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8_2012
EmanueleSeverino
Essenzadelnichilismo
Adelphi,Milano1995,pp.442,15,30
compiere
una
precisa
dellOccidente,
afferma
opere
dellautore
come
la
Strutturaoriginaria,StudidifilosofiadellaprassieDestinoe
necessit.
Prima di addentrarci nella serrata e complessa argomentazione di
uno dei padri della filosofia italiana contemporanea, utile
chiarireilsensodiunaparolachiavedellasuaontologia:thos.
La scriviamo con un accento circonflesso invece che acuto perch
vogliamo rendere lampiezza della vocale eta, che nellalfabeto
greco rappresenta un allungamento della epsilon. Scrivere thos
(translitterando
la
epsilon)
indicherebbe
infatti
il
corrispondentegrecodellatinomos,ilcuisignificatomorale,
codice di valori, comportamento, usi e costumi. Con la eta il
significatodelnomecambiaediventadimora.Allora,comprendere
lessenza del nichilismo significa comprendere per quale motivo,
in che maniera e in che misura luomo occidentale ha abbandonato
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la sua casa, ossia la casa dellessere, la dimora del t n, di
tuttociche.
Heideggerianamente la casa dellessere il linguaggio, perch
lchelesserepervieneallasuaaletheia,alsuodisvelamento,
alla sua verit. Ma lalterazione e la dimenticanza del senso
dellessere (p. 19) si verifica nel medesimo luogo, ossia nel
logos e tramite il logos. Ebbene, lopera di Severino si delinea
proprio tutta intorno a questa contraddizione, tra essere e non
essere, che il linguaggio rappresenta e ospita. Il linguaggio
infattidisvelaeinsiemenascondelessereperchtramitelasua
forma pu veicolare un messaggio diverso rispetto al suo
significato. Lo stesso titolo dellopera una contradictio in
adiecto: se intendiamo il nichilismo nella sua declinazione
metafisica, risulta impossibile porne lessenza, ossia la sua
realt immutabile ed eterna. Il nichilismo metafisico rinuncia a
spiegarelarealt,mutevole,precariaeimperfetta,ricorrendoa
un insieme di principi primi o cause ultime che ne costituiscono
ilfondamentoessenziale.Noncunessenzaoltrelaparvenza,
n una verit oltre la menzogna. Il mondo si riduce a materia,
movimentoecaos.
Ebbene, secondo il filosofo bresciano, proprio il nichilismo
lessenza pi profonda del pensiero e della civilt occidentale.
La
storia
della
dellalterazione
filosofia
quindi
occidentale
della
dimenticanza
la
del
vicenda
senso
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Heidegger considerava la storia della filosofia occidentale, da
Platone in poi, come la storia di un errore, ossia la riduzione
dellessere allente. Lentificazione dellessere comporta lo
smarrimentodellasuapresenzaoriginaria,ossiaquellorizzonteo
apertura entro cui avviene laletheia, il disvelamento, la
manifestazionedellessere.Soltantolaprimissimafilosofiagreca
intravide lessere come presenza, separandolo dallente e
considerandolo nella sua piena realt e assolutezza. Secondo
Severino invece storicamente aberrante il tentativo di
ravvisare nel primissimo pensiero greco lidentificazione del
significato dellessere e del significato della presenza.
Lintreccio tra i due c sicuramente, ma appunto per questo c
insieme la differenza (p. 20). Per intenderla non utile
procedere
con
unindagine
etimologica,
bisogna
piuttosto
comprenderelaforzainvincibilediundiscorsochedamillenni
saputo e pronunciato, ma che, appunto, non mai stato capito
(ibid.).
Ilpuntodipartenzadellargomentazioneseverinianailritorno
alla posizione parmenidea: lessere , mentre il non essere non
. Posizione incompresa da parte dellintera speculazione
filosofica
successiva
quindi
origine
del
nichilismo
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nellambitodelladoxa,dellopinionemutevole,laquale,invirt
del realismo linguistico, non ha la necessit del discorso vero.
Heideggersostenevacheinquestomodoilsensodellessereviene
salvato, perch sottratto alle determinazioni e alle limitazioni
dellenteerestituitoallasuapienarealteassolutezza.
Secondo Severino invece la separazione essereente innesca
automaticamentequelprocessocheconducealtramontodellessere.
Brevemente
intravisto,
esso
si
dilegua
si
disperde,
nascondendosidietroquelprincipiochelautoreritienelafonte
del nichilismo occidentale: lessere , mentre il nulla non .
Il tramonto dellessere comincia proprio quando si acconsente
allimmaginediuntempoincuilesserenon,untempoincui
il
positivo
diventa
negativo
(p.
22).
Nel
Liber
de
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Sofista:comedeveesserepensatoilmondodelleidee?Ebbene,
muovendodalletesienunciatenelParmenideenelTeeteto,Platone
giunge a formulare la teoria dei generi sommi, ossia: lessere,
lidentico, il diverso, la quiete e il movimento. Platone quindi
integranelconcettodiesserequellodidiversitedimovimento.
Leideesonodiversetraloroepossonostarepressodisoppure
pressoaltreidee.Direcheunideanonunaltra,nonsignifica
dire che non , ma che diversa da unaltra. Inoltre, dire che
entra in relazione con altre idee, negandone limmobilit,
significasussumereildivenirenelladimensionedellessere.Come
sostenutodaGiovanniReale,Platonevuoleconsiderarelidentit
e lalterit, la quiete e il movimento, nella superiore unit
dellessere. Laltro allora in Platone diventa positivo, perch
lessere ha acquistato come attributi anche la diversit e il
movimento.
Ora, secondo Severino, operare il disvelamento dellessere,
ritornare alla sua dimora originaria, rimuoverne dalloblio
lautentica verit e coglierla nella sua incontrovertibilit,
esige la determinazione rigorosa del positivo e del negativo
(intendendopernegativosiailpuronullaparmenideosialaltro
positivo di Platone). Svelare lautentica verit dellessere
implica pensare e dire il valore dellopposizione universale
del positivo e del negativo. Questo compito, il disvelamento,
pertieneallafilosofia,esclusivamente:lafilosofiailluogo,
la custode della verit. Il disvelamento originario e assoluto
dellesserelaveritdellessere,appuntoaccadenonaltrove
che nel filosofare. E nel filosofare autentico (p. 41). Ora,
lopposizione universale espressa dallaffermazione: lessere
non non essere, mentre il dire che ha valore significa dire
checapaceditoglierelaproprianegazione(equindiogniforma
particolare, secondo cui la negazione abbia a presentarsi) (p.
40).
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Si tratta di un dire che ha come fondamento lopposizione
universale dellessere e del non essere e quindi la struttura
originaria,neisuoiambitilogicoefenomenologico,dellaverit
dellessere. Pertanto questo dire incontrovertibile, un dire
che toglie ogni negazione dellopposizione universale, in
qualunque forma essa si presenti, in quanto ogni negazione
dellopposizioneautonegazionedellanegazione.Nonpossibile
infattinegarelopposizioneuniversale,secondocuilesserenon
non essere, perch questa negazione per vivere ha bisogno
dellopposizione stessa. Unopposizione efficace, dunque, dal
risultato immediato. Tenere ben salda lopposizione tra essere e
non essere significa superare il dualismo parmenideo, tra essere
diurno ed essere notturno, perch viene annullata la dimensione
temporaledelloscurit,incuilesserenonsid.Quandocalala
notte, lopposizione crolla. Quindi dallantitesi esserenon
esserechelafilosofiaoccidentaledeveripartire,oltrepassando
lo stesso Parmenide che, da un lato ha considerato lessere nel
senso pi rigoroso e puro del termine, dallaltro per ne ha
previstolannullamentonelladimensionedelsentierodellaNotte.
Allora, lessere non notturno, mai. Non c una notte in cui
lesseresiannullaperchaltrimentinoncisarebbelessereche
lopposizione
necessariamente
pone.
Dire
il
contrario
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Pensandone il valore; e cio,daunlatochelopposizioneper
snota,ossiailpredicato(lanegazionedelnonessere)conviene
persoimmediatamentealsoggetto(lessere)(ondelanegazione
dellopposizione resta tolta, perch nega ci che per s noto,
ossia ci che il fondamento del suo essere affermato) e
dallaltro lato, che lopposizione non pu essere negata, perch
anchelanegazionepuviverecomenegazionesolose,asuomodo,
affermalopposizione(p.42).
Tenere ben salda la legge dellopposizione universale, per cui
lessere non non essere, ci permette di superare la deriva
nichilistica in cui ricaduta la nostra filosofia. Eppure,
nonostante
questa
alterazione
dimenticanza
del
senso
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concetto di essere anche quello del divenire, lessere sarebbe
schiavo della temporalit. Il tempo, sussunto nellorizzonte
originario
in
platonicamente,
cui
si
schiude
immagine
mobile
lessere,
diviene
delleternit,
una
cos,
sua
manifestazionetranseunte;pertanto,nonpiconcepitocomequel
baratro in cui il to on pu discendere per mai pi ritornare.
Affrancando lessere dal giogo della temporalit, se ne salva al
tempo stesso limmutabilit e il movimento, leternit e il
divenire.Senesalvainsommaquellopposizioneuniversalechene
costituisceilfondamento.
Come affermato dallautore allinizio del Poscritto, per
ridestare la verit dellessere, che sin dal giorno della sua
nascitagiaceaddormentatanelpensierooccidentale,sidovrpur
sempre penetrare il senso di questo semplice e grande pensiero:
chelessereenongliconsentitodinonessere(p.63).La
sorte della verit dellessere dipende da come si intende questa
sempliceaffermazione:lessere,doveessereindicatuttoci
che non nulla, quindi natura e linguaggio, realt e apparenza,
cose eidee, fatti ed essenze,divinoeumano,mentrelindica
lestin parmenideo, ma che con Platone indica la totalit delle
determinazioni e delle differenze, ossia la totalit di ci che
non nulla. questo il senso del ritorno a Parmenide e del
procedere oltre leleatismo. questo lattuale compito della
filosofia occidentale. La filosofia orientale invece, non ha mai
tracciato un bivio dal quale si dipartono la strada battuta
dallOccidente, il sentiero della Notte (Nuktos keleuthos) e la
strada non ancora percorsa, il misterioso sentiero del Giorno
(Hematos keleuthos) cui lOccidente si appena affacciato e su
cuideve ancora muoveretuttii suoipassi la storiadelritorno
allaveritdellessere(p.147).
Posto lessere nella sua assoluta pienezza e intensit, superata
laporiadellatemporalit,rimaneorailproblemadellamorte.La
sopravvivenza dellanima dopo la morte il tema del Fedone,
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dialogoincuiPlatone,picheporreilproblemadelrapportotra
ilmondoelaldil,discutepiuttostosullafinedellesseree
il suo annientamento. Si tratta di domandare se un certo ente
(lanima) continui a esistere anche quando un altro ente non
esiste pi (il corpo). Si tratta di cercare le ragioni in base
alle quali possibile sostenere che certi enti sono sottratti
alla nascita e alla morte. Oggi per non si crede pi alle
ragioni
metafisiche
che
conducono
allaffermazione
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si annullano lun laltro ma convivono nella superiore unit
dellessere. Ritornare allopposizione universale implica una
concezione della storia, della dialettica e del linguaggio che
tiene ben saldo il senso dellessere proprio in virt
dellopposizione
essenza/apparenza,
divenire/eternit.
La
dellessere.
Superando
la
dimensione
molteplicit
si
guadagna
lautenticit
del
senso
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