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I. Punti preliminari
A. Parmenide nacque intorno al 540 (forse 520) ad Elea.
B. Il poema Sulla natura aveva 3 parti (proemio, una parte filosofica, una parte
scientifica)
C. Parmenide parla di due, forse tre, vie: la via della Verit, la via della negazione (che
non una via?), la via dellopinione.
D. Nellultima parte del poema, segue la via dellopinionefacendo cos ci che,
secondo lui stesso, non si deve fare.
1. Noi prendiamo in considerazione soltanto alcuni frammenti delle prime due parti.
II. Riguardo alla teoria di Parmenide in genere.
A. Lidea basilare: lessere ; il non-essere non .
1. Questa suona come il principio di non-contraddizione, ma nella teoria di
Parmenide diversa.
B. Il principio di non-contraddizione secondo Aristotele: impossibile che la stessa
cosa, ad un tempo, appartenga e non appartenga a una medesima cosa, secondo lo
stesso rispetto [Metaph. IV,3,1005b19-20]. Quindi, le frasi Socrates persuasivo
e Socrates non persuasivo non si contraddicono, se si intende secondo un certo
rispetto o a un certo tempo: Socrates persuasivo quando parla ma Socrates
non persuasivo quando dorme.
C. Secondo Parmenide, il non-essere non ci che significa per lui che non possiamo
pensarlo. Quindi non ha senso (secondo lui) dire che x non qualcosa: non c
unidea che corrisponde allenunciato x non y.
D. Alla fine egli deve negare che il cambiamento sia possibile, perch il concetto
cambiare implica che qualcosa diventa ci che non era prima: nel cambiamento, la
cosa va verso il non-essere, cio verso quello che non adesso. Dunque, secondo
questa teoria, Socrate non pu svegliarsi (!).
E. Ci sono due modi di capire la teoria di Parmenide:
1. Ci che accettiamo come lessere (la verit) sempre cresce (oppure)
2. Ci che accettiamo come lessere sempre diminuisce.
a. Preferisco la prima. Perch? Come vedremo fra poco, perch nel brano [1],
Parmenide parla della Verit ben rotonda.
III. Connessioni con la filosofia (e la teologia) che viene dopo:
A. Zenone: discepolo di Parmenide. Zenone negava il movimento, ma con argomenti
diversi: i paradossi (vedi Berti, pp.23-4).
B. Platone:
1. In un certo senso Platone segue la teoria di Parmenide: per lui, il divenire non
appartiene allessere in senso stretto. Vedremo questo nella Repubblica.
2. Nel Sofista, per, Platone sostiene che talvolta il non-essere . Teeteto vola
qualcosa che non . (Teeteto non un uccello.) Ma che Teeteto non vola :
vero [Sph. 263AB].
C. Aristotele:
1. Aristotele si oppone fortemente allidea che non c cambiamento. Questa idea
parmenidea respinta da Aristotele, specialmente nella Fisica.
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IV.
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VII.