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EROTISMO COMPASSIONE CREATO
ottobre 2009 – di Etain Addey
Donne che furono rivoltate formaggio, come se quel latte fosse la soma dei
dieci volte dal parto Vedici, lavorare la pasta per la crescia come se ogni
chicco di grano le fosse familiare, come se potesse
sulle isole solitarie lavate dal vento sfamare ogni creatura del mondo con quello che
guidano il cerchio di danzatori obon usciva dalle sue mani. Nonostante l’età, aveva nella
attraverso una notte di plenilunio d’agosto sua persona un ardore conturbante. Aveva fatto
undici figli, “tutti boni”, ma dava a me l’impressione
la ragazza più piccola per ultima; di fare ancora, nel suo quotidiano, l’amore con ogni
cosa.
Donne che sono sveglie dall’altra nottata
per pulire e squamare i pesci volanti Al-Kindi affermava che ogni sostanza, celeste o
sublunare, emette raggi in ogni direzione, di modo
cantano dell’amore che, in virtù di queste radiazioni e della loro
propagazione, non sarebbe avventato sostenere che
ancora e ancora ogni cosa sia in ogni altra, e che ogni parte del cosmo
cantano dell’amore sia legato empaticamente a tutte le altre. Quella
mezzadra che mungeva, che mieteva, che partoriva,
Snyder, Love, Suwa-no-se Island che faceva partorire, che macinava e tritava, che
raccoglieva e seminava, che uccideva, che cuoceva e
conservava, che lavava il morto, che accarezzava e
incoraggiava, era nella condizione ideale per
penetrare, no, per incarnare l’erotismo del mondo.
“La conoscenza integra ed esauriente di una pur
minima cosa rivela, come dentro uno specchio,
l’universale essenza del cosmo”: Lucia nella sua
posizione sociale apparentemente umile, con il suo
maneggiare il poco o niente di questo mondo,
sembrava maestosamente piena di quella essenza
cosmica.
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Perché lo dovrei avere io e non il cammello? Vita e poi l’Intelletto, che è composto di Kronos,
Ora che ci penso, e gli aceri? Rhea e Zeus.
E l’iris azzurro?
E i sassolini, sparsi solitari alla luce della luna? Zeus è il demiurgo, il creatore dell’universo
E le rose e i limoni, e le loro foglie scintillanti? manifesto. Man mano che si dispiega l’universo, le
E l’erba? profondità ineffabili dell’Uno si manifestano in modo
Lucia falciava l’erba come se quella avesse un’anima sempre più chiaro, come descrive la tradizione orfica.
e non posso evitare di pensare che il suo largo Zeus chiede all’Oracolo della Notte: “Come posso
sorriso, il suo tocco elettrico, il suo invisibile planare creare una cosa che contiene molte cose?” E la Notte
sulla valle con occhio di falco, così che nessuna noce, risponde che deve ingoiare Eros Protogonos, il Dio
che governa il Tutto quando è ancora Essere puro e
indiviso. Zeus quindi crea l’universo manifesto
attraverso il potere di Eros. Il legame maestoso e
perfetto con cui Zeus avvolge il cosmo è quello che
gli oracoli chiamano il legame dell’amore, gravido di
fuoco.
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Paul Haeberlin, Aloys Wenzel, Charles Hartshorne e inestricabilmente l’uno all’altro in un contesto
i biologi Pierre Teilhard de Chardin, C.H. concreto di avvenimenti. All’interno di un
Waddington, Sewall Wright e W.E. Agar. avvenimento “soggettività e oggettività si avvolgono
a vicenda”. Whitehead aveva un forte senso del
continuum Uomo-Natura.
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E qui abbiamo la fonte di percezione più diretta credere in questa creazione dal nulla contraddice i
possibile: ognuno di noi percepisce se stesso come principi della scienza e che lo scienziato farebbe
un’entità psichica ma vede gli altri come corpi. Da meglio a concludere che “una vita interiore era già
questa esperienza primordiale, per analogia, ci pare presente in germe (keimhaft) negli elementi e poi si è
credibile che l’intero mondo di fenomeni è un velo sviluppata in forme superiori.”
che nasconde ai nostri occhi la vera natura interiore
del mondo fisico. Così come nessuno di noi desidera Chi vive tra animali e piante, come la mamma di una
essere trattato come un corpo solo, anche il mondo mia amica, che diceva “Tutte le piante si chiamano”,
“altro” desidera essere conosciuto come soggetto e trova facile, credo, attribuire coscienza al mondo
non come oggetto. Così Fechner vedeva la coscienza animale e vegetale. Forse è più difficile attribuirla al
come una caratteristica di tutto quello che esiste, mondo inorganico. La roccia che vita interiore può
anche degli atomi che sono solo gli elementi più avere?
semplici in una gerarchia che conduce a Dio, che egli Ero seduta, l’anno scorso, nel buio della notte,
considerava l’anima dell’universo. Ogni vero cinquecento metri sotto il cratere del vulcano di
incontro tra parti del mondo è un incontro di soggetti, Stromboli, a sentire nel corpo il ruggito delle
ogni vero incontro è com-passione, e se deve eruzioni, cercando di resistere all’istinto di fuggire
produrre mondo, se deve creare, è un incontro ogni volta che si innalzavano le fiamme e si riversava
erotico. il magma incandescente verso il mare. Per la prima
volta capii che viviamo su una palla di fuoco, non su
Fechner era convinto che qualunque ipotesi che ci una roccia fredda! Non potevo evitare la sensazione
rende felici, anche se impossibile da provare che quel fuoco avesse un impeto gioioso.
positivamente, se non contraddice la scienza, è da
abbracciare. Disse che la sua visione della realtà era
la spiegazione più bella, più chiara e più naturale dei
fatti dell’universo. Schiller aggiunge che questa
visione “rende l’operare delle cose più
comprensibile” e ci mette in grado di “agire con
successo”. Agar, un seguace di Whitehead disse:
“porta ad un quadro del mondo più coerente e
soddisfacente di qualsiasi alternativa”, e questo
soprattutto perché questa linea di pensiero, a
differenza della visione convenzionale odierna, “non
accetta l’idea paradossale che il fattore mentale...fece
la sua comparsa dal nulla in una certa data nella
storia del mondo.” In seguito mi è capitato di leggere le parole di
Maurice Krafft, a proposito della sua prima visita a
Difatti, oggi regna l’idea che la coscienza è una Stromboli, all’età di sette anni: “L’odore penetrante
“proprietà emergente”, che appare solo con la di zolfo, il fragore delle esplosioni di quel vulcano,
comparsa sulla terra di un organismo abbastanza perennemente e quasi gioiosamente attivo, mi si
complesso. Questa idea sostiene una visione scolpirono nella mente e nel cuore. Fin da quel
antropocentrica del mondo e credo che la sua momento non ebbi alcun dubbio: da grande avrei
accettazione derivi soprattutto dall’inurbamento fatto il geologo.” Quell’esaltazione di Maurice
massiccio della popolazione occidentale negli ultimi ognuno di noi l’ha vissuto, davanti a una cascata
secoli. La risposta viene da Zeno lo Stoico, citato da d’acqua fragorosa, in cima a una montagna battuta
Cicerone, che disse: “Niente che è in sé privo di vita dal vento, o sul mare in tempesta. L’energia della
e ragione può generare un essere che possiede vita e terra trova una risposta forte nella nostra anima,
ragione; ma il mondo genera esseri con vita e anche quando, invece del mondo “vivente”, si tratta
ragione; il mondo stesso quindi non è privo di vita e di fuoco, roccia, aria, acqua. Ma la terra ha una vita
di ragione.” interiore?
Anche Paulsen (1846-1908) ai nostri tempi chiede: Risponde Royce, che credeva che la differenza nella
“Come ha avuto origine la vita dell’anima?” Nota che coscienza dei corpi inorganici fosse solo una
la biologia moderna crede che la vita organica derivi questione di velocità. Diceva che la natura “fluida”
dalla vita inorganica. “La prima sensazione nella della vita interiore dei sistemi inorganici viene
prima particella protoplasmica è allora qualche cosa ignorata per via della sua “vastissima lentezza”, che
di assolutamente nuovo, qualcosa che prima non però non significa che sia “un tipo di coscienza
esisteva in nessuna forma, di cui in precedenza non inferiore”. Gli sciamani nativi americani spesso
c’era nessuna traccia?” Paulsen suggerisce che parlavano di pietre sacre che viaggiavano per
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compiere certe missioni e mi ricordo la descrizione di Il sole è definitivamente tramontato. Io rimango a
Brave Buffalo, un Teton Sioux, di alcune pietre pensare con meraviglia all’idea della mia giovane
rotonde: “Queste pietre sono rotonde, come il sole e persona che girava la facoltà di filosofia senza sapere
la luna, e sappiamo che tutte le cose rotonde sono che in quel momento, per me di grande confusione,
parenti. Le cose che sono simili di natura diventano c’erano persone nascoste in piccoli laboratori sparsi
simili di aspetto e queste pietre sono state là molto nel mondo, con questa visione grandiosa, che
tempo a guardare il sole.” Brave Buffalo disse che parlavano solo fra di loro, che qualche volta persero
aveva sognato la pietra poco prima di trovarla e nel perdevano l’occasione di scambiare le loro idee
sogno questa gli aveva detto che per onorare lo filosofiche, come nel 1926, quando Agar e Wright si
spirito creatore del mondo Wakan’tanka, è necessario incontrarono a Chicago e parlarono di genetica senza
onorare il suo creato nella natura, e che la pietra lo scoprire l’identità della loro visione filosofica. Non
avrebbe aiutato a guarire i malati. Teneva la pietra mi pare una coincidenza che questi ultimi quattro
avvolta in piumini d’aquila dentro una stoffa rossa. pensatori erano tutti biologi e quindi a contatto con la
“C’è qualcosa fra l’aquila e la pietra, perché quando vita fisica.
la pietra è dentro i piumini, non può scappare”; ma
qualche volta Brave Buffalo mandava la pietra a Io ho dovuto aspettare Lucia e la mia esperienza
osservare cose distanti. Il canto dei Teton Sioux per diretta; forse è stato meglio così.
le pietre si intitolava “May you behold a Sacred
Stone Nation” (Possiate vedere la nazione sacra delle In questo momento la visione del mondo come un
pietre). essere dotato di interiorità sta godendo di un
risveglio. Sono usciti alcuni libri importanti sul
L’asino Teseo si è avvicinato a me e sta in piedi con panpsichismo, di Skrbina nel 2005, di Strawson nel
il muso quasi appoggiato alla mia spalla. Il sole sta 2006 e quest’anno esce un altro libro di Skrbina,
declinando e siamo in quel momento della sera Mind that Abides.
quando la natura conduce alla riflessione e gli asini
hanno una propensione apparente per lunghe C’è poi l’ecofilosofa australiana Freya Mathews,
riflessioni. Le file di formiche che prima si autrice di For Love of Matter (Suny Press 2003) che
industriavano a portare via i semi dell’acero verso il riconosce alle filosofie non occidentali quali il
loro nido si stanno diradando. Dovrei alzarmi e Taoismo e la cultura degli indigeni australiani il suo
andare a fare la cena. Leggo le ultime biografie di debito principale. Mathews vede l’universo come
due genetisti che condividevano una visione del una specie di “sé cosmico”, autogenerativo,
mondo intriso di coscienza. autorealizzante e autoreferenziale. Il campo
primario, dal suo punto di vista manifestato come
Sewall Wright (1889 -1988) era un biologo entità e luoghi specifici, è la dimensione soggettiva,
americano; credeva che la nascita della coscienza non in cui esiste un nesso di comunicazioni condivise tra
fosse dovuta ad una misteriosa proprietà della l’Uno e la moltitudine, e tra le parti del mondo nella
complessità crescente ma che era una proprietà realtà fisica.
inerente anche alle particelle più elementari. Il suo
amico Charles Harthorne (1897 – 2000) era un Mathews giustifica il suo progetto come una ricerca,
assistente di Whitehead ed era evidentemente un non tanto della verità, ma di una metafisica in cui
genio, avendo conseguito in gioventù ben tre lauree viene affermata e nutrita la capacità umana di
in quattro anni a Harvard. Quello che è notevole di innamorarsi non solo di un individuo umano ma del
questi due amici è la loro longevità: Wright è morto a mondo fisico stesso. E’ nel nome dell’amore per la
98 anni e Hartshorne a 103 anni. Questo l’avevo realtà materiale ultra-umana che ci supporta e ci
notato anche nel caso del filosofo americano di avvolge e di cui come esseri incorporati facciamo
questo filone, Frank Emersole, zoologo, ornitologo e parte, che Mathews ci invita ad abbracciare la visione
poeta, insegnante in Oregon e morto a 90 anni, e panpsichista.
Charles Birch, biologo, teologo e Professore
Emeritus all’Università di Sydney, che ha appena E quando l’abbracciamo, troviamo che il nostro
pubblicato Biology and the Ridde of Life all’età di 89 atteggiamento cambia: non più una oggettivizzante
anni, e che dice: “Tutti gli esseri viventi sono soggetti ricerca della verità ma una serie di incontri erotici,
– e questo vale fino agli elettroni e protoni…questo è che implicano la conoscenza carnale, la compassione,
un universo senziente.” un’apertura verso l’altro piena di sorprese e rischi.
“L’obiettivo non è quello di fare teorie sul mondo ma
Forse aveva ragione Fechner nel dire che questa è di rapportarsi ad esso e di godere di quel rapporto.
una visione che rende felici: certo che i suoi fautori Per questo ci servono…poesia e canto.”
sembrano godere di una lunga vita.
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Si mira ad un atteggiamento di devozione verso il
mondo, che Mathews spera sarà l’inizio di un
profondo ripensamento della tradizione occidentale in Bibliografia
una prospettiva ecocentrica. Ha osservato che i primi Mary Oliver, Wild Geese, Bloodaxe Books, Tarset 2004
passi di questo cambiamento sono stati fatti in due Al-Kindi, De Radiis, Teorica delle arti magiche, Mimesis,
paesi, la Norvegia di Arne Ness e l’Australia di Val e Milano1994
Snyder Gary, L’Isola della Tartaruga, Stampa Alternativa,
Richard Routley negli anni settanta, luoghi dove la
Viterbo 2004
presenza del non umano è ancora palpabile. Plotino IV. 7 (2), chs.2-8iii, 14)/ III,2 (47), Ch.12, 1.4)
Encyclopedia of Philosophy, ED. Donald Borchert,
“La terra è un essere…un’unità intera in forma e Thompson Gale, USA 2006
sostanza, in scopo ed effetto, e autosufficiente nella A.N.Whitehead, Process and Reality, Cambridge, 1929
sua individualità”, (Fechner). “Ogni cosa è piena A.N.Whitehead, “Nature Alive” Lecture 8 of Modes of
degli Dei”, (Thales). “Il mondo è un Dio benedetto”, Thought, MacMillan, New York 1938
(Platone). “Dobbiamo accantonare i beni del mondo Bureau of American Ethnology, Teton Sioux Music, 1918
per cercare l’unione che la mente ha con l’intera E.A. Wallis Budge, The Gods of the Egyptians, Chatto &
Natura”, (Spinoza). “L’intero creato costituisce una Windus, London 1904.
simbolica riflessione di Dio”, (Pico della Mirandola, F.C.S.Schiller Studies in Humanism, MacMillan, 1907.
Agar, W.E., The theory of the Living Organism,
che doveva anche stare attento alle parole per evitare
Melbourne University Press, 1943
l’attenzione della Chiesa!). Questi sono gridi che Cicero On the Nature of the Gods, BkII, Sec.VIII citando
cercavano di rammentare all’uomo civilizzato il suo Zeno.
gioioso far parte di un creato vivo, delizioso, estatico, Royce, The World and the Individual, 1899,1900
erotico, compassionevole. Paulsen, Introduction to Philosophy, 1899
Freya Mathews, For Love of Matter: a contemporary
Lucia è vissuta 93 anni, suo marito, Gervaso, 101. Panpsychism, SUNY Press, Albany 2003
Skrbina David Panpsychism in the West, Cambridge, MA,
Semplicemente vivi MIT Press, 2005
entrambi, io Strawson, Galen, Consciousnmess and its place in Nature,
Anthony Freeman, 2006
e il papavero.
Skrbina David, Mind that Abides, John Benjamins, 2009
Issa
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Ho visto anche delle vongole felici…
Compassione, ecologia profonda e buona tavola eco-pacifista.
di Stefano Panzarasa
Una mattina al mare, passeggio su una bella spiaggia Ecologia profonda – Per il buddismo la compassione
riscaldata dal sole di fine settembre, non c’è nessuno è una idea fondamentale ed è legata alla saggezza, ma
fin dove posso vedere, le onde si infrangono sulla quale saggezza? La storia del pianeta, le varie civiltà
battigia, l’aria è pulita e ricca di salsedine trasportata che si sono succedute durante i millenni dal
dal vento. L’unico segno della presenza umana sono Paleoliticosuperiore fino ai nostri giorni (matriarcali,
le orme che i miei piedi lasciano sulla sabbia… patriarcali) e il rapporto (ultimamente molto
A un certo istante comincio a sentire delle vocine negativo) che gli umani hanno avuto con il pianeta, ci
arrivare dalla sabbia bagnata dall’acqua, come un insegnano che la vera saggezza è quella ecologica.
piccolo coro: “Grazie, grazie, grazie!” Non mi In un interessante articolo apparso sul n. 35 della
sembra vero ma poi capisco che questi ringraziamenti rivista Lato Selvatico, il poeta americano Gary
sono rivolti proprio a me e ne sono veramente Snyder dice chiaramente che non si può salvare un
contento…. animale o una specie se non si opera per salvare la
Ieri al campeggio mi sono fatto insegnare da bioregione in cui essa vive. Questo è quello che
Mariagrazia il suo piatto vegan più caratteristico, gli insegna l’ecologia profonda. Così se non si risolve il
“Spaghetti alle vongole felici”, dove però in questo problema della pesca dissennata nel Mare Adriatico
famoso piatto della nostra tradizione culinaria- non rimarrà in vita più nessuna vongola! (E già
marina, le vongole sono state sostituite dai pistacchi. moltissime ne arrivano dalla Spagna…).
Il piatto è veramente gustoso e non fa proprio La voglia di mangiare troppe vongole (e i pesci) ma
rimpiangere l’originale, i pistacchi cotti col soffritto specialmente troppa carne (la “cultura della bistecca”
sono anche divertenti da sgusciare, e le vongole? come ricorda Jeremy Rifkin nel suo bel libro
… Le vongole sono rimaste a vivere felici nella Ecocidio) sta causando dei guasti probabilmente
sabbia! irreversibili sul pianeta (desertificazione di mari e
regioni intere e miseria per le popolazioni locali),
insieme ad una immensa sofferenza degli animali
(allevamenti intensivi) e anche degli umani stessi
(malattie cardiocircovascolari e tumori in
grandissimo aumento).
Gary Snyder ci ricorda ancora il primo precetto
buddista: “Non causare male non necessario”. Ecco
che quindi è chiaro che per i popoli occidentali, ricchi
e pieni di risorse, sarebbe veramente “da ammirare”
cercare di cibarsi il più possibile di verdure e cereali
e rispettare di più gli animali (esseri viventi più
deboli e indifesi), altrimenti si va verso “una forma
lussuriosa dello spreco” che il pianeta non si può più
permettere…
Ovviamente, quello che vale per i popoli occidentali
Alla faccia delle barche da pesca “turbosoffianti” che non può valere per le popolazioni del terzo mondo e
devastano i fondali marini sabbiosi anche sottocosta tribali, la cui economia alimentare è ancora troppo
aspirando tutto quello che trovano per tenersi poi solo legata alla caccia e alla pesca e poi il primo precetto
le vongole e così distruggendo ogni forma di vita buddista non è neanche un ordine imperativo per
subacquea e creando un vero e proprio deserto nessuno, c’è ancora per fortuna chi almeno alleva gli
sottomarino come sta accadendo da noi animali con grande cura e amore, è solo un invito alla
principalmente nel Mare Adriatico… riflessione che la saggezza ecologica può alla fine
Compassione – La parola deriva dal latino “patire”, trasformare in una pratica quotidiana di mangiare
ma infine dal greco “sympátheia”, “comunità del meno carne o addirittura rinunciarci.
dolore”, definisce un moto dell’anima che ci fa Buona tavola eco-pacifista – A tavola ogni giorno
sentire dispiaciuti dei mali altrui, quasi fossimo noi a ciascuno di noi può fare qualcosa per il pianeta e per
soffrirli. Nella visione olistica del buddismo la lenire la sofferenza di tanti animali maltrattati per un
compassione è anche il desiderio del bene nei bisogno troppo imposto dalla “cultura della bistecca”
confronti di ogni essere vivente nell’idea che tutto sia (cioè dalle multinazionali alimentari). La cucina
connesso. Dunque si può affermare che non vi può vegetariana e vegana presenta un’infinità di piatti
essere saggezza senza compassione, né, ovviamente, veramente gustosi (e anche saggi e divertenti da
vera compassione senza saggezza. realizzare come gli spaghetti alle vongole felici…).
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La compassione a tavola! Mangiare rendendo
omaggio alla sacralità della vita e del pianeta, una Proviamo ad immaginare come vorremmo il mondo e
pratica quotidiana del “Great Work” (il Grande magari proviamo ad immaginare una società equa,
Lavoro), la bellissima visione del compianto basata sui valori della pace, della solidarietà, della
ecoteologo e bioregionalista Padre Thomas Berry compassione, dell’uguaglianza, senza la guerra, lo
dove ciascuno di noi dovrebbe sforzarsi di fare ogni sfruttamento della natura, ecc. Bellissimo no? Chi di
giorno qualcosa per arrivare ad una nuova era di noi non vorrebbe viverci?
saggezza ecologica che lui ha chiamato l’”Era Però c’è una regola particolare del gioco che lo rende
Ecozoica”. veramente interessante, eccola: solo, ma solo alla fine
La natura selvatica ci insegna che nessuna specie fa del gioco, ciascun giocatore potrà sapere chi sarà, che
del male ad un’altra per il solo piacere o la vita condurrà, in questa nuova società. Saprà quindi
consapevolezza di farlo, solo l’uomo è capace di ciò se sarà un uomo o una donna, bianco o nero, ricco o
e fin’ora quella che molti pensano sia una evoluzione povero, intelligente o stupido, credente o ateo,
culturale sempre in avanti, è contraddetto proprio da altruista o egoista, e così via. Ma anche (attenzione!)
ciò che stiamo facendo agli animali, al pianeta e in se sarà un vecchio o un bambino, un malato,
definitiva a noi stessi. Solo per parlare da europei, addirittura un animale o una pianta, in definitiva, un
nella Civiltà dell’Antica Europa neolitica e matristica debole…
c’era molta più consapevolezze ecologica che ai E se a noi ci capitasse di essere una vacca, un
nostri giorni. maiale o… una vongola?
Forse la vera bontà dell’essere umano, ci ricorda lo
scrittore ceco Milan Kundera in L’insostenibile Nota: la ricetta degli “Spaghetti alle vongole felici” e
leggerezza dell’essere, si può misurare da come tratta altre ricette eco-pacifiste si trovano su:
“coloro che sono alla sua mercè, gli animali”. Io www.veganblog.it (chef: Mariagrazia).
aggiungo anche gli alberi e poi le persone più deboli, I vostri commenti sono benvenuti!
quelle che non si possono facilmente difendere, le Altre informazioni su www.orecchioverde.il
bambine e i bambini, le donne, gli anziani, gli cannocchiale.it e (novità) le mie canzoni eco-
zingari, le persone diversamente abili… pacifiste su www.myspace.com/orecchioverde
Per finire un gioco, un bellissimo ed significativo Il titolo dell’articolo è un libero riferimento alla bella
gioco che ognuno può fare da solo o in società canzone di Claudio Lolli: “Ho visto anche degli
(narrato sul recente libro di Mark Rowlands: Il lupo e zingari felici” (simbolo del Movimento degli studenti
il filosofo). del ’77).
Email: bassavalledeltevere@alice.it
Fichi
di Alec Furtek
Sono rimasto un innocente e per me un fico era Per secoli i pittori hanno usato le foglie di fico per
semplicemente un frutto dolce da cogliere, coprire i genitali, da quando Adamo ed Eva si
riscaldato dal nascosero nel giardino di Eden, ma al fico ora
solleone da un non riesco a pensare in questi termini…
albero selvatico. Qualche sera fa, camminando tranquillo per le vie di
Qualche anno fa un paesino umbro arroccato in cima a una
durante un collina per digerire una cena eccellente in
magico compagnia di Paolo e Harald abbiamo preso a
soggiorno parlare della delizia della frutta, dei suoi gusti
sull’isola di e delle nostre preferenze. Paolo scelse le
Tilos nel albicocche maturate al sole della Sicilia e
Dodecanese, ho Harald si dichiarò per i fichi.
vagato attraverso un piccolo borgo ab- Innocentemente chiesi, perché i fichi?
bandonato, camminan-do sulle mura delle case Be’, spiegò Harald, li trova i frutti più erotici, ne ama
rovinate per mangiare i piccoli fichi succosi la sensazione che gli danno, il loro peso, la
colti dagli alberi che crescevano su quelle loro forma e la loro struttura carnosa e il fatto
mura crollate. che quando li si colgono secernano un liquido
I fichi freschi si accompagnano in maniera splendida bianco e cremoso. “Cosa vorresti dire?” chiesi.
al prosciutto quando ci si è stancati del “Ma dai, Alec!” rispose,”assomigliano proprio
melone. Sono buoni anche per farcire i biscotti a succulenti testicoli!” E ha proprio ragione!
al burro.
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Non ho più potuto mangiare o tenere in mano un fico
dopo questa conversazione senza pensarci… e
la mia vita è così enormemente arricchita!
Sensazioni di terra
di Francesca Mengoni
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incosciente fervore. L’Essenza di questo luogo mi
conosce e mi nutre di affetto e sensualità.
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Una favola di compassione
di Martino di Valdichiascio
Quando sono nato sentivo freddo. L’aria era umida godevamo la pausa di gioco assaporando il profumo
intorno a me e nonostante i miei goffi movimenti da del vento che sfiorava la nostra pelle.
neonato non riuscivo a scaldarmi. “Ma dove sarò
capitato? Non ci sarà nessuno che si prenderà cura di Se non giocavamo, mangiavamo. Facemmo certe
me? mangiate! Mi ricordo un giorno che mangiammo per
Dov’è la mia mamma?” quattr’ore di fila. Francamente ci sentimmo un po’
male dopo. Lo stomaco ci stava per scoppiare e giurai
Sbirciò a destra e a sinistra ed ecco un mio fratello che non avrei mai più mangiato in quel modo. Che
che mi guardava con occhi altrettanto perplessi. Vìdi dolori! Ma fortunatamente riuscì ad andare di corpo
che anche lui era stato abbandonato e tremava dal dopo un paio d’ore e tutto si risolvò.
freddo umido che ci circondava. Purtroppo non riuscì
a parlargli, non avevo ancora imparato la nostra Così io e il mio carissimo fratello crescevamo in un
lingua. Perciò rimanemmo muti e infreddoliti nella mondo felice, quasi senza pensieri. L’unica cosa che
nostra culla. mi gironzolava in testa ogni tanto era, cosa avrò fatto
da grande. Avevo una gran voglia di volare ma non
Non mi ricordo come successe, però ad un certo avevo idea come, dove e quando avrei potuto
punto la mia memoria mi racconta di essere cresciuto impararlo. Sembrava un impresa così difficile. Sarei
in fretta. La mia culla si era trasformato in un vano mai stato bravo abbastanza per diventare maestro di
con le pareti verdi dove io ed il mio fratello quel difficile mestiere? Decisi di mettercela tutta,
giocavamo insieme e dove c’era sempre abbondanza volevo realizzare questo mio sogno a tutti costi.
di cibo. Avevo un appetito insaziabile. E dopo Fantasticavo ad occhi aperti di volare in alto, sentirmi
mangiato mi sdraiavo al sole che mi scaldava e a libero delle costrizioni della gravità terrestre e poter
volte quasi mi bruciò. osservare il mondo dall’alto.
Non ho mai conosciuto la mia mamma. Non ho la più Successe tutto in attimo. La pelle ruvida del pollice ci
pallida idea dove finita. “Sarà morta?” Purtroppo schiacciò.
nella mia vita non sono riuscito a risolvere questo
enigma, ma mi sono divertito un mondo con il mio * *
fratello. Lui era sempre di buon umore, voleva Il contadino avanzò verso la prossima pianta di verza,
sempre giocare. Non si stancava mai. Per essere controllando le sue foglie per trovare i bruchi dei
sincero a me ogni tanto veniva sonno, ma lui non mi cavoli.
lasciava mai in pace. Qualche volta forse sono
riuscito a dormire per pochi attimi mentre lui non
mi guardava. Ma appena si voltava verso di me ,. mi
chiamava ad alta voce: “Pilar, (mi avevano dato
questo nome ma non mi ricordo bene il mio
battesimo) svegliati e fammi la caccia. Vedi se ce la
fai ad acchiapparmi!” E siccome mi piaceva da matti
rincorrerlo, partivo subito all’inseguimento
dimenticando la sonnolenza di un attimo prima.
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Promemoria
di Felice 15-2-2009
Tieni aperto il tuo cuore, non chiuderlo alla benevolenza e alla dolcezza
Ricordati dei tuoi giorni bui, quando eri pieno d’angoscia e tristezza.
Quando orfano vagavi per un mondo che ti sembrava ostile
Continuando a bussare a porte che non si volevano aprire.
Ora che nel tuo cuore il sole brilla e splende
non dimenticare quelle giornate tremende,
quando per te era tenebra anche in pieno giorno
e la tua anima arrostiva come fosse in un forno.
Coltiva l’empatia, apriti all’altrui dolore,
non startene barricato nel tuo compiaciuto e soddisfatto cuore.
Ma non cercare d’essere neanche troppo buono o troppo gentile
non lasciare che chiunque calpesti il tuo giardino o il tuo cortile.
Difficile fissare un confine con una linea precisa e retta
il bene sfuma nel male, non c’è divisione perfetta.
Basta spostarsi di poco, cambiare il punto di vista
e quel che sembrava un’offesa diventa soltanto una svista.
“La legge è fatta per l’uomo, non
l’uomo per la legge”,
disse un saggio barbuto e capellone,
poco dopo il potere lo appese ad una
croce temendo sommosse e
ribellione.
E tu coltiva lo stesso dolcezza e
benevolenza
non lasciarti dominare da odio e
rancore, non cedere alla violenza.
Gradita Sorpresa
di Felice 14-8 2009
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KYOTO CANTO DEL NATO A PRIMAVERA
di Gary Snyder
bimbo, bimbo,
minuto, prezioso
topolini e vermi:
Jim Koller
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AMORE E PIACERE
Rielaborazione originale di Roberto Cavaliere
su un testo di Antonio Sbisà (testo segnalato da Mario Cecchi)
Quasi sempre leghiamo giustamente la sessualità alla relazione con l’altro, ma dovremmo sentirla e viverla prima
di tutto come esplosione di una forza contemporaneamente corporale, emozionale ed interiore che si espande e sale
da 1° chakra (la radice del potente fuoco ipogeo) fino al 7° chakra (l’ardente corona dell’eletto), attraverso la
pienezza di un amore per se stessi e per il divino, che si alimenta di potenza, di coraggio, di mistero, di donazione,
di abbandono. Ecco allora che fondendoci poi con l’altro, potremo effettivamente donargli universo di amore e di
entusiasmo.
Erotismo ed eroismo. Il divino e potente Eros richiede ai suoi eletti passione, sensualità ma anche cuore e coraggio.
Se riportiamo la spinta sessuale a questa spinta creativa scevra dal senso di colpa e dall’attaccamento egoistico
all’oggetto “amato”, allora chiaramente non esisteranno, non esisterebbero incompatibilità, fra un amore personale
interpersonale ed una missione sovrapersonale transpersonale.
Che cosa succede allora? Perché tanti amori che si credono emancipati, liberi, moderni, ricadono nella
separazione fra l’amore e la creatività, fra la sessualità e la pratica mistica come il Tantra insegna?
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Per quanto riguarda le prossime redazioni di Quaderni: Chiara D´Ottavi e Robert West si occuperanno di quella
del solstizio d´estate 2010 con l’argomento “CICLI DELLA NATURA, IMPERMANENZA E SOLIDARIETÁ” e
Silvana Mariniello, Jacqueline Fassero e Cosetta Lomele di quella del solstizio d´inverno 2010.
Per il prox numero inviare il materiale entro la fine di maggio a:
Chiara D'Ottavi e Robert West, Via Placido Martini, 98 - 00040 Montecompatri (Roma)
Tel e e-mail di Chiara:
tel: 349-7144218 chiaradtv@libero.it
Abbonamenti (due numeri, ai solstizi) €10.00 – arretrati €5.00 – versamenti sul ccp n.56537624 intestato a
Giuseppe Moretti, Str. Digagnola, 24 – 46027 Portiolo (MN)
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Silvana Mariniello, L.go A. Missiroli, 13 – 00151 Roma – tel: 06/5371184 –
email: salva.selve@quipo.it
Stefano Panzarasa, Via dei Portici, 39 – 00010 Moricone (RM) – tel: 0774/605084
email: bassavalledeltevere@inwind.it
* BIOREGIONE ALTO CHIASCIO
Etain Addey, “Pratale” Vallingegno – 06024 Scritto (PG)
* BIOREGIONE COLLINE METALLIFERE
Francesca Mengoni, Podere Petraia, 58020 Ghirlanda/Massa Marittima (GR)
tel: 0566/902925 – email: tacaumbra@libero.it
* BIOREGIONE TUSCIA
Paolo D’Arpini, Via del Fontanile, 12 – 01030 Calcata (VT) – tel: 0761/587200
email: circolo.vegetariano@libero.it
* BIOREGIONE PARTENOPEA
Gino Sansone, “Lab. La Stella”, Rampe Petraio, 17 – Vomero – 80127 Napoli – tel: 340/7830920
* BIOREGIONE DEI FIUMI TRIGNA E TRESTE
Francesco D’Ingiullo, Casetta dei Buoi, 66050 Palmoli (CH) – tel: 329/8064297
* SUD PENISOLA E SICILIA
Elena Di Cristo, Via S. Antonio, 15 – 86071 Pizzone (IS) – tel: 0865/951504 – 333/1198625
BIOREGIONE RUBICONE
Gianfranco Zavalloni e Fabio Molari
e-mail: burattini@libero.it - www.scuolacreativa.it
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All’interno di questo numero potrete trovare:
La fotografia delle “Vongole felici” a pag.10 è di Stefano Panzarasa, la fotografia della “roccia all’Isola del Giglio” a pag.12 è
di Fabiana Fabbri, il logo dei Quaderni è di Gino Sansone. Le illustrazioni sono di Rien Poortuliet e Jean-Olivier Héron.
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Prima di tutto vorremmo ringraziare tutti quelli che hanno collaborato a questo numero di Quaderni.
Purtroppo non c'era spazio per tutti i contributi che ci sono pervenuti. Abbiamo scelto quelli che ci
sembravano più in sintonia con il nostro titolo "Erotismo, Compassione e Creato"
Siamo stati molto contenti di mettere insieme questo numero di Quaderni anche perché all'ultimo incontro
della Rete qui a Pratale si è riaffermata la forte volontà dei presenti di continuare questo progetto. In
particolare viene apprezzato il fatto della redazione itinerante che permette ad una vasta gamma di idee
bioregionali di circolare. Però attenzione! Nessuno di noi ha la verità assoluta. Ascoltiamo, guardiamo e
leggiamo quelle che sono le pratiche bioregionali degli altri membri della Rete per imparare, ma evitiamo di
giudicare chi non condivide le nostre scelte! La bellezza della Rete è proprio questo. Possiamo esprimere i
nostri sentimenti nel far parte di una bioregione in mille modi diversi, ognuno a modo suo. Difatti gli articoli di
questo numero di Quaderni non rispecchiamo necessariamente l'opinione della redazione.
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