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Comune di Cecina

(Provincia di Livorno)

La partita persa dai Comuni sulle imposte locali girate allo Stato.

Caro Matteo,
il 16 dicembre sar il giorno di scadenza del saldo Imu e Tasi 2014, molte famiglie
ed imprese italiane saranno chiamate nuovamente a pagare importi rilevanti e per molte di esse si
tratta di un vero e proprio dramma.
La situazione economica ed il tasso di disoccupazione non permettono ai pi di poter mettere da
parte gli importi dovuti per una tassa sempre pi odiata perch gravante su un bene, labitazione
cos come il capannone per le imprese, che negli ultimi anni ha subito un drastico cambiamento di
valore e di prospettiva economica.
Fino a 7/8 anni fa avere una casa era una vera fortuna, un investimento sicuro che si rivalutava nel
tempo e che poteva esser messo a frutto tramite laffitto e questo permetteva tranquillamente di
pagare le imposte dovute.
Oggi avere una casa a disposizione diventato un onere, con i prezzi che scendono
vertiginosamente, gli affitti sempre pi bassi ed a rischio insolvenza, e con tasse sempre pi
gravose.
Ereditare unabitazione oggi un peso e non pi una fortuna, sulle seconde case a disposizione
gravano infatti aliquote al massimo sia per Tasi-Imu che Tari.
I Comuni dal canto loro sono diventati degli esattori dello Stato: la cosiddetta Imposta Comunale
sugli Immobili (IMU) viene in realt in gran parte girata allo Stato e di fronte a pagamenti sempre
maggiori da parte dei cittadini, le entrate contabilizzate a bilancio dagli enti locali sono sempre
minori.
Per fare due numeri nel Comune di Cecina la tassazione sulla casa triplicata dal 2009 al 2014
(unico anno di flessione), mentre gli importi a bilancio del Comune sono diminuiti sensibilmente, in
cifre si parla di circa 500.000.
Lo Stato nel 2009 elargiva al Comune contributi finalizzati ad alleggerire la pressione fiscale locale
per 5.620.000, mentre nel 2014 sar il Comune a pagare allo Stato 2.654.000 di risorse proprie
per partecipare in quota parte al rispetto del patto di stabilit nazionale, quindi con un deflusso netto
di fondi dal territorio di circa 8.274.000 allanno!

Una enormit per un Comune di 28.000 abitanti in cui, quale ulteriore aggravante, le entrate da
oneri di urbanizzazione sono pressoch crollate e ridotte ad 1/3 rispetto a quelle del 2009 a causa
della tremenda crisi del comparto edile.
Per il prossimo anno sono previsti ulteriori tagli agli enti locali per 1,2 miliardi di euro, il che
comporta presumibilmente per il nostro Comune un ulteriore drenaggio di risorse per

500.000 che si va a sommare ai precedenti.


Il Comune di Livorno, in vista di tali provvedimenti, ha previsto per il 2015 di alzare praticamente
al massimo la tassazione Imu-Tasi e laddizionale Irpef e di tagliare sensibilmente i servizi tra i
quali in particolare quelli del sociale.
Una vera catastrofe per molte famiglie in grande difficolt la cui sopravvivenza basata sugli aiuti e
servizi erogati dal Comune.
Si spera che la nuova local tax, prevista nella bozza della Legge di stabilit 2015 e che unificher
tutte le imposte comunali tranne la Tari, non vada a gravare ancor pi sui conti di famiglie ed
imprese, dilaniate da una crisi senza fine.
Credo che in queste condizioni economiche sia molto pericoloso voler a tutti i costi rispettare il
parametro del 3% relativo al rapporto deficit/Pil imposto dai trattati europei e che comporta a
cascata per gli enti locali un forte freno agli investimenti per il cosiddetto rispetto del patto di
stabilit: uningente quantit di risorse in cassa, oltre 10 milioni di euro per il nostro Comune, che
non possono essere utilizzate per scopi produttivi e per dare lavoro alle imprese che assumono.
Un Comune virtuoso con un indebitamento pari a zero come il nostro non pu sottostare alle stesse
regole ferree di Comuni che sono stati per anni spendaccioni: lammontare massimo per molte
tipologie di spese oggi rappresentato da un importo pari al 20% di quello che veniva speso nel
2009 (100 di spesa del 2009 diventano oggi 20!), ma per chi era gi virtuoso negli anni passati
questo meccanismo comporta oggi situazioni paradossali come ad esempio, nel nostro Comune, il
pericolo di azzeramento del parco macchine, anche quelle utilizzate dagli uffici tecnici e dai messi
comunali.
La certezza che non qui che bisogna continuare a tagliare, ma laddove i privilegi non sono
ancora stati toccati, penso ai vari vitalizi e stipendi faraonici e alle regioni e ai ministeri dove ci
sono ancora ampi margini per la spending rewiew.
Caro Matteo, spero tu voglia porre unattenzione particolare alle precarie condizioni delle finanze
delle famiglie, delle imprese e dei Comuni che come il nostro non possono continuare ancora a
lungo a chiedere sempre pi risorse ai propri cittadini con il rischio di dover tagliare allo stesso
tempo servizi per loro essenziali.
Un saluto e buon lavoro.

Federico Cartei
Assessore al Bilancio del Comune di Cecina

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