mani e la baci con molta devozione. Quindi, appartandosi,
si gett in ginocchio e cominci a leccarla e a tenerne una parte nella
bocca. Intanto pregava in silenzio. Si rialz dopo mezz'ora: il dolore era
sparito ed il cancro era curato. Tuttavia egli comp il pellegrinaggio al
pozzo, non gi per implorare la guarigione da S. Winefrid, ma per
esprimerle il suo ringraziamento. Mentre era l si riebbe anche da quella
anemia che si riteneva fosse la causa del suo cancro, e ripart pi forte e
pi sano di quanto non fosse stato per diversi anni.
Ho riferito la storia nelle stesse parole con le quali Padre Oldcorne me l'ha
narrata. Il sacerdote, nella cui casa Padre Oldcorne trov la pietra, mi
conferm i fatti quando lo incontrai a St. Omers. Egli mi narr, inoltre, le
cose che accaddero dopo la morte di Padre Oldcorne. Di queste parler in
seguito. Tutto ci sar sufficiente per quanto riguarda Padre Oldcorne:
debbo infatti tornare alla mia miserabile vicenda.
Durante il mio soggiorno in questa terza residenza, dettai gli Esercizi
spirituali a diverse persone e, tra le altre, a due gentiluomini, i quali ancor
oggi tengono fede alle risoluzioni che allora presero e sono rimasti,
ciascuno nel loro distretto, amici fedeli dei gesuiti. Il primo, Mr. John Lee
(8), proprio di recente ha sostenuto una tesi di filosofia a Roma. Adesso
tornato in Inghilterra ed sempre pronto ad accogliere i nostri ed a
sopperire alle loro necessit finanziarie. Il secondo un uomo che si
279
Due di queste reliquie sono antiche ed erano state salvate dal saccheggio di
un monastero. Esse mi pervennero tramite persona degna di fede. La terza
un dito indice del martire Padre Robert Sutton, fratello del sacerdote da
me menzionato nella prima pagina di questo libro. Per meravigliosa
provvidenza di Dio questo indice fu preservato insieme al pollice dalla
corruzione, sebbene tutto il braccio fosse stato esposto, perch fosse
divorato dagli uccelli. Quando alcuni cattolici andarono segretamente a
rimuoverlo (era stato esposto per un anno intero), essi non trovarono altro
che ossa. Le sole parti ancora ricoperte di carne e di pelle erano il pollice e
l'indice, che erano stati unti con l'olio santo durante l'ordinazione e che
erano stati santificati dal contatto del Santissimo Sacramento. Suo fratello,
un altro buon sacerdote, conserv per s il pollice, regalandomi l'indice
(12).
Quasi nello stesso periodo mi furono regalate anche una testa d'argento di
S. Thomas di Canterbury e la sua mitra tempestata di pietre preziose. La
testa piccola e non ha grande valore in s, ma rappresenta un vero tesoro
perch contiene un frammento del cranio del santo. Ha lo spessore d'una
doppia corona d'oro e si ritiene che sia il pezzo che fu asportato quando
egli fu cos crudelmente ucciso. La testa d'argento era vecchia ed aveva
perduto alcune pietre; ma il gentiluomo presso il quale dimoravo la fece
riparare ed ornare finemente. Per questa ragione, in seguito, il superiore
gliela diede in consegna, perch la conservasse per la Compagnia nella sua
cappella privata. Un altro regalo fu una considerevole parte del braccio di
S. Vita, che adesso custodita da un altro gentiluomo cattolico della stessa
contea.
La vergine Vita era figlia di un re dell'Inghilterra occidentale. E molte
chiese sono a lei dedicate sotto il titolo di Witchurch. La reliquia mi
pervenne nel modo seguente. Il pastore del luogo dove anticamente era
conservato e venerato tutto il corpo (o almeno una grande parte) not che
era sempre desto di notte e non riusciva a prender sonno. Ci continu per
lungo tempo. Un giorno pens che questo disturbo gli poteva derivare dal
fatto che non prestava il dovuto rispetto alle ossa che aveva in custodia. Si
convinse che doveva darle ai cattolici ai quali esse spettavano di diritto.
Egli fece cos ed in seguito dorm sempre bene. Un buon prete mi narr
questa storia e mi diede un osso, che un cattolico devoto custodisce per la
Compagnia.
Vi erano molte altre belle cose che mi furono regalate per la Compagnia.
Ed i cattolici della casa ed i visitatori traevano grande conforto dal loro
contatto.
279
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO VII.
1 Thomas Habington di Hinlip House, nel Worcestershire. All'epoca del complotto di
Babington (1586) suo fratello fu ucciso ed egli fu imprigionato nella Torre. Nel 1593
gli fu permesso di tornare a casa a Hinlip e durante il suo domicilio coatto si dedic
all'antiquariato, cosi da diventare uno dei pionieri della storia scientifica delle contee.
Suo figlio, William Habington, si distinse come poeta sotto il regno di Carlo I.
Thomas mor 1'8 ottobre 1647, all'et di ottantasette anni. Alcuni ritratti di lui e della
moglie sono riprodotti nella History of Worcestershire del NASH, vol. I, che per la
maggior parte basata su documenti manoscritti da lui raccolti. WOOD, Athen. Ox.,
vol. III, pp. 222-225; D.N.B., XXIII, pp. 414-415.
2 Dorothy Habington, il cui padre era stato tesoriere della regina.
3 La posizione di Hinlip House, situata su una collina tre miglia a nord-est di
Worcester e dominante un'ampia distesa di campagna, ne fece un rifugio ideale per i
sacerdoti. La casa, che adesso non esiste pi, si diceva che contenesse undici camere
segrete, nascoste dietro il tavolato delle stanze e costruite in forma di falsi camini. Fu
qui che furono catturati Padre Oldcorne e Padre Garnet, essendo stati costretti ad
abbandonare i loro nascondigli per mancanza di aria.
4 Aveva conseguito il dottorato a Pont--Mousson nel 1592 e giunse in Inghilterra nel
1596. Arrestato all'epoca della Congiura delle polveri ed esiliato nel 1606, ritorn in
Inghilterra poco dopo e vi mori intorno al 1626. FOLEY, VII, parte I, p. 462.
5 In Narrative (p. 284), J. G. parla della sua ardente maniera di predicare, per la
quale aveva un buon talento, bench la sua voce fosse in se stessa alquanto rauca e
faticosa, ma percettibile agli ascoltatori.
6 Cfr. appendice C.
7 Thomas Pennant cos si esprime su questo muschio: Alcuni eminenti botanici di
mia conoscenza hanno considerato il muschio dolce e le sue macchie sanguigne una
semplice formazione vegetale, per niente caratteristica della nostra fonte. Il primo
appartiene a quella qualit di muschio chiamato Jungermannia asplenioides, FI.
Angl. 509, imperfettamente descritto ed illustrato da Dillenius nella sua storia dei
muschi. Questa specie si trova anche in un altro pozzo sacro a Caernarvonshire ed
chiamata Ffynnon Llanddeinioen, in una parrocchia omonima. L'altro un bisso,
egualmente odoroso, comune in Lapponia ed in altri paesi, oltre il nostro. Linneo...
dice che anche la pietra alla quale esso aderisce si distingue facilmente per il colore,
essendo come macchiata di sangue; ed afferma che, se si strofina, emana un odore
simile a quello delle viole. THOMAS PENNANT, Tour in Wales (1819), pp. 53-54.
279
8 Il suo nome viene di frequente menzionato nelle lettere che J. G. scrisse dopo la sua
fuga dall'Inghilterra. J. G. gli affid molti incarichi finanziari connessi con la
missione inglese. Stonyhurst MSS, Anglia, passim.
9 Padre Thomas Sylvester mori nel 1625 a Valladolid, dove era stato procuratore per
vent'anni. Riconciliato nel 1595 da J. G., fu mandato a St. Omers l'anno successivo.
Padre John Clare, laureato di Oxford, si rec da St. Omers a Valladolid per compiere
gli studi teologici. Oper per molti anni nel distretto del South Wales, dove era
superiore all'epoca della sua morte avvenuta nel 1626. c.R.S., vol. XXX, p. 56;
FOLEY, VII, parte 2, p. 753.
10 Nato intorno al 1563, si guadagn ben presto una grande fama per il talento
musicale e fu chiamato a corte. Quando l'abbandon per diventare cattolico,
Elisabetta, che aveva tanto stimato il suo maestro di musica, ne fu cosi contrariata che
minacci di colpirlo in testa con la sua pantofola, perch non meritava di meglio.
Ella giunse al punto di proporgli che avrebbe ignorato la sua conversione e gli
avrebbe permesso di restare cattolico, se fosse tornato a corte. Bolt, comunque,
prefer vivere insegnando musica nelle famiglie cattoliche, dove avrebbe potuto
praticare la sua religione. Cos, egli visse con Sir John Petre a Thorndon nell'Essex,
con Richard Verney a Compton nel Warwickshire e con altre famiglie, finch si
stabil coi Wiseman a Braddocks. Quando fu arrestato nel marzo 1594, Topcliffe
minacci di torturarlo; ma per intercessione di Lady Penelope Rich, che lo aveva
conosciuto a corte, fu rilasciato. Quindi si trasfer nel continente. Dopo alcuni anni
passati a St. Omers, si rec nel convento delle benedettine inglesi a Bruxelles per
aiutare la loro musica che era diventata tanto famosa. Prov la sua vocazione come
frate benedettino; ma, non trovando questa vita adatta per lui, and al collegio di
Douai dove fu ordinato sacerdote nel 1605. Dopo alcuni anni si stabil nella diocesi di
Cambrai. Durante una sua visita a Lovanio nel 1613, fu persuaso da Jane Wiseman,
allora priora del convento di Santa Monica, ad accettare il posto di organista e
cappellano del convento. Ivi trascorse il resto della sua vita ed ivi mori il 3 agosto
1640. C.R.S., vol. III, p. 31; GROVE, Dictionary of Music and Musicians, vol. I, p.
359.
11 J. G. conobbe forse anche William Byrd, il madrigalista, che era intimo di Padre
Garnet e che in seguito prese a suonare l'organo ed altri strumenti alle riunioni dei
gesuiti presso Anne Vaux ad Erith, nel Kent, Hat. Cal., XVII, pag. 611.
12 Le reliquie fin qui menzionate sono tutte conservate a Stonyhurst; le altre sono
andate perdute. Insieme al reliquiario, contenente il pollice di Robert Sutton (non
l'indice, come riteneva J. G.), c' un foglio di carta in cui J. G. forn di proprio pugno
la stessa descrizione della reliquia. In una lista di martiri ch'egli compil nel 1594, J.
G. ripete questi dettagli ed aggiunge: Di quest'uomo si costantemente riferito che
le guardie della prigione lo videro pregare, tutto avvolto di luce, nella notte
precedente il martirio. C.R.S., vol. V, p. 291
279
279
ben sapendo che era l'unica maniera per raggiungere la vera umilt, ed
anche perch le evitava ulteriori spese. Con il denaro risparmiato, ella
aiutava i cattolici bisognosi.
Per tutto il tempo che fu in prigione, ella mi sped sempre la met del suo
reddito annuo: seicento fiorini. Spendeva l'altra met per mantenere un
sacerdote, che in giorni determinati le portava la Santa Comunione, e per
provvedere ai suoi compagni di prigionia, oltre che in diverse opere buone.
Dedicava tutto il suo tempo alla preghiera e al cucito: preparava paramenti
ed altri arredi per l'altare che inviava a diverse persone. Questa fu la sua
vita per due anni interi (5), finch Dio non le chiese un sacrificio pi
grande.
Accadde questo. Dio permise che venisse a conoscenza delle Autorit che
ella riceveva le visite di un prete. Se ben ricordo, si trattava di Padre Jones,
un francescano che in seguito fu martirizzato (6). Decisero quindi di far
ricorso alla legge contro di lei ed ella fu citata in tribunale. Furono
chiamati i soliti falsi testimoni ed ella fu accusata di aver provveduto al
mantenimento di un prete in contrasto con le leggi del paese. I giudici
nominarono una giuria che la dichiarasse colpevole o innocente. Ma, per
evitare che la giuria si macchiasse la coscienza del suo sangue, emettendo
un verdetto di colpa, questa ottima donna decise di restar muta e di non
dare alcuna risposta, quando il giudice l'avesse pregata di dichiararsi
colpevole o innocente. Fece ci ben conscia delle sanzioni della legge;
intendo, cio, quella ben pi severa e crudele sentenza, riservata agli
uomini ed alle donne che rifiutino di difendersi in questioni di vita o di
morte. Essi vengono distesi supini su una pietra appuntita mentre un grave
peso viene posto sul torace finch non scacci da loro la vita.
Fino al tempo di cui sto scrivendo, avevamo avuto solo due donne martiri,
escludendo Maria, regina di Scozia. Una di esse scelse a York la stessa
morte e la stessa corona di martire per le medesime ragioni (7). Ella sapeva
che i giurati l'avrebbero sicuramente dichiarata colpevole per accontentare
il giudice; perci volle risparmiare un aggravio alle loro coscienze. Era il
suo esempio che questa buona vedova aveva in mente. Ella scelse lo stesso
metodo e la stessa pena. Rimase in silenzio e ricevette la condanna ad
essere schiacciata fino alla morte (8).
Lasci il tribunale tutta esultante, perch non era stata ritenuta indegna di
subire per amore di Ges quel tipo di morte che aveva sperato. Ma la sua
posizione ed il suo buon nome preoccuparono i consiglieri della regina.
Essi non volevano far stupire Londra con la loro barbarie; perci, dopo la
condanna, la fecero trasferire in una diversa e peggiore prigione, dove la
279
descrizione delle minacce che gli erano state fatte e del trattamento che
stava ricevendo. Attestava che gli davano solo quel poco pane che era
appena sufficiente per tenere insieme l'anima e il corpo. La sua cella era
stretta ed aveva spesse mura; non aveva letto e doveva dormire in
posizione verticale appena reclinato sul davanzale della finestra. Per mesi
non si era potuto spogliare degli abiti. Nel luogo vi era soltanto un po' di
paglia che ormai era tutta calpestata e che adesso cominciava a brulicare di
insetti cosi che era impossibile adagiarsi. Ma la cosa peggiore si era che in
quella cella gli avevano lasciato scoperto il secchio degli escrementi, cosi
che il fetore era soffocante. In queste condizioni attendeva di essere
chiamato e di essere interrogato sotto la tortura.
Io lessi la lettera alla mia ospite in presenza del traditore, e quando giunsi
all'ultima parola, mormorai: Volesse Dio che io soffrissi un po' di tutto
questo in maniera che lui potesse soffrire meno! Questa espressione in
seguito mi rese possibile identificare il traditore, che aveva causato tanta
afflizione. Quando fui catturato ed interrogato, risposi che non avevo
conosciuto nessuno della famiglia; al che gli interrogatori dimenticarono il
loro segreto ed esclamarono:
Menzogne! Menzogne! Voi avete detto cos e cos alla presenza della
signora, quando le stavate leggendo la lettera del servo (18). Tuttavia,
continuai a negare lo stesso e diedi loro buone ragioni perch potevo e
dovevo agire cos, anche se ci fosse stato vero. Ma riprendiamo la
narrazione.
____________________________________________________________
NOTE A CAPITOLO VIII
1 Costui fu John Frank. La sua deposizione, fatta davanti a Young il 12 maggio 1594,
si trova nel Public Records Office. Fu a casa sua che si trattennero Jane e Bridget
Wiseman ed altri che J. G. mand nel continente, allorch passarono per Londra.
S.P.D., voI. CCXLVIII, n. 103.
2 Era una casa bianca a Lincoln's Inn Fields. Il 3 maggio 1594, dopo che J. G. fu
catturato, un suo confratello gesuita di nome Henry Walpole fu interrogato nella Torre
circa questa casa, ma egli rifiut di svelare sia il nome del proprietario sia quello del
signore presso il quale era diretto e che abitava nella stessa casa. Da un ulteriore
paragrafo dello stesso rapporto risulta chiaro che il signore presso il quale era
diretto era J. G. C.R.S., vol. V, pp. 249-250.
3 Padre Brewster, probabilmente il vecchio prete che descritto come un uomo alto
dalla barba di cera. S.P.D., CXLVIII, n. 103.
279
informazioni circa la vita della loro madre in prigione. Vi si racconta che Topcliffe la
fece dormire nella stessa stanza di una strega, che era stata imprigionata per le sue
malefatte. Questa, per, non ebbe mai il potere di esercitare la necromanzia nella
stanza in cui si trovava la signora Wiseman, cosi che fu costretta ad andare in altro
posto. Si narra, inoltre, che la regina, nell'apprendere come quella dovesse essere
uccisa per cosa di cosi poco conto, accus i giudici di crudelt ed ingiunse che fosse
graziata. ADAM HAMILTON, Chronicle of St. Monica's, vol. I, p. 83.
11 In Golding Lane, Holborn. , questa, una vecchia strada nella parrocchia di
Sant'Andrea a Holborn che risale al tredicesimo secolo. Da una pianta del castello di
Finsbury, disegnata nel 1567 e riprodotta in STRYPE (voI. IV, p. 120), si rileva che vi
erano molte case con giardini. Era fuori citt e, come tutte le case occupate da J. G.,
aveva facile accesso alla campagna. Nella relazione dei due giudici che
organizzarono l'improvvisa ispezione la casa descritta come fabbricata di recente.
FOLEY, I, p. 488; H. A. HARBEN, Dictionary of London, p. 263.
12 In una lettera del 17 marzo 1594 Padre Garnet fa una lunga descrizione della casa;
ma oltre ad affermare che essa stava fuori delle mura, non fornisce nessun'altra
indicazione che permetta di localizzarla. Fu qui che ospit i preti che venivano
dall'estero, finch il luogo non fu scoperto dalle autorit. Nel giardino c'era una
casetta di tre stanze dove egli si ritirava quando c'era bisogno di scrivere o leggere
qualche cosa di grande importanza, oppure di conferire con gli altri, poich non era
possibile parlare in tono normale senza correre il rischio di essere ascoltati dalla
strada vicina. Stonyhurst MSS, Anglia, I, n. 73.
13 La perquisizione ebbe luogo il 15 marzo 1594. Questa perquisizione, generale ed
accuratamente progettata, fu estesa a tutta la citt di Londra. Ne fu causa la recente
scoperta del complotto organizzato dall'irlandese Cabil per sopprimere la regina.
Prima di quel tumulto di Golden Lane, scriveva Padre Garnet in un resoconto di
questo incidente, ...avevano fatto un complotto di tutto questo chiasso ed avevano
preparato l'opinione pubblica con un proclama in cui ordinavano che durante certi
giorni della settimana si facessero delle grandi battute alla caccia dei preti e degli
Irlandesi. Egli aggiungeva che c'era tanta confusione a Londra quanta non si era
mai vista prima; nemmeno quando Wyatt era alle porte... Quella stessa notte vi
sarebbe stato Long John dalla barbetta (cio J. G.) se non l'avessi trattenuto con
preghiere pi insistenti del solito. Garnet a Persons il 6 settembre 1594. Stonyhurst
MSS, GREENE, Collectanea, P. voI. II, p. 550.
14 Insieme a Fulwood furono arrestati John Bolt, il musico, John Tarbuck, un
cattolico del Lancashire e William Suffield, lo scismatico, tessitore del Norfolk al
servizio di William Wiseman. Il resoconto del loro interrogatorio conferma ci che J.
G. dice della loro costanza. S.P.D., CCXLVIlI, n. 37-40. John Tarbuck, che fu
catturato con Fulwood era cugino di J. G., suo padre, Edward Tarbuck di Tarbuck
Hall, Huyton, nel Lancashire, era sposato con Catherine Gerard, sorella del padre di
J. G., Sir Thomas Gerard di Bryn. C.R.S., Lord Burghley's Map of Lancashire, p. 39.
279
15 Cfr. Il processo di William Wiseman del 19 marzo 1594. Egli confessa che gli
apparteneva un libro intitolato "Hieronymi Plati de Societate Jesu de Bono Statu
Religiosi...". Ed afferma che detto libro non contiene altro che la vera dottrina e che
lo tradusse lui stesso. Gli fu, inoltre, richiesto d'identificare il proprietario di un
breviario che era stato sequestrato dagli inquisitori e che presumibilmente
apparteneva a J. G. S.P.D., vol. CCXLVIII, n. 36.
16 Egli fu imprigionato al Counter. in Wood Street. Hat. cal., V, p. 25.
17 Era molto importante per gli amici di un prigioniero sapere, possibilmente, ci che
egli aveva risposto al fine di prendere le misure eventualmente necessarie per la loro
sicurezza e per sapere ci che essi dovevano rispondere, qualora fossero arrestati ed
interrogati.
18 La descrizione dell'incidente della lettera di Fulwood fatta da J. G. confermata
dalla dichiarazione di Frank: Richatd Fulwood, quando fu imprigionato a Bridewell
la Pasqua scorsa, scrisse una lettera e la sped a casa di Lady Mary (Percy), ove mi fu
recapitata. Con essa mi recai da Mr. Gerard che, per tutto il periodo della scorsa
Pasqua, rimase nascosto in casa di Mr. Wiseman a Braddocks, mentre era presidiata
dai persecutori. Consegnai detta lettera a Ralph Willis, che la port subito a Mr.
Gerard. Vidi le lettere nelle mani di Mr. Gerard e lo ascoltai mentre le leggeva. In
esse Fulwood scriveva che si aspettava ogni giorno di essere torturato e Mr. Gerard si
augurava di poter sopportare una parte delle pene di Fulwood. S.P.D., Eliz., vol.
CCXLVIII, n. 91.
279
oscuri. Non avendo trovato nulla, presero ad abbattere quei luoghi che
sembravano sospetti. Misurarono i muri con grandi regoli e, se le misure
non corrispondevano, demolivano quelle sezioni delle quali non riuscivano
a darsi ragione. Tastarono ogni muro ed ogni pavimento alla ricerca di vani
nascosti; e, quando qualcosa suonava vuota, la riducevano in frantumi.
Due giorni di questo lavoro non approdarono a nulla. Il secondo giorno, i
giudici di pace se ne andarono pensando che io dovevo aver abbandonato
la casa la domenica di Pasqua. Alcuni attendenti rimasero per condurre la
padrona di casa ed i servi cattolici, uomini e donne, a Londra per essere
processati ed imprigionati (4). Decisero invece di lasciarvi gli altri servi,
cio i non cattolici, per custodire la casa. Tra loro c'era il traditore.
Ci rec piacere alla signora perch sperava che, con l'aiuto di lui, mi sarei
salvato da una lenta morte per inedia. Ella infatti sapeva che io ero deciso
a morire in tal modo tra due pareti, piuttosto che uscir fuori e salvare la
mia vita a rischio degli altri. Infatti, durante quei quattro giorni di
nascondimento tutto quello che avevo da mangiare furono uno o due
biscotti ed un po' di gelatina di cotogne, che la mia ospite aveva per caso
con s e mi aveva dato mentre mi avviavo nel nascondiglio. Siccome non
si aspettava che la perquisizione durasse pi di un giorno, non aveva
provveduto ad altro.
Ormai, per, erano trascorsi due giorni ed ella doveva esser trascinata via
il mattino seguente con tutti i servi sui quali poteva contare. Temendo che
io potessi morire di fame, fece chiamare il traditore. Ella aveva sentito che
sarebbe rimasto ed aveva notato che, quando i perquisitori avevano fatto
irruzione, aveva fatto mostra di resistere vigorosamente. Certamente non
gli avrebbe mai confidato il mio nascondiglio, se io non fossi stato in tale
pericolo; ma prefer salvarmi da una morte certa, anche se doveva
assumersi un tale rischio. Cos gli ordin che, dopo che fosse stata portata
via, e quando non ci fosse stato nessuno intorno, si recasse in una certa
stanza e chiamasse il mio nome. Doveva dire che tutti gli altri erano stati
condotti via e che lui solo era rimasto e lo avrebbe liberato. Gli disse che
io gli avrei risposto dal mio nascondiglio, dietro il pannello di intonaco.
Il traditore promise di eseguire fedelmente queste istruzioni. S, egli fu
fedele, ma solo ad uomini che non conoscevano il significato della fede.
Naturalmente, rifer ogni cosa alla combriccola che era rimasta, la quale
decise di mandare a chiamare subito i magistrati che erano gi ripartiti. Il
loro primo impegno al mattino fu di ritornare e di riprendere la
perquisizione. Molto pi attentamente del giorno prima, misurarono e
tastarono ogni luogo alla ricerca di un vano occulto, particolarmente in
279
volle consegnarli nelle mani dei loro persecutori, n permise che toccasse
loro alcunch di peggio per la loro carit verso di me.
Poich le loro ricerche erano terminate in un fallimento, conclusero che
ero riuscito a fuggire in un modo o nell'altro. Alla fine del quarto giorno,
perci, se ne andarono. La padrona di casa fu liberata insieme ai servi; ed
il traditore rimase sul posto, ancora insospettato, anche dopo che i
perquisitori se ne andarono.
Furono subito sbarrate le porte della casa e la padrona venne a farmi
uscire. Come Lazzaro, che era rimasto sepolto per quattro giorni, venni
fuori da quella che sarebbe certamente stata la mia tomba, se la
perquisizione fosse durata ancora un po'. Ero tutto emaciato ed indebolito
per la mancanza di cibo e di sonno. Avevo passato tutto quel tempo in un
posto troppo angusto. Durante la perquisizione la padrona non aveva
mangiato assolutamente nulla, in parte perch voleva condividere il mio
digiuno, in parte perch voleva sperimentare personalmente quanto avrei
potuto resistere senza cibo, ma principalmente per attirare, mediante il
digiuno e la preghiera, la misericordia di Dio sopra di me, su se stessa e su
tutta la sua famiglia. Quando venni fuori, la trovai cos mutata in volto, che
sembrava un'altra persona; e credo che, se non fosse stato per la voce e per
il vestito, non l'avrei riconosciuta.
Il traditore mi incontr subito dopo. Noi non avevamo ancora nessun
sospetto del suo tradimento. Per il momento non fece nulla e non chiam
di nuovo i persecutori, perch sapeva bene che sarei partito prima che
quelli potessero esser richiamati.
NOTE AL CAPITOLO IX.
1 I giudici di pace erano Babington e Frank (non John Frank, il traditore). I due
messaggeri Newell e Worsley erano gli stessi che pi tardi catturarono J. G. Sei
settimane dopo questo incidente, il 20 maggio 1594, Burghley scrisse ai due giudici
chiedendo una relazione su Newell e Worsley, poich la moglie di Mr. Wiseman si era
lagnata del loro cattivo comportamento nella perquisizione di Braddocks, per la quale
non avevano nessun documento scritto. Historical MSS Commission, Report, VII, p.
540.
2 1 aprile 1594.
3 Dorothy e Winifred Wiseman, la pi piccola delle quali aveva allora dieci anni.
Dorothy, la figlia maggiore, spos pi tardi William Brooksly di Shoby nel
Leicestershire, ma rest vedova poco dopo. Winifred, la minore, entr nel convento
279
delle benedettine a Bruxelles nel marzo del 1602 e mor nel 1647. C.R.S., vol. IX, p.
2; MORRIS, p. 94.
4 Da ci che segue si pu dedurre che furono condotti in una casa vicina, dove furono
trattenuti per certo tempo. Ma poich non si pot provare nulla contro di loro, furono
rilasciati.
5 Come afferma pi oltre J. G., questo nascondiglio era stato approntato da Nicholas
Owen.
.
279
X. ARRESTO
Primavera 1594
Feci un pasto leggero e, dopo un po' di riposo, mi incamminai verso la casa
di un amico non molto lontana di l. Ivi, questi mi tenne nascosto per una
quindicina di giorni. Tuttavia ero impensierito della situazione in cui avevo
lasciato i miei amici e andai a Londra per vedere se potevo aiutarli o
confortarli in qualche modo. In questa occasione alloggiai presso una
persona di alto rango (1) e fui completamente al sicuro. Fu in questa casa
che visse Padre Southwell finch, un anno prima, non fu catturato ed
imprigionato nella Torre di Londra.
Nel frattempo tuttavia cercai un alloggio in cui restare sicuro ed
inosservato ed in cui esser libero di sbrigare tutti gli affari che avevo con i
miei amici, poich ci era difficile in casa d'altri e, particolarmente, in
quella in cui mi trovavo. Con l'aiuto di quell'uomo eccellente che aveva
tanta esperienza in accordi del genere, intendo il domestico di Padre
Garnet, Little John, come era chiamato, trovai un posto veramente
magnifico e mi accordai col padrone intorno all'affitto.
(Era stato Little John colui che aveva costruito i nascondigli; egli stesso
aveva allestito quello al quale dovevo la mia salvezza poco tempo prima).
Mentre si preparava questa casa, alloggiai in un appartamento
dell'abitazione del proprietario (2), coll'intenzione di passarci due o tre
giorni per prepararmi al trasferimento. Desideravo, inoltre, ricevere delle
lettere dagli amici che avevo appena abbandonato e scrivere per consolarli.
Ma ci fu la mia rovina, poich essi usarono come messaggero il traditore.
Solo pochi amici sapevano del luogo ma Dio aveva decretato che la mia
ora era giunta.
Una notte, mentre Little John ed io eravamo insieme nella nostra
camera, il traditore venne a portarci una lettera che esigeva una risposta
immediata e part con essa verso le dieci. Dall'altra casa non ero tornato
che alle nove, per la verit contro i desideri della mia ospite, la quale mi
aveva pregato con inusitata insistenza di non abbandonarla quella notte. Il
traditore part subito e comunic ai persecutori dove e quando egli ci aveva
lasciato. Questi riunirono un drappello e giunsero nella nostra abitazione a
mezzanotte. Ci eravamo appena addormentati, quando John ed io fummo
svegliati insieme da un improvviso frastuono che proveniva dall'esterno.
Indovinai subito di che si trattava ed ordinai a John di nascondere la lettera
che avevamo ricevuto quella sera sotto la cenere del fuoco. Dopo aver
279
fatto ci, egli torn a letto; quindi ci sembr di udire il rumore avvicinarsi
su verso la nostra stanza. La porta fu percorsa da alcuni colpi secchi: era
chiaro che gli uomini intendevano abbatterla se non avessimo aperto
prontamente. Non vi era via di scampo. Quella porta era l'unica apertura
della stanza e gli uomini la sbarrarono, perci dissi a John di alzarsi ed
aprirla. Immediatamente degli uomini armati di spade e bastoni fecero
irruzione e riempirono la stanza, mentre molti altri rimasero fuori,
impossibilitati ad entrare. Tra loro notai due ufficiali, uno dei quali mi
conosceva bene (3). Ci significava che non avevo alcuna possibilit di
restare sconosciuto.
Mi ordinarono di alzarmi e di vestirmi, e lo feci. Fu esaminato tutto quello
che era in mio possesso, ma non trovarono nulla che potesse
compromettere i miei amici. Quindi mi condussero via sotto scorta insieme
al mio compagno; ma Dio ci benedisse perch nessuno di noi era
angustiato o mostrava timore (4). Tuttavia ero molto preoccupato della
casa di quella signora, che quella notte avevo lasciato per tornare al mio
appartamento. Forse mi avevano visto uscire da quella ed avevano seguito
le mie orme. Perci temevo che quella illustre famiglia potesse soffrire per
causa mia. Ma i miei timori erano infondati. Appresi pi tardi che il
traditore aveva comunicato loro semplicemente ove mi aveva lasciato: ivi
infatti mi trovarono.
L'ufficiale (intendo quello che mi conosceva) mi tenne in casa sua per due
notti. O gli interrogatori non erano liberi di trattare con me, subito il primo
giorno, o, come pensai pi tardi, intendevano interrogare prima il mio
compagno, Little John.
La prima notte notai che la stanza in cui ero rinchiuso non era lontana da
terra e che sarebbe stato possibile calarmi dalla finestra stracciando le
lenzuola e annodandole insieme cos da farne una fune. Lo avrei fatto la
notte stessa, ma udii qualcuno muoversi nella stanza vicina alla mia.
Pensai che fosse stato posto l per spiare i miei movimenti; cos era infatti.
Di conseguenza decisi di rimandare la fuga alla notte successiva, purch
non vi fosse la guardia. L'occasione non mi si present mai. Per
risparmiarsi la spesa di una guardia, il custode mi ammanett i polsi in
maniera tale che non potevo n avvicinare n allontanare le mani.
Sebbene adesso mi trovassi pi a disagio, avevo la mente pi riposata.
Ogni idea di fuga era svanita, e, al suo posto, sentivo una grande felicit,
perch mi era stato concesso di soffrire tutto ci per amore di Cristo, e
ringraziai Nostro Signore come meglio potei.
279
Io
279
XI. IN CARCERE
Primavera - Estate 1594
Rimasi in catene per tre mesi o poco pi. Il primo mese lo passai nella
pratica degli Esercizi Spirituali, secondo che li potevo rammentare a
memoria, dedicando quattro e talvolta cinque ore giornaliere alla
meditazione. Per tutto quel tempo sentii la grande bont di Dio e compresi
con quanta liberalit tratta i suoi servi afflitti, quando li priva di ogni
specie di conforto terreno.
Passarono diversi giorni prima che mi conducessero fuori per sottopormi
ad ulteriore esame. Ma, mentre me ne ero stato quietamente disteso in
cella, avevano interrogato Richard Fulwood (il traditore aveva rivelato che
quegli era il mio domestico) e Little John che era stato catturato con me.
Essi cercarono di sedurli e di corromperli, ma non riuscirono a strappar
loro una sola parola che avesse potuto compromettere gli altri. Quindi
ricorsero alle minacce ed alla violenza. Ma la forza dello Spirito Santo, che
li corroborava, era troppo grande per essere sopraffatta dagli uomini. Alla
fine entrambi furono appesi per tre ore (penso) con i polsi stretti in
bracciali di ferro e col corpo penzolante nell'aria: una pena inumana che
distende le membra in maniera insopportabile, ma che non sort risultato
alcuno. Nessuno di loro profer una sillaba che avesse potuto deporre
contro uno solo di noi. Blandimenti, minacce, torture, nulla riusc ad
estorcere loro il nome di un singolo luogo in cui uno di noi avesse riparato,
n il nome di una sola persona che ci avesse incontrati o protetti (1).
Questo il momento di menzionare la grande bont e la grande
misericordia che Dio mostr verso di me, il pi immeritevole dei suoi
servi. Mi riferisco al fatto che non ci fu un solo traditore fra gli uomini che
furono catturati in casa mia, n tra quelli presi in casa di quel buon
gentiluomo che era il mio ospite, n infine tra coloro che pi tardi furono
imprigionati, torturati e maltrattati nelle persecuzioni che Dio si degn di
farmi subire. Non uno, ripeto, mi venne meno. Tutti, per grazia di Dio,
rimasero fermi sino in fondo. Non uno di quelli che mi furono compagni di
lavoro e che solitamente agivano in qualit di miei domestici nelle
relazioni con innumerevoli gentiluomini (essi conoscevano tutti i miei
amici ed avrebbero potuto causare un danno incalcolabile, diventando
ricchi in un batter d'occhio a loro spese); non uno, dico, si lasci mai
sfuggire un'informazione, o si rese colpevole di tradimento, o, per malizia
e indiscrezione, fece e disse mai nulla che cagionasse sofferenze ad altri, o
279
Cosa?,
Parlando
and al seminario di Valladolid nel 1608. Pi tardi entr nella Compagnia in Spagna.
C.R.S., vol. XXX, p. 98.
6 Dimostrando che gli indumenti appartenevano a J. G., Young avrebbe potuto
accusare William Wiseman di aver albergato dei preti. Questi indumenti furono
trovati a Braddocks. Il rapporto della perquisizione riferisce che in casa c'era un
prete del seminario [J. G.] il quale sfuggi ai giudici di pace lasciando indietro il suo
corredo. C.S.P.D., 1591-94, p. 484.
7 Questa devota cattolica era lady Mary Percy, l'altra sorella era Jane, moglie di
Henry Seymour, figlio del Protettore Somerset.
8 I tre testimoni erano stati chiamati dietro informazione di Frank. Nella sua
dichiarazione, che gli esaminatori avevano davanti a loro, Frank asseriva: Gerard
rimase una notte da Lady Mary a Blackfriars, un po' prima della scorsa Pasqua 1594,
e Ralph Willis suo servo a casa mia. S.P.D., Eliz., vol. CCXLVIII, n. 91
.
279
XII. CLINK
Estate 1594 - Primavera 1597
Siccome l'unico capo d'accusa dimostrato era la mia condizione
sacerdotale, alcuni miei amici (ci avvenne circa tre mesi pi tardi)
tentarono di farmi trasferire in una prigione migliore; in ci riuscirono
corrompendo nientemeno che lo stesso Young.
Perci, mi mandarono alla prigione chiamata the Counter e mi
liberarono delle catene. Quando, all'inizio me le avevano assicurate, erano
arrugginite; ma io le avevo rese lucide e scintillanti, portandole ogni
giorno e muovendomi con esse, sebbene la mia cella fosse cos stretta che
avrei potuto attraversarla con soli tre passi, se le mie gambe fossero state
libere. Solevo trascinarmi da una parte all'altra a passettini. In tal modo mi
tenevo alquanto in movimento. Inoltre, ed quello che pi importava,
quando i prigionieri di sotto cominciavano a cantare canzoni lascive e
salmi di Ginevra, io potevo soffocare il loro baccano con il suono meno
sgradevole delle mie sferraglianti catene.
Mi furono tolte, quindi, le catene e pagai le mie spese, che non
ammontavano a molto, perch tutto quello che avevo ricevuto era stato il
pane con un po' di burro e formaggio. Poi fui condotto alla presenza di
Young che finse di essere irato. Cominci ad ingiuriarmi e ad insultarmi
con una violenza che non aveva mai mostrato prima. Torn di nuovo a
domandarmi se volevo confessare dove e con quale gente fossi vissuto; ma
risposi di nuovo che non potevo dirglielo con mia buona coscienza e che
perci non l'avrei fatto.
In questo caso, disse, dovr farvi confinare in una pi stretta
segregazione. Sarete rinchiuso in maniera pi rigorosa e la vostra finestra
sar sbarrata.
Quindi verg un ordine di detenzione e mi invi a Clink (1) Tutto ci non
era altro che una messa in scena per schermirsi dall'accusa di corruzione.
In realt, la mia nuova prigione era molto migliore della precedente. Tale,
del resto, la trovavano tutti i prigionieri, ed io in particolare, perch molti
erano i cattolici relegati in quel luogo (2). Adesso non mi potevano pi
impedire di ricevere i sacramenti e, come sar mostrato da quel che segue,
privarmi di molte altre consolazioni.
Cos, fui trattenuto in quel luogo. Ma, con la grazia di Dio, dopo pochi
mesi avevamo disposto ogni cosa in maniera che ero in grado di compiere
tutti i doveri di un prete gesuita; e, se avessi avuto la possibilit di restare
279
Sono
cattolico.
Veramente? E da quanto tempo siete tale?.
Egli lo disse loro.
E chi vi ha reso cattolico?, gli domandarono. Egli non volle implicarmi,
perci fece il nome di un prete che era stato martirizzato poco tempo prima
(6).
Cos vi siete riconciliato con la Chiesa di Roma?.
Le leggi inique che sono in vigore considerano la riconciliazione con la
Chiesa un alto tradimento; ma egli non si avvide del tranello. Gli era stato
detto che era peccato non confessare la propria fede cattolica e, forse, non
sapeva che era legittimo addossare l'onere della dimostrazione all'accusa,
come fanno i cattolici bene informati. Cos, quest'uomo retto e timorato di
Dio ammise prontamente con coraggio e con magnanimit che si era
riconciliato. Fu arrestato su due piedi e gettato in prigione. E quando, pi
tardi, fu condotto in giudizio, ripet questa candida confessione ed
aggiunse che la sua pi grande ambizione era quella di essere cattolico.
Egli ascolt la sentenza con grande gioia e, mentre questa veniva
pronunciata, le catene in cui si trovava avvinto davanti alla corte si
sciolsero e gli caddero dalle gambe. Il carceriere le rimise a posto, ma
(credo di non sbagliare) esse ricaddero una seconda volta. Quindi fu
riportato in prigione da dove mi mand, poco tempo prima del suo
martirio, una lettera piena di ringraziamenti per averlo reso cattolico e per
averlo aiutato (il che fu sempre cosa insignificante) ad acquistare quella
condizione di spirito che egli sperava che sarebbe stata presto perfezionata
da Dio. Mi mand pure il suo borsellino che ancora conservo e che tuttora
uso per onorare la memoria del martire, giacch vi tengo il reliquiario.
Mentre il martire veniva trascinato al luogo dell'esecuzione sul carro dei
condannati si imbatt lungo il percorso in un conte e in un gruppo di altri
gentiluomini. Il conte (7), vedendolo trascinar via, chiese quale fosse la
sua colpa. Il martire ud la domanda.
Io non sono reo di nessun misfatto contro la mia regina ed il mio paese,
disse, ma muoio per la fede cattolica.
Il conte, vedendo che era un uomo imponente e ben fatto, rispose:
Voi eravate fatto per aver moglie e figli, e non per morire per la fede.
Quanto alla moglie, invoco Dio a testimoniare che non ho mai avuto
relazioni con una donna. (Io stesso posso confermare questa
dichiarazione).
Il conte ne fu colpito e da quel momento nutr una maggiore stima per i
cattolici e per la loro fede, come in seguito dimostr in molti modi.
279
Cos questo santo uomo vol in cielo dove spero che interceda per il suo
indegno padre in Cristo (8).
Mentre rimasi in questa prigione, mi fu possibile dettare gli Esercizi
Spirituali, poich il carceriere faceva quello che desideravo. Infatti, veniva
da me solo quando lo chiamavo e non si avvicinava mai alle celle dei miei
vicini. Potemmo, cos, allestire una cappella in una stanza superiore, dove
sei o sette uomini si radunavano per gli Esercizi. Tutti decisero di seguire i
consigli di Cristo Nostro Signore e tutti rimasero fedeli alla loro
risoluzione.
A quel tempo solevano venire a Londra molti sacerdoti di mia conoscenza.
Siccome essi non avevano alcun posto per alloggiare al sicuro, si
fermavano nelle locande per tutta la durata dei loro affari. Inoltre, la
maggioranza dei preti che arrivavano dal seminario erano avvertiti di porsi
in contatto con me, in modo che io potessi presentarli al loro superiore e
fornirli degli altri aiuti di cui necessitavano. Il mio recapito era noto e non
cambi mai, cos che potevo essere rintracciato senza difficolt. D'altra
parte, per, non sempre avevo degli alloggi da mettere a loro disposizione
e non sempre potevo trovare una casa cattolica a cui indirizzarli. Perci
presi in fitto una casa con un giardino in un quartiere favorevole e, con
l'aiuto degli altri amici, l'arredai dei mobili necessari. Col inviai tutti gli
uomini che giunsero con lettere di raccomandazione da parte dei nostri
padri all'estero, come pure altre brave persone che ritenevo utili alla nostra
causa. Ivi li mantenni finch, con l'aiuto dei miei amici, fui in grado di
provvederli di abiti convenienti e delle altre cose loro necessarie, o di
procurar loro una residenza, o di comprar loro un cavallo in maniera che
potessero visitare i loro amici e parenti nel paese. Affrontavo tutte queste
spese e quelle della casa, ricorrendo alle elemosine che mi giungevano.
Non che ricevessi elemosine da un gran numero di persone n, tanto meno,
che le domandassi a chiunque mi visitasse in prigione. Anzi, non accettavo
le elemosine da tutti quelli che me le offrivano. Sia in prigione che fuori,
non ebbi mai il desiderio di far ci, perch mi sarei potuto procurare la
taccia di ricevere le elemosine indiscriminatamente, tenendo lontano da me
degli uomini che erano ansiosi di consultarmi nelle loro difficolt
spirituali; e perch avrei potuto ricever danaro da gente che non se lo
sarebbe potuto permettere e che in seguito si sarebbe pentita di avermelo
dato. Perci, mi attenni al principio di accettare denaro soltanto da quelle
poche persone che conoscevo a fondo. Ed infatti la massima parte delle
elemosine che ricevevo provenivano da una cerchia ristretta di amici
fedeli, che prima mi offrivano i loro servizi e dopo mi donavano il danaro,
279
Intanto il mio ospite primitivo (21) che era stato arrestato poco prima di
me, era tenuto in cella di rigore. Per tre o quattro mesi n la moglie n
alcun suo amico ebbero il permesso di avvicinarlo. In seguito, tuttavia, si
perse ogni speranza di trovare una prova contro di lui, perch nessuno dei
suoi servi cattolici intendeva confessare nulla (22) ed il traditore, che era
l'unico testimone, non mi aveva mai visto nelle mie funzioni sacerdotali.
Cos, essi lasciarono entrare gradualmente i suoi amici, perch
sovvenissero alle sue necessit; tuttavia lo mantennero in rigorosa
segregazione.
Durante la sua prigionia scrisse un'opera apprezzabile, che divise in tre
parti e che intitol Three Farewells taken of the World ossia Tre morti in
stati diversi dell'anima.
Nel primo libro descriveva un uomo di buoni principi morali, che
l'opinione comune considerava virtuoso, ma che seguiva solo la propria
volont. Ridotto dalla malattia in fin di vita, prima di morire ebbe
chiaramente davanti agli occhi il quadro dei suoi errori e confess a tutti
quelli che lo circondavano che giustamente sarebbe stato condannato,
specie perch non aveva voluto aprire la sua anima ad un padre spirituale,
per esser da lui diretto e consigliato nell'amore di Dio.
La seconda parte era dedicata alla storia di una buona e devota signora, che
dapprima era desiderosa di sottomettersi alla direzione, ma pi tardi fu
ingannata dal demonio e decise di esser guida di se stessa in certe cose.
Quindi cadde gravemente ammalata. Quando la sua morte era ormai
prossima, si pent e salv la sua anima con la contrizione e le elemosine.
Ma, al momento del suo giudizio particolare, ella ebbe un grave timore e
soffr lungamente in Purgatorio, perch aveva sempre prediletto la sua
opinione e la sua volont. Questa narrazione conteneva molti passi patetici
e l'autore vi descriveva gli inganni e gli artifici del demonio con tanto
discernimento, che alcuni buoni e santi sacerdoti furono stupiti che un
laico potesse conoscerli ed analizzarli tanto bene.
Nella terza parte egli rappresentava la santa morte di un uomo buono e
religioso. Essendo di agiata condizione, era sempre vissuto nel mondo, ma
aveva sempre cercato e seguito la guida del suo padre spirituale, al quale
aveva aperto la sua anima per la gloria di Dio. In questa sezione, l'autore
dimostrava che la maniera migliore per conoscere se stessi e la volont di
Dio era quella di intraprendere la pratica della meditazione delle cose
spirituali, sotto la guida di un buon direttore. Quindi passava ad esortare
ciascuno a scegliere una guida nella vita spirituale, ad obbedirle
279
7 Il conte di Rutland. Nel corso della narrazione si fa pi volte menzione del suo
fratello minore, sir Oliver Manners.
8 John Rigby fu ucciso con grande efferatezza il 21 giugno 1600 a St. Thomas
Waterings, che era allora una palude a circa due miglia da Londra, l dove
attualmente si ricongiungono le strade di Old Kent e di Peckham Park. La sua
prestanza fisica, che il conte di Rutland aveva messo in evidenza, gli fu causa di
grandi sofferenze prima della morte. Dopo che il boia gli tagli la corda, egli rimase
in piedi come un uomo stordito, finch i carnefici non lo gettarono in terra. Riavutosi
perfettamente, profer con chiarezza e ad alta voce: Che Iddio vi perdoni! Ges,
ricevi la mia anima!. Subito dopo, un altro uomo crudele, che stava l vicino e che
non era un ufficiale ma un semplice aiutante, gli mise il piede sulla gola e lo calc
tanto che quello non pot pi parlare. Altri gli bloccarono le braccia e le gambe,
mentre il boia lo smembrava e lo sventrava; e quando si sent strappare il cuore, egli
ebbe ancora la forza di scrollarsi gli uomini che gli tenevano le braccia. Infine, gli
spiccarono la testa e lo squartarono... Allontanandosi, ciascuno deprecava la barbarie
dell'esecuzione e tutti, in generale, piansero per la sua morte. R. CHALLONER,
Memoirs of Missionary Priests, p. 244-245. John Rigby fu l'ultimo ad essere ucciso a
Londra sotto lo Act of Persuasion (23 Elizabeth, c. 1), che considerava alto
tradimento l'adesione o la riconciliazione con la Romish Religion. Durante il regno
seguente, nello Yorkshire, vi furono tre ulteriori esecuzioni in forza dello stesso
Act.
9 Padre William Thomson fu ucciso a Tyburn il 20 aprile 1586, prima che J. G.
lasciasse l'Inghilterra alla volta di Roma.
10 Egli fu imprigionato prima a Counter in Wood Street e pi tardi fu probabilmente
trasferito a Bridewell, dove J. G. l'avrebbe visto quando visit John Jacob. William
Heigham e Roger Line erano due nobili e furono sorpresi durante la Messa, fuori di
Bishopsgate, insieme a Blackburn, alias Tomson, che fu impiccato. Essi sono multati
di cento marchi a testa. (Recusants in the Counter in Wood Street, S.P.D., vol. CXC,
n. 33). Entrambi furono mandati in prigione da sir Francis Walsingham: Roger Line il
3 febbraio 1585 e William Heigham il 30 luglio dello stesso anno. (S.P.D., vol.
CXCV, n. 51). La famiglia Line abitava a Ringwood nello Hampshire ed era ben
conosciuta come non conformista. C.R.S., v. XLIII, p. 88.
11 Quando Roger Line era a Counter in Wood Street, suo zio, Richard Line di
Ringwood, stava morendo. Il patrimonio, al quale J. G. si riferisce, era
probabilmente il castello di Laybrook. Questo pass nelle mani del fratello minore di
Roger, un altro Richard Line, che mori proprietario del castello nel 1599. Victoria
County History of Hampshire, vol. IV, p. 610.
12 Roger Line mor in esilio per la fede nel 1594; ed evidente che solo grazie alla
presentazione di J. G. la sua vedova trov asilo presso i Wiseman.
279
13 Alcuni anni prima della sua morte, ella disse al suo confessore come Padre
Thomson, uno dei suoi vecchi confessori che fini i suoi giorni col martirio nel 1586,
le avesse promesso che, se Dio lo avesse reso degno di questa gloriosa fine, egli
avrebbe pregato affinch anch'ella ottenesse la stessa felicit . CHALLONER,
Memoirs, p. 258.
14 Queste parole sono scritte in inglese nel manoscritto latino.
15 Anne Line fu l'ultima donna uccisa sotto 1'Act (27 Elizabeth, c. 2) che
condannava come traditore chiunque accogliesse o aiutasse un prete; l'ultimo uomo
fu Robert Grissold, che fu impiccato a Warwich il 16 luglio 1604.
16 Ella fu uccisa a Tyburn il 27 febbraio 1601. Ella si comport in maniera molto
dolce, paziente e virtuosa fino al suo ultimo respiro. Baci la forca, si diede la
benedizione prima e dopo le preghiere private, la carretta fu allontanata, ella fece il
segno della croce e dopo ci non si mosse pi. Da un resoconto dell'esecuzione,
scritto nello stesso giorno. Hist. MSS Commission, Rutland MSS, I, p. 370.
17 Padre Iones fu ucciso a St. Thomas Waterings il 12 luglio 1598. Durante il suo
discorso sul patibolo, egli discolp Mrs Wiseman, negando di aver ricevuto denaro da
lei e di aver celebrato Messa nella sua cella.
18 Padre Drury fu il primo martire del seminario di Valladolid. Parti per l'Inghilterra
nel 1595 e fu ucciso il 26 febbraio 1607. C.R.S., vol. XXX, p. 9.
19 Nativo della Cornovaglia, fu ordinato il 23 marzo 1577 ed arriv in Inghilterra nel
gennaio 1590. Dopo aver lavorato nel Kent e nel Sussex, giunse a Londra verso la
festivit di San Michele nel 1593. Per le sue relazioni con Ralph Sherwin, John
Cornelius ed altri, fu conosciuto come l'amico dei martiri. FOLEY, I, p. 397.
20 Nel periodo cruciale della persecuzione i sacerdoti che vivevano in citt venivano
spesso sepolti nelle case in cui morivano, essendo pericoloso portare alla sepoltura un
cadavere del quale non si potesse dare giustificazione. In campagna si era soliti
seppellirli in posti attigui a luoghi sacri, vicino ad una cappella o ad un monastero
abbandonati. Padre Curry mor il 31 agosto 1596. Arch. S. J. Roma, Fondo Gesuitico
651, Garnet ad Aquaviva, 18 gennaio 1597.
21 William Wiseman.
22 L'asserzione di J. G. confermata da una lettera scritta da Mr. Richard Young,
magistrato dell'Essex, al Consiglio privato. Young fornisce i nomi di sette servi di
William Wiseman prigionieri a Colchester, i quali avevano rifiutato di prestare
giuramento e di dare informazioni sul loro padrone. C.S.P.D., 1591-1594, p. 484.
279
23 Il sacerdote era John Mush e la sua lettera, inviata a William Wiseman, stampata
in The Archpriest's Controvery, vol. I (Camden Society, New Series, LVI, pp. 53-62).
Da questa lettera risulta chiaro che Mush non conosceva Wiseman. Mush, comunque,
aveva un grande passato ricco di attivit apostolica ed aveva ben ragione di risentirsi
contro quanti insinuavano che n lui n gli altri sacerdoti erano all'altezza delle loro
responsabilit. Ma, evidentemente, non era al corrente del fatto che i Wiseman erano
grandi benefattori di tutto il clero e che erano stati particolarmente generosi verso i
preti rinchiusi nella prigione di Wisbeach. Il 4 luglio 1955 stato venduto a Sotheby
un manoscritto del libro di William Wiseman dal titolo: A treatice of three farewells
taken of the world by sundry sorts departing this life.
24 Siccome questo libro fu scritto su ritagli di carta e senza inchiostro, J. G. non si
trovava nelle migliori condizioni per riflettere sulla sua dottrina. Sembra che si sia
limitato soltanto al dovere di censore, assicurando all'autore che esso non conteneva
nulla contro la fede o la morale. Dato che William Wiseman prevedeva che J. G.
sarebbe stato ucciso, era ansioso di redigere per s e per la sua famiglia un sommario
dei suoi insegnamenti religiosi e di farlo approvare dallo stesso J. G. prima della sua
morte. In tali circostanze, J. G. non si sarebbe sentito il coraggio di censurare l'affetto
esuberante ed esagerato mostrato in un'opera che era espressamente destinata alla
famiglia, essendo piuttosto un testamento di padre; infatti, come fa rilevare Garnet in
una lettera inviata il 28 gennaio 1598 al suo Generale, era un libro che egli scrisse
per sua moglie, poco prima di morire. Stonyhurst MSS, Anglia A, II, n. 33.
25 William Wiseman non fu mai processato. Dopo essere stato in prigione quasi tre
anni, il Consiglio scrisse al Lord capo della magistratura ordinando la sua liberazione
o la sua condanna. Ci avvenne il 19 dicembre 1596. Non molto dopo,
presumibilmente, fu rilasciato. Acts of Privy Council (1596), p. 372.
279
Padre Francis Page. L'altro il suo compagno, era una buona persona che,
pi tardi, studi teologia con l'intenzione di diventare sacerdote. Anch'egli
volle entrare nella Compagnia, ma fece una santa morte prima della
conclusione dei suoi studi. Ho sentito dire, da persone che erano con lui,
che era un modello di virt e di modestia.
Mr. Francis Page era figlio di genitori agiati. Aveva un aspetto bellissimo e
dei modi garbati. Era amato, inoltre, da una donna, la figlia di quelle stesse
persone ricche ed influenti che possedevano l'ufficio. Intendendo sposarlo,
la donna, molto lodevolmente, lo persuase a divenire cattolico. Ella era
buona e devota e spesso veniva a visitarmi. Un giorno, quindi, port con s
il suo amico Mr. Page che ormai era cattolico.
I suoi pensieri erano rivolti al matrimonio. Ma io mi accorsi subito che era
un giovane molto modesto ed aperto, proprio il tipo che facilmente si
asteneva di fare alcun male e si lasciava entusiasmare da un ideale. Ben
presto mi affezionai moltissimo a lui e cominciai a parlargli di seri
argomenti, facendogli osservare che forse i genitori della ragazza non
avrebbero dato il loro consenso, giacch ella avrebbe sposato sotto la sua
condizione. Gli parlai, inoltre, dell'illusoriet del benessere e della felicit
terrena. Finalmente gli diedi delle meditazioni da portar via con s e gli
posi per iscritto alcune regole di condotta per la sua vita spirituale. Dio
sollev gradualmente la sua anima dalle cose di questo mondo a quelle
dell'eternit; ed alla fine egli decise di lasciare la sua amica e l'impiego che
occupava nell'ufficio. Allo scopo di starmi pi vicino, volle vivere nella
casa della mia ospite vicino alla prigione e per questo prese servizio presso
di lei, sebbene questo fosse di gran lunga pi umile del suo impiego
precedente. Egli aveva pi alte aspirazioni e questo rappresentava la
preparazione della sua anima. Padre Coffin (3) viveva nella casa della mia
ospite ed era in grado di dargli un valido ed amichevole aiuto. Questo
padre mi visitava spesso in prigione e mi confortava in innumerevoli modi.
Pi tardi apprenderete di pi intorno al padre Francis Page.
Operando da questa prigione, potei mandare in seminario molti giovani e
molti ragazzi. Alcuni di loro adesso sono gesuiti e lavorano in Inghilterra,
altri si trovano nei seminari dove preparano molti altri operai per la
missione.
Una volta mandai due ragazzi. Essi dovevano andare a St. Omers e diedi
loro delle lettere di raccomandazione. Le avevo scritte col succo di limone,
cos che la scrittura non apparisse sulla carta, e quindi avvolsi nella carta
uno o due colletti, in maniera che sembrasse impiegata a mantenerli puliti.
279
governatore della Torre, che allora era segretario dei Lord del Consiglio
della Regina. Fu questo l'uomo che allora mi chiam. Egli mi mostr un
pezzo di carta bianca che avevo dato ai ragazzi e mi chiese se lo
riconoscevo.
No, risposi.
Era vero, perch allora non avevo il minimo sospetto che i due ragazzi
fossero stati catturati. Allora, egli immerse la carta in una bacinella d'acqua
ed apparve la mia scrittura con la mia firma in fondo. Quando la vidi, dissi:
Io non riconosco che quella scrittura sia mia. La mia scrittura di facile
imitazione e la mia firma pu esser stata benissimo falsificata. Inoltre, i
ragazzi di cui parlate, nella loro paura, hanno potuto dire esattamente
quello che gli interrogatori desideravano, danneggiando s stessi ed i loro
amici. Voi non potete sperare che io agisca come loro. Tuttavia, non nego
che sia buona cosa inviare dei ragazzi all'estero, per impartire loro una
migliore educazione. Certamente lo farei volentieri, solo che ne avessi la
possibilit; ma, per quanto lo desiderassi come l'avrei potuto fare, essendo
rinchiuso rigorosamente in prigione?.
Wade mi maled cordialmente perch rifiutai di riconoscere la mia firma e
la mia scrittura.
Il fatto si , egli disse, che voi avete goduto troppa libert. E non ne avrete
pi.
Quindi si volse al carceriere e lo rimprover per avermi concesso tanta
libert di movimento.
Fui richiamato per l'interrogatorio in altre due o tre occasioni. Ogni
qualvolta uscivo di prigione, indossavo la talare ed il mantello da gesuita,
che mi era stato confezionato quando ero andato a vivere con i miei
compagni di prigionia cattolici. Quando i ragazzi mi vedevano per la
strada mi deridevano, ma i miei nemici morivano di dispetto. La prima
volta che indossai la talare, essi mi chiamarono ipocrita.
Quando sono stato arrestato, mi avete chiamato cortigiano, dissi, perch
vestivo come uno di loro per camuffarmi, allo scopo di muovermi a mio
agio tra le persone di rango, senza essere riconosciuto. Allora vi dissi che
non mi piaceva indossare abiti borghesi e che avrei preferito i miei abiti.
Adesso li indosso e siete adirati con me. Sia che canti, sia che pianga, non
posso piacervi. Dovete trovare sempre qualche lamentela.
Perch non giravate in questi abiti, prima? dissero. Invece eravate
travestito ed avevate un nome falso. Nessuna persona per bene si comporta
cos.
279
So
279
Passione di Cristo che non sono viziate dalla cattiva traduzione; su queste
invoco la testimonianza di Dio. Ma vi sono anche molti passi malamente
tradotti, che contengono delle eresie; queste le detesto e le ripudio.
Quindi, con maggior enfasi di prima, stesi una seconda volta la mano sulla
Bibbia.
Il vecchio ne fu irritato.
Io dimostrer che siete un eretico, disse.
Non sarete capace di provarlo, lo rimbeccai.
Io lo posso provare, replic. Chiunque nega la Sacra Scrittura eretico.
Voi negate che questa sia la Sacra Scrittura. Ergo....
Questo non un sillogismo, risposi. Esso discende dal generale al
particolare e contiene quattro termini.
Sapevo fare i sillogismi prima che voi nasceste, rispose il vecchio.
Non ho difficolt ad ammetterlo, dissi; per quello che avete ora
formulato non assolutamente un sillogismo.
Ma gli altri presenti ci interruppero, poich non avevano nessuna
intenzione di avviare una disputa. Essi miravano a tempestarmi di
domande nella speranza che mi sarei lasciato sfuggire qualcosa che non
intendevo dire. Alla fine mi rimandarono in prigione.
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO XIII
1 Il Memorial de la vida cristiana rimasto fino ad oggi uno dei trattati ascetici pi
popolari. L'autore, il domenicano Luis de Granada, probabilmente insuperato
perfino tra gli scrittori ascetici spagnoli per la bellezza dell'espressione e per la
solidit della dottrina.
2 Questi fu, probabilmente, un gentiluomo di nome James Linacre. Watson, nel suo
libro Quodlibets che fu scritto contro la Compagnia ed al quale J. G. si riferisce pi
tardi, scrive: Egli ag allo stesso modo col suo amico James Linacre, suo compagno
di prigione a Clink, al quale estorse quattrocento sterline. Poi ottenne dallo stesso
promessa delle sue terre; ma non ne ebbe nessuna per la morte dello stesso Linacre.
JESSOP, p. 220.
3 Fu ammesso al Collegio Inglese di Roma nel luglio 1588, poco prima che J. G.
partisse per l'Inghilterra. Giunse in Inghilterra nel 1594 e pi tardi entr nella
Compagnia. FOLEY, VI, p. 178.
4 Sembra che la rotta ordinaria fosse da Gravesend a Dunkerque e che fosse stata
tracciata da Richard Fulwood. Probabilmente fu a causa dell'imprigionamento di
questo che J. G. fu costretto a mandare i ragazzi via Ostenda. Il sistema di Fulwood
descritto in un rapporto della spia Healy a Lord Salisbury (aprile 1606): I preti del
279
paese gli raccomandano i giovani da loro prescelti. Egli avvia questi giovani per
qualche sentiero appartato vicino al mare, in attesa del buon vento per la navigazione.
Quindi un vascello (che, per evitare sospetti, una vecchia imbarcazione da piccolo
cabotaggio o qualcosa di simile) scende vuoto in direzione di Gravesend. Egli lo
munisce di remi e di canotti per poi caricare, normalmente oltre Greenwich, i
passeggeri ed il carro. Egli stesso, pi tardi, porta il denaro che loro appartiene. I
passeggeri vengono portati, quindi, a Gravelines oppure a Calais, pagando quaranta
scellini per il passaggio. S.P.D., fames I, vol. XX, n. 47.
5 L'espressione latina morbus regius. La consunzione una forma di scrofola o
morbo del re; sembra essere la malattia che pi verosimilmente deriva dalle cause
descritte da J. G. Comunque nel latino classico il morbus regius designa l'itterizia e
tale pu darsi che sia il significato in questo caso.
6 Il 30 novembre 1594 Young scriveva alla regina: Penso che al mondo non vi sia
suddito cos infinitamente obbligato verso la propria sovrana, in quanto in questi miei
vecchi, estremi o ultimi giorni vi degnate di riguardare cos favorevolmente la misera
condizione di un cos povero vassallo, prostrato nel corpo dalle infermit, ma
rianimato nel cuore dal vostro gentile ricordo. Con questa lettera egli invi alla
regina tutti gli incartamenti relativi al caso di Wiseman e di J. G. come gli ultimi
frutti di tutti i miei sforzi. (Hat. Cal., V, pp. 24-25). Da un resoconto sulla situazione
finanziaria di Young risulta chiaramente che J. G. non sopravvalut l'ammontare dei
suoi debiti. C.S.P.D.. 1595-1597. p. 103.
7 Gabriel Goodman, Decano di Westminster dal 1561 al 1601. Viene descritto come
un uomo triste e grave. Era stato in precedenza cappellano di Sir William Cecil e
rest sempre suo intimo amico. J. G. lo chiama un buon vecchio. Aveva quasi
settant'anni quando interrog J. G. e mori pochi anni dopo, lasciando molti beni ai
poveri ed agli ammalati. D.N.B., XXII, p. 130.
8 La prigione di Gatehouse.
9 Sembra che J. G. usasse, insegnando ai suoi amici, aggiungere al diniego qualche
osservazione dalla quale risultasse chiaro che si trattava di un caso eccezionale e che
egli rispondeva nel senso ammesso dal diritto moderno e dalla prassi del tempo.
10 Sembra poco probabile che il governo si prendesse la briga di contraffare un
breve, sebbene non sia stato trovato n un breve, n una bolla, che conferisse a
Sanders poteri di sorta per la sua missione in Irlanda nel 1579. The Month, gennaio
1903, p. 80.
11 Padre Garnet riferisce di una simile accusa lanciata contro di lui da Salisbury. Io
non ho mai ricevuto parole irriguardose da parte dei magistrati. Soltanto una volta,
quando essi produssero una lettera speditami da Mrs. Vaux e sottoscritta Vostra
sorella carissima A. G., Lord Salisbury disse: Cosa? siete sposato con Mrs. Vaux?
279
Ella si chiama Garnet. Cosa significa ci? Senex fornicarius!. Ma la volta successiva
egli mi chiese perdono e, protestando che aveva parlato per scherzo, stese il suo
braccio sulla mia spalla. Anche gli altri affermarono che ero considerato esemplare in
cose del genere. Hat. Cal., XVIII, p. 111
.
279
Gi
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO XIV
1 Si trattava della bloody question, escogitata da Burghley nel 1583 per indurre i
cattolici a parlar in maniera tale da poter essere accusati di slealt verso la corona. Il
Card. Allen sollev una vibrata protesta contro tale procedura nel suo True, Sincere,
and Modest Defence (1584), che fu scritto in risposta a Execution of Justice in
England di Burghley. Il tentativo fatto da Burghley per giustificare questa novit
nella procedura legale aveva profondamente inquietato l'opinione pubblica tanto in
Inghilterra che nel continente. Lives of English Martyrs, vol. I, 2a serie, pp. XIX.XXI.
2 Alludeva evidentemente alla liturgia del venerd santo.
3 Robert Southwell, ucciso a Tyburn il 21 febbraio 1595, e Henry Walpole, ucciso a
York il 7 aprile dello stesso anno, furono vittime speciali di Topcliffe che li ebbe nelle
sue mani per molti anni.
4 A Gatehouse. Cfr. The Month, marzo 1951, pp. 161-162.
5 Un registro dell'anno 1616, che si trova tra i manoscritti Moore a Cambridge, nel
corso di una descrizione delle terre dei Topcliffe, fornisce sul conto di Topcliffe
junior questa informazione che conferma la dichiarazione di J. G.: Egli commise un
misfatto e ne fu condannato; ma ottenne il perdono mentre viveva suo padre. Ne
commise un secondo, quando suo padre era vivo, uccidendo nella Westminster Hall
lo sceriffo di Middlesex, ma riusc a salvarsi. Dopo di ci suo padre mor ed egli
ottenne un secondo perdono. Athenaeum, 5 ottobre 1878.
6 Ai sacerdoti venne prontamente alla memoria il paragone di Aman e Mardocheo nel
libro di Ester. Cfr. la poesia di Robert Southwell Scorn not the least: In Amans
pompe poor Mardocheus wept; Yet God did turne his fate upon his foe.
7 Se J G. avesse potuto vedere la lettera che Topcliffe, forse in quello stesso
momento, stava scrivendo alla regina, gli avrebbe inviato un messaggio molto
differente. In questa lettera, datata Marshalsea, questo venerd santo o dannato
1595 e che descritta da JESSOP come la testimonianza pi detestabile che sia stata
conservata, Topcliffe si vantava di aver spedito (a Tyburn) pi traditori di tutti i nobili
signori della corte, eccettuati i vostri consiglieri, e continuava: In tutte le prigioni si
gioisce; pare che le ossa recentemente morte di Padre Southwell a Tyburn e di Padre
Walpole a York uccisi tutt'e due dopo il carnevale, vogliano danzare per la gioia.
JESSOP, p. 71.
279
279
279
era data da Dio, perch ero membro della Compagnia, per quanto ne fossi
veramente indegno.
Fui appeso di nuovo. Adesso il dolore era intenso; ma sentivo una grande
consolazione di spirito, che mi sembrava provenire dal desiderio della
morte. Dio solo sa se esso scaturiva da un vero desiderio della sofferenza
per amore di Cristo, oppure da una bramosia egoistica di essere con Lui.
Ma allora ero convinto che stessi per morire. Ed il mio cuore si riempiva di
grande gioia, mentre mi abbandonavo alla Sua volont ed alla Sua
protezione, disprezzando il volere degli uomini. Oh! possa Dio concedermi
sempre lo stesso spirito, sebbene sia sicuro che ai suoi occhi esso fosse
tutt'altro che perfetto, perch la mia vita doveva essere pi lunga di quanto
allora pensassi e Dio mi diede altro tempo per farlo pi perfetto ai suoi
occhi; infatti, come sembra, allora non era ancor pronto.
Forse il governatore della Torre comprese che non avrebbe ottenuto nulla,
se avesse continuato a torturarmi; o forse era ora di pranzo, oppure, infine,
fu mosso da un genuino senso di compassione per me. Qualunque ne fosse
la ragione, ordin che fossi deposto a terra. Quel giorno mi sembr di
essere rimasto appeso solo un'ora, la seconda volta. Personalmente, ritengo
che egli fosse mosso da compassione, poich poco tempo dopo la mia fuga
una persona di rango mi disse di aver inteso dire da Sir Richard Berkeley,
cio dallo stesso luogotenente, che egli si era liberamente dimesso dal suo
ufficio, perch non desiderava pi essere strumento di cos crudeli torture a
degli uomini innocenti. Ad ogni modo, resta il fatto che si dimise, e a
distanza di soli tre o quattro mesi dalla sua entrata in carica. Il suo posto fu
preso da un altro cavaliere (18), e fu sotto di questo che fuggii.
Il carceriere mi ricondusse nella mia stanza. I suoi occhi mi sembravano
turgidi di lacrime. Egli mi assicur che sua moglie, che io non avevo mai
visto, aveva pianto e pregato per me, durante tutto quel tempo.
Mi port un po' di cibo; ma potei mangiare ben poco, e quel poco lo aveva
tagliato a pezzettini. Per molti giorni non potei tenere un coltello nelle
mani e quel giorno non potei muovere le dita n aiutarmi in nessun modo.
Egli dovette fare tutto per me. Ma, nonostante ci, gli fu ordinato di
portarmi via il coltello, le forbici ed il rasoio. lo pensai che temessero che
mi volessi suicidare; ma pi tardi appresi che facevano sempre cos nella
Torre, quando ricevevano l'autorizzazione di assoggettare un prigioniero
alla tortura.
Mi aspettavo di essere ripreso e torturato, come avevano minacciato (19).
Ma Dio conosceva la debolezza del Suo soldato e gli concesse una breve
battaglia per timore che venisse sconfitto. A molti, pi forti di me, come
279
Padre Walpole, Padre Southwell ed altri, egli aveva concesso un dura lotta
affinch potessero uscirne trionfatori. Tali uomini in breve tempo fecero
una lunga corsa; ma io ero chiaramente indegno del loro premio (20) e fui
lasciato a percorrere tutta la lunghezza dei miei giorni, per riparare le mie
sconfitte e per purificare con molte lacrime un'anima che non ero ritenuto
capace di lavare, in una sola volta e subito, col mio sangue. Tale fu il
beneplacito di Dio; sia fatto secondo il suo volere (21).
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO XV
1 La Torre del Sale, nell'angolo sud-est di Inner Ward. J. G. vi fu trasferito da Clink il
12 aprile 1597. C.R.S., vol. IV, p. 233.
2 Si chiamava Bennett, come risulta da Hat. Cal., VII, p. 417.
3 Per una pi dettagliata relazione sulle iscrizioni riportate da J. G., si veda MORRIS,
pp. 290-297. C' nella cella di J. G. il disegno semplice e grossolano di un grande
cuore trafitto da una freccia con le iniziali J. G. scritte sotto. Queste sono riportate
come 1. G. nelle iscrizioni elencate nella relazione della Torre del Sale nel quarto
volume della Royal Commission of Historical Monuments, vol. IV, East London, p.
82. Siccome la prima lettera indubbiamente una J, il disegno pu essere stato
inciso da Gerard.
4 Le due pagine manoscritte, riprodotte in C.R.S., voI. V, pp. 190, 259, nella sezione
dedicata alle lettere e agli interrogatori di Henry Walpole, permettono al lettore
moderno di fare lo stesso paragone. La testimonianza di J. G. confermata dal
gesuita Padre Holtby, il quale ricevette alcuni versi scritti da Walpole, mentre questi
attendeva di esser ucciso nella prigione di York. Il mio amico, egli dice, ne ha la
copia nello Yorkshire, ma scritta cosi male (per l'amputazione dei pollici) che stata
una gran fatica leggerla, bench io ritenga che la sua scrittura gli fosse familiare.
JESSOP, p. 253.
5 Si tratta della poesia che incomincia casi: Why do I use paper, pen and ink. La
strofa che J. G. formulava nella sua mente era probabilmente la seguente:
We cannot fear a mortal torment, we;
This martyr's blood hath moistened all our hearts;
Those parted quartes when we chance to see:
We learn to play the constant Christian's parts.
His head doth speak and heavenly precepts give,
How we the like should frame ourselves to live.
Vi sono trenta strofe. Una parte di questa poesia stampata da L. I. GUINEY in
Recusant Poets, pp. 178-180; tutta completa si trova in The Month, gennaio-febbraio
1872. Bench J. G. fosse severamente torturato, non fu trattato cos brutalmente come
279
Padre Southwell o come Padre Walpole. Ci pu essere motivato dalle sue potenti
amicizie a corte.
6 I nomi delle cinque persone che formavano la giuria sono forniti delle firme del
rapporto ufficiale dell'interrogatorio. Essi sono: Richard Berkeley, luogotenente della
Torre; Edward Coke, che era stato lanciato in una brillante carriera giuridica dalla sua
recente nomina a procuratore generale, che gli era stata conferita nel 1594 e in cui era
stato preferito a Bacone; Thomas Fleming, nominato avvocato generale nel novembre
1595 e pi tardi primo lord giudice della corte regia; Francesco Bacone, il futuro
cancelliere, che gi da diversi anni lamentava una serie di delusioni a causa
dell'inefficace appoggio del conte di Essex; e William Wade, che allora era segretario
del Consiglio privato e in seguito divenne luogotenente della Torre. Il loro rapporto
datato 14 aprile 1597. S.P.D., CCLXII, n. 123.
7 I termini precisi della risposta di J. G. si trovano scritti di suo pugno nel rapporto
del suo interrogatorio. Io rifiuto, dice, non per una slealt d'animo, quasi che voglia
essere salvato, ma perch ritengo che queste cose non rientrino assolutamente tra gli
affari di Stato, dei quali non mi sarei mai occupato come non mi sono occupato di
tutto ci che esula dal campo puramente spirituale. Il rapporto mostra che J. G. fece
il tentativo di evadere da Clink mediante chiavi false. Questa fu, probabilmente,
un'ulteriore ragione del suo trasferimento nella Torre. C.S.P.D., 1595-1597, p. 389.
8 Questo mandato trascritto nel registro del Consiglio privato senza i nomi dei
firmatari (vol. XXVII, p. 38). In esso si davano le seguenti istruzioni al luogotenente
della Torre: In forza di ci lo farete ammanettare e lo farete assoggettare alle torture
usate in quel luogo. Dal mandato risulta che tanta severit era dovuta al fatto che J.
G. riceveva informazioni dall'estero.
9 Si dice che un passaggio sotterraneo collegasse gli appartamenti del luogotenente,
in cui J. G. fu interrogato, con le stanze che si trovano sotto la Torre Bianca, dove egli
fu torturato.
10 Egli soleva cadere in ginocchio davanti alla porta della stanza di tortura per
raccomandarsi alla misericordia di Dio e per implorare il dono della pazienza nei suoi
dolori. Come pure, quando si trovava sulla ruota di tortura, invocava continuamente e
con molta dolcezza Dio e il santo nome di Ges. ALLEN, Death and Martyrdom of
Father Edmund Campion (ed. 1908), p. 13. La lettura di questo passo pu esser
considerata senz'altro come una parte della preparazione di J. G. al proprio giudizio,
di maniera che il comportamento di Campion aveva ormai stabilito come un rituale
fra tutti i martiri.
11 Come indica il suo soprannome Long John, J. G. era molto alto e robusto; in tale
tortura egli dovette soffrire pi crudelmente di un uomo pi gracile. La sospensione
per le braccia, nella maniera descritta da J. G., evitava le slogature provocate dalla
ruota. Siccome l'opinione pubblica era insorta contro le crudelt praticate da Norton,
279
il maestro di tortura della regina, Topcliffe, che da Elisabetta aveva ricevuto licenza
di torturare in privato, introdusse questa raffinatezza che era conosciuta col nome di
manette o bracciali.
12 Gli inquisitori dicono che egli [J. G.] molto ostinato; sotto la tortura essi non
riescono a strappargli di bocca la minima parola, eccetto l'invocazione Ges!. Garnet
al Generale, il 7 maggio 1597. Stonyhurst MSS, Anglia, II, n. 27.
13 Questi fu Robert Cecil, il secondogenito di Lord Burghley. L'anno precedente era
stato nominato Segretario di Stato, dopo un considerevole ritardo causato dalla
rivalit della fazione di Essex.
14 J. G. dice che Wade part. In realt rimase nella speranza che J. G. avrebbe fatto la
confessione necessaria. A testimonianza del fatto che quella notte (15-16 aprile) egli
alloggi nella Torre, invece di tornare a casa sua a Charing Cross, si veda C.R.S., vol.
IV, p. 232.
15 Questo messaggio ingegnosamente spedito pervenne a Padre Garnet. Otto
settimane pi tardi, scrivendo al Generale della Compagnia il 10 giugno, Padre
Garnet dice: Egli [J. G.] stato sospeso tre volte per le braccia fin quasi a morirne, il
che si verific due volte in un solo giorno. A Questa tortura fu assoggettato (come
adesso apprendo con sicurezza) nella speranza di fargli rivelare dove fosse il suo
superiore e per mezzo di quale persona gli avesse inviato quelle lettere che erano
state recapitate a lui da Padre Persons. Stonyhurst MSS, GRENE, Collectanea P.,
vol. II, f. 548.
16 Questa era probabilmente una menzogna. Com' stato detto nella nota precedente,
Wade aveva passato la notte nella Torre, ed da escludere che avesse avuto la
possibilit di conferire con la regina e con Cecil dopo che J. G. fu torturato la prima
volta.
17 Il 19 novembre 1594, mentre J. G. era a Clink, Garnet scrisse a Padre Persons
parlando della regina in termini molto leali: Sua Maest si trovata in pericolo a
causa di una breve infermit; ma grazie a Dio si ripresa molto bene. Ieri ha assistito
al trionfo, tutta vestita di giallo, ed era un conforto vederla cosi fresca e vigorosa.
Stonyhurst MSS, Anglia A, I, n. 82.
18 Sir John Peyton, che divenne governatore della Torre nel giugno 1597, mantenne
quest'ufficio fino al luglio 1605, data in cui gli successe William Wade.
19 J. G. fu condotto una terza volta nella stanza di tortura. Padre Garnet menziona il
fatto nella sua lettera del 7 maggio. Recentemente lo hanno portato nella stanza di
tortura, in cui i carnefici e gli interrogatori erano pronti ad iniziare la loro opera. Ma
quando entr in quel luogo, egli cadde subito in ginocchio e prese a pregar Dio ad
alta voce affinch, come ad alcuni suoi santi aveva dato la forza per sopportare di
279
essere smembrati da cavalli per amore di Cristo, cosi gli desse forza e coraggio per
farsi tagliare a pezzi prima di proferire una parola che tornasse a svantaggio di
qualcuno o della gloria di Dio. Ed essi, vedendolo cos risoluto, non lo torturarono.
Stonyhurst MSS, Anglia A, II. n. 27.
20 Non ipse martyrio, sed ipsi martyrium defuit, scrisse Padre Christopher Grene,
un ammiratore di J. G. del diciassettesimo secolo. Con Padre Persons e Padre Garnet,
J. G. fu uno dei primi storici dei martiri inglesi. Dal 1588, anno del suo arrivo, fino al
1594, anno della sua cattura, egli tenne un elenco accurato di tutti quelli che subirono
il martirio. l'elenco pi antico, nel suo genere, ed conservato nel collegio di
Stonyhurst. Anglia, vol. VII, n. 26; esso stampato in C.R.S., vol. V, pp. 288-293.
21 L'11 giugno Garnet scrisse a Padre Persons: Recentemente abbiamo saputo con
certezza che il conte di Essex ha lodato la sua [di J. G.] costanza, dichiarando che non
poteva fare a meno di onorare ed ammirare questuomo. Un segretario del Consiglio
reale nega che la regina volle che venisse ucciso. Per John questo sar una grande
preoccupazione. Stonyhurst MSS. GRENE, Collectanea. vol. II, p. 548
279
segni che faceva non potessero essere osservati, c'era sempre il pericolo
che qualcuno lo potesse scorgere e se ne potesse insospettire.
Ma il brav'uomo non era soddisfatto. Veniva ogni giorno per la mia
benedizione e passava diverso tempo a passeggiare su e gi, volgendosi
alla mia cella e togliendosi il cappello ogni volta. Gli feci cenno di cessare,
ma egli continu. Alla fine le autorit notarono che veniva ogni giorno e
che si comportava allo stesso modo. Mi addolorai profondamente, quando
un giorno lo vidi afferrare e portare via.
Fu condotto dal luogotenente e fu interrogato su di me e sui miei amici; ma
non rivel nulla. Disse semplicemente che gli piaceva passeggiare lungo
l'ampio corso del Tamigi e che veniva l solo per diporto. Tuttavia, lo
trattennero prigioniero nella Torre per diversi giorni, mentre facevano le
indagini. Cos scoprirono che abitava nella casa del mio ospite, e ci li
conferm nel sospetto che era stato mandato l per comunicare con me
mediante segni. Ma egli non ammise nulla ed alla fine mi mandarono a
chiamare. Furono fatte entrare anche le altre persone che usualmente mi
interrogavano.
Mr. Page camminava su e gi per l'anticamera col carceriere, quando
passai per recarmi nel refettorio, dove si sarebbe tenuto l'interrogatorio. La
prima cosa che essi dissero fu:
Vi qui un certo Francis Page. Egli dice di conoscervi bene e di
desiderare moltissimo di avere un abboccamento con voi.
Se lo vuole, lo pu, risposi. Ma chi questo Francis Page? Non conosco
nessuno che abbia questo nome.
Non potete affermarlo, dissero. Egli vi conosce molto bene. In ogni caso,
vi conosce abbastanza bene per distinguervi da molto distante. Viene qui
ogni giorno soltanto per vedervi.
Io continuai a negare ed essi non ebbero alcun altro elemento per
procedere; perci non ottennero nulla da me n con l'inganno n con le
minacce.
Ordinarono allora che fossi ricondotto in cella. Durante il tragitto passai
per l'anticamera. Ivi c'era Page con un certo numero di altre persone. Mi
guardai intorno e gridai con quanto fiato avevo in gola:
C' qui qualcuno che si chiama Page? Quest'uomo attesta di conoscermi
bene e di venire ad osservarmi alla finestra. Io conosco quest'uomo solo in
Adamo. Perch mai ci si dovrebbe mettere nei guai, parlando in tal
modo?.
Il carceriere cerc di farmi star zitto, ma non ci riusc. Naturalmente,
neanche per un momento potevo pensare che Page avesse confessato
279
della sincerit cristiana e, ancor meno, nelle questioni che ricadono sotto la
giurisdizione legittima dello Stato. Cos, ad esempio, un uomo non pu
negare un crimine se egli reo e viene legittimamente interrogato (13).
Che cosa intendete per interrogatorio legittimo?, domand il procuratore
generale.
La domanda deve esser posta da una persona che ha autorit o
giurisdizione e deve riguardare un'azione in qualche maniera dannosa allo
Stato, altrimenti la legge non pu autorizzarla. Le azioni cattive che sono
puramente interne sono riservate soltanto al giudizio di Dio. Inoltre, si
deve portare qualche prova contro la parte incriminata. costume in
Inghilterra che l'accusato, quando venga interrogato se colpevole o meno,
risponda non sono reo, finch non siano prodotte testimonianze contro di
lui o finch non venga emesso un verdetto di reit da parte di una giuria
che esamini il caso. Questa la prassi generale e nessuno chiama ci
mentire. In generale, l'equivoco illegittimo, salvo il caso per in cui una
persona deve rispondere, sia direttamente che indirettamente, ad una
domanda che l'interrogante non ha diritto di fare o in cui una risposta
giusta risulti dannosa alla parte interrogata.
Quindi spiegai che tale fu la pratica di Nostro Signore, dei santi e di tutti
gli uomini assennati. Lo stesso collegio che mi sta esaminando, conclusi,
farebbe lo stesso se, per esempio, venisse interrogato su qualche segreto
peccato o se fosse attaccato dai ladri che gli chiedessero dove nascosto il
proprio danaro.
Quando fu che Nostro Signore ricorse all'equivoco?, domandarono.
Quando disse agli Apostoli, risposi, che nessuno conosceva il giorno del
Giudizio, neanche il Figlio dell'Uomo; ed ancora quando disse che non
sarebbe andato a Gerusalemme per la festa, mentre invece ci and. Egli
sapeva che ci sarebbe andato, quando afferm il contrario.
Wade intervenne:
Cristo ignorava il giorno del Giudizio in quanto Figlio dell'Uomo.
Il verbo ignorare, dissi, non si pu usare nel caso del Verbo di Dio
incarnato. La Sua natura umana era unita ipostaticamente a quella divina.
Egli fu costituito giudice da Dio Padre, e di conseguenza doveva conoscere
tutto ci che riguardava il Suo ufficio. Inoltre, Egli era infinita sapienza e
conosceva tutto quello che riguardava Se stesso.
Ora, i protestanti non ammettono tutto quello che San Paolo insegna.
Naturalmente, essi pretendono di seguirlo; ma ecco un punto che pongono
in questione: Paolo insegna che la pienezza della divinit risiedeva in
Cristo, corporalmente, e che in Lui c'erano tutti i tesori della sapienza e
279
279
279
XVII. LA FUGA
4 ottobre 1597
Io feci del mio meglio per rassegnarmi alla volont di Dio ed accettare
tutte le restrizioni che mi furono imposte.
Era l'ultimo giorno di luglio, festa del nostro beato Padre (1). Stavo
facendo la meditazione ed ero assillato dal desiderio di poter celebrare di
nuovo la Messa, quando improvvisamente mi venne in mente questo
pensiero: avrei potuto celebrarla nella cella di un gentiluomo cattolico che
si trovava nella Torre di fronte a me. Tra la sua cella e la mia c'era soltanto
un giardino (2).
Egli era l prigioniero da dieci anni e sul suo capo pendeva la condanna di
morte; ma la sentenza non era stata eseguita. Soleva salire ogni giorno sul
terrazzo sopra la sua cella, dove gli veniva concesso di passeggiare per
fare un po' di movimento. Di l era solito salutarmi ed attendere in
ginocchio la mia benedizione.
Quando, pi tardi, tornai a considerare la mia idea, pensai che ci si poteva
fare solo se il carceriere si lasciava convincere a lasciarmi andare da lui.
La moglie di questo gentiluomo poteva visitarlo in giorni stabiliti per
portargli la biancheria pulita e le altre cose di cui abbisognava. Ella le
portava in un cesto, e, siccome lo faceva da anni, i carcerieri avevano
perso l'abitudine di esaminare il contenuto (3). Col suo aiuto, io speravo di
poter procurare a poco a poco tutto l'occorrente per la Messa.
Naturalmente, l'avrebbero fornito i miei amici.
Decisi di tentare. Cos feci segno a quel signore di osservare i gesti che
stavo per fargli: non osavo chiamarlo perch la distanza era rilevante e
potevo essere facilmente ascoltato. Egli mi fiss mentre prendevo carta e
penna e fingevo di scrivere; quindi, avvicinai la lettera ai carboni accesi e
la sollevai di nuovo tenendola tra le mani, come se dovessi leggerla;
avvolsi, infine nel foglio una delle mie croci e feci il gesto di volerlo
mandare a lui. Mi sembrava che egli seguisse ci che cercavo di fargli
comprendere.
La mossa successiva fu quella di indurre il carceriere a portare una delle
mie croci o rosari al mio buon compagno di prigionia perch lo stesso
uomo sorvegliava entrambi. Dapprima, egli rifiut, dicendo che non
poteva rischiare, in quanto non aveva alcuna prova da cui risultasse che ci
si poteva fidare dell'altro.
279
vide la barca avvicinarsi cominci a parlare con gli uomini, pensando che
fossero pescatori.
Quindi si ritir a dormire. Ma i nostri liberatori ebbero timore di sbarcare,
finch non fosse passato un tempo sufficiente perch quello si
addormentasse. Cos presero a vogare lentamente su e gi, ma intanto il
tempo passava e si fece troppo tardi per compiere un tentativo quella notte.
Essi ritornarono indietro verso il ponte, ma intanto la corrente era cambiata
e fluiva vorticosamente. Essa sbatt la piccola imbarcazione contro i piloni
gettati sul letto del fiume per infrangere la violenza delle acque. La barca
si incagli e non si pot spostare n avanti n indietro. Intanto l'acqua
saliva e sbatteva la barca con tale veemenza, che ad ogni ondata sembrava
che si dovesse capovolgere e che gli occupanti dovessero precipitare in
acqua. Ad essi non rimase altro che pregare Dio e chiedere aiuto (6).
Noi eravamo sul tetto della torre e udivamo le loro grida. Giunsero degli
uomini sulla riva e li potevamo scorgere alla luce delle loro torce.
Accorsero alle loro barche e partirono al salvataggio. Diverse barche
giunsero vicinissime, ma gli uomini ebbero paura di abbordare, perch la
corrente era troppo forte. Formando un semicerchio intorno alla barca in
pericolo, rimasero come spettatori ad osservare quei poveretti senza osare
soccorrerli.
Tra tutte quelle grida, riconobbi la voce di Richard Fulwood.
Li riconosco, dissi. Sono i nostri amici in pericolo.
Il mio compagno non voleva credere che io potessi distinguere la voce di
qualcuno a tale distanza (7), ma io la riconobbi fin troppo bene e mi sentii
distrutto al pensiero che uomini tanto devoti stessero rischiando la vita per
me.
Pregammo fervidamente per loro. Sebbene avessimo osservato molte
persone accorrere in loro aiuto, non erano ancora in salvo. Quindi
osservammo una luce abbassarsi dal parapetto del ponte ed una specie di
cesto pendere all'altro capo di una fune. Se essi riuscivano ad entrarci,
potevano essere issati. Dio soccorse i suoi servi in pericolo, e alla fine
giunse una grossa imbarcazione di mare con sei marinai a bordo. Questi si
accostarono in maniera pericolosa alla barca beccheggiante e trassero sul
ponte Lillie e Fulwood. Quindi la piccola barca si capovolse
immediatamente, prima che il terzo uomo potesse essere soccorso, quasi
che si fosse tenuta alla superficie per riguardo dei cattolici che portava.
Comunque, per misericordia di Dio, l'uomo che era stato rovesciato in
acqua riusc ad afferrare la fune calatagli dal ponte; e cos fu tratto in
salvo.
279
mia fuga era dovuta interamente alla mia iniziativa ed a quella dei miei
amici.
Lasciai queste lettere affinch fossero raccolte dal guardiano. Scrissi anche
un'ultima lettera che portai con me. Questa fu consegnata al guardiano
(come apprenderete) il mattino seguente, ma non da John Lillie.
Al momento opportuno ci recammo sulla torre. La barca si avvicin.
Questa volta non interfer nessuno ed essa si accost placidamente alla
riva. Lo scismatico rimase a bordo, mentre i due cattolici sbarcarono
recando una nuova fune, giacch avevano gettato la vecchia nel fiume
quando s'erano trovati in pericolo la notte precedente. Seguendo le mie
istruzioni, la assicurarono ad un palo e quindi attesero il rumore della palla
di ferro che noi lanciammo verso di loro. Essa fu rintracciata senza
difficolt e la corda fu annodata all'altro capo della fune. Ma risult molto
difficile tirarla su giacch essa era pi spessa e, per giunta, doppia. Tali
erano state le istruzioni di Padre Garnet, il quale li aveva messi in guardia
dal pericolo che la fune si rompesse sotto il peso del mio corpo. Ma in
realt egli aveva accresciuto il pericolo.
Sorse inoltre una nuova difficolt, che noi non avevamo previsto. La
distanza tra la torre, da una parte, ed il palo, dall'altra, era molto grande e
la fune, invece di scendere quasi perpendicolarmente, si tendeva quasi
orizzontalmente tra i due punti. Dovevamo, quindi, discendere a forza di
braccia lungo la fune. Era impossibile scivolare per inerzia. Questo lo
scoprimmo perch avevamo fatto un fagotto, avvolgendo nel mio mantello
i miei libri e le altre cose, e lo avevamo adagiato sulla fune per vedere di
farlo scivolare lungo di essa. La cosa non era riuscita; ma, fortunatamente,
il fagotto si ferm prima ancora che si sottraesse alla portata delle nostre
braccia, giacch, se si fosse fermato oltre, noi non saremmo mai pi
discesi. Perci lo tirammo su e lo abbandonammo sul posto (8).
Il mio compagno, intanto, aveva cambiato opinione: aveva sempre
sostenuto che sarebbe stata la cosa pi semplice del mondo calarci gi, ma
adesso cominciava a vederne il rischio.
Comunque, se rimango qui, sar certamente impiccato, disse. Se adesso
rigettiamo la fune, essa cadr nel fossato ed il rumore dell'acqua tradir noi
ed i nostri amici. Io vado gi e Dio mi aiuti. Preferisco afferrare questa
occasione che restarmene qui rinchiuso senza alcuna speranza.
Cos formul una preghiera e si aggrapp alla fune. Egli si cal abbastanza
facilmente perch aveva molta forza e la fune era ancora tesa. Ma la sua
discesa allent la fune rendendo molto pi ardua la mia. Di ci mi accorsi
solo quando cominciai a discendere.
279
condotto. Stava proprio tornando alla Torre per sistemare le sue faccende e
per porre in salvo sua moglie, quando un suo collega carceriere gli corse
incontro.
Dileguati quanto prima, disse. I tuoi prigionieri sono fuggiti dalla piccola
torre. Il luogotenente sta facendo battere il posto per scovarti. Se ti
acciuffa, Dio ti aiuti.
Tutto tremante, l'uomo rincorse il messaggero. Lo preg per l'amor di Dio
di condurlo nel luogo in cui c'erano i cavalli ad aspettare. Il messaggero lo
condusse e trov Richard Fulwood che aspettava con due cavalli. Si posero
in cammino e Richard lo condusse nella casa di un mio amico a circa cento
miglia da Londra. Avevo gi spedito una lettera a questo gentiluomo, per
chiedergli se sarebbe stato cos gentile da ospitare il carceriere e da
proteggerlo, nel caso che fosse venuto. Lo esortai tuttavia a non fidarsi di
lui, n a fargli sapere che egli mi conosceva. Richard Fulwood, dissi, gli
avrebbe rimborsato tutte le spese. Se il carceriere voleva parlare di me e
dei suoi affari, egli doveva rifiutare di ascoltarlo.
Tutto and come avevano previsto. Il mio amico non fu minimamente
molestato ed il carceriere rimase al sicuro nella sua casa. Dopo un anno
egli si trasfer in un'altra contea. Ivi divenne cattolico e visse
tranquillamente con la sua famiglia, grazie al vitalizio annuo che gli
inviavo regolarmente secondo la promessa, ed ivi mor quattro o cinque
anni dopo. Con questa fuga per salvare la vita, Dio lo aveva sottratto alla
tentazione di peccare e, come spero, gli ha dato un posto in Cielo. Quando
ero in prigione, sovente avevo provato la sua fede: la sua intelligenza era
convinta, ma non potevo operare sulla sua volont. Spero che la mia fuga
dalla prigione sia stata, nelle disposizioni di Dio, occasione della sua fuga
dall'inferno.
Quando il luogotenente scopr che i suoi prigionieri ed il loro guardiano
erano fuggiti, si present al Consiglio, portando con s le lettere che avevo
lasciato. I lord del Consiglio rimasero stupiti della maniera in cui ero
fuggito. Uno di loro, un consigliere influente, disse ad un gentiluomo suo
dipendente (come in seguito mi fu riferito) che egli era lieto della mia
fuga. Il luogotenente chiese l'autorizzazione per iniziare le ricerche in tutta
Londra ed in tutti i luoghi sospetti, ma gli altri gli risposero che sarebbe
stato inutile (12).
Non potete sperare di trovarlo, dissero. Se ha amici che sono disposti a
fare tutto questo per lui, potete starne sicuro, non avranno difficolt a
procurargli cavalli e nascondigli ed a tenerlo ben lontano dal vostro
guinzaglio.
279
279
alle anime. Tutto proceder in ordine in una comunit di uomini, che siano
perfettamente uniti nei loro propositi sotto la direzione di Dio.
Queste furono le sue ragioni per entrare nella Compagnia, perci lo
mandai in Belgio da Padre Holt, pregandolo di aiutarlo a proseguire per
Roma. Gli diedi trecento fiorini per le spese (4).
Prima di abbandonare la casa, dettai gli Esercizi a diverse altre persone.
Una di queste fu Mr. Woodward, un prete buono e devoto. Anch'egli
desiderava entrare nella Compagnia e si trasfer per questo in Belgio. Ma a
quel tempo c'era grande scarsit di preti inglesi nell'esercito ed egli fu
temporaneamente destinato a quell'apostolato. Mor sul campo, molto
amato e rispettato da chiunque lo conoscesse (5).
Mantenni la mia casa solo per un po' di tempo, dopo la fuga. Durante la
mia prigionia la gente vi era accorsa con un afflusso di gran lunga
maggiore di quanto io stesso avrei tollerato, se fossi stato libero. Troppe
persone, infatti, la conoscevano. Ma la ragione principale che mi spinse ad
abbandonarla fu che essa era nota all'uomo che era responsabile del mio
trasferimento nella Torre (6). Questi si era detto spiacente di quello che
aveva fatto ed io lo avevo perdonato volentieri e sentivo per lui la stessa
affezione di prima. Poco dopo la mia fuga egli venne rilasciato ed appresi
che non godeva una grande stima presso le persone con le quali viveva.
Ritenni, quindi, poco saggio tenere una tale persona al corrente di un
segreto al quale era affidata la salvezza di tanta gente. Anche Mrs. Line,
che era donna di grande prudenza e di grande buon senso, fu dello stesso
parere. Perci le trovammo un'altra casa in cui continuare il suo buon
lavoro.
Poco tempo prima, era cominciato un movimento di opposizione contro
l'Arciprete. Questo prelato era stato nominato da Roma per garantire una
certa subordinazione ed un minimo di direzione tra il clero inglese. Ma un
gruppo di preti irrequieti fece il possibile per misconoscere il decreto
pontificio. Essi sobillarono i fedeli contro l'Arciprete e contro la
Compagnia e, come sempre capita, raccolsero attorno a loro un partito di
opposizione.
Diversi preti che io solevo accogliere ed intrattenere in casa mia
appoggiarono questo partito. Tuttavia, venivano desiderosi di ricevere il
benvenuto nella casa che, secondo quanto era stato loro detto, era tenuta da
Mrs. Line. Cos la casa che era destinata a me ed ai miei intimi amici
divenne un luogo di richiamo per molti che non erano affatto miei amici e
sarebbero potuti diventare anche dei traditori. Fu ci che mi spinse a
prendere altre disposizioni.
279
Poich sembrava consigliabile stroncare la voce che Mrs. Line tenesse una
casa aperta a chiunque, ella si stabil per un certo tempo per conto suo in
una camera presa in affitto in una casa privata. Ma io desideravo ancora
avere un luogo di mia propriet a Londra, per porre in salvo tutti i miei
buoni amici ed alloggiare i sacerdoti. Perci mi accordai con un signore
pio e prudente la cui moglie era di merito pari al suo (7). In base a tale
accordo prendemmo in affitto una vasta casa, pagando ciascuno met della
spesa. Met della casa era per loro, l'altra met per me. Nella mia parte
allestii una cappella abbastanza grande e ben arredata.
Qui alloggiavo quando ero a Londra e qui mandavo i miei amici ai quali
fornivo un po' di danaro per i pasti. Questa nuova sistemazione mi costava
appena la met di quella precedente, che implicava il mantenimento del
personale anche quando la casa non era abitata, sebbene solo raramente
essa fosse vuota.
Feci questo cambiamento appena in tempo per salvare me ed i miei amici.
Se mi fossi trattenuto pi a lungo, quasi certamente sarei stato catturato di
nuovo. Accadde quanto segue.
Il prete che mi aveva fatto trasferire da Clink alla Torre (ne ho narrato la
storia) cominci a tempestarmi di lettere. Voleva che gli concedessi un
colloquio. Dapprima lo rimandai; in seguito, quando egli cominci a
insistere, non risposi neanche alle sue lettere. Mi scusai dicendo che avevo
troppo da fare. Ci dur per sei mesi. Alla une egli mi invi una richiesta
pressante e si lagn che non avevo tempo per lui. Io non risposi, tuttavia
attesi il momento opportuno. Sapevo dove abitava e mandai un amico a
dirgli che, se desiderava vedermi, doveva venire subito col messaggero.
Raccomandai al messaggero di impedirgli di indugiare per la strada, di
scrivere qualche nota e di parlare ad alcuno durante il percorso. Disposi,
inoltre, che il messaggero lo conducesse non gi in una casa, ma in un
campo, vicino ad uno degli alberghi di corte (8). Era questa una localit
ben nota per i suoi viali ed egli poteva passeggiare su e gi in compagnia
del mio uomo finch io non fossi arrivato.
Era notte e c'era una luna splendente. Presi con me due amici, per
difendermi da un possibile agguato. Siccome volevo fargli intendere che
abitavo in un' altra zona di Londra, aggirai il perimetro esterno del campo,
cos da non entrare dalla parte in cui si trovava la mia casa. Per caso,
tuttavia, passai vicino all'abitazione di un cattolico, che si trovava proprio
ai margini del campo ed il brav'uomo mi vide venire proprio da quei
pressi. Pens, forse, che ero appena uscito da quella casa, poich a quel
tempo era abitata dall'Arciprete (9). Comunque, lo trovai che passeggiava
279
un anno intero ella non era quasi uscita dalla sua stanza. Ancora tre anni
dopo la mia visita, ella era incapace di risolversi ad entrare nell'ala del
palazzo in cui era morto suo marito. Oltre al lutto, era oppressa dall'ansiet
per l'avvenire di suo figlio che si trovava ancora sotto la tutela materna
(16). Egli era uno dei primi baroni del regno, ma i suoi genitori avevano
sofferto moltissimo per la loro fede. Una buona parte della loro propriet e
delle loro entrate era sfumata in multe estorte da un governo eretico. Per
soddisfare i loro gravi debiti, era stata ipotecata una gran parte del loro
patrimonio, tanto che era loro difficile trovare il denaro necessario per le
spese correnti. Ma una donna saggia edifica la sua casa e vi fa le sue
prove.
Trovai che nella famiglia viveva uno dei nostri padri. Era un uomo dotto
ed un buon predicatore e stava da loro ormai da un anno (17). Alcuni della
famiglia, comunque, erano prevenuti nei suoi confronti, sebbene la signora
gli serbasse un grande rispetto e si accostasse frequentemente ai
sacramenti. Quando arrivai io, tutti i desideri di questa buona signora
sembravano soddisfatti. Ella mi accolse con grande gentilezza ed il suo
dolore sembr mutarsi in gioia. Alcuni familiari vennero ad assicurarmi
che, se fossi venuto spesso, o ancor meglio, se fossi rimasto con loro, la
signora avrebbe dimenticato il suo lungo dolore, sarebbe diventata una
persona differente e tutto sarebbe andato per il meglio. Penso che tutto ci
sia stato suggerito dalla stessa padrona. In seguito, quando ne ebbe
occasione, decant le lodi dei miei ospiti, poich ella aveva sentito parlare
tanto di loro, della loro cappella e dei loro paramenti, come pure della
pazienza e della bont da loro dimostrate durante l'imperversare della
persecuzione. Disse che non c'era da stupirsi se erano cos straordinari, dal
momento che avevano un tale direttore. Se ella avesse avuto lo stesso
vantaggio, sarebbe stata come loro e, come sperava, tutto sarebbe andato
bene per lei.
Vedendo quale falsa idea ella si era formata di me e come si era lasciata
indurre a credere che ero una persona migliore di quanto fossi in realt, le
dissi la verit. Le feci osservare che ella riceveva aiuti molto maggiori
degli altri. Al che rispose che il suo direttore era un uomo pio e buono e
che ella lo rispettava e lo amava moltissimo; tuttavia egli non era mai stato
a contatto con gli uomini, giacch era stato sempre assorbito dai suoi studi,
cos che, quando la discussione si spostava sugli affari o su questioni
pratiche, non sapeva dare nessun consiglio utile. Per questo alcune persone
della casa non lo volevano. Ma io le feci osservare:
279
Il
altre sante donne che seguivano Cristo e servivano tanto Lui che i Suoi
apostoli. Ella era pronta ad impiantare la casa dovunque lo giudicassi pi
opportuno per i nostri bisogni e protestava continuamente che era pronta a
stabilirla sia a Londra che nella pi remota parte dell'Inghilterra.
Naturalmente, una casa a Londra o nelle sue adiacenze aveva il grande
vantaggio di occupare una posizione centrale per il nostro lavoro
apostolico; ma, d'altra parte, Londra era troppo pericolosa per me in quel
momento. Ivi, in ogni caso, ella non sarebbe rimasta in segreto e si sarebbe
esposta al pericolo. Ella era una cattolica notoria ed i lord del Consiglio
desideravano tenere d'occhio suo figlio, il barone, per vedere dove e come
sarebbe stato educato. Oltre a ci, ella doveva amministrare le propriet
durante la minorit di suo figlio, ed i coloni e gli amministratori sarebbero
venuti continuamente per conferire con lei. Bastava questo per renderle
impossibile vivere a Londra sotto falso nome, al quale avrebbe pur dovuto
ricorrere se intendeva continuare per un certo tempo il suo buon lavoro. A
questo erano ricorse le due signore che assistevano Padre Garnet. Queste
erano cognate di questa vedova e figlie dello stesso barone: una era nubile
e l'altra vedova (20).
Perci non potevo immaginare come ella avrebbe potuto vivere meglio che
tra la sua gente. Era legata da vincoli di sangue o di amicizia con tutte le
pi influenti famiglie del paese.
L'unica questione che restava da decidere era il luogo esatto. La casa in cui
allora viveva era vecchia e cadente. Ivi si era trasferito suo suocero la cui
moglie era pi brava a spendere che a risparmiare. A quel tempo la casa era
divenuta inabitabile per una famiglia della loro condizione; ma a circa tre
miglia di distanza essi avevano un' altra abitazione pi grande che era stata
la sede originaria e principale della famiglia (21). Anche questa per era
stata trascurata ed in molte parti era del tutto diroccata, quasi una vera e
propria rovina. Certamente questo non era il posto in cui, come ella
intendeva, avrebbe potuto dare ospitalit a tutti i nobili cattolici che
sarebbero venuti a visitarmi per il loro conforto e per la loro consolazione
spirituale, giacch questi erano gli unici ospiti che ella desiderava. Inoltre,
essa era inadatta alla difesa da improvvise incursioni poliziesche e, di
conseguenza, ella non sarebbe mai stata libera come intendeva essere.
Quello che vagheggiava, infatti, era una casa in cui la vita procedesse
quasi come nei nostri istituti; e fu proprio questo che ella alla fine realizz.
Cercammo dappertutto la casa ideale, ma, pur avendone visitate molte di
quella contea, avevano tutte qualche caratteristica che le rendeva non del
tutto confacenti al caso nostro. Alla fine, tuttavia, trovammo una dimora
279
ricevette per ordine e credito di Gerard trenta sterline; indi si rec a Roma da Padre
Persons. (S.P.D., vol. CCLXXV, n. 32). Alabaster fu ammesso nel Collegio Inglese il
30 novembre 1598. C.R.S., vol. XXXVII, p. 12.
5 Padre Philip Woodward, uno dei primi gesuiti che furono cappellani delle truppe
inglesi operanti nei Paesi Bassi. Questo fu un ministero regolarmente assolto dai
gesuiti inglesi stazionati nelle Fiandre e fu conosciuto come missio castrensis. Nel
diciassettesimo secolo da quattro a sei erano i preti assegnati a questo ministero.
6 William Atkinson.
7 Mr. e Mrs. Heywood. J. G. divise la casa con loro alla fine dell'estate del 1598. Cf.
S.P.D., vol. CCLXXI, n. 107. Mr. Heyvood indicato come un non-conformista
londinese nella lista compilata nel 1588 da Burghley. C.R.S., vol. XXII, p. 123.
8 Lincon's Inn Fields. Poco innanzi, erano state costruite le prime case in quei campi.
La carta topografica londinese di Agas (circa 1591) riporta tre case in una posizione
vicina all'attuale Sardinia Street. Tra queste e Holborn c' un'altra fila di tre case sul
lato settentrionale. Entro il 1641 quasi tutti i lotti meridionali ed occidentali erano
occupati da case. William Kent, (ed.) An Encyclopedia of London, pp. 440-441.
9 George Blackwell, uno dei preti di maggiore esperienza della missione inglese. Fu
nominato arciprete 1'8 marzo 1598. Siccome, a causa della persecuzione, la nomina
di un vescovo era ritenuta inopportuna tanto dalle autorit romane quanto dalla
maggior parte dei preti e dei laici inglesi, fu creato il titolo di arciprete nell'intento di
promuovere la disciplina e l'organizzazione tra il clero secolare. La sua nomina
provoc la formazione di una piccola fazione tra il clero, in Inghilterra ed all'estero
(conosciuta sotto il nome di Appellansts), che rec un danno incalcolabile alla
causa dei non-conformisti. Il governo, soffiando su questo focolaio, foment il
dissenso tra i non-conformisti per molte generazioni. All'epoca dell'incidente riportato
da J. G., solo da pochi mesi Blackwell era stato liberato dalla prigione. Nella
relazione di una spia del tempo egli descritto come uomo di bella statura, non
molto basso, coi capelli grigi, e dell'et di circa cinquant'otto o sessant'anni. Ha la
barba grigia, e sul labbro superiore un neo coperto di peli rossi che contrastano col
grigio. Ha la faccia magra, gli occhi un po' infossati e sa parlare bene. S.P.D., vol.
CCLXI, n. 97.
10 Un resoconto dettagliato di questa perquisizione si trova in The Lives of Philip
Howard, Earl of Arundel, and of Anne Dacres, his wife (ed. 1857), p. 216. La
contessa di Arundel lo salv corrompendo il perquisitore e per gratitudine oltre a
donargli in quell'occasione una considerevole somma di denaro, gli mand ogni anno
un pasticcio di selvaggina per far festa a Natale insieme agli amici.
279
11 Il Cavaliere Maresciallo era un cugino di J. G., Sir Thomas Gerard, figlio di Sir
Gilbert Gerard di Brandon, che aveva preceduto Coke nella carica di procuratore
generale.
12 La famiglia Wiseman.
13 A quel tempo Padre Garnet, temendo che J. G. potesse essere catturato di nuovo e
trattato pi severamente di prima, pens di rimandarlo nel continente. Padre Gerard
era molto abbattuto oggi, scrive Padre Garnet a Padre Persons il 31 marzo 1598,
quando gli ho scritto di prepararsi per partire. Egli venne da me a tale proposito.
Veramente mi di grande aiuto e la sua partenza potrebbe stupire. Spero che
camminer abbastanza cautamente... voi conoscete la mia idea; se pensate che sia
cosa buona desidero che egli rimanga. Tutti gli altri stanno bene. (Stonyhurst MSS,
GRENE, Collectanea P., vol. II, p. 551). Circa diciotto mesi dopo, il 17 luglio 1599,
fu fatta una perquisizione per un certo Jarrett evaso dalla Torre ad Ufton Court, nel
Berkshire, in casa di un cattolico, Francis Perkins, a circa sei miglia da Reading. A.
MARY SHARPE, A History of Ufton Court, pp. 157-160.
14 Elizabeth Vaux. Era la figlia di sir John Roper, che fu insignito del titolo di Lord
Teynham nel 1616. Nel 1585 spos George, il secondogenito di lord William Vaux, in
favore del quale il figlio maggiore Henry rinunci all'eredit della baronia. Quando il
suocero mor, ella ebbe la tutela del suo piccolo figlio Edward, quarto barone Vaux.
15 A Irthlinghorough, castello della famiglia Vaux, due miglia a nord-ovest di
Higham Ferrers, nel Northants.
16 Lord Edward Vaux, nato il 13 settembre 1588. Suo padre, George Vaux era morto
il 20 agosto 1595, lasciando tre figli e tre figlie alle cure della nuova ospite di J. G.
17 Padre Richard Collins, nativo dello Yorkshire e primo cugino di Guy Fawkes.
Giunse in Inghilterra nell'aprile 1596. Troubles, III serie, p. 288.
18 Padre Richard Collins fu mandato presso Mr. Edward Bentley che aveva una casa
nel Derbyshire ed un'altra a Little Oaklei, nel Northamptonshire. Nella Note of
Jesuits in England compilata nel 1603 (Hat. Cal., vol. XVII, p. 501), Mr. Cooling
appare quale ospite di Mr. Bentley nel Northamptonshire. La moglie di Mr. Bentley
era una Roper e cugina di Mrs Vaux. C. ANSTRUTHER, Vaux of Harrowden, pp.
237, 456.
19 Questi era Padre John Percy, alias Fisher, famoso per le sue controversie
coll'arcivescovo Laud. Questo incidente narrato da HENRY MORE (Historia
Provinciae, lib. VIII, c. 23): Fu mandato a Tournay per il noviziato nel 1594 e verso
la fine del secondo anno, a causa dell'intensa applicazione nello studio e negli esercizi
di piet, gli venne un tale esaurimento che gli fu proibita qualsiasi preghiera. Per farlo
ristabilire, fu mandato al paese nativo e durante il viaggio in Inghilterra pass per
279
l'Olanda. A Flushing fu catturato dai soldati inglesi. Siccome la lettera che portava
mostrava chi fosse, lo minacciarono di torturarlo se non avesse rivelato chi lo aveva
condotto da Rotterdam. Egli si disse disposto a confessare tutto di s, ma non degli
altri. Lo appesero per le mani ad una puleggia e lo torturarono avvolgendogli una
corda di marinaio alla testa. Durante la tortura fiss la sua mente sull'eternit della
gioia o della sofferenza e non profer altro che "O Eternit!". Quel male che i soldati
tentarono di fargli, si tramut in un rimedio, perch il mal di capo e la confusione di
cui aveva sofferto durante il noviziato diminuirono da quel tempo fino a cessare. Fu
portato a Londra sotto scorta e fu imprigionato a Bridewell, dove la sua cella era una
torretta completamente sprovvista di mobili. Il pavimento di mattoni con un po' di
paglia fu il suo letto, finch non fu aiutato dalla premura e dalla carit dei cattolici
compagni di prigionia e dal nostro Padre Gerard. Quest'ultimo che fu a Clink, tenne
con lui una corrispondenza segreta e lo aiut sia con consigli che con danaro. Dopo
circa sette mesi di prigionia, egli riusc a fuggire attraverso il tetto insieme ad altri
due preti e sette laici.
20 Anne Vaux e sua sorella Eleanor, vedova di Edward Brooksby.
21 Great Harrowden, due miglia a nord di Wellingborough, nel Northants.
22 Si tratta di Kirby Hall, la grande casa fatta costruire da John Thorpe tra il 1570 ed
il 1575 a circa venti miglia a nord. Ai nostri giorni non altro che una rovina situata
in una regione molto appartata del Northamptonshire. Vi erano state apportate alcune
sistemazioni dal cancelliere, Sir Christopher Hatton, che mor senza figli il 21
novembre 1591. J. G. credeva che egli avesse costruito la casa. Abbiamo due contratti
d'affitto di Kirby Hall, datati 24 marzo e 10 aprile 1599. Sono riconoscente a Padre
Godfrey Anstruther, O. P., per aver confermato la mia congettura che Kirby Hall la
casa alla quale J. G. si riferisce e per avermi fatto notare i due documenti contrattuali
che si trovano nella collezione Finch-Hatton, custodita dalla Northamptonshire
Record Society. Quando nel 1643 fu creato per Hatton il titolo di Pari, questo tocc a
Kirby.
279
dei perquisitori. Ci avrebbero aiutati Mr. Lee, il padrone di casa e due o tre
servi. D'altro canto, sapevamo che, se fossimo stati presi durante la
mischia, la legge sarebbe stata pi severa contro il padrone di casa per
disprezzo della forza pubblica e per resistenza alla perquisizione.
Mentre stavamo discutendo su quello che fosse meglio fare, si
appressarono alla stanza e bussarono. Non demmo alcuna risposta e,
siccome la porta non aveva n serratura n chiavistello, abbassammo il
saliscendi con le dita. Quindi, tornarono a bussare ed udimmo la padrona
di casa dire: Forse il servo che dorme qui ha portato la chiave con s.
Vado a cercarlo.
In tal caso, veniamo con voi, essi risposero. Forse avete intenzione di
nascondere qualcosa.
Senza stare a vedere se nella porta vi fosse una serratura, si allontanarono
con la signora, giacch Dio vel gli occhi degli Assiri affinch non
scoprissero il posto e non nuocessero ai Suoi servi; e li condusse via, senza
che sapessero dove.
Essi discesero la scala. Con grande presenza di spirito, la padrona li
condusse in una stanza dove erano sedute due signore: la sorella della mia
ospite (1) e Mrs. Line. Quando gli ufficiali cominciarono ad interrogarle,
ella corse su per le scale verso di noi.
In fretta, disse. Presto, nel nascondiglio!. Ebbe appena il tempo di
proferire queste parole e di scendere di nuovo le scale, che i magistrati si
accinsero a salire. Ella, per, si ferm sull'ultimo gradino. Tutto questo
dest i sospetti dei perquisitori, che mostrarono di voler salire. Essi per
non lo potevano fare senza scansare la signora con la violenza, per cui,
essendo gentiluomini, se ne astennero.
Uno dei perquisitori, tuttavia, allung la testa oltre la spalla di lei, che se
ne stava ritta in maniera da occupare tutta l'ampiezza della scala, per
vedere quello che avveniva di sopra. Solo per poco questi non fece in
tempo a scorgermi, mentre mi arrampicavo nel nascondiglio. Infatti,
appena avevo udito le parole della signora, avevo aperto la porta della
stanza, avevo afferrato silenziosamente uno sgabello e mi ero arrampicato
nel nascondiglio che era costruito in un abbaino segreto del tetto. Quando
fui su, feci cenno a John Lillie di seguirmi. Ma egli era pi preoccupato
della mia salvezza che della sua e si rifiut.
Padre, bisbigli, non posso venire. Non vi nessuno che possa rispondere
dei libri e delle carte che sono nella stanza, poich essi cercano voi. Se non
ne trovano il padrone, non si fermeranno finch non vi abbiano scovato.
Dite soltanto una preghiera per me.
279
Quando le signore si accorsero che io ero al sicuro e che l'altro prete si era
nascosto (Padre Pollen, un uomo anziano che era entrato nella Compagnia
a Roma in tarda et: anch' egli aveva raggiunto un nascondiglio) e quando
videro l'atteggiamento di gravit che John assumeva, a stento poterono
contenere la loro soddisfazione. In quel momento non si curavano affatto
della multa o della condanna cui andavano incontro per aver ospitato un
prete. Esse erano meravigliate e divertite, e solo con difficolt si
trattennero dal ridere alla vista di John, il quale sosteneva cos bene la
parte del prete da trarre perfettamente in inganno quei maestri di dolo, che
rinunciarono a cercare altri preti (2).
Quindi i magistrati che avevano diretto la perquisizione portarono via il
prete John, il padrone di casa, del quale speravano di poter confiscare
tutte le propriet, ed i due servi. Per quanto riguardava le signore, si disse
semplicemente che erano venute dopo pranzo per vedere la padrona di
casa e che non sapevano nulla di nessun prete. Esse furono lasciate
indisturbate, tuttavia dovettero garantire che si sarebbero presentate, non
appena ne fossero richieste. Mr. Roger Lee se la cav allo stesso modo,
sebbene avesse incontrato una maggior difficolt a persuadere gli ufficiali
che era soltanto un visitatore.
Alla fine se ne andarono via soddisfatti. Il loro prigioniero fu rinchiuso per
la notte, per essere interrogato il giorno seguente.
Quando essi uscirono, la padrona di casa si precipit su per le scale con le
altre signore per darmene notizia. Tutti ringraziammo Dio per averci
scampati da una cattura ormai certa e benedicemmo l'azione prudente del
nostro servo. Quella stessa notte Padre Pollen ed io ci trasferimmo in
un'altra casa. Temevamo che i perquisitori scoprissero che John non era
affatto un prete e che ritornassero.
Il giorno seguente mi affrettai a raggiungere i miei amici in campagna. Fu
un lungo viaggio. Quando narrai loro l'accaduto, potei osservare come il
timore rabbuiasse il loro volto, che poi gradatamente si rasseren. Dal
fondo del nostro cuore tutti raccomandammo John a Dio con fervide
preghiere.
Facemmo proprio bene. Il giorno seguente, infatti, gli ufficiali si accorsero
di essere stati giocati. Essi scoprirono che John era stato farmacista a
Londra per circa sette anni; che per altri otto o nove era stato imprigionato
a Clink (3); e che era stato l'intermediario usato dal mio carceriere quando
io ero nella Torre (essi avevano catturato la moglie del carceriere, dopo la
fuga di questo, ed ella aveva confessato tutto quello che sapeva). Cos si
accorsero che John non era affatto un prete, ma il servo di un prete, proprio
279
il mio. Allora compresero, quando ormai era troppo tardi, che io ero
rimasto nascosto nella stessa casa. Come prova avevano le mie carte,
perch non c'era alcun dubbio che fossero le mie. Essi tornarono a
perquisire la casa, ma questa volta trovarono il nido deserto: gli uccelli
erano volati.
John fu portato nella Torre di Londra e gettato in catene. Quindi lo
interrogarono sulla mia fuga e su tutti i luoghi che in seguito egli aveva
visitato in mia compagnia, John si accorse che il segreto dei suoi rapporti
col carceriere era ormai noto. Poich aveva sempre desiderato, se gli fosse
stato concesso, di dare la vita per Cristo, ammise francamente che egli
stesso era stato l'organizzatore della mia fuga. Aggiunse che non provava il
minimo rammarico per quanto aveva fatto; che anzi l'avrebbe fatto di
nuovo, se il caso l'avesse richiesto. Scagion, invece, il carceriere,
protestando che quello non era al corrente della fuga. Quando fu
interrogato sui luoghi che egli aveva visitato con me, rispose come gli era
stato cos spesso insegnato, che cio non intendeva causare molestie a
nessuno, perch menzionare una casa o una famiglia qualsiasi sarebbe
stato un peccato contro la giustizia e contro la carit. Poich erano certi
che non avrebbe rivelato nulla, non esercitarono pressioni. Dissero soltanto
che sarebbero passati all'azione e che avevano i mezzi per fargli rivelare
tutto quello che desideravano sapere (4).
Mai, rispose John. Con l'aiuto di Dio non far mai una cosa del genere.
vero che sono in vostro potere; ma voi potete farmi solo ci che Dio vi
permette.
Lo condussero nella stanza della tortura. Ivi lo appesero nella stessa
maniera che io ho gi descritto. Lo torturarono crudelmente per tre ore
continue. Tuttavia non poterono strappargli una sola informazione n
contro di me, n contro alcun altro. Persero quindi la speranza di indurlo
ad implicare alcuno sia con la forza che con le minacce. Perci, invece di
torturarlo, tentarono di fiaccare la sua volont fino alla sottomissione,
relegandolo per tre o quattro mesi nella solitudine di una cella. Fallirono di
nuovo. Questa volta, per, accettarono la sconfitta e lo trasferirono ad
un'altra prigione: quella in cui solitamente si gettavano i prigionieri in
attesa dell'esecuzione (5). Senza dubbio, essi intendevano sbarazzarsi di lui
in quel modo, ma Dio aveva disposto diversamente. Rest l per lungo
tempo, tuttavia gli fu concessa una maggiore libert e gli fu permesso di
frequentare gli altri prigionieri cattolici. Un giorno gli si avvicin un
sacerdote che chiese il suo aiuto per fuggire. John si mise all'opera per
studiare un piano e trov la maniera di fuggire anche lui insieme al prete.
279
Per un certo tempo, quindi, collocai John presso Padre Garnet, dove pot
condurre in segreto una vita tranquilla. In seguito, quando mi si present
l'occasione, lo inviai da Padre Persons, affinch potesse realizzare ci che
da tanto tempo sospirava: entrare nella Compagnia. Vi fu ammesso a
Roma ed ivi visse come Fratello per sei o sette anni. Tutti lo tenevano in
grande stima. Adesso anch'io, per la gloria di Dio, posso dare la mia
personale testimonianza del suo carattere e lo posso fare liberamente,
perch mi sembra ch'egli sia morto di recente in Inghilterra, dove era
ritornato ormai affetto da etisia (8). Ci che voglio dire che durante quei
cinque o sei anni in cui fu implicato, al mio servizio, in ogni sorta di affari,
in luoghi vicini e lontani e con gente di ogni risma (poich spesso quando
io ero di sopra col padrone di casa e coi suoi amici, egli si intratteneva coi
servi che in buona parte erano giocatori d'azzardo e simili), per tutto quel
tempo circond il suo cuore e la sua anima delle pi grandi attenzioni. Egli
non si trov mai nel pericolo prossimo di peccato mortale. Sovente, nella
confessione doveva menzionare qualche peccato veniale commesso molto
tempo prima, perch. io potessi avere materia per l'assoluzione (9). Se
esistono delle anime innocenti, egli appartenne alla loro schiera. Fu anche
un uomo saggio e prudente.
Ora che ho finito la storia di John Lillie, debbo ritornare alla mia.
Ero appena scampato da questo pericolo, quando per poco non incappai in
un altro ancora peggiore; e ci sarei certamente rimasto, se Dio non fosse
intervenuto.
Ho gi narrato la storia di quel servo della mia ospite che ci aveva traditi,
confidando ad un suo amico che io abitavo presso la sua padrona e che in
quel momento mi trovavo a Londra nella tale casa. Ho narrato inoltre
come fu perquisita la casa e come ne fu trascinato via il mio compagno con
tutte le mie note. Infine ho descritto la mia fuga.
Ora che il Consiglio conosceva la mia casa di campagna, si diede incarico
ai giudici di pace della contea di effettuare una perquisizione in casa della
signora per catturarmi. Gi circolava per l'intera contea la voce, secondo
cui la signora avrebbe preso quella splendida dimora, perch si trovava in
un luogo remoto in cui avrebbe potuto alloggiare liberamente un gran
numero di sacerdoti. La diceria aveva un certo fondamento.
Fu proprio a quel tempo che ci trasferimmo nella nuova casa. Stavamo
facendo gli ultimi preparativi per una sistemazione definitiva. lo
desideravo in special modo decidere subito dove collocare i nascondigli e
per questo feci venire Little John (Padre Garnet ce lo prest per
l'occasione). Facemmo tutti i preparativi e lasciammo sul posto Little
279
John e Hugh Sheldon, che poi doveva prendere a Roma il posto di Lillie,
come domestico di Padre Persons.
Questi due uomini dovevano allestire i nascondigli. Si erano dimostrati
sempre fedelissimi e, di fatto, restarono le uniche due persone che,
all'infuori di noi, sapevano dove fossero i nascondigli. Eccetto questi, tutti
tornammo lo stesso giorno alla vecchia casa. La Provvidenza di Dio
vegliava su di noi. Uno dei servi ci consigli di prendere una strada diversa
per il ritorno, adducendo che sarebbe stata pi facile per la carrozza della
signora. Fu veramente un consiglio felice quello che seguimmo. Se non lo
avessimo seguito, i perquisitori sarebbero stati a casa il giorno seguente di
primo mattino, sarebbero piombati su di noi alla sprovvista ed avrebbero
sicuramente scovato la loro preda. La rotta ordinaria, quella che evitammo,
passava per una cittadina (10) in cui i perquisitori erano in attesa e mi
avrebbero certamente identificato. Poich non ci videro passare,
conclusero che stavamo per passare la notte nella nuova casa. Cos, la
prima cosa che fecero, il mattino seguente, fu di andarci.
La casa era cos grande che non riuscirono a circondarla completamente. E
sebbene avessero condotto un nutrito plotone di uomini, non potevano
sorvegliare tutte le uscite. Little John fugg in salvo; catturarono, invece,
Hugh Sheldon. Essi, per, non riuscirono a strappargli nulla, perci lo
gettarono in prigione ed in seguito lo trasferirono a Wisbeach. Di l fu
mandato in un' altra prigione insieme ad un folto gruppo di preti. Alla fine
fu esiliato insieme a tutti questi (11).
I giudici di pace compresero di esser stati beffati e conclusero che la
signora doveva essere ritornata il giorno precedente. Ripartirono subito al
galoppo e piombarono in casa all'ora di pranzo (12). Un portiere trascurato
li fece entrare ed essi salirono nella sala da pranzo prima che ci
accorgessimo del loro arrivo. Fortunatamente la padrona di casa era
indisposta quel giorno e noi stavamo iniziando il pranzo nella mia stanza.
(C'era con noi Mr. Roger Lee, che era venuto da Londra per finire gli
Esercizi ivi interrotti. Non aspettava minimamente che Dio gli aveva
preparato ben altri esercizi).
Mi accorsi che erano entrati degli uomini, che si trovavano gi nel salone e
che avevano forzato la camera dove il barone stava mangiando da solo
(13). (Quel giorno anche il ragazzo stava male). Allora compresi di quale
visita si trattava. Afferrai in fretta tutto quello che desideravo nascondere e
mi precipitai verso il nascondiglio con Padre Percy e Mr. Roger Lee. Se
avessero trovato Roger avrebbero sospettato senz'altro la mia presenza,
perch egli era con me nella casa di Londra, dove ero stato sorpreso.
279
L'unica via per raggiungere il nascondiglio passava davanti alla porta della
stanza in cui erano radunati i perquisitori. Li sentii gridare che intendevano
cominciare la perquisizione senza indugio. Anzi, uno di loro sporse la testa
oltre la porta per vedere chi stesse passando ed alcuni cattolici che erano
nella stanza mi dissero in seguito che probabilmente egli mi aveva scorto.
Ma Dio intervenne, perch come si pu spiegare altrimenti? Essi stavano l
ad agitarsi ed a gridare che dovevano passare per compiere la
perquisizione, e tuttavia si trattennero in un locale aperto proprio quanto fu
necessario per consentirci di raggiungere il nascondiglio e di chiuderci al
sicuro. Subito dopo si sparpagliarono come se fossero stati lasciati in
libert. Alcuni di essi irruppero nell'appartamento della signora, mentre gli
altri penetrarono nelle stanze rimanenti. Senza dubbio ci fu il dito di Dio,
che non volle far recidere alla radice il buon lavoro della signora. Anzi,
mediante questa manifestazione della Sua Provvidenza, intese confermarla
nel suo proposito e conservarla per un futuro ricco di attivit e di belle
realizzazioni.
Essi cercarono per tutto il giorno senza trovare nulla. Quindi si
allontanarono con le loro speranze deluse ed inviarono un rapporto al
Consiglio. Intanto noi identificammo l'uomo che era responsabile di tutto
ci e lo licenziammo con belle maniere. lo feci sapere che avrei lasciato
definitivamente la casa e per un certo tempo prendemmo delle precauzioni
del tutto speciali.
Un trasferimento qualsiasi nella nuova abitazione era ormai fuori
questione. I giudici di pace della contea, che erano eretici rabbiosi, e altri
puritani dichiararono che non avrebbero mai lasciato in pace la signora in
quella casa (14). Sapevano che ella intendeva trasferircisi per avere un
posto in cui poter ospitare i preti. Sebbene essi avessero impedito la
manovra, ella non rinunci al suo proposito e cominci subito ad adattare
la casa in cui allora si trovava (15). Costru per noi dei quartierini separati
vicino alla vecchia cappella, in cui gli antichi baroni solevano ascoltare la
messa, quando il tempo piovoso impediva loro di recarsi alla chiesa del
villaggio. Ivi fece edificare per me e per Padre Percy una costruzione di tre
piani, progettata in maniera ideale e situata in un luogo appartato. Senza
esser notati, potevamo passare dalle nostre stanze nel giardino privato e,
attraverso ampi viali, inoltrarci nei campi, dove potevamo partire a cavallo
per qualsiasi destinazione (16).
Ora che la nostra vita era calma e indisturbata, lasciavo frequentemente a
casa Padre Percy e andavo in giro nella speranza di stabilire centri con
simili presso altre famiglie. Prima che lasciasse l'Inghilterra, Roger Lee,
279
facile sistemarlo. Non c'era bisogno di render nota a tutti la sua presenza,
come avveniva nel mio caso, trovandomi in una comunit interamente
cattolica. Un prete poteva abitare comodamente all'ultimo piano della casa
e, dal momento che c'erano ormai dei servi cattolici, si potevano tener
lontani da lui quelli protestanti. In realt non avevo mai visto in tutta
l'Inghilterra una casa in cui un prete potesse vivere in segreto con tanta
facilit. Per lui c'era una bella stanza che comunicava con un corridoio di
circa ottanta piedi di lunghezza. Questo, poi, dava sul giardino che era
venuto a costare, secondo quanto ho inteso, diecimila fiorini. Nello stesso
corridoio c'era un'altra grande stanza che poteva servire da cappella, oltre
ad una terza che il prete poteva usare come sala da pranzo. Questa aveva le
giuste dimensioni, un focolare e tutto quello che egli avrebbe potuto
desiderare.
Sarebbe stato un vero peccato, le feci rilevare, se non ci fosse stato un
prete in una casa come quella, che aveva per padrona una cattolica devota
e per padrone un uomo tanto cordiale da esser lieto di ospitare dei preti.
Talvolta egli veniva alle mie prediche e, in seguito, giunse a preparare
l'altare per la Messa ed a recitare quotidianamente il breviario. Tuttavia,
rimase fuori dell'Arca e, se fosse caduto improvvisamente nelle acque,
sarebbe stato inghiottito dal diluvio. Nella sua presunzione, si riteneva
certo di aver il tempo di pentirsi prima della morte.
La signora accett in tutto la mia proposta di alloggiare un prete. Cos, le
presentai Padre Anthony Hoskins, un uomo abilissimo che di recente era
giunto in Inghilterra dalla Spagna, dove con straordinari risultati aveva
trascorso dieci anni per compiere i suoi studi di gesuita. Durante la sua
permanenza egli fece molto bene ed in diverse direzioni. Rimase con
questa famiglia fino a poco tempo fa, allorch fu chiamato per assumere
un incarico importante. Ma egli era lontano dal trascorrere tutto il suo
tempo nella casa, perch era il tipo che le persone vogliono rivedere e
consultare, una volta che lo abbiano incontrato. Al suo posto hanno,
adesso, un altro gesuita che un uomo molto devoto; tuttavia il direttore
della signora ancora Padre Percy, il quale proprio questa settimana ha
scritto dicendo:
Una tale (cio la signora) sta facendo grandi progressi. Ha consacrato la
sua famiglia e se stessa alla Madonna di Loreto, intendendo divenire serva
sua e di suo Figlio ed offrendole per sempre se stessa e tutti i suoi averi. A
ricordo di questa consacrazione, ella ha fatto modellare un cuore d'oro
finemente lavorato ed ansiosa di spedirlo a Loreto quanto prima. Vi sarei
279
essendo capace di contenere la gioia all'idea della sua rapida cattura. (Troubles, I,
pp. 179-180). Padre Tesimond prosegue a narrare come egli stesso fu salvato da un
simile avvertimento che l'amico di J. G., Padre Roger Filcock, gli mand dalla
prigione.
7 Vi sono tre descrizioni di J. G., fatte da coloro che lo ricercavano. Vedi appendice I.
8 Questa dichiarazione indica la data del suo racconto. John Lillie parti da Roma per
l'Inghilterra il 15 maggio 1609 e mori a Londra nel novembre successivo. Quindi, J.
G. scrisse questa parte del suo libro alla fine di novembre oppure nel dicembre 1609.
In precedenza egli si riferisce al martirio di Drury, avvenuto due anni fa. Drury fu
ucciso il 26 febbraio 1607.
9 A quell'epoca, la disciplina del segreto confessionale era, per certi punti marginali,
meno stretta di quanto sia diventata in seguito. Allora, si considerava legittimo che un
confessore testimoniasse in termini generali dell'eccezionale virt di un penitente.
10 Si trattava senza dubbio di Kettering, che si trova a met cammino sulla strada che
da Kirby Hall conduce ad Irthlingborough.
11 Hugh Sheldon fu trasferito da Wisbeach a Framlingham nel 1603 e fu poi esiliato
con l'avvento di Giacomo 1. Sembra che sia stato di nuovo in Inghilterra nel 1606,
perch Padre Blount si riferisce al suo arresto per contrabbando di libri cattolici nel
paese. Egli fu a Roma nel 1608 e successe a Lillie come segretario di Padre Persons.
FOLEY, VII, parte 2, p. 705.
12 Passarono probabilmente attraverso la campagna per Grafton Underwood e Burton
Latimer.
13 Aveva allora dieci anni.
14 Il Northamptonshire fu fortemente puritano. Il suo capo era Edmund Snape, curato
della chiesa di S. Pietro a Northampton. Costui caus frequenti discordie nel paese.
Qualche tempo prima di questo incidente, Burghley aveva visitato questa contea per
sedare i dissensi religiosi. The Puritans in Northamptonshire, in fascicolo British
Museum, Lansdowne MSS, 64, fo1. 51.
15 Great Harrowden.
16 Della vecchia casa non resta che un bastione che forse faceva parte dell'ala di cui
parla J. G.
17 Sir Francis, figlio di John Fortescue di Saulden, nel Buckinghamshire, che fu
preposto al Grande Guardaroba della regina Elisabetta e che divenne cancelliere dello
scacchiere a partire dal 1589. Sir John Fortescue era figlio di Adrian Fortescue,
ucciso sotto Enrico VIII per aver rifiutato il giuramento di supremazia. Suo figlio, Sir
279
Francis, era primo cugino di Roger Lee, essendo le loro madri Cecily ed Amelia tutt'e
due figlie ed ereditiere di Sir Edmund Ashfield di Ewelme. (Visitations of Oxford,
Harleian Society, vol. V, p. 168). Ci che rimane di quel grande edificio elisabettiano
a Salden, che ora una fattoria, descritto in Victoria County History of
Buckinghamshire.
18 La moglie di sir Francis Fortescue, Grace, era fglia di sir John Manners,
secondogenito di Thomas, primo conte di Rutland.
279
Ogni sei mesi, poi, avrebbe fatto la confessione generale, pratica, questa,
osservata da tutte le persone da me menzionate e anche da molte altre che
sarebbe troppo lungo nominare individualmente. Ella veniva due volte
all'anno a fare la sua confessione ed io notai che non tralasci mai la sua
ora giornaliera di meditazione, n il quotidiano esame di coscienza, eccetto
in una occasione in cui suo marito insist perch restasse con gli ospiti.
Aveva, infatti, una grande casa che la teneva sempre indaffarata ed era raro
che non avesse gente da ospitare.
In questa casa una volta me ne stavo seduto insieme alla signora nella sala
da pranzo dopo aver desinato. Con noi c'erano le sue cameriere, mentre i
servi erano scesi per fare il loro pasto. Mentre stavamo seduti,
discutevamo di argomenti spirituali. Improvvisamente alcuni servi
annunziarono un ospite che era appena arrivato. Questi era un dottore di
teologia di Oxford ed un ben noto persecutore dei cattolici di nome Abbot
(19). Proprio di recente aveva pubblicato un libro contro Padre Southwell,
che era stato ucciso, e contro Padre Gerard, che era fuggito dalla Torre.
Questi due preti avevano difeso la dottrina dell'equivoco che egli si era
accinto a confutare. Dopo la pubblicazione dell'opera quest'uomo valente
fu promosso Decano di Winchester, il che gli procurava un reddito annuo
di ottomila fiorini.
Il gentiluomo, come dissi, fu accompagnato al piano superiore ed entr
nella sala da pranzo (20). Secondo il costume di questi dignitari, indossava
una toga di seta che gli giungeva alle ginocchia. Ci trov, o pens di
trovarci, intenti a giocare a carte. In realt, noi le avevamo messe da parte,
per occuparci di cose migliori, non appena i servi si erano allontanati; le
avevamo riprese, quando fu annunziato il signore. Cos, ci trov seduti ad
un tavolo da gioco colmo di danaro.
Debbo spiegare che quando mi trovavo con cattolici e dovevamo inscenare
una partita in circostanze come la presente, eravamo d'accordo che alla
fine ciascuno avrebbe riottenuto il proprio denaro e che il perdente avrebbe
recitato un' Ave Maria per ogni gettone riacquistato. In questa maniera
giocavo spesso con mio fratello Digby e con altri, quando le circostanze ci
consigliavano di recitare la nostra parte e di far credere agli astanti che
giocavamo a soldi e non per puro svago.
Il nostro teologo, quindi, non ebbe il minimo sospetto. Dopo uno scambio
di cortesie, cominci a parlare volubilmente. tutto quello che tali uomini
possono fare. Essi non hanno una solida formazione, ma con le loro parole
persuasive piene di umana sapienza seducono le povere anime e
sovvertono intere famiglie, insegnando quello che non dovrebbero. Poi,
279
Gothurst (ora Gayhurst) nel nord del Buckinghamshire. Questa esiste ancora ed uno
dei pi begli esempi dell'architettura domestica della fine del secolo decimosesto.
2 Mary Mulshaw di Gayhurst, nel Buckinghamshire settentrionale.
3 Egli confessa di essere stato per sei anni pensionato della regina Elisabetta e di
aver prestato giuramento per appartenere a tale corpo ed a nient'altro.
Dall'interrogatorio di Sir E. Digby, C.S.P.D., James I, Gunpowder Plot Book, parte II,
n. 135.
4 A Pitstone, sette miglia ad est di Aylesbury, nel Buckinghamshire.
5 Questa sorella, Magdalen, entr nel convento delle benedettine a Bruxelles il 5
luglio 1608. Mor nel 1659. C.R.S., vol. XIV, p. 180.
6 William Mulshaw deve essere morto prima dell'autunno 1600, perch Roger Lee
entr in noviziato a Roma nell'ottobre di quell'anno.
7 Probabilmente la madre di Roger Lee che stava a Pitstone. Harrowden, la dimora di
Mrs. Vaux, si trovava a poco pi di dieci miglia da Gayhurst.
8 A causa della partecipazione di suo marito alla congiura delle polveri, a Lady Digby
fu interdetta l'educazione dei suoi due figli, i futuri sir Kenelm e sir John Digby.
Sopravvisse al marito per quasi cinquant'anni. Holy Oaks, la casa di suo marito a
Stoke Dry, lasciata da lei in eredit nel 1645, era ancora sotto sequestro per il suo
non-conformismo nel 1653, anno della sua morte. Victoria County History of
Rutland, vol. II, p. 223.
9 A quel tempo, William Atkinson, non essendo riuscito a pescare J. G. a Londra,
spiava le sue mosse in campagna ed inviava i suoi rapporti a Cecil. Verso il 1602 gli
scriveva: Si riferisce con molta verisimiglianza che Mr. John Gerard, Fisher [Padre
Percy] e Litstar [Padre Lister] vogliano partecipare ad una caccia a Beskwood Park,
perch non molto tempo fa essi erano con Mrs. Griffin di Dingley ed avevano deciso
di recarsi presso lady Markbam, moglie di sir Griffin Markbam, e parimenti Francis
Tresham, il giovane Vaux figlio ed erede di Mr. Griffin, li doveva accompagnare.
Beskwood Park era una riserva reale la cui sorveglianza era affidata a sir Griffin
Markbam. Hat. Cal., XII, p. 229.
10 In Narrative of the Gunpowder Plot, J. G. tratteggi con grande ammirazione il
carattere di sir Everard Digby. Egli fu molto compianto da tutti, conclude J. G., ed
ancora stimato e lodato da tutti in Inghilterra, tanto dai cattolici che dagli altri,
sebbene nessuno approvi quell'ultimo oltraggioso ed esorbitante attentato contro il re
e la patria, nel quale un uomo peraltro tanto degno fu cosi indegnamente coinvolto e
perduto, accusando un grande dolore a tutti quelli che lo conoscevano e specialmente
a quelli che lo amavano. Narrative, p. 90.
279
11 Il suo primo figlio, il celebre sir Kenelm Digby, nacque pi tardi, 1'11 luglio 1603.
12 L'uomo al quale si riferisce questa descrizione il famoso medico George Turner.
Aveva studiato a Cambridge ed a Padova e, sebbene fosse conosciuto come cattolico,
fu eletto membro del collegio dei medici il 12 agosto 1602, per raccomandazione di
sir Robert Cecil, che dalla corte di Oakland scrisse al presidente, dichiarando che era
irreprensibile se si astraeva dalla sua retrivit in fatto di religione, in cui peraltro non
assolutamente colpevole n di malizia n di avversione allo Stato; quindi pu
ricevere questo favore in considerazione del fatto che sul luogo egli molto stimato
per la sua scienza e per la sua pratica da diversi nobili e da altri oltre che da sua stessa
Maest. Egli mori il 10 marzo 1610. COOPER, Athen. Cantab., vol. II, pp. 526-527.
13 Nelle lettere che sir Everard Digby scrisse alla moglie durante la sua prigionia
nella Torre, ci sono molti messaggi per J. G., al quale egli si rivolge sempre come a
Fratello. Per esempio: Ringrazia tanto mio fratello per il suo dolce conforto ed
assicuralo che ora desidero la morte. PHILIP SIDNEY, A History of the Gunpowder
Plot, p. 127.
14 Non c' una relazione completa del discorso di sir Everard Digby al suo processo,
ma dalle lettere inviate alla moglie non c' dubbio circa la sua intenzione di parlare in
difesa di J. G. Ad esempio: Qualunque cosa possa fare per lui [J. G.] o per chiunque
dei suoi, la far a qualsiasi costo; finora non ho fatto molto, perch posso fare di pi
in pubblico, il che ritengo sia la cosa migliore. PHILIP SIDNEY, A History of the
Gunpowder Plot, p. 130.
15 Padre Percy. All'epoca della congiura delle polveri le case di sir Everard furono
saccheggiate: a Gothurst si trov un paio di ferri da ostie ed a Stoke Dry il suo calice
valutato 6 scellini ed 8 pence. P.R.O. Exchequer (Various), 178-3574.
16 J. G. non sta qui a pensare al conforto personale di un prete. Dietro la sua concisa
dichiarazione c' evidentemente l'idea che il successo dello sforzo di un missionario
dipende dall'eroica cooperazione di un laicato che sia pronto a dare la priorit ai
bisogni del sacerdote nella stessa disposizione delle case. Secondo tale prospettiva, le
case dei fedeli erano considerate soprattutto come la base da cui il prete poteva
operare. Quindi, una cura speciale doveva essere dedicata al luogo della cappella e
alle stanze del prete. Ci doveva essere un elaborato sistema di nascondigli in tutte le
parti della casa senza alcuna considerazione n della convenienza n dell'intimit
degli occupanti; come pure ci doveva essere un facile accesso all'aperta campagna nel
caso di un'improvvisa irruzione. Ci si aspettava che i laici presentassero i preti alla
societ del vicinato, e tutti insieme cooperassero intimamente al ministero
sacerdotale.
279
17 Waterperry, a sette miglia ad est di Oxford, fu per alcuni secoli la dimora della
famiglia Curzon, e per lungo tempo un centro della missione gesuita. Clare, figlia di
sir Francis Curzon di Waterperry, entr nel convento delle benedettine a Bruxelles.
C.R.S., vol. XIV, p. 178, 181.
18 Lady Agnes Wenman di Thame Park, a dodici miglia ad est di Oxford. Agnes
Wenman era figlia di George Fermor di East Neston nel Northamptonshire. Era una
lontana parente della famiglia Vaux, poich sua nonna era Maud, figlia di lord
Nicholas Vaux. Sembra che fosse un'amica intima di Elizabeth Vaux e che, all'epoca
della congiura delle polveri, tanto lei che suo marito fossero stati sospettati di
complicit. Sir Richard Wenman ricevette nel 1596 il titolo di cavaliere per le sue
gesta a Cadice e, molto tempo dopo che J. G. aveva scritto l'autobiografia, egli vide
realizzata la sua aspirazione, essendo insignito nel 1628 del titolo di Pari d'Irlanda col
titolo di barone e visconte Wenman. Thame Park era un'antica propriet cistercense.
Nella cappella costruita da Robert King, l'ultimo abate cistercense di Thame, ci sono
le tombe della famiglia, in una delle quali giace Padre Bernard Stafford (morto 1'11
giugno 1788), l'ultimo gesuita che servi come cappellano nella famiglia.
STAPLITON, Oxfordshire Missions, p. 251.
19 Costui era George Abbot, pi tardi arcivescovo di Canterbury. Era figlio di un
tessitore di stoffe di Guildford e fu perseguitato sotto Mary Tudor perch era un
fanatico protestante. Ci potrebbe spiegare perch fosse persecutore dei cattolici.
Essi (i non conformisti) possono aspettarsi poca piet quando il vescovo metropolita
fa da mediatore, scrisse il conte di Northampton nel 1612 riguardo ad alcuni
prigionieri cattolici. All'epoca del suo incontro con J. G. a Thame Park, Abbot era
professore nell'University College e lettore di Sacra Scrittura ad Oxford. Aveva
rigidi principi di dottrina puritana e le sue idee, racchiuse in orizzonti
pericolosamente angusti, trassero dal suo carattere abitualmente triste e tenebroso un
aspetto fanatico (D.N.B., I, p. 6). Pi tardi, nel 1599, divenne Decano di Winchester,
vescovo di Lichfield (1609), di Londra (1610) e infine arcivescovo di Canterbury
(1611). Nel 1621, durante una battuta di caccia nel Hampshire ebbe la sfortuna di
uccidere un battitore con una freccia scoccata contro un daino. Il diritto canonico
stabiliva che un prelato che avesse commesso omicidio incorreva in una
irregolarit, che lo rendeva incapace di esercitare la giurisdizione. Tre vescovi eletti
si rifiutarono di essere da lui consacrati e la sua questione teologica divenne, come
egli stesso disse, argomento di discussione dei laici e torn a gioia dei papisti e ad
ingiuria dei puritani. D.N.B., I, p. 5. DAVID MATHEW, The Jacobean Age, pp. 111113.
20 Se J. G. avesse letto il libro di ABBOT, Sex Quaestiones, di cui parla, avrebbe
apprezzato l'ironia della situazione. Prima di iniziare la confutazione della dottrina di
J. G. in merito all'equivoco, Abbot scrive: Gerard, come noi tutti riteniamo, ancora
in vita. Solo alcuni mesi fa egli si abilmente sottratto alla cattivit. Egli pu
risponder di persona, se io altero minimamente le sue parole. Sex Quaestiones, p. 5.
279
21 Dorrington, ricco puritano, si gett dal campanile di San Sepolcro 1'11 aprile
1600. Gli si trov addosso uno scritto in cui si leggeva: Signore, salva l'anima mia,
ed io loder il tuo nome. G. B. HARRISON, Last Elizabethan Journal, p. 77; citato
da Sidney Papers, II, 187.
22 Dorrington aveva lavorato come procuratore ed aveva ricoperto una carica alla
corte dello scacchiere. Si diceva che fosse stato cognato di sir Francis Walsingham
(COOPER, Athen. Cantab., vol. II, p. 164). Una copia della nota che egli lasci
conservata nella biblioteca di Keswich Hall nel Norfolk. Sembra che si fosse gettato
dal campanile della chiesa del Santo Sepolcro, la mattina in cui si doveva aprire un
processo contro di lui nella Star Chamber. Hist. MSS, Commission, XII Report,
Appendix, Part IX, p. 145.
23 Il profondo affetto di J. G. per Southwell e Garnet probabilmente fece s che egli
non fosse tenero nei suoi rimproveri. All'epoca di questa conversazione, J. G.
conosceva Abbot soltanto per un attacco di quest'ultimo a Southwell e, all'epoca in
cui scriveva (1609), per un attacco contro la memoria di Garnet che egli aveva
descritto come uno sciocco ubriacone. N prima n dopo, J. G. si scomod per
sapere che cosa Abbot avesse detto di lui in una conferenza tenuta ad Oxford
nell'autunno del 1597 e pubblicata l'anno seguente.
279
non mai solo l'uomo che ha Dio per compagno per consolarlo e per
compensare abbondantemente la mancanza di quei conforti che noi
andiamo cercando nelle cose create. Quando ero prigioniero a Clink, Padre
Strange era solito visitarmi. Egli era cattolico prima che io l'incontrassi, e
mi accorsi subito che era un giovane interessante e pieno di talenti; inoltre
era figlio unico ed erede di un grande patrimonio. Dal momento che
poteva muoversi a suo agio in buona compagnia, lo indussi a venire spesso
a visitarmi. Alla fine fece gli Esercizi Spirituali, nel corso dei quali si
convinse che era suo dovere seguire Nostro Signore Ges Cristo ed entrare
nella Compagnia. Ma finch non avesse preso le disposizioni necessarie
(egli doveva vendere le sue propriet), lo sistemai in casa di Padre Garnet,
in maniera che non perdesse l'ideale che aveva concepito, anzi lo
rafforzasse. Rimase presso Padre Garnet per circa due anni; finalmente
riusc a districarsi dai suoi impegni temporali. Quindi recise, per cos dire,
gli ultimi legami che assicuravano la sua barca alle prode inglesi e pass
nel continente, divenendo un uomo libero (4).
Prima di partire, egli mi present ad un suo amico, l'attuale Padre Hart (5).
Anch'egli era figlio unico; suo padre, uomo facoltoso, pare che sia ancora
vivo. Sebbene non gli avessi dettato gli Esercizi, potevo vederlo di tanto in
tanto (ci fu dopo la mia fuga) e, al posto degli Esercizi, gli insegnai il
metodo della meditazione quotidiana. Inoltre gli diedi da leggere alcuni
libri devoti tra i quali P. Girolamo Platus. Queste letture destarono in lui il
desiderio della vita religiosa e della Compagnia. Adesso lavora nella
missione inglese e si muove a suo agio nella buona societ, alla quale era
abituato prima di abbandonare il mondo.
Il terzo fu l'attuale Padre Thomas Smith che stato a St. Omers durante gli
ultimi due anni. Egli si era laureato in lettere ad Oxford e, quando lo
incontrai per la prima volta, era precettore del giovane barone, figlio della
mia ospite (6); perci avevo molte occasioni per parlare con lui. Tuttavia
egli era uno scismatico e mi accorsi di non poter far nulla con lui, neanche
turbare quell'atteggiamento soddisfatto del suo spirito. Era proprio il tipo
che pu a ragione dire col profeta: Il mio ventre aderisce alla terra.
Come tutti abbiamo sperimentato, persone del genere si lasciano scuotere
pi difficilmente degli stessi eretici. Tuttavia conversava spesso con me e
frequentava le mie pubbliche istruzioni. Ma egli giaceva come
addormentato in un sonno profondo, quasi in letargo; si avvertiva quasi la
resistenza dell'uomo forte, armato per difendere la tranquillit della sua
casa. Ma alla fine giunse uno pi forte di lui che lo sconfisse e lo spogli e
279
maniera che lo possiate portare sulla vostra persona. Con questo potrete
forse sperare che Dio, per suo riguardo, vi protegga dal pericolo e vi
conceda tempo per pentirvi. Ma badate bene che non intendo darvelo per
confermarvi nel vostro perverso proposito. Ve lo do perch lo portiate
addosso con riguardo e con reverenza affinch, qualora vi troviate in
pericolo - cosa che non vi auguro - Dio si compiaccia di farvi grazia della
vita per la buona volont che dimostrate nell'onorare la Sua croce.
Egli prese il dono con gratitudine e devozione e lo fece cucire all'interno
della sua camicia proprio sul cuore, poich avevano deciso di battersi in
maniche di camicia senza armatura. Dio permise che il suo avversario
portasse un preciso affondo sul suo cuore. La spada for la camicia, ma
non raggiunse l'epidermide. A sua volta, egli fer l'avversario spedendolo a
terra. Tuttavia, gli risparmi la vita e si allontan vincitore. Tutto trionfante
venne a riferirmi come fosse stato salvato dal potere della Santa Croce.
Quindi, mi ringrazi vivamente e mi promise di essere pi attento in
avvenire.
In seguito la regina lo prese molto a benvolere e gli concesse un regolare
servizio a corte. Ben presto, per, egli si stanc di quella vita e, quando
mor suo padre, spos la vedova del conte di Essex (13). Questa era
eretica, ma egli la rese cattolica. Adesso, secondo quanto mi si riferisce,
conducono entrambi una vita cattolica in Irlanda (14).
Ormai tempo di tornare al cavaliere che mi present a questo barone.
Seguendo il mio consiglio, egli pass diversi giorni ad esaminare
attentamente la sua coscienza; quindi fece una confessione generale col
proposito di condurre, in avvenire, una vita migliore. Quando, in seguito,
mi disse che era ansioso di tornare alla campagna d'Irlanda, io restai in
dubbio sulla legittimit dell'impresa. Allora egli mi promise che se i
sacerdoti del luogo, ai quali l'indirizzavo, l'avessero ritenuta illegittima
(essi si trovavano sul luogo ed erano, quindi, nella posizione migliore per
giudicare), egli avrebbe declinato l'incarico e sarebbe tornato in
Inghilterra. Subito dopo il suo arrivo in Irlanda, fu ucciso in battaglia da
una palla di moschetto, mentre dava l'assalto ad un bastione ed incitava i
suoi uomini a seguirlo. Ma egli si era consultato coi preti (mi comunic
questo per lettera) e questi avevano asserito che era legittimo combattere
contro il partito cattolico, perch nessuno sapeva con esattezza perch
avesse preso le armi.
Dopo la sua morte si verific un fatto straordinario, che non posso
tralasciare. Sua moglie era una signora devota. L'ultima cosa che si
aspettava era la notizia della morte del marito. In quel periodo, per, ella
279
sentiva ogni notte dei colpi alla porta della sua camera. Erano dei colpi
forti che la svegliavano. Anche le cameriere che erano nella stanza li
sentivano, ma quando aprivano la porta non scorgevano nessuno. Perci
ella si rivolse ad un prete affinch restasse nella stanza con lei e con le
cameriere fino al sopraggiungere dei colpi. Appena li ud (cominciavano
sempre alla stessa ora), il prete si rec a vedere che cosa stesse avvenendo,
ma ancora una volta non c'era nessuno. Il rumore dei colpi dur dal giorno
della morte fino a quello in cui ne giunse notizia. Era come se un angelo la
invitasse a pregare per l'anima del marito.
Durante le mie visite a Londra ebbi spesso occasione di incontrare uomini
di rango e potei confermarli nella fede, dirigerli e, in alcuni casi, ricondurli
alla Chiesa. Molti portarono dei membri della loro famiglia e alcuni loro
amici a farmi visita.
Un uomo mi chiese di uscire con lui a cavallo per andare ad incontrare un
suo amico in una localit a due miglia da Londra. Questi era una persona
ricca ed influente: senza alcun dubbio, la persona pi importante della sua
contea. Il suo grado era immediatamente sotto a quello di un barone - non
era n un conte, n un pari - e tutta la sua vita era dedita alla ricerca del
piacere.
Cos, ci incontrammo. Gli dissi chi ero ed egli mi salut cortesemente, ma
allo stesso tempo non volle mostrare che mi conosceva. Quindi recitai la
parte del cattolico ansioso che tutti divenissero come lui. Allora gli dissi
come avessi sentito dire che egli era amico dei cattolici, ma il peggior
nemico di se stesso, perch restava fuori della Chiesa. Sollev subito la
questione se dovesse divenire cattolico per salvarsi l'anima, e gli dimostrai
che ci era necessario. Molto pi arduo, per, era staccare la sua volont
dai piaceri del mondo; e fu in questa direzione che portai il mio attacco.
Con la grazia di Dio abbattei le sue difese e praticai una breccia, attraverso
la quale un buono e salutare consiglio trov la strada per giungere al suo
cuore. Fino a quel momento mi aveva parlato e mi si era rivolto come ad
un gentiluomo e come ad un amico di un suo amico, ma allora disse: Voi
siete l'uomo che ascolter la mia confessione. Cos, stabilimmo il
momento ed il luogo conveniente in cui sbrigare la cosa a nostro agio.
Pochi giorni dopo, egli giunse alla casa del mio amico vicino a Londra,
dove si sofferm finch, con la dovuta preparazione, fu pronto a fare la
confessione. Da allora in poi divenne uno dei miei pi insigni benefattori.
Finch non abbandonai l'Inghilterra, mi assegn mille fiorini annui, oltre i
cavalli e le altre cose di cui occasionalmente avevo bisogno (15).
279
Un altro signore (19) che avevo conosciuto e che avevo spesso incontrato,
prima di diventare gesuita, cadde ammalato. La sua vita era stata dedita
alla ricerca del piacere, perch era straordinariamente ricco e dissipato. Il
suo unico pensiero era stato quello di divertirsi ed egli avrebbe potuto fare
da un momento all'altro una brutta fine, se Dio non gli avesse usato
pazienza e non lo avesse spinto al momento giusto al pentimento. Sebbene
fosse seriamente ammalato, il pensiero della morte non gli era passato
neanche per l'anticamera del cervello.
Quando mi giunse notizia della sua malattia, feci in modo che mi
portassero in camera sua verso le undici di sera, dopo che tutti i suoi amici
si erano allontanati. Egli mi riconobbe e fu lieto della mia visita. Allora gli
spiegai perch mi ero recato da lui e lo esortai a riflettere seriamente sullo
stato della sua anima mentre era ancora in tempo. Gli dissi che, lasciando
da parte il modo in cui aveva sperperato il suo patrimonio, avrebbe fatto
bene a rendere Dio non suo Giudice, ma suo Amico e Padre amoroso. Lo
stato di spossatezza in cui si trovava lo indusse ad ascoltarmi e cos nel
tempo opportuno Dio ci ascolt e nel giorno della salvezza ci aiut,
giacch egli si disse pronto a fare la confessione all'istante. Comunque, gli
dissi che sarei passato la notte successiva; nel frattempo gli suggerii di
invitare un suo amico, che io conoscevo, a leggergli la Spiegazione dei
Comandamenti di Padre Luis de Granada. Gli dissi di passare un po' di
tempo a riflettere su ogni comandamento, per cercare di ricordare come e
quante volte lo avesse trasgredito e per suscitare un atto di dolore, prima di
passare al successivo. Me lo promise ed io mi impegnai a tornare la notte
seguente. Fui puntuale ed ascoltai la sua confessione, dandogli tutto l'aiuto
possibile, perch il tempo passato nella preparazione era stato breve e
perch, sebbene egli avesse ancora forza, non intendevo arrischiarmi a
rimandare ancora la sua confessione. Lo invitai ad accertarsi che fossero
estinti tutti i suoi debiti, che erano rilevanti perch egli era stato molto
prodigo, e lo esortai anche a redimere i suoi peccati mediante elemosine.
A tutto questo provvide nel testamento che redasse il giorno seguente.
Lasci, inoltre, una somma cospicua per opere pie, somma che, a quanto
mi si riferisce, venne puntualmente versata.
Quindi gli dissi di prepararsi a ricevere la Santa Comunione e l'Estrema
Unzione la notte seguente e di farsi leggere nel frattempo un libro di
devozione. Fece questo ed altro. Il giorno successivo egli esort tutti quelli
che andarono a visitarlo a non perder tempo per ordinare la loro vita
secondo i desideri di Dio ed a non attendere l'ultimo momento come aveva
fatto lui.
279
Non
Era figlio e fratello di un conte; inoltre, il suo ufficio a corte era molto
ambito e gli garantiva ogni giorno una continua dimestichezza col sovrano.
Egli era un uomo intelligente e sapeva trovare il momento opportuno per
fare le sue richieste. Infatti il re gli offr un ufficio (egli lo vendette pi
tardi) che, se lo avesse mantenuto, gli avrebbe fruttato pi di diecimila
fiorini all'anno. Tra non molto avrebbe certamente ricevuto un'alta
promozione perch era dotato di una abilit straordinaria nel rendersi
accetto ed amato da ciascuno. Infatti, dopo che egli aveva volto le spalle
alla corte ed abbandonato tutti gli onori mondani, sentii dire da diverse
persone, che occupavano a corte posti di rilievo e che avevano una grande
esperienza, che nel volger di quarant'anni essi non avevano conosciuto
nessuno che fosse stato cos universalmente amato e stimato da tutti e da
ciascuno. Ma, ci che pi importava, era un prediletto nella corte del Re
dei re ed aveva il cuore rivolto a premi pi grandi e pi duraturi. Mi chiese
di fare gli Esercizi Spirituali, durante i quali decise di abbandonare la corte
e di dedicarsi a cose che avrebbero reso la sua vita pi preziosa al cospetto
di Dio e pi utile al servizio del prossimo. Con tutta la rapidit che gli fu
possibile, dispose del suo patrimonio in maniera tale da liberarsene per
fuggire dall'Inghilterra. Quindi, con sorpresa generale, chiese ed ottenne
dal re il permesso di recarsi in Italia, dove ancora si trova. Egli cos ben
conosciuto che non c' bisogno di aggiungere altro. Aggiunger soltanto
una cosa. Da tutte le informazioni mi risulta che, dovunque egli stato, ha
lasciato una favorevole impressione, procurandosi una grande stima e
suscitando grandi aspettative (22).
Oltre sir Everard Digby, questo gentiluomo aveva un altro intimo amico:
era un uomo influente e molto ricco, che aveva grandi talenti ma era dedito
alla vita di mondo. Egli lo condusse a farmi visita nella speranza che io
riuscissi con la mia opera a farlo cattolico.
Tra le sue amiche c'erano due gentildonne, che lo amavano e ne erano
soggiogate. Il loro, per, era un affetto lodevole in vista del matrimonio,
perch sono sicuro che lo avrebbero preferito al pi grande conte
d'Inghilterra. Una di loro apparteneva alla corte ed era damigella d'onore
della regina, l'altra viveva in campagna e proveniva da una famiglia
cattolica.
Egli mi present la prima che, tramite il mio ministero, si fece cattolica.
Quindi le sugger di riporre il suo cuore in qualcosa di pi nobile della sua
persona, cio in Dio, al quale dovuto tutto il nostro amore. Perci le disse
che egli non avrebbe mai amato una donna se non con l'amore della carit,
avendo deciso di non sposarsi.
279
Bevill. Siccome il nome da ragazza di Frances era Knyvett J. G. aveva potuto pensare
che ella fosse la sorella e non, come difatti era, una semplice parente di sir Thomas
Knyvett, il quale pretendeva di essere de ;ure lord Berners e potrebbe ben essere il
cavaliere il cui grado era inferiore a quello di un barone. Sebbene sir Thomas
Knyvett avesse ottenuto da Giacomo I il diritto ed il titolo del baronato, mori nel
1611 (poco dopo il periodo in cui J. G. scriveva), prima di aver ricevuto la conferma
della donazione. Non si sa se fosse cattolico, ma egli risponde alla descrizione di J. G.
per la ricchezza e per il suo potere. (Historical MSS, Commission, XII, parte 4,
Rutland Papers, passim).
Potrebbe anche darsi che costui fosse William Percy (1575-1648), poeta e
drammaturgo. Egli era il terzo figlio di Henry, nono conte di Northumberiand, fratello
di Henry, decimo conte, e suo erede fino alla nascita di Algernon Percy, pi tardi
undicesimo conte, che fu battezzato il 13 ottobre 1602. In questo caso suo cognato
sarebbe sir William Herbet che spos la sorella di William Percy, Eleanor, e che
pretendeva di essere il sedicesimo lord feudale di Powis, titolo che era divenuto
vacante nel 1551. Nel 1629 sir William Herbert fu fatto barone di Powis. All'epoca
del complotto di Gates, suo nipote fu imprigionato per la fede, e la stirpe rimase
fermamente giacobita.
17 J. G. amava il giardinaggio. In una lettera del 15 luglio 1606, scritta poco dopo la
sua evasione, egli proponeva a Padre Persons alcuni suggerimenti circa le sue
occupazioni future ed aggiungeva: lo potrei aver cura del giardino, perch vi eccello
(se mi permettete di vantarmi) essendo questo il mio pi grande svago in Inghilterra,
e spero che mio fratello [probabilmente sir Oliver Manners] testimonier di aver
veduto molte belle piante da me curate e di aver gustato i frutti di alcune di esse.
Stonyhurst MSS, Anglia A, VI, n. 59.
18 Probabilmente la casa nei campi dietro la locanda di St. Clement, dove i
cospiratori giurarono il segreto prima della congiura delle polveri.
19 Sir Thomas Langton, barone di Newton-in-Makerfield, nel Lancashire. Fu creato
cavaliere del Bagno alla coronazione di Giacomo I e mori a Westminster il 20
febbraio 1604 all'et di 44 anni. Sir Thomas Langton, dopo aver rotto il prematuro
fidanzamento con Margaret Shirburn di Stonyhurst, spos all'et di diciannove anni
Elizabeth, figlia di sir John Savage e di Elizabeth Manners. Presumibilmente fu
attraverso Oliver Manners che J. G. rinnov l'amicizia dell'infanzia con sir Thomas
Langton. Quando era giovane, sir Thomas aveva ucciso Thomas Hoghton di Hoghton
Hall in una rissa per la propriet del bestiame. C.R.S., Lord Burghley's Map of
Lancashire, p. 19.
20 Sir Oliver Manners, quarto figlio del quarto conte di Rutland, era cancelliere del
Consiglio.
21 Egli era siniscalco del re. BIRCH, Court of James I, vol. I, p. 49.
279
22 Oliver Manners fu ordinato prete a Roma il 5 aprile 1611, dopo che J. G. aveva
scritto l'Autobiografia. Quando egli mor nel 1618, il Bellarmino che lo aveva
ordinato scrisse a J. G.: Il ricordo dell'eccellente Mr. Oliver mi ha recato una
tristezza ed un dolore non lievi non per lui, che ora innalzato da questo mondo alle
gioie del paradiso, ma per quei tanti che egli avrebbe indubbiamente convertito ad
una vita proba, se la divina Provvidenza gli avesse concesso di vivere pi a lungo.
(Stonyhurst MSS, Anglia A, voI. VIII, n. 107). La sua morte prematura gli risparmi
di diventare un uomo di ministero. I convertiti molto in vista, come Oliver Manners,
George Gage, Edward Sanley e Toby Mathew, a causa della persecuzione, erano
costretti a mantenere grande segretezza nel caso che fossero diventati sacerdoti,
altrimenti dovevano perdere ogni speranza di ritornare in Inghilterra e di servire i loro
compatriotti. Giacomo I fece grande uso tanto di Toby Mathew che George Gage,
quando tratt con la Spagna. Ma, siccome questi uomini erano amici dei gesuiti,
diventarono oggetto di sospetti e di ostilit in certi ambienti cattolici. Fu forse lo
smacco di coloro che tentarono di penetrare nel loro segreto che cre la leggenda dei
gesuiti laici e dei gesuiti travestiti.
23 Questa fu certamente Anne Bromfield, figlia di sir Edward Bromfield. Sua madre
era protestante ed era Madre delle damigelle d'onore a corte. La storia della sua
riconciliazione con la Chiesa narrata dettagliatamente nell'opera di ADAM
HAMILTON, Chronicle of St. Monica's, pp. 107-110. Sembra che a questo punto J.
G. vada indietro nell'ordine cronologico del suo racconto. Anne si riconcili con la
Chiesa poco prima dell'arresto di J. G. Emise la professione il 3 maggio 1599 e
divent pi tardi vice priora del convento di Santa Monica.
279
apprendere a volare, sul braccio sinistro una fenice morente tra le fiamme
in maniera da risorgere dalle sue ceneri e sul piede una chioccia che
radunava sotto le ali i suoi pulcini. Il tutto era lavorato in oro da un valente
artista.
Avevo anche un drappo prezioso che recava impresso il Santo Nome. La
mia ospite me lo aveva donato il primo Natale della mia permanenza in
casa sua. Il nome era formato da spille d'oro e l'alone circostante aveva
dei raggi costituiti alternativamente da due o tre spille. Era circa il doppio
del foglio di carta sul quale scrivo e conteneva complessivamente
duecentoquaranta spille, ad ognuna delle quali era assicurata una grande
perla. Queste non erano perfettamente modellate (se lo fossero state, il
valore del drappo sarebbe stato favoloso; cos com'era, esso valeva un
migliaio di fiorini). Sul fondo vi era un colofn che l'artista aveva decorato
d'oro e di gemme, in forma di monogramma del Santo Nome; nel centro
c'era un cuore dal quale raggiava una croce di diamanti. Questo fu un
regalo di Capodanno che la devota vedova mi fece in onore del Santo
Nome di Ges, nel giorno della festivit.
Tutti questi tesori sono tenuti in custodia per la Compagnia (9); nel
frattempo sono usati nella cappella domestica dai nostri padri che operano
in quella residenza. lo, che ho mostrato tanto poco apprezzamento per
queste e per molte altre cose datemi da Dio, fui costretto a lasciarle ad altri
che ne erano pi degni e che le sapevano usare con maggiore vantaggio.
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO XXII
1 Henry Hastings, nipote di Francis Hastings secondo conte di Huntington. Siccome
la madre di Henry Hastings era Jocosa, sorella del primo lord Teynham, Henry
Hastings era primo cugino di Elizabeth Vaux. Egli divenne pi tardi sir Henry
Hastings di Kirby e, poi, di Braunston. AI tempo della congiura delle polveri divenne
sospetto ma non fu molestato. H. N. BELL, The Huntingdon Peerage, p. 61; Hat.
Cal., XVIII, p. 5.
2 Quodlibetical Questions, libro pubblicato nel 1602 dal prete rinnegato William
Watson, del quale Padre Persons scriveva: Egli di aspetto deforme e di modi
villani; il suo sguardo, poi, cosi inquieto che sembra guardare contemporaneamente
in nove direzioni. Nel suo libro A Decacordon of Ten Quodlibetical Questions
(1601), William Watson aveva pubblicato i nomi di un grande numero di cattolici che
erano convertiti oppure ospiti di J. G. Il danno che egli fece con questo libro alla
causa cattolica fu immenso, ma probabilmente era mezzo pazzo. A quel tempo era
intento a denunciare J. G. a Cecil per immaginari intrighi politici, e l'anno seguente
(1603) egli stesso fu ucciso per un indubbio complotto. Sul patibolo si penti e chiese
279
perdono per tutto il male che aveva causato ai suoi fratelli cattolici. D.N.B., vol. LX,
p. 42.
3 Questa fu forse Helen Dolman, figlia di sir Robert Dolman di Pocklington, nello
Yorkshire, che emise la professione a Bruxelles il 29 aprile 1608. Register of
Benedictine Convent at Bruxelles. C.R.S., vol. XIV, p. 179.
4 Tutto preoccupato di affrettarsi, J. G. ha omesso una vicenda singolare. Questo
ex-ministro era John Golding. Era gi stato fissato il giorno delle sue nozze, ma poi
fu rimandato. Nel frattempo fu convertito da J. G. Entr al Collegio Inglese a Roma e
fu ordinato nell'aprile 1615. FOLEY, VI, p. 249.
5 Watson, nel suo libro Quodlibets, fornisce i nomi di un certo numero di donne che
J. G. aveva persuaso a diventare suore. Oltre lady Mary Percy, Do. rothy
Rookwood e le due figlie di William Wiseman, egli menziona Mrs. Tremaine, figlia
di Mr. Tremaine della Cornovaglia, Mrs. Mary Tremaine del Dorsetshire e Mrs. Anne
Arundel. Naturalmente, la lista di Watson incompleta perch egli scrisse nel 1602,
tre anni prima della partenza del gruppo che J. G. invi alla vigilia della congiura
delle polveri.
6 possibile rintracciare i nomi di pi di trenta candidati al sacerdozio, inviati nel
continente da J. G., nei registri del Collegio Inglese a Roma ed in quelli del seminario
di Valladolid. Cfr. Diary of the English College, FOLEY, VI; Valladolid Registers,
C.R.S., vol. XXX. Oltre agli studenti dei due collegi, non bisogna trascurare i molti
giovani che, come ad esempio Woodward, furono mandati a Douai n gli altri che,
sull'esempio dei due Wiseman, entrarono direttamente nel noviziato dei gesuiti.
7 Padre Singleton.
8 Henry Vaux, uno dei gentiluomini cattolici che accolsero in maniera entusiastica
Campion e Persons al loro arrivo in Inghilterra nel 1580. Mor non molto dopo la sua
scarcerazione in casa di sua sorella, Mrs. Brooksby, a Creat Ashby, nel Leicestershire,
nel novembre 1587. Nella sua vita di Campion, conservata manoscritta a Stonyhurst,
Padre Persons parla di lui come di quel signore santo e benedetto, Mr. Henry Vaux,
la cui vita fu un raro specchio di religione e di santit per tutti quelli che lo conobbero
e che con lui conversarono. Mor dolcemente in Inghilterra, dopo aver rinunciato,
molto tempo prima della sua morte allorch era in perfetta salute, all'eredit del
baronato in favore del suo fratello minore, riservando per s una piccola somma
annua per poter vivere nello studio e nella preghiera tutti i giorni della sua vita.
Compose una lunga poesia sulla passione di Cristo, che comincia: Supplicium
Domini referens caedemque nefandum. Una copia di questa poesia conservata tra i
manoscritti di Condover House, nello Shropshire. Historical Manuscripts
Commission, Appendice al V rapporto, p. 354.
279
9 Nel 1611 si era sparsa la voce che J. G. era tornato in Inghilterra e, nella speranza di
catturarlo, Salisbury ordin un'altra perquisizione a Harrowden. Alla vigilia della
festa di Tutti i Santi nel 1611, di notte furono scalate le mura ed i perquisitori
irruppero nelle stanze dei padri senza che nessun allarme potesse essere dato. Tutti gli
arredi dell'altare, le suppellettili ed i paramenti menzionati da J. G. furono sequestrati
e portati via insieme con i due padri Percy e Hart. L'inventario governativo di questi
oggetti conferma nei dettagli la descrizione di J. G. P.R.O. Transcripts 9, n. 89;
FOLEY, VII, p. 1028.
279
279
rimasti per dodici giorni chiusi in un nascondiglio (10). Con loro furono
catturati due servi o, come ho sempre sentito dire e ritengo, due Fratelli
della Compagnia. Entrambi furono condannati a morte e subirono il
martirio. Il primo, Ralph, mori con Padre Oldcorne, del quale era stato
domestico e compagno. Mentre il padre saliva la scala che conduceva sul
palco dell'esecuzione, Ralph afferr i suoi piedi e glieli baci,
ringraziandolo delle sue gentilezze e di quanto aveva fatto per lui. Quindi
lod Dio che gli concedeva di terminare cos felicemente i suoi giorni in
quella santa compagnia (11). L'altro fu Little John. Per quasi vent'anni
era stato compagno di Padre Garnet ed io ho avuto occasione di
menzionarlo frequentemente nel corso di questa narrazione. Egli era ben
conosciuto come il pi abile progettista e costruttore di nascondigli in
Inghilterra. Di conseguenza era l'uomo che poteva consegnare il maggior
numero di preti come pure danneggiare e tradire pi cattolici di chiunque
altro. Lo torturarono a lungo senza piet; quindi, incapaci di strappargli la
minima informazione, lo uccisero; ma non erano riusciti a spezzare la sua
costanza (12). In quel libro ho narrato anche come Padre Garnet e Padre
Oldcorne furono condotti a Londra. Essi furono sottoposti a continui
interrogatori, specie Padre Garnet; entrambi poi furono torturati,
particolarmente Padre Oldcorne (13). Questi fu ricondotto a Worcester.
Sebbene non avessero potuto trovare nulla contro di lui, egli fu
condannato, impiccato e squartato. La sua fu veramente la santa morte di
un martire (14).
Alle assise speciali di Londra Padre Garnet fu condannato senza che fosse
stata dimostrata la sua colpevolezza. Egli oppose una cos limpida difesa
della sua condotta che i presenti restarono stupiti e lo lodarono, finch
Cecil e gli altri non lo avvilirono, rendendo impossibile a quest'uomo di
somma modestia di difendersi dalle calunnie lanciate contro di lui (15).
Condotto al luogo dell'esecuzione, egli si comport con coraggio e con
umilt. Tutto il suo comportamento e la maniera in cui egli accett, o
meglio accolse, la morte e le sofferenze toccarono il cuore dei suoi
acerrimi nemici e tutti si allontanarono ammirati della sua condotta (16).
Tutti questi particolari ai quali ho semplicemente accennato, sono stati
descritti diffusamente nell'altra mia narrazione. Adesso voglio aggiungere
soltanto qualcosa circa la maniera in cui ottenemmo la festuca sulla quale
apparve l'immagine miracolosa di Padre Garnet, perch in seguito ho
assistito sul letto di morte l'uomo che la trov, o meglio, l'uomo al quale
Dio la don.
279
cui accusarmi. Mr. Digby, che era mio intimo amico e che per tale ragione
fu pi rigorosamente interrogato nei miei riguardi, protest apertamente
davanti alla corte che non aveva mai osato confidarmi le sue intenzioni per
timore che lo dissuadessi dal tentativo (23).
Tutto ci giunse al mio orecchio. Appresi anche diversi fatti riguardanti
Padre Garnet dai quali risultava che egli era a conoscenza del complotto
anche se sotto il sigillo sacramentale e che lo aveva appreso da un membro
della Compagnia (24), che anch'egli lo conobbe sotto il sigillo.
Mi sembr, quindi, di essere sufficientemente lavato dell'accusa. Allo
scopo, poi, di mettere in evidenza questo fatto, scrissi le tre lettere ai tre
Lord pi influenti del Consiglio, poco tempo prima della morte dei
gentiluomini che furono condannati. Con argomenti molto probanti
dimostrai che non sapevo nulla della cospirazione e mostrai loro la
maniera in cui avrebbero potuto convincersene, finch quei signori erano
ancora in vita (25).
Se lo abbiano fatto o meno, non lo so. So soltanto che durante il processo
intentato contro Padre Garnet (e cio dopo che essi avevano ricevuto
queste lettere) essi non mi menzionarono una sola volta, sebbene facessero
il possibile per diffamare tutta la Compagnia e per coinvolgere tutta la
missione inglese (26). Essi dichiararono colpevoli i tre sacerdoti: i due che
avevano appreso la cosa in confessione e Padre Oldcorne, non in quanto
era al corrente del complotto ma in quanto ag da complice dopo il fatto.
Io cercai tuttavia di tenermi ben nascosto (27). Allora mi trovavo a Londra
in una casa che nessuno conosceva (28). Mediante la protezione di Dio fui
salvo e, se l'avessi ritenuto opportuno, sarei potuto restare ancora pi a
lungo. Non abbandonai l'Inghilterra per sfuggire alla cattura. Non era il
tempo di lavorare, e dal momento che dovevamo starcene molto quieti,
approfittai dell'occasione per trasferirmi qui e riposarmi alquanto (29).
Dopo un cos lungo periodo di lavoro dissipante in mezzo a gente di ogni
specie, desideravo un momento di respiro per riacquistare le forze e per
prepararmi al lavoro che mi attendeva in futuro. A quel tempo ero solo.
Quasi tutti i miei amici o si trovavano in prigione o vivevano in tali
angustie che a stento potevano badare a se stessi. Ogni luogo era
sorvegliato; era impossibile trovare un posto sicuro (30). Per
l'indiscrezione di alcuni, come ho gi detto, avevo perduto la mia casa a
Londra ed ancora non mi ero deciso ad abbandonare l'Inghilterra. Ci
nonostante, riuscii a trovare a Londra un'altra casa, forse pi adatta della
precedente alle mie nuove necessit. La feci arredare di tutte quelle cose di
cui avevo bisogno e vi costruii alcuni nascondigli sicuri. In essa passai
279
con un cattolico e si sospett che anche lui fosse tale. Questo fatto attrasse
i sospetti sulla mia casa, giacch si seppe anche che abitava l.
Apparentemente la casa era stata affittata da uno scismatico che non era
sospetto, ma ormai la cosa aveva perso ogni significato. Quattro giorni
dopo, la pi alta autorit di Londra, cio il sindaco, venne a perquisire il
luogo con una pattuglia di guardie. Nel frattempo mi era stato riferito che
Padre Everett aveva rifiutato di rispondere; ero convinto che fosse ancora
l e temevo che morisse di fame. La notte seguente mandai di nuovo i miei
uomini accompagnati, questa volta, da colui che aveva costruito il
nascondiglio e sapeva come aprirlo. Con grande sollievo il padre usc fuori
ed essi lo condussero nella mia casa dove si trattenne.
Intanto io mi ero trasferito presso un amico la cui casa era molto sicura.
Egli temeva che l'arresto degli uomini che avevo inviato a liberare il padre
potesse far orientare i perquisitori verso la mia casa. Ci accadde a sole tre
notti di distanza. Era il Gioved santo (33). Padre Everett stava celebrando
Messa ed aveva appena finito l'Offertorio, quando una masnada
tumultuante irruppe attraverso il cancello del giardino. Il sindaco era
furibondo e si mosse cos rapidamente che attravers il giardino, entr
nella casa e raggiunse le scale proprio mentre il padre, tutto rivestito dei
paramenti e con un fagotto di suppellettili sacre sotto il braccio, si
eclissava nel nascondiglio. Ma gli ambienti erano cos chiusi che il sindaco
ed i suoi uomini fiutarono l'odore caratteristico delle candele appena
spente. Certi di aver sorpreso un prete, presero a perquisire con maggiore
diligenza. Non trovarono neanche uno dei tre nascondigli. Tutti quelli che
non erano nascosti e che si confessarono cattolici furono trascinati via
insieme allo scismatico che era ritenuto da loro il padrone di casa. Ancora
una volta riuscii a far liberare Padre Everett dalla prigione del suo
nascondiglio. Gli consigliai di abbandonare Londra e decisi di non usare la
mia casa per un po' di tempo, perch ormai era conosciuta come una casa
cattolica.
Vedendomi costretto a restare inoperoso, senza alcuna possibilit di
lavorare, approfittai della prima occasione per attraversare la Manica e
trasferirmi qui.
Raccomandai i miei amici a diversi sacerdoti e pregai questi ultimi
affinch l assistessero in maniera speciale durante la mia assenza. Per
quanto riguarda la mia ospite, ella era stata portata a Londra quando
avevano fatto quella prolungata perquisizione in casa sua, nella speranza di
catturarmi. Ella fu interrogata insistentemente intorno a me davanti al
Consiglio, ma rispose a tutte le domande in maniera ineccepibile (34). Alla
279
fine le presentarono una lettera che ella aveva scritto ad un suo parente,
chiedendogli di provvedere al rilascio di Padre Strange e dell'altro padre da
me menzionato prima. Questo signore era la personalit pi influente della
contea nella quale quelli erano stati catturati (35), ed ella pensava che
mediante questa lettera sarebbe riuscita a farli rilasciare. Quest'uomo
fedifrago, che cos spesso si era detto pronto ad eseguire qualsiasi servizio
di cui ella lo avrebbe richiesto, dimostr ancora una volta la verit delle
parole del profeta: I nemici dell'uomo sono quelli di casa sua. Egli aveva
consegnato la sua lettera al Consiglio.
Agitando questa lettera in maniera che ella la vedesse, dissero:
Non vi rendete conto che siete completamente alla merc del re sia per la
vita che per la morte? Vi sar risparmiata la vita se ci direte dove si trova
Padre Gerard.
Non lo so, rispose, e quand'anche lo sapessi, non ve lo direi.
Allora un lord del Consiglio (36), che in passato le si era mostrato amico
in diverse occasioni, si alz e l'accompagn cortesemente alla porta.
Durante il percorso le disse con fare persuasivo:
Abbiate un po' di piet di voi stessa e dei vostri figli e dite loro quello che
desiderano sapere. In caso contrario dovrete morire.
Ella rispose ad alta voce:
Allora preferisco morire, signore.
Mentre ella parlava si apr la porta. I suoi servi che attendevano di fuori la
udirono (37) e scoppiarono tutti in lacrime. Quelli invece le avevano detto
cos per intimorirla, giacch in quella occasione non la misero neanche in
prigione. La mandarono invece in citt in casa di un gentiluomo (38) e,
dopo averla trattenuta un po' di tempo in custodia, la lasciarono libera a
condizione che restasse a Londra. Uno dei lord pi influenti del Consiglio
confid ad un amico che nulla deponeva contro di lei eccetto il fatto che
era una fanatica papista e che sorpassava gli altri per i mali che istigava.
Io ero ancora a Londra. Appena ella fu liberata da quello stato di
sorveglianza, completamente dimentica di s, volle prendersi cura della
mia persona. Ogni giorno mi inviava notizie per lettera. Mi procur tutto il
necessario per la casa e, quando seppe che desideravo recarmi all'estero
per un certo tempo, disse che non dovevo badare a spese pur di mettermi
sicuramente in salvo, poich ella avrebbe sostenuto con gioia tutte le spese
anche se la cosa dovesse costare cinquemila fiorini. Infatti ella me ne diede
mille per il viaggio.
Io l'affidai alle cure di Padre Percy che era gi vissuto molto tempo con
me nella sua casa. Egli si trova ancora sul posto dove fa molto bene; e
279
sono certo che continuer a farlo. Andai direttamente a Roma da dove fui
poi inviato in queste regioni per stabilirmi a Lovanio. Quel che mi sia
capitato e quale sia l'opera degli altri padri si pu apprendere dalle Lettere
Annuali (39).
Nella data del 3 maggio, giorno in cui Padre Garnet vol in cielo, ho
ricevuto due favori segnalati, che ritengo frutto della sua intercessione. Il
primo fu questo. Quando, dopo precedenti accordi, giunsi al porto dal
quale dovevo salpare dall'Inghilterra insieme ad alcuni altri funzionari,
questi si intimorirono e dissero che non potevano mantenere la promessa.
Fino al momento dell'imbarco si rifiutarono di portarmi. Ma proprio in
quel momento Padre Garnet venne accolto in cielo e non dimentic me che
ero rimasto sulla terra. Improvvisamente cambiarono opinione.
L'ambasciatore venne personalmente a prendermi ed egli stesso mi aiut a
vestire la livrea degli uomini del seguito in modo che potessi passare come
uno di loro e fuggire (40). Cos potei partire, ma in cuor mio sono sicuro
che lo debbo alle preghiere di Padre Garnet.
Il secondo e pi segnalato favore quello che mi fu concesso tre anni
dopo, sempre il giorno 3 maggio. In quella data, infatti, per quanto ne fossi
indegno, fui ammesso nel corpo della Compagnia mediante i quattro voti.
Consider ci di gran lunga il pi grande favore che abbia mai ricevuto e
sembra che Dio abbia voluto mostrarmi che anche questo mi era stato
ottenuto dalle preghiere di Padre Garnet, poich vi una strana
somiglianza tra le circostanze della mia professione e quelle del suo
martirio. In tutt'e due i casi il giorno originariamente fissato era il 10
maggio, festa dei santi apostoli Filippo e Giacomo, ma in entrambi delle
circostanze impreviste rimandarono l'evento al 3 maggio 41.
Voglia Dio concedermi di amare e di portare sempre fedelmente la croce di
Cristo per camminare in maniera degna della vocazione alla quale sono
chiamato. Una cosa sola ho chiesto al Signore, una cosa che continuer
sempre a chiedergli, cio che possa vivere tutti i miei giorni nella casa di
Dio. S, finch non mi mostrer riconoscente dei favori che ho ricevuto.
Finora sono stato una pianta sterile, perci prego affinch possa
cominciare a portare qualche frutto ad opera dell'olivo nel quale sono stato
innestato.
____________________________________________________________
NOTE AL CAPITOLO XXIII
1 Nel suo interrogatorio Elizabeth Vaux dichiar che ella non aveva sentito nulla del
tumulto di Londra prima di mercoled (6 novembre) dopo il compimento
dell'attentato. Solo sir George Fermor e sua moglie, andando l per caso, le
279
raccontarono il fatto. (S.P.D., James I, XVI, n. 88). Nel suo interrogatorio (ib. XIX,
n. 43), Padre Strange dichiar che la notizia raggiunse Harrowden il 4 novembre, ma
ci evidentemente un errore oppure un'invenzione maliziosa. Catesby e Percy
furono uccisi mentre i due Wrights, Rookwood e Grant furono catturati a Holbeach
House, vicino a Stourbridge, quando il gruppo fu. raggiunto il 9 novembre. Se J. G. si
riferisce a questo incidente e non alla cattura di Fawkes e degli altri a Londra,
bisogna supporre che egli ne abbia ricevuto notizia prima che Harrowden fosse
circondata.
2 Questo incidente descritto da William Tate, il giudice di pace incaricato delle
indagini, in una lettera spedita a Salisbury e datata Harrowden, 15 novembre.
Dissi a Richard Richardson, un domestico di Mrs. Vaux, allora presente, di agire
sinceramente con me e questi dopo un po' di tergiversazione apri la porta. Al che
entrai ed ispezionai di persona: lo trovai il luogo pi segreto che avessi mai visto,
disposto in maniera tale che era impossibile scoprirlo. I vi scoprii molti libri papisti e
diversi oggetti pertinenti alla loro superstiziosa religione, ma nessun uomo. Sono
sicuro che nessun pot fuggire di l dopo che io ero entrato nella casa, avendola
presidiata tutt'intorno giorno e notte ed essendo le chiavi di tutte le porte nelle mani
mie e in quelle dei servi. La lettera di Tate stampata in Hatfield Calendar, XVII,
pp. 490-491. Il resoconto della perquisizione corrisponde esattamente a quello fatto
da J. G. in Narrative, p. 138. J. G. fa capire che Tate scopri proprio quello che Mrs.
Vaux risolse di rivelare. Tate era un amico di famiglia e, come succedeva cosi spesso
durante la persecuzione dei cattolici, doveva svolgere un compito a lui sgradito.
3 La perquisizione cominci il 12 novembre. Ho usato tutta la speditezza possibile
per penetrare da Mrs. Vaux, nella sua casa di Harrowden, dove mi sono presentato
con la pi grande segretezza possibile marted 12 del corrente mese tra le dodici e
l'una dello stesso giorno. William Tate a Salisbury il 13 novembre 1606. C.S.P.D.,
James I, CCXVI, n. 92. In Narrative (p. 138) J. G. fornisce una descrizione pi
dettagliata di questa perquisizione. Sebbene Tate usasse tutta la speditezza
possibile, lo stesso non si pu dire del governo. Il fatto che Salisbury attese una
settimana prima di passare all'azione potrebbe significare che egli giudic innocenti
sia J. G. che Mrs. Vaux.
4 Padre Thomas Laithwaite mori in Inghilterra il 10 giugno 1655, quarantanove anni
dopo la sua ammissione nella Compagnia. Per il suo interrogatorio vedi MORRIS,
pp. 404-405.
5 Diedi ordine che si facesse una guardia severissima giorno e notte in tutta la
campagna adiacente e non si permettesse il passaggio ad alcuno... In quella occasione
furono arrestate diverse persone ed un certo John Laithwoode fu portato in mia
presenza... Al primo interrogatorio egli si dimostr insofferente e insolente, ma il
giorno seguente fu di migliore umore. William Tate a Salisbury, 15 novembre 1605.
Hat. Cal., XVII, p. 490.
279
6 Padre William Singleton, uno degli assistenti dell'arciprete. Egli fu catturato con
Padre Strange a Kenilworth il 7 novembre mentre si recava a Hinlip. C.S.P.D., 16031610, p. 300; C.R.S., vol. XLI, pp. 23-24.
7 Ci si riferisce al lavoro di J. G. Narrative of the Gunpowder Plot, stampata in
Condition of Catholics under James I (1871) di MORRIS.
8 Il 22 febbraio 1604 fu divulgato un editto che imponeva a tutti i gesuiti ed ai preti
del seminario di lasciare il paese prima del 19 marzo. Fu richiamata in vigore
l'ammenda di venti sterline al mese per non conformismo; la stessa fu resa retroattiva
in maniera da eliminare ogni indulgenza sopravvenuta col nuovo regno. Il 24 aprile
fu presentato ai Comuni un progetto di legge che reintegrava tutte le misure
elisabettiane contro i cattolici, corredandole di pene suppletive per coloro che
mandavano i propri figli all'estero per procurar loro una educazione cattolica. Nello
stesso anno una nuova ondata di persecuzioni si rivers sul paese. L'effetto di queste
leggi contro i cattolici che aiutavano gli ecclesiastici descritto nella lettera inviata
da Padre Garnet a Persons il 4 ottobre dell'anno seguente: Se qualche padrona di
casa non completamente perduta, ella sta meglio di molte sue vicine.
9 Questi fu Robert Catesby, l'istigatore della congiura che rivel il complotto a Padre
Tesimond in confessione.
10 Quando uscimmo fuori, scrisse Padre Garnet, sembravamo due spettri... L'uomo
che ci scov fugg via per la paura, temendo che noi gli avremmo scaricato addosso
qualche pistola. Essi furono catturati il 27 gennaio 1606. (Cfr. S.P.D., James I, XIX,
n. 11). Nella stessa lettera Padre Garnet fornisce un'accurata descrizione dei
nascondigli. Dopo essere rimasti in quel buco per sette giorni, sette notti e diverse
ore, chiunque pu immaginare quanto fossimo stanchi, e veramente lo eravamo. Solo
raramente potevamo distenderci per met, dato che il luogo non era alto abbastanza,
ed avevamo le estremit cos irrigidite che, sedendoci, non potevamo trovare posto
per loro. Perci avevamo un dolore continuo alle gambe che erano tutte enfiate,
specialmente le mie, e cos rimasero finch non fummo portati nella Torre. Se
avessimo avuto almeno mezza giornata di libert per uscire, avremmo sgombrato dei
libri e dei mobili quel posto che, se fosse stato munito di un gabinetto, avremmo
potuto abitare per un quarto di anno. Tutti i miei amici si meraviglieranno che
nessuno di noi, specialmente io, fosse andato al gabinetto per tutto quel tempo,
sebbene avessimo modo di fare servitii piccoli per i quali tuttavia fummo in grande
imbarazzo fin dal primo giorno. Eravamo contenti e felici l dentro e sentivamo ogni
giorno le guardie che ci cercavano con grande alacrit, cosa me mi fece veramente
temere che il luogo sarebbe stato scoperto. Se avessi saputo in tempo del bando
lanciato contro di me, sarei uscito fuori e mi sarei offerto prigioniero a Mr. Abington,
anche se non avesse voluto.
11 Dopo aver servito come cuoco al seminario di Douai, Ralph Ashby entr nella
Compagnia come fratello laico ed and in Inghilterra con Padre Greenway nel marzo
279
del 1598. Per otto anni lavor come domestico di Oldcorne e fu catturato insieme a
Nicholas Owen (Little John) a Hinlip House il 23 gennaio 1606. Dopo tremende
torture nella Torre, fu ucciso con Padre Oldcorne a Worcester il 7 aprile dello stesso
anno. FOLEY, IV, p. 267 seg.
12 Non c' nessuna testimonianza scritta n della famiglia, n del luogo e della data
di nascita, n dell'ingresso della Compagnia di Nicholas Owen. Probabilmente era un
falegname o un muratore e divenne gesuita prima del 1580. Fu arrestato il 23 gennaio
1606 e fu portato prima nella prigione di Marshalsea e poi nella Torre. Fu appeso con
enormi pesi legati ai piedi finch, come dice J. G., i suoi intestini non uscirono fuori
insieme con la vita. J. G., Narrative of the Gunpowder Plot. Egli mori il 2 marzo
1606. GODFREY ANSTRUTHER, O. P. Notes on the English Martyrs, The
Ransomer, vol. XII, n. 5, p. 11.
13 Padre Garnet fu torturato solo una volta, mentre Padre Oldcorne lo fu per cinque
ore per quattro o cinque giorni consecutivi. Cfr. Narrative, pp. 181, 271.
14 Padre Oldcorne e Fratel Ralph Ashly furono uccisi a Worcester il 7 aprile 1606.
15 Garnet fu processato nella Guildhall il 27 marzo. Il re fu presente in privato al
processo che dur dalle otto del mattino alle sette di sera. MORRIS (p. 390) riporta
una relazione di quell'epoca secondo cui il re avrebbe dichiarato: Il gesuita non ha
giocato a carte scoperte, ma io non sono stato in grado di stabilire l'autenticit di
questa affermazione.
16 Il re concesse a Padre Garnet la grazia di restare appeso finch non fosse morto.
Una lettera di Sir Charles Cornwallis descrive il dolore espresso dal popolo per
l'esecuzione del gesuita, e... quando il boia mostr la testa di lui ed esclam "Dio
salvi il re", non ci fu uno solo che rispose "Amen"! Anzi piombarono tutti sul boia
che a stento ebbe salva la vita. Queste parole sono tratte da una relazione scritta da
North, segretario dell'ambasciatore spagnolo, e sono citate da Cornwallis in questa
lettera come una dimostrazione dell'impegno preso per rendere Garnet innocente.
Hat. Cal., XVIII, p. 265.
17 Costui Padre John Floyd nativo del Cambridgeshire. Fu arrestato mentre tentava
di visitare Padre Oldcorne in cella nella prigione di Worcester. Fu esiliato nel 1606.
FOLEY, VII, parte I, p. 268.
18 Per i resoconti contemporanei di tali avvenimenti e per la sensazione che essi
suscitarono vedi Appendice G.
19 Questo bando reca la data del 15 gennaio 1606, diverse settimane dopo che i
cospiratori furono catturati. In una lettera del 22 gennaio Salisbury commenta:
Questi tre descritti nel bando rappresentano gli stessi cardini dell'ordine e ne sono
gli oracoli. Il bando si trova in C.S.P.D., James I, 1603-1610, p. 280, ed seguito da
279
la mia fine, tutto ci fece piombare nel dubbio la mia coscienza circa le mie migliori
azioni... Soltanto ci mi fece desiderare ancora la vita per aver modo di incontrare un
Padre spirituale. PHILIP SIDNEY, A History of the Gunpowder Plot, pp. 123-124.
24 Padre TesinIond, alias Greenway.
25 Fu metodo peculiare di J. G. quello di scrivere tre lettere per essere sicuro che la
sua dichiarazione di innocenza raggiungesse il Consiglio. Soltanto due delle tre
lettere esistono ancora: sono indirizzate a Lennox ed a Salisbury e recano, tutt'e due,
la data del 23 gennaio 1603. Nella prima egli suggerisce che tutti i principali
cospiratori... siano interrogati prima di morire, chiedendo loro di confessare, come
farebbero di fronte al terribile tribunale verso il quale sono incamminati, se mi hanno
fatto partecipe della cosa oppure se io l'ho comunicata loro in qualsivoglia modo, o se
essi possono attestare di propria autorit che io ero al corrente della cosa. E sono
sicuro che nessuno di loro mi accuser, a meno che non risulti evidente che lo
facciano nella speranza di aver salva la vita. Ma chiaro, dai segni che dnno, che
essi muoiono nel timore di Dio e con la speranza della loro salvezza. C.S.P.D.,
James I, vol. XVIII, n. 35.
Quando fu di nuovo avanzata contro J. G. l'accusa di complicit, questa volta da parte
dei suoi compagni cattolici, e quando essa fu resa di pubblica ragione nel 1630 con
un libro scritto da Richard Smith, vescovo di Calcedonia, J. G. in una lettera al
vescovo rivel questa tipica ed interessante offerta che egli aveva fatto al tempo della
congiura delle polveri: Sebbene... vedessi che la procedura proposta da me ai
consiglieri non era accetta, essendo la cosa recente e trovandomi a Londra, chiesi ai
padri il permesso di presentarmi in persona al Consiglio di Stato. Ed io l'avrei fatto,
se me ne avessero dato licenza e se il Consiglio avesse proceduto contro di me e non
a motivo della religione, ma per sola complicit, essendo questa propriamente in
questione, anche a rischio, essendo trovato colpevole, d'esser trattato nel peggiore dei
modi. Giuro che feci e rinnovai questa richiesta parecchie volte ai nostri padri. Di essi
alcuni sono ancora in vita e possono testimoniarlo; a loro, per, non sembr giusto
acconsentirvi. MORRIS p. 435.
26 Uno dei pi forti argomenti a favore dell'innocenza di J. G. che egli non
menzionato in nessuno dei ventidue interrogatori ai quali fu sottoposto Padre Garnet.
N vi alcun indizio che Garnet, il quale fu molto candido nelle sue risposte,
considerasse minimamente necessario difendere J. G. Comunque, J. G. si sbaglia nel
dire che egli non fu menzionato durante il processo, perch il suo nome si trova
nell'atto di accusa di Padre Garnet.
27 Per lo meno quattro cattolici rinnegati, che sostenevano di conoscere J. G.,
avevano offerto a Salisbury i loro servigi come spie ed avevano ricevuto del denaro
per il suo arresto. Una di essi, lady Markham, offre un'interessante testimonianza del
concetto in cui J. G. era tenuto nelle campagne del Northamptonshlte. In una lettera a
Salisbury ella afferma: lo incontro molta gente che disposta a credere che non vi
fosse polvere di sorta, cos facilmente come si lascia convincere che questo santo
279
uomo [J. G.] abbia preso parte al complotto. Per certo tutti lo hanno sempre ammirato
fino al punto di sentirsi felici e beati nell'ascoltarlo e di ritenere il loro tetto
santificato dal suo passaggio nella loro casa. C.S.P.D., James I, vol. XVI, n. 88. Le
quattro spie, dalle quali Salisbury accett l'offerta dei servizi, sono: -1 George
Southwicke, un ex-cattolico fallito (Hat. Cal., XVIII, p. 47), che osservava e riferiva
sui movimenti dei gesuiti inglesi all'estero. In una curiosa lettera, inviata a Salisbury
in data 5 novembre 1605, egli afferma che per otto giorni aveva cavalcato giorno e
notte per scoprire i cospiratori (G. Plot Book, n. 16) e chiede il permesso per poter
arrestare J. G., permesso che gli fu concesso e rinnovato il 19 novembre.
-2 William Udall, che fu imprigionato all'epoca del complotto di Watson (1603). Nel
giugno del 1606 egli era ancora sicuro che J. G. fosse in giro per Londra ed ancora
in agosto diceva a Salisbury di avere informazioni speciali circa i luoghi in cui John
Gerard si trovava e prometteva di consegnarlo tra poco insieme a Greenway. (Hat.
Cal., XVIII, pp. 173, 181, 242). Nel luglio del 1608 egli reclam il pagamento per
aver scoperto cinque tipografie di libri sediziosi e un gesuita. C.S.P.D., James I,
1603-1610, p. 449.
-3 W. N., la cui identit incerta. Egli viveva al Sign of the White Rose a Calais, ove
attendeva il momento di arrestare J. G. al suo sbarco. Egli era ben informato e,
evidentemente, era venuto a conoscenza del piano di J. G. per la fuga. (Hat. Cal.,
XVIII, pp. 103-104). Nel giugno del 1606 egli si rec in Inghilterra, ove pass alcune
settimane per vedere se incontravo Jarret [J. G.], che ancora in Inghilterra, sebbene
secondo le informazioni generali d'oltre Manica sia dall'altra parte, mentre Padre
Baldwin [a St. Omers] mi disse che egli si era trasferito qui. Hat. Cal., XVIII, pp.
84, 103, 176.
-4 Lady Markham, forse la pi pericolosa di tutti loro. Suo marito fu imprigionato
all'epoca del complotto di Bye (1603) e pi tardi fu esiliato. Salisbury accett la sua
offerta di tradire J. G. in cambio della reintegrazione del patrimonio familiare. Il 18
novembre ella era ad Harrowden durante la perquisizione. Dopo aver cercato J. G. nel
Northamptonshire, in gennaio and a Londra, dove spera di vedere presto Gerard.
Salisbury le diede carta bianca per l'arresto di J. G. C.S.P.D., James I, 1603-1610, pp.
259, 278, 280.
Altri due cattolici si offrirono a Salisbury per catturare il gesuita numero uno, ma
non certo che li abbia accettati. La spia chiamata Radcliffe sembra che fosse troppo
ben nota ai cattolici per essere utile al governo. (Hat. Cal., XVIII, Pp. 41, 43); l'altra,
Alexander Bradshaw, che in precedenza era stato studente di teologia a Roma, ebbe
una parte rilevante nei tentativi effettuati per catturare J. G. e Greenway, adducendo
la sua particolare idoneit a quel genere di lavoro, perch i .gesuiti tra tutti gli
uomini hanno abbracciato me, ma egli giunse troppo tardi. Ib., pp. 8-9, 18, 382;
Westminster Archives, VIII, n. 23.
28 Grazie ad un'indicazione contenuta in English Spanish Pilgrim di WADSWORTH
(1629), p. 25, questa pu essere identificata nella casa del dotto Taylor. Come
gratitudine per questo servizio che egli aveva fatto alla Compagnia, proteggendo
nella sua camera quel gesuita Padre Gerard, Padre Richard Blount present il figlio
279
di lui, Mr. Henry Taylor, all'ambasciatore spagnolo, che gli ottenne il posto di
segretario all'ambasciata di Londra.
29 Sotto l'incalzare di questi eventi, padre Stanney, che J. G. ha menzionato nelle
prime pagine del presente volume, usci di senno e fu trovato in uno stato delirante
prima a Ockingham, poi a Reading. Hat. Cal., XVII, p. 607.
30 Padre Tesimond fu arrestato in una strada di Londra mentre leggeva la descrizione
della sua persona sul manifesto che notificava il suo bando. Vi era molta gente
tutt'intorno ed egli si lasci condurre via quietamente, ma quando si trov a passare
per una strada poco frequentata, sfuggi al suo custode, ripar nel Suffolk e raggiunse
il continente con un carico di maiali macellati.
31 Cfr. sopra, cap. IV.
32 Il 4 aprile Garnet scrisse ad Anne Vaux due lettere che vennero intercettate da
Wade, governatore della Torre, ed inoltrate a Salisbury. In esse si faceva chiaramente
menzione di certi libri che si trovavano nella casa dei Vaux ad Erith, nel Kent, e
nell'altra casa alla quale si riferisce J. G. Quest'ultima era la casa dell'irruzione. (Hat.
Cal., XVIII, p. 97). In un'altra lettera del 21 aprile Garnet dice che Erith e l'altra
casa erano state depredate. C.S.P.D., James I, 1603 1610, p. 312.
33 17 aprile 1606.
34 Elizabeth Vaux fu portata a Londra il 16 novembre. (Poscritto della lettera di Tate
a Salisbury, G. Plot Book, n. 21). Raggiunse Londra la sera del 18 novembre e fu
interrogata la stessa notte. (Hat. Cal., XVII, p. 496). Per il suo interrogatorio vedi
C.S.P.D., James I, vol. XVI, n. 88.
35 Sir Richard Verney, sceriffo del Warwickshire, era zio di sir George Simeon, che
l'anno precedente aveva sposato la figlia di Mrs. Vaux. Questa lettera reca la data del
12 novembre, il quarto giorno della perquisizione a Harrowden, e probabilmente fu
scritta con l'aiuto di J. G. quando di notte usc dal suo nascondiglio. Mrs. Vaux scrive:
Vostra nipote Mary vi ceder la sua porzione piuttosto che permettere che lui [Padre
Strange] venga implicato. (C.S.P.D., James I, CCXVI, n. 227). Sir Richard Verney la
ricevette il giorno seguente e la pass a Salisbury la sera stessa. Hat. Cal., XVII, p.
484.
36 Il conte di Northampton. Cfr. MORRIS, p. 449.
37 Diversi suoi servi furono gettati in prigione, spesso furono rigorosamente
interrogati e furono assoggettati a numerose minacce, quando non vollero confessare
che Padre Gerard era stato in casa di lord Vaux. Da loro, per, non si pot ottenere
nulla. Narrative, p. 141. Per i loro interrogatori V. MORRIS, p. 455.
279
38 La casa di sir John Swinnerton che era incaricato di riscuotere !'imposta sui vini.
(Hat. Cal., XVII, p. 168). In una lettera, priva di data e scritta da questa casa a
Salisbury, Elizabeth Vaux afferma che il motivo della sua detenzione riposto nella
loro speranza di strapparmi le informazioni necessarie per la scoperta di quella
persona [J. G.] e protesta che non in mio potere farlo, ma prego Ges affinch lo
consegni nelle vostre mani se egli colpevole, cosa di cui ho forti ragioni per
dubitare.
39 Lettere inviate ogni anno a Roma al Generale della Compagnia per fornirgli un
resoconto degli avvenimenti principali occorsi durante l'anno in ciascuna casa dei
gesuiti. Alcune delle lettere annuali, alle quali J. G. si riferisce, sono pubblicate in
FOLEY, VII, parte 2.
40 J. G. fece la traversata al seguito del marchese di St. Germain, ambasciatore
spagnolo, e del barone Hobach, ambasciatore dei Paesi Bassi, che erano sbarcati a
Dover il 21 aprile in missione speciale per congratularsi con Giacomo I, che era
scampato alla congiura delle polveri (Hat. Cal., XVIII, p. 117). Pu darsi che la fuga
di J. G. sia stata preparata all'estero, giacch sembra che la spia N. W. sia venuta a
conoscenza del piano. Il 20 maggio, Padre Baldwin, allora a Bruxelles, scrisse a
Roma a Padre Persons: Dall'ultima mia lettera di cinque giorni fa, sono giunti a St.
Omers Padre Gerard ed un certo Richard Fulwood, che Padre Garnet usava tenere al
suo servizio per tutti gli affari importanti relativi alle operazioni di transito e che
riceveva e custodiva presso di s tutte le cose. Ritengo che anche lui sia un gesuita.
Essi si trovano ancora nascosti e ci indispensabile per qualche tempo,
specialmente se si pensa che sono stati condotti dal marchese ambasciatore, che in
maniera veramente abile e gentile ebbe grande cura di loro. In un'altra lettera, scritta
il 3 luglio da Padre Baldwin, risulta evidente che J. G. era pi che stanco. Qui [a
Bruxelles] c'era ora Richard Fulwood, il quale mi riferisce che Padre Gerard molto
malato a St. Omers; lo stesso mi ha detto che voi volete che egli venga a Roma. Temo
che il viaggio lo finirebbe. Stonyhurst MSS, Anglia A, VI.
41 Cfr. la lettera di sir Dudley Carleton a John Chamberlain, in data 2 maggio 1606:
Si pensava ieri che Garnet avrebbe festeggiato l'inizio di maggio sul patibolo che
mercoled stato innalzato per lui nel cimitero di San Paolo; ma si ritenuto pi
opportuno rimandare tutto a domani per timore di disordini tra gli apprendisti e gli
altri, in un giorno di tale licenza. C.S.P.D., James I, vol. XXI, n. 4.
279
APPENDICE A
CRONOLOGIA DEI PRIMI ANNI DI GERARD
impossibile conciliare la cronologia dei primi anni di J. G., cos come ci
data dal manoscritto dell'Autobiografia, con le date fornite da altri
documenti. Si supposto, quindi, che a J. G. difettasse la memoria e che,
mentre la precisione con cui egli riferisce gli avvenimenti della sua vita
missionaria ha del sorprendente, i ricordi dei suoi primi anni fossero
confusi.
Sembra pi probabile, tuttavia, che siano stati fatti degli errori dal copista.
Ci sembra confermato da due passi dell'Autobiografia. J. G. afferma che
gli fu accordata la dispensa per l'ordinazione, perch gli mancavano pochi
mesi per raggiungere l'et canonica (cio, venticinque anni). Poich egli
fu ordinato nell'estate 1588, quando la flotta spagnola veleggiava verso
l'Inghilterra, bisognerebbe porre la sua nascita negli ultimi mesi del 1564.
Ci concorda con la dichiarazione di Padre Nathaniel Southwell, secondo
la quale egli nacque il 4 ottobre 1564. Ma se egli aveva diciannove anni
(come si legge nel manoscritto) quando si rec per la prima volta in
Francia, in base al suo stesso computo degli anni intermedi egli avrebbe
avuto pi di venticinque anni gi all'inizio dei suoi studi a Roma. L'errore
evidente. Comunque, poich nel manoscritto si legge: Avevo diciannove
anni... ed ero ancora un ragazzo, non ci pu esser dubbio, penso, che si
tratti di un errore di trascrizione. poco probabile, infatti, che nel periodo
elisabettiano un giovane entrato nel ventesimo anno si ritenesse ancora un
ragazzo.
Una ulteriore ragione per pensare ad uno sbaglio del copista ci fornita da
un'altra dichiarazione di J. G., sulla quale Padre Godfrey Anstruther, O. P.,
ha gentilmente richiamato la mia attenzione. Nel gennaio 1628, circa venti
anni dopo la stesura dell'Autobiografia, in una deposizione riguardante la
vita di Edmund Campion J. G. dice: Non vidi mai il beato Padre
Campion, perch io ero in Francia mentre egli lavorava alacremente in
Inghilterra nella vigna di Cristo. (Westminster Archives, II, n 39). La
precisione di questa testimonianza mostra come nella sua mente non vi
fosse alcuna confusione circa le date dei suoi primi anni.
Poich il manoscritto originale di J. G. sembra essere andato
definitivamente perduto, non abbiamo nessun elemento onde poter
stabilire se egli abbia usato cifre romane o cifre arabiche nell'indicare la
279
sua et, oppure se abbia scritto i numeri per disteso. Se egli us le cifre
romane, si spiega facilmente un errore di trascrizione. In considerazione
dell'accuratezza dimostrata in tutti gli altri passi, in cui le sue dichiarazioni
possono essere controllate, poco probabile che J. G. abbia scritto che
aveva quindici anni, quando si rec ad Oxford, e diciannove, quando lasci
l'Inghilterra per la prima volta. Perci ho corretto il testo ed ho sostituito le
date ivi riportate, con quelle scritte con tutta probabilit da J. G. Ecco la
cronologia del primo periodo della sua vita, secondo quanto stato
ricostruito in base a documenti estranei all'Autobiografia:
1564, 4 ottobre. Nascita a Etwall Hall. (NATHANIEL SODTHWELL)
Catalogus Primorum Patrum, Stonyhurst MSS). Il giorno seguente, 5
ottobre, battesimo nella chiesa parrocchiale di Etwall. Cfr. registro
parrocchiale di Etwall.
1575, dicembre. Immatricolazione a Oxford. A. CLARK, Register of the
University of Oxford, vol. II, parte 2, p. 63.
1577, 29 agosto. Arrivo a Douai. F. T. KNOX, Douai Diaries, p. 129. (Nel
marzo 1578 il collegio si trasfer a Reims). 1580-1581, autunno-estate. Al
collegio di Clermont, a Parigi. 1581, autunno. Visita a Padre Persons a
Rouen. L. HICKS, Letters and Memorials of Fr. Persons. C.R.S., volume
XXXIX, pp. 42-43.
1583, primavera. Ritorno in Inghilterra. (Nel marzo del 1583 fu segnalato
a Clermont da una spia. C.S.P. Foreign, 1583, p. 585).
1584, 5 marzo. Imprigionamento a Marshalsea. Prison Lists, c.R.S., voI.
II, p. 233.
1585, Pasqua. Liberazione. (Garanzie periodiche, 1585-1586. MORRIS) p.
23). 1586, fine maggio. Partenza dall'Inghilterra ed incontro con Padre
Holt a Parigi. Vedi nota 26, capitolo I del presente volume. L. HICKS, op.
cit., p. 303.
1586, 5 agosto. Al Collegio Inglese di Roma. Pilgrim Book: FOLEY, VI, p.
559. 1588, luglio. Ordinazione. 1588, 15 agosto. Ingresso nella Compagnia
e poi partenza per l'Inghilterra.
279
279
APPENDICE B
LA RESIDENZA DI CAMPAGNA DI PADRE GARNET
Non possibile identificare con sicurezza la residenza di campagna di
Padre Garnet. John Gerard dice che essa si trovava nel Warwickshire, a
circa cento miglia da Londra. Alan Fea (Rooms of Mystery and Romance)
sostiene che fosse Coughton Court, che dista un po' pi di cento miglia; ma
Granville Squiers (Secret Hiding-Places) pp. 28-34) la identifica, sebbene
con prove non del tutto convincenti, con Baddesley Clinton, una bella
residenza restaurata con cura, che sorge proprio a novantanove miglia da
Londra. Questa appartata ed difficile trovarla. Ci spiegherebbe
l'imbarazzo della spia governativa nell'indicarne l'esatta ubicazione
(S.P.D., CCXXIX, n 78). Si trova a diciotto miglia da Hinlip Hall, la
residenza di Padre Oldcorne nel Worcestershire, che Gerard dice non
molto lontana. Inoltre, la tradizione secondo cui in essa visse Guy Fawkes
si potrebbe spiegare facilmente con la confusione tra i nomi Vaux e
Fawkes, giacch Garnet viveva in campagna presso le due sorelle Vaux.
Passando ad ispezionare i nascondigli di entrambe le case, Squiers scopri
che quelli di Baddesley Clinton rispondevano esattamente alla descrizione
fornita da Gerard. Nei sotterranei dell'ala ovest di Baddesley vi un
tunnel, che la percorre nella sua intera lunghezza. In origine era la
fognatura della casa, ma poi fu adattata a nascondiglio probabilmente da
Nicholas Owen, che dirott la fognatura, facendovi costruire sopra una
torretta sporgente dalle mura. L'entrata principale era lungo un cunicolo
che partiva dalla sagrestia; ce n'era anche un'altra che faceva capo alla
stanza del prete. Allo sbocco del tunnel c'era una pesante lastra di pietra
incastrata tra due scanalature verticali del muro, cos che l'acqua del
fossato vi poteva facilmente permeare. Gerard dice che l'acqua gli arrivava
alle caviglie. Squiers (p. 33) cita la testimonianza di altri preti nascosti con
Gerard e mostra come essa corrisponda esattamente alla costruzione in cui
c'era il nascondiglio di Baddesley Clinton.
279
APPENDICE C
IL POZZO DI S. WINEFRID
Holywell, come luogo di pellegrinaggio, ha una storia ininterrotta che
risale ai tempi precedenti la Riforma e giunge fino ai nostri giorni. Nei
secoli decimosesto e decimosettimo il governo, a quel che sembra, non fu
in grado di arrestare l'afflusso dei pellegrini. Nel 1624 la spia Gee riferiva
che ogni anno, verso il culmine dell'estate, molti papisti superstiziosi del
Lancashire, dello Staffordshire e di altre pi lontane contee si recano in
pellegrinaggio, specialmente quelli del pi debole sesso femminile, che vi
tengono convegno con diversi preti di loro conoscenza, i quali ne
approfittano per convocare le loro assemblee e per tenere il sinodo
principale, al fine di consultarsi e di promuovere la causa cattolica, come
essi la chiamano... Mi sia lecito aggiungere che l'estate scorsa (1623)
ebbero tanto ardire da introdursi a pi riprese nella chiesa o cappella
pubblica di Holywell per celebrarvi messa, senza incontrare resistenza
alcuna. Non da escludere che essi pretenderanno la stessa libert qui in
Inghilterra. (JOHN GEE, Foot out of the Snare, in SOMER, Collection of
Tracts, vol. III, pp. 64-65).
Le informazioni di Gee sono comprovate da una relazione ufficiale
presentata al Consiglio il 28 ottobre 1626 dal sindaco di Poole,
Montgomery: In ossequio alle direttive impartite da Vostra Signoria... ho
adottato, nell'ambito del possibile, le misure migliori per impedire
l'afflusso di persone malconsigliate in fatto di religione al pozzo di S.
Winefrid, nel Flintshire, sia costringendo gli albergatori ed i forestieri,
sorpresi sul luogo, a rivelare i nomi dei loro ospiti ai pi vicini giudici di
pace, sia dislocando sul posto un corpo di guardie. Queste misure. :. si
sono rivelate efficacissime. Infatti, mentre in passato, per tutta la durata
dell'estate c'era un continuo concorso di uomini e di donne, tra cui molte
personalit di rilievo, che affluivano in folla sotto forma di
pellegrinaggio... nulla di tutto ci vi stato la scorsa estate. (S.P.D.,
Charles I, vol. XXXVIII, n 73).
Comunque, le stesse disposizioni per impedire i pellegrinaggi furono
adottate dieci anni dopo (S.P.D., Charles I, vol. CCCLXI, nO 25, 1636).
Nel 1629, i nomi delle persone di rango che visitarono il pozzo nella festa
di S. Winefrid furono inviati al Consiglio (ib., vol. CLI, n 13). La lista
include: Lord William Howard, lord Shrewsbury, sir Thomas Gerard, Mr.
279
Blundell di Crosby, sir John Talbot di Bashaw, lady Palkland ecc... con
molti altri cavalieri, dame, gentiluomini e gentildonne di diverse contee,
fino a raggiungere il numero di millequattrocento o millecinquecento
persone; oltre a questi si calcola che siano stati presenti centocinquanta e
pi preti, per la maggior parte ben noti come tali.
La narrazione di alcuni miracoli avvenuti al pozzo di S. Winefrid si pu
trovare in FOLEY, IV, pp. 536-537.
279
APPENDICE D
BRADDOCKS
Al giorno d'oggi, Braddocks una fattoria. Due terzi dell'edificio
primitivo, che era circondato da un magnifico parco di daini, sono stati
demoliti; ma l'ala destra della vecchia abitazione, la parte che ancora
rimane, contiene il nascondiglio descritto da John Gerard. Nella cappella
Nicholas Owen rimosse i mattoni del focolare e vi costru un falso camino.
L sotto, scrive Granville Squiers (Secret HidingPlaces, c. XXIII),
scav in profondit nel muro maestro. Il vano, che egli fece, raggiunge
l'ampia sala di soggiorno sottostante, e resta in alto e leggermente a lato
del camino di stile rinascimentale. Da questo locale era separato soltanto
da un graticcio ricoperto di intonaco e protetto da alcuni pannelli di assito.
L'ampia sala di soggiorno molto modificata e restaurata; ma il camino di
pietra c' ancora, sebbene sia stata rimossa la pesante sovrastruttura. La
cappella, continua lo Squiers, spoglia, ma in buone condizioni. Quando
lo vidi per la prima volta, l'arco di stile Tudor del camino era stato ostruito
da tanto tempo che il pi vecchio abitante non se ne poteva ricordare; e
quando vi praticammo un'apertura trovammo che il camino era ingombro
di generazioni e generazioni di nidi d'uccelli. Sotto di esso il focolare era
stato livellato con materiale solido. Impiegammo due o tre giorni per
riportarlo alla luce; ma finalmente le nostre fatiche furono ricompensate
perch potemmo osservare il nascondiglio, la cui muratura si presentava
cos recente come se Nicholas Owen l'avesse ultimato solo una settimana
prima... Osservando attentamente sotto il considerevole strato di
pulviscolo rimasto sul fondo della buca, scoprii alcune piccole tracce di
cenere di legno bruciato, che ritengo esser quella caduta sul malcapitato
Gerard durante l'ultima terribile notte di ricerche. Quando furono rimossi i
resti del falso focolare, il leggero strato di cenere deve esser rimasto
inosservato sul fondo; e poich non c' dubbio che questa storia sia rimasta
occulta per molto tempo dopo che il nascondiglio era stato di nuovo
murato, bisogna concludere che questa cenere autentica... Si ricorder
che Mrs. Wiseman porse un vasetto di gelatina di cotogne a Gerard,
proprio mentre questi stava per calarsi nel nascondiglio; ed interessante
notare come nel giardino ci sia ancora un vecchio albero di cotogne.
279
APPENDICE E
DIFESA DI PADRE SOUTHWELL
DEL RICORSO ALL'EQUIVOCO
Un resoconto contemporaneo della tesi sostenuta da Padre Southwell a
difesa dell'equivoco riprodotto da Janelle in Robert Southwell) pp. 81-82.
Il procuratore (sir Edward Coke)... accus in maniera particolare Mr.
Southwell di una dottrina quanto mai perversa ed esecrabile, affermando
che egli aveva insegnato ad una gentildonna che, qualora fosse stata
interrogata se Robert Southwell fosse stato in casa di suo padre, ella
avrebbe potuto negarlo dietro giuramento, con l'intenzione interna di non
riferirlo a loro. A dimostrazione di ci, introdussero proprio quella
gentildonna, che si chiamava Anne ed era figlia di Mr. Bellamy. Dopo aver
prestato giuramento, ella afferm che egli le aveva detto che, qualora le
avessero chiesto dietro giuramento se avesse o non avesse visto un prete,
ella lo avrebbe potuto tranquillamente negare, anche se lo aveva visto,
tenendo ben presente questo significato dell'espressione che, cio, ella non
l'aveva visto con l'intento di tradirlo.
Mr. Southwell rispose che quanto egli aveva detto, nel senso da lui inteso,
(se essi gli consentivano di spiegare il senso delle proprie parole) lo
avrebbe dimostrato conforme alla Parola di Dio ed alle leggi ecclesiastiche
e civili. Aggiunse che ci non rappresentava una semplice opinione
personale, ma rispondeva al pensiero dei Dottori e dei Padri della Chiesa
ed obbediva alla prassi ed al costume di tutte le epoche, in tutte le nazioni
cristiane. Sostenne, infine, che se essi non l'avessero ammesso, avrebbero
compromesso il governo sia politico che religioso di tutti gli Stati e lo
stesso segreto dell'uomo; come pure avrebbero reso impossibile l'esistenza
di questo e di qualsiasi altro Stato, la formazione di un qualsivoglia
governo ed il perseguimento di qualunque politica. Ma passando egli a
spiegare e a dimostrare quanto andava affermando, essi lo interrompevano
continuamente e seguitavano ad esecrare quella barbara dottrina, cercando
di persuadere il pubblico che essi (i gesuiti) insegnavano che fosse lecito
commettere uno spergiuro volontario. Al che egli cominci ad infervorarsi
e a condannare un cos orribile misfatto, dicendo al signor procuratore che
egli doveva ammettere la sua dottrina, "altrimenti io dimostrer che voi
non siete un suddito fedele, n un amico della regina". "Davvero?, ribatt il
signor procuratore, sentiamo un po'". Mr. Southwell cominci:
279
279
APPENDICE F
RELAZIONE DELL'INTERROGATORIO
DI PADRE GERARD SULL'EQUIVOCO
La presente relazione dell'interrogatorio di Padre Gerard sulla questione
dell'equivoco si trova tra i manoscritti di Petyt (38/f. 341) a Inner Temple.
Essa stata scritta e firmata il 13 maggio 1597, giorno dell'interrogatorio.
proprio il caso di riportarla per intero, perch essa testimonia della
straordinaria precisione mostrata da Padre Gerard in Narrative) scritta a
dieci anni di distanza dagli avvenimenti.
Si disse allora al gesuita John Gerard come durante il processo di
Southwell, il prete reo di alto tradimento, uno dei giudici avesse
domandato in pubblica seduta ad una testimone di dire dietro giuramento
se Southwell fosse mai stato in casa di Bellamy e come quella avesse
risposto che era stata persuasa da Southwell a giurare di non averlo visto in
casa di Bellamy, tenendo bene in mente il sottinteso che non l'aveva visto
con l'intento di rivelarlo ad essi, mentre in realt lo aveva visto diverse
volte in casa di Bellamy. E quando Southwell fu accusato di ci, egli lo
confess apertamente ma cerc di giustificarsi adducendo il passo di
Geremia secondo il quale l'uomo dovrebbe giurare in sudicio, justitia et
veritate. Ora quando fu chiesto a questo John Gerard quale fosse la sua
opinione riguardo alla suddetta tesi di Southwell, questi disse che era dello
stesso parere e prese a giustificarla ricorrendo all'esempio del Nostro
Signore Ges Cristo, il quale disse ai suoi discepoli che essi sarebbero
andati a Gerusalemme, ego autem non ascendam) intendendo serbare per
s il segreto della cosa. Egli aggiunse anche che il Nostro Salvatore disse
di non conoscere il giorno del giudizio, volendo mantenere il segreto per
s. E spieg che, essendo Egli il Figlio dell'Uomo, lo conosceva e non
poteva ignorare nulla. Aggiunse per che se un testimone viene interrogato
juridice su questioni temporali che non riguardino n la religione, n i
cattolici, non pu rispondere ricorrendo al suddetto equivoco. E siccome
questa opinione e la relativa difesa sembravano condannabili e blasfeme,
gli fu chiesto di porre per iscritto il suo parere per evitare che le sue parole
venissero fraintese. Ma egli rifiut, non perch quanto asseriva fosse falso,
ma perch non intendeva pubblicarlo.
279
APPENDICE G
LA PAGLIA DI PADRE GARNET
Foley (IV, pp. 129-131) riporta da uno scritto conservato nel British
Museum (Documenti riguardanti i gesuiti inglesi, Add. MSS. 21, 203, Plut.
CLII, F). A relation of the figure which appeareth in the ear of a straw in
the chall or husk thereof.
Dopo che Padre Henry Garnet, superiore della Compagnia di Ges in
Inghilterra, fu ucciso per ordine di Giacomo attualmente re di questo
regno, il terzo giorno di maggio dell'anno 1606, festa della Invenzione
della Croce, la sua testa apparve a vivi colori quasi che conservasse lo
stesso colorito e le stesse sembianze naturali che le erano proprie prima
che fosse spiccata. A quella vista tanto gli eretici quanto i cattolici furono
pervasi di stupore. La meraviglia aument quando la testa fu, secondo il
costume, gettata nell'acqua bollente e quando, infissa su una pertica, fu
esposta sul ponte di Londra senza subire alcuna alterazione. Perci ci fu,
per la durata di sei settimane, uno straordinario concorso di popolo. I
cittadini affluivano a centinaia per vedere lo spettacolo insolito e
meraviglioso offerto dalla testa di questo martire glorioso, il cui volto
continuava a mantenere inalterato il suo aspetto gentile e vitale, senza
acquistare quel colore cereo e bluastro che normalmente assumono le teste
quando vengono spiccate dal corpo. Allora i magistrati della citt ed i
membri del Consiglio, confusi dal miracolo ed indispettiti dal continuo
afflusso di popolo che accorreva ad ammirare quello spettacolo
inaspettato, diedero ordini affinch la testa fosse girata in maniera da
volgere il viso all'ins, per impedire alla gente la vista del volto, come fino
ad allora era avvenuto. In certi momenti gli astanti erano cos numerosi,
tanto sul ponte e negli spazi antistanti quanto sui balconi delle case e sulle
imbarcazioni del fiume, che diverse persone calcolarono di quattrocento o
cinquecento il numero dei presenti.
Quando il volto fu cos girato, esso apparve in maniera miracolosa sulla
spiga di grano che era macchiata del suo sangue e che era stata raccolta da
un uomo che aveva assistito al martirio. Questi si era recato sul luogo
dell'esecuzione col proposito di bagnare un fazzoletto o qualche altro
panno nel sangue del martire. A questo scopo era accorso tra i primi e si
era appressato al palco quanto pi gli era stato possibile. Quando i
carnefici cominciarono a squartare il corpo di questo martire glorioso, egli
279
finse di essere pressato dalla folla, che si accalcava per vedere, e si spinse
fin sotto il palco, dove bagn col sangue che scorreva dalle fessure
dell'assito il suo cappello, alcuni suoi indumenti ed un panno che aveva
apposta preparato. Mentre la folla si allontanava (dopo che il martire era
stato tagliato a pezzi) egli si fece largo tra la calca e si ferm sullo stesso
lato del palco dove il boia stava gettando le membra in un grande cesto sul
cui fondo giaceva una spiga di grano. Mentre il carnefice vi gettava le
membra, questa vol e gli cadde in seno. Egli la prese e la conserv,
perch vide che era macchiata di sangue. In seguito, la don ad una donna
cattolica che era moglie di un sarto londinese e che la ripose nel suo
reliquiario insieme ad altre reliquie, curvandola a forma di anello. Questa
donna la conserv devotamente finch un giorno, parlando di questo
martire, disse al suo interlocutore che ella conservava una spiga di grano
macchiata del suo sangue. Questi la preg di fargliela vedere ed ella gli
porse il reliquiario in cui era custodita. Egli lo apr e attraverso il vetro
scorse il volto di un uomo. Al che fu preso da stupore e lo fece osservare
alla donna. Tutto ci avvenne alla presenza di colui che per primo aveva
raccolto la spiga, cos queste tre persone videro distintamente il viso di un
uomo dall'aspetto glorioso. Tutto era proporzionato: barba, bocca, occhi,
fronte. Sulla testa poggiava una corona, sulla fronte splendevano una croce
ed una stella e, nella parte inferiore del volto, il mento era come quello di
un cherubino.
Questa cosa ammirabile fu mostrata ad altri amici, cos che la notizia si
sparse gradualmente per tutta la citt, specialmente quando il signore di
Northampton divulg il contenuto di un suo discorso pronunciato al
processo di Garnet contro il papa, i gesuiti e lo stesso martire. Ormai il
miracolo era divenuto di pubblica ragione, contandosi a centinaia le
persone che l'avevano visto. Molti, perci, dicevano ironicamente: "Una
paglia per il libro del signore di Northampton". A rendere pi noto il
prodigio cos mirabilmente operato da Dio, le cose si svolsero in maniera
tale che gli stessi eretici furono testimoni oculari di questa meraviglia.
Infatti sia nelle mani dell'ambasciatore di Spagna che in quelle di altri,
molti, finanche alcuni membri del Consiglio del re, la poterono ammirare.
In casa dell'ambasciatore di Spagna ci fu per molti giorni un tale concorso
di nobili e di gentiluomini, non solo cattolici ma anche scismatici ed
eretici, che non furono pi ammessi quelli che entravano continuamente
per rivedere lo spettacolo e se ne ripartivano meravigliati, confortati ed
edificati, essendo unanimemente convinti che si trattava di un fatto
soprannaturale. A maggiore confusione dei nemici della Chiesa Cattolica,
279
furono convocati diversi pittori per vedere se fosse possibile imitare con la
loro arte un volto simile, ma essi lo negarono. Visto da una parte, il viso
appare piccolo; visto dall'altra oppure da lontano, diventa molto pi
grande, pur conservando sempre la stessa perfezione. Esso opera sulle
spettatore onesto quello stesso effetto che il sole produce in colui che fissa
gli occhi sul suo splendore. Tuttavia la spiga conserva il suo colore
naturale. Soltanto quella parte in cui si trova il volto appare pi chiara,
mentre questo appare come inciso nella spiga sulle glume in cui si
formato il grano, sebbene tutta l'immagine sia disegnata dal sangue. N
l'arte, n la lingua, n la penna valgono ad esprimere la cosa cos come si
presenta nella realt.
Gli eretici, specialmente i vescovi ed i pastori, attribuiscono quest'opera di
Dio a stregoneria, a qualche liquido speciale oppure a qualche segreta
invenzione del genere. Ben sapendo come la notizia di tale portento si sia
diffusa per tutto il regno, allo scopo di distruggere o, almeno, di
minimizzare il valore del miracolo, essi hanno fatto circolare numerose
imitazioni, che per non reggono il confronto con l'immagine originale. Lo
stesso vescovo di Canterbury si messo all'opera insieme ad alcuni pittori
coll'intento di realizzare un'imitazione. Ma coloro che hanno visto
l'originale si sono rifiutati, giacch sanno che impossibile riprodurla con
le semplici risorse della loro arte.
Quindi lo scrittore procede a descrivere l'episodio riguardante Padre
Oldcorne che John Gerard riferisce nel c. 23.
Sono avvenuti anche altri prodigi mediante i quali sembr che Dio
volesse manifestare la gloria di questo grande santo e del suo compagno,
Padre Edward Oldcorne. Anche questo sacerdote era membro della
Compagnia di Ges; fu condannato a morte quasi contemporaneamente
all'altro e fu ucciso a Worcester ai confini del Galles. Davanti alla casa
nella quale essi furono catturati si form una corona di erba alta un piede e
mezzo e simile alla giunchiglia marina. Tale corona aveva un disegno
perfetto ed era di un colore verde intenso. Essa costituiva la meraviglia di
quanti andavano a vederla, tanto pi che le bestie che vi pascolavano
accanto non toccavano mai l'erba da cui era formata. Anche quando furono
gettati nel fuoco gli intestini di Padre Oldcorne e quelli di altre due
persone uccise con lui, le fiamme riarsero per quattordici giorni,
alimentando lo stupore della gente che in gran numero affluiva ad
ammirare lo strano fenomeno. Neanche la pioggia che qualche volta cadde
abbondantemente sul posto riusc ad estinguere le fiamme. Il fuoco
continu ad ardere con la stessa intensit del primo giorno e della prima
279
279
APPENDICE H
VITA DI PADRE GERARD
DOPO LA SUA FUGA DALL'INGHILTERRA
Padre Gerard pass in Belgio il 3 maggio 1606 in compagnia degli
ambasciatori di Spagna e di Fiandra. Dopo essersi fermato per sei
settimane a St. Omers, prosegu per Tivoli, ove trascorse un periodo di
riposo. Nei primi mesi del 1607 fu nominato penitenziere inglese a S.
Pietro e, due anni dopo, fu inviato nelle Fiandre per aiutare nella loro
formazione i novizi del noviziato inglese stabilito a Lovanio. Nel 1614 fu
aperto a Liegi uno studentato di filosofia e di teologia e Padre Gerard ne fu
il primo rettore. Egli lo costru dalle fondamenta in stile elegante grazie
alle elemosine raccolte in tutte le parti. (Nathaniel Southwell, Catalogus
Primorum Patrum, p. 32). Nel 1622 torn a visitare Roma per ottenere
l'appoggio papale per il nuovo istituto di religiose fondato da Mary Ward.
Al suo ritorno in Belgio, fu nominato rettore della casa dei gesuiti inglesi a
Ghent, dove i sacerdoti novelli fecero il loro terzo anno di prova sotto la
sua direzione. Dal 1627 al 1637, gli ultimi dieci anni della sua vita, fu
confessore al Collegio Inglese di Roma. Ivi mor all'et di settantatr anni,
il 27 luglio 1637.
279
APPENDICE I
DESCRIZIONI CONTEMPORANEE
DI PADRE GERARD
Vi sono tre descrizioni contemporanee dell'aspetto di J. G. La prima
quella di Topcliffe che fu redatta qualche tempo dopo la fuga di J. G. dalla
Torre:
John Gerard, gesuita, di circa trent'anni e di buona statura. alquanto
pi alto di Tho Layton ed eretto nel passo e nel portamento; il suo
sguardo ed i suoi occhi sono piuttosto penetranti; i suoi capelli sono ricci e
nerastri per natura, mentre la sua barba alquanto rada. A mio parere, il
naso piuttosto largo e rivolto all'ins e le labbra sono carnose e sporgenti,
specie quello superiore che rivolto verso il naso. curioso durante il
discorso, se non ha mutato abitudine: quando parla gestisce e sorride
continuamente, il suo discorso esitante e la pronuncia blesa (1).
La seconda fu indirizzata dalla spia William Byrd a Robert Cecil, il 27
agosto 1601. L'identificazione di Gerard pu riuscire pi facile se si tiene
presente questa descrizione di lui e del suo abito. di alta statura e di alte
spalle, specialmente quando indossa la cappa. Ha capelli neri e carnagione
bruna, naso aquilino e fronte ampia. Veste generalmente in maniera
costosa e adatta alla difesa, in pelle scamosciata trapunta di ricami d'oro e
d'argento. Indossa farsetto di raso, calze di velluto di tutti i colori con
ricami corrispondenti, e porta spade e daghe dorate o argentate (2).
La terza fu posta in circolazione al tempo della congiura delle polveri:
John Gerard, alias Brooke, di alta statura ed ben proporzionato. La
sua carnagione bruna o nerastra, il viso ampio, gli zigomi sono
sporgenti, ma sotto di essi le guance sono alquanto infossate. Normalmente
ha capelli lunghi, a meno che adesso non se li sia tagliati; la sua barba
ben rasata, tuttavia porta piccoli baffi ed un pizzetto sotto il labbro
inferiore. intorno ai quarant'anni (3).
___________________________________________________________
NOTE ALLAPPENDICE I
1 S.P.D., Vol. CLXV, n. 21.
2 Hat. Cal., XI, p. 365.
3 P.R.O., Proclamation Book, p. 121.
279
279