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INTERVISTA AL DOTT. KARY MULLIS http://www.oikos.org/aids/it/intmullis.

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Rethinking AIDS, 1994
Nota dell'Editore: Kary Mullis, Ph. D., membro del nostro Gruppo da molto tempo e vincitore,
grazie alla sua invenzione del test PCR nel 1993 del Premio Nobel per la Chimica, un noto
opponente della teoria secondo la quale l'HIV causerebbe l'AIDS, ed fortemente contrario
all'utilizzo dell'AZT come terapia. Il test PCR utilizzato in tutte le branche della biologia
molecolare e fu inventato da Mullis mentre lavorava in un'industria privata per la Cetus.

RETHINKING AIDS: Vorremmo che ci spiegasse perch non crede alla


teoria secondo la quale l'HIV causerebbe l'AIDS.
MULLIS: Penso che si tratti di semplice logica. Non richiede nessuna
conoscenza specifica del settore. Il fatto che se esistesse anche una sola
prova che il virus dell'HIV causa l'AIDS, insomma se uno specialista del
campo potesse scrivere una recensione in cui citasse degli studi scientifici
che singolarmente o non potessero sostenere l'ipotesi che l'HIV sia la
probabile causa dell'AIDS, qualcuno l'avrebbe sicuramente fatto. Ora, non
esiste documento, n recensione che menzioni alcuni studi che assieme
sosterrebbero questa teoria. E questa richiesta fu avanzata molto tempo fa
da Duesberg, quando l'argomento cominci ad essere affrontato. Infatti,
sebbene non ricordi l'esatta questione, la rivista Science riport il fatto che
Duesberg avanz la richiesta durante un convegno, e questi signori, credo
fossero Howard Temmin, Smoky Blattner David Baltimore(solo per citarne
alcuni), risposero che ci sarebbero stati tali documenti. Se lo ricorda?
RA: S, certo. Li sto cercando anch'io.
M: Chiunque faccia parte del settore sa che esiste disaccordo sul se ci sia o
meno una prova del fatto che l'HIV la probabile causa dell'AIDS. Esiste da
qualche parte nella letteratura medica una prova scientifica che il virus
dell'HIV sia la causa dell'AIDS, e se esiste, dov'? A chi va attribuita la prova
scientifica che sostiene l'affermazione: " L'HIV la probabile causa
dell'AIDS?"
RA: E per quanto riguarda i retrovirus in generale? C' ragione di pensare
che siano dannosi?
M: Non c' ragione di pensare n che siano dannosi, n che non lo siano,
almeno fino a quando qualcuno non lo dimostri. Per quanto ne so, la gente
piena di convinzioni generali prive di veri e propri fondamenti scientifici.
Si tende ad alzare polveroni su questioni la cui evidenza non esiste.
RA: Come riescono a sostenere le loro cosiddette argomentazioni?
M: Le sostengono per il semplice fatto che lavorano in una situazione di
"vuoto" di scienziati. Tra coloro che hanno operato in quel settore sono
veramente pochi quelli che io considero dei professionisti. Infatti le persone
chiamate a lavorare nella cosiddetta lotta contro lAIDS, erano generalmente
scienziati che non avevano niente di meglio da fare. Non erano molte le
persone qualificate improvvisamente attratte dallargomento. Cera
semplicemente un sacco di gente che non aveva nientaltro per cui ricevere
fondi, e questo era un modo talmente semplice per farlo; loro erano l e la
gente non sapeva molto su questa malattia, e non gli interessava, ma
sapeva come affrontare il virus dellHIV. Perch, nella biologia molecolare,
lHIV era al tempo un tipo di discorso piuttosto semplice da avvicinare, e la

microbiologia stava diventando estremamente facile, insomma bastava che


si acquistasse un kit di strumenti presso un rifornitore di articoli scientifici,
che si assumessero un paio di tecnici e che si cominciassero a condurre test
che sembravano davvero roba da libri di cucina.
RA: E ricevono fondi eccessivi per fare questo.
M: Bh, ricevono lo stesso tipo di fondi di chiunque altro, ma per loro fu pi
facile perch in quel momento cerano molti soldi a disposizione. Si assisteva
a come anche un giovincello riusciva ad iniziare. Bastava ordinare una
versione smantellata del virus dellHIV che non era contagioso, che
supponevano mancasse una parte del virus. Cos, potevano avere al loro
servizio persone esperte nella coltura delle cellule, ed alcuni biologi
molecolari; allora si cominciava ad esaminare ogni minima parte di
quellorganismo, e a pubblicare documenti sullargomento, divenendo esperti
del, che so, gene TAT, o gene REV, o cose di questo tipo.
RA: Cosa pu dirci riguardo alla folla epidemiologica? Loro sembrano essere
i pi accaniti sostenitori del caso
M: Non lo sostengono affatto. Tutto ci che pu fare lepidemiologia, al
massimo, di mostrare una correlazione, cosa che non ha mai dimostrato in
maniera molto efficace.
RA: LAZT com finito nella formula? Sembra essere veramente letale.
M: Bh, dato che qualcuno pens che lHIV causava lAIDS, si diede per
scontato che trovare qualcosa che uccideva il virus corrispondeva a curare la
malattia.
RA: Ma perch una terapia tumorale cos potente, o come la si voglia
chiamare, chemioterapia?
M: E un veleno per le cellule. Dunque, vuole sapere perch?
RA: S, non riesco a capirlo.
M: Mi sembra che alcuni studi biochimici dessero una qualche indicazione
sul fatto che la terapia inibisce la trascrittasi inversa meglio di come
inibirebbe la normale polimerasi del DNA.
RA: Tuttavia leffetto finale dellAZT quello di danneggiare le persone, o
meglio di ucciderle. Dico bene?
M: S, stato provato sugli animali che una sostanza letale. Non esistono
ricerche durante le quali si somministra lAZT a persone sane per vedere che
succede, fatta eccezione per le persone sane sieropositive. Fatto questo
pensano bh, la cosa che li ha uccisi sicuramente lAIDS.
RA: Uno dei nostri lettori ci ha scritto che smettendo di prendere lAZT ha
cominciato a stare meglio.
M: S, penso che vada cos generalmente. Per qualcuno semplicemente
sieropositivo, assumere lAZT sarebbe lunica cosa veramente dannosa.
RA: Come fanno i medici? Si trovano nel mezzo; insomma, non hanno
nessun testo per difendersi se si rifiutano di prescrivere lAZT.
M: E come se ce lhanno, se vogliono andarlo a consultare.
RA: Lei ha mai stato soggetto a censura da quando ha iniziato a parlare
liberamente dellHIV e dellAZT?

M: No, in effetti penso sia proprio il contrario. Sono pi le persone dei media;
a me non interessa il mondo accademico. Ho finito proprio una settimana fa
di lavorare con la ABC. Abbiamo preso parte ad un programma serale con
Ted Koppel che dovrebbe andare in onda questa o la prossima settimana.
RA: Pensa che la volont che sta nascendo nei media di guardare allaltra
faccia dellargomento dipenda dal Versus Maddox del Sunday Times?
M: Non so. In realt quando Jay LaMonica si rivolse a me per la prima
volta, non era per il discorso HIV ma perch aveva intenzione di fare uno
special su di me. E io gli parlai di come considerassi importante la questione
HIV e di come anche lui ne sarebbe stato affascinato se avesse imparato
qualcosa a proposito, cos lo fece.
Gli suggerii anche di considerare il surriscaldamento globale unaltra farsa
con la quale avevano fatto soldi. Cos come sebbene dellesistenza del buco
dellozono, discorso analogo allHIV, non esiste nessuna prova concreta,
sono stati spesi tantissimi soldi e sono stati presi provvedimenti quasi
catastrofici a livello internazionale; tutto senza alcuna prova reale.
RA: Esistono numerosissimi casi analoghi. Quando io mimbattei nella
questione HIV pensai che fosse un episodio isolato.
M: E' un fenomeno notevolmente diffuso in questambiente, e dipende dal
fatto che gli scienziati appartengono ad una classe sociale media che cerca
di guadagnarsi da vivere, nonch dal fatto che la maggior parte dei
finanziamenti che ricevono provengono da agenzie alle quali i risultati non
interessano particolarmente, almeno non quanto la forma sperimentale del
lavoro.
Nessuno deve curare l'AIDS per essere pagato.
RA: Vorrei la sua opinione anche su un altro argomento: i CDC [Centers for
Disease Control].
Ellison sembra suggerire che i CDC hanno un ordine del giorno pi ampio
che l'AIDS.
M: Bh, i CDC furono sin dall'inizio piuttosto interessati nel vedere
un'epidemia infettiva diffusa in tutti gli Stati Uniti, per il semplice fatto che ci
dava loro potere. In quel periodo stavano quasi scomparendo nell'ombra.
Avevano del personale, ad esempio, che stava studiando la diffusione del
polio virus Sabin in Africa. Ecco di cosa si stavano occupando, e non
interessava a nessuno, insomma, non era qualcosa che li avrebbe portati in
televisione.Nell'82 e nell'83 correvano il rischio di perdere i finanziamenti,
quindi cominciarono a guardarsi attorno, sperando nella comparsa di
qualcosa di veramente orribile.
RA: Per tornare ad una domanda pi elementare: l'AIDS esiste? O cos'
realmente?
M: Penso che ci fossero numerose malattie che stavano comparendo tra
quelli che erano gli omosessuali delle grandi citt, e che in realt esistono
ancora. Ce n' una , ad esempio, chiamata polmonite polmocistica, e non
sembrava che loro dovessero esserne contagiati a tutti i costi.
Voglio dire che il motivo per il quale la contraevano non era chiaro. Altri
venivano affetti dal Sarcoma di Kaposi, malattia non riconducibile alla
polmonite policistica, sebbene potrebbe esserlo. comunque molto
improbabile che lo sia. Certo se qualcuno presentasse delle prove concrete

che le due malattie siano correlate, sarei ben contento di analizzarle. Ma alla
luce della mancanza di prove, non vedo la ragione di pensare ad un qualche
collegamento tra esse, e di conseguenza non c' ragione di pensare
neanche che l'AIDS sia una malattia.
L'AIDS fu l'appellativo dato all'osservazione che molti omosessuali avevano
in effetti uno stile di vita molto "socievole"; penso sia meglio descriverlo cos
che utilizzando il termine "promiscuo", dato che non si certi che l'attivit
sessuale avesse a che fare con questo.
A mio parere l'unica differenza in quello che facevano non era chiss quale
tipo di attivit sessuale, ma il fatto che frequentavano ogni notte persone che
a loro volta frequentavano ogni notte molte altre persone, le quali a loro volta
frequentavano tante altra gente. Credo sia questa la ragione per cui gli
omosessuali finirono col contrarre tutti i virus esistenti al mondo.
Vede, se si provasse a pensare ad un modo efficace per esporsi ad ogni
virus possibile ed immaginabile che colpisce gli esseri umani, uno di questi
potrebbe essere proprio quello che hanno fatto loro.
Non si riesce ad immaginare maniera pi efficace che il frequentare gente,
perch non si conoscono i virus che girano.
Non si conosce con sicurezza neanche il percorso attraverso cui l'HIV si
diffonde tra individui. L'unico caso in cui l'abbiamo potuto osservare e
studiare quando avviene il contagio tra madre e figlio. Come sappiamo le
probabilit vanno dal 30 al 50 per cento. Ma per quanto riguarda la
propagazione orizzontale del virus tra esseri umani adulti, non si sa nulla.
Non si sa nulla di come avviene per l'HIV; non si sa nulla per come avviene
per gli altri retrovirus. Si suppone esistano infiniti retrovirus in grado di vivere
da parassita nel corpo umano. Non sappiamo come si diffondono tra gli
individui. Quindi se non lo sai, ma vuoi esporti a tutti i retrovirus possibili ed
immaginabili, l'unica possibilit che hai di avvicinarti pi che puoi ad un
numero elevatissimo di individui, e volere che questi ultimi facciano lo
stesso, naturalmente con persone che a loro volta si comportano allo stesso
modo.
E questa la perfetta descrizione delle comunit omosessuali alla met degli
anni settanta, in posti come San Francisco, Los Angeles, New York,
Amsterdam, etc.
RA: Lei in forte disaccordo con Peter riguardo all'ipotesi della droga da lui
avanzata?
M: Semplicemente non vedo neanche l nessuna prova.
Vede, lui non sta facendo altro che scegliere un aspetto diverso. Fauci
sostiene siano i rapporti anali, Peter l'uso di droghe. Personalmente non
credo si debba cogliere l'una o l'altra caratteristica del gruppo di persone da
cui sembri derivare l'AIDS.
L'unica cosa da fare chiedersi: " Cosa hanno di diverso da noi, in termini di
comportamenti?"
Ci sono parecchie differenze, ci sono anche parecchie malattie diverse che
stanno contraendo.
RA: E per quanto riguarda quelli che assumono droghe endovena? Anche
loro sembrano venire classificati come vittime dell'AIDS.

M: Bh, anche chi fa uso di droga per via endovenose arriva ad un livello di
contatto intimo con persone che a loro volta lo fanno con altra gente. Quindi
questa una caratteristica comune a entrambe i gruppi, ed quella che
preferisco analizzare in termini di cosa causerebbe la costellazione di queste
malattie definite come AIDS.
RA: Ma a suo parere, un individuo che vive seguendo uno schema
comportamentale tipicamente americano, sarebbe incapace di sviluppare o
di contrarre l'AIDS.
M: Credo sarebbe molto ma molto improbabile; ma non perch penso di
conoscerne la causa. Certo ho elaborato una mia teoria, per dico solo che
le persone che ne sono state contagiate non si trovano al di fuori di quel
gruppo.
Gli individui che lo hanno contratto sono rimasti quelli facenti parte degli
omosessuali delle grandi citt, ed ora anche quelli che fanno uso di droga
per via endovenosa. Ma se definiamo AIDS tutte le malattie sul modello
dell'AIDS, allora le affermazioni sopra citate non hanno pi valore. Non si
pu neanche fare il paragone tra omosessuali e chi fa uso di droga, perch il
sarcoma di Kaposi non stato riscontrato in questi ultimi.

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