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IL FOGLIO

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: VIA VICTOR HUGO, 1 - 20123 - MILANO

ANNO I NUMERO 30

George Soros tra noi

Il guru della finanza


mondiale che bistratta la
lira ma compra italiano
Dalmine, telecomunicazioni, lEni
e tanti altri affari gestiti con grande
disinvoltura. Gli amici di Piazza Affari

Linchiesta sul crac-lira del 92


Milano. Incollati ai terminali della
Reuter, a guardare in tempo reale landamento dei cambi e le notizie economiche,
gli operatori finanziari si sono accorti che
George Soros, il finanziere americano di
origine ungherese che ha un posto di spicco nel gran gioco mondiale del denaro, ha
cambiato tattica: la lira e la sterlina lo interessano un po di meno. La Dalmine, lEni e le blue chip italiane un po di pi.
Qualche gestore che lo conosce da tempo
sostiene: I profitti miliardari che, due-tre
anni fa, si potevano ottenere speculando
sui cambi, oggi sono molto pi rischiosi.
Soros lo sa bene e ha deciso di investire
direttamente nelle societ industriali che
ritiene pi interessanti. Ma dove prende
le informazioni sullItalia? Chi sono gli
amici di Soros a Roma e a Milano?
Nellintervista rilasciata al vice direttore dellUnit, Giancarlo Bosetti, e pubblicata nel libro Soros su Soros, il finanziere glissa: Ho un socio che viene regolarmente in Italia, e poi leggo i giornali.... Ma c di pi. A Milano, lex presidente del Consiglio
di Borsa, Attilio Ventura, da tempo uno
dei direttori di Cristal, fondo dinvestimento gestito da Soros. Il contatto con
Ventura nato tramite un altro agente
di cambio: Alberto
Foglia, erede di una
delle famiglie pi influenti della finanza
milanese fin dagli
anni Trenta, trasferitasi poi a Lugano. E
GEORGE SOROS
lo stesso Foglia, che
controlla con Ventura una delle principali societ dintermediazione di piazza Affari, presidente del consiglio direttivo
del Quasar Fund di Soros. Il quadro
completato da Isidoro Albertini, fondatore dellomonima Sim con la Socit Gnrale, e socio di minoranza del Quantum
Fund.
Non bisogna poi dimenticare Romano
Prodi, che ha conosciuto Soros negli anni
Ottanta quando, lasciata lIri, lavorava come consulente della banca daffari americana Goldman Sachs. E si dice che tra i
due sia nata unamicizia, culminata lo
scorso anno quando alluniversit di Bologna fu lo stesso Prodi a consegnare a Soros una Laurea Honoris Causa in Economia. C poi un che di mistero sullex presidente della Camera Giorgio Napolitano,
di cui si disse che, durante una visita ufficiale a Washington, avrebbe incontrato
Soros. Una circostanza sempre smentita.
Appello dei piccoli di Gemina
Ora il finanziere ungherese sta raccogliendo i frutti dei suoi contatti. In piazza
Affari c chi giura che abbia rastrellato
le Eni, e il suo nome stato fatto in almeno altre tre occasioni. La prima stata
lingresso nel capitale della Dalmine, con
una quota del 6% rilevata nellambito del
passaggio della maggioranza dellazienda
siderurgica dallIri alla Techint della famiglia Rocca, assistita dalla Banca di Roma. Linvestimento - dicono fonti vicine
alla Techint - maturato in Argentina, dove sia Soros che il gruppo Rocca hanno da
tempo forti interessi. La seconda riguarda la Hermes, una societ costituita da
Soros, altri finanzieri e le ferrovie delle
principali nazioni europee, per creare
una mega rete di telecomunicazioni in cavi di fibre ottiche. Mentre il terzo intervento riguarderebbe la Gemina. Uniniziativa partita dal presidente dei piccoli azionisti, Marco Luongo, che accarezza
lidea di proporre la candidatura di Soros
per rappresentare le minoranze in consiglio. Se vorr interessarsi al nostro caso
- ha detto Luongo - le porte sono aperte.
Ironia della sorte, da qualche giorno a
Francesco Greco, lo stesso pm milanese
che indaga su Gemina, stata affidata linchiesta sui presunti illeciti commessi da
Soros in occasione del crac della lira nel
92. La causa segue un esposto presentato
dal Movimento internazionale per i diritti civili-solidariet, che ha individuato in
Soros il braccio armato della grande finanza.
Per il resto, la biografia di Soros fatta
apposta per alimentare miti e dietrologie.
Ebreo di Budapest, classe 1930, fuggito a
Londra nel 1947 e trasferito negli Usa 9
anni dopo, George Soros ha fondato nel
69 il Quantum Fund. E chi ci ha investito
10 dollari allora, ora se ne ritrova in tasca
24.500. Ma ci che lo caratterizza come
speculatore assolutamente singolare la
sua passione per la filosofia. Allievo di
Karl Popper, Soros dichiara di aver mutuato da lui il suo approccio ai mercati
violento e speculativo. Soros ha anche
creato, nel 1979, la Open Society Foundation per leconomia dellEuropa dellest e
lUniversit centroeuropea di Praga.

quotidiano

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DIRETTORE GIULIANO FERRARA

La Giornata
* * *
In Italia

* * *
Nel mondo

PRODI ENTRA NELLA LISTA DI


BIANCO E MACCANICO dopo la decisione di Lamberto Dini di presentarsi
autonomamente nella quota proporzionale. Il leader dellUlivo ha per rassicurato sulla compattezza del centrosinistra. I Comunisti unitari si dicono
pronti a non rispettare i patti di desistenza nei collegi riservati al Prc. Nel
centrodestra rinviato laccordo fra Marco Pannella e Silvio Berlusconi. La Lif
dellex leghista Renato Ellero si presenta da sola, lamentando di essere stata emarginata. Gianfranco Miglio minaccia di allearsi con Umberto Bossi se
non avr almeno dieci collegi sicuri.
Al Viminale sono stati presentati 130
simboli, dei quali tre portano il nome di
Dini. Uno quello del presidente del
Consiglio, un altro appartiene a Mario
Dini (detto Lamberto), e il terzo porta la
sigla D.I.N.I. (Domani Insieme per una
Nuova Italia).

TRE MISSILI DI PECHINO sono


esplosi al largo delle coste di Taiwan,
primo atto di una serie di esercitazioni militari esplicitamente intese a intimidire il governo di Taipei. Pechino
accusa lisola nazionalista di preparare
la secessione dalla madrepatria, e annuncia che proseguir i lanci.
La Casa Bianca ha criticato aspra mente la scelta di Pechino, ma esclude
al momento azioni formali in sede in ternazionale. Rammarico stato
espresso anche dallUnione europea.

* * *

Il nuovo presidente dellAlitalia si


chiama Fausto Cereti. Lo ha designato
il presidente dellIri, Michele Tedeschi,
dopo un incontro con Lamberto Dini.
Renato Riverso ha annunciato le
proprie dimissioni da presidente di Ali talia spiegando di aver interpretato il
suo ruolo come garante dellinteresse
dellIri. Ma dinanzi agli ingiustificati
silenzi dellazionista - ha detto - non
comprendo pi di quali interessi dovrei
continuare ad essere tutore.

* * *

Negli Usa 705 mila posti di lavoro in


pi sono stati creati nel solo mese di
febbraio. Lo rende noto lUfficio di statistica americano. Il dato estremamente positivo, che supera le pi rosee previsioni, il migliore registrato dal 1983.

* * *

OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO

RAI, MINICUCCI SPARAA ZERO


DOPO GIORNI DI SILENZIO
LEX DIRETTORE TV AL FOGLIO:
la perdita del calcio colpa della
Moratti, la mia cacciata motivata
da ragioni poco chiare (pagina 3)

GALLI DELLA LOGGIA ci spiega


la morte della patria, il tema del
suo ultimo libro sul mancato incontro fra Stato e popolo (pagina 2)

PAGLIACCIATE ROMANE: tal Ma-

rio Dini presenta una sua lista, Prodi si candida con la sinistra dc, Miglio ricatta... (editoriale pagina 3)

Necci compratutto

Le Fs trattano la Saima
regina dei trasporti privati
Sotecni, Finmare, Aeroporto di
Roma: tutte le aziende nel mirino

Il summit sul terrorismo internazionale, auspicato da Arafat e promosso da


Roma. Lorenzo Necci compratutto. La FinBill Clinton, si svolger mercoled in mare, la Sotecni, gli Aeroporti di Roma, lAliEgitto, con ogni probabilit a Sharm el- talia, la Fime e adesso lazienda milanese di
Sheikh, sul Mar Rosso. Prevista la par- trasporti Saima-Avandero. Lelenco delle societ finite nel mirino dellamministratore detecipazione di Clinton e Boris Eltsin.

legato delle Ferrovie lungo e lultimo obiettivo, la Saima, uno dei maggiori operatori privati del settore, di grande rilievo. Interpellato telefonicamente Necci ha confermato lesistenza di un negoziato: S, le trattative con
la Saima Avandero sono in corso, ma non si
concluderanno prima della presentazione del
piano triennale dimpresa al governo da parte delle Fs. Ma non tutto. Continua Necci:
Trattiamo anche con la Gta di Sebastiano
Gattorno. Abbiamo dei rapporti societari e
non sappiamo ancora dire se alla fine ci sar
* * *
solo un consolidamento di questi rapporti, la
Le tasse sulla casa sono raddoppiate
costituzione di un polo pubblico-privato o un
nel quinquennio 90-94. Secondo i dati
assorbimento. Qual la logica che spinge le
di Assoedilizia, il gettito passato da
Fs a intavolare questi negoziati? Le ferrovie,
23.540 a 48.590 miliardi. I proprietari di
* * *
per il trasporto merci, sono troppo rigide.
Bob
Dole
ha
vinto,
come
previsto,
le
case, in Italia, sono oltre 18 milioni.
Hanno bisogno di un sistema porta a porta, di
primarie di New York e, secondo i son- una cooperazione per la logistica con porti, in* * *
daggi, si prepara a fare altrettanto in terporti, spedizionieri e societ di trasporto su
Il governo fa marcia indietro sul 10%
Florida nel prossimo Big Thuesday gomma. Occorre arrivare a un gruppo intee avvia una verifica con i presidenti dei
repubblicano.
grato per fronteggiare la concorrenza delle
gruppi parlamentari. Lamberto Dini si
grandi imprese europee di trasporto. Lo sbi* * *
detto disponibile a modificare le norRiunione dei ministri degli Esteri del- lancio commerciale di 6 mila miliardi. Se ci
me sul contributo previdenziale a patto
integriamo
diventiamo forti. Ma una voche si tenga conto delle necessarie co- la Ue oggi a Palermo. A tema la prepa- lont di integrazione a muovere le Fs o piutrazione della Conferenza intergoverna- tosto una volont di estendere la mano pubperture finanziarie.
Un eventuale dietrofront sul contri - tiva di Torino, ma anche la posizione da blica annettendosi aziende private? No, vobuto del 10%, aprirebbe nel bilancio prendere sui temi del terrorismo isla- gliamo affermare una logica di integrazione
non monopolistica - conclude Necci - PuntiadellInps un buco di 2 mila e 604 mi - mico e la ex Jugoslavia.
Susanna Agnelli, presidente di tur - mo sulla collaborazione e la partnership.
liardi.
Se per lamministratore delegato non ci
no, ha confermato che la Ue stabilir a
* * *
Palermo se aderire o meno alle sanzio - sono contraddizioni cos non per i sindacati
che nei giorni scorsi gli hanno sferrato un duCommissariata la Sicilcassa dopo una
ni contro Iran e Libia che gli Usa stan - ro attacco parlando di grave stato confusioserie di scandali che hanno portato a
no preparando.
nale in cui versa la gestione dellimpresa.
perdite intorno ai mille e 100 miliardi.
Non pi di un mese e mezzo fa, inoltre, lAnti* * *
La decisione era stata sollecitata dalla
Le sanzioni contro Cuba continuano a trust aveva bocciato lacquisizione della FinRegione Sicilia ed stata presa ieri da dividere Usa e Europa. La commissio- mare da parte dellazienda di Necci, con la
Bankitalia. Le norme prevedono che ne europea sta elaborando un rapporto motivazione che potrebbe favorire lesten-

lamministrazione straordinaria non


possa durare pi di venti mesi.
Negli ultimi sedici anni sono state
commissariate nove banche. Il caso pi
clamoroso stato, nel 1982, quello del
Banco Ambrosiano.

* * *

Nuovo Pg alla Corte dei Conti: Francesco Garri stato nominato ieri al vertice della magistratura contabile dal
Consiglio dei ministri. Garri, napoletano di sessantasei anni, prende il posto
di Emidio Di Giambattista.

* * *

L inchiesta sulle coop rosse vicina


al traguardo. Lo ha detto il pm Carlo
Nordio, che ha aggiunto: Non so se
Tangentopoli sia davvero morta, diciamo che in fase di sonno apparente.

* * *

In crescita il Mediocredito lombardo,


che ha chiuso il 95 con un utile netto di
50 miliardi, pari a pi 8,7% rispetto allanno precedente.

* * *

Lloyd Adriatico supera i 2000 miliardi


di raccolta di premi nel 95, con un incremento nel ramo vita del 18-20%. Per
questanno la compagnia assicurativa
triestina prevede di raggiungere i 2.200
miliardi, pari all 8-9% di crescita.

* * *

Borsa di Milano. Indice Mibtel in ribasso: 9.568 (-1,62%). La lira ha perso


1,27 punti sul dollaro (1.562,40) e 3,85 sul
marco (1.056,18).

* * *

Israele pronto a rioccupare i Territori palestinesi, se Arafat non riuscir a


smantellare in tempo breve le organizzazioni terroristiche. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Ehiud Barak.
Un nuovo volantino della brigata Iz zedine al-Qassam, lala militare di Ha mas, promette la ripresa degli attentati
contro gli ebrei che occupano la nostra
terra. La polizia palestinese ha arre stato Mahmoud Zahar, docente univer sitario e portavoce di Hamas.

sui danni commerciali provocati ai paesi Ue dalle restrizioni adottate mercoled scorso dal Congresso americano.
Non escluso un ricorso di Bruxelles sione della posizione dominante detenuta
alla World Trade Organization.
dalle Ferrovie nel trasporto ferroviario ai

* * *

Carri armati russi sono entrati a


Grozny per rinforzare la protezione
degli edifici del governo dalla violenta offensiva dei guerriglieri ceceni contro la capitale.

* * *

Mandato di cattura per Milan Martic,


ex presidente dellautoproclamata repubblica serba di Krajina. Il tribunale
dellAja, che ha emesso il provvedimento, lo accusa di crimini di guerra.

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Un nuovo incidente nucleare a Cernobyl effettivamente avvenuto, quattro mesi fa. Il governo dellUcraina lo
ammette ufficialmente solo ora.

* * *

Agenti segreti iraniani hanno ucciso a


Baghdad un esponente del dissenso di
Teheran in esilio.
In Iran si votato ieri per il rinnovo
del parlamento, con unalta affluenza
alle urne. Previsti per oggi i risultati.

* * *

Almeno 2.600 morti in Nigeria, secondo lOrganizzazione mondiale della sanit, per unepidemia di meningite che
da mesi ha colpito il paese africano.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 20

mercati contigui, compromettendo seriamente gli assetti concorrenziali dellintero sistema


dei trasporti nazionali. E probabile, quindi,
che il giudizio del presidente Giuliano Amato, sarebbe analogo in caso di acquisizione o
anche di joint venture con operatori privati
del calibro di Saima o Gta. Ad Amato, Necci
aveva replicato con una intervista allUnit in
cui aveva sostenuto di aver privatizzato molto.
Interviste a parte, gi il ventilato ingresso
delle Fs nella Sotecni, lex societ Iri di ingegneria dei trasporti, ha suscitato perplessit
anche perch si tratta di unazienda dai risultati economici disastrosi e che ha evitato la
bancarotta solo perch Iritecna ha rinunciato
a esigere crediti per 5 miliardi. Anche linteresse (smentito) per Alitalia ha fatto discutere
almeno quanto la volont di entrare nel capitale degli Aeroporti di Roma. Lipotesi, riferita dai giornali, quella di creare una maxistruttura a cui conferire subito gli scali di Roma-Tiburtina e Roma-Termini e poi gli Aeroporti di Roma e la Cit. Obiettivo, la gestione
del Giubileo. Pi frammentarie le notizie sulla Fime, una finanziaria che doveva occuparsi del Meridione e che ha accumulato un deficit di oltre 200 miliardi e che il Tesoro aveva
intenzione in un primo tempo di conferire al
Banco di Napoli e che ora invece potrebbe essere accatastata in area Fs. Comunque al di l
dei dettagli appare chiaro che Necci, in predicato di diventare ministro nel governo Maccanico, con la ventilata campagna acquisti
punti a conservare una centralit da spendere, al momento giusto, in politica.

SABATO 9 MARZO 1996 - L.1000

Diario americano

Ritratto di Sheik al-Turabi

La malinconia degli Stati


Uniti alle prese con la
burocrazia e le rape mutanti

Il Richelieu del Sudan


profeta di un Islam
moderno e violento

SI CHIAMA AFFITTO IL MUSICAL della


crisi americana che spopola al Village
Rent. Ovvero laffitto e la difficolt di
pagarlo: soprattutto quando uno disoccupato, ha lAids, ed pure tossicodipendente. Ecco la sostanza del piccolo musical rock
che tutti vanno a vedere in un teatrino dellEast Village, ma che sembra inevitabilmente destinato ai grandi teatri e ai successi di massa di Broadway. Lappeal sentimentale accresciuto dallessere la breve
trama ingegnosamente tracciata su quella
della Bohme pucciniana; e dal fatto che,
purtroppo, il giovane autore Jonathan Larson morto proprio alla vigilia della prima
per un aneurisma. Quelli che vedono in
Rent la riedizione di ci che per una generazione (o due) fa era stato il musical
Hair dedicato alla contestazione anti
Vietnam ne spiegano ovviamente leco con
la malinconia nazionale incapsulata nel
concetto di downsizing, del ridimensionamento dellAmerica. In realt ci sono gi
molti che propongono un ridimensionamento del ridimensionamento, osservando
per esempio che sebbene le vacche in America siano oggi un po magre, la disoccupazione non cresce per oltre l8,8 per cento,
la diffusione dellAids in calo e, se la droga c da un pezzo, non comunque un fatto da addebitare solo alla societ, ma anche
alle brutte scelte personali. Una terza strategia, per leggere la crisi della societ americana, consiste nellignorare tutto. A Santa
Fe, ad esempio, uscito un nuovo giornale
che riporta soltanto le buone notizie.
UNA LEGGE ANTI BUROCRAZIA che potrebbe moltiplicare la burocrazia
Sta facendo il suo iter al Congresso una
legge che i promotori (repubblicani) ritengono dar un brutto colpo al burocratismo
e alla proliferazione delle regulations. La
proposta prevede che, a scadenze fisse da
stabilire, per esempio ogni cinque anni,
qualsiasi regolamento di tipo ministeriale
debba essere accuratamente riesaminato
per stabilire se e come ha funzionato nel
periodo precedente; se la spesa valsa la
candela e se, particolarmente per quanto riguarda le restrizioni allindustria derivanti
da imperativi ecologici del tipo la sopravvivenza del gufo maculato, il sacrificio chiesto
alla collettivit non sia superiore a quello
risparmiato alla fauna e alla flora. Il riesame dovrebbe stabilire se non siano consigliabili modifiche o anche lannullamento
del regolamento in questione. Al bill proposto i democratici, ma anche molti repubblicani, oppongono tuttavia unobiezione:
costituirebbe esso stesso una nuova regulation, ad ulteriore nutrimento della burocrazia. Anche questa regulation dovrebbe periodicamente essere rivista, e si entrerebbe cos in una infinita galleria di specchi.
SCARSEGGIA IL GRANO e lagricoltura genetica produce piante mostruose
Due notizie ecologiche veramente brutte
(se vere). Lester Brown, capo della organizzazione di difesa ambientale Worldwatch,
preannuncia la prima reale catastrofe maltusiana: le riserve mondiali di grano sono
cadute nel 1996 ad un livello di 48 giorni del
consumo planetario, il pi basso da quando
esistono queste statistiche. Dove la penuria
alimentare si comincia a far sentire, come
in Cina, il prezzo del grano pi che raddoppiato rispetto al 94. Unaccentuazione
dello sfasamento tra produzione e consumo,
legato in parte alla sovrappopolazione, pu
mettere in pericolo la sopravvivenza umana
in ampie zone e provocare instabilit politiche. Su Nature, invece, un rapporto
scientifico danese avverte che i geni inseriti nelle piante coltivate si trasmettono alle
piante selvatiche circostanti, creando piccoli e forse inarrestabili Frankenstein vegetali. Rikke Jorgensen di Roskilde ed altri
studiosi hanno scoperto con certezza che un
gene inserito in una rapa commestibile per
renderla resistente ai diserbanti scappato nella rapa selvatica Brassica campestris: unerbaccia che in tal modo diventa
ancora pi difficile da estirpare. La possibilit di mutare il genoma delle piante per
migliorarlo sarebbe una chiave per risolvere le crisi agricole del futuro, ma se implica
nuovi e incontrollabili inquinamenti sarebbe forse meglio rinunciarvi.
LE SCARPETTE DI RASO fiorentino che
commossero il poeta Robert Browning
La prima pagina de La Nazione - giornale politico quotidiano, Firenze, N. 186, 4
luglio 1861 - ha per editoriale una Risposta
alle accuse mosse da Parigi al signor ministro conte di Cavour. E molto sgualcita,
perch servita per tanti anni a conservare
un paio di scarpette di satin nere. Appartennero ad Elizabeth Berret Browning (minuscole: grandi anche per una bambina), e
alla sua morte il marito Robert Browning le
aveva avvolte in questo giornale. Il dolore
era sceso su casa Guidi, a Firenze, dove i
Browning erano stati felici. Questa ci ha colpito pi delle altre, ma innumerevoli sono
le memorie della vita di poeti esposte alla
mostra The Hand of the Poet a New York.
E una delle molte mostre, certe volte confinanti col sublime, che qui le biblioteche allestiscono spesso. Stavolta lidea stata della Public Library, la pi grande del mondo.
Altre volte iniziative incredibilmente sofisticate partono dalla biblioteca privata dellabitazione del banchiere Morgan.

Ha studiato in Europa, affascina gli


occidentali, dialoga col Papa. Ma
il suo paese una centrale terrorista

Elezioni e guerra a Khartoum


Khartoum. C un leader islamico, molto
estremista, a cui si addice la maschera moderata. Alle elezioni presidenziali e legislative
che si stanno svolgendo nel Sudan, e che dureranno dodici giorni, fino al 17 marzo, candidato a presiedere il Parlamento. Il suo nome Sheik Hassan al-Turabi. Nonostante
laffollamento di ben 41 candidati, il voto confermer al potere Omar Hassan al-Beshir, capo della giunta militare che nel giugno dell89
spodest lallora primo ministro Sadek alMehdi. Ma limmobilit politica solo apparente. Il Sudan si trova, infatti, al centro di delicate dinamiche regionali e internazionali, in
cui sono coinvolti le nazioni confinanti, il
mondo islamico, gli Stati Uniti e la diplomazia del Vaticano.
Da quindici anni in corso una sanguinosa
guerra civile che ha investito il sud del paese,
dove vivono popolazioni cristiane e animiste
che resistono al programma di islamizzazione
che il regime tenta di estendere anche a loro,
dopo avere imposto la sharia, la legge coranica, a tutto il nord. Ad accentuare lisolamento
del paese si aggiunta la sua
iscrizione,
da
parte degli americani, nella lista
nera degli stati
che sostengono il
terrorismo, dopo
che agenti sudanesi tentarono di
assassinare
il
presidente egiziano Hosni Mubarak.
Ma il potere di
Khartoum oggi
soprattutto
al
centro di un ambizioso progetto di rinascita
del mondo islamico. Questo progetto incarnato da un uomo controverso: Sheik Hassan
al-Turabi, appunto. Leader religioso, vera e
propria eminenza grigia del regime sudanese,
capo del Fronte nazionale islamico, il partito
che appoggia e ispira il governo militare, AlTurabi oggi, nel Sudan, luomo pi autorevole. Non ricopre cariche istituzionali, ma il
rango che gli viene riconosciuto quello di un
capo di stato.
Al-Turabi incarna infatti il volto modernista del fondamentalismo musulmano. Il fattore nuovo che svolge un ruolo essenziale nel
recente risveglio islamico ha scritto che
lIslam riguarda oggi le lites militari e governative e non solo gli strati pi umili. Il
punto cardinale di questo progetto una politica di non ostilit nei confronti dellOccidente. A differenza della rivoluzione iraniana, che aveva fatto del Grande Satana il suo
nemico principale, al-Turabi dichiara che
lOccidente non pi un nemico, semmai
un partner di cui si sollecita linteresse, purch non ostacoli la rinascita islamica.
La religione un fattore di sviluppo
Ma non solo questa politica che ha accattivato allo Sheik di Khartoum tante simpatie
nel mondo occidentale. Al-Turabi uomo di
raffinata cultura, educato nelle migliori universit di Parigi e di Londra, che sa parlare al
cuore e agli interessi dei suoi interlocutori,
cui ricorda il ruolo del puritanesimo e delletica protestante nel decollo delle economie
occidentali. La religione ama ripetere
un potente fattore di sviluppo. E quando si
muove in Europa, e soprattutto in Italia, al-Turabi ricevuto negli ambienti dellalta politica cattolica e del mondo degli affari, soprattutto quelli che fanno capo al senatore Giulio
Andreotti (si ricorda una sua interessante intervista al settimanale Il Sabato, e di lui si
parla spesso nelledizione araba di Trenta
Giorni, il mensile diretto da Andreotti).
Astuto per laggettivo di cui al-Turabi
viene pi frequentemente gratificato. Questo
volto accattivante, lo accusano infatti i suoi avversari, solo fumo negli occhi che copre una
verit assai pi sinistra. In effetti, al-Turabi
non un moderato nel senso che questa parola assume nel mondo arabo. Egli un autentico rappresentante dei Fratelli musulmani, il movimento integralista che nacque in
Egitto alla fine degli anni Venti proclamando
la nostra Costituzione il Corano. E ambisce
a diventare la guida politica e spirituale delle correnti pi radicali dellislamismo politico i cui rappresentanti vengono riuniti tutti
gli anni in Sudan per una conferenza pan-islamica.
Al-Turabi un feroce assassino dichiara
Gianni Baget-Bozzo tipico rappresentante
della tradizione violenta dellIslam sudanese. Quanto al Vaticano, come spesso succede,
ha avuto una duplice politica. La Segreteria
di Stato cerca di mantenere buoni rapporti
mentre i vescovi locali premono per una linea
pi dura. Particolarmente discutibile venne
giudicata la sosta del Papa a Khartoum, tre
anni fa, nel corso del suo viaggio in Africa.
C in Vaticano un partito che vuole mantenere relazioni amichevoli col Sudan dichiara Baget Bozzo e tramite di questi buoni rapporti la Comunit di SantEgidio che fu
sponsor dellultimo incontro a Roma di al-Turabi con il Papa.

ANNO I NUMERO 30 - PAG 2

IL FOGLIO QUOTIDIANO

SABATO 9 MARZO 1996

IDEE

VITE PARALLELE

Stato e popolo. Storia di un incontro mancato

Un Guinness con il primato di resistenza in Cina


Il giornalista comunista che non applaudiva mai

GALLIDELLA LOGGIA: LESTATEDEL 1943 E STATA LA MORTEDELLA PATRIA


Roma. Esce a giorni il nuovo libro di Ernesto Galli della Loggia, La morte della
patria. La crisi dellidea di nazione tra Resistenza, antifascismo e Repubblica, pubblicato da Laterza. E un saggio che, cinquantanni dopo la Liberazione, mette a
nudo senza infingimenti il dissidio originario della democrazia italiana e spiega le ragioni storiche della labilit morale che affligge la nostra vita pubblica. Lo abbiamo
letto in anteprima, e abbiamo chiesto allautore di rispondere alle nostre domande.
Questo titolo luttuoso annuncia in realt
lepicedio di un tab. La morte della patria una definizione presa dal De Profundis di Salvatore Satta (1948, Adelphi, 1980).
Ma si sposa a un ricordo autobiografico.
Nel 1943, mio padre, ufficiale medico nel
Regio Esercito, comandava un piccolo
ospedale da campo a Abbazia, in Istria, dove mia madre e io lavevamo raggiunto. La
memoria familiare voleva che, appreso in
maniera casuale dellarmistizio dell8 settembre, la sera di quel giorno terribile mi
prese e disse: Speriamo che un giorno non
ti vergognerai di essere italiano. Molti italiani vissero gli eventi dellestate 1943 come
la morte della patria, un concetto che per
noi oggi non rilevante, ma che per loro
era un valore strutturante.
Il tentativo di atteggiarsi a vincitori
Lo scarso senso dellonore e la mancanza
di coraggio, che lei denuncia negli italiani,
non sono di per s passioni rare in una societ dedita ai commerci e dunque incline
alla prudenza e al compromesso? Non negli italiani, nei vertici militari, burocratici e
politici. Fra laltro, la prova pi catastrofica
la diedero gli ufficiali di carriera, sottratti a
commerci e negozi borghesi per essere educati a valori diversi. Mi persuade pi laltra
osservazione di Tocqueville, che i popoli
democratici difficilmente iniziano la guerra, ma poi la vogliono portare avanti in modo straordinario. Io ho ripensato a quegli
eventi contestualizzandoli. LInghilterra dopo Dunkerque, lesercito polacco dopo larrivo dei tedeschi, lesercito tedesco di fronte allarrivo dellArmata rossa nella Germania orientale si comportarono in un certo
modo. Tragicamente diverso fu il comportamento dellesercito e dello Stato italiano:
vertici di incompetenza e furfanteria unici
al mondo. In nessun altro paese capitato
che qualcuno dicesse di aver affondato navi che non aveva affondato, come Enzo Grossi, il comandante del sommergibile Barbarigo. Ma la cosa sorprendente che il problema del comportamento militare sia stato ritenuto irrilevante.
E questo per effetto del tentativo, compiuto dalla Resistenza, di dissociare lItalia
dalla sconfitta, ponendosi sullo stesso piano dei vincitori? S. Loperazione ideologi-

tuta al fianco di alleati stranieri, e perci


priva del verdetto delle armi, stata una
finta?Direi che ha contato un aspetto paradossale e al tempo stesso casuale. Se l8
settembre, e poteva benissimo capitare,
Mussolini avesse deciso di non fare la Repubblica Sociale, gli antifascisti non avrebbero potuto sparare neanche un colpo di
pistola. Perch il fascismo era finito per
decreto degli stessi fascisti il 25 luglio. Questo dimostra che linterpretazione convenzionale di quel nodo di eventi manda un
suono fesso, poco limpido. Il fascismo era
gi finito, come il buon senso degli italiani

Se l8 settembre Mussolini avesse


deciso di non fare la Repubblica
Sociale gli antifascisti non avrebbero
potuto sparare neanche un colpo di
pistola. La modernit politico-statale
italiana un fatto minoritario, elitario,
aristocratico e anticattolico. Siamo
lunico paese la cui unit nazionale
stata fatta contro la propria chiesa
ha ampiamente intuito. Certo, c stato il
colpo di Stato del re, ma si sovrapposto ad
una decisione politica del Gran Consiglio,
che aveva liquidato Mussolini e voleva trovare una via duscita attraverso il re e il ritorno allo Statuto. Il che una particolarit
storica del fascismo. Si pu immaginare una
cosa del genere per il nazismo?
Da questa falsit discende, secondo lei, la
corruzione della politica italiana. Ma allora
quale catarsi dobbiamo affrontare per liberarcene? Nessuna catarsi. Dirsi la verit.
Non raccontarsi bugie sul passato. In cinquantanni gli italiani si sono dati da fare,
hanno prodotto della ricchezza, ma non
unetica pubblica, dei valori condivisi, una
comunit nazionale coesa, perch una dimensione nazionale sentita come vitale e
obbligante non si poteva costruire sulla bugia. Tutti sapevano comerano andate le cose. Ma preferivano non dirselo e non dirlo.
La Repubblica nata da una sconfitta, da
uninvasione militare, una democrazia arrivata con il carro dei vincitori, doveva inventarsi una legittimazione interna, e lunica disponibile era nutrita di bugia. E funzionata per cinquantanni e ha anche dato
dei frutti, ma adesso ora di rivisitarla o riconoscere che abbiamo avuto una sovranit
limitata, perch abbiamo perso la seconda
guerra mondiale.

ca pu dirsi riuscita, a giudicare dai molti


studenti che dicono che lItalia ha vinto la
guerra. Peccato che la realt sia stata diversa. Il governo del re ha cercato di farsi
un posticino accanto agli alleati. Le forze
dellantifascismo hanno cercato di cancellare la presenza degli angloamericani nel
contesto della guerra. Ma chi ha la vittoria
militare ha anche quella politica. Tant vero che nel dicembre 1944 gli accordi di Roma tra il Cnlai e il Comando supremo alleato pongono la Resistenza italiana al servizio
e alle dipendenze dellesercito angloamericano. Quando si accetta una cosa del genere si riconosce di essere un soggetto politico di serie B. Dopodich risulta un po inspiegabile lambizione di svolgere ruoli politici di serie A. Intendiamoci, io penso che
non si potesse fare diversamente. Anzi nei
limiti del possibile, una volta firmato larmistizio, s fatto il meglio.
Sicch in Italia la guerra civile, combat-

Quei figli di puttana siamo noi


Non singolare che le sorti della democrazia dellalternanza oggi in Italia siano in
parte affidate agli eredi remoti delle grandi
ideologie del secolo, comunismo e fascismo,
avversari storici della democrazia liberale?
Dobbiamo pensare che questi siamo noi.
Non bisogna operare quella funesta scissione, che gli italiani amano molto, di considerarsi dominati da una razza straniera che si
sia accampata inspiegabilmente nel loro
territorio. Quei figli di puttana siamo noi,
per echeggiare una famosa espressione di
Roosevelt. Siamo noi che dobbiamo essere
veramente persone nuove, non fingere di
esserlo. Gli italiani molto spesso nella loro
storia fingono di essere uomini nuovi, fingono di cambiare, e poi rimangono gli stessi. Siamo una societ senza mobilit interna, con forte ridondanza dei legami familiari, quindi pochissimai competizione, fortissima continuit nelloligarchia, che ha
anche effetti positivi perch assicura una
sostanziale stabilit.
Prendendo di mira la presunta estraneit
degli italiani rispetto allItalia, lei continua
la sua opera di critica dellaristocrazia azionista. Perch s dovuto aspettare tanto?
Perch la maggior parte degli italiani che
scrivevano si consideravano esseri superiori. La tradizione dei colti, anche di quelli
democratici ha avuto ha avuto un sotterraneo disprezzo per i propri connazionali, ancor pi quando costoro si rifiutavano di essere un gregge ubbidiente ai loro ordini. Di
qui, innamoramenti e sdilinquimenti per le
plebi meridionali, i contadini di Eboli, o per
i bravi operai che erano visti come i potenziali ubbidienti servitori. In effetti, la modernit politica statale in Italia nata come
fatto di assoluta minoranza contro la stragrande maggioranza, composta di contadini
analfabeti e/o cattolici. Le lites che si riconoscevano nello Stato unitario erano una
minoranza assediata, che non poteva identificarsi con gli assedianti. E dal 1860 in poi
hanno conservato il carattere originario: laristocraticismo, lelitismo e la vocazione a

IL FOGLIO quotidiano

Il Tempo oggi

ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA, 54


anni, ordinario di Storia dei partiti politici allUniversit di Perugia e editorialista del Corriere della Sera. La passione
civile e lintransigenza intellettuale sono
tra le qualit che gli vengono riconosciute da amici e avversari. Nel 1995 ha fondato il mensile Liberal, che dirige con
Ferdinando Adornato e lo storico cattolico Giorgio Rumi. Nel gruppo degli Amici di Liberal figura da qualche mese anche il neo presidente della Fiat Cesare
Romiti. La pi nota iniziativa pubblica
della rivista la campagna sul presidenzialismo, condotta trasversalmente ai due
poli, che ha attirato le critiche di Rifondazione comunista.
Fra le sue pubblicazioni: Il mondo contemporaneo, (1945-1980) (Il Mulino, 1982),
Intervista sulla destra, a cura di Lucio
Caracciolo (Laterza, 1994).

DIRETTORE RESPONSABILE: GIULIANO FERRARA


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NUMERO VERDE:

Sulle regioni meridionali e su quelle del medio versante tirrenico si


prevedono condizioni di cielo nuvoloso con precipitazioni sparse. Nuvolosit e piogge interesseranno
maggiormente la Sicilia ed il settore jonico. Al nord condizioni di variabilita con addensamenti sulle zone di ponente, associati ad isolate
precipitazioni specie sulla Liguria.

risolvere il famoso problema dellingresso


delle masse nello Stato...
...attraverso lestensione del suffragio... o
la rivoluzione. Fascisti e comunisti avevano
lo stesso problema: immettere nello Stato le
masse che non avevano partecipato alla sua
costruzione, attraverso una pedagogia autoritaria guidata da gruppi di lites. Grandi e
Antonio Gramsci avevano lo stesso problema di Silvio Spaventa. Un paese in cui tutto, la lingua, lo Stato, un fatto di lites, produce sentimenti di disprezzo per le masse,
ovvio. In pi, per giustificare il risorgimento come fatto di minoranza, si doveva
sostenere che tutto litinerario culturale-civile dellItalia era sempre stato rappresentato dalle minoranze, come ha fatto Francesco De Sanctis; che lItalia era un paese in
cui cera una plebe cattolica reazionaria e
minoranze virtuose, per usare unespressione di Gobetti, che si erano date da fare. La
Controriforma era lapice della negativit,
mentre gli eretici, Giordano Bruno, Campanella, quelli s che erano i rappresentanti
della vera Italia.
Da sempre insomma, il vero italiano
lantitaliano. E certo! Le forze migliori della storiografia italiana hanno studiato i
riformatori e i giacobini italiani. E non un
caso che Dante, colui che ha fabbricato limmagine dellItalia, labbia costruita allinsegna della deprecazione. Ma la cosa drammatica, che non ha corrispettivi con nessun
altro paese del mondo, la totale dissociazione della tradizione culturale nazionale
dalla religione del paese, basta leggere La
vicinanza del papato di Machiavelli. Il papato faceva sentire con la pressione dei preti e soprattutto qualificava la religione come un fatto non nazionale e non nazionalizzabile. Pensi solo quanti sono pochi gli uomini di cultura italiani che si dicono cattolici. Anzi sono tutti cattolici, ma dispregiatori e odiatori della religione della maggior
parte del paese.
A eccezione di Manzoni, per. Manzoni
fu forse lunico. Ma legga lintroduzione di
Moravia alledizione de I promessi sposi:

Henry Guinness
Il nome Guinness noto nel mondo per
due motivi. Per una qualit di birra molto
scura e per il Guinness dei primati, un annuario che registra ogni possibile record,
dal pi ovvio al pi stravagante. Henry
Guinness, discendente della grande famiglia angloirlandese dei produttori di birra
e inventori dellalmanacco, morto a 87 anni, nella sua qualit di pastore non era un
forte bevitore, ma in vita sua aveva almeno
ottenuto un record: quello di essere stato
lultimo missionario occidentale espulso
(1952) dalla Cina di Mao Tse Tung. Stabilire
record in Cina era un punto donore per
questo ramo della famiglia Guinness. Suo
padre, medico missionario, coinvolto nella
rivolta dei Boxer nel 1900, aveva fondato il
primo ospedale occidentale in Cina. Henry,
cagionevole di salute, era stato mandato a
studiare in Svezia, presso la sorella della
madre. A diciassette anni, alla morte del
padre, aveva voluto tornare in Cina per
continuarne lopera. Gli anni tra le due
guerre non furono tra i pi tranquilli per la
giovane repubblica cinese. Divisa tra signori della guerra in costante conflitto, funestata da siccit e alluvioni, da cavallette
e inflazioni vertiginose, aggredita dal Giappone, la Cina era forse il luogo pi esaltante per svolgere un apostolato cristiano, ma
certo non il pi confortevole. Tra comunisti
e nazionalisti che si contrapponevano su
tutto, ma andavano daccordo nellavversione per i missionari cristiani, Henry
Guinness non si lasci scoraggiare. Continu al meglio la sua opera e trov il tempo
di sposarsi e di avere tre figli. Le condizioni igieniche e sanitarie non erano delle migliori e due dei bambini morirono di
dissenteria. Finalmente Guinness si convinse a abbandonare il paese per trascorrere un periodo presso la sede della missione a Dublino. Nel 1948 volle per tornare in una Cina liberata dai Giapponesi, ma
in preda alla guerra civile. Il 25 marzo 1949
i comunisti vinsero. Con la consueta signorilit Ciou En Lai gli fece osservare come
non fosse auspicabile che gli stranieri fossero presenti, mentre i cinesi stavano mettendo ordine in casa propria. Henry Guinness lasci il paese nel 1952, per non tornarvi che nel 1995 nel vano tentativo di ritrovare le tombe dei suoi figli.
Marguerite Duras
Una fotografia del 1990 la ritrae seduta a
un tavolino di un bar con lo sguardo liquido e i tratti allentati di chi non soffre di una
eccessiva repulsione per le bevande alcoliche. In primo piano, sfuocato, un bicchiere
pieno a met. Pieno a met di cosa? Non
certo dassenzio, fuorilegge in Francia da
pi di sessantanni. Ma latteggiamento
quello tramandato dalla grande pittura im-

nel momento in cui Manzoni tenta di costruire unimmagine cattolico-popolare dellItalia, scatta subito la censura e laccusa
che questa immagine avrebbe soltanto un
connotato reazionario. Non esiste paese al
mondo che abbia fatto la propria unit nazionale contro la propria chiesa. E non c
stata chiesa al mondo che si sia opposta allindipendenza nazionale. E successo solo
in Italia, perch questa dava fastidio al papa. In Polonia, in Irlanda la chiesa la nazione. In Spagna, non ne parliamo, in Francia pure e i santi in Italia sono Caterina da
Siena e san Francesco. Ma che scherziamo?
Una santa perch diceva che il papa doveva tornare a Roma, laltro, lupi, uccellini
gigli, era un incrocio tra un ecologo e un
pazzo di Dio, privo di qualsiasi connotato
nazionale. Mentre gli altri avevano Giovanna dArco, san Martino, santo Stefano dUngheria. Questa la differenza.
La morale pubblica e la religione
Dunque lincontro fra laici e cattolici che
lei persegue va nel senso della riconciliazione con la religione nazionale. Ma davvero possibile, ora che siamo tutti secolarizzati? O lei pensa che non ci possa essere morale pubblica senza una base religiosa? S
anche. Non voglio dire che solo la religione
lassicura. Penso che occorra un riesame del
rapporto tra la religione e la costruzione dellidentit politica e culturale. Il fatto che tutta lidentit nazionale si sia costruita fuori
dalla religione un sinonimo della sua debolezza. E poi, la bellezza della battaglia culturale che non si sa come va a finire. Al
contrario della storia che si occupa di cose
compiute, la battaglia delle idee una scommessa, si pu vincere si pu perdere. Io non
ho alcuna sicurezza su nulla, quindi neanche sullesito di questo tipo di impegno. Anzi in generale sono pessimista.
Lidentit nazionale davvero rilevante
in un mondo dominato dalla globalizzazione degli scambi, dei consumi, dei modi di vita? In Europa c stato circa un raddoppio
delle nazioni negli ultimi dieci anni, anzi c
un ipernazionalismo che oggi addirittura
vede coinvolte piccole popolazioni del Caucaso. Io credo che la nazione sia una delle
dimensioni pi vitali che la storia abbia
messo in campo, e che non sia tanto facile
superarla attraverso entit sovrastatuali. Lo
dimostra anche la difficolt in cui si trova la
costruzione dellEuropa, la quale oggi non
sembra pi vicina al traguardo come dieci
anni fa, e sente come un grave problema il
fatto che al suo interno ci sia una grande nazione come la Germania. La storia del Novecento piena di grandi imperi che si sono frantumati in nazioni, ma non ha ancora
registrato un solo esempio di nazioni che si
mettono a costruire un superstato. In realt,
un punto di vista ideologico sostenere lesistenza di una crisi dello stato nazionale e
un avvenire aperto soltanto ai grandi spazi.
Io non vedo una realt che conferma questa
ipotesi, anzi. Che poi ci piaccia o meno
unaltra faccenda. Le nostre preferenze possono essere diverse da come va la storia, ma
questo non vuol dire che non bisogna tener
conto della storia.

pressionista e postimpressionista francese:


la bevitrice di assenzio. Di essere una bevitrice, e una bevitrice impregnata dalla cultura dellalcol, Marguerite Duras, morta a
Parigi dopo una lunga agonia il 3 marzo,
non ha mai fatto mistero. In La vita materiale, una lunga conversazione raccolta da
Jrome Beaujour, la Duras, pi che settantenne, parla a lungo con franchezza sconcertante del suo rapporto con lalcol. Come
parla con candore delle prime esperienze
sessuali. Ricordi di Vinh Long, di Hanoi.
Della Concincina. DellIndocina francese
dove il 4 aprile 1914 Marguerite nacque, nei
pressi di Saigon. La Saigon che le ispir il
suo romanzo pi celebre, LAmant, che le
valse il premio Goncourt nel 1984, che fu
tradotto in 22 lingue e che divenne un film
dal successo discusso. Autrice di numerosi
romanzi e saggi, tutti tradotti in Italiano, regista di film scabri
e difficili, la Duras
stata negli anni
Cinquanta una delle voci pi ascoltate di quella giovane generazione di
narratori francesi
che cercava con soluzioni spesso spericolate e non sempre felici di rinnovare il linguaggio
del romanzo del dopoguerra. Militante della sinistra, uscita dal Pcf nel 1956, ha sempre rivendicato una sua disposizione libertaria e critica: Non sono depositaria del
pensiero totalitario, voglio dire : definitivo.
Ho evitato questa piaga.
Alberto Jacoviello
Se fosse stato disposto alla risata liberatoria, sarebbe stato il primo a ridere di una
battuta solo in apparenza feroce di Mario
Alicata, suo antico direttore alla Voce di
Napoli : Jacoviello un buon comunista,
ma un po freddino. Ai congressi non applaude mai. In senso stretto era vero. Jacoviello non applaudiva mai. Da ragazzo
aveva perso il braccio destro. Ma non se ne
curava o almeno non lo faceva notare a chi
gli stava intorno. Se mai, quella manica
vuota, infilata nella tasca della giacca,
aggiungeva morbidezza, disinvoltura a
uneleganza che gli era naturale. Limpossibilit di applaudire era forse per lui un
vantaggio. Gli permetteva talvolta di non
esprimere platealmente un dissenso che
spesso lo separava dalle posizioni ufficiali
del partito. Se lUnit, che nel 1956 lo aveva inviato in Ungheria, prendeva posizioni
ferree a favore della repressione della rivolta, le corrispondenze e le convinzioni di
Jacoviello, anche per testimonianza di colleghi di parte avversa come Montanelli,

non erano improntate alla stessa certezza.


Il partito, schierato accanto allUrss, non fu
molto contento quando nel 70 Jacoviello ottenne il visto per Pechino, come amico del
popolo cinese. Al ritorno il direttore dellUnit Aldo Tortorella gli pubblic alcuni
articoli, prendendo per le distanze dalle
posizioni espresse con una breve introduzione. Nel 1977, negli anni del compromesso storico, quando parve che gli Stati Uniti
non fossero del tutto contrari allingresso
del Pci al governo, fu Jacoviello a coprire il
ruolo di primo inviato dellUnit a Washington. E furono la sua apertura e la sua
agilit di giudizio ad ammorbidire alcune
delle incomprensioni e dei pregiudizi che
il Pci aveva nei confronti dellAmerica e gli
americani nei confronti dei comunisti
italiani. Rientr in Italia nell80. Aveva sessantanni e nessuna voglia di fermarsi. Pass a Repubblica e per Repubblica and in
Russia a documentare la perestroika di
Gorbaciov. La malattia riusc ad avere ragione solo delle sue forze. Eleganza,
signorilit, voglia di capire gli hanno tenuto compagnia fino a sabato 2 marzo, quando la morte ha preteso il suo tributo.
Dario Villa
Quando muore un poeta, tutta la lingua
appassisce. Come gli artisti davanguardia
nelle arti figurative, i poeti esplorano possi
bilit della lingua che la lingua stessa non
conosce. Pochi leggono i poeti, ma, inconsapevoli, tutti attingiamo alle impronte che un
componimento, un verso che non abbiamo
letto ha lasciato indelebilmente nella lingua. Gioved 6 marzo un petalo della lingua
appassito. Gioved 6 marzo, a 43 anni,
morto un poeta. Si chiamava, si chiama, Dario Villa. Un poeta schivo che una lunga malattia aveva reso pi schivo. Un poeta che
pubblicava poco e aveva il pudore delle sue
pubblicazioni. Un poeta che al clamore dellindustria culturale aveva preferito gli echi
dei silenzi interiori e i mormorii degli affetti. Oltre ai ricordi affettuosi, di lui restano
alcuni sottili volumi: Lapsus in Fabula
(1984) Poemi in prosa (1985), Abiti insolubili (1995). Quando muore un poeta soltanto la confidenza con le sue poesie pu
impedire alla lingua di appassire.
Meyer Schapiro
Domenica 3 marzo morto a 91 anni
Meyer Schapiro, uno dei pi autorevoli critici darte del secolo. Formatosi in discipline cos diverse come la matematica e lantropologia, era riuscito a saldare i suoi molteplici interessi in una concezione originale della filosofia e della storia dellarte che
gli permetteva di passare con la stessa competenza e intelligenza dalla scultura medioevale alle esperienze pi avanzate delle arti visive contemporanee.

ANNO I NUMERO 30 - PAG 3

EDITORIALI
Pagliacciate romane
C

erchiamo, come possiamo e senza


moralismi, di raccontare ogni tanto
la politica romana di corridoio. Il titolo
della rubrica uno stendhaliano Passeggiate romane. Oggi si cambia, parliamo delle pagliacciate romane.
Prima pagliacciata. Un signore che
si chiama Mario Dini presenta agli uffici elettorali una lista Dini il cui nome Rinascimento italiano e il cui
simbolo prevede le solite quindici stelline europee in campo azzurro. Rinascimento italiano era il motto che Dini, ma questa volta Lamberto, aveva valutato come possibile per la sua lista,
nei giorni in cui non aveva ancora deciso da quale forno prendere il pane.
Ora Mario avanza, e pare con successo,
i suoi diritti sul nulla: il nulla di una lista che ha il nome di una persona perch non ha una politica dietro, ma solo
lipotesi di uno sviluppo di carriera, e
il nulla di un simbolo che un puro
soffio grafico. Di Forza Italia si diceva
fosse un virtuale partito senzanima.
Eppure nel 94 non spunt nessun Mario Berlusconi a contendere al pi noto Silvio il motto politico-calcistico-ottimistico che ebbe fortuna e intercett
la ventata liberista.
Seconda pagliacciata. Romano Prodi
ha deciso di presentarsi con il Partito
popolare di Gerardo Bianco e lUnione
democratica di Antonio Maccanico.

Quello che tutti chiamano il leader dellUlivo e il candidato dellUlivo a Palazzo Chigi, perch pensano che sia a
capo di un movimento che si presenta
alle elezioni, in realt un ospite nella
lista della ex sinistra democristiana, al
fianco di Ciriaco De Mita, con laggiunta di Giorgio La Malfa. LItalia che vogliamo (lo slogan dei comitati Prodi)
lItalia che gi abbiamo avuto.
Terza pagliacciata. I comunisti unitari, un nome che sembra un reperto
darchivio del Cominform, sono quegli
eletti di Rifondazione comunista i quali, a qualche mese dallelezione, hanno
dato un calcio in faccia a Fausto Bertinotti e Armando Cossutta, e hanno votato con Massimo DAlema per Dini
(Lamberto, non Mario). Ora pretendono
di mantenere per s i loro collegi e di
essere rieletti con il contributo determinante dei comunisti rifondatori, altrimenti minacciano di presentare loro
candidati e di far perdere quei collegi
alla sinistra. I comunisti con la falce e
martello erano meglio, erano pi seri.
Quarta pagliacciata. Gianfranco Miglio, gi ideologo di Umberto Bossi e da
lui definito, dopo il divorzio, una scorreggia perduta nelluniverso, ha minacciato Berlusconi: o mi dai dieci collegi sicuri o mi accordo con Bossi, faccio con lui una lista federalista, e mi
presento in un ramo del lago di Como.

Terrorismo, affari e libert


L

a campagna presidenziale americana innervosisce sempre il presidente degli Stati Uniti. E le ripercussioni
sulla politica estera possono essere delle pi traumatiche. Gli scontri con Cuba, dopo che Fidel Castro ha abbattuto
i due aerei degli anticastristi di Miami,
influiscono in modo decisivo sul voto
chiave della Florida. Le strette di Israele, tra processo di pace e terrorismo,
determinano lorientamento di quote
influenti e spesso decisive dellelettorato degli Stati Uniti e della sua grande
comunit ebraica.
La minaccia di sanzioni per le imprese europee che commerciano con
Cuba e lipotesi di un embargo verso
Teheran, in quanto capitale del terrorismo antiisraeliano, sono un sintomo di
questa fibrillazione politica. Il governo
di Bonn ha manifestato preoccupazioni
che alludono agli interessi europei nellarea e, naturalmente, lItalia ha rinviato gli incontri fissati nel quadro della presidenza europea per favorire la
normalizzazione dei rapporti con la repubblica islamica. La faccenda complicata, perch il 23 marzo si vota a
Taiwan, e la Cina sta scatenando unondata di intimidazioni politiche a suon
di esercitazioni militari e di lanci di

missili. Una strategia di sanzioni e di


embargo, se applicata con rigore, rischia di aprire pi fronti di quanti la
diplomazia multipolare non possa reggerne. Anthony Lake, consigliere per la
sicurezza nazionale della Casa Bianca,
ha detto che con Pechino bisogna passare dalla forza dellesempio al pi
concreto esempio della forza, ma la
politica americana nello stretto di Formosa in realt oscillante e ha bisogno, secondo tutti gli osservatori pi accreditati, di unimpostazione pi precisa e meno equivoca.
La difesa della pace, dellindipendenza delle nazioni e dei diritti umani
deve essere assicurata con fermezza e
con capacit di graduare le risposte
della comunit internazionale secondo
le offese che alla civile convivenza vengono rivolte. Gli americani criticano a
ragione comportamenti disinvolti degli
alleati europei (si pensi ai traffici tedeschi in Iran). Ma sarebbe bene, per
esempio, che alcuni provvedimenti, innanzi tutto quelli che si vuole abbiano
un effetto su tutta la comunit degli affari, comprese le imprese che hanno
partecipazione di capitale americano,
fossero presi a livello di istituzioni internazionali come lOnu.

Linstabilit dalla Spagna al Bosforo


D

alla Spagna al Bosforo, fino a Vienna, cuore della vecchia Europa, si


aggira uno spettro: quello del proporzionalismo. Ad Istanbul e in Austria si
votato a fine dicembre, e solo dopo
due mesi si stanno facendo i governi.
Sono governi di coalizione che comprendono partiti che si sono ferocemente scontrati in campagna elettorale. In Austria si sono rimessi insieme
socialdemocratici e popolari: la rottura
della coalizione tra le due forze aveva
provocato il voto anticipato, i loro programmi di governo erano alternativi sui
temi pi importanti. In Turchia il governo che si sta formando nasce dallaccordo dei due partiti della destra,
quello della Giusta via dellex premier Tansu Ciller e quello della Madrepatria di Mesut Yilmaz. Non sorprende che i due leader si siano combattuti duramente nel corso della campagna elettorale proprio perch i programmi erano simili, questa anzi una
delle deviazioni normali di un sistema
proporzionale. Il partito di maggioranza relativa in Turchia stato quello
islamico, di Necmettin Erbakan, esclu-

so dal governo. E la coalizione di destra


avr la maggioranza, se lavr, grazie al
voto o allastensione dei socialdemocratici di Bulent Ecevit. Laccordo stato possibile grazie allintervento dei militari, che hanno fatto autorevolmente
sapere di non gradire la presenza del
partito islamico alla testa dello stato
turco.
Anche in Spagna, dove il proporzionalismo corretto dal metodo di calcolo DHont, si prospetta la formazione di
una coalizione che unifica nel governo
o nella maggioranza forze che si sono
combattute durante la campagna elettorale: si parla di un accordo forzato tra
i popolari di Jos Maria Aznar e i nazionalisti catalani di Jordi Pujol. Aznar
un centralista mentre il leader catalano Pujol esprime il pi forte partito
autonomista della penisola iberica. I
meccanismi politici di instabilit indotti dalle varianti del sistema elettorale proporzionale in Italia si conoscono bene. E ben si sa che un maggioritario debole, corretto dalla quota proporzionale e dal meccanismo dello scorporo, non una salvaguardia sufficiente.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

SABATO 9 MARZO 1996

Minicucci spiega come la Rai riuscita a perdere la partita


LEX DIRETTORE GENERALE RIVELACHELA MORATTILO BLOCC MENTRE STAVA PER FAREUNOFFERTA DI 217 MILIARDI
Roma. Da quando stato licenziato dalla
Rai, Raffaele Minicucci lavora a tempo pieno alla sua autodifesa e se possibile alla sua
riscossa. E ospite di un ufficio di cui vuole
mantenere segreta natura e dislocazione e
che occupa in perfetta solitudine. Quello
che dovrebbe essere un tavolo per affollate
riunioni completamente coperto di carte,
ricorsi, lettere protocollate, carteggi di ogni
genere. Tutto ci che riuscito a portare via
dal suo ufficio di Viale Mazzini, prima che
gli vietassero laccesso in Rai. Minicucci si
era ripromesso di non fare dichiarazioni
pubbliche fino alla soluzione, davanti al
pretore, della causa per il suo reintegro in
ruolo. Poi gioved sera ha visto la puntata di
Tempo Reale dedicata alla vicenda dei
diritti del calcio ed ha deciso di rompere gli
argini: Ho sentito la presidente Letizia Moratti ripetere ancora una volta che la mia offerta iniziale era di 169 miliardi e che lei e
il Cda avevano deciso di offrire di pi. Il solito Minicucci che frena gli ardori della
presidente, ma non cos. Quella cifra risale allo scorso ottobre quando la trattativa
sui diritti del calcio si svolgeva solo tra la
Rai e la Lega.

Un errore lofferta per il calcio criptato


Il contratto - dice ancora Minicucci - era
ad un passo dellessere firmato, poi la Lega
si tir indietro e per questo pende un ricorso presso il tribunale di Milano, intentato

dalla Rai. Ad ogni affermazione Minicucci


spinge avanti fotocopie e documenti tenuti
pronti alla bisogna. Il ripensamento fu dovuto alla decisione del Cda di avanzare
unofferta anche per il calcio criptato. A quel
punto infatti la Lega, anche su pressione de-

mo un minor fatturato di 130 miliardi. Ci significa che fino ad un offerta di 217 miliardi
potevamo spingerci senza rischi. Senza contare gli oltre 400 addetti che, privandoci del
calcio, avremmo dovuto pagare in cambio di
nessuna prestazione. Il giorno dopo, era il 12

Il contratto stava per essere firmato, quando la presidente rilanci


sulla pay-tv. Denuncia di contatti poco chiari con gruppi privati per il
business delle reti telematiche:Forse ho messo il naso dove non dovevo
gli altri concorrenti, decise che avrebbe
messo tutto allasta. La colpa fu insomma
della Moratti? Io ritenevo prioritario aggiudicare alla Rai il calcio in chiaro, mentre
trovavo discutibile lingresso nella pay-tv.
Senza quella mossa del Cda ora la Rai
avrebbe i suoi diritti ad un prezzo ottimo.
Fu sempre lei per a non consentire unofferta congrua per lasta che ormai era stata
convocata? Niente affatto: io mi ero messo
subito al lavoro perch capivo che un conto
era condurre una trattativa, un altro partecipare a una gara, e vincere. Nelle riunioni
che ebbi con i responsabili dei servizi si arriv a parlare addirittura di 250 miliardi.
Nel frattempo mi feci fare una valutazione
dalla Sipra sul rientro pubblicitario. Il loro
calcolo fu questo: con i diritti incasseremo
87 miliardi di pubblicit in pi; senza avre-

febbraio, mi arriv una lettera con cui la


Moratti mi pregava di sospendere ogni ulteriore attivit in merito alla vicenda calcio. Il
giorno dopo ancora sono stato licenziato. E
questa tutta la verit.
Proprio tutta la verit? In effetti no, c
anche questa storia tanto evocata del risanamento dellazienda. In tutto il 1995 ho esaminato 267 delibere provenienti dal Cda,
non ce nera una che comportasse riduzione
di costi. Se risanamento c stato questo
dovuto in parte allazione della gestione precedente ed in parte - mi spiace dirlo - alla
mia direzione generale, con laiuto determinate dei sindacati e di tutto il personale. Abbiamo ridotto del 4 per cento il costo dei
film, abbiamo introdotto un minino di politica del personale, che prima era tutta discrezionale o inesistente. Abbiamo inserito

le teche aziendali: nessuno si era mai curato della conservazione e dellarchiviazione dei nastri, insomma, labc di qualsiasi
azienda.
Voci di contatti con privati sulla telematica
Eppure il rapporto fiduciario tra lei e il
Cda si rotto. Come accaduto? Un rapporto fiduciario si costruisce in due e non
con uno che deve solo dire s. Poi forse ho
messo il naso dove non dovevo: ho chiesto
ragione del fatto che in magazzino avevamo
32 mila ore di programmi mai trasmessi, noi
che in un anno ne trasmettiamo 18 mila. E
ancora, tutte quelle voci di contatti con
gruppi e interlocutori privati per il business
delle reti tematiche: io ne chiedevo notizia
e nessuno mi diceva nulla. Insomma venivo
regolarmente scavalcato. Sento dire che la
mia cautela sarebbe stato considerata dimpaccio allo sviluppo dellazienda, ma se il
decisionismo produce decisioni sbagliate,
meglio la cautela, tanto pi per organi decisionali in scadenza. Non sa quanto tempo ho
perso ad esempio con dipendenti e giornalisti licenziati frettolosamente e poi reintegrati dal pretore.
Forse con ludienza dell11 marzo la stessa sorte potrebbe toccare proprio a Minicucci: Anche lIri ritiene immotivato il mio
licenziamento, io non ho vie duscita precostituite, e se il pretore mi dar ragione, sar
lieto di tornare al mio posto.

Vademecum per il semi-ragionierismo alla francese


IL RAGIONIERE GENERALEDELLO STATO HA IL COMPITO GOGOLIANODI GOVERNAREIL DEBITO PUBBLICO
Roma. Durante le trattative che accompagnarono la nascita del governo Berlusconi,
nel maggio del 94, apparve al grande pubblico per la prima volta un personaggio dal
potere tanto grande quanto discreto: Andrea
Monorchio, Ragioniere generale dello stato.
Nella patria di mons Travet, la carica
non evoca immagini di grandezza del comando, di eroismo delle decisioni. Il termine stesso, ragioniere, ha perso tutto il suo riferimento semantico alla logica, alla misurazione di dati obiettivi e si trasformato in
un che di casareccio, di condominiale.
Invece, il Ragioniere generale di stato
un uomo che dispone di grandi poteri, e lo
si notato proprio nei giorni che precedettero il giuramento dellesecutivo guidato da
Silvio Berlusconi. Tutti gli incontri preparatori per il programma di governo, le consultazioni per le parti sociali, le riunioni
con gli alleati, vedevano il Ragioniere generale seduto accanto al presidente designato. Non era un caso, era un segnale: con
una scelta anche simbolica, si voleva marcare la necessit di riportare al Bilancio,
concretamente, ogni decisione, ogni scelta.
E il bilancio dello stato, in Italia, - di fatto
- controllato e condizionato in maniera determinante dal Ragioniere generale.
Si arriv alla stretta finale per la formazione del governo e Monorchio fu indicato
da Berlusconi come Segretario generale alla Presidenza del consiglio, pur mantenendo la carica di Ragioniere generale. La sinistra protest, Franco Bassanini fece vibranti proclami.Eppure, la stessa sinistra aveva
accettato il precedente: tra il 1976 e il 79 nei
governi di unit nazionale presieduti da
Giulio Andreotti, lallora Ragioniere generale Vincenzo Milazzo era stato nominato capo di gabinetto della Presidenza del consiglio, mantenendo la sua carica originaria.
Nel 94 la scelta trov, per, la ferma opposizione di Oscar Luigi Scalfaro. Il capo dello
stato disse che la riforma della Presidenza
condotta con la legge 400 del 1988 non permetteva questo cumulo di cariche.
Lespediente del ministro Cassese
Monorchio, peraltro, lanno prima aveva
duramente combattuto con limpostazione
della Finanziaria che Carlo Azeglio Ciampi
aveva delegato al ministro della Funzione
Pubblica, Sabino Cassese, perch riteneva
che definisse risparmi non corrispondenti
al vero. Lo scontro era stato aspro e per la
prima volta la Finanziaria del 94 fu materialmente scritta da Cassese, nel suo Ministero, e fu portata allesame di Monorchio e
della Ragioneria dello stato allultimo momento utile col trucco dellerrore inserito
l titolo da romanzo. Il testo unanaliIcumenti
si economica e sociale condotta su dodi prima mano che lascia poco
spazio agli aspetti aneddotici. La tesi riguarda evoluzione e involuzione della nobilt napoletana e in parte romana (gli intrecci familiari sono troppo numerosi per
distinguere nettamente. Accanto ai Serra,
ai Caracciolo, ai Dentice compaiono con
frequenza Borghese, Colonna eccetera) tra
restaurazione borbonica e ultimi decenni
del secolo. Costante riferimento sono alcuni studi analoghi sulla sorte della nobilt condotti in Francia e Germania, ma
soprattutto in Inghilterra. Nellintroduzione gli studi stranieri sono ampiamente citati per tentare, se non di risolvere, almeno di delimitare lo spinoso problema di
partenza: una definizione attendibile di
ci che si intende per nobilt in Europa in
generale e in particolare nel napoletano
nel corso del XIX secolo, tenendo conto
che nellOccidente europeo il termine nobilt stato spesso alternato con quello di
aristocrazia mentre le due espressioni
non sono intercambiabili. Secondo lautore inglese Jonathan Powis, laristocrazia comporta associazioni con autorit e
potere; la nobilt no. (Famiglie dalla genealogia impeccabile si trovano spesso impoverite e senza alcuna influenza sulla vita pubblica). Trasferite tali considerazioni nellItalia meridionale, Montroni afferma che laristocrazia era un gruppo sufficientemente omogeneo composto da ric-

quindi lunico terreno su cui molto pu essere fatto, anche se in tempi non brevi. Ma
il nodo centrale non tecnico, ma politico:
la localizzazione del potere decisionale sul
bilancio.
Andrea Monorchio oggi il rappresentante di punta di una opzione riformista, assolutamente sconosciuta ai pi, ma appassionatamente dibattuta tra gli addetti ai lavori, che punta ad un rafforzamento decisionista della Presidenza del consiglio e
della Ragioneria dello stato in questa direzione. E, anche qui, una opzione per il
modello francese. La proposta della rifor-

formazione delle Finanziarie italiane ancora piena di trucchi, trattative, bracci di


ferro, astuzie, scambi che vedono ampi margini di attivit per una sorta di souk della
spesa pubblica. Se i ministri del Tesoro volessero parlare, potrebbero spiegare come
tengono una provvista di poste di bilancio
di riserva per contrattare il voto di questo o
quel gruppo (i Comunisti Unitari hanno votato lultima Finanziaria grazie al blocco introdotto da Dini allultimo momento dellaumento degli affitti delle case popolari, le
entrate corrispondenti sono state tirate fuori da una di queste poste).

La battaglia di Andrea Monorchio, signore delle cifre di palazzo Chigi,


per portare le leggi finanziarie fuori dal souk. Trucchi, scambi e astuzie per
contrattare in regime assembleare sotto il peso di pi di due milioni di
miliardi di debiti. Funzionari pagati poco ma che guadagnano molto

Un bilancio che non persegue obiettivi


I muri di Palazzo Chigi potrebbero raccontare le scene feroci che si sino scatenate quando qualche dirigente della Ragioneria ha scovato nelle pieghe dei conti dei singoli ministeri possibilit di tagli anche per
migliaia di miliardi. Lo stesso Monorchio ma purtroppo non lo far mai - potrebbe
enumerare le tante e tante occasioni in cui
si rifiutato di trovare anche poche manciate di miliardi per accontentare le esigenze di questo o quel ministro. I corridoi
di Montecitorio, soprattutto quelli del terzo
piano, dove hanno sede le commissioni della Camera, potrebbero enumerare le silenziose gesta dei tanti lobbisti in attesa col loro bagaglio di soluzioni alternative, voci
di spesa mutevoli.
Per questo Monorchio ha chiaro che lattuale processo di formazione delle decisioni di spesa ingovernabile, se non spostando la sede della decisione dal parlamento
allesecutivo. Questa la riforma istituzionale di fondo, questo il senso operativo
reale della scelta presidenzialista. Ma
questa svolta politica deve essere accompagnata anche da una riforma profonda della
stessa struttura del bilancio. Oggi il processo decisionale della Ragioneria non parte
dalle necessit del paese, parte dallesame
del bilancio precedente. LItalia non costituisce il suo bilancio rispetto agli obiettivi
che ogni settore di spesa si d per affrontare i propri compiti. Non parte, per parlare
in soldoni, dalle iniziative da prendere per
ottenere i risultati perseguiti. Allopposto,
parte dal bilancio dellanno precedente,
esamina il consuntivo della gestione appena chiusa e opera i tagli. Ogni amministrazione dello stato gestita da un funzionario
della Ragioneria che compie questo esame
coi singoli dirigenti amministrativi, il tutto
viene unificato in grossi faldoni da cui si costruisce il nuovo bilancio.

appositamente in pagine diverse per individuare chi avrebbe tradito la consegna della sicurezza. Unumiliazione che Monorchio
non aveva dimenticato.
Il doppio fallimento pesa molto su Monorchio che, a detta di alcuni, avrebbe anche meditato di dare le dimissioni e di chiedere il trasferimento, probabilmente alla
Corte dei conti. Questi episodi non rispondevano ad una volont di potere di Monorchio, n erano il frutto di una improvvisata
scelta politica di Berlusconi. Rappresentavano il tentativo di dare una risposta strutturale al problema centrale del governo in

Italia: la possibilit di gestire effettivamente il bilancio. Questo problema reale dellItalia a fronte della scadenza di Maastricht. La parola dordine rientrare nei parametri di Maastricht generale, tutti ne parlano, tutti pi o meno sanno che cosa significa: entro il 1999 bisogna drasticamente diminuire il rapporto
tra Prodotto interno
lordo, cio la ricchezza prodotta dalla nazione, e il deficit che
lo Stato ammette in
un anno.
Per ottenere questo risultato si pu
agire su tre fronti: aumentare le entrate,
tagliare le spese, ma
soprattutto rendere
efficiente la gestione
del bilancio. E chiaro
per che in Italia la
pressione fiscale arrivata ad un tale punto ANDREA MONORCHIO
che non pu pi essere aumentata e che le entrate possono solo
in piccola parte essere aumentate con la riduzione dellevasione e dellelusione fiscale. E anche chiaro che le spese possono essere tagliate solo in misura limitata comprimendo ulteriormente i costi dello Stato
Sociale, anche se risparmi consistenti possono venire dalla riduzione del tasso di interesse con minore incidenza degli interessi passivi dei titoli di stato. La ottimizzazione della gestione di un bilancio annuale,
che si aggira sui 7-800 mila miliardi, resta

LIBRI
Giovanni Montroni
GLI UOMINI DEL RE
195 pp. Meridiana-Donzelli, Lire 38.000
chi commoners e da persone che al titolo nobiliare, antico, recente o anche legittimo (...) associavano un vasto patrimonio
fondiario e erano investite (...) per la loro
posizione economica di un ruolo politico e
di un patronato locale di grande rilievo.
La nobilt, al contrario, era un universo
molto pi magmatico, i cui livelli di reddito e di influenza si distribuivano in maniera assai difforme.
Lo studio di Montroni, docente di Storia
dei Paesi di lingua inglese presso lIstituto
Universitario di Napoli, senza trascurare il
problema dei tre livelli di nobilt per decreto borbonico (nobilt generosa, attribuita alle famiglie che avevano posseduto
qualche feudo per almeno due secoli; nobilt ex privilegio principis, per servigi resi alla corona o allo Stato; nobilt civile,
estesa a tutti coloro che si consideravano
nobili e i cui padre e nonno erano sempre
vissuti in maniera decorosa e agiata), finisce poi per seguire le propensioni o i de-

ma della finanza pubblica elaborata dalla


Commissione di studio per la riforma dei bilanci pubblici, presieduta da Beniamino Finocchiaro con la consulenza, tra gli altri di
Massimo Severo Giannini, infatti proprio
quella di importare da Parigi anche le procedure tecnico-politiche per la formazione
e definizione del bilancio. La scelta, in termini semplici, quella di togliere al parlamento il potere di proposta, di interlocuzione, di trattativa durante la sessione assembleare di bilancio. La responsabilit totale
e unica, secondo questa scuola, deve essere
dei premier e degli uffici che definiscono la
spesa e le entrate. Il Ragioniere generale,
secondo la proposta di questa commissione,
dovrebbe quindi partecipare - sia pure in
veste consultiva - a tutte le sedute del Consiglio dei ministri su decisioni economiche
e dovrebbe avere la possibilit di verbalizzare i propri pareri.
La contrattazione permanente del bilancio
Al Parlamento, ovviamente, resta il potere di esercizio delegato della sovranit popolare, ma solo con la scelta di approvare o
bloccare il bilancio (e quindi il governo),
con possibilit tendenzialmente nulle di
modifica. Come si vede i temi della riforma
istituzionale sono qui tutti presenti, ma
con uno in pi: la crudezza delle cifre e lenfatizzazione del ruolo decisionale dello strumento tecnico, la Ragioneria dello stato.
In realt in Italia, negli ultimi anni, sono
gi stati compiuti molti passi in avanti sulla
strada della cosiddetta inemendabilit del
bilancio; le possibilit delle assemblee parlamentari di imporre emendamenti sono diminuite. Ma la storia vera del processo di
stini economici delle grandi famiglie, considerate in quellarco di tempo della durata di un secolo che va dallabolizione della
feudalit, con i suoi contraccolpi di carattere economico, e la cosiddetta crisi agraria di fine secolo. Lattaccamento alla terra
e alle tradizioni, e non lassenteismo parigino delle pochade di fine secolo, risulta,
dai copiosi documenti esaminati, il peccato originale che porta allo sfinimento una
classe che stata potente e ricca e che, se
ha praticato di preferenza lendogamia,
non ha disdegnato i matrimoni fuori classe,
talvolta per convenienza, ma talaltra per rispetto dei sentimenti degli interessati.
Una classe che, se ha invocato il (raro)
privilegio del maggiorascato come distinzione di stato, si di norma preoccupata
della solidit economica dei figli cadetti.
Una classe che si ritrova alla fine del secolo con indebitamenti colossali, spesso
pari, quando non superiori, al valore colossale delle propriet, contratti pi per
allargare le gi immense tenute, per spese di ordine politico e per impegni di carattere morale, come pensioni e donativi a
favore di dipendenti e sottoposti, che per
leggerezza di carattere amministrativo.
Se una leggerezza imputabile alla nobilt napoletana dellOttocento la stessa
che pu essere condivisa dalle nobilt di
altri Paesi europei: lattaccamento viscerale alla terra e lincapacit di convertire
e differenziare gli investimenti se non in
titoli di Stato, italiani o stranieri.

Troppi e troppo rigidi i capitoli di spesa


Il tutto poi complicato da una grave disfunzione. Il personale della Ragioneria di
stato pagato poco (si dice che lo stesso Andrea Monorchio abbia uno stipendio base
che non supera i sette milioni e mezzo). Ma
- con una prassi tipicamente italiana - i redditi dei singoli funzionari e dirigenti della
Ragioneria vengono poi aumentati dagli incarichi specifici di sorveglianza di questa o
quella amministrazione (revisore dei conti,
presidenti di collegio, componenti di comitati). Questi compiti vengono decisi dallIspettorato della Ragioneria ed evidente
che si instaurata, anche qui, una dinamica di scambio tra controllori e controllati
che impedisce un funzionamento efficace
dello stesso strumento della Ragioneria.
Una riforma che interrompa questo circolo
vizioso auspicata da parte dei settori pi
dinamici della nuova dirigenza di stato. Ma
largamente impopolare negli uffici, come
si vide quando la Lega tent di introdurla
(surrettiziamente) nella finanziaria del 94,
e vi fu una piccola rivolta.
Pi facile la riforma della stessa composizione del bilancio. Nella nostra amministrazione esistono allincirca 6.000 capitoli
di spesa, in Francia sono poche centinaia e
questi capitoli sono rigidi. Schematizzando:
se un ministero ha risparmiato alcuni miliardi destinati ad alcuni capitoli di spesa,
non pu deciderne una diversa collocazione. Ci vuole una legge. Pare incredibile, ma
cos. Limpiego efficiente delle risorse,
lincremento della produttivit non solo
scoraggiato, ma proibito espressamente
dalla struttura di formazione del bilancio e
gestione della spesa italiana.

ANNO I NUMERO 30 - PAG 4

IL FOGLIO QUOTIDIANO

SABATO 9 MARZO 1996

Character assassination o assassinio morale, un delitto molto diffuso in Italia


Signor direttore - Sul Corriere della Sera
di venerd ho letto due brevi articoli di tono
molto aspro e sarcastico. Il primo dedicato a Adriano Sofri, uno scrittore italiano che
ha militato nellorganizzazione Lotta Continua, sciolta ventanni fa, e che stato al centro, con limputazione di omicidio, del processo Calabresi. Sofri ha diviso il suo tempo, negli ultimi tre anni, tra il dramma personale del processo e la tragedia regionale
ed europea della guerra in Bosnia. Ha testimoniato privatamente e pubblicamente
la sua verit, e ha vissuto lunghi periodi nella citt assediata per raccontarne il martirio. Ora reduce da un viaggio in Cecenia,
dove ha assistito, per raccontarla, alla durissima repressione russa contro lautode-

terminazione cecena. Il Corriere ironizza


sulle cause da sposare, sui nuovi eroi di
una persona che, fa capire il giornale, dovrebbe espiare tacendo il suo passato. Ma
non basta. Nello stesso numero del giornale pubblicato un articolo velenoso su Guido Viale, a firma V. Pos. Viale fu, come Sofri, animatore di quel gruppo politico di
estrema sinistra, e da ventanni uno scrittore free lance, traduce, studia, lavora nelleditoria, se ne sta rigorosamente in silenzio sulle cose della vita politica e pubblica
del paese. E una persona intelligente e con
una buona cultura, analizza e racconta, in
un libro che Guido Ceronetti garantisce bellissimo, il linguaggio materiale che parlano
i rifiuti di una societ, gli scarti della vita

quotidiana. Viale vive a Milano e il sindaco


leghista di quella citt, attraverso lassessore Walter Ganapini, gli ha chiesto di collaborare con la giunta, come consulente. V.
Pos. d notizia del fatto avvelenandolo: Viale , sprezzantemente, un ex sessantottino
e un riciclatore s, ma di se stesso; il suo
rapporto professionale con la giunta comunale indicato come unibrida alleanza tra
un ex rivoluzionario, di cui si raccontano
cose molto imprecise e fuori contesto, e il
leghista Formentini eccetera. Era gi successo di recente, se non ricordo male sulla
Stampa, con un altro ex di Lotta Continua,
il maestro di scuola Cesare Moreno. Moreno un altro esempio di discreta ricostruzione di un impegno privato e pubblico da

parte di un uomo che aveva militato in una


organizzazione disciolta, nel quadro di ideologie oggi tramontate, trattato a pesci in faccia per aver collaborato con il ministro della Pubblica Istruzione su temi che riguardano listituzione, la scuola elementare, a
cui ha dedicato tutta la sua vita. Che cosa
pensa di queste vicende della nostra storia
recente e di questo modo di trattarle?
Giulio Parma, Roma
Penso che il morto afferra il vivo, signor Par
ma, e per una strana maledizione preso dal
lansia di trascinarselo appresso. Il grado di ci
vilt di un paese si vede anche da come sa ela
borare i dolori e le speranze tradite delle sue ge
nerazioni. Se si vivi e si crede che la vita sia di

versa da una maschera funeraria, impressa una


volta per tutte sul ghigno degli uomini e delle lo ro scelte, per il bene e per il male, allora si impa ra a lasciare in pace quella lunga teoria di giu sti che, come tutti gli uomini, sono stati anche
dalla parte del torto. Per questa propensione al
pettegolezzo e alla malignit diretta alla vita e
allidentit degli individui esiste unespressione
inglese, character assassination, che pi o me no vuol dire assassinio morale. Questo tipo di
omicidi da noi molto diffuso. Bollare, infanga re, intimidire chi ora parla, scrive e racconta in
nome di quel che ha detto, scritto o raccontato:
sembrerebbe un contrappasso cristiano e dante sco, un modo di mettere nel giusto ordine la col pa e il perdono, e invece non si tratta
che di un grave peccato di stile.

Arte
Tutto Magnasco a Milano.
I sogni occidentali degli zar
a Bologna
LE LIVIDE LUCI di Alessandro Magnasco
riscoperte dopo mezzo secolo a Milano
Capricci. Capricci sono definite nel gergo dellarte le esecuzioni fuori dei generi
canonici: i quadri devozionali e celebrativi,
le battaglie, le marine (in tempesta), le nature morte. Capricci potranno ancora essere le nature morte, quando i fiori e la frutta o i libri si aggregano a formare una figura vivente. In capricci possono trasformarsi le scene di genere campestre, quando a
intrecciare le danze non sono i contadini di
maniera, ma nanerottoli goffi, che i mercanti darte definiscono, pomposamente e
proficuamente, alla Callot. Ma capriccio diventa un termine spudorato quando si applica alle maschere allarmanti, agli zingari
vaganti, ai mendicanti stralunati di Jaques
Callot. Capriccio diventa un termine sinistro quando vuole rinchiudere nel minore
dei generi le figure allungate e allucinate
che biancheggiano come ectoplasmi sugli
sfondi di Magnasco (1667-1749), di cui al Palazzo Reale di Milano si inaugura una mostra che proseguir fino al 7 luglio. Sono capricci anche le scene di ospedali, di baccanali, di torture? Sono capricci i lividi conviti della nobilt in un giardino genovese?
Capricci sono i tratti sconvolti di frati e suore gaudenti che traducono in lubricit
morbosa e minacciosa le trasfigurazioni
estatiche dei santi milanesi discesi dai tormenti devozionali dai cardinali di casa Borromeo? Magnasco nato e morto a Genova,
ma ha lavorato molto a Milano. Milano gli
dedica, a cura di Marco Bona Castellotti,
una mostra che raccoglie tutta la produzione maggiore e accertata di un artista che fu
imitato, dimenticato, riscoperto. Riscoperto dagli espressionisti che nei suoi giocolieri, viandanti, banditi, quaccheri e ebrei,
videro gli antenati delle figure tormentate
di Edvard Munch, delle maschere spettrali
di James Ensor. A Magnasco, detto il Lissandrino, non veniva dedicata una mostra
importante dal 1949. Quella in corso, che inserisce lartista nei due ambienti genovese
e milanese, sar per molti motivo di sorpresa.
ILMITODI ULISSE in una mostra di reperti giunti da tutto il mondo a Roma
Capricci sono considerate, soprattutto
per la faziosit di Tacito, maestro universale di stile, ma storico di parte senatoriale, le
delizie e le imprese edilizie degli imperatori romani. Tra i pi efferati dei quali imperatori, ricchi di potere, ma poveri di status
giuridico, Tacito annovera Claudio Nerone
Tiberio (14-37 d.C.) che, non contento di dedicarsi allantropofagia mediata, offrendosi
murene nutrite di carne umana, aveva la
delittuosa propensione a ritirarsi in luoghi
ameni come lisola di Capri. Tra i capricci di
Tiberio ci fu anche la villa di Sperlonga dove un immenso ninfeo ospitava colossali
gruppi che illustravano le imprese di Ulisse, peraltro antico habitu della costa nella
qualit di ospite della maga Circe dalle parti del Circeo. Il gruppo di Scilla, colta nellatto di divorare i compagni di Ulisse, ridotto in settemila frammenti scoperti nel
1957 e ricostruito in 40 anni di pazienza
ora, nella sua mole di gruppo statuario pi
grande dellantichit, il pezzo centrale di
una mostra intitolata Ulisse, il mito e la
memoria, aperta fino al 2 settembre al Palazzo delle Esposizioni. Confermano lo spessore e lestensione del mito di Ulisse pi di
200 reperti originali prestati da musei di tutto il mondo.
I CONTRIBUTI ITALIANI alla costruzione
della capitale della Grande Russia a Bologna
Non un capriccio, ma il desiderio di una
finestra aperta sullEuropa, unopzione tra
occidente e Asia, fu San Pietroburgo che
Pietro primo, il Grande, imperatore e autocrate di tutte le Russie, volle far sorgere dal
nulla sulle rive della selvaggia Neva. La fantasia popolare vuole che Pietro mentre
esaminava lisola Janisari prese a un soldato la baionetta, tagli due zolle erbose e,
collocate in croce, esclam: Qui sar la
citt, poi presa un vanga cominci a scavare un fossato; proprio in quel preciso istante apparve in cielo unaquila e cominci a
volteggiare sullo zar. La posa della prima
pietra avvenne il 16 maggio 1703. Nonostante le cronache popolari, Pietro non poteva
essere presente, occupato comera in quei
giorni nella costruzione di una flotta sul lago Ldoga. La citt fu tuttavia fondata sul
modello del pi puro razionalismo illuminista. A renderla splendida di palazzi e di
edifici furono chiamati, accanto ai russi, architetti da ogni parte dEuropa fra cui numerosi italiani, quali Domenico Trezzini, il
figlio Pietro e il genero e cugino Giuseppe,
Bartolomeo Rastrelli, Giacomo Quarenghi e
Carlo Rossi. Alla loro opera, rappresentata
da progetti, modelli lignei, stampe e dipinti
il Museo Archeologico di Bologna dedica
una mostra aperta rino all8 aprile.
I GRECIIN OCCIDENTE raccontati attraverso documenti e opere darte a Venezia
Una tensione tra Oriente e Occidente
dovettero subire e risolvere gi i protogreci che, se mettevano a fuoco le citt dellAsia Minore, come Troia, venivano poi, come
Ulisse, trascinati dal volere del fato sulle
coste pi inospitali del Mediterraneo occidentale. Sar in Sicilia, sar in Magna Grecia, che i loro discendenti potranno costruire in siti ricchi di frutti della terra e di
metalli citt e templi pi grandiosi di quelli che avevano lasciato nelle polis di una
Grecia avara o nelle colonie anatoliche, tributarie di avidi despoti asiatici. Dal 23 marzo all8 dicembre, a palazzo Grassi a Venezia una grende mostra illustrer con migliaia di oggetti e opere darte provenienti
dai musei di tutto il mondo, lavventura, le
realizzazioni e le influenze in Occidente di
quel popolo in cui lOccidente ha voluto individuare una delle radici pi profonde
della propria cultura.

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