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alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Ignazio Corrao (EFDD) 29 AGOSTO 2014
Oggetto: A.I.A. Italcementi (Isola delle Femmine): possibile violazione della direttiva 96/61/CE (e
successive modifiche e integrazioni)
Il 27 agosto 2014 stata inviata al Commissario Potonik una lettera dai membri della deputazione
regionale, nazionale ed europea del Movimento 5 Stelle (M5S) sulla possibile violazione del diritto
europeo, da parte della Regione Sicilia, per quanto riguarda l'attuazione della normativa europea
relativa all'Autorizzazione Integrata Ambientale (impianto Italcementi dell'Isola delle Femmine).
Emerge che per sei anni, dal momento del rilascio dell'A.I.A. con decreto del responsabile del
servizio (D.R.S.) 693/2008 ad oggi, non sono state rispettate le prescrizioni previste dall'A.I.A.
relativamente al monitoraggio della qualit dell'aria che prevedevano l'installazione di due
centraline. Ad oggi emerge una chiara responsabilit per la mancata installazione delle centraline da
parte dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente (ARTA), il quale non ha convocato il tavolo
tecnico finalizzato a individuare le tipologie e i luoghi per l'installazione delle stesse. Inoltre, alla
lettura dei diversi verbali ispettivi dell'Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA), l'ARTA
non intervenuta omettendo atti di competenza previsti dalla normativa italiana in attuazione
dell'articolo 14 della direttiva 96/61/CE e non ha ottemperato all'obbligo di diffida per mancato
rispetto delle prescrizioni previste dall'A.I.A.
Alla luce di quanto descritto si chiede alla Commissione europea di verificare se vi , in linea di
principio, una violazione della direttiva 96/61/CE.
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2014006436+0+DOC+XML+V0//IT&language=it
Risposta di Janez Potonik a nome della Commissione
Risposta(e)
L'art. 8 della direttiva (UE) 2010/75(1) sulle emissioni industriali prevede l'obbligo per gli
Stati membri di adottare le misure necessarie per garantire il rispetto delle condizioni di
autorizzazione.
Sulla base delle informazioni disponibili risulta che il gestore dell'impianto abbia presentato
nel 2014 una domanda di rinnovo dell'autorizzazione IPPC. Nella sua richiesta il gestore ha
espressamente dichiarato che l'impianto funziona nel completo rispetto delle disposizioni
della (precedente) autorizzazione IPPC. Nel contesto della procedura di rinnovo
dell'autorizzazione IPPC, l'autorit competente ha la possibilit di verificare la conformit
del gestore alla legislazione dell'UE e, in caso di non conformit, pu rifiutare il rinnovo
della suddetta autorizzazione.
(1)
GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17. Questa direttiva ha abrogato la direttiva
2008/1/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento (che a sua volta
abrogava la direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate
dell'inquinamento)
http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=E-2014006436&language=IT#def1