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LA DELIRANTE FABBRICA DEL NULLA

Alex Torinesi, Febbraio 2011

Sul numero di Gennaio 2011 della rivista "UFO Magazine", organo ufficiale del Centro
Ufologico Nazionale, compare un articolo di ben 16 pagine dal titolo "Malanga e la delirante
fabbrica degli addotti" a firma di Alfredo Benni. Sedici pagine per un articolo pubblicato su
una rivista mensile sono una cosa ragguardevole. Evidentemente questo argomento
occupa, nei pensieri del CUN, un ruolo di primaria importanza.
Larticolo, secondo le intenzioni dellautore non dovrebbe essere un attacco a Malanga
(Malanga non la nostra spina nel fianco. Lo abbiamo lasciato perdere per 12 anni.
Diciamo che si montato troppo la testa e quindi era giusto che qualcuno lo riportasse alla
realt. Anche perch tu non troverai nulla "contro" Malanga. Troverai invece le nostre
osservazioni alle sue "ricerche". Il che pi che lecito nel nostro caso. ),
(http://cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9630931),

anche

se,

evidenze oggettive alla mano, ad un attacco si avvicina molto. Scorrendone le pagine infatti,
Malanga viene definito in pi parti "teologo" (pag. 52), vittima di un "delirio di onnipotenza"
(pag. 52), "colluso" (pag. 66), "guru" (pag. 59), etc. Difficile non considerare un tale articolo
come una sorta di atto di guerra. Dallaltra parte si dir ma ha iniziato prima lui, il CUN si
deve difendere e via dicendo con argomentazioni discutibili. Ma ognuno sceglie
legittimamente le proprie strategie.
A dirla tutta quello in oggetto non sembra nemmeno un articolo finalizzato a confutare il
lavoro di Malanga sugli addotti come l'autore vuol, sottilmente, far credere, ma un vero e
proprio dossier che parte dalla storia personale di Corrado Malanga, per passare alle
vicende di appartenenza e distacco ad altre associazioni ufologiche per sostenere, in 16
pagine, che 20 anni di lavoro e di ricerca sono del tutto infondati.
L'aspetto pi curioso di questo corposo lavoro che, secondo lautore, pretenderebbe di
essere la risposta scientifica al lavoro ascientifico di Malanga, che manca del tutto ogni
evidenza scientifica, dal curriculum di chi lha scritto, allevidenza della conoscenza di ci
che legittimamente si vorrebbe criticare (conoscenza, che come vedremo, appare nel merito
piuttosto dubbia), a qualunque riferimento oggettivo a sostegno di ci che si afferma, nella
forma di link sul web, bibliografia, citazioni, etc. Insomma mancano del tutto i presupposti
formali e metodologici a supporto del dossier in questione, in palese violazione alle pi
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banali regole formali e metodiche di divulgazione e di confutazione scientifica dei lavori che
si vorrebbero contestare. Di contro si potrebbe affermare che UFO Magazine non fa
scienza ma divulgazione di massa; cos dobbiamo necessariamente considerare il
contenuto dellarticolo come risultato di personali opinioni dellautore e della redazione che
come tali vanno valutate e considerate.
A tale riguardo cercher di entrare nel merito di quanto asserir portando il maggior numero
possibile di evidenze a quanto affermer nelle righe successive.
Confutare le inesattezze di quanto scritto in un dossier di 16 pagine non facile, pertanto mi
soffermer su quello che ritengo maggiormente significativo al fine della comprensione
finale.
Gli aspetti che con maggior enfasi emergono dallarticolo di Benni sono sostanzialmente
due:
la non conoscenza piena dellautore di ci che vorrebbe demolire;
luso strumentale e opportunistico, di concetti e forme espressive a sostegno non
della verit ma della propria tesi di partenza e del proprio scopo di arrivo.
Sarebbe sciocco nascondersi dietro un dito. evidente a chiunque che il lavoro di Benni
funzionale ad una lotta politica e figlio di una guerra di visibilit (o primato) sul panorama
ufologico nostrano, pi che al ristabilimento della verit. Inoltre non certo teso ad
illuminare le menti dei seguaci di Malanga come Benni, astutamente, vorrebbe far credere.
Anche perch bisognerebbe dimostrare se, al di l di qualche buffo e risibile personaggio
virtuale che di tanto in tanto fa comparsa anonima sul web, esistono dei seguaci.
Allinizio dellarticolo lautore sottolinea che Corrado Malanga ricercatore e non docente
allUniversit di Pisa. Questione di lana caprina visto che, de facto, un ricercatore anche
docente e curiosamente questa affermazione risulta contraddetta nel forum ufficiale del
CUN, allorch lo stesso Benni, parlando con un altro frequentatore del forum, afferma: ti
ricordo che Malanga professore universitario ad una prestigiosa universit di Pisa.
Pertanto quello che dice un professore universitario di solito ha grande credibilit e riscontro
mediatico. Se un professore universitario se ne esce con la "teoria" che siamo rapiti dagli
alieni ben diverso che lo dica il Sig. Rossi. Aggiungo che poi la cosa non buttata li, ma
articolata con pubblicazioni, sedute di ipnosi, studi, ecc ecc... Da qui il mio lavoro teso a
capire se c' qualche cosa di vero e che cosa. Le conclusioni sono che tutta una
farloccata. Anche se la cosa proviene da un professore universitario alla universit di Pisa.
(http://cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9591953&p=2).
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Tale asserzione poi ribadita in un altro post: La differenza fra me e te che io ho deciso
di dimostrare logicamente e metodologicamente le cose. E l'ho fatto perch il Prof.
professore

di

chimica

all'universit

di

Pisa

(ricordiamocelo

questo).

(http://cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9589781&p=2).
In realt non molto rilevante questo aspetto della questione, appare per evidente
lutilizzo strumentale che se ne fa. Benni sottolinea il fatto che un ricercatore non un
docente (dove, naturalmente, il fine velato di questa sottile forma espressiva minimizzarne
limportanza) e invece lo si asserisce quando vuol far credere che la portata delle
affermazioni di Malanga aumentano in quanto lo dice un professore (meccanismo che ha il
solo fine di accrescere e ammantare di rigore e credibilit le affermazioni del suo
detrattore). Va da s che il credito che Malanga ha non stato affatto costruito sul proprio
titolo di studio o sul ruolo ricoperto nellambito del proprio lavoro quotidiano, ma piuttosto
sulla valenza di ci che ha affermato, scoperto, teorizzato, studiato e delle competenze che
ha acquisito.
Entrando nel merito delle cose scritte nell'articolo in questione, interessante notare come
ad esempio vengano attribuite a Malanga delle affermazioni non corrette. A pagine 53, ad
esempio, nel paragrafo dal titolo "Le teorie malanghiane" si afferma che secondo Malanga
gli alieni sarebbero (anzi.. sono) "cattivi". Innanzitutto non del tutto chiaro l'uso delle
virgolette sull'aggettivo "cattivi". Se si tratta di una citazione allora sbagliato, se si tratta di
un modo per rendere pi vago un concetto che l'aggettivo di per s non saprebbe rendere
allora la frase appare fumosa e poco chiara.
Malanga non ha mai affermato che gli alieni siano cattivi. Talvolta questa semplicistica
forma di espressione viene utilizzata per schematizzare un concetto e renderlo con parole
pi semplici che non andrebbero mai decontestualizzate ad usum delphini. A dimostrazione
di ci ci sono decine di video di conferenze nelle quali la domanda sulla bont o cattiveria
degli alieni stata posta direttamente pi volte ottenendo sempre la solita risposta: gli
alieni non sono buoni o cattivi, semplicemente sono alieni. Che tradotto significa che il
concetto duale di buono o cattivo un concetto tipicamente antropologico, non applicabile
alla logica delle azioni aliene sulla Terra. Lalieno cattivo (qui si che le virgolette servono)
nella misura in cui lo il contadino che alleva il bestiame per poi macellarlo, o nella misura
in cui lo una mucca nei confronti dellerba che mangia. Certo che lazione giudicabile
negativamente dal punto di vista di chi la subisce, ma altrettanto vero che non la
malvagit a spingere lautore di tale azione.
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Continuiamo con ordine


Pag. 54: Quando gli alieni trovano una persona con anima la prendono e la clonano.
Loriginale viene trattenuto in basi segrete in cui tentano di separare lanima dalladdotto.
Laffermazione falsa e letta cos lascerebbe dedurre che nella quotidianit di ogni giorno
non ci sia pi lindividuo vero ma una sua copia. Loriginale non viene trattenuto se non per
un tempo limitato. Loriginale viene clonato e temporaneamente sostituito dal clone per il
tempo necessario a compiere un distacco (anchesso temporaneo, addirittura di pochi
secondi) della componente animica. Dopodich loriginale ritorna al suo posto.
A queste affermazioni seguono diverse righe in cui un riepilogo estremamente succinto e
vagamente canzonatorio, tende a riassumere le conclusioni a cui si arrivati in oltre 20 anni
di ricerche.
La PNL ferma ai box
altres interessante soffermarsi sul box che Benni dedica a pagina 54 alla
Programmazione Neuro Linguistica tentando, maldestramente, di dimostrare quanto la PNL
sia una forma maligna di manipolazione di poveri menti sventurate. E in che modo viene
supportata questa tesi? Mediante unanalisi stucchevole e opinabile di una testimonianza
anonima trovata su un forum on-line. C da chiedersi perch quella testimonianza e non
altre magari di stampo opposto ma il punto non questo. Il punto che oltre ad essere del
tutto infondato ci che si afferma pure metodologicamente improponibile. Nessun ambito
scientifico darebbe mai credito a una posizione basata su una testimonianza virtuale per di
pi anonima.
Tralasciamo il fatto che analizzando quella frase a livello di grammatica trasformazionale
(che della PNL un pilastro) emerge lesatto contrario di ci che afferma Benni; vediamo
piuttosto nel merito alcuni assunti che usa lautore per confutare la validit della PNL.
Innanzitutto si vorrebbe far credere che la Programmazione Neuro Linguistica manipola la
persona e le masse. Qualunque forma di comunicazione in un certo senso manipolatoria,
anche un articolo su una rivista: basta dire solo ci che si vuole dire e soprassedere su altre
cose e il gioco fatto. Ad ogni buon conto la PNL non solo non manipola ma ha nel suo
principio fondante due regole di base che vanno nella direzione opposta di quanto indicato
da Benni.
La prima regola che la PNL opera sempre secondo quella che tecnicamente i
Neurolinguisti definiscono lecologia della mente, ossia la ricerca dellequilibrio e della

congruenza di tutte le componenti psichiche e comportamentali del soggetto, senza alcuna


imposizione.
Inoltre il processo per cui ogni azione sia di stampo terapeutico (ricordo che la PNL
utilizzata anche a scopo curativo da psicologi professionisti per la cura, ad esempio, delle
fobie o di alcuni comportamenti indesiderati), sia rivolta allo sviluppo personale, si muove
secondo tre principi fondamentali, come spiegato dai fondatori della PNL, Bandler, Grinder
e Dilts nel libro Programmazione Neuro Linguistica (di Dilts, Grinder, Bandler, DeLozier
ed. Astrolabio, Roma).
Tali principi sono:
estrazione e applicazione delle risorse personali che lindividuo ha gi nel suo S
(pertanto niente di imposto dallesterno);
definizione dello stato attuale di difficolt che turba il soggetto;
conseguimento di uno stato desiderato dallindividuo.
La PNL non manipola nulla. Con la PNL si possono attuare azioni di cambiamento laddove
il soggetto per primo ne senta la necessit e voglia raggiungere uno stato che egli stesso
definisce e richiede. Il programmatore neurolinguista aiuta soltanto il soggetto a fare questo
percorso supportandolo nelle fasi di sviluppo e cambiamento.
Forse la PNL che ha in mente lautore dellarticolo quella di alcuni corsi scellerati che ti
insegnano a diventare un buon venditore di pentole sviluppando la parlantina, ma questo
lato oscuro della Programmazione Neuro Linguistica non ha nulla a che vedere con la
vera e primigenia natura di tale disciplina che nasce come forma di studio dei principi
organizzativi del comportamento e della comunicazione umana.
Se, come asserisce Benni, la PNL servisse a prendere il controllo delle persone pensate
un attimo a quale strumento incredibilmente potente avrebbe a disposizione chiunque per
diventare un burattinaio! La cosa si sgonfia da s.
Laspetto per pi subdolo o stucchevole a seconda dei punti di vista il reiterato utilizzo di
quello che apparentemente sembra un refuso, mentre in realt e un vero e proprio diffuso.
Lautore parla sottilmente di terapia delle ncore in luogo di tecnica delle ncore. Questa
si che una frase manipolatoria. Fa infatti passare un concetto molto diverso dalla realt.
Quella della ncore ricordiamo NON una terapia ma una tecnica. La tecnica consiste
nellancorare (legare) uno stimolo sensoriale, tipicamente visivo, a un contenuto emozionale
e mnemonico di un individuo allo scopo di far emergere un vissuto. Il principio su cui si basa
quella dei cani di Pavlov cos efficacemente teorizzato dalla PNL. In sostanza
richiamando uno stimolo sensoriale preciso si pu richiamare il ricordo associato a quello
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stimolo. Cos il sentire ad esempio una canzone pu richiamare un momento del proprio
passato particolarmente bello, o il risentire un profumo, o rivedere unimmagine e cos via.
La tecnica delle ncore (e sottolineo tecnica) fa proprio questa cosa partendo da
unimmagine, un fotogramma che il soggetto addotto ha perfettamente presente nel suo
bagaglio di ricordi passati.
La costruzione che ne deriva dopo del vissuto non arbitraria ma strutturata su elementi
di input che il cervello delladdotto ha ma che hanno perso il collegamento tra loro. Il metodo
consiste nel bypassare questa interruzione per riprendere il filo del discorso in un punto
successivo e consentire al cervello di recuperare il contenuto mnemonico di quel particolare
episodio andando oltre il blocco.
Una terapia invece un insieme di processi, azioni e metodi finalizzati a curare un disturbo,
una malattia, una disfunzione. Il fatto di utilizzare impropriamente o furbescamente questo
termine ha solo due possibili spiegazioni: o lautore non ben informato, oppure utilizza
consapevolmente questa distorsione del concetto per sostenere la propria tesi. Nel primo
caso troverei grottesco criticare con fiumi di parole un concetto che non si conosce (e che si
definisce con disinvoltura a volte terapia, a volte teoria e mai con la sua vera e giusta
definizione); nel secondo caso sarebbe legittimo avanzare qualche dubbio sulla chiarezza
intellettuale di una tale affermazione.
Il TAV
Nel box di pagina 57 si parla del Test di Autovalutazione, il questionario formulato come
strumento di partenza per cercare, con un minimo margine derrore, di capire chi potrebbe
essere coinvolto nel problema abductions. Il TAV funge praticamente da filtro per
discriminare i casi palesemente estranei al problema abductions rispetto a quelli che, con
approfondimenti successivi, potrebbero esserne toccati.
Il TAV riportato come esempio la versione 1.0 (ora siamo alla 4.02!!). Benni lascia anche
intendere che chi avrebbe il TAV negativo sarebbe senza anima. Affermazione falsa e
arbitraria per il semplice fatto che da quanto a oggi emerso dagli studi di Malanga e del
suo staff, parrebbe che di quel 20% di persone dotate di componente animica solo il 5%
circa sia addotto. Resta quindi un buon 15% che sarebbe animico ma non addotto (n
adducibile). Va da s quindi che chi rientra in questo 15% avrebbe un TAV negativo pur
continuando ad essere animico. La correlazione tra positivit o negativit del test e la
presenza di anima una semplice e personale deduzione di Benni che non si comprende
su cosa sia basata.
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Inoltre si critica lutilizzo di test proiettivi nellindagine di casi di abuctions. Per ci si


dimentica di menzionare che fino a quando i rapporti tra il CUN e la dottoressa DAmbrosio,
allora considerata il fiore allocchiello della ricerca, erano sereni e collaborativi, il PARSEC
(ossia il gruppo di psicoterapeuti a cui il CUN si appoggiava) utilizzava un test proiettivo
(http://www.primocontatto.net/questionario.html). Evidentemente le cose sono cambiate, ne
prendiamo atto.
Lipnosi via skype
Non poteva mancare un pistolotto sullipnosi e in particolare sullipnosi a distanza. Le
domande che lautore si pone (Se la persona avesse una crisi? Se la connessione si
interrompesse?) lasciano dedurre che ci sia scarsa conoscenza di cosa sia veramente
lipnosi che spesso, con estrema superficialit, viene ricondotta a una sorta di sonno
misterioso. Nulla di pi falso naturalmente e basta documentarsi un pochino per verificarlo.
Lipnosi ha diversi livelli di profondit e non richiede il contatto diretto tra ipnologo e
soggetto. La condizione base che le due parti possano entrare in contatto tra loro
(http://www.ipnoguida.net/2009/10/ipnosi-a-distanza/)

stabilire

una

relazione

di

comunicazione.
Ad ogni modo prima di criticare questa prassi, che per altro nello studio delle abductions
gi stata da molto tempo superata da altre tecniche completamente diverse, bastava
documentarsi un pochino al riguardo, ad esempio leggendosi un lavoro che abbiamo
pubblicato

esattamente

un

anno

fa

reperibile

al

seguente

URL:

http://www.ufomachine.org/generale/pnl/229-lipnosi-a-distanza.html

Le forzature sotto ipnosi


In un altro passaggio Alfredo Benni sostiene che nel corso delle sedute ipnotiche condotte
da Malanga il soggetto verrebbe indotto a dire cose che non pensa e che invece Malanga
vorrebbe fargli dire.
Il poter indurre in errore il soggetto sotto ipnosi o condurlo ad affermare cose che non
corrispondono alla realt ma che sono frutto di una maldestra o fraudolenta azione
dellipnologo, un tema dibattuto da moltissimo tempo e che gi nei lavori di Malanga
stato ampiamente trattato e spiegato. Il problema non lo strumento in s ma come lo si
usa. Un coltello in mano a un cuoco di prestigio pu essere un oggetto meraviglioso, in
mano a un serial killer pu essere devastante. Su questo siamo daccordo tutti quanti.
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Di un video presente su youtube (la fonte da cui ha attinto Benni seppur senza indicare
riferimenti e link) viene fatta dallautore dellarticolo una trascrizione fedele della seduta
ipnotica rimarcando, a suo dire, errori procedurali e condizionamenti eseguiti dallo stesso
Malanga, artefice di quella ipnosi. In questo viene completamente trascurato il fatto che
quella seduta ipnotica solo la punta delliceberg di un lavoro pregresso in cui laddotto
aveva gi fatto talune affermazioni e con il quale era gi stato fatto del lavoro che in quella
sede stato solamente ripreso. Mi auguro che il principio utilizzato non sia lo stesso che
Benni usa quando, utilizzando 10 minuti di un video internet di cui lipnosi occupa solamente
3 minuti in totale, pretende di confutare 22 ore di sedute ipnotiche condotte nellarco di circa
un anno (era il 2005) sul soggetto ripreso nel video.
(http://cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9591953&p=1).
Come spesso accade si usa solo ci che funzionale ai propri scopi. Oltre a ci appare del
tutto confusa la disquisizione sul tempo (passato e presente) che viene portata avanti.
Innanzitutto opportuno ricordare al lettore che quando un soggetto in stato ipnotico viene
riportato indietro nel tempo, possono verificarsi due condizioni: la regressione o la
rivivificazione. Nel primo caso si riporta il soggetto, mediante opportune suggestioni date in
trance profonda, a ricordare eventi passati; nel secondo caso gli eventi vengono rivissuti,
anche emotivamente, come se accadessero nel presente. Il passato quindi diventa il
presente a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda poi un discorso pi ampio sul tempo, a spiegazione quindi delle
perplessit avanzate da Benni, suggeriamo la lettura dellarticolo scritto da Malanga dal
titolo Luniverso olografico in relazione al fenomeno delle interferenze aliene, consultabile
al seguente URL in quanto risulta ampiamente esauriente.
http://www.ufomachine.org/phocadownload/Il_Tempo_e_la_sua_Percezione_finale.pdf
Sul fatto poi che vi sia un po di confusione sul concetto tempo, appare chiaro anche in
unaltra asserzione di Benni che compare sul forum del CUN
(http://cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9591953&p=1).

In questa discussione, Benni afferma: Assioma: anima non ha tempo. Quindi passato,
presente e futuro sono per lei la stessa cosa. Ragionamento: Bene se Anima non ha tempo
potrebbe stare continuamente in due o pi posti contemporaneamente. Potrebbe stare di
fronte a me e ai confini dell' universo. Basterebbe che lei lo volesse. Proprio perch per un
processo di interminazione quantistica (mi viene in mente il principio del gatto di
Schrdinger) nessuno sa in che tempo . Nemmeno lei stessa. Ergo Anima dovunque. E
per altro come parte di Dio non potrebbe essere diversamente. Quindi l' effetto della
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mancanza del tempo per Anima, si traduce nella estrema dilatazione dello spazio
raggiungibile dovunque. Mi spiego meglio: Anima se non conosce il tempo, non deve
aspettare N milioni di anni luce per arrivare ai confini dell' universo. E' gi li. Tempo=zero,
Spazio=infinito..
Come ha da sempre affermato Malanga la componente animica ha lasse dello spazio,
dellenergia e della coscienza ma non del tempo. In altre parole significa che linformazione
spaziale parte del bagaglio essenziale della parte animica. Anima quindi non pu essere
dappertutto perch lo spazio ne parte costituente. Se il tempo pari a zero poich lo
spazio dato dalla velocit per il tempo, lo spazio stesso non pu essere infinito ma pari a
zero. Dire inoltre Anima non deve aspettare N milioni di anni luce per arrivare ai confini
delluniverso un completo nonsense scientifico visto che lanno luce non ununit di
misura del tempo ma della distanza.
Infine unultima considerazione sulla presunta forzatura che vorrebbe operata sulla parte
animica durante lipnosi. Viene sostenuto che durante le sedute ipnotiche si forza il soggetto
addotto a dire ci che lipnologo vorrebbe fargli dire. Ma questo proprio lo scopo della
riprogrammazione delladdotto (se ne parla abbondantemente, in un capitolo dedicato,
nelle-book Alieni Cicatrix)! La riprogrammazione una parte fondante del processo di
liberazione delladdotto e ha lo scopo esplicito di operare una forzatura, un
condizionamento della parte animica affinch venga istruita e comprenda che quel tipo di
esperienze legate ai rapimenti, non ha pi alcuna ragione di essere protratta oltre. Questo
tipo di azione possibile solo se laddotto ha manifestato volontariamente e
consapevolmente lintenzione di voler fare ogni tentativo plausibile finalizzato ad
interrompere questa spirale. E ad oggi lunica azione (o meglio processo) possibile
quello di consentire al soggetto di prendere coscienza di quanto gli sta accadendo. La
forzatura cos tanto additata una cosa non solo voluta ma propedeutica alla liberazione
delladdotto.
Nessun mistero quindi su una pratica che parte fondante e necessaria al compimento del
cammino di liberazione.
Conclusioni
In conclusione mi sento di poter affermare che larticolo a firma Alfredo Benni nel quale si
tenta di confutare il lavoro di Corrado Malanga, appare metodologicamente e tecnicamente
impreciso, confuso, arbitrario, opinabile e in parte fazioso.

Si trascurano le pi elementari basi epistemologiche, i lavori di Popper, Wheewell, Russel,


Sermonti pensando di ammantarsi di scientificit in luogo della verit. Popper ha dimostrato
che una cosa scientifica non necessariamente vera ma tale se risulta falsificabile,
presupposto di ogni affermazione, teoria, confutazione che possa dirsi scientifica tout court.
Il lavoro di Corrado Malanga scientifico anche se non in senso stretto, non racchiuso nei
rigidi schemi galileiani che purtroppo non contemplano limportanza e il ruolo
dellosservatore (e della sua coscienza) nellambito dellosservato, riproducibile,
verificabile e anche migliorabile e allo stato attuale della ricerca indubbiamente vero.
Molto deve essere fatto e molto deve essere ancora migliorato nello studio di un argomento
cos articolato e complesso come quello del fenomeno abductions, nessuno lha mai
negato. In questottica ogni intervento costruttivo e migliorativo essenziale. A patto che
non si avanzino critiche pretestuose o scarsamente documentate per scopi diversi da
questo ma solo per questioni di mera politica ufologica.

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