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GEOMETRIA
Fino ad ora abbiamo definito uno spazio affine A, che pu essere definito sinteticamente come un insieme
formato da punti e rette ed un spazio V, lo spazio dei vettori formato dalle coppie ordinate PQ, dotato di
una relazione di equipollenza, la quale essendo una relazione di equivalenza, forma una partizione dello
spazio V, nella quale i rappresentanti delle classi di equivalenza sono vettori. Va ricordato inoltre che
si intende il segmento orientato con estremi P e Q, mentre indicandolo
indicando il segmento orientato
si intende sempre lo stesso vettore, il quale tuttavia non deve necessariamente PQ ma pu essere
come =
un vettore equipollente ad esso, quindi uno qualsiasi dei vettori che fanno parte della sua classe di equivalenza.
In questo spazio dei vettori viene definita loperazione +, la quale una funzione del tipo ,
infatti da due vettori , si ottiene un terzo vettore + . Loperazione definita nel seguente
modo:
- viene considerato il primo termine della somma, il vettore =
A questo punto per le uniche conoscenze che possediamo sono quelle relative allesistenza dello spazio V dei
vettori, definito con alcuni assiomi, e alloperazione +, definita come unapplicazione binaria su V.
Visto che sono stati definiti un insieme ed un operazione che opera su quellinsieme, possiamo esaminare le
propriet delloperazione, usando le conoscenze generali sulle strutture algebriche. In pratica possiamo
studiare le propriet della struttura algebrica (, +).
1) Propriet associativa: + + = + ( + )
2) Esistenza ed unicit dellelemento neutro: esiste sempre ed unico lelemento , chiamato elemento
neutro, tale che + = + = . Lelemento neutro rispetto alloperazione + un vettore del tipo
, poich applicando un vettore di questo tipo su un qualsiasi si ottiene sempre , a causa di come definita
al vettore
si ottiene un segmento orientato
loperazione +. Infatti sommando per esempio il vettore
che parte da P, il punto dinizio del segmento orientato
e finisce nel punto Q, cio lultimo punto del vettore
Lelemento quindi lelemento neutro della somma di vettori, e le formule sullelemento neutro con le
nuove notazioni diventano: + = + = .
Inoltre anche facile dimostrare, oltre allesistenza dellelemento neutro, anche la sua unicit. Se infatti
esistessero due elementi neutri per la stessa operazioni, chiamati e 1 allora si avrebbe per la propriet
associativa che 1 = 1 , perch lelemento neutro, ma allo stesso modo avremmo anche che 1 = ,
perch 1 lelemento neutro. Uguagliando le due espressioni otteniamo dunque che = 1 , contro lipotesi
che ci siano due elementi distinti e che entrambi siano elementi neutri, siamo quindi arrivati ad un assurdo ed
quindi dimostrato che lelemento neutro, se esiste unico.
3) Esistenza ed unicit dellelemento simmetrico: esiste per ogni elemento di V, ed unico, un elemento
1 tale che sommandolo a si ottiene lelemento neutro, cio tale che: 1 + = = 0.
rispetto alla somma sempre il vettore
. Infatti applicare la
Lelemento simmetrico di un vettore
e
, significa che linizio del vettore somma di questi due vettori sul
definizione di somma su i vettori
punto P, il primo punto di
, e che il termine del vettore somma sul punto P, il secondo punto di
, ma
Bisogna ricorda che la propriet commutativa non una delle tre propriet principali e che, al contrario di quanto
si normalmente portati a credere, la presenza delle prime tre propriet non implica necessariamente
anche la presenza della propriet commutativa. Per esempio le matrici, alcuni oggetti matematici che
verranno usati ampiamente per esprimere i vettori, non godono della propriet commutativa rispetto
alloperazione .
Per esempio, una particolare tipo di matrice, due righe per due colonne, definita come una struttura del tipo:
dove i numeri a,b,c,d possono appartenere a , , , . Il prodotto di due matrici di questo tipo definito come:
1 + 1 1 + 1
1 1
=
1 + 1 1 + 1
1 1
Si nota dunque che dal prodotto di due matrici di due righe per due colonne si ottiene sempre una matrice da
due righe e due colonne, i cui coefficienti sono stabiliti come descritto sopra. Si pu facilmente verificare che
loperazione + non gode della propriet commutativa, infatti mentre, secondo la regola, si ha che
1 2 + 1 2 1 2 + 1 2
1 1
2 2
1 2 + 1 2 1 2 + 1 2
1 1
2 2
mentre invece commutando le prime due matrici che sono i termini di questo prodotto, avremmo che
2 1 + 2 1 2 1 + 2 1
2 2
1 1
2 1 + 2 1 2 1 + 2 1
2 2
1 1
E evidente che i coefficienti di questa ultima matrice prodotto sono diversi rispetto a quelli di prima, a meno di
alcuni casi particolari.
Passiamo ora a definire una struttura algebrica (,), dove G un insieme generico. Loperazione
semplicemente loperazione prodotto, che associa a due elementi , il prodotto . Questa operazione
possiede sempre, indipendentemente dalla scelta di G, la propriet associativa, lelemento neutro e la
propriet commutativa, definita come nella struttura algebrica precedente. Non tuttavia detto che lesistenza
di un elemento simmetrico sia sempre possibile, infatti non esiste un simmetrico nei principali insiemi
numerici che utilizziamo. Per esempio se linsieme = allora, a meno di particolari casi, non esisterebbe il
simmetrico di nessun numero perch i numeri in devono essere interi. Se invece = allora
lunico elemento a non possedere un elemento simmetrico sarebbe lo 0, infatti non esiste alcun
| 0 = 1.
Oltre alle strutture algebriche con un operazione, esistono tuttavia anche delle strutture algebriche che sono
definiti con due operazioni, come per esempio (, +,), che rappresenta la struttura algebrica dei numeri
interi relativi, con le operazioni di somma e prodotto che operano su . Perch sia possibile definire una
struttura algebrica con due operazioni tuttavia ci deve essere una compatibilit tra le due operazioni,
generalmente espressa dalla propriet distributiva; inoltre la struttura (, +) deve essere un gruppo abeliano
e loperazione deve essere associativa.
Deve quindi sempre risultare che:
( + ) = + e che ( + ) = +
E anche evidente che le due condizioni si riducono ad una nel caso, come nella operazione in cui
loperazione sia commutativa. In mancanza di parentesi, bisogna anche assumere che loperazione abbia la
precedenza rispetto alloperazione + . Una struttura algebrica del tipo (, +,) che soddisfi le
condizioni precedenti si dice anello; se loperazione possiede anche la propriet commutativa, allora
questa struttura algebrica si dice anello commutativo.
Quando inoltre la struttura (,) non possiede lelemento simmetrico, si pu cmq definire una struttura
algebrica superiore allanello, se la mancanza dellelemento simmetrico limitata allo 0. Viene cos
definito quindi un corpo, e indicato come ( , +,), dove indica linsieme Q privato dello 0. Se inoltre la
struttura ( ,) un gruppo abeliano allora si parla non di corpo ma di campo. Per esempio la struttura
( , +,), dove Q linsieme dei numeri razioni, rappresenta un corpo, e, poich loperazione
commutativa, anche un campo.
Strutture algebriche classiche che vengono usate molto di frequenti sono la struttura ( , +,), il corpo dei
numeri reali, e la struttura ( , +,), il corpo dei numeri complessi, nel quale linsieme dei numeri complessi
, viene formulato come + , dove = 1.
Va anche notato che i corpi possono essere delle strutture algebriche ordinate, cio in cui possibile
stabilire se un oggetto maggiore o minore di un altro, semplicemente aggiungendo alle due operazioni del
corpo una relazione dordine, rendendo cos il corpo del tipo ( , +,, ).
Quando si sta trattando di strutture algebriche, ogni teorema necessita di una dimostrazione, in pratica non
si possono aggiungere nuovi assiomi rispetto a quelli gi posti. Si pu per esempio dimostrare facilmente che in
un corpo (, +,), 0 = 0 o che (1) = , teoremi che appaiono scontanti, ma che non sono mai
stati dimostrati finora usando le scritture e propriet delle strutture algebriche.
Dimostriamo per esempio che = .
Sapendo che (0 + 0) = 0, allora sappiamo che, lequazione vera 0 = 0 diventa (0 + 0) = 0 + 0 ,
per la propriet associativa, e quindi 0 = 0 + 0 . Sommando ora a tutti e due i membri lopposto
di 0 , otteniamo che + 0 = 0 + + 0 , ma poich per definizione 0 + = 0 allora
lequazione diventa 0 = 0 , che come volevasi dimostrare era la tesi di partenza.
Nella nostra geometria, definita tramite lo spazio dei vettori, possibile usare un qualsiasi corpo, anche
se normalmente viene usato il corpo dei numeri reali. Lunico problema di questo sistema geometrico dato
dal definire la distanza, cio lordine degli oggetti, che viene risolto, come gi detto, applicando un altro
assioma, generalmente una relazione dordine. I vettori geometrici di cui tratteremo tuttavia sono trattati
nellinsieme R, che viene definito anche con gli assiomi di Archimede, secondo il quale per esempio non pu
mai succedere che una certa numero di volte un vettore geometrico, che non sia il vettore nullo, sia uguale al
= . Allo stesso modo se per esempio i vettori
vettore nullo. Cio non puoi mai essere che se
,
= ( + ).
, sono paralleli allora ! |
divisione, infatti per definire un vettore del tipo = , basta far riferimento al vettore | =
Quindi loperazione
sempre definita, per tutti i vettori. Per moltiplicare invece per un numero