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G R A N D I

V I A G G I

DALLE FALKLAND A CAPO HORN


A VELA LUNGO LA ROTTA DI MAGELLANO

Verso la fine
del mondo

Patagonia

Cile

Argentina

di

PORT
STANLEY

tto o
Stregellan
Ma

Isole Falkland
(UK)

Terra
del Fuoco
Canale Beagle

Isola
Hoste

PUERTO
WILLIAMS

tto
re
St

Le
di

re
ai
M

Isola
degli Stati

Capo
Horn

Fuori dallordinario nellemisfero australe: dalle


Falkland fino a Puerto Williams, ultimo avamposto
civile prima dellimmensit di Capo Horn
testo e foto di GIOVANNI ACQUARONE
adattamento di PIERFRANCESCO DELLA PORTA

Di bolina con vento


forte a sud dello
Stretto di le Maire

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LUGLIO

erso la fine di ottobre dello scorso anno, davanti al Monte


Bianco coperto dalle prime nevi, Bertrand, che anche guida
alpina, ci parlava della sua prossima partenza per le Falkland, dove intendeva mettere a punto Baltazar, il suo Damien II di acciaio, prima di trasferirlo nel canale di Beagle, a sud della Terra del Fuoco, per la
prossima stagione di charter nei mari australi. Bertrand, skipper in un paio
di spedizioni di Oceani 3000 a Capo Horn, aveva notato il nostro malcelato entusiasmo e dopo qualche settimana da quellincontro ha invitato di sorpresa Davide e me ad accompagnare lui e Siv, sua moglie, nel viaggio verso Beagle. Con poche settimane di tempo, organizzare il viaggio
aereo a prezzi ragionevoli non stato semplice, ma con laiuto di una piccola agenzia di viaggi molto efficiente sono riuscito a ottenere i biglietti e le prenotazioni per i trasporti e gli alberghi locali.Arrivare a Stanley,
la capitale delle Falkland, piuttosto complicato perch si deve passare per il Cile andando fino alla cittadina di Punta Arenas (circa centomila abitanti), sullo Stretto di Magellano. Con una sosta di una notte a
Santiago del Cile, di cui vale la pena visitare almeno il piccolo ma bellissimo museo di arte precolombiana, abbiamo infatti impiegato tre giorni pieni. Se si fortunati con il tempo, le immagini aeree delle pianure
brasiliane e argentine e dellimmensa catena delle Ande sono gi uno spettacolo, soprattutto nella parte meridionale del Cile a sud di Puerto
Montt, dove la costa comincia a frastagliarsi.
Lo Stretto di Magellano somiglia a un enorme lago chiuso tra rive sorprendentemente basse e durante i nostri passaggi, sia allandata che al ritorno, era calmo e splendente, a parte alcune raffiche isolate e rabbiose
che ne imbiancavano qua e l la superficie. Dallaeroporto militare di Stanley, il pullman ci ha portato in poco pi di unora fino alla citt, sotto una
pioggia fitta e gelata, tra campi minati a permanente ricordo della guerra con lArgentina. Port Stanley una gradevole cittadina, in cui abitano poco pi di millecinquecento persone, distesa sul lato sud di un basso fiordo completamente protetto dal mare e cosparso di relitti di navi a
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LE ISOLE FALKLAND

PUERTO HOPPNER

Le Falkland sono un gruppo di isole del


Sud Atlantico situate a N della
convergenza antartica a circa 300 miglia
dalla costa dellArgentina tra 51 10 e
52 20 di latitu-dine S. Si compongono di
pi di 200 isole per una superficie totale
di pi di 12.000 Km quadrati, una volta e
mezza la Corsica. La capitale, Port Stanley,
ubicata nellisola pi grande, East
Falkland. Sono state forse scoperte (non
ci sono documenti certi) da John Davis,
un navigatore inglese, nel 1592, ma il
primo avvistamento certo di un
olandese, Sebald de Weerdt. Dopo il
primo sbarco riconosciuto sulle Falkland
nel 1690 di una spedizione britannica gli
inglesi rivendicano le isole alla Corona e
chiamano lo stretto tra le due isole principali col nome di un ufficiale navale
inglese, il Visconte Falkland. Il primo
insediamento, da parte del navigatore
francese Louis-Antoine de Bougainville,
avvenne su East Falkland nel 1764 e negli
anni successivi una base di pesca francese
viene occupata da pescatori di St. Malo, da
cui il nome francese Iles Malouines" e il
nome argentino di "Islas Malvinas". Nel
1765 gli Inglesi si insediano per primi su
West Falkland, iniziando lallevamento di
pecore da lana. Dopo il declino dei prezzi
della lana gli allevatori hanno
abbandonato gli insediamenti sostituendo
gli introiti relativi con quelli, molto ricchi,
dei diritti di pesca, in attesa di incamerare
quelli dei giacimenti petroliferi.

Puerto Hoppner formato da una baia


esterna ovale circondata da ripide pareti
e protetta verso Nord da alcuni isolotti,
assolutamente inutile come riparo per i
fondali superiori ai sessanta metri.
Uno strettissimo passaggio poco
profondo diviso ancora in due da uno
scoglio d accesso, quando la marea in
fase di stanca, alla baia interna, a forma di
sacco, che nasconde numerosi scogli
affioranti a marea bassa.

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vele quadre che nellOttocento venivano spesso abbandonate perch dichiarate inadatte a un
recupero dopo esser state malmenate tentando
di passare Capo Horn. La mattina dopo, un volo interno con un piccolo bimotore rosso e un
tempo ventoso, ma chiaro, ci ha posato insieme
alle nostre provviste sulla torba dellisola di
Weddell, dove ci attendeva Baltazar, che stava l
da sei mesi, piantato nel fango della piccola
baia interna di Gull Harbour, dove si alzava e abbassava regolarmente con i ritmi della marea. Salire a bordo camminando sul fondo del mare sar unesperienza normale per i Bretoni, ma per
noi stato un entusiasmante benvenuto in un
mondo a parte. I tre giorni passati a Weddell sono stati unimmersione tra la natura e gli animali selvatici, soprattutto uccelli, che vivono
qui da tempo indisturbati. Oche, anatre e piguini
di diverse specie, gabbiani del kelp, aironi, beccacce di mare australi, cormorani, pivieri, fringuelli delle Falkland e berte giganti, falconi e avvoltoi ci circondavano da ogni parte privi di timore. Potevamo passeggiare per tutta la giornata
lungo le spiagge disseminate di ossa di balena e
contornate dalla tipica erba alta delle isole australi, il tussock, o esplorare linterno coperto da ginestre in fiore importate dalla Scozia.
Il tempo era migliorato e il vento forte da Ovest
e Sud Ovest non ci disturbava pi di tanto. Lestrema limpidezza e purezza dellaria consentivano di vedere chiaramente le coste di West Fal-

kland distendersi allorizzonte verso nord.


Nei punti in cui gli scogli emergevano dal fondale di sabbia, lacqua del mare era coperta dal
kelp, unalga che una vera pianta lunga anche pi di cinquanta metri che sale in superficie distendendosi lungo la direzione della corrente e copre il mare con grandi chiazze insormontabili dalle imbarcazioni. Lisola di Weddell,
grande allincirca come lElba, ha oggi solo tre
abitanti fissi, ingaggiati per gestire un piccolo albergo, utilizzato principalmente per le vacanze
dei militari di stanza a Stanley.
Il mercoled, terminata la messa a punto di Baltazar, pronti per salpare a motore (perch il
vento era nel frattempo quasi completamente cessato), abbiamo percorso uno dei numerosi labirinti di isole e scogli fino a Beaver Island, residenza del famoso Jerome Poncet, eroe del
Damien e profondo conoscitore delle acque australi.Visitare la sua casa, al momento deserta ma
completamente aperta a qualunque visitatore di
passaggio, stata unesperienza insolita, possibile
solo in posti come questi, dove nessuno pu arrivare senza essere conosciuto dai militari, che
ci hanno seguito nella nostra navigazione coi radar dei caccia dopo averci sorvolato e salutato
oscillando le ali.
Su Beaver Island abbiamo avuto anche lemozione di un incontro ravvicinato con un grosso maschio di leone marino, per fortuna pi sorpreso e spaventato di noi.

Il giorno dopo, ancora a motore, atterriamo a


New Island, la pi occidentale delle Falkland,
passando accanto ai Colliers, faraglioni isolati attorno ai quali il mare ribolle per le correnti di
marea anche col tempo calmo.
Nellisola vivono e si riproducono immense
colonie miste di pinguini, cormorani e albatros
eccezionali dal punto di vista naturalistico.Abbiamo ottenuto dai proprietari il permesso di
visitare le colonie pi accessibili, permesso che
normalmente viene concesso solo agli scienziati,
e abbiamo trascorso tutto il pomeriggio sul ciglio delle alte falesie che fronteggiano lAtlantico davanti allArgentina, a poche decine di centimetri dagli uccelli in cova, senza osare avvicinarci di pi per il timore di disturbarli.
Le colonie sono ora molto ridotte rispetto a qualche anno fa e proprio in quei giorni si era verificata uninsolita moria di alcune specie di
uccelli di cui si vedevano le carcasse sparse lungo le coste. Gli scienziati ne attribuiscono le cause alla sovrappopolazione ed alla presenza di alghe tossiche.
La brezza leggera favoriva il volo degli albatros
lungo il ciglio della falesia, dove siamo rimasti
ore semplicemente a guardarli planare, fitti pi
delle rondini la sera che facevano la spola tra i
nidi e il mare, mentre una leggera onda lunga
da ovest muoveva il kelp sotto di noi.
Ci siamo allontanati a malincuore, ma lora ormai imponeva il ritorno a Baltazar, in vista del-

la partenza del giorno successivo per il Sud.


Lindomani, se possibile, il tempo era ancora migliore del giorno prima e le previsioni incredibilmente calme. Scortati da un paio di delfini ci
siamo allontanati a motore dallancoraggio, risolto un piccolo problema al verricello dellancora, per uscire definitivamente dalle Falkland.
Passiamo tra la Strong Tide Point e le Seal
Rocks. La punta tiene fede al suo nome. Lagitazione del mare intorno alle Seal Rocks incredibile: se ieri eravamo stati impressionati passando vicino ai Colliers oggi avremmo potuto
essere terrorizzati. La corrente di marea alza onde ripide e frangenti alte fino a tre metri, che si
prolungano in oceano aperto per diverse miglia
come se fosse un fiume cosparso di rapide.
Fuori da questo pentolone ribollente issiamo finalmente le vele per affrontare di bolina le duecento miglia che ci separano dallIsola degli
Stati e dal famigerato Stretto di Le Maire. Il vento da ovest e non supera i venti nodi, consentendoci di usare la velatura piena.
Bertrand afferma che la prima volta che fa questo viaggio in condizioni cos favorevoli. Io sono un po combattuto tra la delusione di mancare lesperienza di una delle famose tempeste
del sud Atlantico e il sollievo di una navigazione tranquilla.
Albatros, piccioni del Capo, cormorani e procellarie ci accompagnano per una sessantina di
miglia, poi spariscono quasi completamente.

Albatros e pinguino
Rockhopper.
In alto, la baia esterna
di Puerto Hoppner
nellisola degli Stati.
Pagina a fianco, Baltazar
nellancoraggio interno
di Puerto Hoppner

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DALLE FALKLAND A CAPO HORN

LO STRETTO DI LE MAIRE
Lo Stretto di Le Maire, tra lIsola Grande della Terra del Fuoco, che
termina nella Penisola Mitre, e lIsola degli Stati largo da 15 a 25
miglia (da Nord a Sud) ed percorso da una corrente molto forte,
soprattutto vicino alla costa Nord della Terra del Fuoco. L
raggiunge la velocit di 8-10 nodi e si estende per cinque o sei miglia
al largo originando pericolosi marosi di marea, soprattutto col
vento e la corrente in direzione opposta. Venne scoperto allinizio
del XVII Secolo, quando Schouten e Le Maire, il 24 gennaio 1616, a
bordo dellEndracht di 360 tonnellate (la seconda nave, la Hoorn di
100 tonnellate, era stata distrutta da un incendio durante il
calafataggio a Puerto Deseado, in Patagonia, nel giugno precedente)
passarono lo Stretto che chiamarono Le Maire e videro lIsola, che
chiamarono Staatenlant (Terra degli Stati) in onore delle Province
Unite dei Paesi Bassi. Dopo cinque giorni passarono il capo che
chiamarono Hoorn (oggi Horn) e aprirono la principale rotta per il
Pacifico. Un altro olandese, Hedrick Brouwed, la costeggi nel
1643, constatando che era unisola e non un continente e le diede
definitivamente il nome attuale. Gli aborigeni Haush la chiamarono
in lingua ymana Chuanisin, che significa Terra dellabbondanza.
Lisola, che appartiene allArgentina, lunga 30 miglia circa ed
grande circa il doppio dellElba; gli unici attuali abitanti sono i militari
della guarnigione Argentina situata a Puerto Parry. I giorni di
tempesta sono 73 allanno. I giorni medi annui di pioggia sono ben
248. Per visitarla necessario un permesso.

Baltazar a marea
bassa a Gull Harbour
(Weddel Island).
Sotto, la carcassa
del Protector, traghetto
per lAntartide,
arenata a fine
servizio a New island
Pagina a fianco,
le falesie
di New Island

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Viaggiamo con il pilota automatico, che con il


vento cos costante tiene benissimo la rotta. La
barca molto equilibrata e il mare ha solo le lunghe ondulazioni permanenti delloceano.
Il cielo terso e noi quattro ci susseguiamo nei
turni, bastando di vedetta uno solo per volta. La
notte spettacolare, con le stelle australi che bucano letteralmente il cielo, tranne che a Sud, dove il riflesso del sole quasi estivo sullimmensa
calotta glaciale illumina lorizzonte come se
fosse sera. Dietro di noi una scia luminosa ci ac-

compagna per tutta la notte.Il giorno successivo ancora pi calmo, tanto che percorriamo
a motore le ultime miglia di avvicinamento allIsola degli Stati sotto una cappa di nubi che,
ci viene detto, staziona quasi permanentemente sullisola.Larrivo allIsola stata una delle pi
notevoli avventure della mia vita in mare.Assistiti da una calma eccezionale entriamo a mezzanotte a Puerto Hoppner sulla costa Nord
con laiuto del radar, senza carte dettagliate e con
il solo ricordo di una visita precedente di Bertrand.A due o tre metri dalle rocce a picco sul
fondo della baia, ancora non riusciamo a vedere
il passaggio largo pochi metri che conduce alla parte interna della baia, riparatissima e nascosta
agli sguardi indiscreti. Finalmente si scorge un
possibile piccolo passaggio, nel quale ci inoltriamo lentamente contro la corrente uscente,
anche se non sembra quello giusto. Pochi metri e la chiglia mobile di Baltazar si rivela preziosa perch ci areniamo su un bassofondo roccioso. Superato lostacolo entriamo nel lago
interno, ormai consci che il passaggio giusto era
dallaltra parte dello scoglio che ce ne aveva nascosto limboccatura. Nel buio pi buio che io
abbia mai incontrato, procediamo verso un ulteriore piccolo recesso, anchesso protetto da scogli e rocce sommerse contro le quali tallonia-

OCEANI 3000

mo una seconda volta, prima di gettare lancora quasi alla cieca e tendere quattro cime a terra legate ai faggi sulle rive. La mattina, piovosa
e nebbiosa, ci vede esplorare un breve tratto dellinterno fino a un lago con lacqua resa di color cioccolato per il tannino, sulle rive del quale ci fermiamo ad assaporare la solitudine e lunico lontano rumore di una cascata che precipita dalle cime innevate. Durante il pranzo il cielo si apre completamente e laria diventa tiepida. Incoraggiati da Bertrand, che resta in barca
a curare Siv che ha contratto una brutta bronchite, saliamo una ripidissima ripa alta circa
duecento metri dalla sommit della quale ci
viene regalata una vista stupenda del nostro ancoraggio, un posto ideale per pirati, e del fiordo adiacente pi profondo e aperto e molto meno spettacolare, sede degli unici tre abitanti dellisola che prestano servizio nel presidio militare argentino.Tuttintorno a noi pareti rocciose
spruzzate di neve e valli glaciali, mentre avanziamo faticosamente affondando fino ai polpacci
nel suolo coperto di muschi e zuppo dacqua.
Siamo commossi dallesperienza di essere tra i
pochi ad avere lopportunit di vedere panorami cos remoti e selvaggi e sentiamo un reverente rispetto per questa natura, cos incontaminata e cos fragile che cerchiamo di disturbare

il meno possibile.Torniamo da Bertrand, che troviamo visibilmente preoccupato: ci sono storie


di persone scomparse in trappole naturali nascoste
sotto la coltre di muschi e mai pi ritrovate.
Il giorno dopo, ancora bellissimo, dobbiamo
salpare. Passiamo eccitati, ma con il cuore triste,
il terribile Stretto di Le Maire, sospinti da una
corrente favorevole di pi di sei nodi e successivamente lottando contro una contraria un po
meno vigorosa, ma anche contro un vento teso che scende dai monti della Terra del Fuoco
con rispettabile violenza.Abbiamo preso due mani di terzaroli e a prua issiamo la trinchetta al
posto del genoa: per fortuna il mare resta calmo, come pu esserlo lOceano da queste parti, mentre londa lunga da Sud si frange contro
le rocce della costa con spettacolari criniere di
schiuma soffiate via dal vento.
Ancoriamo la sera in un luogo storico: il posto dove Gardiner, il primo missionario anglicano a met dellOttocento, per di fame e di
stenti con cinque compagni dopo il fallimento
della sua missione presso i Fuegini. Impressionante constatare come la differente preparazione culturale sia stata cos perniciosa per i bianchi dove invece i locali sopravvivevano senza particolari sforzi.
Il giorno dopo, persistendo il bel tempo, sbar-

Oceani 3000 lunica organizzazione


nazionale a promuovere esperienze di
navigazione oceanica estrema. Le attivit
dellassociazione sono infatti centrate sulla
pratica della navigazione in ambiente
oceanico, al ritmo di maree e correnti, in
acque, porti e zone costiere che appartengono alla tradizione leggendaria della
marineria storica del continente: Ebridi
Occidentali, costa Atlantica francese Nord
Occidentale, Mar dei Sargassi, Oceania e,
appunto,Terra del Fuoco.
www.oceani.org; info@oceani.org

chiamo sul suolo argentino e, dopo un doveroso omaggio ai luoghi della tragedia, ci godiamo
un gustoso barbecue di capretto sulla spiaggia
di sassi, come gi avevamo fatto anni prima nei
pressi di Capo Horn. Ormai si avvicina il momento dellarrivo, affrettato dallindisponibilit
cilena (siamo ormai entrati nelle loro acque) a
lasciarci far tappa a Puerto Toro, un delizioso porticciolo di pescatori che linsediamento permanente pi meridionale del mondo e che ricordiamo con nostalgia dal nostro primo viaggio.Arrivare a Puerto Williams, la base cilena sulla sponda meridionale del canale Beagle e porto di ingresso in Cile, un po come tornare a
casa. L ritroviamo gli altri skipper australi
e con loro beviamo pisco festeggiando i miei
sessantanni allo Yacht Club Micalvi, eccezionale
ambiente internazionale a bordo di un vecchio
trasporto militare mezzo affondato che
svolge la funzione di molo di attracco e club
house alla Fin del Mundo.
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