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XI Congresso Legacoop
Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

Con lUndicesimo Congresso di Legacoop Puglia, si chiude un


primo importante confronto tra e con le cooperative della nostra
Regione. Oggi definiamo la mappa di un percorso che dobbiamo
intraprendere insieme, mettendo a sistema i nostri e i vostri
programmi per scongiurare e contrastare una crisi che stenta a
risolversi.
540 cooperative, con i loro 26.192 soci, sono oggi presenti qui
attraverso i loro delegati. Una significativa rappresentanza delle
migliaia di persone di Puglia che, con dedizione, determinazione di
sempre, con il lavoro buono hanno confermato il loro no al
modello e alle logiche della recessione e della resa. Siete Voi,
Cooperatrici e Cooperatori che, anche nelle assemblee in
cooperativa, ci avete dimostrato quanto sia fondamentale il
confronto e la necessit di definire un programma di lungo respiro
per la Vostra impresa e per il territorio nel quale operate. Avete
dimostrato la rabbia e il timore di non essere ascoltati, ma,
soprattutto, la fermezza nel voler continuare a riaffermare i Vostri
diritti, senza mai dimenticare quali siano i Vostri doveri. Parlo
dimprese, le Vostre, fatte di persone, donne, giovani, cinquantenni
e non solo, che hanno scelto, in libert, di realizzare un sogno, di
portarlo avanti per se stessi, per altri individui e per il bene comune.
Questo con passione, professionalit e abnegazione. In forma
aggregata, realizzate quotidianamente lavoro dignitoso e pulito.
Siete anche Voi i protagonisti di un Welfare e di un cambiamento
necessario per i giovani e per il nostro territorio.

XI Congresso Legacoop Puglia


Relazione di Carmelo Rollo

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Le donne cooperatrici e gli uomini cooperatori di Puglia


rappresentano, insieme a tanti altri, il punto di ripartenza
per la necessaria crescita del nostro territorio, del
Mezzogiorno e del Paese. Siamo da sempre impegnati, in quanto
Movimento cooperativo, a sostegno di un programma di lavoro che
favorisca una societ pi equa, che sia portatrice di quella coesione
sociale che crea reale welfare, capace di sviluppare reti di servizi e
tutele per tutte le persone. Vogliamo, quindi, insieme a Voi,
promuovere risorse, capacit, talenti di questo territorio e favorire
opportunit di lavoro. Questo, in primo luogo, per le fasce e le figure
pi deboli: donne, giovani e i lavoratori, cosiddetti, over 50.
Abbiamo, in questi anni, promosso una maggiore partecipazione
femminile al lavoro e la presenza di donne nei posti apicali delle
imprese e della nostra Organizzazione. Promuovendo, altres, al
fianco delle Amministrazioni locali e delle Organizzazioni sindacali,
politiche attive per le pari opportunit e la parit di genere.
In quanto cooperatrici e cooperatori pugliesi siamo determinati nel
continuare a fare la nostra parte per la crescita di un pensiero
nuovo. Serve un nuovo paradigma che sappia favorire un incisivo
equilibrio nella nostra societ: lunica via per superare questa
crisi. Serve un modello di sviluppo fondato sul lavoro, su un diverso
rapporto tra economia e finanza, su una diversa distribuzione dei
redditi e anche dei carichi fiscali.
Il cambiamento comportamentale degli operatori economici
impostato su scala mondiale ha influito notevolmente sulle politiche
europee e nazionali e, quindi, sullintero contesto ambientale,
sociale e finanziario nel quale anche le nostre cooperative si
muovono e vivono.
Il sistema di valutazione del merito creditizio non cambia se oggetto
di analisi una societ capitalista o una societ cooperativa. Il
nuovo diritto societario del 2004 ha fortemente contaminato la
normativa cooperativistica con congegni di patrimonializzazione,
come gli strumenti finanziari, anche di debito, propri di altre societ
di capitale. La giusta e opportuna puntualizzazione delle norme
regolamentatrici di alcuni settori hanno spinto gli operatori, anche
cooperativi, a cercare di ottenere una patrimonializzazione pi
adeguata ai requisiti strutturali, organizzativi, produttivi e
tecnologici richiesti dalle norme dei settori di attivit. Si pensi, ad
esempio,
ai
settori
delle
costruzioni,
della
sanit
e
dellagroalimentare.
Il Movimento cooperativo, alla luce di ci, ha il dovere di impegnarsi
a trovare percorsi e best practice che consentano alle nostre
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cooperative di patrimonializzarsi in equilibrio rispetto alla giusta


considerazione dello scambio mutualistico, che si realizza
nellottimizzazione della soddisfazione dei bisogni delle persone
socie. Un fine, questo, che elemento essenziale e costitutivo del
contratto societario chiamato societ cooperativa. A riguardo, la
societ cooperativa ai sensi dellart. 2511 c.c. societ a capitale
variabile con scopo mutualistico: significa che la cooperativa una
societ di capitale in cui, per, assume pi importanza la persona
del socio con i suoi interessi e requisiti.
Le cooperative che abbiamo accompagnato o accompagniamo
tuttora verso lottenimento di aperture di credito, finanziamenti e
merito
creditizio,
necessitano
di
percorsi
adeguati
di
patrimonializzazione. Allo stesso tempo, non immaginabile
risolvere il problema prevedendo che chi ha risorse finanziarie le
investa in cooperativa. In tal modo, infatti, assoggetteremmo
limpresa cooperativa alla volont di chi investe di pi snaturando la
delega concessa dallassemblea allorgano amministrativo che,
invece, diventerebbe il procuratore dei proprietari significativi del
capitale
sociale.
Lorgano
amministrativo
diventerebbe
autorefenziale e non rappresenterebbe pi la base sociale.
Ecco che allora bisogna trovare un equilibrio tra le due fasi: la
gestione caratteristica e la gestione economico-finanziaria e
amministrativa. Crediamo che lelemento innovativo nella ricerca
dellequilibrio debba essere individuato nel rispetto della persona,
sia socio sia cliente della cooperativa. Il rispetto della persona deve
essere posto al centro di un modello cooperativo efficiente,
democratico e progressista. Siamo consapevoli che questo processo
di consolidamento patrimoniale sicuramente difficile e complesso,
ma siamo altrettanto certi di farcela. Rendendo protagonisti tutti i
soci e mediando su modalit e forme di partecipazione alla
capitalizzazione.

LEGALIT
La necessit di sviluppare nuove modalit di crescita diffusa e
sostenibile, oltre che di realizzare un sistema di distribuzione del
benessere equo, rimarcata dagli effetti devastanti che la
depressione economica, prolungata negli anni, sta provocando nella
tenuta della coesione sociale. Questultima, infatti, esposta alla
dinamica delle necessit quotidiane, viene percepita come
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elemento secondario e retrocessa nella scala delle necessit. Senza


coesione sociale viene meno anche il rispetto di un principio
fondamentale per il mantenimento di unorganizzazione civile
ovvero il rispetto della legalit. La legalit il cardine attorno a cui
un insieme di individui diviene collettivit, organizzazione e popolo
sovrano di una Nazione.
Oggi si parla sempre di pi di legalit come valore, ma, ci
permettiamo di osservare, essa non un valore che, in quanto tale,
per natura o scelta discrezionale, ogni individuo pu possedere o
meno o pu permettersi di scegliere se rispettare o meno. La
legalit invece un presupposto imprescindibile e inderogabile
dellagire civile e sociale.
In tal senso, siamo fortemente convinti e aderiamo, come Legacoop
Puglia, ma anche in seno allACI regionale, alla scelta effettuata
dalla Lega Nazionale e dallACI, di perseguire e combattere in ogni
modo ogni forma di illegalit. Tale scelta non solo una
dichiarazione di intenti ma si esprime con la realizzazione di fatti
concreti. Diverse sono, infatti, le manifestazioni dellillegalit. Essa
si esplicita anche nellattuazione di pratiche elusive rispetto alla
corretta applicazione di norme di legge, ovvero, alla giusta
realizzazione delle procedure di negoziazione contrattuale. Tra
questultime, va sicuramente deprecato l esercizio del dumping
contrattuale che trova il suo humus ogni qualvolta vi sono
condizioni di contrattualizzazione che spingono verso la contrazione
del costo del lavoro. In tal senso, questo Comitato regionale, a
nome anche dei colleghi dellACI regionale, vuole ribadire la
richiesta verso tutti i rappresentanti delle Istituzioni e in particolare
verso la Regione Puglia e i nostri Enti locali, affinch siano assunti
impegni chiari. Meglio se sanciti da precise norme di legge che
impongano nellarticolazione dei capitolati di appalto la
predisposizione di offerte tecniche in grado di rispettare gli standard
qualitativi richiesti dal prodotto, bene e servizio che sia, fornito al
committente pubblico. Vogliamo ribadire la nostra pi totale
avversione verso la regola del massimo ribasso che non si giustifica
con esigenze di revisione della spesa. Siamo contrari, come si
ribadisce pi avanti ai tagli lineari e semplicemente algoritmici.
Altres siamo convinti che, nelle procedure di affidamento di lavori e
forniture di beni e servizi alla P.A., non basta una distribuzione del
punteggio per lattribuzione della gara sbilanciata verso gli elementi
tecnici, se questi non sono orientati verso linnalzamento degli
standard o, almeno, il mantenimento di livelli di qualit accettabili.
Chiediamo quindi che siano adottate precise norme di legge
affinch non sia pi possibile mortificare il lavoro e le professionalit
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impiegate ricorrendo a forme di elusione contrattuale che generano


precariet e penalizzazione del servizio offerto.
Sarebbe opportuno anche assumere provvedimenti chiari che
consentano un deciso e rigoroso controllo dellesecuzione del
contratto secondo gli standard e i livelli di servizio richiesti
dallAmministrazione e dichiarati dallofferente. Proponiamo anche
lindividuazione di indici puntuali e di livelli di servizio che
permettano lassegnazione di un rating, espressione della qualit
dellesecuzione dei servizi o lavori acquisiti in appalto e che diventi,
in un meccanismo virtuoso, elemento di premialit.
Altres, vogliamo ribadire la ferma volont di combattere in ogni
sede e con ogni mezzo legale a nostra disposizione pratiche tese ad
acquisire posizioni di vantaggio competitivo beneficiando di
agevolazioni fiscali non dovute. Il caso dellapplicazione tout court
da parte di alcune cooperative sociali di tipo b) dellaliquota Iva del
4% su tutte le prestazioni di servizi, diverse da quelle agevolate, sia
da un punto di vista soggettivo che oggettivo, appare un esempio,
oltre che di non corretto adempimento allonere impositivo, anche
di condannabile alterazione degli equilibri concorrenziali.
Se non ci opponiamo fermamente a tali pratiche, rischiamo di
compromettere gli equilibri concorrenziali, generando effetti
devastanti che si ripercuotono su tutto il sistema economico, che
viene cos contaminato da elementi impuri portatori di distorsioni
nel mercato, a netto svantaggio di chi opera nel pieno rispetto delle
norme e della legalit.
Il mondo della cooperazione da parte sua si impegna come ha fatto
fino ad oggi, a combattere ogni forma tesa alla demutualizzazione,
con gli strumenti a sua disposizione, prima fra tutti la revisione
cooperativa. I semi dellillegalit germogliano, infatti, anche
nellerosione dello scopo mutualistico. Pratiche tese alla
compressione della partecipazione attiva, lo svilimento delle
professionalit dei soci e non soci, oltre che la distribuzione del
patrimonio cooperativo oltre i limiti di legge, per noi rappresentano
forme di illegalit. A patto che non si degeneri nella
strumentalizzazione, siamo daccordo con lenfasi che si genera
nellopinione pubblica quando emergono deviazioni dallosservanza
delle norme che riguardano imprese cooperative. Siamo
consapevoli che la funzione sociale della mutualit riconosciuta nel
Dettato costituzionale impone unassunzione di responsabilit che
va oltre quella richiesta, sempre dalla nostra Costituzione, alle altre
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forme di impresa. La cooperazione non rappresenta solo limpresa


con i suoi soci, dipendenti, fattori produttivi, impianti e stabilimenti
ma esprime le aspirazioni delle famiglie, del territorio e
dellambiente, delle comunit di appartenenza. Lo stesso aggettivo
sociale - con cui si appellano le cooperative di cui alla L.381/91
piuttosto che le cantine e gli oleifici - esprime chiaramente il
legame intenso con il territorio e i suoi abitanti. Pertanto, le
cooperative non si possono esimere dal diventare espressione ed
esempio di legalit, oltre che avamposto di democrazia e modello di
sviluppo sostenibile, progressista e partecipato.
Dove c una cooperativa ci deve essere il rispetto della
legalit, della democrazia e dellimpegno sociale. Su questo,
lACI e Legacoop Puglia non devono
concedere alcuna
deroga.

COOPERATIVE DI COMUNIT
La coesione tra limpresa cooperativa e il territorio e la forte
connotazione sociale che deve esprimere la mutualit sono fattori
distintivi che hanno condotto questo comitato regionale a ad
investire nella promozione del progetto Cooperative di Comunit
della Legacoop Nazionale. Legacoop Puglia ha addirittura rilanciato,
estremizzando i limiti della sperimentazione e percorrendo vie che
ci stanno conducendo alla realizzazione di best practices in tal
senso. Lo sviluppo della progettualit nato dal forte
coinvolgimento da parte dei territori e delle collettivit, che, spinti
dallesperienza della Cooperativa di Comunit di Melpignano (Le), si
sono interessati allapprofondimento di una nuova opportunit di
partecipazione attiva.
Difatti, il progetto Cooperative di Comunit rappresenta una nuova
espressione del fenomeno cittadinanza attiva e di progettazione e
gestione partecipata del bene comune. Una nuova espressione
non fondata sullapporto strumentale del cittadino verso la Pubblica
Amministrazione per la realizzazione di un obiettivo comune, ma sul
modello del gruppo di cittadini associati, che da protagonisti
chiedono la collaborazione della Pubblica Amministrazione in
quanto strumentale al raggiungimento dello scopo di salvaguardare
e realizzare un interesse diffuso ovvero collettivo.
La Cooperativa di Comunit rappresenta il superamento della
delega passiva delle comunit agli esponenti delle Giunte o dei
Consigli comunali. Rappresenta lo strumento attraverso il quale una
collettivit qualificata di cittadini si auto-organizza per soddisfare un
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bisogno condiviso. Il numero qualificato dei cittadini associati che


individuano un bisogno come scopo di unazione comune rende tale
bisogno un interesse se non pubblico, quantomeno generale,
ovvero, diffuso.
Il percorso di individuazione di bisogni comuni non , per,
semplice. Richiede mediazioni e capacit di sintesi rispetto alle
posizioni individuali oltre che una capacit di lettura e di analisi
complessa. Ma dobbiamo dire che lelemento facilitatore di tale
impresa racchiuso proprio nella grande partecipazione agli eventi
che registriamo ogni qual volta interveniamo alle assemblee
pubbliche. In tali circostanze incrociamo gli sguardi delle persone, ci
fermiamo a scambiare con esse opinioni, viviamo le piazze dei paesi
e respiriamo il vissuto quotidiano delle comunit. Comunit diverse
tra di loro, che sorprendono sempre le nostre aspettative e rilevano
elementi di novit rispetto alle informazioni raccolte. Comunit che
manifestano idee, professionalit, voglia di mettersi in gioco e di
partecipare ad una azione di rilancio. Comunit che sono
rappresentate da persone, giovani, adulti, anziani, donne e uomini,
che vogliono trovare un modo, o forse qualcuno, che li aiuti a
cooperare per fare tutti insieme un salto in avanti. Ci chiediamo da
cosa nasca tutto ci. Nasce dalla consapevolezza diffusa che il
rapporto bipolare tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione, cos
come stato articolato negli ultimi cinquantanni, non pi in
grado di rivelarsi efficiente nel rispondere alle aspettative e ai
bisogni delle comunit. Appare evidente che il sistema di
funzionamento amministrativo sia in affanno rispetto alla tempistica
richiesta dalle esigenze contingenti della Comunit. Cos come
appare insufficiente, per una serie di fattori di contesto, anche
legati ad esigenze di economia pubblica, la risposta volontaristica
derivante dallimpegno profuso dalla rete di associazioni presenti
sui territori. Serve una risposta diversa, articolata e strutturata, e
tale espressione nasce molto spesso proprio da associazioni
fortemente impegnate civicamente e politicamente sul territorio.
Queste esperienze che abbiamo vissuto e continuiamo
intensamente a vivere, lascolto e la presa in carico delle
esperienze, delle aspettative e dei vissuti delle persone e dei
territori che incontriamo manifestano la migliore interpretazione
della norma che abbiamo promosso presso la Regione Puglia e che
oggi diventata la Legge regionale 23/2014.
Tale Legge rappresenta tutte le esperienze raccolte; un patchwork
di facce e di espressioni. Ecco perch chiediamo alla Lega Nazionale
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di rilanciare il progetto su scala nazionale promuovendo interventi


diffusi e proposte normative. Servono alle persone e ci permettono
di rendere il mondo cooperativo ACI promotore attivo di modelli e
pratiche di nuovo sviluppo sostenibile in armonia con lambiente, i
territori e le persone, contribuendo a favorire il protagonismo delle
persone e a portare un po pi di serenit e fiducia nelle case e nel
vissuto familiare.

LAVORO
Legacoop Puglia nellultimo biennio ha visto una crescita
esponenziale delle relazioni sindacali - fenomeno sui generis nel
mondo della cooperazione per la commistione, nella persona del
socio, sia della figura di datore che di lavoratore -, spesso innescate
da eventi di difficolt delle cooperative, in particolar modo di quelle
a committenza pubblica. Relazioni che, tuttavia, hanno generato
utilissimi momenti di confronto, determinanti al fine della
risoluzione delle singole problematiche.
Daltra parte, seppur col rispetto delle rispettive posizioni,
prerogative, impegni e compiti istituzionali, innegabile il lavoro
congiunto di Legacoop Puglia e le Organizzazioni Sindacali teso alla
tutela e valorizzazione della figura centrale di entrambe le visioni: la
persona del socio lavoratore.
In questo solco, daltra parte, si colloca il proficuo lavoro sfociato
nellaccordo territoriale di secondo livello per le cooperative sociali
del 29 luglio 2013. Oltrech relativamente a singole cooperative
il lavoro teso a rendere strutturali le relazioni sindacali al fine della
prevenzione di tutti gli eventi esterni alla cooperativa che per
possono generare difficolt per la cooperativa stessa e, a cascata,
sulle persone e le famiglie dei soci.
In questottica, un ragionamento particolare merita limpegno di
Legacoop Puglia e delle altre Centrali cooperative nel monitoraggio
di tutti quei bandi pubblici, poco rispettosi degli standard minimi
fissati dalla contrattazione collettiva. E fenomeno che, com ben
comprensibile, genera a sua volta, lavoro nero e cooperazione
spuria, nemici giurati dellOrganizzazione.
Altres rilevanti sono risultati gli interventi dellUfficio nella gestione
delle poche situazioni di crisi delle cooperative temporanee e
strutturali attraverso lassistenza per laccesso agli strumenti di
sostengo al reddito rivolto ai lavoratori coinvolti in situazioni di
eccedenza.
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La salvaguardia dei livelli occupazionali - che nelle societ


cooperative assume significati ancora pi rilevanti stata la stella
polare che ha guidato limpegno di Legacoop Puglia e le OO.SS.
In ultimo, in materia di Ammortizzatori Sociali in deroga, si rileva
limpegno dellOrganizzazione nei tavoli regionali del partenariato
economico-sociale.
Legacoop Puglia attiva e presente nellaccompagnamento di
gruppi di lavoratori in percorsi di workers buyout, attraverso
lutilizzo dei fondi nazionali della Legge Marcora, combinati con gli
strumenti di cui allart. 7, c. 5, L. n. 223/1991 (lanticipo della
mobilit) o con quelli, pi recenti, previsti dal Decreto Destinazione
Italia, messi a disposizione dalla Regione Puglia (tra questi NIDI).
In ultima analisi, alla luce della presumibile prosecuzione del
momento di difficolt delleconomia pugliese, in generale e del
mondo della Cooperazione, in particolare, si ritiene necessario
proseguire sul sentiero gi tracciato in questultimo biennio. Con
limpegno a valorizzare il rapporto con le OO.SS., cercando di non
perdere mai di vista lobiettivo della salvaguardia delle cooperative
e di chi nelle stesse ci lavora.
In particolare, riteniamo indispensabile il finanziamento, da parte
della Regione Puglia, dei fondi di cui alla legge 49/85, con la
creazione di un fondo Marcora pugliese. Si tratta di un modo per
aiutare lavoratori che investono su se stessi dopo aver subito il
danno di una gestione non sostenibile.
Si ritiene necessario, in ultimo, il ripensamento della L. n. 142/2001,
per renderla compatibile al vigente panorama legislativo in materia
di lavoro (completamente stravolto rispetto a quello esistente nel
2001), oltrech per correggere gli errori endemici della legge
stessa, dopo un congruo periodo (13 anni) di sperimentazione.

PERSONE
E guardando alle persone che questo Comitato pugliese ha
promosso un iniziativa di successo per ottenere la retrocessione
dellIva sulle prestazione socio-assistenziali, sanitarie ed educative
di nuovo al 4%.
Partendo proprio dalle persone che animano le nostre cooperative e
che verso di esse sono portatrici di interesse, abbiamo partecipato
attivamente alla consultazione pubblica sulla riforma del Terzo
Settore. E su questi presupposti che abbiamo proposto e promosso
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la legge regionale sulle Cooperative di comunit, la prima in


tutta Italia. Legge regionale che si inserisce in un contesto
normativo che trova delle sponde importanti nei cantieri di
cittadinanza di cui allart.15 della Legge regionale. 37/2014 e con
lart. 24 del decreto Sblocca Italia.
Pertanto Legacoop Puglia chiede alla Regione Puglia di poter
collaborare attivamente per costruire modelli dintegrazione delle
opportunit legislative attuali, nellassoluta convinzione che bisogna
operare con molta attenzione. Il tema va affrontato con attenzione e
non riconducibile esclusivamente allimpiego attivo di persone
disoccupate o percettrici di ammortizzatori sociali che scopo
nobile e da perseguire assolutamente. Ma evitando di creare nuovi
vuoti occupazionali. Le Cooperative di comunit sono la possibilit
di attuare un giusto equilibrio tra la libera iniziativa privata e il
giusto rispetto del territorio. E il tentativo di sviluppare nuovi
modelli economici che evitino il ripetersi di situazioni come quella
per esempio dellILVA, emblema dellimpresa esclusivamente votata
al profitto.

NUOVA COOPERAZIONE
Secondo dati Eurostat, sono le nuove imprese, in particolare le PMI,
la fonte pi importante di occupazione, sotto forma di autoimpiego
ma anche di assunzioni: proprio le nuove PMI creano ogni anno in
Europa pi di quattro milioni di nuovi posti di lavoro.
Il nostro punto di vista che la cooperazione possa oggi e nel
nostro territorio rappresentare una valida opportunit per creare
nuova occupazione.
In questo senso, le azioni per lautoimprenditorialit e la
promozione cooperativa sono per Legacoop Puglia un asset
strategico per favorire politiche attive del lavoro, utili a contrastare
la disoccupazione giovanile e non solo.
Del resto, il modello cooperativistico, per sua natura intrinseca,
caratterizzato da valori che promuovono il lavoro come elemento
centrale e fondamento della comunit e sposa principi che
favoriscono la partecipazione e la responsabilit delle persone sul
piano economico, professionale e sociale. Le imprese cooperative,
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pur operando nel medesimo mercato e con le regole adottate dalla


generalit delle imprese, apportano un proprio peculiare contributo
in
tema
di
assunzione
diretta
di
responsabilit
e
autodeterminazione da parte dei lavoratori e di creazione di posti di
lavoro.
La mutualit, la centralit della persona e la massimizzazione degli
interessi di un gruppo (o collettivit), la libert e la pari dignit dei
lavoratori dellimpresa, la promozione dellautogestione e della
partecipazione democratica, la sussidiariet e linclusione sociale,
sono valori che rendono la cooperativa un modello organizzativo
assolutamente attuale e potenzialmente vincente, basato sul
lavoro, su un differente rapporto tra economia e finanza, su una
diversa distribuzione dei redditi. Un modello di fatto di sharing
economy.
Ci spiega come mai la cooperazione certo, la cooperazione sana
sia un modello organizzativo e di impresa che ha dimostrato in
epoca di crisi una maggiore capacit di resilienza rispetto
allimpresa di capitali: ci perch - potenzialmente e di fatto interpreta meglio la capacit di creare e mantenere un buon lavoro
per i propri soci, anche a costo di pesanti riduzioni di redditivit
dellimpresa e/o sviluppando forme originali di solidariet.
La valorizzazione del mettersi insieme per creare lavoro e, al
contempo, per rappresentare il diritto a partecipare attivamente e
responsabilmente alla vita di impresa, pu essere quindi una
risposta
concreta
alla
disoccupazione.
Peraltro,
lintergenerazionalit, la porta aperta, lassetto democratico
possono costituire un riferimento naturale soprattutto per chi si
avvicina per la prima volta al mondo del lavoro.
Del resto, linteresse per la creazione di nuova impresa cooperativa
stato ampiamente dimostrato dal successo delliniziativa
Coopstartup Puglia, un programma promosso da Legacoop Puglia
e da Coopfond, dedicato ad aspiranti imprenditori cooperativi, ai
quali sono offerti servizi specialistici e personalizzati di
accompagnamento allo start up di impresa. Ad oggi, sono circa 350
i giovani che si sono candidati a partecipare a Coopstartup Puglia e
che, proprio in questi giorni, affollano i Coopstartup Weekend,
laboratori intensivi per valutare la possibilit di unidea di
trasformarsi in un progetto di impresa cooperativa.
Il programma prevede la realizzazione di azioni integrate e
personalizzate per supportare gli aspiranti imprenditori nella
progettazione e valorizzazione della propria idea: dalla value
proposition, alla sostenibilit, alla tenuta del gruppo, alla
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continuativit e allo sviluppo nel tempo. Il tutto attraverso un


percorso condiviso di formazione, consulenza, affiancamento sul
campo, mentoring e coaching, dalla fase pre startup fino a 36 mesi
successivi la costituzione.
Attraverso Coopstartup, la sfida che Legacoop Puglia ha lanciato a
se stessa stata quella di mettere a sistema una rete di
organizzazioni e risorse molto diverse tra loro cooperative, giovani
innovatori, mentori, esperti dellAssociazione per sperimentare un
ecosistema fertile per la creazione di impresa cooperativa
innovativa, sostenibile e duratura nel tempo. E il successo
delliniziativa dimostra che Legacoop Puglia riuscita ad
intercettare e rispondere ad alcuni bisogni specifici, primo fra tutti
la difficolt pure in presenza di competenze, talento e di una
buona idea di fronteggiare la complessit della nascita e gestione
di unimpresa e i rischi che essa comporta, da cui derivano
scoraggiamento, paura dellinsuccesso e delle sue conseguenze e
quindi blocco dei neo-imprenditori. E soprattutto, ha dimostrato
come Legacoop pu presidiare efficacemente un segmento del
processo di accompagnamento allo startup, quello precedente
alla costituzione stessa, che attualmente non sostenuto da altri
dispositivi o iniziative e che invece sono cruciali per arginare il
rischio di insuccesso.
Altro elemento distintivo stato definire un processo generativo
della
startup
che
sostenesse
lautodeterminazione
e
lautosviluppo degli aspiranti cooperatori e che integrasse
lintervento di accompagnamento allo startup con azioni di
valorizzazione del capitale umano e di potenziamento strategico
delle competenze distintive e dei comportamenti organizzativi
propri delle imprese cooperative.
La massiccia risposta al Bando Coopstartup Puglia, che ricordiamo
non mette a disposizione finanziamenti ma solo servizi, costringe ad
una riflessione sul nostro modello associativo, non fossaltro che per
lelevatissimo numero di persone e di giovani che si sono avvicinati
al mondo cooperativo. E a nostro avviso evidente come sia
necessario spostare lasse dellintervento e del ruolo associativo
sempre pi verso la capacit di:
offrire servizi qualificati e, soprattutto, personalizzati di
supporto alla nascita e allo sviluppo di impresa;
favorire la creazione e moltiplicazione di connessioni,
opportunit e scambio tra gli attori del sistema. Un sistema
che per sia anche aperto a ci che cooperazione non , e che
con questa condivide valori contemporanei come la capacit di
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innovare, di assumersi la responsabilit del futuro proprio e


della comunit, di scegliere un modello partecipativo, equo e
democratico di fare ed essere impresa;
generare senso e valore per le persone, gli associati, la
comunit condividendo e diffondendo il modello e i principi
cooperativi.
proporre un mix equilibrato tra servizi reali alle imprese e
accesso a finanziamenti (fondo perduto o accesso a
strumenti di credito e microcredito agevolato). E su questo
ultimo punto, riteniamo opportuna anche una rivisitazione degli
strumenti finanziari del mondo cooperativo anche a favore
delle nuove imprese.
Ritorniamo, infine, anche alla riflessione gi posta riguardo al ruolo
che il movimento cooperativo pugliese pu agire quale agente delle
politiche attive del lavoro locali. Innanzitutto un ruolo
privilegiato del sistema di erogazione di servizi reali per il sostegno
alla transizione al lavoro imprenditoriale. Su questo tema
vertono molte delle misure dei Fondi Strutturali per il prossimo
sessennio
oltre
che
la
Raccomandazione
del
Consiglio
sullistituzione della Garanzia per i Giovani, con cui si invitano gli
Stati membri a Rendere disponibili pi servizi di sostegno
all'avviamento (start-up) e migliorare la sensibilizzazione sulle
possibili opportunit e prospettive legate al lavoro autonomo,
anche attraverso una maggiore collaborazione tra servizi per
l'impiego, sostegno alle aziende e fornitori di (micro)
finanziamenti.
Un ruolo per la formazione imprenditoriale e leducazione
allimprenditorialit diffusa, intesa come opportunit di
orientamento
e
capacity
building.
L'imprenditorialit

riconosciuta come competenza chiave nell'ambito del quadro


europeo, poich consente di acquisire abilit trasversali quali
autonomia, intraprendenza e capacit organizzativa che la CE invita
ad inserire nei curricula scolastici e formativi dei giovani, favorendo
la realizzazione di esperienze imprenditoriali gi nel corso degli
studi. Secondo la Commissione leducazione e lorientamento
allimprenditorialit costituiscono uno degli investimenti a pi alto
ritorno: consentono di migliorare l'occupabilit dei giovani, e
anche di sostenere la crescita e la creazione di imprese quale
fondamentale elemento di sviluppo dei sistemi produttivi.
E anche per questo che percorsi di educazione e orientamento
allimprenditorialit per favorire la cultura di impresa e lo sviluppo
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di competenze imprenditoriali di tipo cooperativo sono una delle


azioni promosse in questi anni da Legacoop Puglia e ulteriormente
rafforzate dal progetto Pillole di cooper-azione. Il progetto
intende contribuire alla diffusione e alla conoscenza del modello
cooperativo sul territorio pugliese, attraverso laboratori e attivit di
formazione e alfabetizzazione cooperativa rivolte ai cittadini, con
particolare attenzione ai pi giovani e ai neo-soci di cooperative. Per
giovani e giovanissimi, la conoscenza del modello cooperativo e lo
sforzo di ideazione di una propria impresa, fanno parte di un
processo di sviluppo dellauto imprenditorialit che, a prescindere
dallacquisizione di specifiche competenze imprenditoriali e un
effettivo sviluppo in tal senso, permettono di maturare un approccio
autonomo, creativo, originale, coraggioso al proprio progetto di vita.
Infine, al Governo si chiedono processi agevolanti lautoimpiego
implementando le seguenti azioni:
1. aumentare lindice di opportunit garantendo una premialit a
quei progetti di impresa da attuare in forma associativa. In tal
senso si favorirebbe la sintesi delle proposte progettuali,
lunione delle competenze e il generarsi di economie dirette ed
indirette che rafforzerebbero limpatto delle risorse assegnate.
2. Elaborare interventi che prevedano il finanziamento sia degli
investimenti che delle spese di gestione, almeno parziale nel
primo anno di attivit. In particolare:
a.per gli Investimenti in beni durevoli un mix tra fondo
perduto e prestito a medio termine a tasso agevolato in
modo da allineare le dinamiche finanziarie di pagamento
degli stessi con lincidenza economica dei relativi
ammortamenti;
b. per le spese di gestione del primo esercizio un intervento
a fondo perduto che per sia in parte vincolato ad attivit
di mentoring e di consulenza specialistica.
3. Stabilire criteri di valutazione e monitoraggio degli interventi
che superino lesclusiva prassi di rendicontazione consuntiva
delle spese superandone le rigidit con la conseguente
individuazione di parametri oggettivi e soggettivi, quali, per
esempio, qualit sociale ed economica delloccupazione
generata, in grado di esplicitare il grado di stabilit e
competitivit dellesperienza finanziata.

GENERAZIONI PUGLIA
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

Il contesto pugliese ha offerto negli ultimi anni un terreno fertile per


lo sviluppo di idee, progettualit, opportunit di valorizzazione dei
talenti e delle competenze. L'attuazione di politiche attente a
supportare la capitalizzazione delle risorse giovanili e un loro attivo
coinvolgimento nel processo di creazione di valore per le comunit
e i territori, la facilit di incontrare occasioni di confronto e stimolo
su innovazione e nuovi modelli di sviluppo rappresentano oggi
l'ecosistema di cui i giovani e la cooperazione possono essere
sempre pi protagonisti attivi.
L'XI Congresso Regionale Legacoop Puglia si svolge ad un anno
dalla costituzione di Generazioni Legacoop Puglia, il
coordinamento dei giovani cooperatori under 40. Dopo un percorso
di confronto con le esperienze gi attive nel mondo Legacoop,
Generazioni ha dato il via ad uno spazio di incontro,
sperimentazione e impegno per i giovani cooperatori pugliesi.
In questi mesi di attivit ha rappresentato un laboratorio aperto
che, oltre a favorire l'incontro del mondo cooperativo con gli altri
elementi dell'ecosistema, ricerca e promuove modelli di sviluppo
sempre pi orientati alla sostenibilit e alla contaminazione tra
pratiche di lavoro e strumenti esistenti e nuove sperimentazioni nel
mondo cooperativo.
Generazioni, stimolando e sostenendo la partecipazione attiva dei
giovani soci delle cooperative alla vita dell'Associazione e del
territorio, ha lavorato su alcuni temi, di cui continua ad evidenziare
la centralit nelle proprie linee programmatiche, e che riconosce
come punti condivisi con Legacoop Puglia nel suo complesso:
* Un elemento di grande valore per il sistema cooperativo
rappresentato dal suo essere, per natura, un network collaborativo
basato su scambi mutualistici all'interno e con l'esterno. La
cooperazione tra cooperative costituisce una risorsa strategica per
un modello capace di rispondere al cambiamento e generare
opportunit, ancor pi se facilitata dall'utilizzo delle tecnologie
informatiche e dagli strumenti social. Il coordinamento sta
lavorando allo sviluppo di una piattaforma collaborativa che
possa facilitare il network e i progetti tra cooperative, e
rappresentare un luogo di incontro tra competenze,
progettualit, domanda o offerta di innovazione (e non
solo), partnership.
* Generazioni parte attiva nell'attivit di promozione della
cultura e del modello cooperativo portata avanti da Legacoop
Puglia nel suo complesso, come nel caso della sperimentazione
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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Coopstartup Puglia, su cui abbiamo colto la sfida, al fianco di


Legacoop
e
Coopfond,
di
co-progettare
i
modelli
di
accompagnamento
allo
startup
di
impresa
cooperativa.
Contribuiamo a diffondere l'impresa cooperativa, come opportunit
per mettere in campo competenze, risorse, relazioni e creare lavoro
per i giovani e non solo. Crediamo nelle possibilit che la nuova
cooperazione pu aprire al mondo cooperativo pugliese,
sperimentando nuovi strumenti e nuovi modelli di lavoro e
contaminando la cooperazione esistente lavorandoci fianco a fianco.
Per fare questo, promuoviamo il dialogo e il coinvolgimento attivo di
istituzioni, scuole, universit, servizi per il lavoro, e realt esterne al
mondo cooperativo con cui creare sinergie e aprire nuovi spazi di
crescita comune;
* Il ricambio generazionale, che rappresenta un passaggio
fondamentale e delicato nel ciclo di vita di un'impresa, soprattutto
cooperativa, merita una programmazione attenta e condivisa, non
casuale, che non si limita ad essere passaggio del testimone, ma
fare insieme un pezzo di strada, co-costruire fin da ora, praticare
l'intergenerazionalit. Anche per queste ragioni, abbiamo grande
attenzione per le opportunit di formazione del management
cooperativo e dei giovani soci, con modelli e percorsi co-progettati,
che non escludano, tra l'altro, esperienze di confronto con bestpractices, anche in prospettiva europea e internazionale, e
consentano l'applicazione di processi sperimentali dal basso
capaci di formare ma anche di (r)-innovare.
* Generazioni favorisce con la sua azione la condivisione e
diffusione di pratiche di partecipazione attiva dei soci, stimolo
all'elaborazione attraverso occasioni di informazione, confronto,
dibattito e approfondimento su temi di interesse per giovani
cooperatori che siano cittadini attivi e portatori di sana
cooperazione;
* L'ACI Puglia rappresenta per i giovani cooperatori l'opportunit di
proporre e sperimentare nuove forme di governance e un modello di
associazione che non parta dalla somma di pi parti, ma dalla
contaminazione di esperienze e modelli possibili. Poich
consideriamo centrali la costruzione e la pratica continua di un
network tra cooperative e il contributo innovativo della nuova
cooperazione alle imprese esistenti, l'ACI non pu che essere
l'opportunit di uno spazio pi ampio di costruzione e
consolidamento di questi nuovi modelli.
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

SISTEMA AGROALIMENTARE
Lagroalimentare pugliese, in questi anni di crisi non solo ha tenuto,
ma in alcuni settori anche cresciuto. E la forza di un settore che
pu contare su punti di grande eccellenza nei suoi prodotti di
grande qualit, nel suo territorio, nel suo tessuto imprenditoriale
ancora vivace e con grandi professionalit.
Ma se questi sono i punti di forza, rimangono invece irrisolti i
problemi legati alle ridotte dimensioni delle imprese agricole e
dellindustria agro-alimentare. E il grande limite di questo settore.
Legacoop Puglia ha contestato lattuazione che si fatta in Italia
della Politica Agricola Comune, che ha visto una sostanziale
conservazione dellesistente. Ha lavorato, dunque, intensamente
affinch il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 ponesse
al centro il tema dellaggregazione, dando forza e sostegno al
sistema cooperativo. Nel nuovo PSR ci sono le giuste premesse, ma
altrettanto chiaro che molto dipender da chi lo gestir nei
prossimi anni e come. Alla politica si chiede lo sforzo di una guida
forte per questo settore strategico per leconomia pugliese.
Le cooperative, le Organizzazioni dei produttori, ma anche altre
forme di aggregazione, sono oggi elementi di garanzia per la qualit
dei prodotti agroalimentari. Ne garantiscono la tracciabilit e la
salubrit, programmando le produzioni e la loro immissione sul
mercato. Questi elementi potrebbero essere rafforzati consentendo
alle Cooperative di gestire direttamente alcune operazioni colturali
nelle aziende associate, assumendo direttamente manodopera
necessaria e dotandosi di un adeguato parco macchine.
Significativo sarebbe il contributo ad una gestione pi efficiente
delle nostre piccole e medie aziende, con ormai gravi rischi di
abbandono. Significativo sarebbe il contributo alla regolarizzazione
del mercato del lavoro in agricoltura.
Riteniamo indispensabile anche aprire un confronto con la Grande
Distribuzione Organizzata, partendo chiaramente da quella in forma
cooperativa, per salvaguardare un sistema di qualit oggi
fortemente minacciato dalla crisi economica e dalla spinta dei
consumatori verso i prodotti a pi basso prezzo. Questo per
scongiurare lo smantellamento di un sistema che, oggi, non solo
garantisce gli stessi consumatori, ma rappresenta un grande punto
di forza sui mercati internazionali. Scelte doverose che demandiamo
alla politica
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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GESTIONE DEL TERRITORIO


Strettamente connessa allattivit agricola, e a quella forestale in
particolare, ma non solo, sono le questioni legate alla messa in
sicurezza del nostro territorio, soprattutto nelle aree interne.
I disastri di questi ultimi periodi (Ginosa, il Gargano, Massa Carrara
e Genova, tra tutti) ci insegnano che abbiamo il dovere di
intervenire con urgenza. Sappiamo che le manutenzioni
straordinarie non bastano, cos come sappiamo e la storia ce lo
insegna- , che una costante pratica di intervento a livello locale del
territorio costituisce la migliore e pi economica forma di
prevenzione, soprattutto nelle aree interne. Qui resiste anche il
problema dello spopolamento, che riguarda soprattutto le fasce di
popolazione pi giovane. Gli strumenti finanziari ci sono e sono
assolutamente sufficienti (importanti, ad esempio, sono le risorse
previste nel nuovo PSR). E indispensabile, per, una gestione
unitaria e coordinata degli interventi in bacini territoriali ben
definiti. I Comuni, a nostro avviso, devono svolgere questa
funzione associandosi tra di loro e alleandosi con il sistema
delle cooperative forestali e
con le Cooperative di
Comunit.

IL SISTEMA PESCA E ACQUACOLTURA


Il settore della pesca in questi ultimi anni sta subendo un impatto
negativo devastante a causa di norme europee pensate e
predisposte per una pesca industriale diversa dalla nostra
artigianale. Le imprese di pesca pugliesi, per l80% associate in
cooperative, hanno presentato, attraverso lAlleanza delle
Cooperative Italiane Puglia, importanti proposte per una gestione
pi sostenibile della pesca e per incrementare la salvaguardia delle
risorse marine. E uno sforzo che richiede interventi statali per
salvaguardare il bene comune mare. Chiediamo da anni un
sistema di ammortizzatori sociali simile a quello esistente in
agricoltura, per dare quel minimo di certezza di reddito a questi
lavoratori e per consentirgli di affrontare questo difficile percorso di
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

riequilibrio della loro attivit. E chiaramente il punto di partenza,


indispensabile, per un generale processo di ammodernamento di
questo settore. In questo senso stiamo gi lavorando, ad esempio, a
forme innovative di vendita diretta on line o alla diversificazione
dellattivit di pesca integrate con il turismo. A tal riguardo un
valido supporto arrivato dai Gruppi di Azione Costiera (GAC)
nonostante tutte le difficolt operative che hanno incontrato.
Diversa la situazione per lacquacoltura. Ci sono imprese pugliesi
leader sia nellallevamento sia nella riproduzione. Purtroppo la
mancata risoluzione dei riferimenti normativi per il rilascio delle
concessioni per limpianto di nuovi allevamenti in mare sta
portando alla scomparsa di questa attivit. Oggi in Puglia, con una
linea di costa di oltre 800 km, sono solo quattro gli allevamenti in
mare. Da tempo si chiede alla Regione di mettere in mora e
costringere i Comuni ad approvare i Piani delle Coste, senza i quali
le amministrazioni comunali non possono rilasciare le concessioni.
Ma, ad oggi, poco o niente si fatto. Intanto le imprese esistenti
non possono svilupparsi, oppure sono costrette a cessare lattivit.
Le nuove iniziative, soprattutto di giovani, non possono partire e,
nel contempo, milioni di finanziamenti europei restano inutilizzati.
Con il paradosso di un mercato che costringe il nostro Paese a
importare circa l80% del prodotto necessario al suo fabbisogno.

SOCIALE
La qualit della vita una condizione che si realizza e misura sulla
base di una serie di fattori, appartenenti al contesto ambientale di
riferimento, ma anche, aventi natura del tutto esogena e
puramente casuale. La qualit della vita raggiunge livelli ottimali,
laddove si riesce a far convergere tutte le risorse, limitate e finite,
verso il soddisfacimento di bisogni, illimitati, mutevoli e risorgenti,
realmente appartenenti ai destinatari degli interventi. Gli operatori,
anche volontari, del terzo settore sono efficienti perch vivono
profondamente il loro territorio, il loro ambiente e la comunit di
riferimento. Vivono nelle comunit e nei quartieri e interagiscono
continuamente con le persone che li popolano. Questa
partecipazione attiva simbiotica con lambiente circostante
rappresenta lx-factor del successo dellintervento. Si viene,
pertanto, a materializzare lesistenza di uno spazio imprenditoriale
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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non residuale per quelle organizzazioni private che, senza scopo di


lucro, producono e scambiano in via continuativa beni e servizi per
realizzare obiettivi di interesse generale, nonch perseguono
linteresse generale della comunit alla promozione umana e
allintegrazione sociale dei cittadini. Come si nota la frase,
riportata nelle recenti Linee Guida per la riforma del Terzo Settore
del Governo nazionale, riprende molti spunti inclusi nel primo
comma dellarticolo uno della L.381/91. Questo significa porre in
essere azioni di tipo sussidiario, in senso sia orizzontale che
verticale.
La cooperazione sociale ha rappresentato ad oggi una
risposta concreta, strutturata e stabile alla prestazione di
servizi utili alla comunit. Lo ha fatto proponendosi in modo
responsabile, qualificato e con limpegno di un notevole numero di
persone che hanno deciso di prestare la loro professionalit in
favore di chi versa in condizioni di disagio. Questo ha permesso a
tali attori di porsi sempre con spirito propositivo nei confronti delle
regolamentazioni che hanno riguardato la strutturazione dei servizi
che si sono succedute nel corso degli ultimi quindici anni. Infatti,
tale disciplina ha permesso di strutturare una rete di presidi sociali
sullintero territorio regionale. Laltra faccia della medaglia tuttavia
rappresentata dal fatto che la revisione della spesa pubblica e
lindividuazione di benchmark scollegati da ogni modularit rispetto
ai requisiti strutturali, nel mantenimento dei livelli qualitativi delle
prestazioni, ha condotto le cooperative sociali verso uno stato di
difficolt a cui si fatto fronte grazie ai sacrifici e allabnegazione
dei soci e dei componenti lquipe.
Purtroppo ancora sfocato in Puglia il ruolo pubblico della
cooperazione sociale, quale soggetto economico non a scopo di
lucro, produttore di servizi essenziali per la comunit.
In realt, la sussidiariet dovrebbe essere intesa come delega alla
erogazione di servizi. Il ricorso a gare dappalto, ancora troppo
spesso regolate dal prezzo (bench il regolamento regionale
4/2007 privilegi le offerte economicamente pi vantaggiose), certo
non va nella giusta direzione e propone invece la semplificazione
economica, in un settore delicato quale quello della salute e
benessere delle donne e agli uomini di Puglia. Tutto ci in
controtendenza con quanto affermato dalla Commissione Europea
nella recente riforma delle norme sugli appalti pubblici. Dove, tra le
novit pi importanti introdotte a livello comunitario, sono
privilegiate le procedure di gara che favoriscono il criterio
dellofferta economicamente pi vantaggiosa, con lobiettivo di
porre fine alla dittatura del massimo ribasso.
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

Dalla sussidiariet discende anche che la


tutela delle
lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative sociali la
tutela del benessere collettivo. Ossia un lavoratore che
versa in stato di disagio potr mai essere un valido
supporto per una persona che necessita di cure e
assistenza?
Ecco perch appare necessaria una condivisione tra Pubbliche
Amministrazioni, Organizzazioni Sindacali e cooperative sociali per
determinare un miglioramento del sistema degli affidamenti e delle
erogazione dei servizi socio-sanitari, dellinclusione sociale e
dellinserimento lavorativo. Anche valorizzando le professionalit
acquisite e presenti bisogna riorganizzare e innovare i servizi, in
direzione di una sempre pi spinta domiciliarizzazione e attraverso
lintroduzione di nuove tecnologie.
Infatti, la domiciliarizzazione e linnovazione tecnologica, in un
contesto di smart community possono assicurare una migliore
risposta ai bisogni sociali e socio sanitari delle persone.
Valorizzando sempre di pi i servizi di prossimit.
Nellevolversi della offerta socio-sanitaria, particolare attenzione va
posta allintegrazione tra politica sanitaria e politica del welfare e di
questa con le politiche delloccupazione e della formazione. A tal
proposito, la Cooperativa di Comunit, cos come regolamentata
dalla Legge della Regione Puglia n.23/2014, potrebbe assurgere al
rango di cooperativa sociale attraverso la trasposizione della norma
regionale nellambito della Legge nazionale 381/91.
La riforma del Terzo settore, cos come proposta dal Governo,
richiama la spinta, volont e capacit dinnovazione auspicata dalla
cooperazione sociale pugliese.
Gli ultimi anni sono stati condizionati da un netto impoverimento
della spesa sociale. Le esigenze di mantenimento degli equilibri dei
bilanci delle istituzioni pubbliche si sono declinate in una
valutazione dei costi della spesa sociale derivante dallapplicazione
del mero quoziente spesa-persona, senza considerare alcuni fattori
seppur evidenti quali quelli di deprivazione territoriale. Un rapporto
in termini di numero posti letto per un certo numero di abitanti ha
un incidenza diversa se lo consideriamo in territori di tipo
metropolitano ovvero in piccole comunit magari distanti chilometri
anche tra di loro.

XI Congresso Legacoop Puglia


Relazione di Carmelo Rollo

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Lospedalizzazione, pratica sociale oramai ridimensionata in


alcune aree del Paese, stenta, invece, ad aprirsi in Puglia a nuove
forme di collaborazione pubblico-privato. Legacoop Puglia,
ricordiamo, si fatta promotrice del progetto Smart Health che
disegnava un nuovo ed efficace modello per la presa in carico
sanitaria di pazienti domicilia rizzati. Il progetto, se pure letto
positivamente dal Ministero, non stato ammesso a finanziamento
dalla Regione Puglia. La Regione Puglia, ha scelto invece di
appesantire la gestione pubblica delle strutture sanitarie con
procedure di internalizzazione dei servizi; sistema che si rilevato
obsoleto, conservativo, antieconomico e depressivo rispetto ai
bisogni e alle aspettative delle persone, utenti e lavoratori.
Altro tema quello della integrazione sociale e lavorativa di
soggetti vulnerabili. In Puglia necessario sdoganare il concetto di
settore di mercato riservato per cooperative di tipo B. Le
cooperative di tipo B possono andare nella direzione del mercato
privato, se supportate dai giusti interventi per gli investimenti
(promuovendo azioni di venture capital). E necessario infatti
pensare all inserimento lavorativo come intervento in grado di
produrre un servizio alla persona. Il meccanismo potrebbe essere
quello della graduazione e personalizzazione dellintervento in
funzione del bisogno e della patologia. Le cooperative di tipo B
possono divenire anche un riferimento per gli enti locali ad
integrazione dei Centri per lImpiego per stage formativi e
collocazione al lavoro. Bisogna puntare, altres, ad informare gli
interlocutori pubblici rispetto alle clausole sociali e allintegrazione
alla norma sui pubblici appalti.
E necessario, infine, effettuare investimenti in ricerca sociale e
scientifica a supporto dellinnovazione e della organizzazione dei
servizi, oltre che dellofferta di strumentazioni assistive, in ottica
anche delle smart city.
Lo strumento mutua pu rappresentare, a nostro avviso, uno
strumento fondamentale per promuovere ed assicurare servizi
socio-sanitari orientati ai nostri soci, facendo s che le cooperative
intervengano nelle RSA, negli asili nido e nelle scuole per linfanzia.
Per la crescita, necessario lo sviluppo non solo di una domanda
esterna, ma alimentare e intercettare il bisogno e la domanda
interna.
Per poter gestire con fluidit i servizi socio-educativi sanitari e di
inserimento lavorativo, necessario intervenire
sulla Legge
regionale pugliese, con un Albo regionale che contempli la doppia
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

iscrizione. antistorico, ormai, pensare che nelle B non si possa


gestire servizi sociali e formativi per lintegrazione lavorativa e che
nelle A non si possano concludere percorsi di riabilitazione con
inserimento al lavoro.
Infine, necessario che si giunga alla modifica della Legge
nazionale 381/91 con un ampliamento delle categorie di svantaggio
a quelle di cui al Regolamento CE n. 800/2008.
In particolare , insieme a Legacoop Sociale nazionale, chiediamo
che la nuova legge tenga conto di persone entrate in aree di forte
disagio, in seguito agli effetti della perdurante crisi. Tale situazione,
infatti, interviene sui parametri di misurazione di impatto sociale.
Un approccio basato sul coinvolgimento dei soggetti interessati, dal
nostro punto di vista, favorirebbe un processo di costruzione della
fiducia, permettendo una visione condivisa dell'impatto auspicato. E
questo pu generare, in unottica di co-progettazione, un reale
cambiamento.

PARI OPPORTUNITA
Le donne sono gravate dalle funzioni ausiliarie, di cura delle
persone, dei propri familiari. In
una societ moderna e non
discriminante, tali funzioni devono essere assicurate dalle
organizzazioni collettive e pubbliche dei servizi.
Si evidenzia la responsabilit collettiva di cui le donne assorbono il
carico. necessario pensare ad unuguaglianza che tenga conto e
consideri come un valore le differenze e non solo quelle di genere.
La conciliazione va sicuramente ripensata ed necessario
individuare nuovi modelli di azione e processi di cambiamento
culturale ed organizzativo che siano in grado di rispettare i
significati reali, concreti del femminile e del maschile. E, inoltre,
indispensabile passare dallattuale concezione di protezione della
maternit ad una valorizzazione della genitorialit, intesa come
evento sociale della vita adulta nel quale deve essere coinvolta la
responsabilit sociale delle persone, ma anche delle
imprese.
Se la logica diviene la responsabilit del lavoro, se lapproccio
lavorare per s e non per gli altri, le forme organizzative del lavoro
diventano pi flessibili perch funzionano per obiettivi secondo
meccanismi di responsabilit, di valorizzazione delle donne e degli
uomini.

XI Congresso Legacoop Puglia


Relazione di Carmelo Rollo

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Limpegno della Commissione Pari Opportunit e Politiche di


Genere di Legacoop Puglia si concretizzato il 29 luglio 2013
con la sottoscrizione del CCNL territoriale regionale della
cooperazione sociale, notoriamente a forte impiego di lavoro
femminile. I risultati della contrattazione hanno consentito di
promuovere allinterno delle cooperative sociali listituzione della
figura interna aziendale della/del Garante delle Pari Opportunit di
Genere. stato introdotto il lavoro a domicilio, la flessibilit oraria,
la banca delle ore.

SERVIZI
Anche le cooperative del settore servizi sono, ad oggi, le imprese
che hanno dimostrato di riuscire a resistere al delicato momento
economico e finanziario. Hanno saputo essere dinamiche,
innovative e in grado di cogliere le opportunit del mercato. La loro
solidit strutturale ha permesso di riuscire a resistere al calo di
redditivit che diventato via via sempre pi fattore determinante.
Questo comparto ha visto, negli ultimi anni, una costante
diversificazione ed evoluzione. Partito dai settori tradizionali del
multi servizi, della logistica, dei trasporti e della ristorazione, ha
avuto un progressivo incremento di cooperative che possono essere
definite innovative e con un campo di azione molto pi ampio.
Attorno alle imprese storiche sono nate e cresciute nuove e giovani
imprese che si occupano di comunicazione, web, ambiente,
meteorologia, informatica, medicina e tanto altro ancora. Sono
cooperative di cosiddetta seconda generazione, vale a dire che le
nuove leve sono spesso spinte da giovani con una forte
scolarizzazione e grande professionalit: fisici, informatici,
ingegneri, laureati, pi in generale, sono oggi la platea pi attenta
al mondo della cooperazione. Sono i nuovi startupper che trovano
nella forma cooperativa lo strumento per realizzare le loro idee.
La Legacoop Puglia ha raccolto questa sfida di innovazione e
diversificazione e le cooperative del settore, che hanno nel DNA la
capacit di riadattarsi, cambiare pelle e innovare, sono state pronte
ad accogliere la sfida.
Linnovazione si chiama oggi sinergia e collaborazione, come
avviene gi ora, per esempio, con il settore delle costruzioni.
Non esiste pi una visione limitata al core business, ma esiste un
chiaro interesse per le evoluzioni tra sociale, servizi, produzione. I
servizi, aspirano a diventare il global service della Puglia. Nel Sud,
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

secondo i dati di Legacoop Servizi Nazionale, il valore della


produzione di 190 milioni di euro; tuttavia, rispetto al panorama
nazionale, lintero Sud Italia rappresenta poco pi del 20% come
presenza di cooperative aderenti. La Puglia in questo quadro la
regione pi significativa.
Non a caso, ultimamente si parla di Sud. Uno dei progetti pi
importanti che stiamo perseguendo quello di trovare ununit di
intenti con il resto del territorio meridionale, facendo della rete tra
competenze e territori un punto di forza.
emersa la necessit di mettere in relazione competenze, proposta
politica a supporto dellassociazione nazionale e attenzione verso la
nuova cooperazione (meno prossima alle tipologie tradizionali, ma
assai vitale e innovativa). Questa esigenza si traduce
nellimportanza di una attenta promozione cooperativa e nella
capacit di far sistema tra imprese affermate a livello nazione e
cooperative locali.
Di recente, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e
Sicilia, hanno dato vita, attraverso un documento unitario che
diventato parte integrante del programma di lavoro di Legacoop
Servizi, ad un vero e proprio piano di azione per la cooperazione dei
servizi nel meridione. Proposta che facciamo nostra, ricordandone
alcuni aspetti fondamentali, quali:
la messa in rete delle risorse umane;
una politica comune di proposte legislative e di promozione
della cooperazione sui nostri territori;
l'opportunit
di
intercettare
la
nuova cooperazione,
sviluppando progetti innovativi che promuovano il matching tra
le imprese cooperative dei territori.

CULTURA
Abbiamo gi parlato della cultura in ogni paragrafo di questo
documento. La cultura nella cooperativa, nelle Cooperative
di Comunit e trasversalmente in ogni settore di Legacoop.
Tuttavia, esiste un comparto che si sta affacciando in maniera forte
nei programmi del Movimento Cooperativo tutto, ed in particolare in
quello di Legacoop Puglia, permeato della tradizione dei Teatri
pugliesi e delle cooperative teatrali da un lato e ricco di fermento di
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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giovani cooperative che fanno dei servizi a cultura e turismo, la loro


idea di sviluppo sostenibile dei territori.
In questo solco va intanto sottolineato il grandissimo risultato
ottenuto con il primo Contratto Collettivo Nazionale dei
lavoratori dello spettacolo, siglato lo scorso 6 novembre dalle
organizzazioni sindacali, assieme a Legacoop e alle altre
organizzazioni datoriali. un successo di dignit e rispetto di tante
professioni, spesso sottovalutate e nascoste, che emergono
finalmente come elementi reali ed esistente di questa societ.
Un settore, spesso abusato, privo di regole e di legalit, aveva
bisogno di regole precise. Questo settore emergeva per i fatti di
cronaca legati alle maestranze tecniche del mondo dei concerti. Da
domani, avremo una freccia in pi al nostro arco per arginare tutti
coloro che non hanno il rispetto della persona e del lavoratore come
faro di riferimento.
Altro traguardo importante legato alla promozione del turismo
associativo e cooperativo. Dopo 5 anni, lo scorso anno, la BITAC
(borsa internazionale del turismo associativo e cooperativo) ha
svolto la sua edizione a Bari. stato un grande successo
organizzativo di tutto il Movimento Cooperativo Pugliese. Un
centinaio di buyer italiani e internazionali, sono giunti a Bari per
comprare turismo e cultura in Puglia. La nostra regione diventata
il centro di un turismo alternativo e sostenibile. Lenorme successo
della manifestazione di business to business ha permesso che
anche questanno, nei giorni 27 e 28 novembre, limportante
appuntamento si svolger a Bari, con la regia del Movimento
Cooperativo pugliese e con un focus speciale sulla nostra regione.
Abbiamo gi parlato del progetto di rete culturale. Da oltre un anno
siamo impegnati, assieme a due grandi cooperative nazionali, nella
messa in rete di associazioni, cooperative culturali, teatri,
biblioteche, per offrire la nostra proposta di gestione della cultura e
del turismo in Puglia. un progetto ambizioso che parte dal basso,
dai territori, dalle persone pugliesi, per sostenere una rete di servizi
e azioni tese alla gestione dei beni e dei servizi alla cultura e al
turismo.
Una rete strutturata e dinamica in cui, grandi cooperative nazionali
hanno deciso di mettersi in gioco con noi, fornendo la loro
competenza, per sviluppare quella che ci piacerebbe chiamare la
societ del benessere dellanima.
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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ABITANTI
Il settore della cooperazione tra cittadini finalizzata alla
realizzazione, in concorso solidale, del bene casa , oggi pi di ieri,
attraversato da sentimenti di incertezza sulla stessa fattibilit e
possibilit di conseguire lo scopo della cooperativa. Il
condizionamento dovuto ai percorsi ad ostacoli disegnati da
ottuse procedure amministrative e per il timore che possa essere
insostenibile e privo di garanzie limpegno economico che si va ad
assumere.
Il risultato di questa azione combinata di pi fattori, risultati veri
strumenti di dissuasione di massa, stato un rapidissimo declino
del ruolo della cooperazione nel mercato immobiliare, contribuendo
al suo sostanziale ridimensionamento, un rallentamento deciso
nella produzione di nuove case ed una stasi nella nascita di nuove
cooperative di Abitanti.
Laddove era lecito attendersi comportamenti virtuosi di solidariet
pubblica, magari mediante attese attivit di rafforzamento
dellefficienza amministrativa e politiche di incentivazione, abbiamo
assistito inascoltati ad una recrudescenza impositiva, fiscale e
normativa, che in un micidiale combinato disposto ha moltiplicato
gli elementi di dissuasione allinvestimento immobiliare, anche
quello dettato dalla necessit. In un tempo quale quello che viviamo
e di cui tutti abbiamo consapevolezza, invocare i condizionamenti
del Patto di stabilit a giustificazione dellinerzia politica in azioni
di stimolazione del comparto sempre pi difficile da accettare.
Al tempo stesso si aggravano e si moltiplicano episodi di tensione
abitativa,
alimentata
dallincalzare
della
crisi
economica
persistente, che coinvolge le fasce pi deboli della popolazione,
dagli anziani, e non, colpiti da procedimenti di sfratto per morosit
incolpevole alle giovani coppie vittime del precariato, da chi ha
perso il lavoro a chi stato costretto a cambiare residenza per
necessit senza il supporto di redditi adeguati.
Tutto ci rende insopportabile il paradosso di un milione di alloggi
inutilizzati censiti nel Paese. Questa realt, conclamata da dati certi,
deve essere aggredita con decisione e con strumenti straordinari.
Dobbiamo intanto riscontrare, a parziale conforto, i segnali di
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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attenzione, pur insufficienti, presenti nei provvedimenti adottati


nello Sblocca Italiae in sporadiche iniziative di Comuni. La
Regione Puglia ha, in vero, prodotto azioni legislative di
presunta efficacia ma che non hanno incontrato il necessario
impegno amministrativo dei territori. Ci sono ritardi e
resistenze nella macchina pubblica, di natura culturale e a difesa di
interessi consolidati.
I tanti alloggi non occupati, a volte interi edifici se non interi
comparti edilizi, concorrono a determinare contesti di degrado,
fisico e sociale, che caratterizzano porzioni di citt, al centro come
in periferia, dove lo Stato, rappresentato nelle sue diverse
articolazioni amministrative territoriali, viene percepito come
lontano o distratto.
Ma sono le citt tutte che necessitano di interventi di
rigenerazione, dopo il saccheggio edilizio indiscriminato che ne ha
condizionato la crescita esponenziale sino allo scoppio della bolla
immobiliare. Deve consolidarsi ed essere rilanciato il ruolo,
riconosciuto, di motore economico e di protagonista nello sviluppo
socioculturale dei territori. Una nuova, emergente, diffusa
consapevolezza, sostenuta da solide radici culturali, auspica
unazione convergente, pubblico-privata, pronta ad investire nel
rinnovamento. Un nuovo rinascimento funzionale ed organizzativo
delle citt, che sia realmente smart, non una moda ma una
risposte adeguata ai bisogni manifesti e alle attese dei cittadini.
Occorre dotarsi di politiche di governo e di strumenti operativi
orientati ad uno sviluppo sostenibile e green. confortante
riconoscere questi obiettivi nelle politiche comunitarie di
orientamento delle risorse destinate al sostegno dello sviluppo.
Ci si interroga su chi possa essere il motore di una azione dalla
cultura rivoluzionaria; nostra convinzione che questa potr
essere realmente incisiva solo se sviluppata allinterno di una
pratica di strumenti democratici di coinvolgimento e di condivisione.
Le citt, i borghi sono organismi pulsanti di vita, il pi delle volte
compressa in modelli che ne mortificano la qualit e le potenzialit
a danno dei cittadini. Devono essere questultimi i veri, possibili
protagonisti; le persone, al tempo stesso fautori, attori e fruitori del
cambiamento possibile.
In tal senso anche il settore Abitanti ha promosso il costrutto di
comunit e lavorato alla definizione dello strumento giuridico
costituente le Cooperative di Comunit, oggi Legge della Regione
Puglia.
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

possibile esprimere una grande forza di democrazia diretta che


aggreghi e si esprimi con organismi operativi a forte connotazione
territoriale, come accade nel volontariato, ma anche con strutture
economiche e produttive di natura cooperativistica capaci di un
contributo significativo alla soddisfazione della domanda inevasa di
servizi, costruendo al tempo stesso opportunit occupazionali
allinterno di percorsi solidi e solidali. Questo parte di un processo
evolutivo a cui devono ambire le nostre cooperative di Abitanti, non
fosse altro per contrastare il degrado diffuso delle periferie urbane
di nuovo insediamento e di cui, troppo spesso, sono vittime
incolpevoli.
Questo contributo di elaborazione nelle politiche di settore lo
vogliamo portare e condividere nellACI, rafforzando cos la valenza
e la credibilit del progetto, potendo contare sulla grande forza
economica ed organizzativa rappresentata nel mondo della
cooperazione.
Confermiamo limpegno a sostanziare il nostro ruolo nelle politiche
per il social housing, delle quali affermiamo la valenza, utile a
superare le criticit che gravano su parti sempre pi ampie della
domanda residua, indisponibile allacquisto per mancanza di capitali
di ingresso ma solvibili; la cos detta fascia grigia. Dobbiamo
continuare ad assicurare attivit di orientamento e di
accompagnamento ai cooperatori Abitanti o di Produzione e Lavoro
nel confronto con gli organismi finanziari ed amministrativi.
Vogliamo sottolineare, infine, limpegno della Associazione Abitanti
ad operare a favore dellAssociazione Abitare & Anziani, della
quale siamo soci costituenti a livello nazionale, con Auser, SPI CGIL
e SUNIA. Rientra, a pieno titolo, nella programmazione della
nostra attivit la strutturazione regionale di un punto di
ascolto per le problematiche di adeguamento degli alloggi
delle persone anziane e/o in condizioni di disabilit. Il tema
della produzione e/o riqualificazione di alloggi per gli anziani parte
qualificante di un progetto regionale intersettoriale per le Aree
Interne, caratterizzate in negativo dal progressivo decremento
demografico e dal depauperamento del sistema dei servizi.
Confermiamo infine il nostro impegno nel progetto Borghi Vivi,
che ha come obiettivo larresto del degrado e dellabbandono delle
aree interne, soprattutto dellesodo dei giovani, individuando
opportunit di intrapresa nei servizi che ne valorizzi lindiscutibile
patrimonio culturale e paesaggistico e nel settore agroalimentare a
difesa della biodiversit e della qualit delle produzioni autoctone.

XI Congresso Legacoop Puglia


Relazione di Carmelo Rollo

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COSTRUZIONI E MANIFATTURIERO
Il settore in quanto espressione di imprese operanti in comparti di
tipo tradizionale della nostra economia nazionale, come le
costruzioni e la metalmeccanica, tra quelli che ha
maggiormente subito gli effetti della crisi. Evidenziamo che le
imprese aderenti soprattutto nel settore della metalmeccanica
hanno subito le notevoli conseguenze dalla vicenda ILVA che ha
comportato
una
serie
di
difficolt
per
esempio
nellapprovvigionamento. Hanno invece tenuto meglio i settori ad
alta innovazione e ricerca.
Dobbiamo, altres, evidenziare che il sistema cooperativo, riuscito
comunque a far leva sul sacrificio dei soci e sulla capacit di
resilienza insita nel genus societario e, in molti casi, seppur
stremati dal lungo perdurare della fase recessiva, riuscito a non
farsi travolgere dalla facile tentazione di cessare le attivit
abbandonandosi alla gestione concorsuale. In tal senso, si tornati
a vivere, in contesti forse pi complicati, le stesse situazioni vissute
allorigine del percorso imprenditoriale. Si tornati a fare i conti con
le difficolt di gestione famigliari legate allimpossibilit di percepire
lo stipendio e si riscoperta la capacit di fare gruppo. Le difficolt
economiche e finanziarie hanno contribuito a far riscoprire il senso
pi profondo e originario del patto cooperativo tra i soci e del
lavoro.
La crisi ha rilanciato il tema del dover ritornare a guardare al lavoro
e alla gestione caratteristica che deve essere necessariamente
innovata. Le costruzioni, per esempio, non possono continuare a
edificare abitazioni che restano invendute, continuare a inseguire le
commesse pubbliche sui lavori tradizionali, continuare a
intraprendere opere che sostanzialmente non rispondono alle
esigenze dei mercato. Un mercato sempre pi globale e complesso.
Un mercato che richiede sempre pi un intervento integrato con il
territorio e lambiente circostante. Un mercato che richiede aziende
in grado di progettare e sviluppare soluzioni innovative, a basso
consumo energetico e impatto territoriale zero.
Per rispondere ad una siffatta domanda appare necessario
intraprendere percorsi di formazione e riqualificazione professionale
che permettano al management ed ai soci di cogliere nuove
opportunit di sviluppo.

XI Congresso Legacoop Puglia


Relazione di Carmelo Rollo

In un tal contesto appare indispensabile rivedere il rapporto tra le


cooperative pugliesi e il sistema consortile nazionale. In Puglia le
cooperative di costruzione sono imprese che guardano al futuro e
necessitano di un sistema consortile sempre pi forte. In particolare
si chiede al Conscoop di promuovere progetti che vedano la
partecipazione e la valorizzazione delle imprese cooperative locali.
Il settore ha bisogno di promuovere nuova progettualit e questo
pu avvenire attraverso lintegrazione tra un consorzio fortemente
integrato e imprese cooperative pugliesi tra loro aggregate
attraverso forme di partnership che valorizzino le competenze
specifiche e sappiano far emergere valore aggiunto per se e per i
territori.
La progettualit in opere innovative, che utilizzino materiali
ecocompatibili, e siano in armonia con lambiente circostante
ovvero siano necessarie ed utili alla sua salvaguardia non pu
prescindere dallintervento degli investitori cooperativi istituzionali,
quali CFI, e di sistema come COOPFOND.
A questi ultimi si chiede una revisione degli strumenti di intervento
rendendoli adeguati alle necessit progettuali e operative anche in
una logica di sistema stante la natura rotativa degli interventi
stessi.

UN NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO


Limpegno di tutti noi in questi anni stato, come sempre,
rispondere nel modo pi celere possibile, con professionalit e
umilt, con impegno e dedizione, alle istanze delle persone, socie di
cooperativa e non solo.
Abbiamo cercato e trovato condivisione in tante cooperatrici e
cooperatori, i quali hanno voluto investire con noi nel progetto di
rilancio di Legacoop Puglia, cos come annunciammo nel corso
dellultimo nostro congresso. E anche grazie ai soci che si sono resi
disponibili e alle loro cooperative che hanno impegnato ore lavoro,
se oggi siamo convinti di aver fatto un buon lavoro, di aver risposto
ai bisogni delle cooperative aderenti e condiviso molte delle loro
progettualit.
Abbiamo voluto e costruito una organizzazione fatta di persone
pronte a dare lapporto necessario alle cooperative aderenti e ai
loro soci, con il giusto equilibrio e mai oltrepassando il ruolo
sindacale che ci richiesto. Abbiamo chiesto e trovato tanta
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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condivisione, molta disponibilit e voglia di partecipare in tanti di


voi. Grazie a questi fattori siamo riusciti a presenziare il territorio
pugliese tutto, che, come risaputo, lungo e geograficamente
complesso.
Dobbiamo continuare e migliorare la nostra presenza. In tal senso,
chiedo ancora una volta la disponibilit di tutti voi, limpegno a
collaborare e valorizzare lazione della organizzazione tutta.
In quanto alle persone impegnate nella sede di Legacoop Puglia, so
di poter confermare il massimo impegno da parte di tutti, la
disponibilit ad imparare e, nel contempo, la garanzia professionale
sulle risposte e sulle, eventuali, presenze ai tavoli di confronto.
Certo, siamo consapevoli che molto ancora dobbiamo fare, che
avremmo bisogno di altre persone e ulteriori strumenti. Oggi per
dobbiamo farcene una ragione, dobbiamo guardare con attenzione
al budget e alla situazione di crisi che stiamo vivendo. Mai
metteremo
in
discussione
lequilibrio,
anche
finanziario,
dellorganizzazione regionale e nel contempo, mai, ci metteremo
nelle condizione di essere definiti boriosi autosufficienti. Abbiamo
bisogno di tutti, delle cooperative aderenti territoriali e nazionali
presenti in Puglia, abbiamo voglia di fare, di condividere e
costruire nuove ed innovative progettualit. Continueremo il nostro
impegno a favore delle persone tutte, delle cooperatrici e dei
cooperatori, delle nuove generazioni e con essi delle nuove
cooperative. Siamo convinti assertori che lesperienza di
Generazioni Puglia da valorizzare, da implementare e, se
possibile, da incoraggiare ulteriormente. Siamo impegnati tutti a
definire unorganizzazione che sappia rispondere al meglio ai
bisogni di cambiamento, ad un nuovo paradigma che includa e che
valorizzi le idee e le innovazioni. Saremo protagonisti del domani se
e solo se, saremo pronti, se la nostra organizzazione sapr cogliere
il cambiamento ed integrarlo con il costruito. Si protagonisti se si
conosce la storia e la si usa per migliorarsi, per non cadere negli
stessi errori. Laver cognizione della storia e dei valori che essa ha
tramandato, ci aiuta a definire le conquiste sociali che dobbiamo
saper collocare nelloggi e, avere una visione per il domani. Gli
insegnamenti della storia non possono rappresentare un freno o,
ancora peggio, una scusa per non cambiare. I nostri valori ci
impegnano a guardare avanti, a misurarci con linnovazione e con
una societ affamata di crescita. Siamo pronti a partecipare, a fare
la nostra parte, nella implementazione di un modello di sviluppo
etico, nel promuovere una strategia utile ad una crescita sostenibile
ed inclusiva. Lo facciamo e continueremo a farlo dal nostro piccolo,
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

implementando i servizi specifici altamente professionali e di


conoscenza ma soprattutto aperti al confronto interno e esterno
lorganizzazione. La crescita, bene comune essenziale, per ripartire
ha bisogno di collaborazione, confronto e, soprattutto, condivisone.
Non possiamo delegare ad altri o ancora peggio ad un uomo solo,
dobbiamo continuare a tener aperto il confronto, includere e
partecipare, allargare il gruppo delle persone coinvolte.
Valorizzare e sostenere il confronto con il mondo sindacale e con le
organizzazioni datoriali della nostra regione, approntare con loro un
programma di lungo respiro da promuovere alle comunit, alle
persone di Puglia e con loro ai rappresentanti le istituzioni locali.
Non abbiamo altro tempo, siamo al bivio del domani, sta a noi
decidere quale strada intraprendere. La fine di una epoca
aspettando di guardare gli eventi catastrofici? o la consapevolezza
che finita unepoca, ma siamo pronti a ricostruirne unaltra pi
equa ed inclusiva? Noi siamo per rimboccarci le maniche, per fare e
promuovere il fare, siamo per costruire opportunit di lavoro
dignitoso e trasparente. Siamo riusciti a farlo sino ad oggi, lo
abbiamo fatto in silenzio e sempre nel rispetto delle regole.
Continueremo per la nostra strada, certo, avremmo bisogno di una
macchina pubblica meno impacciata, di una semplificazione
amministrativa. Di decisioni politiche certe e chiare, anche se
qualche volta dolorose. Una stabilit politica e una governabilit
tale da garantire riforme strutturali ed istituzionali. Noi, come ho gi
avuto modo di affermare, daremo il nostro massimo contributo,
promuoveremo con maggiore forza un ciclo espansivo della
cooperazione sul territorio pugliese, oggi come Legacoop Puglia e
domani con lAlleanza delle cooperative Italiane.

ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE


LACI in Puglia una realt. I soci delle cooperative pugliesi
aderenti a Confcooperative Puglia, AGCI Puglia e Legacoop Puglia,
nella Assemblea Costitutiva hanno eletto gli organi e i
rappresentanti dellACI Puglia.
Abbiamo gi mosso i primi passi e comunicato ai tavoli di confronto
istituzionali territoriali tale determinazione. Abbiamo promosso
manifestazioni pubbliche e progetti condivisi, linee politiche
univoche in tutti settori e, per una serie di servizi, stiamo
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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improntando le prime intese per aggregare


professionalit, anche in modi e forme nuove.

esperienze

Molto ancora dobbiamo fare.


Dobbiamo imparare a condividere le problematicit interne alle
cooperative, infondere ai soci tutti una condivisione concreta
dellopportunit di crescita che pu rappresentare lACI.
Favorire una maggiore condivisone sul progetto, impegnandoci a
superare eventuali paure e sfiducia nei confronti dellaltro.
Definiamo insieme un piano di lavoro serrato, fissiamo dei paletti
che non potranno essere oltrepassati e promuoviamo la pi ampia
partecipazione al progetto.
Apriamo lACI Puglia a tutte le cooperative e, di conseguenza, a tutti
i soci. Fissiamo un calendario di manifestazioni territoriali e
sollecitiamo un confronto congiunto con le istituzioni, con i colleghi
del sindacato e del partenariato datoriale tutto.
Lobiettivo prioritario avviare dal primo gennaio 2015
aggregazioni ACI tra i settori e in progetti che, superando le
distinzioni associative e settoriali tradizionali, consentano lo
sviluppo di progetti trasversali e innovativi per tutto il sistema
cooperativo pugliese. La rete tra tutte le cooperative aderenti alle
diverse associazioni non pu che aumentare il livello di
competitivit del sistema, da un lato, e il potere dinfluenza del
mondo cooperativo, dallaltro.
Questo processo gi partito. Dobbiamo ora formalizzare un
percorso ACI, soprattutto in settori produttivi straordinariamente
importanti per il territorio e per il nostro tessuto imprenditoriale e
cooperativo: lagricoltura, la pesca e il sociale.
LAlleanza delle Cooperative Italiane , come ho gi affermato, non
pi un progetto ma una realt rappresentativa concreta. Sta a tutti
noi valorizzarla e renderla unopportunit di crescita per la Puglia e
le persone di Puglia.

XI Congresso Legacoop Puglia


Relazione di Carmelo Rollo

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APPENDICE ALLA RELAZIONE


PROPOSTE IN SINTESI

1.

LEGALITA

Effettivo funzionamento dellOsservatorio Provinciale sulla


Cooperazione, anche al fine di debellare il fenomeno del
dumping contrattuale.
Applicazione del criterio dellofferta economicamente pi
vantaggiosa, in alternativa al massimo ribasso.
Promozione del rating di legalit e della buona esecuzione dei
lavori in appalto, assicurando laccessibilit alla premialit
anche alle micro e piccole imprese cooperative.
Vigilanza della corretta applicazione del regime IVA negli
appalti, anche istituendo appositi organismi di controllo
bilaterali.
Azioni di contrasto nei confronti delle false cooperative

2.

LAVORO

Istituzione di un fondo strutturale regionale per lautoimpiego


in forma cooperativa, sia per startup che per percorsi di
workers buyout.
Monitoraggio e controllo dei bandi pubblici a salvaguardia del
costo del lavoro stabilito dai contratti collettivi stipulati dalle
Organizzazioni Sindacali e Datoriali comparativamente pi
rappresentativi.

3.

COMUNITA

Legislazione nazionale di riferimento per le Cooperative di


Comunit.

4.

PROMOZIONE COOPERATIVA

Promozione di strumenti di ingegneria finanziaria (mix tra


fondo perduto, agevolato e servizi reali) specificamente
pensati per le creazione di nuova impresa cooperativa e messi
XI Congresso Legacoop Puglia
Relazione di Carmelo Rollo

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a disposizione dal mondo cooperativo nonch dalle pubbliche


amministrazioni.

5. STRUMENTI
DI
LOCALE (GAC E GAL)

PROGRAMMAZIONE

Aggregazione di GAC e GAL per efficientarne la capacit di


intervento, anche in una logica di integrazione tra fondi
strutturali.

6.

LAVORO IN AGRICOLTURA

Ampliare la possibilit per le cooperative di trasformazione di


eseguire direttamente i lavori presso le aziende associate.

7.

GESTIONE DEL TERRITORIO

Promozione dellassociazione tra i Comuni per una gestione


unitaria e coordinata degli interventi in bacini territoriali ben
definiti, in collaborazione con le operative forestali e di
comunit.

8.

PESCA

Istituzione di un sistema di ammortizzatori sociali simile a


quello esistente in agricoltura, per rendere strutturali gli
interventi attualmente previsti.
Chiedere limmediata approvazione dei Piani delle Coste da
parte dei Comuni per sbloccare il rilascio delle concessioni per
nuovi allevamenti in mare

9.

SOCIALE:

Sostegno delliter di Modifica della L.381/91, con particolare


riferimento allampliamento della definizione della condizione
di svantaggio, rendendola compatibili ai principi del
Regolamento CEE 800/2008.

10. ABITANTI
Ricognizione partecipata e rivitalizzazione del patrimonio
pubblico abbandonato per ledilizia convenzionata.
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Notazioni
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