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XI Congresso Legacoop
Puglia
Relazione di Carmelo Rollo
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LEGALIT
La necessit di sviluppare nuove modalit di crescita diffusa e
sostenibile, oltre che di realizzare un sistema di distribuzione del
benessere equo, rimarcata dagli effetti devastanti che la
depressione economica, prolungata negli anni, sta provocando nella
tenuta della coesione sociale. Questultima, infatti, esposta alla
dinamica delle necessit quotidiane, viene percepita come
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COOPERATIVE DI COMUNIT
La coesione tra limpresa cooperativa e il territorio e la forte
connotazione sociale che deve esprimere la mutualit sono fattori
distintivi che hanno condotto questo comitato regionale a ad
investire nella promozione del progetto Cooperative di Comunit
della Legacoop Nazionale. Legacoop Puglia ha addirittura rilanciato,
estremizzando i limiti della sperimentazione e percorrendo vie che
ci stanno conducendo alla realizzazione di best practices in tal
senso. Lo sviluppo della progettualit nato dal forte
coinvolgimento da parte dei territori e delle collettivit, che, spinti
dallesperienza della Cooperativa di Comunit di Melpignano (Le), si
sono interessati allapprofondimento di una nuova opportunit di
partecipazione attiva.
Difatti, il progetto Cooperative di Comunit rappresenta una nuova
espressione del fenomeno cittadinanza attiva e di progettazione e
gestione partecipata del bene comune. Una nuova espressione
non fondata sullapporto strumentale del cittadino verso la Pubblica
Amministrazione per la realizzazione di un obiettivo comune, ma sul
modello del gruppo di cittadini associati, che da protagonisti
chiedono la collaborazione della Pubblica Amministrazione in
quanto strumentale al raggiungimento dello scopo di salvaguardare
e realizzare un interesse diffuso ovvero collettivo.
La Cooperativa di Comunit rappresenta il superamento della
delega passiva delle comunit agli esponenti delle Giunte o dei
Consigli comunali. Rappresenta lo strumento attraverso il quale una
collettivit qualificata di cittadini si auto-organizza per soddisfare un
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LAVORO
Legacoop Puglia nellultimo biennio ha visto una crescita
esponenziale delle relazioni sindacali - fenomeno sui generis nel
mondo della cooperazione per la commistione, nella persona del
socio, sia della figura di datore che di lavoratore -, spesso innescate
da eventi di difficolt delle cooperative, in particolar modo di quelle
a committenza pubblica. Relazioni che, tuttavia, hanno generato
utilissimi momenti di confronto, determinanti al fine della
risoluzione delle singole problematiche.
Daltra parte, seppur col rispetto delle rispettive posizioni,
prerogative, impegni e compiti istituzionali, innegabile il lavoro
congiunto di Legacoop Puglia e le Organizzazioni Sindacali teso alla
tutela e valorizzazione della figura centrale di entrambe le visioni: la
persona del socio lavoratore.
In questo solco, daltra parte, si colloca il proficuo lavoro sfociato
nellaccordo territoriale di secondo livello per le cooperative sociali
del 29 luglio 2013. Oltrech relativamente a singole cooperative
il lavoro teso a rendere strutturali le relazioni sindacali al fine della
prevenzione di tutti gli eventi esterni alla cooperativa che per
possono generare difficolt per la cooperativa stessa e, a cascata,
sulle persone e le famiglie dei soci.
In questottica, un ragionamento particolare merita limpegno di
Legacoop Puglia e delle altre Centrali cooperative nel monitoraggio
di tutti quei bandi pubblici, poco rispettosi degli standard minimi
fissati dalla contrattazione collettiva. E fenomeno che, com ben
comprensibile, genera a sua volta, lavoro nero e cooperazione
spuria, nemici giurati dellOrganizzazione.
Altres rilevanti sono risultati gli interventi dellUfficio nella gestione
delle poche situazioni di crisi delle cooperative temporanee e
strutturali attraverso lassistenza per laccesso agli strumenti di
sostengo al reddito rivolto ai lavoratori coinvolti in situazioni di
eccedenza.
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PERSONE
E guardando alle persone che questo Comitato pugliese ha
promosso un iniziativa di successo per ottenere la retrocessione
dellIva sulle prestazione socio-assistenziali, sanitarie ed educative
di nuovo al 4%.
Partendo proprio dalle persone che animano le nostre cooperative e
che verso di esse sono portatrici di interesse, abbiamo partecipato
attivamente alla consultazione pubblica sulla riforma del Terzo
Settore. E su questi presupposti che abbiamo proposto e promosso
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NUOVA COOPERAZIONE
Secondo dati Eurostat, sono le nuove imprese, in particolare le PMI,
la fonte pi importante di occupazione, sotto forma di autoimpiego
ma anche di assunzioni: proprio le nuove PMI creano ogni anno in
Europa pi di quattro milioni di nuovi posti di lavoro.
Il nostro punto di vista che la cooperazione possa oggi e nel
nostro territorio rappresentare una valida opportunit per creare
nuova occupazione.
In questo senso, le azioni per lautoimprenditorialit e la
promozione cooperativa sono per Legacoop Puglia un asset
strategico per favorire politiche attive del lavoro, utili a contrastare
la disoccupazione giovanile e non solo.
Del resto, il modello cooperativistico, per sua natura intrinseca,
caratterizzato da valori che promuovono il lavoro come elemento
centrale e fondamento della comunit e sposa principi che
favoriscono la partecipazione e la responsabilit delle persone sul
piano economico, professionale e sociale. Le imprese cooperative,
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GENERAZIONI PUGLIA
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SISTEMA AGROALIMENTARE
Lagroalimentare pugliese, in questi anni di crisi non solo ha tenuto,
ma in alcuni settori anche cresciuto. E la forza di un settore che
pu contare su punti di grande eccellenza nei suoi prodotti di
grande qualit, nel suo territorio, nel suo tessuto imprenditoriale
ancora vivace e con grandi professionalit.
Ma se questi sono i punti di forza, rimangono invece irrisolti i
problemi legati alle ridotte dimensioni delle imprese agricole e
dellindustria agro-alimentare. E il grande limite di questo settore.
Legacoop Puglia ha contestato lattuazione che si fatta in Italia
della Politica Agricola Comune, che ha visto una sostanziale
conservazione dellesistente. Ha lavorato, dunque, intensamente
affinch il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 ponesse
al centro il tema dellaggregazione, dando forza e sostegno al
sistema cooperativo. Nel nuovo PSR ci sono le giuste premesse, ma
altrettanto chiaro che molto dipender da chi lo gestir nei
prossimi anni e come. Alla politica si chiede lo sforzo di una guida
forte per questo settore strategico per leconomia pugliese.
Le cooperative, le Organizzazioni dei produttori, ma anche altre
forme di aggregazione, sono oggi elementi di garanzia per la qualit
dei prodotti agroalimentari. Ne garantiscono la tracciabilit e la
salubrit, programmando le produzioni e la loro immissione sul
mercato. Questi elementi potrebbero essere rafforzati consentendo
alle Cooperative di gestire direttamente alcune operazioni colturali
nelle aziende associate, assumendo direttamente manodopera
necessaria e dotandosi di un adeguato parco macchine.
Significativo sarebbe il contributo ad una gestione pi efficiente
delle nostre piccole e medie aziende, con ormai gravi rischi di
abbandono. Significativo sarebbe il contributo alla regolarizzazione
del mercato del lavoro in agricoltura.
Riteniamo indispensabile anche aprire un confronto con la Grande
Distribuzione Organizzata, partendo chiaramente da quella in forma
cooperativa, per salvaguardare un sistema di qualit oggi
fortemente minacciato dalla crisi economica e dalla spinta dei
consumatori verso i prodotti a pi basso prezzo. Questo per
scongiurare lo smantellamento di un sistema che, oggi, non solo
garantisce gli stessi consumatori, ma rappresenta un grande punto
di forza sui mercati internazionali. Scelte doverose che demandiamo
alla politica
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SOCIALE
La qualit della vita una condizione che si realizza e misura sulla
base di una serie di fattori, appartenenti al contesto ambientale di
riferimento, ma anche, aventi natura del tutto esogena e
puramente casuale. La qualit della vita raggiunge livelli ottimali,
laddove si riesce a far convergere tutte le risorse, limitate e finite,
verso il soddisfacimento di bisogni, illimitati, mutevoli e risorgenti,
realmente appartenenti ai destinatari degli interventi. Gli operatori,
anche volontari, del terzo settore sono efficienti perch vivono
profondamente il loro territorio, il loro ambiente e la comunit di
riferimento. Vivono nelle comunit e nei quartieri e interagiscono
continuamente con le persone che li popolano. Questa
partecipazione attiva simbiotica con lambiente circostante
rappresenta lx-factor del successo dellintervento. Si viene,
pertanto, a materializzare lesistenza di uno spazio imprenditoriale
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PARI OPPORTUNITA
Le donne sono gravate dalle funzioni ausiliarie, di cura delle
persone, dei propri familiari. In
una societ moderna e non
discriminante, tali funzioni devono essere assicurate dalle
organizzazioni collettive e pubbliche dei servizi.
Si evidenzia la responsabilit collettiva di cui le donne assorbono il
carico. necessario pensare ad unuguaglianza che tenga conto e
consideri come un valore le differenze e non solo quelle di genere.
La conciliazione va sicuramente ripensata ed necessario
individuare nuovi modelli di azione e processi di cambiamento
culturale ed organizzativo che siano in grado di rispettare i
significati reali, concreti del femminile e del maschile. E, inoltre,
indispensabile passare dallattuale concezione di protezione della
maternit ad una valorizzazione della genitorialit, intesa come
evento sociale della vita adulta nel quale deve essere coinvolta la
responsabilit sociale delle persone, ma anche delle
imprese.
Se la logica diviene la responsabilit del lavoro, se lapproccio
lavorare per s e non per gli altri, le forme organizzative del lavoro
diventano pi flessibili perch funzionano per obiettivi secondo
meccanismi di responsabilit, di valorizzazione delle donne e degli
uomini.
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SERVIZI
Anche le cooperative del settore servizi sono, ad oggi, le imprese
che hanno dimostrato di riuscire a resistere al delicato momento
economico e finanziario. Hanno saputo essere dinamiche,
innovative e in grado di cogliere le opportunit del mercato. La loro
solidit strutturale ha permesso di riuscire a resistere al calo di
redditivit che diventato via via sempre pi fattore determinante.
Questo comparto ha visto, negli ultimi anni, una costante
diversificazione ed evoluzione. Partito dai settori tradizionali del
multi servizi, della logistica, dei trasporti e della ristorazione, ha
avuto un progressivo incremento di cooperative che possono essere
definite innovative e con un campo di azione molto pi ampio.
Attorno alle imprese storiche sono nate e cresciute nuove e giovani
imprese che si occupano di comunicazione, web, ambiente,
meteorologia, informatica, medicina e tanto altro ancora. Sono
cooperative di cosiddetta seconda generazione, vale a dire che le
nuove leve sono spesso spinte da giovani con una forte
scolarizzazione e grande professionalit: fisici, informatici,
ingegneri, laureati, pi in generale, sono oggi la platea pi attenta
al mondo della cooperazione. Sono i nuovi startupper che trovano
nella forma cooperativa lo strumento per realizzare le loro idee.
La Legacoop Puglia ha raccolto questa sfida di innovazione e
diversificazione e le cooperative del settore, che hanno nel DNA la
capacit di riadattarsi, cambiare pelle e innovare, sono state pronte
ad accogliere la sfida.
Linnovazione si chiama oggi sinergia e collaborazione, come
avviene gi ora, per esempio, con il settore delle costruzioni.
Non esiste pi una visione limitata al core business, ma esiste un
chiaro interesse per le evoluzioni tra sociale, servizi, produzione. I
servizi, aspirano a diventare il global service della Puglia. Nel Sud,
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CULTURA
Abbiamo gi parlato della cultura in ogni paragrafo di questo
documento. La cultura nella cooperativa, nelle Cooperative
di Comunit e trasversalmente in ogni settore di Legacoop.
Tuttavia, esiste un comparto che si sta affacciando in maniera forte
nei programmi del Movimento Cooperativo tutto, ed in particolare in
quello di Legacoop Puglia, permeato della tradizione dei Teatri
pugliesi e delle cooperative teatrali da un lato e ricco di fermento di
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ABITANTI
Il settore della cooperazione tra cittadini finalizzata alla
realizzazione, in concorso solidale, del bene casa , oggi pi di ieri,
attraversato da sentimenti di incertezza sulla stessa fattibilit e
possibilit di conseguire lo scopo della cooperativa. Il
condizionamento dovuto ai percorsi ad ostacoli disegnati da
ottuse procedure amministrative e per il timore che possa essere
insostenibile e privo di garanzie limpegno economico che si va ad
assumere.
Il risultato di questa azione combinata di pi fattori, risultati veri
strumenti di dissuasione di massa, stato un rapidissimo declino
del ruolo della cooperazione nel mercato immobiliare, contribuendo
al suo sostanziale ridimensionamento, un rallentamento deciso
nella produzione di nuove case ed una stasi nella nascita di nuove
cooperative di Abitanti.
Laddove era lecito attendersi comportamenti virtuosi di solidariet
pubblica, magari mediante attese attivit di rafforzamento
dellefficienza amministrativa e politiche di incentivazione, abbiamo
assistito inascoltati ad una recrudescenza impositiva, fiscale e
normativa, che in un micidiale combinato disposto ha moltiplicato
gli elementi di dissuasione allinvestimento immobiliare, anche
quello dettato dalla necessit. In un tempo quale quello che viviamo
e di cui tutti abbiamo consapevolezza, invocare i condizionamenti
del Patto di stabilit a giustificazione dellinerzia politica in azioni
di stimolazione del comparto sempre pi difficile da accettare.
Al tempo stesso si aggravano e si moltiplicano episodi di tensione
abitativa,
alimentata
dallincalzare
della
crisi
economica
persistente, che coinvolge le fasce pi deboli della popolazione,
dagli anziani, e non, colpiti da procedimenti di sfratto per morosit
incolpevole alle giovani coppie vittime del precariato, da chi ha
perso il lavoro a chi stato costretto a cambiare residenza per
necessit senza il supporto di redditi adeguati.
Tutto ci rende insopportabile il paradosso di un milione di alloggi
inutilizzati censiti nel Paese. Questa realt, conclamata da dati certi,
deve essere aggredita con decisione e con strumenti straordinari.
Dobbiamo intanto riscontrare, a parziale conforto, i segnali di
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COSTRUZIONI E MANIFATTURIERO
Il settore in quanto espressione di imprese operanti in comparti di
tipo tradizionale della nostra economia nazionale, come le
costruzioni e la metalmeccanica, tra quelli che ha
maggiormente subito gli effetti della crisi. Evidenziamo che le
imprese aderenti soprattutto nel settore della metalmeccanica
hanno subito le notevoli conseguenze dalla vicenda ILVA che ha
comportato
una
serie
di
difficolt
per
esempio
nellapprovvigionamento. Hanno invece tenuto meglio i settori ad
alta innovazione e ricerca.
Dobbiamo, altres, evidenziare che il sistema cooperativo, riuscito
comunque a far leva sul sacrificio dei soci e sulla capacit di
resilienza insita nel genus societario e, in molti casi, seppur
stremati dal lungo perdurare della fase recessiva, riuscito a non
farsi travolgere dalla facile tentazione di cessare le attivit
abbandonandosi alla gestione concorsuale. In tal senso, si tornati
a vivere, in contesti forse pi complicati, le stesse situazioni vissute
allorigine del percorso imprenditoriale. Si tornati a fare i conti con
le difficolt di gestione famigliari legate allimpossibilit di percepire
lo stipendio e si riscoperta la capacit di fare gruppo. Le difficolt
economiche e finanziarie hanno contribuito a far riscoprire il senso
pi profondo e originario del patto cooperativo tra i soci e del
lavoro.
La crisi ha rilanciato il tema del dover ritornare a guardare al lavoro
e alla gestione caratteristica che deve essere necessariamente
innovata. Le costruzioni, per esempio, non possono continuare a
edificare abitazioni che restano invendute, continuare a inseguire le
commesse pubbliche sui lavori tradizionali, continuare a
intraprendere opere che sostanzialmente non rispondono alle
esigenze dei mercato. Un mercato sempre pi globale e complesso.
Un mercato che richiede sempre pi un intervento integrato con il
territorio e lambiente circostante. Un mercato che richiede aziende
in grado di progettare e sviluppare soluzioni innovative, a basso
consumo energetico e impatto territoriale zero.
Per rispondere ad una siffatta domanda appare necessario
intraprendere percorsi di formazione e riqualificazione professionale
che permettano al management ed ai soci di cogliere nuove
opportunit di sviluppo.
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esperienze
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1.
LEGALITA
2.
LAVORO
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COMUNITA
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PROMOZIONE COOPERATIVA
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5. STRUMENTI
DI
LOCALE (GAC E GAL)
PROGRAMMAZIONE
6.
LAVORO IN AGRICOLTURA
7.
8.
PESCA
9.
SOCIALE:
10. ABITANTI
Ricognizione partecipata e rivitalizzazione del patrimonio
pubblico abbandonato per ledilizia convenzionata.
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Notazioni
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